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Autore: Oggetto: Giro d'Italia 2009 - Impressioni e considerazioni

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 01/06/2009 alle 20:14
Originariamente inviato da Laura Idril

Per forza c'era in fuga Griviko e Graboschi e hanno fatto casino.


Ma Graboschi é della valle?

 

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I'm ipocrisy free

Io sto con Silvio che è
un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

---------------------------
Anti-Zerbinegnan club - Iscritto n°2

Anti Armstrong n°3
--------------------
Solo chi non ha paura di morire di mille ferite riuscirà a disarcionare l'imperatore

 
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  postato il 01/06/2009 alle 20:57




È stato bello il loro duello? - Le nostre pagelle della corsa rosa
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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2009 alle 21:11
"Levi Leipheimer - 5,5
Semmai dovesse vincere una grande corsa a tappe, il ciclismo - che già non se la passa benissimo - vivrebbe forse una delle pagine più buie della sua storia."



e il bello è che è vero!

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2009 alle 21:37
Originariamente inviato da forzainter


Audience televisiva in forte ribasso ,nessuna tappa oltre i 2600000 spettatori..(pochi anni fa si viaggiava sui 5 ml)


Beh, del resto se metti le montagne di lunedì e il circuitino degli amatori la domenica...


Percorso troppo facile (basta vedere il numero di ritirati)


Tieni presente che il bel tempo prolungato a minimizzato le cadute e gli acciacchi tipici della pioggia.

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2009 alle 22:24
Ottimo thread dell'ottimo Carrefour, che apre il dibattito con un'ottima similitudine. Bravo Ale.

Io vorrei fare un intervento a consuntivo lasciando da parte il lato tecnico-sportivo e privilegiando un'analisi più organizzativa.
Affronterò quindi alcuni punti che ritengo importanti.

1. I trasferimenti
Finalmente un Giro con trasferimenti non massacranti. Da Milano a Cuneo e da Urbino a Chieti nei due giorni di riposo ci possono stare. Gli altri trasferimenti tutti molto umani: era ora. Ma l'anno prossimo, spendendo già 4 tappe all'estero, secondo me torneremo agli antichi vizi. Comunque per quest'anno voto 10.

2. Le grandi città
Reputo intelligente organizzare arrivi di tappa nelle grandi città perchè dove c'è più abitanti e più facilità di arrivo c'è più gente di contorno. Immensa la folla di Firenze e quella di Bologna. Secondo tradizione il pienone di Bergamo. Roma non saprei valutare, ma è un capitolo a parte. La scelta dei grandi centri è da ripetere. Magari evitando quelli dove non si è graditi (Milano). L'unica nota di perplessità è il timore con il quale si organizzano arrivi e partenze in alcune di queste città. Prendiamo Firenze: arrivo alle Cascine (bel posto, per carità, ma vuoi mettere i Viali o qualche via del centro?), partenza da Campi Bisenzio (e perchè non nella cornice di Piazza della Signoria?). Le amministrazioni dovrebbero essere incoraggiate di più a "paralizzare" per una giornata i centri cittadini, cogliendo l'occasione per lanciare un messaggio di mobilità alternativa, magari. Del resto, per il calcio bloccano tutto, perchè non possono farlo per una festa quale è il Giro?
Comunque voto 8.

3. La "televisività" del Giro.
E' stata pessima. Le 4 tappe dei week end centrali, tradizionalmente più "televisibili" - almeno quando il giro lo produceva Mediaset, ma anche successivamente - quest'anno hanno offerto due arrivi simpatici ma non certo epici come Bologna e Bergamo, una tappa di scarso richiamo tv come Faenza e la vergogna del circuito di Milano. Cuneo-Pinerolo di martedì, Petrano di lunedì, Alpe di Siusi al mercoledì, come il Blockhaus. Con scelte del genere, non si possono pretendere gli alti ascolti. Rimango poi dell'idea che il Giro debba terminare sempre il 2 giugno per potere sfruttare al meglio un festivo - e in alcuni anni, come questo, un "ponte" - in più. Voto 2.

