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Autore: Oggetto: L'ipocrisia del ciclismo - Il doping e i giornalisti a braccetto

Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 14:51
Originariamente inviato da alt-os

Ottimo pezzo, ma finirà con l'essere la solita voce al di fuori del coro? Nessuna risposta, immagino, da chi è stato chiamato in causa, vero?

Giusto, ce lo direte vero se qualcuno si fa sentire?
A parte Jeanclaude che ha già detto la sua.

Dovrete darci i nomi e riportarci quanto vi diranno.
E' un obbligo, in fondo siamo complici

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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  postato il 26/07/2006 alle 14:59
La parte finale dell'articolo di Grassi:

E, mentre invitiamo tutte le persone citate in questa "avvelenata" (ma non solo loro) a intervenire, a scriverci (pubblicheremo tutto), ad aprire un dibattito, a dire la loro anche sui loro organi di stampa, mentre facciamo ciò, consapevoli che da questo momento in poi rischiamo di essere ghettizzati dall'Ambiente (ma a noi importa più dei nostri lettori che di far parte di una qualsiasi lobby), maturiamo la nostra linea editoriale, una volta per tutte, e svisceriamo quello che tutti i nostri colleghi e che tutti i rappresentanti di questo Ambiente pensano intimamente: "Nel ciclismo c'è il doping. Embè?".

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 15:24
Ero talmente presa da "Embè" da tralasciare il resto!!!

 

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  postato il 26/07/2006 alle 15:50
Originariamente inviato da miky70

Ero talmente presa da "Embè" da tralasciare il resto!!!


hai anche tralasciato la risposta di "grilloparlante" che
dimostra, piu' di tutti gli applausi, che Marco ha fatto centro.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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  postato il 26/07/2006 alle 15:56
Originariamente inviato da Donchisciotte

- Sì, ci può essere qualcuno a cui il doping non fa effetti mirabolanti e qualcuno a cui ne fa di più, ci può essere qualcuno che sbaglia doping, ci può essere qualcuno che si affida a preparatori con un modello univoco in testa che non riesce a sviluppare le potenzialità di ognuno.
Ma, in realtà, quando si riempiono come cavalli lo sentono che faticano di meno e vanno più forte, lo sentono tutti, altrimenti non continuerebbero a riempirsi e a pagare milioni per farlo. Poi i calcoli fra chi ci guadagna di più e chi di meno sono veramente del tutto teorici, ci guadagnano, migliorano le loro prestazioni, poi, certo, se uno è Virenque fa lo scatto alla Virenque, se uno è Pantani lo fa alla Pantani.



Guarda che non è di poca rilevanza la differenza degli effetti! Se io ed il mio amico, posta una teorica parità di forza ed allenamento, ci beviamo 4 caffè a testa, prima di un'ipotetica gara tra di noi, ed a me mi fanno venire il mal di pancia, mentre a lui lo stimolano aiutandolo a tirar fuori una prestazione maggiore, allora vorrà dire che i 4 caffè hanno influenzato in maniera DETERMINANTE la nostra competizione.

Certo che Pantani scatta alla Pantani, però, per farlo, devono esserci le giuste condizioni, ovvero, innanzitutto deve arrivare ai piedi della salita non al gancio (quando in gruppo ci sono i passistoni che tirano ai 60), quindi, deve aver recuperato dalle fatiche del giorno prima, deve essersi alimentato correttamente e via dicendo. E le crono? Mi pare che lui ne abbia portate a termine alcune non propriamente alla Pantani. O sbaglio? (certo, i commentatori, già li sento, giù con la storia dell'ultima crono e bla bla, però, se guardi la media oraria, sembra che siano andati un pò troppo forte per essere tutti così stanchi come si vuol far credere).
Che dire poi dell'impresa di Landis? Uno che non aveva mai fatto cose simili, dopo una cotta di quelle memorabili, si sveglia e parte sulla prima salita. E' qualcosa "alla Landis"?
Non fraintendermi, non ritengo che la chimica possa trasformare un brocco in campione (spero almeno qua di non sbagliarmi), però, quando la introduci come variabile, il risultato cambia, e, secondo me, non di poco.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/07/2006 alle 16:08
Originariamente inviato da grilloparlante

E allora mi chedo anche, a questo punto, per quale motivo siamo disposti a chiudere gli occhi su tutto, meno che sulla verginità dei ciclisti. Che i calciatori si buchino o muoiano a 50 anni (loro sì e anche tanti) di mali tremendi, poco ci importa, purché la squadra del cuore vinca. Chi ha pensato ai muscoloni di Del Piero o alla flebo di Cannavaro mentre si giocavano i mondiali? Siamo onesti...
Invece i nostri li vogliamo tutti vergini. Bè, magari vergini non ce ne sono più, ma sono veri, alla faccia di chi vorrebbe trattarli come criminali. Perché è vero che sono dei "gemelli sferici solitamente molto fragili" (scusate la durezza) a cadere sempre con gli stessi dottori, gli stessi manager e poi a farsi male sempre e solo loro. Ma è vero anche che comincia tutto quando hanno 16 anni e sono dei bambini e un figlio di buona donna col primo livello gli dice che per andar meglio domenica. Devono mandar giù una caffeina, che tanto non è niente...
Non dico che sono tutte puttane, ma togliamoci il velo. Il guaio dei giornalisti del ciclismo è che hanno sempre scritto troppo e il guaio dell'Uci e dellla Fci è che glielo hanno lasciato fare. Togliere la libertà di stampa? No, ci mancherebbe altro. Ma che non siano gli organi preposti al controllo dello sport a tirar fuori gli scandali e darli in pasto ai giornalisti. Pare che è stata l'Uci ad avvertire gli spagnoli e così è nato l'ultimo casino. Ma porca miseria, voi la vedete la Fifa che denuncia il Real alla magistratura perché corrono troppo? Da noi succede e quindi abbiamo ciò che ci meritiamo. Compreso chi si sveglia un giorno, accende il computer e pretende di scrivere la verità secondo come gli gira. Forse se andasse anche lui a donnine, magari avrebbe meno pruriti...





