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Autore: Oggetto: Pagelle Anno Domini 2010

Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/11/2010 alle 15:19
voto 10 per Alexandre VINOKOUROV: un ritorno da re, il suo, nel ciclismo professionistico.
Per prima cosa, separa i rifiuti dal materiale buono e chiarisce subito che in squadra non c'è posto per Bruyneel e Armstrong. Rimane Contador, col quale si crea un legame solido, nonostante eventi non favorevoli a un buon rapporto. Poi passa ai fatti, vincendo il Trentino e la Liegi-Bastogne-Liegi da assoluto dominatore. Liberato da questo peso, corre da uomo simbolo un giro duro da duri, risultando carismatico e convincente in tutte le sue maschere: quella incazzata della maglia rosa mancata per la defaillance di Stangelj nella cronosquadre, quella sofferente di Montalcino nonostante la rosa appunto conquistata, quella menefreghista (a ragione, si direbbe a posteriori) di L'Aquila, tappa nella quale assume un atteggiamento da uomo tutto d'un pezzo che solo i suoi nervi saldi avrebbero potuto concedergli.
Impeccabile anche nella fase di gregario, vuole però una tappa che proprio l'azione del suo capitano gli soffia a Mende. Altri avrebbero preso il broncio, lui somatizza e il giorno dopo si rifà del torto subito a Revel, senza spargimenti di sangue e con una delle azioni più belle del 2010. Sarebbe da Lode se vincesse anche a San Sebastian, ma non tutte le ciambelle riescono col buco. D'altronde, non è importante che Vinokourov vinca o perda: lui è Il Kazako, qualsiasi cosa faccia, è nel giusto. Un po' il Chuck Norris del ciclismo. TRASCINATORE DI FOLLE

voto 9,5 per
- Philippe GILBERT: quando Bettini ne parlava come il suo erede naturale, tutti a coglionarlo. Passano pochi anni, Philippe cambia squadra, prende un importante procura (è sempre il caso di ricordarlo) e la profezia del Grillo si avvera: competitivo da Marzo a Ottobre, il Vallone Aerostatico è nei primi 6 di tutte le classiche del nord, esclusa la Roubaix: vince all'Amstel, sale sul podio a Gent ed è il primo degli umani al Fiandre. Ma il bello viene dopo: protagonista assoluto alla Vuelta, dove ridicolizza gli avversari in 2 tappe ed è maglia rossa per 5 giorni, deve soccombere a un percorso mondiale infame nonostante sia di gran lunga il più forte di tutti, ma si rifà guadagnandosi con rabbia Piemonte e Lombardia, come e più dell'anno scorso. Col Mondiale, sarebbe stato un 10 e lode, ma su quel percorso lì anche il Merckx più forte avrebbe avuto qualche problema ad arrivare solo. DOMINATORE
-Vincenzo NIBALI: l'atteso anno della svolta arriva: nonostante mille difficoltà, conquista podio con 3 pernottamenti in rosa al Giro, ma la vera perla è l'impresa sul Grappa, battesimo a fuoco di quel che verrà. Ha il tempo dopo il giro di dominare uno Slovenia (cosa da non sottovalutare) per poi tornare bello carico ad Agosto e vincere una Vuelta certo senza grossi protagonisti, ma correndo con l'intelligenza e la lucidità del corridore da GT. Chiude le classiche con un pugno di mosche ma non può non dirsi soddisfatto dalla stagione. Ora, per un altro anno il giro sarà pane suo per l'attraversamento della Sicilia, ma dal 2012 dovrà essere Tour. Sempre che riesca a smussare alcuni limiti caratteriali (ricordate l'invettiva a Vino per Montalcino?): il Tour si vince anche di nervi. MATURO