4. Le strade
Da diversi anni oramai il Giro ha preso questa pessima abitudine di fare transitare la corsa - anche nelle concitate fasi finali - su strade che il Tour si guarda bene di evitare. L'esempio classico è Briancon: quando vi arriva il Tour, rettilineo largo e lungo; quando vi arriva il Giro ultimo km nel borgo stretto e lastricato e poi penoso attraversamento del ponticello di legno. Tremendo.
Quest'anno per esempio abbiamo visto il budello di Mayrhofen o il centro storico di Pinerolo (ma se pioveva?!) o ancora l'attraversamento di Levanto in un caruggio che obbligava a tirare i freni nel tratto di pianura di una crono. E tutti i giorni: l'attraversamento di tanti borghi anche quando è a disposizione una più sicura circonvallazione. Il top lo abbiamo all'inizio e alla fine. Ma come si fa a organizzare una cronosquadre, che è l'esaltazione della velocità pura, in un circuito tutto curve (cosa già vista alla Maddalena nel 2007)? E ieri a Roma: si poteva fare una crono che da fuori Roma puntasse dritta sui Fori Imperiali e invece si è messo in piedi un toboga di curve e controcurve per due terzi sui sampietrini. Quando una crono dovrebbe invece esaltare velocità e materiali. Ci si è messa poi la pioggia: se Menchov avesse perso il Giro nella caduta, Zomegnan avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni seduta stante.
Certo, ci sono le esigenze tv che dettano le regole delle strade. Ma diciamocela tutta: nel 90% dei casi le riprese paesaggistiche e quelle della corsa fanno a pugni. Ieri nessuno a visto un ciclista ripreso con San Pietro sullo sfondo, per esempio. O alla crono nessuno ha visto i panorami mozzafiato che si godono dalla Litoranea dopo Passo Termine. Le amministrazioni locali dovrebbero nella maggior parte dei casi accontentarsi delle riprese aeree prima e dopo la corsa, o al limite di qualche "cartolina" registrata da intermezzare alla corsa, come fatto a Riomaggiore. Insistere su questo solco ha poco senso. Voto 4.

P.S. Ah, mica vorrete mettere il podio di Parigi, con lo spazio e il cielo alle spalle e sullo sfondo l'Arco di Trionfo, e quello di Roma ieri, con un arco del Colosseo? Su via, che per riprendere la maestosità del Colosseo i cameramen hanno dovuto rimpicciolire i ciclisiti a misura di insetto... ma non si poteva arrivare ai Fori Imperiali col Colosseo sullo sfondo o davanti il Vittoriano? Ah no, il sindaco sicuro aveva paura delle proteste degli automobilisti...

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 01/06/2009 alle 22:25
Originariamente inviato da Garzelli

Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da Garzelli

Non capisco, che cosa ci sarebbe di male? Le corse a livello nazionale fruttano ai corridori per l'ingaggio più che per il premio. Quindi è normalissimo.


Tu conosci la storia del ciclismo, come quel tipo che diceva che Tartarin di Tarascona era un avversario di Giamuka!

Che cosa c'entra la storia? E' normalissimo ricevere un ingaggio dall'organizzatore di una corsa (che li riceve a sua volta dagli sponsor)


La differenza fra storia e conoscenza rappresenta un istmo troppo sottile perché tu lo capisca, evidentemente. Il resto della tua frase, è una esemplare dimostrazione della confusione che regna in te, dove eccezione è regola. E dove l’ignoranza, proprio perché tale, non eleva nemmeno l’ultimo dei salvacondotti del dubbio. All’uopo riguardati tutto il “quote”. D’altronde, non è certo solo su questo frangente, che ti dimostri così.
Ti ricordo inoltre, che le opinioni sono tali solo se un argomento lascia possibilità di interpretazione. Se è fisso, conclamato ed accettato universalmente, un giudizio diverso, non rappresenta più un’opinione, ma è solo una cavolata.
Comunque, per non ritrovarmi la bile in dolorosa contorsione, mi adeguerò a considerarti una nota di colore del luogo.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2009 alle 13:30
Originariamente inviato da Frank VDB

Originariamente inviato da forzainter


Audience televisiva in forte ribasso ,nessuna tappa oltre i 2600000 spettatori..(pochi anni fa si viaggiava sui 5 ml)


Beh, del resto se metti le montagne di lunedì e il circuitino degli amatori la domenica...


