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Autore: Oggetto: Film che parlano (anche) di ciclismo

Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/03/2006 alle 12:36
In quella storia i personaggi di Girardengo e Cavanna erano molto intriganti ( e verosimili).
Ieri hanno fatto fare a Binda la parte del serpente a sonagli.

 

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nino58

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 28/03/2006 alle 13:43
Originariamente inviato da nino58

In quella storia i personaggi di Girardengo e Cavanna erano molto intriganti ( e verosimili).
Ieri hanno fatto fare a Binda la parte del serpente a sonagli.

a proposito di Binda... ma la storia di Binda che dopo la caduta di Bartali al Tour da il via libera a Coppi dicendo invece a Bartali che Fausto è scattato di sua volonta, a voi risulta? io sinceramente non l'avevo mai sentita...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/03/2006 alle 13:49
e a proposito di Binda....perchè qualcuno non ci spara fuori unbel film su Binda?????!!!!!!

In fondo è un grandissimo pure lui e la sua storia è più "sconosciuta" perchè si tratta di tempi molto più lontani a confronto di quelli tra il Ginettaccio e il campionissimo......
non sarebbe male l'idea no????

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Tour




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  postato il 28/03/2006 alle 13:55
Ho sentito al tg1 che il film su Bartali ha fatto quasi 10 milioni di spettatori direi un ottimo risultato
Il film su grande torino aveva fatto 6,5 milioni di spettatori e quello su Coppi circa 10 ma qualche anno fa quando gli ascolti erano piu- alti
Quindi w il ciclismo amato da tutta l- Italia

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/03/2006 alle 13:59
Originariamente inviato da Goodwood

Originariamente inviato da nino58

In quella storia i personaggi di Girardengo e Cavanna erano molto intriganti ( e verosimili).
Ieri hanno fatto fare a Binda la parte del serpente a sonagli.

a proposito di Binda... ma la storia di Binda che dopo la caduta di Bartali al Tour da il via libera a Coppi dicendo invece a Bartali che Fausto è scattato di sua volonta, a voi risulta? io sinceramente non l'avevo mai sentita...


A me risulta così: vista la (brutta) caduta di Bartali, Binda disse a un motociclista di andare ad avvertire Coppi con un semplice messaggio: "Vai".
Non mi risulta di bugie a Bartali, nè credo che sarebbero state tollerate nè da Bartali nè da Coppi.
Non va dimenticato che quel Tour proponeva ancora la crono Colmar-Nancy, 137km, in cui Coppi diede (prevedibilmente) 7 minuti a Bartali.

 

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Livello Bernard Hinault




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  postato il 28/03/2006 alle 14:43
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da Goodwood

Originariamente inviato da nino58

In quella storia i personaggi di Girardengo e Cavanna erano molto intriganti ( e verosimili).
Ieri hanno fatto fare a Binda la parte del serpente a sonagli.

a proposito di Binda... ma la storia di Binda che dopo la caduta di Bartali al Tour da il via libera a Coppi dicendo invece a Bartali che Fausto è scattato di sua volonta, a voi risulta? io sinceramente non l'avevo mai sentita...


A me risulta così: vista la (brutta) caduta di Bartali, Binda disse a un motociclista di andare ad avvertire Coppi con un semplice messaggio: "Vai".
Non mi risulta di bugie a Bartali, nè credo che sarebbero state tollerate nè da Bartali nè da Coppi.
Non va dimenticato che quel Tour proponeva ancora la crono Colmar-Nancy, 137km, in cui Coppi diede (prevedibilmente) 7 minuti a Bartali.

perfetto Prof! ricordavo anche io una cosa del genere.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/03/2006 alle 14:54
Originariamente inviato da nino58

In quella storia i personaggi di Girardengo e Cavanna erano molto intriganti ( e verosimili).
Ieri hanno fatto fare a Binda la parte del serpente a sonagli.


Sbaglio o Biagio Cavanna era cieco? Se mi confermate la mia supposizione, beh... nel film invece ci vede eccome (a meno che non lavorasse senza occhiali). Nel caso passo da 5 a 4,5

 

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  postato il 28/03/2006 alle 14:55
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Originariamente inviato da nino58

In quella storia i personaggi di Girardengo e Cavanna erano molto intriganti ( e verosimili).
Ieri hanno fatto fare a Binda la parte del serpente a sonagli.

a proposito di Binda... ma la storia di Binda che dopo la caduta di Bartali al Tour da il via libera a Coppi dicendo invece a Bartali che Fausto è scattato di sua volonta, a voi risulta? io sinceramente non l'avevo mai sentita...


A me risulta così: vista la (brutta) caduta di Bartali, Binda disse a un motociclista di andare ad avvertire Coppi con un semplice messaggio: "Vai".
Non mi risulta di bugie a Bartali, nè credo che sarebbero state tollerate nè da Bartali nè da Coppi.
Non va dimenticato che quel Tour proponeva ancora la crono Colmar-Nancy, 137km, in cui Coppi diede (prevedibilmente) 7 minuti a Bartali.

perfetto Prof! ricordavo anche io una cosa del genere.


