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Autore: Oggetto: Doping e Antidoping 2009

Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2009 alle 09:30
Spero che i tanto bravi giornalisti parlino della faccenda Possanzini in relazione con quello che invece accade nel ciclismo ...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2009 alle 12:08
Sul caso Mannini e Possanzini: andava punita la squadra Brescia, non i calciatori. Sin dall'inizio infatti il presidente Corioni si è dichiarato responsabile di averli trattenuti per una sfuriata nello spogliatoio, dunque non vedo che colpa hanno i calciatori per beccarsi addirittura 1 anno.
4 punti di squalifica al Brescia invece ci sarebbero stati eccome..ma non avrebbe senso darli adesso, in un altro campionato.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 30/01/2009 alle 17:46
Nadal critica i controlli antidoping a sorpresa, il calcio s’indigna per la sospensione di due atleti
La reazione dell’Assocorridori: «Non devono esistere sport di serie A e serie B» sostiene il presidente dell’ACCPI, Colombo. Gli fa eco Francesco Moser: «Leggi uguali per tutti»

Il numero uno del tennis mondiale, Rafael Nadal, ha criticato nei giorni scorsi il codice antidoping varato il 1° gennaio dalla WADA in tema di reperibilità. L’ha ritenuto un provvedimento vergognoso che viola la privacy, ma si tratta della stessa normativa cui i corridori ciclisti sono sottoposti da tempo. La “novità” che indispettisce gli altri sport è regola consolidata nel ciclismo.

Il fatto che tali restrizioni vadano ad interferire con la sfera della privacy è cosa nota al punto che, nel novembre scorso, il Garante per la Privacy accolse la segnalazione dell’ACCPI proprio sugli eccessi del protocollo WADA. «Un provvedimento destinato a fare giurisprudenza lo definimmo noi, e non solo nel ciclismo – ricorda Amedeo Colombo –. Eravamo stati facili profeti. Stupisce, però, che le stesse voci di solito così pronte a scagliarsi contro i corridori ciclisti, oggi dimostrino accondiscendenza nei confronti dei protagonisti di sport più “potenti”».

Alle parole del presidente dell’ACCPI fanno eco quelle di Francesco Moser, ex numero uno dell’associazione internazionale dei corridori: «E’ tempo che tutte le discipline si adeguino: non è tollerabile che i ciclisti paghino di più e per primi. Per essere credibile, lo sport deve darsi regole precise e uguali per tutti».

Ieri al tennis si è aggiunto il calcio: probabilmente il mondo del pallone sciopererà durante il prossimo week-end in segno di solidarietà nei confronti dei due calciatori squalificati per essersi presentati in ritardo ad un controllo antidoping. Un’azione di protesta che vorrebbe far riflettere sulla necessità di rivedere le regole WADA.

Forse, però, non tutti ricordano che nel ciclismo non è mai accaduto che un corridore potesse ritardare impunemente il controllo antidoping. Provate a chiedere a Rasmussen: sta ancora scontando due anni di squalifica, senza mai essere stato trovato positivo, per non aver comunicato correttamente i propri spostamenti.

(ufficio stampa)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2009 alle 18:17
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da babeuf

quindi secondo il tuo ragionamento possiamo dire che i calciatori sono menti superiori rispetto ai ciclisti, loro sì che riescono (tutti) a far valere i propri diritti, mentre quei brocchi dei ciclisti (tutti, guarda caso) non sono capaci di difendersi e di organizzarsi sindacalmente.


altrochè: non c'è proprio paragone.
Basta vedere i risultati raggiunti, come categoria, dagli uni o dagli altri.


quest'affermazione mi sembra molto superficiale, spero che sia una voluta esagerazione.

antonello secondo me qualcosa ti sfugge. Ad esempio il fatto che il calcio muove interessi economici mostruosi rispetto al ciclismo: pensiamo a tutta la gente che va allo stadio (e paga), alla gente che paga per vedersi le partite su sky, alla gente che scommette settimanalmente sul calcio, e tante altre cose che adesso magari non mi vengono neanche in mente, e che il ciclismo non ha.

è per questo che il calcio non può permettersi gli scandali doping che macchiano il ciclismo, perchè dietro al calcio c'è tutto un giro economico che il ciclismo se lo sogna.

e poi (sperando di non mettere troppi argomenti) non scordiamoci che i presidenti delle maggiori società sono tutti uomini molto potenti politicamente e/o economicamente (vedi Berlusconi)... voi ve lo immaginate un calciatore del MIlan positivo? io no, non credo che sia possibile.

 

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Livello Charly Gaul




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  postato il 30/01/2009 alle 18:21
Sul caso Mannini-Possanzini l' opinione pubblica è schierata tutta a favore dei 2 calciatori.

Se fosse successo a dei ciclisti,tutti urlerebbero ciclisti dopati...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2009 alle 19:00
Premetto che secondo me la squalifica inflitta a Possanzini e Mannini è a dir poco severa.
Detto ciò emergono le fortissime differenze che contraddistinguono il sindacato dei calciatori da quello dei ciclisti (ovvero un ectoplasma).
La squalifica dei due calciatori è si assurda, ma comunque è frutto di una infrazione al codice antidoping. Bene, è bastato ciò a scatenare un vero putiferio fintanto da spingere l'avv. Campana a proporre addirittura lo sciopero. Questo fa capire quanto sia forte l'AIC, il sindacato dei calciatori.
La storia recente del ciclismo è piena di episodi simili o ancora più gravi di quello capitato ai due bresciani. Basti pensare ciò che è successo l'anno scorso al povero Kevin Van Impe. Eppure mai nessuno nel mondo delle due ruote si è mai azzardato a fare qualcosa in difesa dei ciclisti.

