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Autore: Oggetto: L'ipocrisia del ciclismo - Il doping e i giornalisti a braccetto

Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 27/07/2006 alle 12:10
Originariamente inviato da Donchisciotte

Mario, se si dice ai giornalisti: coraggio, parlate. Di che devono parlare? Lo dice chiaramente: devono dire che il doping c'è e non si può battere. Sul non si può battere sono d'accordo.
...
Ma basta racconti, per carità.


Ciao Maria Rita,
credo che proprio da Don Chisciotte (Grassi, in questo caso) a Donchisciotte (il tuo nickname) il percorso debba essere anche più corto che altrove, per arrivare.

Difatti a me sembra ben chiaro come l'articolo (vogliamo chiamarla denuncia?) di Grassi non sia un racconto sul doping, né una favola di autoconvincimento.
Attenzione, perché se si crede questo si immagina assolutamente retrogrado Cicloweb.it.
Non è che ci siamo accorti con questo articolo che esiste il doping nel ciclismo.
Non è che ci siamo allineati ai vari "indicatori" di professione.

Semplicemente, questo è un articolo di "ipocrisia sul doping", di una sorta di "doping psicologico" degli addetti ai lavori, dell'effetto placebo dei partecipanti ad un dato ambiente.

E quindi il nostro "basta" è rivolto a tutti coloro che credono di essere nel giusto scrivendo un codice etico (unico caso nello sport, ricordo) che poi sapranno che verrà disatteso.
Lo sapevano già.
È stato ipocrita farlo.
Quindi il primo "basta": eliminiamo il Codice Etico.

E quindi il nostro "basta" va agli organizzatori che non invitano (Pantani su tutti, ma anche Di Luca) ciclisti indagati e non acclarati colpevoli, tra l'altro con la novità di nascondersi dietro le società, dal 2005 fino ad ora.
Sanno già che anche tra i non-indagati ci sono dei colpevoli.
È ipocrita escluderli.
Quindi il secondo "basta": non diamo arbitrarietà agli organizzatori.

E quindi il nostro "basta" va ai giornalisti che criminalizzano gli atleti (Pantani prima, Basso e Ullrich poi, magari ora Landis, visto che pare...) dopo averne decantato le gesta, fermandosi al risultato di un controllo anti-doping e non verificando - mai - quali siano i concreti legami tra medico, farmacista, squadra, pool di esperti, sondaggisti, ds, tm, pm, p.s., ffss e chi più sigle ha più ne metta.
Sanno già - visti i numerosi incontri e viste le "cene" - che è una questione di fortuna. Che è una questione di retate. Colpiscono la Francia? Trema qualcuno. Colpiscono la Spagna? Ne tremano altri.
È ipocrita criminalizzarli.
Quindi il terzo "basta": i modelli di vita troviamoli in un libro di filosofia, non nello sport. E i criminali sono altri, non chi si dopa.

È questa la presa di coscienza che invoca Marco Grassi: non si tratta di un racconto sul doping, non si tratta di rendersi conto che il doping c'è e che va combattuto o lasciato proliferare.
«Questa - dice sempre Grassi - è una battaglia inutile, di retroguardia».
C'è anche della provocazione in questa frase, per carità, ma la questione è centrare bene l'obiettivo prima di sparare.

Sappiamo che la presa di coscienza sul doping non attacca. Lo sappiamo. Ne abbiamo avuto - e ne abbiamo - 100 e 1000 esempi.

E allora la presa di coscienza la chiediamo e la invochiamo sull'ipocrisia legata al doping nello sport.
Basta ipocrisia.
Basta.

Solo in quel momento, coi team-manger che non avranno libero arbitrio sulle partecipazioni/esclusioni ad una determinata corsa (e spartirsi così, magari, i soldi di premi degli organizzatori compiacenti); con gli organizzatori che - magari - si troveranno in difficoltà perché oltre le 20 squadre ProTour e 4-5 Professional le altre (le piccole Professional e tutte le Continental), con questo andazzo, chiuderanno e non avranno corridori alle loro gare, soprattutto quelle minori; con i giornalisti che avranno la minima facoltà di innalzare/inabissare il campione/mostro; allora sì che si potrà iniziare a muovere qualcosa.

Ma solo allora. Perché provare a smuovere qualcosa adesso, qualcosa di pratico, sarebbe non solo utopico. Sarebbe ipocrita.

 

[Modificato il 27/07/2006 alle 12:14 by Monsieur 40%]

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 14:28
Bravo Mario.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 14:42
splendido
letta ora la pugnalata:
così si fa basta illusioni..
basta ipocrisia

curiosità:su cannavò anche moggi(che di ipocrisie ed omertà se ne intende)ha detto la sua..


bene "noi" di cicloweb siamo i primi aspettiamo rinforzi.

 

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http://www.controcopertina.it

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 20:48
Landis potrebbe rivestire un ruolo importante.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 21:30
E io che m'ero preparato un mega post sulla mia sopravvivenza ai Francesi e alla loro puzzasottoilnaso e alle loro facce o risposte "Tantoèinutilecheparlìperchèabbiamosempreecomunqueragionenoi" e guarda un pò che cacchio ti va a succedere!!!!!!
E', che botta è!!!!!!!!!!
Vedrete che quelle belle facce di tolla riusciranno a dire che sono bravi e che ecc. ecc.
Hanno perso spettatori, pubblicità e atleti ma la faccia, quella vedrete non cambierà, strafottenti e saccenti ora e per sempre.
Tutto questo, sia ben chiaro, è dedicato ai nostri cugini transalpini e il calcio non c'entra nulla.

Caro Marco il criss tanto caro ai Malesi e a Salgari è una bella arma ma per sfondare questi muraglioni di ipocrisia e questi galeoni di falsità ci vogliono le cannonate, e forse non bastano neanche quelle.

Io resto il garantista di sempre.

Spero si riesca a far rinascere un movimento ciclistico "FORTE E SANO" (sia moralmente che fisicamente).
Spero si riesca a gararntire a tutti una giustizia sportiva "GIUSTA ed EFFICACE".
Spero si riesca ad avere "Regole certe e condivise".
Spero si riesca ad avere, quando necessario, "Sanzioni severe (molto severe) e certe".
Io spero ma sicuramente non mi dispero........
ciao belli
Mauro

 

[Modificato il 27/07/2006 alle 21:35 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 21:36
Era ora Stress!!!!
Eravamo rimasti in pochi a tenere alto il nome di Ivan.
Ogni tanto qualcuno sparisce o cambia foto al nick. Io ho rimesso la mia firma avete notato? In difesa degli idoli, castigati, spu...., offesi e cacciati.
E nella speranza di vedere il sorpasso del Giro sul Tour.

