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Autore: Oggetto: Curiosità in bici sul bagnato

Livello Fausto Coppi




Posts: 4035
Registrato: Jan 2006

  postato il 16/01/2007 alle 11:59
Sono utili quando si dicentra la ruota in modo che non vada a toccare la ruota con i pattini

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
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"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
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  postato il 16/01/2007 alle 12:17
Originariamente inviato da Andrea_Web

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...per Campagnolo invece si sposta (non ricordo se verso destra o sinistra) il piolino dietro alla leva...


E' dal '97 che non uso Campagnolo, se non ricordo male si sposta verso dx o verso sx, dipende dalla leva...in pratica il piolino va spostato verso l'esterno.
I Campagnolisti mi correggano.


Hai ragione, il piolino si sposta verso l'esterno.
Non credo che allentare la tensione delel molle dei freni corrisponda ad un tentativo di suicidio, altrimenti non sarei qui a raccontarlo
E' un rimedio di utilità soggettiva, quando sono sul bagnato ho sempre un po paura di "inchiodare" e far slittare le ruote, così preferisco una frenata un po più graduale.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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  postato il 16/01/2007 alle 12:47
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...per Campagnolo invece si sposta (non ricordo se verso destra o sinistra) il piolino dietro alla leva...

E' dal '97 che non uso Campagnolo, se non ricordo male si sposta verso dx o verso sx, dipende dalla leva...in pratica il piolino va spostato verso l'esterno.
I Campagnolisti mi correggano.


Hai ragione, il piolino si sposta verso l'esterno.
Non credo che allentare la tensione delel molle dei freni corrisponda ad un tentativo di suicidio, altrimenti non sarei qui a raccontarlo
E' un rimedio di utilità soggettiva, quando sono sul bagnato ho sempre un po paura di "inchiodare" e far slittare le ruote, così preferisco una frenata un po più graduale.

concordo anche se non ricordo se esterno o interno ma si vede
benissimo che la pinza si allarga.
Serve quando si deve levare la ruota o quando quest'ultima e'
scampanata (o montata male) ed il cerchine tocca il freno.

 

[Modificato il 16/01/2007 alle 12:51 by pedalando]

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/01/2007 alle 13:33
Ma non è che la ruota facendo meno aderenza quando noi pedaliamo perdiamo qualche cm a giro di ruota?

 

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  postato il 16/01/2007 alle 17:40
quando slitti si'

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 16/01/2007 alle 22:20
in discesa sul bagnato io praticamente non utilizzo mai il freno dietro xke ho paura di perdere aderenza, mi basta frenare mentre la bici è dritta con decisione sull anteriore, invece sull asciutto tendo ad arrivare lungo in curva (frenando poco mentre la bici è dritta) e poi pinzo con decisione sopratutto il dietro, voi? avete qualke tecnica particolare?
 
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  postato il 17/01/2007 alle 00:07
frenare con l'anteriore non mi sembra una cosa molto
consigliabile, neanche in moto.
Se si blocca la ruota dietro, sbandi, ma puoi riuscire a non cadere;
se si blocca l'anteriore ti trovi per terra senza neanche avere
il tempo di capire....

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 17/01/2007 alle 22:56
si xò considerando che il freno dietro rallenta poco e è facile bloccare la gomma andando in derapata invece fin che la bici è dritta si puo rallentare bene con quello davanti, ovvio che appena inizi a curvare piegandoti molli quello davanti,(io x le discese sono negato, solo con qualke corridore davanti che mi fa le traiettorie riesco a restare agganciato ma a fatica, se sono in coda al gruppo mi stacco sicuramente)
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2007 alle 23:46
Originariamente inviato da pedalando

frenare con l'anteriore non mi sembra una cosa molto
consigliabile, neanche in moto.
Se si blocca la ruota dietro, sbandi, ma puoi riuscire a non cadere;
se si blocca l'anteriore ti trovi per terra senza neanche avere
il tempo di capire....


Può sembrare illogico, ma in moto si frena maggiormente con l'anteriore che con il posteriore!
In condizioni di asciutto sto addottando tecniche motociclistiche in bici...i risultati arrivano, ma devo affinare qualcosina perchè ultimamente sto controllando da vicino molti guard rail...

 

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http://www.nicolascattolin.com
Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
If you don't have the balls to brake late then that is your problem. L.H. to K.R.

 
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  postato il 18/01/2007 alle 00:18
si rischia anche di piu'con lánteriore....

 

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  postato il 18/01/2007 alle 10:12
Ho sempre sentito che la forza frenante va ripartita nel seguente modo: 70% anteriore, 30% posteriore, se non ricordo male lo disse anche Cassani durante una telecronica, probabilmente però sul bagnato le cose cambiano.
In discesa in particolare, il peso è spostato in avanti e quindi occorre una frenata anteriore più potente, non a caso i freni Campagnolo presentano una differenza importante, monofulcro i posteriori, doppio fulcro gli anteriori.
Alcuni corridori, soprattutto i belgi (se non ricordo male) hanno l'abitudine di montare il freno anteriore a destra per avere una maggiore prontezza nelal frenata, naturalmente il discorso è valido solo per i destrimani.

