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Autore: Oggetto: Breve ma veridica teoria del ciclo-alpinismo televisivo (e sua disapprovazione, per Diana!)

Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 14/11/2005 alle 10:28
Già il titolo vale la pena no? Beh, scherzi a parte.

Ieri Zomegnan apriva l’articolo di fondo sul giro a grandi linee così:
“E’ un giro per scalatori. È un giro nato per lo spettacolo…..”

Se ancora avevo qualche dubbio in merito al tracciato 2006, queste parole me lo hanno fugato.
Già detto in altro thread (peraltro scomparso) della eccessiva durezza di questo percorso, mi soffermerò qui su una questione di sicuro interesse per i migliori cerebri della nostra comunità virtuale. Tralascio le questioni, di grandissimo interesse, sulla tattica di gara e sulle condotte al risparmio che, giocoforza, dovranno tenere gli atleti, per giungere al traguardo milanese con qualche riserva nei garroni, per concentrarmi su altri argomenti.

Darò per scontato l’assioma che il Giro 2006 presenta un percorso dalla difficoltà altimetrica imbarazzante. Imbarazzante per il semplice motivo che le tappe di alta montagna sono, in numero ed intensità, superiori ad ogni aspettativa ragionevole. Ad alcuni entusiasma, a me intristisce.
Mi intristisce, non per altro, ma perché alla base del ragionamento fatto su questo giro ci sono le due frasi di Zomegnan che aprono questo post.
Il mio (leggasi MIO, di me!) modo di intendere lo sport e il ciclismo in particolare me le rende odiose, entrambe.

Il primo: “è un giro per scalatori”. Anche questa ultima tristezza doveva riservarmi questo novembre 2005? Adesso ci arriva lo Zomegnan per rivelarci, bontà sua, che il Giro è gara per gente che và bene in montagna….ma và? Che fenomeno quest’uomo. Adesso il Giro può essere “per scalatori”? Nella mia infinità ingenuità ho sempre creduto che il giro d’Italia fosse per “ciclisti”, possibilmente completi, ovviamente forti in salita, sicuramente di fondo consolidato. A quando un Giro solo per…uhm….contropiedisti?....eee….per discesisti? ….e per gli specialisti dei prologhi?
Una lunga e appassionata discussione con il Bottecchia aveva già sollevato il problema della differenza di “classe sociale pedalatoria”, fra scalatori e altre specializzazioni.
Qua si ripropone in modo drastico e gerarchizzato. Addirittura il massimo responsabile della massima gara a tappe italiota consolida questa linea d’ombra (per me è tale) del pensiero critico sul ciclismo.
Lo scalatore merita di più degli altri…..ohibò….perchè?
Stupido Dancellazzo, nemmeno a mettere insieme due frasi sei capace! Le due frasi sono collegate, Pirla!
Il Giro è per scalatori..perchè,….ma per fare spettacolo no? TE-LE-VI-SI-VO, of course!
Nell’era dell’identificazione dello sport con la sua visibilità televisiva ecco che il ciclismo trova la sua unica e godibile versione nell’arrampicata. Adesso sì che ci si diverte, cos’erano quelle tappe pianeggianti, e l’orrida manifestazione del cronometro poi? Che concetto anti-televisivo, che obbrobrio quegli atleti solitari che filano a 50 all’ora! Dopo cinque minuti uno che non capisce una mazza come Bulbarelli fatica a commentarli questi missili aerodinamici e lo share mi scende, è logico.
Invece la salita!, beh, quella è tutta una manna del cielo, lasciatevelo dire. È facile da commentare anche per Sgarbozza! Primi piani sofferenti, gruppetti sparuti, dove è facile riconoscere il tuo beniamino anche stando mezzo addormentato sulla tua poltrona Frau. E poi la massa di esagitati a bordo strada, anche quella piace molto. Fa molto identificazione col pubblico sonnacchioso nelle case, ma certo!