Mi raccomando, quando io partirò per le ferie, pensateci voi a difendere Basso. Ok?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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  postato il 27/07/2006 alle 22:34
Originariamente inviato da miky70

Era ora Stress!!!!
Eravamo rimasti in pochi a tenere alto il nome di Ivan.
Ogni tanto qualcuno sparisce o cambia foto al nick. Io ho rimesso la mia firma avete notato? In difesa degli idoli, castigati, spu...., offesi e cacciati.
E nella speranza di vedere il sorpasso del Giro sul Tour.

Mi raccomando, quando io partirò per le ferie, pensateci voi a difendere Basso. Ok?


Scusa Micky70, ma mi sento chiamato in causa...
Se ti riferisci alla foto di Ivan "uomo della mela" che ho tolto
al mio nick, non c'entra nulla con la faccenda doping.
Anche perchè, a quanto pare, Ivan s'era fatto la nomina (volava al Giro ... i rapporti con Fuentes , l'esclusione al tour...) ma gli altri fanno i fatti! Giusto Floyd ??
Volevo semplicemente unificare le mie firme in 3 forum differenti dei quali faccio parte. Tutto qua.

SE vuoi verificare:

http://forums.cjb.net/richardbenson.html (Come OTTAVA*NOTA)
http://freeforumzone.leonardo.it/viewforum.aspx?f=7583 (Come AgoGol)
http://www.cicloweb.it/forum/ (Come Knightlake98)

 

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  postato il 27/07/2006 alle 22:39
x STRESS:

Bella la tua firma, vedo che ancora porti avanti la
nostra gloriosissima battaglia del 2005 su CANI & COJOTI al potere!!!

...a pensarci bene però di..."cani" e "cojoti" al potere ne abbiam
avuti molti in Italia....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/07/2006 alle 00:10
No Knight non mi riferivo a te, avevo dimenticato Ivan e la mela.
Io l'avevo tolta e molti sanno il perchè, non ci ritorno sopra, l'ho rimessa adesso perchè ho una ragione in più.

Volevo chiedervi se avete ascoltato il servizio su canale 5 di De Zan.
Ha concluso dicendo "l'ipocrisia del ciclismo"!!!

Solo una coincidenza??

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/07/2006 alle 00:28
27/07/2006 Donati: ciclismo in crisi, ma gli altri sport non sono puliti

'Se confermata quella di Floyd Landis e' una positivita' di quelle pesanti''. Sandro Donati commenta cosi', a caldo, la notizia, diffusa dalla Phonak, della positivita' al testosterone dello statunitense Landis, vincitore del Tour de France. Ma l'ex dirigente del Coni, attualmente responsabile dello Sport per l'Associazione Libera di Don Ciotti, avverte circa i rischi di questo ennesimo scandalo che ha travolto il ciclismo e, in particolare, la Grande Boucle: ''E' un ciclismo che non ha credibilita', e questo crea dispiacere per quei ragazzi che faticano in bicicletta'', spiega Donati all'agenzia ADNKRONOS, ''ma non utilizziamolo come paravento. Se ci fosse un Giro d'Italia di altri sport, con venti giorni da passare sotto i riflettori, emergerebbero le stesse cose''. Secondo Donati la positivita' di Landis allo steroide testosterone al termine della tappa alpina di Morzine, stravinta dall'americano con un'impresa seguita ad un giorno di grande crisi, e' pesante per un motivo ben preciso: ''Superare il limite stabilito dai laboratori, un limite molto alto, vuol dire avere una concentrazione elevata. Vuol dire essere in una condizione anabolizzata, molto adatta per sopportare lo sforzo, anche perche' il testosterone ha un effetto antinfiammatorio e comporta una grande eccitazione psichica, oltre a provocare un aumento dei globuli rossi'', osserva l'esperto. ''Parlare di manica larga per i limiti imposti dai regolamenti internazionali sul testosterone vuol dire usare un eufemismo''.
Ma le osservazioni di Donati non si limitano alle sole competenze degli organismi sportivi, estendendosi agli addetti ai lavori: ''Se confermata questa positivita' mette in evidenza l'assuefazione al doping da parte dei commentatori'', dice Donati rivolgendo un appello alla stampa, che a suo dire ''ha taciuto di fronte ad una reazione come quella della tappa di Morzine dopo un crollo come quello del giorno precedente''. Secondo Donati il ciclismo, nonostante i continui scandali legati all'uso di sostanze illecite e dannose per la salute, non e' diverso dalle altre discipline: ''Gli altri sport hanno un privilegio, perche' in certi periodi scompaiono e hanno cadenze diverse. Si possono cambiare i dosaggi dei farmaci, si puo' essere molto piu' accorti'', spiega ancora. ''Non vorrei che si utilizzasse il ciclismo come uno scudo. C'e' il calcio, ad esempio, che ha una valenza economica immensa, tra l'altro spesso con provenienze poco chiare. Ricordiamoci che proprio per il calcio il laboratorio di Roma e' stato chiuso, perche' gli anabolizzanti li cercavano una tantum''.
Il male del mondo dei pedali, tornando al ciclismo, e' rappresentato anche dalla dirigenza delle squadre: ''Il ciclismo e' nelle mani dei direttori sportivi'', osserva Donati, ''che hanno una mentalita' corrotta''. Tirando le somme la piaga del doping, secondo l'esperto che il 30 giugno scorso e' uscito dal Coni, e' rappresentato in particolar modo dai controlli antidoping, che Donati definisce dei ''colabrodo'': ''Non riescono ad intercettare numerosissime sostanze'', spiega, ''come ad esempio il Gh. Perche' non c'e' un metodo di rilevamento. E quindi non intercettano neanche i correlati del Gh, come il Gf-1, oppure le emoglobine sintetiche o di origine animale. L'Epo? Se la si assume 6 giorni prima del controllo non viene riconosciuta, cosi' come non viene riconosciuta l'emotrasfusione se il soggetto ha utilizzato il proprio sangue. L'unica possibilita' e' che qualcuno scopra le sacche di sangue, come accaduto in Spagna (nella Operacion Puerto; ndr)''. La conclusione di Donati e' amara: ''Nonostante queste indagini il sistema sportivo continua a far credere che a doparsi sia veramente lo 0,7% degli atleti'', aggiunge. ''Ma in questa percentuale ci mettono anche i positivi alla cannabis? Il sistema sportivo e' impotente, e' inutile anche chiedersi se ci sia davvero uno sport piu' pulito di altri''.