Se non ricordo male, tra cadute a forature Bartali fu costretto a fermarsi tre volte, le prime due Coppi ebbe l'ordine di aspettare, dopo l'ultima caduta gli fu dato via libera.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Tour




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  postato il 28/03/2006 alle 16:26
La fiction su Gino Bartali ha avuto il merito di mettere in risalto la grandezza e l'integrità morale dell'uomo,che vedo dai posts inviati ai più sconosciuta forse per motivi anagrafici,più che le vittorie,facilmente riscontrabili dagli almanacchi e dai giornali e filmati dell'epoca,quindi,pur notando imprecisioni e sbavature sui dettagli tecnici,mi sono commosso al pensiero di quanto tutti noi italiani dobbiamo al grande Gino,l'"uomo di ferro".
 
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Livello Tour




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  postato il 28/03/2006 alle 16:26
Davvero molto bello!!
É stato emozionante vedere le gesta di questi grandissimi campioni, raccontate mettendone in risalto l'aspetto eroico.
Bartali era veramente un uomo eccezionale

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/03/2006 alle 17:00

Sbaglio o Biagio Cavanna era cieco? Se mi confermate la mia supposizione, beh... nel film invece ci vede eccome (a meno che non lavorasse senza occhiali). Nel caso passo da 5 a 4,5


quoto questa riferendomi cmq a tutti quelli che hanno riscontrato errori del genere, per esprimere la mia opinione:

la fiction si chiama "Bartali l'intramontabile", ed è un prodotto per il grande pubblico, visto che è andato in onda in prima serata la domenica e il lunedì.
ora: il fatto che quello sia stato cieco e quell'altro più smilzo, o cose affini, contribuisce a trasmettere qualcosa in più sulla figura di bartali? a mio avviso no, quindi credo che da questo punto di vista gli autori siano poco criticabili.

a mio avviso abbiamo potuto vedere una specie di "fumettone" dove un buono alla fine vince su molti cattivi.

se devo muovere una critica dico quindi che la storia (intendo quella mondiale di quel periodo) è stata troppo smussata. il periodo della guerra credo sia stato un inferno lungo e tremendamente brutto per tutti, così come il periodo degli scontri politici immediatamente successivo. nell'opera questi temi sono stati raccontati a mio avviso in maniera troppo poco "cruda".

invece ciò che mi trova particolarmente entusiasta, è che sono state tratteggiate le figure di coppi e bartali come quelle di due antieroi (figura poco comune ai giorni nostri). il primo per la sua semplicità, per la sua concretezza, per i suoi valori. il secondo per la fragilità, per i conflitti interiori, per la sua impenetrabilità. a mio avviso il successo di queste due leggende sta anche nell'avere in sè dei tratti "mitologici" che troviamo in molti classici...
forse le storie dei due ciclisti non furono così cariche di leggenda. ma se l'intento degli autori era quello di infondere anche alle nuove generazioni la passione per questi due personaggi, a mio avviso ci sono riusciti benissimo.

 

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"...and what exactly is a dream
and what eactly is a joke"
"...tired of lying in the sunshine..."

saluti a tutti
Vittorio

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 28/03/2006 alle 17:28
Beh, si tratta pur sempre di una fiction tv.
Le inesattezze erano da mettere in preventivo: somiglianze poco... somiglianti, troppe strade asfaltate, guerra dichiarata nel giorno di chiusura del giro d'Italia, telefonata di De Gasperi, Bartali che si ritira dal Tour per ordini superiori e non perché è caduto in un torrente e via così.
Ugualmente da mettere in preventivo certe forzature dovute al fatto che la fiction era "su" Bartali: per chiarire il concetto, quando nella stanza d'ospedale va a trovare il ragazzino, ti aspetti che Gino lo tocchi con la mano e lo risani, compiendo il miracolo.

Quello che rimarrà nella mente dei telespettatori, dopo aver fatto la tara alle forzature e alle imprecisioni, è il carattere dei personaggi, la centralità che essi danno al ciclismo, è una vita che comunque valeva la pena essere raccontata.
Per questo dò la sufficienza alla fiction.
(che peraltro ha il merito di non aver giocato con i flashback, come fanno troppo spesso queste biografie tv - da Ferrari e Mazzola).

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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Registrato: Apr 2005

  postato il 28/03/2006 alle 18:08
Originariamente inviato da dedalus
la fiction si chiama "Bartali l'intramontabile", ed è un prodotto per il grande pubblico, visto che è andato in onda in prima serata la domenica e il lunedì.
ora: il fatto che quello sia stato cieco e quell'altro più smilzo, o cose affini, contribuisce a trasmettere qualcosa in più sulla figura di bartali? a mio avviso no, quindi credo che da questo punto di vista gli autori siano poco criticabili.

