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Autore: Oggetto: Fatti di politica 2010

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  postato il 15/01/2010 alle 13:02
Cari amici, ecco a voi un 3D sulla politica bello nuovo di zecca, mi raccomando, fate i bravi ... non troppo però, se no sai che palle!

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/01/2010 alle 16:59
pachito, ti sei fatto bruciare sul tempo da franz.

 

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nino58

 
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  postato il 15/01/2010 alle 18:37
Eheh, ci tenevo a compiere un gesto politicamente sovversivo, Littorio Feltri ha già pronto un dossier ricattatorio sui miei costumi sessuali

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 15/01/2010 alle 18:54
Originariamente inviato da nino58
pachito, ti sei fatto bruciare sul tempo da franz.


Originariamente inviato da W00DST0CK76
sui miei costumi sessuali


scusate ma in questi mesi mi sto facendo fare delle gran pippe da Stachanov. Prunetta e la mia padrona Mariastella sarebberi fieri di me


fonte. aghost

 

[Modificato il 15/01/2010 alle 19:10 by pacho]

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I'm ipocrisy free

Io sto con Silvio che è
un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

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Anti-Zerbinegnan club - Iscritto n°2

Anti Armstrong n°3
--------------------
Solo chi non ha paura di morire di mille ferite riuscirà a disarcionare l'imperatore

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/01/2010 alle 20:07
Non so chi sia questo aghost, comunque

 

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nino58

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 15/01/2010 alle 22:25
Originariamente inviato da pacho

. e la mia padrona Mariastella


che sta per abortire la "riforma" delle superiori

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2010 alle 13:21
Puntualmente all’avvicinarsi dell’anniversario della morte di Bettino Craxi si parla di riabilitazione.
Per la verità Craxi è già stato riabilitato dallo Stato. Anni fa il presidente della Camera, Marcello Pera, si recò sulla sua tomba, ad Hammamet, per onorarne la memoria. Quest’anno vi si recherà mezzo governo e il sindaco Letizia Moratti vuole dedicargli una piazza anche se l’80% dei milanesi si è detto contrario. Ora, chiunque può riabilitare Craxi tranne lo Stato italiano. Perché in tal modo delegittima se stesso dato che la Magistratura ha sanzionato che Craxi è un delinquente condannandolo a più di dieci anni di reclusione e la Magistratura, checché ne pensi Berlusconi è una parte dello Stato. Anche l’andazzo di definirlo, invece che “latitante”, “esule”, come Gobetti, Pertini, è una delegittimazione dello Stato italiano perché lo equipara a uno Stato fascista (ma se era fascista quando Craxi era “esule” allora lo era anche quando lo governava). Inoltre riabilitare istituzionalmente Craxi sancisce ufficialmente che è stato giusto rubare i quattrini agli italiani dato che questo fecero Craxi e tangentisti (il solo “emerso” di Tangentopoli è costato al nostro Paese 30 mila miliardi, un quarto del debito pubblico, cose di cui paghiamo ancora oggi le conseguenze, sulle pensioni, sulle tasse).

Diversa cosa è il giudizio politico. Anche un lestofante può avere meriti politici. Quelli di Craxi riguardano soprattutto il Psi. Fu lui a togliere al partito socialista il notorio “inferiority complex” nei confronti del Pci, a disancorarlo verso un pragmatismo da partito socialdemocratico europeo. Ma questo buon lavoro non è servito a niente se oggi il Partito socialista non esiste più. E comunque siano andate le cose la responsabilità non può che ricadere sul gruppo dirigente (Craxi, Martelli, De Michelis), che peraltro non se l’è mai riconosciuta. Inoltre sotto Craxi si verificano alcune mutazioni antropologiche del Psi. Si afferma il “culto del Capo”, estraneo alla tradizione socialista, si azzera il dibattito interno, ma soprattutto cambia il bacino sociale del partito. Il Psi nasce come partito degli “umiliati e offesi, dei deboli, dei perdenti. Ora, è chiaro che gli “umiliati e offesi” possono cambiare, non sono più necessariamente gli operai ma magari i ceti medi ma certamente un partito socialista non può essere il partito dei “vincenti”, degli emergenti, degli stilisti, delle damazze, delle favorite di regime, insomma il partito dei “nani e delle ballerine” come lo bollò il compagno Formica. Per l’Italia Craxi fece la battaglia, sacrosanta, contro “il punto unico di contingenza”, contro il “salario come variabile indipendente”. Ma con quello che hanno grassato lui, i suoi amici e il sistema dei partiti, avremmo potuto permetterci il “punto unico” fino al Tremila.

Sotto l’aspetto umano la burbanza di Craxi derivava, inizialmente, da una chiusa e diffidente timidezza. Ma poi, col potere, divenne insieme al suo “decisionismo”, arroganza, prepotenza, spudorataggine, violenza. E in questo Craxi è il precursore di Berlusconi. In ogni caso Craxi diventa indifendibile, anche umanamente, quando, dopo tanti atteggiamenti da gradasso, fugge vilmente dall’Italia, “per paura della prigione” come mi disse Ugo Intini, e non riconosce le istituzioni e le leggi del paese di cui pur era stato presidente del Consiglio, gettandovi sopra calate di fango, e delegittimando così anche se stesso come presidente del Consiglio.

Massimo Fini (www.massimofini.it)
Fonte: www.gazzettino.it/
15.01.2010

 

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Gaudium magnum. E'tornato! (cit. Frank VDB)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/01/2010 alle 22:36
BERLUSCONI CONDANNATO!!!

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/italia/77106/paolo-berlusconi-condannato-mesi-false-fatturazioni.htm

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 25/01/2010 alle 00:15

(Repubblica.it)

NICHI!!!

Non so come andrà poi il duello con Palese, ma se cinque anni fa Vendola venne premiato dagli elettori "a scatola chiusa" addirittura contro Fitto, penso che oggi ci siano motivi d'ottimismo visto che l'avversario pare meno quotato del precedente, e la gente ha potuto giudicare cosa ha fatto nel corso del suo mandato questo grande presidente della regione.

Una cosa mi sento di dire sin da ora: c'è qualcuno che oggi (e ancor più tra due mesi e una settimana, se le cose andranno come in tanti qui speriamo) deve andare a nascondersi, con le sue logiche da burocrate e i suoi accordi sottobanco col nemico, con la sua enorme autoconsiderazione e le sue sbandierate alleanze (alleanze a perdere, però).
Massimo D'Alema, il tuo tempo in politica finisce così. Chi non se ne vuol rendere conto, è cieco o in malafede.
Un'ultima cosa su Vendola: in un altro paese, forse, un uomo del genere sarebbe alla guida di un grande partito nazionale di sinistra e di governo. Non ci sono altri leader con le sue capacità e la sua onestà, a sinistra. Bisogna riflettere su ciò, sul perché questo assunto non sia reale in questa nazione.

 

[Modificato il 25/01/2010 alle 00:51 by Admin]

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 25/01/2010 alle 00:54
Intanto...

ORE 23:59 - EMILIANO: VENDOLA HA IMPARTITO AL NOSTRO PARTITO UNA DURA LEZIONE
''Nichi Vendola ha meritatamentevinto le primarie impartendo al nostro partito, e non a Francesco Boccia, una dura lezione che non può più essere ignorata”.
Lo afferma il presidente del Pd pugliese, Michele Emiliano, sindaco di Bari, spiegando che “anche la più razionale delle strategie politiche non può essere calata dall’alto e non può essere attuata ignorando i sentimenti di rispetto e di affetto delle persone nei confronti di quei pochi politici che nel bene e nel male sono sintonizzati con il senso comune”.
“Questa è la lezione – dice Emiliano – che tutto il Pd deve apprendere e trasformare nello spirito col quale affrontare la prossima campagna elettorale”.
“Possiamo vincere. Possiamo vincere – conclude Emiliano - perchè adesso, grazie alle primarie che abbiamo fortemente voluto, abbiamo un unico candidato, forte e legittimato. Possiamo vincere perchè l’avversario, come al solito, ci aiuta candidando la protesi della protesi di Berlusconi, possiamo vincere perchè il popolo del Pd ha saputo interpretare questo momento politico legando ancora una volta Nichi Vendola al destino della Puglia”.
(LaGazzettaDelMezzogiorno.it)

Inizia la corsa a scaricare davvero D'Alema...
(Emiliano fino a poche settimane fa era uno dei congiurati, ora fa l'apostolo di Vendola...)
Tutto molto divertente

 

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  postato il 25/01/2010 alle 02:48


Esaltation!
(Il minuto 2.38 è un tuffo al cuore...)

(Perdonatemi, sono solo un romantico).

 

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  postato il 25/01/2010 alle 11:02
Probabilmente la vittoria di Vendola è sintomatica del sentimento predominante nel PD, quello di avere una propria identità di centrosinistra e non diventare una brutta copia del berlusconismo, piegata ad intrallazzi "casinisti".
Spero che la dirigenza sia in grado di far tesoro della lezione pugliese altrimenti è destinata ad un ruolo sempre più marginale nella politica italiana.

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/01/2010 alle 12:04
Vergogna per queste gravissime parole di intolleranza:

Non dare la comunione a Vendola e omosessuali conclamati. Opportuno scomunicare i cattolici che si sposano civilmente. La pratica omosessuale, peccato gravissimo. Resistere all' Islam, religione violenta. Gli ebrei non sono più fratelli maggiori

Lunedì 25 Gennaio 2010

Non dare la comunione a Vendola e omosessuali conclamati.Opportuno scomunicare i cattolici che si sposano civilmente. La pratica omosessuale, peccato gravissimo. Resistere all' Islam, religione violenta. Gli ebrei non sono più fratelli maggiori"Come Vescovo che non cede alle lusinghe della modernità, dico che la pratica conclamata della omosessualità é un peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, senza alcuna remora, proprio in quanto pastori di anime. Io non darei mai la comunione ad uno come Vendola": lo afferma il Vescovo Emerito di Grosseto, Monsignor Giacomo Babini. Eccellenza, che pensa della pratica omosessuale?: " mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sulla omofobia che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I Vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza". Che cosa devono fare ...

