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Autore: Oggetto: Protagonisti & Microscopio del Giro 2006

Livello Freccia Vallone




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  postato il 05/05/2006 alle 18:59
mi sapete dire qualcosa di ronny Scholz
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/05/2006 alle 19:37
Scholz,corridore da classiche,non un fenomeno,gia' presente al Giro del 2003,uno degli ultimi a cedere nella tappa in cui Simoni prese la maglia rosa nella fuga con Bertagnolli,Arvesen e Tiralongo
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/05/2006 alle 19:38
quanto a Voigt,e' uno capace di tirare anche 100 km nelle tappe di pianura
 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 05/05/2006 alle 19:50
quoto
 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/05/2006 alle 20:57
Originariamente inviato da Guglielmo Tell

Scholz,corridore da classiche,non un fenomeno,gia' presente al Giro del 2003,uno degli ultimi a cedere nella tappa in cui Simoni prese la maglia rosa nella fuga con Bertagnolli,Arvesen e Tiralongo


E' anche un discreto cronoman e in salita non và male.

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 05/05/2006 alle 22:27
Basso: Saltara, il giorno più lungo


Era andato a Saltara per provare una tappa, torna con la convinzione di aver visto qualcosa di più. Ma, soprattutto, sulla sua strada ha trovato un bel gruppo di amici.
Era andato in sordina, quasi in incognito, senza mettere cartelli o fare comunicati, Ivan Basso. Si è trovato a pedalare in mezzo ad un nutrito gruppo di ragazzini e appassionati del pedale, che l’hanno scortato lungo le strade che, il 13 maggio prossimo, saranno teatro della sfida rosa 2006, e sulle quali sarà chiamato a costruire il suo sogno di gloria. Poi, Ivan è stato letteralmente adottato ed eletto a uomo immagine di quella che è sicuramente la tappa più lunga del Giro (la settima, Cesena-Saltara, 246 km), ma che potrebbe essere anche molto altro o qualcosa di molto diverso.
Noi di tuttoBICI eravamo lì, a seguirlo e scortarlo lungo le strade del Metauro. Poi, tra le nuvole di un viaggio di ritorno brulicante di luci dell’alba - da Ancona a Milano -, abbiamo parlato liberamente: di tutto.
«Avrei potuto fare come fa e farà Jan Ullrich, solo il Tour - ci spiega Ivan, sorridente e riflessivo come pochi altri sanno essere -. E alla mia squadra sarebbe andato benone. Non è un mistero: alla Csc, formazione danese con sponsor americano interessa il Tour, solo il Tour. Ma io ho un amore profondo per il Giro d’Italia, e alla fine si sono messi tutti in discussione con me. Ora ci credono, ora sanno che il progetto è giusto. Io correrò solo con un pensiero: far bene al Giro. Al Tour ci penserò soltanto dopo. Io amo fare le cose una per volta, ma soprattutto bene, mai così tanto per farle. Biarne Riis, e i miei compagni di squadra sono come me. Io sono diventato il nuovo Ivan quando ho deciso di mettermi in gioco, quando ho deciso di scegliere la mia strada. Anche per il Giro mi sono comportato così. Riis vuole gente che si assuma le proprie responsabilità, che non si nasconda, non bluffi. Io ho scelto, ne abbiamo parlato, gli ho spiegato le mie ragioni, lui le ha sposate in pieno: certo, il tracciato del Giro mi ha invogliato a rischiare. È un rischio calcolato. Di Giri belli o brutti non ne ho mai visti. Ci sono quelli più o meno adatti: questo mi piace».
Riis mi fa sentire
quello che sono: importante.
