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Curiosità in bici sul bagnato
antonello64 - 08/01/2007 alle 23:44

quando mi capita di andare in bici sotto la pioggia, ho la sensazione di andare più forte (naturalmente nei tratti di asfalto dove non ci sono pozzanghere), sembra che la ruota scorra più facilmente. E' un'impressione mia, oppure sull'asfalto bagnato l'attrito diminuisce veramente e si va più veloci?


EugeRambler - 09/01/2007 alle 00:02

ecco una domanda che mi terrà sveglio fino a tardi anche stasera :P a pensarci bene, vengono in mente due risposte, esattamente opposte: -sì, si va più veloci per una sorta di acqua planning continuo che permette alle ruote di scivolare meglio sulla sottilissima pellicola d'acqua tra copertone e strada, evitando l'attrito dell'asfalto. -no, si va più piano perchè la resistenza dell'acqua è maggiore di quella di aria e asfalto, che cmq non spariscono, anzi si sommano. :boh:

 

[Modificato il 09/01/2007 alle 00:06 by EugeRambler]


Lore_88 - 09/01/2007 alle 00:02

Non sono un genio della fisica ma, sì, l'attrito fra la ruota e l'asfalto diminuisce. Anche se non credo in modo così considerevole da far andare sensibilmente più veloci. Io sinceramente non ci ho mai fatto caso.


omar - 09/01/2007 alle 00:21

[quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] ecco una domanda che mi terrà sveglio fino a tardi anche stasera :P a pensarci bene, vengono in mente due risposte, esattamente opposte: -sì, si va più veloci per una sorta di acqua planning continuo che permette alle ruote di scivolare meglio sulla sottilissima pellicola d'acqua tra copertone e strada, evitando l'attrito dell'asfalto. [/quote] Io sono piu per questa risposta, con l'acqua l'aderenza all'asfalto diminuisce notevolmente infatti quando si affrontano le curve la bici parte se non si va piano.


strongale - 09/01/2007 alle 07:38

A me invece sembra di andare più piano (anche se più piano di come vado è difficile). Non capisco niente di fisica ma l'attrito mi sembra maggiore, specialmente quando la strada si allaga.


robby - 09/01/2007 alle 08:07

ho la sensazione di andare + forte, soprattutto in salita, perchè il cattivo tempo in salita mi esalta...ma in discesa sembro Basso quando scendeva dal San Carlo :( :D:D


Andrea_Web - 09/01/2007 alle 08:09

Secondo me si va più forte.


Delfino - 09/01/2007 alle 09:14

Io vi porto il mio esempio personale: Qualche anno fa, per allenarmi in vista di una gara, ho percorso 2 volte in una settimana la Roncola (Bg) la prima volta pioveva, mentre la seconda volta c'era il sole; con la pioggia ci ho messo quasi 4 minuti meno che col sole, quindi anche secondo me con la pioggia si va leggermente più forte


W00DST0CK76 - 09/01/2007 alle 09:35

In salita si va sicuramente più forte, soprattutto chi pedala sempre in piedi, alzandosi sui pedali invece la ruota slitta. In pianura ad alte velocità credo che la minor penetrazione aereodinamica determitata dalla pioggia e dall'aria più umida possa influire in modo sensibile, magari si riesce ad andare più veloci per la fretta di tornare a casa al caldo! :) C'è anche da dire però che con la pioggia la resa muscolare tende a ridursi quindi può anche essere possibile andare più forte ma per un arco di tempo limitato.


aerials - 09/01/2007 alle 09:53

per quanto ne so io con la pioggia l'atrito tra copertura e asfalto diminuisce, specie quando inizia a piovere dopo un periodo di bel tempo in quanto si forma una patina composta da polvere di gomma, olio minerale ecc, invece dopo un po' che piove le strade si "lavano" e la situazione tenuta di strada (quindi atrito) migliora. Passando in una pozzanghera, dove l'acqua non è più un velo ma arriva a lambire il cerchio, la resistenza al rotolamento è maggiore ma non tanto per l'aumento del'attrito tra copertura e asfalto ma piuttosto per l'aumento della resistenza aereodinamica dovuta all'avanzamento in un fluido che è notevolmente più denso e viscoso dell'aria. Parlare di acquaplaning per le biciclette è, sempre a mio paree, un po' eccessivo in quanto la sezione delle coperture e la velocità del mezzo non sono sufficienti a permettere all'acqua di esercitare una forza di sollevamento tale da far perdere accopiamento tra la strada e il pneumatico. Infine c'è da considerare anche il fatto che una diminuzione di attrito comporta una diminuzione della quantità di potenza che si può trasferire a terra attraverso la ruota motrice senza incorrere in fenomeni di patinamento (cosa ancora più evidente se si procede in fuorisella), per questo credo che le migliori prestazioni in salita effettuate con la pioggia rispetto che con il sole siano più da imputare al fatto che sia più facile mantenere bassa la temperatura corporea e quindi si riesca a spingere di più (specie sulle salite esposte a sud come la Roncola :Od: )


Frank VDB - 09/01/2007 alle 10:14

Boh! E' una bella domanda! Forse la sensazione di maggiore velocità è dovuta alla sensazione di minor controllo del mezzo? O è una mia impressione visto che me la faccio addosso ogni volta che devo affrontare una strada anche solo leggermente inumidita?


prof - 09/01/2007 alle 10:14

Attenzione, ragazzi, l'attrito delle ruote sull'asfalto è ben poca cosa rispetto alla resistenza aerodinamica offerta dall'aria all'avanzamento del complesso uomo/bicicletta. Se gli pneumatici sono ben gonfiati (7/8 bar) l'attrito ruota/asfalto è decisamente trascurabile anche in sede di calcolo. La resistenza al moto, che è perciò solo aerodinamica, aumenta invece soltanto all'aumentare della velocità: piu' precisamente aumenta con il quadrato della velocità. Il che significa che un piccolo aumento di velocità provoca un grande aumento di resistenza (in ragione appunto del quadrato della velocità). Si può perciò concludere che la sensazione provata (che condivido) è soltanto tale. Ciao, Alberto


BJH* - 09/01/2007 alle 11:16

se si intende da soli su strada umida e diritta può essere ma in gara sotto l'acqua si va più piano perchè troppi sono i fattori sfavorevoli rispetto all'eventuale guadagno. Aderenza in curva al limite dell'infarto, frenata da "ma li ho montati i freni?", ripartenza dopo le curve simile ad un allucinante camminata sulle uova. In caso di salita dura ,oltre al maggior peso, se non hai lo stile Basso/Armstrong/Indurain ossia se non sali da seduto e, come me, sei sempre sui pedali, sei nei guai perchè + spingi e + rischi di spiaccicare il muso per terra e allora ti siedi ma il rendimento cala drasticamente perchè non sei abituato a spingere in tal modo(non parliamo delle discese ...nelel gran fondo in cima alle salite oltre al ristoro pare vogliano mettere fogli in cui chi si butta nelle discese deve foirmare un'esplicita liberatoria e se non firma lo fermano). Anche stare a ruota è un grosso problema e li la differenza asciutto/bagnato è drastica. Si spendono poi + energie mentali perchè ci sono + rischi, perchè si è in una condizione meno usuale del solito e perchè ogni tanto ci si chiede " ma chi me la fatto fare di partire sotto l'acqua?" e infine normalmente se non si aspira al suicidio si tengono le gomme un pelo + sgonfie (i guai infatti si hanno quando parti che non piove e poi ti becchi l'acquazzone o, peggio ancora, quella pioggerellina che non spazza via lo sporco dalla strada ma lo trasforma in "sapone" e tutti sono in "assetto da asciutto"). ps per delfino. Non credo che 4 minuti siano imputabili alla differenza di attrito OT ps2 non so chi di voi è mai sceso dal ghisallo verso Erba in prossimità di asso ...dove c'è la sede del 118 con parcheggiata l'ambulanza e dove in curva ci sono delle strisce pedonali che un annetto fa un aspirante serial killer di ciclisti/motociclisti non contento dell'infausto posizionamento di tali strisce ha deciso non solo di riverniciarle (che prima o dopo doveva accadere) ma di verniciare una bella fetta d'asfalto in Rosso/bordeaux a "tagliare" completamente la sede stradale su cui poi ridipingere le strisce. Ecco, va beh che se uno cadeva era subito assistito (coi tempi che corrono magari ti facevano arrivare l'ambulanza da Erba per errore di coordinamento) e che il sangue sul Bourdoux si vede poco però a 'sto fenomeno un paio di legnate spero gliele abbiano assestate perchè ogni volta che pioveva c'era uno spropositato aumento di vendite di immagini di Padre Pio e c'era gente in bici con la cassetta del pronto soccorso al posto della camera d'aria di scorta. Avrei un altro genio d'inventiva da nominare ma mi fermo che sono molto OT.


mont ventoux - 09/01/2007 alle 11:33

E' una sensazione che ho provato spesso pure io, ma i motivi non sono in grado di spiegarli. Comunque che ci sia minore attrito mi sembra normale, basta pensare alla differenza che si prova quando si affronta una strada buona e una dissestata. E poi se la temperatura è fresca, non fredda, credo che la maggior parte dei corridori rendano di più, e viene anche più voglia di spingere e rilanciare la velocità.


Frank VDB - 09/01/2007 alle 11:42

[quote][i]Originariamente inviato da BJH* [/i] In caso di salita dura ,oltre al maggior peso, se non hai lo stile Basso/Armstrong/Indurain ossia se non sali da seduto e, come me, sei sempre sui pedali, sei nei guai perchè + spingi e + rischi di spiaccicare il muso per terra e allora ti siedi ma il rendimento cala drasticamente perchè non sei abituato a spingere in tal modo [/quote] In tal caso però sarebbe opportuno farsi rimettere in sella da un biomeccanico... Io non sono andato da un luminare della materia, solo da uno che se ne intendeva di misure e con un software di dava più o meno la tua posizione... da quando mi ha rimesso in sella io in salita esco fuori sella solo quando il 25 che ho montato non mi basta più, quindi diciamo sopra il 12-13 per cento a occhio...


antonello64 - 09/01/2007 alle 14:15

[quote][i]Originariamente inviato da BJH* [/i] se si intende da soli su strada umida e diritta può essere [/quote] facevo riferimento proprio ai tratti di strada umida, dritta e senza pozzanghere, altrimenti è chiaro che il bagnato è uno svantaggio notevole.


prof - 09/01/2007 alle 14:42

Non fa alcuna differenza percettibile tra strada bagnata e strada asciutta, ai fini dell'attrito prodotto dalle ruote che rotolano sull'asfalto (fonte: la fisica). Ergo, la sensazione provata di maggior scorrevolezza è soltanto fuorviante. Anzi, aggiungo, l'attrito asfalto/ruote è del tutto trascurabile nel moto del ciclista. Tradotto significa che il corridore o chi per esso non spende (quasi) nulla per vincere questo attrito. Alberto


BJH* - 09/01/2007 alle 15:39

yes Antonello immaginavo intendessi quello, era una sottolineatura ;) Per FRank VDB, il fatto di stare spesso in piedi è una questione d'abitudine + che di posizione. Mi alleno sempre in un certo modo e non posso poi cambiare quando piove. Tra l'altro non son della scuola dei "sempre seduti" e dei mulinatori di rapporti agili per cui anche mentalmente star sempre seduto mi stressa.