Intervento magistrale, veramente.
Basta con le denunce nel ciclismo.
Solo vorrei dire a Grillo parlante che io di Cannavaro e del piero e di tante altre cose me ne ricordavo benissimo. E tifavo Francia.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Tour




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  postato il 26/07/2006 alle 16:17
Originariamente inviato da Donchisciotte

Originariamente inviato da grilloparlante

E allora mi chedo anche, a questo punto, per quale motivo siamo disposti a chiudere gli occhi su tutto, meno che sulla verginità dei ciclisti. Che i calciatori si buchino o muoiano a 50 anni (loro sì e anche tanti) di mali tremendi, poco ci importa, purché la squadra del cuore vinca. Chi ha pensato ai muscoloni di Del Piero o alla flebo di Cannavaro mentre si giocavano i mondiali? Siamo onesti...
Invece i nostri li vogliamo tutti vergini. Bè, magari vergini non ce ne sono più, ma sono veri, alla faccia di chi vorrebbe trattarli come criminali. Perché è vero che sono dei "gemelli sferici solitamente molto fragili" (scusate la durezza) a cadere sempre con gli stessi dottori, gli stessi manager e poi a farsi male sempre e solo loro. Ma è vero anche che comincia tutto quando hanno 16 anni e sono dei bambini e un figlio di buona donna col primo livello gli dice che per andar meglio domenica. Devono mandar giù una caffeina, che tanto non è niente...
Non dico che sono tutte puttane, ma togliamoci il velo. Il guaio dei giornalisti del ciclismo è che hanno sempre scritto troppo e il guaio dell'Uci e dellla Fci è che glielo hanno lasciato fare. Togliere la libertà di stampa? No, ci mancherebbe altro. Ma che non siano gli organi preposti al controllo dello sport a tirar fuori gli scandali e darli in pasto ai giornalisti. Pare che è stata l'Uci ad avvertire gli spagnoli e così è nato l'ultimo casino. Ma porca miseria, voi la vedete la Fifa che denuncia il Real alla magistratura perché corrono troppo? Da noi succede e quindi abbiamo ciò che ci meritiamo. Compreso chi si sveglia un giorno, accende il computer e pretende di scrivere la verità secondo come gli gira. Forse se andasse anche lui a donnine, magari avrebbe meno pruriti...





Intervento magistrale, veramente.
Basta con le denunce nel ciclismo.
Solo vorrei dire a Grillo parlante che io di Cannavaro e del piero e di tante altre cose me ne ricordavo benissimo. E tifavo Francia.


quindi delle emotrasfusioni di Zidane te ne eri dimenticata?

 
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  postato il 26/07/2006 alle 16:31
Originariamente inviato da Donchisciotte

Basta con le denunce nel ciclismo.


Da parte di chi?
Dei giornalisti, degli organi di stampa?
O da parte dell'Uci? O da parte della Wada?
O da parte di tutti coloro che hanno strada spianata nel far carriera intaccando il ciclismo?

Di Rocco ha fatto richiesta ieri del dossier sull'Operacíon Puerto. Ieri.

Il ciclismo è l'unico sport che - per complesso d'inferiorità - si è prefisso un Codice Etico (ovviamente disilludendolo).
Il ciclismo è il primo sport di cui si parla quando c'è qualcosa legato al doping ('Ciclismo e palestre', si dice).

Chi è che non dovrebbe denunciare?
Ma poi... chi è che ha denunciato?

Qui si cerca di aprire gli occhi ai lettori. Sia col calcio (noterete dei bei corsivi, in archivio, su Carraro e su Gattuso, ad esempio), sia sugli altri sport.
Ma Cicloweb.it è un sito di ciclismo.
E Cicloweb.it vuole che i suoi lettori siano a conoscenza di determinate cose. Linea editoriale, si chiama.

Perderemo lettori? Pazienza.
Ma quelli che rimangono sanno come vanno le cose.

E non si tratta di "pruriti", né di "pretendere di scrivere la verità", né di "denunciare il ciclismo".

La realtà dei fatti è questa. I ciclisti sono tutti dei dopati, per la gente comune, mentre gli altri sportivi no, loro sono bravi ed emozionano.
Chi è che vuole questo?
I giornalisti? Gli organi di stampa?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 16:43
L'avvelenata, forte il giusto e cruda quanto basta, è stata lanciata, ribadendo (se mai ce ne fosse bisogno) lo spessore di colui che ha firmato un pezzo così importante; ora sta agli altri smettere di guardare il blu del cielo ne tantomeno continuare a sporcarsi con la polvere della terra che circonda ed intossica coloro che imitano gli struzzi....
...noi siamo qui, in un thread che secondo me meriterebbe di rimanere in prima pagina ma che prima di entrarvi necessita di rileggere più volte il titolo, per lasciare (quindi) fuori la parola ipocrisia ...


Onore a te, Marco Grassi

 

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  postato il 26/07/2006 alle 17:01
Articolo stupendo. Siamo in tanti che la pensiamo così.
Io però ancora ci spero che uno, almeno uno tra tutti questi che hai citato nell'articolo, ci metta la faccia e dica tutto a reti unificate, facendo nomi e cognomi. Io credo che prima o poi qualcuno lo farà. Non so tra quanto, però prima o poi si.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 17:04
Fino a che c'è Candido Cannavò?

 

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  postato il 26/07/2006 alle 17:04
X don chisciotte, ma alla mattina l 'ematocrito non è più alto che alla sera? X aranciata bottecchia, una trasfusione come quelle del dott. fuentes alza l'ematocrito di 20 punti ? Possibile ?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 17:14
Originariamente inviato da pedalando

Originariamente inviato da miky70

Ero talmente presa da "Embè" da tralasciare il resto!!!


hai anche tralasciato la risposta di "grilloparlante" che
dimostra, piu' di tutti gli applausi, che Marco ha fatto centro.

Non avevo visto il post di Moserone perchè nel frattempo era cambiata la pagina e mi scuso.
Ma chi si cela dietro grilloparlante?

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 26/07/2006 alle 17:18
Originariamente inviato da undertaker

X don chisciotte, ma alla mattina l 'ematocrito non è più alto che alla sera? X aranciata bottecchia, una trasfusione come quelle del dott. fuentes alza l'ematocrito di 20 punti ? Possibile ?


L'alcol ti alza di bestia l'ematocrito, una volta all'AVIS mi hanno buttato via il sangue perché la sera prima avevo preso una sbronza mondiale e il sangue era diventato troppo denso. Comunque non credo sia una gran tecnica dopante in quanto ci sono effetti collaterali piuttosto fastidiosi (mal di testa, flatuleza, senso di spossatezza generale)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 17:22
E tu vai a donare il sangue dopo una sbronza ? Bravo !!!

 

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nino58

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 26/07/2006 alle 17:27
Originariamente inviato da nino58

E tu vai a donare il sangue dopo una sbronza ? Bravo !!!


Vabbé dai...è capitato solo una volta, non farmi sentire in colpa.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 17:28
Rilancio la domanda della pagina precedente.
Provando (umilmente) a tirare le fila dell'avvelenata ( e dei successivi interventi )la domanda che mi si pone innanzi è :
" Qual è il limite fisico medio di sopportabilità della fatica, nel ciclismo, con i suoi chilometraggi, dislivelli, calendari, per poter dire -sotto questo limite ci si può non dopare,sopra non ci si può non dopare?-"
La domanda può anche sembrare ingenua( o stupida)però non si può più eluderla.

 

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nino58

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 26/07/2006 alle 17:31
Originariamente inviato da nino58

Rilancio la domanda della pagina precedente.
Provando (umilmente) a tirare le fila dell'avvelenata ( e dei successivi interventi )la domanda che mi si pone innanzi è :
" Qual è il limite fisico medio di sopportabilità della fatica, nel ciclismo, con i suoi chilometraggi, dislivelli, calendari, per poter dire -sotto questo limite ci si può non dopare,sopra non ci si può non dopare?-"
La domanda può anche sembrare ingenua( o stupida)però non si può più eluderla.