Sono completamente in accordo.


a mio avviso abbiamo potuto vedere una specie di "fumettone" dove un buono alla fine vince su molti cattivi.

qui un po' meno. O meglio detta cosi' sembra che fra i cattivi ci
siano anche i ciclisti.
Nel film Bartali viene dipinto come uno spirito libero che rispetta
tutti gli uomini. Anche i "cattivi".


se devo muovere una critica dico quindi che la storia (intendo quella mondiale di quel periodo) è stata troppo smussata. il periodo della guerra credo sia stato un inferno lungo e tremendamente brutto per tutti, così come il periodo degli scontri politici immediatamente successivo. nell'opera questi temi sono stati raccontati a mio avviso in maniera troppo poco "cruda".

Scusa ma qui cadi in contraddizione. Se il film era su Bartali
allora il contesto storico serve solo scenario lasciando il
rilievo la figura dell'uomo (guarda anche Forrest Gump che non era
neanche un film per la TV...)


invece ciò che mi trova particolarmente entusiasta, è che sono state tratteggiate le figure di coppi e bartali come quelle di due antieroi (figura poco comune ai giorni nostri). il primo per la sua semplicità, per la sua concretezza, per i suoi valori. il secondo per la fragilità, per i conflitti interiori, per la sua impenetrabilità. a mio avviso il successo di queste due leggende sta anche nell'avere in sè dei tratti "mitologici" che troviamo in molti classici...
forse le storie dei due ciclisti non furono così cariche di leggenda. ma se l'intento degli autori era quello di infondere anche alle nuove generazioni la passione per questi due personaggi, a mio avviso ci sono riusciti benissimo.

Qui sono di nuovo in accordo (a parte l'ordine coppi/bartali, primo/secondo )

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/03/2006 alle 18:59

qui un po' meno. O meglio detta cosi' sembra che fra i cattivi ci
siano anche i ciclisti.
Nel film Bartali viene dipinto come uno spirito libero che rispetta
tutti gli uomini. Anche i "cattivi".


non intendevo includere i ciclisti tra i cattivi. ero indeciso prima se scrivere "vince moralmente". però neanche questa espressione mi soddisfa.
su questo tema sono un po' combattuto.
la cosa di cui sono più convinto è quella del cartone animato-fumetto: i pezzi al rallentatore o accelerati, i colori un po'irreali, qualche figura un po' caricaturata (Pavesi, anche se non so come fosse in realtà), mi hanno dato questa idea.


Scusa ma qui cadi in contraddizione. Se il film era su Bartali
allora il contesto storico serve solo scenario lasciando il
rilievo la figura dell'uomo (guarda anche Forrest Gump che non era
neanche un film per la TV...)

probabilmente hai ragione.

 

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Vittorio

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/03/2006 alle 19:37
Per FrankVdB e dedalus:
se rileggete la pagina precedente, quando cito Cavanna e Girardengo mi riferisco alla fiction del 95 su Coppi non a quella di ieri;
e mi pare che là Cavanna fosse rappresentato come cieco.
Comunque nei prossimi giorni mi riguardo la cassetta, forse ricordo male.

 

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nino58

 
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  postato il 28/03/2006 alle 21:57
Originariamente inviato da Lester

Originariamente inviato da Knightlake98



Riguardo il ristorante "Il Curvone" esiste veramente.
Sta a una decina di km da casa mia, esattamente nella
discesona che porta dalla zona Rocca di Papa/Nemi a Velletri.
Dovrei ricontrollare le immagini per vedere se è proprio quello
del film di Villaggio.

Cmq....
a PINEROLOOOOOOOOOO!!!!!

ma son 1200 km!!!

e cosa sono 1200 km!!!!!!!!

Ciao hai scoperto poi se era quello il ristorante??, io circa un mese fa sono andato a velletri e ho fatto proprio quella strada, puoi immaginare le risate che mi sono fatto quando ho visto la mitica trattoria il curvone..pensavo nn esistesse nella realtà...


Ma sei della nostra zona?? Castelli romani??
Non ho confrontato le immagini, ma credo sia quello.
Non ho il film e anche se lo avessi, dovrei paragonarlo a
quel posto, davanti il quale son passato poche volte,
e potrei non esser certo della risposta.Comunque è molto probabile
sia quello.

 

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Registrato: Aug 2006

  postato il 28/03/2006 alle 22:07
Originariamente inviato da riddler

No, io sono uno sfegatato fan di amici, nonchè di Rossella Brescia e Maria Zaffino... e cmq le fiction rai non è che mi esaltino + di tanto...


De gustibus. Per carità.
Non so chi siano ste Rossella e Maria, spero almeno siano
2 belle tortelline....
Cmq il film potevi almeno registrarlo.
COPPI E BARTALI son pur sempre COPPI E BARTALI.
Fiction o NON fiction!

