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Autore: Oggetto: Doping e Antidoping 2009

Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 14:53
Originariamente inviato da josera

Pregevole intervento di Martinello al riguardo. Speriamo che la prossima "legislatura" della federazione recepisca

cioè?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 14:55
Originariamente inviato da josera

Pregevole intervento di Martinello al riguardo. Speriamo che la prossima "legislatura" della federazione recepisca


Cioè?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 18:18
i media danno risalto al ciclista su 12 coinvolto nell'indagine?
ad un certo punto:chissene..io seguo il ciclismo lo stesso ,come tutti voi..
non e' certo l'unico campo in cui i mass media amplificano,distorcendo la realta', una certa notizia..
ormai noi ciclofili dovremmo esser vaccinati...

 

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non li senti?...questo e' il mio mondo..devo andare.

M.Rourke.THE WRESTLER.

 
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  postato il 12/03/2009 alle 18:20
Più che altro dà da pensare alle reazioni all'interno del ciclismo: se Da Ros fosse stato un ciclista della squadra Professional "X", e non della Liquigas, oggi quella squadra starebbe correndo senza problemi la Tirreno?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 18:30
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Più che altro dà da pensare alle reazioni all'interno del ciclismo: se Da Ros fosse stato un ciclista della squadra Professional "X", e non della Liquigas, oggi quella squadra starebbe correndo senza problemi la Tirreno?



arguta osservazione..dalla risposta quantomai facile

 

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M.Rourke.THE WRESTLER.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 21:20
Originariamente inviato da forzainter in un altro 3d

Determinate squadre francesi preferiscono vincere di meno ma vittorie pulite (squadre come Bouygues o FDJ per esempio ma in generale quasi tutte). Sono da lodare , dovrebbero essere cosi' tutti gli sponsor


sulla base di che cosa dai per certo che le (pochissime) vittorie delle due mediocri formazioni che hai citato sono tutte pulite?


Sugli Schleck io ho la mia idea , strano come quando Franck fosse al UC Chateauroux non si intravedevano queste doti.. (basta sentire i suoi ex compagni di squadra) poi mi sbagliero' io (l'altro Schleck che finisce il giro a 62 kg , alto 1,86 a me sembra poco)
L'estrema magrezza non la lego a pratiche sospette ma alla mano di qualche preparatore , per me (come nel salto con gli sci) bisognerebbe introdurre l'indice di massa corporea


Frank non so, di Andy si è parlato molto bene sin da quando era juniores, ricordo Bulbarelli citarlo in una telecronaca quando non lo conosceva ancora nessuno, dicendo che gli addetti ai lavori gli attribuivano un potenziale enorme. E la magrezza non mi sembra indice di doping, penso che possa essere ottenuta con una dieta opportuna.


Nei vari forum francesi e al Tour , quando i francesi parlavano del ciclismo a 2 velocità ecc , per spiegare le varie sconfitte , li criticavo perche' non sapevano perdere , poi piano piano ho cominciato a pensarla come loro.


beh anche io allora posso parlare di atletica a 2 velocità per spiegare le sconfitte dell'atletica italiana... sono ragionamenti che non hanno senso, in un mondo dello sport dove quasi tutti i professionisti assumono sostanze (lecite o illecite) nessuno può dire "gli sportivi della mia nazione perdono perché sono puliti". non è un ragionamento intellettualmente onesto


Se vedo neanche un francese nei primi 10 alla Sanremo nulla di strano , se al Dauphine vedo 4 americani e 6 spagnoli nei primi 10 qualcosa non quadra


semplicemente non hanno gente in grado di tenere il passo dei migliori.

a meno che tu non creda alla favoletta che gli americani e gli spagnoli si dopano, i francesi no, loro sono gli unici sportivi puliti. non credo che nel terzo millennio possiamo credere ancora a simili favole

 

[Modificato il 12/03/2009 alle 21:37 by babeuf]

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  postato il 12/03/2009 alle 21:23
lo so che sono fissata sui fratellini ma Andy non ha corso nei dilettanti, come Pozzato, come Capecchi è passato direttamente da juniores a professionista nel 2004.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 21:35
Sapete che vi dico? che forse non ha tutti i torti quelli che propongono la squalifica a vita: perchè in un momento così difficile per il ciclismo, chi agisce ancora con leggerezza e non tiene conto del danno che procura a tutto il movimento, è meglio che venga buttato fuori per sempre.
E non perchè colpevole di doping, bensì perchè palesemente idiota, e di idioti in giro meno ce ne sono e meglio è.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 21:45
Originariamente inviato da barrylyndon

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Più che altro dà da pensare alle reazioni all'interno del ciclismo: se Da Ros fosse stato un ciclista della squadra Professional "X", e non della Liquigas, oggi quella squadra starebbe correndo senza problemi la Tirreno?



arguta osservazione..dalla risposta quantomai facile


dipende quanta importanza Da Ros avrebbe avuto all'interno di quella squadra........ ad esempio l'anno scorso prima del giro fu beccato richeze eppure la csf navigare partecipò lo stesso al giro anche se non era una squadra pro-tour........

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 21:48
Originariamente inviato da antonello64

chi agisce ancora con leggerezza e non tiene conto del danno che procura a tutto il movimento, è meglio che venga buttato fuori per sempre.


i danni al movimento li crea l'Uci, con le sue norme confuse in materia di doping, mischiate a quelle della wada, delle federazioni nazionali e dei vari comitati olimpici, con i suoi regolamenti schifosi sugli inviti alle corse, con il suo orribile pro tour, con i suoi soprusi nei confronti delle piccole squadre; concorrono a danneggiare il momento quei team manager che sotto un falso velo di eticità nascondono uso di doping in squadra... e che quando questo viene scoperto fanno finta di cadere dalle nuvole e lanciano i peggiori insulti contro chi si è fatto beccare. E poi ovviamente ci sono i vari preparatori, medici di squadra, medici personali... ai quali i corridori spesso si affidano, e questo è un loro errore. Ma ci sono colpe ben più gravi dei soggetti che ho precedentemente citato.


