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Autore: Oggetto: I corridori e l'assenza di "coscienza di classe"

Livello Eddy Merckx




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  postato il 19/05/2009 alle 19:55
Originariamente inviato da forzainter


Nella Gand - Wevelgen è sempre all'inizio perche' lo si fa a Ostenda in riva al Mare del Nord , il gruppo è sempre tirato e quasi sempre c'e' la caduta
Idem sulla discesa del Kemmel
e le strade strette dell'Amstel , altro che la carreggiata ridotta per le macchine in divieto di sosta
Al Tour il passage du Gois (l'ultima volta nel 1999) è sempre pericoloso (e la caduta c'e' sempre) eppure nessuno si azzarda a protestare
Ricordo che in un edizione del Tour Hinault attacco' sugli champ Elisee.. altri corridori , questi han paura della loro ombra


Beh, Forzainter, sono milanista ma fa lo stesso, qua la mano

 

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Difendi, conserva, prega !

(dalla poesia "Saluto e augurio" - "La nuova gioventu'" di P.P. Pasolini - Ediz. Einaudi)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/05/2009 alle 19:56
No Professionista non significa dar spettacolo ma fare il lavoro per cui sei pagato ,dunque correre , se no è meglio che resti a casa (molta gente pagherebbe per essere al loro posto)
 
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  postato il 19/05/2009 alle 20:02
Dici che qualcuno non lo fa già?

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/05/2009 alle 20:06
Al giro no (o almeno guardando i nomi e le squadre non mi pare)

 
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Elite




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  postato il 19/05/2009 alle 21:22
Originariamente inviato da forzainter

No Professionista non significa dar spettacolo ma fare il lavoro per cui sei pagato ,dunque correre , se no è meglio che resti a casa (molta gente pagherebbe per essere al loro posto)


se però il ciclista Professionista corre(dunque lavora secondo il tuo paradigma) senza dannarsi l'anima, magari facendo due calcoli su condizioni di sicurezza e possibilità di recupero..allora meglio se ne stia a casa... In realtà tu esigi lo spettacolo, tappe all'ultimo respiro sempre e comunque...ed io dico: mondo di m...

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 19/05/2009 alle 22:07
Originariamente inviato da sceriffo

Originariamente inviato da Lu Sbroga

.......e poi del Galbusera show.....
ma avete visto come era concitato
secondo me sono volate parole pesanti

no, nn ho visto.
potresti raccontare x cortesia?


scusa se ti rispondo in ritardo
la scena è la seguente (immagini RAI)
Galbusera al posto del passeggero nell'ammiraglia Lampre
alla guida non ricordo chi
Cunego attaccato con la mano allo sportello del conducente
all'interno si vede Galbusera che sbraita e
gesticola in maniera concitata rivolgendosi a Cunego
e Cunego che con la testa annuisce del tipo
"sissiggnore"
"va bene obbedisco"
"certo capo lei ha sempre ragione certo certo"

 
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Moderatore




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  postato il 20/05/2009 alle 01:13
Alla guida c'era il ds Brent Copeland.

 

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  postato il 31/07/2009 alle 15:57
Chi ha letto il virgolettato di Paolo Rodella, uno dei legali di Adrian Mutu (che - dopo una sentenza del Tas - pare che dovrà risarcire il Chelsea di 17 mln di euro)?

"Adrian non è l'unico caso di calciatore o atleta positivo per doping ma non si ricordano casi in cui la società abbia risolto unilateralmente il rapporto. Se avesse aspettato che scontasse la squalifica di sette mesi, avrebbe avuto un calciatore più forte di prima"
(gazzetta.it)


Anche se Rodella dimostra di non conoscere il ciclismo (dove le risoluzioni unilaterali sono comunque "legittimate" da specifiche clausole nei contratti), e anche se magari Mutu perderà i successivi appelli civili e dovrà pagare (o lo farà la Fiorentina), ma quelle sono le parole che un avvocato dovrebbe pronunciare, e non: "E' stato fatto ciò che potevamo fare, ma auspico pene più severe" (Pasqualin dopo la sentenza su Sella)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/11/2009 alle 17:04
ennesima domenica piovosa di novembre. La passo navigando annoiato su youtube. E guarda cosa trovo.
http://www.youtube.com/watch?v=y5wPEymv-oQ

Se dico Gavia 88 penso che il 100% di chi è nato prima del 1980 sappia di cosa sto parlando. Il link è un documento di quella giornata tremenda ed epica.

A distanza di 21 anni dal quel pomeriggio in cui vidi la tappa mentre (lo ricordo benissimo) dalle mie parti era una mite e assolata giornata primaverile, mi chiedo:


  • perchè nessuno fermò la tappa sul Gavia, cronometrando lì i distacchi o semplicemente annullando la tappa? (Nell'84, Fignon lo ricorda bene, una tappa dolomitica venne sospesa per molto meno)
  • perchè i direttori sportivi non fecero risalire in macchina i loro corridori "motu proprio" confidando che il giorno dopo la corsa avrebbe dovuto proseguire e quindi alla giuria non restava altro che annullare la tappa?
  • Ma soprattutto: perchè i ciclisti non scesero di bici? Perchè già semiassiderati si gettarono nella discesa verso Bormio? Perchè piuttosto che chiedere "clemenza" si urinarono sulle gambe per tenerle calde per qualche secondo?


Ecco, torna il discorso - sebbene in chiave "amarcord" - della coscienza di classe. Che già allora era come oggi: ricordo bene Dezan riportare le frequenti polemiche dei corridori sui diversi aspetti della corsa e il suo perfido commento "ma al Tour non si lamenta mai nessuno". Quel giorno la coscienza di classe si squagliò come neve al sole (permettetemi la similitudine ironica) e fu semplice fortuna la circostanza che nessuno, a causa delle mani congelate, finì in un burrone.

