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Autore: Oggetto: Girada 2006 - fuck the ape

Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2006 alle 00:09
Originariamente inviato da pedalando

Ciapali'.
(per chi ha l'ADSL)
http://www.parpaiun.it/tg1Girada.wmv


Buaaah

E' la fine del Cencelli
ghe riat ClaudioDancelli!

 
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  postato il 11/09/2006 alle 00:58
Hahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah

Pedalando GENIO DEL CRIMINE!!!


Hahahahahahahahahahahah

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2006 alle 08:35
Ho i crampi dal ridere...

 

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http://www.nicolascattolin.com
Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
If you don't have the balls to brake late then that is your problem. L.H. to K.R.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2006 alle 08:52
Grande Dance..ora ti aspetto per una sfida

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

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Utente del mese Aprile 2009, Febbraio 2010 e Luglio 2010




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  postato il 11/09/2006 alle 12:59
Pedalando!!! Sei uno spettacolo!!! ahahahahaha

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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  postato il 11/09/2006 alle 16:51
hhahahahahahaahahahaha...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2006 alle 19:27
Lando, e poi qualcuno dice che nel forum il drogato sono!
Comunque la canna, passala!!
Ecco classifiche e cronache delle ultime due gloriose tappe, seguiranno storie, controstorie, foto curiose e amenità di ogni genere.
Restate sintonizzati.
Ciao belli
claudio

5a. tappa – 8 settembre
Kermesse circuito Prevalle, 19 Km

1. Tottoli in 35’07’’
2. Falsina s.t
3. Dancelli a 9”
4. Micheli s.t.
5. Tami s.t.
6. Sartorelli a 13”
7. Paterlini s.t.
8. Filippini a 22”
9. Valli s.t.
10. Zanardelli s.t.
11. Maroni a 2’02”
12. Cappelletti a 3’09”
13. Baccoli s.t.
Turotti assente aggregato con il tempo dell’ultimo arrivato.



Classifica generale
1. Dancelli in 2h 18’21’’
2. Tami a 50”
3. Micheli a 1’51”
4. Paterlini a 2’49’’
5. Sartorelli a 3’50”
6. Filippini a 5’05”
7. Valli a 5’51’’
8. Zanardelli a 6’01’’
9. Tottoli a 7’49’’
10. Falsina a 8’34”
11. MiliniMaroni a 11’57”
12. Turotti a 17’08”
13. Cappelletti a 27’27”
14. Baccoli a 28’39”


Commento di Teofrasto Paracelso

Certo, certo, i più perfidi tra di voi adesso diranno che Monsieur Tottoli (così lo chiamano in Costa d’Avorio) si è costruito un regolamento su misura per vincere questa che da tempo è la “sua” tappa. Altri tra i più sospettosi (ma che razza di gente legge queste cronache?) affermeranno che il prode Falsina abbia ceduto alle pressioni psicologiche e finanziariamente remunerate di Señor Tottoli (così lo chiamano in Equador). Ma chi ha visto con i propri occhi la fatica tracimare da ogni singolo micron quadrato del corpo del Mullah Tottoli (così lo chiamano in Tazikistan) sa bene quanto meritata sia la vittoria alla kermesse di questa sera e quanto valore abbia questa impresa per l’intera branca della medicina geriatrica.
La formula adottata per questa tappa prevedeva infatti partenze scaglionate in ordine inverso alla classifica generale. Quindici secondi per i primi sette partenti (sei in realtà, vista l’assenza fondamentale per la classifica di Turotti) e dieci per i restanti sette. Dobbiamo dire che la cosa è piaciuta ai concorrenti ed è certo servita per rendere un poco più avvincente questa frazione che di solito vede arrivi in volata del groppone senza distacchi.
Non posso esimermi dal lodare l’ottimo Falsina, rivelatosi vero Uomo d’Onore nell’evitare a Mister Tottoli (così lo chiamano in Nuova Zelanda) di tirare come un forsennato per più di mezz’ora e veder vanificata una tra le ultime possibilità di vincere una tappa alla Girada. Non sappiamo se avrebbe vinto, ma di questi dubbi è davvero piena l’intera storia ciclistica.
Una focosa polemica si è animata durante la gara: capita che nel gruppetto che segue i battistrada a una ventina di secondi il già Campione Micheli non tiri nemmeno un millesimo di secondo. Egli si è andato schernendo e trincerando dietro la sua inettitudine alle grandi pianure ed alla sua non fulminante forma fisica, ma i suoi vicini di ruota non hanno voluto sentire ragioni e solo l’arrivo di due plotoni della “Celere” ha impedito che Micheli venisse annegato nelle acque del ruscello che scorre proprio sotto l’arrivo.

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2006 alle 19:29
6° tappa – 9 settembre
Chiesa Sopraponte – Colle S. Eusebio, 7,8 Km.

1. Tami in 27’26” – 10” di abbuono
2. Dancelli s.t. – 5” di abbuono
3. Paterlini a 37”
4. Micheli s.t.
5. Sartorelli a 1’37”
6. Zanardelli a 2’48”
7. Valli s.t.
8. Filippini a 3’14’’
9. Falsina a 5’08’’
10. Tottoli s.t.
MiliniMaroni, Cappelletti e Baccoli aggregati a 5’08”
Turotti aggregato a 6’08”

Classifica generale
1. Dancelli in 2h 45’47’’
2. Tami a 45”
3. Micheli a 2’33”
4. Paterlini a 3’31’’
5. Sartorelli a 5’32”
6. Filippini a 8’24”
7. Valli a 8’44’’
8. Zanardelli a 8’54’’
9. Tottoli a 13’02’’
10. Falsina a 13’47”
11. MiliniMaroni a 17’10”
12. Turotti a 23’21”
13. Cappelletti a 32’40”
14. Baccoli a 33’52”

Vincitore: Dancelli
Vincitore Gran premio Pantani: Tami
Vittorie di tappa: 3 dancelli, 1 Zanardelli, Tottoli, Tami
Albo d’oro
1997 1. Filippini 2. Cappelletti 3. Tottoli
1998 1. Filippini 2. Cappelletti 3. Ragnoli
1999 1. Trenti 2. Tottoli 3. Sartorelli
2000 1. Filippini 2. Paterlini 3. Sartorelli
2001 1. Paterlini 2. Cappelletti 3. Tottoli
2002 1. Trenti 2. Lavi 3. Filippini
2003 1. Dancelli 2. Tami 3. Lavi
2004 1. Tami 2. Micheli 3. Zanardelli
2005 1. Micheli 2. Tami 3. Dancelli
2006 1. Dancelli 2. Tami 3. Micheli
Commento Terminale