Scioccone di un Claudiodance, velleitario e idealista che non sei altro. Ci sei rimasto tu, con Mestatore e pochi altri a credere in quel ciclismo là. Quello che tu (tapino) ritieni vero intendo, quello della strada, dei campioni completi e degli appassionati competenti…. Dancellazzo….Sce-mooo! (anche tu Mesty, sei un po’ scemotto, lasciatelo dire!)
Idiota, adesso è tutta un’altra roba, adesso i responsabili Rcs ci vogliono convincere che tutta quella salita è per recuperare “la tradizione del ciclismo”….invece è, molto più prosaicamente, per farne uno spettacolo vendibile, e vendibile bene!

Cos’è successo signori? È successo che, dati alla mano, i capetti del quartierino del ciclismo, si sono accorti che l’arrivo in salita VENDE BENE. L’arrivo in salita, la salita in generale, più è dura e più è POP. È come un pezzo di Easy Listening, piace al primo ascolto.
Sia chiaro, sono un democratico e quindi. massimo e consolidato rispetto al pubblico televisivo che non pratica e non ha mai praticato il ciclismo, ci mancherebbe, sorcini carissimi, mi siete molto simpatici e vi voglio bene, ma per questo non mi faccio fregare da Zomegnan, almeno sul piano del ragionamento.

E poi, che figata, dopo un bel GPM, c’è sempre un a bella discesa, che pare fatta apposta per lo stacchetto di pubblicità, e vai di palanche!

Non credo che esista una seconda vita, ma se mi sbaglio e se Marco Pantani mangia la foglia si incazza come una biscia! Se capisce che questi sfruttano le sue imprese, mai dimenticate, per rinnovare infinitamente lo “spettacolo ciclismo”, gli girano, come minimo le balle.
La verve e il talento di Pantani hanno regalato al carrozzone del Giro una cospicua fetta di appassionati e fruitori televisivi. Costoro si sono entusiasmati sulle salite della Pantaneide ed è normale che il ciclismo sia per loro soprattutto “quello”. Continuare a far credere che il ciclismo sia nobile solo in salità è una bestemmia. Approfittare di loro in questo modo è scorretto, basso e ignobile.

Ma che ci volete fare, sono uno sfigatone, non capisco mai da che parte tira il vento. Sono uno che rifiuta il modello che associa lo sport allo spettacolo e quindi non ho capito unca'.
Nel 1979 mi scandalizzavo (avevo 10 anni, niente male eh?) per il giro biliardato costruito per Moser e vinto da Saronni, oggi il contrario….sono un incontentabile…..e mia moglie è una santa.

Lunga vita al Giro! Abbasso Zomegnan (che è bruttissimo e sgradevole anche da vedere).
Viva Zapata!

Ciao belli
claudio

 

[Modificato il 14/11/2005 alle 11:06 by claudiodance]


 
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Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 14/11/2005 alle 11:26
Mio caro CdMsC,
ti rispondo come debito di quel confronto iniziato e cancellato,
non certo perche` mi ritengo uno dei migliori cerebri del forum
(e non solo). Altri sapranno argomentare meglio.
Anzi mi appoggio ad altri (Stress) anche per la mia breve e
probabilmente superficiale risposta:
Originariamente inviato da stress in un'altro thread
Compreso il prologo ci sono 22 tappe.
4 tappe - 18%(totale) sono a cronometro ;
7 tappe per Velocisti 32% (plurale perchè i velocisti non sono solo quelli da treno tipo petacchi) e sono 2 in Belgio, Forli', Termoli, Sestri Levante, Brescia e Milano;
4 tappe miste vallonate 18% Namur, Saltara, Peschici, Gemona (io ci metterei anche Domodossola);
7 tappe tra media e alta montagna 32%.


Quindi a dispetto di quello che vorrebbe il Zome, e` un giro
per ciclisti completi, ovvero ciclisti che non devono temere
ne` la salita ne` il cronometro.
Anzi non basta! Devono anche avere una squadra all'altezza
per chiudere e per non buttare i propri sforzi alle ortiche nella
cronometro a squadre.
La mia (MIA) opinione e` che non bastera` assolutamente essere
bravi in una sola specialita'. Salto di 3D ma forse questo sarebbe
potuto essere il giro di un grande Basso.

Ovviamente tutte quelle salite (forse troppe e` vero)
monetizzeranno lo spettacolo ma se vogliamo che il nostro
sport guadagni degli spazi TV dobbiamo scendere a compromessi
ed accettare questa enfatizzazione.

