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Autore: Oggetto: Giro 2009: è nato!

Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/12/2008 alle 23:16
Originariamente inviato da Pincoletto
...tutto sta al significato che diamo al termine "salita storica"...
Personalmente ritengo "storiche" quelle salite sulle quali sono state scritte le pagine più belle e significative della corsa rosa, indipendentemente dalla loro anzianità...ecco, in questo contesto il Mortirolo è salita storica eccome, e lo sono pure lo Stelvio, le 3 Cime, la Marmolada, il Pordoi, il Bondone, etc...


giustissimo tutto quanto!

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 14/12/2008 alle 23:16
mercoledì 20/5, nell' 11° tappa Torino-Arenzano il giro, dopo il passaggio da Castellania, transiterà per Villalvernia, Merella verso Novi Ligure.
Sono le strade che percorreva quotidianamente Fausto Coppi in bicicletta quando lavorava giovanissimo come garzone di salumeria.
Penso sia una cosa voluta per rendere omaggio al Campionissimo.

http://www.faustocoppi.it/casasaletta.htm
http://villalvernia.ilcannocchiale.it/post/1515674.html


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/12/2008 alle 23:27
Originariamente inviato da riddler

Detto questo sai che sono un gran tifoso di Basso, ma non è che sei un attimo troppo ottimista? Ok non si sa la condizione che possa avere Armstrong al giro, ma a parte l'età, in questo periodo Basso ha solo qualche mese in più di gare vere rispetto all'americano quindi il ritardo di condizione se dovuto al periodo di assenza dalle competizioni a me sembra eguale...


c'è una differenza non piccola: Basso quando è stato fermo si è allenato sempre e comunque come se fosse in gara e alla fine ha fatto più o meno gli stessi km che avrebbe fatto se avesse corso tutto l'anno, Armstrong no.
L'americano per 3 anni non ha fatto praticamente nulla: è difficile capire quanto potrà riacquistare del suo potenziale, soprattutto per quanto riguarda un grande giro.
A mio parere buona parte della potenza la ritroverà, ma ho grossi dubbi sulla resistenza, sul fondo e sulle capacità di recupero.
Qunado il fisico non è più abitutato a fare costantemente e per lunghi periodi determinati sforzi, non credo che bastino un pò di mesi per ritrovare i livelli di una volta: soprattutto se poi l'atleta in questione ha 38 anni.
Ecco, Basso ne ha 5 di meno e anche questo secondo me conterà parecchio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 01:14
Originariamente inviato da Bitossi
Il problema sta nella sua prima frase, quando ha detto (se l'ha detto): "Questo è il primo giro che va su un vulcano..."
Come detto, di precedenti ce ne sono almeno 2 a mia memoria, anche se non mi pare ce ne siano stati altri.


nel 1990 si arrivò sul Vesuvio: 1° Chozas in fuga da lontano, 2° Bugno in maglia rosa che fece una grossa azione e prese un minuto a tutti i favoriti della vigilia.
Lì si capì che Bugno c'era per la vittoria finale, altrochè se c'era.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 08:44
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Bitossi
Il problema sta nella sua prima frase, quando ha detto (se l'ha detto): "Questo è il primo giro che va su un vulcano..."
Come detto, di precedenti ce ne sono almeno 2 a mia memoria, anche se non mi pare ce ne siano stati altri.


nel 1990 si arrivò sul Vesuvio: 1° Chozas in fuga da lontano, 2° Bugno in maglia rosa che fece una grossa azione e prese un minuto a tutti i favoriti della vigilia.
Lì si capì che Bugno c'era per la vittoria finale, altrochè se c'era.

E già, c'era pure questa! Chissà perché, non me la ricordavo, forse perchè era una delle primissime tappe, e quell'anno il mio interesse per il Giro partì basso...

A questo punto, preso dalla fobia mnemonico/statistica, sono andato a controllare, e ho scoperto che il Giro su un vulcano ci andò pure nel 1989: la tappa con arrivo sull'Etna fu vinta da Acacio Da Silva.

Quindi, salvo ulteriori sviste, nel 2009 sarà la 5ª volta che il Giro affronta un vulcano...

 

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 15/12/2008 alle 09:03
Anche il Puy de Dome è un vulcano, seppure spento. Il Tour lo ha affrontato nel 1952, 1964, 1969, 1975 e 1988.
Ed anche il Monte Amiata è un vulcano spento.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 09:31
Originariamente inviato da riddler

Ma io non è che dico che Armstrong vince sicuramente il giro, secondo me l'hanno disegnato Zomegnan e Armstrong a tavolino, poi se lo vince o meno è un alto conto...
Ad ogni modo se Armstrong è uno dei tanti, tra i tanti metteresti Simoni?
Per me a stento se arriva, arriva sul podio... ma solo se riesce a recuperare alla fine in salita...


Non credo l'abbiano disegnato insieme.
Per quanto riguarda Simoni, non lo metto tra i favoriti, stavolta dovrà partire a tutta, cosa che non è da lui.
Però, ripeto, dovranno tutti cambiare abitudini quindi nulla è scontato per me.
Per i favoriti aspetterei la settimana prima per poter dire qualcosa, adesso i nomi si possono fare, ma per me restano figurine, colle figurine non si vince il giro. chi dice che non potrebbe esserci una sorpresona? Hai visto mai che il mio pupillo me parte in quarta e fa lo sgambetto a tutti?

 

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Elite




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  postato il 15/12/2008 alle 09:53
Originariamente inviato da Laura Idril

E per favore, diciamolo, non fate passare il Mortirolo per salita "storica". Capisco l'attaccamento affettivo, ma il Mortirolo è stato proposto la prima volta nel 91, non è così storico.


Scusate, ma la storicità di una salita la si misura con il peso delle imprese e non solo con il numero ... quindi credo che le 3cime (di Mercx, di Battaglin, dell'89 e di Riccò(???)) siano storiche ... o il Mortirolo di Pantani ...
Le salite diventano storiche anche per chi e come le interpreta ...

Quest'anno il Catria, in quella tappa (durissima) potrebbe diventare un trampolino importante e entrare nella storia del Giro ...


Sul giro dico che è interessante e molto aperto ... penso non ci potrà essere un vero dominatore, ma ci saranno molti cambi di posizioni al vertice ... Dico solamente che ci sono moltissimi nei in questo percorso!!!
Non dico solo per avere più salite, ma proprio per la spettacolarità dei punti chiave!
- 5 arrivi in salita, ma solo 1 preceduto da salite vere!!! (monte Petrano) ... il resto in tappe brevi e con poche salite (S.Martino-Siusi-Blockhaus e Vesuvio)
- il tappone di Pinerolo è anacronistico e farà danni come le tappe con arrivo a Pau o Tarbes

e ce ne sono altri ...

E' un giro da vincere con fantasia più che con forza ... perchè se si attendono le ultime salite fatte senza molti sforzi precedenti ... se si attende solo la crono ... o il tappone piemontese ... credo che ci sarà grandissimo controllo e poco spettacolo ...

 

[Modificato il 15/12/2008 alle 10:03 by pepp]


 
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Elite




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  postato il 15/12/2008 alle 10:00
Probabilmente Zomegnan intendeva vicino al cratere di un vulcano ... nel '89 sull'Etna e nel '90 sul Vesuvio sono arrivati agli osservatori ben sotto il cratere (1300m etna e 600-700m vesuvio) ...

Nel cratere del Puy ci cresce vegetazione ... e come dire che arrivando a Rocca di Papa o sul lago di bracciano di arriva su un vulcano ...


