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Il Forum di Cicloweb

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Autore: Oggetto: Bici Sport

Livello Parigi-Nizza




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  postato il 05/03/2010 alle 19:38
Precisamente: eminentissimum reverendissimum cardinalem
che non è altro che la formula che precede il nome del cardinale che viene eletto Papa quando ne viene annunciata l'elezione.
Insomma "habemus papam, eminentissimum reverendissimum cardinalem ......."
In latino ero il solito mezzo somaro, ma non dovrei aver sbagliato.

Ebbene si, in quel forum tra una ricetta ed una canzone ci siamo anche divertiti un sacco.

 
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Livello Tour




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  postato il 06/03/2010 alle 17:07
Nel servizio su Cunego, si parla di problemi personali? Quali sono?
 
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Livello Giro del Lazio




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  postato il 07/03/2010 alle 22:13
Originariamente inviato da danilodiluca87

Originariamente inviato da luke

Secondo voi fu più scandalosa la sconfitta di Lisbona (ct Ballerini), con Lanfranchi che va a riprendere Simoni e Bartoli che non vuole tirare la volata a Bettini.................


.....e il raccomandato numero uno che rincorre a Di Luca....

qualcuno vuole vendermi questi numeri se in buone condizioni....

- dicembre 2000
- novembre 2001
- gennaio 2002
- ottobre 2002
- maggio 2005
- giugno 2005
- maggio 2007
- speciale del Giro del 2007
- luglio 2007
- giugno 2009 e speciale Giro del 2009


posso venderti novembre 2001, ottobre 2002, maggio 2005, giugno 2005, maggio 2007 e giugno 2009

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 08/03/2010 alle 09:05
No tex, non mi sono spiegata, scusa.
Volevo dire che nel contesto di quei forum ( che ben conosciamo), quando alle tue considerazioni rispondevano altri che magari neanche le capivano, quel modo di chiamare la manager risultava comico,anche se scritto bene sapeva quasi di latino alla Azzeccagarbugli. ma era il contesto a determinare questo , non certo la correttezza di quanto scrivevi.
Sì, ci siamo anche divertiti in quei forum strani.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/03/2010 alle 21:51
Originariamente inviato da schwoch83

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Secondo voi fu più scandalosa la sconfitta di Lisbona (ct Ballerini), con Lanfranchi che va a riprendere Simoni e Bartoli che non vuole tirare la volata a Bettini.................


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ma in che condizioni stanno e poi how much caro amicoo rebellin....mi raccomando continua a tifareeee

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Giro del Lazio




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  postato il 10/03/2010 alle 22:22
Originariamente inviato da danilodiluca87

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Secondo voi fu più scandalosa la sconfitta di Lisbona (ct Ballerini), con Lanfranchi che va a riprendere Simoni e Bartoli che non vuole tirare la volata a Bettini.................


.....e il raccomandato numero uno che rincorre a Di Luca....

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ti ho risposto in pvt

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 28/03/2010 alle 16:19
Ho preso ieri BS di aprile. Ho dato una rapida occhiata, per approfondimenti eventualmente rimando alla prossima settimana, ma stavolta mi ha fregato la rubrica 'Lettere al direttore', che di solito salto a piè pari. A pagina 18, un lettore scrive ed esprime la sua indignazione per il modo in cui i media, parlando di Razzoli vincitore di una medaglia olimpica a Vancouver, hanno citato i grandi emiliani nella storia, evitando Pantani. Leggendo cosa ha risposto il direttore, mi son girati da matti...... riporto lettera e risposta.

'Perchè hanno dimenticato Pantani?'

Caro direttore, il 28 febbraio alle Olimpiadi il grande Razzoli vince la medaglia d'oro nello slalom speciale, ottimovisto come siamo andati noi italiani, però mi sono indignato ascoltando i telegiornali che parlando dell'evento citano i più grandi emiliani nella storia: Razzoli, Tomba, Sacchi. Io mi ricordo del più grande di questi grandi, Pantani loro se lo sono scordato vergogna.
S. Carrara

Risposta del direttore:

Caro Carrara, non ne farei un dramma. In quel momento i telecronisti hanno citato i nomi che gli venivano in mente: non era una rassegna storica dei grandi campioni dell' Emilia. Tra i quali il ciclismo annovera non solo Pantani, ma anche Ercole Baldini, campione del mondo e primatista dell'Ora, olimpionico su strada e maglia rosa del Giro, ma anche Pambianco, vincitore del Giro e Adorni, ugualmente vincitore di un grande Giro nel 1965.'

Alcune osservazioni:
a) il titolo della lettera e pure il testo son generosi verso BS, che si è pure dimenticato di Pantani (vero, sig. Neri?), ma la risposta del direttore dà fastidio perchè cita corridori che sono stati senz'altro campioni, ma non fuoriclasse come è stato Marco. Altrimenti ci spiegasse come mai si parla tanto di Pantani, mentre degli altri citati non se ne parla più.... di certo non dipende dal tempo trascorso...
b) quello che il direttore evita è ciò che veramente mi dà noia: tale dimenticanza si verifica nel mese di febbraio, il mese dell'anniversario della morte del Panta... questo è veramente il nocciolo;
c) al direttore, che pure mi pare sia un corregionale di tutti i corridori citati, sfugge la più ghiotta possibilità per uscirne facilmente: Pantani non era emiliano ma romagnolo, la differenza pare sottile ma invece c'è e basta provare a dare del romagnolo ad un piacentino o ad un parmense (che sono emiliani) o dare dell'emiliano ad un cesenate per capire, dalla loro reazione, che è così. Inoltre anche Adorni, se vogliamo, ha vinto un mondiale.

Dalla risposta io percepisco che sentir fare il nome di Pantani dà fastidio anche al direttore stesso, spero di sbagliarmi, ma mi girano egualmente...... a quando la pensione?

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 29/03/2010 alle 00:25
Originariamente inviato da luke

...... a quando la pensione?


Non vorrei si cadesse dalla padella alla brace.

