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Autore: Oggetto: "Il codice diuretico"-"A Ginevra per contare"-"Siamo ancora in alto mare"-"Siamo tutti mafiosi"

Livello Learco Guerra




Posts: 906
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  postato il 05/11/2006 alle 14:05
da AdnKronos.com

spulciando su internet, mi sono trovato di fronte a questa notizia, che mi sembra mettere in discussione la presunta impossibilità di fare test del DNA:

Venezia, 4 nov. (Adnkronos) - Nessun esito da parte dei 1.200 test del Dna su persone vicine al sospettato numero uno di essere Unabomber: l'ingegnere di Azzano Decimo (Pordenone), Elvo Zornitta. Le indagini biologiche erano state disposte dal superpool e hanno escluso che vi siano compatibilita' con le tracce di saliva trovate su un pezzetto di nastro adesivo che sigillava una confezione di uova utilizzata dal bombarolo del Nordest per confezinare un ordigno. Lo scrive oggi il quotidiano 'il Gazzettino' che precisa anche che un precedente confronto del dna del nastro, con quello di Zornitta, aveva gia' dato esito negativo.

 
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  postato il 05/11/2006 alle 14:26
Penso che in questo caso il test del DNA sia stato legittimamente utilizzato pe indagini finalizzate alla cattura di un pericoloso criminale, è un contesto ben diverso da quello dei corridori.
Mi sembra che sia possibile utilizzare questo tipo di indagine anche per accertare presunte paternità, in questo caso però è necessario il consenso.

Ho una domanda da porre, immaginiamo che nello studio di qualche medico vengano trovate e sequestrate delle sacche di sangue appartenenti presumibilmente a corridori, siamo sicuri poi che gli inquirenti mettano a disposizione dell'Uci le sacche per confrontare il DNA con quello degli atleti?

Confesso che anche a me sembrava inizialmente una buona soluzione ma poi da un'ananisi meno superficiale mi sono reso conto che in effetti è solo un'operazione di facciata, la vera lotta al doping è altra cosa.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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  postato il 05/11/2006 alle 15:03
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Ho una domanda da porre, immaginiamo che nello studio di qualche medico vengano trovate e sequestrate delle sacche di sangue appartenenti presumibilmente a corridori, siamo sicuri poi che gli inquirenti mettano a disposizione dell'Uci le sacche per confrontare il DNA con quello degli atleti?


No, non siamo assolutamente sicuri (se c'è una sicurezza, va nella direzione opposta), e difatti è quello che sta avvenendo con O.P.
Al massimo la Wada potrebbe chiedere alle istituzioni maggiore collaborazione (quindi un controllo celere sullo stato del sangue ritrovato [trattato o meno] ed eventuale individuazione del grado di implicazione, con successivo confronto DNA, degli atleti); ma se si muove la Wada, cioè il massimo organismo mondiale dell'anti-doping, si muove per tutto lo sport, non solo per il ciclismo.
E questo il Cio - ovviamente - non lo vuole.

Altra questione: nel caso in cui un giudice disponesse per il test del DNA degli atleti coinvolti (nel caso di O.P. per semplici testimonianze contro Fuentes e soci), non accetterebbe mai i test del DNA dell'UCI, ma disporrebbe affinché il prelievo ed il test del DNA sia effettuato da un istituto determinato dal giudice, non certo da esami precedentemente svolti in qualsiasi altro laboratorio.

Come si può notare, quindi, altro punto per cui il database del DNA per gli atleti è totalmente inutile.
Totalmente.

 

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  postato il 05/11/2006 alle 15:06
Originariamente inviato da zon

spulciando su internet, mi sono trovato di fronte a questa notizia, che mi sembra mettere in discussione la presunta impossibilità di fare test del DNA:


Zon, qui nessuno ha parlato di "impossibilità di fare il test del DNA"; semplicemente, s'è detto, e ripetuto, che con questo test l'UCI c'entra meno di 0. È la magistratura - come nel caso di Unabomber - che lo richiede, a seconda dell'andamento delle proprie indagini. Se serviranno testimoni contro Fuentes (nel caso il sangue fosse trattato), allora faranno al 99% il confronto del DNA tra sangue ritrovato e corridori sospettati.
L'UCI c'entra 0, zero, come decisionalità d'indagini. Si parla di giustizia ordinaria. L'UCI entra in gioco soltanto nel momento il test di confronto tra sangue trattato (se non è trattato, anche Fuentes sarà prosciolto con molta probabilità) e sangue dell'atleta dia una comparazione.
Allora lì l'UCI (e la FIFA, e via dicendo) ha tutto il diritto di squalificare gli atleti anche se - per la magistratura ordinaria spagnola - non sono rei di illegalità.