Originariamente inviato da fagot

Anche il Puy de Dome è un vulcano, seppure spento. Il Tour lo ha affrontato nel 1952, 1964, 1969, 1975 e 1988.
Ed anche il Monte Amiata è un vulcano spento.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 10:19
Originariamente inviato da krapfen
...Probabilmente Zomegnan intendeva vicino al cratere di un vulcano ...
Originariamente inviato da fagot
...Anche il Puy de Dome è un vulcano, seppure spento.

Allora, stabiliamo subito che i vulcani spenti non valgono, ok?

Per quel che riguarda la frase di Zomegnan, ho pensato anch'io come Krapfen.
C'è da dire che comunque non è possibile già da diversi anni avvicinarsi in auto al cratere del Vesuvio. Il parcheggio credo sia intorno ai 1.000 m di altitudine (per chi la conosce, c'è poi una discreta scarpinata da farsi, in un sentiero di polvere vulcanica, per raggiungere il cratere...) e giocoforza la tappa dovrà finire qualche decina di metri più in basso, altrimenti si intaserebbe tutto.

Non so, vedremo le planimetrie... o si sa già il punto esatto dell'arrivo?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 11:56
arrivo a quota 1000

 

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Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 12:01
Originariamente inviato da barrylyndon

provocazione di mezzanotte:per me non l'hanno disegnato per Lance..le salite sono troppo poche..visto che in salita l'americano faceva la differenza come(se non piu')nelle tappe contro il tempo-
ma forse qui qualcuno se n'e' dimenticato delle legnate date all'Alpe D'Huez,Luz Ardiden,Sestriere,Hutacam,ecc.ecc.
Viene da un periodo di inattivita'?bene,potrebbe risentirne in montagna come a crono.


All'americano non lo fregavano le salite, quanto la tenuta di una 3 giorni alpina o pirenaica (infatti faceva sfracelli alla prima salita e poi lasciava andar le fughe) nel 2000 rischiò proprio all'ultima...
Il giro non è a camere stagne come il tour...difficile vedere come reagirà, a molti corridori di scuola Armstrong non va giù (Leipheimer e Vandevelde, ad esempio)

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 15/12/2008 alle 13:23
Secondo me questo è un Giro in cui un corridore come Danilo Di Luca potrebbe fare molto bene.Infatti lui è uno che sfrutta la condizione delle classiche delle Ardenne e quindi di solito va molto forte ad inizio Giro.Quindi incontrando le Dolomiti ad inizio Giro potrebbe essere uno dei primi pretendenti alla Maglia Rosa.Poi è chiaro che la condizione dovrà mantenerla fino alla fine e contro di lui ha anche quella crono di 61 km(anche se potrebbe limitare i danni viste le 2 salite presenti)
 
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Livello Tour




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  postato il 15/12/2008 alle 13:55
Che dire, è molto diverso dai Giri a cui ero abituato, per cui non so proprio se sarà un successo o un fallimento.
Sono veramente curioso di vedere come andrà a finire la cronometro di Sestri:salite, discese tecniche, chilometraggio, tante varianti in una sola crono, sarà una bella gatta da pelare per tutti.
P.S.-Voto 10 per la tappa di Bergamo:mio figlio l'anno prossimo compie 3 anni, e per la prima volta da quando è nato lo porterò a vedere il Giro sul Colle Gallo, già adesso mi tremano le gambe dall'emozione!!

 

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La salita è l'essenza del ciclismo.

 
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Livello Tour




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  postato il 15/12/2008 alle 14:17
Abbastanza d'accordo con nocs84: chi parte in quarta, e Di Luca (come Armstrong) lo sa fare, puo' avvantaggiarsi molto, anche sulla gestione tattica del resto della corsa.
E, similmente al 2007 di Di Luca, il Giro non presenta grosse difficolta'
negli ultimi giorni (non reputo il Vesuvio possa ribaltare le sorti) - quasi ci si puo' permettere di finire "in calando".

In toto, un Giro interessante in buona parte per merito del disegno delle tappe "intermedie", che richiederanno forza, attenzione ed acume tattico. Pochissime le vere tappe "cuscinetto".

Peraltro, come molti hanno fatto gia' notare, e' un Giro dove mancano le pendenze estreme che hanno caratterizzato quasi tutte le edizioni degli ultimi anni (e non solo). Credo sia un omaggio amichevole all'ospite d'oltreoceano, ma e' al contempo un peccato: quante volte ci siamo chiesti "come sarebbe andato", l'ospite, su muri come il Mortirolo o il Fedaia? Sebbene iniziare con le Dolomiti light sia corretto, ritengo ugualmente si sarebbero potute trovare erte piu' da grimpeur anche in ambito appenninico (vedi es. il Carpegna). Al contrario, un Blockhaus da Pretoro (a sostituire il preannunciato, da Zom, Lettomanoppello) tende a favorire uno scalatore potente (anzi un paio...).

Cio' detto, il disegno e' interessante; dobbiamo solo augurarci che non si chiuda, per manifesta superiorita' di qualcuno, gia' sul Petrano, se non addirittura a Riomaggiore - il pericolo sussiste (il giro del '68 docet, giustamente rammentato da alcuni, docet).




 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 15/12/2008 alle 15:23
Originariamente inviato da riddler

Ragazzi a volte mi faccio vedere, ma purtroppo il mio carattere un pò troppo polemico potrebbe anche non farmi tornare volentieri da voi...
Beh stando a quanto ho letto sul commento di Grassi e sulla gazzetta in particolare ossia tutto l'entusiasmo attorno a questo giro del centenario in fondo incentrato sulla figura di Armstrong in primis e dopo su quella di Basso (che pare sia stata messa in risalto soprattutto dalle dichiarazioni del texano piuttosto che dalle nostre speranze su un suo rientro) non vorrei sembrare eccessivo ma direi quasi ipocrita...
Il 90% delle persone che scrive in questo muro non ha mai avuto grande considerazione su Armstrong e sulle sue vittorie nè tantomeno sui tracciati del tour ai quali ha partecipato...
Se un tracciato del genere venisse proposto al tour 2009 e Armstrong non avesse deciso di prendere parte al prossimo giro qui tutti (scommetto quello che volete) avreste vomitato, troppi km. a cronometro poche salite, ecc. ecc. ecc.
Io questo tracciato non lo vedo molto + duro di quelli vinti da Armstrong al tour e due sono le cose: o anche quei tour erano spettacolari oppure questo tracciato è stato fatto su misura del texano....
E se voi appoggiate un tracciato fatto su misura di uno che non avete mai sopportato....

 

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W Bartali!voglio tornare al ciclismo fatto di polvere, di mangiate, bevute di vin rosso ,respiri di sofferenza vera e viaggi di avventura e di sana follia

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Elite




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  postato il 15/12/2008 alle 15:24
quest'anno sono rapidissimi ... già on-line ...
http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2009/tappe_it_09.shtml javascript:icon('')


visti i due giorni tosco-emilino-romagnoli ... di imboscate se sia coraggio e fantasia se ne possono fare!


Originariamente inviato da Bitossi


Non so, vedremo le planimetrie... o si sa già il punto esatto dell'arrivo?

 

[Modificato il 15/12/2008 alle 15:27 by krapfen]


 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 15/12/2008 alle 15:37
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Le salite si fanno alla fine, e queste si trovano al Nord: Mortirolo, Tre Cime, Dolomiti.....con tutto il rispetto, Blockhaus e Monte Catria potranno anche essere dure, potranno anche stravolgere il giro, ma sono salituncole rispetto alla storia del Giro.


Se il Mortirolo e le Tre Cime sono salite storiche del Giro io sono Moira Orfei. Sommandoli non saranno stati scalati neanche 10 volte in 100 anni.