Insomma, i mali odierni hanno senz'altro radici antiche...

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 29/11/2009 alle 18:18
Originariamente inviato da forzainter

Originariamente inviato da Subsonico

Forzainter, anche se son uno di quelli che i corridori hanno approfittato delle paure di Armstrong per farsi una scampagnata, non condivido la relazione tra le classiche del nord e il Milano show.

Nelle classiche del nord (come anche nella 1°tappa del giro in sicilia l'anno scorso), l'attraversamento dei binari è necessario e comunque vien fatto raramente a larghi compatti. Domenica, invece, si poteva provvedere per evitarlo o anche coprire e/o riempire i binari.

Nella Gand - Wevelgen è sempre all'inizio perche' lo si fa a Ostenda in riva al Mare del Nord , il gruppo è sempre tirato e quasi sempre c'e' la caduta
Idem sulla discesa del Kemmel
e le strade strette dell'Amstel , altro che la carreggiata ridotta per le macchine in divieto di sosta
Al Tour il passage du Gois (l'ultima volta nel 1999) è sempre pericoloso (e la caduta c'e' sempre) eppure nessuno si azzarda a protestare
Ricordo che in un edizione del Tour Hinault attacco' sugli champ Elisee.. altri corridori , questi han paura della loro ombra


Ecco, la discesa del Kemmel è un argomento che prima o poi bisognerà affrontare, perchè obbiettivamente è pericolosissima.
La carreggiata ristretta dell'Amstel non è di per sè un rischio: una discesa ripida in pavè, spesso bagnato, sì.
Il Passage du Gois non è molto più rischioso di qualsiasi altra strada in riva al mare, tipo la via Aurelia alla Sanremo.
Attaccare sugli Champs Elysèes è un atto di coraggio perchè il gruppo facilmente ti riprende, ma che c'entra col discorso sicurezza?

Insomma sono tutte cagate i discorsi "una volta non ci si lamentava per la sicurezza", "in quella corsa lì fanno quel passaggio lì che è pericolosissimo e nessuno ha detto niente", ecc.
I corridori sono professionisti, fanno un lavoro. E hanno diritto ad avere tutte le misure di sicurezza che la tecnica permette, e di non correre rischi inutili. Poi si continuerà a cadere, a farsi male, anche a morire su strade sicurissime con casco e tutto quanto. Ma almeno non si potrà dire che non si è fatto il possibile per evitarlo.

Per quanto riguarda la tappa del Gavia, secondo me rimane un esempio di cosa non deve diventare lo sport: è veramente stato un miracolo che nessuno sia morto scivolando in discesa, tirando un dritto a un tornante, o a causa dell'assideramento. Se nevica, ci si ferma. Una bici da corsa sulla neve è incontrollabile. Certe temperature vanno bene per lo sci ma non per il ciclismo su strada.

Discorso tappa di Milano: ci sono state sicuramente altre corse molto più pericolose; però quando capita che i corridori protestino, si vada a vedere nel merito. Le rotaie dei tram, specie se percorse longitudinalmente, sono molto rischiose. Me ne accorgo quando giro per Torino in bici, e non vado ai 50 in gruppo! Le si copra, o si scelgano altre strade, punto e basta!

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/11/2009 alle 17:42
Originariamente inviato da cassius
Ecco, la discesa del Kemmel è un argomento che prima o poi bisognerà affrontare, perchè obbiettivamente è pericolosissima.
La carreggiata ristretta dell'Amstel non è di per sè un rischio: una discesa ripida in pavè, spesso bagnato, sì.
Il Passage du Gois non è molto più rischioso di qualsiasi altra strada in riva al mare, tipo la via Aurelia alla Sanremo.
Attaccare sugli Champs Elysèes è un atto di coraggio perchè il gruppo facilmente ti riprende, ma che c'entra col discorso sicurezza?

Insomma sono tutte cagate i discorsi "una volta non ci si lamentava per la sicurezza", "in quella corsa lì fanno quel passaggio lì che è pericolosissimo e nessuno ha detto niente", ecc.
I corridori sono professionisti, fanno un lavoro. E hanno diritto ad avere tutte le misure di sicurezza che la tecnica permette, e di non correre rischi inutili. Poi si continuerà a cadere, a farsi male, anche a morire su strade sicurissime con casco e tutto quanto. Ma almeno non si potrà dire che non si è fatto il possibile per evitarlo.

Per quanto riguarda la tappa del Gavia, secondo me rimane un esempio di cosa non deve diventare lo sport: è veramente stato un miracolo che nessuno sia morto scivolando in discesa, tirando un dritto a un tornante, o a causa dell'assideramento. Se nevica, ci si ferma. Una bici da corsa sulla neve è incontrollabile. Certe temperature vanno bene per lo sci ma non per il ciclismo su strada.

Discorso tappa di Milano: ci sono state sicuramente altre corse molto più pericolose; però quando capita che i corridori protestino, si vada a vedere nel merito. Le rotaie dei tram, specie se percorse longitudinalmente, sono molto rischiose. Me ne accorgo quando giro per Torino in bici, e non vado ai 50 in gruppo! Le si copra, o si scelgano altre strade, punto e basta!

