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Autore: Oggetto: wild card di giro e tour

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Agosto 2009
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  postato il 19/02/2007 alle 13:54
Ricorda bene Dietzen. Il Giro non rientrava nei programmi della Telekom per la stagione 2003 e Savoldelli già sapeva (e se ne rattristava appunto) durante la preparazione invernale a Tenerife, poco prima dell'incidente, di non poter difendere la maglia rosa conquistata "rocambolescamente" l'anno precedente.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/02/2007 alle 14:23
Ma che il pro-tour avesse portato società di livello superiore a quelle italiane si è sempre detto.
Ho letto spesso qui sul forum della chance che il pro-tour ha dato al Giro che da un ventennio non godeva più dell'importanza di un tempo e che il Tour era diventato il GT di maggiore importanza nel mondo.

Il problema è che i ciclisti italiani che rapprensentano un enorme movimento insieme agli spagnoli stanno subendo il pro-tour a discapito di altri ciclisti che militano in squadre più ricche economicamente.
Credo che la RCS sia interessata a difendere oltre ai propri interessi anche gli sponsor italiani meno potenti.
In fondo al Giro ci vengono comunque le squadre italiane con i capitani e le straniere con le secondo linee.
Nel 2006 la CSC e la Discovery si sono presentate con il progetto di vincere, semplicemente perchè Ivan Basso voleva la doppietta e Savoldelli voleva dimostrare di poter essere il nuovo capitano dopo Armstrong.

La ragione per cui Zomegnan è tanto vicino a Basso è perchè spera che qualcuno non aspetti il Tour per cercare di batterlo, ma venga anche al Giro.
La filosofia di Armstrong era quella di correre solo il GT più importante del mondo, in fin dei conti era quello che ha sempre fatto anche Ullrich che oltre al Tour corre il Giro di Germania (sai che roba!) mentre Indurain e gli altri campioni prima di lui venivano al Giro, lo vincevano se potevano, andavano al Tour e lottavano anche in quello.
Armstrong non c'è più eppure quella mentalità credo faticherà a cambiare tanto velocemente, è facile per un ciclista impegnarsi per un solo GT, due classiche e un mondiale se è pagato bene, chi lo obbliga a correre e faticare anche in un altro GT, difficile come un Giro d'Italia poi, tra l'altro quando non siamo ancora in estate!

Basso può regalare al Giro una oppurtinità adesso, ma è la RCS che deve giocarsi bene le sue carte, altrimenti passato questo momento di alleanza con gli altri GT e superati i dissapori con l'UCI, il Giro tornerà ad essere relegata nel posticino che ha occupato fino ad'ora.

La corsa a tappe a novembre nei paesi arabi è solo un progetto oppure è già in produzione?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/02/2007 alle 14:52
Originariamente inviato da faxnico

Ricorda bene Dietzen. Il Giro non rientrava nei programmi della Telekom per la stagione 2003 e Savoldelli già sapeva (e se ne rattristava appunto) durante la preparazione invernale a Tenerife, poco prima dell'incidente, di non poter difendere la maglia rosa conquistata "rocambolescamente" l'anno precedente.


beh, allora hanno sbagliato in due, e anche grossolanamente.
La Telekom perchè non ha senso ingaggiare la maglia rosa in carica, pagarlo profumatamente, e poi non fargli fare il Giro; Savoldelli perchè avrebbe dovuto chiedere garanzie sui programmi della squadra tedesca.
Non so quale fosse l'ingaggio del Falco, però non penso che i tedeschi gli abbiano offerto una cifra spropositata rispetto alle altre squadre che avrebbero potuto prenderlo: specie se il Giro non rientrava nei loro programmi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/02/2007 alle 15:21
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da dietzen

il discorso è che rijs voleva basso solo per il tour. basso ha dimostrato che può correre giro e tour ad alto livello, ma rijs non ci credeva fino al 2005. e se non aveva l'obbligo non avrebbe portato la squadra, proprio perchè voleva preservare basso per il tour. fosse stata la seconda punta e non il capitano, magari lo avrebbe portato anche di suo.


mi riesce difficile credere a un Riis che non accontenta Basso quando questo vuole fortemente il Giro d'Italia: anche perchè è vero che il Tour è più importante, ma è altrettanto vero che Basso al Giro non avrebbe avuto la concorrenza solita del Tour.
Riis sapeva bene che un Basso in forma avrebbe perso solo da Armstrong, che al Giro sicuramente non ci sarebbe stato: quindi non penso che avrebbe rinunciato a cuor leggero a una maglia rosa molto probabile.

di savoldelli invece mi ricordo benissimo un paio di interviste dopo il suo passaggio alla telekom, prima di infortunarsi, dove diceva che gli dispiaceva non correre il giro, ma quelle erano le decisioni della squadra.


Francamente non ricordo quest'episodio: forse ti riferisci al 2004, quando ancora non era guarito da una stagione ricca di infortuni, e quindi non dava garanzie sufficienti di competitività.
Altrimenti sarebbe stato assurdo che la Telekom avesse ingaggiato il vincitore uscente del Giro, e poi non gli avesse permesso di difendere la maglia rosa.


il discorso di rijs fino al 2005 era più o meno: non so se basso possa fare bene in 2 grandi giri ravvicinati, siccome a noi interessa il tour lo risparmiamo per il tour.
e se non fosse stato obbligato a venire al giro dal protour avrebbe avuto, diciamo così, una buona scusa da presentare a basso (cioè: allo sponsor non interessa).

quanto a savoldelli invece sono più che sicuro. tanto che, se non ricordo male, l'incidente più grave nel 2003 lo ebbe al giro di germania, che all'epoca si correva in contemporanea con la fine del giro. la telekom lo aveva preso per fare il tour (insieme a botero), anche perchè quello fu l'anno che ullrich era andato al team coast. poi per i vari infortuni non ci andò nè nel 2003 nè nel 2004 quando comunque avrebbe fatto da gregario a ullrich che era tornato.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/02/2007 alle 15:22
Originariamente inviato da faxnico

Ricorda bene Dietzen. Il Giro non rientrava nei programmi della Telekom per la stagione 2003 e Savoldelli già sapeva (e se ne rattristava appunto) durante la preparazione invernale a Tenerife, poco prima dell'incidente, di non poter difendere la maglia rosa conquistata "rocambolescamente" l'anno precedente.


quando ho scritto sopra ancora non avevo letto le successive risposte...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/02/2007 alle 15:26
Originariamente inviato da miky70

La corsa a tappe a novembre nei paesi arabi è solo un progetto oppure è già in produzione?


mah, la unipublic la ha già presentata, ma dovrebbe trattarsi più che altro di una ricchissima kermesse che di una vera e propria corsa a tappe. se non ho capito male dovrebbe essere una cosa sulla falsariga del criterium international.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 19/02/2007 alle 15:28
Originariamente inviato da miky70
La corsa a tappe a novembre nei paesi arabi è solo un progetto oppure è già in produzione?


