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Sondaggio: Accorciare le corse a tappe: cosa ne pensate?
Sono d'accordo, è un sistema certo per diminuire il ricorso al doping.
Sono parzialmente d'accordo, l'esperienza della Vuelta non ha dato grandi frutti.
Non saprei, credo sia più importante stabilire regole certe senza stravolgere il calendario.
Non sono molto d'accordo, i Giri vanno bene come sono, si potrebbero studiare percorsi meno impegnativi.
Non sono per niente d'accordo, i Giri vanno bene come sono.

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Autore: Oggetto: Accorciare le corse a tappe: cosa ne pensate?

Livello Herman Van Springel




Posts: 452
Registrato: Jul 2005

  postato il 17/08/2006 alle 09:46
per quelle tappe basterebbe renderle un po' + mosse negli ultimi 20/30 km così i velocisti dovrebbero guadagnarsi la pagnotta reggendo anche su qualche strappo e il finale sarebbe meno scontato. Qualche anno fa qualche attacco in caso di vento avveniva anche in quelle tappe ma soprattutto se si diminuisse il potere delle squadre con una diminuzione del numero dei corridori forse qualche fuga la vedremmo andar via. Personalmente inserirei anche un arrivo in salità o una tappa comunque molto ma molto dura nei primi tre giorni di tour e giro. Si vedrebbe chi mantiene la condizione per tre settimane.
 
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Livello Giro




Posts: 148
Registrato: Aug 2006

  postato il 17/08/2006 alle 10:42
Originariamente inviato da luke

Prendo spunto dal dibattito che, in questi giorni, è stato avviato dal presidente dell' Uci McQuaid. Dopo aver annunciato l'istituzione di un pool di esperti per studiare l'attività professionistica con l'obiettivo di combattere efficacemente il doping, ha rilasciato la seguente dichiarazione, riportata dalla Gazzetta di ieri:
'I problemi del doping vengono soprattutto dai tre grandi Giri e se il gruppo di esperti dirà che non si possono fare tre settimane di corsa senza doparsi, rifletteremo su cosa cambiare: accorciare gli avvenimenti, inserire più giorni di riposo, prevedere tappe più corte'.
Davanti a queste idee cadono le braccia, perlomeno al sottoscritto. Ma come, La Vuelta da anni ha accorciato le tappe: si son visti risultati? Sì, medie più alte, tappe frenetiche ed i casi di doping accertato non sono certo calati. Forse inserire un giorno in più di riposo ci può stare, forse anche cercare di rendere un pò più umano il percorso, ma la tradizione va rispettata. Invece questi dirigenti mi pare che del ciclismo non capiscano granchè, forse addirittura lo conoscono poco... Mi è piaciuta la dichiarazione alla Gazzetta di Gibo Simoni, come sempre senza peli sulla lingua, nel bene e nel male (questa volta decisamente nel bene, a mio avviso): 'Accorciare i grandi Giri? Stupidaggini, dette da chi non capisce niente di ciclismo. Come se la causa fossero le corse a tappe: paradossalmente, nelle classiche di un giorno è più facile eludere i controlli. Il problema vero è che tra i professionisti non c'è più identità: chiunque oggigiorno può passare prò e, se non fa risultati, a fine stagione viene scaricato e perde il lavoro. Ecco perchè ci si dopa'. Condivido al 100% e rilancio: corridori, questi dirigenti mandateli a casa.


Complimenti per il quesito.
Quoto sia la risposta di Simoni (va letta MOOLTO bene) che il "MANDATELI A CASA" (Ops, ho urlato... ma mi sa che volevo farlo ). Se qualche anno fa avessi scelto di entrare nel mondo della dirigenza della FCI (a partire da quello provinciale) forse avrei potuto dire "mandiamoli a casa", ma da fuori non e' facile fare qualcosa....

Son cresciuto a pane e bicicletta andando a seguire le corse di mio padre (da amatore) e di mio zio (da dilettante, che vinceva senza "additivi").
I primi due libri che ho letto senza che mi spingesse la scuola sono state le biografie di Coppi e di Bartali. Su quelle pagine e sulle corse viste dai 4 anni in su e' nata la passione per il ciclismo, inteso come sport.
A 8 anni volevo gia' correre ma mio padre mi ha "obbligato" ad aspettare l'ultimo anno di giovanissimi (due anni a pedalare e vedere corse senza partecipare).

Da questa premessa si puo' intuire che la mia risposta e' la 5.

