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Autore: Oggetto: Doping e Antidoping 2009

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  postato il 25/01/2009 alle 16:09
Originariamente inviato da desmoblu

Per questo m'infastidisco quando di fronte a un corridore positivo c'è chi dice 'è tutta colpa del sistema, lasciamolo stare'. No. E' positivo e LO PUNIAMO, poi (o intanto) andiamo a caccia dei problemi più gravi.


Scusa Desmo, chi è che dice "lasciamolo stare"? Mi pare che il sistema di punizioni viga già, quello che manca è la caccia ai problemi più gravi, in questo caso una lotta sistemica al doping. Quella ce la possiamo scordare.


I colpevoli della cattiva immagine del ciclismo, ad esempio, non sono (solo) i Capodacqua e i Gatti, siamo NOI che gli forniamo materiale.


Noi chi? Noi tifosi? Noi ciclisti? Noi che veniamo controllati molto più degli altri? È chiaro che se altrove non si cerca, difficilmente verrà trovato del materiale. E l'immagine cattiva resterà al ciclismo e punto.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 25/01/2009 alle 18:52
Originariamente inviato da Admin

Originariamente inviato da desmoblu

Per questo m'infastidisco quando di fronte a un corridore positivo c'è chi dice 'è tutta colpa del sistema, lasciamolo stare'. No. E' positivo e LO PUNIAMO, poi (o intanto) andiamo a caccia dei problemi più gravi.


Scusa Desmo, chi è che dice "lasciamolo stare"? Mi pare che il sistema di punizioni viga già, quello che manca è la caccia ai problemi più gravi, in questo caso una lotta sistemica al doping. Quella ce la possiamo scordare.


I colpevoli della cattiva immagine del ciclismo, ad esempio, non sono (solo) i Capodacqua e i Gatti, siamo NOI che gli forniamo materiale.


Noi chi? Noi tifosi? Noi ciclisti? Noi che veniamo controllati molto più degli altri? È chiaro che se altrove non si cerca, difficilmente verrà trovato del materiale. E l'immagine cattiva resterà al ciclismo e punto.

1) Beh, mi pare che ci sia gente che parlava di Riccò come un martire, quindi..
2)Noi tifosi, noi ciclisti. Noi che ci dopiamo, soprattutto. Per una volta smettiamola di guardare in casa d'altri: noi Landis, noi dei Tour incerti per mesi e decisi dal tribunale, noi del podio del Tour a casa per i contatti col dott.Fuentes, noi Armstrong che rifiutiamo nuove analisi di campioni 'archiviati', noi Riccò che facciamo podio al Giro e spacchiamo il mondo in Francia ma con la cera nel sangue, noi Piepoli degno gregario, noi Museeuw... devo continuare? I primi a offrire il fianco per l'eventuale lapidazione siamo noi. Quindi ripuliamoci, facciamo in modo che nessuno dei corridori di vertice di un Gt sia positivo, che non si scopra che una classica l'aveva vinta un dopato, che il giovane astro nascente- antipatico o meno- sia semplicemente pulito.. e allora potremo fare le pulci in casa d'altri. L'importante non è che si cerchi lo sporco anche in casa d'altri, l'importante è che casa mia NON SIA SPORCA. Altrimenti rimaniamo sempre al 'mamma mamma la maestra m'ha sgridato perchè mi odia'.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2009 alle 19:17
Originariamente inviato da desmoblu

facciamo in modo che nessuno dei corridori di vertice di un Gt sia positivo, che non si scopra che una classica l'aveva vinta un dopato, che il giovane astro nascente- antipatico o meno- sia semplicemente pulito.. e allora potremo fare le pulci in casa d'altri.


la cosa non è difficile realizzare, basta chiudere un occhio al momento dei controlli come si fà negli altri sport.

diversamente non è possibile, il 90-95% di coloro che praticano sport ad altissimi livelli si aiuta, alcuni con quello che chiamiamo "doping", altri con sostanze consentite (penso alla creatina per esempio, ma ce ne sono altre) ma che aiutano lo stesso e allo stesso tempo consentono di passare indenni i controlli e avere un'immagine limpida.

se vivessimo in un mondo perfetto l'utopia di desmoblu sarebbe realizzabile, ma visto che l'uomo è pieno di difetti non si può pensare che questi non esistano o siano eliminabili in un batter d'occhio.

perchè se qualcuno avesse davvero la formulina magica per eliminare il problema doping, allora allo stesso modo si potrebbero eliminare tutti i problemi dell'umanità, dalla criminalità all'uso di droghe. E siccome questi problemi sempre ci sono stati e sempre ci saranno, bisogna da un lato prenderne atto, dall'altro impegnarsi per abbatterli dall'alto, punendo sia il singolo che sbaglia ma anche e soprattutto chi c'è dietro. E senza pretendere di poter risolvere tutto in un giorno.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2009 alle 19:29
Originariamente inviato da babeuf
il 90-95% di coloro che praticano sport ad altissimi livelli si aiuta, alcuni con quello che chiamiamo "doping", altri con sostanze consentite (penso alla creatina per esempio, ma ce ne sono altre) ma che aiutano lo stesso e allo stesso tempo consentono di passare indenni i controlli e avere un'immagine limpida.

scusa questo dato dove lo hai letto?

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 25/01/2009 alle 19:30
Desmoblu, voi vi avviate sempre nello stesso discorso. La responsabilità individuale ( se esiste, per me è una responsabilità molto attenuata dal fatto che non siamo monadi irrelate ma elementi di un insieme più vasto che ci forma. Ma non è importante quello che penso io.)la responsabilità individuale dell'atleta E’ L’UNICA presa in considerazione dal sistema dell’antidoping. Quella del ciclista in modo parossistico.
Non c’è bisogno di riaffermarla continuamente, già c’è, il ciclista beccato paga. Da sempre.Ovviamente secondo legge ( due anni o quello che è), se si vuole la radiazione o la pena di morte bisogna che cambiate la legge.
Al di là di questa responsabilità individuale ( già punita, sempre) non si va.
E’ vero che io penso che potrebbero benissimo non squalificarli ( non me ne frega niente che li squalifichino, anzi vorrei che non lo facessero), ma non è che conta quello che penso io, infatti li squalificano. Quindi non ti puoi accanire su un’idea che rimane, comunque, lettera morta dal momento che è la TUA idea a essere applicata: la responsabilità individuale dell’atleta viene punita. Solo la sua. Punto. Il risultato è che il doping è un’industria fiorente.
Sul fatto che non volutamente ci sia un favorire il doping, non mi pare si possa sostenere questa tesi.
Solo se rimani alle responsabilità dei dirigenti Coni sul finanziamento della scuola di Ferrara ( responsabilità mai punite, come del resto quelle dei medici della scuola di Ferrara, alcuni in piena attività e ricchi di frequentazioni, e di tutti gli atleti coinvolti, tranne uno) non mi pare si possa parlare di negligenza , di effetti non voluti.
Se leggi un pezzetto di intercettazioni di Calciopoli dove si parla di un calciatore non punito per una questione di doping e vedi chi era coinvolto a proteggerlo e quale ruolo occupi anche oggi, non mi pare si possa parlare di una responsabilità “minore”.
C’è una volontà che finanzia, incoraggia, prescrive il doping e una volontà che fa in modo che l’antidoping sia una bomba a orologeria a seconda di esigenze che nulla hanno a che vedere con la pulizia ello sport.
Ma queste responsabilità ( individuali, del singolo dirigente? Di sistema? ) rimangono impunite.
Questa è la verità, poi si può anche continuare a sbraitare di punire i ciclisti sempre più duramente, si possono anche mandare avanti forum ( non questo, ovvio) dove il beccato è offeso in modo indecoroso e anche quando ha finito di scontare la pena si continua a insultare, la realtà di fatto è questa: la responsabilità individuale del ciclista è perseguita, quella di CHIUNQUE sia un gradino al di sopra del ciclista NON LO E’. E il doping è un’industria fiorente.
E dato che è quello il nodo che gli incrementalisti non vogliono affrontare ( sì, il sistema, ma viene dopo, non fate i cacadubbi, i mollaccioni, state in attesa del migliore dei mondi possibili e, invece, noi decisionisti e incrementalisti colpiamo duro quei bari, imbroglioni, questi ciclisti ventiquattrenni che devono salvare il mondo e sono responsabili di tutto in quando individui), almeno godetevi con soddisfazione il fatto che i ciclisti stanno due anni a casa e non vi agitate. Non è che potete agitarvi perché temete che il sole non sorga ogni mattina ( il beccato non venga punito perché i perfezionisti non vogliono). Sorge il sole ( il ciclista è considerato responsabile e punito). Godetevi lo spettacolo.

 

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Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2009 alle 19:44
Originariamente inviato da MDL

Originariamente inviato da babeuf
il 90-95% di coloro che praticano sport ad altissimi livelli si aiuta, alcuni con quello che chiamiamo "doping", altri con sostanze consentite (penso alla creatina per esempio, ma ce ne sono altre) ma che aiutano lo stesso e allo stesso tempo consentono di passare indenni i controlli e avere un'immagine limpida.

scusa questo dato dove lo hai letto?


che la maggior parte degli atleti si aiutino (e mi dispiace dirlo) è risaputo, se ben ricordi lo stesso Riccò per giustificare la presenza di macchinari medici nella sua stanza d'albergo dopo la positività disse "ho fatto solo le solite flebo di vitamine"... cosa che lascia presupporre che sia abituale integrare le energie spese dopo le tappe in modo "artificiale". cosa che lascia presupporre che non è una pratica proibita. "Non è doping" qualcuno potrebbe obiettare. Ma per me sempre di aiuto esterno si tratta, e la distanza con il doping non è poi così tanta per me.

p.s. la percentuale era inventata, un modo per dire "lo fanno in tanti", non volevo dire il numero esatto, anche perchè è praticamente impossibile fare una stima del genere.

