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Autore: Oggetto: Curiosità in bici sul bagnato

Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/01/2007 alle 23:44
quando mi capita di andare in bici sotto la pioggia, ho la sensazione di andare più forte (naturalmente nei tratti di asfalto dove non ci sono pozzanghere), sembra che la ruota scorra più facilmente.
E' un'impressione mia, oppure sull'asfalto bagnato l'attrito diminuisce veramente e si va più veloci?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 00:02
ecco una domanda che mi terrà sveglio fino a tardi anche stasera

a pensarci bene, vengono in mente due risposte, esattamente opposte:

-sì, si va più veloci per una sorta di acqua planning continuo che permette alle ruote di scivolare meglio sulla sottilissima pellicola d'acqua tra copertone e strada, evitando l'attrito dell'asfalto.

-no, si va più piano perchè la resistenza dell'acqua è maggiore di quella di aria e asfalto, che cmq non spariscono, anzi si sommano.

 

[Modificato il 09/01/2007 alle 00:06 by EugeRambler]

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 09/01/2007 alle 00:02
Non sono un genio della fisica ma, sì, l'attrito fra la ruota e l'asfalto diminuisce. Anche se non credo in modo così considerevole da far andare sensibilmente più veloci. Io sinceramente non ci ho mai fatto caso.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 00:21
Originariamente inviato da EugeRambler

ecco una domanda che mi terrà sveglio fino a tardi anche stasera

a pensarci bene, vengono in mente due risposte, esattamente opposte:

-sì, si va più veloci per una sorta di acqua planning continuo che permette alle ruote di scivolare meglio sulla sottilissima pellicola d'acqua tra copertone e strada, evitando l'attrito dell'asfalto.



Io sono piu per questa risposta, con l'acqua l'aderenza all'asfalto diminuisce notevolmente infatti quando si affrontano le curve la bici parte se non si va piano.

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
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"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
Oprah Winfrey

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 09/01/2007 alle 07:38
A me invece sembra di andare più piano (anche se più piano di come vado è difficile). Non capisco niente di fisica ma l'attrito mi sembra maggiore, specialmente quando la strada si allaga.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 08:07
ho la sensazione di andare + forte, soprattutto in salita, perchè il cattivo tempo in salita mi esalta...ma in discesa sembro Basso quando scendeva dal San Carlo

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 08:09
Secondo me si va più forte.

 

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Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 09/01/2007 alle 09:14
Io vi porto il mio esempio personale: Qualche anno fa, per allenarmi in vista di una gara, ho percorso 2 volte in una settimana la Roncola (Bg) la prima volta pioveva, mentre la seconda volta c'era il sole; con la pioggia ci ho messo quasi 4 minuti meno che col sole, quindi anche secondo me con la pioggia si va leggermente più forte

 

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Daniele

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Campione italiano 2008 Fantaciclismo di Cicloweb

 
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  postato il 09/01/2007 alle 09:35
In salita si va sicuramente più forte, soprattutto chi pedala sempre in piedi, alzandosi sui pedali invece la ruota slitta.
In pianura ad alte velocità credo che la minor penetrazione aereodinamica determitata dalla pioggia e dall'aria più umida possa influire in modo sensibile, magari si riesce ad andare più veloci per la fretta di tornare a casa al caldo!
C'è anche da dire però che con la pioggia la resa muscolare tende a ridursi quindi può anche essere possibile andare più forte ma per un arco di tempo limitato.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 09/01/2007 alle 09:53
per quanto ne so io con la pioggia l'atrito tra copertura e asfalto diminuisce, specie quando inizia a piovere dopo un periodo di bel tempo in quanto si forma una patina composta da polvere di gomma, olio minerale ecc, invece dopo un po' che piove le strade si "lavano" e la situazione tenuta di strada (quindi atrito) migliora.

Passando in una pozzanghera, dove l'acqua non è più un velo ma arriva a lambire il cerchio, la resistenza al rotolamento è maggiore ma non tanto per l'aumento del'attrito tra copertura e asfalto ma piuttosto per l'aumento della resistenza aereodinamica dovuta all'avanzamento in un fluido che è notevolmente più denso e viscoso dell'aria.

Parlare di acquaplaning per le biciclette è, sempre a mio paree, un po' eccessivo in quanto la sezione delle coperture e la velocità del mezzo non sono sufficienti a permettere all'acqua di esercitare una forza di sollevamento tale da far perdere accopiamento tra la strada e il pneumatico.

Infine c'è da considerare anche il fatto che una diminuzione di attrito comporta una diminuzione della quantità di potenza che si può trasferire a terra attraverso la ruota motrice senza incorrere in fenomeni di patinamento (cosa ancora più evidente se si procede in fuorisella), per questo credo che le migliori prestazioni in salita effettuate con la pioggia rispetto che con il sole siano più da imputare al fatto che sia più facile mantenere bassa la temperatura corporea e quindi si riesca a spingere di più (specie sulle salite esposte a sud come la Roncola )

 

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Credo che sarebbe molto più bello poter desiderare per tutta la vita qualcosa,
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Per mio conto preferisco una felicità irragiungibile,
sempre vicina e sempre fuggente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 10:14
Boh! E' una bella domanda!
Forse la sensazione di maggiore velocità è dovuta alla sensazione di minor controllo del mezzo? O è una mia impressione visto che me la faccio addosso ogni volta che devo affrontare una strada anche solo leggermente inumidita?

