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Autore: Oggetto: Film su Pantani

Livello Tour




Posts: 213
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  postato il 05/02/2007 alle 21:55
per ora poca bici no?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 22:07
E' un film sul Pantani persona e non sulle sue imprese ciclistiche...

 

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www.vcoazzurratv.it
...- --- .-.. .-
.--. ..- .--. .. .-.. .-.. .-
...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 05/02/2007 alle 22:11
Che confusione e nemmno hanno citato Luciano pezzi!addirittura nel 98 han messo la vittoria di morzine 97 e il traccaito di quel tour!altro che la confusione su Gino Bartali

 

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W Bartali!voglio tornare al ciclismo fatto di polvere, di mangiate, bevute di vin rosso ,respiri di sofferenza vera e viaggi di avventura e di sana follia

"Felix qui potuit rerum cognoscere causas"

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 05/02/2007 alle 22:13
Niente sfida con Indurain..Pantani è stato eroico proprio per i sue duelli..cmq che meozinoe rivedere con il comento di de Zan la tappa dl Galibier

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Nov 2004

  postato il 05/02/2007 alle 22:20
Ripeto che a mio modo di vedere si tratta più di un film che cerca di fare capire il personaggio..le sofferenze dell'uomo.... E' realistico...

 

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(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 05/02/2007 alle 22:29
Che brutto...ore 22.50...secondo tempo....

 

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Tutto dipende...!


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 22:48
Bah! Realistico non direi proprio... e non parlo delle scene di ciclismo, che sono la parte più riuscita del film, ma del racconto intorno... fatto nel solito modo smielenso e irrealitico di tutte le fiction RAI!!
 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jan 2006

  postato il 05/02/2007 alle 22:50
Per essere sinceri il film non mi ha entusiasmato in particolare, concordo con le parole di cascata

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
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"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
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Livello Tour




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  postato il 05/02/2007 alle 22:53
Ragazzi, ricordiamoci una cosa: solo chi non fa non sbaglia.
E' vero, c'è qualche errore "tecnico" nel film, ma finalmente qualcuno ha cercato di ridare un pò di giustizia a quel ragazzo fragile di Cesenatico, che in bici ci ha fatto piangere, e continua a farlo anche ora, che i giorni senza di lui sembrano una vita...

GRAZIE MARCO, e tu sai perchè.

Alberto

 

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Non registrato



  postato il 05/02/2007 alle 22:55
.....vabbè, è finito.
sotto la glassa nazionalpopolare secondo me questo film non è stato male, se non altro prende in esame un pò tutto: chiaro che lo fa in modo un pò superficiale, ma concentrare in un'ora e mezzo non è facile.

Faccio i complimenti, sinceri, a Ravello: in certe espressioni facciali e in certe parlate ricordava veramente Pantani. Mi ha dato l'impressione di essere stato realmente colpito dalla storia da immedesimarsi benissimo. Bravo, veramente.....

Per il resto, in effetti, parecchi errori temporali (quello di Roncucci che parla dell'ematocrito dopo la Milano-Torino è incredibile).

La cosa che non mi va giù è che sia stata pesantemente sminuita la tesi del complotto: capisco che al popolaccio devi dare, dopo il panem, il circenses (corredata di quella melassa vischiosa e appiccicaticcia dei "buoni sentimenti"), ma l'impressione che mi ha dato nel film è che questa tesi sia stata solo un frutto delle paranoie post-cocaina di Marco, e non un'eventualità ancora e per sempre poco sondat.

Io ho letto il dossier Campiglio, ma al burino beota che, orfano del processo, guardava questa fiction, andava proposta in modo più deciso l'alternativa alla versione ufficiale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 22:57


POVERA TONINA!!!

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Amministratore




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  postato il 05/02/2007 alle 22:58
Concordo in tutto e per tutto con quanto appena scritto da Reggio Emilia, e per una volta non faccio la fatica di fare il puntiglioso in prima persona.