 

[Modificato il 05/11/2006 alle 15:08 by Monsieur 40%]

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Livello Marco Pantani
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  postato il 05/11/2006 alle 20:06
Secondo me c'è un equivoco. Ognuno può fare quello che vuole della propria privacy, c'è gente che va in televisione e racconta i propri fatti intimi, non può, evidentemente, essere denunciata per violazione della propria privacy.
Il problema è quando sono gli altri a violarla.
I ciclisti nel 1997, per far approvare il limite di 50 di ematocrito, hanno dovuto autorizzare l'Uci ai prelievi del sangue e, quindi, hanno legittimato un atto che, altrimenti, non si poteva fare, come, infati, non si fa ancora in molti sport.
Ivanov che asseconda Fanini, dispone come crede della sua privacy ( ovviamente non c'entra nulla con la lotta al doping, come ha già detto Mario), se Fanini lo avesse obbligato sarebbe un atto illegale.
Ecco perché Ingrilli suggerisce il ricorso all'antitrust: se un cartello di squadre mi obbliga, per poter svolgere il mio lavoro, ad un atto che viola la mia privacy e non è previsto da leggi come la 626 che disciplinano la sicurezza sul lavoro, c'è un'illegalità evidente che qualsiasi giudice del lavoro può punire.
Ah, aggiungo: non è colpa mia se Cunego si rivela sempre per quello che è, quello che dormiva mentre veniva perquisito ,nella sua stanza, il suo compagno. Se non conosce solidarietà di colleganza,se non ha ancora capito che le ruote girano, se è comei suoi tifosi e spera che l'OP gli porti via avversari.
Non è colpa mia se Cunego è Cunego. la prima , brutta,impressione che ne ho avuta era quella giusta. ovviamente parlo del personaggio pubblico Cunego.

 

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Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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  postato il 05/11/2006 alle 20:21
Originariamente inviato da Monsieur 40%
“Non avverto l'esigenza di interferire,„ ha detto il ciclista di 25 anni a AGR. “È una decisione che le autorità di sport devono prendere per combattere il doping.„


Originariamente inviato da Monsieur 40%
Prima di iniziare l'allenamento per la stagione 2007, Cunego [...]e sta progettando il viaggio di nozze in Messico con sua moglie.



 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 05/11/2006 alle 20:24
Allo stato attuale delle cose, ovviamente non posso che darti ragione, monsieur, il database è del tutto inutile, ed è probabile che che questa mossa dell' UCI di richiedere il DNA di tutti i corridori sia di pura facciata, anche se forse con motivazioni diverse da quelle comunque verosimili svelate da Grassi. Anche perché mi pare che i personaggi coinvolti spesso non sappiano bene di cosa stiano parlando: Ad es. cosa significa che tutti i corridori debbano fare obbligatoriamente IL TEST del DNA? A cosa gli serve, a vedere se hanno gli occhi azzurri?
Comunque uscendo un'attimo dal "qui ed ora" continuo a pensare che la legge e i regolamenti dovrebbero adattarsi progressivamente alle realtà che governano, non viceversa. Forse gli strumenti legislativi fin qui adottati non sono più adatti a contrastare efficacemente il doping nello sport. Ad un doping sempre più complesso deve necessariamente corrispondere un anti-doping a sua volta sempre più sofisticato, che si debba poter avvalere anche di nuovi strumenti tecnologici... quindi DNA perché no?
Tra l'altro parliamo di giustizia ordinaria o sportiva? di questo o di quel paese? Si fa una gran confusione. In svizzera è dal 2000 che si sperimentano database genetici per fare luce su molti generi di reati, essendo il test del DNA ritenuto tra l'altro più esauriente e meno invasivo di altre forme di conforonto, ad esempio basate sul sangue. Ma nella stessa Svizzera non esiste una legge antidoping... Quando sistemi giudiziari di paesi diversi e di ordini diversi interagiscono tra loro, non fanno altro che moltiplicare i vincoli a cui sono sottoposti, con spesso il risultato che i casi si ingarbuglino a causa di questo o quel cavillo... cosa che avviene frequentemente negli sport internazionali quali il ciclismo, in cui magari un corridore Lituano corre in una squadra spagnola e viene trovato positivo durante una corsa in Francia a medicinali che gli sono stati procurati in Italia da un medico Svedese.

Non se ne viene a capo se gli sport non adottano dei propri regolamenti, anche rischiando di travalicare le singole leggi nazionali.

 

[Modificato il 05/11/2006 alle 20:31 by zon]


 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 05/11/2006 alle 20:30
Originariamente inviato da Donchisciotte


Ah, aggiungo: non è colpa mia se Cunego si rivela sempre per quello che è, quello che dormiva mentre veniva perquisito ,nella sua stanza, il suo compagno. Se non conosce solidarietà di colleganza,se non ha ancora capito che le ruote girano, se è comei suoi tifosi e spera che l'OP gli porti via avversari.


Cioè, fammi capire il tuo punto di vista...

Solidarietà dovrebbe voler dire coprire i casi di doping perché magari il positivo un giorno potresti essere tu?