E non perchè colpevole di doping bensì perchè palesemente idiota, e di idioti in giro meno ce ne sono e meglio è.


bah idioti... mi sembra una parola esagerata, se mi dici "idiota" io posso pensare a McQuaid, Verbrugghe... non certo a persone che, nel bene o nel male, fanno quotidianamente grandi sacrifici.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 21:49
Originariamente inviato da simone89

ad esempio l'anno scorso prima del giro fu beccato richeze eppure la csf navigare partecipò lo stesso al giro anche se non era una squadra pro-tour........


Richeze che poi fu scagionato, diciamolo per completezza di informazione

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 23:05
Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da simone89

ad esempio l'anno scorso prima del giro fu beccato richeze eppure la csf navigare partecipò lo stesso al giro anche se non era una squadra pro-tour........


Richeze che poi fu scagionato, diciamolo per completezza di informazione


grazie.........

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/03/2009 alle 23:34
Originariamente inviato da antonello64
Sapete che vi dico? che forse non ha tutti i torti quelli che propongono la squalifica a vita: perchè in un momento così difficile per il ciclismo, chi agisce ancora con leggerezza e non tiene conto del danno che procura a tutto il movimento, è meglio che venga buttato fuori per sempre.
E non perchè colpevole di doping, bensì perchè palesemente idiota, e di idioti in giro meno ce ne sono e meglio è.


Ottimo intervento Antonello. Ne condivido in pieno la logica.
Non ho un'opinione sulla squalifica a vita (ma in linea di massima alla prima positività mi sembra eccessiva).
Ma pene molto pesanti sì. E non solo squalifiche, non solo al corridore.

Quest'ultimo caso mi ha fatto pensare molto alle questione dei danni all'immagine.
E' chiaro che non si può nemmeno lavorare per provare a ribaltare un'immagine, come quella del ciclismo, già gravemente compromessa, se l'"idiota" di turno fa regali di questo tipo ai complotti contro il ciclismo, a quei cattivoni dell'uci, ai giornalisti superficiali, ai forumisti forcaioli e via dicendo.

Mi pare che qualcuno avesse fatto qualche proposta simile qualche tempo fa ma la riformulo: sarei favorevole a chiedere i danni morali ai colpevoli di doping.
Corridori e squadre.
Quanto vale, pubblicitariamente, un caso come questo? Bene: Da Ros e la Liquigas rifondano (secondo le loro disponibilità e la gravità del caso: nessuno chiede di mandarli in rovina) al movimento almeno una parte significativa del danno arrecato.
Da impiegare in parte per aumentare i premi (sì: vogliamo premiare chi vince senza essere trovato positivo? Ogni dopato in più aumenta il valore di chi vince non dopato, o no?), in parte per fondi pensione per i corridori, iniziative di promozione del movimento e quant'altro.

Vogliamo vedere che a quel punto anche le squadre sceglierebbero con più attenzione i propri corridori? (Evitando la manfrina - sì: ipocrita - del licenziamento)
Obiezione: le squadre più ricche e forti potrebbero costruirsi laboratori e controlli interni per evitare le positività e/o agire sui dirigenti per evitare che questi vengano a galla.
Risposta: embè? Che lo facciano, ma appunto senza infangare il movimento.

Che ne dite?

P.S. miky: grazie per il chiarimento sul "loro": leggendoti, non avevo capito.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 13/03/2009 alle 00:51
Originariamente inviato da babeuf

... sono ragionamenti che non hanno senso, in un mondo dello sport dove quasi tutti i professionisti assumono sostanze (lecite o illecite) nessuno può dire "gli sportivi della mia nazione perdono perché sono puliti". non è un ragionamento intellettualmente onesto


E basta una biuona volta con questa manfrina! Anche tu quando ti siedi a tavola e mangi una bistecca "assumi sostanze". Ci sono enti preposti a stabilire quali sostanze un atleta può assumere e quali no. Se un atleta assume le sostanze proibite si tratta di doping, altrimenti no. Ci vuole tanto a capirlo????

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/03/2009 alle 08:26
Credo che la Liquigas debba domandarsi se ha fatto tutto ciò che era in suo potere per verificare la serietà del ragazzo prima di essere assunto.
Ragionevolmente, un corridore giovane che si espone tanto in prima persona, con i rischi effettivi in cui incorre se scoperto, qualche opinione negativa, qualche chiacchiera, deve averla prodotta.
I rumors sono arrivati all'orecchio di chi doveva decidere oppure no? Si è deciso di ignorarli o si è cercato di approfondire convincendosi che non ci fosse niente di realmente compromettente?
Ormai le vicissitudini di doping coinvolgono economicamente e politicamente i team e quindi le società devono tutelare i propri corridori dalla contaminazione di stregoni e spacciatori.
Certo che se poi i dirigenti sono i primi a non saper gestire i corridori... Devono condividere la colpa e pagare la loro parte. Amen!

