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Autore: Oggetto: Importante intervista a Johan Bruyneel: il futuro di Basso è in buone mani.

Livello Luison Bobet




Posts: 786
Registrato: Jan 2006

  postato il 09/12/2006 alle 21:16
Premetto che apro questo thread per fare in modo che questa intervista al general manager della Discovery Channel, a mio avviso importante anche per capire cosa significhi avere le palle per fare il manager di un team, possa essere letta da più utenti possibile. Poi starà ai moderatori decidere se spostarla in uno dei threads esistenti. Quello che Bruyneel dice in questa intervista è importante, ma è soprattutto importante riscontrare la linearità delle sue dichiarazioni di un mese fa e di quelle di oggi, segno di coerenza e di chiarezza d'idee ma anche di affidabilità. Ivan è fortunato ad essere finito alla Discovery, questi secondo me sono i manager di cui ha bisogno il ciclismo: confrontiamo il pensiero di Bruyneel con i comportamenti e le idee di altri cosiddetti manager come, ad esempio, Lefevere o Riis. Ne escono irrimediabilmente ridimensionati. Buona lettura a tutti.

IL VERO PROBLEMA? GLI ATTUALI DIRIGENTI

Era rimasto sorpreso Johan Bruyneel quando gli avevamo detto che avremmo voluto parlare di ciclismo e basta.
'Sono tempi in cui tutti parlano troppo di cose che non sanno' dice con severità il manager belga. E il lungo colloquio verte finalmente sul Giro, sul Tour, sulla squadra, sul ritiro, su quelli che sono gli ingredienti più gustosi di uno sport che da cento anni appassiona le folle di tutte le età, di tutta Europa.
Ma inevitabilmente, pur chiacchierando di sport, sono venute fuori notizie, riferimenti, opinioni, frammenti che detti da Johan Bruyneel, manager di una delle più importanti squadre ProTour, assumono un interesse rilevante.
Per esempio, gli abbiamo chiesto se ha qualche preoccupazione sulla possibilità che il Tour non inviti la sua squadra alla corsa.
'E perchè?' ha risposto sorpreso. 'Non vedo il motivo di una scelta che sarebbe facilmente contestabile. E poi se il Giro d'Italia ci invita, come fanno i francesi a rompere l'alleanza tra gli organizzatori?'
Sulla situazione attuale il suo parere è ancora più schietto.
'Il dramma è questa Uci che si sta rivelando assolutamente incapace di gestire il movimento. La realtà è che oggi il ciclismo è senza una guida ed in questo caos ciascuno cerca di conquistare potere urlando di più. Il problema grave del ciclismo in questo momento è proprio l'insussistenza dell' Uci. Se io fossi manager di una grande azienda, ancor prima che dal problema del doping, sarei molto allarmato dalla constatazione che un movimento così importante è privo di una guida affidabile. E' indiscutibilmente questa la priorità: rimettere l'Uci nel suo ruolo istituzionale con capacità gestionale'.
A Strasburgo era davvero inevitabile quello che è accaduto?
'Probabilmente sì – ammette Bruyneel – perchè bisogna considerare i tempi in cui si è stati chiamati a decidere. In fondo dalla Spagna sono arrivati i nomi, tra gli altri, dei tre corridori che avrebbero quasi certamente occupato i tre scalini del podio. Ammetterli alla corsa avrebbe significato tenere per un mese la corsa in ostaggio delle voci che arrivavano da Madrid. Sarebbe stato un evento drammatico ed incontrollabile. Forse non è stata la decisione più giusta (Basso avrebbe certamente vinto questo Tour), ma forse è stato un male inevitabile'.
Contesta violentemente il codice etico
'Credo che il codice etico, così come è stato ideato, sia una cosa indegna di ogni paese civile. Nessuno può imporre ad un altro la propria etica. Se l'Uci avverte comportamenti scorretti o sanzionabili, lo faccia. Ma non possono essere i gruppi sportivi, o peggio ancora alcuni gruppi sportivi, ad imporre ad altri dei principi che non sono condivisi in alcun ordinamento giuridico. Nel 2004 vennero quelli del Tour de France a dirmi che dovevo mandare a casa Padrnos, perchè coinvolto nelle perquisizioni di Sanremo. Fin da allora la mia posizione fu chiara. Dissi che per quello di cui io ero a conoscenza non avevo alcun motivo per mandare a casa Padrons (fu prosciolto qualche mese dopo, ndr), ma se il Tour aveva elementi diversi avrebbe dovuto assumersi la responsabilità del provvedimento. Padrnos partì regolarmente'.
Basso ha confermato la sua disponibilità ad offrire il suo Dna, a patto che l'esame venga gestito da un'autorità pubblica. Nel merito la posizione di Bruyneel è molto chiara.
'Credo che sia una cosa stupida imporre a tutti i corridori l'esame del Dna, perchè non si può fare. E chi darà il consenso potrebbe addirittura trovarsi nei guai. Se la legge prevede che il Dna può essere solo messo a disposizione degli inquirenti dopo un'autorizzazione del magistrato, e mantiene su questi dati un riserbo assoluto, ci sarà anche un motivo? Prima di dare il consenso, cosa di cui si parla senza neanche avere un'idea delle implicazioni che questa cosa può avere, bisognerebbe definire molte altre cose. Ad esempio, chi ha la responsabilità della riservatezza di questi dati? E questi dati che valore e che disponibilità legali avranno? E' una disponibilità a tempo indeterminato? Può essere ritirata? Se una donna chiede di prenderne visione in una causa di paternità, cosa si fa? Ma perchè devono essere i gruppi sportivi a gestire queste cose? Mi sembra anche questa la conferma del caos Uci'.
Confida che l'uci è scesa pesantemente in campo per impedire a Basso di correre, pur in assenza di qualsiasi provvedimento disciplinare.
'Mi ha chiamato il presidente McQuaid e so che Verbruggen ha chiamato direttamente la Discovery per convincerci a non tesserare Ivan Basso. Ma non ci hanno fatto cambiare idea. Abbiamo studiato a fondo tutte le carte ed abbiamo apprezzato molto il lavoro della Procura del Coni, e non abbiamo trovato assolutamente nulla che giustificasse una lista di proscrizione nei confronti di Basso. Tra l'altro c'è stato un accanimento nei confronti di Ivan che trovo ingiustificabile. Sul tesseramento di Basso tutti hanno avuto da ridire. Su quello di Caruso nessuno ha parlato. Basso ha subìto un processo dal Coni, altri corridori, ad esempio gli spagnoli, saranno prosciolti con un provvedimento cumulativo, senza neanche valutare le singole posizioni. Perchè nei confronti di Basso c'è tutta questa cattiveria? Non si capisce proprio perchè è sempre stato un corridore esemplare.'
Non andrà più alle riunioni dei gruppi sportivi, si limiterà a mandare qualcuno dei suoi vice a rappresentarlo.
'Non mi piace il clima che si è creato. Noi dobbiamo fare i manager, non i poliziotti. Noi con i corridori dobbiamo avere un rapporto costruttivo, fiduciario, non possiamo essere noi il braccio armato dell'Uci. Vedo i francesi che hanno sempre una rabbia contro tutto e contro tutti, non capisco il perchè. E non lo accetto. Io arrivo a dire che forse il doping non è la causa dei nostri problemi, ma la conseguenza di una gestione dissennata. Non c'è buon senso. Forse dobbiamo guardare anche fuori dal nostro giardino. Vedere cosa fanno negli altri sport. Non c'è nessuna disciplina che espone così tanto i propri atleti alla maldicenza. Sono stato corridore, lavoro con i corridori, mi rifiuto di credere che l'immagine che sta dando l'Uci dei corridori sia reale.'
Considera il ProTour la cartina di tornasole del grande fallimento dell'Uci.
'Se è vero che il ProTour doveva servire a costruire un ciclismo d'elite sotto l'egida dell'Uci, non possiamo non riconoscere il totale fallimento. Dal ProTour sono usciti tutti i più importanti organizzatori e le corse che hanno fatto la storia di questo sport. L'Aso (la società organizzatrice del Tour de France, ndr) gestisce tutto come prima, più di prima. L'Uci che voleva recuperare una posizione centrale, si nasconde dietro i gruppi sportivi. Il movimento è allo sbando.'