Percorso troppo facile (basta vedere il numero di ritirati)


Tieni presente che il bel tempo prolungato a minimizzato le cadute e gli acciacchi tipici della pioggia.

Nessuno gli ha obbligati a mettere i tapponi (o meglio le tappe di montagna) in settimana o fare un percorso del genere (anzi qualcosa c'e'.. i soldi)
E il bello è che si vantavano pure dell'Audience televisiva e degli spettatori sulle strade (tanto nessuno controlla)
Per loro ogni anno aumentano (ormai a sentirli han raggiunto il tour), invece stan diminuendo a vista d'occhio

2) La maggioranza dei ritiri non avviene per cadute ma per la durezza della corsa , con tappe di 89 km non si ritira neanche uno juniores

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2009 alle 13:42
Originariamente inviato da Garzelli

Originariamente inviato da forzainter

Originariamente inviato da meriadoc
2) pagliacciata armstrong

Armstrong ha fatto quello che ha potuto , considera l'inattività e l'infortunio
Piuttosto mi domando se è stato veramente pagato dalla Gazzetta per correre il giro (pare 2 ml di euro)? spero non sia vero (sarebbe un brutto trend)


Non capisco che cosa ci sarebbe di male? Le corse a livello nazionale fruttano ai corridori per l'ingaggio più che per il premio. Quindi è normalissimo.

Fino agli anni 90 erano le squadre a pagare gli organizzatori per poter correre i grandi giri
Adesso gli organizzatori pagano le squadre e anche gli alberghi
I corridori han gia' il loro stipendio dalle squadre (Armstrong corre gratis fatti suoi)
Non ti sembra un controsenso che un corridore prenda i soldi per correre il giro dall'organizzatore (non sarebbe neanche etico da parte dell'organizzatore..ma basta vedere il percorso per capire che lance è intervenuto..)
Poi non stiamo parlando dei circuiti post giro (o tour) o delle Kermesse.. stiam parlando del Giro d'Italia!
Il golf è uno sport iper professionistico
Tiger Woods è lo sportivo piu' pagato al mondo
Gioca +- 22 tornei all'anno
Per giocare un torneo in giro per il mondo prende 2ml di dollari a torneo (solo d'ingaggio)
Ovviamente per giocare il Masters (o altri tornei del Grande slam) non si sogna minimamente di chiedere dei soldi , gli basta l'onore , la popolarità e la storia che ha quel torneo
Il Giro d'Italia nel ciclismo equivale al Masters , parteciparvi è gia' un onore (o almeno lo era..)

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 02/06/2009 alle 19:48
Il Percorso: 7.5. In molti disprezzano questo giro anomalo. Personalmente a me è piaciuto tantissimo. Bergamo Alta, Cinque Terre, Vesuvio, San Luca, Monte Petrano. Tutti percorsi semplicemente stupendi che promuovono l’originalità del paesaggio italiano, permeato della storia del mondo. Dare dignità di grandi montagne agli Appennini è stata una mossa molto azzeccata. Le pecche: tappa del Blockhaus ridotta a distanze da cicloamatori, e lo sconfinamento in Austria francamente evitabile. La crono troppo lunga ha spaccato in due il giro (pur se vinta da quello più forte anche in salita). Nel complesso penso che la corsa, come al solito, la facciano i corridori. Così a chi si lamenta della mancanza di grandi montagne nell’ultima settimana suggerisco piuttosto di lamentarsi della scarsa fantasia dei ciclisti, che potevano approfittare di più di una occasione per qualche impresa. Mancano, forse, le gambe.

I corridori:

Menchov: 9. Il più forte a cronometro, il più forte in salita. Vince due tappe, e avrebbe vinto anche la terza a Roma, se non fosse caduto all’ombra del Colosseo. Resiste strenuamente a un lottatore come Danilo Di Luca, che dalla sua ha il tifo dell’Italia intera. Succede a quell’Alberto Contador (lui sì) che aveva vinto il Giro in maniera del tutto anonima, lottando, il russo, contro avversari in forma e di tutto rispetto.

Di Luca: 8.5. In una lotta a due, c’è sempre un vincitore ed uno sconfitto. L’arcigno e spettacolare abruzzese sforna una prima settimana praticamente perfetta. Cede poi la maglia rosa nella crono, ma non rinuncia mai ai sogni di gloria nelle tappe successive. Gli mancano, forse, le gambe. Oppure semplicemente ha trovato avversari degni di questo nome. Rimane, in ogni caso, uno dei migliori interpreti della corsa rosa di questo lustro.

