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Autore: Oggetto: DOPING, dobbiamo uscire dai sogni

Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/08/2006 alle 20:39
L'ultimo mese di gravidanza ed i primi tre dopo la nascita di mio figlio, li ho vissuti senza mia madre che era a Monza a fare urgentissime chemio e ad asportare l'utero.
Io non ero felice, per niente, perchè tutto era molto difficile da reggere.
Ancora adesso lo ricordo come il periodo più duro.

Immagino che per la moglie di Basso sia ancora peggio.
Non è semplice essere sereni con il proprio bambino, quando altri pensieri pesanti e dolorosi richiedono la tua attenzione.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/08/2006 alle 21:37
DOPING - Ognibene positivo al triclore crono cicloamatori

23/08/2006 Mercoledì 23 agosto 2006 - Un nuovo caso di doping nel ciclismo, tra i cicloamatori. Il Coni ha reso noto di aver ricevuto notifica dalla Federazione Medico Sportiva Italiana di positività per Alessio Ognibene (Punto Bici Aprilia). L'atleta è stato trovato positivo a sostanze anabolizzanti.
«Il laboratorio di Roma - si legge sul documento Coni - ha rilevato nel primo campione sottoposto ad analisi la presenza di Norandrosterone e Noretiocolanolone». Il test, effettuato in competizione e senza preavviso, è stato disposto il primo luglio scorso dalla Federazione Ciclistica Italiana ad Adelfia, provincia di Bari, dove Ognibene era impegnato nel campionato italiano cicloamatori cronometro.


(fonte:ciclonews.it)

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
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"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 23/08/2006 alle 21:53
Donchisciotte, sono d'accordo con te per quanto riguarda il discorso sul fatto che i corridori dovrebbero tutelarsi di più.
Per quanto riguarda la parte sulle pene, sono in disaccordo con te.

Originariamente inviato da Donchisciotte
Si riesce ancora ad avere il senso delle proporzioni? se non c'è limite alla pena per il dopato, per fatti molto più gravi del doping che si dovrà prevedere?



A me la pena data a Gatlin sembra fin troppo morbida. Gli hanno dato il minimo che si poteva dare nel caso di recidiva, con un sensibile sconto perchè ha collaborato.
E guarda che non sono 8 anni di carcere eh, sono 8 anni di squalifica in cui può fare tutto nella vita tranne partecipare a gare ufficiali.
La radiazione, secondo me, sarebbe una pena più che corretta anche al primo caso di positività. Nel campo della giustizia sportiva il doping è il "reato" più grave di tutti, perciò va punito con la "pena" più grave. Trucchi la gara, costringi i tuoi avversari o a doparsi o ad arrivare dopo di te, sporchi un mondo che poi riversa i propri mali sui giovani avvicinando anche loro al doping, ti comporti in maniera antisportiva, fai del male anche a te stesso, fai del male allo sport, facendo allontanare i tifosi,che c'è di peggio? Allora come all'omicidio si applica l'ergastolo, anche al doping si deve applicare la radiazione. Che non è una condanna anticivile, dato che Gatlin può continuare a fare tutto quello che può fare una persona normale, mantiene tutti i diritti civili e si ritrova anche da parte un bel gruzzoletto guadagnato a scapito di quelli onesti.
La funzione riabilitativa della pena, può avere la prevalenza in campo penale, dove è in gioco il valore supremo di un uomo, ovvero la libertà. Ma deve cedere il passo ad altri principi come quello della prevenzione e della tutela dei soggetti deboli quando è in gioco solo la possibilità di correre una gara. Tra la salute dei giovani atleti e il diritto di Gatlin a correre ancora, non c'è dubbio che prevale il primo interesse, anche perchè i giovani che si avvicinano allo sport fanno qualcosa di meritorio, Gatlin che si dopa fa un qualcosa di molto grave sotto tutti i punti di vista.

Originariamente inviato da Donchisciotte
Sarà un po' più grave del problema del doping? e per chi non rispetta le norme per la sicurezza sul lavoro che si deve prevedere se a un dopato recidivo si danno otto anni (cioè fine carriera)?


Anche qui, mi sembra un pò un mischiare le mele con le pere. Non sono 8 anni di carcere eh. Bisogna pure considerarle ste cose.

 

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"I giovani devono credere in noi. Già da qualche anno l’ambiente è migliorato. E se continuiamo a crederci... Bisogna lanciare il messaggio, dobbiamo far capire che abbiamo voglia di cambiare" Damiano Cunego

www.dopingfree.org

 
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  postato il 24/08/2006 alle 00:13
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Oddio Miki, vero che è morto relativamente giovane, però non la farei così drammatica, è appena nato un bimbo in quella casa, cinico da dire ma purtroppo è il naturale ricambio


Scusa ma non capisco perche' non la si dovrebbe "fare cosi'
drammatica", la morte e' drammatica per natura.

Sentite condoglianze alla famiglia.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Non registrato



  postato il 24/08/2006 alle 08:29
Premetto che non è mia intenzione innescare polemiche nè sembrare eccessivamente cinico.

Originariamente inviato da pedalando
Scusa ma non capisco perche' non la si dovrebbe "fare cosi'
drammatica", la morte e' drammatica per natura.


credo che una frase di questo tipo:

Originariamente inviato da miky70
Non c'è pace in quella famiglia!!!


si addica più alle famiglie libanesi o irachene.
La famiglia Basso è composta da due ragazzi giovani e belli, con due figli piccoli, sani e splendidi. La morte è drammatica per natura, ma sfortunatamente fa parte del naturale corso della vita di tutti.

condoglianze anche da parte mia.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/08/2006 alle 08:37
ROMA - Birillo, dal nome del cane, per Ivan Basso. "Zapatero" con una facile assonanza per Michele Scarponi. El Bufalo per lo sbuffante (in salita) spagnolo Gutierrez, secondo all'ultimo Giro. Figlio Rujcio (figlio di Rudi Pevenage, il suo mentore), per Jan Ullrich. Non brillavano certo di fantasia nell'appioppare nomi in codice agli atleti che secondo la Guardia Civil spagnola frequentavano Eufemiano Fuentes e i suoi collaboratori, al centro dello scandalo doping (Operazione Porto) che ha portato alla esclusione dal Tour dell'italiano in maglia rosa, del tedesco e di altri atleti di primissimo piano. Fra i tanti soprannomi c'era anche un certo "Pavarotti", come il celebre tenore, un nome in codice, dietro cui la Guardia Civil spagnola sospetta si nasconda un grande dello sprint passato: nientemeno che Mario Cipollini, il "tenore" per eccellenza delle volate, ritiratosi dall'agonismo nel 2005 dopo 17 stagioni "pro" e 189 vittorie. Nei documenti sequestrati a Fuentes il nome di Pavarotti figura in particolare evidenza nella stagione 2002, accanto a prescrizioni di prodotti dopanti e di pratiche varie. Lì, a Madrid, in quei laboratori dove furono sequestrate 200 sacche di sangue e farmaci dopanti di ogni tipo, del resto, ci si andava per un solo scontatissimo motivo.