(segue)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/11/2010 alle 20:22
Voto 8,5 per:
- Fabian CANCELLARA: alla fine arriva la tanto sospirata doppietta. Ed essendo una doppietta di Cancellara, non poteva che essere devastante: ridicolizza Boonen e fa sua la Roubaix a 40 km dall'arrivo. Seguiranno tante polemiche, su biciclette motorizzate o meno, lui dimostra di saperci fare comunque vincendo quasi tutte le crono che si presentano nell'arco della stagione (è battuto solo a Lienstal da Martin, mentre alla Vuelta è evidentemente fuori condizione), vincendo per l'ennesima volta il mondiale con una gamba sola. Per quello su strada, l'occasione buona potrebbe essere l'anno prossimo. ABARTHIZZATO
-Ivan BASSO: al centro della grande stagione Liquigas c'è il suo trionfo al giro con riabilitazione completa da OP. In un Giro per duri, lui è il più duro di tutti sullo Zoncolan: domina la vetta friulana rimanendo seduto per gran parte dell'ascesa, imperioso. Riesce anche a togliersi la soddisfazione di vincere una corsa in linea in italia a giugno, cosa che non gli succedeva da molto tempo, mentre al tour paga la pessima salute, anche se la gamba non era comunque da podio. Avanti così, perchè il tour 2011 potrebbe essere il suo principale obiettivo. RIABILITATO.
Voto 8 per:
- Alberto CONTADOR: non è stato dominatore al tour come l'anno scorso ma ha portato lo stesso a casa l'obiettivo principale, facilitato dall'inedia del giovane Schleck e dall'inconsistenza degli altri avversari. Prima, vittorie in ogni dove col solo fallimento nelle corse a tappe del giro del Delfinato, e anche un tentativo sulle ardenne su imbeccata di Martinelli: con un po' più d'esperienza nelle corse in linea, nel carnet del pistolero oggi ci sarebbe una freccia Vallone. APPAGATO
- Joaquin RODRIGUEZ: da vice-valverde a corridore da GT: il catalano ha saputo ritagliarsi uno spazio diverso e inatteso nel ciclismo professionistico, specie visto il suo passato. Aveva già manifestato segnali di tenuta sulle salite al giro 2008, ma quest'anno ha fatto sul serio, finendo nei 10 al tour e ai piedi del podio alla Vuelta. Ma è una vicolo cieco per lui, visto che a cronometro proprio non va. Per quest'anno, può dirsi più che soddisfatto: vince il World Tour, la Vuelta Catalunya e fa sua una tappa (di quelle serie) per GT, senza dimenticare i podi alla Freccia Vallone e ai Paesi Baschi. Durerà? TRASFORMATO
-Thor HUSHOVD: un raro caso di velocista involuto che ha trovato la via alternativa estremamente vincente. Si vabbè, 4 vittorie stagionali, ma 3 sono pesantissime: tappa al tour e vuelta e campionato del mondo. Poi ci sarebbe anche il titolo nazionale che brutto non è mai, anche se corri in Pakistan. All'origine di ciò, una clavicola fratturata che ha portato il norvegese a prepararsi più sulla tenuta in salita che sugli sprint. Il giovamento non s'è visto subito, al Tour perde anche la verde vinta l'anno prima, ma per Melbourne ha decisamente fatto 13. Continuano anche i suoi progessi sul pavè: primo degli umani alla Roubaix e vincente nella tappa di Arenberg al tour, mica male. PAZIENTE

(segue)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2010 alle 20:25
Voto 7,5 per:

- Luis Leon SANCHEZ GIL: è arrivata la tanto attesa stagione della maturazione, anche se non siamo certo al cospetto del nuovo Indurain. Non perde colpi nella prima parte: 2° al Down Under con una bella vittoria di tappa, 3° alla Parigi-Nizza dietro a mostri sacri come Contador e Valverde, e altri successi e piazzamenti sparsi. Nei GT il ragazzo fa 10° e 11° sfiorando il 3° successo consecutivo al Tour nella tappa di Saint Jean de Maurienne, ma il vero numero lo fa a San Sebastian, dove riesce a battere un volpone come Vinokourov.
Nel complesso, il ragazzo è solidissimo a cronometro e se riuscisse ancora a migliorare a cronometro un podio alla vuelta potrebbe essere ampiamente alla sua portata. Non di più, però. DESTAGIONALIZZATO
- Cadel EVANS: sfugge alla maledizione dell'iride, forse perchè la sfiga si è accanita su di lui abbastanza in passato. Tuttavia non ne è immune per tutta la stagione: al Tour, dopo un giro corso da protagonista pur senza squadra, prende la maglia gialla ma una caduta lo fa cedere in preda a tremende sofferenze. Però è arrivata la prima classica: vince la Freccia Vallone d'esperienza sul Purito e il frettoloso Contador. Nel complesso, una stagione dignitosa da parte di un personaggio che coi suoi modi gentili pur senza essere una mammoletta (chiedete a Righi) conquista una gran fetta degli appassionati. ONOREVOLE IN BICICLETTA
-Mark CAVENDISH: stagione estremamente speculare. La svolta è a Montargis, 5° tappa del Tour: dopo 2 volate fallite Mark sprinta finalmente come si deve e da allora, fino alla fine della stagione, non lo ferma più nessuno. Prima, mal di denti, stagione cominciata in ritiro e soprattutto tanto nervosismo: l'avversario più pericoloso di Mark Cavendish è sè stesso, su questo non ci piove. Si spera non faccia caxxate. EQUILIBRISTA
- Thomas VOECKLER: 3 successi stagionali, ma pesantissimi: il campionato nazionale (bissato il titolo 2004), la tappa del tour a Bagneres de Luchon, storica perchè i francesi non vincevano 3 tappe di seguito da tempo immemorabile, e il GP de Quebec, corsa inedita ma comunque di rilievo per la partecipazione ed il percorso accattivante. Ma il gesto migliore T-Blanc lo fa giù dalla bicicletta: rinuncia a un ingaggio stellare della Française De Jeux (che, tra l'altro, avrebbe portato la squadra nel Pro Tour coi nuovi regolamenti) per salvare l'equipe di Bernardeau col quale corre da 10 anni, quando si chiamava Bonjour e il ragazzo annaspava per finire il Giro ma non poteva arrivare a Milano senza prima vincere almeno un traguardo volante. BANDIERA