«Il mio rapporto con Biarne è eccezionale, ma lo stesso devo dire della squadra. Siamo un gruppo di grandi professionisti, dove nessuno recita la parte del leader: c’è, punto e basta. Nel nostro team c’è grande organizzazione, ma anche grande armonia. Ad oggi, fino alla Tirreno, la nostra squadra ha vinto molto meno di un anno fa, se uno sta a guardare solo i risultati ci sarebbe già da smoccolare, poi abbiamo l’infermeria piena (O’Grady, Voigt, Zabriskie, Cuesta, Breschel, alle prese con fratture o tendiniti). Nonostante questo, nel nostro team regna la serenità. Siamo tranquilli, consapevoli della nostra forza, certi di poter far bene, e questo clima c’è grazie a Biarne, che sa gestire la squadra come pochi altri. Lui è un grande manager, che sa fare business come è giusto che sia, ma non si è mai scordato da dove è arrivato. Lui sa di essere stato corridore, un grande corridore, e ci rispetta e ci considera come è giusto. Quello che promette mantiene e spesso, spessissimo ha fatto regali a tutti, anche quando nemmeno ce lo aspettavamo. Ad uno così non si può che voler bene, non si può che dare il cuore. Per quanto mi riguarda io ho scelto di stare con lui, nonostante la Discovery Channel e la stessa T-Mobile mi avessero fatto delle proposte eccezionali. Ho una squadra che crede ciecamente in me, Riis sa ascoltare e quello che più conta crede nel sottoscritto e ti fa sentire importante come pochi».
Thomas Dekker, il futuro
«Ho disputato la Tirreno Adriatico con grande curiosità, e sono rimasto sorpreso di me stesso. Ho pedalato con grande facilità: ho fatto fatica allenante. Ho avuto sensazioni buonissime, che mi fanno ben sperare. Ho sentito di avere un ottimo feeling con il mio corpo e con le mie gambe. Ma soprattutto con la testa sto davvero a posto. Alla Tirreno si è andati forte, ci si misura con corridori che sono al top per arrivare al cento per cento alla Sanremo, e ai primi appuntamenti di stagione, io ero lì, con grande facilità. Ho visto un grande Paolo Bettini, troppo sfortunato. Un Petacchi che volava in salita come poche volte gli ho visto fare, un ottimo Rebellin e poi Thomas Dekker. Questo ragazzo ha talento da vendere, questo assieme a Tom Boonen è il futuro del ciclismo: buon per lui e per il ciclismo olandese. Alla Tirreno ho voluto anche fare una variazione sul tema: non correre con la squadra del Giro, con i miei uomini più fidati, quelli che sono chiamati a proteggermi, a tenermi coperto. Ho preferito prendere il vento in faccia, fare fatica, per farne meno quando sarò chiamato a fare risultato».
Simoni su tutti
«Almeno dieci sono per me i pretendenti al prossimo Giro d’Italia. Su tutti, però, c’è Gilberto Simoni. Lo conoscevo poco, ma negli ultimi due anni ho imparato ad apprezzarlo. È un grande corridore, ma soprattutto è una persona che dice quello che pensa, e fa quello che dice. È uno schietto, che spesso si tira dietro tante critiche, ma io lo apprezzo per questo: per la sua trasparenza, per la sua lealtà. Non è uno che ti pugnala alla schiena. E poi è un corridore tosto. Difficilmente molla. Puoi staccarlo anche tre volte di fila, ma lui è uno di quei corridori che pensa sempre di poterti staccare a sua volta, prima o poi. Non si dà mai per vinto, per questo lo metto in cima alla lista. Poi non trascurerei quella vecchia volpe di Paolo Savoldelli. Come Simoni ha già vinto due Giri. Di lui, in sede di pronostico, non si parla mai. Correrà tranquillo, coperto, farà finta di essere al Giro quasi per caso, poi si farà vedere. Eccome che si farà vedere...».
Di Luca e Cunego,
pronti a far saltare il banco
«Cunego sono sicuro che tornerà a recitare un ruolo importante, anche se forse per Damiano questo Giro è un po’ troppo duro. Danilo Di Luca, invece, ha classe e determinazione non comuni. È uno tenace, dovrà solo frenare un po’ la sua esuberanza, e sarà un altro da tenere d’occhio. E poi chi vi dice che Floyd Landis non sia un altro cliente scomodo? Io dico di sì. E poi ci sono corridori come Michele Scarponi, Emanuele Sella, e via elencando...».