Io direi che a 25 km/h potresti farti tutta la stagione anche senza doping, a 40 no. Credo sia questa la differenza maggiore.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/07/2006 alle 17:32
Monsieur 40%,, mi sembra chiaro dai miei post a chi mi riferisco con basta con le denunce alla Tafazzi ( quello che si martellava da solo gli oggetti sferici ecc. ).
Né il calcio, né il ciclismo né altri sport hanno sconfitto il doping, solo che il ciclismo si è autoimmolato per salvare gli altri.
Ovviamente ragioni di potere, niente altro.
Intanto Carraro, sulla breccia dai tempi del finanziamento a Conconi, presto lo ritroveremo capo di qualche altra cosa, ancora una volta salvato dalle circostanze ( di potere), intanto il ciclismo, a furia di denunciare se stesso, sospendere senza prove, squalificare senza prove ( Pantani), mettere in croce capri espiatori, si ritrova dopato e fregato.
Beh, la tattica della denuncia, del battersi il petto, del dare il nome di grido in pasto ai pescecani non funziona, si è capito o ancora no?
Serve altro, serve farsi venire in mente qualcosa di diverso, o altrimenti, come dice Grilloparlante, accettare l’idea che si va a donnine, non ci sono madonne. Oppure, terza ipotesi, l’astinenza, chiudere con lo sport professionistico.
Il calcio limita sempre il danno a se stesso, anche i controlli ematici diventeranno davvero obbligatori quando non ci saranno dubbi, incertezze, quando sarà certo che praticamente nessuno verrà beccato. Il ciclismo è dopato come il calcio ( e non ha schifezze come la Gea o il condizionamento degli arbitri) eppure il ciclismo è in ginocchio e il calcio fa milioni di telespettatori. Il risultato è lo stesso, sia nel calcio che nel ciclismo: doping a valanga.
Quindi l’idea dell’autoimmolazione non funziona.
A me non interessa nulla dell’ennesimo racconto su quanto ci si dopa nel ciclismo, io, che sono politicamente scorretta, do ragione a Moggi quando dice , commentando la rubrica di Cannavò “Fatemi capire”, ma che cavolo devi capire ancora, Cannavò? Fai il grande capo della gazzetta da anni e ancora devi capire? ( Non a caso la gazzetta dall’inizio ha detto come finiva Moggiopoli e ieri si è visto che, toh….., aveva ragione).
Il fatto che a me non interessi non conterebbe nulla, se non fosse che è pure assolutamente inutile, già visto, già fatto e non funziona, anzi è funzionale al sistema.
Segnalo l’intervista all’avvocato Cecconi a proposito dell’inchiesta spagnola (su tuttobiciweb), non rischiano assolutamente nulla nemmeno dalla magistratura italiana perché la legge sul doping, dove fosse provato che le sacche sono dei corridori a cui sono state collegate, non punisce l’INTENZIONE di doparsi, punisce solo l’uso effettivo.
Di Rocco non deve, al momento, fare nulla. Come da accordi presi quando esclusero basso e gli altri, solo dopo il Tour, quindi in questi giorni, verranno inviate alla procura antidoping del coni tutte le carte , la procura potrebbe archiviare e tutto finirebbe là, oppure deferire gli atleti alle commissioni disciplinari della Federazione ciclistica.
Intanto Basso e Ullrich non hanno corso il tour che potevano vincere.
Di ulteriori racconti su quanto è dopato il ciclismo, francamente, ne ho piene le scatole prima ancora di sentirli.
Per DarKmic666: sì al tuo amico fa venire il mal di pancia ad altri milioni , invece, migliora la prestazione e infatti si vende come il pane fra chi fa sport. Non sarà un caso, si vede che chi la prende ne trae giovamento ( anche se non è detto che vinca il Tour).
Non è che basta strafarsi di assenzio per scrivere I fiori del male, bisogna pure essere Baudelaire.


 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 17:36
E tra 25 e 40 ?

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/07/2006 alle 17:39
Aggiungo perché non mi fa modificare. i lettori di cicloweb, sanno benissimo come stanno le cose ( anche se magari escludono dal mucchio il loro preferito).
Il racconto su quanto è dopato il ciclismo lo fa già Capodacqua da anni su Repubblica, non mi pare che l'effetto sia stato quello di rendere più pulito il ciclismo.

 

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  postato il 26/07/2006 alle 17:45
Originariamente inviato da Donchisciotte

Il racconto su quanto è dopato il ciclismo lo fa già Capodacqua da anni su Repubblica, non mi pare che l'effetto sia stato quello di rendere più pulito il ciclismo.


A me non sembra che Marco Grassi abbia fatto un racconto su quanto sia dopato il ciclismo:

Dunque, torniamo al punto: perché nell'Ambiente tutti sanno tutto, ma tutti fanno finta di niente? Stiamo ancora aspettando di trovare qualche esponente dell'Ambiente che - davvero - creda che il ciclismo è pulito. Non ce n'è uno. E allora perché il pubblico dev'essere tenuto fuori da questa grande giostra di confidenze e strizzatine d'occhio? Caro Pubblico, entra anche tu nell'Ambiente, non occorre altro che una minima disponibilità alla complicità. Tutto qui. E mica parliamo di complicità cattive, ma no, qui è tutto fatto molto alla carlona, io so che tu sai, ma so che ti fai i fatti tuoi, del resto chettefrega di sputtanare questo o quello? Niente, in effetti. Niente.
Ma qui, su queste righe, non vogliamo certo sputtanare il direttore sportivo che - in confidenza! tanto lo so che poi non ricorderete niente di quello che vi sto dicendo! - ci ha raccontato questo o quel fatterello, riguardante questo o quel corridore più o meno importante. Ormai questa è una battaglia inutile, di retroguardia. La vera battaglia da portare avanti è quella per la fine dell'ipocrisia. Sono tutti dopati? O meglio: senza doping non si vince? Ce lo diciamo in tutte le nostre brave cene? Ok, d'accordo, allora facciamo uno sforzo e diciamolo anche lì fuori: ragazzi, appassionati, senza doping qui non si vince. Ha ragione Lemond: non si arriva nemmeno nei 50 al Tour. Perché questa verità è così scottante da non poter essere confermata? Quando poi basta un bicchiere di quello buono per avallarla immediatamente?
Qualcosa si smuove, comunque. Intanto, il pubblico non è così tonto, sa anche se finge di non sapere, si presta forse inconsapevolmente al gioco, ma sa. Resta da stabilire una cosa: lo prende in giro più il ciclista che vince dopandosi, o il giornalista che vuol fargli credere che il doping non ci sia?

 

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  postato il 26/07/2006 alle 17:50
Originariamente inviato da Donchisciotte

Aggiungo perché non mi fa modificare. i lettori di cicloweb, sanno benissimo come stanno le cose ( anche se magari escludono dal mucchio il loro preferito).
Il racconto su quanto è dopato il ciclismo lo fa già Capodacqua da anni su Repubblica, non mi pare che l'effetto sia stato quello di rendere più pulito il ciclismo.