(segue)

 

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  postato il 14/11/2010 alle 20:44
Voto 7 per:

- Tyler FARRAR: l'americano conferma la sua presenza tra i velocisti più forti del mondo con prestazioni altisonanti. Ma più della doppietta ad Amburgo e dei successi di tappa a Giro e Vuelta (molto bello quello di Bitonto, grazie anche a un gran feeling con Dean) contano il 5° posto al Fiandre che apre la porta a un'evoluzione simile a quella avuta da Hushovd. A Geelong non è stato capace di tenere i migliori ma ha lottato, a differenza di altri velocisti che han preferito ritirarsi, l'anno prossimo il mondiale potrebbe anche essere alla sua portata. COSTANTE
- Andrè GREIPEL: Mister 21 vittorie scasa giustamente, dopo essersi trovato chiuso tutta la stagione, Giro a parte. Ed è proprio lì che si è posto il grosso interrogativo: Greipel ha limiti psicologici? indubbiamente il dualismo (marcatissimo) con Cavendish l'ha logorato, ma francamente era lecito aspettarsi qualcosa di più di una vittoria di tappa dopo che i rivali peggiori si erano ritirati. Vedremo se con la nuova squadra manterrà gli standard o meno. NERVOSETTO
-Robert GESINK: La maturazione dello scalatorino olandese procede lenta ma costante. Il ragazzo non è scemo: piuttosto che incapponirsi sulle corse a tappe nelle quali difficilmente potrà vincere (troppo, troppo limitato a cronometro) si diverte in quelle in linea, nelle quali aveva dato prova già l'anno scorso di avere ottime capacità, specialmente sugli arrivi con pendenze dure. E infatti bissa l'Emilia, non prima di aver fatto sua la prima edizione del GP di Montreal. Prossimo obiettivo: sicuramente l'Amstel Gold Race. Da segnalare anche la bella impresa di La Punt al giro di Svizzera. VOLENTEROSO
- Ryder HESJEDAL: stagione d'oro per il 30enne canadese, che ha sopperito alla mancanza di Vandevelde fiaccato dai troppi infortuni. Nelle Ardenne fa 2° all'Amstel, poi è protagonista di un Tour regolare che però lo vede tra i primissimi in due tappe-chiave, quella di Arenberg e del Tourmalet. In patria resta con un pugno di mosche in mano, ma poco male, l'ex biker non ha mai dato l'impressione di essere uno scattista sopra le righe. RIVELAZIONE TARDIVA

(segue)

 

[Modificato il 14/11/2010 alle 20:48 by Subsonico]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2010 alle 21:01
- Chris HORNER: tra Armstrong, Kloden, Brajkovic, Leipheimer in casa Radioshack, in una stagione praticamente fallimentare, per fortuna c'è il trentanovenne a risollevare le sorti. Un solo successo stagionale, ma pesantissimo: la crono del Pais Vasco che gli permette di portare a casa la corsa più prestigiosa della sua carriera. Salva la faccia della squadra anche al Tour, che conclude per il rotto della cuffia al 10° posto. VECCHIETTO ARZILLO
- Ezequiel MOSQUERA: alla fine c'è riuscito: Ezequiel imbrocca la stagione buona e becca il podio alla Vuelta, e che podio, 2° posto insidiando Nibali fino alla fine (con vittoria nell'ultimo arrivo in salita, gentilmente concessa da Nibali bisogna dirlo). Ora, si può obiettare che il ragazzo pulito pulito non è (la WADA si è espressa in suo favore, ma il compagno poisitivo all'EPO non sembra un ottima garanzia) e probabilmente la sua carriera ad alto livello finisce qua, ma onore comunque al merito. PERSEVERANTE
- Oscar FREIRE: Eh, comincia la vecchiaia per il nostro Oscarito, fenomeno di destrezza in bicicletta. Eh sì, perchè in altri tempi col cavolo che Hushovd sarebbe stato campione del mondo, su un percorso così! E invece Oscarito nel finale proprio non ne ha, e non sale nemmeno sul podio. A suo favore depone una sinusite che gli ha rovinato la parte intermedia della stagione e fatto saltare la prima partecipazione al Giro. Però il bilancio è comunque ampiamente positivo, visto che è il primo corridore nella storia a vincere Sanremo e Tours nello stesso anno: come se il buon oscarito non ci fosse entrato già abbastanza volte, nella storia. IL SOLITO SORNIONE
- Dan MARTIN: Dall'Irlanda, il nuovo che avanza. Abbiamo avuto modo di osservarlo l'anno scorso al Catalunya, manifestandosi come discreto scalatore. Quest'anno l'abbiam visto più da vicino nella seconda parte delle stagione ed abbiam avuto modo di notare che è anche un discreto finisseur: ha fatto il bello e il cattivo tempo nella seconda parte della stagione, culmine la Tre Valli Varesine vinta. Ora, lo attendiamo su palchi più importanti del Giro di Polonia, dove quest'anno ha toppato (tipo Giro d'Italia). EMERGENTE