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2005

  postato il 28/03/2006 alle 22:31
"La missione è la più facile del mondo, con una bella storia già scritta, intrisa d'epica e ricordi, solo da adattare un pò a varie esigenze. Inoltre è la più difficile, perché quando dopo poche scene compare la scritta "Milano-Sanremo 1935", c'è il corridore che stantuffa sui tornanti e tutto intorno i colori del Poggio sono da filmato dell'azienda di soggiorno che ha investito in una telecamera ultimo modello: e insomma Bartali in teoria era quello in bianco e nero. E' duro scalfire l'immaginario consolidato.
Seppur tecnicamente impeccabile, questo "Bartali-L'intramontabile" di
Raiuno non può piacere a tutti. Per esempio ai fanatici del ciclismo che avrebbero voluto scene migliori "in sella" e un passo più fedele alle vicende sportive, non può piacere a chi ama un taglio più moderno nel racconto per immagine, non può piacere a chi si insospettisce se in una fiction ci si ritrova commossi alla seconda scena.
A tutti gli altri probabilmente piace (i numeri della prima parte in onda domenica sono buoni - sette milioni e mezzo - ma non sontuosi) e alla fine lo sforzo di comprimere tutte le sfaccettature del racconto è apprezzabile. Pier Francesco Favino, chiamato a un compito niente male, è caricato a molla, il che ogni tanto è utilissimo e altre volte meno. Gli altri personaggi si perdono un pò, a partire da Francesco Salvi ormai maturo per ruoli come quello del patron della squadra ciclistica e impagabile per come riesce sempre a rendere il senso del dovere dell'attore abbinato a una faccia che dice ed esprime l'esatto contrario, una voglia di anarchia superiore e innata.
Detto di passata del (solito) tentativo di disegnare un'Italia un pò balorda, coi cattivi al posto giusto ma alla fine con la solidarietà catto-qualcosa che unisce e redime sempre, "Bartali-L'intramontabile" è opera di maniera e quasi obbligata, mantiene quello che promette e arriva più o meno all'obbiettivo. Anche se non ha confronti possibili (se non la fiction-agiografiche di Raiuno su personaggi della storia patria) e ovviamente nemmeno prova a sfidare la perfezione resa in tre minuti dal Bartali cantato da Paolo Conte. Quello che insegna che se c'è qualcosa di grande da aspettare ci si ferma sotto il sole e si aspetta, "e al cine vacci tu". Figuramoci a guardare la televisione".

Antonio Dipollina da "La Repubblica" di oggi.

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 28/03/2006 alle 22:49
nella fiction su Bartali non era difficile, sforzandosi un po' di più, evitare approssimazioni così grossolane:
hanno voluto scegliere Savino per fare Bartali, anche se ha una corporatura totalmente differente, e va be', ma almeno potevano fargli tagliare i capelli e pettinarli all'indietro, come aveva sempre Gino
la Milano Sanremo '35 con il Capo Berta trasportato su una impervia salita dell'Appennino, senza neanche uno scorcio di mare, suvvia...
la stessa salita alpina con la stessa neve che fa da sfondo a tutte le riprese su giro e tour: non potevano sforzarsi a cercarne un'altra?
la scena della borraccia ricostruita in maniera del tutto inverosimile, con Coppi che spreca la (allora )preziosa acqua versandola in testa e poi, addirittura, butta via la borraccia di allumino, fra l'altro ancora mezza piena, invece di restituirla a Bartali. Hanno copiato una scena del ciclismo moderno, (con borracce di plastica e acqua, dalle ammiraglie, quanta se ne vuole), senza pensare che gli atteggiamenti di quel tempo erano del tutto diversi;
non s'è visto un corridore con i tubolari a tracolla, neppure sotto la sella, quando basterebbe guardare qualche foto dell'epoca per notare il particolare;
in una immagine di corsa del Tour si vede l'ammiraglia della Bianchi, quando si sa che, allora, c'erano solo le auto delle nazionali: disattenzione o pubblicità occulta?
Eppure nella ricostruzione di maglie e biciclette sono stati accurati.
Per me, le cose migliori della fiction son la bellezza dell'attrice protagonista e la scena di Bartali all'ospedale con il ragazzino.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/03/2006 alle 09:03
Originariamente inviato da nino58

Per FrankVdB e dedalus:
se rileggete la pagina precedente, quando cito Cavanna e Girardengo mi riferisco alla fiction del 95 su Coppi non a quella di ieri;
e mi pare che là Cavanna fosse rappresentato come cieco.
Comunque nei prossimi giorni mi riguardo la cassetta, forse ricordo male.


Cavanna era cieco nel film su Coppi, come tu dici, e vedente in quello su Bartali.

Per qualcuno è solo un particolare. Per me no. E comunque un paio di occhiali da sole d'epoca non stravolgevano il bilancio della produzione del film.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/03/2006 alle 09:30
E' appunto quello che ho detto io.
La fiction su Coppi era più curata nei "dettagli", questa più "approssimativa".

 

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nino58

 
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Livello Tour




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  postato il 29/03/2006 alle 10:37
Segnalo (da http://www.cyclingnews.com ) che e' uscito, per ora
credo negli USA, "Wired to Win", un film-documentario della IMax
sul Tour 2003, che si concentra in particolare sulle gesta
di Baden Cooke e Casper (erano partiti con l'idea di un film su
Hamilton, ma dopo la questione doping hanno rivisto i piani...).

