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Autore: Oggetto: Giro 2006 - 17a tappa: Termeno-Plan di Corones

Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 03:08
Originariamente inviato da Frank_VDB

oggi non mi sembrava tanto superiore bassus visto che non era agile come gli altri giorni... Possibile che possa scoppiare sul mortirolo?


se avrà problemi lui, figuriamoci gli altri

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 25/05/2006 alle 08:11
Originariamente inviato da Ottavio

Ho il sospetto che molti uteti di cicloweb che si sono lamentati della scelta degli organizzatori non siano ciclisti e non abbiamo mai pedalato con il freddo e la pioggia.

Bravissimo Ottavio, sono d'accordo. Qualcuno riesce anche a dire che non ci sono salite vere in 'sto Giro!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 09:25
MA PORCA DI QUELLA PUTT....... andate a vedere oggi che tempo c'è su al paln!!!!!!!

nemmeno una nuvola!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 09:35
La tappa del Plan de Corones(o, meglio, del Furcia) mi ha ricordato il primo arrivo alle Tre Cime di Lavaredo, nel Giro del 1967. Gianni Motta lo ha accennato, al processo.Le analogie sono almeno due :il maltempo(quel giorno alle Tre Cime nevicava più di ieri) e la prima volta del Giro su un arrivo inedito.
La differenza : la strada delle Tre Cime era asfaltata.
I corridori arrivarono stremati e subito dopo aver tagliato la linea del traguardo vennero avvolti nelle coperte.Basta rivedere il filmato dell’arrivo per rendersi conto di quella giornata.
La tappa venne poi annullata per le spinte ricevute e l’unico a rammaricarsi per quella decisone fu Gimondi che, comunque, riusci ad aggiudicarsi il Giro.
Alla luce di questo precedente, credo che la scelta degli organizzatori sia condivisibile.
Non tanto per il maltempo(forse si poteva salire lo stesso, tant’è vero che alcuni corridori-Simoni in primis- ne sono convinti), quanto per la tenuta del manto stradale. Come è stato esattamente evidenziato, solo da pochi giorni i lavori erano stati completati e, probabilmente, non c’erano garanzie sufficienti per un corretto svolgimento della gara.
Avremmo assistito a spettacoli poco edificanti, e magari la tappa sarebbe stata annullata. Se così è, ben venga la decisione degli organizzatori.
Comprendo la delusione di chi era sul Plan ed il rammarico del comitato di tappa.
Zomegnan lo ha anticipato:il Giro ritornerà a Plan de Corones. Certamente bisognerà avere una buona dose di fortuna e sperare nel sole, ma se ci saranno questi presupposti non mi sentirei di escludere un arrivo al Plan nei prossimi anni. Dalle immagini televisive la strada non mi sembrava neppure tanto stretta:mi pare che il Giro ne abbia affrontato di peggiori.
L’esclusione del Passo delle Erbe mi porta, invece, a fare un altro tipo di riflessione.
Se la memoria non mi inganna, non ricordo una tappa del Giro modificata per evitare una discesa al freddo e sotto la pioggia.
Fino a ieri, infatti(ma potrei sbagliarmi, non ho controllato) le tappe subivano variazioni di percorso per “impercorribilità” della strada . I casi sono numerosi ed alcuni sono già stati citati in precedenti interventi.
Di discese percorse in condizioni analoghe a quelle di ieri (ma poi, com’erano queste condizioni?non mi pare che ci siano stati troppi chiarimenti) è piena la storia del ciclismo: non solo quella del Giro , ma anche di molte corse in linea.
Cito a memoria:un tappone dolomitico nel Giro del 77 o 78, la discesa del Monte Amiata nel Giro dell’80, il Giro dell’Appennino del 68 , una Sanremo dei primi anni 80(la discesa del Turchino era una saponetta e Panizza dichiarò che in certe curve era costretto a frenare con le scarpe)
La stessa tappa di la Thuile non mi pare che sia stata corsa in condizioni molto diverse da quelle che-presumibilmente-dovevano essere quelle del Passo delle Erbe..
I corridori, sia chiaro, non sono e non devono essere carne da macello(rubo un ‘espressione usata da Delfo) e non mi diverte vedere la sofferenza altrui.
Mi pare, tuttavia, che la decisione di ieri costituisca un precedente importante.
E’ stato affermato il principio (sacrosanto) che deve prevalere la sicurezza e la tutela della salute dei corridori. Mi chiedo : quante volte ci si ritroverà in analoghe condizioni?
Nei prossimi giorni è previsto bel tempo , ma se per caso le condizioni atmosferiche dovessero mutare(cosa assai frequente in alta montagna) la tappa del San Pellegrino potrebbe concludersi sul Fedaia e quella dell’Aprica sul Gavia. Se piove e fa freddo , quelle discese(ben più lunghe di quella del passo delle Erbe) non sono uno scherzo.
Penso, quindi, che situazioni come quelle di ieri non saranno certamente infrequenti nei prossimi Giri, a meno che non si decida di non salire mai oltre una certa quota., oppure sperare nell’italico stellone.
A mio parere , la scelta di ieri costituisce una vera e propria inversione di rotta rispetto al passato che apre nuovi scenari con problemi complessi. Gli organizzatori dovranno, per il futuro, valutare con molta attenzione certe situazioni.
Non vorrei essere nei loro panni.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 25/05/2006 alle 09:39
Secondo me vanno separati i 2 punti di vista, quello del corridore e quello del tifoso, che può essere benissimo anch'egli ciclista e competente in merito alle difficoltà non televisive di questo sport.
Anch'io corro in bici, e so quanto incidano in questo sport le condizioni meteo avverse, dal caldo opprimente e umido al freddo insopportabile.
Da questo punto di vista, capisco perfettamente la preoccupazione dei corridori, è naturale e umano avere paura nel pensare di dover fare una discesa dai 2000 metri con la neve. L'allarmismo eccessivo e la voglia di protagonismo di Alessandra de Stefano negli istanti immediatamente precedenti la partenza sono però a mio avviso da censurare, era letteralmente impazzita, cercava in qualsiasi maniera di fare da ponte tra Vegni, il quale non credo mentisse quando diceva che c'erano uomini dell'organizzazione sul Passo delle Erbe, e i corridori, i quali, al ritrovo di partenza, non mi sembravano affatto mal disposti nell'affrontare le condizioni atmosferiche avverse, proprio perchè sapevano quanto quella di ieri non fosse una tappa qualunque e sapevano soprattutto quale fosse l'attesa da parte di tifosi e media per il Plan.
é stata proprio la De Stefano a insinuare,con esagerato allarmismo,che le condizioni fossero impraticabili e pericolose per la salute dei corridori.
L'ha fatto secondo me con troppa insistenza tant'è che ciò ha secondo me influito pesantemente sul morale e sul giudizio dei corridori.
I corridori sanno bene che questo sport è sottoposto alle condizioni atmosferiche più di qualsiasi altro, corrono spesso, pensiamo alle classiche in Belgio, in condizioni ugualmente difficili.
Insomma, il ciclismo è questo, e se se ne trascura la natura non si rispettano la sua leggenda.
L'altro punto di vista è quello di chi aspettava con ansia questa tappa, e che, pur capendo e rispettando il timore dei corridori, non può che essere deluso per non avere avuto la possibilità di guardare lo spettacolo immaginato fino a poche ore prima.
Io mi ci metto fra questi, perchè almeno il Plan lo si doveva scalare.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 10:30
Originariamente inviato da Ottavio

Io sono sempre stato contrario all'arrivo su Plan de Corones perché lo considero un cedimento allo spettacolo televisivo fine a se stesso. Mi immagino la gioia di Bulbarelli & c. qualora alcuni ciclisti fossero stati costretti a salire a piedi. I tempi di Bottecchia e Lapize sono (per fortuna o purtroppo) passati.
La rimuncia a salire fino all'arrivo non mi ha dunque deluso ma solo confermato l'avventatezza di quella scelta. Creddo che se gli ultimi 5 Km fossero stati asfaltati e dunque con pendenze umane e non da mulo, la gara si sarebbe svolta normalmente anche con la neve.
Ineccepibile la scelta di non percorrere il Passo delle Erbe, il freddo e la neve in discesa non son eroici ma semplicemente pericolosi.
Ho il sospetto che molti uteti di cicloweb che si sono lamentati della scelta degli organizzatori non siano ciclisti e non abbiamo mai pedalato con il freddo e la pioggia.