(segue)

 

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  postato il 16/11/2010 alle 13:52
mi attacco a questo thread.
le mie pagelle della top10 2010 le ho messe sul mio blog
http://confindustrial.noblogs.org/post/2010/11/16/saison-2010/

 

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Fantaciclismo 2010: Tre Giorni di La Panne, Gand - Wevelgem, Scheldeprijs - GP Escaut, GP Larciano, Amgen Tour of California, Tour de Suisse, Tour de France: 2 giorni in maglia gialla, 3 tappe (Bruxelles - Spa, Bourg de Peage - Mende, Revel - Ax 3 Domaines), decimo posto finale ... e Campione del Mondo!...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/11/2010 alle 20:45
Originariamente inviato da cauz.

mi attacco a questo thread.
le mie pagelle della top10 2010 le ho messe sul mio blog
http://confindustrial.noblogs.org/post/2010/11/16/saison-2010/


straquoto l'arrapante' vinokourov. Decisamente il miglior aggettivo

ma..povero Basso, nemmeno in top ten?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/11/2010 alle 20:58
Voto 6,5 per:
- David ARROYO: al giro d'Italia fa un bel 13 che gli varrà come premio per tutta la carriera. Non si può dire che non se lo sia meritato, visto come si è difeso nella tappa del Mortirolo e come nel complesso ha gestito la rosa. Si adagia per il resto della stagione e per la prima volta in un GT, da tempo immemore, non finisce a ridosso dei 10 (Vuelta). ULTRA-APPAGATO.
- Frank SCHLECK: il successo allo Svizzera salva una stagione altrimenti da buttare per il grande dei lussemburghesi, che dell'anno domini 2010 ricorderà più probabilmente il suo matrimonio che la frattura alla clavicola al tour. Per il resto, delude nelle classiche e tenta senza graffiare l'acuto alla Vuelta. SALVATO IN CORNER
- Stefano GARZELLI: vecchiaccio terribile, anche quest'anno porta a casa un po' di gioie. A cominciare dalla Tirreno vinta sul filo dei centesimi, per poi passare alla cronoscalata di Plan de Corones. E poi basta, che alla sua età è anche tanto: seconda parte di stagione in totale silenzio. CINICO
- Matthew GOSS, Peter VELITS, Bernard EISEL: il bello del team Columbia è che quando i capitani toppano c'è sempre un gregario capace di metterci una pezza. Sul pavè manca l'uomo forte? Arriva Eisel e vince una Gent-Wevelgem davvero emozionante e ricca di colpi di scena. Greipel non va al giro? e Goss allora porta a casa una tappa, prima che il velocista titolare sia in grado di farlo. Manifesterà il suo ottimo talento negli sprint all'insù vincendo anche a Plouay. I Columbia toppano nei GT? Peter Velits, complice una strepitosa crono, è il primo Columbia a salire sul podio di un GT (anche se dubito ce ne sarà una seconda). Niente di eclatante, ma piccoli grandi segni di talento per una squadra comunque giovane e particolarmente portata per i colpi di fioretto. SALVAGENTI

(segue)

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 16/11/2010 alle 21:24
Originariamente inviato da Subsonico
straquoto l'arrapante' vinokourov. Decisamente il miglior aggettivo
ma..povero Basso, nemmeno in top ten?


no. sono di parte, quando scrivo in casa mia
e basso lo trovo talmente frigido che, benche' abbia vinto il giro, continua a restarmi un punto grigio nella stagione. diciamo l'opposto esatto dell'arrapante vino
il mio bilancio e' tra i risultati e lo spettacolo offerto: basso ha ottenuto il suo risultato (toppando in pieno il TdF, ma ci sta), ma di spettacolo proprio non ne ho visto.

rigiro la domanda: al povero sagan, nemmeno un 7?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/11/2010 alle 22:02
Originariamente inviato da cauz.