1)1967 Tre Cime
2)1968 Tre Cime
3)1974 Tre Cime
4)1981 Tre Cime
5)1989 Tre cime
6)1990 Mortirolo
7)1991 Mortirolo
8)1994 Mortirolo
9)1996 Mortirolo
10)1996 Mortirolo
11)1997 Mortirolo
12)1999 Mortirolo
13)2004 Mortirolo
14)2006 Mortirolo
15)2007 Tre cime
16)2008 Mortirolo
e tralasciamo le pendenze e lo spttaccolo unico delle tre cime come bellezza

ascolta non sarai moira orfei ma sicuramente hai visto più circo che ciclismo nella tua vita

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 15:39
il punto di vista di Cassani:

Nato a Faenza il 1° gennaio 1961 ma cresciuto a Solarolo (RA), Cassani intraprende l’attività ciclistica nel 1976 con la Solarese, poi il passaggio nei professionisti 6 anni dopo con la Termolan Galli, diretta da Bruno Reverberi. In carriera ha anche vestito le maglie di Carrera, Gewiss, Ariostea, MG Technogym e Saeco, correndo accanto a campioni del calibro di Visentini, Roche, Chiappucci e Argentin. Nove volte Azzurro (7° a Renaix, in Belgio, dove trionfò Maurizio Fondriest), Cassani ha vinto, tra l’altro, tre volte il Giro dell’Emilia, due volte la Coppa Agostoni, una volta la Bernocchi e una Milano-Torino nel ’91, oltre a due tappe al Giro d’Italia (Prato ’91 e Lumezzane ’93). Nel 1996, un incidente pone fine alla sua carriera. Quindi la carriera da commentatore RAI, prima in coppia col compianto Adriano De Zan, poi con Auro Bulbarelli. Grazie alla sua grande preparazione ma anche all’ironia e alla garbatezza del suo stile, è uno dei personaggi più amati nel mondo del ciclismo e non solo.

Davide, parliamo del Giro del Centenario che è stato presentato ieri a Venezia. Il percorso è stato definito “speciale” proprio perché attraverserà alcuni luoghi simbolici e alcune città dal fascino particolare.

Sì, questa è una delle caratteristiche del Giro 2009 ma un’altra interessante particolarità è che ci saranno tante tappe insidiose che muoveranno la classifica. Sono almeno 12, poi ci sono 3 cronometro, 6 arrivi in salita, la tappa austriaca, quella di Faenza, la Cuneo-Pinerolo e tanto altro. Tutto ciò dovrebbe rendere il Giro ancora più spettacolare, appassionante e divertente da vedere. Sono sicuro che sarà una grande gara.

Il primo serio arrivo in salita sarà quello dell’Alpe di Siusi.

Sarà il secondo arrivo in salita ma il primo vero e proprio, poiché la salita di San Martino di Castrozza non è durissima e non farà molta selezione. L’Alpe di Siusi, invece, è una salita vera. Comincia a 25 km dal traguardo, i primi 8 km sono facili, ma dopo alcuni tratti in pianura e in falsopiano, inizia la salita vera, 10 km in cui ci potrebbero essere dei distacchi importanti. Alcuni corridori – mi viene in mente Simoni – potrebbero soffrire la prima parte di Giro e già lì si potrebbe capire chi va forte e chi no.

Primo tappone alpino alla decima con alcuni colli storici che hanno fatto la storia sia del Giro sia del Tour.

La Cuneo-Pinerolo, 60 anni fa, entrò al Giro d’Italia dalla porta principale e passò alla storia per i 192 km di fuga solitaria di un certo Fausto Coppi che inflisse 10’ a Gino Bartali. Ora, però, le strade sono asfaltate e le biciclette sono più leggere. L’ultima salita è a 60 km dal traguardo, è una bella e lunga tappa ma potrebbe anche non succedere nulla. Il bello del Giro, e del ciclismo, è proprio questo: non si può mai prevedere quello che può succedere.

La crono delle Cinqueterre potrà già stabilire chi vincerà il Giro e chi no?

Si potrà capire chi non lo vincerà. E’ una crono di 60 km, ci sono due salite e il percorso è straordinario con paesaggi da cartolina. Alcuni corridori, come Di Luca, pur non essendo cronoman, possono limitare i danni. Se però trovi una giornata negativa, su quel percorso ci vuole poco a perdere 3 o 4 minuti.

Poi c’è l’arrivo su San Luca, traguardo che conosci bene per aver vinto tre volte il Giro dell’Emilia.

I corridori dovranno stare attenti, quelli di classifica dovranno lottare per cominciare lo strappo nelle prime posizioni, i distacchi ci saranno ma saranno minimi.

Forlì-Faenza, tappa che si corre sulle strade di casa tua.

Quella è una bella tappa, sulla falsariga di quella del 2003 quando Simoni scattò a 40 km dal traguardo e riuscì a strappare per due secondi la maglia rosa a Garzelli. Il percorso è simile, non è molto lungo ma con una salita dietro l’altra potrebbe diventare una tappa insidiosa e adatta ai colpi di mano. Poi il giorno successivo c’è il tappone del Monte Petrano, quasi 5000 mt. di dislivello e con gli ultimi dieci km che hanno pendenza costante al 9%. Credo sia quella la tappa più dura del Giro.

Alla 17ª c’è la novità Blockhaus.

E’ una tappa cortissima e qualcuno potrebbe soffrire, anche perché arriva dopo il giorno di riposo.

Nella tua ricognizione sul Vesuvio sei stato accompagnato dall’allenatore del Napoli, Edy Reja. Come se la cava sui pedali?

Reja è un ottimo ciclista anche se ultimamente non è allenatissimo per via degli impegni col suo Napoli, con cui sta facendo un ottimo lavoro. Ho pedalato con lui anche 4 o 5 anni fa, quando non allenava ma è uno di quelli che amano il ciclismo, come Guidolin (allenatore del Parma, ndr) che invece va molto forte.

La cronometro di Roma in che modo sarà decisiva?

La classifica, secondo me, sarà già delineata ma potrebbe esserci la lotta per i piazzamenti. E’ un percorso suggestivo che attraversa la Roma Antica, una delle città più belle del mondo. Saranno gli ultimi 15 km di un Giro che, mi auguro, possa passare alla storia non solo perché compie 100 anni.

La lista dei partenti è stellare. Sarà lotta a due tra Basso e Armstrong o si potrà inserire un terzo incomodo?

Non dimentichiamo che potrebbero esserci Evans, Sastre, Cunego e sicuramente ci saranno Di Luca, Bruseghin, Pellizotti e Simoni che è sempre un “duraccio”. Se dovessi fare due nomi, direi Basso e Armstrong ma uno non corre da 2 anni, l’altro da 3.

Damiano Cunego. Corse di un giorno o a tappe?

Nelle corse di un giorno ha dimostrato di essere molto forte. Sicuramente non potrà mai vincere un Tour, al massimo potrà rivincere il Giro ma deve prepararsi specificatamente. Forse anche lui deve ancora decidere cosa vuol fare da grande.

Ultima domanda su un giovane promettente, Vincenzo Nibali. Riuscirà tra qualche anno a competere per la maglia rosa finale?

Io penso di si, ho grande fiducia in lui, è il nostro giovane più interessante per le corse a tappe. Quest’anno Nibali ha un progetto ambizioso, punterà al Tour e credo sia più adatto a lui rispetto al Giro, dato che va forte a cronometro e che preferisce salite non troppo dure. Penso che possa fare molto bene. E’ giovane, sta progredendo con lentezza ma progressivamente. Anche Ivan Basso ha fatto così. Spero e mi auguro che tra 3 o 4 anni possa essere tra i migliori al mondo nelle corse a tappe e possa vincere un Giro o un Tour.

fonte:www.itasportpress.it

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 15:47
Un paio di mesi fa, quando uscirono le prime indiscrezioni sulla corsa Rosa e sulla partecipazione di Armstrong avevo scritto che il prossimo Giro sarebbe stata una cartolina dell'Italia, e Armstrong il francobollo.

