meriadoc
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postato il 13/05/2008 alle 01:22 |
Originariamente inviato da Subsonico
Ma povero O'Grady, 2 clavicole in due anni (chissà, la stessa?) non le auguro a nessuno. |
niente rispetto al mitico Evans, qualche anno fa (2005?), 3 clavicole (la stessa) in un anno |
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meriadoc
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postato il 13/05/2008 alle 01:26 |
Originariamente inviato da danilodiluca87
il giovane Riccò oggi ha fatto la sua ennesima bella figuara, ma per favore....cosa c'entrano i percorsi, può capitare di cadere, per fortuna non si è fatto male....però non può sempre stare a fare polemica....
i tifosii non si conquistano in questo modoo
ciàààààààààààààà ciàààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààà |
beh, parla per te, io non posso dire di essere conquistato da Riccò, ma non per la sua presunta antipatia. Queste polemiche sul suo carattere stanno stancando, prese di posizione dei corridori sulla pericolosità dei percorsi se ne sono sempre sentite. Sarebbe meglio incentrarsi sulle caratteristiche del ciclista più che su quelle caratteriali sulle quali credo ci sia ben poco da dire. Mah... |
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MDL
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postato il 13/05/2008 alle 07:53 |
anche moletta, nel suo diario, si lamenta del percorso
che caso... ____________________
Originariamente inviato da anonimo
Originariamente inviato da MDL
se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone) |
ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta. |
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roberto79
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postato il 13/05/2008 alle 08:32 |
Originariamente inviato da edo
Sono tornato un ora fa da Milazzo, la volata è stata emozionante e il pubblico presente lì sul traguardo era impressionante, davvero tantissima gente.
Sono rimasto affascinato da Milazzo e devo dire che le strade su cui sono passato erano veramente buone (almeno per gli standard del sud). Nella foga dell'arrivo non ho visto gli ultimi dieci chilometri del circuito finale, ma se lì non è successo niente, non me la prenderei col circuito cittadino, che rimane comunque ben disegnato.
La cosa che mi lascia perplesso è la quantità notevole di cadute durante il percorso, che non ho visto. Conosco le strade del posto e posso confermare che non siano pericolose, ed è ovvio che la responsabilità delle cadute sia dell'ambiente circostante, cosa che non si può modificare. La proposta di non far passare il Giro dalla Sicilia per questo è assurda, e comunque il rischio delle cadute nel ciclismo c'è sempre stato, indipendentemente dalla strada o dal luogo.
Se è stato deciso di fare passare il Giro dalla Sicilia si accetta, punto. E in quel caso, i corridori prendono le dovute precauzioni e non si lamentano con l'organizzazione quando sono loro a cadere e farsi male.
Non dico che si debba aiutare il fatto che i corridori cadano, attraversando strade al limite della percorribilità in due, ma che non sia giusto lamentarsi quando le condizoni atmosferiche e territoriali sono così avverse.
Se il rimedio è non far passare il Giro dalla Sicilia, che venga fatto, io non lo riterrò giusto, e comunque le strade, in Sicilia, sono tutte così. |
Non credo proprio, non credo proprio che il rimedio sia escludere qualche regione dal Giro D'Italia.... Credo che questa tre giorni siciliana sia andata piu' che bene a livello di successo.... Sabato a Palermo c'erano 200.000 persone nelle strade e nelle piazze da cui transitavano i corridori e non lo dico io ma la Gazzetta stessa ed i giornali ...
Ad Agrigento Catania Cefalù e MilAZZO altro baGNO di folla...
Il problema è semmai che andrebbero fatte le manutenzioni alle strade, e comunque bisogna dire che nelle prime giornate sia al Giro che al Tour PURTROPPO le cadute ci sono sempre e anche le relative polemiche....
Tuttalpiu' se si vogliono evitare certe strade bisogna dire:
+ STATALI - PROVINCIALI
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Frank VDB
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postato il 13/05/2008 alle 08:33 |
Originariamente inviato da W00DST0CK76
Secondo me le polemiche odierne sono frutto dei soliti luoghi comuni sulle strade del sud, strade pericolose, piene di buche, scivolose ecc, ogni volta che c'è qualche caduta tutti a tirar fuori lo stesso repertorio di banalità.
Posso capire che grattarsi sull'asfalto non è una bella sensazione e magari si è portati a dire cose fuori luogo però i corridori dovrebbero fare anche un pò di autocritica e fare delle valutazioni meno superficiali.