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/03/2009 alle 09:29
Ma, al momento, le colpe di Da Ros sono risibili, agli occhi del giudice delle inchieste preliminari, che, nell'interrogatorio, ha più volte cercato di allungare il tiro, su altri personaggi. Magari già inclusi in un'altra, eventuale, branca dell'inchiesta. Perché altrimenti Pellegrino avrebbe chiesto più volte a Da Ros del comportamento dei dirigenti della Liquigas sul doping, perché gli avrebbe domandato se conosceva il collega e vicino di casa Enrico Gasparotto, professionista ben più noto, e anche se il campione italiano su strada 2005 «prende qualcosa?».
( Gazzetta d Sport, 13 marzo '09 - V. Martucci )

 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 13/03/2009 alle 09:54
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da babeuf

... sono ragionamenti che non hanno senso, in un mondo dello sport dove quasi tutti i professionisti assumono sostanze (lecite o illecite) nessuno può dire "gli sportivi della mia nazione perdono perché sono puliti". non è un ragionamento intellettualmente onesto


E basta una biuona volta con questa manfrina! Anche tu quando ti siedi a tavola e mangi una bistecca "assumi sostanze". Ci sono enti preposti a stabilire quali sostanze un atleta può assumere e quali no. Se un atleta assume le sostanze proibite si tratta di doping, altrimenti no. Ci vuole tanto a capirlo????



babeuf, se rispondi che sei vegetariano sei il mio utente del mese...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/03/2009 alle 18:01
Caso Da Ros, la Liquigas si costituisce parte civile
Con riferimento all’arresto del corridore Gianni Da Ros, Liquigas Sport S.p.A. ha stabilito di agire per via giudiziaria a tutela della propria onorabilità, analogamente a quanto avvenuto nei confronti del corridore Manuel Beltràn contro il quale sta per essere avviata un’istanza di arbitrato per danni d’immagine. Il presidente della società, dott. Paolo Dal Lago (nella foto Roberto Bettini), annuncia che qualora il tesserato venisse rinviato a giudizio, Liquigas Sport si costituirebbe parte civile.
Si ricorda che Gianni Da Ros è già stato sospeso a seguito del fermo disposto dall’autorità giudiziaria.


fonte: tuttobiciweb.it

Caro dott. Dal Lago qua nisciun è fess....questa "mattonella" di rivestimento è solo fumo buttato negli occhi,
se andiamo di questo passo e pensandola in questo modo, non si potrà più punire nessuna squadra(ovviamente non è questo il caso, perchè si tratta di un signolo caso), che cavolo me ne frega a me dei problemi tra capo e dipendente???
ovviamente e ripeto per la centesima volta(pensando alla mia Lpr), perchè questi Liquigas stanno ancora nel Pro Tour????
perchè sono uno dei sponsor fondamentali???
perchè hanno dei capi potenti???
....ma in nessuno caso quello che disse miky70 non è vero assolutamente(non pesta i piedi ecc, ecc....)

 

[Modificato il 13/03/2009 alle 18:18 by danilodiluca87]

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Livello Mondiali




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  postato il 13/03/2009 alle 18:25
Ecco l'intervento di Martinello da ciclonews.it, ieri non ho fatto in tempo a metterlo

Padova - giovedì 12 marzo 2009 - Silvio Martinello, lei è stato campione olimpico e mondiale della pista, oltre ad aver ricoperto per alcuni mesi il ruolo di direttore tecnico generale delle squadre nazionali di ciclismo. Ha sentito di Da Ros?
“Sì, purtroppo. Mi piacerebbe, però, riscontrare una maggiore cautela nella diffusione di certe notizie. Conosco il ragazzo, e non si può condannarlo in anticipo con tanta sicurezza come mi sembra sia già stato fatto in queste ore”.
Si parla di pedinamenti e intercettazioni, con riscontri inoppugnabili.
“La giustizia deve fare il suo corso, vedremo. Certo che, se anche un tipo intelligente e acculturato come Gianni si trova coinvolto in una vicenda del genere, il commento facile da fare è che il sistema scricchiola. Da tempo insisto nel denunciare che più di qualcuno, nel nostro mondo, insegna cose sbagliate ai giovani. Non siamo in mano a persone sane, l'ho detto spesso pure al presidente federale Di Rocco. Esistono delle “schegge impazzite" nel gruppo di chi deve formare questi ragazzi e avviarli allo sport ad alto livello. Tuttavia...”.
Tuttavia?
“Nel ciclismo, ormai finito nell'occhio del ciclone da anni, si parla subito di “appestati", senza attendere le necessarie verifiche. E scatta la corsa a prendere le distanze dal soggetto coinvolto nell'indagine: guardate come hanno reagito il suo gruppo sportivo e la Federazione, con la sospensione immediata. In altre discipline, quali la scherma e il calcio, quando ci sono procedimenti avviati contro singoli atleti, riscontro reazioni di ben altro tenore: ci si batte per i dovuti approfondimenti e non si giunge mai ad una sentenza di condanna immediata. Con le due ruote ormai è così, invece”.
Torniamo ai possibili “inquinatori" del sistema, i maneggioni che offrono certe pratiche...
“Ripeto, qui bisogna capire bene come questi giovani crescono, da chi sono aiutati nel processo di formazione, ma soprattutto a chi vengono affidati nella gestione della loro attività. Ho un figlio, Nicolò, che ha 20 anni, e gareggia per una società mestrina (la Coppi Gazzera per cui era tesserato da qualche mese Albino Corazzin, ndr). Vivendo da spettatore interessato la sua attività, posso dire che molte cose del settore giovanile del nostro ciclismo non quadrano, devono essere riviste. E la Federazione non può stare ancora a guardare senza intervenire”.