Per il Tour, Ullrich su tutti
«Io non ho mai creduto possibile una partecipazione di Ullrich al Giro, e al momento io continuo a pensarla così. Ad ogni modo, se verrà, buon per me, farà il mio gioco. Lui verrà al Giro non certo per vincerlo, ma per prepararsi al Tour, e io farò di tutto per spaventarlo, per minare un po’ le sue sicurezze. Invece, per il Tour, Jan è chiaramente l’uomo da battere. Il percorso della Grande Boucle gli sorride, è molto più adatto a lui che a me. Poi metterei Vinokourov, Mancebo, Valverde, Leipheimer».
Saltara lo snodo,
San Pellegrino la tappa
«È un Giro duro, fin dalle tappe nel Belgio. Saltara sarà uno snodo importante, perché chi non digerisce bene questa tappa, paga dazio sulla Maielletta il giorno successivo. La tappa clou? Per me è senz’altro quella che arriva su a San Pellegrino in Alpe (Dolomiti Stars): Staulanza, Fedaia, Pordoi e poi arrivo su in cima a San Pellegrino. Un massacro. La mia squadra per il Giro? È in fase di definizione, ma penso che con me ci saranno Julich, Lombardi, Peron, Voigt e Peron».
Santiago nasce prima
«Avevamo programmato in pratica tutto. La nascita dopo l’arrivo a Milano del Giro d’Italia. Però pare che i nostri calcoli e i nostri desideri debbano essere riposti nel cassetto. Il bimbo è già grosso, e molto probabilmente il nostro secondogenito nascerà prima. Si dice a metà maggio, in pieno Giro. Il nome? Ci stiamo pensando, Micaela è molto convinta su Santiago, a me non dispiace».
Una macchinina per Mappelli
«Da sempre, Giampiero Mappelli, 62 anni, pensionato, grande amico di famiglia (amico e tifoso di Ivan sin dalla prima ora e amico del signor Aurelio, suocero di Ivan: quando Ivan e Micaela si sono messi assieme, lui non stava più nella pelle, ndr) mi segue negli allenamenti, soprattutto in inverno, dove c’è bisogno di vestiario e assistenza. E poi i tanti allenamenti che faccio dietro macchina. Adesso, grazie ad uno degli sponsor della squadra, la Nobili Rubinetterie, Mappelli potrà disporre di una Smart nuova, personalizzata con il mio nome».
Maglie e magliette
«In questi giorni la Fuerteventura, azienda veneta, lancerà una linea di abbigliamento casual griffata con il mio nome. È una cosa che mi piace molto e spero vada bene. Intanto, via internet, sul sito della squadra (www.riis-cycling.com, ndr), sono state vendute più di seimila felpe con la scritta BASSO: non sono poche».
Quanti tifosi
«La cosa che più mi fa piacere è che ad ogni corsa, sulle strade, raccolgo sempre più tifosi. E poi in tutta Italia stanno nascendo club. Il più grande è a Cassano Magnago, il mio paese. Lo gestisce mio cugino, Giuliano Rossi (il presidente è Paolo Belluco, presidente del Gs San Pietro, la prima società di Ivan, ndr). Ma ne ho anche a Marcignana, in provincia di Firenze, a Cuneo, a Borgomanero, a Gornate Olona (Varese), a Castelfranco Veneto, ad Avignone, in Francia, e so che se ne stanno costituendo altri. Di questo vado orgoglioso, è fondamentale avere al proprio fianco gente che ti vuole bene, e che consente la tua crescita, ma anche quella del ciclismo. A me piace interagire con i miei tifosi - il mio sito è www.ivanbasso.it -, ma anche incontrarli nelle feste sociali, pedalando con loro per delle finalità benefiche. Se non lo facciamo noi, chi deve farlo? Io amo le mie radici, per questo mi sono dato da fare per dare una mano al Gs San Pietro e alla Gornatese, due mie squadre, ad andare avanti. Loro, la loro passione, hanno permesso a me di diventare quello che poi sono diventato. È fondamentale ricordarselo, e ridare in minima parte quello che ti hanno dato qualche anno fa. Io non sono veloce, ma per queste cause mi piace tirare le volate: è piacevole».