 

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  postato il 25/01/2009 alle 19:50
Bene, ma sono stanco di sentire ogni volta che se squalificano un corridore per due anni è un martire. Io se spacco una vetrina, se guido ubriaco, se mi drogo non posso dire 'eh, ma la colpa è del sistema' (certo, se fosse un bel mondo nessuno sentirebbe il bisogno di bere o drogarsi, ma non è questo il punto). E nessuno mi darà del martire.
Un corridore che si dopa sbaglia, punto. Ci sono delle regole che lo dicono, dicono anche che deve pagare e allora mi va bene che paghi. Senza accanimento, senza cattivera. Però non possiamo chiudere gli occhi.
Anche se sappiamo che i problemi maggiori sono a monte, c'è tutto quell'elenco di medici, squadre e dirigenti che CAMPA su queste cose.. certo bisognerebbe colpire MOLTO PIU' duramente LORO e non il ragazzo di 24 anni. Andiamoli a cercare allora, ma rispettiamo le regole.
ps: credi che anche McQ o l'ASO abbiano dei dossier segreti su come diffondere il doping?

Babeuf: non è utopia, l'utopia piuttosto mi sembra quella di dire 'ma i problemi sono molto più in alto, dovremmo risolvere QUELLI, però è impossibile e quindi non risolviamo proprio nulla'. Mentre il discorso peggiore mi sembra quello del 'basta chiudere un occhio': così ti ripulisci l'immagine, non hai certo una competizione pulita. Ed è esattamente l'atteggiamento calcistico che poi critichi tanto.
Utopia? Mi pare che un certo Basso stia facendo le cose per bene. Certo, in passato m'ha deluso, ma pare che questa volta...non so...forse è utopia anche questa.
(se si volesse DAVVERO sconfiggere il doping..si potrebbe benissimo. Ma non solo dall'alto, anche dal basso.. e non è un gioco di parole. Le responsabilità del singolo esisitono sempre, come esistono quelle della società. Ma non confondiamo troppo le cose..)

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 25/01/2009 alle 20:00
Desmoblu, avremo ,almeno, il diritto di sfogarci noi perfezionisti che mai abbiamo "governato"? Potremo dire che quello che se ne va due anni non è peggiore di chi rimane?
Tanto resta uno sfogo privo di conseguenze, la tanto esaltata responsabilità individuale del ciclista viene punita lo stesso, ci dobbiamo pure imbavagliare e stare zitti ad assistere al corteo trionfante della gogna pubblica dell'ultima ruota del carro?
Non vi agitate, è la vostra idea che trionfa da sempre.
Sull'Uci e l'Aso, stenderei un pietoso velo, pensa che ancora non so come è finita l'inchiesta su chi aveva avvertito tutti sul blitz al Giro 1996 e tutti buttarono tutto nel mare fra la Grecia e l'Italia.... c'era un sospettato, chissà come è finita.
Oggi a pranzo dicevo ad alcune persone del video segnalato da Admin nel thread della politica ( su Borsellino e i servizi segreti), una di queste persone commentava: Sembra fantacalcio e invece è vero.
Ecco, fra vent'anni, se mai si scriverà la storia dell'antidoping e del doping di questi ultimi anni, forse diremo: sembra fantacalcio e invece....

 

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  postato il 25/01/2009 alle 20:23
Intanto mi fa piacere trovarmi inglobato in una categoria, tanto da meritarmi un 'voi': io che non ho tessere di partito, non ho chiese e religioni, che mi vanto di un solo libretto (quello del club alpino italiano).. vabbè, mi toccava sorbirmi anche questa, e solo perchè sono stanco di sentire che la colpa del doping è dell'antidoping.
Non ho mai messo gente alla gogna e non ho nessun carro, comunque.

A parte la nota personale, puoi dire quello che vuoi e ci mancherebbe, anzi fa piacere leggerti. Però in generale credo che all'antidoping, al coni, o nelle redazioni dei giornali non facciano queste distinzioni tra incrementalisti perfezionisti o chissà cosa, e difatti anche i cosiddetti 'incrementalisti' (quelli del 'voi', presumo, anche se non mi piacciono le categorie) non AMANO questo antidoping, questi processi, questi articoli. Capodacqua non mi piace, vorrei tranquillizzarti, Gatti nemmeno.
Semplicemente il suggerimento di Babeuf ('chiudere un occhio') mi sembra facile e ipocrita* ('con i cuori sporchi e le mani lavate', cantavano gli Afterhours), e allora poco sopporto il vttimismo in cui a volte ci crogioliamo (dopo una notizia di doping si può scommettere su quando spunterà il classico 'si però nel calcio..') e il trasformare gente che ha sbagliato ma anche barato in martire.

*Babeuf tranquillo, parlo per me e non ti sto affatto giudicando: [chiudere un occhio] sarebbe ipocrita PER ME, col mio carattere e la mia testa storta..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2009 alle 22:47
Originariamente inviato da desmoblu

Bene, ma sono stanco di sentire ogni volta che se squalificano un corridore per due anni è un martire.


ma infatti non mi sembra di aver mai dato dei "martiri" ai corridori positivi per il fatto di essere stati beccati... se spesso esprimo solidatietà nei confronti di alcuni di loro è perchè provo pena quando vedo idoli delle folle che vengono in un istante trasformati in mostri da lapidare, e perchè mi rendo conto che il contraccolpo psicologico può essere devastante.

Tipo Riccò, osannato come un dio per le sue imprese e poi in un istante diventato il mostro, l'esempio da non seguire, il criminale, eccetera eccetera. "Giusto così" qualcuno potrebbe dire, ma questo non è il mio pensiero.


Babeuf: non è utopia, l'utopia piuttosto mi sembra quella di dire 'ma i problemi sono molto più in alto, dovremmo risolvere QUELLI, però è impossibile e quindi non risolviamo proprio nulla'. Mentre il discorso peggiore mi sembra quello del 'basta chiudere un occhio': così ti ripulisci l'immagine, non hai certo una competizione pulita. Ed è esattamente l'atteggiamento calcistico che poi critichi tanto.
Utopia? Mi pare che un certo Basso stia facendo le cose per bene. Certo, in passato m'ha deluso, ma pare che questa volta...non so...forse è utopia anche questa.
(se si volesse DAVVERO sconfiggere il doping..si potrebbe benissimo. Ma non solo dall'alto, anche dal basso.. e non è un gioco di parole. Le responsabilità del singolo esisitono sempre, come esistono quelle della società. Ma non confondiamo troppo le cose..)


io ho capito i tuoi ideali e li apprezzo, ma la mia idea è che pensare di risolvere un problema così radicato "dal basso" sia pressochè impossibile. Il motivo sta nella logica che governa il ciclismo (e più in generale) lo sport: quella dei soldi. Chi non fà risultati non ha uno sponsor, su questo non ci sono dubbi, e il corridore "precario" che non sa se la stagione successiva avrà un contratto ha tutto l'interesse ad assumere farmaci, legali o non, per arrivare allo scopo, per non restare a piedi. E oltre a ciò c'è l'atteggiamento dei ds, anche loro hanno dei contratti da rispettare, devono ottenere risultati se vogliono restare nel mondo del ciclismo.

Quindi le motivazioni che spingono i ciclisti (sto volontariamente limitando il discorso solo al ciclismo, ma si può estendere a tutto) a barare ci sono e sono anche motivazioni "convincenti". In questa logica come si potrebbe risolvere il problema partendo dai singoli? chi ha la risposta me lo faccia sapere, io non la vedo.

Una risposta dovrebbe arrivare dall'alto, e ci sarebbero alcune cosette da fare per ridurre la portata del problema doping. La principale è sicuramente l'unificazione internazionale delle normative in materia di doping, unita a una netta semplificazione di tali norme, che oggi risultano troppo complesse e, soprattutto, troppo "manipolabili" da giudici sportivi e personaggi vari del mondo dell'antidoping. Questo è secondo me il primo passo per una maggiore credibilità dello sport: e poi ovviamente viene l'efficienza dei controlli (e la rapidità), politiche di sensibilizzazione dei corridori più giovani sull'argomento, e tutte queste belle cose.

E se ti sembra che il mio pensiero sia "bisogna risolvere i problemi dall'alto, ma ciò è impossibile e quindi i problemi ce li teniamo", allora dovresti correggere "ma ciò è impossibile con questi dirigenti". E se la penso così è perchè non vedo un impegno reale (ovvero: semplificazione e unificazione delle norme), ma solo tante chiacchiere. I controlli oggi funzionano meglio, è vero, ma finchè non ci saranno leggi chiarw saranno sempre interpretati soggettivamente da chi avrà il dovere di giudicare; c'è un passaporto biologico del quale lo 0,001% degli appassionati di ciclismo ha capito il funzionamento (e io non sono tra questi); c'è una UCI che lotterebbe alla morte per non far tornare Vinokoutov o Rasmussen e che poi non si preoccupa del fatto che in Spagna ci sono leggi diverse dall'Italia, in Germania leggi ancora diverse, e così via. Tutto ciò non basta per fermare il doping.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2009 alle 23:33
Originariamente inviato da babeuf

"ho fatto solo le solite flebo di vitamine"... cosa che lascia presupporre che sia abituale integrare le energie spese dopo le tappe in modo "artificiale". cosa che lascia presupporre che non è una pratica proibita. "Non è doping" qualcuno potrebbe obiettare. Ma per me sempre di aiuto esterno si tratta, e la distanza con il doping non è poi così tanta per me.