“Un giovane da bocciare due volte, come sportivo e come studente”. Il direttore del dipartimento di scienze chimiche Armando Gennaro ha da pronunciare soltanto amare critiche. “Da Ros non è mio studente _ precisa il professore - ma il suo comportamento dimostra come la sua scelta formativa non gli abbia insegnato proprio nulla: chi sceglie questa materia lo fa con la consapevolezza di avere davanti a sè un percorso di studi difficile, e chi è ambizioso e responsabile. I nostri ragazzi sono ragazzi seri”. E accusa: “E' da stupidi doparsi per fare sport, qualsiasi tipo di sport; rovina la salute ed è un atto di disonestà; una persona ragionevole non lo farebbe mai. Ma Da Ros va bocciato anche come studente: non ha imparato proprio niente dalla chimica. Con l'essersi fatto dopare - punta il dito Gennaro - ha dimostrato di non possedere le conoscenze tecnico-scientifiche. Il quadro che emerge dal mondo del ciclismo poi - conclude - è triste. Lo sport non può risolversi con il diventare un interesse economico”.
Da Ros è iscritto al terzo anno di Chimica: “In aula come in laboratorio, spieghiamo agli nostri studenti come creare un dopaggio utile al funzionamento di processi, di dispositivi, non certo ad un corpo umano”.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 13/03/2009 alle 18:36
A caz..il nostro baroncello direttore del dipartimento di chimica si scandalizza, poverino! ...

pronto a scandalizzarsi (e a concedere interviste da vero sciacallo) per un disgraziato che voleva fare il furbetto ed invece non si scandalizza, assieme ai suoi illustri colleghi, quando la ricerca chimica, matematica, meccanica svolta nelle nostre università serve (e non faccio il nome delle decine di aziende che ne "beneficiano") a costruire armi militari.

Da vomito. Scusate lo sfogo e l'ot.

 

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I'm ipocrisy free

Io sto con Silvio che è
un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

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Anti-Zerbinegnan club - Iscritto n°2

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Solo chi non ha paura di morire di mille ferite riuscirà a disarcionare l'imperatore

 
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  postato il 13/03/2009 alle 18:45
Pacho ho pensato proprio la stessa identica cosa...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/03/2009 alle 20:03
Aaaah che bello vedere che le campagne di stampa servono ancora a qualcosa!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/03/2009 alle 22:33
Originariamente inviato da danilodiluca87

Caso Da Ros, la Liquigas si costituisce parte civile
Con riferimento all’arresto del corridore Gianni Da Ros, Liquigas Sport S.p.A. ha stabilito di agire per via giudiziaria a tutela della propria onorabilità, analogamente a quanto avvenuto nei confronti del corridore Manuel Beltràn contro il quale sta per essere avviata un’istanza di arbitrato per danni d’immagine. Il presidente della società, dott. Paolo Dal Lago (nella foto Roberto Bettini), annuncia che qualora il tesserato venisse rinviato a giudizio, Liquigas Sport si costituirebbe parte civile.
Si ricorda che Gianni Da Ros è già stato sospeso a seguito del fermo disposto dall’autorità giudiziaria.


fonte: tuttobiciweb.it

Caro dott. Dal Lago qua nisciun è fess....questa "mattonella" di rivestimento è solo fumo buttato negli occhi,
se andiamo di questo passo e pensandola in questo modo, non si potrà più punire nessuna squadra(ovviamente non è questo il caso, perchè si tratta di un signolo caso), che cavolo me ne frega a me dei problemi tra capo e dipendente???
ovviamente e ripeto per la centesima volta(pensando alla mia Lpr), perchè questi Liquigas stanno ancora nel Pro Tour????
perchè sono uno dei sponsor fondamentali???
perchè hanno dei capi potenti???
....ma in nessuno caso quello che disse miky70 non è vero assolutamente(non pesta i piedi ecc, ecc....)

Non capisco! Dove non ti trovi d'accordo con me?

Mi domando dove sia finita la domanda di risarcimento danni al CONI che la società intendeva fare per il caso Di Luca!!! Ci hanno rinunciato perchè era pericolosa? Invece costituirsi parte civile contro un atleta non pesa!!!
Dovrebbero almeno pagargli le spese legali! Il sindacato invece si farà vedere?

 

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  postato il 14/03/2009 alle 00:00
Originariamente inviato da miky70
Non capisco! Dove non ti trovi d'accordo con me?

Mi domando dove sia finita la domanda di risarcimento danni al CONI che la società intendeva fare per il caso Di Luca!!! Ci hanno rinunciato perchè era pericolosa? Invece costituirsi parte civile contro un atleta non pesa!!!
Dovrebbero almeno pagargli le spese legali! Il sindacato invece si farà vedere?


mi sembri quindi a favore di quello che dico io quindi....infatti perchè non andare allo scontro con il caso Di Luca contro i poteri forti, ed invece buttare fumo negli occhi(a noi tifosi....) contro un povero ragazzo di seconda linea.....questa non la chiamo difesa dell'etictà e di tutte quelle belle parolee

tu hai spiegato le ragioni con queste parole e forse hai ragione, PER NON PESTARE I PIEDI....ma vedo che finalmente mi stai dando ragione,

Perchè Basso è ProTour? Perchè è nella Liquigas!
Perchè la Liquigas è nel ProTour? Perchè c'è entrata anni fa ed è abbastanza furba da restarci e non pesta i piedi a nessuno!