Indiscutibilmente Ivan Basso ha avuto fortuna di trovare nella Discovery un tetto, perchè in questo ciclismo confuso e mal governato avrebbe rischiato un ostracismo vergognoso. Ed è tanto più vergognoso se si pensa come lo stesso ostracismo in passato ha già creato una vittima: Marco Pantani. E' giusto punire chi ha sbagliato ed è condivisibile farlo anche nella maniera più severa. Ma la punizione può essere solo la giusta conseguenza di un processo che rispetti le regole. Se invece siamo alle liste di proscrizione, è e vidente che qualcosa va cambiato. E se le liste di proscrizione sono fatte, promosse e sostenute dal presidente McQuaid e dal vice-presidente Verbruggen, è evidente che si apre un problema molto grave la cui portata è difficile al momento valutare. Ma i corridori, soprattutto loro, dovranno uscire dal loro silenzio dorato perchè l'assenza del diritto è un pericolo per tutti.

Tony Lo Schiavo – Bicisport dicembre 2006

 

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  postato il 10/12/2006 alle 04:46
Ma come mai l'Aso - o l'UCI - non ha(nno) mai chiesto a Bruyneel di escludere Armstrong dalla squadra per il Tour!?

Padrnos aveva il processo di Sanremo, ok, ma sicuri-sicuri che Lèns non avesse nessun processo in corso durante i 7 anni di tirannia?

Come si dice: due pesi e due misure?

 

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  postato il 10/12/2006 alle 19:52
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ma come mai l'Aso - o l'UCI - non ha(nno) mai chiesto a Bruyneel di escludere Armstrong dalla squadra per il Tour!?