Questo memorabile pomeriggio ha chiuso finalmente i conti della decima Girada. L’ardua prova, seguita come al solito da milioni e milioni di persone sul tracciato e sulle tv satellitari non ha deluso. C’era da salire ed i nostri eroi sono saliti. Lassù i ghiacci perenni ospitavano la linea del traguardo, incisa con le piccozze dallo staff della corsa, tutto composto da esperti scalatori.
Un’ascesa degna delle migliori pagine dell’alpinismo moderno ha sancito quanto le precedenti tappe avevano di giorno in giorno predisposto. Nessuna posizione si è infatti modificata in classifica ed il gagliardo Dancelli ha potuto controllare da vicino l’antagonista Tami fino al traguardo. Quest’ultimo conquista infatti il Gran Premio Pantani della decima edizione vincendo la tappa senza distacco, a parziale risarcimento della fallita rincorsa al titolo. Non si può dire che non ci abbia provato, ma ha trovato uno tosto. Impossibile staccarlo, come le etichette del prezzo sui libri.
Dietro a loro Micheli, che ha tenuto per un poco il passo infernale dei primi e Paterlini, buon piazzato nella tappa più dura.

Si conclude quindi con un sigillo fatto di traspirazioni sudorifere anche il decennale della Girada de Gaart e Vilanöa. Una bella edizione, vivace e combattuta con entusiasmanti alterne vicende nelle posizioni di rincalzo e qualche acuto giornaliero, già raccontato nei precedenti capitoli. Dobbiamo lodare quindi il Comitato Politico della corsa, che ha saputo distillare magistralmente le varie tappe oltre che lo sponsor di sempre, questo Angelo Ziglioli che contrariamente ad ogni logica commerciale crede nel ritorno d’immagine di questa competizione.

Secondo una tradizione consolidata seguiranno le pagelle dei concorrenti, frutto di mio personalissimo giudizio facilmente sindacabile da chiunque e da me stesso smentito a priori.


Le pagelle di Teofrasto Paracelso

Dancelli – Voto 9
Ha dominato questa edizione pur mantenendosi a livello “umano”, dimostrando di riscattare la controversa prova dello scorso anno. In questa edizione “buonista” è stato certo tra i più “buonisti” e di certo non si vedrà assegnato il Premio Speciale del Pubblico già aggiudicatosi lo scorso anno. Conquistatore.

Tami – Voto 8
Anche lui tra i grandi favoriti di quest’anno ha provato di tutto per neutralizzare Dancelli. Sciaguratamente non c’era mezzo di staccarlo, se non utilizzando trucchetti disonesti presi dal Manuale Moggi che però l’onesto Tami si è sempre rifiutato di applicare.
Un premio all’audacia dimostrata nel non mollare mai e l’auspicio che le prossime edizioni si dimostrino più fortunate.
Caparbio.

Micheli – Voto 7½
Data la scarsa preparazione fisica non si poteva certo chiedergli di più. E’ migliorato di tappa in tappa senza però trovare energie per la zampata finale. Chiude sul podio e può esserne lieto visto che alla sua età ha già collezionato incoraggianti trofei di cui vantarsi con amici e conoscenti. Alcuni concorrenti l’hanno accusato di scarso collaborazionismo ma lui respinge al mittente le accuse e minaccia querele.
Efficace.

Paterlini – Voto 7
Dopo i roboanti annunci degni dei pre-incontri di wrestling non ha saputo consumare affondi degni di essere magnificati. Lo sponsor personale ne ha minacciato il licenziamento ma la visibilità mediatica che ha una corsa di questo tipo non si trova tutti i giorni e crediamo sarà solamente redarguito. Non chiude malaccio ma il podio è rimasto lontano. Siamo certi che lo rivedremo all’opera in nuove edizioni.
Assiduo.

Sartorelli – Voto 7
Subito tra i protagonisti della stagione è andato un poco calando, forse per una non corposa preparazione atletica estiva. Sempre combattivo e reticente ad accordi prima o dopo le varie tappe ha tirato dritto per la sua strada ottenendo sicuramente il massimo dalla proprie possibilità. Agguerrito.

Filippini – Voto 7
Nonostante guai fisici estivi, dovuti certo alla ragguardevole età, ha interpretato sempre nel modo giusto le varie tappe e spesso chi gli è stato a ruota ha recuperato posizioni in classifica. Non si poteva chiedere di più al Tricapeon che mette in questa corsa la saggezza di chi ha già avuto tanto dallo sport.
Equilibrato.

Valli – Voto 7½
Anche questo giovane atleta dimostra di migliorare di anno in anno. Perlomeno in questa edizione non ha mai perso l’itinerario delle tappe ed è sempre giunto al traguardo. Tra i giovanissimi è tra i più promettenti protagonisti di future edizioni.
Incoraggiante.

Zanardelli – Voto 6
Il podio di due anni fa è oramai lontano e la forma fisica (intesa come sagoma corporea) denuncia una preparazione leggermente trascurata a vantaggio di maggiori soddisfazioni gastronomiche. Chiude oltre la metà classifica certamente in deficit rispetto alle sue possibilità. Ma la Girada gli darà altre occasioni e siamo certi che saprà giocarsele.
Intorpidito.

Tottoli – Voto 6½
Non si può chiedergli di essere tra i primi viste le ovvie differenze di età e possibilità fisiologiche. Vincitore di una tappa raccoglie comunque le sue soddisfazioni e consacra così la decennale attività in questa corsa. Come Armstrong preparava solo il suo Tour, così Tottoli concentra i suoi sforzi solo nella Girada traendone ancora ispirazione per farsi ogni volta la classica domanda: “Ma chi me lo ha fatto fare?”.
Indistruttibile.

Falsina – Voto 6
Niente a che vedere con il bolso ed ansimante Falsina dello scorso anno. Di certo non poteva aspirare a posizioni molto più elevate, ma ha dimostrato di credere in un suo riscatto e non è rimasto sempre tra gli ultimi, dimostrando in qualche occasione una scorta energetica quantomeno sospetta.
Progressista.

MiliniMaroni – Voto 5
L’accoppiata estemporanea non ha dato grandi risultati anche se il dividersi in due l’onere dei chilometri da percorrere avrebbe dovuto avvantaggiare l’inedito parto siamese. Purtroppo le tappe più difficili sono state assegnate al meno in forma dei gemelli e gli effetti non esaltano. Trattandosi poi di un esperimento antropologico che di una trovata geniale non pensiamo sia possibile una replica.
Empirici.