Originariamente inviato da Subsonico
straquoto l'arrapante' vinokourov. Decisamente il miglior aggettivo
ma..povero Basso, nemmeno in top ten?


no. sono di parte, quando scrivo in casa mia
e basso lo trovo talmente frigido che, benche' abbia vinto il giro, continua a restarmi un punto grigio nella stagione. diciamo l'opposto esatto dell'arrapante vino
il mio bilancio e' tra i risultati e lo spettacolo offerto: basso ha ottenuto il suo risultato (toppando in pieno il TdF, ma ci sta), ma di spettacolo proprio non ne ho visto.

rigiro la domanda: al povero sagan, nemmeno un 7?


non l'ho messo proprio nelle pagelle (non rientra nei miei personalissimi e segretissimi criteri. altrimenti avrei dovuto dargli 10 e lode, a memoria d'uomo nessun ventenne ha mai vinto così tanto (eddy merckx a 20 anni passò pro a stagione in corso vincendo 9 corse minori e a 21 suonatissimi, ovviamente, arrivò 2° al Lombardia e vinse il trofeo baracchi)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/11/2010 alle 22:38
Voto 6 per:

- Denis MENCHOV la regolarità del russo ha qualcosa di straordinario: 5 volte in 6 anni sul podio di un GT (4 se non consideriamo la squalifica di Kohl). Tuttavia, sembra che si accontenti: piazza una strepitosa crono in chiusura di un tour piuttosto scialbo e non ottiene risultati di gran rillievo nel resto della stagione, men che meno vittorie, se si esclude un podio al Romandia. Alla Vuelta mostra di aver davvero una marcia in più a cronometro ma non c'è proprio. SOPRAVVIVENTE
-Janez BRAJKOVIC la più grande promessa degli ultimi anni nel ciclismo sloveno continua a deludere a metà, e la squadra in cui ha scelto di correre certo non lo aiuta. Sembra una stagione triste come le precedenti, al più da piazzato, e poi fa suo il Delfinato sconfiggendo Contador in un duello interessante. Ma al tour ripiomba nell'anonimato, scorando chi lo immaginava battagliare in un GT. MISTERO
- Samuel SANCHEZ ecco uno che della stagionalità ha fatto il suo punto di forza, ma quest'anno se l'è preso al limone. Niente Ardenne, proprio non gli piacciono, niente Vuelta, soltanto Tour: il 4° posto finale è decisamente ciò che si merita. Risollevano la stagione i 5 successi (tra cui una Vuelta Burgos dominata sui futuri contendenti della Vuelta) ma l'idea è quella di una stagione sprecata. E l'anno prossimo, si entra nella fase della vecchiaia. SCIUPONE
- Edvald BOASSON HAGEN: la sua crescita ha una brusca frenata: un infortunio al tendine rinvia il suo confronto coi big nelle classiche del nord. Torna a giugno con prestazioni degne del suo nome: la bella vittoria a Sallanches nel Delfinato, i piazzamenti da Eeneco, Vatenfall e Quebec. Manca in questa stagione il successo di grido, ma si è trattato di un anno interlocutorio. Che comunque, lo ha visto molto migliorato allo sprint, tanto da esser capace di battere Petacchi alla tirreno. STATICITA' SOLO APPARENTE
- Heinrich HAUSSLER: lui invece proprio non ha potuto correre. il miglior risultato nazionale è il cambio di nazionalità, anche se al mondiale dei sogni dovrà rinunciare (ed era palesemente per le sue caratteristiche, peccato). Il ginocchio gli fa saltare tutta la primavera, torna in svizzera, ha appena il tempo di vincere che Cavendish lo rifà fuori. Ma c'è, tranquilli, e l'anno prossimo per voi altri sono caxxi amari. CRIOGENIZZATO
- Alejandro VALVERDE: comprendendo che la sua situazione andava peggiorando, Alejandro ha cercato di correre tutto il corribile dal Down Under al Romandia, con la solita regolarità che lo caratterizza: vince Mediterraneo e Romandia, secondo a Nizza e Pais Vasco, 3° alla Liegi. Normale amministrazione insomma. Cancellare questi risultati non avrebbe molto senso visto che lo si squalifica per fatti avvenuti secoli or sono...ma alle storture, ormai, siamo tristemente abituati. SQUALIFICATO

 

[Modificato il 17/11/2010 alle 22:41 by Subsonico]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2010 alle 21:21
Distribuiamo le insufficienze.