Una tappa bella e durissima
Una sorta di Giro d’Italia lui l’ha già fatto, per i fatti suoi. Ha cominciato a novembre: San Carlo, San Pellegrino, Gavia, Mortirolo e lo sterrato di Plan de Corones. Poi ha provato la crono di Pontedera e il 15 marzo scorso è andato alla scoperta della Cesena-Saltara, settima tappa di un Giro difficile e pieno di trabocchetti. È partito da piazza Matteotti, a Cagli, alle 9.30. Gli sono bastate poche pedalate, per attirare su di sé una moltitudine di ragazzi e appassionati, che non si sono fatti sfuggire la grande occasione: pedalare assieme ad uno degli uomini più forti e attesi del prossimo Giro d’Italia.
Centodieci chilometri dal traguardo, per scoprire soprattutto il Monte Catria, una salita di quindici chilometri, gli ultimi cinque dei quali sterrati. Ivan, scortato dalle staffette del Motoclub Dragoni di Saltara, non ha però potuto affrontare l’intera salita in bicicletta: neve e ghiaccio lo hanno costretto a mettere piede a terra e salire in macchina dopo un paio di chilometri di ascesa. Il varesino è tornato in bicicletta in località Gola del Furlo per affrontare subito la salita delle Cesane, otto chilometri con pendenza media del 9% a 38 km dal traguardo.
Tutta la parte finale della tappa è un mangia e bevi con tanti e insidiosi strappi, «guai a sottovalutarli», dirà al termine della ricognizione Basso. Tra questi lo strappo di Via Tomba a Serrungarina (1 km con pendenza massima del 20%) a diciassette km dal traguardo, lo strappo del Pieve (500 metri al 15%) a dieci chilometri dal traguardo. Poi tutto il tratto in leggera salita per raggiungere Saltara ma attenzione, il traguardo non sarà posto sulla via principale del paese, laddove Paolo Bettini indossò la maglia tricolore: proprio in quel punto si svolterà a destra per salire all’Osservatorio Balì affrontando uno strappo secco, di 800 metri all’11%, in cima al quale sarà posto l’arrivo.
«È sicuramente una tappa molto bella - ha commentato Ivan Basso - che arricchisce un Giro già bello di suo e molto impegnativo. Sarà un Giro nel quale serviranno buone gambe, ma soprattutto tanta, tanta testa per riuscire a dosare le forze su un percorso molto esigente, anche se poi saranno i corridori a decidere come affrontare questo Giro. Il pericolo che ci si guardi troppo, che prevalga il tatticismo? Forse, è probabile, ma ci saranno troppe grandi squadre, con grandi ambizioni, e io sono certo che ci sarà battaglia. Di una cosa sono comunque contento: essere venuto qui a Saltara a provare una tappa che sulla cartina sembrava una delle tante, ma ha un valore specifico molto importante. Qui il Giro non lo si vincerà di certo, ma se non si corre bene, sulle strade del Metauro lo si può tranquillamente perdere. Sono contento di aver visto questa tappa e la considero molto molto bella. Bravi gli organizzatori della Polisportiva Omicioli, bravo il suo presidente Sabino Pellegrini e quel vulcano di iniziative che è Alighiero Omicioli. Bravi la Gazzetta e Angelo Zomegnan, che hanno sposato la loro causa».
In serata, poi, Ivan è stato l’ospite d’onore, insieme al commissario tecnico della nazionale Franco Ballerini, della presentazione ufficiale alla stampa della settima tappa del Giro d’Italia. Con loro erano presenti, tra gli altri, il presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino Alberto Drudi, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Palmiro Occhielli, il vicesindaco di Saltara Enrico Ambrosini e l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Luccarini. Grande è stato l’impegno della Provincia e della Regione per accogliere il Giro: l’investimento totale stanziato è stato di tre milioni e duecentomila euro (2.700.000 per la Provinicia, il resto per la Regione) per la sistemazione delle strade su cui transiterà la corsa rosa.
«È un Giro d’Italia che non ha tappe di trasferimento - ha detto il ct - ed in particolare non lo è questa di Saltara».
E Basso ha aggiunto: «Normalmente le tappe più lunghe del Giro sono quelle di trasferimento, mentre questa è pianeggiante solo se si mette la cartina al contrario... Il Mondiale a Saltara? Sarebbe bello, ma dovete mettere l’arrivo in cima a questo strappo e non dove ha vinto Bettini in volata...».
E Alighiero Omicioli, responsabile del comitato organizzatore ha subito colto la palla al balzo e ha rilanciato: «Ora speriamo di meritarci la fiducia della RCS Organizzazioni per avere il Giro d’Italia anche nel 2007 e nel 2008, ma il nostro sogno Mondiale non è di certo tramontato. Siamo prontissimi a rilanciare la candidatura di Saltara per l’appuntamento iridato del 2013».