Padrnos aveva il processo di Sanremo, ok, ma sicuri-sicuri che Lèns non avesse nessun processo in corso durante i 7 anni di tirannia?

Come si dice: due pesi e due misure?



Of course Monsieur, of course!!!!

 

[Modificato il 10/12/2006 alle 19:54 by 53.11]


 
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  postato il 10/12/2006 alle 20:18
Su Armstrong ci sono stati sempre sospetti e magari ci saranno, ma va detto che ha vinto tutte le cause che ha intentato. La stessa assicurazione che, facendo affidamento sulle rivelazioni contenute in 'L.A. confidential', non gli volle pagare i 5 milioni di dollari previsti come premio per il filotto di vittorie al Tour, alla fine ne ha pagati 7,5 di milioni. Questa dirigenza Uci mi ha fatto diventare simpatico pure Armstrong, per male che vada comunque era un corridore che sudava, faticava e sbuffava mentre spingeva sui pedali, non un dirigente mollaccione ed arrogante come certi che sappiamo. Ma la questione è un'altra: vista la situazione, credo che la presunzione di innocenza sia senz'altro da preferire alla presunzione di colpevolezza, professata dagli stolti dirigenti di cui sopra. Con questi dirigenti, semplicemente a suon di sospetti, il ciclismo verrebbe fermato solo per i 'si dice'. Invece su uno sbaglia è giusto che paghi, ma prima si dimostra la colpevolezza e poi si punisce. Questo accade nei paesi civili, evidentemente l'Uci preferisce gli stati di polizia. Con questa dirigenza non esisterebbero i Merckx, i Gimondi, gli Hinault: esisterebbero magari gare da decidere col telefonino, come la Roubaix di una decina d'anni fa....

 

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  postato il 10/12/2006 alle 20:26
Quoto un passaggio dell'intervista perche' mi sembra molto importante:

Originariamente inviato da luke
arrivo a dire che forse il doping non è la causa dei nostri problemi, ma la conseguenza di una gestione dissennata.

 

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  postato il 10/12/2006 alle 21:04
Originariamente inviato da luke

[...]Questa dirigenza Uci mi ha fatto diventare simpatico pure Armstrong, per male che vada comunque era un corridore che sudava, faticava e sbuffava mentre spingeva sui pedali, non un dirigente mollaccione ed arrogante come certi che sappiamo.[...]


Ti dirò la verità, Luke, è successa la stessa cosa anche a me (e con questo spero che il computer di Morris si blocchi ancora dopo 3 secondi che sta su Cicloweb, ché gli verrebbe un infarto, forse).
Infatti la distinzione vede Armstrong come "complemento oggetto" e non come "soggetto", almeno per il mio punto di vista.

Ovvio che sospendere Padrnos è molto più semplice per tutti (UCI, Aso, Us Postal/Discovery), mentre sospendere Armstrong è complicatissimo e - soprattutto - controproducente.

Infatti il destinatario della mia precisazione non era (e non è) Lèns, bensì gli stessi "papaveri" che da quindici anni scaldano quelle sedie e poltrone e stanno facendo morire questo sport in maniera rapidissima.

Ed anche Bruyneel, come l'Armstrong dirigente, non mi convince. Il dubbio è grande: che avrebbero detto - Johan&Lance - se Basso fosse andato in una qualsiasi altra squadra del ProTour?
Bruyneel a Strasburgo, alla vigilia del Tour 2006, come s'è comportato (Lefévère ce l'ha detto, ma deve ancora arrivare il giorno in cui io possa fidarmi di ciò che dice il tm della Quick Step)?

 

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  postato il 10/12/2006 alle 21:53
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Il dubbio è grande: che avrebbero detto - Johan&Lance - se Basso fosse andato in una qualsiasi altra squadra del ProTour?
Bruyneel a Strasburgo, alla vigilia del Tour 2006, come s'è comportato (Lefévère ce l'ha detto, ma deve ancora arrivare il giorno in cui io possa fidarmi di ciò che dice il tm della Quick Step)?

e'il gioco delle parti.
C'e'chi lo fa strisciando e chi a testa alta.
E'una questione di attributi.

quelli dei 7 tour erano altri tempi, difficile fare un paragone,
pero' senza dire che "mi e' piu' simpatico", dico che rimpiango
quei tempi.

 

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  postato il 10/12/2006 alle 23:14
Originariamente inviato da luke

Su Armstrong ci sono stati sempre sospetti e magari ci saranno, ma va detto che ha vinto tutte le cause che ha intentato. La stessa assicurazione che, facendo affidamento sulle rivelazioni contenute in 'L.A. confidential', non gli volle pagare i 5 milioni di dollari previsti come premio per il filotto di vittorie al Tour, alla fine ne ha pagati 7,5 di milioni.


i sospetti ci sono ancora, ma quello che tu dici dimostra che Armstrong non faceva i comodi suoi perchè era protetto dall'alto, ma probabilmente perchè era più sveglio e sapeva organizzarsi meglio (e questi a mio modo di vedere sono dei pregi non indifferenti).