Spero tanto che questo episodio sia di lezione a chi si deve occupare della difesa dei nostri tanto vituperati ciclisti.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2009 alle 20:15
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Forse, però, non tutti ricordano che nel ciclismo non è mai accaduto che un corridore potesse ritardare impunemente il controllo antidoping. Provate a chiedere a Rasmussen: sta ancora scontando due anni di squalifica, senza mai essere stato trovato positivo, per non aver comunicato correttamente i propri spostamenti.


l'ACCPI deve avere le idee ben confuse su Rasmussen: se per loro uno che comunica di essere in Messico quando invece si trova a Brescia, ripetendo lo stesso giochetto più di una volta (con evidente dolo), è soltanto uno che non ha comunicato correttamente i propri spostamenti, allora Luciano Moggi può benissimo essere definito un giocherellone che si divertiva a pronosticare le designazioni arbitrali, e Fuentes un amico dei ciclisti che si faceva in quattro per alleviare la loro fatica.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2009 alle 20:20
Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da babeuf

quindi secondo il tuo ragionamento possiamo dire che i calciatori sono menti superiori rispetto ai ciclisti, loro sì che riescono (tutti) a far valere i propri diritti, mentre quei brocchi dei ciclisti (tutti, guarda caso) non sono capaci di difendersi e di organizzarsi sindacalmente.


altrochè: non c'è proprio paragone.
Basta vedere i risultati raggiunti, come categoria, dagli uni o dagli altri.


quest'affermazione mi sembra molto superficiale, spero che sia una voluta esagerazione.


ma di che parliamo?
Tu lo sai come erano trattati i calciatori prima che venisse fondata l'Associazione Calciatori? hai idea degli obiettivi raggiunti da Campana & c. lottando contro i loro stessi presidenti e la loro federazione?
Evidentemente no.

 

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  postato il 31/01/2009 alle 12:57
L'unica volta che i ciclisti hanno ottenuto qualcosa è stato quando hanno fatto la voce grossa e hanno evitato l'arrivo ad Orbetello (l'anno scorso?). Bella forza, però, alzare la voce con i piccoli organizatori (e appunto l'organizzatore era quasi in lacrime per il mancato arrivo). Poi invece quando si parla di protestare con Zomegnan o con l'antidoping, magari contro i controlli alle 2 di notte prima di un tappone, tutti zitti.
Antonello ha ragione da vendere sulla mancanza di un sindacato decente. E questo manca perchè c'è un atteggiamento di fondo sbagliato.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2009 alle 13:32
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da antonello64

quindi tu mi stai dicendo che l'antidoping non serve assolutamente a niente, visto che i tempi per presentarsi ai controlli sono ben più congrui di un quarto d'ora[...]


Eh? Ben più congrui di un quarto d'ora? Ti faccio presente che dopo una corsa, i ciclisti vanno all'antidoping appena varcata la linea d'arrivo.
E ti faccio anche presente che i calciatori dovrebbero andare a fare l'antidoping appena finita la partita, senza passare dagli spogliatoi.
Quindi non c'è nessun tempo ben più congruo di un quarto d'ora.

E faccio presente che un caso Mannini-Possanzini era già successo nel calcio: Rio Ferdinand non fece un controllo, e si beccò 1 anno di squalifica. Ma lì non servì il TAS, perché ci pensò da sé la Federazione calcistica inglese.

Se non sbaglio durante il tour due corridori hanno cercato di scappare dal controllo a sorpresa antidoping.. uno è poi stato sospeso (positivo a quel controllo..) ma non per quel motivo
Un anno di squalifica perche' son arrivati in ritardo di un quarto d'ora (tra l'altro perche' l'allenatore li stava sgridando..) come gente beccata per emotrasfusione..

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 31/01/2009 alle 13:42
ancora una volta, scandaloso l'atteggiamento del sindacato dei ciclisti. Ergo ,scandaloso l'atteggiamento dei ciclisti che si son dotati di un sindacato di tal fattura.

In seguito alla squalifica di Mannini e Possanzini, leggo dall'Ansa che tale papocchio (il sindacato dei ciclisti) è "contro la Aic". Il comunicato afferma: 'Non tutti ricordano che nel ciclismo non e' mai accaduto che un corridore potesse ritardare impunemente il controllo antidoping' ha scritto l'Accpi, che ha ricordato come - ad esempio - il danese Rasnmussen sia stato escluso dal Tour e squalificato due anni per non aver comunicato alla Wada i suoi spostamenti."

Insomma, invece di preoccuparsi di:
a) perchè l'Aic sia tanto potente ed organizzato e magari iniziare ad imparare qualcosa

b) portare la solidarietà a dei colleghi, in quanto sportivi, colpiti dal (supposto) vero cancro dello sport, ossia il sistema antidoping.

c) cogliere l'occasione per denunciare la sproporzione del sistema antidoping nel ciclismo al cospetto di tutti gli altri sport. E questo, beninteso, per cause tutt'altro che sportive

Ebbene, invece di far le cose elementari dette sopra, il nostro bel sindatacato che vede P.P. come portavoce (miiiinchiaa!!) e P.C. come segretario che fa? La più becera opera di crumiraggio, perchè di questo si tratta, sparando a zero sui colleghi, invece di criticare e denunciare la disugualianza di cui sono vittime.

Un po' come i sindacati gialli (maggioranza cgil-cisl-uil e ugl) che dicono: "c'è una profonda disuqualianza contrattuale e di diritti tra chi è assunto con un contratto a tempo indeterminato e coloro che hanno un contratto precario . Quindi, è giusto che tutti abbiano il contratto precario!!! Ovviamente, per non penalizzare questi ultimi!!

Ecco, con le dovute proporzioni l'accpi mi sembra proprio che si stia comportando così.
della serie: vomito.

 
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  postato il 31/01/2009 alle 14:01
Infatti.
 
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  postato il 31/01/2009 alle 20:00
Concordo con Pacho e Desmoblu.

L'ACCPI poteva puntare il dito contro tanti attori del mondo del ciclismo, dai media (i giornalisti sembrano tutti schierati a favore dei due calciatori, mentre nel ciclismo avviene il contrario), alle istituzioni (avete letto dichiarazioni di Blatter che applaude il Tas?); dai dirigenti (il dg del Napoli ha detto che Mannini va aiutato, il presidente del Brescia ha fatto una conferenza stampa con Possanzini accanto), agli sponsor [ma qui dipende dai dirigenti] (non mi pare di aver sentito che gli sponsor di Napoli e Brescia abbandoneranno le due squadre), per finire con le televisioni (Sky non toglierà certo la possibilità alla Serie B di esser vista).