1) Non vedo molte analogie tra il passaggio du Gois e l'Aurelia.. non mi pare che la nostra strada venga sommersa dalle maree..
2) Capitolo Amstel - come si fa a dire che le strade strette non sono un problema? se c'e' una caduta dietro l'altra , senza contare le moto..
3) Capitolo Champs , ormai è consuetudine che l'ultima tappa sia una semplice passerella (evitiamo i rischi , tanto per cambiare) , Hinault (altro personaggio rispetto agli attuali) decise che non era cosi'.
4) Rotaie , se leggi nel mio precedente post , ci sono alla Gand - Wevelgem è nessuno si sogna proteste stile milano

La salute interessa solo quando c'e' da criticare gli organizzatori , quando invece il preparatore gli dice di prendere giu' porcherie nessuno che protesti

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2009 alle 17:59
Originariamente inviato da cassius
Discorso tappa di Milano: ci sono state sicuramente altre corse molto più pericolose; però quando capita che i corridori protestino, si vada a vedere nel merito. Le rotaie dei tram, specie se percorse longitudinalmente, sono molto rischiose. Me ne accorgo quando giro per Torino in bici, e non vado ai 50 in gruppo! Le si copra, o si scelgano altre strade, punto e basta!



Ma i corridori avevano fatto la ricognizione, e non si erano lamentati di quelle rotaie. Perché? Perché le rotaie incriminate sono quelle di piazza Lega Lombarda, e le si taglia ortogonalmente. Quindi erano un falso problema. Se fosse stato un vero problema bastava chiedere durante la ricognizione di stendere sopra un tappeto di gomma da cantiere, ma non è stato fatto. Perché? A mio avviso l'unica cosa che può spiegare Milano furono le auto sul percorso, non quelle parcheggiate (perché erano ben segnalate) ma quelle in movimento.

Una volta mandata a quel paese la corsa per quella ragione, si son messi a tirar dentro una marea di altre cose per rafforzare la loro posizione... ma in realtà, secondo me, l'unica cosa che poteva reggere, era una protesta per le auto in movimento.
Il circuito, in sé, non era affatto pericoloso.

 

[Modificato il 30/11/2009 alle 22:25 by W00DST0CK76]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2009 alle 08:48
Sentite cosa ha dichiarato questo mese Alberto Volpi, presidente dei direttori sportivi italiani, in tema di radioline.
Ora, l'aspetto delle radioline sta sullo sfondo, quello che conta è un metodo di rapportarsi con i corridori.

Fonte: Tuttobici di dicembre 2009, pagina 88.

Discutendo del noto problema delle radioline, Volpi riporta una proposta nata tra i Ds riuniti in assemblea a Sesto Fiorentino.

(...)l'idea che abbiamo avuto è questa - riflette Volpi -: il direttore sportivo chiederà ai corridori del suo team se sono favorevoli o contrari all'uso delle radioline in corsa. Ogni squadra compilerà un foglio, firmato dai corridori stessi, e lo consegnerà a noi. Con tutte le risposte in mano, provvederemo poi noi di Adispro a consegnarla alla FCI e soprattutto all'Uci. (...) Noi pensiamo, attraverso questa iniziativa, di fare qualcosa di propositivo. (...)

Commento: aspettiamo gennaio per vedere una replica del sindacato corridori, che peraltro sullo stesso numero di Tuttobici compare con una lunga lettera a Stagi, reo di avere messo il dito nella piaga della loro inutilità nell'editoriale di novembre.

Rimane il fatto: è chiaro l'intento di Volpi di utilizzare i corridori come ariete per potere rafforzare le tesi dei DS. Se Volpi si spinge a tanto significa che i DS non hanno alcuna interlocuzione con i corridori, su questioni di questo tipo.

Che giudizio dareste se un giorno sentiste al telegiornale che Confindustria è intenzionata a raccogliere firme dei lavoratori nelle fabbriche per avvalorare la loro posizione sulla riforma del contratto di lavoro o sugli aumenti salariali? Probabilmente sobbalzereste sulla seggiola. O vi chidereste dubbiosi se i lavoratori sono rappresentati dai propri sindacati o da quelli dei datori di lavoro. O forse vi aspettereste una replica feroce dei segretari di Cgil, Cisl e Uil, no?

Ecco, qui tutto questo non accade. Certo, qualcuno potrà obiettare che la mossa di Volpi è dettata dalla comunanza di idee di corridori e Ds sul tema radioline. Vero. Verissimo: la maggior parte dei corridori è favorevole alle radio. Ma ciò non toglie che i corridori dovrebbero esprimere una propria posizione agli organi competenti, piuttosto che farsi strumentalizzare dai Ds... Perchè se per pura ipotesi teorica i corridori fossero contro l'uso delle radioline, o lo fosse una buona parte di essi, con quale coraggio potrebbero rifiutare di firmare una petizione voluta dal loro datore di lavoro?

CORRIDORI, SVEGLIA!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/12/2009 alle 17:23
Fonte: tuttobiciweb di oggi
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=25513

Caro direttore,
le scrivo per complimentarmi con Lei per l’editoriale di tuttoBICI del mese di dicembre. Io sono stato negli ultimi due anni presidente del CPA (l’associazione Internazionale dei Corridori Professionisti) e le posso assicurare che è stato molto difficile lavorare con l’ACPPI, la cui politica è davvero difficile da capire.
L’unica cosa che ha saputo fare l’avvocato Scaglia è quella di fare la guerra al CPA che, lo ricordo, rappresenta tutti i corridori, compresi quelli italiani.

Cordiali saluti e buon lavoro

Cedric Vasseur


Mica che il CPA brilli per sindacalismo spinto, certo. Ma almeno abbiamo un bel giudizio sul sindacato italiano. Quello in mano a uno che non è ciclista ma contemporaneamente è uomo del più grande gruppo di componentistica del mondo e organizzatore di eventi ciclistici, come il mondiale di Varese. Ma se va bene ai ciclisti va bene anche a me.