Oggi abbiamo visto i soliti attori all'opera. Ho visto un Basso non all'altezza del Bondone, forse ha sofferto l'ennesima tappa con freddo e pioggia o sta iniziando a sentire la fatica, comunque la concorrenza è quello che è e potrà gestirsi bene nei due tapponi dolomitici.
Cunego ha approfittato della brevità della salita per superare Simoni e per dare dei discreti segnali per il futuro, se sono rose...


quoto in pieno.
se per fare audience occorre vedere arrivare i ciclisti a piedi (a parte che basterebbe fare dirette un pò più lunghe del Fiandre e vedremmo la stessa cosa sul Koppemberg), perchè allora non fare spettacoli ancor più funambolici, tipo scalini, tronchi in mezzo alle discese, idranti sulla schiena, cerchi di fuoco da superare? Esagero apposta per dire che il ciclismo è quello che è. E l'audience puà influenzarlo solo entro certi limiti.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 10:33

Originariamente inviato da prof

Sono un po' scandalizzato per questa patacca di giro d'italia che ci stanno rifilando: di questo passo arriverà il giorno in cui non si correrà piu' con la pioggia, saranno bandite le discese e il giro si svolgerà solo in autostrada e nel mese di luglio. Il ciclismo italiano è in mano ad un branco di incompetenti e di carrieristi: gli incompetenti dettano le regole, fanno e disfano le gare e le tappe e i carrieristi passano il loro tempo alla tv a ringraziarsi l'un l'altro per lavorare in rai come ha fatto Cassani oggi, tutto preso a ratificare, con il suo augusto parere i vaneggiamenti di Bulbarelli sui pericoli che corrono i ciclisti con il cattivo tempo. Il ciclismo si sta trasformando in uno sport da finocchi (oggi non si puo' dire...ma io sono un puzzone e per di piu' scorretto eppercio' me ne sbatto allegramente). Se dicessi da femminucce, mia figlia, che ha 16 anni e pedala, sotto l'acqua, con me, si offenderebbe a morte. Sulle Erbe c'erano 5 gradi (e nessuna possibilità di neve in discesa) e sul Plan il fondo era piu' che transitabile. Chi scrive ha quasi 60 anni e in dicembre e gennaio esce regolarmente in bici con temperature vicine e a volte sotto allo 0: con i materiali a disposizione oggi non mi si venga a dire che è un sacrificio o, peggio, che è pericoloso. Chi lo dice puo' soltanto essere uno che il ciclismo lo vede solo in tv e non sa neanche cosa sia.
Il ciclismo televisivo dei cazzani e bulbarelli fa schifo...non ne voglio piu' sapere.
Ciao e scusate lo sfogo.
Alberto


Anch'io a dicembre esco con temperature prossime allo zero. Ma evito di uscire se piove e soprattutto sto a fondovalle, non vado mica a 2200 mt. Se tu invece esci con la neve e scali lo stelvio solo perchè hai "i materiali giusti", beh, ti lascio credere che il ciclismo è uno sport da finocchi. MA sicuramente non è uno sport da Rambo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 10:37
Originariamente inviato da fagot

Io però mi ricordo che nel 1994 sullo Stelvio nevicava, così come sul Colle dell'Agnello ed a Sestriere; mi ricordo il ghiaccio nella discesa del Sampeyre, nonchè pioggia battente in numerosissime tappe: condizioni ben più proibitive di quelle odierne e nessuna lamentela.


Stelvio 94 nevicava ma appena più in basso c'era il sole. Le immagini di quella tappa memorabile ce lo ricordano.
Idem per colle dell'Agnello.
A sampeyre le proteste ci furono eccome! Eliminarono 45 atleti fuori tempo massimo nonostante la giornata impietosa solo per fare pagare a Petacchi la sua mancata espulsione dopo la lite con Nauzdas, espulsione condonata per il pugno duro (troppo duro) adottato dalle giurie contro la Fassa Bortolo nel 2002 (Casagrande) e nel 2001 (cazzotto di Belli)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 10:47
Originariamente inviato da Frank VDB
se per fare audience occorre vedere arrivare i ciclisti a piedi (a parte che basterebbe fare dirette un pò più lunghe del Fiandre e vedremmo la stessa cosa sul Koppemberg), perchè allora non fare spettacoli ancor più funambolici, tipo scalini, tronchi in mezzo alle discese, idranti sulla schiena, cerchi di fuoco da superare? Esagero apposta per dire che il ciclismo è quello che è. E l'audience puà influenzarlo solo entro certi limiti.


Ciao Frank, se ti riferisci al contesto di ieri, determinato dalle condizioni climatiche, sono più che d'accordo.
Con altre condizioni meteorologiche trovo che il Plan de Crones fosse una prova che ci poteva stare.
Se qualcuno mette il piede a terra non è un dramma, accade nel ciclocross, accade nella Mtb, accade nel Fiandre etc etc, stiamo sempre parlando di ciclismo.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 10:49
Originariamente inviato da Frank VDB
Se tu invece esci con la neve e scali lo stelvio solo perchè hai "i materiali giusti", beh, ti lascio credere che il ciclismo è uno sport da finocchi. MA sicuramente non è uno sport da Rambo.


Vallo a dire al Vescovo e a Don Abbondio Riis quando vanno in campeggio a giocare ai marines

Scherzo Frank, scherzo.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 10:56
Ieri sera Beppe Conti è intervenuto telefonicamente a Velò su Teleducato Parma.
Secondo me ha detto una cosa sacrosanta. E cioè che gli organizzatori del Giro da 5 anni hanno deciso di anticipare la corsa di due settimane. In queste condizioni, il meteo diventa una variabile importante, sia nelle tappe di pianura (probabilità di precipitazioni più alta) sia, a maggiore ragione in quelle più alte, come ieri.
Io dico che proporre a maggio arrivi a 2200 mt (per di più su sterrato!) è una bella scommessa. Lo scorso anno sul Finestre andò bene. Anche perchè l'arrivo era a Sestriere e in caso di maltempo si poteva bypassare lo sterrato in qualche maniera. Quest'anno è andata male.

Capisco la delusione di chi ci ha messo ferie fatica e soldi per arrivare al Plan de Corones, ma io sono sempre stato contrario a questi spettacoli giustamente definiti da qualcuno "da rodeo". I ciclisti non sono carne da macello e i paragoni con 50 anni fa non hanno senso. Ieri se si arrivava sul Plan con -2° i primi, per cambiarsi, avrebbero dovuto fare almeno 5 km di discesa in bici nel fango per arrivare ai pullman, incocciando contro gli ultimi che tentavano di arrivare. Più che una corsa sarebbe stata una bolgia dantesca.

A chi paragona il ciclismo dei tempi eroici con quello di oggi, dicendo che quello che si faceva allora si può fare oggi sennò i ciclisti diventano signorine chiedo: saresti disposto a svolgere la tua professione - qualunque sia - nelle condizioni in cui veniva svolta 50 anni fa? Immagino la risposta...

Poi è ora di finirla con questo mito degli sterrati. A me va bene un Finestre ogni 4-5 anni. Anche perchè comunque le pendenze sono dure ma ancora accettabili. Che tutti gli anni se ne deva inserire uno, magari con pendenze al 26%, non mi va. Per lo stesso motivo: Angliru o Zoncolan sì, ma ogni 5 anni.