... gli omosessuali?: " chi ha la tendenza ha diritto alla misericordia e non ad essere discriminato, ma colui il quale addirittura ne fa vanto, si mette fuori della comunione della Chiesa e non merita questo sacramento. Fanno in tempo a pentirsi da questo orribile difetto. Lo ribadisco: all'omosessuale praticante e conclamato non va amministrata mai la comunione, quando si presenta davanti, il ministro abbia il coraggio di tirare avanti. Ad uno come Vendola io non la amministrarei mai". Eccellenza, nella parica quotidiana le nozze in Chiesa sono diventate delle celebrazioni spesso disordinate: "certamente e occorre porre rimedio. Ma come al solito molti Vescovi italiani mettono il lucchetto al cancello quando i buoi sono già scappati. Se certi Vescovi dormono é impossibile celebrare degnamente le nozze in chiesa, senza stravaganze che le rendono ormai spettacoli. Bisogna fra capire che il matrimonio in chiesa é una cosa seria e non limitarsi ad una coreografia. Poi si dica chiaramente ai cattolici che loro devono scegliere il sacramento. Se in tutta libertà vanno al comune, sappiano che opera la scomunica latae sententiae, si mettono fuori da soli dalla chiesa". Il Vescovo parla della recente visita del Papa alla Sinagoga: " l' Osservatore Romano la ha lodata e penso che il Papa abbia fatto bene a visitarla. Ma con la stessa franchezza é arrivato il momento di affermare che gli ebrei non sono più i nostri fratelli maggiori. Meglio, lo sono stati sino all'arrivo di Cristo, poi lo hanno abbandonato e non conosciuto. Loro sono contro la storia e dal Nuovo Testamento in poi hanno scelto di non essere nostri fratelli. Sull'albero dell'ulivo é stato fatto un inserto diverso. La Chiesa é nata da Cristo e non dagli ebrei". Ha visto quello che accade in Nigeria?: " la conferma che l' Islam é una religione violenta ed anticristiana e che distinguere tra Islam moderato e estremo non ha senso. L'Islam é unico e il brodo di coltura sono proprio i Paesi moderati. Nazioni islamiche ricche ad Haiti non hanno mandato neppure un soldo. Bisogna svegliarsi dal letargo e difendersi dall'Islam, prima di essere colonizzati".

Bruno Volpe

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VERGOGNA!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2010 alle 12:57
Sembra abbia il nervo scoperto il Monsignore.
Scommetto che se Vendola perdeva le primarie questo sfogo oggi non sarebbe uscito.
Dalemiano ?

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2010 alle 13:16
Originariamente inviato da nino58

Sembra abbia il nervo scoperto il Monsignore.
Scommetto che se Vendola perdeva le primarie questo sfogo oggi non sarebbe uscito.
Dalemiano ?


No, idiota.
E pensare che Vendola è pure religioso (anche perchè ha collaborato con vescovi di ben altra pasta)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2010 alle 14:11
Originariamente inviato da Admin

Massimo D'Alema, il tuo tempo in politica finisce così. Chi non se ne vuol rendere conto, è cieco o in malafede.

Ennesima figura di m.... del baffetto.
E pensare che una quindicina di anni fa mi pareva l'unico in grado di far fuori Berlusconi...

Però Marco, purtroppo, non credo la sua parabola politica sia finita con questa ulteriore dimostrazione di incomprensione del paese reale...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/01/2010 alle 15:35
non sono un estimatore di questo periodico, ma credo dica cose sensate, in particolar modo sull' affair haiti e sullo spregevole intervento imperialista (con la barca di scorta italiana prontamente inviata). Credo che dovrebbe far riflettere ai sinistri italici che credevano nel cambiamento di obama. Non è questione che obama (o chi per lui) sia buono o cattivo: la questione è che senza politiche che permettano di accaparrarsi risorse, aprire mercati e ribadire la centralità del dollaro, gli stati uniti non possono tirare avanti.

Tra l'altro è interessante la notizia riportata dal Sole24 (l'unico giornale economico italiano serio, perche i padroni tra di loro non si prendono per il cu.lo...mentre il manifesto e soci si occupano di equo e solidale e microcredito..) sul fatto che la Cina nel 2009 abbia acquistato pochissimi buoni del tesoro americani (praticamemente, gli americani emettevano titoli di debito che piazzavano ai cinesi che questi ultimi a loro volta reciclavano per esportare le merci in usa: cosi è andata avanti l economia americana negli ultimi 15 anni).

Insomma, si aprono scenari nuovi.
posto l'articolo.

Stati uniti-America latina, da Cuba a Haiti. Cos’è cambiato con Obama?
Fabrizio Lorusso
[25 Gennaio 2010]

Com'è cambiata la politica statunitense nei confronti del «cortile di casa» dall'elezione di Barak Obama? Un bilancio delle politiche statunitensi in America latina, dopo il terremoto del 12 gennaio ad Haiti.

Una risposta onesta alla domanda del titolo è: niente di nuovo sotto il sole. Infatti la gestione del presidente statunitense Barack Obama non sembra per ora voler cambiare l’atteggiamento ideologico e le politiche concrete nei riguardi del «cortile di casa» o «patio trasero» che è l’America latina e, in primis, i Caraibi e il Messico. Queste sono storicamente le aree di influenza diretta in cui la potenza statunitense ha da sempre potuto utilizzare strumenti di hard power [potere duro, militare ed economico] invece di muoversi nell’ambito del solo soft power [potere di influenza ideologica basato sulla creazione del consenso e il convincimento]. Amo pensare che i termini hard power e soft power, resi popolari dai testi di geopolitica dello statunitense Joseph Nye, possano nascondere qualche analogia o assonanza con le categorie gramsciane della coercizione e del consenso per la costruzione dell’egemonia, anche se l’ambito di applicazione esula dal tradizionale discorso sulle classi sociali, dirigenti e intellettuali del pensatore italiano per spostarsi verso le relazioni internazionali tra stati, nazioni e blocchi regionali. Credo comunque che la sostanza del discorso non cambi.

Priorità e problemi

Come prevedevano i rapporti pubblicati dalla Cia [Latin America 2020] all’inizio del nuovo millennio riguardanti il futuro dell’America latina dal peculiare punto di vista delle priorità statunitensi, non sembra che la regione a sud del Rio Bravo, salvo alcune eccezioni che riporterò in seguito, sia diventata un’area particolarmente strategica d’interesse soprattutto se la consideriamo in rapporto all’Europa, alla Cina [o alla «Cindia»], alla Russia o al Medio Oriente. La grave crisi economica di questi ultimi due anni, generata dall’economia Usa e dai mutui sub-prime ma anche dal medesimo sistema di vita americano che tanto soft power pareva aver creato nel passato, è la peggiore dopo quella del ‘29 mentre sul piano interno la riforma del sistema sanitario sta procedendo lentamente anche dopo l’approvazione in Senato e sta consumando una parte dell’enorme capitale politico e delle aspettative riposte dagli americani su Obama.
Quindi sono numerose le questioni di cui si deve occupare il nuovo governo statunitense e, ancora una volta l’America latina passa in secondo piano. Ciò non toglie che gli interessi economici e commerciali tradizionali delle multinazionali [non solo statunitense ma anche europee, giapponesi e cinesi] legate allo sfruttamento delle risorse naturali idriche e del sottosuolo, uniti a quelli dei settori esportatori dell’industria americana in cerca di rivincite nei «suoi mercati» sempre più occupati dalla Cina, dalla Spagna o dallo stesso Brasile, ma soprattutto la corsa per la conquista della biodiversità in centro e sudamerica, regioni competitive in questo senso a livello mondiale, siano elementi da tener sott’occhio nel breve e medio periodo.

War games?

Inoltre le due guerre asiatiche ereditate dalla precedente e inquietante amministrazione di George W. Bush hanno spinto Obama tra le braccia di una severa realpolitik: ha dovuto tradire lo spirito di quell’attacco o provocazione di tipo «preventivo» sferrato dall’Accademia Svedese e costituito dall’assegnazione del Premio nobel per la pace con l’aumento delle truppe in Afganistan e la stipula del trattato con la Colombia per l’uso decennale di 7 basi dislocate nel paese sudamericano da parte della US Army. Questa decisione del presidente colombiano Alvaro Uribe e del suo omologo nordamericano ha portato negli ultimi mesi a importanti frizioni diplomatiche e ritorsioni del governo venezuelano di Hugo Chavez che si sente direttamente minacciato dall’ingerenza Usa e ha recentemente accusato anche l’Olanda di partecipare ai piani di destabilizzazione di Washington nei suoi confronti attraverso le basi situate sulle isole delle Antille olandesi, Aruba e Curacao, a pochi chilometri dal Venezuela.

Una mossa che era attesa dopo che il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, non aveva più rinnovato la concessione per la base statunitense di Manta e anche Panama si era liberata negli ultimi dieci anni delle truppe americane sul suo territorio e nella zona del canale. L’affitto temporaneo o permanente di basi militari da parte delle forze armate statunitensi continua come strategia di controllo territoriale e di minaccia più che come uno strumento di cooperazione per la democrazia e la lotta al narcotraffico, le motivazioni ufficiali sempre propagandate al momento di giustificare questo tipo di accordi.Ecco così che l’enclave di Guantanamo a Cuba compie 103 anni ed è un avamposto inespugnabile e minaccioso di cui ben conosciamo le storie di abusi e violazioni post 11 settembre mentre in Honduras, a Palmerola, è operativa la base Soto Cano che è la sede della «Joint Task force Bravo», una missione finalizzata alla «cooperazione regionale nelle iniziative di sicurezza e sviluppo democratico attraverso operazioni coordinate tra varie agenzie». Stessa missione ha anche la base di El Salvador, presso l’aeroporto internazionale di Comalapa, ed è giudicata da alcuni esperti [per esempio Daniel Eriksson di Dialogo Interamericano] come un’inutile eredità di un passato «anti comunista» e che sarebbe ancora aperta per inerzia ma comunque operativa e funzionante per ogni evenienza.
Vengono invece costantemente smentite le voci e le notizie, per esempio quelle fatte circolare dalla venezuelana Agencia Bolivariana de Noticias [Abn], sulle presunte presenze statunitensi nelle basi di Iquitos e Nanay in Perù, di Liberia in Costa Rica e Estigarribio in Paraguay ma allo stesso tempo non si può negare che esiste una capacità militare che gli Stati uniti possono impiegare anche in modi diversi rispetto all’obbiettivo della lotta al narcotraffico o al terrorismo.