 

[Modificato il 29/03/2010 alle 00:51 by Donchisciotte]

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Livello Marco Pantani
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  postato il 30/03/2010 alle 02:43
Giornata avvelenata, mollata la sezione dove non funzionava internet,passata la serata a incavolarsi con i risultati elettorali e a leggere Bicisport e a incavolarsi pure là.
E siccome uno si deve pure sfogare cominciamo da Bicisport.
1) Caro Luca, la lettera che, invece, mi ha colpito… sono due, una è quella su Armstrong e Pantani. Un lettore che si è infuriato per la dichiarazione di Lance che Pantani era stato trattato benissimo dalla stampa e ha scritto. Il primo che doveva far rilevare la caz… detta da Armstrong era, ovviamente, l’inviato in Australia che l’ha raccolta. Non dico direttamente a Armstrong ( chissà come è stata fatta l’intervista, forse una conferenza stampa, non lo so) ma, scrivendo l’articolo, il giovane Neri doveva aggiungere: in questo mi pare che Armstrong sbagli essendo stato Pantani oggetto non di una campagna stampa favorevole.
Il babbo risponde: e che dobbiamo farci? Armstrong è così, aggressivo. Va bene, allora facciamogli dire qualsiasi scemenza e ce la teniamo. E’ aggressivo, punto.
L’altra è quella sulle ragioni del successo di BS che, secondo Sergio Neri, risiedono nei racconti di sport e di vita che sanno fare i giornalisti di BS mettendo in gioco la loro emotività, almeno, dice, i più bravi di loro. D’accordo, se mi dice anche chi sono i bravi e se mi dice se il racconto dell’Eroica è degno di BS.
2) Neri senior sa come si risponde ai lettori che contestano qualcosa. C’è un lettore che contesta le pagelle di fine anno per quanto riguarda la U.C. Trevigiani e il direttore fa rispondere il giornalista che le ha fatte ( Vicennati). Mi chiedo: avendo ricevuto più di una lettera che contestava altri articoli ( per esempio quella di tex sulle interviste a Nocentini sul treno e a Contador in albergo), perché non far rispondere il giornalista che le aveva fatte? Fargli dire se stava veramente sul treno e in albergo a parlare direttamente con Contador?
3) Ma il capolavoro assoluto è l’articolo sull’ Eroica. E’ qualcosa che fa veramente capire in che paese viviamo e perché, almeno io, sia schiacciata da questa iattura di vivere in un paese come questo.
Non voglio nemmeno fare il paragone con articoli che potrebbe scrivere un giornalista bravo, no, lo paragono a un post sull’eroica del 2009 di claudiodance ( uno con cui certo non mi si può dire che andiamo d’accordo), che non fa il giornalista, ma sa scrivere bene , sa di ciclismo e sa cogliere gli aspetti importanti di una corsa. Ecco, uno legge il suo post http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=8412
E poi va a leggere l’articolo di Luca Neri sull’Eroica. E si inc… col mondo.
Si inizia con l’Arcadia di cartapesta , Junior pensa di visitare un antico borgo di pastori degli anni cinquanta che vedono tante macchine e fanno :Ohhhhh!!!!!Poi, naturalmente,è lì, in mezzo ai pastori a riportare il loro dialogo improbabile ( “ Ma come non lo sai? Sta per passare la corsa”, ovviamente il pastore degli anni cinquanta può non sapere che passa una corsa vicino al casolare).
Si indugia sui pastori che “ allungano il collo verso l’orizzonte” e , ovvio, non mangiano come gli altri ma, da poveri pastori, un “ tozzo di pane gli riempie la bocca” ( ma pure la soppressa e fette di morbido formaggio, junior è sempre attentissimo al cibo). Dopo l’Arcadia di cartapesta che occupa una pagina,si passa a una cronaca spicciola della corsa,a interviste in cui i ciclisti parlano sempre in modo assurdo, un po’ da bambini.
Il senso della corsa, che a claudiodance non era sfuggito, lui non l’ha proprio nemmeno intravisto.

Concludo con Ennio Flaiano, uno dei pochi italiani che aveva capito il suo paese. “ Troppi incapaci che debbono affermarsi e ci riescono, senza altre attitudini che una dura e opaca volontà. Il talento, per costoro, è l’ultimo dei problemi, feroci nella vittoria…”


 

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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 30/03/2010 alle 11:12
Dopo aver straperso anche io le elezioni mi tocca trovarmi perfettamente d'accordo con Donchisciotte, leggendo un suo commento a un brano di un articolo che NON HO LETTO per intero? Giornata storica...(anche se NON LEGGENDO bici sport un dubbio mi viene: ma davvero quel tipo ha scrtto quelle cose allucinanti ci stai prendendo in giro?)
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2010 alle 11:16
Concordo con Donchi su Luca Neri. Pessimo ed irritante!

Leggo BS da quasi 20 anni e non potrei farne a meno.
In questi anni ho "monitorato" tutte le riviste di ciclismo uscite in edicola e, nonostante tutti i difetti della corazzata di Neri, resta la migliore.

Cycling pro ultimamente è molto interessante e più spregiudicata ma dal punti di vista prezzo/quantità è veramente pessimo. Costasse la metà.....

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 30/03/2010 alle 13:36
Capita, di essere d'accordo con me, qualche volta, Fanta1959. Le frasi virgolettate sono così come scritte.
Il problema di Neri junior è che fa un lavoro che non sa fare, semplicemente.
Per cui lavora con i luoghi comuni. Se va a fare un servizio sull'Eroica, strade bianche, campagne toscane, ci schiaffa dentro Girardengo ( il primo nome che gli viene in mente), la polvere e i pastori. E i pastori sono quelli del luogo comune,del tasto d'organo che suoni e esce la solita nota, non quelli del XXI secolo in una regiona ricca ( E ROSSA!!!) d'Italia.
Il, problema è che non ha la minima idea di come si scriva un articolo, non ha la minima idea dei piani narrativi.
Nel dialogo , che ovviamente riporta come se vi avesse assistito, tra i due pastori, il vecchio ( altro luogo comune) non sa che succede nel paesaggio immobile, il giovane, col tozzo di pane e formaggio in bocca, all'improvviso parla come Lucia nell'Addio ai monti dei Promessi sposi: "Questa è una gara importante, suggestiva e di grande fascino perché rievoca le corse del ciclismo di una volta".
Ma scherziamo? Parla così la gente in un colloquio di amici? Non dico un colloquio di pastori dello stereotipo.
Poi, finita l'Arcadia di cartapesta, basta, è una corsa come le altre, banalità, cronaca spicciola e intervistine a ciclisti- bambini che parlano tutti uguali, da Andy a Ginanni ( occasione sprecata la sua intervista di saperne qualcosa davvero), a chiunque, tutti uguali, tutti bambini inutilmente cresciuti.
Il problema è questo, se fai un giornale di racconti devi avere chi li sa scrivere, chi va a una corsa e ne coglie l'essenza, perché il ciclismo non è un destino lavorativo ma una passione che c'è o non c'è, come la scrittura è un dono da affinare con l'impegno, lo studio, l'attenzione a quello che si scrive.
Mi pare che proprio Fanta1959 chiedeva tempo fa: che leggono i giornalisti?
Che leggono per non conoscere il senso di una narrazione, dei giochi linguistici, dei piani narrativi?
E non è un un problema ozioso, anche a non farsi troppe domande letterarie si rimane basiti di fronte a un articolo simile, che non aggiunge niente, proprio per come è scritto, a quello che uno già sa della corsa. Anzi dà un'idea dei ciclisti e del ciclismo stereotipata e respingente.
Se poi si leggono le intervsite in cui si fa dire tutto senza replica alcuna ( da Saronni che voleva l'ostracismo di Basso a Armstrong che parla del Panta come di uno con la stampa sempre favorevole) o fa anche dieci pagine ( Gli Incontri di terribile memoria) di luoghi comuni assortiti, ci si fa il quadro completo.
Avendo letto BS davanti alla televisione, in attesa di una buona notizia dal Lazio che non è arrivata, mi si è amplificato un rancore sconfinato verso questo paese di papi presidenti, Papi e papi con figli in carriera.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2010 alle 16:20
Originariamente inviato da luke
A pagina 18, un lettore scrive ed esprime la sua indignazione per il modo in cui i media, parlando di Razzoli vincitore di una medaglia olimpica a Vancouver, hanno citato i grandi emiliani nella storia, evitando Pantani. Leggendo cosa ha risposto il direttore, mi son girati da matti...... riporto lettera e risposta.

