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Autore: Oggetto: Bravo Riccò, ma che brutto che è questo ciclismo

Livello Gastone Nencini




Posts: 504
Registrato: Jul 2008

  postato il 25/07/2008 alle 00:35
Ah nelle imprese nelle grandi classiche non ho citato il leggendario tris nella settimana delle Ardenne di Rebellin per il semplice fatto che il solo risultato è stato eccezzionale, ma non il modo di corsa con cui sono state realizzate quelle vittorie.
Io mi ricorderò molto di più il suo prodigioso lavoro di appoggio a Bettini in quel di Stoccarda.
L'anno scorso se non ci fosse stato davanti il Grillo con la gamba che aveva avrebbe sverniciato tutti e finalmente si sarebbe vestito dell' iride!

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2008

  postato il 25/07/2008 alle 09:54
Originariamente inviato da Aug 82

Anche facendo riferimento alle grandi classiche, dal mio punto di vista non ho visto recentemente ( ultimi 5 anni), fatte salve pochissime eccezioni, grandi spettacoli ciclistici dello spessore di imprese da tramandare ai posteri, doping o non doping.
Mancano duelli epici come sono stati nella Doyenne 1997, gli ONCE ( Jalabert e Zulle nella fattispecie) vs Michele Bartoli, o gesti atletici come l' attacco formidabile dello stesso Bartoli sulla salita dell' Università grazie al quale arrivò al traguardo da solo e che dire di Frank Vandebroucke l' anno successivo? o di Tafi alla Rouibaix?.
Degli ultimi tempi memorabili ed esaltanti il tempismo del Killer di Spoltore ad Ans e grandiose questo sì, peccato che siano spesso scordate, in quanto a fine stagione, le vittorie al Lombardia di Bettini, immenso e commovente il Grillo quel giorno e Cunego su Riccò, con ambedue i contedenti, che, attingendo al pittoresco repertorio linguistico del modenese, quel giorno si tirarono botte da orbi in ogni singolo cm del percorso della classica delle foglie morte.
Quel Lombardia sognavo potesse essere un succoso antipasto di una bella e sana rivalità sportiva..


Io la Liegi del Killer non me la dimenticherò mai...



cmq ci sono state anche altre imprese: Devolder al Fiandre 2008, il colossale duello Boonen-Cancellara-Ballan alla Roubaix 2008, Cancellara alla Sanremo 2008, Bettini a Zurigo nel 2005, Boonen al Fiandre 2005.

Forse vediamo meno duelli agguerriti nelle grandi classiche rispetto al passato perchè non c'è più la coppa del mondo... però il panorama internazionale delle corse di un giorno è davvero ricco di campioni e interessantissimo, altro che il Tour...

 

____________________

 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 25/07/2008 alle 11:13
Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da Aug 82

Anche facendo riferimento alle grandi classiche, dal mio punto di vista non ho visto recentemente ( ultimi 5 anni), fatte salve pochissime eccezioni, grandi spettacoli ciclistici dello spessore di imprese da tramandare ai posteri, doping o non doping.
Mancano duelli epici come sono stati nella Doyenne 1997, gli ONCE ( Jalabert e Zulle nella fattispecie) vs Michele Bartoli, o gesti atletici come l' attacco formidabile dello stesso Bartoli sulla salita dell' Università grazie al quale arrivò al traguardo da solo e che dire di Frank Vandebroucke l' anno successivo? o di Tafi alla Rouibaix?.
Degli ultimi tempi memorabili ed esaltanti il tempismo del Killer di Spoltore ad Ans e grandiose questo sì, peccato che siano spesso scordate, in quanto a fine stagione, le vittorie al Lombardia di Bettini, immenso e commovente il Grillo quel giorno e Cunego su Riccò, con ambedue i contedenti, che, attingendo al pittoresco repertorio linguistico del modenese, quel giorno si tirarono botte da orbi in ogni singolo cm del percorso della classica delle foglie morte.
Quel Lombardia sognavo potesse essere un succoso antipasto di una bella e sana rivalità sportiva..