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 09/01/2007 alle 10:14
Attenzione, ragazzi, l'attrito delle ruote sull'asfalto è ben poca cosa rispetto alla resistenza aerodinamica offerta dall'aria all'avanzamento del complesso uomo/bicicletta. Se gli pneumatici sono ben gonfiati (7/8 bar) l'attrito ruota/asfalto è decisamente trascurabile anche in sede di calcolo.

La resistenza al moto, che è perciò solo aerodinamica, aumenta invece soltanto all'aumentare della velocità: piu' precisamente aumenta con il quadrato della velocità. Il che significa che un piccolo aumento di velocità provoca un grande aumento di resistenza (in ragione appunto del quadrato della velocità).

Si può perciò concludere che la sensazione provata (che condivido) è soltanto tale.

Ciao,
Alberto

 

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Livello Herman Van Springel




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  postato il 09/01/2007 alle 11:16
se si intende da soli su strada umida e diritta può essere ma in gara sotto l'acqua si va più piano perchè troppi sono i fattori sfavorevoli rispetto all'eventuale guadagno. Aderenza in curva al limite dell'infarto, frenata da "ma li ho montati i freni?", ripartenza dopo le curve simile ad un allucinante camminata sulle uova. In caso di salita dura ,oltre al maggior peso, se non hai lo stile Basso/Armstrong/Indurain ossia se non sali da seduto e, come me, sei sempre sui pedali, sei nei guai perchè + spingi e + rischi di spiaccicare il muso per terra e allora ti siedi ma il rendimento cala drasticamente perchè non sei abituato a spingere in tal modo(non parliamo delle discese ...nelel gran fondo in cima alle salite oltre al ristoro pare vogliano mettere fogli in cui chi si butta nelle discese deve foirmare un'esplicita liberatoria e se non firma lo fermano). Anche stare a ruota è un grosso problema e li la differenza asciutto/bagnato è drastica. Si spendono poi + energie mentali perchè ci sono + rischi, perchè si è in una condizione meno usuale del solito e perchè ogni tanto ci si chiede " ma chi me la fatto fare di partire sotto l'acqua?" e infine normalmente se non si aspira al suicidio si tengono le gomme un pelo + sgonfie (i guai infatti si hanno quando parti che non piove e poi ti becchi l'acquazzone o, peggio ancora, quella pioggerellina che non spazza via lo sporco dalla strada ma lo trasforma in "sapone" e tutti sono in "assetto da asciutto").

ps per delfino. Non credo che 4 minuti siano imputabili alla differenza di attrito

OT ps2 non so chi di voi è mai sceso dal ghisallo verso Erba in prossimità di asso ...dove c'è la sede del 118 con parcheggiata l'ambulanza e dove in curva ci sono delle strisce pedonali che un annetto fa un aspirante serial killer di ciclisti/motociclisti non contento dell'infausto posizionamento di tali strisce ha deciso non solo di riverniciarle (che prima o dopo doveva accadere) ma di verniciare una bella fetta d'asfalto in Rosso/bordeaux a "tagliare" completamente la sede stradale su cui poi ridipingere le strisce. Ecco, va beh che se uno cadeva era subito assistito (coi tempi che corrono magari ti facevano arrivare l'ambulanza da Erba per errore di coordinamento) e che il sangue sul Bourdoux si vede poco però a 'sto fenomeno un paio di legnate spero gliele abbiano assestate perchè ogni volta che pioveva c'era uno spropositato aumento di vendite di immagini di Padre Pio e c'era gente in bici con la cassetta del pronto soccorso al posto della camera d'aria di scorta.
Avrei un altro genio d'inventiva da nominare ma mi fermo che sono molto OT.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 09/01/2007 alle 11:33
E' una sensazione che ho provato spesso pure io, ma i motivi non sono in grado di spiegarli.
Comunque che ci sia minore attrito mi sembra normale, basta pensare alla differenza che si prova quando si affronta una strada buona e una dissestata.
E poi se la temperatura è fresca, non fredda, credo che la maggior parte dei corridori rendano di più, e viene anche più voglia di spingere e rilanciare la velocità.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 11:42
Originariamente inviato da BJH*

In caso di salita dura ,oltre al maggior peso, se non hai lo stile Basso/Armstrong/Indurain ossia se non sali da seduto e, come me, sei sempre sui pedali, sei nei guai perchè + spingi e + rischi di spiaccicare il muso per terra e allora ti siedi ma il rendimento cala drasticamente perchè non sei abituato a spingere in tal modo


In tal caso però sarebbe opportuno farsi rimettere in sella da un biomeccanico... Io non sono andato da un luminare della materia, solo da uno che se ne intendeva di misure e con un software di dava più o meno la tua posizione... da quando mi ha rimesso in sella io in salita esco fuori sella solo quando il 25 che ho montato non mi basta più, quindi diciamo sopra il 12-13 per cento a occhio...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 14:15
Originariamente inviato da BJH*

se si intende da soli su strada umida e diritta può essere


facevo riferimento proprio ai tratti di strada umida, dritta e senza pozzanghere, altrimenti è chiaro che il bagnato è uno svantaggio notevole.