Su http://www.wiredtowinthemovie.com si possono vedere i trailers; pare
avere un taglio "alla Piero Angela", e con belle scene di ciclismo vero.


 
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Livello Tour




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  postato il 29/03/2006 alle 16:38
Da anziano suiveur lascio volentieri il film con Casper e Cooke(ma chi sono?)agli americani e mi godo la fiction con il Grande Gino.
Riguardo a tal Hamilton non lo ritengo degno di essere citato nel thread dedicato a Gino Bartali.

 
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Livello Tour




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  postato il 29/03/2006 alle 18:59


"Il ciclismo è vita, incarnazione dei valori e sentimenti sublimi che ci dovrebbero sempre guidare, è esaltazione della sofferenza, di quelle sane rivalità, maI fini a se stessi , mai ambigue ma in linea con l'esaltazione dello spirito agonistico che solo i grandissimi sanno interpretare". Questo è stato il film sulla vita di Gino Bartali, sicuramente, a mio avviso, più bello ed interessante di quello dedicato a Fausto Coppi sia pure ben interpetato da Sergio Castellitto. In un certo senso l'opera è stata la tanto attesa riscoperta storica , definitiva, del personaggio BArtali, sempre e comunque al cospetto del grande Fausto.
Bartali più umano, "meno legato a comportamenti schematici", più diretto e sanguigno rispetto ad un Coppi che, a me personalmente, pensandoci bene, piace meno. Ma, al di là di questo, come si fa a non commuoversi di fronte alle scene che hanno visto il dialogo franco e mai banale tra i due campionissimi, soprattutto lo scambio della borraccia. Gino Bartali e Fausto Coppi saranno sempre la "memoria vivente" di chi ama davvero il "nostro" sport e lassù, nell'olimpo ed in paradiso, fa loro degna compagnia Marco Pantani. Chissà, tra poco ci potremmo nuovamente commuovere nel film che sarà dedicato al Pirata. E' il degno e giusto riconoscimento al ciclismo, "maestro" di vita, in attesa che, tra cinquant'anni, si parli ad esempio di un confronto Basso Cunego ancora da sviluparsi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/03/2006 alle 19:17
Questo è stato il film sulla vita di Gino Bartali, sicuramente, a mio avviso, più bello ed interessante di quello dedicato a Fausto Coppi

Sono d'accordo con te.

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 29/03/2006 alle 22:18
Arrivo solo adesso a commentare:
Avete già detto tutto o quasi,sarò quindi conciso.Molto più bella la seconda puntata,in particolare mi è piaciuto come è stata dipinta la sfida tra coppi e bartali,finalmente è stato dato il giusto peso a Gino e al fatto che fosse molto più vecchio.I due personaggi sono stati dipinti abbastamza bene,il discorso sulla voglia poi è stato memorabile.
Mi viene solo da dire una cosa....CHE BELLO IL CICLISMO!!!!

cOME SI Fà A NON INNAMORARSI DELLA BICICLETTA!!!

 

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DAvide

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C.S.N.P.

 
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  postato il 30/03/2006 alle 17:31
La cosa che personalmente mi intristisce è il fatto che in molti post emerga come una cosa ormai scontata il concetto che "non ci possiamo lamentare, in fondo è solo una fiction, un prodotto per la massa".
Ecco, la massa non ha diritto a prodotti accurati, la massa DEVE sempre accontentarsi di cose raffazzonate e approssimative. Quest'idea ha ormai preso il sopravvento, e purtroppo è alla base dello sfacelo della tv attuale, almeno in Italia (e non solo della tv).

E invece questo fatto non è per niente scontato, date alla massa cose migliori, e la massa non se ne cruccerà, figurarsi. Ricordo che furono in 12 milioni, un paio d'anni fa, a seguire la lettura di un canto della Divina Commedia in prima serata.

Riguardo a Bartali, i numeri sono buoni, la fiction ha avuto un ottimo seguito, ma davvero credete che se il racconto fosse stato più accurato e verosimile il pubblico sarebbe fuggito via? Davvero credete che il gradimento non sarebbe stato ugualmente alto se si fosse evitata qualche forzatura? In fondo, come dice anche Dipollina nell'articolo riportato da Ottavio, la storia c'era già tutta, doveva solo essere adattata per la messinscena.

Resto della mia idea: la tv ci ammannisce buoni sentimenti a volontà e ci stimola poco al ragionamento, e questa cosa deleteria si riflette anche nelle rappresentazioni come quella su Bartali.
Non sono discorsi da fissati col ciclismo, sono discorsi da fissati con il diritto di tutti ad essere trattati da spettatori adulti, e non da bambini delle scuole elementari (con tutto il rispetto per i bambini).

La consolazione, in ogni caso, è che 10 milioni di persone abbiano visto un po' di ciclismo in prima serata.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2006 alle 17:58
Sai Admin, secondo me il problema è questo.