E invece no.
Han fatto la figura dei bambini dell'asilo, invece di prendere la palla al balzo per schierarsi al fianco dell'AIC (molto più potente) per capire se la Wada lede o meno la privacy (dando l'appoggio già confermato del Garante), ed anche il silenzio di Di Rocco è quantomeno preoccupante (ma ha le elezioni a breve e non può mettersi di certo contro Petrucci, ma anche i dirigenti delle società dilettantistiche del ciclismo...).

Tutto ciò sa, eccome, di occasione persa.
E invece un'occasione così andava colta al volo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2009 alle 20:23
Originariamente inviato da Monsieur 40%
i giornalisti sembrano tutti schierati a favore dei due calciatori, mentre nel ciclismo avviene il contrario


perchè dici questo?
Ci sono numerosi casi in cui la stampa sportiva è stata praticamente unanime a favore dei ciclisti (a parte il solito che ben conosciamo).
Mi viene in mente il caso Di Luca-Zoncolan, ma anche il controllo mancato per Bettini prima del Mondiale 2007, oppure il caso Lampre o quello di Kevin Van Impe.
Quando l'antidoping ha esagerato la stampa ha sempre difeso i ciclisti (naturalmente a parte il solito).
E' vero però che nella maggior parte dei casi c'era ben poco da difendere, a meno di non voler negare l'evidenza

 

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  postato il 31/01/2009 alle 20:40
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quindi secondo il tuo ragionamento possiamo dire che i calciatori sono menti superiori rispetto ai ciclisti, loro sì che riescono (tutti) a far valere i propri diritti, mentre quei brocchi dei ciclisti (tutti, guarda caso) non sono capaci di difendersi e di organizzarsi sindacalmente.


altrochè: non c'è proprio paragone.
Basta vedere i risultati raggiunti, come categoria, dagli uni o dagli altri.


quest'affermazione mi sembra molto superficiale, spero che sia una voluta esagerazione.


ma di che parliamo?
Tu lo sai come erano trattati i calciatori prima che venisse fondata l'Associazione Calciatori? hai idea degli obiettivi raggiunti da Campana & c. lottando contro i loro stessi presidenti e la loro federazione?
Evidentemente no.


e infatti non lo so, hai ragione.

ma se il ciclismo non ha il suo "Campana" non mi sembra colpa dei corridori, non trovi?

e comunque resto dell'idea che le protezioni di cui godono i calciatori vanno ben oltre un semplice sindacato, i motivi li ho spiegati nel mio precedente post. Troppo denaro gira attorno al calcio perchè questo si possa permettere certi scandali.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2009 alle 20:45
Originariamente inviato da antonello64

Mi viene in mente il caso Di Luca-Zoncolan


io tutta questa solidarietà da parte dei mezzi di informazione nei confronti di Danilo non la ricordo, in televisione se ne parlò pochissimo, e ancora meno spazio venne dato alla notizia della sua non-colpevolezza provata da esperti e quindi del misero fallimento della crociata di Torri contro il campione abruzzese.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2009 alle 22:33
I giornalisti non c'entrano niente in questo caso.
C'è un'associazione che se ne frega del regolamento Wada, Coni o Postalmarket che sia, distoglie l'attenzione dal ritardo e dalle sue possibili ragioni, non permette che si coltivano sospetti, decide di schierarsi a favore dei suoi iscritti ritardando l'inizio delle partite, minacciando altre operazioni. Il risultato intanto è che qualcuno cercherà di mediare.

Nel ciclismo quelli dell'associazione non sanno neppure quanto sono lunghi e larghi, intervengono sempre a caso risolto, ciò quando il ciclista è bello cotto, fingendo disappunto e chiedendo che le questioni siano gestite nel rispetto delle norme.
I colleghi ciclisti ovviamente avevano tutti troppo da fare per occuparsi dei loro compagni incappati in un disgustoso pasticcio e così alla prossima occasione non ci sarà neppure bisogno di domandarsi quali siano le procedure, si tira dritto, chi potrebbe difendere si sa, ha altro da fare, perciò il ciclista si arrangia da solo, se è tanto idiota da non ricordarsi le regole merita di starsene a casa un annetto.
Invece nel calcio due sconosciuti sono difesi da tutti, big e piccoli, consapevoli del fatto che se fosse stato un pezzo grosso probabilmente nessuno si sarebbe permesso di alzare la voce, vedi caso Totti, consapevoli anche però che nel loro mondo si spalleggiano fin che possono.

Non sono i giornalisti quelli sbagliati, sono i ciclisti.

 

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Michela
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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2009 alle 01:05
Originariamente inviato da babeuf
io tutta questa solidarietà da parte dei mezzi di informazione nei confronti di Danilo non la ricordo, in televisione se ne parlò pochissimo, e ancora meno spazio venne dato alla notizia della sua non-colpevolezza provata da esperti e quindi del misero fallimento della crociata di Torri contro il campione abruzzese.


beh, Tuttosport un giorno si e l'altro pure ricordava a Torri che le sue accuse erano basate sul nulla e quando rinviò Danilo a giudizio lo paragonò a Ponzio Pilato; il Corriere dello Sport, che era sempre stato dalla parte di Torri, scrisse che la lotta al doping doveva essere la più dura possibile ma una condanna senza prove, basata solo sulle supposizioni, non stava nè in cielo nè in terra; Bicisport, senza mai attaccare decisamente nessuno (come suo costume), era dalla parte di Danilo; Tuttobici idem.
In tv La7 mandò in onda un servizio tutto pro Danilo (anche se trasmesso ad orari a luci rosse); De Zan junior gliene disse di tutti i colori a Torri, e quando Di Luca fu assolto fece letteralmente a fettine il procuratore e la sua cricca; in RAI la De Stefano, nemmeno a dirlo, era al 100% dalla parte del corridore.
La Gazzetta dello Sport, invece, non si sbilanciò mai più di tanto, nè da una parte nè dall'altra; l'unico schierato con Torri fu il solito gornalista di Repubblica, per cui tutti i ciclisti sono colpevoli fino a prova contraria, ma qui sarebbe stato clamoroso il contrario.