Cycling Race of Champions (Emirati Arabi Uniti)
Organizzata da Unipublic e Kenzay

6/11/2007
Abu Dhabi (marina) - Abu Dabhi (centro)
Tappa il linea - 90km, tutta pianura
7/11/2007
Al Ain - Jebel Hafit
Tappa in linea - 90km, arrivo in salita di 8.4km all'8%
(http://travel.webshots.com/photo/1118353266033424985CloDpV)
8/11/2007
Riposo
9/11/2007
Tappa a cronometro - 20km

- 1.000.0000 $ al vincitore;
- 8 corridori per squadra, invitati di diritto i team dei vincitori della classifica generale e della classifica a squadre dei 3 GT + 3 "wild-card".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/02/2007 alle 16:14
Originariamente inviato da dietzen

il discorso di rijs fino al 2005 era più o meno: non so se basso possa fare bene in 2 grandi giri ravvicinati, siccome a noi interessa il tour lo risparmiamo per il tour.
e se non fosse stato obbligato a venire al giro dal protour avrebbe avuto, diciamo così, una buona scusa da presentare a basso (cioè: allo sponsor non interessa).


beh, neanche l'anno scorso Riis voleva portare Basso al Giro, ma di fronte alle insistenze del corridore ha dovuto arrendersi.
Nel 2006 la partecipazione della CSC era obbligata, ma mica era costretta a portare Basso.
Riis, da persona intelligente, ha assecondato le ambizioni del suo capitano e non credo che avrebbe fatto diversamente se non ci fosse stato il Pro Tour.
L'unico motivo che avrebbe costretto Riis ad andare contro l'idea di Basso, poteva essere l'inadeguatezza della propria squadra a coprire due GT: nel momento in cui questa ipotesi era infondata non c'erano, e non ci sarebbero state in ogni caso, ragioni plausibili per bocciare le intenzioni del varesino.


quanto a savoldelli invece sono più che sicuro. tanto che, se non ricordo male, l'incidente più grave nel 2003 lo ebbe al giro di germania, che all'epoca si correva in contemporanea con la fine del giro. la telekom lo aveva preso per fare il tour (insieme a botero), anche perchè quello fu l'anno che ullrich era andato al team coast. poi per i vari infortuni non ci andò nè nel 2003 nè nel 2004 quando comunque avrebbe fatto da gregario a ullrich che era tornato.


è vero, nel 2003 non c'era Ullrich, e questo fa tornare tutti i tasselli al proprio posto: Savoldelli fu preso per il Tour, e lo stesso bergamasco era ben consapevole che andando alla Telekom avrebbe fatto il Tour invece del Giro.
Cosa sarebbe cambiato con il Pro Tour? probabilmente Savoldelli sarebbe stato schierato al Giro, oppure, visto che lui (a differenza di Basso) non ha mai gradito il doppio impegno, la Telekom lo avrebbe costretto a preparare il Tour.
Entrambe ipotesi plausibili.

 

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  postato il 20/02/2007 alle 12:35
Se non son bordate queste.....

***


LE VITTORIE, L’INVITO AL GIRO
E UN REGOLAMENTO CHE NON C’E’

Piacenza – 20 febbraio 2007
Il team Tinkoff Credit.Systems ha ottenuto delle ottime prestazioni tra la Malesia e la Francia dove ha conquistato due vittorie, prima con Pavel Brutt al Tour di Langkawi e poi con Mihkail Ignatyev al Giro del Mediterraneo: in quest’ultima gara a tappe, la formazione del banchiere Oleg Tinkov, ha ottenuto il secondo posto in classifica generale con lo spagnolo Ricardo Serrano, il quinto e il sesto con i russi Ivan Rovny ed Evgeny Petrov vincendo anche la classifica generale riservata ai giovani con Ivan Rovny. Un avvio di stagione decisamente valido e gratificante per la squadra del team manager Omar Piscina a conferma di uno sforzo compiuto da tutto l’entourage russo-italiano: “Il bilancio di questa prima parte della stagione non può che essere favorevole- afferma Piscina-. Abbiamo lasciato il segno in tutte le gare a cui abbiamo partecipato, dimostrando di avere una solida squadra e atleti che emergeranno ancora di più in futuro. Ma soprattutto siamo felicissimi per come i ragazzi stanno lavorando a testimonianza della grande armonia che si respira nella Tinkoff Credit Systems”. Intanto oggi la formazione torna a respirare l’aria di casa schierandosi alla partenza del Trofeo Laigueglia con otto corridori: Hamilton, Brutt, Commesso, Ignatyev, Rovny, Kiryenka, Petrov e Serrano.

Oltre alle prestazioni della squadra c’è soprattutto grande la grande soddisfazione di poter correre il Giro d’Italia e le maggiori corse organizzate da Rcs Sport, un po’ meno per le dichiarazioni poco eleganti nei confronti di un team che ritiene di non aver rubato nulla, come ha confermato Stefano Feltrin, general manager della società italo-russa.

«La nostra felicità, come l’amarezza di chi è stato escluso, è più che comprensibile, ma trovo inadeguate e poco signorili le parole del presidente dell’UCI Pat Mc Quaid, il quale punta il dito solo su due corridori, Hamilton e Hondo, che in passato sono stati fermati per vicende di doping. Vorrei precisare che noi ci siamo comportati nel rispetto dei regolamenti vigenti che l’Uci e lo stesso Mc Quaid hanno varato. Secondo noi le sentenze vanno sempre rispettate ma una volta scontata la squalifica, un atleta deve poter tornare a svolgere la sua professione di ciclista professionista, a condizione di rispettare le regole. Fin quando questa sarà la regola, ognuno è tenuto a rispettarla: noi della Tinkov per primi».

Non meno chiaro, ma per certi versi anche più forte, il richiamo del patron Oleg Tinkov.