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 09/01/2007 alle 14:42
Non fa alcuna differenza percettibile tra strada bagnata e strada asciutta, ai fini dell'attrito prodotto dalle ruote che rotolano sull'asfalto (fonte: la fisica). Ergo, la sensazione provata di maggior scorrevolezza è soltanto fuorviante. Anzi, aggiungo, l'attrito asfalto/ruote è del tutto trascurabile nel moto del ciclista. Tradotto significa che il corridore o chi per esso non spende (quasi) nulla per vincere questo attrito.

Alberto

 

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Livello Herman Van Springel




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  postato il 09/01/2007 alle 15:39
yes Antonello immaginavo intendessi quello, era una sottolineatura

Per FRank VDB, il fatto di stare spesso in piedi è una questione d'abitudine + che di posizione. Mi alleno sempre in un certo modo e non posso poi cambiare quando piove. Tra l'altro non son della scuola dei "sempre seduti" e dei mulinatori di rapporti agili per cui anche mentalmente star sempre seduto mi stressa.

 
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Livello Gastone Nencini




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  postato il 09/01/2007 alle 16:31
l'attrito tra due superfici è proporzionale alla natura delle due superfici e dalla forza che preme tra di essi!! ricordate che NON è proporzionale alla grandezza delle superfici di contatto!!

la forza che preme su di essi, sarebbe a dire la forza peso scaturita dalla forza gravitazionale, rimane costante tra asfalto bagnato e asfalto asciutto (poichè il nostro peso non cambia); quindi cambia quel valore che nell'equazione mi modifica la natura delle due superfici!!
quindi l'attrito si modifica però rimane impercettibile nei confronti delle altre forze che agiscono sul movimento!!!!

 

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Demetrio Vilardi

sta firma la devo cambiare

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 17:00
Originariamente inviato da Petacchi

l'attrito tra due superfici è proporzionale alla natura delle due superfici e dalla forza che preme tra di essi!! ricordate che NON è proporzionale alla grandezza delle superfici di contatto!!


quindi una gomma sgonfia non aumenta l'attrito?

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 09/01/2007 alle 18:27
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Petacchi

l'attrito tra due superfici è proporzionale alla natura delle due superfici e dalla forza che preme tra di essi!! ricordate che NON è proporzionale alla grandezza delle superfici di contatto!!


quindi una gomma sgonfia non aumenta l'attrito?


Ciao Antonello, stiamo parlando di attrito tra uno pneumatico che rotola e l'asfalto: per inciso, quando c'è un corpo che rotola su di un altro, si parla di attrito volvente. Esiste una formula generale nel caso di attrito volvente, che pone in relazione la coppia necessaria a mantenere in rotazione il corpo soggetto all'attrito con il peso dello stesso corpo. Questa relazione passa attraverso il coefficiente d'attrito che varia da caso a caso e da materiale a materiale. Nel caso di uno pneumatico ben gonfio su asfalto, questo coefficiente è dell'ordine di 0,000x (dove x sta per un numero x appunto) ed anche meno. Se C(coppia)=f(coefficiente d'attrito)x(moltiplicato per)N(peso del corpo che rotola), si capisce che la coppia per mantenere in rotazione lo pneumatico è una frazione trascurabilissima del peso uomo + bicicletta.

Per lo pneumatico sgonfio, intervengono altri fattori: un diverso coefficiente di attrito e, molto importante anch'esso, la dissipazione di energia prodotta dall'effetto smorzante esercitato dallo pneumatico. L'energia prodotta dalle gambe del ciclista viene in parte dissipata nel comprimere l'aria contenuta nel pneumatico. E' questo, per esempio, il motivo per cui si sono abbandonate (per fortuna) le forcelle ammortizzate alla Parigi-Roubaix.

Ciao,
Alberto

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 09/01/2007 alle 20:42
ma se io metto sulla bici da corsa un alettone dietro, dovrei avere piu tenuta e essere piu aerodinamico no?
 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 09/01/2007 alle 20:51
a sto punto ci metterei pure un bello spoiler e un paio di minigonne tanto per migliorare l'effetto suolo, poi per aumentare la visibilità della bici negli alenamenti serali e in galleria sotto il tubo obliquo monterei anche un bel neon blu

 

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Livello Gianni Bugno




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  postato il 09/01/2007 alle 20:58
Da ciccione motociclista di moto ciccione, posso dire che sul bagnato ci si fa malissimo!

 

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"Quel naso triste come una salita
Quegli occhi allegri da italiano in gita!"

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 09/01/2007 alle 21:17
beh x lo meno i cerchi in lega li ho ci avevo pensato al neon, peccato che nn trovo il modo di sistemare la batteria
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/01/2007 alle 21:21
Originariamente inviato da jhon

ma se io metto sulla bici da corsa un alettone dietro, dovrei avere piu tenuta e essere piu aerodinamico no?