Perchè hai questa opinione delle flebo di vitamine?
Vorresti il ciclismo di 50 anni fa, quando l'alimentazione era meno specifica? Ma allora dovresti volere anche il materiale e le tecniche di quei tempi e non di oggi, innovate grazie alla ricerca e all'evoluzione. Quindi dovrebbero correre con il copertoncino (come si chiama, adesso non mi viene in mente) attorno al busto e un'organizzazione molto meno elaborata di quella di oggi.
Secondo me con gli sforzi eccessivi che fanno, con le enormi variazioni di temperature, è necessario che reintegrino con questi sistemi, altrimenti cosa ci sta a fare il medico in squadra?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/01/2009 alle 00:13
"Voi" era chiaramente inteso come incrementalisti. Non apparterrai a nessun partito ma qua dentro ci si scanna da diverso tempo su queste due categorie ( che ci sono), su questo c'è gente che scriveva su questo forum da sempre e che non scrive più, c'è un astio percebile ( adesso verrà fuori qualcuno a dire che non è vero: è vero), conversazioni pacifiche sono diventate conversazioni fatte da trincee opposte ( anche questo è vero) e mi vieni a dire perché dico voi?
Voi incrementalisti e noi perfezionisti.
Infatti (quasi) nessuno di voi parla di gogna, siete troppo raffinati per farlo. Solo che la gogna c'è, di fatto. Solo che il vostro bersaglio sono quei bari dei ciclisti, il resto sono mollaccionate da cacadubbi che hanno rotto.
Lo so che siete troppo raffinati per accettare la compagnia di Capodacqua e Gatti ( c'è stato chi si è arrampicato su specchi scivolosissimi per dimostrare che Capodacqua non è incrementalista), ma sono entrambi incrementalisti. Meno raffinati di molti di voi, gente che non ha paura di scrivere ( dopo il 14 febbraio 2004) "per fortuna la vita e il tempo si sono portate via le pantanate ed è scoppiata la primavera di Praga del ciclismo pulito di Basso e Cunego" ( Gatti) o tutte le perle di Capodacqua.
Però sempre incrementalisti sono.
Cannavò no, ve lo risparmio come compagno di strada, lui cade dal pero, ferito e dolorante, ad ogni ciclista beccato.
Anch'io ti leggo volentieri, Desmoblu, però le categorie esistono e io, per esempio, quella di perfeionista me la sento adeguatissima.

 

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  postato il 26/01/2009 alle 01:55
Ma c'e' davvero questo bisogno di stare in una barricata e fare
una lista di chi, vuoi perche' una volta ha detto o una volta ha scritto,
deve per forza stare nell'altra barricata ?
E poi chi ha detto che le barricate sono due?
E chi ha detto che colui che viene scelto come compagno di trincea
la pensi in tutto e per tutto allo stesso modo?

Io trovo che ci sia una grossa differenza fra il classificare delle
correnti di pensiero su un argomento ed il "fare le squadre:
noi di qua e voi di la' ".
Ad esempio io mi trovo molto daccordo con quanto detto da
desmoblu (a parte per la tessera del CAI di cui oggi mi vergogno )
ma non mi schiererei in una barricata con lui su queste questioni.
Mica ce l'ho con lui, semplicemente non gradisco essere etichettato
per quello che penso, anche se avessi le stesse idee di Lenin, Mao
tze tung, Einstein o Beethoven.

Che Babeuf scriva in (quasi) tutti i suoi post che si sente solidale
con tizio e caio puo' essere stucchevole ma in fondo e' solo
un suo atto di rispetto verso alcune persone. Gli si possono
fare obiezioni senza problemi e senza pretendere che cambi idea.

La classificazione di donchisciotte , peraltro unilaterale, sul chi
stia nel "voi", per poi accusarlo di idee malandrine e subdole non
e' affatto un bel modo di porsi; anzi puo' essere inteso come non
democratico in quanto lascia trasparire la voglia di attaccare chi
non rispetta il Dogma, accumunandolo addirittura ad "accerrimi nemici"
(gatti o capodacqua).
E non si possono fare obiezioni, beh io le sto facendo , senza
automaticamente essere forzatamente sbattuti nell'altra trincea.

Proviamo allora ad evitare queste trincee....
Tempo fa si diceva che questo forum e' una specie di "bar dello sport",
allora confrontiamoci davanti ad una birra
e poi godiamoci la stagione che sta iniziando tutti insieme,
ognuno con le sue convinzioni.

 

[Modificato il 26/01/2009 alle 01:58 by pedalando]

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/01/2009 alle 23:47
Mumble mumble, ci penso e ci ripenso…. Rispondo? Conto fino a 1000? Mi lego le mani dietro la schiena per non sfiorare la tastiera? Evito di buttarmi nell’ennesima polemica da forum ( ho già dato!!!!!)?
Poi, come spesso accade, “più dell’onor…” e poi c’è la par condicio, è raro che faccia passare in silenzio qualcosa, stavolta lo faccio? E poi la testardaggine dove me la metto? No, deciso, rispondo. Appena un po', se avessi risposto stamattina ero bannata per sempre.
Caro pedalando, la lezioncina su come si sta al mondo, sull’apertura mentale che consente di guardare con indulgenza e accoglienza alle posizioni di tutti, dall'iperuranio di chi non vuole barricate o liste ( LISTE???? MA DE CHE?) perché tutte le posizioni sono ugualmente dignitose ( certo, qualcuna un po' stucchevole ma che vuoi farci? nessuno è perfetto), e il forum è un grande luogo di educazione civica, ecco, questa lezioncina da buddhista zen d'occasione a me non la fai. Con me caschi male.
Io ho solo detto " voi" e siete partiti in quarta. Che le posizioni fra incrementalisti e perfezionisti abbiano spaccato il forum, abbiano seminato rabbia, che abbiano allontanato persone che da anni scrivevano sul forum ( allontanato non per stanchezza ma sbattendo la porta), che la spaccatura e il rancore si vedano chiaramente nelle risposte e nelle non risposte, lo sappiamo tutti benissimo.
Non caschiamo dal pero, è chiaro che si sta parlando di una posizione rispetto a un problema, non è che tutti i perfezionisti o gli incrementalsti siano soldatini che su ogni argomento la pensano uguale,non c'è bisogno che lo fai notare. Si sta parlando di posizione rispetto al doping e ai problemi complessi.
Io mi sono limitata a dire “voi”. Cosa del tutto legittima e palese nei fatti, come sappiamo tutti benissimo.
Perciò, calma e gesso.
Da qualche parte ho letto: mi piace la gente che, quando brucia, urla e non fa finta di stare a scaldarsi al calore del caminetto.

 

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  postato il 26/01/2009 alle 23:50
Ma guardate che insolente questo Tas... secondo ciclista assolto completamente in pochi giorni...

El TAS declara inocente a Pecharromán, 16 meses después

El TAS ha fallado a favor del corredor en el recurso presentado en su día por el ciclista Jose Antonio Pecharroman y le ha declarado inocente de todos los cargos que se le atribuían por el positivo con finasteride registrado en la Clásica a Los Puertos del año 2007.

El corredor alegó que fue por culpa de un crecepelo y que no tenía nada que ver con haberse dopado para mejorar su rendimiento y ahora el Tribunal de Arbitraje Deportivo le ha dado la razón.

Pecharromán, que corría por entonces en el equipo portugués Benfica, fue expulsado del equipo y sancionado por la RFEC con 9 meses de suspensión, y el corredor decidió recurrir con el apoyo del despacho de abogados y asesores que dirige José Rodríguez, ex presidente de la Asociación de Corredores, Landwell-Pwc.

En su momento, su despido fue declarado improcedente por la autoridad laboral y obligado el empleador a pagar una cantidad importante al trabajador por tal motivo. Ahora ha sido declarado inocente de la falta que provocó todos los males... ¡16 meses después!