Io, magari illudendomi, me lo immagino gia` un bel giro
sperando che nel gruppo non serpeggi una sorta di armistizio.

Ciao!

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 11:38
Originariamente inviato da pedalando

Quindi a dispetto di quello che vorrebbe il Zome, e` un giro
per ciclisti completi, ovvero ciclisti che non devono temere
ne` la salita ne` il cronometro.
Anzi non basta! Devono anche avere una squadra all'altezza
per chiudere e per non buttare i propri sforzi alle ortiche nella
cronometro a squadre.
La mia (MIA) opinione e` che non bastera` assolutamente essere
bravi in una sola specialita'. Salto di 3D ma forse questo sarebbe
potuto essere il giro di un grande Basso.

Ovviamente tutte quelle salite (forse troppe e` vero)
monetizzeranno lo spettacolo ma se vogliamo che il nostro
sport guadagni degli spazi TV dobbiamo scendere a compromessi
ed accettare questa enfatizzazione.

Io, magari illudendomi, me lo immagino gia` un bel giro
sperando che nel gruppo non serpeggi una sorta di armistizio.

Ciao!


Guarda caso, è proprio quello che ho detto nel mio articolo per ilciclismo.it.

 

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Mauro Facoltosi
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  postato il 14/11/2005 alle 11:41
Originariamente inviato da maurofacoltosi

Guarda caso, è proprio quello che ho detto nel mio articolo per ilciclismo.it.


Mauro, ma è proprio il caso di ricordarcelo ogni volta!?

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/11/2005 alle 11:43
Caro Lando,
ti quoto, già lo sai. Hai ragione, sarà comunque un Giro per ciclisti completi, proprio perché gli atleti stessi troveranno le modalità per ovviare a un percorso “per fenomeni”. Non basterà essere bravi solo in salita? Probabile. Ma la mia reprimenda non era di ordine tecnico, bensi etico e sportivo.
Personalmente sono disposto a scendere a qualche compromesso per il bene del ciclismo, ma non a imbrogliare il pubblico e gli appassionati. In un certo senso il mio post è in difesa dei neofiti del ciclismo, dei telespettatori non praticanti. Sappiatelo, siete vittima di un piccolo inganno. Ecco tutto.

Che si tratterà di un bel giro è altrettanto probabile….sei un ottimista, come me, e ti voglio molto bene Lando.
Una scusa la devo, e me lo hai fatto capire tu, nell’attacco della tua risposta.
La frase in cui solleticavo “i migliori cerebri del forum” è un po’ infelice e sembra presuntusosa, me ne scuso sorcini.
Ciao belli
Claudio



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 11:55
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da maurofacoltosi

Guarda caso, è proprio quello che ho detto nel mio articolo per ilciclismo.it.


Mauro, ma è proprio il caso di ricordarcelo ogni volta!?


Volevo fare un copia ed incolla dell'articolo, ma non riuscivo ad entrare nel sito. Adesso ci riprovo.