Turotti – Voto 6
Ha certo colto l’aspetto non agonistico della corsa, dimostrando che le classifiche non contano quando basta esserci. Di certo anche nel suo caso le forme arrotondate non aiutano ad affrontare salite e falsipiani, ma non ha mai subito ritardi biblici, tipici di altri curiosi concorrenti del passato.
Imperturbabile.

Cappelletti & Baccoli – Voto 4
Praticamente indistinguibili. Solo i rispettivi genitori potrebbero giurare su chi sia l’uno e chi l’altro. In gara non hanno aspirato ad altro che a trotterellare verso il traguardo, incuranti delle altrui vicende. Non li vogliamo biasimare sia chiaro, ciascuno sceglie il proprio stile interpretativo della corsa e nessuno stile è di per sé il migliore od il peggiore. Ma un voto più alto proprio non ce la sentivamo di affibiar loro.
Placidi.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2006 alle 19:29





Girada – indietro tutta.


Ed eccolo qua, in tutto il suo chiarore, il più forte ed il più virile della Girada 2006.

Carissimi, scrivo questa retrospettiva sul recente mio trionfo ciclistico, spinto dall’amore che mi lega a voi e dal rimorso per non averVi dedicato più tempo durante le terribili ore della battaglia e della rincorsa alla Gloria.
Adesso la battaglia è vinta e vivaddio, la Gloria è imperitura e maiuscola come l’iniziale di un miniatore di codici medioevali.
Il nemico è sconfitto e disperse sono le sue legioni barbare e scimmiesche. La luce dell’Idea è salva e il colori dei giusti garriscono gioviali nel vento. Il regno delle tenebre soggiace, sconfitto e miserevole, ricacciato negli antri stomachevoli e angusti che gli sono propri.

Ebbene si, dall’alto della mia generosità Vi concedo di rivivere con me gli attimi dolcissimi e tremendi della furia e dell’agone. Lungi dall’annunciare, come i più miseri fra gli spacconi di periferia, le proprie gesta (salvo poi deludere le attese), prediligo il commento, l’esegesi, in guisa di memoria, di diario epistolare, lo noterete.

Spero di soddisfare così le legittime curiosità dei miei cultori, ideali palafrenieri del Campione, che hanno gioito e vibrato all’unisono con le mie epiche, diciamolo, la modestia non giova ad alcuno, gesta.

Non siano invece, queste illustri memorie, di soddisfazione e di rinsavimento per quanti non han saputo far di meglio che eccellere nell’esercizio vile del dubbio, dello scetticismo, della puzza sotto il naso. Costoro si accompagnano bene con la loro risma, di abbietti e spregevoli figuri, sempre atti a disdire le menti e le figure notevoli, da cui invece, dovrebbero trarre insegnamento ed esempio.
Il più volte reietto, padre di molte sconfitte, l’Aranciato Bottecchia, un losco ominide, dedito a strane pratiche di calcolo alchemico, fra mezzerie orarie, percentili equini e strampalate elucubrazioni delle meningi come il concetto di “celerità sollevatorie ordinarie” applicate alle tenzoni nobili fra velocipedi in lizza.

E spiace allineare, al consunto precendente, la figura ormai in ribasso di un anziano campione ciclista, di recente sconfitto da un fanciullo patavino sui monti della Lessinia. Costui, anche stregone e guaritore nella città del Gianduiotto, pare avere smarrito del tutto l’ordine della ragione e del giudizio. Al tempo spalleggiatore degli eroi del bene, attraversa un epoca di confusione e sbando. Il Mestatore tetragono cancelliere delle armate del Bene è in disarmo. Al suo posto un attempato polemista in acido per le delusioni recenti, che non si avvede della triste china in divenire e non pone rimedio al baratro che lo attende.

Gloria accecante per costoro, la Nostra, che brucia gli occhi e ottunde la speranza.
E invece nettare dolcissimo per i nostri partigiani, i fautori dello splendore celeste, gli instancabili rinovellatori dei mantra e delle fondamentali novene di scongiuro contro il malocchio e l’arrivo delle odiose scimmie.

Amici, fratelli…sottoposti! Una goccia di rugiada gloriosa lambisca anche le vostre coscienze, ve lo meritate. Gioite della mia gioia dunque, partecipatene e contentatevi di questo!

Lando, instancabile infilzatore di pulzelle, Andrea, indimenticato scudiero del trionfo ottobrino, Mario, ottimista rifocillatore dell’autostima del tuo Signore, Roberto, audace punzecchiatore delle superiori forze in campo, Guidoprof, sibillino e vicinissimo, come il più fidato dei consiglieri e tutti gli altri, prossimi e lontani, ugualmente e idealmente riuniti sotto la grande chiesa ecumenica della Rinascenza del ciclismo strategico e filosofico.

Ecco il racconto dei giorni e delle vittorie, a eterna poesia per i vincitori e imperituro scherno per gli sconfitti.

Vado, a principiare.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2006 alle 19:45
Sono commosso Claudio. All'anti-doping come è andata?

 

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Davide

 
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  postato il 11/09/2006 alle 19:46
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Sono commosso Claudio. All'anti-doping come è andata?


Il Lancelli ha manomesso i semafori della strada preposta, e quelli sono arrivati in ritardo.
Kazzako, che genio!

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2006 alle 19:47
É proprio un kazzako!

 

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Davide

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2006 alle 23:07










- Prima Giornata -

L’ora è giunta, i duri cominciano a giocare e il dado è tratto.
Prima tappa, subito decisiva, l’arrivo è in cima a una rampa di due/tre chilometri, che sale a cinque balze successive, separate da falsopiani e tratti meno ripidi.
Si capirà subito chi può lottare per la vittoria....e anche chi conosce l’indirizzo di Fuentes.
Comunque, si diceva che faticare troppo su queste rampe, vuol dire soccombere decisamente nell’ultima tappa con l’arrivo in salita alle coste di S.Eusebio versante di Vallio Terme, ovvero l’arrivo più impegnativo di tutta la storia della Girada.
I due tratti chiave sono il terzo, quattrocento metri al 12/13%, e l’ultimo, un breve tratto al 10% con strada strettissima e asfalto al limite del fuoristrada, che termina a 500 metri dall’arrivo posto in piano, ma su strada ugualmente dissestata.
L’approccio è tranquillo e attacchiamo in gruppo il primo strappetto. Allunga subito Paterlini, che si annuncia con oltre 2000 km di allenamento nelle gambe (molti più dei miei, dunque) e che vuole strafare. Il suo è uno scatto telefonato e Tami ed io stiamo a ruota con un certo agio, fischiettiamo e ordiniamo un altro giro di Spritz.