C'è chi ha sviluppato l'argomento :

Quanto questo Giro “turistico” d’Italia del centenario ha di ciclistico? Si toccheranno le principali città italiane, manca Palermo. Si pedalerà su percorsi più da bus turistici che da corse in bici: Lido di Venezia nella cronosquadre della prima tappa, Cinque terre nella cronometro individuale Sestri Levante-Riomaggiore, Costiera Amalfitana nella tappa Avellino-Napoli.

Si toccheranno altre nostre vette da cartolina: Vesuvio, Fori Imperiali, Santa Croce, Torri degli Asinelli, Duomo di Milano, Arco di Traiano a Benevento. Poi ci saranno le tappe storiche, quella tutta milanese in cui si ripercorreranno le strade della prima tappa nella storia del Giro e la Cuneo-Pinerolo, sulle tracce dell’Airone Coppi e dei suoi cinque colli scalati in vertiginosa solitudine.

E ci saranno anche le tappe per lo slow tourism, zone lontane dagli itinerari tradizionali da rivalutare in un’ottica di turismo fuori rotta: arrivo sull’Alpe di Siusi, sul Monte Petrano e sul Blockhaus. Insomma un Giro per tour operator e pacchetti a tema da vendere in blocco. Mancano tappe dal percorso riposante e non ci sono itinerari dove fare lavori di squadra.

Le strategie conteranno pochissimo e tutto si ridurrà ad una corsa pazza per mettere bandierine su tracciati così affascinanti. La Gazzetta con Zomegnan in testa ha lanciato lo slogan: “Sarà il Giro delle Meraviglie”. Di pedali, controlli antidoping e strategie nessuno al momento se ne frega.

I ciclisti hanno tutti risposto sull’attenti. Non possono fare diversamente, dato il loro scarso pedigree comportamentale (diplomatico più di così). I direttori generali hanno espresso qualche perplessità, soprattutto Saronni-Lampre, ma Bruyneel dell’Astana ha dato il suo beneplacito e tutti si accodano. Da parte sua Armstrong ha fatto di tutto per esserci perché farsi vedere sfrecciare sui luoghi delle “Vacanze Italiane” piace molto agli sponsor e ai milioni di telespettatori americani.

Sarà un Giro dove si parlerà più del panorama che della fatica atletica e, senza dubbio, assolutamente mai degli aiuti chimici (perché rovinare questo spettacolo).

Sarà un Giro che piacerà molto agli americani, ai giapponesi, agli australiani, ai russi. Chissà se piacerà agli italiani. A chi sa che dietro quei percorsi da favola c’è l’Italia che stiamo vivendo.

www.agoravox.it

 

[Modificato il 15/12/2008 alle 15:56 by cancel58]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 16:40
Il siparo della Fenice di Venezia che si è alzato sabato sul Giro d'Italia 2009 ha confermato tante belle indiscrezioni su tracciato e partecipanti ma soprattutto ha lasciato un vuoto vergognoso.
Il Giro "del Centenario", quello che si disputerà a distanza di un secolo dalla prima edizione si è voluto dimenticare dell'uomo che nel 1909 mise il proprio nome in cima all'albo d'oro.

Si chiamava Luigi Ganna, veniva da Induno Olona e rimase celebre per quella frase, popolare ed epica al tempo stesso, bofonchiata al termine di quell'impresa a chi gli chiedeva cosa si provasse in un momento simile: «Me brüsa el cü».
Un bruciore che oggi, a studiare il percorso del 2009, si trasferisce allo stomaco. Perché non è possibile che nel Giro più mediatico, strapompato, originale e condizionato (vedi la cronometro vallonata di 61 chilometri disegnata per compiacere sua maestà Lance Armstrong e la sua corte) ci si dimentichi volutamente di chi diede il via a tutto.
In una competizione che prevede tappe di oltre 200 chilometri, passare per Induno Olona (senza neppure fermarsi) sarebbe dovuto essere un atto dovuto per chiunque abbia davvero a cuore le sorti e la storia di questa disciplina.
Tanto più che in un momento di basso appeal per il ciclismo guardare alle bellezze e alle storie del passato sarebbe un tuffo nella salute.
Tanto più che il territorio di Varese ha appena dimostrato tutto il suo amore, la sua passione, la sua capacità organizzativa per il mondo del pedale.

Ma ormai siamo abituati alle scelte di RcsSport. Si va dove c'è profitto e con chi porta soldi, quindi tutti alla presentazione della maglia rosa disegnata da Dolce&Gabbana (spiegateci la differenza con le precedenti) e addio a storia, fatica, sudore... sport.
Il ciclismo ha tanto da dimenticare: purtroppo si è partiti da una delle poche cose che andrebbe salvaguardata. La memoria

fonte:www.varesenews.it

sbaglio o si era parlato di un passaggio da Induno Olona?

 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 15/12/2008 alle 17:48
Il Mortirolo diventerà fra qualche decennio una salita storica. Le Tre Cime di Lavaredo non saranno state scalate molte volte al Giro però per me sono più che storiche visto che sono state scenario di grandi giornate epiche.

 

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Livello Freddy Maertens




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  postato il 15/12/2008 alle 20:31
pongo un rpobelam logistico:la maddalena non si può valicare a ora.alternative?Agnello nell'anno record di nevicate proprio su un colle dove già si son verificate valagne e nell'edizione che nticipa la scalata a metà maggio?
dove passano?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 20:40
Originariamente inviato da mattewhawk23

pongo un rpobelam logistico:la maddalena non si può valicare a ora.alternative?Agnello nell'anno record di nevicate proprio su un colle dove già si son verificate valagne e nell'edizione che nticipa la scalata a metà maggio?
dove passano?


Partenza simbolica a Cuneo e trasferimento ai piedi della Maddalena (versante francese) o Jausiers: da lì si partirebbe.
L'unica soluzione possibile se si vogliono fare i quattro colli.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 21:09
Originariamente inviato da robby

Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Io raffronto il chilometraggio del "tappone" del Blockhaus: mi è già andato di traverso lo zampone di Natale!


Ale, seganti sto post...ritroviamoci a parlarne a fine giro: scommettiamo che questa sarà la tappa decisiva del Giro 2009? diciamo che chi perde paga da bere


mi prenoto per offrirtela, monsieur Kobram, ne sarei lieto, perchè sono piuttosto pessimista su questo Giro....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 22:39
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Originariamente inviato da cancel58

Riguardando il tracciato confermo la mia iniziale impressione: non riesco a digerire lo sconfinamento austro-elvetico


io, invece, raffronto la crono-monstre di Sestri e il chilometraggio del "tappone" del Blockhaus: mi è già andato di traverso lo zampone di Natale!


E a me non va giù ne la mediofondo (o percorso gourmet, su quelle distanze) del Blockhaus ne lo sconfinamento in Austria, soprattutto quando si lascia fuori il Sud.

Rispondo a Subsonico (in ritardo, scusa) sulle discese della crono di Riomaggiore.
La discesa dal Bracco verso Levanto, se la fanno dal versante che penso io, è facile nel primo pezzo (la picchiata verso il casello di Deiva Marina), poi si risale verso le Cave e il bivio di Bonassola. Da lì a Levanto sono 5-6 km di curve e controcurve, sebbene la strada sia larga.

[Nota di cronaca: alla GF delle Cinque Terre del 2004 su quel tratto un amatore ci lasciò la vita, pioveva a dirotto e le bici erano incontrollabili. Ma questa è un'altra storia. Passiamo oltre.]

La seconda discesa - preceduta da continui mangia e bevi su una stradina stretta stretta va da Volastra ai viadotti della Litoranea. E' una discesa di un paio di chilometri, ripida, stretta e tecnica. Ricordate il Basso del Mortirolo 2006? Non avrà certo un Simoni che li piloterà.
Da fine discesa al traguardo saranno 4-5 km su larghi viadotti...