Quella stagione, come noto, fu straordinaria per lo sprinter toscano già "cliente" in passato del discusso Michele Ferrari, il medico coinvolto in numerose vicende doping. Proprio quell'anno conquistò 14 vittorie, fra cui Milano-Sanremo, Gand-Wevelgem, sei tappe al Giro e tre alla Vuelta, e il mondiale di Zolder. Ma gli inquirenti spagnoli non hanno approfondito il "caso".

Intanto, però, hanno svelato il "modus operandi" di Fuentes & C per il doping ematico. Ogni atleta si sottoponeva ad almeno un paio di prelievi nel corso dell'anno. Uno direttamente a Madrid, nel periodo lontano dalle gare. Il sangue veniva trattato e conservato nella capitale spagnola. L'altro prelievo veniva effettuato nella nazione dove si disputava la gara principale cui prendeva parte l'atleta. In Francia per il Tour, in Italia per il Giro, e così via. All'occorrenza il sangue veniva reinfuso direttamente in loco. Oppure bastava una rapida puntata a Madrid. In questo modo si evitava il rischio di far "viaggiare" le sacche di sangue attraverso le frontiere.

Un meccanismo che rivela una vera e propria multinazionale dell'emodoping con "sedi" in varie nazioni europee: Italia, Francia, Germania (già appurati i rapporti fra Fuentes e un medico tedesco). Per l'Italia, gli spagnoli hanno puntato l'attenzione nella zona fra Brescia e Trento (combinazione: località relativamente vicine alle sedi di arrivo delle impegnative tappe montane del Giro, quando la reinfusione diventa più utile) e stanno indagando con la collaborazione di Nas e Finanza alla ricerca della "centrale" italiana.

fonte:www.larepubblica.it

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/08/2006 alle 11:41
Allora dirò che è tristezza che si aggiunge ad altra tristezza, Reggio.

Non ti accuserei mai di cinismo, per carità, ognuno vive queste situazioni in modo del tutto soggettivo, poi dipende anche da quante esperienze ha avuto in tal senso e come le ha vissute.

Certamente i mesi della malattia non sono belli in nessuna famiglia, aggiungici lo scandalo, era in questo senso che ho parlato di "pace".

Poi tu hai tutte le ragioni di dire che nel mondo c'è chi sta molto peggio.

Ciao.

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Feb 2006

  postato il 24/08/2006 alle 12:58
Cipollini forse dopato? Da tifoso accanito di Mario, mi dispiace, ma ormai non mi sorprende più niente!!!

 

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Rebellin... l'ultimo Gattopardo

 
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  postato il 24/08/2006 alle 14:03
Forse è un bene che esca - non so quanto seriamente - il nome di Mario Cipollini. Col carisma che ha il toscano, e per le volte che si è esposto in prima persona in varie campagne contro il doping, non penso che stia zitto e buono.

Cipollini è il ciclista che può sollevare il polverone. In un modo o nell'altro. Anche se colpevole. Speriamo bene.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
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sugli alberi
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Livello Tour




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  postato il 24/08/2006 alle 15:24
Claudio hai perfettamente ragione.
Sono con te.

Ciao
Gianni

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Feb 2006

  postato il 24/08/2006 alle 15:31
Originariamente inviato da cancel58

fonte:www.larepubblica.it


Hai sbagliato fonte... www.larepubblica.it è un sito che spiega come dimagrire . La vera fonte è http://www.repubblica.it

 

[Modificato il 24/08/2006 alle 16:06 by panta2]

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Rebellin... l'ultimo Gattopardo

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 24/08/2006 alle 15:31
Non direi ,Mario, che Cipollini si espone in prima persona, ricordo come al Giro 1999 ( campagna Io non rischio la salue) e al blitz di Sanremo 2001 dimostrò di mandare avanti il parafulmine (Pantani) e ritrarsi quando la battaglia si faceva dura.
Comunque, garantismo assoluto, da parte mia,anche per Cipollini.Se adesso che si è ritirato vorrà cambiare atteggiamento, vedremo, però se ha intenzione di rientrare in qualche modo nel mondo del ciclismo, farà come ha sempre fatto.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Esordiente




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  postato il 24/08/2006 alle 16:04
Originariamente inviato da panta2

Originariamente inviato da cancel58

fonte:www.larepubblica.it


Hai sbagliato fonte... www.larepubblica.it è un sito che spiega come dimagrire . La vera fonte è http://www.repubblica.it

Ps: Tra l'altro, non c'è neanche l'articolo sul sito di Repubblica...


L´hanno un po nascosto ma l´articolo existe:
http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/sport/sospetti-cipollini/sospetti-cipollini/sospetti-cipollini.html

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/08/2006 alle 16:08
Originariamente inviato da storaro

Originariamente inviato da panta2

Originariamente inviato da cancel58

fonte:www.larepubblica.it


Hai sbagliato fonte... www.larepubblica.it è un sito che spiega come dimagrire . La vera fonte è http://www.repubblica.it

Ps: Tra l'altro, non c'è neanche l'articolo sul sito di Repubblica...


L´hanno un po nascosto ma l´articolo existe:
http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/sport/sospetti-cipollini/sospetti-cipollini/sospetti-cipollini.html


Graziasssss...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/08/2006 alle 18:04
Sul sito di Capodacqua sportpro.it, ci sono le interviste all'avvocato di Basso.

Durante le ferie non ho mai letto i giornali, ma sulla Gazzetta è stata mai pubblicata un'intervista al difensore di Basso dopo la pubblicazione del fax?

Mi sembra che ancora una volta Basso scelga Capodacqua come unico giornalista con il quale confrontarsi.
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Per Mauro Stress:
arriverebbero anche da Catanzaro per i 100 km di Verbania!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/08/2006 alle 18:13
Originariamente inviato da miky70
Per Mauro Stress:
arriverebbero anche da Catanzaro per i 100 km di Verbania!!!


Si ma io non ho alcun potere o indirizzo o telefono o contatto.
Il mio è solo un sogno lungo 100 km che da Verbania vanno a Cannobio, poi a Malesco via Cannobina, poi a Masera e da qui a Verbania attraversando l'Ossola.
Per LUI i km sarebbero oltre 200 partendo da Gallarate.
Magari fosse possibile

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 4674
Registrato: Jun 2006

  postato il 24/08/2006 alle 18:20
Originariamente inviato da stress

Originariamente inviato da miky70
Per Mauro Stress:
arriverebbero anche da Catanzaro per i 100 km di Verbania!!!