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 05/11/2006 alle 20:42
Originariamente inviato da zon

Originariamente inviato da Donchisciotte


Ah, aggiungo: non è colpa mia se Cunego si rivela sempre per quello che è, quello che dormiva mentre veniva perquisito ,nella sua stanza, il suo compagno. Se non conosce solidarietà di colleganza,se non ha ancora capito che le ruote girano, se è comei suoi tifosi e spera che l'OP gli porti via avversari.


Cioè, fammi capire il tuo punto di vista...

Solidarietà dovrebbe voler dire coprire i casi di doping perché magari il positivo un giorno potresti essere tu?


Anzi Donchiscotte non c'è bisogno che tu mi risponda, ho letto il tuo ultimo intervento nel post su Basso e ora conosco il tuo punto di vista, e credo sinceramente che se ne debbano prendere le distanze.

Comunque visto che parli di tifo, cosa che con i miei interventi e quelli di molti altri sono sicuro non c'entrano, mi piacerebbe sapere per chi fai il tifo tu, anche se credo di saperlo...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/11/2006 alle 21:28
05/11/2006 È bufera sul ciclocross belga

Qualche settimana fa erano state le accuse del senatore Jean-Marie Dedecker che aveva parlato di doping tra i più importanti campioni belgi della strada, adesso tocca ai re del ciclicross essere coinvolti in una bufera a causa delle accuse di un medico olandese, specialista proprio nel settore del doping.
Il quotidiano fiammingo Het Laatste Nieuws ha pubblicato un'intervista al dottor Berend Nikkels che accusa i migliori crossisti belgi di aver fatto uso di Epo e di Aranesp dalla fine degli anni Novanta ai giorni nostri: la pratica, infatti, sarebbe ancora attuale.
«Ho saputo da persone che sono molto vicine ai corridori che esistono queste pratiche. Nel 2003 hanno preso Aranesp pensando che fosse un prodotto nuovo e non rintracciabile ed avevano ragione, perché allora le strumentazioni e gli esami non erano sofisticati come oggi»
Per i corridori, ha parlato solo il selezionatore della nazionale belga, Rudy de Bie (nella foto): «Le accuse di Nekkels sono gravi e subdole, visto che non vengono fatti nomi e non vengono portate prove. Nekkels dovrà rispondere di quanto ha affermato».

www.tuttobiciweb.com

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 06/11/2006 alle 00:29
Zon, giusto prendere le distanze da me, chi non partecipa alla crociata e al massacro degli infedeli dopati , è un appestato.
Voglio solo precisare che, su Cunego, mi riferivo alle sue ultime dichiarazioni sul test del DNA ( mentre altri stanno abbozzando una battaglia di dignità, anche il medico besnati oggi ha detto che è assurdo che sia fatto, come sempre, solo sui ciclisti) riportate, qualche post prima del mio, da Monsieur40%.
Tieni lontano l'untore!!!!!!!

 

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  postato il 06/11/2006 alle 00:37
E non solo sul discorso DNA, ma aggiungendo poco dopo di andare a fare il viaggio di nozze in Messico.....Ma che coincidenza, vanno tutti là, evidentemente è un paradiso per la vita di coppia.....bene ha fatto Grassi ha mettere anche il riferimento ("limitare i voli transoceanici"), anche a questa pratica non solo diffusa ma anche arcinota.

Non per dire sempre le stesse cose, ma se a Cunego non forniscono un addetto stampa proibendogli di aprire bocca, continuerà ad imbrodarsi a vita......

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 06/11/2006 alle 00:46
Originariamente inviato da Donchisciotte

Zon, giusto prendere le distanze da me, chi non partecipa alla crociata e al massacro degli infedeli dopati , è un appestato.
Voglio solo precisare che, su Cunego, mi riferivo alle sue ultime dichiarazioni sul test del DNA ( mentre altri stanno abbozzando una battaglia di dignità, anche il medico besnati oggi ha detto che è assurdo che sia fatto, come sempre, solo sui ciclisti) riportate, qualche post prima del mio, da Monsieur40%.
Tieni lontano l'untore!!!!!!!


nessuna crociata Don, se leggi un pò più su vedrai che ho affermato che se i corridori ricorrono al doping lo fanno LORO MALGRADO. Ciò non toglie che mi piacerebbe tra un pò di tempo poter applaudire le gesta dei corridori più forti senza dovere per forza pensare che...

comunque la peste non si propaga via cavo vero?

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 06/11/2006 alle 00:54
Non è detto Zon, non è detto....... poi sai le donne, visto che, malgrado il nick , sono una donna, sono sempre pericolose e appestanti.....

 

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

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  postato il 06/11/2006 alle 01:17
Originariamente inviato da Donchisciotte

[...]anche il medico besnati oggi ha detto che è assurdo che sia fatto, come sempre, solo sui ciclisti[...]