Pare soffrire il campione uscente, il giovane Micheli, che palesa una condizione scarsa a causa di un piccolo inconveniente di salute che gli ha dimezzato gli allenamenti estivi. Il resto si sfila e pare chiaro un arrivo sgranato senza grandi distacchi.
Alla terza balza Tami allunga e io arranco al suo fianco, sento pungere l’acido lattico sotto la pelle come solo lo sforzo in salita sa restituire. Forza ne avrei anche, per attaccare già ora, ma non faccio un metro di salita da 20 giorni (ah Adriatico sublime, ah laguna veneta umidiccia e assolata, ah lingua sabbiosa e piatta del Cavavallino, ah Agriturismi col “bissatto” ai ferri e fritture miste Mit Kartoffeln, ah voglia di pedalare saltami addosso!!!) e preferisco indugiare e “ascoltare” bene questo mal di gambe per capirlo sino in fondo. Ultimo chilometro, siamo in quattro, ma controllo solo Tami e lui controlla solo me. In vista dell’ultimo sforzo smetto la prudenza e parto in contropiede. Attacco lo strapetto sui pedali con il lungo rapporto, Tami soffia a 10 metri da me. Mi pianto bel bello a metà salita e Alessandro tappa il buco. Sono cotto, ma anche lui non rilancia un centimetro, volata a due.
Volata al rallentatore a ben vedere, per la gioia dei nemici delle medie e delle velocità supersoniche.

So che devo anticipare, se entro in testa la strada stretta mi avvantaggia e poi sono nettamente più veloce di lui. Ma ho le stelline che lampeggiano sulla retina e ritardo il più possibile l’affondo.
Infatti parte lui.
E’ lento, lo controllo e ai trecento meri posso passarlo comodamente.
Invece scelgo la traiettoria chiusa alla corda e lui me la chiude ancora meglio. Ci vorrebbe una cornata alla Mc Ewen, ma le stelline di prima si infittiscono e tutto sembra difficile.
Rinuncio e dico, “ok, secondo va bene. “ Quando il mio avversario sbatte giù il rapporto proprio al centro della curva, sbanda leggermente all’esterno per lo sforzo e mi lascia un varco sufficiente per infilarmi.
Passo! Libidine!!!!
Alzo una mano alla Roger De Vlaeminck e sorrido.
5 secondi di vantaggio sono pochi, ma gli altri sono già oltre la mezza minutata. Mi convinco che Tami sia l’unico avversario…..e che le scimmiazze siano molto indebolite dalla forza del team ciclowebbotide.
Domani cronometro, intanto si festeggia, torniamo al raduno di partenza parlando male di Bottecchia.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2006 alle 23:37
Complimenti Claudio.
Non per la vittoria, ma per come scrivi...

 
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  postato il 12/09/2006 alle 02:24
Continuo a ridere ad ogni post... hahaha che spasso!!!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/09/2006 alle 08:24
Dance sei proprio gagliardo!!!!

Grandissimo mi fai scompisciare dalle risate!!!

 

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Marco Pantani.Montecampione 1998

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Livello Marco Pantani




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  postato il 12/09/2006 alle 19:46
- Seconda Giornata –

Ecco la cronometro. Cinque chilometri scarsi, la metà in leggera discesa, verso la fine uno strappo taglia gambe di 300 metri.
Punto tutto su questa tappa, il percorso mi si addice di brutto e vorrei guadagnare almeno 10/15 secondi su Tami. Decido di partire piano e appoggiare la progressione iniziale al leggero declivio.
L’unico problema è che partendo piano rischio di non prendere mai velocità....mah!
Prendo velocità quasi senza scattare in partenza e nel primo chilometro in pianura il tachimetro scrive 47/48 km.h. Provo a tenere le mani vicine, al centro della piega, con i palmi aperti verso il basso e i pollici che si toccano sull’attacco. Zabriskie mi fa una Pippa!
Ecco la parte più facile. 60 orari e gambe che ruotano velocissime. Rimpiango le combinazioni della bici da corsa che mi avrebbero consentito uno Speed ben maggiore, ma tant’è, mi abbasso e cerco di respirare bene.
Ecco il tratto decisivo. Un chilometro e mezzo in falsopiano a salire e poi lo strappetto che catapulta ai 700 metri.
Adesso sono a tutta, gambe durissime, mangio la sella e la velocità cala paurosamente.
38…35…32….prima di attaccare lo strappo si appiattisce sui 31 orari, alzo le chiappe e rilancio. Faccio lo strappo in apnea e controllo il tempo.
Dai riferimenti che mi ero preso durante una prova fatta tre settimane prima sembra che io abbia 20 secondi di vantaggio su me stesso…..solo che sono piantato per terra e devo rilanciarmi per il toboga finale. Accelero con l’inerzia di una petroliera in panne, passano secondi eterni, sbando e barello. Becco un paio di tombini in pieno e rischio il ribaltamento circense, allora mi sposto sulla linea di mezzeria per evitare di piantarmi scontro le case….Ondeggio.
Arranco sul traguardo al limite del collasso. Mi sembra di essere andato piano, perché ho faticato tutto il tempo. Invece il tempo è buono....sono un vero figo....e anche intelligentissimo e generoso...e sopratutto figo!
7.37” contro il record del percorso di 7.58”, stabilito da Trenti qualche anno fa.
Io stesso l’avevo fatto in 7.50” in prova, ma con la bici da corsa. Dunque sono andato forte!.....rimane da vedere come sono andati gli altri.
Piano sono andati, Tami è secondo a 27 secondi, gli altri ancora più indietro.
Okey, forse ce la faccio……le scimmie ancora non si vedono, mentre il Lando non risponde ai miei sms.....forse sta trombando!




- Terza Giornata –

Tappa inutile per la classifica, concepita per dare soddisfazione alle seconde linee.
Detto fatto. Da notare che Federico Micheli da segni di ripresa, attacca, guida il quartetto in fuga e giunge secondo allo sprint, prendendo l’abbuono di 5 secondi un breve margine su me e Tami. Vince Zanardelli, che è la ruota più veloce dell’anno, ma che è ingrassato troppo per fare classifica.
Rinuncio allo sprint, sebbene un guadagno di 5 secondi sia alla mia portata….primi segni di “buonismo” che mi affretto a disconoscere e maledire.
Comunque le gambe fanno abbastanza male, ma come cacchio fanno a correre le gare a tappe vere? Mah….sarà che non ho l’abitudine di bermi birrozze e wyskey in rapida sequenza.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 12/09/2006 alle 19:47
- Quarta Giornata –

Ecco un'altra battaglia che potrebbe essere decisiva.
Tappa dei laghetti, la classicissima della Girada che ha già visto sfrecciare la mia sagoma ingobbita per due volte, ma stavolta al contrario.