Si ma io non ho alcun potere o indirizzo o telefono o contatto.
Il mio è solo un sogno lungo 100 km che da Verbania vanno a Cannobio, poi a Malesco via Cannobina, poi a Masera e da qui a Verbania attraversando l'Ossola.
Per LUI i km sarebbero oltre 200 partendo da Gallarate.
Magari fosse possibile

Io dico che, superato il momento familiare, se tutto si risolve per il meglio la prossima settimana, dovrebbe ringraziare tutti quelli che lo sostengono, compreso te, quale modo migliore quello di accettare la tua idea?
Chissà, magari LUI o altri che lo conoscono, leggendo il forum o lo splinder .....

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: May 2005

  postato il 24/08/2006 alle 19:20
Eccola, la reazione di Cipollini...

24/08/2006 Cipollini risponde: «Non conosco Eufemiano Fuentes»

«Dichiaro di essere rimasto sbalordito per quanto pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica". È il commento di Mario Cipollini all'accusa, riportata dal giornale in questione, di essere stato nel 2002 cliente del medico spagnolo Eufemiano Fuentes, sul quale ora indaga la magistratura spagnola nell'ambito dell'operazione antidoping denominata 'Puerto'.
«Ritengo assurdo che sia, in modo del tutto arbitrario, stato fatto il mio nome - continua Cipollini - in una vicenda che mi vede del tutto estraneo». L'ex campione del mondo tiene quindi a ribadire: «personalmente non conosco il dottor Fuentes, nè ho mai avuto contatti con lui».
Di sicuro il toscano non intende accettare passivamente quanto accaduto. «Fermo restando la mia totale estraneità al caso citato dal giornale - puntualizza Cipollini - mi riservo, tramite i miei legali, di intraprendere tutte le azioni atte a tutelare la mia immagine».


tuttobiciweb.it

 

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Livello Mondiali




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Registrato: Jan 2006

  postato il 24/08/2006 alle 20:01
dal sito ciclismoaltomilanese. Ditemi cosa ne pensate


A proposito di Doping


Credo che nessuno si meraviglierà se riapro la serie degli articoli sul ciclismo parlando di doping. A dire il vero non ne ho più nemmeno voglia perchè ho sentito talmente tante enormità su questo tema che vorrei tanto porteci mettere sopra una pietra e dimenticare tutto. Purtroppo non è possibile e sento il dovere di confrontare i lettori con un punto di vista diverso, cioè con quello dei corridori stessi.
Dunque la gente dice che doparsi è ignobile. Chi non è d‘accordo con questa dichiarazione? L‘onestà è un valore importante ma passato di moda per molti, troppi aspetti della vita. Lo stesso discorso vale per l‘impegno, la perseveranza, il sacrificio e la rinuncia. Tutta roba che la società ha accettato di buttare in un angolo perchè retaggio della vita d‘altri tempi. Poi guarda caso d‘un tratto qualcuno ha notato che certi corridori ciclisti, stufi di essere virtuosi, si sono aggiornati ed hanno imboccato la strada che molte altre categorie di professionisti hanno scelto prima di loro: il doping. È cosi nato uno scandalo che da anni ormai da‘ materiale per riempire pagine di carta stampata ed ore di emissioni TV. Si mette alla berlina uno sport povero, di grande successo di pubblico ma che muove ben poche cifre. Uno sport che offre divertimento gratis anche nelle zone più lontane, laddove - se non ci fosse la TV - la vita sarebbe fatta solo di monotonia.
Il ciclismo non offre ai politici la tribuna da cui farsi pubblicità per le prossime elezioni, non permette di annodare interessanti contatti con il grande mondo dell‘economia o dello spettacolo. Quante Veline o Miss sono fin‘ora convolate a giuste nozze con un corridore ciclista? Credo che non ci sia prova migliore per confermare che attaccare il ciclismo non metta nessun uomo di stampa in pericolo di perdersi il posto di lavoro. Ed allora giù con gli attacchi, con i commenti pesanti, con le rivelazioni che magari sei mesi dopo si riveleranno senza fondamento. E chi ascolta o legge e non è vicino agli accusati prende i giudizi per verità e si fa‘ un suo parere che diventa poi una convinzione. Si sentono allora delle frasi del tipo: „I corridori sono tutti dopati“ o „ma è uno schifo come imbrogliano“ o ancora „...bisognerebe metterli tutti in galera“ quasi che con il loro agire ci avessero danneggiati. Certamente molti si preoccupano dell‘immagine che i ciclisti offrono ai giovani e sono preoccupati per le conseguenze. È a questo punto che il mondo del pedale si sente ferito. È vero che si sono riscontrati dei casi di doping ma il fatto è che i controlli vengono fatti solo con i ciclisti. Nel calcio, anche in occasione delle tre settimane di Mondiale, ci si è limitati al controllo delle urine. Chi all‘infuori dei ciclisti ne è rimasto sorpreso? E chi è rimasto disgustato di vedere costantemente presentato sui teleschermi un certo Maradona? Il tennista Puerta, controllato da un funzionario che non sapeva che il tennis é tabu, era stato condannato per doping a OTTO anni di squalifica. In silenzio la pena è stata ridotta a due. Spiegazione: nel tennis gli ingaggi parlano di 20-25 milioni di DOLLARI!! Carlos Gurpegui stella dell‘Athletic Bilbao è stato preso in flagranti. Nessuno ne ha parlato perchè il calcio deve restare vergine anche se è risaputo che un Zidane „Calciatore del Mondiale“ fa‘ ossigenare il sangue due volte all‘anno. Di quanti milioni è il suo ingaggio annuale? Certo con quella cifra si potrebbero montare una decina di squadre ciclsitiche. E non mi metto a parlare dell‘atletica americana né dei suoi famosi pallavolisti per i quali la pena è al massimo di 10 giorni di interdizione di gioco. Quel che è strano è che proprio loro vengano sempre di più presentati ai nostri ragazzi come i nuovi idoli così come gli eroi del Wrestling. Perchè secondo voi quelli i muscoli se li fanno con le lasagne della mamma? Basta, io credo che abbiate capito. Non si vogliono aiutare i corridori, si vuole strozzare il ciclismo.

