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Autore: Oggetto: L'ipocrisia del ciclismo - Il doping e i giornalisti a braccetto

Amministratore




Posts: 5978
Registrato: Aug 2002

  postato il 25/07/2006 alle 22:28
Beccatevi 'sto kriss nella schiena.

http://www.cicloweb.it/art641.html

Buona lettura, a voi la parola.

 

[Modificato il 28/07/2006 alle 21:10 by Monsieur 40%]


 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 4674
Registrato: Jun 2006

  postato il 25/07/2006 alle 23:06
Anche io penserò.......... embè?
I cantanti fanno spettacoli fantastici eppure sono pieni di coca, gli attori impersonano personaggi meravigliosi eppure sono alcolizzati e violenti.
Dov'è il confine tra realtà e sogno? E l'umanità, la forza, la grinta, la rabbia, la paura, il coraggio che si impossessa dell'atleta nel momento massimo del suo gesto, quello è dato dal doping o dall'uomo?

Ma parlando terra-terra
Non capisco una cosa, girano le pasticchine dentro sacchetti nascosti per l'evenienza, alla bisogna, oppure uno si alza la mattina e regolarmente manda giù la pasticca con un bicchiere d'acqua?
Se un corridore chiede al dottore cos'è e cosa fa la pasticca o la flebo che gli sta passando, il dottore gli risponde sinceramente o no, oppure non gli risponde affatto?
Perchè non obbligare i ciclisti a test periodici completi nell'ospedale della propria città, almeno saranno più tutelati.

Veramente i corridori di oggi soffrono di scarsa erezione e malattie renali, e moriranno prima dell'età media?

Perchè se è così, allora è una fortuna che nella mia famiglia abbiano tutti smesso di correre!

 

____________________
Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Non registrato



  postato il 25/07/2006 alle 23:16
complimenti Admin! Un articolo con un linguaggio forte ma hai trovato assolutamente le parole più adeguate all'argomento. Spero che molti direttori sportivi o responsabili di squadre lo leggano. E che si facciano un esame di coscienza durante la lettura. Bravo!

 

____________________

 
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Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 25/07/2006 alle 23:20
Bell'articolo Marco!
Io credo che difficilmente qualche giornalista della carta stampata o della Tv potrà o vorrà saltare il recinto di omertà in cui è rinchiuso il ciclismo, in fondo perchè dovrebbero tagliare il ramo su cui sono seduti, meglio continuare a far finta di niente garantendosi il quieto vivere.
Ricordo un processo alal tappa di qualche anno fa in cui il buon Marco Mazzocchi abbandonò per un attimo la sua vena cazzeggiatoria e iniziò ad incalzare gli ospiti con delle domande abbastanza scomode, risultato, Claudio Ferretti (che conduceva la trasmissione sono per eredità familiare) lo riprese severamente togliendogli la parola, questa mentalità è quella imperante. Magari ogni tanto qualche giornalista si sente frustrato nel non poter dire quello che sa e tira il sassolino per poi nascondere subito la mano, come il Bulba che dice "gli AG2R stanno andando davvero forte in questo Tour, troppo forte!", se sai qualcosa dillo e assumiti la responsabilità delle tue dichiarazioni! ma tutto ciò è pura utopia, come la famigerata Coverciano del ciclismo puntualmente invocata ogni mese da Sergio Neri come manna dal cielo contro tutti gli stregoni.
Per tutti questi soggetti l'importante è che lo spettacolo continui, cosa importa a loro se magari ci scappa anche il morto! L'unica speranza è quella di veder emergere una nuova classe di giornalisti col coraggio di non assumere una posizione supina nei confronti del doping e di tutti gli interesse che ci girano intorno. A guardare il giro d'affari delle multinazionali che producono Epo dovremmo essere tutti malati di reni!
Magari proprio da Cicloweb e dalla sua redazione si può levare uan voce sempre più forte, in grado di propagarsi coi suoi echi negli strati più impermeabili dell'ipocrisia, una voce in grado di dire senza ambiguità che IL RE E' NUDO!

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 4674
Registrato: Jun 2006

  postato il 25/07/2006 alle 23:26
Che i giornalisti sappiano non era difficile immaginarlo, lo si capisce nel momento in cui c'è uno positivo all'anti-doping, conoscono i nomi dei prodotti e le tecniche di assunzione.

Non so perchè il ciclismo faccia la lotta al doping con questo sistema, mi sembra che si butti la zappa sui piedi, veramente Leblanc era disposto alla perdita di audience pur di squalificare i più forti al mondo con un presunto coinvolgimento nell'Operazione Puerto?
Per me c'è dell'altro sotto.
Nuovo prodotto sul mercato o nuovo medico da lanciare.

Poi perchè osannare il ciclista vincente, definendolo pulito? Che stiano zitti almeno.
Lo faranno per vendere copie di giornali, aumento della tiratura, innalzamento delle quote della pubblicità.
E poi perchè buttarlo nella polvere come sporco, delinquente, ladro?
Ancora una volta per vendere copie ecc. ecc.

Perchè pensare che alcuni usano prodotti migliori?
Non potrebbe essere che la migliore condizione fisica permette un più efficace effetto da parte di queste sostanze?

Avrete ragione voi, ma secondo me, ancora alla base dei risultati sportivi c'è la persona ed il suo impegno nell'allenarsi e nel gareggiare.
Nel mio ufficio lavoriamo con lo stesso software, ma non rendiamo nello stesso modo, dipende da come ognuno organizza il proprio lavoro, dallo stress, dall'interesse, dalla velocità, dalla concentrazione.
Spero di essermi spiegata.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


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Livello Fausto Coppi




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Registrato: May 2005

  postato il 25/07/2006 alle 23:41
Bravo Marco, poco fa ho letto l'articolo... e spero di cuore che abbia lo stesso effetto che un defibrillatore ha su un paziente in punto di morire.