Boasson Hagen: 8.5. Al primo giro d’Italia si presenta con uno sprint per il 2o posto che stupisce tutti. Poi va a prendersi la tappa di Chiavenna, ed il giorno dopo completa la doppietta di squadra nella splendida Bergamo (dove vince Siutsou, voto 7). Infine, forse è sfuggito a tanti, conquista un 3 posto nella crono di Roma. Insomma, fa tutto quello che ci aspettavamo da Fabian Cancellara (voto: sigh…). Lo (li) aspettiamo alle prossime scadenze.

Sastre: 8. In un percorso che non lo favoriva, con un clima che non gli piace, porta a casa due tappe e un onorevole 4 posto. Complimenti al vincitore del Tour de France, che è venuto ad onorare il giro.

Pellizotti: 8. Il delfino di Bibione ai suoi massimi livelli. Porta a casa una tappa, un terzo posto e i gradi di capitano della Liquigas. Probabilmente in tanti continueranno a ritenere Basso (voto: 7. Dopo due anni di inattività entrare nella Top 5 non è impresa da poco) il vero leader della squadra. Ma intanto la classifica dice che Pellizotti è arrivato più in alto.

Armstrong: 7. Giro anonimo, si direbbe. Ma calcolando che sono anni che non corre, che ha “l’età che ha” e che non era mai venuto al giro, disputa una corsa più che onorevole. E a mio avviso funge da catalizzatore per i media al giro. Personalmente lo ringrazio, anche se “Armstrong al giro 2009″ tutto sommato è una operazione che col ciclismo non ha moltissimo a che fare.

Cavendish: 8.5. Il velocista più forte del mondo, vince anche la palma di uomo più veloce del giro, battendo di una tappa AleJet. Supportato da una squadra a dir poco fenomenale, incute timore a tutto il gruppo nelle fasi finali delle tappe piane. Si ritira per preparare il tour, in bocca al lupo.

Petacchi: 8.5. Duella con Cavendish, vincendo due tappe. Poi si trasforma in gregario e aiuta Di Luca ogni volta che può. Uno dei migliori Giri della sua carriera.

Seeldrayers, Lokvist, Masciarelli: 7. I migliori giovani che abbiamo visto al giro. Il primo, maglia bianca finale. Il secondo, già maglia bianca e maglia rosa, il terzo, un possibile scalatore che potrà farci divertire.

Bertagnolli: 7. Vince una splendida, splendida tappa. Notoriamente il mio ciclista preferito, inserito in una squadra complicata (Simoni, voto 5.5, recita la parte del nonno rompiballe che crede ancora di comandare). Assolve i suoi compiti tattici alla perfezione, conferma di saper leggere le gare in maniera sensazionale (potrebbe rivelarsi, in futuro, un ottimo DS), si candida a uomo-squadra per il mondiale che verrà. Un giro da incorniciare.

Scarponi: 7.5. Mezzo voto in più del mio favorito, per le due tappe conquistate. Si butta intelligentemente nelle fughe giuste, e coglie i momenti buoni per piazzare le sue stoccate. L’eroe popolare di questo giro.

Serpa: 6.5. Nel caotico caravanserraglio allestito da Savio, alla fine viene fuori proprio il colombiano, che disputa un giro tutto sommato sufficiente, condito da una bella prestazione a cronometro e da alcuni discreti piazzamenti in altre tappe di montagna.

Bruseghin: 6.5. Salva la “corazzata” Lampre con un 10 posto nella generale. Tuttavia l’assenza della squadra in ogni momento clou della corsa è semplicemente desolante (a parte qualche iniziativa sparuta di Tiralongo, 6). E pensare che nelle fasi iniziali del giro Cunego (voto: sigh…) si buttava persino negli sprint. Mezzo punto in più per la simpatia proverbiale. Sua, e dei suoi tifosi.

Garzelli: 7. La sua maglia rosa (anno 2000) ormai è lontana diverse generazioni di ciclismi. Si ritaglia uno spazio portando a casa la maglia verde, e delle buone prestazioni a crono. Un giro più che onesto nella ottima carriera del varesino.