Petacchi - 09/01/2007 alle 16:31

l'attrito tra due superfici è proporzionale alla natura delle due superfici e dalla forza che preme tra di essi!! ricordate che NON è proporzionale alla grandezza delle superfici di contatto!! la forza che preme su di essi, sarebbe a dire la forza peso scaturita dalla forza gravitazionale, rimane costante tra asfalto bagnato e asfalto asciutto (poichè il nostro peso non cambia); quindi cambia quel valore che nell'equazione mi modifica la natura delle due superfici!! quindi l'attrito si modifica però rimane impercettibile nei confronti delle altre forze che agiscono sul movimento!!!!


antonello64 - 09/01/2007 alle 17:00

[quote][i]Originariamente inviato da Petacchi [/i] l'attrito tra due superfici è proporzionale alla natura delle due superfici e dalla forza che preme tra di essi!! ricordate che NON è proporzionale alla grandezza delle superfici di contatto!! [/quote] quindi una gomma sgonfia non aumenta l'attrito?


prof - 09/01/2007 alle 18:27

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Petacchi [/i] l'attrito tra due superfici è proporzionale alla natura delle due superfici e dalla forza che preme tra di essi!! ricordate che NON è proporzionale alla grandezza delle superfici di contatto!! [/quote] quindi una gomma sgonfia non aumenta l'attrito? [/quote] Ciao Antonello, stiamo parlando di attrito tra uno pneumatico che rotola e l'asfalto: per inciso, quando c'è un corpo che rotola su di un altro, si parla di attrito volvente. Esiste una formula generale nel caso di attrito volvente, che pone in relazione la coppia necessaria a mantenere in rotazione il corpo soggetto all'attrito con il peso dello stesso corpo. Questa relazione passa attraverso il coefficiente d'attrito che varia da caso a caso e da materiale a materiale. Nel caso di uno pneumatico ben gonfio su asfalto, questo coefficiente è dell'ordine di 0,000x (dove x sta per un numero x appunto) ed anche meno. Se C(coppia)=f(coefficiente d'attrito)x(moltiplicato per)N(peso del corpo che rotola), si capisce che la coppia per mantenere in rotazione lo pneumatico è una frazione trascurabilissima del peso uomo + bicicletta. Per lo pneumatico sgonfio, intervengono altri fattori: un diverso coefficiente di attrito e, molto importante anch'esso, la dissipazione di energia prodotta dall'effetto smorzante esercitato dallo pneumatico. L'energia prodotta dalle gambe del ciclista viene in parte dissipata nel comprimere l'aria contenuta nel pneumatico. E' questo, per esempio, il motivo per cui si sono abbandonate (per fortuna) le forcelle ammortizzate alla Parigi-Roubaix. Ciao, Alberto


jhon - 09/01/2007 alle 20:42

ma se io metto sulla bici da corsa un alettone dietro, dovrei avere piu tenuta e essere piu aerodinamico no?


aerials - 09/01/2007 alle 20:51

a sto punto ci metterei pure un bello spoiler e un paio di minigonne tanto per migliorare l'effetto suolo, poi per aumentare la visibilità della bici negli alenamenti serali e in galleria sotto il tubo obliquo monterei anche un bel neon blu :Od:


gru-nt - 09/01/2007 alle 20:58

Da ciccione motociclista di moto ciccione, posso dire che sul bagnato ci si fa malissimo!:sasso:


jhon - 09/01/2007 alle 21:17

beh x lo meno i cerchi in lega li ho :Od::Od: ci avevo pensato al neon, peccato che nn trovo il modo di sistemare la batteria


omar - 09/01/2007 alle 21:21

[quote][i]Originariamente inviato da jhon [/i] ma se io metto sulla bici da corsa un alettone dietro, dovrei avere piu tenuta e essere piu aerodinamico no? [/quote] L'aerodinamica influisce molto alle alte velocità e in una bici che mediamente va sotto i 50 Km orari di media non ha senso e poi gli alettoni servono per le quattro ruote infatti nelle moto non ho mai visto un alettone.


aerials - 09/01/2007 alle 21:23

semplice... basta che rinunci ad un portaborraccia e al suo posto monti un suporto per una batteria da motorino :Od: P.s. beh immaginavo fosse chiaro si stesse scherzando in ogni caso spero di non vedere mai in giro una cosa del genere, mi farebbe troppo male al cuore! :sasso:


jhon - 10/01/2007 alle 01:00

esistono le gomme da bagnato? Boh, è un po che ci penso, so che ci sono gomme piu morbide di altre ma di gomme cn scanalature x drenare l'acqua sembra un po strano, avrebbero poca tenuta sull asciutto


aerials - 10/01/2007 alle 09:05

[quote][i]Originariamente inviato da jhon [/i] esistono le gomme da bagnato? Boh, è un po che ci penso, so che ci sono gomme piu morbide di altre ma di gomme cn scanalature x drenare l'acqua sembra un po strano, avrebbero poca tenuta sull asciutto [/quote] La vittoria propone in catalogo il mod diamante pro rain la shwalbe lo stelvio rain ma mi sembra che si differenzino più per la mescola della gomma che per il disegno del battistrada che per quanto mi è sembrato vi vedere in entrambi i modeli è liscio nella parte centrale e rigato/puntinato ai lati

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 09:10 by aerials]


53.11 - 10/01/2007 alle 09:31

E' assodato quindi che con la piggia non si quadagna nulla, anzi direi che si và più piano, c'è però da dire una cosa per agganciarsi a quanto esplicitamente spiegatoci da Prof: Il noemico n°1 di un ciclista è la resistenza all'avanzamento, opposta dall'aria, ovvero atmosfera terrestre giusto? E tutto questo è dimostrato dal fatto che a ruota di un'altra bici si fa molta meno fatica, in coda o in pancia ad un grupopo lanciato ai 50 all'ora in pianura, non si fa affatto fatica. Quindi mi viene da fare questa considerazione, c'è un'altro fattore che quasi sempre incide ed aggrava questa problematica, il vento!! Visto che parlate di pioggia, e non di temporali quindi, bisognerebbe fare la considerazione, che con il sole ed il bel tempo, ( almeno dalle mie parti è così) non si è mai in assenza di vento, sistematicamente si creano delle correnti, nelle valli e anche sulle colline per effetto delle termice e delle zone d'ombra, queste correnti, inevitabilmente influenzano a volte positivamente ma il più delle volte negativamente, la resistenza all'avanzamento. Quando piove, in modo tranquillo quelle pioggierelline primaverili..... be quasi sempre si è in assenza di vento (questo è facilmente verificabile guardando le goccioline d'acqua che scendono perpendicolarlmente e non vengono trasportate dal vento che appuntop in quelle condizioni non c'è, perchè il cielo è totalmente coperto, e al suolo praticamente non c'è differenza di temperatura... Probabilmente, è per questo motivo ed in queste condizioni che sotto la pioggia, si riesce ad andare più veloci.... noo?


Claudio82 - 10/01/2007 alle 13:39

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] Infine c'è da considerare anche il fatto che una diminuzione di attrito comporta una diminuzione della quantità di potenza che si può trasferire a terra attraverso la ruota motrice senza incorrere in fenomeni di patinamento [/quote] Credo che, da un punto di vista fisico, questo sia l'aspetto centrale al di là delle considerazioni legate al "motore" umano che col freddo può perdere colpi. Se la strada è bagnata, diminuisce l'aderenza della ruota all'asfalto e parte della potenza espressa si disperde comportando, a parità delle altre condizioni, un calo della velocità.


53.11 - 10/01/2007 alle 13:53

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] Infine c'è da considerare anche il fatto che una diminuzione di attrito comporta una diminuzione della quantità di potenza che si può trasferire a terra attraverso la ruota motrice senza incorrere in fenomeni di patinamento [/quote] Credo che, da un punto di vista fisico, questo sia l'aspetto centrale al di là delle considerazioni legate al "motore" umano che col freddo può perdere colpi. Se la strada è bagnata, diminuisce l'aderenza della ruota all'asfalto e parte della potenza espressa si disperde comportando, a parità delle altre condizioni, un calo della velocità. [/quote] Prof ha dato delle spiegazioni più che eloquenti in riguardo all'attrito tra ruota e asfalto!!! Ma vi rendete conto di cosa scrivete?!!!!! La ruota motrice di una bicicletta pattinerebbe su asfalto bagnato e quindi la velocità diminuisce?!!!!!!!! Ma cosa avete bevuto..... ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahha se era una battuta è davvero esilarante ahahahahahahahahahahahahahahahaha se non era una battuta, dimostra tutta la competenza che vi ostinate dimostrare di non avere continuando a parlare di ciclismo, materia a voi a quanto pare sconosciuta........ prendiamone atto :mad::mad:


aerials - 10/01/2007 alle 14:04

in quanto laureato in ingegneria un po' di meccanica razinale e di modelazione ho dovuto masticarla, la mia intenzione era di confutare la tesi che la diminuzione di attrito fosse positiva per la prestazione, magari sbaglio ma a parità di potenza espressa se parte viene persa in slittamento la prestazione finale non può che essere peggiore (e se si è abitruati a salire in fuorisela non è così difficile fal slittare la ruota quando il fondo stradale è bagnato) ragionando per assurdo seguendo tale linea di pensiero si arriverebbe a dire che sul ghiaccio si avrebbero prestazioni, in termini di velocità medie, migliori che sull'asfalto, cio sarebbe vero per le slitte (che si muovono strisciando) ma non lo è per i mezzi su ruote (che rotolano)

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 14:07 by aerials]


omar - 10/01/2007 alle 14:06

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] in quanto laureato in ingegneria un po' di meccanica razinale e di modelazione ho dovuto masticarla, la mia intenzione era di confutare la tesi che la diminuzione di attrito fosse positiva per la prestazione, magari sbaglio ma a parità di potenza espressa se parte viene persa in slittamento la prestazione finale non può che essere peggiore (e se si è abitruati a salire in fuorisela non è così difficile fal slittare la ruota quando il fondo stradale è bagnato) [/quote] Tranquillo non stai dicendo cose insensate, il tuo discorso fila liscio.