(biciciclismo.com)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/01/2009 alle 00:01
peraltro assolto dopo più di un anno in cui è stato fermo, con carriera praticamente finita...
 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 27/01/2009 alle 00:10
Su sportpro.it leggo di una ricerca dell'Associazione di Don Ciotti, Libera, sulla cocaina e la sua diffusione ormai senza freni ( strano, io pensavo che dal doping si passava alla cocaina, questo incremento stratosferico del consumo, come ce lo spieghiamo? Boh... Saranno tutti dopati, visto che mi si vuole far credere che l'incremento del consumo nello sport sia dovuto al doping e non alla ricaduta del fatto che in tutti i luoghi sociali aumenta il consumo e la dipendenza).
Certo capodacqua,a titolo arbitrario, intitola: cocaina: doping e droga globalizzata ( poi nell'articolo che riporta la ricerca di Libera di doping non si parla, il file allegato non l'ho letto).
ma poi, alla fine , si legge un'imperdonabile posizione perfezionista di Don Ciotti che contesta il modo in cui si è, fino a oggi, contrastato l'uso e l'abuso di cocaina ( affamando i contadini e perseguendo i consumatori e piccoli spacciatori, mi ricorda qualcosa...), senza mai porsi il problema della cocaina come " droga dell'apparire e della società dell'io".
E poi rincara la dose perfezionista ( attende anche lui il migliore dei mondi possibili?):Il narcotraffico "Si regge su politiche inique, sul deficit diffuso di giustizia sociale, su misure di contrasto alla povertà inadeguate o retoriche, su strategie prive del necessario realismo, destinate a fallire in partenza. Un ettaro di coca rende 10-15 volte più di un ettaro di caffè e di quella ricchezza un contadino ricava una parte irrisoria: circa un dollaro al giorno. Come si può sperare, su questa base, di convincerlo a non coltivare più coca? .......Secondo il presidente di Libera, "a livello mondiale le strategie di contrasto si concentrano ancora nello sforzo vano di cancellare la 'materia prima' nel luogo di produzione", ma dagli anni '80 le mafie del narcotraffico sono cambiate, i trafficanti hanno applicato tecniche di agronomia piu' sofisticate e la diminuzione delle aree coltivate non ha significato diminuzione della produzione. La lotta alla droga impostata così come è ora NON E' TANTO CONTRO LE MAFIE MA CONTRO CHI FA USO DI DROGA. Per questo, c'è stata un'esplosione delle presenze nelle carceri, tanto americane quanto italiane. Ma non si può contrastare l'offerta senza porsi la domanda: "L'aumento del consumo di droga è proporzionale alla povertà delle politiche sociali?".

Pure Don Ciotti è un perfezionista che vuole cambiare il mondo e non colpire l'ultima ruota del carro, e ce lo dice Capodacqua!

 

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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  postato il 27/01/2009 alle 10:41
Beh, Donchisciotte, tu hai detto 'voi' ma hai anche detto che praticamente il resto del mondo ha torto e gli unici che capiscono qualcosa e che sono ONESTI (intellettualmente o no) sono degli eletti chiamati 'perfezionisti', che predicano nel deserto.
Ovviamente è chiaro cos'hanno in testa gli ALTRI, è entusiasmante conoscere persone così illuminate che riescono a conoscere la mente degli altri anche a distanza, anche senza conoscerli..
Io ad esempio non ne sono capace, ma tant'è. Sarò fesso io.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 27/01/2009 alle 11:53
Veramente non ho detto nulla di tutto ciò,Desmoblu, me lo sono pure riletto quello che ho scritto.
Ho detto quale sia la posizione dominante, ho detto che siete raffinati e ho chiesto se era possibile dire che uno non è d’accordo ( a BS, per esempio, non è permesso, i lettori di quel giornale, come un sol uomo, sono tutti incrementalisti). E che non capisco l’agitazione, la vostra idea è quella trionfante.
Che io non sia d’accordo mi pare strapalese ma quello che mi attribuisci non l’ho detto.
Ho detto solo voi, vostra ecc.
Comunque, chiudiamola qua, le puntualizzazioni da forum sono infeconde ( lo so per triste esperienza), solo che quando sento odore di lezioncina civica e atarassia raggiunta mentre noi umani ci dibattiamo fra passioni e pregiudizi….purtroppo non resisto a stare zitta.

 

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  postato il 27/01/2009 alle 11:58
io ho sempre il forte sospetto che tra i fautori della "posizione incrementalista" -non tra chi scrive su questo forum, naturalmente, ma nel giornalismo che va per la maggiore - c'è qualcuno che sulla diffusione del doping ci campa alla grande.

Il problema della cocaina sollevato da Donchisciotte mostra evidentemente come i comportamenti individuali siano inscindibili dal tessuto sociale in cui vivono le persone stesse.
Se la cultura delle masse è stata così radicalmente modificata (attraverso la modificazione di precise strutture economiche e sociali E attraverso il sistematico passagio di certi messaggi sui media più popolari) nel volgere di pochi anni (negli anni 6o non ci sarebbe stato il terreno fertile per fare attecchire una droga come la cocaina) sarà vero che è possibile cambiare le cose "partendo" dall'alto, o no?

 

[Modificato il 27/01/2009 alle 12:02 by herbie]

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  postato il 27/01/2009 alle 18:29
Non succede, ma se succede...

Belgio: 65 campioni si schierano contro la Wada

Non sono solo gli sportivi (ciclisti esclusi...) italiani a schierarsi contro la Wada... C'è chi fa ancora di più: un gruppo di atleti belgi ha avviato una battaglia legale contro la normativa della Wada che obbliga gli atleti a comunicare alle autorità antidoping ogni spostamento previsto anche con tre mesi di anticipo. La causa è stata depositata presso il Consiglio di Stato di Bruxelles da Kristof De Saedeleer, legale rappresentante di 65 tra calciatori, pallavolisti e ciclisti. Gli atleti contestano la cosiddetta regola degli 'whereabouts' accusando la Wada di violazione della privacy. La sentenza del Consiglio di Stato è prevista entro sei mesi.

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 27/01/2009 alle 19:10
giro da Eurosport:

Doping: dott. Parisotto`Trenta risultati anomali`

Altri trenta casi sospetti, su gli oltre mille corridori controllati dall`Uci per il passaporto biologico. Lo ha detto al quotidiano australiano The Age il medico Robin Parisotto, ricercatore di Canberra che lavora per l`Uci. `Ci sono trenta corridori per i quali vale la pena di fare ulteriori indagini. Ci sono trenta risultati anomali, ma quanti si siano dopati e` un`altra domanda. Quelli che sono sospetti saranno ovviamente soggetti a controlli mirati nei prossimi dodici mesi`.

Secondo Parisotto il ciclismo e` visto come il demonio per quanto riguarda il doping, ma e` anche lo sport che sta facendo di piu` in proposito. `So che l`atletica e alcuni sport invernali fanno qualche controllo sul sangue, ma certamente non nella scala in cui lo sta facendo il ciclismo. Non vediamo l`abbondanza del doping negli altri sport perche` in essi non c`e` l`abbondanza di controlli che il ciclismo in effetti fa. Ci sono buoni motivi per i quali il ciclismo fa tanti controlli, ma ci sono molti altri sport che ne fanno pochissimi`.

Strano... ed io che pensavo che quelli che lavorano all'uci fossero tutti perfidi mostriciattoli vestiti da dracula.

 
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  postato il 28/01/2009 alle 00:23
In merito, la posizione ufficiale dell'UCI:

Update on the UCI's biological passport

Following recent declarations published in the press according to which the profiles of some thirty riders registered in the biological passport are to be considered as suspect, the International Cycling Union (UCI) would like to clarify this matter.

In actual fact, these statements do not correspond exactly to what an in-depth analysis by the UCI experts has established is the present situation.

Throughout 2008 the UCI collected approximately 8’300 blood samples which were integrated into the biological passports of 804 riders.

The lab analysis results of each sample were processed in a mathematical model which yields the individual blood profile of each rider.

It has taken time before enough samples were collected in order to build a profile for each rider which was elaborate enough for drawing conclusions.

The profiles have been submitted to a group of nine independent scientific experts (*) who were appointed by the UCI to interpret the scientific and statistical elements of each profile in order to give recommendations on whether blood manipulation had occurred.

A first selection resulted in a number of profiles that that could be qualified as “abnormal” and which required further attention from the experts.

A thorough examination by the experts of these profiles resulted in a number being considered as not suspect, based on indications that the abnormal profile may have arisen due to reasons other than doping.

There were other profiles which justified immediate target testing with normal doping controls and/or the collection of further blood samples for completing the profile in order to exclude any uncertainties.

A small number of profiles is now under further scrutiny following

high scientific and legal standards.

The concept of indirect detection which is enabled through profiling is a new paradigm in anti-doping. It is therefore critically important that the UCI will proceed only on sound evidence of doping.

The benefit of the profiling approach is that no tests are wasted. A rider’s profile can continue to be built to ensure certainty of interpretation.

The UCI invested significant effort in 2008 to establish and lay the foundations for the biological passport. It has proved to be very valuable in terms of building up information, experience and know-how. It is a solid basis for bringing the biological passport at cruising speed in 2009.

UCI Press Service


(*) Ecco i 9 esperti:

• Michael Ashenden (Australia), Project coordinator, Science and Industry Against Blood Doping Research Consortium, on the Gold Coast, in Australia, and member of the World Anti-Doping Agency working group on blood parameters.
• Michel Audran (France), Professor, biophysical and bioanalysis laboratory, Faculty of Pharmacy at the University of Montpellier I, France. Professor Audran is also a member of the World Anti-Doping Agency working group on blood parameters.
• Bo Berglund (Sweden), Professor, departments of medicine and of chemistry at Karolinska University Hospital in Stockholm, and member of the medical and anti-doping committee of the International Canoe Federation. Professor Berglund is also a member of the World Anti-Doping Agency working group on blood parameters. In addition, he is chief physician of the Swedish Olympic Committee.
• Giuseppe D’Onofrio (Italy), Professor of haematology and Director of the transfusion department at the Policlinic A. Gemelli in Rome. He is also a member of the World Anti-Doping Agency working group on blood parameters.
• Pierluigi Fiorella (Italy), sports doctor, cardiologist, Director of the Olympus Medical Centre in Ravenna, member of the scientific and technical commission of the Italian Athletics Federation, member of the health protection commission of the Italian Cycling Federation and consultant for FC Inter-Milan.
• Giuseppe Fischetto (Italy), specialist in sports medicine, internal medicine and pneumology. He is Head of the emergency department at the Frascati-Marino Hospital in Rome, member of the medical and anti-doping commission of the International Association of Athletics Federation (IAAF) and Head of the medical department of the Italian Athletic Federation. He is also a member of the World Anti-Doping Agency working group on blood parameters.
• Olivier Hermine (France), Professor, service of adults haematology and service of infectious and tropical diseases at Necker Hospital in Paris. Professor Hermine is also haematology consultant for the French Cycling Federation.
• Robin Parisotto (Australia) is an independent research scientist. He worked of many years with the Australian Sports Institute.
• Olaf Schumacher (Germany), works in the department of sports medicine at the University of Freiburg, in Germany. He is a member of the UCI Security and Safety Conditions Commission and is currently chief physician of the German Cycling Federation.