Fonte: Tuttobiciweb.it

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/07/2006 alle 00:44
Originariamente inviato da miky70
Secondo Donati il ciclismo, nonostante i continui scandali legati all'uso di sostanze illecite e dannose per la salute, non e' diverso dalle altre discipline: ''Gli altri sport hanno un privilegio, perche' in certi periodi scompaiono e hanno cadenze diverse. Si possono cambiare i dosaggi dei farmaci, si puo' essere molto piu' accorti'', spiega ancora. ''Non vorrei che si utilizzasse il ciclismo come uno scudo. C'e' il calcio, ad esempio, che ha una valenza economica immensa, tra l'altro spesso con provenienze poco chiare. Ricordiamoci che proprio per il calcio il laboratorio di Roma e' stato chiuso, perche' gli anabolizzanti li cercavano una tantum''.


Che dici Michela, salterà fuori un "yakuza" qualunque a dire che Donati non sa nulla di doping?

 

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Davide

 
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Utente del mese Aprile 2010




Posts: 2752
Registrato: Mar 2006

  postato il 28/07/2006 alle 02:08
Originariamente inviato da miky70

No Knight non mi riferivo a te, avevo dimenticato Ivan e la mela.
Io l'avevo tolta e molti sanno il perchè, non ci ritorno sopra, l'ho rimessa adesso perchè ho una ragione in più.

Volevo chiedervi se avete ascoltato il servizio su canale 5 di De Zan.
Ha concluso dicendo "l'ipocrisia del ciclismo"!!!

Solo una coincidenza??


Sì, ha parlato di "Tour dell'ipocrisia" e sono saltato sulla sedia. Conferma che cicloweb è sempre più letto o apprezzabile sforzo intellettuale di Dezan? O solo retorica? Chi può dirlo?

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2006

  postato il 28/07/2006 alle 08:08
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da miky70
Secondo Donati il ciclismo, nonostante i continui scandali legati all'uso di sostanze illecite e dannose per la salute, non e' diverso dalle altre discipline: ''Gli altri sport hanno un privilegio, perche' in certi periodi scompaiono e hanno cadenze diverse. Si possono cambiare i dosaggi dei farmaci, si puo' essere molto piu' accorti'', spiega ancora. ''Non vorrei che si utilizzasse il ciclismo come uno scudo. C'e' il calcio, ad esempio, che ha una valenza economica immensa, tra l'altro spesso con provenienze poco chiare. Ricordiamoci che proprio per il calcio il laboratorio di Roma e' stato chiuso, perche' gli anabolizzanti li cercavano una tantum''.


Che dici Michela, salterà fuori un "yakuza" qualunque a dire che Donati non sa nulla di doping?

Sei grande!!!!

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/07/2006 alle 08:24
Comunque, bravo De Zan a seppellire il Tour e Leblanc ieri sera, portando come ultima immagine quella di Ivan Basso sereno e tranquillo (bello come sempre, tutto mio marito ) che torna a casa senza potersi difendere.
A dimostrazione del fatto che il diavolo fa le pentole e non i coperchi.
Però in questi giorni di processo al calcio mi è sembrato perlomeno scandaloso.
L'ipocrisia è quella sua e dei suoi colleghi, che con quelle facce di bronzo godono come ricci nel sentire le sentenze e le condanne a quelli che fino a due mesi fa erano i loro compagni di merende.
Ma quanto guadagnano in pubblicità quelle trasmissioni di questi giorni? Sono tutti lì a predicare senza vergogna su tutti gli (ora) sfigati che sono stati cacciati a calci nel sedere, ma che ritorneranno dalla porta di servizio vedrete, non si preoccupano neanche di mascherare il fatto che sapevano tutto.
E ovviamente giù adesso a dire che il prossimo campionato sarà vero.
La mia filosofia è sempre stata quella di rimanere fedeli a se stessi, nel caso dei giornalisti non è una filosofia però, ma la dimostrazione che il mondo è pieno di cacche che galleggiano. chiedo scusa

 

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Michela
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
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  postato il 28/07/2006 alle 12:06
Mario, non ho detto che Grassi faccia un racconto sul doping. Ho detto che chiede ai giornalisti di dire che c'è il doping e, quindi, di raccontare qualcosa, suppongo.
Sul resto, l'ho detto, sono d'accordo: la battaglia sul doping è una battaglia persa , nel mondo professionistico. Così fan tutti, i risultati dipendono dal talento personale ( molto) e dalla risposta al doping ( o dalla scelta giusta del doping e della strategia di trasformazione di se stessi.) Non c'è una differenza morale.
E sono d'accordissimo che gli esempi morali non me li scelgo fra gli atleti e, anzi, preferisco non scegliermeli proprio credendo fermamente in quella scuola del sospetto che va da Nietzsche a Marx a Freud.
Poi ci sono atleti che hanno qualità che mi piacciono e altri che non mi piacciono. ma non li distinguo in puliti e sporchi.
Tornando ai racconti, ripeto, ho capito benissimo che Grassi non fa un racconto, solo che la parte del suo articolo in cui invita i giornalisti a raccontare, non la condivido. Tutto qua.
Sul fatto che l'antidoping sia semplicemente un sistema di coltelli nella schiena a orologeria e che funzioni il sistema del capro espiatorio mi sembra di averlo detto da tempo.
Su Donati: non ho mai detto che non capisce di doping ( è un grande esperto di doping), anzi questa sua ultima intervista la condivido, ho detto che il suo modo di concepire la lotta al doping, insieme all'azione dei poteri sportivi, dei media, dei magistrati ecc., ha creato solo la criminalizzazione degli atleti, non ha sconfitto né diminuito il doping e, se permetti, ha contribuito ha far sì che ormai il doping abbia un logo: due orecchie a sventola.
Questo non mi piace e non ne farei un santo. Basta vedere i risultati: dove sono tutti i dirigenti e medici che lui indicava come la cupola, diciamo così, del doping in Italia? Quali danni hanno avuto?
E, invece, quali danni hanno avuto ALCUNI atleti? e quali danni il ciclismo?
Gli unici racconti che mi interessano sul doping sono, come scrive D'Avanzo su repubblica, quelli che non ci sono.
Quelli che varcano l'uscio dei veri poteri che con il doping traggono guadagni e potere enormi, che salti sempre il birillo di turno ( non c'entra niente il cane) e che stiano là tutti a infierire mi ha semplicemente nauseato.
Se si deve proprio raccontare si faccia, che so, un'inchiesta vera sule multinazionali che producono l'epo o su quelle che che stanno lavorando al doping genetico,sui loro dirigenti, su un'economia di mercato che premia industrie che fanno utili immensi inondando di doping la gente o sui poteri politici che proteggono tutto questo.
Landis che cerca il colpo della vita e eccede con le dosi, sono politicamente scorretta si sa, HA LA MIA SIMPATIA E LA MIA PIETA'. E' l'unico che pagherà ( insieme ad altri birilli come lui, da Pantani ad altri) e che magari avrà danni alla salute che non saranno risarciti da nessuno perché mai si potrà provare che il doping ne è stato l'unica causa.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Elite




Posts: 22
Registrato: Jul 2006

  postato il 28/07/2006 alle 12:59
Originariamente inviato da Donchisciotte

Così fan tutti, i risultati dipendono dal talento personale ( molto) e dalla risposta al doping ( o dalla scelta giusta del doping e della strategia di trasformazione di se stessi.) Non c'è una differenza morale.