53.11 - 10/01/2007 alle 14:30

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] in quanto laureato in ingegneria un po' di meccanica razinale e di modelazione ho dovuto masticarla, la mia intenzione era di confutare la tesi che la diminuzione di attrito fosse positiva per la prestazione, magari sbaglio ma a parità di potenza espressa se parte viene persa in slittamento la prestazione finale non può che essere peggiore (e se si è abitruati a salire in fuorisela non è così difficile fal slittare la ruota quando il fondo stradale è bagnato) ragionando per assurdo seguendo tale linea di pensiero si arriverebbe a dire che sul ghiaccio si avrebbero prestazioni, in termini di velocità medie, migliori che sull'asfalto, cio sarebbe vero per le slitte (che si muovono strisciando) ma non lo è per i mezzi su ruote (che rotolano) [/quote] Allora, Antonello parlava di strada dritta e pianeggiante, in salita e soprattutto fuorisella, con asfalto bagnato, il pattinamento è più che possibile e quindni è ovvio che la velocità debba diminuire (ricordate duitama95?) Per il resto, una ruota motrice di una bici da corsa che pattina su asfalto bagnato con un ciclista seduto sopra, è pura fantasia.... ma è chiaro che tu non intendevi questo, ed il mio appunto è ed era rivolto a chi invece sostiene questo.. se si rilegge tutto il 3d lo si capisce bene..Antonello non parlava di salite, ed il 3d lo ha aperto lui, quindi se si risponde ad altri, bisogna quotarli.... altrimenti si esprimonon anche se inconsciamemnte, delle inesattezze. ALmen io credo..:cool:


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Claudio82 - 10/01/2007 alle 15:16

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] Ma vi rendete conto di cosa scrivete?!!!!! La ruota motrice di una bicicletta pattinerebbe su asfalto bagnato e quindi la velocità diminuisce?!!!!!!!! Ma cosa avete bevuto..... ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahha se era una battuta è davvero esilarante ahahahahahahahahahahahahahahahaha se non era una battuta, dimostra tutta la competenza che vi ostinate dimostrare di non avere continuando a parlare di ciclismo, materia a voi a quanto pare sconosciuta........ prendiamone atto :mad::mad: [/quote] Perchè secondo te il fenomeno fisico dell'attrito rientra nell'ambito del ciclismo? Per trovare una soluzione bisogna solo fare una scomposizione di forze. Poi non ti credere che se si parla di diminuzione d'aderenza si intendono le scene da cartone animato in cui la ruota gira vorticosamente facendo il fumo e la macchina nn si muove... Un 5% in meno di aderenza non si nota al "tatto" ma solo al cronometro.

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 15:19 by ]


W00DST0CK76 - 10/01/2007 alle 15:28

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Non fa alcuna differenza percettibile tra strada bagnata e strada asciutta, ai fini dell'attrito prodotto dalle ruote che rotolano sull'asfalto (fonte: la fisica). Ergo, la sensazione provata di maggior scorrevolezza è soltanto fuorviante. Anzi, aggiungo, l'attrito asfalto/ruote è del tutto trascurabile nel moto del ciclista. Tradotto significa che il corridore o chi per esso non spende (quasi) nulla per vincere questo attrito. Alberto [/quote] Sono d'accordo con te, infatti ho letto che la stragrande maggioranza della forza che il ciclista trasmette sui pedali viene dissipata per vincere la resistenza dell'aria. @ 53.11 la (eventuale) incompetenza di cui tu accusi alcuni utenti del forum è cosa assai meno grave della tua mancanza di educazione. Una cosa è il disaccordo, un'altra è la mancanza di rispetto per le opinioni altrui.


53.11 - 10/01/2007 alle 17:54

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Non fa alcuna differenza percettibile tra strada bagnata e strada asciutta, ai fini dell'attrito prodotto dalle ruote che rotolano sull'asfalto (fonte: la fisica). Ergo, la sensazione provata di maggior scorrevolezza è soltanto fuorviante. Anzi, aggiungo, l'attrito asfalto/ruote è del tutto trascurabile nel moto del ciclista. Tradotto significa che il corridore o chi per esso non spende (quasi) nulla per vincere questo attrito. Alberto [/quote] Sono d'accordo con te, infatti ho letto che la stragrande maggioranza della forza che il ciclista trasmette sui pedali viene dissipata per vincere la resistenza dell'aria. @ 53.11 la (eventuale) incompetenza di cui tu accusi alcuni utenti del forum è cosa assai meno grave della tua mancanza di educazione. Una cosa è il disaccordo, un'altra è la mancanza di rispetto per le opinioni altrui. [/quote] Ma di quale mancanza di educazione stai parlando!!!!????? Chi ha detto che non rispetto le opinioni altrui? da dovelo evinci? Per rispettare le opinini altrui vuol dire dare ragione a tutti? Io mi sono basato su ciò che ha detto Antonello all'inizio del 3d ed a cosa gli hanno risposto gli altri!! Prof ha dato una spiegazione PERFETTA e dopo sono arrivate certe affermazioni; ora, se si ha una certa competenza di ciclismo, converrai che non è possibile verificare materialmente la diminuzione di velocità per effetto del pattinamento della ruota motrice di una bici da corsa spinta per giunta da un cicloamatore.... o no?? Antonello all'inizio del post ha parlato di una sua sensazione, io ho provato a dare una spiegazione a quella sua sensazione, altri in altro modo hanno detto la loro, però non puoi negare che quanto detto a proposito della perdita di attrito della ruota motrice ( che al limite può trovare fondamento in salita durante i fuori sella, ma non è a questo che si riferiva Antonello) è davvero esilarante!! HO detto che se si scherza va bene, altrimenti se non si scherza e lo si afferma si è degli incompetenti, è maleducazione dare dell'incompetente a chi mostra poca competenza di qualcosa???!!! Se è così allora per non essere "maleducato" come mi definisci tu ( ma potremmo aprire un dibattito anche sul quanto sia educato intervenire e dare del maleducato a chi fa una affermazione non su noi stessi ma su una terza persona.. e non ne usciremmo più....:D, il tutto è sempre molto soggettivo) è meglio che dia ragione a tutti anche quando penso che non sia così? La Falsità la trovi una dimostrazione di buona educazione??!!! Mi dispiace, ma non fa parte della mia cultura.... Tempo fa "un utente a caso" si imbarcò in una discussione sul carbonio, e per giustificare una sua tesi ( che al momento non ricordo) portò a paragone a suo dire, dell'utitlizzo del carbonio per la costruzione dei telai dei Go kart, bene io lo "contraddissi" dicendogli che aveva detto una stupidagine perchè sostenevo che tutti i go kart al top sono costruiti con tubi in acciaio e non carbonio, anche li l'utente mi diede del maleducato.... ora so per certo che telai in carbonio di go kart non esistono... strano concetto di educazione!!! Posso sparare cazzate e non sono un maleducato... se però qualcuno mi fa notare che ho detto una cazzata, lui si è un maleducato.. davvero molto strano..... Ora venitemi a dire che ci sono modi e modi..... se uno dice una stupidagine la dice e se ne prende le responsabilità, come glie lo dici che ha detto una stupidagine? come glie lo dici che si dimostra poco competente della materia? Che è un incompetente...


53.11 - 10/01/2007 alle 17:58

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] In salita si va sicuramente più forte, soprattutto chi pedala sempre in piedi, alzandosi sui pedali invece la ruota slitta. In pianura ad alte velocità credo che la minor penetrazione aereodinamica determitata dalla pioggia e dall'aria più umida possa influire in modo [/quote] Ecco, anche questa non mi sembra una cosa detta con tanto senno, però l'avevo preso come un errore di battitura, ma visto che mi dai del maleducato........ me la spieghi questa per cortesia??


aerials - 10/01/2007 alle 19:19

53.11 partendo dal fatto che ho una certa autostima accompagnata da un naturale predisposizione all'autocritica non mi turba particolarmente sentirmi dare dell'incompentente in un forum. Cosa che mi da fastidio è piuttosto è sentirmelo dire e contemporanemente accorgermi che chi me lo dice supporta grossomodo le mie tesi ma non ha copreso ciò che volevo dire. Per quanto mi riguarda infatti da quanto ho capito ti sei limitato a leggere uno stralcio di frase quotata da un'altro utente, visto che tale affermazione ti ha colpito a tal punto per la sua irrazionalità avresti dovuto ripercorrere il 3d dal suo inizio e certamente ti saresti accorto che contestualizzata e nella sua interezza la frase era una risposta ad un intervento precedente nel quale l'autore affermava che compiendo la stessa salita nell'arco di una settimana aveva notato un miglioramento di 4 minuti primi affrontandola con la pioggia. Non condividendo tale convizione al posto che bollarla come ridicola ho preferito confutarla facendo notare che pur considerando rilevante la variazione di attrito tale diminuzione va a discapito del rendimento e non a favore, non ho quantificato la potenza in gioco ho solo afermato che tale quantità gioca contro e non a favore. Poi tutto è relativo, per slittamento non si intende che la ruota si mette a girare vorticosamente alzando nuvole di fumo come quella della moto di valentino dopo un gp vittorioso ma piuttosto uno spostamento relativo tra i punti di contatto asfalto/gomma (che raggiunge il valore di qualche grado con strada viscida e ruota scarica) condizione che quidi si discosta da quella [u]ideale[/u] nel quale non vi è spostamento relativo tra i due punti di contatto (quindi detto rotolamento senza strisciamento) e di conseguenza non vi è dissipazione di potenza. Dall'analisi che ho fatto risulta che l'atrito tra asfalto e ruota è positivo in quanto al suo crescere ci si avvicina al caso ideale (assenza di attrito ghiaccio rendimento nullo, asfalto scabro dissipazioni trascurabili) resistenza al rotolamento è casomai da ricercare nei fenomeni dissipativi quali la compressione del gas di gonfiaggio e della gomma dei copertoni. A questo punto potrei dire che si risparmierebbe energia gonfiando le gomme con una gas mono o biatomico pittosto che con una miscela di gas poliatomici quale è l'aria atmosferica o le bombolette di co2, in tal caso potresti farmi notare che starei esagerando con l'approfondimento dell'analisi in quanto pur essendoci un risparmio valutabile sarebbe trascurabile in relazione alle approssimazioni utilizzate e la spesa necessaria non vale il risultato, ma di certo non puoi dirmi che ciò che dico non ha fondamento fisico. Secondo quando ti accorgi che qualcuno dice una cosa che per lui ha senso ma per te è ridicola dovresti prima accertarti di aver capito ciò che vuol dire realmente e nel caso stia veramente dicendo una cosa infondata cercare di convincerlo della tua tesi adducendodelle valide argomentazioni, questo è quello che io intendo un confronto educato e costruttivo sbeffegiare le idee di una persona non credo sia altrettanto costruttivo, qui sta la differenza che io avverto tra i tuoi intereventi e quelli di proff