Massimo Besnati: «Il DNA? Non solo i ciclisti»

Massimo Besnati è una sorta di istituzione fra i medici del ciclismo. E’ pre­sidente dell’associazione, è nell’ambiente da più di vent’anni, ha seguito da vi­cino numerosi campioni e personaggi di primo piano. Adesso fa parte dello staff della Milram ed in partico­lare cura da vicino proprio Alessandro Petacchi. Co­me dire che Besnati ha le idee piuttosto chiare in ma­teria di test del Dna. E fa subito una rivelazione: «E’ un argomento molto di moda, ma purtroppo per quel che riguarda l’Opera­cion Puerto e gli spagnoli, non se ne potrà far nulla. I giudici già l’hanno ribadito, non consentiranno mai di accedere alle sacche di san­gue sequestrate. Ed allora quale test potranno fare? E poi una magistratura even­tualmente darebbe quelle sacche ad un’altra magi­stratura, non certo ad un organo sportivo come l’U­ci ».
Il problema però riguarda anche il futuro. Fornire una mappatura genetica di ogni corridore potrebbe diventa­re un deterrente per lottare contro il doping.
«Sono d’accordo, ma una si­mile decisione non spetta ai gruppi sportivi bensì a tut­ti gli organismi, di comune accordo e che vanno dal Cio alla Wada all’Uci al Coni. E’ vero che servirebbe per combattere il doping, però ragioniamo e discutiamo il tutto con serenità e con cal­ma. Innanzitutto non deve sempre partire tutto dal ci­clismo. Parlo da medico che conosce bene l’ambiente, che ha lottato anche quan­do si trattava di fissare l’e­matocrito a 50, una decisio­ne che ha fatto discutere ma ha salvato delle vite. Il ciclismo ha fatto tanto, pre­lievi di sangue all’alba nel giorno d’una classica im­portante come una Sanre­mo. Prelievi di sangue sul traguardo di una corsa. Confronti sangue e urine. Quanti altri sport li fanno? Adesso ben venga il Dna, ma per tutti i professionisti del mondo e per tutti gli sport».

(fonte: tuttobiciweb.com)

 

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  postato il 06/11/2006 alle 01:21
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Massimo Besnati: «Il DNA? Non solo i ciclisti»

[...]Il problema però riguarda anche il futuro. Fornire una mappatura genetica di ogni corridore potrebbe diventa­re un deterrente per lottare contro il doping.
«Sono d’accordo, ma una si­mile decisione non spetta ai gruppi sportivi bensì a tut­ti gli organismi, di comune accordo e che vanno dal Cio alla Wada all’Uci al Coni. E’ vero che servirebbe per combattere il doping, però ragioniamo e discutiamo il tutto con serenità e con cal­ma. [...]

(fonte: tuttobiciweb.com)


Chi meglio di Ilic/Janjanssen (ti sei più ricordato di quella e-mail per quell'amico? ), allora, per parlarne con serenità e con calma?

Oltre a combattere il doping genetico, caro Ilic, a quali migliorie potrebbe portare l'istituzione, da parte di Cio e Wada, del test del DNA per tutti gli atleti di tutti gli sport?

Sempre gentilissimo.

P.S.: Ovviamente qualunque dottore volesse intervenire, da Mesty a The Doctor (mi ricordo questi, gli altri mi perdonino), ben venga, ci mancherebbe.

 

[Modificato il 06/11/2006 alle 01:24 by Monsieur 40%]

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Livello Learco Guerra




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  postato il 06/11/2006 alle 01:22
sembrerebbe una parziale apertura, anche se la frase

"ma per tutti i professionisti del mondo e per tutti gli sport»."

potrebbe significare proprio il contrario.

Sarà interessante vedere cosa uscirà fuori dall'incontro di Losanna, speriamo qualcosa di costruttivo al di là del discorso DNA.

 
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  postato il 06/11/2006 alle 01:23
Originariamente inviato da zon

Sarà interessante vedere cosa uscirà fuori dall'incontro di Losanna[...]


Ma non era Ginevra? O m'hanno dato un invito tarocco?

 

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Livello Learco Guerra




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  postato il 06/11/2006 alle 01:25
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da zon

Sarà interessante vedere cosa uscirà fuori dall'incontro di Losanna[...]


Ma non era Ginevra? O m'hanno dato un invito tarocco?


cacchio! mi sa che allora l'invito tarocco l'hanno dato a me!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 13:52
Doping&politica. Paissan: Bettini ha ragione sul DNA