Voto 5,5 per:

- Tom BOONEN: andava forte, ma quest'anno le ha prese fisicalmente e mentalmente da un fenomeno di nome Cancellara. Il quale non si è limitato a batterlo ma l'ha stracciato a casa sua. Stranamente non ripiompa per la terza volta nella coca, ma il resto della stagione è un calvario per un tormento al ginocchio. L'anno prossimo avrà 31 anni e tanta voglia di riscattarsi. FRASTORNATO
- Filippo POZZATO: la solita stagione alla Pozzato, nè carne nè pesce, densa di buone prestazione ma avara di successi, se si esclude la tappa del Giro di Porto Recanati. E' anche un po' sfortunato, visto che si ammala nella settimana santa, ma contro quel Cancellara avrebbe potuto fare ben poco. Dove delude davvero, invece è a Geelong. L'errore sta sempre nel suo modo di correre, dispendioso e allo stesso tempo poco propenso a incentivare azioni. INCONCLUDENTE

Voto 5 per Andy SCHLECK: l'anno scorso lo osannavamo, quest'anno quasi lo linciamo. Odioso il suo atteggiamento in quasi tutte le corse, nessun impegno, nessuna volontà di vittoria. Tutto è finalizzato a Liegi e Tour, che alla fine non danno i risultati sperati, complice una totale inedia del ragazzo completamente fottuto di testa. Non ha la mentalità del campione, punto. La lite con Riis, nemmeno invitato al matrimonio di Frank, completa i danni. Speriamo prenda un'altra piega l'anno prossimo. IRRITANTE.

- Voto 4 per Damiano CUNEGO: peggio di così, probabilmente, non poteva andare. Non ha dato mai l'idea di essere competitivo coi migliori, se non per qualche tratto del giro d'Italia, tipo a Montalcino dove non è stato in grado di battere Evans. Ma soprattutto, per la prima volta da professionista, NESSUNA VITTORIA. L'involuzione di questo corridore che, a parte una mononucleosi, non ha mai avuto problemi fisici in tutta la carriera, ha dell'incredibile e non è facile da spiegare nemmeno con la psicologia. Riprendere Cunego, a questo punto, sarà davvero difficile anche per il centro Mapei. ANNUS HORRIBILIS

 

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  postato il 22/11/2010 alle 00:27
sono sostanzialmente d'accordo, anche se forse per me il migliore dell'anno è cancellara (nonostante vino sia l'unico corridore che davvero tifo).
e hai scordato petacchi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2010 alle 23:00
Originariamente inviato da dietzen

sono sostanzialmente d'accordo, anche se forse per me il migliore dell'anno è cancellara (nonostante vino sia l'unico corridore che davvero tifo).
e hai scordato petacchi.


non rientrava nei miei (segretissimi) criteri di valutazione

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/11/2010 alle 00:07
Originariamente inviato da Subsonico

Distribuiamo le insufficienze.

Voto 5 per Andy SCHLECK: l'anno scorso lo osannavamo, quest'anno quasi lo linciamo. Odioso il suo atteggiamento in quasi tutte le corse, nessun impegno, nessuna volontà di vittoria. Tutto è finalizzato a Liegi e Tour, che alla fine non danno i risultati sperati, complice una totale inedia del ragazzo completamente fottuto di testa. Non ha la mentalità del campione, punto. La lite con Riis, nemmeno invitato al matrimonio di Frank, completa i danni. Speriamo prenda un'altra piega l'anno prossimo. IRRITANTE.

- Voto 4 per Damiano CUNEGO: peggio di così, probabilmente, non poteva andare. Non ha dato mai l'idea di essere competitivo coi migliori, se non per qualche tratto del giro d'Italia, tipo a Montalcino dove non è stato in grado di battere Evans. Ma soprattutto, per la prima volta da professionista, NESSUNA VITTORIA. L'involuzione di questo corridore che, a parte una mononucleosi, non ha mai avuto problemi fisici in tutta la carriera, ha dell'incredibile e non è facile da spiegare nemmeno con la psicologia. Riprendere Cunego, a questo punto, sarà davvero difficile anche per il centro Mapei. ANNUS HORRIBILIS


sono completamente d'accordo sia per quanto riguarda Andy che per Cunego. Schleck è veramente irritante. Dopo il grande exploit del Giro 2007 stravedevo per lui visto che sembrava essere un corridore di carattere. Invece in questo 2010 ha dato il peggio proprio per il suo atteggiamento. L'esatto contrario di ciò che trasmette il grande Vino.

 

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L'opzione antifascista resistenziale è l'unica via maestra.
Ovunque. (nino58)

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 23/11/2010 alle 13:48
Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg

Originariamente inviato da Subsonico

Distribuiamo le insufficienze.

Voto 5 per Andy SCHLECK: l'anno scorso lo osannavamo, quest'anno quasi lo linciamo. Odioso il suo atteggiamento in quasi tutte le corse, nessun impegno, nessuna volontà di vittoria. Tutto è finalizzato a Liegi e Tour, che alla fine non danno i risultati sperati, complice una totale inedia del ragazzo completamente fottuto di testa. Non ha la mentalità del campione, punto. La lite con Riis, nemmeno invitato al matrimonio di Frank, completa i danni. Speriamo prenda un'altra piega l'anno prossimo. IRRITANTE.