«Sono felicissimo di sapere che il mio team è stato ben accolto dagli organizzatori della seconda più importante corsa a tappe del mondo. Questo per me e per tutti i miei collaboratori è motivo di grande soddisfazione ma anche di grande responsabilità. Sono altresì dispiaciuto che il presidente dell’Uci si sia preoccupato per talune squadre e per altre no. Capisco la posizione imbarazzante da parte del massimo organismo mondiale per la questione Unibet, team di Pro Tour che non ha ricevuto una wild-card per partecipare al Giro, ma vorrei semplicemente ricordare che questo non è un problema del mio team, ma di un regolamento troppo evasivo e pasticciato. Quando i regolamenti sono poco chiari, la confusione regna sovrana. Mi preme segnalare un ultima cosa. Alla vigilia del mio ingresso nel ciclismo parlai personalmente con il presidente Mc Quaid, e gli chiesi semplicemente: “Presidente cosa devo fare per poter essere riconosciuto team di Pro Tour?” La risposta è stata in linea con i regolamenti: evasiva, vaga, priva di garanzie. Davanti agli occhi abbiamo la sconcerto di un team forte e qualificato come quello della Barloworld, che ha fatto domanda e non è stato accettato e, dall’altra, quella dell’Unibet che è stata accettata ma oggi si trova nella posizione di chi non è stata nemmeno presa in considerazione. Questo per chiarezza e per riportare il discorso e la discussione lontano dalla Tinkov e più vicino al quartier general dell’Uci ad Aigle».


(Ufficio stampa team Tinkoff Credit Systems)


***


E' bellissimo come l'Uci sia una baracca sempre più periclitante, sulla quale tutti, davvero tutti sparano senza pietà.
Questo è il risultato delle illuminate politiche di Aigle.
E la soluzione la conosciamo tutti: prepensionare i vertici Uci.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/02/2007 alle 12:40
Admin ha scritto:
E' bellissimo come l'Uci sia una baracca sempre più periclitante, sulla quale tutti, davvero tutti sparano senza pietà.
Questo è il risultato delle illuminate politiche di Aigle.
E la soluzione la conosciamo tutti: prepensionare i vertici Uci.


 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/02/2007 alle 13:02
Già...e poi, ostracizzare i corridori positivi (che hanno scontato una lunga squalifica, a differenza di altri) non mi sempra equo. Posso capire un attegiamento del genere solo nei confronti dei recidivi...

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/02/2007 alle 13:46
Non c'è altra soluzione del diritto e non dell'obbligo di partecipazione per n. X formazioni (una quindicina con una retrocessione e una promozione per anno)e per il resto inviti per un numero di posti uguale a sette fissi più le rinunce.
Non che io pretenda di scrivere i regolamenti ma qualche posizione dichiarata, alla luce del sole, per condurre a sintesi la diatriba bisogna pur farla altrimenti va tutto a .....

 

____________________
nino58

 
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Livello Rik Van Steenbergen




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  postato il 20/02/2007 alle 20:04
Per stemperare un pò le polemiche sulle wild-card del giro volevo chidervi se secondo voi anche al tour faranno la stessa cosa (cioè 18+4)e quali sempre secondo voi potranno essere le 4 squadre invitate!
Io avevo pensato a Agritubel,Astana,Tikoff e una tra Barloworld e Acqua e Sapone!

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 20/02/2007 alle 20:23
Originariamente inviato da 21marco21

Per stemperare un pò le polemiche sulle wild-card del giro volevo chidervi se secondo voi anche al tour faranno la stessa cosa (cioè 18+4)e quali sempre secondo voi potranno essere le 4 squadre invitate!
Io avevo pensato a Agritubel,Astana,Tikoff e una tra Barloworld e Acqua e Sapone!


Io sono rimasto al fatto che Giro, Tour e forse anche Vuelta (non ricordo) erano concordi nell'invitare le 18 squadre Pro Tour rimaste a fine 2006 e assegnare 4 wild card. Non so se ci sono state novità che mi sono perso...
Comunque, anche se così fosse, penso che al Tour verranno invitate ugualmente sia Astana che Unibet.com, più l'Agritubel e una fra Barloworld e Acqua&Sapone. Le mie scelte sarebbero queste. Sulla Unibet.com però può forse giocare a sfavore la legge francese che proibisce la sponsorizzazione di giochi d'azzardo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/02/2007 alle 20:53
Originariamente inviato da 21marco21

Per stemperare un pò le polemiche sulle wild-card del giro volevo chidervi se secondo voi anche al tour faranno la stessa cosa (cioè 18+4)e quali sempre secondo voi potranno essere le 4 squadre invitate!
Io avevo pensato a Agritubel,Astana,Tikoff e una tra Barloworld e Acqua e Sapone!


mah, al tour non sempre hanno invitato 22 squadre. sono sicure le wild-card ad astana e agritubel, poi secondo me al massimo ne danno solo un'altra, e potrebbe essere alla unibet o alla barloworld. però penso sia più probabile che ci siano solo 20 squadre al via.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 20/02/2007 alle 21:05
Ho paura che se la Unibet non è stata invitata alla Parigi Nizza molto difficilmente può essere invitata al Tour e ripeto che questa cosa mi dispiace molto. Oggi ho visto sgambettare Rujano al Laigueglia, pedala già benino, il Giro perde un grande protagonista.
Poi c'è anche Carrara, che mi sembra uno che potenzialmente ha dei numeri davvero notevoli, sebbene l'abbia fatto vedere poche volte.
Spero davvero che si arrivi ad un accordo serio, anche 18 squadre sono troppe, c'è ne vogliono 15, poi si può pensare pure di ridurre da 9 a 8 il numero dei corridori ma non si può più tollerare che al Giro il posto di Rujano venga occupato da squadre di corridori che vengono per allenarsi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/02/2007 alle 22:12
qui ci vorrebbe qualche esperto di regolamenti per spiegarci come potrebbe evolvere il contenzioso UCI-Organizzatori.