Poi non vedo cosa ci sia da meravigliarsi se il fallimento di Torri non fu strillato ai quattro venti: l'innocenza del corridore era la norma, era il cane che morde l'uomo, non certo il contrario.

 

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  postato il 01/02/2009 alle 01:36
E invece c'entrano i giornalisti. Per il caso Possanzini-Mannini tutti i giornalisti si sono chiaramente schierati a favore (giustamente) dei calciatori. Se però lo stesso episodio fosse successo a due ciclisti italiani sono sicuro che gli organi di stampa si sarebbero comportati in maniera molto diversa. Già mi immagino i titoli del tipo "ancora doping nel ciclismo".....
 
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  postato il 01/02/2009 alle 01:37
tanto per restare in tema Di Luca - Zoncolan, il controllo del CONI al Giro d'Italia era certamente irregolare, perchè secondo i regolamenti nelle corse a tappe internazionali i controlli antidoping toccano esclusivamente all'UCI.
Se Di Luca avesse avuto alle spalle un'ACCPI forte e decisa, avrebbe potuto benissimo mandare a quel paese gli ispettori di Torri; invece così, per quieto vivere e sapendo benissimo che se avesse rifiutato si sarebbe trovato ad affrontare la bufera solo contro tutti, ha fatto quei controlli che gli hanno causato un'infinità di guai.

 

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  postato il 01/02/2009 alle 01:41
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E invece c'entrano i giornalisti. Per il caso Possanzini-Mannini tutti i giornalisti si sono chiaramente schierati a favore (giustamente) dei calciatori. Se però lo stesso episodio fosse successo a due ciclisti italiani sono sicuro che gli organi di stampa si sarebbero comportati in maniera molto diversa. Già mi immagino i titoli del tipo "ancora doping nel ciclismo".....


ti risulta che i giornali si siano comportati come dici tu quando Bettini saltò il controllo a sorpresa prima del mondiale 2007?
A me no.

 

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  postato il 01/02/2009 alle 01:52
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E invece c'entrano i giornalisti. Per il caso Possanzini-Mannini tutti i giornalisti si sono chiaramente schierati a favore (giustamente) dei calciatori. Se però lo stesso episodio fosse successo a due ciclisti italiani sono sicuro che gli organi di stampa si sarebbero comportati in maniera molto diversa. Già mi immagino i titoli del tipo "ancora doping nel ciclismo".....


ti risulta che i giornali si siano comportati come dici tu quando Bettini saltò il controllo a sorpresa prima del mondiale 2007?
A me no.


Scusa, ma sinceramente non mi risulta che Bettini abbia saltato un controllo a sorpresa prima del mondiale.

 
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  postato il 01/02/2009 alle 02:03
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E invece c'entrano i giornalisti. Per il caso Possanzini-Mannini tutti i giornalisti si sono chiaramente schierati a favore (giustamente) dei calciatori. Se però lo stesso episodio fosse successo a due ciclisti italiani sono sicuro che gli organi di stampa si sarebbero comportati in maniera molto diversa. Già mi immagino i titoli del tipo "ancora doping nel ciclismo".....


ti risulta che i giornali si siano comportati come dici tu quando Bettini saltò il controllo a sorpresa prima del mondiale 2007?
A me no.


Scusa, ma sinceramente non mi risulta che Bettini abbia saltato un controllo a sorpresa prima del mondiale.


e invece si.
se ne parla qua, ma forse si può trovare anche qualcosa di più dettagliato
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/09/26/bettini-avvelenano-il-mio-mondiale.html

comunque se tu non sei a conoscenza di questo fatto, vuol dire che forse non è vero che i giornalisti stanno come avvoltoi sul ciclismo in attesa di colpire.
Se effettivamente si comportassero come dici tu, di questa storia sarebbero stati fatti titoloni, non credi?

 

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E invece c'entrano i giornalisti. Per il caso Possanzini-Mannini tutti i giornalisti si sono chiaramente schierati a favore (giustamente) dei calciatori. Se però lo stesso episodio fosse successo a due ciclisti italiani sono sicuro che gli organi di stampa si sarebbero comportati in maniera molto diversa. Già mi immagino i titoli del tipo "ancora doping nel ciclismo".....


ti risulta che i giornali si siano comportati come dici tu quando Bettini saltò il controllo a sorpresa prima del mondiale 2007?
A me no.


Scusa, ma sinceramente non mi risulta che Bettini abbia saltato un controllo a sorpresa prima del mondiale.


e invece si.
se ne parla qua, ma forse si può trovare anche qualcosa di più dettagliato
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/09/26/bettini-avvelenano-il-mio-mondiale.html

comunque se tu non sei a conoscenza di questo fatto, vuol dire che forse non è vero che i giornalisti stanno come avvoltoi sul ciclismo in attesa di colpire.
Se effettivamente si comportassero come dici tu, di questa storia sarebbero stati fatti titoloni, non credi?


Basta vedere la firma dell'articolo che hai riportato per capire il tutto:
Eugenio Capodacqua....
Comunque saltare un controllo a sorpresa non è esattamente la stessa cosa di un controllo antidoping post-gara saltato.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2009 alle 02:52
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Basta vedere la firma dell'articolo che hai riportato per capire il tutto:
Eugenio Capodacqua....


beh, Capodacqua dà sempre interpretazioni molto discutibili, ma le notizie non se le inventa di certo.
Comunque, se non ti sta bene Capodacqua, ecco qui un altra fonte che dice la stessa cosa
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=13244
Va bene adesso?

Comunque saltare un controllo a sorpresa non è esattamente la stessa cosa di un controllo antidoping post-gara saltato.


e in effetti saltare un controllo a sorpresa non è la stessa cosa che arrivare con pochi minuti di ritardo (e farlo il controllo).
Perchè i due calciatori l'hanno fatto il controllo, non l'hanno saltato...

Comunque, se come tu dici i giornali non aspettano altro che scatenarsi sul ciclismo, allora il caso Bettini era un'esca ghiottissima: e invece la notizia è sfuggita anche a chi, come te, di solito segue con attenzione le vicende ciclistiche.
Dov'è l'errore?
erano distratti? erano in vena di buone azioni? o forse la tua idea in fin dei conti non corrisponde al vero?