L'aerodinamica influisce molto alle alte velocità e in una bici che mediamente va sotto i 50 Km orari di media non ha senso e poi gli alettoni servono per le quattro ruote infatti nelle moto non ho mai visto un alettone.

 

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 09/01/2007 alle 21:23
semplice... basta che rinunci ad un portaborraccia e al suo posto monti un suporto per una batteria da motorino

P.s. beh immaginavo fosse chiaro si stesse scherzando in ogni caso spero di non vedere mai in giro una cosa del genere, mi farebbe troppo male al cuore!

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 10/01/2007 alle 01:00
esistono le gomme da bagnato? Boh, è un po che ci penso, so che ci sono gomme piu morbide di altre ma di gomme cn scanalature x drenare l'acqua sembra un po strano, avrebbero poca tenuta sull asciutto
 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 10/01/2007 alle 09:05
Originariamente inviato da jhon

esistono le gomme da bagnato? Boh, è un po che ci penso, so che ci sono gomme piu morbide di altre ma di gomme cn scanalature x drenare l'acqua sembra un po strano, avrebbero poca tenuta sull asciutto


La vittoria propone in catalogo il mod diamante pro rain

la shwalbe lo stelvio rain

ma mi sembra che si differenzino più per la mescola della gomma che per il disegno del battistrada che per quanto mi è sembrato vi vedere in entrambi i modeli è liscio nella parte centrale e rigato/puntinato ai lati

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 09:10 by aerials]

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 10/01/2007 alle 09:31
E' assodato quindi che con la piggia non si quadagna nulla, anzi direi che si và più piano, c'è però da dire una cosa per agganciarsi a quanto esplicitamente spiegatoci da Prof:
Il noemico n°1 di un ciclista è la resistenza all'avanzamento, opposta dall'aria, ovvero atmosfera terrestre giusto?
E tutto questo è dimostrato dal fatto che a ruota di un'altra bici si fa molta meno fatica, in coda o in pancia ad un grupopo lanciato ai 50 all'ora in pianura, non si fa affatto fatica.
Quindi mi viene da fare questa considerazione, c'è un'altro fattore che quasi sempre incide ed aggrava questa problematica, il vento!!
Visto che parlate di pioggia, e non di temporali quindi, bisognerebbe fare la considerazione, che con il sole ed il bel tempo, ( almeno dalle mie parti è così) non si è mai in assenza di vento, sistematicamente si creano delle correnti, nelle valli e anche sulle colline per effetto delle termice e delle zone d'ombra, queste correnti, inevitabilmente influenzano a volte positivamente ma il più delle volte negativamente, la resistenza all'avanzamento.
Quando piove, in modo tranquillo quelle pioggierelline primaverili.....
be quasi sempre si è in assenza di vento (questo è facilmente verificabile guardando le goccioline d'acqua che scendono perpendicolarlmente e non vengono trasportate dal vento che appuntop in quelle condizioni non c'è, perchè il cielo è totalmente coperto, e al suolo praticamente non c'è differenza di temperatura...
Probabilmente, è per questo motivo ed in queste condizioni che sotto la pioggia, si riesce ad andare più veloci.... noo?

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 10/01/2007 alle 13:39
Originariamente inviato da aerials


Infine c'è da considerare anche il fatto che una diminuzione di attrito comporta una diminuzione della quantità di potenza che si può trasferire a terra attraverso la ruota motrice senza incorrere in fenomeni di patinamento


Credo che, da un punto di vista fisico, questo sia l'aspetto centrale al di là delle considerazioni legate al "motore" umano che col freddo può perdere colpi. Se la strada è bagnata, diminuisce l'aderenza della ruota all'asfalto e parte della potenza espressa si disperde comportando, a parità delle altre condizioni, un calo della velocità.

 

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"I giovani devono credere in noi. Già da qualche anno l’ambiente è migliorato. E se continuiamo a crederci... Bisogna lanciare il messaggio, dobbiamo far capire che abbiamo voglia di cambiare" Damiano Cunego

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 10/01/2007 alle 13:53
Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da aerials


Infine c'è da considerare anche il fatto che una diminuzione di attrito comporta una diminuzione della quantità di potenza che si può trasferire a terra attraverso la ruota motrice senza incorrere in fenomeni di patinamento


Credo che, da un punto di vista fisico, questo sia l'aspetto centrale al di là delle considerazioni legate al "motore" umano che col freddo può perdere colpi. Se la strada è bagnata, diminuisce l'aderenza della ruota all'asfalto e parte della potenza espressa si disperde comportando, a parità delle altre condizioni, un calo della velocità.


