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Autore: Oggetto: Team Manager Italiani: resoconto 2005, speranze 2006 e opinioni...

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  postato il 03/03/2006 alle 12:49
Questa invece mi ha lasciato un po' perplesso...
Non ha finito benissimo il 2005, col Mondiale andato male e la rinuncia a cercare un'immediata rivincita alla Parigi-Tours: i tifosi non sono stati contenti di questa scelta.
«Queste cose le dicono le malelingue, non i tifosi veri. Petacchi nel 2005 è stato bravissimo, ha vinto oltre 25 corse, la Milano-Sanremo, tappe al Giro, alla Vuelta. È un velocista, ha vinto tanto, che deve fare di più? Ha sbagliato a Madrid, ma capita a tutti di sbagliare una giornata; sono anni che corre due grandi giri in una stagione e li porta a termine, e qui ancora si sente dire che non ha carattere».

La risposta ovviamente...
Passi il non avere corso la Parigi-Tour, ma la gara di chiusura che ha fatto (non ricordo il nome)...in modo a dir poco irritante ha fatto storcere il naso a molti.
Io non considero una malelingua dire che si è comportato male in quell'occasione...per me rimane un "molle", sarà un vincente, ma solo quando tutto gira per il verso giusto...

 

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Non registrato



  postato il 03/03/2006 alle 12:58
Continua il botta e risposta...

Cerato-ProTour, interviene anche Antonello Dalla Corte
Gentile direttore, mi permetto di scriverti ponendoti alcune riflessioni.
Ho letto su tuttobiciweb lo sfogo del presidente del Consiglio del Ciclismo Professionistico Italiano Alcide Cerato.
Premetto che sono d'accordo con il presidente sui problemi che il ProTour causa alle squadre Italiane.
Però mi chiedo, e ti chiedo, perchè queste reazioni (ribadisco giuste) arrivano solo all'indomani delle convocazioni delle squadre invitate al Giro d'Italia? In questo momento si può far poco per tutelare il ciclismo italiano, che per il secondo anno consecutivo vede ai nastri di partenza dell'evento ciclistico più importante della stagione solo tre squadre Italiane, o sbaglio?
Seconda riflessione, i tre grandi giri non riconoscono il Pro Tour come è impostato, bene, benissimo, però guarda caso gli inviti vengono diramati ai 20 Pro Teams. Allora direttore, questo pro Tour per gli organizzatori dei 3 Grandi Giri esiste o non esiste? Lo riconoscono o no? se non lo riconoscono così come viene diramato in tutti i comunicati, forse sarebbe giusto da parte loro invitare i primi 16 Pro Teams della classifica Pro Tour e assegnare le wild card ad altre squadre meritevoli di tale assegnazione. E' troppo comodo dire non riconosciamo il Pro Tour, però gli inviti delle due manifestazioni più importanti ( Giro d'Italia e Tour ) sono andati ai 20 Pro Teams.
Non so se pubblicherai questo sfogo, però credimi il mio lavoro quotidianamente mi porta ad essere a contatto con manager di squadre che sono nello sconforto più totale, il giro d'Italia è in aspirazione per tutti i Team, quindi sarebbe giusto tornare ad un assegnazione delle wild card per meriti sportivi e non solo economici, ammesso che questi esistano.
Antonello Dalla Corte

La posizione dei tre grandi giri è chiara: non è vero che non vogliono il ProTour, non lo vogliono così com'è. Ed il fatto di aver invitato le venti squadre del ProTour è un riconoscimento importante, un gesto di grande disponibilità. In attesa che la riunione in programma per lunedì dia i frutti sperati, altrimenti è chiaro che i tre grandi gii rivedranno la loro posizione e soprattutto sceglieranno diversamente le squadre da invitare al giro, al Tour e alla Vuelta.

Fonte Tuttobiciweb

Per me gli organizzatori hanno paura di rimanere in braghe di tela non rispettando il Pro Tour e indispettendo l'UCI.
Lunedì vedremo...