 

[Modificato il 01/02/2009 alle 02:58 by antonello64]

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  postato il 01/02/2009 alle 11:38
si ma che senso ha fare un controllo antidoping con ben 15 minuti di ritardo?
la sanzione anche se esagerata ci sta certamente..io gli avrei dato 6 mesi a ciascuno
comunque questa e' l'ennesima DIMOSTRAZIONE che l'antidoping nel calcio NON E' CREDIBILE..l'entita' delle proteste delle rispettive squadre di calcio non e' paragonabile alla notorieta' e all'importanza di questi 2 calciatori--
figuriamoci se doveva capitare ad un calciatore famoso..avrebbero sicuramente fermato il campionato e sembra quasi che anche voi prendiate le loro difese non vi capisco proprio le regole devono essere uguali per tutti e devono essere rispettate

 

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  postato il 01/02/2009 alle 13:56
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg
Basta vedere la firma dell'articolo che hai riportato per capire il tutto:
Eugenio Capodacqua....


beh, Capodacqua dà sempre interpretazioni molto discutibili, ma le notizie non se le inventa di certo.
Comunque, se non ti sta bene Capodacqua, ecco qui un altra fonte che dice la stessa cosa
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=13244
Va bene adesso?

Comunque saltare un controllo a sorpresa non è esattamente la stessa cosa di un controllo antidoping post-gara saltato.


e in effetti saltare un controllo a sorpresa non è la stessa cosa che arrivare con pochi minuti di ritardo (e farlo il controllo).
Perchè i due calciatori l'hanno fatto il controllo, non l'hanno saltato...

Comunque, se come tu dici i giornali non aspettano altro che scatenarsi sul ciclismo, allora il caso Bettini era un'esca ghiottissima: e invece la notizia è sfuggita anche a chi, come te, di solito segue con attenzione le vicende ciclistiche.
Dov'è l'errore?
erano distratti? erano in vena di buone azioni? o forse la tua idea in fin dei conti non corrisponde al vero?


Dai, rispondo per l'ultima volta, altrimenti la discussione finisce a marzo...

Sulla vicenda Bettini, in effetti la notizia non ha avuto alcun risalto, innanzi tutto perchè ha saltato solo un controllo a sorpresa, cosa che di per sè non è grave, ma probabilmente soprattutto perchè è stato lo stesso Bettini a rendere nota tale vicenda. Quindi da questo punto di vista, essendo stato lo stesso Bettini a fare chiarezza non era possibile montare alcuno scandalo.

Per ciò che riguarda invece la differenza tra controllo a sorpresa e controllo post-gara ti posso dire che saltare un solo controllo a sorpresa, come è capitato a Bettini, di per sè non comporta alcuna squalifica. Presentarsi in ritardo, anche di soli 15 minuti, in pratica equivale a non presentarsi al controllo. E questo comporta una squalifica.


 
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  postato il 01/02/2009 alle 14:56
Cosa ne pensate del caso Phelps-Bong Cannabis?
Per me un atleta può far ciò che vuole, anche se lui mi sta sulle balls e questa notizia me lo ha reso ancora più odioso!
Curioso che la cannabis non sia stata riscontrata nei test...

 
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  postato il 01/02/2009 alle 15:13
Originariamente inviato da cunego

Cosa ne pensate del caso Phelps-Bong Cannabis?
Per me un atleta può far ciò che vuole, anche se lui mi sta sulle balls e questa notizia me lo ha reso ancora più odioso!
Curioso che la cannabis non sia stata riscontrata nei test...


che test vuoi che facciano a un nuotatore il 6 novembre cmq...mica loro hanno i controlli a sorpresa...o ce li hanno ma li avvisano prima?

Ps Phelps ultimamente aveva dichiarato che non avrebbe più fatto 8 finali alla volta in una competizione...e ti credo, con questa dieta!

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 01/02/2009 alle 15:48
Originariamente inviato da colorfercene86

si ma che senso ha fare un controllo antidoping con ben 15 minuti di ritardo?


in effetti 15 minuti di ritardo è un'enormità: si può fare di tutto in 15 minuti


la sanzione anche se esagerata ci sta certamente..io gli avrei dato 6 mesi a ciascuno


meglio 6 anni

comunque questa e' l'ennesima DIMOSTRAZIONE che l'antidoping nel calcio NON E' CREDIBILE..


e invece negli altri sport, dove nei controlli a sorpresa è permesso il ritardo di ben un'ora, è credibilissimo


sembra quasi che anche voi prendiate le loro difese non vi capisco proprio le regole devono essere uguali per tutti e devono essere rispettate


e allora per favore non stiamo a lamentarci se poi fanno i controlli alle 11 di sera oppure ai funerali del figlio di Van Impe, perchè entrambe le cose sono state fatte nel pieno rispetto delle regole.
Se valgono le regole, le regole sono queste e amen.
Se poi magari si pretende un pò di buon senso allora la questione cambia, ma cambia sia per i ciclisti che per i calciatori

 

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  postato il 01/02/2009 alle 15:57
Antonello, non vale.
Non vale continuare a fare paragoni sbagliati fino allo sfinimento, magari sperando che qualcuno ci caschi.

Dobbiamo essere onesti. Non ha senso paragonare i controlli post-competizione ai controlli a sorpresa. Non ha senso paragonare "quel" quarto d'ora all'ora "concessa" (come tu hai già scritto: e ci mancherebbe!) per i controlli a sorpresa.

Perché altrimenti ti si può dire che almeno nel ciclismo i controlli a sorpresa ci sono; ed altrettanto ti si può dire che il fatto che l'antidoping nel ciclismo non è credibile, qualcuno considerato "scemo" (o meglio, cospirazionista) lo va dicendo da un sacco di tempo.

E poi... se in un quarto d'ora si può fare una radiografia (Totti docet), figurati se non si possono fare centinaia di altre cose (te lo ripeto, basterebbe che invece di continuare a scrivere le stesse - sbagliate - cose, tu dessi un'occhiata ai post di Morris di qualche tempo fa...).