Prof ha dato delle spiegazioni più che eloquenti in riguardo all'attrito tra ruota e asfalto!!!
Ma vi rendete conto di cosa scrivete?!!!!!
La ruota motrice di una bicicletta pattinerebbe su asfalto bagnato e quindi la velocità diminuisce?!!!!!!!!
Ma cosa avete bevuto..... ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahha
se era una battuta è davvero esilarante ahahahahahahahahahahahahahahahaha
se non era una battuta, dimostra tutta la competenza che vi ostinate dimostrare di non avere continuando a parlare di ciclismo, materia a voi a quanto pare sconosciuta........ prendiamone atto

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 10/01/2007 alle 14:04
in quanto laureato in ingegneria un po' di meccanica razinale e di modelazione ho dovuto masticarla, la mia intenzione era di confutare la tesi che la diminuzione di attrito fosse positiva per la prestazione, magari sbaglio ma a parità di potenza espressa se parte viene persa in slittamento la prestazione finale non può che essere peggiore (e se si è abitruati a salire in fuorisela non è così difficile fal slittare la ruota quando il fondo stradale è bagnato)
ragionando per assurdo seguendo tale linea di pensiero si arriverebbe a dire che sul ghiaccio si avrebbero prestazioni, in termini di velocità medie, migliori che sull'asfalto, cio sarebbe vero per le slitte (che si muovono strisciando) ma non lo è per i mezzi su ruote (che rotolano)

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 14:07 by aerials]

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Niente fremiti di gioia. Niente ebbrezza della vittoria.
La mèta raggiunta è già superata
Direi quasi un senso di amarezza per il sogno diventato realtà.
Credo che sarebbe molto più bello poter desiderare per tutta la vita qualcosa,
lottare continuamente per raggiungerla e non ottenerla mai...
L'uomo felice non dovrebbe avere più nulla da dire, più nulla da fare.
Per mio conto preferisco una felicità irragiungibile,
sempre vicina e sempre fuggente.

 
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  postato il 10/01/2007 alle 14:06
Originariamente inviato da aerials

in quanto laureato in ingegneria un po' di meccanica razinale e di modelazione ho dovuto masticarla, la mia intenzione era di confutare la tesi che la diminuzione di attrito fosse positiva per la prestazione, magari sbaglio ma a parità di potenza espressa se parte viene persa in slittamento la prestazione finale non può che essere peggiore (e se si è abitruati a salire in fuorisela non è così difficile fal slittare la ruota quando il fondo stradale è bagnato)


Tranquillo non stai dicendo cose insensate, il tuo discorso fila liscio.

 

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 10/01/2007 alle 14:30
Originariamente inviato da aerials

in quanto laureato in ingegneria un po' di meccanica razinale e di modelazione ho dovuto masticarla, la mia intenzione era di confutare la tesi che la diminuzione di attrito fosse positiva per la prestazione, magari sbaglio ma a parità di potenza espressa se parte viene persa in slittamento la prestazione finale non può che essere peggiore (e se si è abitruati a salire in fuorisela non è così difficile fal slittare la ruota quando il fondo stradale è bagnato)
ragionando per assurdo seguendo tale linea di pensiero si arriverebbe a dire che sul ghiaccio si avrebbero prestazioni, in termini di velocità medie, migliori che sull'asfalto, cio sarebbe vero per le slitte (che si muovono strisciando) ma non lo è per i mezzi su ruote (che rotolano)


Allora, Antonello parlava di strada dritta e pianeggiante, in salita e soprattutto fuorisella, con asfalto bagnato, il pattinamento è più che possibile e quindni è ovvio che la velocità debba diminuire (ricordate duitama95?)
Per il resto, una ruota motrice di una bici da corsa che pattina su asfalto bagnato con un ciclista seduto sopra, è pura fantasia....
ma è chiaro che tu non intendevi questo, ed il mio appunto è ed era rivolto a chi invece sostiene questo.. se si rilegge tutto il 3d lo si capisce bene..Antonello non parlava di salite, ed il 3d lo ha aperto lui, quindi se si risponde ad altri, bisogna quotarli.... altrimenti si esprimonon anche se inconsciamemnte, delle inesattezze. ALmen io credo..

 
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  postato il 10/01/2007 alle 15:16
Originariamente inviato da 53.11

Ma vi rendete conto di cosa scrivete?!!!!!
La ruota motrice di una bicicletta pattinerebbe su asfalto bagnato e quindi la velocità diminuisce?!!!!!!!!
Ma cosa avete bevuto..... ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahha
se era una battuta è davvero esilarante ahahahahahahahahahahahahahahahaha
se non era una battuta, dimostra tutta la competenza che vi ostinate dimostrare di non avere continuando a parlare di ciclismo, materia a voi a quanto pare sconosciuta........ prendiamone atto


Perchè secondo te il fenomeno fisico dell'attrito rientra nell'ambito del ciclismo? Per trovare una soluzione bisogna solo fare una scomposizione di forze.
Poi non ti credere che se si parla di diminuzione d'aderenza si intendono le scene da cartone animato in cui la ruota gira vorticosamente facendo il fumo e la macchina nn si muove...
Un 5% in meno di aderenza non si nota al "tatto" ma solo al cronometro.