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 11:56
Una partenza col botto quella di Zomegnan: per il suo primo giro ha proposto un percorso durissimo, che ha fatto scatenare una ridda di polemiche. Ma, nella sua durezza, è un tracciato completo. Nel senso che potrebbe anche non concedersi ad uno scalatore vero, ad un Rujano per esempio. Infatti, se le montagne sono parecchie anche i chilometri a cronometro non sono pochi (circa una decina in meno rispetto al Tour, che presenta due maxi crono da 50 Km). Nel 2006 vincerà un corridore completo. Servirà anche l’esperienza. Basso, se non avesse dirottato mente e gambe sul Tour, avrebbe avuto molte più chance di un corridore forte solo a cronometro, ma anche dello stesso Rujano. L’anno scorso il venezuelano ci ha stupito, ma è ancora giovane: sarà completo abbastanza da recuperare le forze giorno dopo giorno?
Per farvi capire quanto uno scalatore alla Pantani, com’è l’uomo della Selle Italia, possa guadagnare o perdere con un percorso del genere, l’ho virtualmente messo in sella a Seraing e ho ricostruito la sua marcia verso Milano.
Con lui vi porterò ad una prima scoperta del percorso, entrando nei dettagli delle tappe nelle prossime settimane.
Innanzi tutto qualche numero: 6 maggio - 28 maggio 2006, 21 tappe, 2 giorni di riposo, 3553,2 Km (dei quali 105 a cronometro), 32 gran premi della montagna, 5 arrivi in salita e ad altrettante tappe per velocisti.
Sabato 6 maggio il Giro si aprirà con una cronometro individuale di circa 6 Km che, snodandosi nelle vie del centro di Seraing, presenterà i 2,5 Km centrali in salita (Place de Houilleurs, 158m, 3,9% di pendenza media, 10% di massima): una sorta di "memento mori" per far capire ai corridori cosa li aspetterà due settimane più tardi? In una prova del genere uno scalatore sarà in ogni modo svantaggiato, anche perché le strade prescelte non sono difficili, piuttosto larghe e non si andrà certamente piano. Diciamo che Rujano potrebbe perdere per strada anche una ventina di secondi.
Le tre giornate successive, pure previste in Belgio, saranno più che altro una gran festa. I tracciati invogliano comunque a farsi vedere davanti: non solo perché si correrà in terre abitate da molti nostri connazionali, ma anche perché si solcheranno strade dove il grande ciclismo ha scritto alcune delle più belle pagine della sua storia. Verso Namur si salirà sulle "côtes" di Evrehailles e Ahin: la prima era l’ascesa che caratterizzava il circuito dei campionati del mondo del 1975 (primo Kuiper), la seconda è l’antipasto del Muro di Huy (che non ci sarà) alla Freccia Vallone. Il giorno dopo, invece, si attraverseranno le Ardenne, teatro della Liegi, con la scalata a Wanne e all’Haute Levée.
L’11 maggio la corsa rientrerà in Italia, riproponendo una gara che mancava da ben 17 anni, la cronometro a squadre. Il tracciato prescelto, di 38 Km, va da Piacenza a Cremona e sarà un percorso classico per questo tipo di prova, completamente piatto. Le velocità saranno elevate e le squadre meno attrezzate pagheranno pegno, anche se non elevatissimo perché i distacchi saranno "calmierati" come nelle ultime edizioni del Tour. Per quel che riguarda Rujano, la sua formazione dovrà attrezzarsi perché, alla luce della prestazione nella cronosquadre di Misano dell’ultima "Coppi & Bartali", rischia di prendersi uno schiaffo da quasi tre minuti. Nella migliore delle ipotesi Rujano potrà anche perdere un minuto, che fa 1’20" di ritardo con il prologo.
Il terreno per recuperare l’avrà già nei giorni successivi, anche se non penso che sull’impegnativo Catria (tappa di Saltara) avrà molte chance: la vetta del monte è ad oltre 90 Km dall’arrivo. Più facile tentare di andar via salendo verso il Passo Lanciano, primo dei cinque arrivi in salita. La salita è impegnativa, ma prevedo una condotta tranquilla da parte dei favoriti alla vittoria finale: meglio attendere il finale e non sprecare energie ora. Rujano può approfittarne e tentare di portare a casa una trentina di secondi, riducendo il distacco a 50 secondi.
Passata la prima montagna, il Giro vivrà due giornate tranquille (relativamente) ed una di riposo, utile per ricaricare le pile in vista del gran finale.
Il 18 maggio sarà la peggior giornata per Rujano: Zomegnan ha previsto una cronometro individuale di 50 Km, dal tracciato completamente pianeggiante. L’anno scorso a Firenze, su di un percorso più impegnativo, prese quasi cinque minuti. Stavolta il rischio è che ne perda anche sei, portando il suo distacco complessivo a 6’50".