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Giro di Romandia




Posts: 50
Registrato: Jul 2006

  postato il 26/07/2006 alle 00:32
complimenti a marco grassi, la verità è sempre la forza dei grandi, bravo

claudio santi

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 26/07/2006 alle 00:59
L'editoriale è scritto con maestria e lo condivido.
Però c'è il risvolto della medaglia: per esempio ho descritto alcune prestazioni dell'ultimo Giro d'Italia come "equine", cioè non credibili, e ritengo che siano "equine" pure alcune prestazioni dell'ultimo Tour, come Landis e Kloden sull'Alpe d'Huez, o come l'epica cavalcata solitaria di Landis, per dirne due che non abitano in Italia.
Nel forum ho riscontrato un atteggiamento bizzarro, da una parte c'è chi sostiene che, essendo tutti dopati, avrebbe poco senso soffermarsi sulle prestazioni più eclatanti, dall'altra parte c'è il gregge italico che sostiene che attaccherei tizio perchè sono tifoso di caio, etc etc.
Me ne frego ovviamente, le imprese equine meritano sempre di essere sottolineate, esattamente come Grassi sottolinea lo status di Riis o Gianetti (la T-Mob oltre al pollo di Rostock pare che voglia silurare l'altro reperto fossile della ex DDR, Olaf Ludwig, direttore sportivo).
Piuttosto trovo profondamente pregnante e d'attualità il capolavoro scritto da Claudio Dancelli un po' di tempo fa: l'allenamento del ciclismo contemporaneo è una forma di doping.
Non solo metaforicamente, ma concretamente.
Il medico sociale della Fdjeux inorridisce davanti all'ostilità verso i cortisonici contro l'asma, ritenendo che la mole di allenamento del corridore contemporaneo conduca all'asma cronica da agonismo, non un malanno stagionale ma una vera e propria malattia professionale, dunque il corridore dovrebbe poter ricorrere al "ventolin" senza essere bollato come dopato, a suo dire.
Ma l'eccessivo allenamento comporta altri problemi: prostatiti e foruncoli perianali, giù altri corticosteroidi.
Tendini della rotula infiammati, vertebre che si spostano a causa delle pedivelle sbagliate...
Pensate che c'è un tizio al quale dovrebbero impiantare una protesi all'anca, ed è stato così pazzo da sostenere una mole di lavoro disumana pur di correre il Tour.
Lo ha vinto, anche.
I corridori sono costretti ad allenarsi molto, sennò gli anabolizzanti vanno a fare massa in zone del corpo inopportune, appesantendo l'atleta, mentre è funzionale che potenzino soprattutto le gambe.
Per sostenere i ritmi di allenamento richiesti dagli anabolizzanti serve anche un po' di ossigeno in più.
E anche un po' di pot-belge quando la fatica è insostenibile e la testa non risponde più.
Ah com'è bravo, nove ore dietro moto in salita...
Dimmi quanto e come ti alleni e ti dirò chi sei.
Ma alla Coverciano del ciclismo cosa insegnerebbero?
A proposito, la Coverciano del calcio è una boiata pazzesca, una presa per i fondelli, perchè il ciclismo dovrebbe imitarla?
Ci sono così tanti fondi da sperperare?

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 4674
Registrato: Jun 2006

  postato il 26/07/2006 alle 01:12
ritenendo che la mole di allenamento del corridore contemporaneo conduca all'asma cronica da agonismo, non un malanno stagionale ma una vera e propria malattia professionale, dunque il corridore dovrebbe poter ricorrere al "ventolin" senza essere bollato come dopato, a suo dire.
Ma l'eccessivo allenamento comporta altri problemi: prostatiti e foruncoli perianali, giù altri corticosteroidi.
Tendini della rotula infiammati, vertebre che si spostano a causa delle pedivelle sbagliate...
Pensate che c'è un tizio al quale dovrebbero impiantare una protesi all'anca, ed è stato così pazzo da sostenere una mole di lavoro disumana pur di correre il Tour.
Lo ha vinto, anche.
I corridori sono costretti ad allenarsi molto, sennò gli anabolizzanti vanno a fare massa in zone del corpo inopportune, appesantendo l'atleta, mentre è funzionale che potenzino soprattutto le gambe.
Per sostenere i ritmi di allenamento richiesti dagli anabolizzanti serve anche un po' di ossigeno in più.
E anche un po' di pot-belge quando la fatica è insostenibile e la testa non risponde più.

Mi stai spaventando!

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
Registrato: Jun 2005

  postato il 26/07/2006 alle 01:23
che presa di posizione. Sono gesti che fanno cambiare le cose...in meglio o in peggio.
Spero, Marco, che non ti becchi querele.

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 26/07/2006 alle 01:33
Mio caro Marco Grassi, il tuo articolo mi costringe, trascinandomi per i capelli, ad intervenire un’altra volta su questo forum.
Molte delle cose che tu dici, io le vado dicendo DA TEMPO. Prendiamone atto, il doping riguarda tutti gli sportivi professionisti, non si può sconfiggere, è solo un momento del declinarsi della scienza e della tecnica in una società capitalistica.
C’ è stato sempre e ci sarà sempre.
L’indicazione al pubblico ludibrio del mostro di turno è funzionale al sistema, la criminalizzazione dei singoli è funzionale al sistema, il continuare a dire che tizio o caio vince perché è dopato è funzionale al sistema ( e un invito a doparsi, sono una mezzacalzetta ma se mi dopo intanto vinco il Tour poi vediamo che succede, la società tecnologicamente avanzata vive sul qui e ora).
Dire che il talento non conta più niente perché tutto è frutto del doping è funzionale al sistema e la migliore pubblicità al doping stesso.
Basta. O si chiude lo sport professionistico ( da cui il doping è ineliminabile) o si cambia atteggiamento e strategia.
Basta con le denunce alla Donati ( che hanno portato alla criminalizzazione sempre e solo dei singoli atleti mentre chi, come da sentenza di assoluzione per prescrizione , lavorava al doping ha continuato a fare il suo lavoro in un’Università italiana e altri, tra dirigenti Coni e medici preparatori tutti assolti per prescrizione), basta con il chiedere all’ambiente di parlare, è tutto chiarissimo tranne che per i tifosi ottusi che non vogliono vedere.
Basta con il luogo comune di Riis con il 60% di ematocrito: l'ematocrito del gruppo era quello, poi è sceso a 52/53 ( per avere 49 la mattina presto) quando sono cambiate le regole ( per volontà dei ciclisti, guarda caso).
Poi è arrivato altro di ancora più introvabile.
Lo sport professionistico è questo. La differenza fra i talenti rimane, anche con il doping ( fino a oggi perché con il doping genetico finirà anche quella). Se non va bene così, chiudiamo lo sport professionistico o smettiamo di interessarcene.
L’ho sempre detto: liberalizzare quello che è già prassi comune e, forse, quando gli atleti ( non dico i professionisti, lo sport professionistico non farà mai a meno del doping) potranno non trovarsi più di fronte solo o il medico che li dopa o il giudice che li condanna sarà possibile iniziare una vera opera di educazione alla salute, di denuncia dei ricatti che si subiscono.
Solo che questo non interessa nessuno, il doping e l’antidoping fanno fare soldi a palate a troppi e a troppo potenti ( multinazionali, malavita, medici e preparatori vari ecc.), quindi si continua a far finta che ci siano le mele marce e i puliti o quasi puliti o quasi sporchi, che i controlli servono a qualcosa e che l’opera della magistratura è salvifica. Affinché nulla cambi, the business must go on. E I tifosi ottusi fanno la loro parte continuando a massacrare l’accusato di turno ( la mela marcia) .
Come diceva Pantani: è tutto sotto gli occhi di tutti.