Poi ci sono atleti che hanno qualità che mi piacciono e altri che non mi piacciono. ma non li distinguo in puliti e sporchi.

Landis che cerca il colpo della vita e eccede con le dosi, sono politicamente scorretta si sa, HA LA MIA SIMPATIA E LA MIA PIETA'. E' l'unico che pagherà ( insieme ad altri birilli come lui, da Pantani ad altri) e che magari avrà danni alla salute che non saranno risarciti da nessuno perché mai si potrà provare che il doping ne è stato l'unica causa.



Sulla differenza morale non ti seguo. Vorresti affermare che uno che vince grazie al suo talento, alla dedizione, all'allenamento, ma senza riempirsi di chimica, lo metteresti sullo stesso livello morale di un altro che viceversa vi ricorre?

Anche sul fatto che non distingui tra puliti e non, vorrei chiederti se la tua mancata distinzione deriva dall'impossibilità di sapere veramente se uno pulito lo è o meno (su questo sarei anche d'accordo), oppure se, pur conoscendo la verità, a te non importa se uno vince coll'aiuto determinante della chimica o senza.

Simpatia e pietà nei confronti di Landis? Mah... A me, come ad altri, la sua prestazione molto oltre quelle che ritenevamo le sue possibilità, aveva scatenato tutta una serie di allarmi. Non è che sia contento che l'abbiano beccato, però, boh, in un certo senso le cose ritornano un pò al proprio posto per noi pedalatori scarsi: qualcosa di ciclismo lo abbiamo capito...

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 28/07/2006 alle 13:49
No, vuol dire che, in campo professionistico, in tutti gli sport, io credo a quello che disse un grande calciatore del passato a Guariniello: un professionista che dica di non aver avuto a che fare con il doping, mente.
E un professionista ad alto livello è sempre seguito da gente che la sa lunga, non fa le cose a metà, fa tutto quello che deve fare. Può accadere che sbagli doping,che abbia tempi di reazione più lunghi, ma fa quello che deve fare, fino in fondo.
Però continuo a credere nel talento. per me uno come Manzano non vinceva non perché non gli facesse bene quello che prendeva ( sicuramente migliorava DI MOLTO la sua prestazione naturale), solo che essendo in partenza un corridore scarso, non vinceva.
per me il doping e la morale sono cose che non c'entrano nulla fra di loro, non giudico immorale un dopato.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/07/2006 alle 14:05
De Zan è tornato sull'argomento oggi su Studio Sport.
Questa volta ci è andato più pesante, ho inteso una velata critica alla cronaca di Auro (io non ho sky e non vedo Eurosport) e ai commenti dei giornali sportivi.
La ragione di questo forte spirito critico non so spiegarmela con precisione, guerra alla RAI, difesa ad oltranza di Basso, emulazione di cotanto padre o semplice dovere giornalistico?
Comunque è sprecato nelle reti mediaset che dedicano agli altri sport solo i buchi lasciati dal calcio. Se la RAI creasse un programma periodico sul ciclismo lo vedrei bene come conduttore.

 

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Michela
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Professionista




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  postato il 28/07/2006 alle 17:44
Ragazzi, ma voi dite che i primi 50 del tour, ovvero quest'anno
1 071 LANDIS Floyd PHO USA
2 097 PEREIRO SIO Oscar CEI ESP 00' 57"
3 021 KLÖDEN Andréas TMO GER 01' 29"
4 014 SASTRE Carlos CSC ESP 03' 13"
5 061 EVANS Cadel DVL AUS 05' 08"
6 051 MENCHOV Denis RAB RUS 07' 06"
7 035 DESSEL Cyril A2R FRA 08' 41"
8 031 MOREAU Christophe A2R FRA 09' 37"
9 129 ZUBELDIA Haimar EUS ESP 12' 05"
10 026 ROGERS Michael TMO AUS 15' 07"
11 015 SCHLECK Frank CSC LUX 17' 46"
12 081 CUNEGO Damiano LAM ITA 19' 19"
13 041 LEIPHEIMER Levi GST USA 19' 22"
14 052 BOOGERD Michael RAB NED 19' 46"
15 042 FOTHEN Marcus GST GER 19' 57"
16 111 CAUCCHIOLI Pietro C.A ITA 21' 12"
17 088 VALJAVEC Tadej LAM SLO 26' 25"
18 058 RASMUSSEN Mickael RAB DEN 28' 33"
19 001 AZEVEDO José DSC POR 38' 08"
20 084 BRUSEGHIN Marzio LAM ITA 43' 05"
21 092 ARROYO David CEI ESP 44' 00"
22 089 VILA ERRANDONEA Patxi LAM ESP 44' 28"
23 027 SINKEWITZ Patrik TMO GER 49' 01"
24 016 VANDEVELDE Christian CSC USA 50' 19"
25 007 POPOVYCH Yaroslav DSC UKR 52' 02"
26 022 GUERINI Giuseppe TMO ITA 57' 59"
27 025 MAZZOLENI Eddy TMO ITA 1h 02' 40"
28 032 ARRIETA Jose Luis A2R ESP 1h 03' 00"
29 174 FEDRIGO Pierrick BTL FRA 1h 05' 27"
30 096 KARPETS Vladimir CEI RUS 1h 07' 18"
31 076 MERCKX Axel PHO BEL 1h 09' 28"
32 003 HINCAPIE George DSC USA 1h 11' 14"
33 099 ZANDIO Xabier CEI ESP 1h 16' 47"
34 034 CALZATI Sylvain A2R FRA 1h 20' 26"
35 122 CAMANO Iker EUS ESP 1h 21' 34"
36 033 ASTARLOZA Mikel A2R ESP 1h 24' 26"
37 038 GOUBERT Stephane A2R FRA 1h 28' 33"
38 176 LEFEVRE Laurent BTL FRA 1h 30' 24"
39 199 SALMON Benoit AGR FRA 1h 30' 55"
40 063 BRANDT Christophe DVL BEL 1h 34' 24"
41 148 RINERO Christophe SDV FRA 1h 34' 59"
42 004 MARTINEZ Egoi DSC ESP 1h 35' 12"
43 137 PARRA Ivan Ramiro COF COL 1h 37' 09"
44 136 MORENI Cristian COF ITA 1h 38' 07"
45 134 CHAVANEL Sylvain COF FRA 1h 40' 05"
46 145 LOBATO Ruben SDV ESP 1h 40' 52"
47 046 TOTSCHNIG Georg GST AUT 1h 42' 55"
48 116 HALGAND Patrice C.A FRA 1h 43' 03"
49 112 BOTCHAROV Alexandre C.A RUS 1h 44' 46"
50 126 LANDALUZE Inigo EUS ESP 1h 48' 22"

... fossero TUTTI dopati?