Giovanna Malcotti Röhm


Diciamocelo pure. Anche gli appassionati di ciclismo hanno senz‘altro fatto il tifo per la Nazionale di calcio e questo a dimostrazione che alla base dello sport del pedale sta innanzitutto la tolleranza ed il rispetto dell‘avversario. E proprio perchè il mondo della bicicletta possiede numerose peculiarità positive lo scandalo montanto nella versione ciclismo=doping ha ferito fortemente tutti coloro che vi appartengono. Confesso che non parlo volontieri di questo problema perchè molto complesso e delicato, mentre nella maggior parte dei casi viene trattato da un‘angolazione che non condivido. Affrontare il tema „doping“ è un po‘ come parlare di „ladri“. Ce ne sono di tutti i tipi, in tutte le professioni e con le più diverse motivazioni. Si va da quello che nasconde sotto la giacca due scatole di pomodori a quello che gira le cifre per rubare all‘erario dello Stato - e quindi ai cittadini - miliardi di tasse non pagate. Solo che sorprendere il primo è molto più facile e più frequente che non smascherare il secondo. Chi penserebbe di accomunare i due imputati in una sola accusa? Chiaramente nessuno. Eppure con il tema „doping“ i mass media lo hanno fatto e continuano a farlo allegramente, sputando sentenze e giudizi che a volte hanno gravi conseguenze (vedi Pantani). Tragica realtà con cui il ciclismo si trova a dover combattere ormai da anni, quasi senza più speranza di successo. Ma perchè questa „caccia alle streghe“ che torna in cicli quasi ricorrenti? Lentamente si ha il sentimento che quando qualche cosa non va per il giusto verso l‘attenzione del pubblico viene velocemente incanalata verso qualche „notizia bomba“ sui corridori. La cosa non è nuova. I lettori più anziani ricorderanno un fatto del primo dopoguerra. Dopo l‘attentato a Togliatti la pace repubblicana fu salvata dagli esaltati risultati di un certo Gino Bartali al Tour de France. Oggi le tematiche non sono più nazionali ma europee però il principio sembra essere rimasto lo stesso. Prendiamo esempio il caso del Dr. Fuentes e relativa „Operazione Puerto“.
Nel settembre dello scorso anno allo spagnolo Roberto Heras, vincitore della Vuelta Espanola, furono riscontrati valori ematici strani. Il titolo di vincitore gli fu tolto e la cosa finì lì. „Perchè?“, si chiesero i corridori. In quel momento il Dr. Fuentes era già noto, il caso in questione eclatante, eppure tutto finì nel silenzio. Incredibilmente il silenzio è durato fin proprio nel bel mezzo di un Giro d‘Italia entusiasmante. Come una bomba nella stampa europea è apparso l‘annuncio che nel gabinetto medico del preparatore sportivo si era trovata una grande quantità di prove oltre ad una lista di 200 clienti! Si può credere ad un caso? No, perchè alla stampa furono comunicati solo i nominativi dei 58 ciclisti scoperti. Solo i ciclisti? Ma per dovere di cronaca: chi erano gli altri 142 personaggi? Si è creduto che venissero svelati il giorno dopo ed invece a quella drammatica comunicazione di fine maggio seguì di nuovo il silenzio. Bene, forse era stato tutto chiarito e non si era trattato che di una bolla di sapone. Invece quando tutto era rientrato nella normalità, dopo che ai giornalisti si erano lasciate scrivere pagine e pagine sul duello Basso, Ullrich, Mancebo ecco che alla vigilia della partenza del Tour, quindi un mese e mezzo più tardi, arrivò la comunicazione che proprio queste „stelle“ della competizione non potevano correre perchè sulla lista. Ma scusate, nei mesi precedenti non era stato nessuno in grado di leggere l‘elenco dei nomi ritrovati? Dalla sera alla mattina un pugno di atleti si è ritrovato senza lavoro ed alla pubblica berlina sulla base di un sospetto nebuloso. Si è corridori di successo solo in un breve periodo della propria vita ma questo ai funzionari non ha interessato. Si sono permessi di togliere ad un gruppo di atleti la possibilità di „lavorare“ e questo sulla base di labili prove la cui fidabilità non verrà forse mai provata. Se tutto ciò doveva servire a levare il velo di „imbroglio“ che può esistere, ben venga anche perchè in quel momento i ciclisti aspettavano di vedere sulla prima pagina dei giornali i misteriosi 142 nomi restanti. Purtroppo per loro c‘erano i Mondiali di Calcio ed il Governo spagnolo mise il veto sulla loro pubblicazione. C‘era anche quella sacca di sangue con il nome „Zapatero“ trovata presso il Dr. Fuentes. „Un nome di fantasia“ ci si era affrettati a comunicare. Ah si, ma era stata fatta una controprova per sostenere questa affermazione? Eh no, mica pretenderanno i corridori che ci si avventuri con gli stessi metodi nel mondo della politica, dell‘economia, della moda, dello spettacolo o peggio ancora degli altri sport! Così si spara sul ciclismo dal quale tutti si aspettano che serva d‘esempio alla gioventù. Ma perchè dovrebbero essere proprio loro, quelli che lavorano di più e guadagnano di meno, a dover essere gli unici che non imbrogliano? La fanciulla che vince il concorso di bellezza con un seno finto non ha bevuto EPO né preso testosterone, ma anche lei È DOPATA! Eppure nessuno dice niente e lei fa‘ una carriera come Velina seguita dall‘invidia di un esercito di ragazzine e relative mamme! Ogni forma di attività ha una differente forma di imbroglio e l‘ esigere che i ciclisti siano in questo mondo gli unici a dover essere onesti è una perfidia il cui scopo per ora sfugge. La notizia dell‘eventuale assunzione di farmaci di sostegno da parte dei corridori è stata data dalle televisioni come si trattasse di una tragedia per la società. Ma scherziamo? L‘industria farmaceutica fa‘ miliardi di fatturato e nessuno dice niente, la liberalizzazione delle droghe viene portata avanti come una grande conquista e poi si fa‘ un dramma per un Basso che forse ha nell‘urina delle tracce di un prodotto acquistabile da chiunque in farmacia. Ma scherziamo? Tanto più che ha „fregato“ al massino un pugno di colleghi. Ed a proposito di onestà e di esempio delle persone pubbliche gettiamo uno sguardo ai Rolling Stones, decantati in tutti i mass media per il loro successo. Non vorrà qualcuno dirmi che questo gruppo di presto settantenni, che gira per l‘Europa incassando dai suoi fans cifre da capogiro, si tiene da decenni in forma con il thé di fiori di lavanda. Eh no, se disprezzo deve essere per chi si dopa, che sia per tutti, altrimenti - come dicono i corridori - non è giustizia ma solo discriminazione!