''Ha ragione il ciclista Paolo Bettini: il prelievo del Dna per la verifica antidoping e' una misura sproporzionata e in quanto tale inaccettabile''. Mauro Paissan, componente dell'Autorita' Garante per la privacy, si schiera a fianco del campione del mondo del ciclismo professionistico contro la pretesa di alcune squadre ciclistiche di sottoporre gli atleti al test Dna per verificare l'uso di sostanze dopanti. ''Il prelievo di dati genetici per queste finalita' non e' giustificabile -afferma Paissan- Esistono infatti altri tipi di test, assai meno invasivi, che consentono di controllare la presenza di sostanze vietate. Il Dna, invece, e' un dato sensibile, molto delicato, che nessun privato puo' pretendere. Attraverso di esso si puo' risalire a tratti ereditari che coinvolgono non solo il singolo soggetto ma anche la famiglia, le generazioni successive e precedenti. Il test puo' inoltre predire determinate patologie, che si ha il diritto di non far sapere a estranei''. Osserva ancora Paissan: ''Non a caso le normative di molti Paesi vietano l'utilizzo dei dati genetici da parte dei datori di lavoro e delle assicurazioni. Dalla conoscenza di queste informazioni possono infatti derivare inaccettabili discriminazioni. Non si tratta -conclude- di contestare i sacrosanti controlli antidoping sugli sportivi; ma l'utilizzo del Dna e' sproporzionato. Sarebbe come voler ammazzare una zanzara con un bazooka...''.

(fonte:tuttobiciweb.it)

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
Oprah Winfrey

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 14:40
Originariamente inviato da Reggio Emilia

E non solo sul discorso DNA, ma aggiungendo poco dopo di andare a fare il viaggio di nozze in Messico.....Ma che coincidenza, vanno tutti là, evidentemente è un paradiso per la vita di coppia.....bene ha fatto Grassi ha mettere anche il riferimento ("limitare i voli transoceanici"), anche a questa pratica non solo diffusa ma anche arcinota.

Capisco che possa non piacerti Cunego (anche le sue parole nell'ultima intervista in effetti sono da brivido), ma venire a sospettare di lui anche sul suo viaggio di nozze francamente mi pare a dir poco eccessivo.
Capirei se fosse andato in luna di miele in Siberia, vicino ai laboratori del dottor Cecchinovich... ma lasciamolo in pace, almeno quand'è in vacanza. Il Messico è meta di turismo da sempre, non solo negli ultimi anni.

Vivere la vita con meno sospetti non è più semplice (e allettante)?

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 15:42
Originariamente inviato da Donchisciotte

Non è detto Zon, non è detto....... poi sai le donne, visto che, malgrado il nick , sono una donna, sono sempre pericolose e appestanti.....

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/11/2006 alle 16:05
Su! Commentate quest'altra intervista a Cunego:
"Ci sarà qualche novità nella preparazione invernale?
Non penso di ritornare in Sicilia come l'anno scorso. Il clima è stato buono, ma avevo trovato diversi giorni di pioggia. Spero in un inverno più mite, potrei spostarmi in Toscana."

Vi ci siete sbrodolati ben bene?
"Aaaaaah, va a mangiare la ribollita!!! Uuuuuuuuuh! Dopatone, dopatone!!!"


Certe uscite mi fanno venire la voglia di tornare a difendere Cunego, poi fortunatamente ci pensa il veronese, aprendo la bocca, a farmi cambiare idea.
Ah, meglio scriverlo a chiare lettere, non si sa mai: non approvo assolutamente le parole di Cunego.


Ps: Marco, che Dio ti benedica. Detto da un ateo non ha molto senso ma il concetto è quello.

 

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  postato il 06/11/2006 alle 16:10
Anche perché, come sempre, è costume comune: Cunego in Messico (o Toscana), Grabsch - che parla di leggi sul doping - se ne va in Sudafrica...

Ci sono gli stage a Valencia, i camp in Danimarca, quelli ad Austin... ehhhhh... ce ne sono, ce ne sono... e le squadre sanno tutto, ovviamente, visto che si tratta di loro dipendenti.

Uau.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 16:17
Ma se va a in Messico a Novembre credo sia al di sopra di ogni sospetto dai...è troppo presto per qualsiasi cosa...spero.

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 06/11/2006 alle 16:20
Originariamente inviato da Andrea_Web

Ma se va a in Messico a Novembre credo sia al di sopra di ogni sospetto dai...è troppo presto per qualsiasi cosa...spero.


No, si sta preparando per vincere il Tour del Qatar.
Gli obiettivi del prossimo anno per Cunego saranno all'insegna delle corse storiche: Giro del Qatar + Giro del Trentino + Coppa Melinda.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 16:22
Loreee...eccheccacchiooo
Boh, o il Cecco si è fumato qualcosa di storto o voi siete in malafede.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 06/11/2006 alle 17:16
Intanto mi fa piacere che anche alcuni tifosi di Cunego non apprezzino le sue dichiarazioni veramente pessime ( ottimo, invece, l'intervento di paissan).
Non entro nella polemica Messico - Toscana ecc. ma con l'animo da soldatino obbediente che ha, può darsi che Cunego sia d'accordo con questa visione globalistico affaristica dell'Uci e di verbruggen e magari tra un po' dichiarerà che, in fondo, fra Giro del Quatar e Tour de France non c'è alcuna differenza e che lui è d'accordissimo con l'Uci. Acc......, però poi si mette contro l'Aso e allora che cavolo fa, quando i poteri sono in conflitto che fa il soldato ubbidiente?