Nota a margine: è praticamente lo stesso percorso della Kobram 2007, solo che alla girada dura un giro più trasferimento, mentre quell’invasato di Robby ha in mente un 3 o 4 giri di gara.

Riprendiamo: al contrario si diceva, più dura del solito, dico io, ma sono confidente e proverò a incascinare almeno l’abbuono.
Pronti via e quell’ubriacone di Paterlini è già all’attacco, lo lascio andare, che ormai ho occhi solo per Tami, ma altri reagiscono e la velocità si alza più di quanto mi sarebbe piaciuto.
Infatti Tami ne approfitta e sulla prima salita allunga il passo.
Brutto asociale!
Ci sfilacciamo e solo io rimango in scia, boffando di brutto e già preoccupato per la più dura salita di metà percorso.
Comunque tengo e ci buttiamo in discesa.
Ed ecco il patatrac. Tami sbaglia cambiata e la catena gli scende. Niente da fare, non la recupera sulla corona e deve scendere di bici.
Evvai! Libidine!, mi dico, e accarezzo l’idea di un vero attacco col metodo della pugnalata bastarda nella schiena, nel solco della migliore tradizione antisportiva del ciclismo!
M. Hide ride e invece quel coglioncello del dottor Jeckill salta sul manubrio e mi tira i freni proditoriamente.
Ma che cazz.o! Stiamo scherzando!! Adesso per vincere si ricorre al Fair Play?!?!?
Ma quando mai??

Niente da fare, quello stronz.o inglese è più antipatico di Sting, non la vuole capire e finisce con l’avere la meglio sul suo gradevole alter ego! La gara diventa un film in bianco e nero e si riconoscono i tratti indimenticati di Spencer Tracy.
Incredibile, l’anno scorso le scimmie, quest’anno i personaggi dei romanzi….ma porca putta.na!!!!
Altro che banane sulle maglie, l’anno prossimo faremo stampare la faccia di Sherlock Holmes sul fondello dei calzoncini!
Mi arrendo alla superiore volontà del bellimbusto e rallento. Mi superano tutti, anche le ammiraglie al seguito.
Alla fine della discesa Tami rientra con la bici in piena efficienza e mi ringrazia commosso.
“Seee, ringrazia sto pirla che ha frenato contro la mia volontà”, gli dico e indico il tipo appollaiato sul manubrio…..Ma, incredibile, Jeckill è già sparito e Tami mi fa un sorrisone riconoscente tipo Meeting di comunione e liberazione……Bleah, mi viene da vomitare.
Per ritornare me stesso mi piazzo a ruota e gli faccio fare il 70 per cento del lavoro per recuperare sul gruppo.

Rientriamo proprio ai piedi della salita che collega Polpenazze a Castrezzone (….non è uno scherzo, sono i nomi veri, ci passeremo anche alla kobram 2007!)
Il primo pezzo è duro, poi spiana e sale a balze, ma nel complesso è una bella arrampicata, una di quelle in cui normalmente vado in sbattimento dopo i primi 500 metri affrontati di potenza.
Insomma, è un momento della verità.
Attacco in testa e tento la carta dell’agilità Savoldelliana. In effetti salgo benino e vista l’assenza di primati nei paraggi pare tutto a posto. Mi concentro al massimo sul mantra (fo-tti-la-sci-mmia) e lo scoglio mi vede indenne. Scolliniamo in quattro, Io, Tami, Micheli e Paterlini, quest’ultimo attaccato con la sputa. Dopo un'altra bella sequenza di saliscendi affronteremo l’ultima erta. Lo strappo del Cavallino. (sembra un toponimo dei fumetti della Pimpa, eppure esiste!)

Tami prende il Cavallino in testa, ma lo vedo un po’ bolso e così medito l’attacco……tranquilli, non mi sono rinc.oglionito, non attaccherò sul pezzo duro della salita, dove mi devo difendere, ma solo a 150 metri dalla cima, dove posso piazzare un break malefico alla Micky Bartoli, sfanculare Ferretti e poi fiondarmi nei tre chilometri conclusivi in falsadiscesa, come un CeccoMoser dei tempi belli, quelli in cui l’emotrasfusione la faceva solo lui!
Tutto bene, ecco il punto, semicurvetta nel boschetto di quercette, mi sfilo 5 metrini, mi alzo sui pedalini e parto in fughina.
Vado via subito bene, ma ecco che dalla verzura spunta quello che doveva spuntare….lo scimmione. È invecchiato e lento. Le novene serali di spergiuro lo hanno ridotto una ciofeca, ma è incaz.zato, ha voglia di rompere le palle e con un balzo mi monta in groppa.
Ma quest’anno sono pronto. Non sono il tozzo pedalatore domenicale del 2005 e mi sono allenato appositamente in una serie di mosse da kung-fu applicate al ciclismo. Sfruttando lo stesso slancio del quadrumane lo ribalto all’indietro con la famosa mossa del “metti la cera, togli la cera” di Karatekidiana memoria.
Lo stupido scimpanzè si ritrova catapultato sulla schiena di Tami e non capendoci più una mazza comincia a tempestarlo di cazzotti nel costato, convinto di colpire il sottoscritto!
Mi volto e la felicità pervade ogni fibra del mio giovane ed allenato corpo.
La scimmia lotta con il mio avversario, la vittoria è assicurata.
In bello stile copro il tratto conclusivo e vinco la tappa in solitaria.
Guadagno 13 secondi più abbuono, la maglia azzurra di capo classifica fascia sempre di più i miei pettorali torniti dalla mano di Fidia.

Dopo il traguardo mi concedo alla folla e assumo un atteggiamento calcolatamente dandy e svogliato, ciondolando una gamba, sollevata e appesa per la coscia, alla punta della sella.

Commozione mista ad eccitazione nel pubblico, alcune vergini mi offrono i loro corpi in dono….vorrei approfittarne, ma ci sono troppi spioni in giro, desisto e declamo alcuni endecasillabi allegorici sull’arte amatoria abbinata al mestiere delle armi ciclistiche.

Tanto dovevo,
restate in linea, il finale frà palpitare.

 

[Modificato il 12/09/2006 alle 19:49 by claudiodance]

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Livello Marco Pantani




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  postato il 12/09/2006 alle 20:55
- Quinta Giornata –

La folle mente degli organizzatori, di certo pagati dalla lobby controrivoluzionaria delle scimmie, ha partorito il mostro.
Praticamente una tappa antiDancelli. I Plutocrati sostengono a favore di un rimescolamento della classifica, bah!!