[Faccio queste considerazioni senza tenere conto dei costi economici (per le tasche dei cittadini) e ambientali (al Finestre hanno asfaltato una discesa fino ad allora "vergine" e questo non è bello per l'ambiente.]

Il Giro è una corsa su strada, si svolge sull'asfalto e lo sterrato deve essere un'eccezione. Certe richieste estreme snaturano il Giro e il ciclismo. La Roubaix e il Fiandre sono due corse che amo tantissimo. E i corridori si dannano l'anima e il corpo per vincerle. Ma non per questo si organizzano gare con 50 km di pavè o con 19 muri ogni due mesi...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 10:58
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da Frank VDB
se per fare audience occorre vedere arrivare i ciclisti a piedi (a parte che basterebbe fare dirette un pò più lunghe del Fiandre e vedremmo la stessa cosa sul Koppemberg), perchè allora non fare spettacoli ancor più funambolici, tipo scalini, tronchi in mezzo alle discese, idranti sulla schiena, cerchi di fuoco da superare? Esagero apposta per dire che il ciclismo è quello che è. E l'audience puà influenzarlo solo entro certi limiti.


Ciao Frank, se ti riferisci al contesto di ieri, determinato dalle condizioni climatiche, sono più che d'accordo.
Con altre condizioni meteorologiche trovo che il Plan de Crones fosse una prova che ci poteva stare.
Se qualcuno mette il piede a terra non è un dramma, accade nel ciclocross, accade nella Mtb, accade nel Fiandre etc etc, stiamo sempre parlando di ciclismo.


Ovvio. In una bella giornata di sole, anche se fresca, non ci sarebbe stata alcuna mia opposizione alla scalata del Plan, a patto che salite così estreme non diventino la quotidianità.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 11:00
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da Frank VDB
Se tu invece esci con la neve e scali lo stelvio solo perchè hai "i materiali giusti", beh, ti lascio credere che il ciclismo è uno sport da finocchi. MA sicuramente non è uno sport da Rambo.


Vallo a dire al Vescovo e a Don Abbondio Riis quando vanno in campeggio a giocare ai marines

Scherzo Frank, scherzo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 11:05
Originariamente inviato da Frank VDB
Secondo me ha detto una cosa sacrosanta. E cioè che gli organizzatori del Giro da 5 anni hanno deciso di anticipare la corsa di due settimane.


Ma si tratta di una scelta degli organizzatori o di una imposizione dell'UCI, subìta per mancanza di peso politico?

Ieri se si arrivava sul Plan con -2° i primi, per cambiarsi, avrebbero dovuto fare almeno 5 km di discesa in bici nel fango per arrivare ai pullman, incocciando contro gli ultimi che tentavano di arrivare. Più che una corsa sarebbe stata una bolgia dantesca.


se questo è vero, non posso che riconoscere che è stato un errore, una colpa direi.

A chi paragona il ciclismo dei tempi eroici con quello di oggi, dicendo che quello che si faceva allora si può fare oggi sennò i ciclisti diventano signorine chiedo: saresti disposto a svolgere la tua professione - qualunque sia - nelle condizioni in cui veniva svolta 50 anni fa? Immagino la risposta...


Frank, va bene fino ad un certo punto quello che dici: allora facciamola finita col Fiandre e la Roubaix, e pure con Wimbledon o il GP di Montecarlo, sono tutti anacronistici secondo questo metro.

Poi è ora di finirla con questo mito degli sterrati. A me va bene un Finestre ogni 4-5 anni. Anche perchè comunque le pendenze sono dure ma ancora accettabili. Che tutti gli anni se ne deva inserire uno, magari con pendenze al 26%, non mi va. Per lo stesso motivo: Angliru o Zoncolan sì, ma ogni 5 anni.


Non sono assolutamente d'accordo: allora anche le cronometro individuali potremmo metterle ogni cinque anni.

Ciao

 

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Davide

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 25/05/2006 alle 11:10
Qui ci stiamo dimenticando di una cosa...cioè della realtà,state parlando tutti come se fosse stati là..io c'ero e vi assicuro che le condizioni meteo non erano precarie come le hanno descritte i media,di bufere di neve neanche l'ombra,di strade inpraticabili neanche l'ombra...è questo il punto!!

Ha nevicato solo da da metà pomeriggio in poi,a sprazzi e soprattutto solamente al di sopra dei 2000 metri,il passo delle erbe non era impraticabile,il plan de corones non era impraticabile,non solo a detta di me ma a detta di tutti,soprattutto degli organizzatori.Solamente quandoi i corridori hanno iniziato il furcia il cielo si è sfogato ma era un fuoco di paglia,tutti lo sapevano,infatti è venuto un sole della madonna pochi minuti dopo.

Questo è il punto,era una tappa che sarebbe stata durissima e massacrante,ma epica e leggendaria.

Ottavio:quasi sempre sono stato daccordo con te ma questa volta devo dissentire,mi è capitato di trovarmi in situzioni simili,con temperature prossime allo zero,con la neve,con il freddo ma mai mi è venuto in mente di mollare,il ciclismo è questo.Certo il buon senso ci dice che se ci sono 10 cm di neve e -10° forse è meglio lasciare perdere,ma questa non erano le condizioni di ieri,che invece prevedevano più che altro tanto freddo e tanta pioggia.

Ma soprattutto è il concetto che passa che è sbagliato,sono gli organizzatori a decidere non i corridori,sono gli organizzatori cje devono valutare le condizioni(hanno degli uomini apposta sul percorso)non i corridori che sentono le notizie dalla De Stefano.

Questo è il punto!!!

 

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DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 11:16
Originariamente inviato da DeLorean

Ma soprattutto è il concetto che passa che è sbagliato,sono gli organizzatori a decidere non i corridori,sono gli organizzatori cje devono valutare le condizioni(hanno degli uomini apposta sul percorso)non i corridori che sentono le notizie dalla De Stefano.

Questo è il punto!!!


Beh, messa così è proprio brutta.
Diciamo che dovrebbero esserci dei commissari Uci cui ragionevolmente dovrebbe spettare l'ultima parola, e sarebbe sacrosanto che tra questi commissari ci fossero dei rappresentanti scelti dai corridori.

 

____________________
Davide

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/05/2006 alle 11:29
Concetti come tutela della della salute e tutela della sicurezza dei corridori sono oggi sospesi in un limbo dove è dato a tutti intervenire in base alla propria sensibilità e/o convenienza: Non esistono regole e norme prestabilite ed allora è possibile che tutti, competenti e non esprimano il loro giudizio basato su consideazioni che rimangono puramente personali e soggettive. Puo' cosi' accadere che il parere di una giovane ragazza con la fregola della carriera e del protagonismo arrivino a condizionare decisioni che richiederebbero ben altre valutazioni. E' invece un dato oggettivo sostenere che scendere a 70/80 all'ora dallo Stelvio in una magnifica giornata di sole sia di gran lunga piu' pericoloso che scendere dal Passo delle Erbe a 30 all'ora sotto l'acqua ad una temperatura che si diceva essere di poco sopra lo zero. Queste sono pero' considerazione che soltanto chi ha uso di ciclismo praticato puo' conoscere e fa specie che persone come Cassani ed altri illustri opinionisti non le abbiano fatto proprie ma qui forse entriamo in un campo minato: quando il gioco si fa interessante e un po' duro, i paraculi tolgono le tende...