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 17:36
Se è vero che IVAN non ha ancora scelto una squadra per il 2007 e se è vero che potrebbe essere fuori dal pro-tour, c'è la possibilità che il prossimo anno non corra il Giro.
La Lampre si trova di fronte ad un'occasione che capita una volta nella vita.
Quale squadra italiana che ha nella rosa un elemento in grado di vincere il Giro, non darebbe il tutto per tutto per vincere la prossima stagione?
Essere il più vicino possibile a Cecchini per valutare la preparazione in diretta è determinante.
Va bene che è Cunego, quindi ciò che dice lui fa venire l'orticaria (anche a me), ma se queste valutazioni si facevano per Savoldelli ad esempio, non avrebbero infastidito allo stesso modo.
Forse però... Savoldelli certe considerazioni se le tiene per sè

 

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Michela
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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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  postato il 06/11/2006 alle 17:45
Originariamente inviato da miky70

Se è vero che IVAN non ha ancora scelto una squadra per il 2007 e se è vero che potrebbe essere fuori dal pro-tour, c'è la possibilità che il prossimo anno non corra il Giro.


Credo sia impossibile che RCS Sport non inviti il team, qualunque esso sia (certo, se mi va in una Continental è rischioso; ma Basso alla Universal Cafè non ce lo vedo), del vincitore uscente del Giro d'Italia.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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  postato il 06/11/2006 alle 19:25
Marco,
vero che ho iniziato a vedere il marcio anche quando non c'è, ma è mai possibile che così in tanti scelgano il Messico come meta per le ferie invernali? Oltretutto, sappiamo tutti che è uno dei paradisi non solo come meta turistica......

Insomma, forse vedo nero anche quando è bianco, però ormai il clima di sospetto perenne mi ha contagiato (purtroppo) e tendo a fare 2+2....che non sempre dà 4, però......

ciao

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 06/11/2006 alle 19:30
E allora che vogliamo fare, impedire ai ciclisti di fare le vacanze dove preferiscono? Non è forse una violazione della privacy, questa?
 
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Non registrato



  postato il 06/11/2006 alle 19:40
mica dico questo.
però il Messico è un paradiso del doping, e tutti gli inverni assistiamo ad una sfilza di ciclisti che vanno a passare le vacanze là.....casualità?


 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 06/11/2006 alle 19:46
Originariamente inviato da Reggio Emilia

mica dico questo.
però il Messico è un paradiso del doping, e tutti gli inverni assistiamo ad una sfilza di ciclisti che vanno a passare le vacanze là.....casualità?



avrei dovuto aggiungere anch'io un ...

ciao

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/11/2006 alle 19:48
Forse sono distratto ma non ho mai notato tutte queste critiche, ad esempio, ad un Di Luca che passa in Messico e Sudafrica 4 o 5 mesi l'anno.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 19:52
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Marco,
vero che ho iniziato a vedere il marcio anche quando non c'è, ma è mai possibile che così in tanti scelgano il Messico come meta per le ferie invernali? Oltretutto, sappiamo tutti che è uno dei paradisi non solo come meta turistica......

Insomma, forse vedo nero anche quando è bianco, però ormai il clima di sospetto perenne mi ha contagiato (purtroppo) e tendo a fare 2+2....che non sempre dà 4, però......

ciao

Ciao Ale!

Ci mancherebbe, il clima in questi mesi nel ciclismo è tale che il sospetto sembra legittimo un po' dovunque e un po'comunque... solo non mi è sembrato questo il caso di sospettare.

Per inciso, sia l'anno scorso che nel 2004 il signor Cunego ha fatto vacanza a Marsa Alam... e non mi venite a dire che andava ad allenarsi sul Sinai o a fare i test dal dott. Mohamed Al Chekini, altrimenti va a finire che mi metto a tifare per qualcun altro!

Ciao!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 20:54
Originariamente inviato da Lore_88

Forse sono distratto ma non ho mai notato tutte queste critiche, ad esempio, ad un Di Luca che passa in Messico e Sudafrica 4 o 5 mesi l'anno.


Di Luca quest'anno non andrà in messico.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 21:21
Originariamente inviato da Lore_88

Forse sono distratto ma non ho mai notato tutte queste critiche, ad esempio, ad un Di Luca che passa in Messico e Sudafrica 4 o 5 mesi l'anno.


visti i risultati, gli unici che possono criticarlo sono i suoi tifosi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 21:23
Originariamente inviato da Donchisciotte
magari tra un po' dichiarerà che, in fondo, fra Giro del Quatar e Tour de France non c'è alcuna differenza


una cosa simile tanti anni fa la disse Saronni: disse che per lui una vittoria al Giro di Puglia equivaleva ad una vittoria alla Parigi-Roubaix.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2006 alle 21:38
adesso esagerate un pò.... non potete sospettare di tutto....
 