Sicurezza nazionale

Questi due «gravi problemi di sicurezza nazionale» degli Stati uniti sono diventati gli assi del discorso legittimante e interventista dopo la fine della Guerra fredda, con la caduta del muro di Berlino nel 1989, e il declino della retorica del «pericolo comunista» nel mondo e in America Latina. Questa minaccia sistemica richiedeva l’intervento della CIA (soprattutto nei paesi grandi e lontani, a sud dei Caraibi) o pure dell’esercito [frequentemente impiegato in America Centrale e nelle isole caraibiche] ed era semplicemente rappresentata da qualunque presidente o governo democratico di carattere riformista, spesso non rivoluzionario, che entrasse in conflitto con la superpotenza o con le classi dirigenti nazionali schierate con i settori reazionari o «esterofili» come successe ad Arbenz in Guatemala nei primi anni ‘50 o ad Allende in Cile quasi vent’anni dopo. Altri grandi retoriche della storia furono l’esportazione della democrazia, utilizzata anche in Iraq, e la lotta al nazi-fascismo e ai totalitarismi negli anni dell’ascesa egemonica statunitense e della Seconda guerra mondiale. Peccato che in seguito alcuni regimi di quel tipo siano stati tollerati e a volte direttamente fabbricati fuori dagli scenari bellici e in particolare nell’emisfero occidentale…

Cuba

Tornando al presente o meglio al passato recente, le dichiarazioni di Obama al Vertice delle Americhe di Trinidad e Tobago nell’aprile 2009 in cui promise relazioni basate sul rispetto reciproco non sembrano venire supportate dalle azioni concrete dato che su più fronti la strategia americana non è cambiata rispetto al passato di incomprensioni e indifferenze di G. W. Bush. Nonostante alcuni timidi segnali di ripresa della distensione verso Cuba, particolarmente nel tema migratorio, il processo di avvicinamento s’è fermato e l’embargo continua a incombere sull’isola senza che vi siano ormai ragioni ideologiche fondate, sempre che ve ne siano state in precedenza, per mantenere le sanzioni e malgrado le ripetute condanne internazionali al riguardo.

Honduras, la Ande e il Brasile

Il governo statunitense ha inoltre riconosciuto le elezioni del 29 novembre in Honduras, paese interessato da un colpo di Stato manu militari nel giugno 2009 in seguito al quale il presidente in carica Manuel Zelaya è stato deportato in Costa Rica e le violazioni ai diritti umani e alle garanzie individuali sono cresciute esponenzialmente, nonostante una buona parte della comunità internazionale e numerosi paesi latino americani, tranne la Colombia, il Costa Rica, Panama, la Repubblica Dominicana, il Perù e il Messico, abbiano dichiarato l’illegittimità della vittoria del candidato Porfirio Lobo.
Scendendo più a sud verso il Brasile, malgrado le dichiarazioni di stima rivolte da Obama al presidente brasiliano Lula che sarebbe il «suo uomo» e «il politico più popolare della terra», la relazione bilaterale tra i due giganti del nord e del sud non è delle migliori dopo le frizioni sull’Honduras [ricordiamo che Zelaya s’è rifugiato proprio nell’ambasciata brasiliana a Tegucigalpa] e sulla questione delle basi americane in Colombia. Quest’ultimo paese è il primo destinatario degli aiuti economici e logistici statunitensi ed è il suo principale alleato nella guerra al narcotraffico nella regione andina così come lo è il Messico in centro e nord America.
Anche in questo caso l’intenzione di favorire politiche di riduzione della domanda interna di stupefacenti non è stata ancora seguita da decisioni effettive in tal senso e quindi si continua con le tipiche misure di repressione e controllo dell’offerta di paesi produttori come la Bolivia, la Colombia, il Messico o il Perù le quali esportano instabilità e violenza verso sud. Un tema molto sensibile per il Messico e il Centro America, ma non solo, è quello dei migranti illegali negli Stati uniti il quale è stato trascurato e per ora non vi sono tavoli di negoziazione aperti.
La politica e l’agenda statunitense per l’America Latina sono ancora guidate dall’inerzia di un moto perenne definito da coordinate già note e volontà residuali lontane anni luce dalla retorica delle promesse. Cosa cambierà?

Haiti, dalla guerra al terrorismo al terremoto

Per concludere solo un commento riguardo alla tragedia che in questi giorni sta vivendo Haiti, paese caraibico di 9 milioni di abitanti confinante con la Repubblica Dominicana, in seguito al devastante terremoto del 12 gennaio scorso che ha provocato decine di migliaia di vittime [forse 200 mila] e il collasso fisico e operativo delle sue istituzioni e dei suoi apparati statali. Già da alcuni anni si parlava di Haiti come di un cosiddetto Stato fallito e la presenza stabile dell’Onu e dei caschi blu, la cui missione era comandata dal Brasile fino a pochi giorni fa, era ormai un fatto assodato dopo il tremendo uragano Jeanne e le rivolte popolari del 2004, la cacciata militare dell’ex presidente Aristide, l’arrivo dei marines e l’elezione nel 2006 dell’attuale mandatario in carica René Preval. Come segnala il blog di Selvas.org, «il presidente Obama ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni di dollari per ‘aiuti’ ad Haiti, però non lo ha fatto circondato dai suoi collaboratori in questa materia: aveva al suo lato i più alti dirigenti della difesa. La prima cosa da capire è che questi 100 milioni non serviranno per gli ‘aiuti umanitari’ ma per far fronte alle spese di mobilizzazione militare annunciata [10 mila soldati]».
Intanto l’Italia ha annunciato la cancellazione del debito haitiano e la Francia, ex potenza coloniale e madre patria di Haiti, s’appresta a prendere la stessa decisione e a richiederla ai paesi del Club di Parigi per un ammontare di loro pertinenza di quasi 215 milioni di dollari sui totali 1,88 miliardi di debito estero haitiano. Gli aiuti stanno tardando ad arrivare a chi ne ha veramente bisogno e l’opera di coordinamento da realizzare è enorme viste le deficienze o le assenze totali delle istituzioni nazionali per cui sembra che gli Stati uniti si stiano incaricando di gestire la situazione e il segretario di Stato Hillary Clinton ha già visitato Port-au-Prince il 16 gennaio, ribadendo la sua intenzione di integrare e non soppiantare il governo locale nell’esercizio delle sue funzioni. Di fatto però la polizia e lo Stato quasi non esistono più ad Haiti e sono gli eserciti stranieri, quello americano in primis, a mantenere un ordine minimo e instabile mentre i gruppi di solidarietà formati da civili sono impossibilitati agire. Mentre Stati Uniti [obiettivo 10 mila] e Onu [+3.500 unità] decidono di inviare più truppe, centinaia di persone stanno prendendo d’assalto negozi e accampamenti in cerca di cibo.

In questo contesto la Francia e il Brasile, i paesi forse più interessati strategicamente e storicamente a mantenere un controllo e un avamposto sull’isola, hanno già protestato per l’ingerenza statunitense che con la scusa ufficiale degli aiuti umanitari sembra essersi spinto oltre le attese controllando l’aeroporto di Port-au-Prince [si sono anche verificate alcune frizioni con altri paesi per l’atterraggio di aerei carichi di aiuti] e inviando per ora 2200 marines e 5 mila soldati secondo quanto annunciato dal Comando Sud americano con sede a Miami in Florida. Manca ancora un’autorità riconosciuta che gestisca le operazioni di salvataggio, la sicurezza e la distribuziuone razionale degli aiuti umanitari che rischiano di restare bloccati fisicamente o di venire ingurgitati nella spirale burocratica e nelle tasche delle cosiddette «multinazionali della solidarietà«. Il presidente venezuelano Hugo Chavez, facendo eco al sottosegretario francese per la cooperazione, Alain Joyandet, ha ribadito che bisogna aiutare Haiti e non occuparla militarmente.

Scenari e sipari calati

Gli scenari che si aprono per Haiti nei prossimi mesi rimandano alla vecchia teoria «dell’imperialismo su invito» che prevede la delega progressiva di funzioni governative e di difesa nazionale, per volontà e necessità, in favore di una potenza straniera occupante o anche di organizzazioni e agenzie ad essa legate. Questa piano piano incomincia a stabilire un protettorato light e a convincere la popolazione locale che non è in grado di autogovernarsi e ha bisogno di un ordine esterno superiore che è il minore dei mali. A quel punto la sovranità è seriamente compromessa e, nonostante eventuali miglioramenti materiali, viene stabilita un’autorità esterna paternalista che controlla il paese per portarlo a nuove elezioni, a una nuova costituzione e, magari, a un referendum sull’annessione o l’associazione, stile Porto Rico, con lo Stato protettore. Resta da valutare la relazione costo–beneficio dell’operazione, i vantaggi strategici e geopolitici per gli Stati uniti e i costi nel lungo termine di una specie di «amministrazione controllata» di un intero paese che, come dimostrano i casi dell’Iraq e dell’Afganistan, non è sempre un’alternativa percorribile e prevedibile oltre al fatto che in questa zona del mondo si potrebbero creare tensioni indebite e sproporzionate con la vecchia potenza francese e l’emergente Brasile. Una parte della popolazione attiva del paese e molti bambini rimasti orfani cercano scampo nell’emigrazione [o nelle adozioni internazionali] tanto nella vicina Repubblica Dominicana come negli Stati uniti che hanno fermato il processo di espulsione a carico di 30 mila haitiani irregolari. Anche il Senegal ha messo a disposizione terre gratis per questi «figli dell’Africa». Ad ogni modo i Caraibi e la stessa Haiti non sono nuovi a questo tipo di presenza straniera e gli scenari ipotizzati relativi al futuro di Haiti sembrano plausibili in questo momento e potranno definirsi più chiaramente quando l’emergenza sarà rientrata.