Io la Liegi del Killer non me la dimenticherò mai...



cmq ci sono state anche altre imprese: Devolder al Fiandre 2008, il colossale duello Boonen-Cancellara-Ballan alla Roubaix 2008, Cancellara alla Sanremo 2008, Bettini a Zurigo nel 2005, Boonen al Fiandre 2005.

Forse vediamo meno duelli agguerriti nelle grandi classiche rispetto al passato perchè non c'è più la coppa del mondo... però il panorama internazionale delle corse di un giorno è davvero ricco di campioni e interessantissimo, altro che il Tour...


secondo me le classiche, nell'immaginario collettivo, danno molte meno emozioni di un tappa di montagna vinta staccando tutti, il ciclismo per un italiano, è solo la montagna, lo scalatore puro. per citarne una, secondo il numero di riccò sull'aspin fra 10 anni sarà ricordato per lo meno alla pari con i mondiali vinti da bettini. non cito le tappe vinte da pantani, c'è gente che ancora sa perfettamente a memoria pure i distacchi dati all'arrivo [tra cui io].

 

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Mi hai conosciuto in un momento molto strano della mia vita!


« Allora, io non ti voglio prendere per il culo, okay? Non me ne frega un beneamato "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura" di quello che sai e di quello che non sai. Tanto ti torturo lo stesso. Comunque sia, non per il fatto di avere informazioni. Il fatto è che mi diverte torturare uno sbirro. Puoi dire quello che vuoi, tanto non mi fa nessun effetto. Tutto quello che puoi fare è invocare una morte rapida.. cosa che tanto non otterrai. »

NON NE POSSIAMO PIU' DEL SESSO FAI DA TE, VIVA LEA DI LEO, VIVA I CLUB PRIVE'

SCINDIAMO L'AMORE DAL SESSO SPORTIVO

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2008

  postato il 25/07/2008 alle 11:19
Originariamente inviato da Mr.Blonde

Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da Aug 82

Anche facendo riferimento alle grandi classiche, dal mio punto di vista non ho visto recentemente ( ultimi 5 anni), fatte salve pochissime eccezioni, grandi spettacoli ciclistici dello spessore di imprese da tramandare ai posteri, doping o non doping.
Mancano duelli epici come sono stati nella Doyenne 1997, gli ONCE ( Jalabert e Zulle nella fattispecie) vs Michele Bartoli, o gesti atletici come l' attacco formidabile dello stesso Bartoli sulla salita dell' Università grazie al quale arrivò al traguardo da solo e che dire di Frank Vandebroucke l' anno successivo? o di Tafi alla Rouibaix?.
Degli ultimi tempi memorabili ed esaltanti il tempismo del Killer di Spoltore ad Ans e grandiose questo sì, peccato che siano spesso scordate, in quanto a fine stagione, le vittorie al Lombardia di Bettini, immenso e commovente il Grillo quel giorno e Cunego su Riccò, con ambedue i contedenti, che, attingendo al pittoresco repertorio linguistico del modenese, quel giorno si tirarono botte da orbi in ogni singolo cm del percorso della classica delle foglie morte.
Quel Lombardia sognavo potesse essere un succoso antipasto di una bella e sana rivalità sportiva..


Io la Liegi del Killer non me la dimenticherò mai...



cmq ci sono state anche altre imprese: Devolder al Fiandre 2008, il colossale duello Boonen-Cancellara-Ballan alla Roubaix 2008, Cancellara alla Sanremo 2008, Bettini a Zurigo nel 2005, Boonen al Fiandre 2005.