Va benissimo. 1 anno per un quarto d'ora sa di assurdità. Ma sa eccome di assurdità anche 2 anni per 3 controlli saltati (tra l'altro, la normativa dice che si devono saltare 3 controlli dello stesso ente, non 2 controlli di un ente [UCI] e 1 di un altro [Federazione danese], e magari far uscire il tutto dopo che qualche commentatore tv abbia - involontariamente, dice Davide - scoperchiato il pentolone; e magari dopo che Rasmussen aveva rifiutato, da maglia gialla del Tour, l'invito al Giro di Danimarca organizzato da Skibby, ex corridore che è anche - guarda caso - presidente delle Federazione danese...).
E invece no.
Mannini e Possanzini sono due vittime e Rasmussen è un baro con dolo (parole tue).

Evviva!!!!

 

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  postato il 01/02/2009 alle 16:01
Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg
Dai, rispondo per l'ultima volta, altrimenti la discussione finisce a marzo...


almeno passiamo il tempo fino a marzo

Sulla vicenda Bettini, in effetti la notizia non ha avuto alcun risalto, innanzi tutto perchè ha saltato solo un controllo a sorpresa, cosa che di per sè non è grave, ma probabilmente soprattutto perchè è stato lo stesso Bettini a rendere nota tale vicenda. Quindi da questo punto di vista, essendo stato lo stesso Bettini a fare chiarezza non era possibile montare alcuno scandalo.


se permetti non è grave neanche presentarsi all'antidoping con un quarto d'ora di ritardo: i 15 giorni di squalifica erano più che sufficienti, ma se proprio si voleva esagerare si dava un mese e stop.
Riguardo all'affare Bettini, se la stampa fosse stata col fucile puntato verso il ciclismo, le premesse per montare uno scandalo c'erano tutte: è ininfluente il fatto che la cosa sia stata resa nota dal corridore.
Evidentemente tutto questo astio verso il ciclismo non ce l'ha nessuno (o quasi)

Per ciò che riguarda invece la differenza tra controllo a sorpresa e controllo post-gara ti posso dire che saltare un solo controllo a sorpresa, come è capitato a Bettini, di per sè non comporta alcuna squalifica. Presentarsi in ritardo, anche di soli 15 minuti, in pratica equivale a non presentarsi al controllo. E questo comporta una squalifica.


non è proprio così: se il ritardo fosse stato equiparato al controllo saltato, i due si sarebbero presi due anni a testa, senza se e senza ma.
Ora è vero che, a norma di regolamento, tra le due cose c'è differenza, ma se qualcuno vuol crocefiggere uno sport è molto più facile attaccarsi al controllo saltato che ad un ritardo di 15 minuti.
Nessuno dice che Bettini doveva essere squalificato, così come nessuno dice che i due dovevano farla franca: però non venirmi a dire che il ciclismo è sempre bistrattato perchè in numerosi casi, cioè quando nei controlli antidoping si è esagerato, il ciclismo è stato difeso eccome.
Anche se questi controlli erano stati fatti nel pieno rispetto delle regole.

 

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  postato il 01/02/2009 alle 16:10
Ciò che balza più agli occhi, del caso Mannini-Possanzini, è comunque l'abitudine del calcio di stigmatizzare cose del genere.

Cioè, ciò che per la WADA e il TAS merita 1 anno di squalifica, per il calcio vale nessuna squalifica, e per il Coni 15 giorni di squalifica (ma solo perché si tratta di calcio, perché i casi nel ciclismo in cui il Coni s'è accanito non si contano nemmeno...), quindi il risveglio del calcio è questo: sorpresa assoluta, tant'è che il ritardo di 15' per le partite è anche un evento spoporzionato rispetto a ciò che è successo.

E poi... vi invito a non sottovalutare la differenza tra due enti importanti, se non fondamentali, per lo sport.
Il CONI ha "perseguitato" Caruso senza nessun motivo, visto che il TAS lo ha assolto, ma per un'infrazione certa commessa da due calciatori, liquidò il tutto con 15 giorni di squalifica. E il ricorso non l'ha fatto la FIFA (che equivale alla nostra UCI), bensì la WADA che, lo ripeto, dal 1° gennaio 2009 ha allargato veramente i suoi "rami" a tutti gli sport che fanno capo al CIO, e non solo a quelli che volevano (come successo fino al 31 dicembre 2008).

Lo stesso TAS - seppure dopo 16 mesi - ha assolto Pecharroman, beccato positivo ad una corsa, ma evidentemente scagionato per valori fisiologici. Ebbene, l'UCI non si era minimamente preoccupata di ascoltare le ragioni di Pecharroman (come se la FIFA avesse boicottato i 15' di ritardo delle partite di oggi, o togliesse l'egida alla FIGC), ma il corridore ha dovuto fare ricorso da sé al TAS.

Cioè, i calciatori "combattono" solo contro CIO-WADA-TAS.
I corridori iniziano a combattere con la Federazione del proprio paese (tranne qualche caso, vedi gli spagnoli), poi col Comitato olimpico del proprio paese (soprattutto in Italia, visto che la FCI ha "appaltato" tutta la procedura antidoping al Coni), poi sicuramente con l'UCI, mentre spesso CIO-WADA-TAS sono molto più "alleati" che non avversari (vedi Valverde-Salisburgo, Bettini-Stoccarda, e in ultima analisi gli stessi Pecharroman e Caruso).

Non ci domandiamo perché? Perché l'UCI combatte i ciclisti e la FIFA tutela (anche solo non mettendo bocca) i calciatori?

Lo ripeto, se è il doping il problema del ciclismo, io sono Gianni Mura.
Il problema del ciclismo è il dilettantismo dirigenziale, a tutti i livelli!

 

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  postato il 01/02/2009 alle 16:14
Originariamente inviato da Monsieur 40%
E poi... se in un quarto d'ora si può fare una radiografia (Totti docet), figurati se non si possono fare centinaia di altre cose (te lo ripeto, basterebbe che invece di continuare a scrivere le stesse - sbagliate - cose, tu dessi un'occhiata ai post di Morris di qualche tempo fa...).