'Perchè hanno dimenticato Pantani?'

Caro direttore, il 28 febbraio alle Olimpiadi il grande Razzoli vince la medaglia d'oro nello slalom speciale, ottimovisto come siamo andati noi italiani, però mi sono indignato ascoltando i telegiornali che parlando dell'evento citano i più grandi emiliani nella storia: Razzoli, Tomba, Sacchi. Io mi ricordo del più grande di questi grandi, Pantani loro se lo sono scordato vergogna.
S. Carrara

Risposta del direttore:

Caro Carrara, non ne farei un dramma. In quel momento i telecronisti hanno citato i nomi che gli venivano in mente: non era una rassegna storica dei grandi campioni dell' Emilia. Tra i quali il ciclismo annovera non solo Pantani, ma anche Ercole Baldini, campione del mondo e primatista dell'Ora, olimpionico su strada e maglia rosa del Giro, ma anche Pambianco, vincitore del Giro e Adorni, ugualmente vincitore di un grande Giro nel 1965.'



Luke, di cosa ti sorprendi? Ho acquistato BS dal novembre 1991 al settembre 2009, e in quel lasso temporale ho letto decine e decine di lettere che in qualche modo mettevano sotto accusa il rapporto tra sistema dell'informazione e ciclismo (a proposito: i problemi attuali vengono da molto lontano).
Ebbene, non ricordo una volta che Neri abbia detto "Sì, Sig. X, lei ha ragione, la Rai ha fatto un servizio insufficiente, il giornale y non ha dato lo spazio necessario, etc. etc. etc. Sempre risposte evasive e di volta in volta grandi salamelecchi ai direttori che si avvincendavano alla testa della TGS oggi Raisport.
E' anche questo un motivo per cui non leggo più BS. Perchè quando la rivista principe del movimento è talmente appiattita su posizione mai scomode, sempre equilibrate, mai sorprendenti, sempre attente a non pestare i piedi, beh, è ora di cambiare. Anche se vi sono ottimi giornalisti come Lo Schiavo o Vicennati che fanno ottimi servizi.

Ma del resto, per rimanere nella carta stampata, ogni testata ha ottimi giornalisti, ma un pò per i costi, un pò per il tempo per leggere che non è infinito, alla fine uno compra sempre un giornale. E la scelta dipende più che da singole firme, dalla linea politica in generale. Quella di BS è molto lontana dal mio modo di intendere il ciclismo di oggi.
E' la linea di chi continua ad ascoltare l'orchestra mentre la nave affonda, sperando che rimanendo con lo smoking in sala da ballo dia un accesso prioritario alle scialuppe di salvataggio.

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 30/03/2010 alle 16:43
Parlando di giornalisti, ma Giulio Porcai che fine ha fatto?
A me non dispiaceva..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/03/2010 alle 23:18
scrive , bene, su cycling pro

ciao

mesty

ps: grandissimo luca neri, un mito. donchi, mi ha convnto sto mese bs non lo compro.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/03/2010 alle 01:07
la parte davvero insopportabile degli articoli di neri junior sono i virgolettati palesemente romanzati e inverosimili, che spesso sono lunghissimi fino a diventare dei veri e propri monologhi, ma dei monologhi dove l'intervistato parla come nessuna persona umana realmente parla, nemmeno in quella forma di trasposizione del reale che è comunque il giornalismo.
una cosa del genere può andare bene in un romanzo o in un racconto, non in un articolo su una corsa o peggio ancora in un'intervista. e non mi piacerebbe nemmeno se l'autore fosse bravo a scrivere, figuriamoci in questo caso.

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
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  postato il 31/03/2010 alle 09:48
Non era mia intenzione, Mesty. Né indurre a prendere BS ( come pensa fanta 1959)né indurre a non comprarlo.
Su BS ci sono anche ottimi articoli sulla Sanremo ( alcuni), sulla condizione di Schleck, Contador e Armstrong in vista del Tour ( non firmati), un malinconico Bruseghin ecc.
Fino a che ci saranno questi articoli da leggere io lo comprerò.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/03/2010 alle 14:07
vabbè dai donchi, ci sono le vacanze pasquali, sabato e domenica pare piova da me, non posso uscire in bici, tempo c'è e quindi magaro butto via 5 euri e lo prendo, tanto CP arriva sempre in ritardo.
magari no, non lo prendo perchè è ora che si sveglino e camnino qualcosa.
diciamo basta alle rendite di posizione.

ciao

mesty

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 31/03/2010 alle 20:42
Originariamente inviato da Donchisciotte

Giornata avvelenata, mollata la sezione dove non funzionava internet,passata la serata a incavolarsi con i risultati elettorali e a leggere Bicisport e a incavolarsi pure là.
E siccome uno si deve pure sfogare cominciamo da Bicisport.
1) Caro Luca, la lettera che, invece, mi ha colpito… sono due, una è quella su Armstrong e Pantani.


Chiedo scusa per il ritardo. Hai ragione, ma BS l'ho subito sfogliato ed il titolo 'Perchè hanno dimenticato Pantani' mi ha colpito più di quello riguardante Pantani ed Armstrong, ma sono d'accordissimo con te: non serve a nulla dire 'è fatto così', tutti siamo fatti 'così' ma ciò non significa che vada bene.....