 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1635
Registrato: Apr 2005

  postato il 26/07/2006 alle 01:43
Credo che Marco abbia ragione.
Quindi abbia fatto bene a scrivere ciò che ha scritto.
Se conta qualcosa, se si becca querele, sono felice di condividerle. Oggi se nessuno ha un avviso di garanzia o una querela , è un niente, una nullità. Facciamoci grandi quindi.
Ah essere querelati , mica significa perdere...

Sul resto. Davide scrive bene, cose corrette. Ma ormai lo conosco. Bisogna vedere cosa scrive e cosa non scrive.
Kloden ha fato prestazioni asinine? e quando di grazia?
Landis, e l'ho scritto, ha fatto ciò che nessuno nella storia del ciclismo prima di lui aveva fatto. Vi ho sfidato a trovare un altro esempio. Silenzio. Morto oggi, dominatore domani. Non dopo una settimana. IL GIORNO DOPO. cavoli con centinaia di tappe corse in Giri, tour, vuelte, dovevamo assistere ad una novità si inattesa?
E chi toglie uno zero alle prestazioni a cronometro? Tutti a dire "crono diverse...." ma il vincitore è lo stesso ed i piazzati anche. Solo uno passa dal 100 al 10. Prestazuione sorprendente. O no?
Sembra qusi che andiamo a cercare il sospetto in chi ci è antipatico .
Metodo poco trasparente. Non ho letto una riga sui watt nel tour. Hanno improvvisamente perso importanza? Come sono andati? O c'entravano solo su basso?
Se ha ragione Lemond, dobbiamo uscire dal guscio e dire che le cose stanno così.
Omertà. E' la parola che più da fastidio.
E condanne senza prove, come quelle di Basso e Ullrich, fanno solo pensare, che anche nel ciclismo i peggiori discorsi valgano per tutti. Anche gli innocenti allievi del sig. Cecchini. Che se ORA è indesiderato alla T Mobile, lo sarà per qualcosa, a proposito di omertà. E certi cardellini non vanno la da lui solo per imparare a cantare.
Io mi chiedo però Marco, come uscirne.
Perchè da una storia simile non so come se ne esca. Forse solo col libretto sanitario del ciclista, ogni mese controllabile dai medici fiscali WADA. Ogni mese che fa Dio.
Forse il modo di rabboccare, diventerà più indaginoso.
E radiazione per ogni azzeccagarbugli. Radiazione e galera.
Chissà se la lingua di certi addetti ai lavori si scioglierà...Usiamo i pentiti. Ma non per fare colore. Per riferimenti precisi, nomi, metodi, sostanze, dettagli. Come contro la mafia. Lotta dura senza paura.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Amstel Gold Race




Posts: 98
Registrato: Mar 2005

  postato il 26/07/2006 alle 01:44
Articolo bellissimo, come purtroppo ormia se ne possono leggere solo su internet, per questo vado dicendo che internet è il futuro e l'unica speranza per un giornalismo libero. Un pezz ocosì sulla gazza ce l osogniamo la notte, lì si devono curare gli interess id itizio caio ecc... ancora complimenti a marco grassi veramente un giornalista coi fiocchi!
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1635
Registrato: Apr 2005

  postato il 26/07/2006 alle 01:50
Ciao donchisciotte ben tornata.


una postilla. Finche le FEDERAZIONI doperanno gli atleti di punta dei così dettisport minori, lontani dalle luci, ma utili per ingrassare I MEDAGLIERI olimpici e mondiali, sinceramente, prendermela con Ullrich (trombato per 7 anni dau un robocop) non me la sento. Mi si svuotano le forze a livello dei ginocchi.
La chiave è li. Professionismo e nazionalismo. Un italiano vince nel cannottaggio dopo 4 anni di ormoni? cavaliere della repubblica.... Basso a casa con sputi e Pantani a casa con la pistola alla tempia.
quale è la differenza? Date soldi e gloria a Pescante o a colui che sarà al suo posto e positività nei nostri corridori non ce ne saranno più.
Il doping oggi è foraggiato coi soldi dell'industria farmaceutica e della federazioni ....
Poi un prelievino, tutto a posto e Gatlin fa il record dei 100 metri lasciando una strana scia luminosa....

 

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pedala che fa bene.....

 
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Professionista




Posts: 36
Registrato: Jul 2005

  postato il 26/07/2006 alle 02:04
"Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così cogl.ioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni."
w zeman

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




Posts: 3948
Registrato: Apr 2005

  postato il 26/07/2006 alle 02:07
Grandioso Marco!
Una avvelenata superlativa!
Giuro che a leggerla quasi mi commuovevo.
Ma non deve finire qui. Saro' un sognatore,
ma questo Articolo deve diventare un manifesto.

Ha ragione il nostro Grassi: basta con l'omerta'!
Come? meniamoglielo!

Chi fa collezione di autografi lo stampi e chieda ai
propri beniamini di firmare li'!
Oppure chieda una dedica piu' originale:
"Io non mi dopo. Firmato nome/cognome".

Chiediamo ai giornalisti di scrivere del doping nello
sport... come? quando lo fanno siamo i primi a sentirci offesi?
ci incaz.ziamo con il mago Forest? Nooooo cosi' facciamo il
gioco degli omertosi! Chiediamo ai giornalisti di approfondire,
di menarlo a sangue:
"Senta ha letto l'articolo di Grassi su Cicloweb.it ?
Ecco, lei ha il coraggio di scrivere sul doping qualcosa di simile? "

Come detto sopra da altri, approfittiamo di questo gioiello per
fare il coro e gridare il Re e' nudo.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Parigi-Tours




Posts: 86
Registrato: Sep 2005

  postato il 26/07/2006 alle 02:43
devo andare ma non prima di segnalare un bel libro scritto da un altro personaggio coraggioso,che scrive nomi e cognomi di tutti gli implicati in casi di doping con relativi atti legali,
"Generazione epo chi e come ha distrutto il ciclismo" di Renzo Bardelli
edizioni firenze del marzo 2005
poco pubblicizzato ,molto scomodo,buon promemoria per parlare dell'ipocrisia che sottolinea Marco di cui quoto tutto.

 

____________________
vivo sull'onda delle passioni come in un sogno,che cerco ostinatamente di realizzare.....spero di non svegliarmi.

 
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Livello Federico Bahamontes




Posts: 390
Registrato: Oct 2005

  postato il 26/07/2006 alle 08:12
Articolo forte e spero non destinato a cadere nell'oblio. Complimenti soprattutto perchè tra le righe si legge quello che tutti noi abbiamo in comune: l'amore per il ciclismo.
 