Ma forse Cancel può integrare la mia descrizione.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 22:42
Originariamente inviato da Lore_88

Ragazzi, se il Mortirolo oggi ha tutta questa considerazione è grazie a Pantani, non tanto per il valore intrinseco di esso. Ultimamente avete visto azioni spettacolari su questa salita? Io no davvero. Nessuno scatta perchè hanno tutti una paura fottuta di saltare.
Se per un anno non lo propongono possiamo sopravvivere...




Concordo.
E nel 2003 fece più sfracelli Faenza che lo Zoncolan...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/12/2008 alle 22:43
Originariamente inviato da cancel58

Originariamente inviato da mattewhawk23

pongo un rpobelam logistico:la maddalena non si può valicare a ora.alternative?Agnello nell'anno record di nevicate proprio su un colle dove già si son verificate valagne e nell'edizione che nticipa la scalata a metà maggio?
dove passano?



Partenza simbolica a Cuneo e trasferimento ai piedi della Maddalena (versante francese) o Jausiers: da lì si partirebbe.
L'unica soluzione possibile se si vogliono fare i quattro colli.



perdona la domanda apparentemente stupida,ma i quattro gatti di jausiers sanno di questa evenienza??Non sarebbe meglio la più grande barcellonette,oppure chiamare in causa l'allos o la cayolle per sostituire la Maddalena??

 

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RISULTATI DI PRESTIGIO FANTACICLISMO 2009 (Decimo assoluto)
2o in una tappa al Giro (Lido di Camaiore Firenze)
Medaglia di bronzo campionato italiano a cronometro
3o in una tappa al Tour (Monaco)
2o GP Ouest-France Plouay
Una vittoria (Rivas Vacia Madrid-Madrid)un secondo (Alziro-Alto de Aitana) e un terzo posto (Xativa) alla Vuelta + due quarti posti.
Terzo in classifica finale e miglior sprinter alla Vuelta!
Vincitore del Giro di Romagna
FANTACICLISMO 2010: Vincitore del Giro del Friuli
3o al Giro dell Fiandre
2o in una tappa al Giro (Ferrara-Asolo)
3o alla Tre Valli Varesine
2o Giro del Veneto/ 3o ad una tappa della Vuelta (Marbella-Malaga)
Che bello, sono fantalleato! ^_^

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2008 alle 08:36
Alla luce delle analisi sui percorsi, in particolare quelle di Cancel e VDB, "mi sorge spontanea" una considerazione sui manti stradali, conoscendo buona parte del tracciato di alcune tappe:

- Crono 5 Terre...
- Costiera Amalfitana...
- Circuiti cittadini in linea e a cronometro (pavè, tombini, ecc.)...

Non vorrei fare l'uccello del malaugurio, ma non c'è il rischio di qualche caduta di troppo?

A questo proposito, non so se avete notato che spesso, in un rigurgito di nazionalismo, Cassani e il Bulba elogiano nelle telecronache l'asfalto medio delle strade italiane, paragonandolo a quello secondo loro più "scarso" delle strade francesi.
Non è un paragone che fa a pugni con le sensazioni e le esperienze dirette di molti di noi, che hanno potuto provare entrambe?

 

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2008 alle 13:19
da it.sport.ciclismo

"Caro direttore. Ieri è stato presentato il giro del centenario. Il
prossimo della stessa importanza lo presenteranno tra un secolo. Io avrei
alcune domande da farle:

Perchè proprio nel giro del centenario non si arriva a Milano?
Perchè proprio nel giro del centenario sono praticamente bypassate le
dolomiti e le grandi montagne sopra i 2000mt?
(Se lo immagina, direttore, il Wimbledon del centenario giocato sul
cemento e con i cartelloni degli sponsor a bordo campo?)

Perchè dopo tre anni nei quali era riapparso lo sterrato nel giro, col
Finestre, col Catria, Col Plan de corones, proprio nel giro del
centenario, il giro delle ricorrenze e del ritorno alle radici della
corsa, lo sterrato viene ignorato? Ci si sarebbe aspettata una tappa tipo
eroica e invece niente...)
Anzi, si fa di peggio. Rinnegando la filosofia della bici come mezzo di
difesa dell'ambiente, si fa asfaltare la stupenda sterrata del Catria per
poter scendere da quel versante. Il tutto all'interno di una tracciatura
della tappa che non poteva essere peggiore affrontando le salite dai
versanti più scadenti.

A proposito di versanti scadenti:
Perchè una tappa ridicola, nell'anno che avrebbe dovuto ricordare le
leggendarie cavalcate di oltre 300km dei primi giri, lunga soli 76km che
sale al BlockHaus dal versante scadente?

E perchè, in pratica, l'ultima settimana del giro del centenario sarà
totalmente MORTA e contrassegnata da sole due salitelle? (appunto il
BlockHaus versante ridicolo ed il Vesuvio, sul quale le uniche scintille
si vedranno in caso di eruzione dello stesso)

E perchè nei weekend (giorni di massimo ascolto visto che la gente in
settimana lavora) non saranno mai programmate tappe importanti? (Non ci
dovrebbe essere un attenzione per l'audience?)
Forse perchè non ci sono tappe importanti?

E Perchè nell'ultima settimana, nell'anno nel quale parrebbe aprirsi la
possibilità di una maggiore visibilità del giro all'estero, si andrà a
correre in zone remote degli appennini dove, già normalmente, è
impensabile contare sulle folle (contorno fondamentale per la riuscita del
prodotto televisivo) dei tapponi alpini (per densità di popolazione,
viabilità e minore entusiasmo) figuriamoci ora visti gli scandali recenti?

E Perchè programmare un insulsa Cuneo-Pinerolo, già anacronistica nel
1982, permanendo il rischio della chiusura della Maddalena e correndo
quindi il rischio di fare una tappa sostitutiva piatta?
Dato che le alternative Agnello, Fauniera, Sampeyre, in quel periodo
saranno, a meno di miracoli, intransitabili.

E perchè tutte quelle salite inutili, in tappe destinate a non mutare la
classifica, messe lì solo per esasperare i velocisti e gli stessi uomini
di classifica. Uomini di classifica costretti a focalizzare l'attenzione
anche su tappe che invece dovrebbero permettere a questi ultimi di
rifiatare e rilassarsi in attesa di dare battaglia nelle tappe chiave?
Forse perchè l'unica tappa chiave è la crono delle 5 terre più favorevole
ai discesisti che agli scalatori o ai cronoman?

E perchè la cima Coppi del giro del centenario sarà in Francia,
ininfluente e probabilmente deserta più della Casse? (E' un particolare,
ma sono i particolari che in questa edizione andavano curati all'ennesima
potenza).

E' la presenza di Armstrong ad aver fatto scomparire le grandi pendenze da
questo giro o questo è l'unico contributo (il meno auspicabile) alla
tradizione dei primi giri?
(l'anno scorso Plan, Marmolada, Mortirolo, Pampeago, Carpegna etc
quest'anno il nulla se non si vogliono considerare i brevi muri romagnoli
e marchigiani).

Le domande continuerebbero ancora ma mi fermo adesso.
Peccato direttore, perchè tra cento anni questo giro 'speciale' non sarà
ricordato da nessuno e forse, questo è, tutto sommato, l'unico sollievo.

"

 

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  postato il 16/12/2008 alle 16:30
La questione dell'assenza delle grandi salite in questo Giro mi appassiona non poco.