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 19:45 by aerials]


53.11 - 10/01/2007 alle 20:05

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] 53.11 partendo dal fatto che ho una certa autostima accompagnata da un naturale predisposizione all'autocritica non mi turba particolarmente sentirmi dare dell'incompentente in un forum. Cosa che mi da fastidio è piuttosto è sentirmelo dire e contemporanemente accorgermi che chi me lo dice supporta grossomodo le mie tesi ma non ha copreso ciò che volevo dire. Per quanto mi riguarda infatti da quanto ho capito ti sei limitato a leggere uno stralcio di frase quotata da un'altro utente, visto che tale affermazione ti ha colpito a tal punto per la sua irrazionalità avresti dovuto ripercorrere il 3d dal suo inizio e certamente ti saresti accorto che contestualizzata e nella sua interezza la frase era una risposta ad un intervento precedente nel quale l'autore affermava che compiendo la stessa salita nell'arco di una settimana aveva notato un miglioramento di 4 minuti primi affrontandola con la pioggia. Non condividendo tale convizione al posto che bollarla come ridicola ho preferito confutarla facendo notare che pur considerando rilevante la variazione di attrito tale diminuzione va a discapito del rendimento e non a favore, non ho quantificato la potenza in gioco ho solo afermato che tale quantità gioca contro e non a favore. Poi tutto è relativo, per slittamento non si intende che la ruota si mette a girare vorticosamente alzando nuvole di fumo come quella della moto di valentino dopo un gp vittorioso ma piuttosto uno spostamento relativo tra i punti di contatto asfalto/gomma (che raggiunge il valore di qualche grado con strada viscida e ruota scarica) condizione che quidi si discosta da quella [u]ideale[/u] nel quale non vi è spostamento relativo tra i due punti di contatto (quindi detto rotolamento senza strisciamento) e di conseguenza non vi è dissipazione di potenza. Dall'analisi che ho fatto risulta che l'atrito tra asfalto e ruota è positivo in quanto al suo crescere ci si avvicina al caso ideale (assenza di attrito ghiaccio rendimento nullo, asfalto scabro dissipazioni trascurabili) resistenza al rotolamento è casomai da ricercare nei fenomeni dissipativi quali la compressione del gas di gonfiaggio e della gomma dei copertoni. A questo punto potrei dire che si risparmierebbe energia gonfiando le gomme con una gas mono o biatomico pittosto che con una miscela di gas poliatomici quale è l'aria atmosferica o le bombolette di co2, in tal caso potresti farmi notare che starei esagerando con l'approfondimento dell'analisi in quanto pur essendoci un risparmio valutabile sarebbe trascurabile in relazione alle approssimazioni utilizzate e la spesa necessaria non vale il risultato, ma di certo non puoi dirmi che ciò che dico non ha fondamento fisico. Secondo quando ti accorgi che qualcuno dice una cosa che per lui ha senso ma per te è ridicola dovresti prima accertarti di aver capito ciò che vuol dire realmente e nel caso stia veramente dicendo una cosa infondata cercare di convincerlo della tua tesi adducendodelle valide argomentazioni, questo è quello che io intendo un confronto educato e costruttivo sbeffegiare le idee di una persona non credo sia altrettanto costruttivo, qui sta la differenza che io avverto tra i tuoi intereventi e quelli di proff [/quote] no scusami, se guardi bene avevo già corretto il tiro e scritto che quello che sostieni per ciò che riguarda la salita è condivisibile, non lo è in pianura, ed ho ammesso che non ce l'avevo contro di te,, se così ti è sembrato ti chiedo scusa,, ma mi paeva di averlo già chiarito.;)


aerials - 10/01/2007 alle 20:37

non preoccuparti non me la sono presa


antonello64 - 10/01/2007 alle 21:05

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Perchè secondo te il fenomeno fisico dell'attrito rientra nell'ambito del ciclismo? [/quote] secondo me ci rientra eccome! Quando si passa dall'asfalto liscio all'asfalto rugoso e rovinato, la differenza si capisce al volo: non parliamo poi dei sanpietrini o addirittura del pavè.


aerials - 10/01/2007 alle 21:28

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] secondo me ci rientra eccome! Quando si passa dall'asfalto liscio all'asfalto rugoso e rovinato, la differenza si capisce al volo: non parliamo poi dei sanpietrini o addirittura del pavè. [/quote] Quandi si parla di superfici dissestate (come il pavè) entrano in gioco altri fenomeni che conocrrono a diperdere energia elencandoli: Quando l'altezza delle macrocabrezze diviene rilevante rispetto al raggio della ruota quest'ultima per avanzare deve spendere energia per scalare queste microasperita, fenomeno che diviene rilevante se le asperità son vere e proprie buche :D. Il fenomeno più evidente, specie con l'aumentare della velocita e in sistemi poco smorzanti, è quello che percorrendo strade dissestate la bicicletta sobbalzi, nei brevi istanti in cui la ruota posteriore non tocca terra viene sprecata energia facendola girare a vuoto, se poi si considera anche il fatto che in queste condizioni condurre la bici è più impegnativo la velocità risulta minore


Claudio82 - 10/01/2007 alle 21:32

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Perchè secondo te il fenomeno fisico dell'attrito rientra nell'ambito del ciclismo? [/quote] secondo me ci rientra eccome! Quando si passa dall'asfalto liscio all'asfalto rugoso e rovinato, la differenza si capisce al volo: non parliamo poi dei sanpietrini o addirittura del pavè. [/quote] L'attrito e la gravità rientrano in tutte le attività dell'uomo. Cmq sulla strada bagnata nn mi avete convinto. Se io pedalo sui rulli o su una cyclette, pur esercitando una forza motrice non mi muovo rispetto al punto dello spazio in cui mi trovavo prima di esercitare quella forza. Perchè? Perchè è nulla l'aderenza tra suolo e ruota. Cioè la principale componente del moto di una bici è data dalla forza riversata sui pedali. Però questa forza per far muovere la bici necessita di potersi riversare sul suolo. L'aderenza ruota-asfalto è quindi fondamentale nel moto perchè è l'unica via attraverso la quale la forza del ciclista si tramuta in moto. Una variazione in questo punto dovrebbe riversarsi interamente sulla forza scaricata al suolo dalla ruota e quindi sulla velocità. Poi è dal pomeriggio che mi balena un'idea per la testa: ma può essere che un'eventuale presenza di acqua sull'asfalto allunghi il periodo morto della pedalata?


W00DST0CK76 - 10/01/2007 alle 21:36

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Non fa alcuna differenza percettibile tra strada bagnata e strada asciutta, ai fini dell'attrito prodotto dalle ruote che rotolano sull'asfalto (fonte: la fisica). Ergo, la sensazione provata di maggior scorrevolezza è soltanto fuorviante. Anzi, aggiungo, l'attrito asfalto/ruote è del tutto trascurabile nel moto del ciclista. Tradotto significa che il corridore o chi per esso non spende (quasi) nulla per vincere questo attrito. Alberto [/quote] Sono d'accordo con te, infatti ho letto che la stragrande maggioranza della forza che il ciclista trasmette sui pedali viene dissipata per vincere la resistenza dell'aria. @ 53.11 la (eventuale) incompetenza di cui tu accusi alcuni utenti del forum è cosa assai meno grave della tua mancanza di educazione. Una cosa è il disaccordo, un'altra è la mancanza di rispetto per le opinioni altrui. [/quote] Ma di quale mancanza di educazione stai parlando!!!!????? Chi ha detto che non rispetto le opinioni altrui? da dovelo evinci? Per rispettare le opinini altrui vuol dire dare ragione a tutti? Io mi sono basato su ciò che ha detto Antonello all'inizio del 3d ed a cosa gli hanno risposto gli altri!! Prof ha dato una spiegazione PERFETTA e dopo sono arrivate certe affermazioni; ora, se si ha una certa competenza di ciclismo, converrai che non è possibile verificare materialmente la diminuzione di velocità per effetto del pattinamento della ruota motrice di una bici da corsa spinta per giunta da un cicloamatore.... o no?? Antonello all'inizio del post ha parlato di una sua sensazione, io ho provato a dare una spiegazione a quella sua sensazione, altri in altro modo hanno detto la loro, però non puoi negare che quanto detto a proposito della perdita di attrito della ruota motrice ( che al limite può trovare fondamento in salita durante i fuori sella, ma non è a questo che si riferiva Antonello) è davvero esilarante!! HO detto che se si scherza va bene, altrimenti se non si scherza e lo si afferma si è degli incompetenti, è maleducazione dare dell'incompetente a chi mostra poca competenza di qualcosa???!!! Se è così allora per non essere "maleducato" come mi definisci tu ( ma potremmo aprire un dibattito anche sul quanto sia educato intervenire e dare del maleducato a chi fa una affermazione non su noi stessi ma su una terza persona.. e non ne usciremmo più....:D, il tutto è sempre molto soggettivo) è meglio che dia ragione a tutti anche quando penso che non sia così? La Falsità la trovi una dimostrazione di buona educazione??!!! Mi dispiace, ma non fa parte della mia cultura.... Tempo fa "un utente a caso" si imbarcò in una discussione sul carbonio, e per giustificare una sua tesi ( che al momento non ricordo) portò a paragone a suo dire, dell'utitlizzo del carbonio per la costruzione dei telai dei Go kart, bene io lo "contraddissi" dicendogli che aveva detto una stupidagine perchè sostenevo che tutti i go kart al top sono costruiti con tubi in acciaio e non carbonio, anche li l'utente mi diede del maleducato.... ora so per certo che telai in carbonio di go kart non esistono... strano concetto di educazione!!! Posso sparare cazzate e non sono un maleducato... se però qualcuno mi fa notare che ho detto una cazzata, lui si è un maleducato.. davvero molto strano..... Ora venitemi a dire che ci sono modi e modi..... se uno dice una stupidagine la dice e se ne prende le responsabilità, come glie lo dici che ha detto una stupidagine? come glie lo dici che si dimostra poco competente della materia? Che è un incompetente... [/quote] Se mi sono preso la briga di intervenire è proprio perchè sei recidivo. Probabilmente abbiamo una diversa concezione dell'educazione, fatto stà che ritengo poco rispettoso il tuo modo di manifestare il dissenso, non voglio dire che tu debba essere sempre d'accordo con tutti ma penso che etichettare come "sciocchezze" le opinioni altrui sia un modo di fare poco rispettoso che non appartiene a questo forum. Se tutti facessero come te come andrebbero a finire le discussioni visto che ci sono sempre opinioni diverse? Per quanto riguarda il mio intervento un po contorto posso dirti che probabilmente avrò davvero bevuto e sono semplicemente incompetente però tutte le volte che ho mostrato di esserlo su un argomento, in questo forum ho sempre trovato persone rispettose che mi hanno spiegato il perchè le mie posizioni fossero errate senza per questo dire che fossero idiozie. Questo è lo spirito che regna in Cicloweb, mi scuso con gli altri utenti se ho aperto una discussione che non aveva nulla a che vedere col thread.