Dico solo che - forse è che sto invecchiando - la scena del bagno d'albergo e il finale mi hanno devastato emotivamente.
Solo ora mi sono ripreso dalle lacrime.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 22:58
Reggio Emilia mi ha tolto le parole di bocca, è vero si sono affrontati tutti i problemi ma tutti in maniera superficiale, tanto valeva + l'aspetto esteriore e meno ciclismo (per quanto cmq meno di quello che c'è stato era davvero poco) o viceversa...
Se è vero che la fiction è durata un'ora e mezza, è anche vero che le fiction rai di questo tipo di solito sono fatte in due puntate, e non credo che sarebbero mancati gli argomenti per riempire 3 ore...
Forse è stato fatto troppo in fretta e furia?

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 05/02/2007 alle 22:59
Adesso che ho visto il film non riesco proprio a capire l'entusiastiche recensioni che ho letto in questi giorni.
Sono molto deluso, non mi è piaciuto quasi niente, ad eccezione della parte iniziale nella quale si vede il Pantani ragazzino, quella si che era emozionante e anche realistica per la somiglianza dell'attore.
Anche prescindendo dall'esiguità della durata, i 100 minuti sono stati impiegati malissimo, il rapporto con Christine occupa uno spazio eccessivo, c'è un'incredibile confusione a livello cronologico, moltissime mancanze e approssimazioni clamorose.
E soprattutto, il grande assente di questo film è il ciclismo, vengono liquidate in 10 secondi le vittorie al Giro e al Tour 1998, mentre si dà uno spazio eccessivo alla ricostruzione dei relativi festeggiamenti.
Mancano totalmente i contenuti ciclistici, le corse, gli avversari, gli stessi gregari hanno un ruolo marginale, aldilà del figlio di Facchetti, che da quanto si è capito fà un pò le veci della manager Ronchi e un pò dell'amico che lo ospitò a Predappio negli ultimi mesi.
Davvero molte le carenze e le mancanze, e sulla stessa vicenda di Campiglio non si prova a costruire un'ipotesi alternativa che vada aldilà di quella complottistica. Dubito che sia stato insinuato qualche dubbio presso il pubblico riguardo a quell'episodio.
Avevo letto che in questo film ci sarebbe stato quasi tutto, io penso invece che non c'è quasi niente, ad eccezione della bellissima Nicoletta Romanov (molto più bella dell'originale) e di un bravo Ravello, tutto sommato, il quale ha però raccontato una storia che con quella di Pantani ci assomiglia proprio alla lontana.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 23:05
Tecnicamente è buono. Le scene di corsa son poche e troppo sfuggenti (nessun dialogo con gli altri corridori) però nessuna velocizzazione come in Bartali.
L'aspetto psicologico è stato veramente intenso. Eccolo, il drogato, colto in tutta la sua disperazione nella camera d'albergo. Qualche cosa era romanzata, qualche altra meno (il fatto che inseguì dei ciclisti con la bici del nonno l'avevo già sentito, ma con chiappucci andò veramente così?)
E' mancata la bicicletta, ci si poteva soffermare di più sulla tappa del galibier (almeno come su oropa), ma sulle corse in genere, le scene sono state troppo veloci. E vabbè, è sempre una puntata.
PS anch'io mi ero accorto di Morzine, ma mancava lo sputone di catarro
Altra grave mancanza: Courchevel, ma secondo me è stata levata per ragioni narrative (troppo grande come successo per non sollevarlo dall'imminente disastro).
Bravissimo Ravello, molto verosimigliante.
Ah, le teorie del complotto cominciano subito dopo madonna, giusto per non renderle solo paranoie. Però è logico che l'aggravamento delle sue condizioni lo abbia reso meno razionale e più paranoico..

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 23:08
Ho letto le vostre impressioni a caldo, e temo che molti non abbiano compreso a fondo il focus del film di stasera: lo scopo non era quello di raccontare esclusivamente le avventure ciclistiche di Marco - per quello, possono tranquillamente bastare le videocassette che ognuno di noi appassionati avrà sicuramente in qualche mensola - quanto piuttosto le vicende del Pantani-uomo, che al sottoscritto sinceramente erano quelle che interessavano di più, perchè del resto so praticamente tutto.