La classica kermesse della girada (4 giri pianeggianti per 17 chilometri circa) viene interpretata come una corsa ad Handicap.
Parte per primo l’ultimo della classifica generale, 15 secondi dopo il penultimo e così via per tutti fino al sottoscritto capoclassifica, che prende il via quando il primo ha fatto un terzo abbondante del primo giro.
A parziale sollievo il fatto che la seconda meta dei partenti prende il via con intervalli di 10” in luogo dei 15 già detti. In ragione di questo parto con 10” di ritardo da Tami, 20 da Micheli e 30 da Paterlini.
Sono questi tre l’obiettivo che mi pongo in questa tappa. Raggiungerli prima possibile.

Infatti parto a chiodo, convinto del mio passo superiore a cronometro. Ma non ho fatto i conti con la natura umana, abbietta e mentitrice.
Ecco che in breve i tre che mi precedono si ricongiungono, li posso vedere e subito partono a darsi cambi ventre a terra. Collaborano, ai miei danni….miiiiiiiiiii
Accordo ci fu, inciucio ci fuuuu, figgghiebottana!!!

Sputo sangue e faccio il fuorisoglia più fuorisoglia di tutta la girada, ma li raggiungo quegli infami.
Due chilometri con l’enfisema per chiudere un buco di 70 metri!!

Mi metto tranquillo e ingurgito una borraccia d’acqua per ripigliarmi, “e adesso che si fott.ano” mi dico. Invece Tami è scatenato, si sente un torello e scudiscia il gruppetto a rincorrere ogni drappello che ci precede.

Io mica sono un babao e così passo al comando a mia volta, turnando in testa con autorevolezza.
Insomma, fra un tirone e un rallentamento riprendiamo tutti, tranne il duo dinamico Tottoli e Falsina, partiti un paio di minuti prima di me.
All’inizio dell’ultimo giro l’episodio stucchevole si ripete. Il libro Cuore è protagonista quest’anno e stavolta a beneficiarne è il sottoscritto.
La catena si incastra fra rocchetto e forcellino e devo scendere al volo per riparare. Già pregusto l’inseguimento furente quando Tami si rialza platealmente. Anche lui? Che abbia avuto gli stessi problemi con il dottor Jeckill e M. Hide. Mah!
Avverto chiaramente l'insinuarsi di una vasta carie nel terzo molare, la cosa si va facendo disgustosa.
Fatto sta che rientro facilmente sul gruppo, ma il rallentamento dei due top rider ritarda il rientro sui primi che chiudono vittoriosamente la kermesse. Bene così, domani salita finale.
La affronterò con 50 secondi di vantaggio su Tami, ma la salita è lunga e dura. Quasi quattro chilometri, con punte al 13%......la tensione sale.
A domani.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 08:41
Ah Dancééé...ma quanto te la tiriii!?!?!

 

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Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 08:55
Originariamente inviato da claudiodance
Nota a margine: è praticamente lo stesso percorso della Kobram 2007, solo che alla girada dura un giro più trasferimento, mentre quell’invasato di Robby ha in mente un 3 o 4 giri di gara.


IVASATO??????

mi verrebbe da dire...."DA CHE PULPITO VIEN LA PREDICA!!!!!"

Grande Dance, e poi quoto pure Andrea, ma quanto te la tiri????..e aggiungo..FAI BENE!!!

 

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Marco Pantani.Montecampione 1998

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Livello Marco Pantani




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  postato il 13/09/2006 alle 23:43


- Sesta Giornata –

Sabato, tappa finale, la salita “del Vallio” emetterà il suo verdetto.
Fin qui è andato tutto alla perfezione, compreso il contenimento del fenomeno scimmiesco.
Ho indossato per tutta la Girada i calzoncini di Cicloweb, un po’ per scaramanzia, un po’ perché con il blu della maglietta di capoclassifica si intonavano alla perfezione. Il concetto di eleganza non è una cazzat.a, è un pilastro della cultura occidentale, mica cefali.

Ultima tappa, ci vorrebbe l’Andrea_Web a “tirarmi” un andatura antiscatto in fondovalle e a scandirmi un ritmo giusto in salita, invece dovrò fare tutto da solo…..mannaggia.

Stamattina la telefonata di GuidoProfRoubaix, per un in bocca al lupo, gli prometto un sms in caso di vittoria e poi ci mettiamo a progettare un fine settimana ligure fra acquario, gastronomia in agriturismo e biciclettate.

Pronti, via.
Partiamo adagio in fondovalle e durante l’avvicinamento mi incarico di fare l’andatura. Alessandro Tami accucciato alla mia ruota, la gara è un affare fra noi due. Va bene essere in testa, c’è una bava di vento a favore e non costa fatica spaccare l’aria. Scelgo un passo blando, ma agile e progressivo man mano che mi avvicino al primo rampone della salita. Sembra che la gamba giri bene e divento ottimista.

Che figata, abbiamo quattro o cinque macchine di amici, parenti e sostenitori che ci seguono, ci anticipano, si fermano a incitare e ripartono, sembra una gara vera.
(Robby, dove sei? Sei andato in camporella eh?)

Ecco che la strada piega a sinistra e poi a destra impennandosi. Subito 7/8 %, una rampa di 500 metri. Aumento l’andatura e il cuore pompa e martella nel petto. A metà rampa il solito Paterla mi affianca a mi supera, imponendo un’accelerazione al gruppetto. Lo seguo e dietro Tami, Micheli e Sartorelli.

Paterla esaurisce quasi subito il suo abbrivio e passo di nuovo in testa. Ecco un falsopiano, poi un paio di curve, il ristorante e inizia la salita vera, da qui sono 3200 metri di strada larga ma in piedi, 7 tornanti dove poter respirare, ma soprattutto un tratto tremendo, a due terzi dell’ascensione, il famoso “drittone” (che non è un furbastro da sala biliardo, ma un tratto dritto e durissimo) di 800 metri al 13%, che, se fossimo alpinisti, costituirebbe il “passaggio chiave” della gara. La strada tornerà a impennarsi all’inverosimile anche negli ultimi 350 metri, ma ormai i giochi saranno fatti.