Le questioni di doping non sono le ragioni vere dell'esclusione della LPR. Qualcuno vuole che alcune squadre stiano fuori. Chi è questo qualcuno? Boh! Potrebbero essere gli altri team italiani che temono la concorrenza? Sono abbastanza importanti da influire nella scelta?
Forse Bordonali non è "furbo" quanto Savio?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/03/2009 alle 12:43
Riconosco che la Liquigas è una grossa squadra e importante, prima dell'acquisto di Ivan non mi piaceva, perchè Dallago aveva collaborato con Saiz alla creazione del Codice Etico.
Sono cosciente del fatto che per Basso sia una grandissima opportunità, ha avuto una gran fortuna prima con la Discovery e ora con la Liquigas, altri per molto meno hanno perso tutto.
Ma la Liquigas non mi piace, non mi piace come strategia e non mi piace come dirige la squadra.
Anche dopo tutto quello che ha fatto Riis, io continuo a preferirlo. Inoltre sembra che i giochi di potere siano rivolti anche a umiliare la Lampre, mentre un'alleanza tra italiane sarebbe un fatto utile e produttivo.

Quando parlavo di storia della squadra, parlavo anche di Palmares, una squadra come la Amica Chips ha una società di gestione che lavora da anni nel ciclismo? Ha ottenuto l'invito per le corse del nord, mi pare, eppure la LPR più importante e più valida, resta fuori. Non trovo un senso in tutto ciò.
La ISD è una società nuova, Scinto viene dal dilettantismo, eppure è una Wild Card, giusto? Perchè la LPR no?
Savio ha ottenuto Wild Card e inviti grazie a Rebellin, la LPR no, eppure ha Di Luca e Petacchi?
Non esiste una associazione dei team che si occupa di difendere la categoria? Gli industriali hanno la Confindustria, i direttori sportivi e gli sponsor di ciclismo?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/03/2009 alle 13:21
Originariamente inviato da Laura Idril

lo so che sono fissata sui fratellini ma Andy non ha corso nei dilettanti, come Pozzato, come Capecchi è passato direttamente da juniores a professionista nel 2004.

A parte che io mi riferivo a Franck.. poi cmq Andy passa pro nel 2005 (stagista in qualche gara a settembre 2004)

 
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  postato il 14/03/2009 alle 13:39
Infatti il messaggio non era per te ma per Miky.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/03/2009 alle 13:44
Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da forzainter in un altro 3d

Determinate squadre francesi preferiscono vincere di meno ma vittorie pulite (squadre come Bouygues o FDJ per esempio ma in generale quasi tutte). Sono da lodare , dovrebbero essere cosi' tutti gli sponsor


sulla base di che cosa dai per certo che le (pochissime) vittorie delle due mediocri formazioni che hai citato sono tutte pulite?


Sugli Schleck io ho la mia idea , strano come quando Franck fosse al UC Chateauroux non si intravedevano queste doti.. (basta sentire i suoi ex compagni di squadra) poi mi sbagliero' io (l'altro Schleck che finisce il giro a 62 kg , alto 1,86 a me sembra poco)
L'estrema magrezza non la lego a pratiche sospette ma alla mano di qualche preparatore , per me (come nel salto con gli sci) bisognerebbe introdurre l'indice di massa corporea


Frank non so, di Andy si è parlato molto bene sin da quando era juniores, ricordo Bulbarelli citarlo in una telecronaca quando non lo conosceva ancora nessuno, dicendo che gli addetti ai lavori gli attribuivano un potenziale enorme. E la magrezza non mi sembra indice di doping, penso che possa essere ottenuta con una dieta opportuna.


Nei vari forum francesi e al Tour , quando i francesi parlavano del ciclismo a 2 velocità ecc , per spiegare le varie sconfitte , li criticavo perche' non sapevano perdere , poi piano piano ho cominciato a pensarla come loro.


beh anche io allora posso parlare di atletica a 2 velocità per spiegare le sconfitte dell'atletica italiana... sono ragionamenti che non hanno senso, in un mondo dello sport dove quasi tutti i professionisti assumono sostanze (lecite o illecite) nessuno può dire "gli sportivi della mia nazione perdono perché sono puliti". non è un ragionamento intellettualmente onesto


Se vedo neanche un francese nei primi 10 alla Sanremo nulla di strano , se al Dauphine vedo 4 americani e 6 spagnoli nei primi 10 qualcosa non quadra


semplicemente non hanno gente in grado di tenere il passo dei migliori.

a meno che tu non creda alla favoletta che gli americani e gli spagnoli si dopano, i francesi no, loro sono gli unici sportivi puliti. non credo che nel terzo millennio possiamo credere ancora a simili favole

Parla la storia del ciclismo , la Francia è uno dei paesi leader delle due ruote , fino all'affaire Festina. poi dopo non esiste piu'
Se succede per un paio d'anni ci puo' stare , quando arriviamo a 10 anni c'e' qualcosa che non quadra..
Eppure il numero di dilettanti in Francia è nettamente superiore a tutto il resto d'europa (e del mondo). Quindi la base c'e' allora
Deve esser genetico.. , fino all'anno di nascita 1971 i Francesi possono essere protagonisti nelle gare a tappe poi dopo no..
Non parlo di Campioni (quelli nascono a caso) ma neanche un francese nei primi 20 al tour? Non è normale
Su che cosa mi baso ? sul fatto che determinati corridori non sono stati ingaggiati per problemi legati al doping o a valori anomali
Come mai quando era alla Once Beloki aveva il suo bel certificato per l'asma e in Francia stranamente gli han detto di no.. (e come lui ce ne sono tanti..)
Be forse allora non sono tanto mediocri.. magari lo facessero anche le altre
Ci saranno sicuramente dei dopati nelle squadre francesi ma in misura nettamente inferiore (e con prodotti non paragonabili) a quelle del resto del Mondo

Sugli Schleck preferisco non parlare , vedremo se il tempo non mi dara' ragione

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/03/2009 alle 07:38
Originariamente inviato da Laura Idril

Infatti il messaggio non era per te ma per Miky.