Giovanna Malcotti Röhm



 
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  postato il 24/08/2006 alle 20:50
Originariamente inviato da josera

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A proposito di Doping


Credo che nessuno si meraviglierà se riapro la serie degli articoli sul ciclismo parlando di doping. A dire il vero non ne ho più nemmeno voglia perchè ho sentito talmente tante enormità su questo tema che vorrei tanto porteci mettere sopra una pietra e dimenticare tutto. Purtroppo non è possibile e sento il dovere di confrontare i lettori con un punto di vista diverso, cioè con quello dei corridori stessi.
Dunque la gente dice che doparsi è ignobile. Chi non è d‘accordo con questa dichiarazione? L‘onestà è un valore importante ma passato di moda per molti, troppi aspetti della vita. Lo stesso discorso vale per l‘impegno, la perseveranza, il sacrificio e la rinuncia. Tutta roba che la società ha accettato di buttare in un angolo perchè retaggio della vita d‘altri tempi. Poi guarda caso d‘un tratto qualcuno ha notato che certi corridori ciclisti, stufi di essere virtuosi, si sono aggiornati ed hanno imboccato la strada che molte altre categorie di professionisti hanno scelto prima di loro: il doping. È cosi nato uno scandalo che da anni ormai da‘ materiale per riempire pagine di carta stampata ed ore di emissioni TV. Si mette alla berlina uno sport povero, di grande successo di pubblico ma che muove ben poche cifre. Uno sport che offre divertimento gratis anche nelle zone più lontane, laddove - se non ci fosse la TV - la vita sarebbe fatta solo di monotonia.
Il ciclismo non offre ai politici la tribuna da cui farsi pubblicità per le prossime elezioni, non permette di annodare interessanti contatti con il grande mondo dell‘economia o dello spettacolo. Quante Veline o Miss sono fin‘ora convolate a giuste nozze con un corridore ciclista? Credo che non ci sia prova migliore per confermare che attaccare il ciclismo non metta nessun uomo di stampa in pericolo di perdersi il posto di lavoro. Ed allora giù con gli attacchi, con i commenti pesanti, con le rivelazioni che magari sei mesi dopo si riveleranno senza fondamento. E chi ascolta o legge e non è vicino agli accusati prende i giudizi per verità e si fa‘ un suo parere che diventa poi una convinzione. Si sentono allora delle frasi del tipo: „I corridori sono tutti dopati“ o „ma è uno schifo come imbrogliano“ o ancora „...bisognerebe metterli tutti in galera“ quasi che con il loro agire ci avessero danneggiati. Certamente molti si preoccupano dell‘immagine che i ciclisti offrono ai giovani e sono preoccupati per le conseguenze. È a questo punto che il mondo del pedale si sente ferito. È vero che si sono riscontrati dei casi di doping ma il fatto è che i controlli vengono fatti solo con i ciclisti. Nel calcio, anche in occasione delle tre settimane di Mondiale, ci si è limitati al controllo delle urine. Chi all‘infuori dei ciclisti ne è rimasto sorpreso? E chi è rimasto disgustato di vedere costantemente presentato sui teleschermi un certo Maradona? Il tennista Puerta, controllato da un funzionario che non sapeva che il tennis é tabu, era stato condannato per doping a OTTO anni di squalifica. In silenzio la pena è stata ridotta a due. Spiegazione: nel tennis gli ingaggi parlano di 20-25 milioni di DOLLARI!! Carlos Gurpegui stella dell‘Athletic Bilbao è stato preso in flagranti. Nessuno ne ha parlato perchè il calcio deve restare vergine anche se è risaputo che un Zidane „Calciatore del Mondiale“ fa‘ ossigenare il sangue due volte all‘anno. Di quanti milioni è il suo ingaggio annuale? Certo con quella cifra si potrebbero montare una decina di squadre ciclsitiche. E non mi metto a parlare dell‘atletica americana né dei suoi famosi pallavolisti per i quali la pena è al massimo di 10 giorni di interdizione di gioco. Quel che è strano è che proprio loro vengano sempre di più presentati ai nostri ragazzi come i nuovi idoli così come gli eroi del Wrestling. Perchè secondo voi quelli i muscoli se li fanno con le lasagne della mamma? Basta, io credo che abbiate capito. Non si vogliono aiutare i corridori, si vuole strozzare il ciclismo.