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 18/01/2007 alle 19:41
in moto si utilizza solamente l'anteriore e il freno motore, quello posteriore viene usato allo stop o ai semafori x fermarsi totalmente ,in bici piu o meno è lostesso poi dipende dalla tecnica che ha ogniuno. Piu che in discesa è difficile frenare stando in centro gruppo se uno nn è abituato, ogni tanto si fanno di quei rallentoniiiiiiiiii, una volta sono volato con la ruota dietro in su xke nn ho frenato e ho sbattuto contro quello davanti, alla gibernau
 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 18/01/2007 alle 20:58
testo tratto dal sito http://www.guidorubino.com/

Gestire la frenata
Si tratta di un momento molto delicato. Imprimere una "accelerazione negativa" alla bicicletta può essere un'operazione facile, i ciclisti la fanno d'istinto, ma non sempre le condizioni sono ideali.
Una brusca decelerazione, al di là delle sollecitazioni subite dalle parti chiamate in causa provoca una forte sbilanciamento delle forze richiedendo una completa reimpostazione degli equilibri dinamici da parte del ciclista.
La frenata sposta il peso sulla ruota anteriore in maniera più o meno brusca. Da questo deriva che il freno maggiormente sollecitato sia quello anteriore. Si tratta di una esperienza piuttosto comune: anche sulle automobili i freni maggiormente sollecitati sono gli anteriori.
Per questo motivo la prima regola da seguire in una frenata ideale è utilizzare maggiormente il freno anteriore. La ruota davanti, caricandosi di peso, è quella che incide di più nella decelerazione, e più frena e più aumenta l'aderenza a terra e quindi l'efficacia della frenata, ecco perché questo freno viene, in certi casi potenziato rispetto al posteriore. Proprio questo freno ha però una importanza fondamentale: aiuta a guidare la bici.
Si consideri, tanto per cominciare, che arrivare al bloccaggio della ruota posteriore è relativamente facile (proprio per quanto detto poco sopra poiché il peso, spostandosi in avanti, alleggerisce la ruota motrice di aderenza sul terreno). Il bloccaggio della ruota posteriore è però facilmente gestibile dal ciclista, ben diversa è la situazione nel caso di bloccaggio della ruota anteriore. Un'eventualità del genere rende praticamente certa la caduta: un alleggerimento sull'anteriore fa mancare al ciclista l'appoggio maggiore e gestire l'equilibrio diventa molto complicato.
Come frenare allora?
Il modo migliore è quindi gestire adeguatamente i due freni. Se il fondo stradale è ideale e si è su una traiettoria rettilinea si può tranquillamente abbondare sul freno anteriore non dimenticandosi comunque del posteriore. Molto utile risulta spostare il peso all'indietro arrivando quasi ad uscire di sella per tenere il più possibile attaccata a terra la ruota posteriore.
Se si deve frenare in curva bisogna usare parecchia cautela nell'utilizzo del freno anteriore. In caso di emergenza meglio allora addrizzare un attimo la bici, dare un colpo secco ai freni e poi completare la curva. Non si seguirà certo una traiettoria ideale ma si avrà la possibilità di decelerare maggiormente.

Gestire i freni
In linea generale meno si surriscaldano i pattini freni (e i cerchi) e meglio è. Per questo motivo i corridori professionisti frenano con piccoli ma decisi colpetti sui freni preferibili a "pattinate" continue e prolungate. L'alta temperatura modifica le chimiche dei tacchetti facendone perdere di qualità. Chi utilizza coperture tubolari (che vengono incollate al cerchio tramite un apposito mastice e non incastrate meccanicamente come per i copertoncini) deve evitare surriscaldamenti eccessivi che possono compromettere la tenuta del tubolare stesso sul cerchio.
Ancora più evidente il rischio di surriscaldamento nel caso si utilizzino cerchi in carbonio con piste frenanti sempre in fibra. Il carbonio disperde molto poco il calore e le temperature tendono a salire enormemente. È importante allora utilizzare pattini freni di tipo speciale.

Se piove
L'aumento di viscidità della strada con la pioggia è evidente. Ovvio quindi elevare a potenza la prudenza e la gestione della frenata tra anteriore e posteriore di cui abbiamo detto sopra. Diversa è però la gestione dei freni dal punto di vista termico. Con la pioggia non c'è praticamente rischio di surriscaldamenti, anzi conviene pulire le piste frenanti in anticipo sulla frenata vera e propria. Per "pulire" i cerchi conviene allora appoggiare i pattini qualche secondo prima della frenata in modo da avere il miglior attrito quando serve.

Il carbonio e la pioggia
I cerchi con piste frenanti in fibra non sono l'ideale con la pioggia. Questo però non significa che non si possano utilizzare. Meglio avere comunque qualche attenzione in più. Più obbligatorio che mai è allora l'utilizzo di pattini freni appositi. Pattini tradizionali provocano sbilanciamenti pericolosissimi: si passa da una fase in cui l'attrito è praticamente nullo col cerchio bagnato, ad un momento in cui l'attrito diventa massimo, senza vie di mezzo. In pratica ci si trova, in maniera imprevedibile, da una bici praticamente senza freni ad una bici con le ruote bloccate: pessime conseguenze!
I pattini in materiali non gommosi evitano questo inconveniente ma un po' i attenzione in più è comunque necessaria.

 

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Niente fremiti di gioia. Niente ebbrezza della vittoria.
La mèta raggiunta è già superata
Direi quasi un senso di amarezza per il sogno diventato realtà.
Credo che sarebbe molto più bello poter desiderare per tutta la vita qualcosa,
lottare continuamente per raggiungerla e non ottenerla mai...
L'uomo felice non dovrebbe avere più nulla da dire, più nulla da fare.
Per mio conto preferisco una felicità irragiungibile,
sempre vicina e sempre fuggente.

 
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