(uci.ch)

 

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 28/01/2009 alle 14:01
Posto qui una notizia che avrei voluto riportare qualche settimana fa, sperando che si possa creare un dibattito positivo sull'argomento doping.

Circa dieci giorni fa, prima dell'inizio degli Australian Open,viene trovato positivo al Salbutamolo Filippo Volandri(tennista noto a tutti per aver sconfitto Federer nel 2007 agli Internazionali di Italia).
La positività era stata riscontrata nel marzo 2008, la dose di Salbutamolo rinvenuta dall'ente inutile(l'antidoping) era superiore a quella prevista dal regolamento.Al tennista livornese vengono inflitti tre mesi(niente paragonato alle pene del ciclismo) e la cancellazione dei punti del ranking, con conseguente sprofondamento in classifica.
La notizia trapela in uno scarno comunicato dell'ITF(l'uci del tennis), gli appassionati più giustizialisti o che comunque nutrono antipatie verso Volandri,ne chiedono la gogna mediatica, ma anche ai più forcaioli pare ridicola la cancellazione dei punteggi ottenuti.
Dopo un giorno la notizia viene finalmente pubblicata dalla Gazzetta.it, che ovviamente non la sbatte in bella vista come avviene con i casi di positività nel ciclismo, e nessun utente commenta la news.
Ma non è finita qui:le penne più prestigiose del tennis, si schierano dalla parte del tennista,mostrando un GARANTISMO che a parte cicloweb e pochi altri, nel ciclismo NON ESISTE.
Vi linko qualche articolo per farvi capire il diverso approccio alla positività.

http://federico-ferrero.blogspot.com/2009/01/volandri-una-condanna-da-impugnare.html

http://ubitennis.quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/01/18/145146-nadal_rivoluzione_sopravvivere_piccardi_bolelli_crede_valgo_primi_martucci_perche_squalifica_volandri_davvero_ingiustizia_clerici.shtml

Infine,mi sorprende che questo 3ad sia ancora aperto.Credo che sarebbe molto più utile un topic intitolato "Come rendere il ciclismo uno sport con regole univoche,credibile,mediaticamente appetibile che tuteli gli atleti".
Tutto il resto è noia(cit.)(o Capodaqua).

 
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  postato il 28/01/2009 alle 14:57
Codice Wada: la rabbia del "povero" Nadal

Liberi di interpretare come volete le parole che state per leggere. ''Il nuovo codice antidoping perseguita il tennis e non ha rispetto per la privacy''. Rafael Nadal, numero 1 del tennis mondiale, boccia il codice dell'agenzia mondiale antidoping (Wada) entrato in vigore il primo gennaio. Il documento prevede per gli atleti l'obbligo di comunicare alle autorita' gli spostamenti per il successivo trimestre dell'anno. ''E' una vergogna, soprattutto se si pensa al nostro sport'', dice Nadal, attualmente impegnato nell'Australian Open. ''Nemmeno mia madre o mio zio (il coach, ndr) a volta sanno dove mi trovo. Mi sembra un'esagerazione totale dover mandare un messaggio o angosciarmi se c'e' un cambiamento improvviso di programma'', aggiunge lo spagnolo. Se un atleta risulta irreperibile per 3 volte nell'arco di 18 mesi rischia di andare incontro a sanzioni. ''Questa situazione deve cambiare, nello spogliatoio la pensano tutti cosi''', dice Nadal, che e' anche vicepresidente del Consiglio dei giocatori dell'Atp. ''Noi abbiamo dimostrato che questo sport e' pulito, i casi di doping si contano sulle dita di una mano''.

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  postato il 28/01/2009 alle 15:09
ACCPI sul passaporto biologico: maggior rispetto per gli atleti
A seguito del botta e risposta mediatico tra Parisotto - l’esperto che ha parlato di 30 casi sospetti di doping - e l’UCI, l’Assocorridori denuncia la scarsa chiarezza in tema di ‘passaporto biologico’

L’ACCPI si è sempre manifestata a favore del passaporto biologico a patto, però, che vengano garantiti rigore scientifico, certezza dei risultati e pari applicazione a tutti i corridori.

Ciò premesso, alla luce di quanto emerso nei giorni scorsi dal botta e risposta tra Robin Parisotto (l’esperto che ha parlato di 30 casi sospetti di doping) e l’Unione Ciclistica Internazionale, è lecito porsi degli interrogativi. Quale serietà e rigore scientifico vi può essere nel comportamento di chi, in qualità di esperto della commissione UCI sul passaporto biologico, anticipa ad un’emittente televisiva tedesca le conclusioni a cui è pervenuto prima che queste siano state valutate, discusse ed eventualmente condivise dall’UCI?

Ma più ancora, a seguito della giusta e doverosa reazione dell’UCI a tali parole, ci chiediamo: quale credibilità e certezza può offrire una misura come il passaporto biologico, se i giudizi profferiti con tanta effimera sicurezza dal signor Parisotto vengono poi recisamente smentiti proprio da quel soggetto (l’UCI) che dei giudizi dell’esperto dovrebbe avvalersi?

Alla luce dell’evidente confusione che al momento vi è sull’argomento, sarebbe forse opportuno che per una volta le parole lasciassero spazio a fatti. E i fatti, in questo caso, si dovrebbero sostanziare in un maggior rispetto verso gli atleti e lo sport del ciclismo.

(ufficio stampa)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2009 alle 17:09
Ecco, stavo per riportarlo io questo pezzo.... Leggendolo non sapevo se essere sorpreso, sconcertato o non so... Forse non ha sa cosa tocca subire agli amici ciclisti, o meglio, lo sa ma non se ne cura. Per il fatto del doping nel tennis avrà anche ragione a dire che ci sono pochi casi, ma forse non è perchè ci sono pochi drogati, forse perchè ci sono dei controlli superflui. Se non mi sbaglio anche Fuentes rammentò il tennis......

 

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  postato il 28/01/2009 alle 21:34
non chiedo di andare a vedere cosa succede negli altri sport..PRETENDO pero' che ci si faccia rispettare perche' i controlli che fa il ciclismo non li fa nessuno..

Armstrong, doping in tutto lo sport
(ANSA) - ADELAIDE, 17 GEN - 'Dobbiamo ricordare che il doping non riguarda soltanto il ciclismo, ma tutto il mondo dello sport'. Lo sottolinea Lance Armstrong. L'americano domani torna alle gare e commenta la notizia della riapertura della Operacion Puerto in Spagna. 'E' giusto sottolineare - ha aggiunto - che questa operazione non riguardava soltanto i ciclisti e si dovrebbe andare a vedere quello che accade anche nel mondo del calcio e del tennis'.

 

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Indovinello:"E' Composto da 6 lettere..inizia con C..finisce con O e non ha problemi di doping.."

ALEXANDRE VINOKOUROV:"Sbatto la porta e me ne vado. Il ciclismo - ha detto - e' un'ottima orchestra con un pessimo direttore'.'Quando e' stata creata l'Astana ci e' stato detto che non ci volevano in Europa'..Il ciclismo NON E' PIU' SPORCO di altri sport.Il TENNIS e il CALCIO?.. E' stato detto che non vanNo toccati.."
Con VinoKoUrOv fino alla FINE..o TUTTI o NESSUNO!

 
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  postato il 29/01/2009 alle 09:18
Si..tutte cose giuste. Facciamo così: prendiamo i protocolli più seri e adottiamoli per tutti gli sport (ovviamente con le dovute differenze perchè cambiando il tipo di sforzo cambia anche il doping), con laboratori esterni indipendenti da federazioni varie. Anche le sanzioni devono essere omogeneee.
Altra proposta: per gli atleti sanzioni sportive (squalifica di un anno? due? ritiro medaglie?) per le squadre sportive+penali, per medici, farmacisti, preparatori e dirigenti penali (+ inibizioni, ovvio).

Poi vedremo.