Giovanna Malcotti Röhm


Diciamocelo pure. Anche gli appassionati di ciclismo hanno senz‘altro fatto il tifo per la Nazionale di calcio e questo a dimostrazione che alla base dello sport del pedale sta innanzitutto la tolleranza ed il rispetto dell‘avversario. E proprio perchè il mondo della bicicletta possiede numerose peculiarità positive lo scandalo montanto nella versione ciclismo=doping ha ferito fortemente tutti coloro che vi appartengono. Confesso che non parlo volontieri di questo problema perchè molto complesso e delicato, mentre nella maggior parte dei casi viene trattato da un‘angolazione che non condivido. Affrontare il tema „doping“ è un po‘ come parlare di „ladri“. Ce ne sono di tutti i tipi, in tutte le professioni e con le più diverse motivazioni. Si va da quello che nasconde sotto la giacca due scatole di pomodori a quello che gira le cifre per rubare all‘erario dello Stato - e quindi ai cittadini - miliardi di tasse non pagate. Solo che sorprendere il primo è molto più facile e più frequente che non smascherare il secondo. Chi penserebbe di accomunare i due imputati in una sola accusa? Chiaramente nessuno. Eppure con il tema „doping“ i mass media lo hanno fatto e continuano a farlo allegramente, sputando sentenze e giudizi che a volte hanno gravi conseguenze (vedi Pantani). Tragica realtà con cui il ciclismo si trova a dover combattere ormai da anni, quasi senza più speranza di successo. Ma perchè questa „caccia alle streghe“ che torna in cicli quasi ricorrenti? Lentamente si ha il sentimento che quando qualche cosa non va per il giusto verso l‘attenzione del pubblico viene velocemente incanalata verso qualche „notizia bomba“ sui corridori. La cosa non è nuova. I lettori più anziani ricorderanno un fatto del primo dopoguerra. Dopo l‘attentato a Togliatti la pace repubblicana fu salvata dagli esaltati risultati di un certo Gino Bartali al Tour de France. Oggi le tematiche non sono più nazionali ma europee però il principio sembra essere rimasto lo stesso. Prendiamo esempio il caso del Dr. Fuentes e relativa „Operazione Puerto“.
Nel settembre dello scorso anno allo spagnolo Roberto Heras, vincitore della Vuelta Espanola, furono riscontrati valori ematici strani. Il titolo di vincitore gli fu tolto e la cosa finì lì. „Perchè?“, si chiesero i corridori. In quel momento il Dr. Fuentes era già noto, il caso in questione eclatante, eppure tutto finì nel silenzio. Incredibilmente il silenzio è durato fin proprio nel bel mezzo di un Giro d‘Italia entusiasmante. Come una bomba nella stampa europea è apparso l‘annuncio che nel gabinetto medico del preparatore sportivo si era trovata una grande quantità di prove oltre ad una lista di 200 clienti! Si può credere ad un caso? No, perchè alla stampa furono comunicati solo i nominativi dei 58 ciclisti scoperti. Solo i ciclisti? Ma per dovere di cronaca: chi erano gli altri 142 personaggi? Si è creduto che venissero svelati il giorno dopo ed invece a quella drammatica comunicazione di fine maggio seguì di nuovo il silenzio. Bene, forse era stato tutto chiarito e non si era trattato che di una bolla di sapone. Invece quando tutto era rientrato nella normalità, dopo che ai giornalisti si erano lasciate scrivere pagine e pagine sul duello Basso, Ullrich, Mancebo ecco che alla vigilia della partenza del Tour, quindi un mese e mezzo più tardi, arrivò la comunicazione che proprio queste „stelle“ della competizione non potevano correre perchè sulla lista. Ma scusate, nei mesi precedenti non era stato nessuno in grado di leggere l‘elenco dei nomi ritrovati? Dalla sera alla mattina un pugno di atleti si è ritrovato senza lavoro ed alla pubblica berlina sulla base di un sospetto nebuloso. Si è corridori di successo solo in un breve periodo della propria vita ma questo ai funzionari non ha interessato. Si sono permessi di togliere ad un gruppo di atleti la possibilità di „lavorare“ e questo sulla base di labili prove la cui fidabilità non verrà forse mai provata. Se tutto ciò doveva servire a levare il velo di „imbroglio“ che può esistere, ben venga anche perchè in quel momento i ciclisti aspettavano di vedere sulla prima pagina dei giornali i misteriosi 142 nomi restanti. Purtroppo per loro c‘erano i Mondiali di Calcio ed il Governo spagnolo mise il veto sulla loro pubblicazione. C‘era anche quella sacca di sangue con il nome „Zapatero“ trovata presso il Dr. Fuentes. „Un nome di fantasia“ ci si era affrettati a comunicare. Ah si, ma era stata fatta una controprova per sostenere questa affermazione? Eh no, mica pretenderanno i corridori che ci si avventuri con gli stessi metodi nel mondo della politica, dell‘economia, della moda, dello spettacolo o peggio ancora degli altri sport! Così si spara sul ciclismo dal quale tutti si aspettano che serva d‘esempio alla gioventù. Ma perchè dovrebbero essere proprio loro, quelli che lavorano di più e guadagnano di meno, a dover essere gli unici che non imbrogliano? La fanciulla che vince il concorso di bellezza con un seno finto non ha bevuto EPO né preso testosterone, ma anche lei È DOPATA! Eppure nessuno dice niente e lei fa‘ una carriera come Velina seguita dall‘invidia di un esercito di ragazzine e relative mamme! Ogni forma di attività ha una differente forma di imbroglio e l‘ esigere che i ciclisti siano in questo mondo gli unici a dover essere onesti è una perfidia il cui scopo per ora sfugge. La notizia dell‘eventuale assunzione di farmaci di sostegno da parte dei corridori è stata data dalle televisioni come si trattasse di una tragedia per la società. Ma scherziamo? L‘industria farmaceutica fa‘ miliardi di fatturato e nessuno dice niente, la liberalizzazione delle droghe viene portata avanti come una grande conquista e poi si fa‘ un dramma per un Basso che forse ha nell‘urina delle tracce di un prodotto acquistabile da chiunque in farmacia. Ma scherziamo? Tanto più che ha „fregato“ al massino un pugno di colleghi. Ed a proposito di onestà e di esempio delle persone pubbliche gettiamo uno sguardo ai Rolling Stones, decantati in tutti i mass media per il loro successo. Non vorrà qualcuno dirmi che questo gruppo di presto settantenni, che gira per l‘Europa incassando dai suoi fans cifre da capogiro, si tiene da decenni in forma con il thé di fiori di lavanda. Eh no, se disprezzo deve essere per chi si dopa, che sia per tutti, altrimenti - come dicono i corridori - non è giustizia ma solo discriminazione!


Giovanna Malcotti Röhm





Bip Bip...mi autocensuro e mi limito a dire che non condivido questo modo di pensare

 
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  postato il 24/08/2006 alle 22:09
Originariamente inviato da josera

dal sito ciclismoaltomilanese. Ditemi cosa ne pensate


A proposito di Doping


Credo che nessuno .........
......... non è giustizia ma solo discriminazione!

Giovanna Malcotti Röhm



mah, non condivido che per smascherare l'ipocrisia collettiva sul doping degli altri sport, del "doping" politico, fiscale, ecc, si giustifichi il doping presente nel ciclismo, però sono due pensieri tutt'altro che stupidi, hanno il pregio di smascherare certe anomalie che noi tutti conosciamo, ma che probabilmente i rimbambiti che guardano il processo di biscardi non hanno mai considerato.

 
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  postato il 25/08/2006 alle 00:23
il C.T. se ne lava le mani :

(ANSA) - CARNAGO, 24 AGO - 'Non e' un problema mio': cosi' il ct azzurro Ballerini, sul presunto coinvolgimento di Cipollini nell'operazione antidoping spagnola. Secondo quanto riportato da un quotidiano, i presunti contatti di Cipollini con il medico spagnolo Eufemiano Fuentes, su cui comunque le autorita' spagnole non hanno ritenuto opportuno indagare, riguarderebbero la stagione 2002, anno del titolo iridato conquistato sul circuito di Zolder dal velocista toscano, sotto la guida tecnica di Ballerini.

 

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  postato il 25/08/2006 alle 01:15
Originariamente inviato da josera

dal sito ciclismoaltomilanese.
A proposito di Doping di Giovanna Malcotti Röhm


Io dico che la Malcotti Röhm s'è letta l'articolo di Marco Grassi - http://www.cicloweb.it/art641.html -, perché quest'articolo ben si combacia con la frase finale del sopra linkabile articolo: "Nel ciclismo c'è il doping. Embè?"

Quindi non posso non condividere. L'articolo è lineare, coerente, esce dall'ipocrisia fornendo anche cognomi o nomi di gruppi.
C'è forse un po' di "ponziopilatismo", una sorta di velata "accettazione" che rasenta la rassegnazione, forse, ma è una fotografia piuttosto reale dello stato attuale dei controlli anti-doping nello sport professionistico contemporaneo.

Però siamo sempre al solito discorso: in questo modo ("Landis sì, Lance no") si perde tanta, tantissima credibilità, mentre tanti giornalisti e magistrati (e dirigenti di ciclismo e dell'anti-doping) fanno molta, moltissima carriera. Si punta sulla straordinaria popolarità del ciclismo, ha ragione la giornalista e molte volte l'abbiamo sottolineato noi.
Nel ciclismo non c'è da comprare "la maglietta del campione", non c'è "campanilismo", non ci sono "derby", non c'è bandiera della squadra da sventolare o da appendere in camera, non c'è fidelizzazione verso un gruppo sportivo (ci sono i tifosi di Basso, difficilmente della Csc).