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Livello Gastone Nencini




Posts: 492
Registrato: Feb 2003

  postato il 26/07/2006 alle 08:31
Originariamente inviato da Admin

Beccatevi 'sto kriss nella schiena.

...


ci siamo ... credo che questo sia il momento più giusto per ricevere e dare pugnalate. I nomi fatti sono tanti, ora sono curioso di vedere cosa succede. In tanti addetti ai lavori leggeranno ... e quelli che non bazzicano su internet saranno comunque informati dal passaparola. Vediamo se si sentiranno toccati sul vivo. Vediamo se il popolo del web comincia finalmente a contare qualcosa o se dovranno passare ancora degli anni e dei nuovi scandali per far emergere la situazione. Ci sono molte possibilità che la storia finisca male ... in questo probabile caso sono disposto a pagare la mia piccola quota per le querele a Marco Grassi ...CIAO

 

____________________
PALMARES:
http://www.cycle-racing.com/winners/Rebellin.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Davide_Rebellin

email (scritta tutta al contrario) ti.orebil@zp.suicul

ti avverto! ... ti aspetterò solo per altri 111 anni ... poi me ne vado

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 08:34
caro Marco,
i miei complimenti!

Mi auguro che Cicloweb sia oramai così conosciuto che la tua lettera aperta venga letta da tutti gli addetti ai lavori, a partire da quelli che hai citato. In caso contrario, sarà il caso di mandarla un pò in giro per riviste e redazioni?

 

____________________
Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Giro del Lazio




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Registrato: Apr 2006

  postato il 26/07/2006 alle 09:03
Originariamente inviato da Donchisciotte
...il doping riguarda tutti gli sportivi professionisti, non si può sconfiggere, è solo un momento del declinarsi della scienza e della tecnica in una società capitalistica.

Mi permetto di dissentire ricordando il famigerato doping di Stato attuato in maniera clamorosa e sistematica in Germania Est a partire dagli anni 70.
Inoltre il doping non e' solo un morbo che affligge il mondo sportivo professionistico "capitalistico", ma purtroppo anche quello dilettantistico, amatoriale e giovanile.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 26/07/2006 alle 09:06
Ottimo Marco.
Provando (umilmente) a tirare le fila dell'avvelenata ( e dei successivi interventi )la domanda che mi si pone innanzi è :
" Qual è il limite fisico medio di sopportabilità della fatica, nel ciclismo, con i suoi chilometraggi, dislivelli, calendari, per poter dire -sotto questo limite ci si può non dopare,sopra non ci si può non dopare?-"
La domanda può anche sembrare ingenua( o stupida)però non si può più eluderla.

 

____________________
nino58

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 9090
Registrato: Nov 2005

  postato il 26/07/2006 alle 09:12
...AZZ CHE BOTTA!!!!!
Marco complimentissimi per la chiarezza e (perchè no) per il coraggio e (permettetemelo perchè ci vuole) e per le palle che hai domostrato di tirar fuori su un argomento così tosto!!!!!

..bello il riferimento su Moser...sai come l'ho sempre pensata io su di lui? con una comparazione di questo tipo : mettere Moser dove sta adesso è come mettere Totò Riina a capo di una associazione antimafia

GRANDE MARCO!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Giuseppe Saronni




Posts: 685
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  postato il 26/07/2006 alle 09:14
Originariamente inviato da robby

..bello il riferimento su Moser...sai come l'ho sempre pensata io su di lui? con una comparazione di questo tipo : mettere Moser dove sta adesso è come mettere Totò Riina a capo di una associazione antimafia

GRANDE MARCO!!!


quoto alla grande

 
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Elite




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  postato il 26/07/2006 alle 09:18
Il ciclismo mi piace e lo pratico poco, ma lo pratico. Guardo il Giro ed il Tour ma dopo tutte ste vicende quando vedo certe imprese, esempio l'ultima di Landis, non ci credo piu', cioe' non riesco piu' a credere che sia un gesto atletico-sportivo ma mi rode sempre il dubbio che quello che stia facendo sia l'esito di un buon miscuglio di sostanze , da qui la perdita di credibilita' di questo sport.
Mi sembra tutto falsato e mi rifugio nel moto-ciclismo.


 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 26/07/2006 alle 09:25
Originariamente inviato da Donchisciotte

Mio caro Marco Grassi, il tuo articolo mi costringe, trascinandomi per i capelli, ad intervenire un’altra volta su questo forum.
Molte delle cose che tu dici, io le vado dicendo DA TEMPO. Prendiamone atto, il doping riguarda tutti gli sportivi professionisti, non si può sconfiggere, è solo un momento del declinarsi della scienza e della tecnica in una società capitalistica.
C’ è stato sempre e ci sarà sempre.
L’indicazione al pubblico ludibrio del mostro di turno è funzionale al sistema, la criminalizzazione dei singoli è funzionale al sistema, il continuare a dire che tizio o caio vince perché è dopato è funzionale al sistema ( e un invito a doparsi, sono una mezzacalzetta ma se mi dopo intanto vinco il Tour poi vediamo che succede, la società tecnologicamente avanzata vive sul qui e ora).
Dire che il talento non conta più niente perché tutto è frutto del doping è funzionale al sistema e la migliore pubblicità al doping stesso.
Basta. O si chiude lo sport professionistico ( da cui il doping è ineliminabile) o si cambia atteggiamento e strategia.
Basta con le denunce alla Donati ( che hanno portato alla criminalizzazione sempre e solo dei singoli atleti mentre chi, come da sentenza di assoluzione per prescrizione , lavorava al doping ha continuato a fare il suo lavoro in un’Università italiana e altri, tra dirigenti Coni e medici preparatori tutti assolti per prescrizione), basta con il chiedere all’ambiente di parlare, è tutto chiarissimo tranne che per i tifosi ottusi che non vogliono vedere.
Basta con il luogo comune di Riis con il 60% di ematocrito: l'ematocrito del gruppo era quello, poi è sceso a 52/53 ( per avere 49 la mattina presto) quando sono cambiate le regole ( per volontà dei ciclisti, guarda caso).
Poi è arrivato altro di ancora più introvabile.
Lo sport professionistico è questo. La differenza fra i talenti rimane, anche con il doping ( fino a oggi perché con il doping genetico finirà anche quella). Se non va bene così, chiudiamo lo sport professionistico o smettiamo di interessarcene.
L’ho sempre detto: liberalizzare quello che è già prassi comune e, forse, quando gli atleti ( non dico i professionisti, lo sport professionistico non farà mai a meno del doping) potranno non trovarsi più di fronte solo o il medico che li dopa o il giudice che li condanna sarà possibile iniziare una vera opera di educazione alla salute, di denuncia dei ricatti che si subiscono.
Solo che questo non interessa nessuno, il doping e l’antidoping fanno fare soldi a palate a troppi e a troppo potenti ( multinazionali, malavita, medici e preparatori vari ecc.), quindi si continua a far finta che ci siano le mele marce e i puliti o quasi puliti o quasi sporchi, che i controlli servono a qualcosa e che l’opera della magistratura è salvifica. Affinché nulla cambi, the business must go on. E I tifosi ottusi fanno la loro parte continuando a massacrare l’accusato di turno ( la mela marcia) .
Come diceva Pantani: è tutto sotto gli occhi di tutti.



non concordo praticamente su nulla. Due modi opposti di concepire,vivere e tentare di risolvere il problema.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 26/07/2006 alle 09:40
Originariamente inviato da jeremy

Mi sembra tutto falsato e mi rifugio nel moto-ciclismo.