fonte: tuttobici di aprile
preso dal sito di Basso(al giro tiferò per lui)

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 06/05/2006 alle 12:58
Oggi Sport Week della Gazzetta mette Iban Mayo come uomo di punta della Euskaltel! Uno sguardo alla startinglist potevano anche darlo e non si dica che sono andati in stampa qualche giorno fa visto che Mayo non c'è mai stato tra i possibili iscritti.
 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 06/05/2006 alle 13:23
Originariamente inviato da marco79

Oggi Sport Week della Gazzetta mette Iban Mayo come uomo di punta della Euskaltel! Uno sguardo alla startinglist potevano anche darlo e non si dica che sono andati in stampa qualche giorno fa visto che Mayo non c'è mai stato tra i possibili iscritti.


MA SONO IMPAZZITI?? C'è IBAN MAYOZ che non è IBAN MAYO!!!!!
Cmq l'ho letto e vi invito a farlo pure a voi: il pezzo è esilarante... "Lo spagnolo (chi??? poi se un basco sente dirsi spagnolo si incavola ) potrà contare su una batteria di colleghi ( ??? forse perchè sono bravi giusto a suonare) tra cui spicca il veterano Laiseka (ambè!!! con più di 40 anni per gamba!!! Siamo messi bene!!!)"
DIFFICILE CHE MAYO VINCA IL GIRO (qua siamo d'accordo. Anzi, non so perchè , ma ho la strana sensazione che sia impossibile ), ma un piazzamento di prestigio potrebbe essere alla sua portata ( ) , visto che a cronometro non è da buttar via (infatti ai Paesi Baschi per poco non gli tiravo una scarpa via tv!!!).
Poi pure il pezzo che "rischia di rimanere nell'anonimato per sempre..." -> e non gufassero, nooo??? Poi uno che ha vinto sull'Alpe d'Huez non è che rimane nell'anonimato... Mayoz si, ma Mayo no!!! Ma di chi stavano parlando poi????
Cmq la colpa è tutta di MAYOZ -> da quando è entrato in scena (infatti nel 2004!!!Mannaggia a chi l'ha scoperto...) MAYO non combina più niente... mannaggia, ne preferivo uno bene che due in queste condizioni!!! E poi fanno pure commettere orrori ai poveri giornalisti poco preparati...

 

[Modificato il 06/05/2006 alle 13:32 by Joy]


 
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  postato il 06/05/2006 alle 13:26
Anche perché, va bene che il suono ispanico di "b" e "v" è lo stesso, ma Mayoz si chiama anch Ivan, e non Iban...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 06/05/2006 alle 13:29
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Anche perché, va bene che il suono ispanico di "b" e "v" è lo stesso, ma Mayoz si chiama anch Ivan, e non Iban...


Ma sai che da certe parti lo scrivono Ivan e da altre Iban?!?
Infatti ancora non ho capito quale sia il suo vero nome... so solo che dal 2004 il vero Mayo non mi combina più nulla (a parte piazzamenti)!!!