Qualche delusione (oltre a quelle già menzionate tra le altre pagelle):

Pozzato: Non ci siamo. Pozzato al giro ha l’aria di uno che ha sbagliato autobus.
Ignatiev: Non riesce ad incidere come al solito nelle fughe. Ci riproverà.
Visconti: Sembra voler cercare una sua dimensione. A mio avviso hanno poco senso le sue discrete prestazioni a crono. Mal supportato da una squadra che tatticamente fa acqua da tutte le parti. Speriamo non si perda.
Leipheimer, Rogers: Erano tra i grandi favoriti, uno fallisce l’obiettivo minimo del podio ed esce addirittura dalla top 5, come già gli capitò qualche anno fa al Tour sotto i colpi di Vinokourov. L’altro quello di convincere seriamente in una gara a tappe.

Alla fine è stato un Giro sicuramente migliore di quello dello scorso anno, impreziosito da alcune chicche (Roma, direzione del percorso), e condito da qualche pecca (riduzione tappe).

 

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Vittorio

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 03/06/2009 alle 00:06
Originariamente inviato da dedalus

Armstrong: 7. Giro anonimo, si direbbe. Ma calcolando che sono anni che non corre, che ha “l’età che ha” e che non era mai venuto al giro, disputa una corsa più che onorevole. E a mio avviso funge da catalizzatore per i media al giro. Personalmente lo ringrazio, anche se “Armstrong al giro 2009″ tutto sommato è una operazione che col ciclismo non ha moltissimo a che fare.


Seeldrayers, Lokvist, Masciarelli: 7. I migliori giovani che abbiamo visto al giro. Il primo, maglia bianca finale. Il secondo, già maglia bianca e maglia rosa, il terzo, un possibile scalatore che potrà farci divertire.

Bertagnolli: 7. Vince una splendida, splendida tappa. Notoriamente il mio ciclista preferito, inserito in una squadra complicata (Simoni, voto 5.5, recita la parte del nonno rompiballe che crede ancora di comandare). Assolve i suoi compiti tattici alla perfezione, conferma di saper leggere le gare in maniera sensazionale (potrebbe rivelarsi, in futuro, un ottimo DS), si candida a uomo-squadra per il mondiale che verrà. Un giro da incorniciare.

Garzelli: 7. La sua maglia rosa (anno 2000) ormai è lontana diverse generazioni di ciclismi. Si ritaglia uno spazio portando a casa la maglia verde, e delle buone prestazioni a crono. Un giro più che onesto nella ottima carriera del varesino.


Non sei un tifoso di Garzelli, vero?

 
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Livello Greg Lemond
Utente del mese Gennaio 2009
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  postato il 03/06/2009 alle 06:53
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da Garzelli

Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da Garzelli






Comunque, per non ritrovarmi la bile in dolorosa contorsione, mi adeguerò a considerarti una nota di colore del luogo.


Via Maurizio, nella tua grandezza deve esserci anche un certo grado di tolleranza verso chi ...

 

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la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 03/06/2009 alle 10:35
Originariamente inviato da Garzelli

Originariamente inviato da dedalus

Armstrong: 7. Giro anonimo, si direbbe. Ma calcolando che sono anni che non corre, che ha “l’età che ha” e che non era mai venuto al giro, disputa una corsa più che onorevole. E a mio avviso funge da catalizzatore per i media al giro. Personalmente lo ringrazio, anche se “Armstrong al giro 2009″ tutto sommato è una operazione che col ciclismo non ha moltissimo a che fare.


Seeldrayers, Lokvist, Masciarelli: 7. I migliori giovani che abbiamo visto al giro. Il primo, maglia bianca finale. Il secondo, già maglia bianca e maglia rosa, il terzo, un possibile scalatore che potrà farci divertire.

Bertagnolli: 7. Vince una splendida, splendida tappa. Notoriamente il mio ciclista preferito, inserito in una squadra complicata (Simoni, voto 5.5, recita la parte del nonno rompiballe che crede ancora di comandare). Assolve i suoi compiti tattici alla perfezione, conferma di saper leggere le gare in maniera sensazionale (potrebbe rivelarsi, in futuro, un ottimo DS), si candida a uomo-squadra per il mondiale che verrà. Un giro da incorniciare.