 

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Moderatore




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  postato il 03/03/2006 alle 13:02
Originariamente inviato da WebmasterNSFC

[...]Per me gli organizzatori hanno paura di rimanere in braghe di tela non rispettando il Pro Tour e indispettendo l'UCI.
Lunedì vedremo...


Per me gli organizzatori di Giro e Vuelta hanno paura di rimanere in braghe di tela rispetto al Tour.

Ecco perché i 20 ProTeam. Perché dipende - purtroppo "ancora" - tutto o quasi dal Tour de France, che è l'istituzione di maggior prestigio. Se il Tour accetta il ProTour (che, letteralmente, significa: "Per il Tour"... ed anche se è una battuta è significativo...), e Giro e Vuelta no, Giro e Vuelta tornano ad essere dei campionati nazionali a tappe.
Non sarebbe male per l'immediato, devastante però per il futuro.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Non registrato



  postato il 03/03/2006 alle 13:07
Il Tour ha fatto altrettanto invitando tutte e 20 le squadre pro tour più una francese e una spagnola...quasi come noi!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/03/2006 alle 13:13
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da EugeRambler

Marco Grassi sei straordinario! però quasi quasi ti querelo per tentato omicidio...[...]


È altrettanto straordinaria la "querela" per tentato omicidio...


eheh lo so che si tratterebbe di denuncia, però querela è "più attinente" non trovi mario?!

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/03/2006 alle 13:41
Allacciandomi all'interevista di MARCO GASSI al Ferretti, prima di tutto complimenti bell'intervista e proprio qualche giorno fa mi chiedevo che fine avesse fatto.
Caro Marco dalle risposte che Ferretti ha dato ho visto che hai rischiato grosso ercè sei riuscito a tirare fuori molte cose interessanti...

Una cosa non ho capito bene, la questione (unione) Masciarelli e Acqua & Sapone che se ne era parlato tanto in autunno non se n'è piu fatto nulla?

Quindi ora è in disoccupazione in fin dei conti? o stà lavorando per risalire in bici?

Io sinceramente lo spero, puo avere il suo brutto carattere ma ha sempre tirato fuori ottimi corridori e chissa quanti altri puo ancora tirarne fuori!!

 

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  postato il 03/03/2006 alle 17:33
azz intervista bella ed emozionante, specie nel finale,
che dara' sicuramente molti spunti di riflessione.
Provo ad estrarne uno:

Dai discorsi sul ProTour e sulle motivazioni del Sig. Fassa
e' evidente che il ProTour ha "rotto" un equilibrio economico
obbligando a rivedere le strategie di sponsorizzazione in
funzione del nuovo circuito.
L'establishment del "ciclismo che conta", in fondo, richiede
piu' contabili e meno atleti o bravi ds.

Le squadre ed il doping (uff ancora lui): prendiamo le dichiarazioni
del ferron per quello che dice, non per quello che potremmo pensare.

I primi nemici dei dopati sono i medici delle squadre, insomma una
bella lotta: gente che si dopa per aumentarsi lo stipendio e
la controparte che gli fa i controlli a sorpresa per abbassarglielo!
Bello, in un mondo ideale.

Un po' meno quando a comandare ci sono i contabili, allora il sospetto
che il doping possa essere usato anche per quadrare il bilancio
diventa forte...
e, chissa perche', a questo pensiero avverto una sensazione di...."gelo".

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2005

  postato il 03/03/2006 alle 17:59
Complimenti a Grassi per l'ottima intervista, "a schiena dritta", a Ferretti!
Mi piacerebbe un giorno sentire Bulbarelli porre queste domande a Ferretti o ad un altro DS.

 
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Moderatore




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  postato il 03/03/2006 alle 19:17
Uff', 'sto Grassi... fa un'intervista e ci mette subito in secondo piano...

...despota!!!

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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