 
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Livello Tour




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  postato il 06/05/2006 alle 14:17
Oggi sono andato a scommettere sulla classifica finale, ho puntato 20 euro su cunego (speriamo) e 10 su di luca, che secondo me può fare molto bene e in più è molto simpatico.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/05/2006 alle 14:38
Comunque io Mayoz l'ho giocato in un altro thread come favorito per l'ultimo posto al giro.
 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/05/2006 alle 15:38
Originariamente inviato da Alben

Oggi sono andato a scommettere sulla classifica finale, ho puntato 20 euro su cunego (speriamo) e 10 su di luca, che secondo me può fare molto bene e in più è molto simpatico.


porcaccia la miseriaccia! me ne sono dimenticato! volevo puntare 10 euro su cunego...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/05/2006 alle 18:53
la rivincita di gabri cunego che perde solo 2" da Basso speriamo ivan si riprenda e ci salvi dai suoi gongolii
Cmq a quelli che dileggiano il giro col pro tour con tutte le accortezze del caso e del prologo guardatevi le prime 10 delle classifiche a squadre tratte dal sito ufficiale
Class. a squadra superteam di tappa

SERAING - Km 6,2


pos squadra punti
1 DISCOVERY CHANNEL 29
2 GEROLSTEINER 29
3 T-MOBILE TEAM 29
4 CAISSE D'EPARGNE-ILL. BALEARS 29
5 FRANCAISE DES JEUX 19
6 PHONAK HEARING SYSTEM 18
7 TEAM CSC 18
8 LAMPRE - FONDITAL 16
9 LIQUIGAS 11
10 SAUNIER DUVAL - PRODIR 5
squadre a tempi
1DISCOVERY CHANNEL 24:22 0:00
2 CAISSE D'EPARGNE-ILL. BALEARS 24:31 0:09
3 T-MOBILE TEAM 24:35 0:13
4 GEROLSTEINER 24:42 0:20
5 TEAM CSC 24:45 0:23
6 LAMPRE - FONDITAL 24:50 0:28
7 LIQUIGAS 24:58 0:36
8 FRANCAISE DES JEUX 24:59 0:37
9 PHONAK HEARING SYSTEM 25:05 0:43
10 QUICKSTEP - INNERGETIC 25:09 0:47

le prime 5 sn sempre straniere

 

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http://www.controcopertina.it

 
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Livello Tour




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  postato il 06/05/2006 alle 21:32
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da Alben

Oggi sono andato a scommettere sulla classifica finale, ho puntato 20 euro su cunego (speriamo) e 10 su di luca, che secondo me può fare molto bene e in più è molto simpatico.


porcaccia la miseriaccia! me ne sono dimenticato! volevo puntare 10 euro su cunego...

Tranquillo fai ancora in tempo

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 06/05/2006 alle 21:39
la lampre è andata molto forte(buon segnale per cunego)
 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 07/05/2006 alle 03:19
secondo me sastre in questo giro darà un forte contributo a basso in salita....
 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 08/05/2006 alle 00:26
Originariamente inviato da squadra88

mi sapete dire qualcosa di ronny Scholz


E' il genero di Holczer, Team Manager della Gerolsteiner (quindi questa risposta andrebbe bene anche per il post "Parentele")

 

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http://www.ultimokilometro.com

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/05/2006 alle 14:41
Bettini battagliero

Originariamente inviato da pagio in un thread monodedicato

DALLA GAZZETTA DI OGGI 10-05-06 SI EVINCE CHE PAOLO BETTINI NELLE PROSSIME TAPPE PROVERA' A VINCERNE UNA,E SPERA ANCORA NELLA MAGLIA ROSA.
SECONDO VOI CHE TAPPE GLI SIA ADDICONO PER UNA VITTORIA FINALE?


Originariamente inviato da simociclo nello stesso thread

Saltara potrebbe essere l'ideale, magari con uno sprint a ranghi ristretti. Poi peschici.
Proverà scuramente la volata anceh a forlì e termoli.

Insomma, a parte cronosquadre e maielletta, può competere per la vittoria in tutte le tappe da qui alla crono di pontedera.

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

"C'è una salita? Vai su, arriva in cima, e vedrai che sarai sempre vincitore" - Giordano Cottur

 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 10/05/2006 alle 18:09
Oggi sulla Gazzetta c'era un articolo su Schumi.Ha raccontato che ieri appena entrati nel circuito di Spa,è arrivato il Killer da dietro che ha gridato ad alta voce:<>, facendo scoppiare a ridere tutto il gruppo.Certo che non pensavo che Di Luca fosse così personaggio.
 