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 16/12/2009 alle 17:47
Originariamente inviato da Frank VDB

Sentite cosa ha dichiarato questo mese Alberto Volpi, presidente dei direttori sportivi italiani, in tema di radioline.
Ora, l'aspetto delle radioline sta sullo sfondo, quello che conta è un metodo di rapportarsi con i corridori.

Fonte: Tuttobici di dicembre 2009, pagina 88.

Discutendo del noto problema delle radioline, Volpi riporta una proposta nata tra i Ds riuniti in assemblea a Sesto Fiorentino.

(...)l'idea che abbiamo avuto è questa - riflette Volpi -: il direttore sportivo chiederà ai corridori del suo team se sono favorevoli o contrari all'uso delle radioline in corsa. Ogni squadra compilerà un foglio, firmato dai corridori stessi, e lo consegnerà a noi. Con tutte le risposte in mano, provvederemo poi noi di Adispro a consegnarla alla FCI e soprattutto all'Uci. (...) Noi pensiamo, attraverso questa iniziativa, di fare qualcosa di propositivo. (...)

Commento: aspettiamo gennaio per vedere una replica del sindacato corridori, che peraltro sullo stesso numero di Tuttobici compare con una lunga lettera a Stagi, reo di avere messo il dito nella piaga della loro inutilità nell'editoriale di novembre.

Rimane il fatto: è chiaro l'intento di Volpi di utilizzare i corridori come ariete per potere rafforzare le tesi dei DS. Se Volpi si spinge a tanto significa che i DS non hanno alcuna interlocuzione con i corridori, su questioni di questo tipo.

Che giudizio dareste se un giorno sentiste al telegiornale che Confindustria è intenzionata a raccogliere firme dei lavoratori nelle fabbriche per avvalorare la loro posizione sulla riforma del contratto di lavoro o sugli aumenti salariali? Probabilmente sobbalzereste sulla seggiola. O vi chidereste dubbiosi se i lavoratori sono rappresentati dai propri sindacati o da quelli dei datori di lavoro. O forse vi aspettereste una replica feroce dei segretari di Cgil, Cisl e Uil, no?

Ecco, qui tutto questo non accade. Certo, qualcuno potrà obiettare che la mossa di Volpi è dettata dalla comunanza di idee di corridori e Ds sul tema radioline. Vero. Verissimo: la maggior parte dei corridori è favorevole alle radio. Ma ciò non toglie che i corridori dovrebbero esprimere una propria posizione agli organi competenti, piuttosto che farsi strumentalizzare dai Ds... Perchè se per pura ipotesi teorica i corridori fossero contro l'uso delle radioline, o lo fosse una buona parte di essi, con quale coraggio potrebbero rifiutare di firmare una petizione voluta dal loro datore di lavoro?

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Pero' scusa, mica regge il paragone con confindustria.
A quanto ne so io i direttori sportivi sono dipendenti di un team come lo sono i corridori, quindi io la questione delle radiolina la vedrei giusta se passasse sia per adispro, sia per il sindacato dei corridori. Alla fine entrambe le categorie sono toccate da questa questione.
Se passa solo da una delle due parti non mi sembra corretto.
E' un po come se in italia una cosa passasse solo per Cisl e uil, con cgil non d'accordo..cosa che non potra mai succedere vero??

Se poi intendevi con Ds anche team manager, il discorso cambia, e forse la non distinzione netta dei due ruol icrea qualche confuzione in certi casi..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/12/2009 alle 15:02
Originariamente inviato da leo

Pero' scusa, mica regge il paragone con confindustria.
A quanto ne so io i direttori sportivi sono dipendenti di un team come lo sono i corridori.


Può essere Leo, può essere.
Allora provo a riformulartela: cosa penseresti se in una fabbrica i dirigenti pretendessero di raccogliere firme degli operai - senza passare per le organizzazioni sindacali degli operai - a favore di un certo provvedimento?
Io penso che dirigenti e operai sono entrambi dipendenti, ma in una fabbrica normale, anche in presenza di comunanza di vedute, i dirigenti farebbero le loro proposte, separatamente dagli operai che farebbero le loro.

Ma il ciclismo italiano non è una "fabbrica" normale. Oramai lo sappiamo. Sulla confusione tra Ds e Team Manager, sì, formalmente sono diversi ma nella pratica sappiamo bene di Team Manager che parlano e operano come Ds e viceversa. Quindi direi che TM e DS sono all'incirca una cosa sola che agisce soprattutto come controparte dei corridori, che sono i loro dipendenti.

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 17/12/2009 alle 15:33
Ok, ora e' piu chiaro: se metti ds e team manager insieme e li consideri come i dirigenti allora il paragone ci sta.

Pero io penso che la confusione di ruoli tra Ds e team manager sia un problema: in una squadra ideale penso che sia il Team manager a decidere assumo/licenzio corridori e ds.
Non penso che Volpi alla barloword decidesse chi licenziare e assumere, mentre penso che Corti decidesse anche delle sorti di Volpi.
E' solo un esempio, ma supponendo che i Ds siano non come i dirigenti, ma come un capo reparto(e mi sembra un paragone piu calzante a mio modo di vedere), allora sarebbe giusto che insieme ai corridori avanzassero delle porposte in merito alle radioline in modo congiunto.

Il fatto che le cariche in una squadra siano mischiate/confuse/condivise, fa parte secondo me di quel discorso che si faceva un po di tempo fa sulla mancanza di professionalita dell'ambiente..