 
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  postato il 29/01/2009 alle 12:56
Doping, il Tas ferma un anno Mannini e Possanzini

I fatti quando erano compagni di squadra al Brescia. L'esterno, oggi al Napoli, e la punta, ancora tra i lombardi, sono stati squalificati dal Tribunale amministrativo dello sport (Tas) per essersi presentati in ritardo a un test antidoping dopo la partita con il Chievo del dicembre 2007

MILANO, 29 gennaio 2009 - Daniele Mannini (ex giocatore del Brescia e oggi al Napoli) e Davide Possanzini (attaccante del Brescia), sono stati squalificati dal Tribunale amministrativo dello sport (Tas) per essersi presentati in ritardo a un test antidoping dopo la partita della squadra lombarda con il Chievo del dicembre 2007. La Federcalcio aveva assolto i due giocatori, il tribunale nazionale antidoping del Coni li aveva condannati a 15 giorni di squalifica (già scontati), la Wada, agenzia mondiale antidoping, aveva però fatto ricorso. Avendo già scontato 15 giorni, la sospensione di Mannini e Possanzini si concluderà il 14 gennaio 2010.
"SENTENZA SCIOCCANTE" - "È una sentenza scioccante e allucinante. Mannini e Possanzini sono stati trattati peggio e come atleti dopati conclamati". È la reazione dell'avvocato Mattia Grassani, che difendeva il giocatore del Napoli, Daniele Mannini, alla decisione del Tas. "L'iter stesso di tutti i gradi di giudizio - aggiunge Grassani - ha avuto un andamento incredibile: in primo grado, davanti alla Figc, assolti; in secondo grado, davanti al Coni, condannati per una leggerezza a quindici giorni di squalifica, in terzo grado, davanti al Tas di Losanna, condannati a un anno. Non c'è certezza di regole, non c'è certezza di diritto, si gioca con la salute degli sportivi, perchè sul doping non ci sono più regole, ma sulla carriera di due atleti che, lo riconosce lo stesso Tas, non hanno assunto alcuna sostanza dopante. Dal momento che le prestazioni non sono state alterate con l'assunzione di sostanze e medicinali vietati - sottolinea Grassani - non ha senso trattarli come dopati".

(gazzetta.it)

 

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  postato il 29/01/2009 alle 19:37
Sul sito della Gazzetta c'è ora in primo piano l'articolo su tutta la vicenda di Mannini e Possanzini,tuttavia voglio segnalare questo passaggio qui,per evidenziare quello che purtroppo nel ciclismo non succede mai (basta ripensare alla vicenda-Van Impe):

"LA PROTESTA AIC - L'assocalciatori intanto è pronta a scendere sul piede di guerra. "L'Aic esprime sconcerto e indignazione - precisa una nota - per una sentenza aberrante e spropositata rispetto all'infrazione contestata. L'Associazione Calciatori è sempre stata attenta al problema doping e si è sempre battuta affinché nel calcio italiano fossero adottati sistemi di controllo che per rigore e frequenza non hanno eguali in altri Paesi. E per questo l'Aic ha il diritto/dovere di alzare la voce di fronte ad una palese ingiustizia. Il Consiglio Direttivo dell'Aic sarà immediatamente chiamato a decidere quali iniziative potranno essere adottate in segno di protesta contro una sentenza inaccettabile, sproporzionata rispetto alla durata della carriera di un calciatore, ingiustificata sotto tutti i punti di vista". Stando a quanto riferito dal presidente del Brescia Gino Corioni, il presidente Aic Sergio Campana avrebbe di fermare i campionati di serie A e B in segno di protesta. Corioni ha anche aggiunto: "La proposta ha già trovato il consenso del presidente della Lega, Antonio Matarrese. Adesso, però, bisognerà sentire tutte le società e quindi non so se la cosa andrà effettivamente a buon fine".
(tratto da: www.gazzetta.it)

A questo punto penso sia utile anche rileggere l'intervista fatta a Sergio Campana: http://www.cicloweb.it/art1209.html

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/01/2009 alle 19:47
Notizia che si commenta da sola.

Da gazzetta.it

Tennis: doping, la Wada replica a Nadal
Indice Ultim'ora

BRUXELLES - L'agenzia mondiale antidoping (Wada) ha replicato alle dichiarazioni di Rafa Nadal, che aveva definito "intollerabile" la necessita' della disponibilita' di almeno un'ora al giorno che gli atleti dovranno concedere per sottoporsi a eventuali test antidoping a sorpresa. Il direttore generale della Wada, David Howman, ha invitato gli atleti a studiare attentamente le nuove regole per "saperne un po' di piu' prima di aprire bocca". "Prima di criticare, sarebbe meglio approfondire la questione e cercare di ottenere piu' informazioni possibile", ha dichiarato Howman. Alcuni atleti belgi hanno protestato contro quella che a loro giudizio e' una invasione della privacy, portando il caso in tribunale. "Ci siamo assicurati che tutti questi provvedimenti avessero fondamento legale e fossero proporzionati alle leggi", ha precisato Howman. (Agr)

Domanda, ma la privacy dei ciclisti esiste? Sono uomini anche loro o no?

 

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  postato il 29/01/2009 alle 21:59
d'accordo che i due non possono certo definirsi atleti di primo piano, però una sentenza del genere sicuramente getterà nello sconforto chi ha sempre sostenuto che il calcio è uno sport protetto, potente e dove i controlli non sono altro che barzellette.
Mi immagino cosa avrebbe detto qualche forumista se al posto di due calciatori ci fossero stati due ciclisti.

 

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  postato il 29/01/2009 alle 22:24
Originariamente inviato da antonello64

d'accordo che i due non possono certo definirsi atleti di primo piano, però una sentenza del genere sicuramente getterà nello sconforto chi ha sempre sostenuto che il calcio è uno sport protetto, potente e dove i controlli non sono altro che barzellette.
Mi immagino cosa avrebbe detto qualche forumista se al posto di due calciatori ci fossero stati due ciclisti.


Caro Antonello,
per giungere a una squalifica importante, nel calcio, si è dovuti arrivare al TAS. Nel ciclismo un Torri qualsiasi avrebbe già risolto la questione all'origine, nell'indifferenza di tutti. Invece qui pare che l'intero calcio italiano potrebbe protestare per difendere due peones del professionismo.
Capito? Non pensano che senza Mannini e Possanzini magari arriveranno settimi anziché ottavi alla Coppa Bernocchi, ma si preparano a proteste importanti.
Alla fine della fiera vedremo chi l'avrà avuta vinta. Resta il fatto che il calcio, al suo interno, se n'esce con un'assoluzione, poi il CONI ci mette una pesantissima sospensione di 15 giorni per i due "rei", e poi si fa tutti fronte comune di fronte all'"ingerenza" dell'ente esterno.
Nel ciclismo, sai benissimo come sarebbero andate le cose.

Con tutto che secondo me un anno di squalifica in questo caso è del tutto assurdo.

 

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  postato il 29/01/2009 alle 23:00
Originariamente inviato da Admin
Caro Antonello,
per giungere a una squalifica importante, nel calcio, si è dovuti arrivare al TAS.


il quale TAS ha mazzolato due calciatori come mai era stato fatto per nessun altro atleta in precedenza.
Vogliamo ricordare che Gibilisco è stato assolto dal TAS nonostante intercettazioni pesantissime a suo carico?

Nel ciclismo un Torri qualsiasi avrebbe già risolto la questione all'origine, nell'indifferenza di tutti.


ho letto che Torri ha chiesto un anno per atleti positivi e rei confessi: situazione ben diversa che arrivare con un quarto d'ora di ritardo ai controlli.


Invece qui pare che l'intero calcio italiano potrebbe protestare per difendere due peones del professionismo.
Capito? Non pensano che senza Mannini e Possanzini magari arriveranno settimi anziché ottavi alla Coppa Bernocchi, ma si preparano a proteste importanti.
Alla fine della fiera vedremo chi l'avrà avuta vinta. Resta il fatto che il calcio, al suo interno, se n'esce con un'assoluzione, poi il CONI ci mette una pesantissima sospensione di 15 giorni per i due "rei", e poi si fa tutti fronte comune di fronte all'"ingerenza" dell'ente esterno.
Nel ciclismo, sai benissimo come sarebbero andate le cose.


che ti devo dire? chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Se il ciclismo dopo un caso come quello di Van Impe (con tutta l'opinione pubblica mondiale schierata contro gli ispettori antidoping) non sa far altro che leggere una letterina e ritardare la partenza di ben 5 minuti, allora bisogna dire che certe cose se le va proprio a cercare col lanternino.
Il calcio un sindacato capace ed efficiente ha saputo costruirselo, non gli è arrivato come manna dal cielo: se i ciclisti non ci riescono maledicano la propria incapacità.
A mio parere non ha senso parlare di sport potenti o sport protetti: ha senso invece parlare di sport che sanno far valere i propri diritti e di altri che sanno soltanto porgere l'altra guancia.

 

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  postato il 29/01/2009 alle 23:20
Originariamente inviato da antonello64

Il calcio un sindacato capace ed efficiente ha saputo costruirselo, non gli è arrivato come manna dal cielo: se i ciclisti non ci riescono maledicano la propria incapacità.
A mio parere non ha senso parlare di sport potenti o sport protetti: ha senso invece parlare di sport che sanno far valere i propri diritti e di altri che sanno soltanto porgere l'altra guancia.


quindi secondo il tuo ragionamento possiamo dire che i calciatori sono menti superiori rispetto ai ciclisti, loro sì che riescono (tutti) a far valere i propri diritti, mentre quei brocchi dei ciclisti (tutti, guarda caso) non sono capaci di difendersi e di organizzarsi sindacalmente.

come se i sindacati contassero qualcosa, come se fossero poteri forti in grado davvero di far valere i diritti degli sportivi. come se non fosse vero che nel calcio ci sono zero positività di campioni importanti solo perchè i controlli antidoping sono una formalità. come se la colpa fosse tutta dei soliti ciclisti, è colpa loro perchè si dopano, è colpa loro perchè non si sanno organizzare, non è colpa di chi li dovrebbe gestire e/o rappresentare.

a questo punto i corridori dovrebbero mettere in secondo piano allenamenti, preparazione atletica e attività agonistica, per far posto a un'incessante attività sindacale. Così risolviamo tutti i problemi, no? come nel calcio, lo sport perfetto, dove il doping non esiste...