@ Per Frank Vdb: in fondo hai ragione, ma ho la forza di stupirmi quando ripenso a come Marco sia stato difeso, in tempi non sospetti, proprio da BS e da Neri. Per questo, forse, interpreto questa presa di distanza quasi come un 'se potessi tornare indietro...' e forse sbaglio, ma mi girano. Poi ha anche ragione Donki, rischiamo di passare dalla padella alla brace, ma quello non lo auguro soprattutto per il futuro di BS.

Ciao, mitici.

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 24/04/2010 alle 09:06
Credo che Pantani sia scomodo e ancora più scomodo sia questo nostro continuo ricordarlo. Credo che lo trovino scomodo perché tutti hanno la percezione che la verità non sia stata scritta tutta e il continuo chiederla, invocarla, pretenderla mette i giornali (tutti, ma soprattutto quelli che Pantani lo hanno sempre cavalcato) nella scomoda posizione di doverla cercare. Ma come la cerchi se non sai da che parte prenderla?
Ecco quel che vorrebbero: che Pantani riposasse in silenzio nel suo sepolcro, poterlo ricordare di tanto in tanto affrescando le sue imprese e aggrappandosi alla retorica che solitamente viaggia parallela alla morte.
Bicisport non fa eccezione, ma siccome è la rivista che ebbe il coraggio di fare il dossier su Madonna di Campiglio e pensava con questo di aver chiuso il discorso, ora si trova in forte imbarazzo di fronte ai continui richiami perché si faccia di più. Se poi siano in grado di farlo oppure non sappiano che pesci pigliare è una cosa che non so valutare. Certo, essendo un giornale che nella sua storia è andato raramente oltre agli slogan, c'è da chiedersi se non abbia mai approfondito i temi con inchieste vere se perché non gli conviene farlo o perché non ce la fanno o perché pensano che i lettori non sappiano cosa farsene.
Pantani è un ricordo che può essere comodo, se se ne sta confinato sotto una pietra bianca a lasciarsi ricordare quando serve, oppure può essere molto scomodo se chiede giustizia. Quindi credo che in quella risposta al lettore ci fosse semplicemente la voglia di ricacciarlo sotto la pietra del sepolcro o comunque di renderlo uno dei tanti perché il suo ricordo non diventi ancor più ingombrante. Mentre io mi sarei aspettato già da tanti anni che qualcuno andasse là a dargli una spallata a quella pietra per permettere al Panta e alla sua dignità di risorgere come merita.

 

[Modificato il 24/04/2010 alle 09:09 by grilloparlante]


 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 24/04/2010 alle 10:25
A un certo punto, finalmente, decidemmo, nel vecchio forum del Panta, ( poco prima della morte) di lasciar perdere le parole della Ronchi ( no, zitti, lo danneggiate, non si risponde alla grandine che gli sta piovendo addosso, ci penso io, ma si sta zitti e si lavora in silenzio, ), all'inizio molto timidamente, cercando di fare poco rumore ,poi sempre più duramente.
Cominciammo a scrivere a giornalisti e giornali ( prima individualmente poi come forum), intanto Marco era morto, spesso non ci rispondebva nessuno ma quando lo facevano ( a parte alcune eccellenti eccezioni), la risposta era spesso quella: lasciatelo riposare in pace.
Una risposta che mi faceva girare le scatole come poche: ma non si poteva lasciarlo vivere in pace?
Adesso che era morto, con centomila interrogativi irrisolti da Campiglio a Rimini, con quell'urlo con cui ha continuato a chiedere verità strozzato in gola, adesso, lo si doveva lasciare in pace?
No, adesso si voleva la verità che non ce lo avrebbe restituito, ovvio, ma che è un segno di civiltà chiedere sempre, senza contare che senza verità , si dice, i morti che si lasciano dietro troppe cose non risolte, non trovano pace e nemmeno i vivi la trovano.
Io sono certa che prima o poi almeno una parte della verità, su Campiglio o su Rimini, sulla persecuzione o sulla sua depressione, verrà fuori,sono certa che ci sorprenderà e che verrà fuori perché, comunque, tra mille errori, persone sbagliate incontrate per via ecc.,l'ostinazione di Tonina Pantani a cercarla non è venuta meno.
Allora, forse, qualche giornale rimpiangerà di non averla cercata.
BS, è vero, fu coraggioso con quella bella, precisa inchiesta su Campiglio, doveva andare avanti, secondo me i giornalisti per farlo li aveva, anche motivati a farlo, è mancato il coraggio e la volontà di Neri.
Brunel l'ha fatto e ha scoperto alcune cose, io spero ,anzi sono certa che quelle sono solo una parte molto parziale della verità, che quelle controinchieste di Brunel abbiano aperto interrogativi ulteriori ma non li hanno chiui, ma prima o poi questo accadrà, è nell'urgenza delle cose che questo accada.
Allora i giornali come BS che potevano percorrere una loro strada di inchiesta o quei giornali e giornalisti che si sono fermati al ritornello di un doping parossistico di Pantani smentito da tutto ( per esempio l'autopsia) si troveranno a contemplare un loro fallimento, un'occasione importante perduta, un delitto per chi ha spirito giornalistico.
Perché la gente, comunque, Marco lo ricorda ( lo dimostrano anche i sondaggi in cui vince sempre) e lo ama e non ha smesso di sperare che, finalmente, Marco possa essere ricordato in pace, con l'animo sereno di chi può dire: I ragazzi che credevano in te, hanno scavato e trovato, Capitano!
Di questo ho una certezza morale, la pavidità di certi giornali e i pregiudizi ottusi di certi giornalisti ne usciranno, nella coscienza di chi ha amato e ama Marco, umiliati.

 

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Marco Pantani
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  postato il 24/04/2010 alle 13:10
Prima di uscire, spicciando casa ripensavo a questo post di grilloparlante. Se è scomodo questo nostro chiedere continuamente la verità, beh... è un buon motivo per continuare a farlo, dando così una mano, anche solo morale, a chi la verità la cerca, per esempio la madre di Marco.
E mi è venuto in mente l'introduzione del libro " Era mio figlio", così me la sono riletta , facile trovarla, il libro è, insieme a molti libri ancora da leggere e altri già letti, permanentemente in quelli sulla scrivania di casa mia, senza la fatica di doverli trovare nella libreria) è un rimpianto per quello che si poteva fare e non si fece, nella speranza che il futuro porti qualcosa.
Grande è la confusione sotto il cielo, dunque tutto è stupendo.Mao Tse Tung .

E, intanto, che la giornata sia serena per tutti, soprattutto per chi oggi ha l'animo pesante e tenta di resistere all'amarezza e a provare di nuovo a gettare la bandana prima di affrontare la salita.