 
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  postato il 10/09/2010 alle 15:14
Interessanti sviluppi nel mondo fatato del campionato di calcio.

L'Aic proclama lo sciopero
Niente calcio il 25/26 settembre

L'astensione per protestare contro la posizione della Lega di A sul rinnovo del contratto collettivo. Stop nella quinta giornata. Massimo Oddo: "Lo sciopero si protrarrà se non verranno presi accordi consoni". Campana (Assocalciatori): "Giocatori molto decisi"


MILANO, 10 settembre 2010 - L'Assocalciatori ha proclamato una giornata di sciopero per protestare contro la posizione della Lega di A sul rinnovo del contratto collettivo. Lo sciopero è stato proclamato per la quinta giornata del 25-26 settembre.

il comunicato — Lo sciopero è stato annunciato a Milano dal giocatore del Milan Massimo Oddo che ha letto un comunicato sottoscritto da tutti i capitani e dai rappresentanti sindacali delle squadre di serie A,. "La Aic - ha detto Oddo - in perfetta sintonia con le squadre di serie A, ha deciso che queste non scenderanno in campo nella quinta giornata di campionato di serie A del 25 e 26 settembre contro la richiesta di introduzione di un nuovo regime contrattuale" da parte della Lega di serie A che, secondo l'Aic, comporterebbe "la carenza più assoluta di ogni forma di tutela" dei calciatori.

a muso duro — Duro l'atteggiamento dei calciatori. "Lo sciopero ci sarà sicuramente al di là delle decisioni che potranno essere prese nella riunione di lunedì (indetta dal presidente della Figc Giancarlo Abete e che vedrà protagonisti Lega e Aic, ndr) perché questa protesta va al di là della proroga dell'accordo collettivo ma riguarda lo status di oggetto di noi calciatori - ha infatti aggiunto Oddo -. Lo sciopero si protrarrà se non verranno presi accordi consoni". Il giocatore del MIlan ha poi ribadito che i calciatori "sono stufi di essere trattati come oggetti e non come persone. Qua si tratta di diritti umani - ha spiegato -, come quando ci negano di non poter svolgere attività parallele, non contestuali, o di tutela sanitaria, e di diritti di lavoro". Il difensore ha infine spiagato che "la decisione parte da lontano, laddove non ci sono state risposte ai nostri tentativi di confronto con la Lega di serie A".

incontro con l'aic — Mercoledì scorso, nell'assemblea che si è tenuta a Milano, i club della Lega A hanno condiviso una piattaforma del contratto che verrà sottoposta lunedì all'Aic. Al termine della riunione il presidente Maurizio Beretta si è augurato "che in tempi brevi si possa giungere a un accordo tra le parti che assicuri la stabilità e la sostenibilità economico-finanziaria delle società nel medio-lungo periodo, nell'interesse dei club e dei calciatori che riceveranno di conseguenza maggiori garanzie".

PARLA CAMPANA — "In tanti anni non avevo mai visto una presa di posizione così decisa e universale da parte dei calciatori". Lo ha detto il presidente dell'Aic Sergio Campana nella conferenza stampa in cui i giocatori di serie A hanno annunciato una giornata di sciopero. "I calciatori hanno espresso la loro opinione sul conflitto con la Lega di serie A, rilevando che non c'è stato alcun rispetto nei confronti dell'Aic visto che - ha sottolineato Campana - da molto tempo non abbiamo notizie ufficiali e dobbiamo leggerle sui giornali. Sui famosi otto punti riportati dalla stampa c'è un netto dissenso sebbene ci sia qualche disponibilità a proposito della flessibilità economica nei contratti: per questo i calciatori hanno deciso fermamente di scioperare". "Lunedì prossimo il presidente della Federcalcio Abete ha convocato le parti a Roma e cominceranno le trattative - ha spiegato ancora Campana - speriamo che ci siano sviluppi positivi della vicenda: sarebbe l'assunzione dei problemi che da mesi riguardano il nuovo accordo collettivo".

 

____________________

Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 10/09/2010 alle 15:25
Originariamente inviato da Admin

Il giocatore del MIlan ha poi ribadito che i calciatori "sono stufi di essere trattati come oggetti e non come persone. Qua si tratta di diritti umani - ha spiegato -, come quando ci negano di non poter svolgere attività parallele, non contestuali, o di tutela sanitaria, e di diritti di lavoro". Il difensore ha infine spiagato che "la decisione parte da lontano, laddove non ci sono state risposte ai nostri tentativi di confronto con la Lega di serie A".


Il piccolo provocatore che è in me non poteva non sussultare di fronte a certe frasi...

Ora, mi chiedo se voi riuscite a mettere una accanto all'altra le foto di Gandhi, di Anna Frank, di Nelson Mandela, di Rosa Parks, di Andrey Kashechkin, e poi confrontarle con quella di Massimo Oddo, e restare seri...