aerials - 10/01/2007 alle 21:55

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] L'attrito e la gravità rientrano in tutte le attività dell'uomo. Cmq sulla strada bagnata nn mi avete convinto. Se io pedalo sui rulli o su una cyclette, pur esercitando una forza motrice non mi muovo rispetto al punto dello spazio in cui mi trovavo prima di esercitare quella forza. Perchè? Perchè è nulla l'aderenza tra suolo e ruota. Cioè la principale componente del moto di una bici è data dalla forza riversata sui pedali. Però questa forza per far muovere la bici necessita di potersi riversare sul suolo. L'aderenza ruota-asfalto è quindi fondamentale nel moto perchè è l'unica via attraverso la quale la forza del ciclista si tramuta in moto. Una variazione in questo punto dovrebbe riversarsi interamente sulla forza scaricata al suolo dalla ruota e quindi sulla velocità. Poi è dal pomeriggio che mi balena un'idea per la testa: ma può essere che un'eventuale presenza di acqua sull'asfalto allunghi il periodo morto della pedalata? [/quote] devo ammettere che non son riuscito a seguirti fini in fondo :D ma posso dirti che il principio di funzionamento delle cyclete e dei rulli è quello di sostituire la resistenza aerodinamica e/o della gravità con quella esercitata da un freno magnetico o fluidodinamico (nel caso delle spinbike si tratta di veri e propri freni con pattini in feltro) se non ci fosse il freno una volta vinta l'inerzia dela ruota non riusciresti a esprimere forza sui pedali in quanto la ruota girebbe a vuoto facedoti imballare le gambe.

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 21:57 by aerials]


Claudio82 - 10/01/2007 alle 22:02

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] L'attrito e la gravità rientrano in tutte le attività dell'uomo. Cmq sulla strada bagnata nn mi avete convinto. Se io pedalo sui rulli o su una cyclette, pur esercitando una forza motrice non mi muovo rispetto al punto dello spazio in cui mi trovavo prima di esercitare quella forza. Perchè? Perchè è nulla l'aderenza tra suolo e ruota. Cioè la principale componente del moto di una bici è data dalla forza riversata sui pedali. Però questa forza per far muovere la bici necessita di potersi riversare sul suolo. L'aderenza ruota-asfalto è quindi fondamentale nel moto perchè è l'unica via attraverso la quale la forza del ciclista si tramuta in moto. Una variazione in questo punto dovrebbe riversarsi interamente sulla forza scaricata al suolo dalla ruota e quindi sulla velocità. Poi è dal pomeriggio che mi balena un'idea per la testa: ma può essere che un'eventuale presenza di acqua sull'asfalto allunghi il periodo morto della pedalata? [/quote] devo ammettere che non son riuscito a seguirti fini in fondo :D ma posso dirti che il principio di funzionamento delle cyclete e dei rulli è quello di sostituire la resistenza aerodinamica e/o della gravità con quella esercitata da un freno magnetico o fluidodinamico (nel caso delle spinbike si tratta di veri e propri freni con pattini in feltro) se non ci fosse il freno una volta vinta l'inerzia dela ruota non riusciresti a esprimere forza sui pedali in quanto la ruota girebbe a vuoto facedoti imballare le gambe. [/quote] Supponevo che ci fosse una specie di similitudine tra la pedivella e la ruota, come avviene nel piano inclinato tra il triangolo formato dal piano e dal suolo e quello formato dalla scomposizione dei vettori delle forze. Se così fosse, diminuendo la superficie della ruota che scarica forza sul terreno, per similitudine si dovrebbe allungare il periodo non fruttifero della pedalata. O no?


aerials - 10/01/2007 alle 22:18

ammetto che senza formalizzare graficamente il problema faccio fatica a capire quel che vuoi dire e rischio di risponderti a sproposito, ma credo convenga analizzare il problema semplificato considerando la coppia motrice direttamente applicata al mozzo della ruota senza tirare in ballo le pedivelle e il il punto morto rischia di complicare immensamente il problema senza un reale beneficio :boh:

 

[Modificato il 10/01/2007 alle 22:20 by aerials]


Claudio82 - 10/01/2007 alle 22:21

ah ok. Dato che ho studiato fisica solo al liceo è altamente probabile che stia dicendo una cavolata.


aerials - 10/01/2007 alle 22:27

diciamo pure che l'ora non è delle più favorevoli a discussioni impegnate :D


antonello64 - 10/01/2007 alle 22:27

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] Quandi si parla di superfici dissestate (come il pavè) entrano in gioco altri fenomeni che conocrrono a diperdere energia elencandoli: Quando l'altezza delle macrocabrezze diviene rilevante rispetto al raggio della ruota quest'ultima per avanzare deve spendere energia per scalare queste microasperita, fenomeno che diviene rilevante se le asperità son vere e proprie buche :D. Il fenomeno più evidente, specie con l'aumentare della velocita e in sistemi poco smorzanti, è quello che percorrendo strade dissestate la bicicletta sobbalzi, nei brevi istanti in cui la ruota posteriore non tocca terra viene sprecata energia facendola girare a vuoto, se poi si considera anche il fatto che in queste condizioni condurre la bici è più impegnativo la velocità risulta minore [/quote] quindi è improprio parlare di attrito, mentre sarebbe più corretto fare riferimento alle microasperità. Ma questo vale anche per l'asfalto rugoso, dove le asperità sono proprio minime? E, ad esempio, la minor scorrevolezza del copertone tipo Mountain Bike rispetto ai copertoncini da strada, a cosa è dovuta? Infine perchè, con un determinato rapporto, risulta più facile spingere una ruota dal raggio inferiore piuttosto che una dal raggio maggiore? Qui c'entra l'attrito (una diversa dimensione della superficie di contatto) oppure è una questione di leve? Scusa per l'insistenza, ma visto che sei così gentile ne approfitto. Grazie in anticipo.


53.11 - 10/01/2007 alle 23:31

[quote] Se mi sono preso la briga di intervenire è proprio perchè sei recidivo. Probabilmente abbiamo una diversa concezione dell'educazione, fatto stà che ritengo poco rispettoso il tuo modo di manifestare il dissenso, non voglio dire che tu debba essere sempre d'accordo con tutti ma penso che etichettare come "sciocchezze" le opinioni altrui sia un modo di fare poco rispettoso che non appartiene a questo forum. Se tutti facessero come te come andrebbero a finire le discussioni visto che ci sono sempre opinioni diverse? Per quanto riguarda il mio intervento un po contorto posso dirti che probabilmente avrò davvero bevuto e sono semplicemente incompetente però tutte le volte che ho mostrato di esserlo su un argomento, in questo forum ho sempre trovato persone rispettose che mi hanno spiegato il perchè le mie posizioni fossero errate senza per questo dire che fossero idiozie. Questo è lo spirito che regna in Cicloweb, mi scuso con gli altri utenti se ho aperto una discussione che non aveva nulla a che vedere col thread. [/quote] Effettivamente devo ammettere di essere troppo impulsivo delle volte.... E per questo mi merito il tuo appunto di essere un "recidivo" pazienza..... Ti devo delle scuse probabilmente e te le faccio, però pur rispettando la tua opinione e quella di qualunque altro, credo che converrai con me che affermare che con la pioggia si va più forte per un fenomeno di "aquaplaning" o si va più piano perchè generandosi meno attrito la ruota motrice ha un micropattinamento ( ci riferiamo sempre a strada pianeggiante e dritta) è una grande inesattezza!!! E' vero appunto che spesso risulto impulsivo, però è che in un forum di ciclismo io pensavo che chi vi partecipa conosce bene non solo la storia del ciclismo ma anche cosa vuol dire andare in bicicletta, mi rendo conto che è un errore mio dare certe cose per scontato e quindi ancora una volta debbo delle scuse.. pazienza... però passatemlo, l'incompetenza resta!!! Ed allora io devo fare più attenzione a non rispondere in modo oltraggioso, e forse qualcun'altro magari si documenta meglio..:D Ok dai chiudiamola... Piuttosto, Antonello, hai letto il discorso dell'assenza di vento durante la pioggia che ho prospettato sopra?? Potrebbe essere che quando hai avuto appunto la sensazione di andare più forte sotto la pioggia, ti trovavi appunto in totale assenza di vento?? Così tanto per curiosità.....


W00DST0CK76 - 10/01/2007 alle 23:46

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] [quote] Se mi sono preso la briga di intervenire è proprio perchè sei recidivo. Probabilmente abbiamo una diversa concezione dell'educazione, fatto stà che ritengo poco rispettoso il tuo modo di manifestare il dissenso, non voglio dire che tu debba essere sempre d'accordo con tutti ma penso che etichettare come "sciocchezze" le opinioni altrui sia un modo di fare poco rispettoso che non appartiene a questo forum. Se tutti facessero come te come andrebbero a finire le discussioni visto che ci sono sempre opinioni diverse? Per quanto riguarda il mio intervento un po contorto posso dirti che probabilmente avrò davvero bevuto e sono semplicemente incompetente però tutte le volte che ho mostrato di esserlo su un argomento, in questo forum ho sempre trovato persone rispettose che mi hanno spiegato il perchè le mie posizioni fossero errate senza per questo dire che fossero idiozie. Questo è lo spirito che regna in Cicloweb, mi scuso con gli altri utenti se ho aperto una discussione che non aveva nulla a che vedere col thread. [/quote] Effettivamente devo ammettere di essere troppo impulsivo delle volte.... E per questo mi merito il tuo appunto di essere un "recidivo" pazienza..... Ti devo delle scuse probabilmente e te le faccio, però pur rispettando la tua opinione e quella di qualunque altro, credo che converrai con me che affermare che con la pioggia si va più forte per un fenomeno di "aquaplaning" o si va più piano perchè generandosi meno attrito la ruota motrice ha un micropattinamento ( ci riferiamo sempre a strada pianeggiante e dritta) è una grande inesattezza!!! E' vero appunto che spesso risulto impulsivo, però è che in un forum di ciclismo io pensavo che chi vi partecipa conosce bene non solo la storia del ciclismo ma anche cosa vuol dire andare in bicicletta, mi rendo conto che è un errore mio dare certe cose per scontato e quindi ancora una volta debbo delle scuse.. pazienza... però passatemlo, l'incompetenza resta!!! Ed allora io devo fare più attenzione a non rispondere in modo oltraggioso, e forse qualcun'altro magari si documenta meglio..:D Ok dai chiudiamola... Piuttosto, Antonello, hai letto il discorso dell'assenza di vento durante la pioggia che ho prospettato sopra?? Potrebbe essere che quando hai avuto appunto la sensazione di andare più forte sotto la pioggia, ti trovavi appunto in totale assenza di vento?? Così tanto per curiosità..... [/quote] Non devi scusarti, ci siamo chiariti in modo civile e la cosa finisce qui, quando si argomentano le proprie ragioni in modo sereno non può esserci conflittualità, anche quando si hanno opinioni diverse. Uno degli aspetti più positivi delle discussioni del forum è la possibilità di confrontarsi, mettendo al servizio di tutti gli altri le proprie conoscenze e ciò porta ad un reciproco arricchimento. Non dobbiamo competere per stabilire chi ne sa di più ma condividere conoscenze ed esperienze, ogni contributo è importante.