La televisione ha come fine ultimo quello di far guadagnare chi possiede le emittenti. In Italia si è visto che la gente ama i programmi "popolari", "bassi", cioè quei programmini stile reality show, talk show, o quizzettini da prima serata con fiochi rosa o tapiri di plastica. La cosa è confermata anche dalla percentuale di giornali cartacei letti nel nostro paese: ma lo sapete che solo un italiano su 10 legge un quotidiano in maniera costante?? E' allucinante se paragonato alle medie di altri paesi europei. Questo perchè i nostri giornali sono, malgrado tutto, dei giornali seri, e non delle pagliacciate (vedi il Bild in Germania). Ma la gente ha bisogno (anche) di cagate, di momenti in cui non usare troppo il cervello (perchè l'ha già usato troppo durante il giorno, o perchè non ce l'ha proprio). E così mamma tv ci dà quello di cui abbiamo bisogno.

E' terribile, lo so, ma finchè programmi demenziali continueranno ad avere milioni di telespettatori, chi glielo fa fare di cambiare registro? Perchè a fronte di gente schifata come me e te ce n'è ancora troppa a cui la tv-spazzatura va bene.

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2006 alle 18:56
Forse il problema è il mezzo cioè la Tv: quando la Tv propone spazzatura viene guardata, quando propone qualità anche; ma la Tv spazzatura ha costi molto minori e risultati molto maggiori ( dal punto di vista di chi produce )vale a dire il mantenere il livello di conoscenza del pubblico il pià basso possibile.
Botte piena e moglie ubriaca.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2006 alle 19:31
Originariamente inviato da Vuelta Espana

E' terribile, lo so, ma finchè programmi demenziali continueranno ad avere milioni di telespettatori, chi glielo fa fare di cambiare registro? Perchè a fronte di gente schifata come me e te ce n'è ancora troppa a cui la tv-spazzatura va bene.


Dovremmo essere noi a fargli cambiare registro! Facendogli capire che il servizio pubblico (parlo della Rai, evidentemente) non deve inseguire l'auditel o la raccolta pubblicitaria (che se esagerata snatura il canone) ma fare appunto servizio pubblico: informazione, cultura, formazione. Altro che isole dei famosi! Il problema è che se ci rassegnamo a vedere certa spazzatura... e allora quoto e straquoto admin, a costo di essere tacciato, visto cosa penso del servizio pubblico, dei soliti epiteti che mi piglio in giro quando faccio queste riflessioni:

- snob
- intellettuale di sinistra di bassa lega
- radical chic
- elitario
- comunista (che una spruzzatina ci sta bene in tutti gli ambiti)

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 30/03/2006 alle 19:45
Admin,te ne parla uno che ha appena studiato due libri a riguardo:

la tv deve assolutamente(essendo il mezzo principre della cultura popolare inj cui tutti noi viviamo)abbassare il più possibile il tiro,cercare di catturare il maggior numero di pubblico e per fare ciò deve per forza di cose semplificare i prodotti e renderli il più possibile appetibili al grande pubblico.

Sono cose che anchio non accetto,ma purtroppo viviamo in questa società.

 

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C.S.N.P.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2006 alle 22:47
Interessante intervista a Luigi Bielli (ex ciclista) preparatore degli attori che hanno interpretato la fiction “Bartali l’intramontabile” http://www.ultimokilometro.com/php2/index.php?option=com_content&task=view&id=577&Itemid=85

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2006 alle 22:59
Originariamente inviato da superandyweb
Interessante intervista a Luigi Bielli (ex ciclista) preparatore degli attori che hanno interpretato la fiction “Bartali l’intramontabile” http://www.ultimokilometro.com/php2/index.php?option=com_content&task=view&id=577&Itemid=85


Bella, molto bella.

Allenare "Bartali", "Coppi", "Bobet" ....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2006 alle 23:02
Vero che è una bella intervista?
Originale!!!
Dietro ad un film ci sono anche questi mestieri

 

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  postato il 31/03/2006 alle 00:03
Originariamente inviato da superandyweb

Vero che è una bella intervista?
Originale!!!
Dietro ad un film ci sono anche questi mestieri


Decisamente bella l'esperienza di Bielli.
Nell'intervista non mi e' piaciuta la marketta.

 

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"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/03/2006 alle 08:12
molto bella l'esperienza di Bielli

 

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A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
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!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/03/2006 alle 12:21
Vi posto una bella intervista tratta da L'Arena di ieri, in cui diversi corridori veronesi che hanno avuto a che fare con l'intramontabile Ginettaccio descrivono le loro sensazioni dopo la messa in onda della fiction dedicata a Bartali.