Fonte: carta

 

[Modificato il 25/01/2010 alle 15:49 by pacho]

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 26/01/2010 alle 14:59
Chavez: la PlayStation è un veleno

Ma non basta consumarla a piccole dosi: bisogna rispondere colpo su colpo con anti-barbie e giochi educativi

Roma - Il Presidente del Venezuela Hugo Chavez non tollera i videogiochi. Dopo aver attaccato Nintendo, rea di promuovere l'egoismo, l'individualismo e la violenza, e dopo aver messo fuori legge i giochi di guerra e le armi giocattolo (pena fino a cinque anni di detenzione), se la prende ora con la console Sony: "questi giochi che chiamate PlayStation sono veleno".

Il discorso che ha preso questa china era indirizzato ai produttori, per spingerli a dedicarsi a giocattoli educativi e bambole con lineamenti venezuelani per sostituire le dirimpettaie capitaliste e caucasiche come Barbie, che "nulla hanno a che fare con a nostra cultura".screenshot

Parlando dei videogiochi è poi cresciuto il livore del Presidente venezuelano: "Alcuni ti insegnano ad uccidere. Una volta hanno utilizzato il mio volto in un videogioco: dovevi trovare Chavez per ucciderlo" (dovrebbe trattarsi di Mercenaries 2: World in Flames, in cui gli Stati Uniti invadono il Venezuela, dove un tiranno giocava pericolosamente con le scorte petrolifere).
Altri videogiochi spingerebbero invece "al bisogno per le sigarette, le droghe e l'alcol, così da potertele poi vendere": così come i videogiochi che permettono di bombardare città e sparare - spiega Chavez - sono venduti dai paesi capitalisti per inoculare la violenza e poi vendere le armi. "Questo è il capitalismo - chiosa - la strada per l'inferno".

Claudio Tamburrin

fonte: http://punto-informatico.it/

 

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  postato il 28/01/2010 alle 10:10
CLICCA CHE LA CIA E’ VICINA – PECHINO È SCHIERATA CONTRO "IL NUOVO IMPERIALISMO CIBERNETICO DEGLI USA" – UN RAPPORTO DIFFUSO DAL REGIME ACCUSA LA CIA: "SFRUTTA LA RETE PER SPIARE" - L´INTELLIGENCE ISTIGA TIBETANI E UIGURI – “TWITTER E YOUTUBE SONO SOCIAL NETWORK AMERICANI FINANZIATI DEI SERVIZI SEGRETI USA”…

Giampaolo Visetti

lapresse youtube Chad Hurley Steve ChenCIA marchio

Internet è l´arma segreta della Cia per estendere l´egemonia americana sul mondo nel nuovo millennio. Per giorni questo è stato lo slogan della propaganda cinese dopo la ribellione di Google alla censura. Un documento riservato, pubblicato sul sito in inglese del quotidiano governativo China Daily e presto rimosso, ha rivelato però ieri le prove in possesso del governo di Pechino.

Diffuso sotto forma di articolo, il rapporto interno ripercorre le tappe dell´uso strategico di Internet da parte dell´intelligence Usa, dimostrando la tesi di «un´offensiva online tesa a destabilizzare le nazioni che resistono agli interessi atlantici». Vengono citate date, luoghi, ordini di Pentagono e Casa Bianca, missioni segrete portate a termine grazie al web, numeri e profili «dell´esercito degli 80 mila hacker dispiegati dagli Stati Uniti negli ultimi 13 anni per vincere la guerra cybernetica».
Google China - Logo

Gli esperti ritengono che la mossa cinese sia una messaggio diretto a Obama, per dimostrare il proprio livello di penetrazione ai massimi livelli dell´amministrazione e dell´esercito americani. Un modo per avvertire di essere in possesso di altre informazioni sensibili, pronte a essere divulgate, o utilizzate, nel caso non venga sospesa la pressione contro Pechino.
GOOGLE CINA

La nota cita le ragioni riservate con cui la Cia, nel 2005, ha chiesto alla Casa Bianca di non affidare alle Nazioni Unite l´amministrazione di Internet, per non perderne il controllo. Rivela la collaborazione dei servizi Usa nell´ideazione del programma che consente di intercettare le comunicazioni online. «L´11 gennaio 2006 - si legge - la Cia ha fondato poi l´istituto per l´intercettazione delle informazioni provenienti da Paesi stranieri». Uno strumento, secondo il rapporto cinese, che ha permesso di violare i piani degli esperimenti nucleari in Iran, «costruendo tre librerie per memorizzare le notizie online intercettate dagli hacker-spia».
Barack Obama cammina sulla grande muraglia cinese Twitter

Grazie a Internet la Cia avrebbe però anche organizzato le «rivoluzioni a colori» in Georgia, Ucraina, Bielorussia e Asia centrale. Ma anche i tentativi di rivoluzione in Moldavia e Iran sarebbero stati «innescati da Twitter e YouTube, i social network americani finanziati dei servizi segreti Usa». Il 15 giugno 2009, cita sempre il rapporto cinese, la Casa Bianca avrebbe addirittura chiesto a Twitter «di rinviare la manutenzione ordinaria perché Teheran è in un momento decisivo».

Le spie di Pechino ritengono che gli Stati Uniti «abbiano ormai scelto di affermare gli affari delle grandi corporation e la propria influenza globale attraverso Internet, ormai più efficace rispetto all´invio o al reclutamento di agenti all´estero». Anche il sito Wahze Online coprirebbe una missione segreta Usa per istigare scontri etnici in Tibet e sempre la Rete, l´anno scorso, sarebbe servita alla Cia per montare la rivolta degli uiguri nello Xinijang.

La prima "forza coperta" di hacker americani sarebbe stata varata da Bush nel 2002, mentre Obama avrebbe varato lo United States Cyber Command «dotandolo di 2 mila virus per attacchi informatici». E´ un teorema impressionante, ricco di rapporti riservati citati tra virgolette mescolati con particolari apparentemente privi di significato. Ma il senso è chiaro: la Cina ha deciso di raccogliere la sfida della prima guerra di Internet dichiarata dagli Usa.

Fonte: la Repubblica

 

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  postato il 29/01/2010 alle 07:31
Ma che grandissima caxxata! ahahahahaahha

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
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  postato il 29/01/2010 alle 09:10
Intanto il sig.B annuncia piani contro mafia e lavoro nero, mentre tenta a tutti i costi di varare il 'processo breve'. Ma nessuna contraddizione.
Poi ha fatto l'equazione 'meno immigrati meno criminalità', questo nel paese (minuscolo) di cosa nostra, camorra, ndrangheta e sacra corona unita. È di ieri la notizia che anche quest'anno la prima impresa italiana è la 'mafia spa'. Ma nessuna contraddizione.

La Gelmini s'è sposata ma non demorde: le ore di geografia praticamente spariranno, ma non solo: saranno aggregate a quelle di storia in ben 3 moduli settimanali (per i licei). Zero ore di storia e geografia, invece, per istituti tecnici e professionali.
È questo il vero colpo di spugna: la storia. Non conoscerla vuol dire non avere le basi per capire almeno un po' criticamente il presente, e già adesso è pieno di ragazzini che parlano di comunismo senza conoscerlo, inneggiano al duce, si vantano di disprezzare la Costituzione.
Quando non sapranno che Hitler fu eletto democraticamente e in mezzo al consenso, quando non sapranno nulla della strategia del terrore e dello stragismo, della dc, di Craxi, di Mussolini.. saranno ancora più disposti a credere alle favole che qualcuno racconta.
Era la lezione di '1984', da cui questo governo ha del resto già copiato molto.

 
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  postato il 29/01/2010 alle 12:08
(ah:
http://media2.corriere.it/corriere/content/2010/Cronache/crisafulli_29012010.mp3 )
(siamo per la difesa della vita)
(senza se e senza ma)
(non li lasceremo soli)
(nessuno sarà lasciato indietro)

(quiz: chi ha ripetuto e ripete l'ultima frase a mo' di slogan, per qualunque cosa? )
(quiz/2: da chi l'ha copiata?)

(risposta/2: dall'amico George 'Dubia' Bush)

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 29/01/2010 alle 13:12
La politica secondo Darwin. L'origine evolutiva della libertà - Presentazione del libro di Paul H. Rubin con prefazione di Gilberto Corbellini (Editore: IBL Libri)

http://www.radioradicale.it/scheda/296184

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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  postato il 30/01/2010 alle 10:10
La verità su B. raccontata dal suo ex avvocato


«Conosco bene il modo con cui Berlusconi chiede ai suoi legali di fare le leggi ad personam, perché fino a pochi anni fa lo chiedeva a me. E, contrariamente a quello che sostiene in pubblico, con i suoi avvocati non ha alcun problema a dire che sono leggi per lui. Per questo oggi lo affermo con piena cognizione di causa: quelle che stanno facendo sono norme ad personam».

Carlo Taormina, 70 anni, è stato uno dei legali di punta del Cavaliere fino al 2008, quando ha mollato il premier e il suo giro – uscendo anche dal Parlamento – a seguito di quella che lui ora chiama «una crisi morale». Ormai libero da vincoli politici, in questa intervista a Piovonorane dice quello che pensa e che sa su Berlusconi e le sue leggi.

Avvocato, qual è il suo parere sulle due norme che il premier sta facendo passare in questi giorni, il processo breve e il legittimo impedimento?
«La correggo: le norme che gli servono per completare il suo disegno sono tre. Lei ha dimenticato il Lodo Alfano Bis, da approvare come legge costituzionale, che è fondamentale».