Secondo me Zomegnan ancora una volta ha fatto professione di realpolitik. Un Pantani in gruppo non c'è, per chi li mette a disposizione i Mortirolo e i Finestre? Per Cunego? Per Pellizotti? Per Sastre che non sa in che condizioni si presenterà? Per Simoni che avrà 38 anni?
I migliori scalatori del Giro 2008 non ci sono: manca Contador, manca Riccò, manca Sella, manca Piepoli. E anche con loro in gioco, quest'anno che spettacoli abbiamo visto al Giro? Tutti insieme su Manghen e Giau, tutti insieme a Pampeago, tutti insieme sul Mortirolo, tutti insieme fino ai 5 km della Marmolada, per poi aizzare una battaglia che produsse distacchi di 5-6 secondi... E anche nel 2007, sullo Zoncolan ci siamo forse entusiasmati per lo spettacolo offerto dai protagonisti?

È un caso che la tappa più bella del 2008 (Monte Pora) sia stata corsa su salite non mitologiche, né lunghissime, né durissime come altre?

Allora Zomegnan pensa e ripensa e considera che tutto sommato, col materiale umano che ha a disposizione, non è il caso di forzare la mano con le montagnone.
Invece ha Basso e Armstrong, e questo è il duello su cui deve puntare: e allora dentro la crono da 61 km, dentro salite da rapporto, dentro l'ultimo atto contro il tempo.

Però il percorso lascia anche spazio alle scorribande di quelli che non sono primissimi favoriti per la rosa: penso a Di Luca, averlo in lizza fino alla fine anche solo per il podio porterebbe sul BlockHaus una marea umana che non invidierebbe nulla a quelle dolomitiche.

Sulle altre questioni, i "dettagli" di peso (tipo Cima Coppi in Francia, sconfinamento in Austria e via discorrendo), convengo che si sarebbe dovuta fare molta più attenzione. Ma Zome ormai si vede come un manager, con degli obiettivi precisi da centrare: il romanticismo, se mai ce l'ha avuto, ora l'ha definitivamente chiuso nel cassetto.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
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che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2008 alle 17:17
Interessante considerazione Marco.

In effetti negli ultimi anni han sempre fatto più spettacolo quelle salite da rapporto piuttosto che salite dalle pendenze esagerate. Lo Zome potrebbe tranquillamente aver pensato a tutto questo.

io faccio una considerazione su Di Luca. Ricordo che Danilo all'indomani della notizia ufficiale che Lanza sarebbe venuto al Giro diceva "non mi interessa, non sarà il mio avversario in quanto io punterò alle classiche e a qualche tappa al giro".....e invece secondo me ora come ora pure lui qualche pensierino rosa lo sta facendo.

Se consideriamo che ha vinto il giro 2007 "sfruttando" anche la forma delle classiche delle ardenne, nel 2009 potrebbe sfruttare questa forma ancora meglio. Il percorso mi sembra veramente ben disegnato per lui e quelle tappe di san martino di castrozza e Siusi sono disegnate a pennello per chi vuole provare a fare spettacolo e mettere fieno in cascina in classifica. La crono delle 5 terre un Di Luca in forma come quello del 2007 se la mangia...potrebbe addirittura giocare a sua favore vista la particolarità del percorso ma questo ovviamente sarà tutto da vedere.

vuoi vedere che Zome ha pensato pure a questo??? Un Di Luca che dice che il giro non gli interessa..e invece lo Zome va a fare un giro che lo possa stuzzicare per benino. Danilo è uno che se in forma sa creare spettacolo e ha la tenacia che pochissimi hanno in gruppo, è uno di quelli (al ciclismo di questi giorni) che sa catalizzare più pubblico.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2008 alle 18:27
Originariamente inviato da Frank VDB
4. Altra cosa negativa: sembra che il Giro schifi l'auditel. E visti i pochi dannati ma necessari soldini che girano ora nell'ambiente, un occhio di maggior riguardo agli ascolti andrebbe dato, no? Quindi sarebbe bene mettere nei fine settimana le tappe di maggior richiamo. E invece? La prima domenica un'anonima tappa a Trieste. Il primo sabato un arrivo a Bergamo senz'altro non per sprinter (se fanno Bergamo Alta. Se no, il colle del Gallo è troppo lontano) ma che davvero non rivoluzionerà la classifica generale. Il giorno dopo l'assurdo circuito amatoriale per Milano. Ecco, perdere una domenica in questo modo è allucinante. Allora tanto valeva chiudere in quel modo l'ultima tappa, senza emigrare a Roma. Almeno si sarebbe salvata la tradizione. Così invece, si butta la tradizione per una porcata. Ottima giornata per andare al mare, non perderemo niente.
E il week end dopo? Due tappe al limite della sufficienza per contenuti tecnici e capacità di "segnare" il Giro. Quanto meno se si pensa che il lunedì ci sarà il tappone del monte Petrano. Di lunedì, capite?
Il pienone sul San Luca la domenica non compensa affatto queste scelte.
Infine l'ultimo sabato, quello che una volta era quello decisivo: il Mortirolo, il Sestriere, Oropa... ricordate? No, stavolta si arriva ad Anagni... un autentico schiaffo. Non a Bonifacio VIII, ma a noi appassionati: il Vesuvio di venerdì e Anagni al sabato.

Speriamo che almeno la crono finale, bella e suggestiva, si svolga in modo da terminare non all'ora delle partite, ma più tardi verso le 19.30, per attirare più pubblico e salutare il Giro con un bel tramonto romano. E' un suggerimento, chissà che qualcuno non lo prenda in considerazione.

Parole sante
Sarà interessante vedere la Gazzetta se raffronterà i dati auditel 2004/2008 con quelli 2009 , poi ne vedremo delle belle
Ma la Rai , con i soldi che paga , non riuscir a far imporre le tappe clou nel week end..(strano con Mediaset c'erano sempre..)
Idem sulle strade , ma magari credono che di Martedi sull'Izoard o Vars (a piu' di 100 all'arrivo) ci saran migliaia di spettatori ?
Percorso buono , sicuramente pero' mal posizionato

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 16/12/2008 alle 18:35
Originariamente inviato da Admin

La questione dell'assenza delle grandi salite in questo Giro mi appassiona non poco.

Secondo me Zomegnan ancora una volta ha fatto professione di realpolitik. Un Pantani in gruppo non c'è, per chi li mette a disposizione i Mortirolo e i Finestre? Per Cunego? Per Pellizotti? Per Sastre che non sa in che condizioni si presenterà? Per Simoni che avrà 38 anni?
I migliori scalatori del Giro 2008 non ci sono: manca Contador, manca Riccò, manca Sella, manca Piepoli. E anche con loro in gioco, quest'anno che spettacoli abbiamo visto al Giro? Tutti insieme su Manghen e Giau, tutti insieme a Pampeago, tutti insieme sul Mortirolo, tutti insieme fino ai 5 km della Marmolada, per poi aizzare una battaglia che produsse distacchi di 5-6 secondi... E anche nel 2007, sullo Zoncolan ci siamo forse entusiasmati per lo spettacolo offerto dai protagonisti?

È un caso che la tappa più bella del 2008 (Monte Pora) sia stata corsa su salite non mitologiche, né lunghissime, né durissime come altre?

Allora Zomegnan pensa e ripensa e considera che tutto sommato, col materiale umano che ha a disposizione, non è il caso di forzare la mano con le montagnone.
Invece ha Basso e Armstrong, e questo è il duello su cui deve puntare: e allora dentro la crono da 61 km, dentro salite da rapporto, dentro l'ultimo atto contro il tempo.

Però il percorso lascia anche spazio alle scorribande di quelli che non sono primissimi favoriti per la rosa: penso a Di Luca, averlo in lizza fino alla fine anche solo per il podio porterebbe sul BlockHaus una marea umana che non invidierebbe nulla a quelle dolomitiche.