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  postato il 10/05/2006 alle 18:12
Originariamente inviato da nocs_84

Oggi sulla Gazzetta c'era un articolo su Schumi.Ha raccontato che ieri appena entrati nel circuito di Spa,è arrivato il Killer da dietro che ha gridato ad alta voce:<>, facendo scoppiare a ridere tutto il gruppo.Certo che non pensavo che Di Luca fosse così personaggio.


Bè, l'anno scorso a Pescara - durante i Campionati Italiani Professionisti - si piazzò (non correva) sullo strappo presente in corsa con un pistolone ad acqua di una potenza incredibile.

Ebbene, durante i primi passaggi, s'è divertito a spruzzare tutti i suoi compagni (ed immagino altri) da bordo strada...

...

 

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  postato il 10/05/2006 alle 18:12
Originariamente inviato da nocs_84

Oggi sulla Gazzetta c'era un articolo su Schumi.Ha raccontato che ieri appena entrati nel circuito di Spa,è arrivato il Killer da dietro che ha gridato ad alta voce:<>, facendo scoppiare a ridere tutto il gruppo.Certo che non pensavo che Di Luca fosse così personaggio.

Pazzo Di Luca è veramente forte!!

 
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  postato il 11/05/2006 alle 03:52
In questo inizio di Giro ho notato abbastanza attive le formazioni francesi,che ci hanno fatto vedere qualche corridore giovane(il piu' giovane di tutti Delage e' gia' andato in fuga nella prima tappa)e interessante(la Cofidis ci ha fatto vedere questo Duque in volata e ha mandato in fuga Moinard),senza dimenticare la fuga di Labbe della Boygues Telecom e di Casar della Francais de Jeux,che ora indossera' anche la maglia verde per un paio di giorni.Magari qualcuno storceva il naso per i troppi giovani o corridori di secondo piano portati al Giro pero' e' bello vedere che ci sia la volonta' di onorare il Giro d'Italia.Con molto piacere poi questo stesso discorso sembra che sia stato recepito un po' di piu' anche dall'Euskaltel che ha mandato in fuga 2 atleti e si e' addirittura portata un discreto velocista(Koldo Fernandez che finora ha conquistato un 8° e un 9° posto).Speriamo di veder protagonista qualche atleta di queste squadre anche in qualche tappa impegnativa,in ogni modo secondo me c'e' gia' stato qualche segno di miglioramento.La Selle Italia d'altronde insegna.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/05/2006 alle 08:44
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da nocs_84

Oggi sulla Gazzetta c'era un articolo su Schumi.Ha raccontato che ieri appena entrati nel circuito di Spa,è arrivato il Killer da dietro che ha gridato ad alta voce:<>, facendo scoppiare a ridere tutto il gruppo.Certo che non pensavo che Di Luca fosse così personaggio.


Bè, l'anno scorso a Pescara - durante i Campionati Italiani Professionisti - si piazzò (non correva) sullo strappo presente in corsa con un pistolone ad acqua di una potenza incredibile.

Ebbene, durante i primi passaggi, s'è divertito a spruzzare tutti i suoi compagni (ed immagino altri) da bordo strada...

...


SPETTACOLO. Grande Danilo nemmeno io mi sarei aspettato che fosse un personaggio del genere!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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  postato il 12/05/2006 alle 20:35
Cunego ce la farà?

Originariamente inviato da Ale10orna in un thread mono-dedicato

Volevo sapere le vostre impressioni ecc...
PREGO

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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  postato il 15/05/2006 alle 22:02
Originariamente inviato da stress

Io della AG2R controllerei Carl Naibo altro che Gadret!!!!!!!!!!
Il piccolo Bretone, ha 24 anni, per me sarà da tenere d'occhio!!!


Per ora sta rispettando le tue previsioni Stress: attualmente è l'ultimo della generale

Con (tanta) simpatia, Paolo

 
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  postato il 03/07/2006 alle 12:39
Originariamente inviato da pancry4

Scommetto che Basso non entra nei primi 10 del Giro d'Italia 2006.
Cmq ok, siete tutti contro di me, non me la prendo, lo so che sono io fuori dal coro, ma vedremo a fine giro (anzi a fine tour) chi ha avuto ragione


Uhm... Ho sbagliato, si e' gia' visto a inizio Tour

 
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