Mi spieghi meglio.
«Iniziamo dal processo breve: si tratta solo di un ballon d’essai, di una minaccia che Berlusconi usa per ottenere il legittimo impedimento. Il processo breve è stato approvato al Senato ma scommetterei che alla Camera non lo calendarizzeranno neanche, insomma finirà in un cassetto».

E perché?
«Perché il processo breve gli serve solo per alzare il prezzo della trattativa. A un certo punto rinuncerà al processo breve per avere in cambio il legittimo impedimento, cioè la possibilità di non presentarsi alle udienze dei suoi processi e di ottenere continui rinvii. Guardi, la trattativa è già in corso e l’Udc, ad esempio, ha detto che se lui rinuncia al processo breve, vota a favore del legittimo impedimentoı».

E poi che succede? Che c’entra il Lodo Alfano bis?
«Vede, la legge sul legittimo impedimento è palesemente incostituzionale, e quindi la Consulta la boccerà. Però intanto resterà in vigore per almeno un anno e mezzo: appunto fino alla bocciatura della Corte Costituzionale. E Berlusconi nel frattempo farà passare il Lodo Alfano bis, come legge costituzionale, quindi intoccabile dalla Consulta».

Mi faccia capire: Berlusconi sta facendo una legge – il legittimo impedimento -che già sa essere incostituzionale?
«Esatto. Non può essere costituzionale una legge in cui il presupposto dell’impedimento è una carica, in questo caso quella di presidente del consiglio. Non esiste proprio. L’impedimento per cui si può rinviare un’udienza è un impegno di quel giorno o di quei giorni, non una carica. Ad esempio, quando io avevo incarichi di governo, molte udienze a cui dovevo partecipare si facevano di sabato, che problema c’è? E si possono tenere udienze anche di domenica. Chiunque, quale che sia la sua carica, ha almeno un pomeriggio libero a settimana. Invece di andare a vedere il Milan, Berlusconi potrebbe andare alle sue udienze. E poi, seguendo la logica di questa legge, la pratica di ottenere rinvii potrebbe estendersi quasi all’infinito. Perché mai un sindaco, ad esempio, dovrebbe accettare di essere processato? Forse che per la sua città i suoi impegni istituzionali sono meno importanti? E così via. Insomma questa legge non sta in piedi, è destinata a una bocciatura alla Consulta. E Berlusconi lo sa, ma intanto la fa passare e la usa per un po’ di tempo, fino a che appunto non passa il Lodo Alfano bis, con cui si sistema definitivamente».

Come fa a esserne così certo?
«Ho lavorato per anni per Berlusconi, conosco le sue strategie. Quando ero il suo consulente legale e mi chiedeva di scrivergli delle leggi che lo proteggessero dai magistrati, non faceva certo mistero del loro scopo ad personam. E io gliele scrivevo anche meglio di quanto facciano adesso Ghedini e Pecorella».

Tipo?
«Quella sulla legittima suspicione, mi pare fossimo nel 2002. Gli serviva per spostare i suoi processi da Milano a Roma. Lui ce la chiese apertamente e noi, fedeli esecutori della volontà del principe, ci siamo messi a scriverla. E abbiamo anche fatto un bel lavoretto, devo dire: sembrava tutto a posto. Poi una sera di fine ottobre, verso le 11, arrivò una telefonata di Ciampi».

Che all’epoca era Presidente della Repubblica.
«Esatto. E Ciampi chiese una modifica».

Quindi?
«Quindi io dissi a Berlusconi che con quella modifica non sarebbe servita più a niente. Lui ci pensò un po’ e poi rispose: “Intanto facciamola così, poi si vede”. Avevo ragione io: infatti la legge passò con quelle modifiche e non gli servì a niente».

Pentito?
«Guardi, la mia esperienza al Parlamento e al governo è stata interessantissima, direi quasi dal punto di vista scientifico. Ma molte cose che ho fatto in quel periodo non le rifarei più. Non ho imbarazzo a dire che ho vissuto una crisi morale, culminata quando ho visto come si stava strutturando l’entourage più ristretto del Cavaliere.

A chi si riferisce?
«A Cicchitto, a Bondi, a Denis Verdini, ma anche a Ghedini e Pecorella. Personaggi che hanno preso il sopravvento e che condizionano pesantemente il premier. E l’hanno portato a marginalizzare – a far fuori politicamente – persone come Martino, Pisanu e Pera. E adesso stanno lavorando su Schifani».

Prego?
«Sì, il prossimo che faranno fuori è Schifani. Al termine della legislatura farà la fine di Pera e Pisanu».

Ma mancano ancora tre anni e mezzo alla fine della legislatura…
«Non credo proprio. Penso che appena sistemate le sue questioni personali, diciamo nel 2011, Berlusconi andrà alle elezioni anticipate».

E perché?
«Perché gli conviene farlo finché l’opposizione è così debole, se non inesistente. Così vince un’altra volta e può aspettare serenamente che scada il mandato di Napolitano, fra tre anni, e prendere il suo posto».

Aiuto: mi sta dicendo che avremo Berlusconi fino al 2020?
«E’ quello a cui punta. E in assenza di un’opposizione forte può arrivarci tranquillamente. L’unica variabile che può intralciare questo disegno, più che il Pd, mi pare che sia il centro, cioè il lavorio tra Casini e Rutelli. Ma se questo lavorio funzionerà o no, lo vedremo solo dopo le regionali».


http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/01/29/la-verita-su-b-raccontata-dal-suo-ex-avvocato/


(Dedicato a chi non crede che possano esistere i complotti, o per meglio dire, una verità differente da quella spacciata ufficialmente).

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2010 alle 12:33
ormai la cordata antiberlusconiana interna è evidente.
Stanno lavorando, che occupano settori della vita anche non istituzionale (abbiamo visto Taormina, ma anche Ferruccio De Bortoli [corriere della sera] a "che tempo che fa" qualche settimana fa ci è andato giù pesante; certo ha il dente avvelenato per le dimissioni del 2003 e non posso sapere cosa vota, ma non ce lo vedo granchè a sinistra) che stanno subdolamente demolendo il cavaliere a ogni occasione; in seno a Pdl è in corso una guerra atroce, anche se noi da fuori vediamo veramente poco. Anche in questo sono molto più bravi del PD, bisogna dirlo.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 30/01/2010 alle 15:03
Attenzione: Taormina ormai è fuori dal giro, fuori dal pdl, lasciato solo dal sig. B e da tutto l'entourage. Ha anche un certo dentino avvelenato.
Nel pdl, sottolineo nel, tutti lavorano per il capo senza problemi. Certo, a parte Fini e i finiani, ma non è nemmeno così scontato.
Difatti le leggi gliele fanno, mica si rifiutano.
Anzi, sono contenti di farle.

In quanto a De Bortoli, puro moderatismo di centro tendente al centrodestra. A parte le dimissioni nel 2003 (ma poi è stato al Sole ed infine è tornato al suo posto: bello sforzo e bella coerenza) non ha fatto alcunché di dignitoso.
L'intervista a Fazio è stata illuminante.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2010 alle 18:04
Taormina ha una crisi morale così come Cicciolina è vergine.
Chissà quali obiettivi si prefigge dicendo queste cose: forse avviare una corrente avversa a quella da lui descritta?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2010 alle 18:06
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Taormina ha una crisi morale così come Cicciolina è vergine.
Chissà quali obiettivi si prefigge dicendo queste cose: forse avviare una corrente avversa a quella da lui descritta?


Taormina è simpatico e credibile quanto Capezzone.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 01/02/2010 alle 22:04
se i mods non lo riterranno opportuno, prego di toglierlo.altrimenti li ringrazio.

Quello che segue è il comunicato dei lavoratori immigrati di Rosarno che stanno a Roma e che domenica 31 gennaio si sono riuniti in assemblea alla Snia.



"I mandarini e le olive non cadono dal cielo"

In data 31 gennaio 2010 ci siamo riuniti per costituire l´Assemblea dei lavoratori Africani di Rosarno a Roma.
Siamo i lavoratori che sono stati obbligati a lasciare Rosarno dopo aver rivendicato i nostri diritti. Lavoravamo in condizioni disumane.
Vivevamo in fabbriche abbandonate, senza acqua né elettricità. Il nostro lavoro era sottopagato.
Lasciavamo I luoghi dove dormivamo ogni mattina alle 6.00 per rientrarci solo la sera alle 20.00 per 25 euro che non finivano nemmeno tutti nelle nostre tasche.
A volte non riuscivamo nemmeno, dopo una giornata di duro lavoro, a farci pagare. Ritornavamo con le mani vuote e il corpo piegato dalla fatica.
Eravamo, da molti anni, oggetto di discriminazione, sfruttamento e minacce di tutti i generi.
Eravamo sfruttati di giorno e cacciati, di notte, dai figli dei nostri sfruttatori.
Eravamo bastonati, minacciati, braccati come le bestie...prelevati, qualcuno è sparito per sempre.
Ci hanno sparato addosso, per gioco o per l´interesse di qualcuno. Abbiamo continuato a lavorare.
Con il tempo eravamo divenuti facili bersagli. Non ne potevamo più.
Coloro che non erano feriti da proiettili, erano feriti nella loro dignità umana, nel loro orgoglio di esseri umani.
Non potevamo più attendere un aiuto che non sarebbe mai arrivato perché siamo invisibili, non esistiamo per le autorità di questo paese.
Ci siamo fatti vedere, siamo scesi per strada per gridare la nostra esistenza.
La gente non voleva vederci. Come può manifestare qualcuno che non esiste?
Le autorità e le forze dell´ordine sono arrivate e ci hanno deportati dalla città perché non eravamo più al sicuro. Gli abitanti di Rosarno si sono messi a darci la caccia, a linciarci, questa volta organizzati in vere e proprie squadre di caccia all´uomo.
Siamo stati rinchiusi nei centri di detenzione per immigrati. Molti di noi ci sono ancora, altri sono tornati in Africa, altri sono sparpagliati nelle città del Sud.
Noi siamo a Roma. Oggi ci ritroviamo senza lavoro, senza un posto dove dormire, senza I nostri bagagli e con i salari ancora non pagati nelle mani dei nostri sfruttatori. Noi diciamo di essere degli attori della vita economica di questo paese, le cui autorità non vogliono né vederci né ascoltarci. I mandarini, le olive, le arance non cadono dal cielo. Sono delle mani che li raccolgono.
Eravamo riusciti a trovare un lavoro che abbiamo perduto semplicemente perché abbiamo domandato di essere trattati come esseri umani. Non siamo venuti in Italia per fare i turisti. Il nostro lavoro e il nostro sudore serve all´Italia come serve alle nostre famiglie che hanno riposto in noi molte speranze.
Domandiamo alle autorità di questo paese di incontrarci e di ascoltare le nostre richieste: domandiamo che il permesso di soggiorno concesso per motive umanitari agli 11 africani feriti a Rosarno, sia accordato anche a tutti noi, vittime dello sfruttamento e della nostra condizione irregolare che ci ha lasciato
senza lavoro, abbandonati e dimenticati per strada.
Vogliamo che il governo di questo paese si assuma le sue responsabilità e ci garantisca la possibilità di lavorare con dignità.