È facile così poter sparare nel mucchio.
Un campionato di serie A senza Juventus e Milan sarebbe difficile da mantenere credibile (difatti, Milan salvato); un Tour de France rimane "storico", anche senza Basso ed Ullrich.
È questa la direzione da seguire: anche se è difficile, e lo dimostra il fatto che l'ultimo corridore che rendeva grandi le corse (e non viceversa, o non solo viceversa) l'hanno costretto al suicidio (?).

 

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  postato il 25/08/2006 alle 01:19
Povero Walter, sasso nello stagno:

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Doping: Bressan dell'Arezzo squalificato per 1 anno

17:41, 24 agosto - Walter Bressan, portiere dell'Arezzo, positivo all'antidoping per uso di metabolide di Finasteride, è stato squalificato per un anno (a partire dal 18 maggio 2006) dalla Commissione disciplinare della Lega Calcio.

(fonte: calciomercato.com)

 

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  postato il 25/08/2006 alle 02:06
Originariamente inviato da josera

il Governo spagnolo mise il veto sulla loro pubblicazione. C‘era anche quella sacca di sangue con il nome „Zapatero“ trovata presso il Dr. Fuentes. „Un nome di fantasia“ ci si era affrettati a comunicare. Ah si, ma era stata fatta una controprova per sostenere questa affermazione?


Tesi interessante. Si spiegherebbero tante cose...

 

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  postato il 25/08/2006 alle 09:48
Il portiere BRESSAN squalificato per doping: nulla di più ridicolo , al portiere il doping a cosa serve ?
 
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  postato il 25/08/2006 alle 09:49
Originariamente inviato da undertaker

Il portiere BRESSAN squalificato per doping: nulla di più ridicolo , al portiere il doping a cosa serve ?

reattività nonchè recupero perchè il ruolo del portiere non è così poco faticoso come si crede

 
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  postato il 25/08/2006 alle 09:59
a cosa serve il doping ad un portiere? tonicità muscolare aumento dello scatto ecc. ecc., non so se hai mai visto un allenamento dei portieri ma sono quelli che si allenano piu di tutti nel calcio..

 

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  postato il 25/08/2006 alle 10:06
Era già stato anche detto da Mario nel vecchio 3D... Sono stati trovati anche arceri positivi. Il doping viene utilizzato per migliorare le prestazioni quindi anche per i portieri...

 

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  postato il 25/08/2006 alle 19:21
ZDF, dura presa di posizione contro il doping

Originariamente inviato da pintocolorado

fonte Tuttobiciweb:
L'emittente televisiva tedesca ZDF continuerà a trasmettere gare ciclistiche rivedendo i contratti con gli organizzatori delle manifestazioni e a condizione che le gare siano «sane» e prive di «sostanze proibite». E' quanto Nikolaus Brender ha fatto sapere al presidente della federciclismo tedesca e ai delegati delle 3 squadre professionistiche tedesche nel corso di una riunione tenuta a Magonza. Brender ha sottolineato l'intenzione delle emittenti nazionali di cautelarsi tramite speciali clausole contrattuali dal rischio di corse sporcate dal doping.

Cosa ne pensate? l'idea potrebbe essere interessante, perchè viene toccato il ciclismo nel suo punto più sensibile: i soldi degli spomsor, che hanno come ovvio veicolo di diffusione le televisioni

Alberto

 

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  postato il 25/08/2006 alle 21:02
Credo che quanto un'azienda contratta la stipula di un'emissione pubblicitaria all'interno di una trasmissione o a copertura di un evento sportivo si auguri che abbia più successo possibile.
Forse l'ufficio marketing della ZDF avrà ricevuto pressioni dagli sponsor perchè i contratti della prossime campagne pubblicitarie del ciclismo abbiano un costo minore visto il calo di credibilità del ciclismo.
Perciò l'emittente sta correndo ai ripari.

 

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  postato il 26/08/2006 alle 02:37
Forse è una cosa buona, perché mina i portafogli dei dirigenti di ciclismo... chissà, forse tali accorgimenti potrebbero far capire loro che quel vaso, a forza di gocce, goccioloni, piogge e bufere, è traboccato già da un bel pezzo...

"Forse", però; ci devo ancora pensare bene.

 

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  postato il 26/08/2006 alle 11:06
Però...
gli spagnoli aprono un'indagine sul doping che viene trattata dai media nel peggior modo per il ciclismo, proprio nelle fasi finali del mondiale di calcio, distrugge la credibilità di ciclisti famosi e forse innocenti, alla vigilia della corsa francese.
Gli spagnoli proseguono con la loro indagine e evitano la mannaia della carta stampata solo quando la corsa che parte è quella spagnola.
Non è giusto usare due pesi e due misure.
Lo stesso trattamento va usato anche per i ciclisti della Vuelta, se era corretto per quelli del Tour!!!

Io continuo con i miei sospetti...e la mia makumba


Mancano 3 giorni al 29!!!! Tengo le dita incrociate, spero vada tutto bene. FORZA IVAN!!!!!!!!!!!

 

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  postato il 26/08/2006 alle 12:58
26/08/2006 La magistratura tedesca mette sotto inchiesta Jan Ullrich

La magistratura tedesca ha mosso i primi passi nella vicenda doping che coinvolge Jan Ullrich ed ha messo sotto inchiesta il ciclista tedesco, l'ex-compagno di squadra, lo spagnolo Oscar Sevilla, e l'ex-direttore sportivo della T-Mobile, Rudy Pevenage. La Procura di Bonn, citta' dove e' di base la T-Mobile, ha messo sotto inchiesta i tre per presunta frode seguendo l'indicazione di una professoressa di criminologa, Britta Banneberg, che aveva ipotizzato i capi d'accusa ai quali sarebbero potuti andare incontro Ullrich, Sevilla e Pevenage. Secondo l'accusa, la T-Mobile sarebbe in questa vicenda il soggetto truffato. Il Procuratore Capo di Bonn, Fred Apostel non ha voluto sbilanciarsi sullo stato dell'inchiesta ed ha detto che ''non sono previste ulteriori misure''. Secondo il magazine 'Focus', Apostel e i suoi uomini starebbero esaminando il contenuto delle intercettazioni telefoniche per trovare eventuali legami fra Ullrich ed il professor Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo al centro della Operacion Puerto

(fonte:tuttobociweb.it)

 

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Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
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  postato il 26/08/2006 alle 17:31
Forse mi sono persa qualche passaggio!
La federazione di Ullrich, credo quella Svizzera, non ha ancora valutato la sua posizione?