Io credo che la differenza (o meglio una delle) stia in quel "Embe'?".

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 18:00
E' stato più volte citato il libro "Generazione Epo" ,di Renzo Bardelli , un libro scomodo ma che raccoglie un'importante documentazione in materia di doping.
A pag.188 è citata parte di un'intervista che il 14 gennaio 1994 Osvaldo Ferrini(vice presidente della Federciclismo)), rilasciò al giornale "Il Tirreno" :"Tutti sanno e fanno finta di non sapere. A giro per l'Italia e in Europa ci sono 6-7 medici che gestiscono vere e proprie scuderie di atleti e società e di nazionalità diversa.
Per tutta risposta, Bugno e Argentin dichiararono su Tuttociclismo che "il ciclismo vero è pulito e gridano il loro no a chi specula ".
Siamo nel 94 , nel periodo in cui, come ha ricordato Moserone, Berzin non andava a pane ed acqua.....
Le denunce, quindi , ci sono state ,anche nel passato, e non sono riuscite a scalfire un sistema tetragono. Nello sport, come nella società,quando i soggetti interessati al mantenimento di un determinato assetto, hanno stretto un "patto di sangue" per la conservazione di reciproche convenienze, ben difficilmente si riesce a scardinarlo.
Però....però può sempre accadere qualcosa , ed ogni tanto (per fortuna!) succede.
L'editoriale di Marco Grassi è apprezzabile proprio per questo:forse resterà una voce isolata , ma chissà ...
Anche Scalfari, quando era direttore dell'Espresso, si beccò una querela
per avere parlato del famoso piano SOLO:venne condannato, ma la verità (di cui moltissimi erano a conoscenza) venne a galla, sia pure dopo molti anni.
Speriamo che in questo caso non si debba aspettare tanto

 
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  postato il 26/07/2006 alle 18:07
Originariamente inviato da cancel58
Speriamo che in questo caso non si debba aspettare tanto


beh speriamo anche che non si arrivi a nessuna condanna

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 18:14
Originariamente inviato da pedalando

Originariamente inviato da cancel58
Speriamo che in questo caso non si debba aspettare tanto


beh speriamo anche che non si arrivi a nessuna condanna


Tranquillo, non querela nessuno

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/07/2006 alle 18:50
L'editoriale di Grassi , tuttavia, mi fornisce lo spunto per un ulteriore approfondimento
Non ci deve essere ipocrisia , si è detto. Bene.
Considerato che Franco Ballerini ha recentemente collaborato con Cicloweb, perchè non approfittare dell'occasione per intervistarlo e chiedergli:
"Caro Franco, con sentenza emessa dal Tribunale di Pistoia in data 23/4/04, sei stato assolto dai reati acritti perchè il fatto non sussiste.In occasione delle indagini , ti sei avvalso del diritto di non rispondere(come risulta dalla motivazione della sentenza).Ti sentiresti di rispondere,oggi, a qualche domanda?"
Anche il dottor Costantini(cito da "generazione epo"), Pm del processo ,dichiarò in un pubblico dibattito:
"Ho chiesto io la sua assoluzione non avendo potuto provare con certezza assoluta la colpevolezza, ma mi sarei aspettato, per una questione morale, che il presidente della federciclismo o lo stesso Ballerini spiegassero il perchè della ricetta ritrovata a nome Franco B. e il perchè delle sostanze dopanti trovate nella sua abitazione".
Potrebbe spiegarlo su questa testata e fornire un utile contributo alla discussione.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/07/2006 alle 19:16
Mario, se si dice ai giornalisti: coraggio, parlate. Di che devono parlare? Lo dice chiaramente: devono dire che il doping c'è e non si può battere. Sul non si può battere sono d'accordo.
Sul doping che c'è cosa devono dire? in generale: c'è il doping. Oppure in particolare?
Se Donati viene nominato santo un modello evidentemente c'è. Ecco a me quel modello non piace. Non mi interesano le intenzioni e la morale delle intenzioni, so che il suo dossier del 1994 ( reso noto due anni dopo dai giornali) alla fine non è costato quasi nulla a chi finanziava, promuoveva, studiava, somministrava,proteggeva e occultava e ha criminalizzato solo i ciclisti. E ovviamente non ha nemmeno scalfito la diffusione del doping.
Di che si deve parlare ancora? E' stato detto tutto, dai racconti del cardiofrequenzimetro durante la notte perché il cuore può scoppiare , alla giornata del dopato, alle foto di manzano che fa finta di iniettarsi epo, al sottobosco di preparatori che fa i miliardi e dice che tanto quella farmacia non fa male.
Poi c'è il racconto delle morti per doping ( purtroppo è da dimostrare che la morte sia causata unicamente dal doping, se non si dimostra questo i processi finiscono nel nulla e questo non si dimostra al momento), c'è la figlia di Signorini inseguita per farle dire che il padre era dopato ( ma l'unico medico intervistato in quel programma dice che non si sanno le cause della Sla e del perché colpisca i calciatori e non altri sportivi ugualmente dopati).
Insomma che altro si deve dire? basta.
Ancora i tifosi non hanno capito? Hanno bisogno di altri racconti, penso che ormai chi voleva capire ha capito no?
Volete il corridore che dice che è pulito? C'è . Cunego ha detto che finalmente ha capito perché prendeva minuti con il pallottoliere al Giro. Così lo hanno capito Martinelli e Saronni.
Anche Simoni ha capito tutto sul perchè ha perso il giro, così come rimase molto deluso nel sapere il 5 giugno 1999 che pantani era dopato ( un anno prima al Giro del portogallo lo stesso Simoni aveva avuto lo stesso incidente).
Non credo verranno ostracizzati per questo come prevede Grassi per chi dice che è pulito.
Ripeto, è tutto sotto gli occhi di tutti, chi crede ancora alle favole , bene per lui, campa meglio di chi non ci crede. Ma basta racconti, per carità.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/07/2006 alle 19:20
Aggiungo: io sono tifosa di Pantani e, secondo la metafora di grilloparlante, a me piacciono le donnine.
Direbbe Guccini: la giustizia disse bandito ma un poeta avrebbe detto che era come l'ebreo errante, come il batavo maledetto.

 

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Non registrato



  postato il 26/07/2006 alle 19:32
grande stima per il coraggio di Marco.
non aggiungo altro, se non che è un piacere leggere tutti gli interventi. C'è un pò di verità in ognuno, anche in quelli più "fastidiosi"

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 26/07/2006 alle 20:07
Bell’articolo e interessanti pure i commenti che ho appena finito di leggere qua.
Ho alcuni spunti da buttare giù in proposito:

1. RIGUARDO AGLI SPETTATORI/LETTORI/ PUBBLICO: vorrei sapere chi ancora si guarda qualsiasi sport pensando di stare a guardare una competizione senza doping.
Penso che, chiunque, dotato di un minimo senso critico, abbia il sentore di questo fenomeno (e leggendo ora i vostri commenti ne ho una riprova).
Ora: credo che il fenomeno di guardare una cosa, sebbene la si sappia falsata, sia normale. Lo spettatore guarda una cosa per trarne piacere e, soprattutto, per distrarsi da tutti i suoi piccoli drammi quotidiani. È come leggere un libro o guardare un film: non interessa se il fatto sia reale o no ma che faccia estraniare dalla propria quotidianità.
Ergo; in questo senso, paragonerei il doping a quell’accordo tacito che esiste tra scrittore e lettore: lo scrittore scrive di fantasia ma non lo dice esplicitamente; il lettore legge sapendo di leggere un frutto dell’immaginazione.
Per me, quindi, non si può anteporre il problema dello spettatore al resto.