CICLISMO/Gli ex campioni veronesi
«Splendida fiction, ma Bartali non era così duro con Coppi»


«Non ho parole per dire quanto sia stato grande Bartali». Renato Giusti definisce «magnifica, bellissima, splendida» la fiction sulla vita del grande campione, trasmessa da RaiUno in due puntate con Pierfrancesco Savino nei panni di «Ginettaccio» e premiata con sette milioni e mezzo di telespettatori domenica sera e oltre nove lunedì sera..
Renato, ex professionista, due vittorie di tappa al Giro 1961, ha avuto un rapporto privilegiato con Gino. «Lui - ricorda Giusti - è stato per dodici anni l’uomo immagine della mia azienda, Club 88. L’ho preso quando, per qualche marchio importante, Gino era diventato troppo vecchio. È stato bellissimo averlo insieme, è stata un’esperienza enorme che mi ha gratificato più di quello che è costato, perchè mi ha lasciato dentro una gioia indescrivibile».
Il filmato, a giudizio di Giusti, «mostra un Bartali più aggressivo di quanto, in realtà, fosse». «Hanno - dice - voluto far vedere che un toscano si arrabbia, ma anche quando accadeva, Gino era molto dolce. Bartali è stato uomo di grande correttezza e personalità che, a mio avviso, rasenta proprio il santo. Essergli stato vicino negli ultimi anni della sua vita è stata una delle cose più belle per me. Bisogna dire che non era facile rappresentare bene Bartali, ma l’hanno fatto nel migliore dei modi. Ci sono riusciti al 99 per cento».
Giusti ribadisce che è ben riportato anche il rapporto con Coppi perchè «Fausto era, per Gino, un avversario in bici, ma come uomo era quasi un fratello». «Ma Gino - fa presente Giusti - ha voluto bene a tutti. Anche gli aneddoti sono ben riportati. Va ricordato che Gino ha vinto tante corse da solo, avendo una squadra sgangherata, mentre Coppi ha sempre avuto grandi squadre. Lo dico io che sono anche coppiano. Coppi era una macchina perfetta, Gino un uomo forte, uno spaccasassi».
Renato Giusti sarà, sabato prossimo, a Ponte a Ema per l’inaugurazione del museo dedicato a Bartali. Sarà, con Luigi Bartali e Andrea Bresci, nel tezetto che taglierà il nastro.
Gino Bartali è stato, alla San Pellegrino (dove aveva portato Coppi pochi mesi prima della prematura fine del Campionissimo), direttore sportivo di professionisti veronesi come i compianti Giorgio Tinazzi e Luigi Tezza. Jano Zamperioli racconta: «È stato Gino a volermi alla San Pellegrino. Si era "innamorato" di me vedendomi a Stresa, in una prova del "San Pellegrino". Alla sera, nei ritiri o dopo le corse, si stava tutti insieme e lui raccontava di tutto, del ciclismo che aveva vissuto, dei corridori. Diceva che il più forte mai visto era stato Romeo Venturelli, quello che andò a casa dal Giro quando era in maglia rosa. Non parlava mai, però, dei suoi affari privati e non mi ritrovo negli episodi sulla guerra riferiti nel filmato. Con Gino ci siamo visti sempre, anche dopo. Quando era all’ospedale a Verona, andavo sempre a trovarlo. E lui mi diceva: "Zamperioli, se avessi avuto un’altra testa..."».
Anche Giovanni Castelletti ha corso nella San Pellegrino. «Era - ricorda - una persona molto amabile con noi corridori. Poi ci trovavamo sempre a Negrar, dove lui veniva per seguire il Palio del Recioto. Il filmato? In bici, non eravamo così sgraziati. E non mette in rilievo alcune delle autentiche imprese compiute da Bartali. È vero, invece, che il rapporto con Coppi era di rivalità, ma che andavano d’accordo, anche in corsa. Era più il pubblico ad alimentare la rivalità. E’ stato bello, comunque, vedereil filmato: rievoca tanti bei ricordi, ma il regista avrebbe potuto trattare meglio i corridori».
Severino Andreoli ha avuto Bartali come direttore sportivo alla Vittadello. E il ricordo va a «un’occasione perduta». «Era - racconta l’iridato nella Cento chilometri - il Giro 1967. Nella Vicenza-Udine ero in fuga con Balmamion e De Prà. A 30 chilometri dal traguardo, avevamo 1’30" di vantaggio. In volata, avrei potuto vincere. Ma Bartali è venuto a fermarmi, perchè noi avevamo Schiavon in maglia rosa e Balmamion era secondo in classifica. Così mi fermai per dare una mano a riacciuffare i due. Così vinse Altig in volata. Lo sceneggiato? Non è vero che Bartali fosse così duro nei confronti di Coppi: i due erano veramente amici. Gino me lo ha confidato più di una volta. Era la Dama Bianca, semmai, a dare fastidio. Il filmato mi è piaciuto, gli interpreti un po’ meno».
(r.p.)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/03/2006 alle 13:59
Originariamente inviato da pedalando

Nell'intervista non mi e' piaciuta la marketta.


A cosa ti riferisci al fatto che ha fatto nomi di alcune aziende??

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/03/2006 alle 18:24
Lo sceneggiato? Non è vero che Bartali fosse così duro nei confronti di Coppi: i due erano veramente amici. Gino me lo ha confidato più di una volta. Era la Dama Bianca, semmai, a dare fastidio. Il filmato mi è piaciuto, gli interpreti un po’ meno».