 
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Elite




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  postato il 28/07/2006 alle 17:47
Originariamente inviato da Donchisciotte

per me il doping e la morale sono cose che non c'entrano nulla fra di loro, non giudico immorale un dopato.



Che tu pensi che qualsiasi professionista di qualsivoglia disciplina sia per forza di cose impossibilitato a non "aiutarsi" col doping, bhé, potresti aver ragione, anche se non ne sono così convinto.
Che però tu escludi che il doping abbia implicazioni morali, questo non lo condivido per nulla. Se per vincere il salame ad una gara, facessi come alcuni tra gli amatori, che si "caricano", oltreché ridicolo, mi sentirei un piccolo uomo... ...In effetti, pensandoci, è anche inutile che stia qua ad argomentare contro una frase che per me è così assurda: "per me il doping e la morale sono cose che non c'entrano nulla fra di loro"...

 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 28/07/2006 alle 17:57
anche per me doping e morale c'entrano ma al di là della morale, un dopato viola le regole e bara, nel farlo frega gloria e soldi a chi meriterebbe il suo posto ma non dopandosi arriva dietro. Per me un dopato è un "ladro "....come minimo di sogni ma non solo. Concordo con chi dice che non si debbano colpire solo gli atleti ma a mio parere questi pagano ancora molto meno di quanto meriterebbero.
 
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  postato il 28/07/2006 alle 23:43
Originariamente inviato da porcabega

Ragazzi, ma voi dite che i primi 50 del tour, ovvero quest'anno
1 071 LANDIS Floyd PHO USA
2 097 PEREIRO SIO Oscar CEI ESP 00' 57"
3 021 KLÖDEN ...
50 126 LANDALUZE Inigo EUS ESP 1h 48' 22"

... fossero TUTTI dopati?


L'accendo. Mi sa che è la mia risposta DEFINITIVA.
Purtroppo.

 

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Esordiente




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  postato il 29/07/2006 alle 11:59
Complimenti Marco Grassi,
sono un appassionato cicloamatore di 40 anni e seguo il ciclismo da quasi 20: la tua firma,nel panorama giornalistico di questo sport, mi è sempre apparsa la più obiettiva, sia sui temi tattici che su quelli tecnici in tutti gli articoli di commento che hai pubblicato sulle delle corse più importanti.
Quest'ultimo tuo articolo, duro ma estremamente chiaro e veritiero, rivela anche la sofferenza (pienamente condivisa) nell'affrontare un argomento tanto dibattuto quanto irrisolto, e vedere quanto sia in difficoltà questo nostro amatissimo sport.
Condivido pienamente la tua amara analisi.
In questo momento penso ad un atleta (eccezionale) e che ha avuto un breve passato fra i professionisti del pedale, la cui storia di vita è semplice ma altrettanto favolosa (almeno per me): Bruno Brunod.
Invito tutti ad andare a leggere la sua storia consultando il seguente sito:
http://www.progettomontagna.com/bruno.asp

Un saluto
Corrado

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Feb 2006

  postato il 29/07/2006 alle 12:03
Originariamente inviato da oscar

Complimenti Marco Grassi,
sono un appassionato cicloamatore di 40 anni e seguo il ciclismo da quasi 20: la tua firma,nel panorama giornalistico di questo sport, mi è sempre apparsa la più obiettiva, sia sui temi tattici che su quelli tecnici in tutti gli articoli di commento che hai pubblicato sulle delle corse più importanti.
Quest'ultimo tuo articolo, duro ma estremamente chiaro e veritiero, rivela anche la sofferenza (pienamente condivisa) nell'affrontare un argomento tanto dibattuto quanto irrisolto, e vedere quanto sia in difficoltà questo nostro amatissimo sport.
Condivido pienamente la tua amara analisi.
In questo momento penso ad un atleta (eccezionale) e che ha avuto un breve passato fra i professionisti del pedale, la cui storia di vita è semplice ma altrettanto favolosa (almeno per me): Bruno Brunod.
Invito tutti ad andare a leggere la sua storia consultando il seguente sito:
http://www.progettomontagna.com/bruno.asp

Un saluto
Corrado


Benvenuto Corrado...

 

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Rebellin... l'ultimo Gattopardo

 
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Livello Marco Pantani




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Registrato: Mar 2005

  postato il 29/07/2006 alle 15:56
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

....un po' di tempo fa: l'allenamento del ciclismo contemporaneo è una forma di doping.
Non solo metaforicamente, ma concretamente.


Sì Davide, forma di doping per l'alterazione progressiva e innaturale delle prestazioni, perché obbliga a pratiche di "ricarica deimotori", perché dispone il fisico a una serie di malattie professionali che necessitano di farmaci considerati dopanti per esserecurate.

Però voglio essere onesto. È una pratica "sostanzialmente" dopante,ma non lo è fino in fondo.Manca il dettaglio fondamentale per essere considerato una praticadopante.
Manca il dolo. La violazione delle regole.Se uno si iper-allena senza assumere sostanze proibite, senzatrasfusioni, camere iperbariche etc allora non è doping. È la sua volontàdi ferro, umanamente disastrosa forse, ma siamo nella sfera dei giudizisoggettivi.

Non è dopage perché manca la truffa verso gli altri concorrenti, che èancora, nel caos della labilità del confine fra doping e non doping,l'unico grande discrimine che considero ancora valido.È il mancato rispetto di regole condivise, che bolla il comportamentodopante come tale.

Il confine c'è dunque ed è dato dalle leggi.Grassi dice che il doping esiste e non si può battere. Vero, ma non èla meta che da senso a un percorso, bensì il tragitto stesso.Il tragitto della lotta al doping corre sui binari della moralità. Lamoralità come paradigma sul quale misurare la società in cui viviamo.Recedere su questo punto significa legittimare il comportamento dei piùfurbi, dei più egoisti, dei più disumani. Non importa che nella realtà delle cose i più furbi emergano comunque.Chi detta le regole del gioco, osserva la prassi e vi stabilisce deipaletti, non può modificarla a piacimento.