Degli errori temporali avete già detto voi, la sensazione è che questo film sia stato fin troppo compattato, per raccontare un'esistenza complessa ed intensa come quella di Marco. Forse ha ragione Riddler, se fiction doveva essere, poteva esserlo tranquillamente in due puntate come tutte le altre che la Rai ci passa quotidianamente ogni domenica e lunedì sera.
Secondo quello che si diceva - gli stessi genitori di Marco hanno applaudito a lungo all'anteprima del film, parlandone davvero molto bene - mi aspettavo qualcosina in più, a sensazione. Poi magari lo riguardo - perchè ovviamente l'ho registrato - e cambio idea, in meglio... chissà!
In ogni caso, ho visto film biografici decisamente peggiori, quindi un applauso al cast (ottimo questo Ravello, che ammetto che non conoscevo) lo faccio.

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 23:08
Originariamente inviato da riddler

Reggio Emilia mi ha tolto le parole di bocca, è vero si sono affrontati tutti i problemi ma tutti in maniera superficiale, tanto valeva + l'aspetto esteriore e meno ciclismo (per quanto cmq meno di quello che c'è stato era davvero poco) o viceversa...
Se è vero che la fiction è durata un'ora e mezza, è anche vero che le fiction rai di questo tipo di solito sono fatte in due puntate, e non credo che sarebbero mancati gli argomenti per riempire 3 ore...
Forse è stato fatto troppo in fretta e furia?

credo di sì. Ma i tempi di montaggio e la poca pubblicità mi lasciano pensare che fosse limitato il budget (e le scene in corsa costano, per riprodurre tutto...)

 

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  postato il 05/02/2007 alle 23:10
Originariamente inviato da mont ventoux

Adesso che ho visto il film non riesco proprio a capire l'entusiastiche recensioni che ho letto in questi giorni.
Sono molto deluso, non mi è piaciuto quasi niente, ad eccezione della parte iniziale nella quale si vede il Pantani ragazzino, quella si che era emozionante e anche realistica per la somiglianza dell'attore.
Anche prescindendo dall'esiguità della durata, i 100 minuti sono stati impiegati malissimo, il rapporto con Christine occupa uno spazio eccessivo, c'è un'incredibile confusione a livello cronologico, moltissime mancanze e approssimazioni clamorose.
E soprattutto, il grande assente di questo film è il ciclismo, vengono liquidate in 10 secondi le vittorie al Giro e al Tour 1998, mentre si dà uno spazio eccessivo alla ricostruzione dei relativi festeggiamenti.
Mancano totalmente i contenuti ciclistici, le corse, gli avversari, gli stessi gregari hanno un ruolo marginale, aldilà del figlio di Facchetti, che da quanto si è capito fà un pò le veci della manager Ronchi e un pò dell'amico che lo ospitò a Predappio negli ultimi mesi.
Davvero molte le carenze e le mancanze, e sulla stessa vicenda di Campiglio non si prova a costruire un'ipotesi alternativa che vada aldilà di quella complottistica. Dubito che sia stato insinuato qualche dubbio presso il pubblico riguardo a quell'episodio.
Avevo letto che in questo film ci sarebbe stato quasi tutto, io penso invece che non c'è quasi niente, ad eccezione della bellissima Nicoletta Romanov (molto più bella dell'originale) e di un bravo Ravello, tutto sommato, il quale ha però raccontato una storia che con quella di Pantani ci assomiglia proprio alla lontana.



ah mont ventu' che film hai visto???????
Mi sa che propio non hai capito un Kaiser di quello che voleva dire il film!!!!!!
Basta la scena del bagno e il finale per capire cosa si voleva far capire, ma sopratutto le parole dette da Ravello(Marco)e indirizzate hai giovani......................Aprite gli occhi!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2007 alle 23:11
Ma perchè martinelli era sotto falso nome? Non ha dato i diritti?

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 05/02/2007 alle 23:16
A me il film è piaciuto, del resto è stato fatto per un pubblico televisivo di massa. L'unica critica è che potevano prestare solo un po più di attenzione ad alcuni particolari... Nella scena in cui Pantani da esordiente (doveva essere il 1985) si allena in jeans e camicia (?????) si vedono nel parcheggio diverse automobili messe sul mercato nel 2004/2005.....