 

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  postato il 10/12/2006 alle 23:17
Originariamente inviato da luke
esisterebbero magari gare da decidere col telefonino, come la Roubaix di una decina d'anni fa....


Giusto, per la miseria! Molto meglio la Roubaix di quest'anno vinta da quello stesso Cancellara che é diventato campione del mondo a cronometro a 56 di media su un percorso "vallonato"! E con il ritrovamento nella "poubelle" dell'albergo in cui aveva alloggiato la CSC di quanto necessario per un bel doping collettivo...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/12/2006 alle 23:20
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ovvio che sospendere Padrnos è molto più semplice per tutti (UCI, Aso, Us Postal/Discovery), mentre sospendere Armstrong è complicatissimo e - soprattutto - controproducente.


e quindi per un direttore sportivo ci vuole più spina dorsale per proteggere Padrnos piuttosto che Armstrong: Bruyneel sta dimostrando di averne.

Sul comportamento che avrebbe tenuto Bruyneel nel caso Basso fosse andato in un altra squadra, la penso come te.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 10/12/2006 alle 23:21
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ed anche Bruyneel, come l'Armstrong dirigente, non mi convince. Il dubbio è grande: che avrebbero detto - Johan&Lance - se Basso fosse andato in una qualsiasi altra squadra del ProTour?
Bruyneel a Strasburgo, alla vigilia del Tour 2006, come s'è comportato (Lefévère ce l'ha detto, ma deve ancora arrivare il giorno in cui io possa fidarmi di ciò che dice il tm della Quick Step)?


Bruyneel in tutto questo tempo ha fatto sempre e solo quelli che ritiene essere i suoi interessi, come d'altronde han fatto tutti gli altri. Punto e basta.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 10/12/2006 alle 23:29
Originariamente inviato da pedalando

quelli dei 7 tour erano altri tempi, difficile fare un paragone,
pero' senza dire che "mi e' piu' simpatico", dico che rimpiango
quei tempi.


Io invece no. I tempi che stiam vivendo fanno schifo, ma non rimpiango i "bei" tempi del grande non-dopato-fino-a-inconfutabile-prova-del-contrario che vinceva contro tanti altri non-dopati-fino-a-inconfutabile-prova-del-contrario. Eran tempi che facevan schifo come questi. E d'altronde facevan schifo anche i beneamati anni '90, quelli dell'Epo a gogò.

 
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  postato il 11/12/2006 alle 00:08
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da luke
esisterebbero magari gare da decidere col telefonino, come la Roubaix di una decina d'anni fa....


Giusto, per la miseria! Molto meglio la Roubaix di quest'anno vinta da quello stesso Cancellara che é diventato campione del mondo a cronometro a 56 di media su un percorso "vallonato"! E con il ritrovamento nella "poubelle" dell'albergo in cui aveva alloggiato la CSC di quanto necessario per un bel doping collettivo...


ho letto in parecchi post di questi 56 di media: ma qual'è la media ufficiale della cronometro iridata?

 

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  postato il 11/12/2006 alle 00:11
Originariamente inviato da antonello64

ho letto in parecchi post di questi 56 di media: ma qual'è la media ufficiale della cronometro iridata?


http://www.cicloweb.it/viewclas.php?key_prog=5429

50,6 km/h di media.

questa l'altimetria:


(fonte: salzburg-2006.com)

 

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  postato il 11/12/2006 alle 00:23
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da pedalando

quelli dei 7 tour erano altri tempi, difficile fare un paragone,
pero' senza dire che "mi e' piu' simpatico", dico che rimpiango
quei tempi.


Io invece no. I tempi che stiam vivendo fanno schifo, ma non rimpiango i "bei" tempi del grande non-dopato-fino-a-inconfutabile-prova-del-contrario che vinceva contro tanti altri non-dopati-fino-a-inconfutabile-prova-del-contrario. Eran tempi che facevan schifo come questi. E d'altronde facevan schifo anche i beneamati anni '90, quelli dell'Epo a gogò.


Ho la sensazione che in "quei tempi" corressero tutti con
armi piu' seimili, se non pari.
Esclusa una squadra per un GT all'anno.

 

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  postato il 11/12/2006 alle 00:26
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da antonello64

ho letto in parecchi post di questi 56 di media: ma qual'è la media ufficiale della cronometro iridata?


http://www.cicloweb.it/viewclas.php?key_prog=5429

50,6 km/h di media.


Originariamente inviato da Admin (in un altro thread)

Guarda, a differenza di Mario, anch'io penso che la gente non sia poi così appassionata alla media di Cancellara, pur riconoscendo che se andava a 53 invece che a 56 era in effetti più credibile (come negarlo?).


E' proprio vero che non ci si può più fidare di nessuno...

 
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  postato il 11/12/2006 alle 00:33
Era 50,6, quindi.

Chiedo venia per il ricordo fallace.

In ogni caso, il discorso media è sempre una questione relativa (al percorso) e non assoluta.