L'UCI può fare la voce grossa quanto vuole, ma a mio parere non può impedire lo svolgimento di una qualsivoglia corsa: al limite può escluderla dal proprio calendario e non mandare i giudici internazionali, minacciando di squalifica coloro che vi parteciperanno.
Da cosa può squalificarli? in teoria da tutte le corse del calendario UCI, ma a parte il Giro delle Fiandre ed il Mondiale, tutte le altre corse di rango sono in mano agli Organizzatori stessi, quindi una minaccia del genere non sarebbe poi un gran deterrente.
Da rilevare che le stesse corse sono state inserite dall'UCI nel proprio calendario Pro-Tour, per partecipare al quale ha fatto pagare tasse salate alle 20 squadre iscritte: se l'UCI dovesse cancellare le suddette corse dal proprio calendario, le squadre stesse potrebbero richiedere il rimborso della tassa di iscrizione ed eventualmente anche i danni.
Se l'UCI non fa niente, la dà vinta agli organizzatori, rischia solo il risarcimento verso la Unibet o al massimo l'Astana, ma butta al mare il progetto Pro-Tour perchè oggi ASO, RCS e gli spagnoli (come cavolo si chiama chi organizza la Vuelta?) hanno detto che inviteranno 18 squadre del Pro-Tour, ma domani potrebbero benissimo invitarne 15 o 10 e dare il resto degli inviti a chi dicono loro.
Se l'UCI esclude le corse dal proprio calendario, potrebbe non ottenere granchè perchè i vari organizzatori potrebbero rivolgersi alle varie federazioni nazionali (che sono già in disaccordo con l'UCI) per ottenere riconoscimento e giudici di gara: inoltre come già detto potrebbero rischiare la richiesta di risarcimento danni (oltre al rimborso della tassa di iscrizione) da qualcuna delle 18 squadre in disaccordo con questa scelta, o addirittura da tutte e 18.
Ma perchè le 18 squadre dovrebbero seguire l'UCI e boicottare le corse dei tre organizzatori? in fin dei conti loro l'invito a quelle corse ce l'hanno: sono problemi dell'Astana e della Unibet che non hanno questa certezza.
Perchè gli sponsor dovrebbero veder vanificato il loro investimento, solo per aiutare altre squadre in difficoltà?
Una risposta potrebbe essere: perchè domani potrebbe toccare a loro essere nella situazione di Astana e Unibet.
Insomma i gruppi sportivi dovrebbero scegliere tra seguire l'UCI oggi, nella speranza che gli organizzatori pieghino la testa, e così avere più potere domani (speranza tutt'altro che certa perchè dagli scontri muro contro muro, si è già visto dall'altra parte dell'Oceano con i vari scioperi del baseball o della NBA, non esce nessun vincitore ma solo sconfitti: l'unico risultato certo è che il pubblico si stuferà di seguire le varie liti e si dedicherà ad altri sport, che certo non mancano), oppure far finta di niente, correre come se nulla fosse accaduto e sperare che il domani porti buone nuove e magari una soluzione della crisi che vada bene a tutti, ben consapevoli però che così facendo in futuro avrebbero ben poca voce in capitolo sulla spartizione della torta-ciclismo.
In sostanza i gruppi sportivi devono scegliere tra la fetta di torta di oggi, col rischio che questa fetta un domani si assottigli sempre più, oppure stare a digiuno per addentare in futuro una fetta più grossa, che però potrebbe essere anche una fetta più grossa di una torta microscopica.
Oggi come oggi, secondo me, il coltello dalla parte del manico ce l'hanno gli organizzatori, perchè il ciclismo ha molto più bisogno del Tour de France piuttosto che dell'UCI: il rischio è che una delle due parti arrivi al punto di dire "muoia Sansone con tutti i Filistei"

P.S. questa è la mia interpretazione della vicenda, ma non conoscendo bene i vari regolamenti, è possibile che abbia scritto una cavolata dopo l'altra.

 

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Livello Tour




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  postato il 20/02/2007 alle 22:22
la cosa importante da sapere e' :
gli organizzatori ASO,RCS E UNAPUBLIC hanno mai firmato o richiesto
di far parte del PRO TOUR ????
mi risulta che non lo abbiano mai fatto o quantomeno abbiano accettato solo parzialmente le regole del PRO TOUR
se non ricordo male ci fu un incontro e alla fine venne fuori che gli
organizzatori accettavano le condizioni del pro tour per il 2005 ma che poi si sarebbero messi a tavolino per fare delle modifiche
modifiche mai avvenute
ergo l'uci non ha nessun potere di punirle.
le squadre hanno fatto richiesta di essere inserite nel pro tour
quindi sono in una situazione differente.loro dovrebbero accettare le
condizioni del pro tour..che pero' non riesce a garantirgli quanto promesso.quindi c'e una inadempienza contrattuale.
insomma un bel casino


 
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  postato il 21/02/2007 alle 00:47
Non vedo come l'Uci possa impedire a un corridore di correre le corse che più gli aggradano, siano esse Gran Fondo, Coppe Kobram o gare fuoriuscite dal Pro Tour.
Se ad Aigle hanno in mente una simile idea, andranno a sbattere contro qualsiasi tribunale del lavoro del mondo.

Il problema è che, vista l'insipienza di quei babbei, a questo punto non mi stupirei nemmeno troppo se davvero ci provassero.

Per venire al piano pratico, ripeto che dal mio punto di vista non fa bene al Giro abbandonare la strada del diritto/dovere per un determinato numero di squadre di prendere parte a un determinato numero di corse (che poi era l'idea fondante del Pro Tour, solo realizzata in maniera troppo elefantiaca, sì da strozzare tutto il ciclismo non Pro Tour).

Ma al momento c'è da risolvere (o provarci) la questione, e forse un'altra soluzione transitoria potrebbe effettivamente essere la decurtazione a 8 dei partecipanti per squadra ai grandi giri.
Ma questa soluzione era stata prospettata per la prima volta proprio dagli organizzatori, e venne rifiutata dall'Uci che successivamente invece la ripropose, raccogliendo a sua volta un rifiuto.
Il motivo è semplice: gli organizzatori, spalleggiati dalle principali federazioni, hanno nel frattempo capito di non volere più un accordo.
Hanno capito che l'Uci potrà essere esautorata senza che ciò comporti perdite per il ciclismo e - quindi - il loro business.
Hanno capito che loro hanno enormemente più potere dell'Uci: il valore economico del Tour, o del Giro, è incomparabile con quello di McQuaid, e quindi stiamo assistendo in diretta a una vera lotta in cui vige la legge del più forte. Tour e Giro hanno capito di essere i più forti, e si stanno comportando di conseguenza.

Il problema è tutto dell'Uci (e di un paio di squadre malcapitate, purtroppo), badate bene: qui si corre ogni giorno, il pubblico riempie le strade, e il tifoso di ciclismo che era oggi a Laigueglia e dieci giorni fa a Donoratico forse non sa nemmeno chi sia McQuaid.
Ecco, all'Uci hanno il terrore che - se si corre, Pro Tour o non Pro Tour - risulterà lampante che il ciclismo può fare a meno di un manipolo di burocrati imborghesiti dall'aria buona della Svizzera, che hanno a cuore qualcosa di diverso da tutti noialtri.
E non dico che Aso o Rcs si stiano muovendo per la gloria o per il popolo, anche loro sono mosse da interessi. Ma al momento i loro interessi collimano maggiormente con quelli più generali.