Prima di decidere che la soluzione è il doping libero bisognapercorrere altre strade, che qui abbiamo indicato molte volte.L'obiettivo raggiungibile è il progressivo contenimento delfenomeno, quello di fondo è il mantenimento del giudizio negativo neiconfronti di chi altera le prestazioni prevaricando di fatto il dirittodegli altri concorrenti a una parità di condizioni di partenza.

Non si tratta di una posizione proibizionista, il parallelo con ilconsumo di Cannabis è suggestivo, ma privo di fondamento. Infatti ilfenomeno dello sballo è sociale, non è legato a una competizionesportiva, non altera i risultati di una gara fra coetanei. I
l ragazzoche si fuma il cannone non prevarica nessun coetaneo, non fotte nessunaltro atleta. Al limite fa del male a se stesso (o del bene, dipende dalpunto di vista).La battaglia contro il doping è una battaglia civile.

Riguarda il mantenimento dei diritti fondamentali dell'uomo.
Il diritto a nonsubire soprusi, violenze, prevaricazioni.

Doparsi, anche quando è una pratica estesa alla maggioranza deipartecipanti, è un dolo nei confronti degli onesti.Fino a quando ci saranno regole condivise, fino a quando ci sarà uncorridore su mille che le rispetti, tutti gli altri saranno dei fottuti imbroglioni.
Io mi incazzo a bestia se qualcuno non paga le tasse o fotte lecompagnie assicurative, il suo gesto ricade su di me. Lo sport è lo stesso schema, ma più idealizzato, lì prevale ancora la condanna moraleper chi trasgredisce le regole, nella vita normale quasi per nulla.

Mantenere il simulacro di questa simbologia è doveroso.Il tentativo va fatto. Diamoci un termine, dieci anni di tempo. Nuove regole, libretto medico, responsabilità penali, sanzioni alle squadre,educazione nelle scuole.

Carne al fuoco ne abbiamo messa in questi mesi.Pubblichiamo una nostra carta dello sport contro il doping. Chi se ne fotte se non ci ascolteranno, Marco Grassi ha tracciato una strada.Cerca, credo, compagni di viaggio.Il doping non lo batteremo, non lo batterà nessuno, ma migliorare sipuò, si deve.La liberalizzazione del doping nello sport non avrebbe a suo corollarioquegli effetti positivi di diminuzione della criminalità che si auspicache possa avere nel caso delle droghe sociali. perciò ecco un'altrapremessa che cade. A chi gioverebbe la liberalizzazione del doping?Forse solo alle case farmaceutiche.

Il cambio di mentalità è in atto, è un processo che non può che andarenella direzione giusta, altrimenti tutti gli sport saranno come lasozzeria del Wrestling.Se poi il doping genetico travolgerà ogni possibilità di contenimentodel fenomeno, allora ci ritireremo a fare le nostre coppe kobram e lenostre cene fra amici.
Sapremo, lo sapremo bene, che il paradigma educativo dello sportagonistico è fallito e troveremo qualche altra forma di condizionamentopositivo per i nostri figli, che so, il teatro, l'arte*.il taglio ecucito.

Ciao tigrotti, viva Mompracem!
Claudio


Ps. Da tutto questo emerge un dato tristissimo, incrociando i dati di:uso di sostanze/pratiche dopanti e consumo di Cannabis il risultato èuno solo: io sono un vero sfigato, sono l'unico al mondo a mancare dientrambe le esperienze*.spero di colmare la lacuna**..

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 29/07/2006 alle 19:28
il doping libero per quel che mi riguarda non ha alcun senso. A parte che avremmo cadaveri che rincorrono la gloria prima di schiattare (poi che senso avrebbe tifare per cavie umane???)ma si sposterebbe il problema di poco a meno di voler liberalizzare il doping anche nelle categorie inferiori perchè il problema non è tanto il doping dei prof (che comunque io contrasto con ogni mezzo) ma che tale comportamento s'è spalmato anche in altre categorie e o si trova una soluzione oppure tra un po' si doperanno le madri in attesa di figli per avere i fenomeni del futuro (non ci arriviamo solo perchè il doping genetico scavalcherà quello "tradizionale" )
 
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  postato il 29/07/2006 alle 21:29
Originariamente inviato da BJH*

il doping libero per quel che mi riguarda non ha alcun senso. A parte che avremmo cadaveri che rincorrono la gloria prima di schiattare (poi che senso avrebbe tifare per cavie umane???)ma si sposterebbe il problema di poco a meno di voler liberalizzare il doping anche nelle categorie inferiori perchè il problema non è tanto il doping dei prof (che comunque io contrasto con ogni mezzo) ma che tale comportamento s'è spalmato anche in altre categorie e o si trova una soluzione oppure tra un po' si doperanno le madri in attesa di figli per avere i fenomeni del futuro (non ci arriviamo solo perchè il doping genetico scavalcherà quello "tradizionale" )

Quoto.
Con la folle idea di liberalizzare il doping infatti
si arriverebbe
a veder vincere il PIU' PAZZO, IL PIU' INCOSCIENTE,
NON CERTAMENTE il più forte.

 

[Modificato il 29/07/2006 alle 21:32 by ]

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Elite




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  postato il 31/07/2006 alle 11:02
dal sito sportpro.it
"Mentre il ciclismo rischia di essere travolto dall'ultimo scandalo (il vicepresidente del Cio, il tedesco Thomas Bach ha paventato la possibilità che esca dal novero delle discipline olimpiche se non si impegnerà in una dura ed efficace lotta al doping), ad ascoltare le cantilenanti telecronache della tv c'è da saltare sulla sedia. Non tanto per il ritmo del duo ai microfoni che è soporifero; quanto per l'atteggiamento complessivo nei confronti della corsa, dei corridori, del ciclismo tutto. Tranne qualche breve e fugace accenno alle squallide vicende doping di questi giorni, ad ascoltare la telecronaca è come se nulla fosse accaduto. A sentire Bibì e Bibò non sembra proprio che il ciclismo sia sull'orlo della sua crisi più nera, minacciato, dopo anni di ignavia di fronte al problema doping (lasciato crescere anche con la complicità di chi taceva e glissava) nel suo patrimonio più caro: la credibilità.