Passata l’insidiosa tappa di Sestri Levante (c’è chi la definita per velocisti, ma il finale si svolgerà sulla tortuosissima panoramica delle Cinque Terre, con tratti anche al 15%, su e giù e poco spazio per recuperare), il Giro incontrerà le Alpi in Val d’Aosta.
Nel 2006 le salite saranno proposte in due tranches. La prima chiuderà il secondo week-end di corsa ed è costituita dagli arrivi di La Thuile e Domodossola. È sulla prima frazione che si focalizzeranno le attenzioni di tutti, tifosi, corridori e giornalisti: fino a circa 18 Km dall’arrivo la tappa non presenta difficoltà; poi curva a sinistra e si abbandona il fondovalle per salire ai 1971m del Colle San Carlo. Per essere la prima vera difficoltà del Giro (Passo Lanciano, come dicevo, è troppo presto) è davvero dura: una gemellina del Mortirolo, con i suoi 10,5 Km al 9,8%. La selezione sarà brutale anche poiché, in mancanza di precedenti asperità, il gruppo sarà ancora compatto. Rujano può guadagnare molto, anche una quarantina di secondi, destinati a diventare venti con l’abbuono all’arrivo (in fondo alla discesa, lo spazio per recuperare è quasi nullo). Ora, nella virtuale classifica del Giro 2006, il venezuelano ha 5’50" di ritardo. Un distacco che non dovrebbe variare dopo la successiva Aosta - Domodossola: c’è il Gran San Bernardo (fino al tunnel), c’è il Sempione, ma ci sono anche quaranta chilometri di scorrevolissima discesa per giungere al traguardo. Un finale adatto a Savoldelli, non certo per uno scalatore: il Sempione sarà alto 2005m ma non è nemmeno una salita da selezione.
La tappa di Brescia, la penultima occasione per i velocisti, farà da spartiacque tra le due tranches alpine: è nei cinque giorni successivi che si deciderà il Giro.
23 maggio, arrivo al Bondone: l’ascesa finale sarà l’unica vera difficoltà della tappa (ci sarebbe il Passo Maniva, ma è lontanissimo dall’arrivo), il luogo dove il nostro Rujano, simbolo dello scalatore puro, può guadagnare sui migliori un 30-40", portando il suo svantaggio verso i 5 minuti.
24 maggio, arrivo al Plan de Corones: la tappa simbolo del Giro 2006, con il Passo Eores e l’arrivo in salita a quota 2273m. Per il venezuelano è il giorno più importante: lui è scalatore ed il finale presenta pendenze fino al 24%, lui è leggero e la salita finale è sterrata (più sei pesante e più tendi ad affondare nella ghiaia). Qui può anche guadagnare parecchio, anche un minuto e mezzo, portando il distacco a 3’30".
25 maggio, tappa di Gemona. La tappa prevede una salita durissima ed inedita, il Cuel di Forchia. Dura non solo per i dati (8,5 Km al 8,2%, con punte del 18%), ma anche per la sede stradale, larga quanto una macchina. L’arrivo è ad oltre 50 Km dalla vetta: per pensare di far selezione oggi bisogna essere dotati di fondo, una qualità che non difetta al nostro uomo. Ricordate le tappe di Ortisei e Livigno? Cosa potrà guadagnare oggi? Tanto, poco od anche nulla. E’ giovane e non dobbiamo aspettarci da lui una condotta battagliera ogni giorno. Per questo diciamo che cercherà di controllare e non si dannerà troppo. Tappe più succulente sono in arrivo.
26 maggio, Passo San Pellegrino. E’ una delle frazioni chiave del Giro. C’è la Marmolada, c’è il Pordoi ed il tremendo arrivo sul San Pellegrino (con un tratto di 2 Km all’11,6%). Ma la doppietta Marmolada-Pordoi la vedo inutile: con un Giro così tosto chi vorrà correre il rischio di mettersi in mostra su quelle ascese. Da questo punto di vista, hanno ragione di dire che le tappe del Giro 2006 non saranno percorse a passo di carica. Anche Bartali lo sosteneva: "Se un Giro è troppo duro, nei primi quindici giorni si va a spasso". Ecco l’unico punto debole di un tracciato comunque bellissimo. Secondo me la corsa si accenderà sull’ascesa finale. E proprio negli ultimi chilometri Rujano può fare il vuoto: guadagnerà circa un minuto, non di più perché anche per lui le energie cominceranno a scemare.
27 maggio, Aprica. Il distacco di Rujano è ora di 2’30". Potrà vincere il Giro? Io dico di no, perché Gavia e Mortirolo non consentono di recuperare tutto questo svantaggio, soprattutto alla fine di un giro così impegnativo. Nella più rosea delle aspettative può mettere in cascina 1’30". E nella cronoscalata del Ghisallo (sempre che si faccia), un distacco del genere è per lui irrecuperabile.
Ecco perché ho detto che il Giro 2006 non è un giro da scalatori.
E’ un giro da campioni con la C maiuscola, completi, dotati di fondo, non ancorati alla rispettiva specialità. Non sono molti, non sappiamo ancora chi verrà, ma è sicuro che il Giro 2006 sarà ricordato come uno dei più combattuti. Scommettiamo che verrà fuori una classica ridotta ai minimi termini (parlo di secondi) come l’anno scorso?