In fondo c'è da essere ottimisti: dirigenti peggiori di questi non potrebbero capitare, quindi per forza di cose si va verso un miglioramento. Nel frattempo io ho iniziato a prendere il lato divertente di questa vicenda grottesca: ebbene sì, mi diverto a gustarmi il rimpallo di accuse e controaccuse, perché tanto nel frattempo guardo pure le corse, e quando qualcuno scatterà sulle Tre Cime non sarà poi così importante sapere se - facendolo - starà andando a conquistare 10 punti Pro Tour o 100 GTChallenge... Insomma, l'atto sportivo basta a se stesso, tutto il resto - per il semplice tifoso di cui sopra (con cui è anche bello identificarsi) - sono masturbazioni mentali.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/02/2007 alle 03:09
l'uci, come avete già scritto, in questo momento non sembra avere chissà quali armi contro gli organizzatori (e meno male!), se non forse le squadre, che appoggiano il protour così com'è e l'uci. al momento non penso che 'ste famose multinazionali abbiano intenzione di boicottare tutte le corse più importanti, ma non si può mai sapere. il timore, come giustamente dice antonello, è che in qualche modo si arrivi a un muoia sansone con tutti i filistei, tipo la serrata dell'nba di qualche anno fa. anche se al momento sono più propenso a pensare che le prime corse si svolgano più o meno normalmente, magari sotto l'egida delle federazioni nazionali, e a quel punto (spero) l'uci si sieda al tavolo e decida di scendere a un compromesso con l'aso.

per il resto quoto completamente il post di admin.

per il futuro, spero comunque che il protour possa continuare con una formula diversa.
magari con 14-16 squadre, che abbiano il diritto/dovere di partecipare tutte ai 3 grandi giri e alle 5 classiche monumento. e alle altre prove le sqaudre possono scegliere se andare o meno (magari garantendo comunque un minimo di 10-12 squadre protour, un po' come si fa nel tennis coi tornei del super9).

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 21/02/2007 alle 12:03
Anch'io quoto Admin.
Ciò che conta sono le corse, il pubblico segue il ciclismo sulle strade e in Tv in caso di corse più importanti, ignorando completamente il significato del termine Pro Tour, figuriamoci se può fregarsene delle questioni politiciste e tecniciste. Potrebbe anche essere che da questa situazione di stallo totale, esca alla fine il miglior compromesso possibile, che salvi appunto i tratti salienti del Pro Tour riformandolo però profondamente.
Se poi McQuaid vorrà davvero andare avanti creando un mostro tipo mondiale di F1 (ho sentito che vuol fare entrare anche il Tour Down Under, quello della Malaysia e quello della California), lo potrà anche fare, ma si scontrarà col fatto che anche fuori dall'Europa il pubblico che va a vedere le corse, e sto leggendo nelle cronache sportive che c'è sempre stata tantissima gente in queste corse in Giro per il mondo, assisterà alle corse perchè vuol vedere il CICLISMO, non perchè abbia una minima cognizione di cosa sia il Pro Tour.
Figuriamoci in Europa, dove i monumenti hanno un secolo di storia e si chiamano Giro e Tour, Sanremo e Roubaix, se qualcuno ha voglia di appassionarsi alla classifica della sbiadita maglia di leader del PT.
Ciò che conta per il ciclismo è unicamente recuperare un minimo di serietà e un accettabile grado di veridicità, il pubblico non ha abbondanato questo sport neanche in un momento così difficile.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/02/2007 alle 12:41
Originariamente inviato da dietzen

al momento non penso che 'ste famose multinazionali abbiano intenzione di boicottare tutte le corse più importanti, ma non si può mai sapere.


sai cosa potrebbe accadere? quello che accadde qualche anno fa nella NFL.
I giocatori proclamarono lo sciopero, e allora le varie squadre si rivolsero a giocatori di categorie inferiori, che furono ben lieti di prendere il posto dei big della NFL.
Una volta visto che il campionato sarebbe andato avanti anche senza di loro, i titolari tornarono in fretta sui propri passi e ripresero a giocare senza problemi.
Qui potremmo vedere le prime corse (Parigi-Nizza, Tirreno-Adriatico, forse la Sanremo) senza le squadre Pro-Tour, ma con altre squadre tipo Tinkoff, Acqua & Sapone, Barloword ecc. che difficilmente si farebbero sfuggire l'occasione di partecipare a corse di questo tipo.
Una volta appurato che le queste corse si disputano anche senza di loro, forse le squadre Pro-Tour potrebbero avere un ripensamento e abbandonare l'UCI al proprio destino (in fondo basterebbe qualche sponsor che rompesse il fronte, e con molta probabilità anche le altre squadre gli andrebbero dietro).
E l'UCI, senza l'appoggio dei gruppi sportivi, non può fare proprio nulla contro gli organizzatori dei tre GT.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/02/2007 alle 13:56
Ma qualche squadra in appoggio all'UCI è rimasta?

Anche tra di loro mi sembra si siano formati due schieramenti dal momento dell'ingaggio di Basso e la votazione per escludere la Discovery ha creato un abisso. Da una parte c'è la Quick step con T-Mobile, Rabobank, Gerolsteiner, CSC + le francesi e dall'altra i restanti team.
Ma il TM della Quick Step ha ricevuto un mese fa una bella batosta, forse non è più il braccio armato di UCI, le francesi dovranno per forza stare con la federazione francese, rimangono le tedesche, le quali non hanno nessun interesse ad essere isolate, visto il loro basso potere storico-ciclistico e la mancanza di un campione in squadra e la CSC che non rinucerà mai a correre le grandi classiche e i GT avendo la possibilità di vincerle.
Per la Rabobank non saprei dare una collocazione.

 

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Michela
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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/02/2007 alle 18:21
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da dietzen

al momento non penso che 'ste famose multinazionali abbiano intenzione di boicottare tutte le corse più importanti, ma non si può mai sapere.


sai cosa potrebbe accadere? quello che accadde qualche anno fa nella NFL.
I giocatori proclamarono lo sciopero, e allora le varie squadre si rivolsero a giocatori di categorie inferiori, che furono ben lieti di prendere il posto dei big della NFL.
Una volta visto che il campionato sarebbe andato avanti anche senza di loro, i titolari tornarono in fretta sui propri passi e ripresero a giocare senza problemi.
Qui potremmo vedere le prime corse (Parigi-Nizza, Tirreno-Adriatico, forse la Sanremo) senza le squadre Pro-Tour, ma con altre squadre tipo Tinkoff, Acqua & Sapone, Barloword ecc. che difficilmente si farebbero sfuggire l'occasione di partecipare a corse di questo tipo.
Una volta appurato che le queste corse si disputano anche senza di loro, forse le squadre Pro-Tour potrebbero avere un ripensamento e abbandonare l'UCI al proprio destino (in fondo basterebbe qualche sponsor che rompesse il fronte, e con molta probabilità anche le altre squadre gli andrebbero dietro).
E l'UCI, senza l'appoggio dei gruppi sportivi, non può fare proprio nulla contro gli organizzatori dei tre GT.


sì, in effetti è una delle ipotesi probabili. e poichè i team difficilmente saranno mai uniti (alla fine ognuno guarda ai suoi interessi, non penso ad esempio che le squadre francesi siano pronte a boicottare la parigi-nizza) è probabile che partano.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/02/2007 alle 18:23
Originariamente inviato da miky70

Ma qualche squadra in appoggio all'UCI è rimasta?



in realtà è un discorso diverso rispetto a quello del codice etico.
ufficialmente le squadre sono tutte con l'uci e col protour, bisogna vedere però se saranno così compatte (come dice giustamente antonello, basta un paio che si sfilano e le altre seguiranno subito) anche se si trattasse di boicottare parigi-nizza, tirreno o sanremo.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/02/2007 alle 13:23
pare che l'uci ha mandato una lettera alle squadre protour dicendo che non possono partecipare alla parigi-nizza. lo riferisce cyclingnews.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 15:50
Cycling4all:

UCI forbids Pro Tour teams to start in Paris-Nice
The next - expected - step in killing professional cycling.