Sulle altre questioni, i "dettagli" di peso (tipo Cima Coppi in Francia, sconfinamento in Austria e via discorrendo), convengo che si sarebbe dovuta fare molta più attenzione. Ma Zome ormai si vede come un manager, con degli obiettivi precisi da centrare: il romanticismo, se mai ce l'ha avuto, ora l'ha definitivamente chiuso nel cassetto.

Godo quando sento il nome di Casa(Monte Pora)
attenzione ragazzi la nostra tappa aveva cmq una salita di 20 e arriva cmq a 1828 senza scordare che la pendenza della Presolana arriva al 16% in un tempo metereologico durissimo
Savoldelli però aveva una discesa chiamata Vivione e come vi ho spiegato molte volte in confronto il Fauniera era facile.

Se mi chiedessero dove si può battere Lance non avrei dubbi,riprtirei da quello che Paolo ha fatto e dal fatto che Lance aspetta la salita per sferrare l'attacco.Perchè non anticiparlo?rompergli le uova nel paniere?già dal croce d'aune e perchè no giù dall'Izoard.Certo se aspettiamo l'Alpe di Sisi e Blockhaus possiamo andare anche andar a fare un giro-
Guardate Menchov 24 secondi nell discesa della Bonette non un eternità ma li si capi che non avrebbe vinto il Tour.Credo che se innervosito Lance sia debole.

 

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  postato il 16/12/2008 alle 19:08
Originariamente inviato da robby
Danilo è uno che se in forma sa creare spettacolo e ha la tenacia che pochissimi hanno in gruppo, è uno di quelli (al ciclismo di questi giorni) che sa catalizzare più pubblico.


Insieme a Simoni potrebbe essere il personaggio di rottura di questo Giro d'Italia pieno di gente diplomatica e attendista dell'ultima salita (Basso purtroppo è fra questi).
E qualcuno deve dimostrare che si può dare scaccomatto ai due principali favoriti attaccandoli in massa e facendoli uscire di testa. Il pirata ci sarebbe riuscito bene. Vediamo Di Luca e company se proveranno ad usare un pò di fantasia vincente.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2008 alle 20:38
caro Pantaniano Dreams...Il pirata ci sarebbe riuscito bene, ma il Pirata era il Il Pirata...i suoi numeri non li vede nessuno oggi come oggi...nemmeno col cannocchiale


@mattewhawk....adesso non esageriamo eh . Il Vivione è sì una discesa difficilissima, ma solo fino a qualche km prima di Schilpario e cioè per non più di di 8-9 km...il fauniera è una discesa difficilissima dalla vitta fino a Demonte per la bellezza di ben più di 20 km

La discesa del fauniera è ben più difficile di quella del Vivione

 

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  postato il 16/12/2008 alle 20:55
Premesso che penso non si possa non concordare sul fatto che di Pantani in giro non ce ne sono, credo però che Simoni e Di Luca abbiano tutte le carte in regole per far saltare il banco.
Non da soli, ovviamente, ma vedo alla grande un attacco combinato ad esempio proprio tra loro due (e magari qualcun altro), che in fin dei conti hanno interessi comuni e, nonostante siano chiaramente avversari, paradossalmente l'uno potrebbe essere utile all'altro più di quanto non possa esserlo un compagno di squadra.
Questo, però, è verificabile solo con un attacco da lontano (oddio, magari non a 150 km dal traguardo, ma neppure 5), quindi ci vuole gente con le palle quadrate.

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

---

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  postato il 16/12/2008 alle 21:53
Originariamente inviato da Frank VDB

E a me non va giù ne la mediofondo (o percorso gourmet, su quelle distanze) del Blockhaus ne lo sconfinamento in Austria, soprattutto quando si lascia fuori il Sud.

Purtroppo non ho ancora analizzato bene il Giro per cui non posso dare un parere definitivo. Dal primo impatto devo dire che non mi entusiasma moltissimo e quoto al 100% le parole di Frank. Comunque io rimango di quelli del partito che la corsa spettacolare la fanno all'80% i corridori ed il resto lo fa il percorso. Questo fatto però mi preoccupa ancor di più. Se salirà in cattedra il Cow Boy non si vedranno di certo i fuochi d'artificio....

 

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FANTACICLISMO CICLOWEB: il più forte.
Fantarivale storico (stimato e rispettato): Salvatore77
Gran CKC Staffoli 2010: Maglia Nera

 
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  postato il 16/12/2008 alle 22:04
Cari amici,

leggo del vostro disappunto e faccio fatica a non darvi ragione.

Eppure mi dico, parafrasando il grande Adriano De Zan, la corsa la fanno i corridori. Ed è proprio questa, secondo me, la grande incognita o, se volete, la grande speranza del Giro del Centenario.

Certo, se non succede niente di entusiasmante, Armstrong e Basso si giocheranno la maglia rosa nella crono ligure ma non posso credere che gli altri non tentino qualcosa prima, in quanto dopo potrebbe essere troppo tardi.

Non c'è dubbio che il primo candidato a regalarci un Giro alternativo sia Danilo Di Luca. Il suo attacco nella tappa del Monte Pora, grazie anche ad uno splendido Savoldelli, è stato l'unico momento veramente emozionante del 2008.

In assenza di sorprese, in presenza di un Giro stereotipato, Marzio Bruseghin potrebbe tranquillamente ripetere il podio dell'anno scorso.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2008 alle 22:45
LE SALITE DEL CENTENARIO

4a TAPPA - PADOVA - SAN MARTINO DI CASTROZZA

Salita della Rosina
http://www.salite.ch/7937.asp

Croce d'Aune
http://www.salite.ch/croce5.asp

San Martino di Castrozza

http://www.salite.ch/rolle1.asp (arrivo a quota 1466)

5a TAPPA: SAN MARTINO DI CASTROZZA - ALPE DI SIUSI

Passo Rolle (da San Martino)
http://www.salite.ch/rolle1.asp

Alpe di Siusi
http://www.salite.ch/siusi1.asp

6a TAPPA: BRESSANONE - MAYRHOFEN

Gerlospass
http://www.salite.ch/gerlos.asp

8a TAPPA: MORBEGNO - BERGAMO

Culmine San Pietro (dal bivio di Barzio)
http://www.salite.ch/san18.asp

Forcella di Bura
http://www.salite.ch/bura.asp

Solto Collina (fino alla Sella di Solto Collina)
http://www.salite.ch/fonteno.asp

Colle del Gallo
http://www.salite.ch/gallo.asp

Bergamo Alta (fino a Colle Aperto)
http://www.salite.ch/bergamo.asp

10a TAPPA: CUNEO - PINEROLO

Colle della Maddalena:
http://www.salite.ch/maddalen1.asp

Col de Vars
http://www.salite.ch/vars1.asp

Col d’Izoard
http://www.salite.ch/izoard1.asp

Briancon (Grand Gargouille)
http://www.salite.ch/briancon.asp

Monginevro
http://www.salite.ch/monginev1.asp

Sestriere
http://www.salite.ch/sestrier.asp

11a TAPPA: TORINO – ARENZANO / GENOVA

Castellania (fino al Passo Coppi)
http://www.salite.ch/castellania.asp

Passo del Turchino
http://www.salite.ch/turchino2.asp

12a TAPPA: SESTRI LEVANTE - RIOMAGGIORE

Passo del Bracco
http://www.salite.ch/10310.asp

Passo del Termine
http://www.salite.ch/termine.asp

13a TAPPA: LIDO DI CAMAIORE - FIRENZE

Montemagno (sarà scalato immediatamente prima del Pitoro)
http://www.salite.ch/7664.asp

14a TAPPA: CAMPI BISENZIO – BOLOGNA (San Luca)