Forse vediamo meno duelli agguerriti nelle grandi classiche rispetto al passato perchè non c'è più la coppa del mondo... però il panorama internazionale delle corse di un giorno è davvero ricco di campioni e interessantissimo, altro che il Tour...


secondo me le classiche, nell'immaginario collettivo, danno molte meno emozioni di un tappa di montagna vinta staccando tutti, il ciclismo per un italiano, è solo la montagna, lo scalatore puro. per citarne una, secondo il numero di riccò sull'aspin fra 10 anni sarà ricordato per lo meno alla pari con i mondiali vinti da bettini. non cito le tappe vinte da pantani, c'è gente che ancora sa perfettamente a memoria pure i distacchi dati all'arrivo [tra cui io].


Però anche le classiche sono bel ciclismo, e nel ciclismo di oggi superano di gran lunga i GT, esasperati dall'attendismo che nelle classiche ancora non si scorge, fortunatamente.
L'impresa di Cancellara alla Sanremo sarà ricordata molto di più rispetto all'impresa di Gerrans a Pratonevoso, tanto per dirne una. se poi mi nomini Pantani, beh allora passiamo a un altro pianeta.

 

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Livello Gastone Nencini




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  postato il 25/07/2008 alle 12:05
Originariamente inviato da Mr.Blonde

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Anche facendo riferimento alle grandi classiche, dal mio punto di vista non ho visto recentemente ( ultimi 5 anni), fatte salve pochissime eccezioni, grandi spettacoli ciclistici dello spessore di imprese da tramandare ai posteri, doping o non doping.
Mancano duelli epici come sono stati nella Doyenne 1997, gli ONCE ( Jalabert e Zulle nella fattispecie) vs Michele Bartoli, o gesti atletici come l' attacco formidabile dello stesso Bartoli sulla salita dell' Università grazie al quale arrivò al traguardo da solo e che dire di Frank Vandebroucke l' anno successivo? o di Tafi alla Rouibaix?.
Degli ultimi tempi memorabili ed esaltanti il tempismo del Killer di Spoltore ad Ans e grandiose questo sì, peccato che siano spesso scordate, in quanto a fine stagione, le vittorie al Lombardia di Bettini, immenso e commovente il Grillo quel giorno e Cunego su Riccò, con ambedue i contedenti, che, attingendo al pittoresco repertorio linguistico del modenese, quel giorno si tirarono botte da orbi in ogni singolo cm del percorso della classica delle foglie morte.
Quel Lombardia sognavo potesse essere un succoso antipasto di una bella e sana rivalità sportiva..


Io la Liegi del Killer non me la dimenticherò mai...



cmq ci sono state anche altre imprese: Devolder al Fiandre 2008, il colossale duello Boonen-Cancellara-Ballan alla Roubaix 2008, Cancellara alla Sanremo 2008, Bettini a Zurigo nel 2005, Boonen al Fiandre 2005.

Forse vediamo meno duelli agguerriti nelle grandi classiche rispetto al passato perchè non c'è più la coppa del mondo... però il panorama internazionale delle corse di un giorno è davvero ricco di campioni e interessantissimo, altro che il Tour...


secondo me le classiche, nell'immaginario collettivo, danno molte meno emozioni di un tappa di montagna vinta staccando tutti, il ciclismo per un italiano, è solo la montagna, lo scalatore puro. per citarne una, secondo il numero di riccò sull'aspin fra 10 anni sarà ricordato per lo meno alla pari con i mondiali vinti da bettini. non cito le tappe vinte da pantani, c'è gente che ancora sa perfettamente a memoria pure i distacchi dati all'arrivo [tra cui io].


Condivido appieno il fatto che le imprese in montagna nei GT hanno una presa nell' immaginario collettivo che difficilmente una grande classica può suscitare, ma le azioni di alto contenuto tecnico e atletico, la qualità elevata con cui vengono espresse le ricordiamo tutti aq prescindere dal risultato o meno conseguito.
Due esempi palesi di ciò sono l'attacco di Pantani e Bartoli sulla Cipressa nella Sanremo 99 e quello di Riccò con Gilbert in affanno a mala pena a ruota sul Poggio della Sanremo 07.
Infine mi ricorderò sempre il bellissimo attacco di Simoni nel mondiale di Lisbona 2001, quando Lanfranchi, gli sloveni e altri elementi Mapei mercenari lo andarono clamorosamente a riprendere.