E se la magistratura tedesca non trovasse legami diretti tra Ullrich e Fuentes attraverso le comunicazioni telefoniche, le foto, le dichiarazioni dei diretti interessati, che farà?
Aprirà un'indagine sulla Guardia Civil?!

 

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  postato il 26/08/2006 alle 18:30
Miky... la tua ultima frase, mi ha fatto sorridere, ma sai che alla fine non mi stupirebbe? '^^

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/08/2006 alle 12:07
Pat Mc Quaid: «

Per il suo coinvolgimento nella vicenda doping spagnola e per i suoi legami con il professor Eufemiano Fuentes, Jan Ullrich «va incontro ad una squalifica a vita». Lo ha detto il presidente della federazione ciclistica internazionale (Uci), Pat McQuaid, nel corso di una intervista concessa alla "Welt am Sonntag". Spiegando poi perchè Ullrich vada incontro a questa pesante sanzione, McQuaid si è limitato ad aggungere che «così dice il codice antidoping della Wada».

(fonte: www.tuttobiciweb.it)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/08/2006 alle 12:19
Sarebbe, e ripeto sarebbe, la seconda volta per Ullrich.
La recidiva è punita con la squalifica a vita.
Se si collabora, tipo Gattlin, si può ridurre un pò ma sempre tanti anni sono (Gattlin 8).

 

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IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 27/08/2006 alle 12:31
Originariamente inviato da stress

Sarebbe, e ripeto sarebbe, la seconda volta per Ullrich.
La recidiva è punita con la squalifica a vita.
Se si collabora, tipo Gattlin, si può ridurre un pò ma sempre tanti anni sono (Gattlin 8).


E già. Otto anni è il minimo che si può avere se si collabora in caso di recidiva. Anche se va detto che per Ullrich non si tratta di uno recidiva vera e propria. Il primo caso, se non ricordo male, fu una positività alle anfetamine, dato che si era preso una pasticca in discoteca mentre stava recuperando da un infortunio, insomma lontano dalle gare. Per questo motivo la prima squalifica fu relativamente morbida.
Nel suo libro "O tutto o niente", (sì l'ha scritto anche lui!!! pubblicato in Italia dalla stessa collana che ha pubblicato quello di Armstrong) racconta bene la vicenda, lui dice che si era fidato di un amico che non gli aveva detto cosa fosse... comunque, gran libro. Racconta di tutte le cavolate che ha fatto in vita sua. Arriva, praticamente, pure a confessare che l'arrivo della prova di ciclismo delle olimpiadi di Sidney fosse combinato e di come Armstrong abbia rosicato per quella corsa dato che in America una medaglia d'oro alle olimpiadi vale ben più di un Tour.
Vale la pena leggerlo.

 

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  postato il 28/08/2006 alle 17:14
Mc Quaid: «Se Pevenage fosse responsabile è giusto sospenderlo»

«Se ci sono prove che dimostrano il coinvolgimento, come complice o come primattore, di Pevenage nella vicenda doping, allora bisogna sospenderlo» Lo ha detto Pat McQuaid, presidente della Unione ciclistica internazionale (UCI) in merito agli sviluppi della Operacion Puerto, l'inchiesta sul doping in corso in Spagna, vicenda che vede coinvolti il ciclista tedesco tedesco Jan Ullrich ed il suo manager alla T-Mobile, Rudy Pevenage. McQuaid, che in una intervista alla 'Welt am Sonntag' aveva ipotizzato una squalifica a vita per Ullrich in caso venga accertata una violazione al codice antidoping della Wada, oggi ha chiesto, attraverso le colonne del 'Die Welt', che la stessa punizione venga inflitta al suo manager. «Se Pevenage ha avuto un ruolo attivo, dovremmo chiedere che non lavori piu' nel mondo sportivo», ha detto McQuaid. «Questo dovrebbe valere per tutti i membri delle squadre per i quali sia provato il coinvolgimento in vicende di doping».

(fonte: tuttobiciweb.com)

 

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  postato il 28/08/2006 alle 18:51
X Claudio 82, dire che il DOPING è il reato più grave per uno sportivo è come dire che il SILICONE è il reato più grave per una finalista di miss ITALIA.
 
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  postato il 28/08/2006 alle 18:53
X Claudio 82 : tu proponi la radiazione per la prima positività, allora nel 69 Merckx doveva essere radiato? Oltre al danno la beffa. E Simoni con la coca, accusa ridicola, doveva essere radiato ? Ma Madre Teresa di Calcutta non te l'ha insegana la cultura del PERDONO ?
 
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  postato il 28/08/2006 alle 19:10
Per Laura idril : lo so che anche il portiere fa allenamenti intensi , ma in un periodo come questo di CACCIA ALLE STREGHE, nessun portiere prenderebbe VOLONTARIAMENTE prodotti dopanti , se li prende , li prende involontariamente. Hai ragione a dire che nandrolone e testosterone sono prodotti in giro da 50 anni e ancora gli atleti si fanno beccare positivi. Comunque quando leggi sui giornali che è stato preso positivo uno al nandrolone , QUASI MAI l'atleta ha preso davvero il nandrolone , ovvero il DECA DURABOLIN, la positività deriva dai METABOLITI del nandrolone che possono essere presenti a seguito dell'assunzione di prodotti come androstenedione o nor-androstenedione in dosi elevate o altri integratori combinati tra loro. Per il testosterone penso che pochi si fanno con dosi elevate come alcuni anni fa , di solito è colpa dei cerotti , se eccedi nelle dosi puoi andare fuori dai limiti.
 
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  postato il 28/08/2006 alle 19:40
Originariamente inviato da undertaker

X Claudio 82, dire che il DOPING è il reato più grave per uno sportivo è come dire che il SILICONE è il reato più grave per una finalista di miss ITALIA.


Perchè secondo te qual è il "reato" più grave che un atleta può compiere nel campo della giustizia sportiva?

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 28/08/2006 alle 19:45
Originariamente inviato da undertaker

X Claudio 82 : tu proponi la radiazione per la prima positività, allora nel 69 Merckx doveva essere radiato? Oltre al danno la beffa. E Simoni con la coca, accusa ridicola, doveva essere radiato ? Ma Madre Teresa di Calcutta non te l'ha insegana la cultura del PERDONO ?


Se c'era la radiazione alla prima positività probabilmente Merckx non si sarebbe dopato.
Perdono? certo che li perdono. Però, se gli voglio bene, gli devo anche impedire di fare del male a se stessi e agli altri.
Pura curiosità, quanti anni hai?

P.s. Ma si era dopato Merckx nel '69?

 

[Modificato il 28/08/2006 alle 19:49 by ]

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