E: "Quanto è bravo Tizio, che è stato anche un ottimo dilettante", senza ricordare come quella "fantastica" spedizione ai mondiali Under di Lugano con Tizio fra i protagonisti fosse connotata anche da valori ematici da sballo di alcuni azzurri, denunciati dallo stesso medico della nazionale (medico giubilato subito dopo dalla federazione, tanto per chiarire l'aria che tirava nell'ambiente) e "come meriterebbe una bella vittoria", senza specificare come anche di recente abbia avuto seri problemi con vicende doping al Giro d'Italia. E .."aspettiamo le controanalisi per Landis (dallo stesso Bibò dato positivo ad uno stimolante, invece che al testosterone, in un servizio precedente a testimonianza dell'attenzione e della cura al tema...)" e " gli auguriamo di poter risolvere il suo problema". Ma come il "suo" problema? Non il problema di tutti, del ciclismo, visto che quella positività trascina l'interno movimento nel fango? Insomma, il solito vecchio clichet, trito e ritrito. Parlarne il meno possibile di "quel" problema; glissare, dimenticare, possibilmente divagare.

Il mondo di Bibò è davvero fantastico, stupefacente. E' popolato solo di "bravi ragazzi", di "seri professionisti", di intemerati "atleti che sanno fare grandi sacrifici". E il doping allora, quello, per esempio, che ha portato Landis alla positività al testosterone, viene da chiedersi, chi lo fa? I giudici di gara? Non sono gli stessi "bravi ragazzi"? Che non sono certo gli unici colpevoli, ma non sono sicuramente le anime candide che ci vengono dipinte. Ma bove vive Bibò? Sulla luna? Ma cosa pensa di ottenere con quel compulsivo soccorrere atleti discussi e poco limpidi, per non dire compromessi? Si capiscono le esigenze di "captatio benevolentiae", pratica discutibile nel mestiere, e purtroppo diffusa, ma a tutto ci sarà pure un limite... Si pensa di far del bene al ciclismo in questo modo? Purtroppo per Bibò, se il ciclismo è arrivato alla crisi attuale lo si deve anche ad anni ed anni di questo scialbo ammiccare complice. E viene spontanea una domanda: perchè viene concesso di usare un mezzo pubblico in questo modo assurdo e fuorviante?

Il ciclismo si interroga sul come fare pulizia, su come uscire dal "cul de sac". Fare pulizia di vecchi dirigenti inetti, ds, manager, medici equivoci. Ma non sarà il caso di fare piazza pulita anche di un certo "giornalismo" e di certi "giornalisti"?


dite che vale come secondo squillo...o è troppo scontato?


 
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Livello Francesco Moser




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  postato il 31/07/2006 alle 11:17
Mi sembra che l'editoriale di Nino Minoliti sulla Gazzetta di ieri segua la linea tracciata dal nostro direttore: basta ipocrisia, basta nacondersi dietro ad un dito, scritto da uno che - si percepisce - ama il ciclismo.
Bravi!!!

 
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Livello Gianni Bugno




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  postato il 31/07/2006 alle 11:50
bene sono felice di sentire delle voci che parlano di ipocrisia.......

ed ora spero di non sentire più dire dagli atleti come dai giornalisti, che il ciclismo è lo sport con più controlli e "se controllassero" gli altri sport ne salterebbero fuori delle belle........

io dico chissenefrega degli altri, ricostruiamoci senza guardare gli altri sport.

 

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oltre la cima

 
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Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 31/07/2006 alle 12:09
Originariamente inviato da claudiodance
Ps. Da tutto questo emerge un dato tristissimo, incrociando i dati di uso di sostanze/pratiche dopanti e consumo di Cannabis il risultato è uno solo: io sono un vero sfigato, sono l'unico al mondo a mancare dientrambe le esperienze*.spero di colmare la lacuna**..


Non sei l'unico al mondo. Siamo almeno in due anche se, sospetto,
le allucinazioni che mi si presentano in certe salite non devono
essere poi tante diverse da un cannone rollato bene.....

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/07/2006 alle 12:14
Così vi salvate dagli strali del Cavaliere del Lago.

 

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nino58

 
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  postato il 31/07/2006 alle 12:17
Originariamente inviato da nino58

Così vi salvate dagli strali del Cavaliere del Lago.


aahahahahahaha

Bella regà.... SEX, NO DRUGS & ROCK'N ROLL!!!!!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/07/2006 alle 12:19
A proposito del primo dei tre parametri, chi è la morettina con gli occhi di cielo ???

 

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nino58

 
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  postato il 31/07/2006 alle 12:22
Julia Volkova delle Tatu.

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 31/07/2006 alle 12:29
Legalizzare il doping, ovvero calarsi definitivamente la braghe, continuare a far credere che il ciclismo sia l'unico immondezzaio nel quale tutti gli altri sport possono pulirsi la coscienza...chissà perchè quest'idea non è venuta a Blatter o ai dirigenti dell'atletica che ha avuto beccato il campione olimpico dei 100 metri, o a quelli di qualche altro sport.
Come dire, l'etica e la morale la si fa solo ai ciclisti-dopati, mentre non vale per un calciatore che insulta pesantemente la madre e la sorella di un avversario per provocarne la reazione, perchè lì ci passa d'immezzo l'orgoglio nazionale, uno schifoso nazionalismo miope da investire per fregiarsi sui mercati mondiali del titolo di campioni del mondo...lì si che conta solo il risultato, il fine molto più dei mezzi, la riprovazione morale lasciamola per quei tossicodipendenti che corrono in bici...
Se si vuole la distruzione del ciclismo, se lo si vuole lavatoio di tutte le vergogne nazionali, comprese anche quelle di chi porta avanti, soprattutto fra i media, gli interessi del sistema calcio, un sistema basato cioè su truffa e corruzione, siamo liberi di farlo.
Ma se a parlare in quella maniera, è uno come Donati, da sempre durissimo col ciclismo, che riconosce che non è un ambiente più sporco degli altri, bisognerebbe davvero farla finita con questi complessi d'inferiorità e mostrarsi meno arrendevoli.
Altro che fermare il ciclismo per un anno, o altre amenità simili!
Il doping va combattuto, con violenza direi: sul piano pratico, con l'introduzione di una specie di ergastolo sportivo, per tutti dirigenti ed atleti, anche giovanissimi, ai quali bisogna impedire di continuare a vivere in questo ambiente nel momento in cui si accerti con la massima sicurezza che sono coinvolti, a vario titolo, in storie di doping.
Non c'è un migliore disincentivo in questo momento, e i furbi, pur continuando a fare i furbi, avranno da trovarsi un altro lavoro quando verranno beccati.
Bisogna eliminare l'inutile, e quello si ipocrita, controllo ematico, fare controlli se possibile ancora più intensi, e per controlli intensi non intendo spettacolarizzazioni nelle camere degli atleti, ma controlli a sorpresa, anche in fase di preparazione, nei ritiri.
Uno come Tani, cosa ci sta fare ancora in questo ambiente? Perchè non lo prendono a calci nel sedere? Il ciclismo amatoriale è molto importante, muove un volume sempre maggiore di appassionati praticanti e di interesse, in Puglia ad esempio, è l'unico volano per il ciclismo, perchè manca quasi del tutto il settore giovanile e dilettantistico, epppure io mi trovo a correre con gente che ha avuto a che fare col doping in passato, mentre adesso di controlli non se ne fanno nemmeno più!
Sul piano civile ed etico, il doping va combattuto con l'informazione e la formazione, anche forzata, ad atleti anche giovanissimi e soprattutto ai loro dirigenti e allenatori, ma questo presuppone una presa di coscienza molto diversa da quella puramente manageriale, che sembrano avere le federazioni, Uci in testa.
Lo scoramento, pur giustificato, non autorizza assolutamente lo spirito del "tanto peggio, tanto meglio".
Vorrebbe dire buttare via un secolo di leggenda di questo incredibile e inimitabile sport di strada e di storia popolare, e i media generalisti e gossippari, alle prese con le vacanze festaiole dei "campioni del mondo" (di che?), non aspettano nient'altro per fare dei bei titoli sul ciclismo che riconosce le proprie vergogne, istituendo il "Tour de Dopage", mentre tutti gli altri potranno continuare a mettere tutto sotto il tappeto.