 

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Il tempo del commentatore onniscente è finito. C'è sempre un lettore - spesso, un migliaio di lettori - che su un dato argomento ne sa più di noi. Dargli spazio e ascoltarlo non è demagogia, nè sfruttamento. E' buon senso. (Beppe Severgnini)

Sono come un ginecologo: lavoro dove gli altri si divertono

Non è importante quello che si scrive ma quello che leggono gli altri

Ci sono tre tipi di giornalisti: quelli che si sorprendono delle cose che succedono, quelli che aspettano che le cose succedano e quelli che fanno succedere le cose

 
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  postato il 05/02/2007 alle 23:23
Personalmente do al film una piena sufficienza, la parte legata alla carriera è molto frammentaria e approssimativa ma credo che chi ha realizzato il film abbia voluto concentrarsi soprattutto sugli aspetti più personali della vita di Pantani. Sotto questo punto di vista credo che gli obiettivi siano stati raggiunti, soprattutto grazie alla credibilità e all'intensità espressiva del protagonista, davvero bravo questo Ravello!
Come mi aspettavo, della Ronchi non c'è la mimina traccia, così come mancano altre figure, sosttuite da personaggi di fantasia, credo che sul film abbiano pesato i veti di persone che non volevano essere citate.
Credo che il film raffiguri un Pantani verosimile senza essere ne agiografico ne eccessivamente critico, una cosa però mi ha infastidito, la scena in cui il suo vecchio DS gli dice di aver visto il valore del suo HCT dopo l'incidente alla Milano-Torino e lui , dopo la ramanzina praticamente ammette di aver fatto "ciò che fanno tutti", credo che questa sia stata una licenza eccessiva.
Ho notato poi che nella scena del prelievo nell'albergo di Campiglio c'era un clima di cordialità che proprio non ricordavo visto ciò che ho sempre letto a riguardo.
In sosatnza posso dire che è stato un film onesto, poteva essere migliore ma era molto più facile essere peggiore.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 05/02/2007 alle 23:26
Ognuno è libero di dare i propri giudizi caro Alfio, ho visto lo stesso film che hai visto tu, e non mi è piaciuto. Cosa vuoi?
L'ho trovato approssimativo, gli episodi più salienti della vita di Pantani sono stati messi uno dietro l'altro, mischiati velocemente, senza un filo logico. Credo davvero che si poteva fare molto meglio.
A molti la fiction su Coppi non è piaciuta, a me piacque moltissimo e mi ha appassionato molto di più di questa su Pantani e di quella su Bartali.
Ad ogni modo la Christine del film è sufficiente per non dargli meno di una sufficienza, sia pure molto stiracchiata.
E forse anche per non cancellare la registrazione.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 05/02/2007 alle 23:30
premessa:
non sono stato un tifoso di Pantani, semplicemente perchè all'epoca delle sue vicende non seguivo il ciclismo. quindi il giudizio che posso dare sul film è completamente distaccato. credo che per un suo tifoso riuscire a guardare questo film senza essere lacerato da emozioni varie sia una impresa difficile.

sul film:
molto fiction, troppe inquadrature finte ad effetto, specialmente quella finale dell'amico che dice una frase assolutamente da film. inoltre non avrei glissato sulla morte, ma avrei rappresentato la cruda verità, riprendendo le scene della camera d'albergo. troppo poco spazio, secondo me, dedicato all'impresa contro ullrich.
inoltre, anche se non conosco assolutamente le vicende private, credo che la fidanzata ne esca troppo bene.

 

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"...and what exactly is a dream
and what eactly is a joke"
"...tired of lying in the sunshine..."

saluti a tutti
Vittorio

 
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Livello Tour




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  postato il 05/02/2007 alle 23:51
Ma sai, quella di riabilitare la figura di Christina è stata una scelta voluta (almeno così ho letto da un'intervista alla Romanoff)... discutibile o meno, io non mi sento di poter giudicare...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 00:52
Io credo che l'obbiettivo del film fosse quello di far capire la brutta situazione in cui Pantani si era messo dopo il 99... Il problema di un dramma che non si voleva risolvere.. La depressione e la voglia di lottare che andava e veniva... La scena della siringa disegnata... lui che pedala ed ha voglia di gareggiare, salvo poi ricadere nel buio dopo aver visto il graffito... Marco che fugge dalla casa di Francesco e che forse si arrende al suo destino..se ne va e non tornerà piu. Credo che a prescindere dalle poche scene di ciclismo (un film comunque non è mai un documentario)tutto sommato sia stata una buona realizzazione... ma da subito si capisce il messaggio, sin da quando il vecchio allenatore dice al giovane Pantani "con me corri pulito"... Mi lascia perplesso la vicenda di Cristina