Però il mio errore di valutazione c'è tutto, e ciò visto e considerato, spero più che mai che il pubblico in effetti non si sia appassionato alla vexata quaestio dell'ormai famigerata media di Cancellara.

 
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  postato il 11/12/2006 alle 00:36
No, no, lo sbaglio originario è mio, non di Marco.
Ricordavo 56 km/h, invece era 50,6 km/h... comunque il concetto - almeno per me - non cambia.

La crono di Salisburgo di Cancellara, per me, rimane nel campo dell'ultraterreno (ma quoto quanto detto da Mestatore in un altro thread: Cancellara le crono le vinceva sin da ragazzino, è senz'altro un corridore capace di vincere un mondiale a cronometro).

 

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  postato il 11/12/2006 alle 00:52
Originariamente inviato da luke

questi secondo me sono i manager di cui ha bisogno il ciclismo: confrontiamo il pensiero di Bruyneel con i comportamenti e le idee di altri cosiddetti manager come, ad esempio, Lefevere o Riis. Ne escono irrimediabilmente ridimensionati.


Se Bruyneel è il tipo di dirigente di cui ha bisogno il ciclismo, l'Italia è governata da un Presidente del Consiglio intelligente...

 

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  postato il 11/12/2006 alle 01:04
ecco qua.
buona notte

 

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  postato il 11/12/2006 alle 01:15
Originariamente inviato da Monsieur 40%

No, no, lo sbaglio originario è mio, non di Marco.
Ricordavo 56 km/h, invece era 50,6 km/h... comunque il concetto - almeno per me - non cambia.

La crono di Salisburgo di Cancellara, per me, rimane nel campo dell'ultraterreno (ma quoto quanto detto da Mestatore in un altro thread: Cancellara le crono le vinceva sin da ragazzino, è senz'altro un corridore capace di vincere un mondiale a cronometro).


Beh, suvvia, é un errore veniale! E poi, prima di Antonello, nessuno aveva mai messo in dubbio quel valore...
Ad ogni modo, come qualcuno ha detto, 48 Km/h sarebbe già stata un'eccellente media, tanto più su un percorso che non é esattamente un tavolo da bigliardo.
Quanto all'osservazione fatta da Mestatore, porta il discorso sullo scopo del doping: si tratta sempre di aiutarsi ad avere la meglio sui propri consimili, non di scoprirsi eccellenti in un campo in cui non si ha la minima attitudine.

 
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  postato il 11/12/2006 alle 01:17
Originariamente inviato da pedalando

ecco qua.
buona notte


Per questo post domattina ti sveglierai ingrassato di 10 kg...

 

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  postato il 11/12/2006 alle 01:25
Originariamente inviato da Felice

Beh, suvvia, é un errore veniale! E poi, prima di Antonello, nessuno aveva mai messo in dubbio quel valore...


Non è affatto veniale (sì, lo so che era una presa in giro! ), ma comunque la scheda del database è sempre stata lì, non è che l'abbiamo occultata per non farvi sapere la verità...

Ad ogni modo, come qualcuno ha detto, 48 Km/h sarebbe già stata un'eccellente media, tanto più su un percorso che non é esattamente un tavolo da bigliardo.


Questo è quello che scrivevo a Grassi via mail appena finita la crono di Salisburgo: "Posso capire una media dei 48 km/h (c'erano discese da 70-75 km/h), ma di 50 (50,6 km/h, per la precisione) proprio no..."

(è la stessa mail da dove ho preso la media della corsa, ecco perché ho riletto 'sta frase)

Quanto all'osservazione fatta da Mestatore, porta il discorso sullo scopo del doping: si tratta sempre di aiutarsi ad avere la meglio sui propri consimili, non di scoprirsi eccellenti in un campo in cui non si ha la minima attitudine.


Mah... anche qui... Armstrong non aveva la minima attitudine in salita, così come Heras non l'aveva a cronometro... Jalabert per primo, poi Museeuw e ora Valverde son nati tutti come velocisti, poi c'è stata la Vuelta, Lugano '96 e Liegi con 2 podi alla Vuelta... per me vale sempre il discorso di Morris (e altri che hanno contribuito): ci sono dei fisici predisposti alle migliorie dovute dall'assunzione di determinati farmaci e dall'utilizzo di determinati trattamenti ed altri no (anzi, tanti ci rimettono anche). Spesso i maggiori beneficiari sono i passisti-scalatori sulle salite pedalabili, ma "spesso" è diverso da "sempre".

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/12/2006 alle 02:34
Bè, Valverde un velocista vero non lo è mai stato. Uno veloce, invece sempre.
ma veloci sono stati altri vincitori di grandi giri, Merckx escluso, ovviamente. Saronni, per dirne uno.