Per quanto attiene al ciclismo eroico, lasciamolo dove sta: credo che nessuno lo voglia al giorno d'oggi anche se è bello parlarne per il rispetto che si deve ai suoi protagonisti di allora. Non sarebbe nemmeno piu' possibile praticarlo, non foss'altro che per i materiali che si sono resi disponibili per l'abbigliamento del ciclista. Oggi possiamo tranquillamente passare due o tre ore in bicicletta in pieno inverno, con temperature vicine allo zero ed arrivare a casa senza il minimo brivido. Lo stesso, possiamo affrontare acqua e vento ed essere piu' che decentemente protetti. Grazie a questi materiali si scala la parete nord dell'Eiger in invernale senza che cio' costituisca ormai notizia (sto solo aspettando che la discendano con gli sci). No, il ciclismo eroico semplicemente non potrebbe nemmeno piu' esistere, neanche volendo.

Si pone altresi' il problema di un ciclismo che sta crescendo in sè il germe della propria autodistruzione: nel momento in cui la tutela della sicurezza e della salute dei corridori diventano concetti primi ed assoluti allora il ciclismo non è piu' sport praticabile: anche scendere da un cavalcavia puo' essere pericoloso.

Se poi accadesse che un direttore di corsa fosse condizionabile dalla volontà dei corridori (sarebbe meglio dire di taluni corridori) che, in determinate condizioni, sarebbero in grado di bloccare la corsa, allora vorrebbe dire che il giro d'Italia sarebbe una corsa minore e qui, purtroppo, il re è nudo: il giro d'Italia sarebbe una patacca. Il ciclismo è sport di strada e un campione è tale anche perchè sa affrontare condizioni avverse.

Per quanto attiene poi all'arrivo sul Plan, anche qui occorre un po' di riflessione: sono abbastanza tentato di concordare con chi afferma, comunque senza torto alcuno, che le mulattiere vanno lasciate ai muli o alle MB. Va detto anche che con un 34x29 si scalano i muri e, per di piu', a detta sempre di chi era sul posto, il fondo stradale era percorribile. Comunque resta piu' che dignitosa la corrente di pensiero secondo la quale arrivi simili andrebbero evitati, non foss'altro che per evitare l'intervento della compagnia delle spinte.

Una piccola annotazione a margine, per l'amico Jan: io non sono per un ciclismo da finocchi, tanto piu' che questi ultimi, anche loro come il ciclismo eroico, non esistono neppure piu', sono diventati una figura retorica. Anche in questo caso il tipo sociologico che oggi li dovrebbe rappresentare ha subito mutazioni come si dice, epocali: questi, vivaddio, si mangiano te, me ed anche il Plan de Corones tutto intero. Con buona pace sono pero' per un ciclismo da atleti, sic et simpliciter.

Ciao,
Alberto

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 25/05/2006 alle 11:30
Originariamente inviato da mont ventoux

L'allarmismo eccessivo e la voglia di protagonismo di Alessandra de Stefano negli istanti immediatamente precedenti la partenza sono però a mio avviso da censurare, era letteralmente impazzita, cercava in qualsiasi maniera di fare da ponte tra Vegni,


La De stefano andrebbe allontanata dal giro immediatamente. (e purtroppo non avverrrà) Una VERGOGNA!! Sentirla starnazzare di neve e ghiaccio sulle Erbe (dove invece pioveva) è stato disgustoso.. Sentirla fare da capopopolo invasato tra i corridori è stato insopportabile! L'antidoping lo si faccia anche a certi giornalisti...ma ormai è chiaro che la RAI punta a disfare il giro con quasi tutti i suoi effettivi con trasmissioni demenziali e capacità tecniche nulle (due tappe con maltempo non trasmesse e quella di ieri pure se fossero arrivati in alto...)

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/05/2006 alle 11:36
Originariamente inviato da Frank VDB


Originariamente inviato da prof

Sono un po' scandalizzato per questa patacca di giro d'italia che ci stanno rifilando: di questo passo arriverà il giorno in cui non si correrà piu' con la pioggia, saranno bandite le discese e il giro si svolgerà solo in autostrada e nel mese di luglio. Il ciclismo italiano è in mano ad un branco di incompetenti e di carrieristi: gli incompetenti dettano le regole, fanno e disfano le gare e le tappe e i carrieristi passano il loro tempo alla tv a ringraziarsi l'un l'altro per lavorare in rai come ha fatto Cassani oggi, tutto preso a ratificare, con il suo augusto parere i vaneggiamenti di Bulbarelli sui pericoli che corrono i ciclisti con il cattivo tempo. Il ciclismo si sta trasformando in uno sport da finocchi (oggi non si puo' dire...ma io sono un puzzone e per di piu' scorretto eppercio' me ne sbatto allegramente). Se dicessi da femminucce, mia figlia, che ha 16 anni e pedala, sotto l'acqua, con me, si offenderebbe a morte. Sulle Erbe c'erano 5 gradi (e nessuna possibilità di neve in discesa) e sul Plan il fondo era piu' che transitabile. Chi scrive ha quasi 60 anni e in dicembre e gennaio esce regolarmente in bici con temperature vicine e a volte sotto allo 0: con i materiali a disposizione oggi non mi si venga a dire che è un sacrificio o, peggio, che è pericoloso. Chi lo dice puo' soltanto essere uno che il ciclismo lo vede solo in tv e non sa neanche cosa sia.
Il ciclismo televisivo dei cazzani e bulbarelli fa schifo...non ne voglio piu' sapere.
Ciao e scusate lo sfogo.
Alberto


Anch'io a dicembre esco con temperature prossime allo zero. Ma evito di uscire se piove e soprattutto sto a fondovalle, non vado mica a 2200 mt. Se tu invece esci con la neve e scali lo stelvio solo perchè hai "i materiali giusti", beh, ti lascio credere che il ciclismo è uno sport da finocchi. MA sicuramente non è uno sport da Rambo.


Mio caro, l'acqua dal cielo te la manda il Signore e se sei fuori che piove te la prendi anche e senza morire, te l'assicuro. Quanto alla salita, la fanno tutti e, dalle mie parti, saliamo a circa 6/700 mslm ed a volte pure con la neve ai lati della strada.

Ma sei prorio sicuro di essere un ciclista ?

Ciao
Alberto

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 25/05/2006 alle 11:37
Originariamente inviato da Frank VDB

E cioè che gli organizzatori del Giro da 5 anni hanno deciso di anticipare la corsa di due settimane. In queste condizioni, il meteo diventa una variabile importante, sia nelle tappe di pianura (probabilità di precipitazioni più alta) sia, a maggiore ragione in quelle più alte, come ieri.

Capisco la delusione di chi ci ha messo ferie fatica e soldi per arrivare al Plan de Corones, ma io sono sempre stato contrario a questi spettacoli giustamente definiti da qualcuno "da rodeo". I ciclisti non sono carne da macello e i paragoni con 50 anni fa non hanno senso. Ieri se si arrivava sul Plan con -2° i primi, per cambiarsi, avrebbero dovuto fare almeno 5 km di discesa in bici nel fango per arrivare ai pullman, incocciando contro gli ultimi che tentavano di arrivare. Più che una corsa sarebbe stata una bolgia dantesca.

A chi paragona il ciclismo dei tempi eroici con quello di oggi, dicendo che quello che si faceva allora si può fare oggi sennò i ciclisti diventano signorine chiedo: saresti disposto a svolgere la tua professione - qualunque sia - nelle condizioni in cui veniva svolta 50 anni fa? Immagino la risposta...


Concordo! Il giro deve tornare a finire a Giugno e deve OTTENERE che il Tour cominci una settimana dopo!!

Poi è ora di finirla con questo mito degli sterrati. A me va bene un Finestre ogni 4-5 anni. Anche perchè comunque le pendenze sono dure ma ancora accettabili. Che tutti gli anni se ne deva inserire uno, magari con pendenze al 26%, non mi va. Per lo stesso motivo: Angliru o Zoncolan sì, ma ogni 5 anni.