P.S. Non potendo modificare il post precedente, specifico che parlando di persone sbagliate incontrate per via da Tonina , non mi riferisco a persone che, qualche tempo fa, hanno pensato che mi riferissi a loro.

 

[Modificato il 24/04/2010 alle 13:39 by Donchisciotte]

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Livello Marco Pantani
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  postato il 26/04/2010 alle 11:53
Proprio perché la vittoria di Vinokourov mi ha, ieri pomeriggio, riconciliato con il senso del ciclismo che a me piace, la spettacolarità, il coraggio, la vittoria dopo la caduta e l'espiazione, insomma proprio una bella giornata di ciclismo, salutare per uno sport martoriato come questo, ecco sono proprio molto curiosa di leggere Bicisport di maggio che parlerà delle classiche.
Perché la Liegi di ieri è quel classico momento giornalistico che o si trova l'estro per scrivere un grande articolo o si toppa clamorosamente non individuando la grazia ricevuta, soprattutto per un mesile di approfondimento, certo.
Non so da chi sia stata seguita ieri la corsa, spero da un grande narratore perché solo così si può cogliere davvero l'evento. Come diceva un vecchio film, quando il gioco si fa duro, devono giocare i duri.
Sabato c'era minà da Fazio che ricordava di quando faceva il cronista di boxe e il suo direttore gli diceva che se, nel suo pezzo, avesse riportato solo la cronaca dell'incontro, sarebbe stato un pezzo inutile, l'incontro l'avevavo già visto tutti, lui doveva far capire quello che non si era visto, l'intorno, guardare attraverso l'evento e narrarlo.
Esattamente quello che mi aspetto da Bicisport se non sbaglia cavallo.

 

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  postato il 29/04/2010 alle 15:23
Mi appresto a comprare il Bs piu bello dell'anno, quello di maggio con le classiche. Sperando che in edicola ci sia gia, ho dato un'occhiata sul sito..e cosa ti leggo riguardo l'editoriale? Argomento? L odedico a mestatore:

La Coverciano è urgente
Editoriale. Occorre rifondare la categoria dei tecnici ed affidare a loro il futuro del ciclismo sano


 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 29/04/2010 alle 15:35
Sì, anch'io quando ho letto sul sito il titolo dell'editoriale una risatina me la sono fatta, pensando, però, all'occhio del ciclope.
Però, devo dire, che io aspetto l'articolo su Vinokourov sin da domenica e, visto che sul forum di Pantani Vicennati ha detto che ha seguito la Liegi scrivendo poi l'articolo e ha espresso, nel forum, opinioni molto diverse, per esempio, da quelle del Furioso Eugenio,più complesse e sofferte, beh... sorriderò con l'editoriale ma sono sicura che leggerò un bell'articolo su Vino.
E poi mi interessa anche il pezzo sul Processo alla tappa di tanti anni fa. Noi vecchietti...

 

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  postato il 29/04/2010 alle 15:56
Brutta notizia che mi dai..Se Vicennati ha seguito le ardenne, vuol dire che mi devo sorbire il racconto di Fiandre e Roubaix di Neri Jr???
 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 29/04/2010 alle 16:45
Temo, caro leo. Non si può avere tutto nella vita, siamo nati per soffrire, dicono.
Comunque, se non si può avere tutto, preferisco giocarmi Vicennati su Vinokourov visto che è un ciclista che mi piace parecchio e che la sua vittoria è degna di un grande racconto. Cancellara aspetterà...

 

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  postato il 05/05/2010 alle 09:26
Ieri sera ho comprato BS ma ho fatto in tempo a leggere pochissimo.
Ho letto l’articolo su Vinokourov perché l’aspettavo: assolutamente splendido, ma ci tornerò.
E poi ho letto le lettere al direttore, fra tante voci festanti ( W Bicisport, scrivono) di lettori entusiasti e frequenti richiami del babbo ad articoli del figliolo, mi ha colpito una lettera.
Un lettore che, avendo letto che Caruso si vuole pagare personalmente il passaporto biologico che la sua squadra non ha i soldi per pagargli, si offre di dare un contributo sostanzioso.
Ma stiamo uscendo tutti di testa? Il senso delle priorità è sparito? Ha idea questo innominato lettore ( il direttore non mette il nome, entusiasta dell’idea, per discrezione ma lo darà a Caruso) di quante cose mooooolto più urgenti può fare un uomo di buona volontà per migliorare la vita di qualche povero cristo con il proprio, anche piccolo, contributo economico?
Ha idea di quanti bambini aspettano qualcuno che li adotti a distanza per poter mangiare, studiare, bere acqua pulita insieme al proprio villaggio?
Chissenefrega del passaporto biologico di Caruso, non ce l’avrà, pazienza, o se lo paghi lui se ha queste urgenze, ma, per piacere, l’adozione a distanza di un ciclista per fargli fare il passaporto biologico, vediamo di metterci una pietosa pietra sopra.
E, magari, recuperiamo il senso del reale e delle priorità.

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 05/05/2010 alle 09:31
Anche io l'ho comprato ieri sera ma ho letto pochissimo..
La lettera sul passaporto biologico di caruso non mi ha sconvolto..ho anche pensato possa essere un imprenditore che mette il suo nome sulla maglietta in cambio dell'aiuto economico..sai quanti ce ne sono ciclisti "adottati" in questo senso?

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 05/05/2010 alle 10:07
Originariamente inviato da Donchisciotte

Ieri sera ho comprato BS ma ho fatto in tempo a leggere pochissimo.
Ho letto l’articolo su Vinokourov perché l’aspettavo: assolutamente splendido, ma ci tornerò.
E poi ho letto le lettere al direttore, fra tante voci festanti ( W Bicisport, scrivono) di lettori entusiasti e frequenti richiami del babbo ad articoli del figliolo, mi ha colpito una lettera.
Un lettore che, avendo letto che Caruso si vuole pagare personalmente il passaporto biologico che la sua squadra non ha i soldi per pagargli, si offre di dare un contributo sostanzioso.
Ma stiamo uscendo tutti di testa? Il senso delle priorità è sparito? Ha idea questo innominato lettore ( il direttore non mette il nome, entusiasta dell’idea, per discrezione ma lo darà a Caruso) di quante cose mooooolto più urgenti può fare un uomo di buona volontà per migliorare la vita di qualche povero cristo con il proprio, anche piccolo, contributo economico?
Ha idea di quanti bambini aspettano qualcuno che li adotti a distanza per poter mangiare, studiare, bere acqua pulita insieme al proprio villaggio?
Chissenefrega del passaporto biologico di Caruso, non ce l’avrà, pazienza, o se lo paghi lui se ha queste urgenze, ma, per piacere, l’adozione a distanza di un ciclista per fargli fare il passaporto biologico, vediamo di metterci una pietosa pietra sopra.
E, magari, recuperiamo il senso del reale e delle priorità.