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  postato il 06/11/2006 alle 23:29
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da miky70

Se è vero che IVAN non ha ancora scelto una squadra per il 2007 e se è vero che potrebbe essere fuori dal pro-tour, c'è la possibilità che il prossimo anno non corra il Giro.


Credo sia impossibile che RCS Sport non inviti il team, qualunque esso sia (certo, se mi va in una Continental è rischioso; ma Basso alla Universal Cafè non ce lo vedo), del vincitore uscente del Giro d'Italia.


Se Basso non potesse partecipare al prossimo Giro, Cunego fosse
competitivo e la RCS fosse ancora in guerra con l'UCI
allora si' che il veronese dovrebbe cominciare a preoccuparsi...

 

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  postato il 07/11/2006 alle 00:26
Processo Cofidis: ora è bufera anche in Francia

Nanterre (Fra) - lunedì 6 novembre 2006 - La routine delle pratiche di doping nel ciclismo professionistico è stata ricostruita oggi a Nanterre all'apertura del processo di dieci persone coinvolte nel dossier che riguarda la Cofidis. Durante l’interrogatorio dell’ex storico massaggiatore del team francese, Boguslaw Madejak soprannominato “Bob”, 51 anni di origine polacca, è emerso che l’uomo si faceva inviare per posta proprio dalla Polonia i prodotti dopanti contenuti in vasi di maionese o di formaggio bianco. Secondo l’accusa avrebbe fatto arrivare a loro spese una trentina di giovani corridori connazionali in Francia con la promessa di un contratto sicuro tra i professionisti. E per ottenerlo li induceva in seguito a doparsi. La strategia è emersa da colloqui telefonici intercettati. Il massaggiatore prendeva in seguito una percentuale sui guadagni degli atleti. "A questi giovani che presentava come vostri figli, facevate prendere loro prodotti che portano alla distruzione fisica, alla pazzia e alla morte. Cosa dovete dire?" ha chiesto a Boguslaw Madejak il presidente della 12. Camera del tribunale di Nanterre, Ghislaine Polge. Quest'ultimo, rimasto senza voce alla sbarra, a monosillabi ha negato le accuse a suo carico, dicendo di "non di avere mai pensato" ai rischi sanitari.
“Sino alla fine della seconda guerra mondiale, i ciclisti avevano una speranza di vita superiore a quella del francese medio - ha incalzato il magistrato - e questa tendenza si è invertito a partire dal 1945". Nell'affare Cofidis, "oltre al fatto che c'è molto imbroglio, c'è anche un vero problema di sanità pubblica” ha insistito.
Gli investigatori hanno scoperto che nel 2003, la Cofidis aveva ufficialmente speso 37mila euro in medicine. "ci si domanda allora che questi corridori devono essere seriamente malati per spendere altrettanto in medicine", ragionava Polge.
L'ex medico della Cofidis, Jean-Jacques Menuet, ha affermato durante l'indagine avere scoperto corridori sottoposti a "diverse addizioni medicali ed extra sportive", che portano a "cultura dell'iniezione, assunzione di sonnifreri, alcoolismo massiccio e condotte sessuali devianti", a tal punto che egli ha dovuto "fare appello ad un medico psichiatrico".
Marek Rutkiewicz (25 anni) e Daniel Majewski (24 anni), i due corridori polacchi che Madejak ha fatto “assumere” dalla Cofidis, non si sono presentati al processo denunciando problemi finanziari. Sono stati rappresentati dagli avvocati. Secondo le loro deposizioni, lette dal tribunale, Madejak li induceva a doparsi dicendo loro: "il fine giustifica i mezzi". Portava loro all'occasione i prodotti presentandoli come "vitamine più forti". L'elenco dei prodotti vietati che avrebbe utilizzato è così lungo che un'udienza intera sarà dedicata loro mercoledì. Madejak era pagato come massaggiatore 1.860 euro netti al mese da parte di Cofidis. I corridori polacchi percepivano tra 2.000 e 3.000 euro. Marek Rutkiewicz è stato licenziato per insufficienza di risultati.

LA DIFESA ATTACCA LA FFC - Alcuni avvocati degli imputati - sette corridori, un massaggiatore, un direttore sportivo ed un farmacista - hanno iniziato la loro strategia difensiva rigettando la costituzione di parte civile di Federciclo francese (FFC) e Cofidis. “Hanno - dicono - chiuso gli occhi su pratiche inevitabili per praticare questo sport”. Gli avvocati ritengono che sia difficile presentarsi come vittime quando "non si è fattio nulla per porre fine alle infrazioni". Oltre a Boguslaw Madejak e i due corridori polacchi, sono finiti a giudizio i corridori francesi Philippe Gaumont, Robert Sassone e Médéric Clain, il britannico David Millar e l’italiano Massimiliano Lelli, il farmacista Pierre Benyamin ed il direttore sportivo russo Oleg Kozlitine. L’avvocato di David Millar ha detto che già nel 2004 l’atleta aveva confessato di aver preso l’Epo nelle stagioni 2001 e 2003. Millar è ritornato al ciclismo dopo due anni di squalifica. L'ex-corridore Robert Sassone, di cui l'udienza è iniziata in serata, ha certificato che il doping riguardava "quasi tutti i corridori del gruppo, a parte alcune eccezioni ".
I dieci imputati, accusati per "acquisto, detenzione e trasporto di sostanze tossiche, incitamento e facilitazione all’uso di prodotti dopanti", rischiano fino a 5 anni di prigione e 75mila euro d'ammenda. Il processo, che riguarda fatti dal 2001 al 2003, si svolge mentre gli scandali di doping si moltiplicano nel mondo del ciclismo, in particolare nell’ultima edizione del Tour de France 2006, segnato dalla positività al testosterone del vincitore, l'americano Floyd Landis e la bufera sollevata dall’Operacion Puerto.