Now the team managers have to decide what to do. They will meet on 2nd March.
Not only for Paris-Nice, because also RCS has the same point-of-view as A.S.O.
and will organize as well Tirreno-Adriatico as Milan-San Remo in the coming weeks.
And a "NO" against Paris-Nice could also mean: "no invitation for the Tour de France".

It looks that (some) French teams will start anyway in Paris-Nice, as the sponsors
interests are in France and the same may be expected for Italy and later Spain and
some of their teams.

But what will happen if the invited Pro Tour teams are just going to start
in these races? What can the UCI do against that ???
- so will be continued -

Anyway, cycling needs very soon a NEW International Union with Professional Managers
and got rid off the present rigid dictatorship of this "old-boys-cycling-network" full
of so-called authorities of which many have a "doping-history" too. !!!

OR - which could be a very good alternative to start with: the 6 "anti Pro Tour" Federations,
Belgium, France, Italy, Spain, Austria and Luxembourg start their own International Union,
with their own races and their own teams, which could be a very interesting proposition.
(see also some details)

The French, Italian and Spanish organizations made their (big) cycling events till what they are now,
long before the UCI even exists. Is it than so strange that they want to have some say in
their own events, which they also own legally?

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 23/02/2007 alle 18:22
Originariamente inviato da Admin

Per venire al piano pratico, ripeto che dal mio punto di vista non fa bene al Giro abbandonare la strada del diritto/dovere per un determinato numero di squadre di prendere parte a un determinato numero di corse (che poi era l'idea fondante del Pro Tour, solo realizzata in maniera troppo elefantiaca, sì da strozzare tutto il ciclismo non Pro Tour).



Saluto tutti e mi scuso di non partecipare con frequenza maggiore alla discussione quotidiana del forum: sono purtroppo molto impegnato ma, posso assicurare, leggo sempre con tanto interesse tutti (dico tutti) i vs. posts, almeno per quei 4 o 5 threads che catturano la mia attenzione.

Parto da questa affermazione di Marco che mi vede un pochino dissonante. La partecipazione dei team ProTour non ha assolutamente alzato il livello del giro che, almeno da 3 o 4 anni a questa parte è, dal punto di vista della qualità dei partecipanti e dello spettacolo da essi fornito, di gran lunga migliore del Tour.

Oserei dire che la precedenza data ai team PT sia a tutto detrimento dello spettacolo che compagini minori potrebbero offrire. Scusatemi ma che spettacolo e quale interesse possono offrire squadroni come CSC, T-Mobile, Francaise des Jeux, Rabobank etc. etc., infarciti di seconde e terze linee ? Ricorderai, Marco, il ruolo svolto dalla Selle Italia nel 2005. C'era il fondato rischio che la crisi di Basso non sarebbe mai emersa se, nella tappa che terminava a Selva di Val Gardena, Rujano e soci non avessero imposto un ritmo frenetico alla corsa. Basso l'aveva gà ipnotizzata, la gara: nessuno dei papabili avrebbe osato attaccarlo dopo le batoste subite in precedenza. Fu proprio a causa dell'alto ritmo imposto alla tappa dall'attacco dei Selle Italia che, non potendosi concedere altro vantaggio ai sudamericani, la velocità del gruppetto favoriti aumentò e, negli ultimi chilometri, il sudore fece capolino sulla faccia sofferente di Ivan.

Sono d'accordo con Faxnico (sempre bravo e preparato il ns. grande Nico) quando sostiene che Serpa è ancora tutto a scoprire e che non era da escludere che quest'anno ci avrebbe stupiti tutti. Purtroppo Serpa dovrà cedere il posto ai merluzzi di 4a scelta della CSC i quali parteciperanno senza alcuna motivazione che non sia qualche vittoria di tappa (forse).

E poi, scusate, sono anche un poco seccato dal sentire continuamente dire che il Tour è la corsa prncipe del calendario, la piu' spettacolare, la migliore. Posso accettarlo da un pubblico di bocca buona e di scarsa competenza, ma non da quanti scrivono qua sopra. La percezione dello sportivo un tanto al chilo potrà anche essere questa ma la realtà dei fatti dovrebbe suggerire ben altre considerazioni.

Ammetto che per tutti i '70 e gli '80 il Tour ha messo in scena spettacoli ben piu' validi che non il Giro (fors'anche a causa di una profonda crisi del ciclismo di casa nostra), ma dal 1990 in avanti le due corse ci hanno regalato godimento almeno dello stesso livello.

Il massimo spettacolo al Giro, e, di conseguenza, al Tour è offerto solo da quei corridori che possono vincerli entrambi. Io credo che tutti abbiamo ancora negli occhi (e nel cuore) l'attacco che Pantani portò ad Armstrong nella tappa di Morzine. Fu l'unica volta, badate bene, che l'americano vacillò. Credo che sia stata l'emozione piu' grossa vissuta da tutti gli appassionati di ciclismo del mondo negli ultimi 30 anni. Poco conta che Marco non fosse piu' quello del '98, che la sua squadra avesse fatto errori colossali e che, al traguardo, lui avesse perso piu' di 10 minuti: quel gesto, da solo, valse la leggenda. Perchè Marco li aveva vinti entrambi, Giro e Tour ed era l'UNICO corridore vivente che avrebbe potuto dare uno spessore alle vittorie a ripetizione di Lance, tanto che questi ne era talmente consapevole da temerlo fino ad odiarlo, il nostro Marco, di un odio sportivo irrazionale e perciò incontrollabile.
Chi altri avrebbe potuto farlo ? Mayo e Beloki ? Moreau ? Kloden ? o l'acefalo Ullrich ? Avanti, ditemelo, chi avrebbe fatto del Tour questo evento cosi' di gran lunga piu' grande del Giro ?

Le 7 vittorie di Armstrong al Tour a noi, smaliziati e un poco disincantati suiveurs latini, in fondo, non fanno una grande impressione. L'avrebbero fatta solo se Lance fosse venuto prima a giocarsela qui, al Giro, contro i nostri e solo dopo, al Tour.