2. VERO PROBLEMA DEL DOPING: se per lo spettatore lo sport in generale, e in particolare il ciclismo, è un mezzo di divertimento, per lo sportivo è lavoro. Con lavoro intendo quell’attività che permette di percepire un salario atto a mantenere se e la propria famiglia. Qua il problema sta nel modo con cui tale lavoro viene svolto; ora: ci stanno tanti modi per raggiungere un obiettivo lavorativo e questi metodi possono essere sia leciti che illeciti: la scelta tra questi dipende dall’individuo, dall’ambiente in cui esso opera, dal rischio che si vuole correre, da quella che è la storia dell’individuo e dal cosa si vuole ottenere (sussistenza, benessere, o altro?) dal proprio lavoro. Ora; da quando esiste lo sport esiste quel mezzo illecito che si chiama doping: pure nell’antica Grecia gli atleti, pur di primeggiare, utilizzavano infusi di radici, veleni e roba varia…ritengo, oltretutto, che questi siano, in generale, situazioni “normali” che si riscontrano in tutti i campi della società sotto diversi aspetti.
Per non dilungarmi: è accertato che taluni prodotti dopanti, che vanno alla grande attualmente, provocano seri problemi fisici andando ad intaccare degli equilibri naturali del corpo. Il vero problema è, quindi, la salvaguardia di chi, lavorando in certe condizioni, rischia una menomazione permanente del proprio fisico (per citare l’articolo 5 del c.c.).
Non possiamo, però, non prendere atto di queste piccole cose: che il direttore sportivo consigli il doping o se ne lavi le mani nel momento del bisogno (ciao Riis!!) è normale perché, in primis, il d.s. deve pensare a se stesso e al proprio guadagno; che il medico consigli prodotti dopanti è normale (perché i soldini del corridore e soldini e i viaggi pagati dalle case farmaceutiche fanno sempre comodo, vero?); che i giornalisti stiano zitti è normale (il posticino di lavoro fa comodo a tutti, tanti lo vogliono, tanti e pure qualificati e magari più lecca…. verso il capo e il sistema; ergo è meglio tenerselo stretto, no??? Sennò con che si campa: di aria, di pensieri, di idee???). Il mondo, purtroppo, è questo e, almeno per me non è una novità…d’altra parte, per immedesimarmi nel modo di pensare di tanti atleti, per questo mondo, è pure normale desiderare 4 ville come Capello, i soldi di Schumacher, le donnine (di facili costumi) che circolano tra calciatori, l’essere famosi, rinomati, riconosciuti…e tutto ciò vale più della vita; perché se non hai non sei e se non sei che vivi a fare??? E tutto ciò incita a ricercare la prestazione, il record, il risultato (e se ci pensate bene, ripetto al concetto originale di sport come ludus, sono le cose più anti-sportive esistenti) per avere di più…ma se per primeggiare (e quindi raggiungere la fama) in questo periodo bisogna doparsi, e se il fine giustifica il mezzo, ecco a voi un motivo valido per ricorrere al doping…e poi dai: un conto è che uno ti dica che il doping fa male oppure vedere morire, un altro, per doping e un conto è pensare che ciò potrebbe succedere pure a te…sennò il fumatore smetterebbe di fumare, il drogato smetterebbe di drogarsi, il guidatore smetterebbe di fare i 200 brillo; e poi perché?!? (a volte mi chiedo a che serve quell’ammasso che sta in mezzo alle orecchie)

3. COSA FARE? È questa la domanda che mi sorge spontanea dopo quello che ho scritto e dopo aver letto tutti i vostri commenti.
Siamo come il gatto che si mangia la coda…alla fine giriamo sempre sul discorso che A si dopa, B si dopa, TUTTI si dopano, il sistema è marcio…e allora??? Penso che ormai, come dicevo prima, lo sappiamo tutti. Vi ringrazio per avermi fatto leggere, una volta in più, una cosa che io in prima persona ho sempre pensato ma…a che serve??? Nel senso: belle parole…appunto…parole… se veramente vogliamo aiutare questi ragazzi dovremmo fare qualcosa di più suppongo.
Che ne so!!! Scioperiamo: se il sistema si basa sul guadagno fatto a discapito di noi spettatori quando non ci saranno più spettatori, e quindi i guadagni caleranno, forse (e sottolineo forse) qualcuno si darà una regolata.
Sennò si può accettare l’evidenza come abbiamo sempre fatto. Alla fine ci divertiamo?!? E poi, alla fine, questi ragazzi si meritano realmente il nostro aiuto? Guardate, è brutto a dirsi e io, in prima persona, non condivido ma: sono maggiorenni, hanno capacità d’intendere e volere (anche se qua qualche dubbio…ma allora quante persone dovremmo interdire?!?) , sanno a cosa vanno incontro (è che non lo vogliono sentire); quindi se loro hanno operato una scelta riguardante la loro persona (e non la mia) io alla fine, più di dire che non condivido e non la farei sulla mia persona, che devo fare?!?
E ho pure capito che la colpa del doping non la si può dare al solo sistema perché se il sistema non mi piace e una cosa non la voglio fare IO, che sono solo una ventenne assolutamente normale, non la faccio…una cosa la faccio solo quando la voglio fare. Poi…dai: i corridori riescono a farsi togliere due salite al Giro d’Italia, riescono a bloccare un campionato spagnolo e non riescono, se non sono d’accordo, a far smettere tutto ciò?!?
E noi che ci perdiamo tempo ad incavolarci…

 
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Livello Tirreno-Adriatico




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  postato il 26/07/2006 alle 20:13
gran bell'articolo, purtroppo per leggere pagine di questo spessore bisogna navigare, sulla carta stampata non se ne trovano.
 
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Livello Marco Pantani




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Registrato: Mar 2005

  postato il 26/07/2006 alle 22:36
Alè.


Il bravo Marco Grassi dimostra di avere ancora le sinapsi al suo posto e ben avvitate. Dopo l’esibizione calcistica di Sala Baganza avevamo temuto per il peggio, ma evidentemente la tenuta dei pensieri rimane salda, quella delle gambe è spacciata per sempre.


La pugnalata di Admin mi piace. Rimangono cose in sospeso, ma c’è del buono e io sono contento. Mi piace il taglio di provocazione. Sbatte il problema sul piatto ed è un problema grosso. É il problema della questione doping sul piano della comunicazione giornalistica. Lo iato fra il risaputo e il non detto. Il tentativo è nobile e forse anche intelligente perchè non si avventura in possibili soluzioni, ma cerca il dialogo, le testimonianze.