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 06/02/2007 alle 00:55
Devo dire che mi sono emozionato. Forse era bene fare 2 puntate come ad altri film a 2 puntate così da poter aggiungere qualche impresa di più come le 2 vitorie all'Alpe d'Huez (specie l'ultima) o quella di Curchevel nella quale ha staccato Armstrong e altre comunque bel film, su pantani ci voleva.


P.S. Ma l'amico compagno di squadra Francesco chi era (cognome naturalmente)?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 01:37
sapevo che con Cristine i rapporti non erano poi così eccellenti e poi i riferimenti ciclistici sono troppo troppo scarsi, era un film su un campione di ciclismo!di certo non potevano esagerare, ma evientemente è un film che ha voluto puntare a una vasta gamma di telespettori, non solo amanti di sport.Per fortuna non sono il solo a non aver apprezzato moltissimo la fiction, era meglio farla in 2 puntate, comunque raggiunge la sufficienza, ma è ben lontana dal film su Bartali.Tuttavia qualche frase è stata detta davvero dal pirata, altre sono licenze gratuite.
 
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Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 06/02/2007 alle 02:25
A me e' piaciuto perche' e' stato quello che speravo che fosse:
un film sincero (per quello che sappiamo non per quello che
vorremmo che fosse).
L'inizio e' stato molto emozionante.
come lo e' stata la scena del bagno ed il finale
bellissimo con tutti quei bambini, io l' ho inteso come
la vera eredita' che Marco ha lasciato al ciclismo.

Martinelli non avra' concesso i diritti
io la mia convinzione l' ho sempre avuta..

Mancava anche una certa signora e, sinceramente, la
cosa non mi dispiace.

 

[Modificato il 06/02/2007 alle 02:28 by pedalando]

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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  postato il 06/02/2007 alle 08:22
la notte porta consiglio e mi è venuto in mente un passaggio che proprio non mi è andato giù, ed è quando Ravello/Pantani chiede insistentemente, nella fase di recupero post Milano-Torino, se ce l'avrebbe fatta.

Ora, per quel che ne so io Borra ha sempre sostenuto che Pantani, durante quel recupero, aveva una forza di volontà mostruosa.

Faccio mio il pensiero di Franz/W76, e cioè che rispetto alle potenzialità strappalacrime si è scelto di seguire una linea più sobria e di questo gliene rendo merito, però boccio in toto tutta la parte relativa alla Milano-Torino e recupero successivo.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 08:49
Ho apprezzato il fatto che non vi fosse molta retorica.
Ho apprezzato gli attori (tutti, ma soprattutto il ragazzino che interpretava Marco bambino).
Non ho apprezzato la scena dell'autografo richesto dal medico a Pantani per il figlio al controllo di Madonna di Campiglio (se vi fu davvero è accettabile, se non vi fu è un modo per dire che il controllo era assolutamente corretto).
Le inesattezze cronologiche sono un po' gravi.
Una Opel Zafira nel 1984 è come l'orologio al polso dei legionari romani.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 08:52
Ale Reggio Emilia, oltre a somigliare all'attore che ha rappresentato l'amico di Marco nel film , hai centrato uno dei miei maggiori dubbi...la forza di volontà di Marco dopo la Milano Torino (a quanto ne sappiamo e a quanto è stato raccontato) era fuori dal comune e si è voluto quasi dipingere un Marco dubbioso e pauroso fin dal 95...io resto convinto che Pantani era una persona forte prima dei fatti di madonna di campiglio, fragile ci è diventato in seguito.
anche la vicenda dei valori di ematocrito dopo la Milano Torino...la gente che non capisce e non sa la storia di Pantani arriva a pensare allora che tutti i suoi successi sono macchiati dal doping (Marco non è !!MAI!! stato trovato positivo ad un solo controllo)...l'ematocrito era alto, ma veniva da 2 settimane in altura e il trauma ricevuto (sottolineo, quansi mortale) gli hanno fatto alzare di molto i valori (mi sono documentato e questo in caso di gravi traumi avviene)