E lì sei sicuro che sia tutto lindo ?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 09:48
Originariamente inviato da janjanssen
Sul resto. Davide scrive bene, cose corrette. Ma ormai lo conosco. Bisogna vedere cosa scrive e cosa non scrive.
Kloden ha fato prestazioni asinine? e quando di grazia?


Non ho letto una riga sui watt nel tour. Hanno improvvisamente perso importanza? Come sono andati?


Appunto è da considerarsi equino il wattaggio di Landis e Kloden sull'Alpe d'Huez.
Ma che importanza ha? Sposta la questione di un millimetro? No.
Ciao

 

[Modificato il 26/07/2006 alle 09:50 by aranciata_bottecchia]

____________________
Davide

 
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Elite




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  postato il 26/07/2006 alle 09:50
Complimenti a Marco Grassi.
Come dice anche Lester, internet può rappresentare la speranza di un giornalismo libero e coraggioso.

Riguardo al commento di Donchisciotte:

Originariamente inviato da Donchisciotte

...Lo sport professionistico è questo. La differenza fra i talenti rimane, anche con il doping...



Non ne sono così convinto! Innanzitutto, ritengo che la risposta alla chimica sia differente da individuo ad individuo (pensiamo al fatto che per qualcuno, un farmaco fa miracoli per una data malattia, mentre per un altro, lascia solo una scia di effetti collaterali); inoltre non si può tralasciare che, in un contesto di doping generalizzato, saranno favoriti quelli che hanno la possibilità di accedere alle strutture od ai "preparatori", più avanzati ed efficienti (a questo proposito, mi domando: conta qualcosa la diversa disponibilità economica?). Inoltre, credo che non tutti siano disposti a rischiare allo stesso modo (sia per non farsi beccare, ma anche, perché no, per la propria salute o per motivi etici).

Originariamente inviato da Donchisciotte

...Come diceva Pantani: è tutto sotto gli occhi di tutti...



A questo proposito, l'articolo di Marco Grassi, sottolinea come, per chi si limita alla TV od ai quotidiani (e sono tanti), l'impressione sia che ci sono alcune mele marce, ma che il contesto sia pulito (o quasi). Tralaltro credo che Pantani sia stato una vittima di questo sistema delle mele marce, non trovi?...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 10:08
Originariamente inviato da darkmic666
ritengo che la risposta alla chimica sia differente da individuo ad individuo (pensiamo al fatto che per qualcuno, un farmaco fa miracoli per una data malattia, mentre per un altro, lascia solo una scia di effetti collaterali);


Condivido completamente, se si pensa che il doping è capace di aumentare le prestazioni (resistenza e potenza) anche fino al 15%, ci si renderà conto che un talento naturale, il quale possieda però un organismo che non reagisce opportunamente alle stimolazioni ormonali esterne, diventerà semplicemente un buon corridore da medio plotone, con qualche vittoria episodica.
Ovviamente sul piano etico sarebbe colpevole alla pari di molti colleghi più fortunati, ma sul piano delle prestazioni sportive il doping costituisce una vera e propria smazzata di carte, rimescola tutto e annichilisce ogni logica, anche se c'è chi sostiene che sia sufficiente che tutti salgano sullo sgabello perchè il corridore di talento torni a primeggiare.
Balle.

inoltre non si può tralasciare che, in un contesto di doping generalizzato, saranno favoriti quelli che hanno la possibilità di accedere alle strutture od ai "preparatori", più avanzati ed efficienti (a questo proposito, mi domando: conta qualcosa la diversa disponibilità economica?).


Credo che questo sia un problema secondario, prima o poi, chi vuole, è in grado di accedere ai migliori stregoni, i quali sono sempre assetati di denaro.

Inoltre, credo che non tutti siano disposti a rischiare allo stesso modo (sia per non farsi beccare, ma anche, perché no, per la propria salute o per motivi etici).


Questo aspetto è FONDAMENTALE.
Hai presente quando Moser sostiene che, ai suoi tempi, la trasfusione non era doping? Ebbene sbaglia, la trasfusione era doping eccome, anche se non era vietata.
Ricordiamolo, non è il divieto a rendere un farmaco o una pratica descrivibile come doping.
É doping quella pratica che migliora le prestazioni (e le trasfusioni le migliorano), è doping quella pratica che comporta pericolo per la salute (e le trasfusioni sono pericolose), è doping quella pratica che costringe gli avversari a comportarsi allo stesso modo per essere competitivi (e farsi una trasfusione non equivale a spaccarsi romanticamente le chiappe sulla sella tutti i giorni, come faceva Ottavio Bottecchia, significa invece infilarsi un ago nel braccio, stando sdraiati sul lettino, mentre in pochi minuti il tasso d'ematocrito passa dal 44% al 64%).

Insomma, Moser non sa nemmeno cosa sia il doping, Marco Grassi non poteva fare una citazione più opportuna.

Ciao

 

____________________
Davide

 
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Elite




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  postato il 26/07/2006 alle 10:12
Originariamente inviato da criab

Originariamente inviato da jeremy

Mi sembra tutto falsato e mi rifugio nel moto-ciclismo.



E lì sei sicuro che sia tutto lindo ?




No, sicuro no, ma sicuramente ho piu' motivi di credere che lo sia che non il ciclismo. Nel motociclismo e' molto importante la tecnica di guida, nel ciclismo e' molto importante la condizione fisica. Pratico entrambi e sono portato per esperienza a dire cio'.
Sinceramente mi spiace molto che non si riesca ad avere il ciclismo pulito.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 10:54
Il ciclismo è lo specchio della società.
Il mondo è dei furbi (disposti a passarti sopra), delle belle ragazze (belle ad ogni costo), dei potenti (schiacciano tutti e tutto).

Come si può pretendere che il ciclismo rispetti le regole di onestà e correttezza, quando attorno non lo fa nessuno? Il ciclismo ha le medesime regole di business che hanno gli altri sport, non fa beneficienza, non insegna il Vangelo.