Potrebbe essere tranquillamente” serpentinato” dagli addetti ai lavori richiamati da Marco. In fondo Cicloweb è una realtà piccola, di nicchia. La rete stessa è di nicchia e tuttora ammantata da un velo di non ufficialità. Facile pensare che molti non risponderanno all’appello. Ne basterebbe uno, due.

Lo dico da almeno un anno. Su queste pagine.
Ci servono dei rei confessi. Ci servono degli uomini con le palle al titanio. É durissima e forse non li troveremo mai.

Marco dice delle verità sussurrate da tutti. Senza doping non si vince. L’aumento prestazionale del 15% indicato da Davide Aranciata lascia poche speranze in merito. La farsa è grande e il gruppo si comporta ancora come una corporazione medioevale.

Mi piace anche l’approccio di Marco che si concentra sul ciclismo. Basta richiamare la correità degli altri sport! Basta rivendicare le ferree regole che “solo il ciclismo si è saputo dare!” Questa frase la dicevano BulbaRally e Cassani dieci giorni fa durante il tour, non cadiamo nell’ovvietà, non invischiamoci più in battaglie che non hanno prodotto nulla. La cosa è risaputa, richiamare sempre il complottone non serve a nulla.

Il buon padre che scopre il figlio a rubare non pensa “lo fanno anche tanti altri!” pensa a come risolvere il problema del figlio.......

Marco Grassi lancia la sua disfida e cerca dei campioni che stiano ritti in arcione. Cerca degli eroi, niente di meno. La posta è alta, è la Verità, ristabilita la quale, ci si può interrogare sui modi e sulle soluzioni da adottare.

Onore a Marco Grassi dunque, che avendo molto da perdere e forse nulla da guadagnare decide di dare fiato all’Uomo che si cela dietro un aspetto che più trasandato non si può. Sei un ometto come si deve Marco e dire che ti rispetto molto, stavolta, non è la mia solita battuta sul gergo giovanilistico. Bada, non sono facile di complimenti, incassa e porta a casa.

Tempo fa auspicavo che Cicloweb diventasse la piattaforma di iniziative volte alla rinascenza del nostro sport. A partire dalla ricchezza dei contributi leggibili sul forum naturalmente. Auspicavo stanze tematiche, tavole rotonde, proposte, collegamenti con l’esterno e coinvolgimenti di protagonisti. Auspicavo iniziative tese a premiare le migliori “comunicazioni pubbliche” degli atleti in tema di doping.

Forse era troppo presto. Adesso Marco Grassi tira fuori il Kriss e chiama Yanez e i tigrotti di Mompracem all’adunata. La perla di Labuan soffre troppo, è ora di dare battaglia.

Io mi sto mettendo il turbante in testa e spero di vedere molti di voi sul barchino del primo assalto.

Jan ha dato qualche colpo. Ha ribadito la necessità di lotta dura senza paura. Ha ribadito l’idea del Libretto sanitario mensile, ha presagito la venuta di pene severissime e io lo approvo in toto. Aranciata ci parla di educazione, di scuola, di “antidoping che deve cercare quello che ci deve essere” , io, modestamente dico che le pene vanno estese alle società sportive, che la spettacolarizzazione forzata e artefatta del ciclismo è amica del dopage, che il superallenamento coatto è una forma sostanziale di doping, ma soprattutto che la battaglia è necessaria.

Lo sport agonistico deve essere idealizzazione della realtà, non specchio triste e deprimente del baratro del mondo. Accettare la sconfitta dello sport come fattore educativo e di crescita sarà una delle ultime sconfitte dell’umanità.
La favola deve educare e deve essere di esempio, se non lo potrà essere mai più accetteremo anche questa porcheria, ma sapremo a cosa non educare più i nostri figli.

Un caro abbraccio a Marco e a tutti voi.
Ciao belli
Claudio

 

____________________
“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Luison Bobet




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Registrato: Jan 2005

  postato il 26/07/2006 alle 22:45
Bello...un pò in ritardo però...
Fosse stato scritto prima dell'indagine spagnola mi sarebbe piaciuto molto di piu...ma forse prima non avevi frequentato troppe cene!

 
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Elite




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Registrato: Sep 2005

  postato il 27/07/2006 alle 00:09
Ma è più ipocrita colui che tace, o colui che parla?…Chi tace, lo fa per interesse, certamente…, c’è il business, la linea editoriale, chi più ne ha…e sopratutto c’è da salvaguardare il posto (“tengo famiglia”)… ma saranno poi tutti uguali? Tutti codardi o ipocriti o entrambi? O non ci sarà chi tace perché ha pure una coscienza (stramaledetta deontologia)…si ne ha sentite di tutti i colori in carriera, …e si sa che le voci son vere…ma …porca miseria non ha le prove… Che si fa?, Via di scoop o…azz. e se va male e magri ci scappa pure il morto…. allora forse meglio un sospetto libero ad uno “inchiodato” sulle prime pagine, forse è accettabile passare pure come stupidi. E chi parla… Ci sarà chi si è stancato e vuole cambiare le cose, ma… anche chi è stato beccato ed ora rode dall’invidia e vuole portare tutti con se…chi reclama la sacrosanta e strameritata notorietà per tutti i sacrifici che ha dovuto sostenere…chi tenta semplicemente di salvarsi la faccia o il culo, per poi tornare come o peggio di prima (dovremmo pure conoscerla, la storia di alcuni pentiti). E noi…giusto, gli ipocriti son sempre gli altri, noi ci limitiamo a sostenere che i ciclisti devono essere puliti (ingenui noi? giammai…), correre tutto l’anno come pazzi, soprattutto vincere (considerare la prestazione opaca o la cotta come funzionale no) e possibilmente compiendo “l’impresa” , armati di ricordi dei tempi che furono, confronti impossibili, medie, vam e palmares. Si ma Mercks…Mercks era una bestia! Nulla contro la memoria, anzi. Ma da allora il ciclismo è andato sulla luna, non solo grazie al doping…c’era pure chi si allenava dopo lavoro, mangiando poco e male. I distacchi epocali, ormai una leggenda. Agli albori, il record sui 100 metri sarà pure stato di 20 secondi, ora siamo a 9 e rotti, i margini si sono affievoliti…fra un po’ non si potrà più migliorare (doping o non), se non nella precisione delle misure.
E allora, come distinguerli questi ipocriti? In questo do ragione a Grassi…non posso far altro che ampliare la mia “conoscenza” e diffidare di coloro che davanti alle telecamere si mostrano paladini indefessi e dietro le quinte si scambiano sorrisi e ammiccamenti, che la sera siedono candidi a discutere amorevolmente con coloro che ritengono come “propri figli” e qualche ora dopo, senza remora alcuna, gridano Pentiti! Ma dove vivevi…? Ah è vero, la notte porta consiglio…
A proposito, bello l’editoriale di Cannavò di oggi (ma non era in pensione?)…la giustizia giusta, il trionfo del buon senso…ma il Pentitevi! No, eh? Se lo dice lui…
Leggevo ancora oggi, sul giornale locale, di un assembramento di tifosi sotto l’albergo della Juventus in ritiro a Pinzolo che gridavano ladri! (contro chi? Contro la società o contro la sentenza di appello? Mi rodo nel dubbio…) Massi… allora chiediamocelo, chi parla o chi tace… che interessi ha?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 01:00
caro, grandissimo admin,

tutto vero .
i primi 50 secono lemond, anche di più secondo me.
l' ho scritto.
lo sapevo, non volevo ammetterlo anche sul forum.
con gli amici della bici, lo dicevo, lo sanno tutti.
lo fanno anche alcuni che escono con me, alcuni di quelli che vincono più spesso.