pedalando - 11/01/2007 alle 01:21

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] Quandi si parla di superfici dissestate (come il pavè) entrano in gioco altri fenomeni che conocrrono a diperdere energia elencandoli: Quando l'altezza delle macrocabrezze diviene rilevante rispetto al raggio della ruota quest'ultima per avanzare deve spendere energia per scalare queste microasperita, fenomeno che diviene rilevante se le asperità son vere e proprie buche :D. Il fenomeno più evidente, specie con l'aumentare della velocita e in sistemi poco smorzanti, è quello che percorrendo strade dissestate la bicicletta sobbalzi, nei brevi istanti in cui la ruota posteriore non tocca terra viene sprecata energia facendola girare a vuoto, se poi si considera anche il fatto che in queste condizioni condurre la bici è più impegnativo la velocità risulta minore [/quote] quindi è improprio parlare di attrito, mentre sarebbe più corretto fare riferimento alle microasperità. Ma questo vale anche per l'asfalto rugoso, dove le asperità sono proprio minime? [/quote] Direi proprio di no se non dopo distanze molto significative.... Chiariamo innanzitutto una cosa: se non ci fosse attrito non ci potremmo spostare, neanche a piedi. E non potremmo affrontare le curve (infatti quando olio, il ghiaccio o anche l'acqua riducono l'attrito si va dritti...) Il Pave' rende la corsa difficoltosa per 2 ragioni: - le vibrazioni introdotte dal fondo discontinuo sollecitano molto di piu' la bici (Hincapie docet) e la muscolatura che deve ammortizzae con continue micro-contrazioni. - le microasperita' richiedono micro-dosi di energia in piu' per essere superate e fanno sprecare dell'energia quando le ruote perdono contatto (ovvero non c'e' attrito). [quote] E, ad esempio, la minor scorrevolezza del copertone tipo Mountain Bike rispetto ai copertoncini da strada, a cosa è dovuta? [/quote] Al fatto che i tacchetti offrono una superfice superiore a quella sufficiente per sfruttare l'attrito per avanzare. In piu' si piegano e quindi possono esercitare delle piccole resistenze contrarie al moto della ruota sul suolo. Tieni conto che lo scopo della solpitura e' quello di stare il piu' possibile attaccati ad un suolo che, tipicamente nella MTB, sfugge via. [quote] Infine perchè, con un determinato rapporto, risulta più facile spingere una ruota dal raggio inferiore piuttosto che una dal raggio maggiore? Qui c'entra l'attrito (una diversa dimensione della superficie di contatto) oppure è una questione di leve? [/quote] L'attrito c'e comunque. Diciamo che e' una questione di leve ;)

 

[Modificato il 11/01/2007 alle 01:25 by pedalando]


antonello64 - 11/01/2007 alle 12:12

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] Piuttosto, Antonello, hai letto il discorso dell'assenza di vento durante la pioggia che ho prospettato sopra?? Potrebbe essere che quando hai avuto appunto la sensazione di andare più forte sotto la pioggia, ti trovavi appunto in totale assenza di vento?? Così tanto per curiosità..... [/quote] potrebbe essere, certo! Ripeto, le mie sono sensazioni e potrebbero benissimo essere errate. Anzi, da quanto mi ha spiegato Alberto, certamente lo sono


Petacchi - 11/01/2007 alle 17:35

In fisica non esistono opinioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quando affermate qualcosa non ponetelo come vero ma cercate sempre di dimostrarlo matematicamente (almeno ne siamo sicuri al 100%)!!La forza d'attrito (che si tratti di attrito volvente o no) NON è proporzionale alla superficie di contatto!! Per quanto riguarda l'attrito volvente la rilevanza è dell'ordine di 0.035 (coefficiente attrito gomma-asfalto), ciò non vuol dire che con la pioggia perdiamo 3.5 %, ma parecchio di meno grazie alla natura della nostra gomma di cui è fatta la ruota!!!! La perdita precisa non la conosco e per calcolarla ci vorrebbero le costanti d'attrito ruota-asfalto che ho riportato sopra e ruota-asfalto bagnato che io non conosco!!! Vi prego di non contraddire alcuni principi che ho mensionato sopra!!;);)


pedalando - 11/01/2007 alle 18:22

[quote][i]Originariamente inviato da Petacchi [/i] In fisica non esistono opinioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quando affermate qualcosa non ponetelo come vero ma cercate sempre di dimostrarlo matematicamente (almeno ne siamo sicuri al 100%)!! [/quote] Giusto, solo che a questo punto mi aspetterei di leggere qualche formuletta. Perche' non ne hai scritto neanche tu? [quote] La forza d'attrito (che si tratti di attrito volvente o no) NON è proporzionale alla superficie di contatto!! [/quote] Idealmente hai ragione ma tutte le superfici non sono perfettamente liscie quindi oltre all'attrito vero e proprio (proporzionale solo alla massa) subentrano anche forze contrarie che sono invece dipendenti dalla superficie di contatto. A queste e' dovuto il coefficiente di attrito gomma-asfalto che nomini sotto. Quindi o e' sbagliato dire che la superficie non va considerata o e' sbagliato parlare di coefficienti.... Comunque Antonello non esprimeva un'opinione sulle leggi della fisica. Descriveva semplicemente una sua sensazione e chiedeva spiegazioni. :boh:


Claudio82 - 11/01/2007 alle 18:44

[quote][i]Originariamente inviato da Petacchi [/i] In fisica non esistono opinioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quando affermate qualcosa non ponetelo come vero ma cercate sempre di dimostrarlo matematicamente (almeno ne siamo sicuri al 100%)!! [/quote] Ma non era il più grande fisico del '900 quello che diceva che tutto è relativo?


aerials - 12/01/2007 alle 15:04

visto che a quanto pare l'argomento resistenza al rotolamento e/o aderenza è molto sentito e molti degli interessati non si accontentano di considerazioni ma vorrebero una trattazione informale posto il link di alcuni file inerenti l'argomento http://www.michelintransport.com/ple/ImageServlet?imageCode=8910604807&codeSite=MICH_PLOE filmantino animato che spiega in modo semplice le resistenze al moto di un mezzo su ruote http://www.diat.unipa.it/Didattica/Materiale%20didattico/Salvo/Tecnica%20dei%20trasporti/Cap2-Aderenza.pdf http://www.diat.unipa.it/Didattica/Materiale%20didattico/Salvo/Tecnica%20dei%20trasporti/Cap3%20-%20Resistenze.pdf dispense di un corso di tecnica dei trasporti nel quale gli argomenti vengono trattati in maniera completa e con assuluto rigore scientifico pur restando comprensibili ai più (così mi auguro :D ), mi rendo conto che è un'analisi focalizzata più sugli automezzi a quattro ruote ma ritengo che i concetti espressi, con le opportune cautele, siano applicabili anche alla bici . Per una trattazione più accurata del fenomeno fisico si può sempre provare a chiedere un dottorato di ricerca presso un dipartimento di meccanica per poter condurre studi mirati :Od:


pedalando - 13/01/2007 alle 00:22

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] dispense di un corso di tecnica dei trasporti ... [/quote] Bella li' e Antonello pensava che pedalando con la pioggia si sarebbe buscato il mal di gola! :D Dopo qualche pagina mi sono arreso, con il mal di testa :( comuque grazie, anzi mi hai ricordato che mio cugino mi ha detto che ha un e-book intitolato qualcosa tipo "la fisica della bicicletta". Quando mi capita vado a prenderlo :sasso:


W00DST0CK76 - 13/01/2007 alle 00:48

Leggendo questo 3D ho capito perchè all'università mi hanno bocciato 3 volte all'esame di fisica! :hammer:


pedalando - 13/01/2007 alle 01:27

io invece ho capito perche' vado piano indipendentemente da strada asciutta o strada bagnata :D


aerials - 13/01/2007 alle 13:09

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] mi hai ricordato che mio cugino mi ha detto che ha un e-book intitolato qualcosa tipo "la fisica della bicicletta". Quando mi capita vado a prenderlo :sasso: [/quote] beh se è vero che esiste devo averlo, inzio subito a cercare se lo trovo sul web o in emule :Od:


jhon - 14/01/2007 alle 00:26

io di fisica, attrito nn ci capisco nulla, mi basta la mia bici senza troppe soluzioni


david 724 - 14/01/2007 alle 11:59

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Infine perchè, con un determinato rapporto, risulta più facile spingere una ruota dal raggio inferiore piuttosto che una dal raggio maggiore? Qui c'entra l'attrito (una diversa dimensione della superficie di contatto) oppure è una questione di leve? [/quote] diciamo che è più di momento d'inerzia.


pedalando - 14/01/2007 alle 14:26

[quote][i]Originariamente inviato da david 724 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Infine perchè, con un determinato rapporto, risulta più facile spingere una ruota dal raggio inferiore piuttosto che una dal raggio maggiore? Qui c'entra l'attrito (una diversa dimensione della superficie di contatto) oppure è una questione di leve? [/quote] diciamo che è più di momento d'inerzia. [/quote] Sicuro, volevo lasciare la cosa semplice...;) Pero', giusto per amor di chiarezza, hai un po'mischiato i quote, riporto il quote giusto ;) [quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Infine perchè, con un determinato rapporto, risulta più facile spingere una ruota dal raggio inferiore piuttosto che una dal raggio maggiore? Qui c'entra l'attrito (una diversa dimensione della superficie di contatto) oppure è una questione di leve? [/quote] L'attrito c'e comunque. Diciamo che e' una questione di leve ;) [/quote]


jhon - 14/01/2007 alle 14:33

ah una curiosità, ma cambia l'aderenza sul bagnato di una ruota a profilo alto rispetto a una cn basso profilo? e ancora cambia utilizzando una ruota cn un numero maggiore di raggi rispetto a una ruota cn 12 o a razze?:yoga:


omar - 14/01/2007 alle 14:38

L'aderenza dipende dal tipo di gomma e dal tipo di pavimentazione dove questa scorre.