L´Assemblea dei Lavoratori Africani di Rosarno a Roma

 

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  postato il 01/02/2010 alle 22:10
Grazie a te pacho per il prezioso documento, spero possa essere utile per aprire qualche mente.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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  postato il 01/02/2010 alle 22:10
Più che gradita.
 
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  postato il 02/02/2010 alle 16:19
La censura diventa legge: approvato l'emendamento del senatore D'Alia. Internet verrà represso
I 'providers' dovranno bloccare i siti disobbedienti. Pena fino a 5 anni di reclusione: il Governo Berlusconi come la Cina e la Birmania. Intanto Mediaset chiede un risarcimento di 500milioni a Youtube



Caserta - Il 20 gennaio il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d.l. 733) e, tra gli altri, un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (Udc) identificato dall’articolo 50-bis: ”Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. Il testo diventerà l’articolo numeo 60. Il senatore Gianpiero D’Alia (Udc) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della Casta. In pratica, in base a questo emendamento, se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i 'providers' dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche all’estero; il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000. Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per
l’apologia di reato, oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali.

Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta. In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, YouTube e 'tutti i blog', che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata e/o censurata. Vi ricordo che il nostro è l’unico Paese al mondo dove una 'media company' ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento. Il nome di questa 'media company', guarda caso, è Mediaset.

Quindi il Governo interviene per l’ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un’impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d’interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una Commissione contro la pirateria digitale e multimediale, che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al 'pacchetto sicurezza' di fatto rende esplicito il progetto del Governo di 'normalizzare' con leggi di repressione Internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non riescono più a dominare.

Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa. Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad Internet, in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.

Occorre dare la massima diffusione a questa notizia per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli Italiani, perché dove non c’è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema puramente dialettico. (da www.disinformazione.it)

A parte la ripetizione del termine 'casta' e il riferimento al grillino, posto qui (tanto non è ancora in gazzetta ufficiale, no?), ché domani non si sa..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2010 alle 17:32
Dite politicamente quello che volete di quest'uomo, ma...




da 2:51 in poi è il miglior numero di cabaret che ho visto negli ultimi 5 anni

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2010 alle 19:32
Ha surclassato il Berlusca.

 

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nino58

 
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  postato il 04/02/2010 alle 10:36
Intanto si parlava di Taormina: Casini evidentemente deve aver letto l'intervista, e gli è piaciuta così tanto che in aula ha ripetuto le stesse parole dell'esimio avvocato.
Siamo favorevoli al legittimo impedimento in attesa di un Alfano bis come legge costituzionale. Ma bravo!
Poi s'è corretto, s'è infervorato un po', ha gonfiato la pappagorgia e ieri l'udc s'è coraggiosamente astenuta. Hanno corretto anche il tiro, almeno leggermente: 'è il male minore'.
Eh???

E ieri nuovo show internazionale di mr.B: prima dice che l'operazione 'piombo fuso' era legittima e Israele ha fatto bene a 'difendersi' (l'umanità della campagna israeliano è già riassunta nel nome che hanno scelto: raid dell'esercito contro i civili, strage, armi non convenzionali, crimini di guerra). Ha anche parlato dei diritti dello stato israeliano (senza considerare quelli dello stato palestinese). Applausi del parlamento israeliano.
Poi davanti ad Abu Mazen ha detto che la strage di civili a Gaza è stata terribile come l'Olocausto. L'ha detto a bassa voce, sperando che nessuno si accorgesse di questo 'ripensamento'. Purtroppo ha sentito mezzo mondo, compreso Israele: in quel pacifico Paese molti malumori, critiche e polemiche (nota a margine: come può un popolo che ha vissuto quello che ha vissuto fare distinzioni tra morti di serie a e b, e anzi provocare e proclamare la morte- di civili, peraltro- con così tanta leggerezza?), perchè i Palestinesi evidentemente non meritano di vivere o di morire decentemente.
Poi pare che abbia detto che l'Iran ha il diritto di sviluppare un programma nucleare, mentre 3 giorni fa quasi scatenava una guerra internazionale contro l'Iran.
Mha.

A proposito di dietrofront: Brunetta ha visto che fare il socialista di sinistra conviene, ha visto Tremonti e ora s'è messo a copiare. Deve diventare sindaco di Venezia, perdio (tra l'altro mantenendo l'altra poltrona: non male per un uomo che occuperebbe una seggiola nemmeno troppo grossa), e quindi inizia a parlare della condizione disagiata dei giovani, bisogna incentivare i giovani, dargli dei sussidi, i ecchi occupano i posti, via l'articolo 18...
Fino a ieri era quello dei bamboccioni, dei fannulloni, ora (in campagna elettorale) ha scoperto che le nuove generazioni sono messe maluccio. Ohibò. E dire che fino all'altroieri sosteneva il precariato, la flessibilità e la cd. legge Biagi. Difatti quella non la tocca, attacca i 'privilegi' della legge 18, quella contro il licenziamento senza giusta causa. E visto che è questo privilegio che mina la gioventù, ha già proposto di modificarla: se sei licenziato senza giusta causa non potrai più essere reintegrato (giustamente) al tuo posto, ma avrai una 'buonauscita'. Bene: sarai licenziato ma ti daremo forse dei soldi che poi decideremo, magari in bot o in fondi pensione. Quale pensione, signore? E i tassi... sa, ho un mutuo? Non importa, figliolo, intanto da domani resta a casa.
Due piccioni con una fava: continuano con questa politica contro qualisiasi forma di civiltà e di diritto e intanto la spacciano come cosa buona, da presentare in campagna elettorale.

ps: domanda facile facile: perchè nel 1993 piovevano monetine e ora non ci si oppone nemmeno alla cosa più schifosa? Perchè l'Italia è anestetizzata?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/02/2010 alle 12:18
Perchè è anticomunista.
Perchè perfino le monetine a Craxi (sembra un paradosso ma non lo è)erano anticomunismo.
E l'intangibilità di Berlusconi è solo anticomunismo.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/02/2010 alle 18:45
Originariamente inviato da nino58

Perchè è anticomunista.
Perchè perfino le monetine a Craxi (sembra un paradosso ma non lo è)erano anticomunismo.
E l'intangibilità di Berlusconi è solo anticomunismo.

Mmmmhhh Nino... non penso che le contraddizioni del fenomeno Italia si possano spiegare col suo "anticomunismo", per quanto la cosa sia comunque abbastanza vera.

Ci sono nazioni altrettanto se non più "anticomuniste" (vogliamo buttare lì, senza pensarci su troppo, Gran Bretagna e Germania?), per le quali le cose vanno molto meglio, se non altro a livello di rispetto delle regole e dei capisaldi formali della democrazia.

Il male di cui soffre storicamente il nostro paese lo definirei piuttosto "populismo antidemocratico"; deriva costante alla quale perlomeno i nostri Costituenti avevano cercato di mettere un freno, inserendo nella nostra Carta Costituzionale segnali precisi: bicameralismo perfetto con tendenza al proporzionalismo, equilibrio tra i poteri, ecc.
Il lento ma continuo "picconare" alcuni principi, ci ha fatto in poco tempo piombare nei soliti rischi, prima che fossero realmente maturati i tempi per modifiche profonde...

Perché poi i due personaggi più vituperati della storia italiana del '900 venissero da un partito con la falce e il martello nel simbolo (abiurato), rimane comunque un bel mistero.

 

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/02/2010 alle 19:03
madonna me ne voglio andare dall'Italia, di solito non mi interesso di politica per pigrizia, ma quando lo faccio, mi viene sempre più da fare questa uguaglianza ITALIA = CACCA E 80% Degli Italiani = FESSI, questo fatto delle centrali nucleari mi fa cadere le braccia, ci facciamo governare da nani puagliacci che pensano solo a fare soldi e al potere, ci facciamo governare da dirigenti ladri, faccio bene e sono sempre più convinto che non andare a votare sia forse l'unica arma per cambiare, ma la gente invece di pensarla così mi da dell'ignorante, mi dice sempre che la gente è morta per farci avere il diritto al voto e che è anche un dovere andarci, e io a chi dovrei andare a votare, a quelle cacche del centro destra o centro sinistra ??? Per me non si salva nessuno e anche se ci fosse qualcuno con le idee come le mie non so tipo Vendola, son convinto che alla fine anche lui si adagia e del popolo se ne frega oppure coloro che si spartono la torta non gli danno quel potere perchè sanno che può favorire troppo i disgraziati come me.
Questo è un mondo marcio, ma l'Italia lo è ancora di più, dovrei votare gente che non dà una misera pensione di accompagnamento di 400 euro solo a mia madre cieca perchè c'è mio fratello sfigato laureato che appunto non lavora e si può occupare di mia madre quando poi l'accompagnamento glielo danno a persone cieche che guidano la macchina o a persone paralizzate che fanno jogging e alcuni mi dicono che faccio pure demagogia sarà ma io mi so scocciato di passare per demastrònzò

p.s. l'apoteosi di questa mia sfuriata me l'ha fatta venire mio fratello spiegandomi e dicendomi chi è l'amminastrore delegato dell'Eni di nome SCARONI

 

[Modificato il 04/02/2010 alle 19:06 by GiboSimoni]

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"Qui devi spingere con le tue gambe vecio" Davide Cassani a Gilberto Simoni alla ricognizione di Plan De Corones

"Signori non c'è ne sono più" Gilberto Simoni ad Aprica 2006

Il mio nome è Roberto che fa rima (guarda un pò che caso) con Gilberto

30 maggio 2007 ultima vittoria al giro sullo Zoncolan. 30 Maggio 2010 la fine di un lungo sogno duranto 15 anni fatto di tante gioie e tante delusioni, grazie di tutto Gibo!