Da quando ho smesso di correre (da dilettante) su consiglio della F.C.I. (non e' in minuscolo solo per rispetto a chi come mio padre e tanti altri "militanti" spendono la propria vita per questo sport) ho aspettato qualche anno prima di provare "l'ebrezza del volo" da amatore: a parte le GF (che nn ho mai fatto) le corse normali sono delle "tipo-piste" nelle quali (se sei preparato, s'intende) il ritmo e' cosi' sostenuto che la gara vola via in un attimo.
La distanza e' molto contenuta (generalmente tra i 55 e i 65 km) ma questo non ha portato all'assenza del doping, della frode, anzi.... Chi nel ciclismo (come nella vita) vuol "fregare" il prossimo, chi lo vuole derubare, lo fara' sempre.
Non e' quindi importante un giorno di riposo in + o in meno nelle corse a tappe (io lo lascierei solo in presenza di un lungo trasferimento) o la lunghezza delle corse/tappe o la presenza o meno della cronometro (esercizio da me non gradito, ma che ha il suo fascino e che nella giusta misura e' giusto che ci sia) o addirittura il "limite di velocita' media".
Sicuramente non serve a fermare il disonesto: accorciare la strada verso la "cassaforte" penso non sia una gran pensata.
Se si cambiassoro i chilometraggi, il numero delle tappe, la durezza dei percorsi, per scelte tecniche (per evidenziare alcune qualita' piuttosto che altre, a seconda dell'edizione) potrei capirlo, ma pensare che questo possa "ridimensionare" il fenomeno del doping....
Il problema doping va risolto con L'EDUCAZIONE ALL'ONESTA' che e' una medicina che andrebbe somministrata fin da bambini, con qualche richiamo di tanto in tanto anche per gli adulti: io non mi dopo perche' voglio essere onesto con il prossimo e non perche' altrimenti rischio la salute, la squalifica....

La soluzione ad oggi? Prima poniamoci una domanda (e poniamola ai agli interessati). Chi si dopa (tutti o quasi ?) perche' lo fa'?
Possiamo incominciare dalla risposta di Simoni (anche se e' un po' impersonale):
..."chiunque oggigiorno può passare prò e, se non fa risultati, a fine stagione viene scaricato e perde il lavoro. Ecco perchè ci si dopa'..."

E' una traccia non indifferente e ....

Ok basta, Sono andato un po' OT.
Quando ho tempo riprendo il discorso nel Thread giusto.

Ciao

 

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  postato il 17/08/2006 alle 10:53
Originariamente inviato da lucida follia

io il tour lo accorcerei volentieri,quelle prime 8/9 noiosissime tappe iniziali sono davvero inutili e pericolose ,da sempre seguo il tour dalla seconda settimana...


Quanto mi piacerebbe poter "disegnare" il tracciato del tour (organizzarlo no perche' mi sa che dovrei' farmi un c..o) ...
Cmq la colpa delle tappe noiosissime e' in parte dovuta anche alle strategie delle squadre che ormai puntano solo sui velocisti.
Anche al giro ormai nn guardo + le tappe con "previsto" arrivo in volata se non alla sera registrate (1 ora di "avanti veloce", 10 minuti tra ultimi 2 km e replay ed e' finito tutto).

Per "il pericoloso" dipende da quanto vogliono rischiare i protagonisti: un puo' capitare sempre in una casa, anche in discesa.

 

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Livello Giro




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Registrato: Aug 2006

  postato il 17/08/2006 alle 11:10
Originariamente inviato da BJH*

per quelle tappe basterebbe renderle un po' + mosse negli ultimi 20/30 km così i velocisti dovrebbero guadagnarsi la pagnotta reggendo anche su qualche strappo e il finale sarebbe meno scontato.

andrebbero bene anche cosi' se ....
se si diminuisse il potere delle squadre con una diminuzione del numero dei corridori forse qualche fuga la vedremmo andar via.

Basterebbe togliere anche un solo corridore per squadra e le cose gia' cambierebbero (di + non so, si perderebbe il fascino del gioco di squadra che non deve scomparire: anche "stare a ruota" fa parte del gioco). Oppure una soluzione mista: limitando ad 8 atleti per le prime 10 (12?) squadre "pro tour" (dopo averne "sistemato" il regolamento) e a 6 alteti fino ad un massimo di 180 (160?) partenti.
Personalmente inserirei anche un arrivo in salità o una tappa comunque molto ma molto dura nei primi tre giorni di tour e giro. Si vedrebbe chi mantiene la condizione per tre settimane.

Quoto.

Aggiungerei il rispetto del tempo massimo senza deroghe, anche se dovessero finire il tour in 50 (ad oggi): quelli di Lemond .

 

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