il ciclismo continua a piacermi, tra un po' si va in ferie e si va fuori in bici tutti i giorni.
anche con qualcuo di quelli che si aiutano. sono amici.

marco grassi ha ragione, è un grande.

tra un po' ricomincio a sperare che mi dicano che basso è innocente.
in realtà è impossibile, come per tutti gli altri primi 50.


boooooh

ha ragione anche grillo parlante.
tra un po' , mi passa di nuovo la passione per le corse dei pro.
come quelli traditi dalla moglie etc etc , che poi finiscono a puttane perchè perdono la passione.

ma molti di quelli lì, poi trovano una che gli piace magari una puttana più furba e si innamorano di nuovo.
lasciano la moglie per risposarsi.

maaaaahh

ciao
mesty


ps : è un po' di giorni che scrivo meno sul forum, sempre meno. magari mi sta già capitando.
poi torno, ci casco di nuovo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 10:42
Originariamente inviato da mestatore

caro, grandissimo admin,

tutto vero .
i primi 50 secono lemond, anche di più secondo me.


Mmmm, 50 su 200 vuol dire il 25% dei corridori.
Suvvia Gianni, l'ottimismo è il profumo della vita, ma 25% è troppo ottimista anche per me.
Ciao

 

[Modificato il 27/07/2006 alle 10:58 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 10:57
Originariamente inviato da claudiodance
Potrebbe essere tranquillamente” serpentinato” dagli addetti ai lavori richiamati da Marco. In fondo Cicloweb è una realtà piccola, di nicchia. La rete stessa è di nicchia e tuttora ammantata da un velo di non ufficialità. Facile pensare che molti non risponderanno all’appello. Ne basterebbe uno, due.


Beh, l'ottimo Panchetti ha già detto la sua, siamo a uno, aspettiamo il due.

io, modestamente dico che le pene vanno estese alle società sportive


Un po' di tempo fa Mario aveva espresso l'esigenza che ogni squadra dovesse fare riferimento ad un centro medico-sportivo, con monitoraggi continui, non per facoltà soggettiva ma per vincolo regolamentare, creando di fatto la permessa affinchè ciascuna squadra si rendesse responsabile (anche solo oggettivamente) di quanto accade ai propri atleti. É squallido il teatrino delle squadre che licenziano il corridore trovato non idoneo ai controlli ufficiali prima di una corsa, la prevenzione non è più tale quando si viene pescati con le dita sporche di marmellata.
In ogni caso, perchè l'antidoping sia minimamente efficace è necessario che sia un organismo indipendente, e per essere tale è necessario che sia condotto da più enti (ma ricordiamo la sceneggiata di Bettini ad Atene, il quale si rifiutava di essere sottoposto ai controlli dell'Uci essendo già sottoposto ai controlli del Cio?), in modo che la corruzione di un ente sia meno determinante.
Serve poi uno studio medico scientifico sulle prestazioni accettabili, particolarmente ora che si avvicina l'era del doping genetico.
Come comportarsi al cospetto di un atleta che pedalerà in solitudine a 60km/h, quando questi supererà senza difficoltà qualsiasi controllo a sorpresa, avendo magari cominciato il ciclismo a 20 anni, provenendo forse dal triathlon, senza alcun tracciato sul "suivi medical" delle categorie giovanili?

Un saluto al mitico Dancelli.

 

[Modificato il 27/07/2006 alle 11:00 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 11:10
Cosa c'è di sbagliato nel pretendere solo i controlli del CIO durante le Olimpiadi?
Le olimpiadi sono una manifestazione quadriennale con una struttura interna ben regolamentata, in un contesto mondiale, l'UCI non dovrebbe avere potere, perchè l'organismo olimpionico credo gestisca i controlli sugli atleti con il medesimo risultato, né meglio né peggio.

Trovo giustissima l'idea di janjanssen di creare un libretto sanitario e costringere l'atleta a controlli periodici presso centri strutturati adeguati, non presso il proprio centro medico di riferimento.
Comunque fin tanto che questa idea non arriva a chi di dovere, ritengo corretto e salutare spingere gli atleti ad un check up completo, presso l'ospedale di residenza. Spesso i medici sportivi della ASL sono piegati alle logiche di mercato e non informano adeguatamente l'atleta.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 11:11
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da claudiodance
Potrebbe essere tranquillamente” serpentinato” dagli addetti ai lavori richiamati da Marco. In fondo Cicloweb è una realtà piccola, di nicchia. La rete stessa è di nicchia e tuttora ammantata da un velo di non ufficialità. Facile pensare che molti non risponderanno all’appello. Ne basterebbe uno, due.


Beh, l'ottimo Panchetti ha già detto la sua, siamo a uno, aspettiamo il due.

io, modestamente dico che le pene vanno estese alle società sportive


Un po' di tempo fa Mario aveva espresso l'esigenza che ogni squadra dovesse fare riferimento ad un centro medico-sportivo, con monitoraggi continui, non per facoltà soggettiva ma per vincolo regolamentare, creando di fatto la permessa affinchè ciascuna squadra si rendesse responsabile (anche solo oggettivamente) di quanto accade ai propri atleti. É squallido il teatrino delle squadre che licenziano il corridore trovato non idoneo ai controlli ufficiali prima di una corsa, la prevenzione non è più tale quando si viene pescati con le dita sporche di marmellata.
In ogni caso, perchè l'antidoping sia minimamente efficace è necessario che sia un organismo indipendente, e per essere tale è necessario che sia condotto da più enti (ma ricordiamo la sceneggiata di Bettini ad Atene, il quale si rifiutava di essere sottoposto ai controlli dell'Uci essendo già sottoposto ai controlli del Cio?), in modo che la corruzione di un ente sia meno determinante.
Serve poi uno studio medico scientifico sulle prestazioni accettabili, particolarmente ora che si avvicina l'era del doping genetico.
Come comportarsi al cospetto di un atleta che pedalerà in solitudine a 60km/h, quando questi supererà senza difficoltà qualsiasi controllo a sorpresa, avendo magari cominciato il ciclismo a 20 anni, provenendo forse dal triathlon, senza alcun tracciato sul "suivi medical" delle categorie giovanili?

Un saluto al mitico Dancelli.