 

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  postato il 30/01/2009 alle 00:14
Originariamente inviato da antonello64

d'accordo che i due non possono certo definirsi atleti di primo piano, però una sentenza del genere sicuramente getterà nello sconforto chi ha sempre sostenuto che il calcio è uno sport protetto, potente e dove i controlli non sono altro che barzellette.
Mi immagino cosa avrebbe detto qualche forumista se al posto di due calciatori ci fossero stati due ciclisti.


Antonello, la storia di Possanzini e Mannini è successa nel ciclismo: a Rasmussen. Anzi, Mannini e Possanzini hanno avuto l'attenuante massima, visto che per quel tipo di violazione la Wada prevede 2 anni di squalifica (motivazioni sul sito di Gazzetta).
Invece Rasmussen s'è beccato 2 anni, pur non essendo mai stato trovato positivo (come Mannini e Possanzini).
Vogliamo dire che ritardare un quarto d'ora è diverso dal dare una diversa reperibilità? Diciamolo, anche se ai fini dell'antidoping cambia poco, visto che in un quarto d'ora, i dottori del forum mi daranno ragione, si possono fare mille e più cose al fine di alterare eventuali valori.

Ed immagino la reazione di tifosi e stampa alla solidarietà eventuale di due compagni della Rabobank (cosa successa nel Napoli con Blasi [che in passato ha avuto noie col doping] e Montervino): i due tapini sarebbero stati accusati di connivenza, spalleggiamento, favoreggiamento e magari pure induzione alle pratiche dopanti.

Invece qui si dà voce solo alle urla di avvocati, presidenti, direttori generali etc., dimenticandosi di dire che dal 1° gennaio 2009 le cose, per tutti gli sport (tranne il ciclismo, che già era nel "guado") sono cambiate, e la Wada ha molta più voce in capitolo di quanta ne avesse prima.

E non dico che non sia giusto indignarsi per l'eccessiva sanzione. È giusto in questo caso come era giusto difendere Rasmussen (l'esempio di Van Impe è del tutto fuorviante, secondo me). Ma per favore, non cavalchiamo l'onda in casi come questo soltanto per dimostrare che il "povero" calcio è martoriato quanto (o magari più) di altri sport (ciclismo in primis, poi l'atletica) rispetto a doping e antidoping.

 

[Modificato il 30/01/2009 alle 00:16 by Monsieur 40%]

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  postato il 30/01/2009 alle 00:16
Originariamente inviato da babeuf

quindi secondo il tuo ragionamento possiamo dire che i calciatori sono menti superiori rispetto ai ciclisti, loro sì che riescono (tutti) a far valere i propri diritti, mentre quei brocchi dei ciclisti (tutti, guarda caso) non sono capaci di difendersi e di organizzarsi sindacalmente.


altrochè: non c'è proprio paragone.
Basta vedere i risultati raggiunti, come categoria, dagli uni o dagli altri.

come se i sindacati contassero qualcosa, come se fossero poteri forti in grado davvero di far valere i diritti degli sportivi.


se parli vuol dire che tu non hai la benchè minima idea di quello che ha fatto Campana nel calcio, dei successi raggiunti, di tutte le volte che ha piegato società e federazione alle proprie esigenze.
Un minimo di informazione non guasterebbe.

come se non fosse vero che nel calcio ci sono zero positività di campioni importanti solo perchè i controlli antidoping sono una formalità. come se la colpa fosse tutta dei soliti ciclisti, è colpa loro perchè si dopano, è colpa loro perchè non si sanno organizzare, non è colpa di chi li dovrebbe gestire e/o rappresentare.

a questo punto i corridori dovrebbero mettere in secondo piano allenamenti, preparazione atletica e attività agonistica, per far posto a un'incessante attività sindacale. Così risolviamo tutti i problemi, no? come nel calcio, lo sport perfetto, dove il doping non esiste...


qui francamente non ti riesco a seguire: dici un mucchio di cose e tutte confuse, facendo un unico fascio delle più svariate erbe.
Se magari riuscissi a trattare un argomento per volta, forse sarebbe più facile comprendersi e dialogare.

 

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  postato il 30/01/2009 alle 00:19
Caro Babeuf l'anno scorso di questi tempi scrivevo le cose che si dicono oggi...."vi immaginte cosa succederebbe se quello che stanno facendo a Di Luca lo facessero ad un big del calcio, si fermerebbe il mondo, ed invece nel ciclismo nessuno se ne fregaa"
questi due calciatori dovete ricordare che anche il SEVERO Coni(ma con chi....i ciclisti) gli ha dato solo 15 giorni....
i giornali e le tv di oggi per due riserve, qualcuno anche di serie b, come se si prendesse una "pippa qualsiasi" nel ciclismo, hanno fattoo un bordello che non finiva mai
- SAREBBE SUCCESSO lo stesso con due ciclisti, quasi sconosciuti????
- a due ciclisti sconosciuti gli avrebbero dato solo 15 giorni????
- se un ciclista si prende una pomata con effett indesiderati dopo quanto torna a correre????
- se un ciclista si rifiuta di fare i controlli come fece un big a strisce rossonere, oltre ad essere sospettato e quindi considerato un sicuro dopato, cosa gli farebbero????
- Torri perchè invece di dare 15 giorni, non si è inventato che hanno saltato un controllo (che a differenza delle scuse dei calciatori rimprovero dell'allenatore di calcio....)perchè lui crede con sicurezza(ciclistica) che in quei minuti si siano fatti una SUPER fleboo

 

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  postato il 30/01/2009 alle 00:54
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Antonello, la storia di Possanzini e Mannini è successa nel ciclismo: a Rasmussen. Anzi, Mannini e Possanzini hanno avuto l'attenuante massima, visto che per quel tipo di violazione la Wada prevede 2 anni di squalifica (motivazioni sul sito di Gazzetta).
Invece Rasmussen s'è beccato 2 anni, pur non essendo mai stato trovato positivo (come Mannini e Possanzini).
Vogliamo dire che ritardare un quarto d'ora è diverso dal dare una diversa reperibilità? Diciamolo, anche se ai fini dell'antidoping cambia poco,


beh, paragonare chi ha dato una reperibilità fasulla per due volte agli ispettori antidoping con chi è arrivato in ritardo di un quarto d'ora, sarebbe come paragonare che va a 60 all'ora in un centro abitato con chi invece ci va a 200 km/h: sempre eccesso di velocità è, ma nella sostanza tra le due cose c'è un abisso.

visto che in un quarto d'ora, i dottori del forum mi daranno ragione, si possono fare mille e più cose al fine di alterare eventuali valori.


quindi tu mi stai dicendo che l'antidoping non serve assolutamente a niente, visto che i tempi per presentarsi ai controlli sono ben più congrui di un quarto d'ora, e che coloro che sono stati beccati sono solo dei poveri fessacchiotti che, pur avendo tempo sufficiente per porre riparo ai propri imbrogli, non hanno fatto assolutamente nulla in tal senso.
Come dire, non solo bari ma anche scemi (il che è pure peggio)


Ed immagino la reazione di tifosi e stampa alla solidarietà eventuale di due compagni della Rabobank (cosa successa nel Napoli con Blasi [che in passato ha avuto noie col doping] e Montervino): i due tapini sarebbero stati accusati di connivenza, spalleggiamento, favoreggiamento e magari pure induzione alle pratiche dopanti.


non mi pare che chi ha difeso Kevin Van Impe o chi ha difeso gli uomini Lampre contro i controlli ad orari antelucani abbia ricevuto accuse in tal senso

Invece qui si dà voce solo alle urla di avvocati, presidenti, direttori generali etc., dimenticandosi di dire che dal 1° gennaio 2009 le cose, per tutti gli sport (tranne il ciclismo, che già era nel "guado") sono cambiate, e la Wada ha molta più voce in capitolo di quanta ne avesse prima.


benissimo: e i primi a farne le spese sono stati due calciatori.
Basterà questo per indurre qualcuno ad avere in mano qualche elemento tangibile prima di lanciare determinate accuse, oppure si continuerà a basarsi escusivamente su opinioni personali fondate su nessun fatto concreto?

E non dico che non sia giusto indignarsi per l'eccessiva sanzione. È giusto in questo caso come era giusto difendere Rasmussen (l'esempio di Van Impe è del tutto fuorviante, secondo me).


no, Rasmussen non c'entra proprio: Rasmussen è uno che ha imbrogliato l'antidoping più volte ed in modo doloso ha saltato i controlli.
Mannini e Possanzini invece i controlli li hanno fatti regolarmente (anche se in ritardo).
Non è la stessa cosa saltare i controllo (con dolo) o farli invece con un quarto d'ora di ritardo.

Il caso Van Impe invece è attinente perchè è un esempio di come l'eccesso di zelo abbia portato a risultati abnormi, che poi alla fin fine sono risultati controproducenti per la stessa lotta al doping.
Come è successo e succederà per il caso Possanzini-Mannini, perchè sfido chiunque a sostenere che in questo caso si sia trattato di provvedimento adeguato.