 
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  postato il 04/02/2010 alle 19:35
Beh, dài Giboncino, almeno noi un candidato splendido da votare ce l'abbiamo.

Prima di Vendola la Puglia era all'ultimo posto (o giù di lì) tra le regioni d'Italia per investimenti nel sociale, ora siamo al primo posto. Qualcosa vuol dire.
Qualcosa vuol dire se Vendola dice che Berlusconi dovrà venire coi carrarmati a impiantare una centrale nucleare in Puglia.
Qualcosa vuol dire se sta facendo (e farà) di tutto per impedire che l'Acquedotto Pugliese venga regalato al malaffare.

Sono convinto che con questo governo regionale le tue speranze di avere un aiuto concreto per tua madre avranno delle possibilità di realizzarsi. Con un altro governatore, invece, temo che gli investimenti in questo campo calerebbero molto.

Sia chiaro, non voglio strumentalizzare la tua situazione per dirti "vai a votare Vendola". Voglio solo porre l'attenzione sul fatto che non è vero che non ci siano differenze tra gli opposti schieramenti. Concordo che la situazione italiana fa veramente cascare le braccia e deprime la voglia di andare a votare, ma ciò non significa che non si debba cercare un "meglio" da qualche parte. E che non si debbano avere occhi per vederlo, questo meglio, e per giudicare quanto, in concreto, tra due differenti linee politiche e amministrative possa passarci il mare.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/02/2010 alle 21:38
grande gibo.
non farti abbindolare. ricordiamoci che anche i sinistri di cui molti ripongono "speranze" (o illusioni??) fanno parte della corte di bertinotti che entró in parlamento con l 8 percento e ne uscí ovviametne sbriciolato.. dopo aver votato provvedimenti contro i lavoratori, per la guerra e per ulteriori privatizzaizoni.

spesso si imputa a chi vota berlusconi di non avere memoria storica. io credo che i primi a non avere memoria siano proprio loro, i sinistri! la lega con l 8 percento sta facendo il bello ed il cattivo tempo. Se anche raffondazione avesse avuto a cuore il destino della propria base (e non delle proprie poltrone e vendola é il primo intrallazzato) sarebbe uscita dalle ultime elezioni con piu del 15 percento, dal momento che c'erano 1000 ragioni per trovare il consenso dei lavoratori. Invece, come abbiamo cacciato agnoletto da un corte: "bertinotti, cammina a 4 mani, per leccare il cu.lo agli americani"! Vendola il poeta, sebbene costituisce un'opzione migliore dei mafiosi dell altra parte, non é poi tanto meglio. e infatti quando la base del partito ha giustamente mandato a casa la dirigenza all'ultimo congresso nel 2008, provando a costruire una prospettiva credibile, una sinistra seria e di classe, lui che fa?? rompe per avvicinarsi al pd! bravo! magari nella prospettiva di spostarne l'asse...si come no, come l ha spostata la sinistra "radicale" nel 2006 con quasi il 15 percento! cioé, rifondazione é scomparsa a causa della sua sudditanza ai governi liberisti, e questo rompe per andare ancora piu a destra: proprio un genio.

caro gibosimoni, amici al governo e all'opposizione non ce ne sono: gli unici che possiamo cambiare qualcosa siamo noi, i lavoratori: guarda cos'é successo all'Inse per esempio: operai 15 mesi senza stipendi che hanno autogestito la fabbrica dato ceh il padrone, grazie ad una legge varata da prodi e VOTATA da bertinotti, mentore di vendola, voleva venderla per specularci sul terrono edificabile della stessa. Ebbene, 15 mesi soli e con l unica solidarieta di poche persone (quelli che rifondazione chiama "provocatori, violenti, autonomi e blablabla). peró hanno vinto. Salvo che negli ultimi 10 giorni sono spuntati quelli di raffondazione e fiom a (provare a) prendersi i meriti...davanti alle telefcamere ovviametne, dato ceh i lavoratori li hanno mandati volentieri a fare in c..Idem per i lavoratori di atesia 2 anni prima (le cui condizioni non sono granché migliorate in seguito al pacchetto welfare varato dal governo di centro sinistra e VOTATO da bertinotte e soci). E idem ancora per tutte quelle lotte autonome che si stanno succedendo in italia in quest ultimo anno.
Io credo che bertinotti, vendola, e i loro compari siano i piú pericolosi avversari della nascita di una sinistra vera, antagonista, che non si volgia accaparrare per l'ennesima volta i costi della crisi. La battaglia "spirituale" sulla non-violenza portata avanti negli ultimi 15 anni da vendola e compari é la mazzata che ha distrutto il movimento e ha troncato le gambe a qualsiasi prospettiva fattuale REALE.
tu a 20 anni certe cose le hai capite, dato che ti fai un cu.lo a 4 ante tutti i giorni. Purtroppo molti atrli no, e si lasciano infatuare da belle parole come "post-fordismo", econiomia della conoscenza, societa immateriale e non-violenza (perche non é violenza come sei trattato nella societá? non é violenza che in italia spendiamo piú di qualsiasi altro paese in spese sociali che vanno a finanziare guerre e controllo sociale? non é violenza farti lavorare 8 ore al giorno per 1000 euro al mese? non é violenza che incarcerano persone con processi alle intenzioni??) ed altre amenitá.
La veritá é che non ci sono governi amici. Anzi, i governi che piú di tutti hanno fattto pagare le crisi ai lavoratori (che in teoria avrebbero dovuto rappresentare) sono proprio i governi "disinitra".

cé un bel libro, l'orda d'oro, di nanni balestrini e primo moroni, uscito per la feltrinelli qualche anno fa e costa poco. se riesci, dacci un occhio.
ciao

 

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I'm ipocrisy free

Io sto con Silvio che è
un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

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Solo chi non ha paura di morire di mille ferite riuscirà a disarcionare l'imperatore

 
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  postato il 05/02/2010 alle 08:09
Pacho, ma nell'attesa della grande rivoluzione operaia (fatta da quegli operai che oggi votano in massa Berlusconi? Mah...) che facciamo? Viviamo in una bolla protetti dagli agenti esterni? Impossibile.

Siccome la vita è quel che ti succede mentre sei impegnato a parlare d'altro (op. cit.), un minimo di cura all'oggi bisogna dedicarla.
Alla qualità del nostro oggi, intendo.
Al mio paesello c'è una fabbrica di morte, un inceneritore che per anni ha operato abusivamente, senza i minimi requisiti di sicurezza per gli operai che ci lavoravano (e che infatti hanno visto morire diversi compagni) e per la popolazione circostante (concentrazioni di diossina sui terreni agricoli della zona di 420 QUATTROCENTOVENTI!!! volte superiore ai limiti consentiti dalla legge): e un'incidenza di tumori superiore a qualsiasi altra area italiana è un fattore palpabile, evidente, che incide nella vita della gente (mio padre ha avuto un tumore ma ne è guarito per fortuna, non così altri padri e pure altri figli, purtroppo).
La precedente amministrazione regionale (nonché tuttora attuale amministrazione comunale del mio paese: è la stessa famiglia) non solo non ha fatto niente per almeno monitorare la situazione, ma addirittura con l'inceneritore ci faceva affari (non pubblici, ma privati).
Poi arriva Vendola, dà finalmente pieni poteri all'ARPA (agenzia regionale per l'ambiente) che fa i rilievi e ottiene i risultati sconvolgenti di cui sopra, e nel paese di Fitto, una fabbrica di morte legata a Fitto viene chiusa.
Quisquilie.
Non sto a dirti come sia cambiata la vita di persone che conosco che, con un figlio diversamente abile, hanno visto passare la qualità della loro esistenza dal grado "inferno" al grado "serenità" grazie al supporto regionale assente prima; non sto a dirti quanti ragazzi conosco (anche parenti miei che vota[va]no a destra) che grazie alle borse di studio istituite da questa amministrazione, o grazie ai fondi per le giovani imprese, si sono costruiti un futuro o lo stanno facendo.

Se tutto questo non conta, non so allora cosa. Certo, lo riconosci pure tu che Vendola (pur "intrallazzato": maddeché?) è un'opzione migliore di chi lo fronteggia, diciamo che mi basta questo, conoscendo le tue posizioni (e leggendole anche ora).

Posizioni che rispetto, per carità, non è che ora io sono uno sfrenato difensore del sistema capitalistico, di cui vorrei anch'io vedere la fine. Ma si può? Per quale via? Tu dici: tanto peggio, tanto meglio, teniamoci Berlusconi, almeno ci farà scendere così in basso che alla fine sarà fisiologica la presa di coscienza del popolo e la conseguente ribellione, ribellione anticipata dalle iniziative operaie di questi mesi.
In fondo la Resistenza è conseguenza di 20 anni di fascismo (ma anche di una guerra mondiale che affamò, disgregò, decimò il paese), possiamo ben sognare che dopo 20 anni di berlusconismo ci sia un nuovo rinascimento di sinistra.