W00DST0CK76 - 14/01/2007 alle 14:55

Intervengo in questa edotta conversazione per farvi notare il più nefasto tra tutti gli effetti che il fondo bagnato ha sulla bicicletta: LA BICI SI FA UNA "CHIAVICA"!!! :grr: e per chi come me è un maniaco della pulizia è una vera iattura, fango da tutte le parti e olio di gomito per tirare a lucido la bimba!!! Perdonatemi se ho abbassato il livello della discussione ma ritenevo fosse comunque importante il contributo dell "uomo della strada" :D


Petacchi - 14/01/2007 alle 20:25

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote] La forza d'attrito (che si tratti di attrito volvente o no) NON è proporzionale alla superficie di contatto!! [/quote] Idealmente hai ragione ma tutte le superfici non sono perfettamente liscie quindi oltre all'attrito vero e proprio (proporzionale solo alla massa) subentrano anche forze contrarie che sono invece dipendenti dalla superficie di contatto. A queste e' dovuto il coefficiente di attrito gomma-asfalto che nomini sotto. Quindi o e' sbagliato dire che la superficie non va considerata o e' sbagliato parlare di coefficienti.... Comunque Antonello non esprimeva un'opinione sulle leggi della fisica. Descriveva semplicemente una sua sensazione e chiedeva spiegazioni. :boh: [/quote] scusa, mi sono spiegato male!!:OIO:OIO intendevo non è proporzionale alla grandezza delle superfici e sono sicuro che sia proporzionale alla natura delle superfici, da cui dipende il coefficiente d'attrito;););)


david 724 - 14/01/2007 alle 22:47

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Sicuro, volevo lasciare la cosa semplice...;) [/quote] ma è semplice, spiegato in soldoni, più una ruota è piccola meno resistenza oppone ad essere messa in movimento quindi necessità di corone più piccole, viceversa più è grossa più ha bisogno di una "coppia" elevata per essere messa in movimento.

 

[Modificato il 15/01/2007 alle 07:48 by Andrea_Web]


pedalando - 14/01/2007 alle 23:27

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Intervengo in questa edotta conversazione per farvi notare il più nefasto tra tutti gli effetti che il fondo bagnato ha sulla bicicletta: LA BICI SI FA UNA "CHIAVICA"!!! :grr: e per chi come me è un maniaco della pulizia è una vera iattura, fango da tutte le parti e olio di gomito per tirare a lucido la bimba!!! Perdonatemi se ho abbassato il livello della discussione ma ritenevo fosse comunque importante il contributo dell "uomo della strada" :D [/quote] direi che e' evidente che io non sono un maniaco: questa mattina ho fatto un giro con le strade bagnate (ed ogni tanto cadeva qualche goccia) e non mi sono neanche preoccupato di passare uno straccio.:OIO


robby - 15/01/2007 alle 08:26

e ieri mattina mi sono clamorosamente accorto che con la strada unica sono una pipa leggendaria soprattutto in discesa!!!! di solito il mio collega di lavoro in discesa non mi vede manco col cannocchiale, beh ieri è arrivato giù 2 minutini prima di me!!!!! che fastidio stare sempre attaccato ai freni :grr:


Andrea_Web - 15/01/2007 alle 08:42

[quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] e ieri mattina mi sono clamorosamente accorto che con la strada unica sono una pipa leggendaria soprattutto in discesa!!!! di solito il mio collega di lavoro in discesa non mi vede manco col cannocchiale, beh ieri è arrivato giù 2 minutini prima di me!!!!! che fastidio stare sempre attaccato ai freni :grr: [/quote] Vedrai che col tempo prendi confidenza con la bici e migliori anche in discesa. Con l'asciutto ho piena sicurezza, ma col bagnato mi sento completamente instabile, colpa anche dei pneumatici che monto, infatti sono slick puri, senza la minima scanalatura. Nel paio di ruote nuove che mi dovrebbero arrivare monterò dei copertoncini diversi.


robby - 15/01/2007 alle 08:46

credo che ci sia poco da migliorare sai Andre...sono ancora memore di una rovinosa e spaventosa caduta col bagnato dai tempi da Juniores che da quella volta col bagnato sono sempre una specie di gatto di marmo morto sulla bici...con l'asciutto sto in scia ad Euge (promesso che la prossima volta ti sdereno in discesa Rambler) ma col bagnato :xxo


Andrea_Web - 15/01/2007 alle 08:52

Per non avere problemi in discesa col Rambler basta staccarlo in salita... :Od: Comunque tu non hai problemi col "bagnato pulito" creato dalla pioggia...ma con "l'umido sporco" della nebbia...vero? Quella patina micidiale...mi è capitato la settimana scorsa di fare un lungo in uscita da un sottopasso, rimasto in piedi per miracolo!!! :yoga:


robby - 15/01/2007 alle 09:13

esatto bravo!!! col bagnato della pioggia bene o male ancora mi raccapezzo, ma con quella specie di patina mi caco sotto ancor di + da quando ho la nuova bimba!!!! :P credo che andare in bici in un campo di calcetto saponato sarebbe + sicuro!!!:P


W00DST0CK76 - 15/01/2007 alle 09:57

In discesa non sono mai stato un falco ma quando l'asfalto è bagnato sono praticamente fermo, tipo Alex Zuelle, in questi casi allargo i pattini dei freni e sgonfio un po le gomme, il mio unico obiettivoo diventa quello di arrivare a valle sano e salvo! Una volta ero più sicuro ma poi, dopo un incidente stradale avvenuto proprio su strada bagnata, ho provato la sgradevolissiam sensazione di perdere il controllo del mezzo e questo ricordo inconsciamente mi condiziona sempre.


lorenzofiori - 15/01/2007 alle 16:40

Mi Sembra strano che si vada più forte sul bagnato; nelle crono televisive se attacca a piovere i tempi peggiorano sensibilmente.


Andrea_Web - 15/01/2007 alle 16:42

[quote][i]Originariamente inviato da lorenzofiori [/i] Mi Sembra strano che si vada più forte sul bagnato; nelle crono televisive se attacca a piovere i tempi peggiorano sensibilmente. [/quote] Perchè devono fare le curve più piano... :D A parte Rasmussen che le fa "forte" anche con l'asciutto... :sasso: :Od: Che carogna... :pomodoro:


aerials - 15/01/2007 alle 20:34

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] In discesa non sono mai stato un falco ma quando l'asfalto è bagnato sono praticamente fermo, tipo Alex Zuelle, in questi casi allargo i pattini dei freni e sgonfio un po le gomme, il mio unico obiettivoo diventa quello di arrivare a valle sano e salvo! [/quote] di sgonfiare di 1/2 bar i copertoncini in caso di pioggia l'avevo già sentito ma cosa intendi con allargare i pattini dei freni?


lorenzofiori - 15/01/2007 alle 20:45

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] [quote][i]Originariamente inviato da lorenzofiori [/i] Mi Sembra strano che si vada più forte sul bagnato; nelle crono televisive se attacca a piovere i tempi peggiorano sensibilmente. [/quote] Perchè devono fare le curve più piano... :D A parte Rasmussen che le fa "forte" anche con l'asciutto... :sasso: :Od: Che carogna... :pomodoro: [/quote] No, non credo sia solo un fatto di curve.


W00DST0CK76 - 15/01/2007 alle 21:55

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] In discesa non sono mai stato un falco ma quando l'asfalto è bagnato sono praticamente fermo, tipo Alex Zuelle, in questi casi allargo i pattini dei freni e sgonfio un po le gomme, il mio unico obiettivoo diventa quello di arrivare a valle sano e salvo! [/quote] di sgonfiare di 1/2 bar i copertoncini in caso di pioggia l'avevo già sentito ma cosa intendi con allargare i pattini dei freni? [/quote] Aumentare la distanza tra pattino e pista frenante, per i sistemi Shimano credo ci sia un'apposita levetta sul corpo del freno, per Campagnolo invece si sposta (non ricordo se verso destra o sinistra) il piolino dietro alla leva. Ciò permette di avere una frenata meno pronta ma più modulare, non so se è un sistema utile per tutti ma io mi ci trovo bene.


jhon - 15/01/2007 alle 22:16

si esatto, infatti la shimano è molto comoda x quello xke la si allenta anche x far cambiare ruote piu grandi cmq bisogna anche stare attenti xke se uno poi nn si ricorda e frena rischia di andare lungo e poi cadere (successo a me):sasso:


Andrea_Web - 16/01/2007 alle 07:50

[quote][i]Originariamente inviato da lorenzofiori [/i] No, non credo sia solo un fatto di curve. [/quote] Io credo proprio di si, se fosse un biliardo, dritto, non ci sarebbero grosse differenze.