Garzelli: 7. La sua maglia rosa (anno 2000) ormai è lontana diverse generazioni di ciclismi. Si ritaglia uno spazio portando a casa la maglia verde, e delle buone prestazioni a crono. Un giro più che onesto nella ottima carriera del varesino.


Non sei un tifoso di Garzelli, vero?


beh no...ma penso sia un ottimo corridore che ha portato avanti un'ottima carriera. il giro di garzelli a mio avviso è stato onesto: fughe, maglia verde e buone prestazioni a cronometro. tuttavia, a mio avviso, la maglia verde non va sopravalutata, e a conti fatti non porta a casa nemmeno una tappa.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 03/06/2009 alle 11:49
Originariamente inviato da dedalus

...
Seeldrayers, Lokvist, Masciarelli: 7. I migliori giovani che abbiamo visto al giro. Il primo, maglia bianca finale. Il secondo, già maglia bianca e maglia rosa, il terzo, un possibile scalatore che potrà farci divertire.
...


Due parole su Lovkvist. Probabilmente lo svedese è più adatto per le corse di un giorno che per i Grandi Giri. Si è ritrovato in maglia rosa grazie alla cronosquadre ed alla sua prestazione nelle Dolomiti ma a Pinerolo ha pagato. Piva & C. devono provarlo sulle Ardenne il prossimo anno, mi sembra il suo ideale terreno di caccia.


 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 03/06/2009 alle 12:35
Originariamente inviato da Bob Fats

Originariamente inviato da dedalus

...
Seeldrayers, Lokvist, Masciarelli: 7. I migliori giovani che abbiamo visto al giro. Il primo, maglia bianca finale. Il secondo, già maglia bianca e maglia rosa, il terzo, un possibile scalatore che potrà farci divertire.
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Due parole su Lovkvist. Probabilmente lo svedese è più adatto per le corse di un giorno che per i Grandi Giri. Si è ritrovato in maglia rosa grazie alla cronosquadre ed alla sua prestazione nelle Dolomiti ma a Pinerolo ha pagato. Piva & C. devono provarlo sulle Ardenne il prossimo anno, mi sembra il suo ideale terreno di caccia.



Concordo ma rilancio più in generale. Molti corridori discreti in salita si concentrano sulle ardenne perchè tanto in classifica non rendono. quello che penso è che lokvist abbia corso un ottimo giro, prendendo la maglia rosa, tentando di difenderla e concludendo nei primi trenta. Insomma: non solo top 10. Mi piaceva il comportamento di Booggerd: Ardenne, ma anche tour, spesso nei primi 20. oppure Frank Schleck. E magari, nell'annata perfetta, ci può scappare pure un podio o qualcosa in più.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 03/06/2009 alle 14:31
Originariamente inviato da dedalus
...
Mi piaceva il comportamento di Booggerd: Ardenne, ma anche tour, spesso nei primi 20.
...


Bel paragone !!! Lo svedese dovrebbe prendere esempio dal vecchio Boogie, magari non fossilizzandosi soltanto su quelle tre corse ma cercando l'affermazione anche in altre dure competizioni (Eroica, Classiche d'agosto, Giro di Lombardia).


 
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Professionista




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  postato il 04/06/2009 alle 18:25

ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

>> Anò,ma cche sei Silvietto nostro?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/06/2009 alle 19:01
Purtroppo Garzelli nel 2006 (mi pare) in Liquigas cadde al Giro e dovette ritirarsi per una contusione seria alla schiena, nel 2007 vinse due bellissime tappe quando già non era più Liquigas, nel 2008 è stato escluso e quest'anno ha fatto un bellissimo Giro.
Peccato per i due anni in cui gli sono mancate le occasioni. Nel 2005 non ricordo se c'era. Ma forse no.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/06/2009 alle 19:58
ho già avuto modo di leggere articoli di questo Ceccarelli, mi trovo spesso in sintonia.
Ve lo propongo, da ilsole24ore.it

Le pagelle del Giro d'Italia
di Dario Ceccarelli

1 giugno 2009

Ora che l'ultima transenna è stata riposta nei magazzini del Giro; ora che Menchov potrà fare una passeggiata senza doversi preoccupare di seguire Danilo Di Luca; ora che il meccanico olandese di Menchov, quello che quando il russo è caduto sui sampietrini di Roma gli ha passato la bicicletta in cinque secondi, potrà finalmente smaltire in pace la meritata sbronza raccontando agli amici che il vero vincitore del Giro d'Italia è lui; ebbene ora è il momento di mettere la parola fine a una corsa che, nonostante un percorso molto sui generis, ha di sicuro avuto un merito: quello di non farci annoiare.