Ma per favore, non cavalchiamo l'onda in casi come questo soltanto per dimostrare che il "povero" calcio è martoriato quanto (o magari più) di altri sport (ciclismo in primis, poi l'atletica) rispetto a doping e antidoping.


Non sarà martoriato come il ciclismo, anche perchè ha dinamiche del tutto diverse (ad esempio, tutti i componenti di una squadra si allenano tutti i giorni nello stesso posto ed alle stesse ore), ma non è neanche quello sport protetto ed intoccabile come qualcuno sostiene da sempre.

 

[Modificato il 30/01/2009 alle 01:08 by antonello64]

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  postato il 30/01/2009 alle 01:07
Originariamente inviato da antonello64

quindi tu mi stai dicendo che l'antidoping non serve assolutamente a niente, visto che i tempi per presentarsi ai controlli sono ben più congrui di un quarto d'ora[...]


Eh? Ben più congrui di un quarto d'ora? Ti faccio presente che dopo una corsa, i ciclisti vanno all'antidoping appena varcata la linea d'arrivo.
E ti faccio anche presente che i calciatori dovrebbero andare a fare l'antidoping appena finita la partita, senza passare dagli spogliatoi.
Quindi non c'è nessun tempo ben più congruo di un quarto d'ora.

E faccio presente che un caso Mannini-Possanzini era già successo nel calcio: Rio Ferdinand non fece un controllo, e si beccò 1 anno di squalifica. Ma lì non servì il TAS, perché ci pensò da sé la Federazione calcistica inglese.

 

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  postato il 30/01/2009 alle 01:17
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Eh? Ben più congrui di un quarto d'ora? Ti faccio presente che dopo una corsa, i ciclisti vanno all'antidoping appena varcata la linea d'arrivo.
E ti faccio anche presente che i calciatori dovrebbero andare a fare l'antidoping appena finita la partita, senza passare dagli spogliatoi.
Quindi non c'è nessun tempo ben più congruo di un quarto d'ora.


e nei controlli a sorpresa? hanno o no un'ora di tempo per presentarsi ad un controllo a sorpresa? Se basta un quarto d'ora per fare tutti questi trucchi, mi dici a cosa servono questi controlli?

E faccio presente che un caso Mannini-Possanzini era già successo nel calcio: Rio Ferdinand non fece un controllo, e si beccò 1 anno di squalifica. Ma lì non servì il TAS, perché ci pensò da sé la Federazione calcistica inglese.


vedi che non è la stessa cosa?
Rio Ferdinand il controllo l'ha saltato in toto, non è arrivato in ritardo.

 

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  postato il 30/01/2009 alle 01:29
Originariamente inviato da antonello64

e nei controlli a sorpresa? hanno o no un'ora di tempo per presentarsi ad un controllo a sorpresa? Se basta un quarto d'ora per fare tutti questi trucchi, mi dici a cosa servono questi controlli?


Si presuppone che uno non si carichi di sostanze "durature" prima di una partita, bensì durante la preparazione. Ecco perché dopo la partita/corsa si va dritti all'antidoping, ed ecco perché nel controllo a sorpresa è "concessa" un'ora di tempo per tornare a casa.
Quindi, i trucchi servono a coprire-mascherare-"zozzare" pratiche - come definirle? - più "casereccie", non certo a coprire l'assunzione di doping "pesante" (ma poi basterebbe leggere le cose che ha scritto Morris su questo forum).

Rio Ferdinand il controllo l'ha saltato in toto, non è arrivato in ritardo.


Infatti. Se Rio Ferdinand avesse saltato il controllo ora, gli avrebbero dato 2 anni. Te lo ripeto, la Wada ha molta più voce in capitolo dal 1° gennaio 2009, e le varie Federazioni mondiali sono state obbligate ad allinearsi a codici, procedure e sanzioni. E, lo ripeto, ad oggi arrivare con un quarto d'ora di ritardo equivale a "non cooperazione con i responsabili dei controlli antidoping", che equivale a "un rifiuto di sottomettersi ai test antidpoing". Il Tas ha concesso a Mannini e Possanzini anche delle attenuanti, visto che il ritardo comporta la violazione degli articoli 10.4.1 e 10.2 che varrebbe almeno due anni di squalifica, sanzione "ridotta al massimo della metà se l'atleta non ha commesso un errore o una negligenza particolare" (gazzetta.it).

Evidentemente i legali di Brescia e Napoli hanno fatto benissimo il loro lavoro, aiutati anche dalla deposizione di Corioni, visto che hanno ottenuto lo sconto massimo previsto.

Anzi, un ritardo simile accadde anche a Totti: chissà se il TAS prenderà in esame anche il caso del pupone (riassunti qui http://it.eurosport.yahoo.com/12102007/44/totti-doping-figc-archivia-procedimento-78.html e qui http://www.spysport.org/totti-era-sotto-inchiesta-per-doping-procedimento-archiviato.htm )

 

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  postato il 30/01/2009 alle 02:08
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Si presuppone che uno non si carichi di sostanze "durature" prima di una partita, bensì durante la preparazione. Ecco perché dopo la partita/corsa si va dritti all'antidoping, ed ecco perché nel controllo a sorpresa è "concessa" un'ora di tempo per tornare a casa.
Quindi, i trucchi servono a coprire-mascherare-"zozzare" pratiche - come definirle? - più "casereccie", non certo a coprire l'assunzione di doping "pesante" (ma poi basterebbe leggere le cose che ha scritto Morris su questo forum).


non credo siano questi i reali motivi per cui si concede un'ora di tempo.
Penso dipenda solo da problemi logistici: se mi si presenta l'ispettore mentre sto accompagnando mio figlio a scuola, è impensabile che possa tornare a casa in meno di un quarto d'ora; se si presenta mentre sto facendo la spesa, idem.
Quindi, a meno di non voler considerare la reperibilità come arresti domiciliari veri e propri, è chiaro che si deve concedere all'atleta un tempo minimo per tornare a casa.
Però se effettivamente bastano 15 minuti per fare chissà quali imbrogli, allora i controlli a sorpresa sono una vera e propria pagliacciata, buoni tutt'al più ad incastrare qualche povero ingenuo.


Anzi, un ritardo simile accadde anche a Totti: chissà se il TAS prenderà in esame anche il caso del pupone (riassunti qui http://it.eurosport.yahoo.com/12102007/44/totti-doping-figc-archivia-procedimento-78.html e qui http://www.spysport.org/totti-era-sotto-inchiesta-per-doping-procedimento-archiviato.htm )


e infatti se ne parlò anche qui nel forum: Totti era in regola perchè il regolamento gli consentiva il ritardo se giustificato da cure mediche (e Totti si era sottoposto ad una radiografia).
E anche in quel caso il mio commento fu lo stesso: se 15 minuti sono sufficienti per effettuare chissà quali pratiche, allora il controllo antidoping è una buffonata in tutto e per tutto e non serve assolutamente a niente.
In pratica saremmo molto vicini al doping legalizzato.

 

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  postato il 30/01/2009 alle 08:30
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Caro Antonello,
per giungere a una squalifica importante, nel calcio, si è dovuti arrivare al TAS.


il quale TAS ha mazzolato due calciatori come mai era stato fatto per nessun altro atleta in precedenza.
Vogliamo ricordare che Gibilisco è stato assolto dal TAS nonostante intercettazioni pesantissime a suo carico?

Nel ciclismo un Torri qualsiasi avrebbe già risolto la questione all'origine, nell'indifferenza di tutti.


ho letto che Torri ha chiesto un anno per atleti positivi e rei confessi: situazione ben diversa che arrivare con un quarto d'ora di ritardo ai controlli.


Invece qui pare che l'intero calcio italiano potrebbe protestare per difendere due peones del professionismo.
Capito? Non pensano che senza Mannini e Possanzini magari arriveranno settimi anziché ottavi alla Coppa Bernocchi, ma si preparano a proteste importanti.
Alla fine della fiera vedremo chi l'avrà avuta vinta. Resta il fatto che il calcio, al suo interno, se n'esce con un'assoluzione, poi il CONI ci mette una pesantissima sospensione di 15 giorni per i due "rei", e poi si fa tutti fronte comune di fronte all'"ingerenza" dell'ente esterno.
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che ti devo dire? chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Se il ciclismo dopo un caso come quello di Van Impe (con tutta l'opinione pubblica mondiale schierata contro gli ispettori antidoping) non sa far altro che leggere una letterina e ritardare la partenza di ben 5 minuti, allora bisogna dire che certe cose se le va proprio a cercare col lanternino.
Il calcio un sindacato capace ed efficiente ha saputo costruirselo, non gli è arrivato come manna dal cielo: se i ciclisti non ci riescono maledicano la propria incapacità.
A mio parere non ha senso parlare di sport potenti o sport protetti: ha senso invece parlare di sport che sanno far valere i propri diritti e di altri che sanno soltanto porgere l'altra guancia.

Quoto. Dovremmo parlarne nel thread apposito, quello sulla mancanza di coscienza di classe, ma il ragionamento è giusto.
E' giusto anche dire che un anno di squalifica per un ritardo di pochi minuti è molto più eclatante/esagerato di molte altre procedure e prassi, anche nel ciclismo. Mi fanno gridare molto più allo scandalo le parole di Nadal che non 15 o 25 minuti di ritardo all'antidoping.

 
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