Andrea_Web - 16/01/2007 alle 07:51

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] ...per Campagnolo invece si sposta (non ricordo se verso destra o sinistra) il piolino dietro alla leva...[/quote] E' dal '97 che non uso Campagnolo, se non ricordo male si sposta verso dx o verso sx, dipende dalla leva...in pratica il piolino va spostato verso l'esterno. I Campagnolisti mi correggano. :)


aerials - 16/01/2007 alle 10:15

si andrea nei campagnolo spostando verso l'esterno il piolino si aumenta la corsa della leva. Finche si tratta solo di spostare il piolino campagnolo posso capire, si aumenta solo la corsa della leva lasciando invariata la capacità frenante (a fine corsa la forza esercitata sui freni è identica in entrambi i casi) e si può avere il vantaggio di una maggiore distanza tra pattino e freno e quindi minori possibilità che si depositino schifezza varie. Per quanto riguarda i gruppi shimano, non si agisce sui comandi, ma tramite una leveta posta sul corpo dei freni la quale agendo su un eccentrico è come se si allungasse il cavo dei freni per cui restando invariata la corsa delle leve non si è più in grado di esercitare la stessa forza frenante che ad eccentrico chiuso. non ho mai provato ma visto che sul bagnato i freni son meno efficaci fare una cosa del genere non equivale crecare il suicidio? :sasso: :D


Bitossi - 16/01/2007 alle 10:23

[quote][i]Originariamente inviato da aerials [/i] non ho mai provato ma visto che sul bagnato i freni son meno efficaci fare una cosa del genere non equivale crecare il suicidio? :sasso: :D [/quote] Infatti... pensa che io ho sempre creduto che i due sistemi servissero unicamente a facilitare l'estrazione (e il reinserimento) della ruota... ma non sarà poi semplicemente così?


aerials - 16/01/2007 alle 10:27

anch'io credo che siano pensati per l'estrazione della ruota e per detensionare le molle di ritorno quando non si usa la bici


omar - 16/01/2007 alle 11:59

Sono utili quando si dicentra la ruota in modo che non vada a toccare la ruota con i pattini


W00DST0CK76 - 16/01/2007 alle 12:17

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] ...per Campagnolo invece si sposta (non ricordo se verso destra o sinistra) il piolino dietro alla leva...[/quote] E' dal '97 che non uso Campagnolo, se non ricordo male si sposta verso dx o verso sx, dipende dalla leva...in pratica il piolino va spostato verso l'esterno. I Campagnolisti mi correggano. :) [/quote] Hai ragione, il piolino si sposta verso l'esterno. Non credo che allentare la tensione delel molle dei freni corrisponda ad un tentativo di suicidio, altrimenti non sarei qui a raccontarlo :D E' un rimedio di utilità soggettiva, quando sono sul bagnato ho sempre un po paura di "inchiodare" e far slittare le ruote, così preferisco una frenata un po più graduale.


pedalando - 16/01/2007 alle 12:47

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] ...per Campagnolo invece si sposta (non ricordo se verso destra o sinistra) il piolino dietro alla leva... E' dal '97 che non uso Campagnolo, se non ricordo male si sposta verso dx o verso sx, dipende dalla leva...in pratica il piolino va spostato verso l'esterno. I Campagnolisti mi correggano. :) [/quote] [/quote] Hai ragione, il piolino si sposta verso l'esterno. Non credo che allentare la tensione delel molle dei freni corrisponda ad un tentativo di suicidio, altrimenti non sarei qui a raccontarlo :D E' un rimedio di utilità soggettiva, quando sono sul bagnato ho sempre un po paura di "inchiodare" e far slittare le ruote, così preferisco una frenata un po più graduale. [/quote] concordo anche se non ricordo se esterno o interno ma si vede benissimo che la pinza si allarga. Serve quando si deve levare la ruota o quando quest'ultima e' scampanata (o montata male) ed il cerchine tocca il freno.

 

[Modificato il 16/01/2007 alle 12:51 by pedalando]


super cunego - 16/01/2007 alle 13:33

Ma non è che la ruota facendo meno aderenza quando noi pedaliamo perdiamo qualche cm a giro di ruota?


pedalando - 16/01/2007 alle 17:40

quando slitti si'


jhon - 16/01/2007 alle 22:20

in discesa sul bagnato io praticamente non utilizzo mai il freno dietro xke ho paura di perdere aderenza, mi basta frenare mentre la bici è dritta con decisione sull anteriore, invece sull asciutto tendo ad arrivare lungo in curva (frenando poco mentre la bici è dritta) e poi pinzo con decisione sopratutto il dietro, voi? avete qualke tecnica particolare?


pedalando - 17/01/2007 alle 00:07

frenare con l'anteriore non mi sembra una cosa molto consigliabile, neanche in moto. Se si blocca la ruota dietro, sbandi, ma puoi riuscire a non cadere; se si blocca l'anteriore ti trovi per terra senza neanche avere il tempo di capire....


jhon - 17/01/2007 alle 22:56

si xò considerando che il freno dietro rallenta poco e è facile bloccare la gomma andando in derapata invece fin che la bici è dritta si puo rallentare bene con quello davanti, ovvio che appena inizi a curvare piegandoti molli quello davanti,(io x le discese sono negato, solo con qualke corridore davanti che mi fa le traiettorie riesco a restare agganciato ma a fatica, se sono in coda al gruppo mi stacco sicuramente)


Andrea_Web - 17/01/2007 alle 23:46

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] frenare con l'anteriore non mi sembra una cosa molto consigliabile, neanche in moto. Se si blocca la ruota dietro, sbandi, ma puoi riuscire a non cadere; se si blocca l'anteriore ti trovi per terra senza neanche avere il tempo di capire.... [/quote] Può sembrare illogico, ma in moto si frena maggiormente con l'anteriore che con il posteriore! In condizioni di asciutto sto addottando tecniche motociclistiche in bici...i risultati arrivano, ma devo affinare qualcosina perchè ultimamente sto controllando da vicino molti guard rail... :D


pedalando - 18/01/2007 alle 00:18

si rischia anche di piu'con lánteriore....:Old:


W00DST0CK76 - 18/01/2007 alle 10:12

Ho sempre sentito che la forza frenante va ripartita nel seguente modo: 70% anteriore, 30% posteriore, se non ricordo male lo disse anche Cassani durante una telecronica, probabilmente però sul bagnato le cose cambiano. In discesa in particolare, il peso è spostato in avanti e quindi occorre una frenata anteriore più potente, non a caso i freni Campagnolo presentano una differenza importante, monofulcro i posteriori, doppio fulcro gli anteriori. Alcuni corridori, soprattutto i belgi (se non ricordo male) hanno l'abitudine di montare il freno anteriore a destra per avere una maggiore prontezza nelal frenata, naturalmente il discorso è valido solo per i destrimani.


jhon - 18/01/2007 alle 19:41

in moto si utilizza solamente l'anteriore e il freno motore, quello posteriore viene usato allo stop o ai semafori x fermarsi totalmente ,in bici piu o meno è lostesso poi dipende dalla tecnica che ha ogniuno. Piu che in discesa è difficile frenare stando in centro gruppo se uno nn è abituato, ogni tanto si fanno di quei rallentoniiiiiiiiii, una volta sono volato con la ruota dietro in su xke nn ho frenato e ho sbattuto contro quello davanti, alla gibernau


aerials - 18/01/2007 alle 20:58

testo tratto dal sito http://www.guidorubino.com/ Gestire la frenata Si tratta di un momento molto delicato. Imprimere una "accelerazione negativa" alla bicicletta può essere un'operazione facile, i ciclisti la fanno d'istinto, ma non sempre le condizioni sono ideali. Una brusca decelerazione, al di là delle sollecitazioni subite dalle parti chiamate in causa provoca una forte sbilanciamento delle forze richiedendo una completa reimpostazione degli equilibri dinamici da parte del ciclista. La frenata sposta il peso sulla ruota anteriore in maniera più o meno brusca. Da questo deriva che il freno maggiormente sollecitato sia quello anteriore. Si tratta di una esperienza piuttosto comune: anche sulle automobili i freni maggiormente sollecitati sono gli anteriori. Per questo motivo la prima regola da seguire in una frenata ideale è utilizzare maggiormente il freno anteriore. La ruota davanti, caricandosi di peso, è quella che incide di più nella decelerazione, e più frena e più aumenta l'aderenza a terra e quindi l'efficacia della frenata, ecco perché questo freno viene, in certi casi potenziato rispetto al posteriore. Proprio questo freno ha però una importanza fondamentale: aiuta a guidare la bici. Si consideri, tanto per cominciare, che arrivare al bloccaggio della ruota posteriore è relativamente facile (proprio per quanto detto poco sopra poiché il peso, spostandosi in avanti, alleggerisce la ruota motrice di aderenza sul terreno). Il bloccaggio della ruota posteriore è però facilmente gestibile dal ciclista, ben diversa è la situazione nel caso di bloccaggio della ruota anteriore. Un'eventualità del genere rende praticamente certa la caduta: un alleggerimento sull'anteriore fa mancare al ciclista l'appoggio maggiore e gestire l'equilibrio diventa molto complicato. Come frenare allora? Il modo migliore è quindi gestire adeguatamente i due freni. Se il fondo stradale è ideale e si è su una traiettoria rettilinea si può tranquillamente abbondare sul freno anteriore non dimenticandosi comunque del posteriore. Molto utile risulta spostare il peso all'indietro arrivando quasi ad uscire di sella per tenere il più possibile attaccata a terra la ruota posteriore. Se si deve frenare in curva bisogna usare parecchia cautela nell'utilizzo del freno anteriore. In caso di emergenza meglio allora addrizzare un attimo la bici, dare un colpo secco ai freni e poi completare la curva. Non si seguirà certo una traiettoria ideale ma si avrà la possibilità di decelerare maggiormente. Gestire i freni In linea generale meno si surriscaldano i pattini freni (e i cerchi) e meglio è. Per questo motivo i corridori professionisti frenano con piccoli ma decisi colpetti sui freni preferibili a "pattinate" continue e prolungate. L'alta temperatura modifica le chimiche dei tacchetti facendone perdere di qualità. Chi utilizza coperture tubolari (che vengono incollate al cerchio tramite un apposito mastice e non incastrate meccanicamente come per i copertoncini) deve evitare surriscaldamenti eccessivi che possono compromettere la tenuta del tubolare stesso sul cerchio. Ancora più evidente il rischio di surriscaldamento nel caso si utilizzino cerchi in carbonio con piste frenanti sempre in fibra. Il carbonio disperde molto poco il calore e le temperature tendono a salire enormemente. È importante allora utilizzare pattini freni di tipo speciale. Se piove L'aumento di viscidità della strada con la pioggia è evidente. Ovvio quindi elevare a potenza la prudenza e la gestione della frenata tra anteriore e posteriore di cui abbiamo detto sopra. Diversa è però la gestione dei freni dal punto di vista termico. Con la pioggia non c'è praticamente rischio di surriscaldamenti, anzi conviene pulire le piste frenanti in anticipo sulla frenata vera e propria. Per "pulire" i cerchi conviene allora appoggiare i pattini qualche secondo prima della frenata in modo da avere il miglior attrito quando serve. Il carbonio e la pioggia I cerchi con piste frenanti in fibra non sono l'ideale con la pioggia. Questo però non significa che non si possano utilizzare. Meglio avere comunque qualche attenzione in più. Più obbligatorio che mai è allora l'utilizzo di pattini freni appositi. Pattini tradizionali provocano sbilanciamenti pericolosissimi: si passa da una fase in cui l'attrito è praticamente nullo col cerchio bagnato, ad un momento in cui l'attrito diventa massimo, senza vie di mezzo. In pratica ci si trova, in maniera imprevedibile, da una bici praticamente senza freni ad una bici con le ruote bloccate: pessime conseguenze! I pattini in materiali non gommosi evitano questo inconveniente ma un po' i attenzione in più è comunque necessaria.