Stra-stra-straquoto!!!!!!!!!
Anche io ho letto poco e ci ritornerò appena potrò approfondire, ma mi sono cuccato in parte la rubrica della posta, l'editoriale sull'ormai mitica Coverciano dei tecnici e l'articolo di Neri sr. dal titolo 'Quell' Evans è un duro. Fate molta attenzione': devo dire che mi sto facendo prendere dallo sconforto, tra un Neri e l'altro viene davvero voglia di lasciare BS in edicola. Peccato per Vicennati, mi chiedo come faccia a resistere....

 

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Ovunque. (nino58)

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Livello Marco Pantani
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  postato il 06/05/2010 alle 10:45
Questo è un post buono. Non polemico, non mi frega di vedere gli articoli brutti (che ci sono) o dire le solite cose che dico su BS.
Perché ieri , leggendo qualche articolo di BS di maggio, ho avuto un moto di riconciliazione col ciclismo.
In particolare due articoli, uno su Vinokourov e la Liegi che è di Vicennati e l’altro, breve, una paginetta, non firmato, un gioiello un po’ nascosto, ma, visto che sta nella parte dedicata alle corse delle Ardenne e per uno stile che è inconfondibile, credo sia di Vicennati pure quello, su Valverde.
Quello su Vino è lungo, nervoso, riprende un po’ quello stile alla Simenon che il miglior Vicennati ha , lasciarsi attraversare dai fatti,i ricordi, i pensieri perché solo così, passando dalla Liegi, al bambino con la maglia dell’Astana che vuole vedere Vino appena cacciato dal Tour, alla squalifica, alla durissima conferenza stampa, si capisce il senso di quella giornata.
Però alla fine, al diavolo Simenon,i dubbi, le diffidenze, parte sgasando verso qualcosa che era da tempo che non si provava. La gioia selvaggia del ciclismo, la voglia di tornare a essere il bambino con la maglia larga, perché può darsi che un giorno possano cambiare gli ordini d’arrivo ma le emozioni rimangono, quando si dovrà soffrire si soffrirà, intanto si è appena assistito alla Liegi più bella degli ultimi anni. Chi vuole emozionarsi lo faccia.
Chi sa dare emozioni belle, profonde, che corra, che scriva, che suoni ecc.,chi sa alimentare il passaggio dall’emozione al sentimento, è un giusto, il sale della terra. Il momento perfetto di un grande ciclista che sa emozionare raccontato nella sua impresa da un grande narratore. Il senso del ciclismo. Il sale della terra.
L’altro articolo è su Valverde..Sì, si parla di prossima squalifica, si dice che forse non l’ha raccontata giusta, ma si chiede anche a Valverde come faccia, da anni, a portarsi questo peso addosso e continuare a vincere, dopo tanto tempo leggo un articolo in cui il giornalista si rapporta non al mostro ma all’uomo, non Valvepiti ma Alejandro, uno che, comunque la si pensi, sta pagando più dei 165 di cui non si saprà mai neanche il nome, Alejandro e quell’immagine lontana di quel ragazzino con le gambe secche che vinceva a nove anni la prima corsa nella Murcia. El Imbatido.
E Valverde risponde, non molla ,anche dopo la squalifica tornerà, lo sguardo triste ma il piacere del riconoscimento umano , del giornalista che vede il peccato ma non identifica l’uomo con il suo peccato. Riconosce l’orgoglio, l’immensa forza mentale di Valverde che continua a correre e vincere con quella spada di Damocle sulla testa.
Perché alla fine, si parla di ragazzi che faticano, che scavano dentro se stessi e non solo nelle farmacie, NON SI STA PARLANDO DI BERLUSCONI E CRAXI, questi ci mettono la faccia, il corpo,sono gli unici a pagare e a sputtanarsi. E a faticare.
E io credo che l’onestà del giornalista non sia ricordarci ogni secondo che può darsi che fra qualche mese cambi l’ordine d’arrivo, penso che sia soprattutto quella di conservare amore e passione per il ciclismo e per quello che racconta, facendo sentire al lettore che il giornalista, per quanto ammaccato da questa deriva del ciclismo, è il primo ad emozionarsi ancora sia pure faticando ( amarti mi affatica…), a provare la gioia selvaggia del ciclismo, che non vende, smaliziato, emozioni che non prova lui per primo al lettore che deve comprare il giornale.
Non chiude gli occhi sulla realtà ma trova ancora un senso a raccontarla.Questa è l’onestà intellettuale del giornalista di ciclismo oggi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/05/2010 alle 17:04
Originariamente inviato da Donchisciotte

E io credo che l’onestà del giornalista non sia ricordarci ogni secondo che può darsi che fra qualche mese cambi l’ordine d’arrivo, penso che sia soprattutto quella di conservare amore e passione per il ciclismo e per quello che racconta, facendo sentire al lettore che il giornalista, per quanto ammaccato da questa deriva del ciclismo, è il primo ad emozionarsi ancora sia pure faticando ( amarti mi affatica…), a provare la gioia selvaggia del ciclismo, che non vende, smaliziato, emozioni che non prova lui per primo al lettore che deve comprare il giornale.
Non chiude gli occhi sulla realtà ma trova ancora un senso a raccontarla.Questa è l’onestà intellettuale del giornalista di ciclismo oggi.


Quoto in pieno quest'ultima riflessione.
Su Valverde, direi che non è Craxi e non merita monetine fuori dal Rapahel, è un uomo che sotto mille pressioni continua ad avere la testa di correre tra i primi, tuttavia mi piacerebbe che qualcuno scrivesse cosa ne pensa della vicenda sportiva di Valverde gente come Basso, Ullrich, Scarponi, Caruso... chi come me o tanti di noi ha provato la gioia selvaggia del ciclismo, chi si emoziona ancora benchè ammaccato, a questo ci pensa.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 07/06/2010 alle 23:58
Segnalo su Bicisport di giugno, un articolo davvero bellissimo su Fignon a una festa durante il Giro d'Italia.
Ci vuole molta sensibilità, molta intelligenza e molta vita vissuta per raccontare Fignon in questo momento, trovando i toni giusti per parlare di lui, del modo di rapportarsi a lui, dosando il detto e il non detto, la discrezione e il coraggio.
E Fignon ha parole terribili e vere sulla sua situazione.
Veramente un bell'articolo e chi ha avuto persone molto care nella situazione di Fignon sa apprezzarlo ancora di più.
Devo dirlo di chi è l'articolo?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/06/2010 alle 09:01
Originariamente inviato da Donchisciotte

Segnalo su Bicisport di giugno, un articolo davvero bellissimo su Fignon a una festa durante il Giro d'Italia.
Ci vuole molta sensibilità, molta intelligenza e molta vita vissuta per raccontare Fignon in questo momento, trovando i toni giusti per parlare di lui, del modo di rapportarsi a lui, dosando il detto e il non detto, la discrezione e il coraggio.
E Fignon ha parole terribili e vere sulla sua situazione.
Veramente un bell'articolo e chi ha avuto persone molto care nella situazione di Fignon sa apprezzarlo ancora di più.
Devo dirlo di chi è l'articolo?


inizia con la V il suo cognome?