Gli sterrati sono bellissimi così come i salitoni. Guai a chi li mette in discussione! Con un Basso così il tour sarebbe finito dopo la prima salita (per loro fortuna la prima salita vera quest'anno sarà nella quart'ultima tappa) mentre il giro è ancora oggi aperto grazie alla presenza di Fedaia, Gavia e Mortirolo....
Però le pendenze estreme vanno bene su salite basse tipo zoncolan o angliru mentre gli sterrati vanno bene dappertutto purchè in salite leggere o sul piano

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 11:53
Originariamente inviato da prof

Mio caro, l'acqua dal cielo te la manda il Signore e se sei fuori che piove te la prendi anche e senza morire, te l'assicuro. Quanto alla salita, la fanno tutti e, dalle mie parti, saliamo a circa 6/700 mslm ed a volte pure con la neve ai lati della strada.

Ma sei prorio sicuro di essere un ciclista ?

Ciao
Alberto


Che l'acqua dal cielo te la mandi il Signore è fuori di discussione. A maggiore ragione dove abito io, in Lunigiana, una valle che in base alle statistiche è la più piovosa d'Italia assieme alla Carnia.

Tra le righe del tuo post si legge un pò di "esaltazione", in larga parte ingiustificata. In primo luogo perchè è vero che a volte capita che con il tempo incerto ti prendi quattro gocce o anche la sciacquata, e davvero non muore nessuno, ma stai certo che dalle mie parti quando apri la finestra e piove non escono nemmeno quelli che vanno al mondiale degli amatori salendo sul podio. In secondo luogo perchè uscire con la neve a bordo strada non mi sembra così eroico, se non sta nevicando in quel preciso istante!

Termino rispondendo alla tua domanda. Io mi reputo un ciclista. Certo, non sono un invasato, come potresti apparire tu nella tua presunta eroicità.
A meno che non sei davvero un prof, come dice il tuo nick, ma allora le cose cambiano: a te la bici da da mangiare, per me è solo un hobby e il mio mestiere è un altro.

 

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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 25/05/2006 alle 11:53
Non ero ieri al Plan de Corones e quindi non posso esprimere un giudizio se la salita era praticabile oppure no. Poco attendibile su salite e su freddo, per chi lo ricorda da corridore, un Saronni che dice che non si poteva andare su -
Ma poco attendibili anche altri giudizi: francamente, non sono riuscito a capire, né dai vostri post, né dai resoconti letti sui quotidiani, se andare su sarebbe stato possibile oppure no. Ogni giudizio mi è sembrato soprattutto un pre-giudizio.

In linea di massima, mi piace vedere tappe belle, arrivi in salita, salite dure come il Mortirolo o il San Pellegrino in Alpe... ma non mi piacciono le condizioni estreme. Insomma, quella del Gavia è stata una giornata mitica, ma se la ricordiamo come tale è proprio in virtù della sua eccezionalità. Così come la Roubaix è mitica perché unica.

Le condizioni atmosferiche. Nessuno pretende che due gocce di pioggia fermino i ciclisti, ma qui si sta parlando di sport, non di una fuga da un campo di prigionia. Allora, ripeto (e con il presupposto che a un giorno di distanza non ho ben capito quali fossero ieri le condizioni meteo e quelle stradali): qui si parla di ciclismo, non di ciclocross, e si parla di una corsa che deve essere vinta dal più forte, non da chi ha maggiori capacità di adattamento a condizioni estreme.

Ivan Basso. Ieri non l'ho visto brillante come altre volte. Si voltava in continuazione e anche nel finale è sembrato che non ne avesse più. Eppure è riuscito lo stesso a staccare Simoni e gli altri rivali di alta classifica. In tutti i grandi giri a cui ha partecipato Ivan ha accusato sempre un giorno di crisi, spero fosse quello di ieri.
Piepoli. Nei giorni scorsi ho scritto che non regge tre settimane. Evidentemente ho scritto una cazzata. Bravissimo!
Cunego. Ieri non mi è dispiaciuto, dopo una prima défaillance, si è ripreso nel finale. Ha corso con intelligenza, senza lasciarsi prendere dalla voglia di rimanere per forza con Basso e andando su con il suo passo. Lo aspetto domani, spero attacchi e vinca la tappa. Farebbe bene al suo morale.
Gutierrez. Boh? A 32 anni si scopre scalatore... In carriera il miglior piazzamento in un grande giro è un 25° posto al tour del 2001 e ora stacca Simoni in salita...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 12:07
Originariamente inviato da effebi

ma qui si sta parlando di sport, non di una fuga da un campo di prigionia. Allora, ripeto (e con il presupposto che a un giorno di distanza non ho ben capito quali fossero ieri le condizioni meteo e quelle stradali): qui si parla di ciclismo, non di ciclocross, e si parla di una corsa che deve essere vinta dal più forte, non da chi ha maggiori capacità di adattamento a condizioni estreme.


Mmm, troppe contraddizioni.
Il ciclismo è sport e il ciclocross no?
Il ciclismo non è fuga dal carcere e il ciclocross sì?
Se non si poteva salire, e se ci sono stati deficienze organizzative, allora è stato corretto mozzare la tappa, ma perchè questi assurdi paragoni con in ciclocross?
Oppure: il ciclismo in pianura, senza la copertura del plotone, per un peso piuma è una condizione estrema (onore a Rubiano Chavez), forse per questo va bandita la pianura dal ciclismo?
Altra cosa: che debba vincere il più forte è una concetto degno dell'utente Prebois, quello che pensa che nel ciclismo vinca chi schiaccia più forte i pedali punto e basta.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Franco Ballerini




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  postato il 25/05/2006 alle 12:11
Fiandre e Roubaix presentano difficoltà di percorso, tra pietre (Arenberg)e budelli in salita (vedi Koppenberg dove a parte i primi 20 anche quest'anno il gruppo è salito a piedi): sicuramente la componente fortuna/sfortuna in corse del genere assume un ruolo non trascurabile anche se poi a vincere sono quasi sempre dei fuoriclasse. Ma si tratta di GARE DI UN GIORNO, per cui se per sfortuna va male, ho compromesso un grande appuntamento, è vero, ma non una corsa che mi impegna per 3 settimane!! C'è una bella differenza!! Io credo che le grandi corse a tappe dovrebbero ridurre al minimo i passaggi "acrobatici", spettacolari ma rischiosi. Stupendo il Finestre l'anno scorso, probabilmente straordinario il Plan de Corones se si fosse fatto, anche se personalmente sono contrario a pendenze oltre il 20%, specialmente in una corsa di 3 settimane, per i motivi detti sopra. Però in piccole dosi, altrimenti si perde il gusto dell'evento... un evento è tale proprio perchè si verifica raramente! Poi riguardo alla data di inizio giro sono d'accordissimo. A questo proposito ho visto che il Tour l'anno prossimo inizierà il 7 luglio, quindi un po' più avanti, per cui il Giro non deve lasciarsi sfuggire l'occasione di di posticipare di una settimana. Poi sottolineo una cosa che ho in mente da diverso tempo... il 2 giugno è la festa della Repubblica quindi sarebbe fondamentale, come promozione e visibilità, che tale data cadesse sempre all'interno dell'ultima settimana del Giro, consentendo ai tifosi di sfruttare un giorno di festa o meglio un piccolo ponte per gustarsi le tappe decisive del Giro. Pensate a un tappone Alpino corso il 2 giugno, pensate a cosa succede al Tour il 14 luglio.....
 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/05/2006 alle 12:14
Originariamente inviato da Frank VDB

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Mio caro, l'acqua dal cielo te la manda il Signore e se sei fuori che piove te la prendi anche e senza morire, te l'assicuro. Quanto alla salita, la fanno tutti e, dalle mie parti, saliamo a circa 6/700 mslm ed a volte pure con la neve ai lati della strada.

Ma sei prorio sicuro di essere un ciclista ?