- Voto 4 per Damiano CUNEGO: peggio di così, probabilmente, non poteva andare. Non ha dato mai l'idea di essere competitivo coi migliori, se non per qualche tratto del giro d'Italia, tipo a Montalcino dove non è stato in grado di battere Evans. Ma soprattutto, per la prima volta da professionista, NESSUNA VITTORIA. L'involuzione di questo corridore che, a parte una mononucleosi, non ha mai avuto problemi fisici in tutta la carriera, ha dell'incredibile e non è facile da spiegare nemmeno con la psicologia. Riprendere Cunego, a questo punto, sarà davvero difficile anche per il centro Mapei. ANNUS HORRIBILIS


sono completamente d'accordo sia per quanto riguarda Andy che per Cunego. Schleck è veramente irritante. Dopo il grande exploit del Giro 2007 stravedevo per lui visto che sembrava essere un corridore di carattere. Invece in questo 2010 ha dato il peggio proprio per il suo atteggiamento. L'esatto contrario di ciò che trasmette il grande Vino.


Io invece sono in totale disaccordo per Andy: è uno che ha perso la corsa più importante del mondo per un incidente meccanico. Il fatto poi che si disinteressi delle altre corse, non mi riguarda: ognuno ha il diritto di scegliere i propri obiettivi.

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
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e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Greg Lemond




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  postato il 24/11/2010 alle 14:30
come sempre le bocciature scatenano al discussione molto piu' dei voti alti.

ho qualche dubbio su boonen, perche' in fondo nella sua "settimana santa" ha dimostrato di essere ampiamente il primo degli umani. di piu', al fiandre ha fatto una gran corsa... sara' un suo demerito aver incrociato un extraterrestre?

darei un mezzo punticino in piu' a cunego, perche' i suoi oggi sono limiti fisici. in fondo ci ha provato e pure tanto, al giro ha tenuto i migliori per 15 giorni (sbagliando tattica), al tour e' stato commovente nell'andarsi a prendere bastonate in ogni fuga. i suoi problemi sono tutti di gambe, e nella testa di chi lo dirige.

discorso a parte per schleck2, e qui rispondo pure a lemond.
a me sta bene che ognuno scelga le corse a cui puntare, non mi piace ma mi sta bene. lo trovo irrispettoso verso la magnifica storia di questo sport e verso chi si tira il culo tutto l'anno a correre in 4 continenti, pero' buon per lui.
cio' che non mi sta bene e' che quell'unica gara su cui ti giochi la stagione al corri in difesa. accettiamo pure la questione "incidente meccanico" (non dimentico che se l'e' andato a cercare, ma amen), ma l'arrendevolezza con cui ha corso tutto il resto del tour? l'attendismo portato all'infinito, con l'inghippo dell'incastrarsi o dover giocare per forza il tutto per tutto sull'ultima salita... questo non mi piace. men che meno da chi si prepara per il tour per tutto l'anno e quindi arriva al picco di forma e si deve giocare una stagione intera. e' correndo cosi' che si perde "per incidente meccanico", se avesse avuto piu' coraggio magari quei 30" persi non sarebbero contati nulla sulla sua classifica finale.

 

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Fantaciclismo 2010: Tre Giorni di La Panne, Gand - Wevelgem, Scheldeprijs - GP Escaut, GP Larciano, Amgen Tour of California, Tour de Suisse, Tour de France: 2 giorni in maglia gialla, 3 tappe (Bruxelles - Spa, Bourg de Peage - Mende, Revel - Ax 3 Domaines), decimo posto finale ... e Campione del Mondo!...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/11/2010 alle 18:12
Originariamente inviato da cauz.

come sempre le bocciature scatenano al discussione molto piu' dei voti alti.

ho qualche dubbio su boonen, perche' in fondo nella sua "settimana santa" ha dimostrato di essere ampiamente il primo degli umani. di piu', al fiandre ha fatto una gran corsa... sara' un suo demerito aver incrociato un extraterrestre?

darei un mezzo punticino in piu' a cunego, perche' i suoi oggi sono limiti fisici. in fondo ci ha provato e pure tanto, al giro ha tenuto i migliori per 15 giorni (sbagliando tattica), al tour e' stato commovente nell'andarsi a prendere bastonate in ogni fuga. i suoi problemi sono tutti di gambe, e nella testa di chi lo dirige.


tutte obiezioni accettabili, ma sarei stato troppo generoso nel complesso. già 4 bocciature su 25 circa son poche

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/11/2010 alle 21:26
Contador voto 10: ha vinto la corsa più importante dell'anno che tutti vorrebbero vincere. L'essenza del ciclismo è il Tour e chi lo vince deve prendere 10. Magari un 10 meno per come l'ha vinto.