 
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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 08/06/2010 alle 15:42
Ho letto solo una piccola parte della rivista di giugno (acquistata in ritardo causa vacanze) e vorrei dire un paio di cosette.

L'articolo su Fignon è bello davvero. Non è facile parlare di una persona malata (e gravemente) come il campione francese, Vicennati ha fatto veramente un bel lavoro, riproducendo benissimo lo stato d'animo di Fignon.

Adesso la seconda cosa.
Quasi mi sento a disagio a scrivere dell'articolo su Fignon e di quest'altra roba nello stesso post.
Insomma, compro BS e lo sfoglio velocemente.
Con la solita avidità.
Pagine dalla 70 alla 73..... di nuovo Cribiori!
Non ho niente di personale contro di lui, ma..... BASTA!
E che palle!
BS non ha più nessuno da intervistare?
Non tengo un conto preciso, ma credo che quasi tutti i mesi ci sia l'intervista a Cribiori, oppure il parere di Cribiori, o ancora le pagelle di Cribiori.
Sta diventando come il film che il ragionier Ugo Fantozzi doveva sciropparsi periodicamente, come si chiamava, Corazzata Potemkim?
Ogni tanto si potrebbe anche sentire il parere di qualche altro esperto?
Suggerisco in alternativa di fare un bel numero di BS tutto dedicato a Cribiori e ci togliamo il pensiero per un paio d'anni.
Una bella copertina a righe grigio-blu come la sua Atala e buonanotte suonatori.

P.S. aspetto da mesi la risposta del direttore di BS sulla famosa intervista di Luca Neri a Nocentini che secondo l'utente Fanta59 (spero di ricordare bene il nome) non poteva essere realizzata.
Mi metto il cuore in pace?



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/06/2010 alle 17:00
Ho letto solo un paio di articoli di BS di giugno.

Il secondo è un articolo di Luca Neri sulla chiamata al Giro di Nibali.
Mi chiedo: non esiste qualcosa che si chiama onestà intelletuale? O quanto meno senso del ridicolo?

L'articolo consiste la "trascrizione" della telefonata del direttore della Liquigas a Nibali con la quale lo avvertiva, nell'ordine, della sospensione di Pellizzoti e della sua chiamata al Giro.
L.Neri descrive la telefonata come se vi avesse assistito, riproducendo le parole di entrambi e i gesti di Nibali.

Ora, le possibilità sono due:
I. Luca Neri teneva sotto controllo i telefoni del direttore della Liquigas o il cellulare di Nibali. Inoltre lui o un suo collaboratore hanno filmato Nibali mentre era al bar a bere la granita (o in spiaggia a mangiare gli arancini);
II. Luca Neri si è inventato tutto.

Se è vera la prima, propongo di approvare senza una modifica la legge bavaglio di Berlusconi: viviamo in uno stato di polizia.
Se è vera la seconda, allora Luca Neri non è un giornalista ma un pessimo scrittore.

Tertium non datur.



 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 08/06/2010 alle 17:12
Originariamente inviato da Ottavio

Ho letto solo un paio di articoli di BS di giugno.

Il secondo è un articolo di Luca Neri sulla chiamata al Giro di Nibali.
Mi chiedo: non esiste qualcosa che si chiama onestà intelletuale? O quanto meno senso del ridicolo?

L'articolo consiste la "trascrizione" della telefonata del direttore della Liquigas a Nibali con la quale lo avvertiva, nell'ordine, della sospensione di Pellizzoti e della sua chiamata al Giro.
L.Neri descrive la telefonata come se vi avesse assistito, riproducendo le parole di entrambi e i gesti di Nibali.

Ora, le possibilità sono due:
I. Luca Neri teneva sotto controllo i telefoni del direttore della Liquigas o il cellulare di Nibali. Inoltre lui o un suo collaboratore hanno filmato Nibali mentre era al bar a bere la granita (o in spiaggia a mangiare gli arancini);
II. Luca Neri si è inventato tutto.

Se è vera la prima, propongo di approvare senza una modifica la legge bavaglio di Berlusconi: viviamo in uno stato di polizia.
Se è vera la seconda, allora Luca Neri non è un giornalista ma un pessimo scrittore.

Tertium non datur.




Nulla di nuovo sotto il sole...
memorabile il dialgo alla radiolina di Quinziato con Zanatta durante la Gand dell'anno scorso..tutto inventato..con un quinziato che faceva un comizio mentre era a tutta nella fuga..esilarante.il bello che virgoletta, come per dire che si tratta delle parole originali..

 

____________________
I miei siti di riferimento:
http://www.cyclingnews.com
http://www.cicloweb.it
http://www.ciclismoafondo.es
http://www.videociclismo.altervista.org

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 09/06/2010 alle 09:30
Originariamente inviato da TEX


Insomma, compro BS e lo sfoglio velocemente.
Con la solita avidità.
Pagine dalla 70 alla 73..... di nuovo Cribiori!
Non ho niente di personale contro di lui, ma..... BASTA!
E che palle!
BS non ha più nessuno da intervistare?
Non tengo un conto preciso, ma credo che quasi tutti i mesi ci sia l'intervista a Cribiori, oppure il parere di Cribiori, o ancora le pagelle di Cribiori.
Sta diventando come il film che il ragionier Ugo Fantozzi doveva sciropparsi periodicamente, come si chiamava, Corazzata Potemkim?
Ogni tanto si potrebbe anche sentire il parere di qualche altro esperto?
Suggerisco in alternativa di fare un bel numero di BS tutto dedicato a Cribiori e ci togliamo il pensiero per un paio d'anni.
Una bella copertina a righe grigio-blu come la sua Atala e buonanotte suonatori.