Sicuramente Bruyneel ragiona con le spalle coperte. Basso è con lui, non con la CSC. In caso contrario che avrebbe detto?
Le guerre intestine mi preoccupano zero.
E' il deficit di immagine che mi deprime. Forzainter ha chiuso un suo post dicendo "Basso deve riconquistare la fiducia". E come lui, credo, ce ne siano tanti. Se domani poi comincerà a vincere.... il sudore con conterà più. Sono in questa visione, facile profeta. Il guaio fatto alla sua immagine è ingiusto, ma permanente.
Solo un esame decisivo lo avrebbe scagionato agli occhi di tutti. Ed i suoi tifosi, dovranno incassare le battutine ad ogni accellerata. Sic transit gloria mundi. Ora è in fondo al burrone. Non credo per colpa sua. Ma non credo che ne uscirà col silenzio.
Bettini l'altro giorno ha detto una serie di sciocchezze inutili. LUI avrebbe fatto, detto, brigato, mai si sarebbe piegato... facile da dirsi quando non è a te che dicono "non corri,drogato". se Bettini fosse stato fermato prima del mondiale.... avrebbe fatto la voce grossa, o tossicchiato più cauto? Fenimeni da belpaese...del tipo" va avanti te che mi scappa da ridere".
Basso ci ha rimesso centinaia di migliaia di euro e la gloria immortale anno scorso. La possibilità, almeno, di doppietta. Bettini non ci ha rimesso un cavolo di nulla. e dovesse smettere domani, non avrebbe nulla da chiedere in più alla carriera. facile spararle.........
ecco. Basso deve tacere sempre. Di fronte a coloro che sbeffeggeranno se andrà piano, davanti a coloro che lo prenderanno in giro se andrà forte. E dovrà sperare che non ci sia un fenomeno che 5 giorni prima del tour gli dica..."tu no. C'è un reclamo della tal squadra".
Bò, situazione senza uscita Avesse fatto un esamino.... potrebbe querelare il mondo. ed anche Claudio82 (scherzo) per le cose insinuate.
Mario. é il coccio di creta il corridore. fragile e drammatico.
Bruyneel dice che il doping non è il problema.... ma. se fossi Basso, la penserei diverso. Se non ci fosse sto maledetto doping, avrebbe in carriera un tour ed una doppietta (i maligni dicon il contrario,ovvio...). Il doping è un enorm,e problema, ancora. e l'UCI ha dimostrato di non saperlo affrontare. ed allora...... ce ne sarà per tutti. Innocenti e colpevoli. preparatevi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/12/2006 alle 11:19
Probabilmente in molti l'hanno pensato per Fabio Cannavaro quando il suo filmatino è apparso su Striscia, invece la sua storia poi è stata piena di momenti vincenti.

Perchè ritorni sul discorso dell'esame del DNA?
Se le sacche non sono mai state usate per analizzare il DNA, con cosa lo faceva il confronto?
Potrebbe essere che per vie traverse sia stato richiesto il test?
Se per queste vie traverse è possibile farlo, potrebbe essere che la Discovery lo abbia richiesto per difendersi dalle accuse di UCI e Team?
Sarebbe assurdo non comunicarlo se il risultato fosse negativo, però, a meno che politicamente faccia comodo tenere la risposta nel cassetto e utilizzarla nel momento più opportuno!
A me sembra impossibile ma visto che oggi si avvelena la gente nei sushi bar con il polonio, può accadere di tutto!!

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/12/2006 alle 11:33
Su BS di luglio (credo) c'era scritto che la votazione per l'esclusione dei 9 sospettati del coinvolgimento in OP, è passata 12 a 8, ma non sono state riportate le posizioni dei singoli team.
Voi li sapete?

 

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 11/12/2006 alle 11:39
Originariamente inviato da miky70

Probabilmente in molti l'hanno pensato per Fabio Cannavaro quando il suo filmatino è apparso su Striscia, invece la sua storia poi è stata piena di momenti vincenti.

Perchè ritorni sul discorso dell'esame del DNA?
Se le sacche non sono mai state usate per analizzare il DNA, con cosa lo faceva il confronto?
Potrebbe essere che per vie traverse sia stato richiesto il test?
Se per queste vie traverse è possibile farlo, potrebbe essere che la Discovery lo abbia richiesto per difendersi dalle accuse di UCI e Team?
Sarebbe assurdo non comunicarlo se il risultato fosse negativo, però, a meno che politicamente faccia comodo tenere la risposta nel cassetto e utilizzarla nel momento più opportuno!
A me sembra impossibile ma visto che oggi si avvelena la gente nei sushi bar con il polonio, può accadere di tutto!!


Rispetto alle domande che sollevi a proposito del DNA test: è impossibile che sia stato eseguito!
Le sacche sono sotto sequestro ed attualmente costituiscono corpo di reato rispetto all'accusa penale di reato contro la salute pubblica solevata a Fuentes dopo la dimostrazione che 8 sacche contenevano sostanze esterne dopanti.
Non sarebbe possibile farlo prima della fine dell'intero processo!
Al termine del procedimento, se vraano restituite a Fuentes sarebbe lui a decidere se rendere disponibile campioni ematici per il confronto del DNA.

La vedo irrisolvibile!