 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 25/07/2008 alle 12:08
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Anche facendo riferimento alle grandi classiche, dal mio punto di vista non ho visto recentemente ( ultimi 5 anni), fatte salve pochissime eccezioni, grandi spettacoli ciclistici dello spessore di imprese da tramandare ai posteri, doping o non doping.
Mancano duelli epici come sono stati nella Doyenne 1997, gli ONCE ( Jalabert e Zulle nella fattispecie) vs Michele Bartoli, o gesti atletici come l' attacco formidabile dello stesso Bartoli sulla salita dell' Università grazie al quale arrivò al traguardo da solo e che dire di Frank Vandebroucke l' anno successivo? o di Tafi alla Rouibaix?.
Degli ultimi tempi memorabili ed esaltanti il tempismo del Killer di Spoltore ad Ans e grandiose questo sì, peccato che siano spesso scordate, in quanto a fine stagione, le vittorie al Lombardia di Bettini, immenso e commovente il Grillo quel giorno e Cunego su Riccò, con ambedue i contedenti, che, attingendo al pittoresco repertorio linguistico del modenese, quel giorno si tirarono botte da orbi in ogni singolo cm del percorso della classica delle foglie morte.
Quel Lombardia sognavo potesse essere un succoso antipasto di una bella e sana rivalità sportiva..


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cmq ci sono state anche altre imprese: Devolder al Fiandre 2008, il colossale duello Boonen-Cancellara-Ballan alla Roubaix 2008, Cancellara alla Sanremo 2008, Bettini a Zurigo nel 2005, Boonen al Fiandre 2005.

Forse vediamo meno duelli agguerriti nelle grandi classiche rispetto al passato perchè non c'è più la coppa del mondo... però il panorama internazionale delle corse di un giorno è davvero ricco di campioni e interessantissimo, altro che il Tour...


secondo me le classiche, nell'immaginario collettivo, danno molte meno emozioni di un tappa di montagna vinta staccando tutti, il ciclismo per un italiano, è solo la montagna, lo scalatore puro. per citarne una, secondo il numero di riccò sull'aspin fra 10 anni sarà ricordato per lo meno alla pari con i mondiali vinti da bettini. non cito le tappe vinte da pantani, c'è gente che ancora sa perfettamente a memoria pure i distacchi dati all'arrivo [tra cui io].


Condivido appieno il fatto che le imprese in montagna nei GT hanno una presa nell' immaginario collettivo che difficilmente una grande classica può suscitare, ma le azioni di alto contenuto tecnico e atletico, la qualità elevata con cui vengono espresse le ricordiamo tutti aq prescindere dal risultato o meno conseguito.
Due esempi palesi di ciò sono l'attacco di Pantani e Bartoli sulla Cipressa nella Sanremo 99 e quello di Riccò con Gilbert in affanno a mala pena a ruota sul Poggio della Sanremo 07.
Infine mi ricorderò sempre il bellissimo attacco di Simoni nel mondiale di Lisbona 2001, quando Lanfranchi, gli sloveni e altri elementi Mapei mercenari lo andarono clamorosamente a riprendere.


facci caso, tutti grandi scalatori che si erano prestati alla "classica". tutti ci ricordiamo del micidiale scatto di pantani sulla cipressa, o dell'allungo di riccò sul poggio [con le debite proporzioni], o del mondiale rubato dalla mapei a simoni...