Poi però abbiamo l'obbligo di guardarci negli occhi e dirci che quel che è successo in Venezuela o in Bolivia (con tutto il suo portato di leggi liberticide di cui dovremmo pure tener conto, tra l'altro) è stato messo in moto da una situazione sociale molto diversa dalla nostra, ma soprattutto da una connotazione etnica che ha innervato e tuttora innerva il cammino di Chávez e compagni: il popolo indio contro l'oligarchia legata agli invasori di ieri e di oggi. È un modello rivoluzionario importabile alla realtà italiana? Ne dubito profondissimamente.

Nell'attesa, nel dubbio, nella circostanza, voto Vendola, e spero che si aprano per lui, presto o tardi, le porte del premierato. Non mi costa niente.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2010 alle 10:15
Non ci capite niente di politica voi.

Gibo, la vuoi un po' di figa? Vota chi ti dico io!




 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 05/02/2010 alle 10:55
Nino, altra domanda: quanl è l'ultimo referendum andato in porto? E quando?


(risposta: Raccolta pubblicitaria in tv, 1995)



Perché da 15 anni non si raggiunge il quorum nemmeno per abolire il finanziamento ai partiti o per poter rifutare il passaggio di condutture elettriche entro la proprietaà privata?
Semplicemente da 15 anni a nessuno frega nulla dei referendum, delle leggi che si fanno (quel si può essere sia riflessivo che impersonale), delle smentite, degli scandali, delle bugie, dei complotti, addirittura delle cose fatte contro i cittadini.
Nel 1993 nulla impediva a quelli che lanciavano le monetine- sebbene 'anticomunisti'- di votare in una consultazione referendaria. Ora, ammesso che si continui a parlare di 'anticomunismo', questa cosa non avviene più.
Io metto al primo posto il ruolo dell'informazione e lo sgretolamento del sistema scolastico. Quando addirittura l'operatore di "onda verde viaggiare informati", in un weekend di maltempo con allagamenti, frane, isole non raggiungibili etc, ripete una sola notizia tre volte, e cioè che i collegamenti nello Stretto sono rallentati.. e poco prima nel gr del nuovo direttore deciso dal centrodx si parlava della necessità di ponte e tav.. beh...
Che poi è solo l'ultimo esempio, e pure il più ignobile. Ci sarebbe da parlare di Feltri, Minzolini, Mimun, Mazza, Gervasio, Saccà, Belpietro, Barbareschi, Chiambretti, Ricci, Bagaglino, Fede, Setta, Palombelli, De Bortoli, Pigi Battista, Forattini, il grande fratello e le veline, lo show dove si distrugge una macchina a martellate, Gerry Scotti, Panorama, Libero, Il Giornale, Il Tempo, Corriere (partecipato Fininvest, ci sono riusciti), Max, For Men, Dipiù Dipiùtv Dipiù cucina, Diva & Donna, Tv Mia, Sorrisi & Canzoni, Telepiù, Grazia, Epoca, Chi, Cosmopolitan, Gazzetta, tv locali, raiuno, raidue, rete4, italia1, canale5, televideo, mediavideo, premium, medusa film, filmauro, De Sica, Vanzina, Parenti, Giordano, Piroso, Parodi, Ventura, Zelig, Cervi, Del Debbio, Facci, Giannino, Giacalone, Paragone, Socci, Guzzanti, Fiamma Nirenstein, Ferrara..
Non continuo per decenza, ma l'informazione è essenziale per creare e mantenere il consenso. Il problema è che per rendere accettabili le azioni di un padrone e del suo entourage si è provevduto a modificare chimicamente i limiti, a spostare l'asticella della (scusate, non trovo di meglio) moralità (decenza? coerenza?) degli italiani.
L'aveva capito Mussolini, l'aveva capito Gelli con la sua p2. Nell'elenco qui sopra ho citato anche tanti 'giornaletti' di gossip, che però sono funzionali proprio come i grandi quotidiani, i settimanali e le tv. Non a caso è stato Oggi a pubblicare le foto di Di Pietro con Contrada (ovviamente Minzolini ha sguinzagliato una giornalista a chiederne conto, servizio del tg1: sarebbe anche giusto, un'operazione di buon giornalismo, se avesse fatto la stessa cosa con Dell'Utri, Berlusconi, Pecorella e decine di altri soggetti), e non a caso Oggi sta parlando di uno scandalo trans, prostituzione e fotoricatti anche per un sindacalista di livello nazionale ed un'ex ministra.
E poi tutto il divertissement delle veline, delle luci, della plastica: uno si fa il c*lo per tutta la settimana, magari in fabbrica per uno stipendio da fame, poi arriva e si trova una bella donna in tanga che fa la doccia col capezzolo di fuori, vede delle cose che lo fanno ridere, si dice che sì, la sua vita fa abbastanza schifo ma menomale c'èlatv.. per due ore si distrae, poi nel tg vede il presidente 'operaio' che dice 'aboliamo il canone e l'ici', vede servizi ottimistici e apllausi per il Capo.. poi magari vede che il Capo va a put*ane, però a 70 anni suonatissimi ciula più di lui e con dieci, venti ragazze ben (s)vestite e profumate.. e si diverte, e fa le battute, e se ha fatto così bene per se' e le sue aziende magari farà bene pure per me e per l'azienda italia (come scrive il Corriere), e chissenefrega se ha rubato, alla fine Mediaset non licenzia nessuno, e poi comunque tutti rubano e vanno tutti a put*ane solo che gli altri vanno a trans e sono sempre tristi e comunisti...

Certo quest'operaio (che potrebbe ad esempio essere l'ex fidanzato di Noemi L., faceva esattamente gli stessi discorsi e diceva quanto Berlusconi fosse simpatico e in gamba e 'uno di noi', mentre 4 quotidiani e 2 settimanali del Capo lo demolivano mediaticamente) non pensa certo che se il suo stipendio fa schifo è anche colpa del sig.B, se ha meno garanzie sindacali è colpa del sig.B,, se è precario è colpa del sig.B, se se se...

Lui, dopo il tg, finisce di guardare (anzi, vedere) il programma, un ultimo capezzolo e tante risate, e va a dormire. Sua moglie, di fianco, ha letto proprio oggi nel giornale di gossip che Di Pietro ha fatto questo e quell'altro e che la Blasi è sempre più bella, mentre la Gelmini non rinuncia a lavorare anche se incinta. Nuovo scandalo nel centrosx..
Poi ha parlato anche con una sua amica mentre faceva spesa, un'altra che arriva a fine mese solo se ha fortuna. Certo non è quella che, chiedendo conto al sig.B delle caz.ate che il 'buongoverno delle libertà' stava facendo, si sentì rispondere 'lo sa che lei ha proprio una bella faccia da stronza?'. No, è un'altra, e insieme parlano degli immigrati che grazie alla sinsitra rubano il lavoro a loro e ai loro mariti, e Bossi ce l'aveva con noi del sud ma adesso ci difende contro i rumeni, e guarda col Corriere ci sono i libri della Fallaci a solo un euro...così il pupo me la legge, dicono tutti quanto fosse in gamba...


Ecco perché Lega e forzap2/forzaitalia/pdl hanno un consenso eccezionale tra operai, casalinghe, pensionati... nonostante danneggino operai, casalinghe e pensionati. Poi tanto professionisti, industriali, cavalieri, grand'uff.lup.mann. etc votano comunque da quella parte, quindi c'è uno zoccolo del 45%-48% che vota sempre e comunque, nonostante tutto, a destra.
Nonostante tutto, sottolineo.

Il berlusconismo è ormai endemico, durerà fino a quando ci sarà il sig.B e anche più tardi: certo, magari i processi passati, presenti e futuri saranno ormai sistemati, ma magari si penserà che comunque fininvest nel '93/94 era sull'orlo del fallimento e oggi è lassù...
E poi prima o poi Piersilvio detto Dudi si deciderà, e gli amici di famiglia Cicchitto, Bondi, Schifani saranno ben felici di farlo entrare nel club.

Quasi 100 anni fa un geniale scrittore (e altro) ceco scriveva di come nascono i presidenti del consiglio in Italia, tra furti, rapimenti, omicidi e processi comprati. Il suo protagonista si chiamava signor Beramotti, e non a caso si trattava di un sig.B.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/02/2010 alle 14:29
Originariamente inviato da Subsonico

Non ci capite niente di politica voi.

Gibo, la vuoi un po' di figa? Vota chi ti dico io!





come si è ridotta la politica, a un semplice baratto tu mi dai il voto e io ti do qualcosa in cambio, vabbè dimmi chi è che devo votare? Miraccomando che sia carina e la voglio qui a casa, mi deve citofonare e mi deve dire ora ti faccio vedere che la vità è anche bella

 

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"Qui devi spingere con le tue gambe vecio" Davide Cassani a Gilberto Simoni alla ricognizione di Plan De Corones

"Signori non c'è ne sono più" Gilberto Simoni ad Aprica 2006

Il mio nome è Roberto che fa rima (guarda un pò che caso) con Gilberto

30 maggio 2007 ultima vittoria al giro sullo Zoncolan. 30 Maggio 2010 la fine di un lungo sogno duranto 15 anni fatto di tante gioie e tante delusioni, grazie di tutto Gibo!



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2010 alle 15:10
Originariamente inviato da desmoblu

Io metto al primo posto il ruolo dell'informazione e lo sgretolamento del sistema scolastico...


Appunto, le migliori armi del populismo, sempre intrinsecamente antidemocratico.


Quasi 100 anni fa un geniale scrittore (e altro) ceco scriveva di come nascono i presidenti del consiglio in Italia, tra furti, rapimenti, omicidi e processi comprati. Il suo protagonista si chiamava signor Beramotti, e non a caso si trattava di un sig.B.

Già, Jaroslav Hašek... me l'ero quasi dimenticato, grazie Desmo!!!

 

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