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 11/12/2006 alle 14:24
Originariamente inviato da Claudio82

Se Bruyneel è il tipo di dirigente di cui ha bisogno il ciclismo, l'Italia è governata da un Presidente del Consiglio intelligente...


Non so che c'entri la politica, ma la battuta è davvero bella, anche perchè è nata quando il premier era ancora il predecessore di Mortadella. Tornando al ciclismo, credo sia davvero dura riuscire a preferire Lefevere a Bruyneel: certo, entrambi difendono i propri interessi, solo che uno difende anche i corridori, l'altro invece scarica su di loro anche le colpe sue. Uno ha avuto il coraggio di prendere Basso, nonostante i diktat dell'Uci, l'altro invece è un mr signorsì e nulla più. E magari pretende di intascarsi più proventi delle tre grandi corse a tappe, pur avendo una squadra senza nemmeno una possibilità di portare la maglia sul podio finale... il ciclismo esisterà anche quando Lefevere sarà sparito, Lefevere invece senza ciclismo lo vedo maluccio. E sono i ciclisti a dare vita al ciclismo, mica i dirigentucoli come quelli dell' Uci da cui si dice dipenda direttamente. Alla gente piace andare alle corse per vedere i corridori, mica quei quattro arroganti e palloni gonfiati....

 

[Modificato il 11/12/2006 alle 14:28 by luke]

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Livello Franco Ballerini




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  postato il 11/12/2006 alle 17:39
Scusate un attimo... ma sto cavolo di codice etico, anche ammettendone la correttezza e la necessità, avrà pure dei termini di tempo. Mi spiego: se ho capito bene, la polizia spagnola ha deciso che tutto quello che uscirà dall'inchiesta NON potrà essere utilizzato ai fini sportivi. Quindi, se è così, l'operazione Puerto NON FINIRA' MAI, nel senso che non ci sarà mai alcuna sentenza. E allora i ciclisti coinvolti resteranno "sospettati" e quindi "coinvolti" a vita???
Da quel rovente giorno di inizio estate sono passato ormai oltre 5 mesi... se esiste la decorrenza dei termini in casi di omicidio, credo che dovrebbe esistere anche nei casi di "sospetto coinvolgimento" in casi di "presunto" doping, talmente presunto che le procedure di antidoping sportivo non hanno mai rivelato nulla. Sarebbe come espellere un giocatore di calcio non perchè abbia commesso un brutto fallo ma perchè ha parcheggiato in divieto di sosta!! L'etica... l'etica... mi può anche stare bene, ma la sospensione, se proprio ci deve essere, deve essere a tempo determinato, non così, ad libitum... fin quando un giudice (e poi, giudice di cosa? penale?? Sportivo?? Nazionale?? Internazionale??'') emette una sentenza, che poi viene regolarmente ignorata dalle altre tremila realtà che vogliono metterci naso. No, così non va, stiamo imboccando la stessa strada scelta dal calcio... avevo letto che Bruyneel, prima di ingaggiare Basso, si era consultato con un pool di avvocati i quali gli hanno assicurato che nessuno potrà impedire a Basso di correre, se non andando contro la legge. Ma la domanda è: esiste ancora la Legge? E se esiste.... quale?????
Che tristezza.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/12/2006 alle 17:49
Lumacher for presidenti!!!!!

Come vorrei che gli addetti ai lavori (ciclisti prof. in primis) leggessero il tuo post!!!!

Questo ===>>> sono io.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/12/2006 alle 22:35
Originariamente inviato da lumacher

avevo letto che Bruyneel, prima di ingaggiare Basso, si era consultato con un pool di avvocati i quali gli hanno assicurato che nessuno potrà impedire a Basso di correre, se non andando contro la legge. Ma la domanda è: esiste ancora la Legge? E se esiste.... quale?????
Che tristezza.....


per quel che ne so io, se Basso non viene escluso dalla Discovery (che a quanto sembra, invece, vuole difenderlo a spada tratta), potrà essere escluso dagli organizzatori, che così facendo però si esporrebbero a richieste di risarcimenti miliardari.
Non credo che UCI o altri team possano imporre in alcun modo l'esclusione di Basso: possono fare opera di convinzione presso Bruyneel, ma se questo non cede, loro rimangono con un pugno di mosche in mano.

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 12/12/2006 alle 00:57
Originariamente inviato da antonello64

per quel che ne so io, se Basso non viene escluso dalla Discovery (che a quanto sembra, invece, vuole difenderlo a spada tratta), potrà essere escluso dagli organizzatori, che così facendo però si esporrebbero a richieste di risarcimenti miliardari.


Non escludere la possibilità che agli organizzatori possa convenire pagare 2-3-4 milioni di euro di risarcimento danni piuttosto che attirarsi l'ira dell'Uci e creare malcontento tra i media.

 

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  postato il 12/12/2006 alle 01:19
Gli organizzatori sono quasi due anni pieni che fanno la guerra all'UCI, non penso che proprio nel 2007 vadano a preoccuparsi delle eventuali "ire" dell'Unione Ciclistica Internazionale.