Scherzi a parte, se il più potente, influente e ben organizzato sindacato dello sport (almeno in Italia) usa certi argomenti, mi vengono in mente due considerazioni.
1) Evidentemente non era proprio del tutto una boutade parlare di diritti umani calpestati da regole contrattuali sportive che confliggono palesemente con alcuni di tali diritti (a volerli confrontare seriamente)
2) I calciatori hanno tutto, soldi, fama, successo, eppure scioperano... annunciano la loro azione con anticipo, la spiegano, la argomentano, e poi procedono (abbiamo già avuto degli esempi in merito). Se fossero traslati nel nostro sport, credo che la stagione ciclistica per qualche anno verrebbe cancellata...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/09/2010 alle 18:07
Quante volte han indetto uno sciopero il sindacato calciatori ? Tante
Quante volte è stata rinviata una giornata di campionato ? Mai..
Ogni tanto il sindacato deve pur far vedere che esiste

 
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  postato il 10/09/2010 alle 19:35
Originariamente inviato da forzainter

Quante volte han indetto uno sciopero il sindacato calciatori ? Tante
Quante volte è stata rinviata una giornata di campionato ? Mai..
Ogni tanto il sindacato deve pur far vedere che esiste


Potrebbe anche essere che visto che in Italia il calcio viene prima di molte altre cose pur di non far saltare una giornata il giocatori riescono sempre ad ottenere al volo ciò che vogliono

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/09/2010 alle 19:56
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Quante volte han indetto uno sciopero il sindacato calciatori ? Tante
Quante volte è stata rinviata una giornata di campionato ? Mai..
Ogni tanto il sindacato deve pur far vedere che esiste


Potrebbe anche essere che visto che in Italia il calcio viene prima di molte altre cose pur di non far saltare una giornata il giocatori riescono sempre ad ottenere al volo ciò che vogliono

Tipo cosa ?
Non è un contratto collettivo come quello del nfl , ne esistono salary cup ecc

 
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  postato il 10/09/2010 alle 20:41
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Quante volte han indetto uno sciopero il sindacato calciatori ? Tante
Quante volte è stata rinviata una giornata di campionato ? Mai..
Ogni tanto il sindacato deve pur far vedere che esiste


Potrebbe anche essere che visto che in Italia il calcio viene prima di molte altre cose pur di non far saltare una giornata il giocatori riescono sempre ad ottenere al volo ciò che vogliono

Tipo cosa ?
Non è un contratto collettivo come quello del nfl , ne esistono salary cup ecc


Ma non lo so, provavo semplicemente a dare una spiegazione al perché poi di fatto non scioperano mai...
Tra l'altro non ho neanche letto i motivi che li spingerebbero allo sciopero (l'articolo sopra mi pare un po' vago) ma è comunque sul rinnovo del contratto collettivo..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/09/2010 alle 20:47
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Quante volte han indetto uno sciopero il sindacato calciatori ? Tante
Quante volte è stata rinviata una giornata di campionato ? Mai..
Ogni tanto il sindacato deve pur far vedere che esiste


Potrebbe anche essere che visto che in Italia il calcio viene prima di molte altre cose pur di non far saltare una giornata il giocatori riescono sempre ad ottenere al volo ciò che vogliono

Tipo cosa ?
Non è un contratto collettivo come quello del nfl , ne esistono salary cup ecc


Ma non lo so, provavo semplicemente a dare una spiegazione al perché poi di fatto non scioperano mai...
Tra l'altro non ho neanche letto i motivi che li spingerebbero allo sciopero (l'articolo sopra mi pare un po' vago) ma è comunque sul rinnovo del contratto collettivo..

contratto collettivo.. che nel calcio non esiste.. (tra l'altro gli stipendi della serie a son passati da circa 850 ml di euro a piu di 1000 ml in un anno.. quindi di cosa si lamentano ?)
E' sembrato anche a me vago.. ma come i precedenti scioperi (quelli di 10 minuti /15..)
Senza un presunto sciopero , nessuno saprebbe che esiste il sindacato..

 
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  postato il 10/09/2010 alle 23:22
Originariamente inviato da forzainter

Quante volte han indetto uno sciopero il sindacato calciatori ? Tante
Quante volte è stata rinviata una giornata di campionato ? Mai..
Ogni tanto il sindacato deve pur far vedere che esiste


Sono sicuro di un caso in cui i calciatori hanno scioperato, circa 10-12 anni fa, saltò una giornata. Ora non ricordo esattamente la data, comunque successe.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2010 alle 00:12
Diciamo che oggi, nell'era della Tv a pagamento, il loro potere contrattuale si è alzato di molto.
Se la loro rivendicazione riesce a me non dispiace perchè dove una vertenza vince (anche se a farla sono soggetti già ben pagati) si rafforzano tutti, se una vertenza perde si indeboliscono tutti.
Parlo dal punto di vista dei prestatori d'opera, naturalmente.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2010 alle 13:18
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Quante volte han indetto uno sciopero il sindacato calciatori ? Tante
Quante volte è stata rinviata una giornata di campionato ? Mai..
Ogni tanto il sindacato deve pur far vedere che esiste


Sono sicuro di un caso in cui i calciatori hanno scioperato, circa 10-12 anni fa, saltò una giornata. Ora non ricordo esattamente la data, comunque successe.

1996 (c'era sulla gazzetta di oggi)
in 43 anni una volta..

 
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  postato il 11/09/2010 alle 14:14
Però forzainter, 1 in 43 anni perché - come dice Seb - hanno praticamente sempre ottenuto quello che chiedevano.

Vai a vedere com'era la situazione di un calciatore in Italia prima del 1980: un oggetto di proprietà della società, che lo metteva dove pareva a lei e lui zitto e mosca.