Perché non si chiedono mai il motivo per cui le cadute avvengono sempre nella parte centrale o nella coda del gruppo e mai davanti? Eppure davanti si va più forte, sarebbe più difficile scivolare su un asfalto viscido, evidentemente c'è più attenzione.
Perché non si adattano i materiali alle condizioni atmosferiche? Normale che se piove, ruote ad alto profilo in carbonio e tubolari slick gonfiati a 10 atmosfere non siano il massimo della sicurezza.
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Quoto in pieno.
Non sono ancora riuscito a vedere una tappa in diretta, ma solo nei servizi in serata, per cui non posso esprimere giudizi sulle cadute. Ma sarebbe ora che i corridori maturassero e facessero "sindacato" per questioni di ben altra rilevanza, in cui piuttosto sono sempre silenti e bastonati.
Al di là delle pertinenti puntualizzazioni sui venti che qualcuno ha fatto, mi spiegano i corridori che si lamentano della sicurezza in Sicilia, perchè non si lamentano mai, anzi si gettano con il coltello tra i denti giù dal Poggio a Sanremo o all'Arenberg? Perchè non dicono nulla di un Tour che da vent'anni propone 9-10 tappe di fila in cui nello spazio di 30 secondi ci sono 60 atleti e tutti rischiano l'impossibile per un abbuono? Ricordo 5-6 Tour in cui nella prima settimana la pericolosità degli ultimi 30 km (rotonde e spartitraffico) escluse fior di pretendenti al podio. Un anno all'arrivo sul promontorio di San Michel Gotti e altri caddero sull'asfalto reso viscido dal sale marino depositato dalla marea... e nessuno protestò!
Insomma, signori corridori: siate seri. Le strade del Sud non sono meno pericolose di altre che affrontate tutto l'anno, magari in allenamento senza casco. Piuttosto pensate, come fa notare Wood, a non gonfiare le ruote a 10-11 e a non irrigidire troppo la bici in condizione meteo sfavorevoli.
E se proprio vogliamo parlare di un bilancio della tre giorni siciliana... più che delle cadute, parliamo del pubblico. Ragazzi, ma quanta gente c'era sulle strade del Giro? Queste sì che sono (belle) notizie. ____________________ Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com |
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roberto79
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postato il 13/05/2008 alle 08:48 |
c'era tantissima gente... questo te lo posso assicurare di presenza.
A Palermo pienone.
il giorno dopo ero sulla salita di Gratteri prima salitella del giro GPM di seconda cat. affrontato dopo meno 30 km dalla partenza.... anche li c'erano tante persone (pure due coppie di turisti francesi che si informavano riguardo la AG2r...)
questa penso sia una bella cosa.
riguardo le strade insisto sul fatto che se si vogliono meno rischi bisogna correre piu' su delle Statali - Superstrade.... le stradine interne sono sempre meno frequentate e disegnate secoli fa (quindi le curve non mancano) |
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Bob Fats
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postato il 13/05/2008 alle 10:25 |
Avete detto quasi tutto voi, le cause delle cadute si possono suddividere tra le condizioni delle strade e la mancata sicurezza su biciclette non adatte al percorso.
Aggiungo soltanto che in questi tre giorni siciliani visti in TV il tempo era più brutto che qui in Piemonte e questo capita veramente di rado. Se ci fosse stato il classico bel sole della Trinacria tutto questo, probabilmente non sarebbe capitato.
Per me, la nota negativa è stato McEwen non pervenuto, si sta avviando sul viale del tramonto ?!??!!
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Alefederico
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postato il 13/05/2008 alle 10:45 |
Discorso strade / Sicilia / cadute.
Secondo me il disegno del percorso è bellissimo. Si, le strade sono abbastanza strette e piene di curve (soprattutto in certi tratti). Questo non vuol dire che siano per forza pericolose. Mentre il pubblico è più invogliato a scendere in strada. Lo stradone dritto e largo uccide il ciclismo. Pericoli? Certamente una tappa corsa per 3/4 ad un andatura che potrei tenere io (e mi alleno persino poco) vede alla fine un mucchio di corridori freschi a lottare per stare davanti. ____________________ Ale |
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Gomez1982
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postato il 13/05/2008 alle 11:09 |
Si parla di cadute a causa della strade del sud? ma andiamo ad analizzare le principali. La prima è stata scaturita da un corridore che se non erro ha fatto tutto da solo (non penso che le quattro goccie di pioggia che son venute abbiano reso l'asfalto tanto più viscido di quelle di una discesa di una tappone dolomitico fatto sotto l'acqua... forse li i corridori prestano più attenzione?!?); la seconda è avvenuta a causa di un corridore, credo della Tinkoff, che è andato lungo in una curva, errore che credo vado attribuito anche questo alla disattenzione.