Ecco perchè Giro e Tour sono indissolubilmente legati, con l'uno che ha disperatamente bisogno dell'altro e viceversa.

Nessuno dei due ha bisogno dell'UCI, nè del ProTour.

I grandi team ProTour potrebbero anche disertare i due GT ma, statene pur certi, Giro e Tour si correranno lo stesso e noi ci appassioneremo alle gesta dei Serpa di turno, perchè lo spettacolo non mancherà.


Ciao,
Alberto

 

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Difendi, conserva, prega !

(dalla poesia "Saluto e augurio" - "La nuova gioventu'" di P.P. Pasolini - Ediz. Einaudi)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 18:32
Per la Selle Italia e la Barloworld ci potrebbe essere ancora posto, perchè se l'UCI ordinerà categoricamente ai team PT di non partecipare alla Parigi-Nizza e di conseguenza alle altre corse di ASO e RCS, io sono convinta che alcune società non si presenteranno per boicottaggio.

Riis cosa farà? Verrà alla T-A e al Giro in caso Pattino dica no?!

 

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Livello Tour




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  postato il 23/02/2007 alle 18:43
Originariamente inviato da miky70

Per la Selle Italia e la Barloworld ci potrebbe essere ancora posto, perchè se l'UCI ordinerà categoricamente ai team PT di non partecipare alla Parigi-Nizza e di conseguenza alle altre corse di ASO e RCS, io sono convinta che alcune società non si presenteranno per boicottaggio.



Riis cosa farà? Verrà alla T-A e al Giro in caso Pattino dica no?!


ad oggi il problema non e' piu le wild card ma chi correra il giro
ci ritroveremo un giro dilettanti a maggio e uno a giugno ?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 19:16
penso che alla fine le protour correranno tutte le corse di aso e rcs. non credo troveranno mai un accordo per boicottare tutte insieme queste corse (che sarebbe quello su cui punta l'uci). alcune squadre andranno comunque, le altre, volenti o nolenti, andranno anche loro per non fare la figura dei fessi.

spiace comunque che, in giornate dove i vari manager o rimangono vaghi o dicono corriamo lo stesso, spiace che l'unico a spalleggiare apertamente l'uci (almeno a quanto riportato da cyclingnews) sia zanatta della liquigas.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 19:19
Il punto è: un giro fatto con le continental (che se non sbaglio possono fare gare nazionali) sarebbe seguito comunque?

La gente si appassionerebbe di fronte a una grande impresa di Niemec sullo Zoncolan o a una spettacolare volata fra Sczawinski, Marinangeli e Cadamuro, o andrebbe a vedersi il Giro di Kyushu con i migliori corridori?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 20:58
Originariamente inviato da Lopi

Il punto è: un giro fatto con le continental (che se non sbaglio possono fare gare nazionali) sarebbe seguito comunque?

La gente si appassionerebbe di fronte a una grande impresa di Niemec sullo Zoncolan o a una spettacolare volata fra Sczawinski, Marinangeli e Cadamuro, o andrebbe a vedersi il Giro di Kyushu con i migliori corridori?


Cioè, vuoi dire, cosa preferisci tra un apocalisse e l'altra?

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 21:37
Originariamente inviato da Lopi

Il punto è: un giro fatto con le continental (che se non sbaglio possono fare gare nazionali) sarebbe seguito comunque?

La gente si appassionerebbe di fronte a una grande impresa di Niemec sullo Zoncolan o a una spettacolare volata fra Sczawinski, Marinangeli e Cadamuro, o andrebbe a vedersi il Giro di Kyushu con i migliori corridori?


tu dai per scontato che le squadre italiane non faranno il Giro.
Io non credo che i vari sponsor, che investono fior di milioni di euro e che hanno un ritorno di immagine principalmente in occasione del Giro d'Italia, accetteranno a cuor leggero di farsi da parte per fare un favore ai capoccioni dell'UCI.
Tanto più che la stessa FCI è schierata contro i vertici (?) mondiali del ciclismo.
E in ogni caso credo che il Giro d'Italia farà sempre più audience del Giro di Kyushu, indipendentemente dai partecipanti.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 23/02/2007 alle 21:39
Mi hai tolto le parole di bocca. Stavo per scrivere: "Sarebbe curioso sentire l'opinione degli sponsor".
 
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  postato il 23/02/2007 alle 21:40
C'è una cosa che mi balza per la testa.

Ok, l'Uci ha proibito alle ProTour (compresa l'Unibet.com? ) di non correre le corse di Aso e Rcs (e Unipublic, suppongo). Mi può anche star bene, come coerente linea di pensiero dei fantocci di Aigle.

Ma le Professional... eh sì... le Professional: l'Uci impedisce anche a loro di correre le corse di Aso, Rcs ed Unipublic, ma perché le Professional dovrebbe ascoltare l'Uci, visto che l'Uci non fa niente (anzi) per tutelare questa categoria, lasciando alla mercè degli organizzatori gli inviti nelle corse ProTour (e quindi nel ciclismo che conta, secondo l'Uci) e "permettendo" alle Continental di correre le HC nazionali proprio insieme alle Professional (che la fanno da padrone o quasi) e le stesse ProTour?

Cioè, perché una Lpr o una Selle Italia, che sono fuori dal ProTour e, per via dello stesso ProTour (che obbliga[va] Aso, Rcs ed Unipublic a 1 o 2 wild-card, per via dei 20 ProTeam) non partecipano alle principali corse che potrebbero correre (Tirreno, Sanremo e Giro per i team di Boifava e Savio, ad esempio), dovrebbero dare ascolto all'Uci? Perché?

Io, se fossi un Bordonali, un Corti, un Savio o un Boifava, direi stasera stessa che «...se le ProTour non vanno alla Parigi-Nizza, io ci vado molto volentieri, se Aso mi invita».

Io dico che l'Uci si renderebbe conto che il ciclismo non è fatto solo da 20 squadre (le "ProTeam"), e che troppe volte negli ultimi 2 anni ha calpestato il lavoro di tante squadre medie che spesso rappresentano il vivaio migliore (altroché i dilettanti) per i giovani "ProRider" di domani.

E, a quel punto, con Tenax, Lpr, Selle Italia e Barloworld al via, perché la Panaria dovrebbe accontentarsi del Giro quando può fare anche il Tour? E Tinkoff? E Masciarelli? E magari l'Agritubel invitata alla Sanremo.

Io dico che i ProTeams presenterebbero il conto all'Uci. Eccome.