In riferimento a cosa, Laura?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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  postato il 15/03/2009 alle 08:14
Originariamente inviato da miky70

Originariamente inviato da Laura Idril

Infatti il messaggio non era per te ma per Miky.


In riferimento a cosa, Laura?


Quando avevi detto di Andy che correva nei dilettanti. Solo per dire che non ha corso in quella categoria se non giusto qualche mese.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/03/2009 alle 09:10
Sì?? L'ho detto io? Ricordo di aver letto qualcosa riguardo alla sua magrezza ma non mi sembra di aver fatto commenti. Ora non ritrovo il punto però! Ciao!

P.S. Ehi! E' arrivato il momento di riguardare il Codice Estetico visto le continue gaff di UCI e compagnia bella

 

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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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Livello Alfredo Binda




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  postato il 15/03/2009 alle 09:15
A un mio anziano parente hanno prescritto l'EPO. Una iniezione alla settimana. Forse per tutta la vita.
Una dose (una iniezione) costa 99,99 Euro. Tutti soldi che il servizio sanitario (noi) paga alle case farmaceutiche !!!!

Questo e' il vero scandalo, non il doping nello sport. Di questo dovrebbe occuparsi il TG5 (e non solo).

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/03/2009 alle 10:43
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da babeuf

... sono ragionamenti che non hanno senso, in un mondo dello sport dove quasi tutti i professionisti assumono sostanze (lecite o illecite) nessuno può dire "gli sportivi della mia nazione perdono perché sono puliti". non è un ragionamento intellettualmente onesto


E basta una biuona volta con questa manfrina! Anche tu quando ti siedi a tavola e mangi una bistecca "assumi sostanze". Ci sono enti preposti a stabilire quali sostanze un atleta può assumere e quali no. Se un atleta assume le sostanze proibite si tratta di doping, altrimenti no. Ci vuole tanto a capirlo????



che il modo con il quale questi enti agiscono sia assolutamente caotico e confusionario mi pare che sia sotto gli occhi di tutti.

con questa confusione nei regolamenti dell'anti-doping nessuno può dire con certezza quali atleti siano puliti (dove per "puliti" intendiamo quello che dici tu) e quali no. mi dispiace ma è così

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/03/2009 alle 11:07
Originariamente inviato da forzainter

Parla la storia del ciclismo , la Francia è uno dei paesi leader delle due ruote , fino all'affaire Festina. poi dopo non esiste piu'
Se succede per un paio d'anni ci puo' stare , quando arriviamo a 10 anni c'e' qualcosa che non quadra..
Eppure il numero di dilettanti in Francia è nettamente superiore a tutto il resto d'europa (e del mondo). Quindi la base c'e' allora
Deve esser genetico.. , fino all'anno di nascita 1971 i Francesi possono essere protagonisti nelle gare a tappe poi dopo no..
Non parlo di Campioni (quelli nascono a caso) ma neanche un francese nei primi 20 al tour? Non è normale
Su che cosa mi baso ? sul fatto che determinati corridori non sono stati ingaggiati per problemi legati al doping o a valori anomali
Come mai quando era alla Once Beloki aveva il suo bel certificato per l'asma e in Francia stranamente gli han detto di no.. (e come lui ce ne sono tanti..)
Be forse allora non sono tanto mediocri.. magari lo facessero anche le altre
Ci saranno sicuramente dei dopati nelle squadre francesi ma in misura nettamente inferiore (e con prodotti non paragonabili) a quelle del resto del Mondo


il tuo ragionamento si basa su supposizioni (che potrebbero anche essere fondate), ma secondo me ci sono anche altri fattori in campo... di certo la genetica non c'entra.
dici che in Francia ci sono più dilettanti che nel resto d'Europa, e su questo andrebbero forniti dati certi. quello che è innegabile è che in francia non mancano giovani promesse: qualche anno fa i vari Chavanel e Voeckler sembravano tutti corridori destinati a fare molta strada, oggi ci sono le nuove promesse lhotellerie e Rolland... beh chavanel e Voeckler sono diventati buoni corridori, sono abbastanza completi, vincono alcune corse, ma non sono campioni... cause? potrebbe essere un problema di motore (e qui potrebbe entrare il discorso che fai sul doping) ma non mi sembra che Chavanel sia così scarso, lo abbiamo visto spesso protagonista in fughe lunghissime e dispendiosissime, ultimamente alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne ha svolto un lavoro incredibile per Boonen (da quello che ho letto nei commenti).
Insomma quello che sbagliano i francesi secondo me è che non si sanno scegliere bene i loro obiettivi, o comunque si pongono obiettivi troppo bassi: si accontentano di ben figurare al Tour, che per loro è l'unica corsa davvero importante, basta qualche fughetta andata in porto, qualche traguardo intermedio vinto, lottare per la maglia a pois, e la loro stagione è ok. è proprio un problema di mentalità secondo me: per loro il Tour è tutto, il resto della stagione è solo una preparazione per il Tour. i nostri corridori e gli spagnoli (o forse sarebbe meglio parlare di squadre) non ragionano così, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

ho provato a spiegare in modo rapido qual è secondo me il fattore principale dell'assenza di campioni francesi nell'ultimo decennio senza tirare fuori il doping... questa è la mia idea, poi sicuramente ci sono moltissimi altri fattori che entrano in gioco e che non posso conoscere.

 

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Livello Octave Lapize




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  postato il 15/03/2009 alle 12:25
Originariamente inviato da trifase

A un mio anziano parente hanno prescritto l'EPO. Una iniezione alla settimana. Forse per tutta la vita.
Una dose (una iniezione) costa 99,99 Euro. Tutti soldi che il servizio sanitario (noi) paga alle case farmaceutiche !!!!