Per questo mi pare ingeneroso nei confronti di Campana (una delle personalità più lucide dello sport in Italia) e del suo sindacato dire che abbaiano solo per farsi sentire. Poi è chiaro che si fatica a empatizzare coi calciatori, ma un giro tra i blog e tra i forum è disarmante, non pare esserci alcuno disposto a riconoscere che anche i miliardari possono avere dei diritti come noialtri. Anche per questo, aver portato avanti cause totalmente impopolari (e aver vinto) l'AIC è secondo me un faro che dovrebbe guidare anche i sindacati di altri sport (se esistessero, ovvio...).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2010 alle 14:32
a mio avviso la cosa più da sottolineare, nell'azione del sindacato calciatori dalla nascita a oggi, è come sia sempre stato davvero solidale. nel senso che sono sempre stati i grandi nomi a esporsi, a portare avanti richieste e minacce di sciopero impopolari, prendendosi insulti e facili ironie (anche ovvie se uno non va un minimo a fondo nella questione). qualsiasi tipo di riforma contrattuale si farà oggi andrà a toccare minimamente o per nulla i calciatori di inter, milan, juventus, così come era per rivera o mazzola negli anni 70. i campioni, per vari motivi, non hanno ragione di essere preoccupati che qualcuno possa imporre realmente loro qualcosa, perchè sono proprio loro a mandare avanti il carrozzone. essendo consapevoli di questo, ci mettono la faccia per difendere interessi che sono anche loro (ma appunto, se se ne fregassero per loro non cambierebbe comunque nulla), ma soprattutto dei giocatori delle squadre minori e delle categorie inferiori. negli anni 90 ricordo c'erano spesso minacce di sciopero, e sempre per tutelare i contratti e i contributi previdenziali dei giocatori della serie C. non c'è dubbio che è sicuramente meglio giocare in serie C che fare l'operaio, però non è che quei calciatori siano ricchi. e se minaccia di sciopeare la serie C non gliene frega niente a nessuno.
 
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  postato il 11/09/2010 alle 18:02
Gianluca, non potevi inquadrare meglio la questione.

Va detto che per i calciatori è più facile esporsi, visto che non hanno da temere ripicche del "sistema" in sede di antidoping.

 

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  postato il 12/09/2010 alle 12:43
Originariamente inviato da dietzen

a mio avviso la cosa più da sottolineare, nell'azione del sindacato calciatori dalla nascita a oggi, è come sia sempre stato davvero solidale. nel senso che sono sempre stati i grandi nomi a esporsi, a portare avanti richieste e minacce di sciopero impopolari, prendendosi insulti e facili ironie (anche ovvie se uno non va un minimo a fondo nella questione). qualsiasi tipo di riforma contrattuale si farà oggi andrà a toccare minimamente o per nulla i calciatori di inter, milan, juventus, così come era per rivera o mazzola negli anni 70. i campioni, per vari motivi, non hanno ragione di essere preoccupati che qualcuno possa imporre realmente loro qualcosa, perchè sono proprio loro a mandare avanti il carrozzone. essendo consapevoli di questo, ci mettono la faccia per difendere interessi che sono anche loro (ma appunto, se se ne fregassero per loro non cambierebbe comunque nulla), ma soprattutto dei giocatori delle squadre minori e delle categorie inferiori. negli anni 90 ricordo c'erano spesso minacce di sciopero, e sempre per tutelare i contratti e i contributi previdenziali dei giocatori della serie C. non c'è dubbio che è sicuramente meglio giocare in serie C che fare l'operaio, però non è che quei calciatori siano ricchi. e se minaccia di sciopeare la serie C non gliene frega niente a nessuno.

Solo che lo sciopero attuale viene fatto verso la Lega di Serie A (quindi i discorsi sui campionati inferiori non centrano nulla)
I club vogliono contratti fissi + una percentuale legata ai risultati
Entro 3 anni dovrebbe entrare in vigore il fair play finanziario
Gli stipendi (sempre in crescita) dei nostri calciatori son troppo alti , dovrebbero essere intorno al 52% del fatturato (germania , ma anche le varie leghe professionistiche statunitensi , escluso la mlb) , invece sono oltre il 70%
i giocatori di seria A , poverini , non vogliono perdere i propri privilegi
Sulla serie C (1/2 divisione)
Il numero di squadre pro che sono fallite quest'estate dovrebbero far riflettere il sindacato giocatori , non è proprio il momento di tirar la corda..
Confrontiamo il numero di squadre pro in Italia e quello della Spagna , Inghilterra , Germania.. da noi ce ne son almeno 50 di troppo
Che in serie C ci siano giocatori che prendono oltre i 100000 euro netti è una vergona
Nel paese vicino al mio ,c'e' una squadra di 2 categoria (no comment) che paga un giocatore 2 ml euro al mese , io non lo trovo normale..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/09/2010 alle 12:55
Originariamente inviato da Admin

Però forzainter, 1 in 43 anni perché - come dice Seb - hanno praticamente sempre ottenuto quello che chiedevano.

Vai a vedere com'era la situazione di un calciatore in Italia prima del 1980: un oggetto di proprietà della società, che lo metteva dove pareva a lei e lui zitto e mosca.

Per questo mi pare ingeneroso nei confronti di Campana (una delle personalità più lucide dello sport in Italia) e del suo sindacato dire che abbaiano solo per farsi sentire. Poi è chiaro che si fatica a empatizzare coi calciatori, ma un giro tra i blog e tra i forum è disarmante, non pare esserci alcuno disposto a riconoscere che anche i miliardari possono avere dei diritti come noialtri. Anche per questo, aver portato avanti cause totalmente impopolari (e aver vinto) l'AIC è secondo me un faro che dovrebbe guidare anche i sindacati di altri sport (se esistessero, ovvio...).