Ciao
Alberto


Che l'acqua dal cielo te la mandi il Signore è fuori di discussione. A maggiore ragione dove abito io, in Lunigiana, una valle che in base alle statistiche è la più piovosa d'Italia assieme alla Carnia.

Tra le righe del tuo post si legge un pò di "esaltazione", in larga parte ingiustificata. In primo luogo perchè è vero che a volte capita che con il tempo incerto ti prendi quattro gocce o anche la sciacquata, e davvero non muore nessuno, ma stai certo che dalle mie parti quando apri la finestra e piove non escono nemmeno quelli che vanno al mondiale degli amatori salendo sul podio. In secondo luogo perchè uscire con la neve a bordo strada non mi sembra così eroico, se non sta nevicando in quel preciso istante!

Termino rispondendo alla tua domanda. Io mi reputo un ciclista. Certo, non sono un invasato, come potresti apparire tu nella tua presunta eroicità.
A meno che non sei davvero un prof, come dice il tuo nick, ma allora le cose cambiano: a te la bici da da mangiare, per me è solo un hobby e il mio mestiere è un altro.


No, Frank, non sono nè esaltato nè tampoco invasato: esco, quando va bene , un paio di volte la settimana e percorro prevalentemente salite per non annoiarmi e a dispetto della mia stazza e della forza di gravità. Faccio suppergiu' quello che fanno centinaia di altri appassionati della mia zona: ma in fondo lo sai anche tu...con tutti gli strati che ti puoi mettere addosso e che ti consente la tecnologia moderna, non c'è proprio nulla di eroico. E' vero che lo sai ?

Ciao, con affetto
Alberto

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 12:35
Originariamente inviato da prof

No, Frank, non sono nè esaltato nè tampoco invasato: esco, quando va bene , un paio di volte la settimana e percorro prevalentemente salite per non annoiarmi e a dispetto della mia stazza e della forza di gravità. Faccio suppergiu' quello che fanno centinaia di altri appassionati della mia zona: ma in fondo lo sai anche tu...con tutti gli strati che ti puoi mettere addosso e che ti consente la tecnologia moderna, non c'è proprio nulla di eroico. E' vero che lo sai ?


Alberto, perchè metti in dubbio che Frank sia un praticante?
Io non lo sono, ma se dicessi d'essere contrario al taglio delle salite mi rinfaccerebbero che sono un mangiatore d'hamburger.
Tu sei un praticante, non possono dirti d'essere un poltrone, ma possono essere ugualmente in disaccordo con te.
io credo che i corridori temessero di ritrovarsi in una situazione addirittura peggiore di quella che già era in atto.
Certo è stato stucchevole e imbarazzante vedere Lombardi farsi portavoce dei corridori, visto il palese conflitto d'interesse che era in atto, sinceramente m'ha fatto un po' schifo.
Il nocciolo è: il rischio deve essere sempre calcolato.
Non si può eliminare totalmente il rischio e non si deve cercarne l'esasperazione.
Soprattutto sarebbe interessante sentire altre testimonianze, altre voci, per farsi un'opinione più precisa, più sicura.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 25/05/2006 alle 12:57
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Mmm, troppe contraddizioni.
Il ciclismo è sport e il ciclocross no?
Il ciclismo non è fuga dal carcere e il ciclocross sì?
Se non si poteva salire, e se ci sono stati deficienze organizzative, allora è stato corretto mozzare la tappa, ma perchè questi assurdi paragoni con in ciclocross?
Oppure: il ciclismo in pianura, senza la copertura del plotone, per un peso piuma è una condizione estrema (onore a Rubiano Chavez), forse per questo va bandita la pianura dal ciclismo?
Altra cosa: che debba vincere il più forte è una concetto degno dell'utente Prebois, quello che pensa che nel ciclismo vinca chi schiaccia più forte i pedali punto e basta.
Ciao


Hai ragione, mi sono spiegato veramente male.
Allora, cerco di chiarire meglio il mio pensiero.
1. il ciclocross è sport come è sport il ciclismo, il rugby, il calcio... ho usato il termine di paragone del ciclocross soltanto perché si corre su tipi di percorso diversi da quelli del ciclismo su strada. il mio paragone è stato infelice e ha dato luogo al tuo fraintendimento.
2. quello che volevo dire io è che se tu dai delle biciclette ai calciatori e gli imponi di giocare a calcio su una bicicletta non è più calcio, è qualcosa d'altro. può piacere o meno, è sport, ma è qualcosa d'altro dal calcio (e dal ciclismo!). allora: se io guardo una tappa del giro d'italia di ciclismo, mi attendo salite dure, attacchi, gente che va in crisi e gente che va in fuga, gente che ha la diarrea e si stacca di un'ora e gente che sta bene... ma non mi va di vedere arrancare su per una salita l'hampsten di turno imbacuccato e ricoperto di ghiaccio.
3. non capisco cosa c'entra il tuo paragone del peso piuma in pianura... questo fa parte delle regole del gioco. c'è chi se la cava meglio a cronometro, chi in salita, chi è un velocista... lo sa e si adegua, organizzandosi come meglio crede tatticamente (savoldelli sa di essere molto meno forte in salita rispetto ad altri? bene, va su con il suo passo e poi cerca di recuperare in discesa - ho banalizzato!). ripeto: fa parte delle regole del gioco. Quello che non dovrebbe far parte delle regole del gioco è che condizioni climatiche estreme mettano a repentaglio la salute dei corridori. Per cui: se possibile, è giusto evitarle. Se non è possibile, è un altro discorso, ovviamente!
4. l'ultimo tuo passaggio sul concetto degno di prebois... beh, sì, è vero. però è anche vero che se considerassimo tutti solo questo punto di vista non vedo che senso avrebbe seguire il ciclismo e postare su cicloweb! tutti i discorsi che abbiamo fatto su basso, su cunego... tempo sprecato.

 
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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 25/05/2006 alle 13:07
Non capisco chi mette a tacere i critici con frasi tipo non sei mai andato in bicicletta, ma che significa? Primo il pubblico del ciclismo non è fatto certo solo da ciclisti anzi, poi anche se qualcuno va in bici con frequenza non è certo un professionista. La realtà è che a questo punto mi è sembrato più che un rischio calcolato un vero e proprio azzardo mettere questo arrivo in quota sullo sterrato il 24 maggio sperando in una giornata di sole, quando sarebbe bastata una giornata di brutto tempo ( cosa molto probabile) per mandare tutto all'aria, diceva bene coen ieri al processo (tra l'altro clamorosamente interrotto a metà discorso) che i corridori già dicevano da due settimane che noon si sarebbe saliti al plan....Vogliamo dire una cosa? Secondo voi in quanti tra i corridori si sono dispiaciuti di non salire a plan de corones? Io penso simoni e besta forse neanche lui, visto che non era in giornata. Significativa una dichiarazione di Cunego che ha detto" Già era impossibile salire in condizioni normali, figuriamoci con questo tempo" Purtroppo la scena della partenza di ieri poi è stata imbarazzante per l'organizzazione. Se Vegni dice che il Passo delle Erbe si può fare, si deve fare, come già detto questo episodio crea un precedente preoccupante...così ogni volta che piove e c'è una dicesa i corridori si rifiuteranno di partire?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 14:09
Originariamente inviato da effebi
Hai ragione, mi sono spiegato veramente male.
Allora, cerco di chiarire meglio il mio pensiero...
2. quello che volevo dire io è che se tu dai delle biciclette ai calciatori e gli imponi di giocare a calcio su una bicicletta non è più calcio, è qualcosa d'altro. può piacere o meno, è sport, ma è qualcosa d'altro dal calcio (e dal ciclismo!)....