Questo e' il vero scandalo, non il doping nello sport. Di questo dovrebbe occuparsi il TG5 (e non solo).


Non colgo il nesso fra doping e un tuo parente dializzato che assume eritropoietina. Ti risulta forse che le case farmaceutiche facciano beneficienza?

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 15/03/2009 alle 16:29
Volevo solo sottolineare che ci sono problemi ben piu' importanti del doping nello sport di cui si dovrebbero occupare i media. (Anche Cicloweb e' a suo modo un media).
200.000 lire per una iniezione sono 2 gionrni di lavoro per un dipendente normale (che lavoro fai te ? ).
Qual'e' il costo industriale di una dose per iniezione di EPO ?



 
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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 15/03/2009 alle 16:43
Questi giorni su tutti i media, ci danno numerose notizie sul ciclista arrestato.
Qualcuno ci potrebbe informare anche sui nomi, età e sulla carriera sportiva degli altri 11?
sapere anche di loro se sono sposati, se hanno figli, se preferiscono il gelato al cioccolato o la pizza margherita.

come al solito, si son buttati tutti sul ciclista.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/03/2009 alle 22:05
Come anticipato ad Admin, posto qui ..

Originariamente inviato da Admin
Se riteniamo che sia un bene per il ciclismo che il doping venga infilato in ogni discorso, anche quando non c'entra proprio niente


Mi sembra che questa frase di Admin (nel thread "Bulbarelli") chiarisca bene uno dei principali oggetti del contendere sulla questione del doping.
Vista come la scrive lui, Admin ha ragione: perchè parlare di Valverde mentre Rodriguez vince alla Tirreno-Adriatico e LL Sanchez alla Parigi-Nizza? Perchè sono della stessa squadra? Così facendo, fra compagni di squadra vecchi e nuovi, diesse, preparatori e quant'altro, è sin troppo facile prezzemolare il doping in qualsiasi discussione.
Di qui la linea di Cicloweb di non parlarne mai.

Chiunque frequenti dei ciclisti praticanti, però, sa che di doping si parla, scherzosamente o meno, molto, molto più di quanto non faccia Bulbarelli (per non parlare di Cassani).

La frase sopra e questa considerazione mi hanno aiutato a capire un dettaglio della linea di Cicloweb.
Che è rispettabilissima e sensata, soprattutto in un'ottica commerciale in cui il ciclismo "compete" con l'omertà pressochè totale che permea altri sport (eccezioni: sci di fondo e atletica).
Ma che è, ed è qui il dettaglio, una linea squisitamente interventista: non si chiede ai commentatori di tacere una digressione gratuita e arbitraria sul doping (come apparirebbe dalla frase di Admin), quanto di tacere un commento che giornalisticamente e culturalmente è ampiamente giustificato.
Il che, di per sè, può anche essere giusto, non è questo che sto mettendo in discussione.
Quello che mi sono chiarito è che l'interventista è Marco Grassi, non Bulbarelli.

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 15/03/2009 alle 23:22
Originariamente inviato da trifase

Volevo solo sottolineare che ci sono problemi ben piu' importanti del doping nello sport di cui si dovrebbero occupare i media. (Anche Cicloweb e' a suo modo un media).
200.000 lire per una iniezione sono 2 gionrni di lavoro per un dipendente normale (che lavoro fai te ? ).
Qual'e' il costo industriale di una dose per iniezione di EPO ?




Non conosco il costo industriale di una dose di EPO, però mi permetto di ricordarti che dietro ad ogni farmaco ci sono anni di ricerche. Tanto più che il costo non deve preoccupare il paziente, dal momento che è a carico del SSN.
Hai ragione: non si dovrebbe parlare di doping, ci sono cose ben più importanti. Propongo che Cicloweb si occupi di questioni quali le morti bianche o lo sfruttamento minorile. Non il sempre più noioso doping, che pure qualche vittima l'ha fatta in un passato nemmeno troppo remoto.


 
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  postato il 15/03/2009 alle 23:54
Caro Guido,

sulla questione in questione, non capisco perché non prendi in considerazione il fatto che il punto spesso non è tra dire una cosa e non dirla, quanto piuttosto è legato al dire una cosa in un determinato momento.

Il contesto in cui il doping viene tirato fuori e il modo sistematico in cui viene utilizzato in determinati momenti della telecronaca non è riportare fatti. E' orientare il pensiero delle persone.

Fermo restando che credo che Bulbarelli non lo faccia per un suo disegno di qualunque tipo, ma per qualunquismo e incompetenza.

 

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  postato il 16/03/2009 alle 00:42
Originariamente inviato da albe89

Propongo che Cicloweb si occupi di questioni quali le morti bianche o lo sfruttamento minorile. Non il sempre più noioso doping, che pure qualche vittima l'ha fatta in un passato nemmeno troppo remoto.


Il tuo consiglio è già accettato a metà, visto che Cicloweb non si occupa di doping.
Per il resto, vedremo di attrezzarci.

 

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(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 16/03/2009 alle 00:47
Originariamente inviato da ProfRoubaix

La frase sopra e questa considerazione mi hanno aiutato a capire un dettaglio della linea di Cicloweb.
Che è rispettabilissima e sensata, soprattutto in un'ottica commerciale in cui il ciclismo "compete" con l'omertà pressochè totale che permea altri sport (eccezioni: sci di fondo e atletica).


È quel "commerciale" che stona proprio, con me non c'entra niente.