 

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FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

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Livello Greg Lemond
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  postato il 25/11/2010 alle 08:46
Originariamente inviato da cauz.

discorso a parte per schleck2, e qui rispondo pure a lemond.

cio' che non mi sta bene e' che quell'unica gara su cui ti giochi la stagione al corri in difesa. accettiamo pure la questione "incidente meccanico" (non dimentico che se l'e' andato a cercare, ma amen), ... e' correndo cosi' che si perde "per incidente meccanico", se avesse avuto piu' coraggio magari quei 30" persi non sarebbero contati nulla sulla sua classifica finale.


Oppure, se avesse avuto meno coraggio e, di conseguenza, rinunciare all'attacco con la maglia gialla nella salita dove ha avuto l'incidente, non gli sarebbe saltata la catena e probabilmente avrebbe ...

 

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  postato il 25/11/2010 alle 18:26
Originariamente inviato da lemond
Oppure, se avesse avuto meno coraggio e, di conseguenza, rinunciare all'attacco con la maglia gialla nella salita dove ha avuto l'incidente, non gli sarebbe saltata la catena e probabilmente avrebbe ...


avrebbe vinto il tour?

 

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  postato il 26/11/2010 alle 08:17
Originariamente inviato da cauz.

Originariamente inviato da lemond
Oppure, se avesse avuto meno coraggio e, di conseguenza, rinunciare all'attacco con la maglia gialla nella salita dove ha avuto l'incidente, non gli sarebbe saltata la catena e probabilmente avrebbe ...


avrebbe vinto il tour?


Tu pensi di no?

 

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  postato il 26/11/2010 alle 08:55
se mia nonna avesse avuto le rotelle sarebbe stata una carriola.....

 

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  postato il 26/11/2010 alle 12:56
Originariamente inviato da robby

se mia nonna avesse avuto le rotelle sarebbe stata una carriola.....



A me pare ci sia una certa differenza fra i vari se, altrimenti (senza se e senza ma) potremmo discutere davvero di poche cose.

 

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  postato il 26/11/2010 alle 13:59
mettiamola così...per me, anche se non avesse avuto il problema tecnico, Andy non avrebbe vinto il Tour.

...se Pantani non fosse stato fermato a Campiglio avrebbe vinto il Giro 99
...se Savoldelli non avesse trovato allenaze nella tappa del Finestre nel 2005 non avrebbe vinto il Giro
...se.se.se...

dico solo che coi se è difficile fare qualsiasi tipo di ragionamento, tutto qui

 

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  postato il 26/11/2010 alle 14:37
Originariamente inviato da robby

mettiamola così...per me, anche se non avesse avuto il problema tecnico, Andy non avrebbe vinto il Tour.

...se Pantani non fosse stato fermato a Campiglio avrebbe vinto il Giro 99
...se Savoldelli non avesse trovato allenaze nella tappa del Finestre nel 2005 non avrebbe vinto il Giro
...se.se.se...

dico solo che coi se è difficile fare qualsiasi tipo di ragionamento, tutto qui


Ecco, invece io sono d'accordo con tutti e tre i se che hai indicato:

a Pantani è stato rubato il Giro
Savoldelli lo ha comprato e i lotto si sono venduti
e infine Andy ha perso per sfortuna contro un Contador che nel complesso si è dimostrato inferiore.
Poi mi piacerebbe sapere perché a qualcuno dovrebbe piacere un ragionamento facile?

 

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  postato il 28/11/2010 alle 04:12
Originariamente inviato da lemond
Tu pensi di no?


non ne vado cosi' certo.
nel complesso, contador si e' dimostrato ben inferiore agli altri anni, ma non so se inferiore ad andy. in fondo, l'unico momento in cui hanno dato una vaghissima parvenza di battaglia e' stato sul tourmalet e sono arrivati insieme, con quasi l'impressione che fosse lo spagnolo a "tenersi".
un conteggio sui secondi ci da' l'assoluta parita', per cui e' dura andare a ipotizzare i "se" e i "ma" (dei quali, come scritto altrove, resto un grandissimo fan quando c'e' da riempire le discussioni invernali...)

 

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  postato il 28/11/2010 alle 09:30
Originariamente inviato da cauz.

[non ne vado cosi' certo...
un conteggio sui secondi ci da' l'assoluta parita', per cui e' dura andare a ipotizzare i "se" e i "ma" (dei quali, come scritto altrove, resto un grandissimo fan quando c'e' da riempire le discussioni invernali...)


Io, per ridurre il dubbio (che comunque è chiaro rimane, perché certezze assolute non ce ne possono mai essere) considero anche l'aspetto psicologico. Non conta niente, secondo te, affrontare le tappe con la maglia gialla e partire dopo a cronometro?

 

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