Valico di Tolè
http://www.salite.ch/10168.asp

Bologna (San Luca)
http://www.salite.ch/sanluca.asp

15a TAPPA: FORLI’ - FAENZA

Passo dell’Eremo
http://www.salite.ch/9486.asp

Colle Albano (Cima Pozzo è un altro nome della salita)
http://www.salite.ch/9309.asp

Valico La Valletta
http://www.salite.ch/8042.asp

Monte Casale
http://www.salite.ch/9800.asp

Monte Trebbio
http://www.salite.ch/trebbio.asp (fino al bivio di quota 570 + 0,3 Km al 7,8% per arrivare al GPM)

16a TAPPA: PERGOLA – MONTE PETRANO

Monte delle Cesane
http://www.salite.ch/8398.asp

Monte Nerone
http://www.salite.ch/8653.asp

Monte Catria
http://www.salite.ch/catria.asp

Monte Petrano
http://www.salite.ch/petrano.asp

17a TAPPA: CHIETI - BLOCKHAUS

Blockhaus (a partire da Pretoro)
http://www.salite.ch/blockhaus.asp

19a TAPPA: AVELLINO - VESUVIO

Croce di Cava
http://www.salite.ch/8573.asp

Capo d’Orso
http://www.salite.ch/10024.asp

Picco Sant’Angelo
http://img406.imageshack.us/img406/3105/piccopositanofy0.png

Vesuvio
http://www.salite.ch/9836.asp

 

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Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/12/2008 alle 00:28
Originariamente inviato da Admin

La questione dell'assenza delle grandi salite in questo Giro mi appassiona non poco.


sulla questione delle grandi salite hai perfettamente ragione: spesso e volentieri negli ultimi anni la grande montagna ha partorito il topolino.
Perchè non ci sono più i fuoriclasse capaci di fare la differenza sempre e comunque quando la strada sale, perchè l'equilibrio regna sovrano e se casomai ci fosse qualcuno in grado rompere quest'equilibrio, oggi si corre più con la paura di saltare piuttosto che con la voglia di vincere, per cui tutti aspettano gli ultimi km della salita per provare a fare qualcosa.
Ormai l'equazione grande salita=grande spettacolo è morta da un pezzo: paradossalmente potrebbe risultare più spettacolare una tappa non durissima proprio perchè gli atleti la corrono in maniera più sbarazzina, con più coraggio, con meno timore di andare in crisi.

Noto però che c'è sempre una gran parte di tifosi che è convinta che solo sulle grandi salite o sulle grandi pendenze ci possa essere spettacolo.
Quelle citate da Marco Grassi sono una buona parte, ma vogliamo parlare dal Giro 2006, osannato alla presentazione (proprio su Cicloweb) come uno dei giri più spettacolari di sempre perchè presentava praticamente tutte le grandi salite della storia? una noia mortale: per colpa di Basso, d'accordo, ma anche se non ci fosse stato lui lo spettacolo sarebbe stato alquanto carente (più o meno sulla falsariga del Giro di quest'anno).
La grande salita crea attesa, questo si: che crei anche spettacolo è tutto da vedere.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/12/2008 alle 09:02
Originariamente inviato da antonello64

Noto però che c'è sempre una gran parte di tifosi che è convinta che solo sulle grandi salite o sulle grandi pendenze ci possa essere spettacolo.
Quelle citate da Marco Grassi sono una buona parte, ma vogliamo parlare dal Giro 2006, osannato alla presentazione (proprio su Cicloweb) come uno dei giri più spettacolari di sempre perchè presentava praticamente tutte le grandi salite della storia? una noia mortale: per colpa di Basso, d'accordo, ma anche se non ci fosse stato lui lo spettacolo sarebbe stato alquanto carente (più o meno sulla falsariga del Giro di quest'anno).
La grande salita crea attesa, questo si: che crei anche spettacolo è tutto da vedere.


Bah, la selezione che c'è stata nel giro 2006 non l'ho più vista da nessuna parte.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 17/12/2008 alle 15:43
Caro Antonello, nell'analizzare un percorso bisogna in effetti valutare le presenze che ci saranno.
A gennaio 2006, quando venne presentato quel Giro, il menu offriva il grande scontro Basso-Cunego, saltato l'anno prima per cagotti e mononucleosi varie, e se Basso aveva dimostrato al Tour di poter vincere un GT, anche Cunego all'epoca offriva ancora grandi garanzie sulle montagne.
Quel menu offriva poi uno scalatore clamoroso come Rujano, esploso proprio al Giro 2005. Offriva un Simoni ancora in grado di tenere botta alla grande. Per non parlare poi di altri personaggi in grado di dire la loro in salita, a partire da Sastre (di cui non scopriamo certo oggi il valore) per finire a Scarponi e Pellizotti (che allora erano catalogati alla voce "buone promesse").

Insomma, visto il parterre che ci sarebbe stato, era facile entusiasmarsi per quel tracciato durissimo.
Oggi invece si riparte con mille incognite, senza scalatori puri in grado di lottare per la vittoria finale (Pozzovivo farà miracoli nel 2009?), e quindi avrebbe molto meno senso di allora proporre un percorso durissimo.

Per questo non trovo contraddizione tra l'essersi entusiasmati per il tracciato del Giro 2006, ed essere comunque soddisfatti da un Giro come quello del 2009, che di quello di 3 anni prima è l'esatta antitesi.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 17/12/2008 alle 16:27
questo secondo me non è un giro durissimo, come in altre edizioni ma è un giro che si presta a molte iniziative chi avra una squadra buona secondo me potra fare grandi azioni come quella di DiLuca-Savoldelli l'anno scorso

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/12/2008 alle 17:30
Per quello che vale esprimo il mio giudizio sul percorso.
Note positive: Crono dell Cinque Terre ultraatipica che non favorisce o sfavorisce pesantemente nessuno e tappa con arrivo a Monte Petrano che per me è disegnata perfettamente.
Note negative: tutto il resto.
Io non amo i velocisti ma in questo giro per loro c'è poco, troppo poco.
Ci sono troppe tappe troppo corte.
Perché mettere il Croce d'Aune che non serve a nulla e poi il giorno dopo non mettere nulla prima dell'alpe?
Perché non fare le 2 tappe Austriache dopo S. Martino e poi rientrare in Italia in direzione alpe di Siusi?
Cosa rappresenta la tappa con l'attraversamento dell'Engadina con annesso "Ridicolo" GPM in pianura sul Maloja?
Non era meglio fare (esempio): S. Martino, Insbruk, Siusi, Morbegno (Mendola/Tonale/Aprica), Bergamo?
Tappa dei 5 colli inutile.
Mi ricordo benissimo la pascolata di tanti anni fa con vittoria finale (quasi di gruppo ma comunque erano almeno 50) di Saronni.
Una delle 2 tappe Emiliane doveva essere per velocisti mentre l'altra (quella della domenica si capisce) bella dura dura.
Tappa Abruzzese inutilmente corta (poi alla fine farà un sacco di danni alla classifica ma questo oggi non possiamo dirlo) e per giunta dopo la giornata di riposo.
40 Km in più con un'altra salita e salita finale da Roccamorice e non da Pretoro sarebbe stato molto meglio.
La tappa del Vesuvio dovrebbe essere l'ultima occasione ma se la si fa con salita secca finale non vedo cosa si possa inventare uno che deve recuperare + di 1 minuto.
Almeno Chiunzi e Agerola dovevano essere inseriti prima della salita finale.
Crono finale troppo corta.
O la si fa più lunga oppure (opinione personale) era meglio fare una tappa in linea con circuito finale da ripetere + volte nelle zone + belle (c'è solo l'imbarazzo della scelta) della capitale.

Conclusione: Dopo attenta analisi boccio (senza se e senza ma) questo percorso.
L'idea di disegnare un bel giro era buona.
Il risultato no.

Questa è la mia opinione.

 

[Modificato il 17/12/2008 alle 18:28 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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