(fonte: ciclonews.it)

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 07/11/2006 alle 01:52
VERSIONE DI MARIO DELLE PAROLE DI CUNEGO:

“Non avverto l'esigenza di interferire"“È una decisione che le autorità di sport devono prendere per combattere il doping"

“Sono spiacente per i ciclisti implicati in Operación Puerto nei mesi passati, hanno dato un'immagine che è negativa per il ciclismo. Ma in primo luogo, prima dei test preventivi, trovo corretto assistere alla conclusione dell'indagine spagnola. È un tema fragile che dovrà essere valutato soltanto sulla responsabilità accertate in maniera inequivocabile.

VERSIONE REALE DELLE PAROLE DI CUNEGO: (sportitalia.it)

“Non voglio intervenire su una decisione che secondo chi governa il ciclismo è la più adatta per combattere il doping. Certamente sono dispiaciuto per il coinvolgimento di corridori nell'operazione Puerto dei mesi scorsi, per il danno di immagine che ne è derivato per il ciclismo, ma, prima di esprimere giudizi e analizzare interventi, trovo corretto attendere e valutare le conclusioni definitive dell'inchiesta antidoping spagnola. E' un tema delicato che può essere valutato soltanto sulla base di responsabilità accertate in maniera inequivocabile".

COMMENTO ALLE PAROLE DI CUNEGO RIPORTATE DA:

raisport.rai.it
ansa.it
e dalle breaking news di gazzetta.it

"Damiano Cunego decide di non esprimere un'opinione sulla possibile introduzione dal 2007 del test Dna come strumento di lotta al doping. Il leader della Lampre-Fondital ritiene che debbano decidere gli enti che governano il ciclismo".

---------------------------------------------------------------------

Mario, controlla bene le tue fonti la prossima volta.

 

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"I giovani devono credere in noi. Già da qualche anno l’ambiente è migliorato. E se continuiamo a crederci... Bisogna lanciare il messaggio, dobbiamo far capire che abbiamo voglia di cambiare" Damiano Cunego

www.dopingfree.org

 
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  postato il 07/11/2006 alle 02:01
Originariamente inviato da Claudio82

Mario, controlla bene le tue fonti la prossima volta.


http://www.cyclingnews.com/news.php?id=news/2006/nov06/nov05news
È qui, controlla.

La "fonte reale" non è sportitalia.com, bensì l'agenzia giornalistica AGR (per leggere le news sul loro sito si deve pagare un abbonamento, ovviamente, quindi presumo che il riporto di cyclingnews.com sia fedele).

In quanto alla traduzione, è mia (le parole in inglese le puoi trovare sia nel box sopra la traduzione, sia nel link di cyclingnews.com che t'ho messo) e mi concedo il beneficio del dubbio di aver tradotto male il passaggio "before preventative testing" (che, effettivamente, può essere tradotto meglio in "prima di giudizi preventivi").

Come vedi, fonti più che controllate.

 

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  postato il 07/11/2006 alle 02:09
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Claudio82

Mario, controlla bene le tue fonti la prossima volta.


http://www.cyclingnews.com/news.php?id=news/2006/nov06/nov05news
È qui, controlla.

La "fonte reale" non è sportitalia.com, bensì l'agenzia giornalistica AGR (per leggere le news sul loro sito si deve pagare un abbonamento, ovviamente, quindi presumo che il riporto di cyclingnews.com sia fedele).

In quanto alla traduzione, è mia (le parole in inglese le puoi trovare sia nel box sopra la traduzione, sia nel link di cyclingnews.com che t'ho messo) e mi concedo il beneficio del dubbio di aver tradotto male il passaggio "before preventative testing" (che, effettivamente, può essere tradotto meglio in "prima di giudizi preventivi").

Come vedi, fonti più che controllate.


In parte è sbagliata già la traduzione italiano-inglese fatta da AGR (ad esempio traducono la prima frase con un MUST in maniera totalmente errata), poi pure la tua traduzione è un pò fuorviante nella scelta delle parole. Hai usato un traduttore automatico?

 

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