Mario, se in un quarto d'ora si possono fare tutte queste cose (quali?)
a maggior ragione si possono fare in un'ora.
Quindi delle due l'una: o forse non è esatto dire che in così poco tempo si può organizzare chissà che cosa, oppure i controlli a sorpresa non servono a niente, sono solo fumo negli occhi e soldi buttati.
Tertium non datur

Va benissimo. 1 anno per un quarto d'ora sa di assurdità. Ma sa eccome di assurdità anche 2 anni per 3 controlli saltati (tra l'altro, la normativa dice che si devono saltare 3 controlli dello stesso ente, non 2 controlli di un ente [UCI] e 1 di un altro [Federazione danese], e magari far uscire il tutto dopo che qualche commentatore tv abbia - involontariamente, dice Davide - scoperchiato il pentolone; e magari dopo che Rasmussen aveva rifiutato, da maglia gialla del Tour, l'invito al Giro di Danimarca organizzato da Skibby, ex corridore che è anche - guarda caso - presidente delle Federazione danese...).
E invece no.
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adesso servono tre controlli dello stesso ente? questo significa che se ne possono saltare anche 4 (due per ogni ente) senza subire sanzione?
La cosa mi giunge nuova, ma se così fosse allora i controlli a sorpresa sono proprio delle barzellette.
Come poi sia uscita la storia, a me interessa poco; se l'UCI ha coperto Rasmussen, allora vuol dire che hanno sbagliato in due: l'UCI ed il corridore (che resta pur sempre un imbroglione doloso).

P.S. Se Rasmussen non era in torto, come mai è stato squalificato per due anni? forse che i suoi avvocati non conoscono i regolamenti sportivi?

 

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  postato il 01/02/2009 alle 16:16
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Lo ripeto, se è il doping il problema del ciclismo, io sono Gianni Mura.
Il problema del ciclismo è il dilettantismo dirigenziale, a tutti i livelli!


su questo sono perfettamente d'accordo con te, da sempre.

 

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  postato il 01/02/2009 alle 16:17
Il tuo P.S. vale anche per Mannini e Possanzini.
Se difendi i due calciatori, devi difendere anche il ciclista.
Che fai, accusi di incoerenza e poi sei incoerente?

Per quanto riguarda i post di Morris in cui spiega cosa si può fare in un quarto d'ora, sono nel forum. Scusami, ma devi cercarli da te.

E la differenza tra (eludere i controlli) post-competizione e a sorpresa te l'ho spiegata in qualche post fa, e basta leggere, invece che far ripetere.

 

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  postato il 01/02/2009 alle 16:41
Originariamente inviato da Subsonico

Originariamente inviato da cunego

Cosa ne pensate del caso Phelps-Bong Cannabis?
Per me un atleta può far ciò che vuole, anche se lui mi sta sulle balls e questa notizia me lo ha reso ancora più odioso!
Curioso che la cannabis non sia stata riscontrata nei test...


che test vuoi che facciano a un nuotatore il 6 novembre cmq...mica loro hanno i controlli a sorpresa...o ce li hanno ma li avvisano prima?

Ps Phelps ultimamente aveva dichiarato che non avrebbe più fatto 8 finali alla volta in una competizione...e ti credo, con questa dieta!


Nel ciclismo i controlli sono in qualsiasi periodo dell'anno, e mi pare di aver letto dall'articolo della gazzetta che Phelps fosse consumatore abituale vista la manualità dimostrata!

 
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  postato il 01/02/2009 alle 18:51
Originariamente inviato da cunego

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Cosa ne pensate del caso Phelps-Bong Cannabis?
Per me un atleta può far ciò che vuole, anche se lui mi sta sulle balls e questa notizia me lo ha reso ancora più odioso!
Curioso che la cannabis non sia stata riscontrata nei test...


che test vuoi che facciano a un nuotatore il 6 novembre cmq...mica loro hanno i controlli a sorpresa...o ce li hanno ma li avvisano prima?

Ps Phelps ultimamente aveva dichiarato che non avrebbe più fatto 8 finali alla volta in una competizione...e ti credo, con questa dieta!


Nel ciclismo i controlli sono in qualsiasi periodo dell'anno, e mi pare di aver letto dall'articolo della gazzetta che Phelps fosse consumatore abituale vista la manualità dimostrata!


vedo tante faccine scusate eh, ma non vedo proprio un bel niente di cui ridere. Nessuno rise quando successe a Pantani, nessuno ha riso su Boonen, non si può ridere su una cosa del genere. Si può fare ironia su quello che ci pare ma non sulla droga.

 

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  postato il 01/02/2009 alle 19:34
Ci avrei scommesso la casa che qualcuno avrebbe tirato in mezzo Pantani.
Ebbene il pirata arrivò a consumare sostanze stupefacenti a causa della depressione o perlomeno perchè la giustizia e i media lo stavano perseguitando, Phelps ha fatto la bischerata del vip qualunque, non paragoniamo la cioccolata a quello che sapete voi...

 
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  postato il 01/02/2009 alle 19:37
Originariamente inviato da cunego

Ci avrei scommesso la casa che qualcuno avrebbe tirato in mezzo Pantani.
Ebbene il pirata arrivò a consumare sostanze stupefacenti a causa della depressione o perlomeno perchè la giustizia e i media lo stavano perseguitando, Phelps ha fatto la bischerata del vip qualunque, non paragoniamo la cioccolata a quello che sapete voi...


E aggiungo che pure il paragone Boonen-Phelps è ad minchiam, visto che le sostanze in questione sono molto diverse...

 

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  postato il 01/02/2009 alle 21:17
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da cunego

Ci avrei scommesso la casa che qualcuno avrebbe tirato in mezzo Pantani.
Ebbene il pirata arrivò a consumare sostanze stupefacenti a causa della depressione o perlomeno perchè la giustizia e i media lo stavano perseguitando, Phelps ha fatto la bischerata del vip qualunque, non paragoniamo la cioccolata a quello che sapete voi...


E aggiungo che pure il paragone Boonen-Phelps è ad minchiam, visto che le sostanze in questione sono molto diverse...