Ma a questo punto credo debba essere spiegato esattamente come funziona il doping, ci vuole coraggio per fare questa scelta editoriale ma andiamo oltre, denunciare che esiste a livello generale è importantissimo, ma andiamo oltre appunto e spiegatemi le tecniche di assunzione, i tempi.
C'è chi si dopa 12 mesi l'anno e chi lo fa solo prima di una corsa e chi lo fa solo prima di una tappa difficile?
A me interessa sapere questo, questa è la mia curiosità, anche per difendermi, ho un ragazzino che è nel mondo dello sport, comincia le prime gare di nuoto, vuole fare anche ciclismo, è molto veloce, apprezzato dagli istruttori. Se dovesse capitare che qualcuno vuole dargli qualcosa, non credo mi chiedano la ricetta del medico, no?

Al di là di questo, io riesco ancora ad innamorarmi delle corse, delle volate, delle fughe, degli scatti, delle crono. Questo è il ciclismo.
Le bombe una volta non facevano male alla salute, forse, non facevano la grande differenza tra un ciclista ed un altro, ma so che Coppi aveva il medico con sè. Se non ci offendiamo per lo spettacolo di 50 anni fa e lo consideriamo vero, romantico, unico, perchè dovremmo nausearci per quello di oggi. Ho solo la speranza che questo doping sia fatto per non uccidere un uomo tra 10 anni e permettergli una vita sana una volta appesa la bici al chiodo. Per sè e per la sua famiglia.
Tra 10 anni il ciclismo sarà ancora più chimico e diremo che questo era migliore. Tanto vale dimenticarci del doping.
Al prossimo Giro, qualunque sarà il più forte, (spero Basso), ci saranno i soliti giornalisti ed i soliti commentatori che diranno che le facce sono stralunate dalla fatica, che le medie sono più basse, che i corridori si allenano tantissimo ecc. ecc. ed io spererò di nuovo che abbiano un pochino di ragione e pensando al doping dirò....embè?! Proprio come Marco Grassi.
Ciao!

 

____________________
Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
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  postato il 26/07/2006 alle 11:35
Intanto volevo ribadire, perché non so se si è capito,che sono proprio contro le denunce ( da parte di giornalisti, addetti ai lavori, dirigenti, ex ciciclisti ecc.) sulla scoperta dell’acqua calda del doping nel mondo professionistico.
Basta. Non se ne può più e non hanno portato a nulla, anzi per me sono funzionali al sistema. Il professionismo per me è escluso dalla possibilità di limitazione del doping. Si pensi ai ragazzini.
Uguale discorso per le denunce alla Zeman ( sempre su personaggi famosi e sempre per alzare il livello di sensazionalismo) che ha avuto lo stesso effetto: nessuno ( sì, la juve si è subito un processo ma è stata assolta perché il fatto non sussiste).
Commento sparsamente quello che è stato scritto.
- Il sistema sovietico era, storicamente, anche un processo di trasformazione rapida di una società arcaica, quella degli zar, in un sistema industrialmente avanzato, quando questa trasformazione si è interamente compiuta il sistema politico è imploso perché non era in grado di governare una società di quel tipo. Il doping dell’URSS rientra in questo quadro, solo che allora gli atleti ( e soprattutto le atlete) dell’est erano “Mostri” diversissimi dagli altri, oggi sono, pensate al nuoto, tutti e tutte come erano gli atleti dell’est negli anni sessanta e settanta.
- Nel mondo professionistico non penso proprio che ci sia chi non è disposto a rischiare ( se c’è si ritira, come fece il nipote di Moser), anche perché avendo come riferimento solo il medico che li dopa, il sistema che li obbliga a doparsi e i giudici che se li beccano li squalificano o condannano, una vera educazione alla salute non esiste. E un professionista è inserito in un sistema che lo fagocita completamente , non è l’amatore. In più certi medici , si lesse negli anni novanta, dicevano semplicemente che prendere l’epo era come bere un bicchiere d’aranciata, anzi qualcuno la provava su stesso per provarne l’innocuità.
Queste cose sono note a chi abbia avuto a che fare, per esempio, con l’applicazione della legge 626 sulla sicurezza nei posti di lavoro. Fino a che il lavoratore ha come riferimento solo il medico dell’azienda e gli ispettori che vengono a controllare è lui stesso a non voler adottare misure di sicurezza, è quando entra un terzo, che non è dell’azienda e che non è ispettore, che il lavoratore viene DAVVERO informato.
Questo è il sistema, janjanssen ha ragione da vendere quando parla di questo.
- Sì, ci può essere qualcuno a cui il doping non fa effetti mirabolanti e qualcuno a cui ne fa di più, ci può essere qualcuno che sbaglia doping, ci può essere qualcuno che si affida a preparatori con un modello univoco in testa che non riesce a sviluppare le potenzialità di ognuno.
Ma, in realtà, quando si riempiono come cavalli lo sentono che faticano di meno e vanno più forte, lo sentono tutti, altrimenti non continuerebbero a riempirsi e a pagare milioni per farlo. Poi i calcoli fra chi ci guadagna di più e chi di meno sono veramente del tutto teorici, ci guadagnano, migliorano le loro prestazioni, poi, certo, se uno è Virenque fa lo scatto alla Virenque, se uno è Pantani lo fa alla Pantani.
In un Tour come questo ultimo sembra che le carte si smazzino ma solo perché erano tutte mezzecalze, un Tour di gregari in cui valeva la legge “tana libera tutti” se hai più di dieci minuti di ritardo in classifica , visto che nessuna squadra aveva la possibilità di tenere in mano la corsa.
Anche un corridore come Frigo, che non mi pare abbia ottenuto chissà quali risultati, continuava a farsi portare epo, perché? Evidentemente vedeva la differenza fra la sua prestazione con o senza.
Conconi diceva, e mi pare che un ricercatore come lui, rettore universitario ecc., cavolate non ne dica, che il doping porta al limite estremo delle TUE possibilità, il limite che non toccheresti mai senza doping, ma non crea dal nulla.
E’ vero, invece, che con il doping sempre più scientificamente avanzato il vero gap è quello dei soldi e questo vale per le nazioni ( nazioni povere non accedono a un certo doping) e per gli atleti.
In questo senso è vero che, nel ciclismo, si sta creando nel gruppo la differenza tra quelli che possono permettersi certi preparatori e certe pratiche e quelli che non se lo possono permettere e restano indietro, restano a pratiche meno avanzate.
Sì la differenza fra ricchi e poveri la si vede benissimo adesso nel plotone.
Trovo, inoltre, offensivo e gravissimo che si paragoni Moser a totò Riina.
Nello sport delle denunce solo chi è denunciato, solo chi, per motivi imperscrutabili, deve pagarla, paga. Gli altri no.
C'è chi era nel file di Conconi e è stata al vertice del Coni e magari fa il deputato e c'è chi stava nel file di Conconi e adesso sta nel cimitero dei pescatori a Cesenatico.
C'è chi a SYdney 2000 aveva il valore di Gh superiore di 41 volte alla norma e non ha avuto conseguenze per la sua carriera ( anche finita quella sportiva) e c'è chi alla vigilia di Sydney ( per coprire quelli del GH) veniva sbattuto in prima pagina con l'ematocrito NELLA NORMA.
Questo è il sistema delle denunce. Il capro espiatorio va sottoterra e gli altri tirano un sospiro di sollievo, compreso sistema, centri di potere e federazioni.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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  postato il 26/07/2006 alle 11:36
Che bell'articolo Marco. Così diretto, così libero. Questa è vera stampa libera.