1) Dimmi cos'hanno ottenuto negli ultimi 14 anni ? La Pausa Invernale ? La riduzione del numero di squadre ? la Legge Bosman ?
2) Vero fino al 1981 c'era il vincolo , pero' esistevano anche le bandiere , giocatori che partivano dal settore giovanile e restavano tutta la vita nella stessa squadra. Soprattutto a livello serie A , i calciatori non eran certo trattati male , guadagnavano di meno ma guadagnavano comunque un bel po. Non c'erano procuratori ne agenti
3) Se si richiede alle societa' un sacrificio per rientrare nei parametri del Fair Play finanziario , lo si puo' o aumentando le entrate (si potrebbe aumentare i biglietti ? cosi allo stadio non ci va piu' nessuno)solo riducendo le spese
Il grosso delle spese sono i contratti dei giocatori
Sulla Gazzetta c'era sta settimana una bella analisi di tutti i contratti dei calciatori , dal 2009 si è passati da una spesa lorda di circa 850 ml d'euro a oltre 1000 ml di euro (2010)..
Visto che parli di egual diritti che le persone normali , non mi pare che gli stipendi di operai siano mai aumentati delle stesse percentuali..


 
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  postato il 12/09/2010 alle 13:03
Non ne faccio una questione se il calcio sia migliorato o peggiorato dopo l'introduzione dello svincolo, il mio discorso voleva semplicemente sottolineare i meriti dell'AIC (naturalmente dal punto di vista dell'Associazione e dei calciatori, mica dal punto di vista dell'appassionato).

Sulle altre questioni che riporti, ammetto di aver seguito molto meno il calcio negli ultimi anni, ma riguardo alla pausa invernale, comunque il periodo di riposo durante le vacanze natalizie è aumentato rispetto a qualche anno fa; le altre due cause mi paiono inavvicinabili: la sentenza Bosman non poteva certo essere messa in mora dall'AIC, e sul numero di squadre, beh... diciamo che ora c'è la regola secondo cui più squadre = più partite = più soldi dai diritti tv... è una regola a cui è difficile sottrarsi, anche per i sindacalizzati.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/09/2010 alle 13:21
Originariamente inviato da Admin

Non ne faccio una questione se il calcio sia migliorato o peggiorato dopo l'introduzione dello svincolo, il mio discorso voleva semplicemente sottolineare i meriti dell'AIC (naturalmente dal punto di vista dell'Associazione e dei calciatori, mica dal punto di vista dell'appassionato).

Sulle altre questioni che riporti, ammetto di aver seguito molto meno il calcio negli ultimi anni, ma riguardo alla pausa invernale, comunque il periodo di riposo durante le vacanze natalizie è aumentato rispetto a qualche anno fa; le altre due cause mi paiono inavvicinabili: la sentenza Bosman non poteva certo essere messa in mora dall'AIC, e sul numero di squadre, beh... diciamo che ora c'è la regola secondo cui più squadre = più partite = più soldi dai diritti tv... è una regola a cui è difficile sottrarsi, anche per i sindacalizzati.

Ho capito che il tuo discorso si riferisce alle differenze tra il sindacato calciatori e quello dei ciclisti
Pero' sullo sciopero attuale non posso esser d'accordo
A volte sembra che non si rendino conto in che mondo vivano
Se Julio Baptista (o Grosso /Jankulowski) rifiuta 6 squadre adducendo vari futili motivi per restare in una squadra dove non gioca mai io non lo trovo normale. tra l'altro avrebbe quasi preso lo stesso stipendio
Mi sembra normale , sempre visto il fair play finanziario e l'attuale momento economico , che la lega cerchi di tutelarsi o no ?
Se poi la stessa squadra di questo calciatore è oberata dai debiti , gestita da una banca ecc
Lo trovo sempre piu' anormale
che i contratti dei giocatori siano una parte fissa e una parte legata ai risultati ti sembra una cosa cosi' sbagliata ?


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/09/2010 alle 19:13
Ovviamente lo sciopero è stato revocato..
Una cosa i calciatori l'hanno ottenuta non si giochera' il 6 Gennaio
molto probabilmente si anticipera' al 22 Dicembre..
A perderci ovviamente i tifosi
Il 22 Dicembre è un Mercoledi lavorativo.. e si giochera' alle 20.45 (l'anno scorso nello stesso periodo Inter - Lazio in notturna c'erano 10 sottozero)
Mentre il 6 Gennaio , festivo , si sarebbe giocato al pomeriggio (salvo una partita) con temperature certo piu' accettabili

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 22/09/2010 alle 19:19
Originariamente inviato da forzainter
A perderci ovviamente i tifosi


Anche se siamo un po' OT rispetto al titolo...
Gli abbonati/tifosi allo stadio sono l'ultima cosa che interessa a società e tv. Le presenze negli stadi sono in costante calo ma nessuno interviene in merito. Lo spettatore medio è stato dirottato a casa. Già da tempo.

Resta il fatto che il fronte dei calciatori sta vincendo anche questa volta.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/09/2010 alle 19:30
Originariamente inviato da toro

Originariamente inviato da forzainter
A perderci ovviamente i tifosi


Anche se siamo un po' OT rispetto al titolo...
Gli abbonati/tifosi allo stadio sono l'ultima cosa che interessa a società e tv. Le presenze negli stadi sono in costante calo ma nessuno interviene in merito. Lo spettatore medio è stato dirottato a casa. Già da tempo.

Resta il fatto che il fronte dei calciatori sta vincendo anche questa volta.

In realta' non sta vincendo proprio nulla
Gli otto punti di variazione rispetto al contratto precedente sono stati chieste dalla lega e 6 gli han gia' accettati
Restano il medico (le societa' son stufe degli stregoni e pretendono che a curare i propri giocatori siano dei referenti approvati dalla societa' stessa) e i giocatori a stipendio che non giocano

Sul primo punto , se sposti il campionato dal 6 Gennaio festivo e pomeridiano.. al 22 Dicembre lavorativo e serale non ti puoi aspettare che venga piu' gente..
e non ti puoi aspettare che la gente sia contenta dello sciopero di quattro viziati

 
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