Non è poco. Anzi. Quando si dice che questo Giro non ha avuto le grandi montagne del passato, e che sono state fatte dall'organizzazione alcune scelte stravaganti (la cronometro extralarge delle Cinque Terre, l'arrivo a Milano nella prima settimana, la tappa del Block Haus troppo breve, eccetera eccetera), si dice solo una parte della verità.

L'altra verità è che, da un bel pezzo, il Giro d'Italia non offriva tanti colpi di scena. A parte la sfida infinita tra Menchov e Di Luca, anche il resto del copione è stato di tutto rispetto. Poteva essere più bello? Più combattuto? Può darsi. Ma, come diceva un proverbio, se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stato un tram. Intanto, in attesa dei prossimi giri immaginari, vediamo con le pagelle dei protagonisti, come è andato questo vecchio Giro centenario (Voto complessivo: 7)

Menchov 9. È il dominatore del Giro. Ottimo a cronometro, resistente in salita, il russo gestisce la corsa con invidiabile lucidità. Individua il nemico più pericoloso, Di Luca, e non lo molla fino a Roma. Il suo capolavoro, a parte la crono delle Cinque Terre, lo realizza a Frosinone quando ruba il tempo a Di Luca nell'abbuono. Roccioso.

Di Luca 8. Generoso come Ciccio Graziani, a furia di attaccare perde in lucidità facendo il gioco del russo. Però è l'unico che tenta, realmente, di scalzare Menchov. Gli altri parlano, lui fa. Apprezzabile anche quando dice che vincere per la caduta di Menchov non sarebbe stato bello. Unica pecca: quando a Milano fa il capopolo di una protesta sgangherata.

Pellizotti 7,5. Riesce a salire sul podio, ed è un risultato. Forse poteva fare ancora di più. La cogestione della fascia da capitano con Ivan Basso lo penalizza. Per la serie: siamo uomini o capitani?

Sastre 7. bravissimo a nascondersi, quando è il momento tira fuori l'asso vincendo due tappe. Molto intelligente, sa vedere le debolezze altrui. E anche le proprie. Autorevole.

Cavendish 7. brillante ma non super. Cannonball perde potenza dopo la tappa di Firenze.

Petacchi 7. vince due tappe, recupera se stesso. Avendo a che fare con Cavendish non è poco.

Garzelli 6,5. Rigenerato e combattivo. Peccato che la botta dell' Alpe di Siusi lo metta subito fuori dai giochi. Ma forse è quello che voleva per avere più libertà d'azione.

Scarponi 6,5. Due tappe e un bel Giro. Completamente rigenerato dopo la squalifica.

Ivan Basso 6. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Dibattito aperto. Il percorso non fa per lui che è un diesel e ha bisogno di lunghe salite. Però, ogni tanto, ci prova. Paga i due anni di sospensione, ma può solo migliorare.

Armstrong 6. Qui il dibattito s'infiamma. Vecchio, bolso e arrogante dicono i detrattori. Non siamo d'accordo. Arrogante magari lo è, però il texano merita rispetto. Con dodici viti nella spalla, dopo tre anni da vita da rockstar, tiene la scena con dignità. A sbagliare sono stati i suoi cantori, sperticati, nel magnficarlo, alla vigilia.

Cunego. 4,5. Il vero sconfitto è lui. Ora deve capire cosa fare da grande. Forse è meglio che sia dia al classico.

Simoni 4. Qualcuno gli dica che è stato un campione. E che ora può fare qualcos'altro...

Fuori gara, Napolitano 9. Il capo dello stato quando riceve Menchov, abbracciandolo, gli parla in russo chiedendogli come si sentiva alla fine del Giro. Ha ancora un buon colpo di pedale.

 

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Gaudium magnum. E'tornato! (cit. Frank VDB)

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