Mmm, non mi sembra calzante come paragone, l'unico vincolo dovrebbe essere questo: il percorso è percorribile con il mezzo a disposizione?

allora: se io guardo una tappa del giro d'italia di ciclismo, mi attendo salite dure, attacchi, gente che va in crisi e gente che va in fuga, gente che ha la diarrea e si stacca di un'ora e gente che sta bene... ma non mi va di vedere arrancare su per una salita l'hampsten di turno imbacuccato e ricoperto di ghiaccio.


Io potrei anche essere d'accordo, ma quale sarebbe il principio in base al quale prenderesti questa decisione? Mi spiego: se ci si attiene alle sensazioni personali, allora vale tutto non ti pare?

3. non capisco cosa c'entra il tuo paragone del peso piuma in pianura... questo fa parte delle regole del gioco. c'è chi se la cava meglio a cronometro, chi in salita, chi è un velocista... lo sa e si adegua, organizzandosi come meglio crede tatticamente (savoldelli sa di essere molto meno forte in salita rispetto ad altri? bene, va su con il suo passo e poi cerca di recuperare in discesa - ho banalizzato!). ripeto: fa parte delle regole del gioco. Quello che non dovrebbe far parte delle regole del gioco è che condizioni climatiche estreme mettano a repentaglio la salute dei corridori.


D'accordissimo, infatti mi riferivo solamente all'assurdità di centellinare Angliru, Zoncolan, Finestre etc etc, scenografie assai degne, nulla contro l'aggiramento di perverse condizioni climatiche, se effettivamente constatate (e sarebbe interessante saperne di più su quanto accaduto ieri).

4. l'ultimo tuo passaggio sul concetto degno di prebois... beh, sì, è vero. però è anche vero che se considerassimo tutti solo questo punto di vista non vedo che senso avrebbe seguire il ciclismo e postare su cicloweb! tutti i discorsi che abbiamo fatto su basso, su cunego... tempo sprecato.


Ma no, perchè dici così? Io posso tranquillamente ammettere che il Vescovo è più forte del Piccolo Panettiere, ma mi disgusta l'immondizia gettata sul corridore di Cerro, tutto qui.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 14:23
Originariamente inviato da prof

No, Frank, non sono nè esaltato nè tampoco invasato: esco, quando va bene , un paio di volte la settimana e percorro prevalentemente salite per non annoiarmi e a dispetto della mia stazza e della forza di gravità. Faccio suppergiu' quello che fanno centinaia di altri appassionati della mia zona: ma in fondo lo sai anche tu...con tutti gli strati che ti puoi mettere addosso e che ti consente la tecnologia moderna, non c'è proprio nulla di eroico. E' vero che lo sai ?

Ciao, con affetto
Alberto


Ok ci siamo capiti ma rimango dell'idea che mandare i corridori lassù e poi farli ridiscendere in bici fino ai pullman con la temperatura e le condizioni logistiche che c'erano era secondo me assurdo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 14:41
Guardatelo sul Fuuuuuuuuuuuuurcia. che bello.

scusate chi era quello in rosa?

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/05/2006 alle 14:49
Originariamente inviato da super cunego

scusate chi era quello in rosa?


yaroslav popovich

 

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  postato il 25/05/2006 alle 15:05
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da super cunego

scusate chi era quello in rosa?


yaroslav popovich


...che in quella giornata si adoperò in una strenua difesa della maglia!

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Esordiente




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  postato il 25/05/2006 alle 15:17

Da Igor Tavella Blog:

"Hmmmm, su questa tappa si puó dire molto come non si può neanche dire niente. Dipende dai punti di vista. Personalmente avrei così tante cose da dire che mi farei prendere la mano e magari esagererei. In un certo senso sto dalla parte dei corridori, ho molti amici nel gruppo ... però oggi ... mamma mia, ne sono rimasto deluso.

Non voglio andare nei dettagli, non so per quale motivo abbiano protestato alla partenza. Non credo a quello che scrivono i giornalisti, lo sentirò più avanti da uno del gruppo.

Posso però immaginare come mai la prima ora di corsa sia stata effettuata ad una media molto blanda ... magari si cercava di ritardare il più possibile l'arrivo??? Visto che si conoscono i tempi televisivi e che entro le 17.00 BISOGNA arrivare a tutti i costi??? Nel caso contrario salterebbe la diretta... poi in gioco sono arrivati gli elicotteri ponte, che non potevano volare oltre una certa altitudine. La cosa comporterebbe l'inquadratura appena degli ultimi 500 metri, o nel caso del Plan de Corones visto che era con telecamere fisse solo l'ultimo km???

Domande difficili da rispondere... ma a me sembra alla fine tutta una farsa televisiva. E se veramente fosse cosí, allora gli atleti del gruppo devono VERGOGNARSI, come dovevano VERGOGNARSI gli sciatori a livello mondiale che per lo sciopero di operatori RAI non effettuarono la discesa mondiale di BORMIO 2 anni fa.

Parlo sempre in modo personale, pensando a poche semplici cose:
- Il ciclismo professionistico vive grazie alla passione del ciclismo amatoriale e dei tifosi
- Grazie a questa massa arrivano poi gli sponsor per le squadre

Quindi deduco che senza la nostra/vostra passione il Giro e le altre corse non sarebbero quello che sono ora, se mi sbaglio potete commentare quello che dico tranquillamente.

Ora i tifosi e gli appassionati li dividiamo, ci sono quelli che seguono appassionatamente ogni corsa da casa, magari non hanno la possibilità di guardare il giro in strada, ma si appassionano lo stesso. Poi abbiamo i tifosi che fanno di tutto per seguire una tappa in diretta:

- prendono vacanza dal lavoro
- arrivano il giorno prima
- dormono in tenda
- si fanno anche loro le salite del giro

e per cosa??? Tutto questo per passione, perchè si vede sicuramente meglio una tappa in TV che dal vivo, dove dopo 10 secondi sono passati. Questa però è vera passione.

Bene carissimi direttori del Giro, corridori e altri addetti al lavoro. Cosa ne dite di scusarvi con i migliaia di tifosi che oggi vi attendevano al Passo delle Erbe e su in cima al Plan de Corones sotto la neve???

Non venitemi a dire che era per l'incolumitá dei corridori.... in quanto, da quel verso potreste lavorare molto di più in modo differente!!!

Per ora, ai lettori del mio blog posso solo dirvi di consolarvi con il video da me girato e visualizzabile piú avanti su questa pagina. E poi invito tutti a vedere le foto di oggi. Non vedrete professionisti nelle foto (ero troppo deluso per scattarne), ma solo i veri Eroi della giornata."

Condivisibile al 100% e dalle foto si desume che lassù si poteva salire.


 
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Livello Tour




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  postato il 25/05/2006 alle 15:18
Che rabbia,
avete visto che giornata c'e' oggi in cima al Plan.

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/05/2006 alle 15:20
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da prof

No, Frank, non sono nè esaltato nè tampoco invasato: esco, quando va bene , un paio di volte la settimana e percorro prevalentemente salite per non annoiarmi e a dispetto della mia stazza e della forza di gravità. Faccio suppergiu' quello che fanno centinaia di altri appassionati della mia zona: ma in fondo lo sai anche tu...con tutti gli strati che ti puoi mettere addosso e che ti consente la tecnologia moderna, non c'è proprio nulla di eroico. E' vero che lo sai ?