Anni fa, parecchi adesso, lessi su una rivista l'intervista ad un nuotatore italiano (perdonate se non ricordo atleta e rivista, ma sono passati anni) e mi stupirono delle frasi sul doping così dirette.
Alla domanda: Nel nuoto ci si dopa ancora, rispose secco si, senza dubbio.
E andando avanti disse questa frase che per me è memorabile.
"Se un medico viene da me il mattino e mi dice, bevi, è solo acqua con dello zucchero, io, che sono in buona fede, ci posso anche credere. Ma se il giorno dopo mi sono cresciuti 3 kg di muscoli, qualche domanda me la posso anche fare, in buona fede."
Un monumento alla verità e alla presa di responsabilità.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
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  postato il 26/07/2006 alle 11:50
Volevo aggiungere una postilla riguardo ai danni permanenti che il doping potrebbe causare.
Su BresciaOggi di due anni fa, per fare campagna contro l'alta velocità e gli incidenti stradali, vennero pubblicate nel paginone centrale tutte le fotografie dei morti dell'anno per incidente. 280. Fu scandaloso, ne parlarono tutti i telegiornali. Aprendo la pagine centrale si vedevano tutte le immagini, tutte le fotografie di quei volti che la velocità, l'ubriachezza, l'incuria avevano portato via.
So che può essere duro o magari sadico, ma perchè non pubblicare le foto di tutti quegli atleti, di tutti gli sport, morti per cause anomale come arresto cardiaco, ictus, degenerazione della struttura cervicale e così via? Si sarebbe duro, ma vedremmo quello che il doping fa veramente.
Uccide.

 

[Modificato il 26/07/2006 alle 14:39 by Monsieur 40%]

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Livello Freccia Vallone




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  postato il 26/07/2006 alle 11:57
Eccola qui la frase che cercavo..

"il doping nel ciclismo è come la cannabis tra i giovani: non viene proprio vissuto come un reato" M.Grassi

Complimenti per questo articolo.. che non resti isolato però!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 12:30
Originariamente inviato da Camoscio delle Dolomiti

Eccola qui la frase che cercavo..

"il doping nel ciclismo è come la cannabis tra i giovani: non viene proprio vissuto come un reato" M.Grassi



Occhio, occhio, occhio, quella di Grassi è solo una metafora, un espediente narrativo, nessuno si senta autorizzato a giustificare chicchessia.
I professionisti non sono adolescenti, e nonostante qualcuno tra costoro sia letteralmente analfabeta (non scherzo), la consapevolezza di quanto accade nell'ambiente (effetti, rischi e colpe) è profondamente differente non solo rispetto ai tempi del "ciao mamma sono arrivato uno", ma anche rispetto a soli cinque o sei anni fa.

 

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Davide

 
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Livello Freccia Vallone




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  postato il 26/07/2006 alle 12:34
tranquillo Davide, da corridore so bene come interpretare le frasi di quell'articolo.

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 26/07/2006 alle 13:41
Poveri tifosi, poveri giornalisti, poveri tutti. Però mi piacerebbe anche sapere ciò che vogliamo, capirlo per poter andare avanti.
Io credo che a tanti siano cadute le pa... role. Qualcuno lo leggo, qualcuno no ed ho scoperto che il motivo per cui faccio la mia scelta è che riesco a leggere soltanto quelli che scrivendo ci mettono la passione. Ebbene, io credo che se un giornalista ci mette la passione, quindi ci crede, ma poi scopre che il campione in questione è marcio, alla fine è come se ogni volta scoprisse che la sua donna gli ha fatto le corna. La prima la perdoni. La seconda la perdoni o trovi una scusa. Ma alla lunga non ce la fai più e ti inaridisci e pensi che non sia più il caso di metterci il cuore e al massimo vai con una puttana.
Io credo che sia così, perché tanti li vedo che si sono spenti. Ma cosa vuoi raccontare di una puttana, senza che il mondo si indigni?
E allora mi chedo anche, a questo punto, per quale motivo siamo disposti a chiudere gli occhi su tutto, meno che sulla verginità dei ciclisti. Che i calciatori si buchino o muoiano a 50 anni (loro sì e anche tanti) di mali tremendi, poco ci importa, purché la squadra del cuore vinca. Chi ha pensato ai muscoloni di Del Piero o alla flebo di Cannavaro mentre si giocavano i mondiali? Siamo onesti...
Invece i nostri li vogliamo tutti vergini. Bè, magari vergini non ce ne sono più, ma sono veri, alla faccia di chi vorrebbe trattarli come criminali. Perché è vero che sono dei "gemelli sferici solitamente molto fragili" (scusate la durezza) a cadere sempre con gli stessi dottori, gli stessi manager e poi a farsi male sempre e solo loro. Ma è vero anche che comincia tutto quando hanno 16 anni e sono dei bambini e un figlio di buona donna col primo livello gli dice che per andar meglio domenica. Devono mandar giù una caffeina, che tanto non è niente...
Non dico che sono tutte puttane, ma togliamoci il velo. Il guaio dei giornalisti del ciclismo è che hanno sempre scritto troppo e il guaio dell'Uci e dellla Fci è che glielo hanno lasciato fare. Togliere la libertà di stampa? No, ci mancherebbe altro. Ma che non siano gli organi preposti al controllo dello sport a tirar fuori gli scandali e darli in pasto ai giornalisti. Pare che è stata l'Uci ad avvertire gli spagnoli e così è nato l'ultimo casino. Ma porca miseria, voi la vedete la Fifa che denuncia il Real alla magistratura perché corrono troppo? Da noi succede e quindi abbiamo ciò che ci meritiamo. Compreso chi si sveglia un giorno, accende il computer e pretende di scrivere la verità secondo come gli gira. Forse se andasse anche lui a donnine, magari avrebbe meno pruriti...