Ma che è, ed è qui il dettaglio, una linea squisitamente interventista: non si chiede ai commentatori di tacere una digressione gratuita e arbitraria sul doping (come apparirebbe dalla frase di Admin), quanto di tacere un commento che giornalisticamente e culturalmente è ampiamente giustificato.
Il che, di per sè, può anche essere giusto, non è questo che sto mettendo in discussione.
Quello che mi sono chiarito è che l'interventista è Marco Grassi, non Bulbarelli.


Io trovo la digressione arbitraria, tu la trovi giustificata. Chi ha ragione?

 

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  postato il 16/03/2009 alle 00:55
Originariamente inviato da Admin

È quel "commerciale" che stona proprio, con me non c'entra niente.


Spiego meglio prima di apparire spocchioso.
So bene che qualcuno pensa che la mia sia una logica mercantilistica, la promozione di un prodotto al netto di tutte le storture.
Ora, non mi importa convincere nessuno, ma solo dire che a me quello che preme è il divertimento. Il poter godere del ciclismo da appassionato, prima ancora che da persona che dal ciclismo potrebbe trarre guadagni.
Il fattore commerciale viene solo molto dopo, ovvero nel momento in cui fermo l'emotività e cerco di capire come mai in un mondo governato da leggi economiche, il ciclismo scelga sempre le soluzioni più antieconomiche. O apparentemente tali.

Chi mi conosce e lavora quotidianamente con me sa che è così. Se qualcuno degli altri si vuol fidare, son contento, altrimenti pazienza.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/03/2009 alle 19:11
Originariamente inviato da babeuf

il tuo ragionamento si basa su supposizioni (che potrebbero anche essere fondate), ma secondo me ci sono anche altri fattori in campo... di certo la genetica non c'entra.
dici che in Francia ci sono più dilettanti che nel resto d'Europa, e su questo andrebbero forniti dati certi. quello che è innegabile è che in francia non mancano giovani promesse: qualche anno fa i vari Chavanel e Voeckler sembravano tutti corridori destinati a fare molta strada, oggi ci sono le nuove promesse lhotellerie e Rolland... beh chavanel e Voeckler sono diventati buoni corridori, sono abbastanza completi, vincono alcune corse, ma non sono campioni... cause? potrebbe essere un problema di motore (e qui potrebbe entrare il discorso che fai sul doping) ma non mi sembra che Chavanel sia così scarso, lo abbiamo visto spesso protagonista in fughe lunghissime e dispendiosissime, ultimamente alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne ha svolto un lavoro incredibile per Boonen (da quello che ho letto nei commenti).
Insomma quello che sbagliano i francesi secondo me è che non si sanno scegliere bene i loro obiettivi, o comunque si pongono obiettivi troppo bassi: si accontentano di ben figurare al Tour, che per loro è l'unica corsa davvero importante, basta qualche fughetta andata in porto, qualche traguardo intermedio vinto, lottare per la maglia a pois, e la loro stagione è ok. è proprio un problema di mentalità secondo me: per loro il Tour è tutto, il resto della stagione è solo una preparazione per il Tour. i nostri corridori e gli spagnoli (o forse sarebbe meglio parlare di squadre) non ragionano così, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

ho provato a spiegare in modo rapido qual è secondo me il fattore principale dell'assenza di campioni francesi nell'ultimo decennio senza tirare fuori il doping... questa è la mia idea, poi sicuramente ci sono moltissimi altri fattori che entrano in gioco e che non posso conoscere.

I dilettanti in Italia sono circa 1100 (dall'inserto di Tuttobici) , in Francia li trovi sul sito della federazione (www.ffc.fr)
Guarda solo 1 e 2 serie ( quelli 3 e pass cyclisme sono di un livello piu' basso) e ti rendi gia' conto di quanti ne hanno.. (considera che c'e' anche l'Ufolep poi)
Oltre alle gare federali , ci saranno una quarantina di gare la settimana
Vero hanno finalizzato sempre tutto sul Tour (per quello i loro risultati nelle classiche non mi sorprendono)
Solo che al Tour (o al Dauphine) senza aiuti in classifica nei 10 non ci arrivi , per quello poi cercano le vittorie parziali o di animare la corsa
Ti ripeto non vedere francesi nei 10 per me non è normale

 
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  postato il 17/03/2009 alle 17:05
http://www.tas-cas.org/news

CYCLING - Ricardo RICCO SUSPENDED 20 MONTHS BY THE CAS
Lausanne, 17 March 2009. The Court of Arbitration for Sport (CAS) has partially upheld the appeal filed by the Italian cyclist Ricardo Ricco against the Italian Olympic Committee (CONI) following his positive doping test with EPO (Mircera) at the Tour de France 2008.

Ricco had initially been suspended for 24 months by the Italian Anti-doping Tribunal (TNA). The TNA had found Ricco guilty of ingestion of prohibited substances (18 months) and of prohibited collaboration with persons banned by the sports authorities (6 months).

In his appeal to the CAS, Ricco requested a reduction of his suspension to one year.

During the appeal procedure before the CAS, the CONI admitted that the information given by Ricco had been helpful to the French authorities in investigating other similar doping cases with the result that Leonardo Piepoli was found guilty of doping with the same substance. The CONI considered that the situation of Piepoli could not be taken into consideration by the TNA at the time when the first decision was issued and requested that the suspension be reduced to 20 months.

In its award, the CAS confirmed the existence of the two anti-doping rule violations committed by Ricco. It decided to impose a supension of 20 months on the athlete, starting on 18 July 2008, which was the maximum sanction which could be ordered on the basis of the new conclusions of the CONI, and rejected the arguments of Ricco with respect to a further reduction of his ban.

 
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