C'era un mio conoscente che il giornale lo leggeva sempre dalla prima all'ultima riga, ma a parte costui non credo che sia previsto da nessuna norma (giuridica o no) l'obbligo "erga omnes"
Quindi se non ti piace il grande Franco Cribriori, ti posso dare un consiglio? Se sì, fammelo sapere.

P.S.

Mentre ci sono vorrei segnalare due "perle" nel numero di giugno.

a) Fignon ha perso un Tour per *9* secondi
b) Riccò battuto nel Giro del Trentino per soli "13 secondi"

 

____________________
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/06/2010 alle 09:47
Stasera vado a comprarlo...
 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 09/06/2010 alle 10:08
Ehi Greg, Fignon ha perso il Tour per otto secondi, c'è scritto chiaro e poi l'hai battuto tu, dovresti saperlo. Dove hai preso o dove hanno scritto che lo ha perso per nove?

 

[Modificato il 09/06/2010 alle 11:24 by grilloparlante]


 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 09/06/2010 alle 11:31
Originariamente inviato da grilloparlante

Ehi Greg, Fignon ha perso il Tour per otto secondi, c'è scritto chiaro e poi l'hai battuto tu, dovresti saperlo. Dove hai preso o dove hanno scritto che lo ha perso per nove?

Proprio perché quel giorno io c'ero, sono inorridito nel leggere a pag. 194, seconda colonna, quinta riga.

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 09/06/2010 alle 11:45
Occhio di lince, io ho spulciato il pezzo su Fignon e invece la buccia di banana se la sono ritrovata nel pezzo su Janssen...
E comunque, adesso che m'hai costretto a leggerlo, in quel pezzo c'è la fesseria tecnica del secolo: grandi giri con squadre di cinque. Così l'ultimo Giro l'aveva bell'e vinto Arroyo, perché senza il lavorone della Liquigas ce l'avrebbe fatta lui. Oppure lo vinceva un Tschopp qualunque in fuga sul Gavia.
Comincio a pensare che l'essere stati campioni non significhi automaticamente capirne di ciclismo...

 

[Modificato il 09/06/2010 alle 11:59 by grilloparlante]


 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 09/06/2010 alle 12:31
Originariamente inviato da grilloparlante

Occhio di lince, io ho spulciato il pezzo su Fignon e invece la buccia di banana se la sono ritrovata nel pezzo su Janssen...
E comunque, adesso che m'hai costretto a leggerlo, in quel pezzo c'è la fesseria tecnica del secolo: grandi giri con squadre di cinque. Così l'ultimo Giro l'aveva bell'e vinto Arroyo, perché senza il lavorone della Liquigas ce l'avrebbe fatta lui. Oppure lo vinceva un Tschopp qualunque in fuga sul Gavia.
Comincio a pensare che l'essere stati campioni non significhi automaticamente capirne di ciclismo...


Io invece sono più o meno d'accordo con lui: il ciclismo deve tendere a privilegiare il singolo, anzichè la squadra e quindi meno numerosi sono i componenti, meglio è. Se cinque paiono pochi per tre settimane, a causa dei possibili incidenti, facciamo sei, mentre per le corse di un giorno, cinque mi sembrano proprio giusti. In questo modo conterebbe molto anche l'intelligenza tattica di ogni corridore e, ad es. nella fuga dell'Aquila Basso e Nibali ci sarebbero dovuti stare. Per le salite poi, basta un gregario forte come Silvestro per fare la scrematura, prima dell'affondo finale.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 09/06/2010 alle 13:11
Indubbiamente non sempre un campione o ex ciclista o tecnico dice cose che poi trovano riscontro, come tutti del resto quando parliamo, in questo caso non mi sembrano memorabili né Cribiori né Janssen.
Indubbiamente con Cribiori stanno raschiando il fondo del barile, intervistato in ogni numero è una gran palla, sì, uno può non leggere ma può anche chiedere migliore qualità, più varietà, più inventiva al giornale che legge e vorrebbe continuare a leggere.
E visto che esprimere il dissenso o la critica è praticamente andare a sbattere in un muro di gomma perché non c’è traccia di dissenso in tutto quello che si pubblica in quel giornale ( censurate e ignorate tutte le lettere di critica), uno decide in base ad altre considerazioni.
Ci sono articoli su BS che giustificano l’acquisto e la lettura ? Per me sì, devo dire che si riducono perché alla fine, almeno per me, si riducono a quelli di un solo giornalista, però questo è.
Possibile non ci si renda conto che la telefonata fra Nibali e il suo DS fa ridere? Chei i pastori dell’Eroica sono inammissibili? Che si risponde a un lettore che chiede se un’intervista è vera? Posso credere che lo capiamo noi forumisti e non lo capisce un giornalista esperto come il direttore di BS? Chiaro che non lo credo, per questo mi sento anche un po’ presa in giro come lettrice.
Poi leggo l’articolo su Fignon ( ammetto che mi colpisce per motivi anche extra cicilistici) e ritrovo quello spirito del vecchio BS, del racconto, degli uomini e le loro storie che a me piace moltissimo.
Fino a che questo piacere di leggere alcuni articoli prevale, per me, sulla fastidiosissima sensazione di essere presa per il c…, continuo a leggere.
Però certe volte mi colpiscono, in negativo, anche i lettori.
Si legge nelle lettere che Cassani non sarebbe apprezzato perché ci azzecca quasi sempre nel dire se una fuga arriva oppure no. Toglierebbe la suspence.
Ora a me Cassani suscita alcune perplessità ( dalla storia di Rassmussen fino alla prova della bici a motore), però mi pare uno che è da apprezzare proprio perché raramente sbaglia su fughe, attacchi di qualcuno, se uno pedala bene o no.
Toglie la suspence uno così? Boh… Viviamo in uno strano paese. Decisamente.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2006

  postato il 09/06/2010 alle 21:17
Domenica ho comprato BS perchè CP non era arrivato e non vedevo l'ora di leggere del Giro.
Delusissima quando ho scoperto che sul Giro c'è un numero speciale, già avevo speso 5 euro....
Poi ho trovato solo un sacco di cacchiate!!!! Di Nibali l'avete già detto, l'articolo di Sergio Neri sulla vittoria di Basso è patetico, su Janjanssen idem e mi dispiace Donchi, ma anche Vicennati mi ha deluso.
Quell'articolo dedicato alle due tappe del Grappa e dello Zoncolan, entrano nel vivo, sì, ma sembra esserci uno spazio ristretto in cui raccontare.
In effetti molte pagine sono dedicate alla pubblicità e alla tecnica.
Troppo scontato anche l'articolo sulla carriera di Basso, a parte quella notazione su Di Luca, Basso e Figueras, forse non tutelati.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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