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 12:00
Originariamente inviato da claudiodance

“i migliori cerebri del forum”

Claudio, non è che per caso volevi scrivere cerberi ? Sai, in quel caso mi sento chiamato in mezzo, sono un cagnaccio!!!

Mio buon Dancè, ho il massimo rispetto della tua opinione e soprattutto del tuo modo di scrivere, che tanto mi diverte: capisco la tua posizione, nel senso che forse vorresti un Giro più umano e meno televisivo. Da questo punto di vista, il tracciato 2006 è decisamente squilibrato in un verso, quello delle tappe di media-alta montagna: forse andava impostato meglio, anche nella gestione delle giornate di riposo.

Ma proprio per questo, mi trovo in contrasto col pensiero di Pedalando: la presenza di una crono per specialisti (escludo il prologo e la cronoscalata perchè non lo sono) e una cronosquadre non ne fa automaticamente un percorso per corridori completi, tutt'altro: è forse il Giro più sbilanciato a favore degli scalatori di cui io abbia ricordo nella mia giovane vita... e proprio per questo Basso non lo ritengo favorito, come ho visto scritto in altri thread.
Anzi, non mi stupirei che Ivan se ne sia andato a gambe levate, una volta venuto a conoscenza del tracciato (molto prima di tutti noi): quindi non per gestire le forze in vista del Tour (o meglio, non solo), ma principalmente perchè è un tracciato che non gli si addice minimamente.
Se poi cambiasse idea, felicissimo di vederlo ai ranghi di partenza, non c'è nulla di meglio per un appassionato che vedere un uomo di classifica in più in corsa!

Visto che poi coloro che riteniamo atleti importanti (Ullrich, Valverde, Vinokourov & co.) che snobbano l'Italia preferendo la Francia... ho come l'impressione che non verrebbero in ogni caso, perchè il Tour è ancora mediaticamente la corsa più importante, e non vogliono rischiare figuracce in Francia alterando le loro preparazioni per poter correre in Italia: è sempre la solita solfa, ma finchè non cambia quella... siamo alle solite!

E tutto questo, col placet di Zapata e Zapatero!


Originariamente inviato da claudiodance

(e sua disapprovazione, per Diana!)

Minchia Cla', non potevi mica scrivere "per Bacco"?
Viva el vin, ostrega!!!

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 12:05

Dai Dance, come sempre la verita' sta nel mezzo.
Non e' un giro per scalatori puri e neanche per i passistoni.
C'e' di tutto e di +, forse troppo di + (addolcire la tappa di Gemona sarebbe meglio).
Su passistone, e' bello che tu difenda la tua opinione ma tutto e' un compromesso e il giro non si sottrae a questa regola.
Non si puo' accontentare tutti.
A me piace ma resta la MIA opinione.
Opinioni non sentenze.
Mi scusasse per la grammatica sa sono cerebro-novizio

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 12:14
Secondo me, toglieranno il Catria: troppo lontano dall'arrivo e c'è pure un pezzo da asfaltare.

 

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Mauro Facoltosi
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  postato il 14/11/2005 alle 12:15
Originariamente inviato da claudiodance
In un certo senso il mio post è in difesa dei neofiti del ciclismo, dei telespettatori non praticanti. Sappiatelo, siete vittima di un piccolo inganno. Ecco tutto.

Riconosco e mi inchino al tuo tentativo di fare chiarezza.