Cmq devo dire che non mi è piaciuto moltissimo il film in generale, forse perchè i fatti sono ancora troppo freschi, forse perchè 1 ora e mezza era troppo poca....

cmq sia non cambia niente su tutti i ricordi che ho io su Marco

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 08:55
Originariamente inviato da nino58

Una Opel Zafira nel 1984 è come l'orologio al polso dei legionari romani.


ma non era una Mercedes e l'anno il 1994??

cmq in effetti anche la scena del controllo di MdC mi ha fatto stare male...si è raffigurato un Panta che faceva i massaggi (si ma a che ora alle 5 del mattino????? ) e poi una cordialità strana che a quanto sappiamo non c'era assolutamente e poi quel dire "no no no il laccio emostatico non lo voglio" con tutta quella fretta e con quel tono di chi quasi è in tensione e con la coscienza sporca....

 

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Livello Octave Lapize




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  postato il 06/02/2007 alle 08:59
Anche io penso che i fatti sono troppo attuali per farne un film ... e per chi conosceva Marco di certo il film non può sostituire quei ricordi ricchi di emozioni ma per chi non lo conosceva rischia di sovrapporsi alla realtà.
Poi il film era un pò troppo stile fiction rai ... ma nonostante tutto devo dire che mi sono emozionata perchè prevaleva l'uomo con i suoi sentimenti ....

 

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"...poi Dio creò la biciletta perché l'uomo ne facesse strumento di fatica e di esaltazione nell'ardito itinerario della vita ..." (monumento al Ghisallo)


L’orizzonte era fatto di monti
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S'ergevano austeri e inviolati
al cuore d'un credo
provato dal non lontano
ricordo d'una immane prova di vita.... (L'Angelo della Montagna - Morris)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 09:40
Lasciatemi dire quello che penso del film: una buona occasione non sfruttata! Se si voleva fare un film su Pantani si potevano scegliere due vie: una è quella di raccontare le sue gesta in bicicletta, e l'altra è quella di raccontare la sua vita fuori dalla bicicletta. Qui non è stata fatta bene nessuna delle due. Il ciclismo è lasciato volutamente in secondo piano, e devo dire che forse è stato meglio così, perchè le poche scene che ci sono state almeno erano realistiche e fatte abbastanza bene, e bellissimi sono stati gli spezzoni dei filmati tv con De Zan e cassani. Quello che invece è stato fatto male è la parte principale del film, ovvero la sua vita! A cominciare da Cristina, che se ne va improvvisamente senza che il telespettatore capisca bene perchè! Praticamente dopo il primo momento difficile di Marco, così pare dal film, Cristina piange e se ne va... Bah! Poi il rapporto di Marco con la cocaina: praticamente semrerebbe che il giorno dopo MdC quello è andato a prenderla, quando invece probabilmente è stata frutto di un percorso, che nel film non emerge. E poi non c'è nessuna introspezione nel personaggio: Pantani pare un poveraccio pazzo che nessuno cerca di capire. Forse andava curata più la narrazione dal punto di vista di Marco stesso: vista dall'esterno, in questo modo non si capisce nulla di lui e di ciò che pensava, e come viveva lui quei momenti. Cosa che doveva essere il fulcro della narrazione.

E cmq Beltrame non impersonava solo Martinelli: era praticamente la fusione in unica persona di Boifava e Martinelli!
La storia di Marco che insegue i bambini con la bici del nonno la conoscevo. E' vera! Però nella realtà lui faceva una fatica boia per stare dietro al gruppetto e alla fine non si faceva staccare.. mica li superava tutti e li lasciava tutti indietro!! E chi è? Superman??