Alberto, perchè metti in dubbio che Frank sia un praticante?
Io non lo sono, ma se dicessi d'essere contrario al taglio delle salite mi rinfaccerebbero che sono un mangiatore d'hamburger.
Tu sei un praticante, non possono dirti d'essere un poltrone, ma possono essere ugualmente in disaccordo con te.
io credo che i corridori temessero di ritrovarsi in una situazione addirittura peggiore di quella che già era in atto.
Certo è stato stucchevole e imbarazzante vedere Lombardi farsi portavoce dei corridori, visto il palese conflitto d'interesse che era in atto, sinceramente m'ha fatto un po' schifo.
Il nocciolo è: il rischio deve essere sempre calcolato.
Non si può eliminare totalmente il rischio e non si deve cercarne l'esasperazione.
Soprattutto sarebbe interessante sentire altre testimonianze, altre voci, per farsi un'opinione più precisa, più sicura.
Ciao


Con Frank ci siamo capiti, Davide. Oggi sono soltanto un praticante del fine settimana ma ho speso molti anni nelle corse e certe cose le percepisco al volo. Credimi, ieri non c'era assolutamente, dico assolutamente nulla, di essperato. Tutti, e dico tutti gli addetti ai lavori lo sanno: la differenza è che alcuni dicono la verità e altri no per mera convenienza. Per sfatare poi l'obiezione di chi attribuisce il tutto al calendario, la montagna è imprevedibile e, tanto per non andare troppo lontano, l'ann scorso ho trovato neve in luglio al bivio Pordoi/Sella

Ciao
Alberto

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 25/05/2006 alle 15:51
Originariamente inviato da Ampsey


Da Igor Tavella Blog:

"Hmmmm, su questa tappa si puó dire molto come non si può neanche dire niente. Dipende dai punti di vista. Personalmente avrei così tante cose da dire che mi farei prendere la mano e magari esagererei. In un certo senso sto dalla parte dei corridori, ho molti amici nel gruppo ... però oggi ... mamma mia, ne sono rimasto deluso.

Non voglio andare nei dettagli, non so per quale motivo abbiano protestato alla partenza. Non credo a quello che scrivono i giornalisti, lo sentirò più avanti da uno del gruppo.

Posso però immaginare come mai la prima ora di corsa sia stata effettuata ad una media molto blanda ... magari si cercava di ritardare il più possibile l'arrivo??? Visto che si conoscono i tempi televisivi e che entro le 17.00 BISOGNA arrivare a tutti i costi??? Nel caso contrario salterebbe la diretta... poi in gioco sono arrivati gli elicotteri ponte, che non potevano volare oltre una certa altitudine. La cosa comporterebbe l'inquadratura appena degli ultimi 500 metri, o nel caso del Plan de Corones visto che era con telecamere fisse solo l'ultimo km???

Domande difficili da rispondere... ma a me sembra alla fine tutta una farsa televisiva. E se veramente fosse cosí, allora gli atleti del gruppo devono VERGOGNARSI, come dovevano VERGOGNARSI gli sciatori a livello mondiale che per lo sciopero di operatori RAI non effettuarono la discesa mondiale di BORMIO 2 anni fa.

Parlo sempre in modo personale, pensando a poche semplici cose:
- Il ciclismo professionistico vive grazie alla passione del ciclismo amatoriale e dei tifosi
- Grazie a questa massa arrivano poi gli sponsor per le squadre

Quindi deduco che senza la nostra/vostra passione il Giro e le altre corse non sarebbero quello che sono ora, se mi sbaglio potete commentare quello che dico tranquillamente.

Ora i tifosi e gli appassionati li dividiamo, ci sono quelli che seguono appassionatamente ogni corsa da casa, magari non hanno la possibilità di guardare il giro in strada, ma si appassionano lo stesso. Poi abbiamo i tifosi che fanno di tutto per seguire una tappa in diretta:

- prendono vacanza dal lavoro
- arrivano il giorno prima
- dormono in tenda
- si fanno anche loro le salite del giro

e per cosa??? Tutto questo per passione, perchè si vede sicuramente meglio una tappa in TV che dal vivo, dove dopo 10 secondi sono passati. Questa però è vera passione.

Bene carissimi direttori del Giro, corridori e altri addetti al lavoro. Cosa ne dite di scusarvi con i migliaia di tifosi che oggi vi attendevano al Passo delle Erbe e su in cima al Plan de Corones sotto la neve???

Non venitemi a dire che era per l'incolumitá dei corridori.... in quanto, da quel verso potreste lavorare molto di più in modo differente!!!

Per ora, ai lettori del mio blog posso solo dirvi di consolarvi con il video da me girato e visualizzabile piú avanti su questa pagina. E poi invito tutti a vedere le foto di oggi. Non vedrete professionisti nelle foto (ero troppo deluso per scattarne), ma solo i veri Eroi della giornata."

Condivisibile al 100% e dalle foto si desume che lassù si poteva salire.



Bravissimo.

1-La De stefano come minimo dovrebbe fare le sue scuse in diretta
2-sia sul passo delle erbe che sul plan de corones(lo ripeto ancora una volta,perchè ero presente,ripeto...........ero presenteeeeeeeeeeeee e HO VISTO!!!!!!!)si poteva andare.

3-i giornalisti hanno fatto ancora una volta la loro bella figura.
Leggere oggi sulla gazzetta della vittoria di Piepoli sotto la bufera del furcia mi viene da ridere.Ridicoli!!!Bel modo di fare informazione....

 

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DAvide

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 15:57
sono molto dispiaciuto del fatto che tu eri li e non ti 6 potuto godere lo settacolo allora ti propongo di venire a scalarla di persona Davidino!!!!!!

7 luglio ci si vede a Brunico!!!! se ti va bene si può organizzare!!!!!

io salirò con un 39x26 e la sfida della mia stagione è arrivare su senza poggiare il piede a terra!!!!

 

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A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
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Livello Tour




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  postato il 25/05/2006 alle 16:28
Io alla mattina avevo visto sulla rai un corridore (mi sembra di ricordare che fosse uno della discovery) protestare per i lunghi trasferimenti e per il poco riposo. Credo che la protesta vera e propria sia dovuta a questo fatto e per "accontentarli" hanno accorciato la tappa.
Sono solo miei pensieri ma della lamentela per i lunghi trasferimenti ne hanno parlato solo 5 min e poi l'han buttata tutta in meteo anche sulla gazzetta non ne han parlato.
Lo stesso Bulbarelli ha confermato che anche per i tecnici tv e' stato un problema stare dietro agli spostamenti.
Anche secondo me hanno un po' camuffato qualcosa...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 16:31
il corridore della Discovery mi pare fosse Rubiera

 

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Livello Tour




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  postato il 25/05/2006 alle 16:43
Voi a parte la mattina in diretta, ne avete sentito parlare altrove?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 16:57
in effetti ora che mi ci fai pensare no!!!!

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 25/05/2006 alle 17:12
Vorrei fare i miei complimenti per il corsivo della settimana in home page...ha colto nel segno la questione.
Spero in un articolo di Ciclowe in home page a tutta pagina che dia voce all'indignazione dei tifosi.

quello che è successo è stato inverosimile!!

 

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  postato il 25/05/2006 alle 17:21
si le dichiarazioni di Rubiera le ho sentite anche io erano una protesta per i continui trasferimenti e la lontananza degli alberghise non sbaglio anche Lobato lo accenna sul diario, comunque ieri sentendo l'intervista di Pellizzotti all'arrivo sperava che si potesse salire sino in cima visto che si sentiva abbastanza bene e che ci sarebbero potuti essere grandi distacchi e che la classifica poteva cambiare, comunque non c'erano nemmeno problemi a scendere dopo l'arrivo di tappa visto che mezz'ora dopo non pioveva piu e che è uscito il sole e questo i metereologi lo sapevano che era una perturbazione passeggera

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/05/2006 alle 19:06
Originariamente inviato da DeLorean

Vorrei fare i miei complimenti per il corsivo della settimana in home page...ha colto nel segno la questione.
Spero in un articolo di Ciclowe in home page a tutta pagina che dia voce all'indignazione dei tifosi.

quello che è successo è stato inverosimile!!


Sì, l'ho letto anche io il corsivo e l'ho trovato molto interessante, e non posso che condividerlo.
Ma anche accettando che sia stata una cosa all'italiana l'eliminazione dell'Erbe, sul Kronenplatz penso che rimangano valide le perplessità di Frank.

 

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Davide

 
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