 

[Modificato il 10/01/2007 alle 15:19 by ]

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  postato il 10/01/2007 alle 15:28
Originariamente inviato da prof

Non fa alcuna differenza percettibile tra strada bagnata e strada asciutta, ai fini dell'attrito prodotto dalle ruote che rotolano sull'asfalto (fonte: la fisica). Ergo, la sensazione provata di maggior scorrevolezza è soltanto fuorviante. Anzi, aggiungo, l'attrito asfalto/ruote è del tutto trascurabile nel moto del ciclista. Tradotto significa che il corridore o chi per esso non spende (quasi) nulla per vincere questo attrito.

Alberto



Sono d'accordo con te, infatti ho letto che la stragrande maggioranza della forza che il ciclista trasmette sui pedali viene dissipata per vincere la resistenza dell'aria.

@ 53.11 la (eventuale) incompetenza di cui tu accusi alcuni utenti del forum è cosa assai meno grave della tua mancanza di educazione.
Una cosa è il disaccordo, un'altra è la mancanza di rispetto per le opinioni altrui.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 10/01/2007 alle 17:54
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Originariamente inviato da prof

Non fa alcuna differenza percettibile tra strada bagnata e strada asciutta, ai fini dell'attrito prodotto dalle ruote che rotolano sull'asfalto (fonte: la fisica). Ergo, la sensazione provata di maggior scorrevolezza è soltanto fuorviante. Anzi, aggiungo, l'attrito asfalto/ruote è del tutto trascurabile nel moto del ciclista. Tradotto significa che il corridore o chi per esso non spende (quasi) nulla per vincere questo attrito.

Alberto



Sono d'accordo con te, infatti ho letto che la stragrande maggioranza della forza che il ciclista trasmette sui pedali viene dissipata per vincere la resistenza dell'aria.

@ 53.11 la (eventuale) incompetenza di cui tu accusi alcuni utenti del forum è cosa assai meno grave della tua mancanza di educazione.
Una cosa è il disaccordo, un'altra è la mancanza di rispetto per le opinioni altrui.


Ma di quale mancanza di educazione stai parlando!!!!?????
Chi ha detto che non rispetto le opinioni altrui? da dovelo evinci?
Per rispettare le opinini altrui vuol dire dare ragione a tutti?
Io mi sono basato su ciò che ha detto Antonello all'inizio del 3d ed a cosa gli hanno risposto gli altri!!
Prof ha dato una spiegazione PERFETTA e dopo sono arrivate certe affermazioni; ora, se si ha una certa competenza di ciclismo, converrai che non è possibile verificare materialmente la diminuzione di velocità per effetto del pattinamento della ruota motrice di una bici da corsa spinta per giunta da un cicloamatore.... o no??
Antonello all'inizio del post ha parlato di una sua sensazione, io ho provato a dare una spiegazione a quella sua sensazione, altri in altro modo hanno detto la loro, però non puoi negare che quanto detto a proposito della perdita di attrito della ruota motrice ( che al limite può trovare fondamento in salita durante i fuori sella, ma non è a questo che si riferiva Antonello) è davvero esilarante!!
HO detto che se si scherza va bene, altrimenti se non si scherza e lo si afferma si è degli incompetenti, è maleducazione dare dell'incompetente a chi mostra poca competenza di qualcosa???!!!
Se è così allora per non essere "maleducato" come mi definisci tu ( ma potremmo aprire un dibattito anche sul quanto sia educato intervenire e dare del maleducato a chi fa una affermazione non su noi stessi ma su una terza persona.. e non ne usciremmo più...., il tutto è sempre molto soggettivo) è meglio che dia ragione a tutti anche quando penso che non sia così? La Falsità la trovi una dimostrazione di buona educazione??!!!
Mi dispiace, ma non fa parte della mia cultura....
Tempo fa "un utente a caso" si imbarcò in una discussione sul carbonio, e per giustificare una sua tesi ( che al momento non ricordo) portò a paragone a suo dire, dell'utitlizzo del carbonio per la costruzione dei telai dei Go kart, bene io lo "contraddissi" dicendogli che aveva detto una stupidagine perchè sostenevo che tutti i go kart al top sono costruiti con tubi in acciaio e non carbonio, anche li l'utente mi diede del maleducato.... ora so per certo che telai in carbonio di go kart non esistono... strano concetto di educazione!!!
Posso sparare cazzate e non sono un maleducato... se però qualcuno mi fa notare che ho detto una cazzata, lui si è un maleducato.. davvero molto strano.....
Ora venitemi a dire che ci sono modi e modi..... se uno dice una stupidagine la dice e se ne prende le responsabilità, come glie lo dici che ha detto una stupidagine? come glie lo dici che si dimostra poco competente della materia? Che è un incompetente...

 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 10/01/2007 alle 17:58
Originariamente inviato da W00DST0CK76

In salita si va sicuramente più forte, soprattutto chi pedala sempre in piedi, alzandosi sui pedali invece la ruota slitta.
In pianura ad alte velocità credo che la minor penetrazione aereodinamica determitata dalla pioggia e dall'aria più umida possa influire in modo


Ecco, anche questa non mi sembra una cosa detta con tanto senno, però l'avevo preso come un errore di battitura, ma visto che mi dai del maleducato........ me la spieghi questa per cortesia??