 

[Modificato il 26/07/2006 alle 13:44 by grilloparlante]


 
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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 26/07/2006 alle 13:47
Originariamente inviato da Donchisciotte

Mio caro Marco Grassi, il tuo articolo mi costringe, trascinandomi per i capelli, ad intervenire un’altra volta su questo forum.
Molte delle cose che tu dici, io le vado dicendo DA TEMPO. Prendiamone atto, il doping riguarda tutti gli sportivi professionisti, non si può sconfiggere, è solo un momento del declinarsi della scienza e della tecnica in una società capitalistica.
C’ è stato sempre e ci sarà sempre.
L’indicazione al pubblico ludibrio del mostro di turno è funzionale al sistema, la criminalizzazione dei singoli è funzionale al sistema, il continuare a dire che tizio o caio vince perché è dopato è funzionale al sistema ( e un invito a doparsi, sono una mezzacalzetta ma se mi dopo intanto vinco il Tour poi vediamo che succede, la società tecnologicamente avanzata vive sul qui e ora).
Dire che il talento non conta più niente perché tutto è frutto del doping è funzionale al sistema e la migliore pubblicità al doping stesso.
Basta. O si chiude lo sport professionistico ( da cui il doping è ineliminabile) o si cambia atteggiamento e strategia.
Basta con le denunce alla Donati ( che hanno portato alla criminalizzazione sempre e solo dei singoli atleti mentre chi, come da sentenza di assoluzione per prescrizione , lavorava al doping ha continuato a fare il suo lavoro in un’Università italiana e altri, tra dirigenti Coni e medici preparatori tutti assolti per prescrizione), basta con il chiedere all’ambiente di parlare, è tutto chiarissimo tranne che per i tifosi ottusi che non vogliono vedere.
Basta con il luogo comune di Riis con il 60% di ematocrito: l'ematocrito del gruppo era quello, poi è sceso a 52/53 ( per avere 49 la mattina presto) quando sono cambiate le regole ( per volontà dei ciclisti, guarda caso).
Poi è arrivato altro di ancora più introvabile.
Lo sport professionistico è questo. La differenza fra i talenti rimane, anche con il doping ( fino a oggi perché con il doping genetico finirà anche quella). Se non va bene così, chiudiamo lo sport professionistico o smettiamo di interessarcene.
L’ho sempre detto: liberalizzare quello che è già prassi comune e, forse, quando gli atleti ( non dico i professionisti, lo sport professionistico non farà mai a meno del doping) potranno non trovarsi più di fronte solo o il medico che li dopa o il giudice che li condanna sarà possibile iniziare una vera opera di educazione alla salute, di denuncia dei ricatti che si subiscono.
Solo che questo non interessa nessuno, il doping e l’antidoping fanno fare soldi a palate a troppi e a troppo potenti ( multinazionali, malavita, medici e preparatori vari ecc.), quindi si continua a far finta che ci siano le mele marce e i puliti o quasi puliti o quasi sporchi, che i controlli servono a qualcosa e che l’opera della magistratura è salvifica. Affinché nulla cambi, the business must go on. E I tifosi ottusi fanno la loro parte continuando a massacrare l’accusato di turno ( la mela marcia) .
Come diceva Pantani: è tutto sotto gli occhi di tutti.






Grande Donchisciotte, quoto in toto. Aggiungo soltanto che vada dove vuole chi fa i distinguo "pro domo sua". Costui, "il puro", crede di essere furbetto, ma non sa che invece troverà sempre uno più puro che lo epura

Ciao, Carlo

P.S.

"L'hypocrisie est un hommage que le vice rend à la vertu" (La Rochefoucauld)

 
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Livello Giro




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Originariamente inviato da Laura Idril
quello che la chimica fa veramente.
Uccide.


Invece a me fa vivere. Ti dispiace la prossima volta usare termini più rispettosi nei confronti della Chimica? E di usare termini magari più appropriati tipo "il doping" uccide e non "la chimica" uccide? Grazie e scusa la permalosità.

 

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La rivoluzione non è un pranzo di gala
o una festa letteraria;
non si può fare con tanta eleganza,
con tanta serenità e delicatezza,
con tanta grazia e cortesia.

La rivoluzione è un atto di violenza.

-Mao Tse Tung

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 14:06
Marco

 

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  postato il 26/07/2006 alle 14:14
Sikhandar, non posso più editare, consideralo come fatto.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 26/07/2006 alle 14:48
Ottimo pezzo, ma finirà con l'essere la solita voce al di fuori del coro? Nessuna risposta, immagino, da chi è stato chiamato in causa, vero?

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 26/07/2006 alle 14:50
10 E LODE A MARCO GRASSI - ha scritto la verità, tutta la amara verità sul tema.

LE MIE CONOSCENZE SUL DOPING - letto Massacro alla Catena (non fidatevi di chi vi dice che Voet è un millantatore) letto Generazione EPO (straordinario e secondo me anche esso straordinariamente vero) letto Palla Avvelenata (doping e beghe varie nel mondo del calcio) letti i libri di Petrini.....

L'argomento mi interessa, spesso gli amici mi chiedono come stanno le cose nel ciclismo, nessun problema nel dire che il fenomeno doping nel ciclismo è molto molto diffuso, nessun problema nello spiegare che non tutti sono dopati e che qualcuno che rispetta realmente le regole c'è, così come spiego però che sono molti i corridori che 'furbeggiano' senza poi risultare positivi ai controlli (a mio avviso inefficaci) ...

IN DIRETTA TV ... servono prove schiaccianti per poter fare certe affermazioni, altrimenti ti querelano e probabilmente perdi anche il posto di lavoro, visto che la causa la perderesti, perché hai parlato senza avere le prove concrete di quello che dicevi. Credo però, durante le mie dirette del Tour, di aver parlato e riparlato di Operacion Puerto aggiornando la situazione, spesso abbiamo parlato, sbilanciandoci, anche di Pantani... ci ha pure scritto in diretta il suo ex massaggiatore Pregnolato per dire che erano parole giuste e la pensava come noi....

Non sono il tipo di telecronista che per riempire 'momenti vuoti' parla di doping (meglio la storia del ciclismo) così a prescindere, allo stesso tempo però se ci sono fatti di doping di stretta attualità, con quelli va aperta la diretta, e poi si entra nel vivo, semmai, della corsa... la mia posizione televisiva è questa, omertoso però non lo sono mai stato né mi ci sento......

Cosa mi dicono fuori onda i due Gewiss ? Per rispetto della loro privacy e pari tempo di voi ciclowebaioli che capite la realtà del ciclismo, posso solo dare un indizio, non dicono di aver preso pane e acqua...


Vi saluto tutti dopo aver rinnovato i complimenti all'ottimo editoriale di Marco Grassi.

Moserone Panchetti

 
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