Aumento l’andatura, ecco, sono a tutta, dietro di me sento soffiare e respirare forte.
Tento di rimanere il più agile possibile. Ci riesco parzialmente. È dura, madonna se è dura.
Dopo 500 metri di salita Tami allunga. Si alza sui pedali e mi supera.
Oh, Porca Troja! Che brutto mondo!!
Guadagna un metro, due metri. Reagisco, prendo la sua scia forzando al massimo.
Se non cala andatura la vedo male, non recupero…infatti cala. Alleluia.
Cambia rapporto e scende un chilometro all’ora.
Okey, lo affianco, gli metto la ruota davanti e lo guardo nel muso.
Fatica, come la mia. Forse non va male del tutto. È il momento di rilanciare e metterlo sotto psicologicamente.
“La guerra psicologica è l’unica cosa vera!”, come diceva un corpulento legionario romano in “Asterix e la dimora degli Dei”.
Prima di un tornante spiana leggermente, sono occasioni d’oro per un passista. Butto giù un dente e aumento, al centro del tornante mi alzo, aumento ancora e faccio una bella progressioncina. Sento che Alessandro è in difficoltà e rimane dietro.
Okey.
Vado avanti così, limitando a controllare nei tratti ripidi e accelerando quando molla qualche grado di pendenza. Micheli rientra su di noi, ma non importa, siamo a metà salita e solo Tami fa paura.
Conduco sempre io. Meglio così, decido il passo e non subisco l’iniziativa.
Ancora un paio di tornanti ed ecco il drittone.
Terribile.
Ci inchiodiamo e l’acido lattico devasta i tessuti. Ma perché non sono un appassionato di scacchi!?!?
Non riesco a mantenere un ritmo decente e allora mi alzo spesso sui pedali. Attendo l’attacco di Ale da un momento all’altro. Invece niente. Stavolta le scimmie devono avercela con lui. Mi affianca, ma ogni volta aumento quel tanto che basta a ricacciarlo indietro.
È tutto un tiramolla abbastanza dilettantesco, siamo scarsi, ecco tutto. Il contachilometri segna 10/12 all’ora…però, a piedi si va più svelti!!!

Mancano duecento metri alla fine del tratto più duro.
Accarezzo l’idea di un arrivo in solitaria. Incredibile, mois?!
Il pensiero è bello e ci provo. Soprattutto mi piacerebbe fare il gradasso sul forum e vivere di rendita per un quinquennio abbondante.
Aumento l’andatura, forzo al massimo e faccio un fuorigiri bestiale. Un minuto da incubo.
Sbando addirittura per lo sforzo. Tami ha resistito, Federico Micheli arranca a 30 metri.
Minc.hia, vedo le stelline e respiro rantolando, ma chi mi credevo di essere!?! Adesso devo recuperare e speriamo che Tami non approfitti della mia scelleratezza per piantarmi lì come una pelle di fico.
Per fortuna è messo anche peggio di me e così traccheggiamo fino agli ultimi tornanti, un po’ bolsi e in debito di ossigeno.

Però ogni metro che passa penso che e sia quasi fatta. La cosa mi aiuta.
Mi dico: “Manca un chilometro, mancano 900 metri, ne mancano 800….se mi stacca ora non può guadagnare più di 30 secondi…dai claudietto, ancora uno sforzo..”
Ai cinquecento metri dall’arrivo capisco di avercela fatta, la faccia di Alessandro non mi dichiara nessuna minaccia.
Al penultimo tornante si sono radunati un bel gruppo di amici/tifosi.
Francesca, la moglie di Roberto Tottoli, si sporge verso il centro strada urlandomi: “Dai, bravo, dai che è finita.” Indossa il marsupio con dentro il figlioletto di 4 mesi che dorme placidamente. Eppure mi urla l’incitamento come se fossi veramente un ciclista.
La cosa mi commuove e mi scuote. Per un secondo scompare il mal di gambe e rilancio l’azione.
Copio il breve rettifilo con una bella progressione. Finito l’effetto placebo la fatica riesplode nelle cosce. Ultimo tornante, 300 metri all’arrivo, ma quando finisce?? Mi volto e Alessandro ha perso 5 metri e guarda nel vuoto.
Uh, è finita, penso. Uno scatto adesso e aprirei un buco incolmabile. Tappa vinta, addirittura!!? Io che vinco il premio Pantani?? Non sarebbe l’arrivo trionfante che immaginavo prima, ma potrei vantarmi lo stesso, e con dovizia di particolari! È lì, a portata di mano, basta un ultimo scatto.
Invece rallento, mi faccio affiancare e gli dico qualcosa tipo “…oh...te la sei meritata…”
Non è buonismo, ma pigrizia.
Stavolta non c’è nessun Dottor Jeckill a frenarmi, ci pensa l’asfalto che si impenna sotto le mie ruote. All’improvviso il pensiero di interrompere quella faticaccia sovrasta tutto. Basta, mi dico, la girada è vinta, sono stufo di faticare. La scioperataggine m’è dolce e mi godo il rifluire del sangue non intossicato nelle gambe.
È bello farsi superare, mettersi dietro e tagliare il traguardo ambedue con le braccia alzate.
È bello perché comincio a riposare prima e in fondo io sono un gran poltrone, altrochè. La vis battagliera è scomparsa, la salita me l’ha mangiata tutta.
Io le odio, le salite. È contronatura andare in salita, ci sono un sacco di strade belle in falsopiano.

I presenti evitano lo spettacolo pietoso di un 37enne che sprinta ai 10 all’ora in salita e io vinco lo stesso…..

Più tardi mando il messaggino a Guido e mi scappa l’occhio su un sms di Robby che mi invita a una gita l’indomani con Woodstock…..a scalare il Baremone……..COLCAZZOCHECIVADO!! Ancora salite, come si permettono?, che maleducazione! Questi giovani non hanno rispetto per gli anziani….e qui attorno una volta era tutta campagna!!

Io sono ancora un ometto da 80 kilogrammi oh!!!, non gli rispondo neanche e mi riprometto di “sputarlo in faccia” quando lo vedrò la prossima volta.
È finita, non sono triste, è la Girada, mica una gara vera, stasera festone, spiedo con la polenta, consegna dei premi e poi scappo a casa, le mie bambine mi aspettano. Il papà è un campione!

Ciao bella gente, ringrazio tutti per il sostegno e per il divertimento, alla prossima.
Claudio


 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/09/2006 alle 01:16
sei proprio una delusione dancelli!
predichi bene e razzoli male, malissimo.
tutti quei discorsi sul rendere l'avversario inerme (e possibilmente in terra ) prima di rispettarlo...dove cacchio sono finiti? che sei diventato? un pacifista? gesù cristo? ghandi? buuuuuuuuuuu

e io che ti consideravo un maestro del crimine (sportivo ovviamente), e tu che mi consideravi un degno allievo. la prossima volta che ti vedo te ne tiro quattro dietro le orecchie. dopodichè tornerò a rispettarti.

complimenti campione!
alla prossima.

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/09/2006 alle 08:19
mi riprometto di sputargli in faccia la prossima volta che lo vedo


...sempre se mi prendi!!!