...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 11:29
Credo che sia assolutamente necessario a questo punto che l'UCI, massimo organismo del ciclismo, pretenda dalla WADA che tanto la critica, che i medesimi controlli fatti sui ciclisti vengano effettuti sull'intero mondo professionistico sportivo.
Forse non saranno sufficienti i controlli antidoping, ma è anche vero che se si levano tante voci di protesta dal mondo del calcio quando si chiede l'analisi comparativa di sangue e urine, una ragione ci sarà.
L'ematocrito a 50 è un valore che può essere riconosciuto importante anche per altre discipline sportive?
E allora introduciamolo anche in altri ambiti.
Se si vuole combattere veramente una battaglia seria, oltre che per la salute dell'atleta in previsione futura, anche per la serietà dei risultati sportivi, è necessario che il CONI controlli periodicamente fuori dalle manifestazioni sportive, i propri atleti (calciatori, sciatori, ciclisti, pallavolisti, nuotatori ecc. ecc.).
Nello stesso momento però va fatta una battaglia radicale a tutti i medici che a scopo di massimo lucro, si infiltrano nello sport senza la minima etica professionale. Questi medici vanno radiati totalmente, non deve essere permesso loro neppure un prelievo di sangue o la vendita di aspirina al supermercato.
Lo stesso vale per allenatori, massaggiatori, preparatori e manager.

Allora accettiamo che il doping nel ciclismo c'è, c'è sempre stato e sempre ci sarà, ma utiliziamo questo autoconvincimento non in modo passivo, ma bensì in modo attivo, creando un'onda critica che parta da cicloweb verso altri lidi, soprattutto rivolgendosi all'intelletto dei giornalisti (quelli veri) che amano ancora commentare le gesta memorabili dei ciclisti, perchè riportino le nostre riflessioni ed i nostri progetti fino a che qualcuno non li recepisce e li trasforma in idee fattibili e sostenibili.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 11:32
Originariamente inviato da miky70

Cosa c'è di sbagliato nel pretendere solo i controlli del CIO durante le Olimpiadi?


Penso che Tyler Hamilton sia d'accordo con te, io no.

Trovo giustissima l'idea di janjanssen di creare un libretto sanitario e costringere l'atleta a controlli periodici presso centri strutturati adeguati, non presso il proprio centro medico di riferimento.


L'una non esclude l'altra, ma demandare alla federazione la sola forma di controllo (cioè quanto accade tuttora), non costituisce una premessa affinchè le squadre possano essere considerate direttamente responsabili, a mio giudizio.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 11:46
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da mestatore

caro, grandissimo admin,

tutto vero .
i primi 50 secono lemond, anche di più secondo me.


Mmmm, 50 su 200 vuol dire il 25% dei corridori.
Suvvia Gianni, l'ottimismo è il profumo della vita, ma 25% è troppo ottimista anche per me.
Ciao


caro davide,

ho scritto 50 per citare lemond e grassi, ma sono d' accordo con te che 50 sia un numero insufficiente.
personalmente credo (opinione) che il doping riguardi pressochè tutti i pro, con poche mosche bianche veramente pulite.

sicuramente credo, sia pure con probabili gradi di coinvolgimento diversi, che nessun atleta di vertice, sia per i gt, ma anche per le corse pro tour di un giorno, sia esente dall' uso di sostanze proibite.

non si può andare alla guerra con un fucile a tappi, quando gli altri dai lanciafiamme ai mitra hanno di tutto.
poi ci sarà chi usa il bazooka e chi la pistola.

aggiungo per chiarezza che non è che sono interessati al fenomeno solo quelli che vincono, ma anche quelli che corrono nelle retrovie, come dimostrano gli agghiaccianti diari di david tani.

il talento,le attitudini psicofisiche, la cilindrata originale , qualcosa contano.

gli ex pro ( e gli ex dilettanti) arrivati nel mondo delle gf recano con sè abitudini ben precise e , rumsas escluso, sono tutti ex mezze calzette.
però prendono di ogni, ben sapendo quello che prendono.
alcuni hanno una conoscenza specifica farmacologica superiore a quella di molti medici.
lo posso tranquillamente affermare dopo aver diviso alberghi, cene , bevute, con alcuni di questi, peraltro già indagati dalla magistratura.
anche ad un amatore appassionato capita di vivere quello che ha riferito admin.

non farò nomi precisi, non perchè tema querele , ma perchè la soluzione non è la gogna.
oltretutto , alcuni di questi sono persone interessanti e simpatiche, con cui tornerò volentieri a cena.

il post di forzainter che cita la triste lista di morti tra i pro del benelux prima dei 50 anni è il punto focale.
il punto focale sono i problemi di salute di molti ex pro degli anni 80 e 90.

ciao
mesty

ps : non intendo intervenire circa il degrado dela civiltà occidentale e dei suoi valori, ben rappresentati dalla richiesta di prestazioni sovrumane agli atleti e la conseguente spinta verso il doping, che è il vero punto focale della questione.
il doping si può contenere , limitare, non fermare o annullare.

 
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  postato il 27/07/2006 alle 11:49
Marco, appena letto tutto.
Mi limito a farti i miei complimenti: non entro nel merito dei contenuti, perchè purtroppo sono poco informato e, visto che la mia passione per il ciclismo è recente, non ho memoria storica alcuna, neppure recente.
Quello che apprezzo di più, da aspirante giornalista, è l'invito, forte e rivolto a tutti, a non nascondersi dietro a un dito: la Strada potrebbe essere davvero questa, perchè di certo per curarsi approfonditamente il ciclismo deve ammettere di essere profondamente malato!

Ancora complimenti, orgoglioso di leggere Cicloweb!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/07/2006 alle 12:01
Originariamente inviato da mestatore
sicuramente credo, sia pure con probabili gradi di coinvolgimento diversi, che nessun atleta di vertice, sia per i gt, ma anche per le corse pro tour di un giorno, sia esente dall' uso di sostanze proibite.


Abbiamo capito che l'allenamento, come viene inteso oggi, è una pratica che conduce al doping, dunque sono d'accordo con te.
Persino le bici da crono sono una forma di doping (migliorano le prestazioni, nuociono alla salute più delle biciclette classiche, costringono gli avversari ad adeguarvisi).
D'accordissimo.

non si può andare alla guerra con un fucile a tappi, quando gli altri dai lanciafiamme ai mitra hanno di tutto.


Sì, il meccanismo che porta al doping è questo, ma attenzione a non dare spago alla teoria leghista delle "armi pari", il doping diffuso è la più alta espressione di scostamento dalla realtà, altro che armi pari.

il talento,le attitudini psicofisiche, la cilindrata originale , qualcosa contano.


La cilindrata originale secondo me conta pochissimo.
Contano molto la capacità dell'organismo di reagire agli stimoli ormonali esterni.
Conta moltissimo la "psiche" (un atleta dall'animo feroce e determinato può ottenere poco se dotato di un fisico poco reattivo e potente, viceversa...).
Reazione dell'organismo e psiche sono i due aspetti determinanti, la cilindrata d'origine, secondo me, no.
Del resto molti talenti vengono accusati di essersi persi per strada, qualche volta è vero, in altre occasioni no, i motivi sono altri.
Sempre secondo me, ovviamente.

Ciao


 

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Davide

 
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