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 06/02/2007 alle 09:54
A me è piaciuto moltissimo, perchè essendo un film autobiografico ha raccontato le avventure di Marco in sella e non. Le parti in cui venivano raccontate le avventure ciclistiche sono riuscite benissimo, per la somiglianza tra Ravello e Pantani e per i gregari interpretati da loro stessi, molto toccanti anche i filmati (Giro '98 a Montecampione, Tour '98 sul Galibier e tour 2000 sul Mont Ventoux) reali in cui si sentiva la voce del mitico Adriano De Zan. Per quanto riguarda la vita extraciclistica di Marco secondo me è venuto molto bene anche quello di racconto, e poi è stato molto meglio vederlo scappare con la sua bici che vederlo morire in una stanza d'albergo, concordo con Lando nel dire che tutti quei ragazzini che si vedevano alla fine sono l'eredità lasciata da lui al ciclismo. Secondo me questo film è veramente un ottimo lavoro

 

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Daniele

Maglia Nera CKC 2007

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 10:05
Ciao ragazzi,
ho letto diversi vostri commenti molto competenti. Aggiungo qualcosa di mio, anche in relazione ad altre fiction come quelle su Coppi e su Bartali.

Da un punto di vista ciclistico, rispetto a queste, quella su Pantani è mostruosamente meglio. Le scene di corsa sono state prese dall'originale, riportando anche l'audio di De Zan che da anche ai profani un'emozione in più. Certo, per Coppi e Bartali non si poteva fare, ma in quelle due fiction vi furono cose grottesche (la neve al Tour!!!). Voto 7.

C'è un piccolo neo: come si fa a parlare del Pantani ciclista senza neache un fotogramma della Merano-Aprica 1994? Forse Mediaset non gli ha dato le registrazioni? O come liquidare Giro-Tour in pochi secondi, oltretutto mettendo dentro lo sprint perdente con Guerini a Piancavallo? voto 5,5 se comunque lo scopo era quello di presentare il Pantani uomo e non il ciclista.

Il problema è che forse una sola puntata è poco. Questioni di budgdet?

Non comprendo come abbiano fatto a scegliere un Papà Pantani che sembra più che altro Beppe Martinelli mentre lo stesso Martinelli e Boifava sono rappresentati da un'unica persona. E la Ronchi dov'era? E Pezzi? Voto 4.

Alcune discrepanze temporali. Voto 5,5: la vittoria all'Alpe d'Huez 1997 messa dentro al Tour 1998. Indurain e Ullrich mai nominati. Accavvallamenti un pò strani, il periodo tra Campiglio e il Tour in cui Pantani è vestito invernale... la Milano-Torino con il sole e senza Secchiari e Dall'Oglio... particolari comunque tutto sommato trascurabili.

Il finale: molto delicato. Voto 9. Il regista si prende la licenza di anticipare e modificare la scena della stanza 213. Evita di fare audience con le scene sulla morte e propone solo un tunnel in cui il Pirata si infila. E la bellissima scena del Panta in bici con tanti bambini dietro... quanta gente effettivamente ha iniziato a pedalare vedendo le sue gesta?

L'affaire doping: non poteva stare in secondo piano. Il regista non fa sconti ai peccatucci di Pantani (7) ma aveva il dovere di chiarire meglio il clima torbido di Campiglio, di Montecatini e Sanremo, degli anni dei processi, a parte l'accenno alle scommesse nell'intervista con Minà (5). Si vede che non ha letto i forum su cicloweb.

In complesso un film da 6.

 

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Livello Freddy Maertens




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  postato il 06/02/2007 alle 10:07
vedremo se l altra fiction saprà far di meglio.
Cmq il 97 era un anno cruciale in special modo l Alpe d' Huez.Nel film si vede l' urlo ma non si capisce quasi il perchè unitamente al fatto che quando scatta la scena è quella di Morzine e del Joux Plane non dell' Alpe.Per capire l' uomo bisogna analizzare di più il ciclista perchè Marco nasce e muore,come personaggio pubblico e non, con le vicende ciclistiche.
Io avrei parlato di più anche dei dissidi con la Mapei(Tonkov lo accusò già nel 98) ma penso che poi sarebbe stato il finimondo

 

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  postato il 06/02/2007 alle 10:55
Ciao a tutti: ho visto il film e mi piaciuto per la delicatezza e l'umanità con cui ha affrontato il tema.
Toccante il finale, quando l'amico dice: "Stavolta Marco non torna più!".
Mi è venuta però alla fine un profondo senso di dispiacere, di angoscia: lo stesso che provo quando rivedo i filmati di Marco del dvd della gazzetta o della puntata registrata di Sfide: mi è venuto un groppo in gola per buona parte del film e prima di addormentarmi ci pensavo e ci ripensavo.
E' il film che ha colpito nel segno ? Ditemi che non sono il solo.