Sto vedendo ora la replica del finale della tappa su Raisport Più, le strade non mi sembrano poi cosi male; non mi sento di giudicare l'asfalto della Sicilia perchè non lo conosco, certo che le ruote ad alto profilo, gonfiate a 11 atmosfere non aiutano l'equilibrio. Cosa montano tubolari da 21/23 mm?!? Qual è la superficie d'appoggio sull'asfalto? E' ovvio che in condizioni atmosferiche, ambientali avverse l'attenzione vada quadruplicata. Quante volte abbiam visto inquadrature di corridori nella pancia del gruppo beati a chiaccherare tra di loro? Basta un attimo di disattenzione per finire per terra e trascinarsi dietro altri 30 corridori. |
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Gomez1982
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postato il 13/05/2008 alle 11:16 |
Originariamente inviato da Bob Fats
Avete detto quasi tutto voi, le cause delle cadute si possono suddividere tra le condizioni delle strade e la mancata sicurezza su biciclette non adatte al percorso.
Aggiungo soltanto che in questi tre giorni siciliani visti in TV il tempo era più brutto che qui in Piemonte e questo capita veramente di rado. Se ci fosse stato il classico bel sole della Trinacria tutto questo, probabilmente non sarebbe capitato.
Per me, la nota negativa è stato McEwen non pervenuto, si sta avviando sul viale del tramonto ?!??!! |
Non può essere che McEwen si sia dovuto rialzare dopo la caduta degli uomini della Tinkoff sul rettilineo finale e non abbia partecipato alla parte finale della volata? |
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rizz23
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postato il 13/05/2008 alle 11:29 |
Ma questa gente c'è mai andata in bici?
Originariamente inviato da sceriffo
(l. gial.) «E' vero che queste strade non sono di velluto, ma sono meno ostiche del pavé della Roubaix». Parla Angelo Zomegnan, direttore ciclismo di Rcs Sport e del Giro d'Italia, che risponde alle polemiche innescate dalle maxi-cadute e dal circuito finale, tortuoso, della penisola di Milazzo. «Io prendo le parole di Riccò come uno sfogo — dice Zomegnan —.
E' concepibile che chi lotta per la maglia rosa senta grande responsabilità e tensione, con la disperazione di veder sfumare tutto in un attimo. Però ritengo che su queste strade si debbano prendere delle cautele e informarsi: la caduta che ha coinvolto Riccò è stata innescata da un corridore che era solo ed è avvenuta su un rettilineo. E sempre più spesso si vedono biciclette con ruote a profilo alto e gomme gonfiate a 11 atmosfere». Per quanto riguarda le proteste di corridori e d.s.
sulla qualità dei locali docce al centro sportivo Grotte di Polifemo, risponde Mauro Vegni, direttore operativo del Giro: «Servivano giusto per darsi una lavata e poi partire in fretta per la Calabria, tutta la carovana doveva fare il trasferimento».
( gazzetta d.s . 13 maggio ) < |
Originariamente inviato da luke
Secondo me, a giudicare dal fisico atletico e snello, Zomegnan deve passare gran parte della sua vita sulla bicicletta...
Scherzi a parte, credo che non la usino neppure per fare la spesa. Il mio sogno è di vedere il buon Zomegnan scalare Plan de Corones: oltre ad essere una esperienza importante per lui, sarebbe un'impagabile divertimento per il sottoscritto... se poi si portasse dietro anche il suo amico Candido, sarebbe il massimo. |
Originariamente inviato da Delfino
Originariamente inviato da luke
Secondo me, a giudicare dal fisico atletico e snello, Zomegnan deve passare gran parte della sua vita sulla bicicletta...
Scherzi a parte, credo che non la usino neppure per fare la spesa. Il mio sogno è di vedere il buon Zomegnan scalare Plan de Corones: oltre ad essere una esperienza importante per lui, sarebbe un'impagabile divertimento per il sottoscritto... se poi si portasse dietro anche il suo amico Candido, sarebbe il massimo. |
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