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 10/01/2007 alle 19:19
53.11 partendo dal fatto che ho una certa autostima accompagnata da un naturale predisposizione all'autocritica non mi turba particolarmente sentirmi dare dell'incompentente in un forum.
Cosa che mi da fastidio è piuttosto è sentirmelo dire e contemporanemente accorgermi che chi me lo dice supporta grossomodo le mie tesi ma non ha copreso ciò che volevo dire.
Per quanto mi riguarda infatti da quanto ho capito ti sei limitato a leggere uno stralcio di frase quotata da un'altro utente, visto che tale affermazione ti ha colpito a tal punto per la sua irrazionalità avresti dovuto ripercorrere il 3d dal suo inizio e certamente ti saresti accorto che contestualizzata e nella sua interezza la frase era una risposta ad un intervento precedente nel quale l'autore affermava che compiendo la stessa salita nell'arco di una settimana aveva notato un miglioramento di 4 minuti primi affrontandola con la pioggia.
Non condividendo tale convizione al posto che bollarla come ridicola ho preferito confutarla facendo notare che pur considerando rilevante la variazione di attrito tale diminuzione va a discapito del rendimento e non a favore, non ho quantificato la potenza in gioco ho solo afermato che tale quantità gioca contro e non a favore.
Poi tutto è relativo, per slittamento non si intende che la ruota si mette a girare vorticosamente alzando nuvole di fumo come quella della moto di valentino dopo un gp vittorioso ma piuttosto uno spostamento relativo tra i punti di contatto asfalto/gomma (che raggiunge il valore di qualche grado con strada viscida e ruota scarica) condizione che quidi si discosta da quella ideale nel quale non vi è spostamento relativo tra i due punti di contatto (quindi detto rotolamento senza strisciamento) e di conseguenza non vi è dissipazione di potenza.
Dall'analisi che ho fatto risulta che l'atrito tra asfalto e ruota è positivo in quanto al suo crescere ci si avvicina al caso ideale (assenza di attrito ghiaccio rendimento nullo, asfalto scabro dissipazioni trascurabili) resistenza al rotolamento è casomai da ricercare nei fenomeni dissipativi quali la compressione del gas di gonfiaggio e della gomma dei copertoni.
A questo punto potrei dire che si risparmierebbe energia gonfiando le gomme con una gas mono o biatomico pittosto che con una miscela di gas poliatomici quale è l'aria atmosferica o le bombolette di co2, in tal caso potresti farmi notare che starei esagerando con l'approfondimento dell'analisi in quanto pur essendoci un risparmio valutabile sarebbe trascurabile in relazione alle approssimazioni utilizzate e la spesa necessaria non vale il risultato, ma di certo non puoi dirmi che ciò che dico non ha fondamento fisico.
Secondo quando ti accorgi che qualcuno dice una cosa che per lui ha senso ma per te è ridicola dovresti prima accertarti di aver capito ciò che vuol dire realmente e nel caso stia veramente dicendo una cosa infondata cercare di convincerlo della tua tesi adducendodelle valide argomentazioni, questo è quello che io intendo un confronto educato e costruttivo sbeffegiare le idee di una persona non credo sia altrettanto costruttivo, qui sta la differenza che io avverto tra i tuoi intereventi e quelli di proff

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 19:45 by aerials]

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Niente fremiti di gioia. Niente ebbrezza della vittoria.
La mèta raggiunta è già superata
Direi quasi un senso di amarezza per il sogno diventato realtà.
Credo che sarebbe molto più bello poter desiderare per tutta la vita qualcosa,
lottare continuamente per raggiungerla e non ottenerla mai...
L'uomo felice non dovrebbe avere più nulla da dire, più nulla da fare.
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 10/01/2007 alle 20:05
Originariamente inviato da aerials