 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 10:55
Originariamente inviato da Frank VDB

Non comprendo come abbiano fatto a scegliere un Papà Pantani che sembra più che altro Beppe Martinelli mentre lo stesso Martinelli e Boifava sono rappresentati da un'unica persona.


E' vero! Il papà di Pantani era identico a Martinelli!! A un certo punto pensavo che fosse proprio lui!! Ahahah!

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 06/02/2007 alle 11:13
Originariamente inviato da JackyDurand

Mi è venuta però alla fine un profondo senso di dispiacere, di angoscia: lo stesso che provo quando rivedo i filmati di Marco del dvd della gazzetta o della puntata registrata di Sfide: mi è venuto un groppo in gola per buona parte del film e prima di addormentarmi ci pensavo e ci ripensavo.
E' il film che ha colpito nel segno ? Ditemi che non sono il solo.


non sei il solo ... anche io mi sono addormentata pensando a Marco e a quello che è stato per me e per molti ragazzi ... provando un senso di dispiacere ...
Il ricordo deve rimanere vivo ... la memoria di Marco non deve essere persa col tempo ... e se il film ha in qualche modo contribuito a risvegliare questa memoria ben venga!

 

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Livello Miguel Poblet




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  postato il 06/02/2007 alle 11:28
No, sto film non mi è piaciuto!!!

Sarà perchè conosco bene la storia, sarà perchè le emozioni della corsa non sono state messe in risalto, ma sto film non mi è piaciuto!

1. Non racconta benissimo il personaggio Pantani
2. Dal punto di vista sportivo emozioni zero, poca corsa per intenderci
3. Molti personaggi importanti non sono stati inseriti

Probabilmente era meglio fare una fiction in 2 puntate dove ci potevano stare sia le emozioni ciclistiche che il personaggio pantani e forse ci poteva stare un po anche la marea di gente che lo amava

Detto questo una cosa si è salvata, ed è l'attrice Nicoletta Romanoff (christine), che stupenda ragazza (per non esagerare dicendo che è una gran gnocca), ecco quella si è salvata!!!

Insomma forse Marco Pantani meritava qualcosa di +!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 12:07
Robby, l'Opel Zafira si vedeva quando Pantani ragazzino girava in bici per Cesenatico.
Capisco che, nel "girare" dentro la città, non si potevano far spostare tutte le auto immatricolate dopo il 1984, però ....

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2007 alle 12:15
Prafo!!!! hai proprio ragione

@ Frank VDB....era l'arrivo di Selva di Val Gardena dove Guerini l'ha preceduto in volata e non Piancavallo

 

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  postato il 06/02/2007 alle 12:15
Originariamente inviato da Reggio Emilia
(quello di Roncucci che parla dell'ematocrito dopo la Milano-Torino è incredibile).

questione di gusti e di sentimenti, capisco, ma a me quella
scena e' sembrata geniale.
Sono riusciti a raccontare un fatto agli atti (l'ematocrito alto)
in una maniera molto soft, senza dita puntate e senza processi
(quindi senza la necessita' di dare spiegazioni).
Approfittandone anche per far dire a Marco "io faccio come gli altri".

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
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Livello Tour




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  postato il 06/02/2007 alle 12:26
Ciao ragazzi,

il film non l'ho visto tutto, solo la parte finale, dalla vittoria del giro in poi. Lo vedrò tutto questa sera, in replica sul satellitare.

Credo che quando si fa una fiction su un personaggio che è stato così carismatico, è normale che molte sfumature o molti episodi possono rimanere esclusi dal racconto, in particolare se la storia è così recente e viva nei nostri cuori.

Io avrei preferito che questo film non fosse mai stato fatto...è chiaro il motivo, dannazione! oggi Marco avrebbe avuto solo 37 anni...

 
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