 

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  postato il 23/02/2007 alle 22:09
(da cyclyng news .com)
marc madiot , ds della francaise de jeux, ha risolutamente affermato che il suo team correrà la corsa del sole.
la cofidis sembra , sia pure più cautamente , sulla stessa linea.

ricordate che la tirreno parte pochi giorni dopo la corsa francese e che zomegnan è stato molto chiaro nel sostenere la linea aso: chi vuole venire venga, chi vuole stare a casa , ci stia. punto.

ma davvero quel genio di zanatta pensa che ai suoi sponsor e a noi tifosi importi qualcosa di quelli dell' uci?
ma che porti i suoi ragazzi a correre, che i soldi li prende per quello...

mestatore

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 22:22
Originariamente inviato da mestatore

(da cyclyng news .com)
marc madiot , ds della francaise de jeux, ha risolutamente affermato che il suo team correrà la corsa del sole.
la cofidis sembra , sia pure più cautamente , sulla stessa linea.

ricordate che la tirreno parte pochi giorni dopo la corsa francese e che zomegnan è stato molto chiaro nel sostenere la linea aso: chi vuole venire venga, chi vuole stare a casa , ci stia. punto.

ma davvero quel genio di zanatta pensa che ai suoi sponsor e a noi tifosi importi qualcosa di quelli dell' uci?
ma che porti i suoi ragazzi a correre, che i soldi li prende per quello...

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Zanatta Ricorda le tue origini e Impara da chi ha molta, ma molta molta, apertura mentale (e neuroni dico io) di te.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 23/02/2007 alle 22:28
la Liquigas stia pure a casa: quando il sig. Dal Lago si accorgerà che Parigi-Nizza, Tirreno, Sanremo, Roubaix e Liegi si correranno lo stesso anche senza di lui, quando si accorgerà che avrà speso un mucchio di soldi in stipendi per avere un ritorno praticamente nullo, mentre altri team meno attrezzati del suo avranno passaggi televisivi e titoloni sui giornali, allora forse capirà meglio cosa gli conviene fare.
Spero pe Danilo che se ne accorga prima delle classiche delle Ardenne.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 22:30
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Io dico che i ProTeams presenterebbero il conto all'Uci. Eccome.


intendi dire che chiederanno un risarcimento danni?

 

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  postato il 23/02/2007 alle 22:38
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Io dico che i ProTeams presenterebbero il conto all'Uci. Eccome.


intendi dire che chiederanno un risarcimento danni?

E da quel poco di giurisprudenza che conosco l'UCI dovrà anche pagare.
Come ha fatto a garantire cose che non erano nella sua disponibilità?!?!?!

 

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Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 23/02/2007 alle 22:48
Originariamente inviato da stress

Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Io dico che i ProTeams presenterebbero il conto all'Uci. Eccome.


intendi dire che chiederanno un risarcimento danni?

E da quel poco di giurisprudenza che conosco l'UCI dovrà anche pagare.
Come ha fatto a garantire cose che non erano nella sua disponibilità?!?!?!


l'ho già scritto in altri post: secondo me l'UCI è inadiempente fin da adesso.
Ha preteso una salata tassa di iscrizione al Pro-Tour garantendo la partecipazione sicura a determinate corse, e oggi non solo non può garantire un bel nulla ma addirittura vieta a quelle squadre la partecipazione alle suddette corse.
Altro che inadempienza: una cosa del genere è ai limiti dell'imbroglio bello e buono.

 

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  postato il 23/02/2007 alle 22:50
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da stress

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Originariamente inviato da Monsieur 40%

Io dico che i ProTeams presenterebbero il conto all'Uci. Eccome.


intendi dire che chiederanno un risarcimento danni?

E da quel poco di giurisprudenza che conosco l'UCI dovrà anche pagare.
Come ha fatto a garantire cose che non erano nella sua disponibilità?!?!?!


l'ho già scritto in altri post: secondo me l'UCI è inadiempente fin da adesso.
Ha preteso una salata tassa di iscrizione al Pro-Tour garantendo la partecipazione sicura a determinate corse, e oggi non solo non può garantire un bel nulla ma addirittura vieta a quelle squadre la partecipazione alle suddette corse.
Altro che inadempienza: una cosa del genere è ai limiti dell'imbroglio bello e buono.

Concordo!!!!!!!!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 22:59
Poi vieta alla Unibet.com di parteciparvi.
Ben sapendo che non è neppure stata invitata!!!

E' un paradosso!

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2007 alle 23:20
Da Tuttobiciweb.it

23/02/2007 Uci-Grandi Giri: ora parlano i corridori

In questo momento di grande difficoltà, il CPA - vale a dire l’Associazione Internazionale dei Corridori - ritiene opportuno rivolgere un appello alle parti in causa affinché ritrovino la serenità e la lucidità per permettere al ciclismo di superare questo momento.
I corridori rischiano, insieme ai tifosi, di essere le vittime di un conflitto di interessi tra le forze economiche dominanti del ciclismo mondiale.
I corridori dicono basta: basta a chi vuol far credere che non si potrà mai accettare il ProTour perché si tratta di un sistema chiuso; basta a chi punta il dito contro il numero delle squadre ammesse al ProTour; basta con chi dice che la licenza alla Unibet.com rappresenta in Francia una difficoltà insormontabile. Che si abbia il coraggio di affermare che nessuno vuole lasciare la posizione di preminenza acquisita nel tempo, certamente con meriti: continuare a nascondersi dietro la demagogia fa solo del male al movimento ciclistico.
A nome dei corridori professionisti, il CPA fa sapere agli organizzatori dei grandi giri che i suoi affiliati non prenderanno alcuna iniziativa contro gli interessi dei loro datori di lavori e che, se le loro squadre decideranno di prendere parte alla Paris-Nice, saranno regolarmente alla partenza, pur riconoscendo l’autorità dell’UCI.
L’UCI ha l’obbligo morale di portare il ciclismo verso una soluzione del problema e non può arenarsi in una battaglia di prestigio ed orgoglio personale dei suoi dirigenti.
In effetti, quando tutte le parti erano d’accordo sulle diciotto squadre, l’UCI ha insistito per arrivare a venti. Da un punto di vista generale, il progetto dell’UCI ProTour è sembrato in alcune fasi troppo precipitoso, cosa che ha contribuirto ad esasperare gli animi. Perchè, giusto per fare un esempio, non si è mai riflettuto su un punto controverso come quello delle licenze? Non era possibile gestire meglio la situazione?
Il CPA chiede quindi all’UCI di riportare serenità nel mondo del ciclismo, ponendo condizioni giuste e accettabili per tutti, nell’interesse del ciclismo. Su queste basi, i corridori sono disposti ad appoggiare la loro Federazione Internazionale in un momento davvero delicato.


Insomma da che parte stanno?!

In questo momento stanno mettendo una mano sul portafoglio, questo è certo, ma sul cuore ce la mettono, o no?

 

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Michela
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