53.11 partendo dal fatto che ho una certa autostima accompagnata da un naturale predisposizione all'autocritica non mi turba particolarmente sentirmi dare dell'incompentente in un forum.
Cosa che mi da fastidio è piuttosto è sentirmelo dire e contemporanemente accorgermi che chi me lo dice supporta grossomodo le mie tesi ma non ha copreso ciò che volevo dire.
Per quanto mi riguarda infatti da quanto ho capito ti sei limitato a leggere uno stralcio di frase quotata da un'altro utente, visto che tale affermazione ti ha colpito a tal punto per la sua irrazionalità avresti dovuto ripercorrere il 3d dal suo inizio e certamente ti saresti accorto che contestualizzata e nella sua interezza la frase era una risposta ad un intervento precedente nel quale l'autore affermava che compiendo la stessa salita nell'arco di una settimana aveva notato un miglioramento di 4 minuti primi affrontandola con la pioggia.
Non condividendo tale convizione al posto che bollarla come ridicola ho preferito confutarla facendo notare che pur considerando rilevante la variazione di attrito tale diminuzione va a discapito del rendimento e non a favore, non ho quantificato la potenza in gioco ho solo afermato che tale quantità gioca contro e non a favore.
Poi tutto è relativo, per slittamento non si intende che la ruota si mette a girare vorticosamente alzando nuvole di fumo come quella della moto di valentino dopo un gp vittorioso ma piuttosto uno spostamento relativo tra i punti di contatto asfalto/gomma (che raggiunge il valore di qualche grado con strada viscida e ruota scarica) condizione che quidi si discosta da quella ideale nel quale non vi è spostamento relativo tra i due punti di contatto (quindi detto rotolamento senza strisciamento) e di conseguenza non vi è dissipazione di potenza.
Dall'analisi che ho fatto risulta che l'atrito tra asfalto e ruota è positivo in quanto al suo crescere ci si avvicina al caso ideale (assenza di attrito ghiaccio rendimento nullo, asfalto scabro dissipazioni trascurabili) resistenza al rotolamento è casomai da ricercare nei fenomeni dissipativi quali la compressione del gas di gonfiaggio e della gomma dei copertoni.
A questo punto potrei dire che si risparmierebbe energia gonfiando le gomme con una gas mono o biatomico pittosto che con una miscela di gas poliatomici quale è l'aria atmosferica o le bombolette di co2, in tal caso potresti farmi notare che starei esagerando con l'approfondimento dell'analisi in quanto pur essendoci un risparmio valutabile sarebbe trascurabile in relazione alle approssimazioni utilizzate e la spesa necessaria non vale il risultato, ma di certo non puoi dirmi che ciò che dico non ha fondamento fisico.
Secondo quando ti accorgi che qualcuno dice una cosa che per lui ha senso ma per te è ridicola dovresti prima accertarti di aver capito ciò che vuol dire realmente e nel caso stia veramente dicendo una cosa infondata cercare di convincerlo della tua tesi adducendodelle valide argomentazioni, questo è quello che io intendo un confronto educato e costruttivo sbeffegiare le idee di una persona non credo sia altrettanto costruttivo, qui sta la differenza che io avverto tra i tuoi intereventi e quelli di proff


no scusami, se guardi bene avevo già corretto il tiro e scritto che quello che sostieni per ciò che riguarda la salita è condivisibile, non lo è in pianura, ed ho ammesso che non ce l'avevo contro di te,, se così ti è sembrato ti chiedo scusa,, ma mi paeva di averlo già chiarito.

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 10/01/2007 alle 20:37
non preoccuparti non me la sono presa

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/01/2007 alle 21:05
Originariamente inviato da Claudio82

Perchè secondo te il fenomeno fisico dell'attrito rientra nell'ambito del ciclismo?


secondo me ci rientra eccome!
Quando si passa dall'asfalto liscio all'asfalto rugoso e rovinato, la differenza si capisce al volo: non parliamo poi dei sanpietrini o addirittura del pavè.

 

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 10/01/2007 alle 21:28
Originariamente inviato da antonello64

secondo me ci rientra eccome!
Quando si passa dall'asfalto liscio all'asfalto rugoso e rovinato, la differenza si capisce al volo: non parliamo poi dei sanpietrini o addirittura del pavè.


Quandi si parla di superfici dissestate (come il pavè) entrano in gioco altri fenomeni che conocrrono a diperdere energia elencandoli:

Quando l'altezza delle macrocabrezze diviene rilevante rispetto al raggio della ruota quest'ultima per avanzare deve spendere energia per scalare queste microasperita, fenomeno che diviene rilevante se le asperità son vere e proprie buche .
Il fenomeno più evidente, specie con l'aumentare della velocita e in sistemi poco smorzanti, è quello che percorrendo strade dissestate la bicicletta sobbalzi, nei brevi istanti in cui la ruota posteriore non tocca terra viene sprecata energia facendola girare a vuoto, se poi si considera anche il fatto che in queste condizioni condurre la bici è più impegnativo la velocità risulta minore

 

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  postato il 10/01/2007 alle 21:32
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Claudio82

Perchè secondo te il fenomeno fisico dell'attrito rientra nell'ambito del ciclismo?


secondo me ci rientra eccome!
Quando si passa dall'asfalto liscio all'asfalto rugoso e rovinato, la differenza si capisce al volo: non parliamo poi dei sanpietrini o addirittura del pavè.


L'attrito e la gravità rientrano in tutte le attività dell'uomo.

Cmq sulla strada bagnata nn mi avete convinto. Se io pedalo sui rulli o su una cyclette, pur esercitando una forza motrice non mi muovo rispetto al punto dello spazio in cui mi trovavo prima di esercitare quella forza. Perchè? Perchè è nulla l'aderenza tra suolo e ruota. Cioè la principale componente del moto di una bici è data dalla forza riversata sui pedali. Però questa forza per far muovere la bici necessita di potersi riversare sul suolo. L'aderenza ruota-asfalto è quindi fondamentale nel moto perchè è l'unica via attraverso la quale la forza del ciclista si tramuta in moto. Una variazione in questo punto dovrebbe riversarsi interamente sulla forza scaricata al suolo dalla ruota e quindi sulla velocità.
Poi è dal pomeriggio che mi balena un'idea per la testa: ma può essere che un'eventuale presenza di acqua sull'asfalto allunghi il periodo morto della pedalata?

 

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