Giusto Lore e giusto cunego. Sono 3 casi completamente diversi l'uno dall'altro. E comunque personalmente penso che nessuno dei casi sia riconducibile al doping.
Se Phelps si vuole fare una canna al di fuori delle competizioni, a mio modo di vedere, dovrebbe essere libero di farlo. Purtoppo ci sono sti giornalacci scandalistici che "devono fare il loro lavoro" sputtanando la gente.....

PS: Phelps non mi sta neanche particolarmente simpatico...

 
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  postato il 01/02/2009 alle 23:54
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Il tuo P.S. vale anche per Mannini e Possanzini.
Se difendi i due calciatori, devi difendere anche il ciclista.
Che fai, accusi di incoerenza e poi sei incoerente?


e perchè?
Non mi pare di aver mai ventilato l'ipotesi che i due calciatori fossero innocenti.
Erano in torto e la punizione ci stava: resta da vedere quale avrebbe dovuta essere la pena congrua.
Senza dimenticare il fatto che in un caso c'era malafede (quindi imbroglio) e nell'altro no.

Per quanto riguarda i post di Morris in cui spiega cosa si può fare in un quarto d'ora, sono nel forum. Scusami, ma devi cercarli da te.


niente di più facile: ecco quello che scriveva Morris in data 13/09/2007 a proposito del caso Totti

Intanto la questione Totti, è solo un modo per Torri e per il NON CREDIBILE CONI, di confondere le acque e far capire che non si ferma di fronte a nessuno (:bla.
Sì, 13 minuti, quando sono in corso cancellanti possono bastare, tanto più se a monte ci si copre con l'abile scusa di un intervento, documentato e con testimoni, dello staff medico sociale su una caviglia malandata... Lidocaina e novocaina fanno il resto....
Antonello dice che l'antidoping fatto così può benissimo essere abolito?
Certo! L'antidoping serve solo per creare una fascia di beccaccini. La realtà, tanto più oggi coi nuovi sistemi, è da presa per il cu.lo o solo struimento per manifestare e consumare potere.
Ripeto, anche chi non è d'accordo, come me, verso il doping legalizzato si deve ricredere: meglio una libera circolazione, piuttosto che un universo di falsità ed ipocrisie. Torri vada a fare a fare la maglia come le vecchie zitelle, ed il Coni si faccia riformare dalla A alla Z, da un governo serio e non da educande scacciapasseri come la Melandri.
L'antidoping è qualcosa di molto diverso e lo fanno degli enti degni, con regolamenti, atteggiamenti e normative uguali in tutti gli sport, nonchè con l'unitarietà legislativa di tutti i paesi. Oggi è una buffonata che fa spendere una montagna di soldi pubblici, senza creare un minimo di giustizia e di reale guerra al flagello.


un colpo al cerchio ed uno alla botte

E la differenza tra (eludere i controlli) post-competizione e /a sorpresa te l'ho spiegata in qualche post fa, e basta leggere, invece che far ripetere.


no, tu hai soltanto dato un'interpretazione personale del perchè ai controlli a sorpresa viene concessa un'ora di tempo, mentre a quelli post-competizione no.
La quale rimane appunto, come la mia, un'interpretazione personale e nulla più.

 

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  postato il 02/02/2009 alle 00:00
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da cunego

Ci avrei scommesso la casa che qualcuno avrebbe tirato in mezzo Pantani.
Ebbene il pirata arrivò a consumare sostanze stupefacenti a causa della depressione o perlomeno perchè la giustizia e i media lo stavano perseguitando, Phelps ha fatto la bischerata del vip qualunque, non paragoniamo la cioccolata a quello che sapete voi...


E aggiungo che pure il paragone Boonen-Phelps è ad minchiam, visto che le sostanze in questione sono molto diverse...


l'unica cosa ad minchiam sono le faccine in un caso come questo.

E se poi vogliamo fare i puntigliosi, i pignoli fino alla noia, allora le tre situazioni che sono state accostate da me sono diverse per il contesto in cui si sono verificate, per le sostanze assunte, per le quantitò assunte. Ma di tutto ciò a me francamente poco importa, quello che emerge qui è la fragilità di chi, pur avendo avuto TUTTO dallo sport non si sente soddisfatto dentro, e va alla ricerca di nuove pericolose esperienze, chissà forse per evadere dalla noiosa routine quotidiana degli allenamenti. Bisognerebbe riflettere su ciò, e tenere sempre presente che anche chi nel mondo dello sport è un dio può sentirsi insoddisfatto o non completamente appagato di ciò che ha ottenuto nella vita.

 

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  postato il 02/02/2009 alle 00:07
Originariamente inviato da cunego

anche se lui mi sta sulle balls e questa notizia me lo ha reso ancora più odioso!


Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg

Phelps non mi sta neanche particolarmente simpatico...


ecco rispolverato un grande classico, adesso è facilissimo dire "ah ma tanto già lo detestavo prima", "tanto è odioso" (come se lo conoscete poi)... così è stato per Riccò, la cui positività ha liberato il rancore di tutti gli invidiosi del globo, così per Phelps.

 

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  postato il 02/02/2009 alle 00:17
Babeuf potresti entrare in politica, stai facendo un uso criminoso(cit.) dei quotes!
Le faccine non le ho usate in precedenza,ma visto che Phelps ti ha passato la roba buona devo risponderti ...secondo me stai travisando un po' il tutto, voglio dire, stai accostando(sarò ripetitivo) un caso in cui un campione(in parabola discendente per via dei vari fattori che abbiamo citato prima) FA USO SISTEMATICO di droghe PESANTI, a un altro grande sportivo, all'apice dell'agonismo, pizzicato in un party con un bong...
Ora non so in che giri sei tu,io per esempio suono la batteria, e diversi membri dei miei gruppi passati e presenti, fanno uso di droghe leggere, non li critico ne apprezzo le loro scelte ma francamente non penso abbiano gravi problemi personali, lo fanno per divertirsi...
Poi Phelps mi sta antipatico a "pelle", lungi da me averlo accusato in precedenza di assumere qualsiasi sostanza, tutto qui.
Gli avessero trovato del GH mi sarei preoccupato,l'hanno beccato che fumava cannabis,dai stiamo calmi!

 
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