Ricordo un'intervista a Giulia Occhini alla fine degli anni 70.Le venne chiesto quale fosse stato il rapporto tra Coppi e Bartali.
Ricordo ancora la risposta, testuale:"Si odiavano!"

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/03/2006 alle 20:41
Originariamente inviato da cancel58

Lo sceneggiato? Non è vero che Bartali fosse così duro nei confronti di Coppi: i due erano veramente amici. Gino me lo ha confidato più di una volta. Era la Dama Bianca, semmai, a dare fastidio. Il filmato mi è piaciuto, gli interpreti un po’ meno».

Ricordo un'intervista a Giulia Occhini alla fine degli anni 70.Le venne chiesto quale fosse stato il rapporto tra Coppi e Bartali.
Ricordo ancora la risposta, testuale:"Si odiavano!"


Va considerato che la Dama Bianca odiava (ricambiata) tutto il mondo ("plebeo", direbbe Brera) del ciclismo.

 
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  postato il 31/03/2006 alle 21:55
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da cancel58

Lo sceneggiato? Non è vero che Bartali fosse così duro nei confronti di Coppi: i due erano veramente amici. Gino me lo ha confidato più di una volta. Era la Dama Bianca, semmai, a dare fastidio. Il filmato mi è piaciuto, gli interpreti un po’ meno».

Ricordo un'intervista a Giulia Occhini alla fine degli anni 70.Le venne chiesto quale fosse stato il rapporto tra Coppi e Bartali.
Ricordo ancora la risposta, testuale:"Si odiavano!"


Va considerato che la Dama Bianca odiava (ricambiata) tutto il mondo ("plebeo", direbbe Brera) del ciclismo.


Ricordo che la "Dama Bianchi" fu una delle cause della sconfitta di Coppi al Lombardia del 1956. Da ciò che ho letto Coppi era in fuga, non ricordo con chi e la Occhini che seguiva la corsa in macchina, vedendo Magni nel gruppo ormai attardato lo schernì, questo scatenò lo scatto d'orgoglio del Leone delle Fiandre che organizzò un furioso inseguimento che si concluse col riassorbimento di Coppi che poi venne battuto allo sprint da Renè Darrigade. Fu una delle più brucianti sconfitte per Fausto, ormai sul viale del tramonto.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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  postato il 31/03/2006 alle 23:49
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Nell'intervista non mi e' piaciuta la marketta.


A cosa ti riferisci al fatto che ha fatto nomi di alcune aziende??


si' erano citazioni completamente OT.
Se levi quel capoverso il senso dell'intervista non cambia.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/04/2006 alle 15:40
Originariamente inviato da pedalando

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Nell'intervista non mi e' piaciuta la marketta.


A cosa ti riferisci al fatto che ha fatto nomi di alcune aziende??


si' erano citazioni completamente OT.
Se levi quel capoverso il senso dell'intervista non cambia.


La prossima volta farò meglio....

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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  postato il 02/04/2006 alle 11:31
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Sai Admin, secondo me il problema è questo.

La televisione ha come fine ultimo quello di far guadagnare chi possiede le emittenti. In Italia si è visto che la gente ama i programmi "popolari", "bassi", cioè quei programmini stile reality show, talk show, o quizzettini da prima serata con fiochi rosa o tapiri di plastica. La cosa è confermata anche dalla percentuale di giornali cartacei letti nel nostro paese: ma lo sapete che solo un italiano su 10 legge un quotidiano in maniera costante?? E' allucinante se paragonato alle medie di altri paesi europei. Questo perchè i nostri giornali sono, malgrado tutto, dei giornali seri, e non delle pagliacciate (vedi il Bild in Germania). Ma la gente ha bisogno (anche) di cagate, di momenti in cui non usare troppo il cervello (perchè l'ha già usato troppo durante il giorno, o perchè non ce l'ha proprio). E così mamma tv ci dà quello di cui abbiamo bisogno.

E' terribile, lo so, ma finchè programmi demenziali continueranno ad avere milioni di telespettatori, chi glielo fa fare di cambiare registro? Perchè a fronte di gente schifata come me e te ce n'è ancora troppa a cui la tv-spazzatura va bene.

Infatti!
Ho la fortuna di avere SKY e quando accendo la TV posso
scegliere fra sport, film,Telefilm o documentari.
Non sono
costretto alla DeFilippi o alla Clerici come chi non ce l'ha.
Ovviamente a tutti questi io consiglierei CALDAMENTE di fare
come me quando non avevo la pay.
Ovvero:
spegnere la TV (e magari andare in bici).
Ad ogni modo W IL CICLISMO!

 

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  postato il 02/04/2006 alle 18:39
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Nell'intervista non mi e' piaciuta la marketta.


A cosa ti riferisci al fatto che ha fatto nomi di alcune aziende??


si' erano citazioni completamente OT.
Se levi quel capoverso il senso dell'intervista non cambia.


La prossima volta farò meglio....


Ne sono sicuro cara Violetta, la stoffa la hai e spero che la mia
critica sia stata recepita come "costruttiva".

 

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codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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