 
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  postato il 31/07/2006 alle 12:32
Originariamente inviato da mont ventoux
mentre tutti gli altri potranno continuare a mettere tutto sotto il tappeto.

c'avranno il monte Everest sotto sto tappeto....

na sgrullata con ricca spazzata "gnente" eh???

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/07/2006 alle 12:42
Caro Ventoux,
hai rimesso il dito nel punto centrale della piaga: la capacità sanzionatoria degli sport.
Non è con polizie e tribunali, come molti sostengono, che si risolve il problema.
E' con le squalifiche sportive DEFINITIVE.
Che vanno comminate ESCLUSIVAMENTE a chi, con certezza, ha utilizzato sostanze e/o pratiche illecite per ALTERARE il risultato a proprio favore.
Il resto è demagogia da strapazzo.

 

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nino58

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 31/07/2006 alle 13:17
Nino, Non ho capito se sei d'accordo con me o meno.
Per chiarire, io non invoco metodi polizieschi, ma solo assoluto rigore.

 
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  postato il 31/07/2006 alle 13:22
Originariamente inviato da nino58

Caro Ventoux,
hai rimesso il dito nel punto centrale della piaga: la capacità sanzionatoria degli sport.
Non è con polizie e tribunali, come molti sostengono, che si risolve il problema.
E' con le squalifiche sportive DEFINITIVE.


L'una NON ESCLUDE l'altra.
Sanzioni PENALI + Sanzioni SPORTIVE.
Per me è la cosa migliore.

 

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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 31/07/2006 alle 14:35
Originariamente inviato da nino58

Caro Ventoux,
hai rimesso il dito nel punto centrale della piaga: la capacità sanzionatoria degli sport.
Non è con polizie e tribunali, come molti sostengono, che si risolve il
problema.
E' con le squalifiche sportive DEFINITIVE.
Che vanno comminate ESCLUSIVAMENTE a chi, con certezza, ha utilizzato sostanze e/o pratiche illecite per ALTERARE il risultato a proprio favore.
Il resto è demagogia da strapazzo.


E questa che cosa è se non demagogia "tout court"? Ma chi mai potrà determinare con certezza assoluta ...
Donchisciotte e Grassi mi sembra siano d'accordo che in una notte buia tutti i gatti sono dello stesso colore e che l'unico modo per "sopravvivere" senza ipocrisia è sostituire al codice etico, una norma piuttosto semplice: fate quello che credete sia meglio per il vostro lavoro.

Ciao, Carlo

P.S. Non riempitevi la bocca di sport e similia e riascolatevi, magari, Guccini:

Io tutto, io niente, io "elemento di materiale organico atto a galleggiare", io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!


 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 31/07/2006 alle 15:17
Originariamente inviato da greglemond

.....Donchisciotte e Grassi mi sembra siano d'accordo che in una notte buia tutti i gatti sono dello stesso colore e che l'unico modo per "sopravvivere" senza ipocrisia è sostituire al codice etico, una norma piuttosto semplice: fate quello che credete sia meglio per il vostro lavoro.

Ciao, Carlo

P.S. Non riempitevi la bocca di sport e similia e riascolatevi, magari, Guccini:

Io tutto, io niente, io "elemento di materiale organico atto a galleggiare", io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!



bah non mi pareva Grassi intendesse fare tale sostituzione (codice etico /fate quel C.... che volete) ma se così fosse come nel caso di chiunque la faccia gli direi che è + pericoloso lui per la sopravvivenza dello sport di chi si dopa, (opinione personale ovviamente ) ma ripeto non m'era parso che Grassi questo dicesse. In ogni caso se questo è ciò che dovesse passare per opinione comune rimarrebbe il problema che nelle categorie sotto il professionismo sareste punto a capo per cui già questo a mio parere fa capire che quella non è la soluzione adatta ma semmai la + rapida e sbrigativa.

 
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  postato il 31/07/2006 alle 15:18
...e difatti Grassi non diceva quello...

 

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CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/07/2006 alle 15:26
UTOPIA

Originariamente inviato da stress
............... Io resto il garantista di sempre.

Spero si riesca a far rinascere un movimento ciclistico "FORTE E SANO" (sia moralmente che fisicamente).
Spero si riesca a gararntire a tutti una giustizia sportiva "GIUSTA ed EFFICACE".
Spero si riesca ad avere "Regole certe e condivise".
Spero si riesca ad avere, quando necessario, "Sanzioni severe (molto severe) e certe".
.....................
Mauro


Spero non sia solo un'utopia!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/07/2006 alle 15:49
Faccio un ragionamento provocatorio:

Se tutte queste voci che si sono alzate ad accusare il ciclismo di porcherie e di mancanza di risultati certi, fossero per criticare le aziende farmacologiche ed i medici complici che non sono stati attenti e si sono fatti fregare, mettendo in difficoltà il sistema, minacciando di scegliere nuovi indirizzi?
Chi ci dice che anche l'UCI e le Federazioni e la WADA non vadano a braccetto con queste grosse multinazionali che investono su centri medici di ricerca come quello di Fuentes?
E' pazzesca la mia idea??

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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