 

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Livello Fausto Coppi




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Anche facendo riferimento alle grandi classiche, dal mio punto di vista non ho visto recentemente ( ultimi 5 anni), fatte salve pochissime eccezioni, grandi spettacoli ciclistici dello spessore di imprese da tramandare ai posteri, doping o non doping.
Mancano duelli epici come sono stati nella Doyenne 1997, gli ONCE ( Jalabert e Zulle nella fattispecie) vs Michele Bartoli, o gesti atletici come l' attacco formidabile dello stesso Bartoli sulla salita dell' Università grazie al quale arrivò al traguardo da solo e che dire di Frank Vandebroucke l' anno successivo? o di Tafi alla Rouibaix?.
Degli ultimi tempi memorabili ed esaltanti il tempismo del Killer di Spoltore ad Ans e grandiose questo sì, peccato che siano spesso scordate, in quanto a fine stagione, le vittorie al Lombardia di Bettini, immenso e commovente il Grillo quel giorno e Cunego su Riccò, con ambedue i contedenti, che, attingendo al pittoresco repertorio linguistico del modenese, quel giorno si tirarono botte da orbi in ogni singolo cm del percorso della classica delle foglie morte.
Quel Lombardia sognavo potesse essere un succoso antipasto di una bella e sana rivalità sportiva..


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cmq ci sono state anche altre imprese: Devolder al Fiandre 2008, il colossale duello Boonen-Cancellara-Ballan alla Roubaix 2008, Cancellara alla Sanremo 2008, Bettini a Zurigo nel 2005, Boonen al Fiandre 2005.

Forse vediamo meno duelli agguerriti nelle grandi classiche rispetto al passato perchè non c'è più la coppa del mondo... però il panorama internazionale delle corse di un giorno è davvero ricco di campioni e interessantissimo, altro che il Tour...


secondo me le classiche, nell'immaginario collettivo, danno molte meno emozioni di un tappa di montagna vinta staccando tutti, il ciclismo per un italiano, è solo la montagna, lo scalatore puro. per citarne una, secondo il numero di riccò sull'aspin fra 10 anni sarà ricordato per lo meno alla pari con i mondiali vinti da bettini. non cito le tappe vinte da pantani, c'è gente che ancora sa perfettamente a memoria pure i distacchi dati all'arrivo [tra cui io].


Condivido appieno il fatto che le imprese in montagna nei GT hanno una presa nell' immaginario collettivo che difficilmente una grande classica può suscitare, ma le azioni di alto contenuto tecnico e atletico, la qualità elevata con cui vengono espresse le ricordiamo tutti aq prescindere dal risultato o meno conseguito.
Due esempi palesi di ciò sono l'attacco di Pantani e Bartoli sulla Cipressa nella Sanremo 99 e quello di Riccò con Gilbert in affanno a mala pena a ruota sul Poggio della Sanremo 07.
Infine mi ricorderò sempre il bellissimo attacco di Simoni nel mondiale di Lisbona 2001, quando Lanfranchi, gli sloveni e altri elementi Mapei mercenari lo andarono clamorosamente a riprendere.


facci caso, tutti grandi scalatori che si erano prestati alla "classica". tutti ci ricordiamo del micidiale scatto di pantani sulla cipressa, o dell'allungo di riccò sul poggio [con le debite proporzioni], o del mondiale rubato dalla mapei a simoni...



e' tutto soggettivo....lo scatto piu' bello che io ricordi e' quello di Bartoli 96 sul Grammont.

 

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non li senti?...questo e' il mio mondo..devo andare.

M.Rourke.THE WRESTLER.

 
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Livello Gastone Nencini




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Registrato: Jul 2008

  postato il 25/07/2008 alle 12:17
L' emozione più grande per me è stato l' allungo decisivo di Pantani su Tonkov a Plan di Montecampione, un qualcosa di leggendario e sublime...
E la voce della telecronaca era affidata ad Adriano De Zan mica a Bulbarelli

 
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Livello Gand-Wevelvem




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Registrato: Mar 2008

  postato il 07/08/2008 alle 19:56
Originariamente inviato da Aug 82

L' emozione più grande per me è stato l' allungo decisivo di Pantani su Tonkov a Plan di Montecampione, un qualcosa di leggendario e sublime...
E la voce della telecronaca era affidata ad Adriano De Zan mica a Bulbarelli


condivido in pieno, cosi come è stato bello vedere dopo la sfida sempre fra Pantani è il leggendario Amstrong.

 
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