E se sarà il solo Tour a non invitare la Discovery (nel caso uscisse dal ProTour e i GT ci restassero e bla, bla, bla), non sarà affatto per paura dell'UCI: difatti il Tour lasciava - nel 2004, quando il Codice Etico non era stato forse neanche pensato - a casa Di Luca e Casagranda perché coinvolti nell'«affaire-Santuccione».

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2006 alle 01:20
Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da antonello64

per quel che ne so io, se Basso non viene escluso dalla Discovery (che a quanto sembra, invece, vuole difenderlo a spada tratta), potrà essere escluso dagli organizzatori, che così facendo però si esporrebbero a richieste di risarcimenti miliardari.


Non escludere la possibilità che agli organizzatori possa convenire pagare 2-3-4 milioni di euro di risarcimento danni piuttosto che attirarsi l'ira dell'Uci e creare malcontento tra i media.


Non ci sarebbe da stupirsi. Resterebbe una carognata senza prove o motivi.
Perchè?
Bella domanda....

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 12/12/2006 alle 02:29
Bhè non credo che gli organizzatori muoiano dalla voglia di premiare a Parigi uno che tanta gente guarda storto. Finchè era Armstrong, ok, lui garantiva molti più ritorni rispetto ai danni che facevano le voci che giravano su di lui. Ma con altri potrebbe essere diverso. Io preferirei pagare 3-4 milioni a Basso e alla Dsc piuttosto che farmi guardare male dall'opinione pubblica. All'estero sul doping sono molto più moralisti di noi, in molti avrebbero da ridire su un Basso o un Ullrich in maglia gialla a Parigi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2006 alle 02:38
Ho capito. Non sono tonto , dai.
Solo che non lo considero affatto sportivo come comportamento. Non è un fatto di serietà, anzi, è il contrario. Le accuse vanno dimostrate. Per ora ci sono solo archiviazioni, sia su Basso, sia su Ullrich.
Sennò, dove sta il DIRITTO? inteso proprio come regola di comportamento fra enti e persone. Il codice etico, non essendo più inquisiti in Spagna o nei loro paesi, non è più scusa sufficiente...............
Si paga una penale e si lascia fuori chi vuole. Bella giustizia.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2006 alle 08:37
E poi, 3-4 milioni quest'anno, 3-4 milioni l'anno prossimo, non so se a questo gioco ci starebbero; il Tour mica lo organizzano per amore del ciclismo, al massimo per amore del Tour e certamente non solo per quello.
Ciò non toglie che il grosso problema della possibile vittoria di un italiano per loro resti una bella tegola pendente sul bordo del tetto.

 

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  postato il 12/12/2006 alle 08:45
E pensare che alcune regole del pro tour sono state create appunto per tutelare la presenza dei campioni ai grandi eventi ed evitare gli scandali che ha commesso il tour nei confronti di Pantani e Cipollini negli hanni scorsi......
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2006 alle 13:05
Originariamente inviato da nino58

E poi, 3-4 milioni quest'anno, 3-4 milioni l'anno prossimo, non so se a questo gioco ci starebbero; il Tour mica lo organizzano per amore del ciclismo, al massimo per amore del Tour e certamente non solo per quello.
Ciò non toglie che il grosso problema della possibile vittoria di un italiano per loro resti una bella tegola pendente sul bordo del tetto.


sai che pacchia!
Basso diventerebbe multimiliardario a scapito dell'ASO

 

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  postato il 12/12/2006 alle 13:15
Originariamente inviato da antonello64

Basso diventerebbe multimiliardario a scapito dell'ASO


Lo è già.

 

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  postato il 12/12/2006 alle 13:32
A scapito dell'ASO ?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2006 alle 13:39
Originariamente inviato da nino58

A scapito dell'ASO ?


è l'ASO che organizza il Tour, e che quindi dovrebbe pagare eventuali danni a Basso.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2006 alle 13:50
Anto, la domanda era per Lorenzo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2006 alle 13:52
Zucchina, se il Tour lo vince uno spagnolo non gliene frega niente, se lo vince un italiano si fanno il sangue marcio.

 

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  postato il 12/12/2006 alle 14:06
Originariamente inviato da nino58
Anto, la domanda era per Lorenzo.


Non capisco il senso della domanda. Antonello ha detto "sai che pacchia se Basso diventa multimiliardario a scapito dell'ASO" e io ho detto "guarda che multimiliardario lo è già". Due miliardi in più, due miliardi in meno non credo facciano molta differenza, credo che a Basso prema di più vincere il Tour.

Originariamente inviato da nino58
Zucchina, se il Tour lo vince uno spagnolo non gliene frega niente, se lo vince un italiano si fanno il sangue marcio.


Ho già letto questo tuo discorso in un altro thread. Credi davvero che tutto dipenda dal fatto che i francesi non vogliono far vincere il Tour ad un italiano? Senza offesa ma mi sembra una motivazione demenziale.

 

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