Grande Claudio...ogni tuo racconto è un a ventata di allegria e spensieratezza

 

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  postato il 14/09/2006 alle 09:14
Ha ragione Euge! Dance era un monumento alla cattiveria e adesso fa il cavaliere!!!!!!! Noooooooooooooooooooooo

 

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  postato il 14/09/2006 alle 12:52
ehssi! Euge ha centrato il punto.
Aveva ragione chi mi aveva suggerito di aggiungere B16
al telegiornale.... "Lancelli santo subito"

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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  postato il 14/09/2006 alle 17:23

ciao, io sono un ex ciclista di prevalle, ma com'era il circuito della kermesse? se lo sapevo venivo a vedervi... ma chi sono i partecipanti? magari ci conosciamo...

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 15/09/2006 alle 21:48
Ciao ascasibar, il circuito della kermesse si svolge in un luogo misterioso, lo faccio da 4 anni ma ancora non ci so arrivare in automobile.
Provo a spiegarti come ci arrivo io, se sei di prevale dovresti ricostruire il luogo….così poi me lo spieghi!!
Io arrivo a Prevalle scendendo da Calvagese, arrivato all’incrocio con la pista ciclabile gavardina (dove c’è la strettoia in doppia curva) parcheggio e monto in bici. Faccio un paio di chilometri sulla gavardina in direzione Brescia e mi basta girare a sx al primo incrocio per essere sul circuito. (forse in quel punto si passa sotto la tangenziale)

Da lì il circuito si sviluppa verso il fiume Chiese con una specie di quadrangolo tutto assestato su stradine di campagna molto strette, a metà circa c’è una serie di curve a 90 gradi e poi discesina che porta vicino al fiume, da cui si risale con un lieve falsopiano alla zona di partenza/arrivo.
Questa si trova presso un gruppo di case, abbastanza vicino alla sede della tangenziale…..chiaro no???


Di più non so dirti.
ciao






Risposte sparse:
@Andrea, con le foto siam messi male. Io ne ho fatte poche e tutte pre o post gara, le mando a breve. Per altre immagini ci sarà da aspettare….mesi.

@Rambler, non sai come mi sento….. Ho dovuto svendere il mio, il nostro credo, all’insulso concetto di fair play e di generosità sportiva…..mi vergogno e mi scuso….spero che mi vorrai ancora bene. Per consolarmi ripensavo alla tua maiuscola prestazione calcistica a Parma, Materazzi non è nessuno al tuo confronto.

@Mario, mi era sfuggito il tuo gioco di parole fra AUTOSTIMA e AUTO-STIVA…complimentoni vivissimi, gran battuta! Va bene se me la rido con calma il mese prossimo?


 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 15/09/2006 alle 21:50



@Admin, non ci sto ai tuoi tranelli, io non ci sto a farmi massacrare dalla stampa.

Da quando ho vinto la Girada c'è un clima di sospetto che non mi piace e adesso queste rivelazioni che rischiano di compromettere la mia partecipazione alle Caedagne 2006.

Qua non conosco ancora di cosa mi si accusa e di cosa NON mi sia accusa e prima di parlare voglio essere sicuro di non sbagliarmi, mica voglio pentirmi di non avere mantenuto il riserbo su argomenti non attinenti e non contestati in alcun modo!

Voglio essere chiaro:
non dico (non l’ho mai detto!) che non dirò mai di non essere stato coinvolto in alcun presunto o reale caso di doping che non sia passato indenne al vaglio di controanalisi negative e non confermate, ma bensi dico di non averne mai avuto alcuna conferma della smentita, ne ufficiale ne ufficiosa, da nessuno organo di governo sportivo, ne nazionale, ne mondiale. Non credo che nessuno non possa dire: “No, non ce l’aveva mica detto che non c’entrava niente!”

Non ci sono rettifiche alle illazioni su presunte prove non inconfutabili su fatti non contestati e su cui mi riservo di non svelare alcunché.
Qui lo dico e qui lo nego!

Comunque in questo caso non è stato provato il coinvolgimento di non affiliati. In alcun modo! Mica lo dico io, lo dicono altri che io non conosco. Mica per scherzo, non si sa più dove si andrà a finire!

Del resto non ho tempo libero, devo andare alla festa di non compleanno del mio cane Citrullo, che comunque non è al corrente di niente, infatti sebbene non si tratti di una festa a sorpresa (non abbiamo dimenticato di scrivergli un biglietto d’invito non firmato), quell’analfabeta non sa leggere e così francamente, non è divertente, non per altro!

Quanto a lei, Admin, non so se faccia finta di non capire o non ne capisca un’acca.

Sicuro di aver fatto chiarezza la lascio, non mi aspetta nessuno, ma è ora di pranzo e del resto non vado a mangiare una frittura mista, perché non mi farebbe bene. Infatti non allenandomi, non devo assumere grassi non saturi, perché non ho impegni agonistici…..capite vero?....macchè….non capite un caz.zo.


Io mi metto li bello calmo e non parlo con nessuno. Prima voglio sapere cosa voi sapete di preciso, poi parlerò io, anzi non parlerò affatto, non ho fiato da sprecare, mica mi mantengo senza lavorare io, non sono una sanguisuga io!!

Opporc….uhm…volevo dire parassita, ecco, non sono un parassita, ecco cosa volevo dire…..

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/09/2006 alle 22:28
Originariamente inviato da claudiodance
@Rambler, non sai come mi sento….. Ho dovuto svendere il mio, il nostro credo, all’insulso concetto di fair play e di generosità sportiva…..mi vergogno e mi scuso….spero che mi vorrai ancora bene. Per consolarmi ripensavo alla tua maiuscola prestazione calcistica a Parma, Materazzi non è nessuno al tuo confronto.


sul fatto che materazzi possa (e anzi dovrebbe) venire a prendere lezioni di antisportività da me non ci piove!

sul fatto che mi vuoi ancora bene...beh, te ne voglio anche io, però le "quattro" dietro le ore non te le toglie nessuno. alla prima occasione

saluti grandissimo!
a presto.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 16/09/2006 alle 10:23
Ecco alcune foto.




Partenza della quinta tappa, la kermesse con partenza ad Handicap. Io e Alessandro Tami.



Fasi pregara ultima tappa del sabato. I tre del podio, da sinistra:
Federico Micheli in maglia gialla logata Girada, Alessandro Tami e io con la maglia blu di capoclassifica

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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  postato il 16/09/2006 alle 11:45
ok, ho capito il circuito, siete nella campagna di prevalle! passate anche di fianco alla centrale o girate prima dove c'è il pollaio? grazie per avermi risposto! comunque gran figata l'iniziativa!
 
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