Purtroppo molti dei telespettatori (non praticanti?) di oggi sono
reality-dipendenti, con i piccoli inganni ci si correggono il
caffe della mattina

 

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codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 12:16
In realtà è un giro molto sbilanciato:
le tappe vallonate e quelle per velocisti è assai improbabile che smuovano la classifica. Della 4 tappe a cronometro una è il prologo in cui i distacchi saranno minimi, una è una cronoscalata che qundi favorisce ancora gli scalatori, una è la cronosquadre che favorisce o sfavorisce non in base alle proprie caratteristiche, ma a quelle della squadra (uno scalatore purissimo con ottimi passisti in squadra può tranquillamente guadagnare), resta una crono vera. In questa uno scalatore molto scarso a cronometro potrà perdere massimo 4-5 minuti, ma con 7 tappe di montagna mi sembra ci sia ampiamente lo spazio per recuperarli.

Tuttavia non sono sicuro che questo sia un problema, il giro negli ultimi anni è sempre stato più adatto agli scalatori, e questa caratteristica fa parte quasi integranta del giro.

Allora sarebbe giusto dire: perchè non facciamo un Giro di Lomabardia per velocisti, non è giusto che loro non possano vincerlo

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/11/2005 alle 13:09
Originariamente inviato da stress


Dai Dance, come sempre la verita' sta nel mezzo.
Non e' un giro per scalatori puri...


NO-OOO??

Su passistone, e' bello che tu difenda la tua opinione ma tutto e' un compromesso e il giro non si sottrae a questa regola.


Lo sò, lo sò. é un mondo difficile.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 13:15
Originariamente inviato da pedalando

Quindi a dispetto di quello che vorrebbe il Zome, e` un giro
per ciclisti completi, ovvero ciclisti che non devono temere
ne` la salita ne` il cronometro.


come no!!! è un Giro per ciclisti completi alla Pantani e alla Simoni 2003: i migliori ciclisti completi degli ultimi 15 anni, e cioè Indurain, Rominger e (checchesenedica) Armstrong, mi dite che speranze avrebbero avuto contro scalatori di quel rango

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 13:17
Claudiodance ha centrato l'argomento: è un Giro nato per fare audience televisiva, dal punto di vista sportivo un Giro così duro non ha senso.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 13:52
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da pedalando

Quindi a dispetto di quello che vorrebbe il Zome, e` un giro
per ciclisti completi, ovvero ciclisti che non devono temere
ne` la salita ne` il cronometro.


come no!!! è un Giro per ciclisti completi alla Pantani e alla Simoni 2003: i migliori ciclisti completi degli ultimi 15 anni, e cioè Indurain, Rominger e (checchesenedica) Armstrong, mi dite che speranze avrebbero avuto contro scalatori di quel rango


Indurain lo vinceva con una gamba sola. A parte che da Pantani, qualcuno lo ricorda staccato in salita (d'accordo, a Oropa perse quasi mezzo minuto: wow!)?

Idem con patate per l'Armstrong del Tour.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/11/2005 alle 14:01
Originariamente inviato da antonello64

come no!!! è un Giro per ciclisti completi alla Pantani e alla Simoni 2003: i migliori ciclisti completi degli ultimi 15 anni, e cioè Indurain, Rominger e (checchesenedica) Armstrong, mi dite che speranze avrebbero avuto contro scalatori di quel rango


Di più di quelle che hanno di solito gli scalatori al Tour!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 14:28
Originariamente inviato da ProfRoubaix
Indurain lo vinceva con una gamba sola. A parte che da Pantani, qualcuno lo ricorda staccato in salita (d'accordo, a Oropa perse quasi mezzo minuto: wow!)?

Idem con patate per l'Armstrong del Tour.


ho idea che Indurain e Armstrong contro Pantani avrebbero beccato un quarto d'ora.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 14:30
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da antonello64

come no!!! è un Giro per ciclisti completi alla Pantani e alla Simoni 2003: i migliori ciclisti completi degli ultimi 15 anni, e cioè Indurain, Rominger e (checchesenedica) Armstrong, mi dite che speranze avrebbero avuto contro scalatori di quel rango


Di più di quelle che hanno di solito gli scalatori al Tour!


è questo il punto: questo è un Giro per scalatori e basta!
Non mi venite a parlare di corridori completi!

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 14/11/2005 alle 14:53
Indurain questo giro con questi protagonisti se lo vinceva a mani basse.
A me fanno schifo i prossimi 3 mondiali piatti (che aggiunti ai precedenti fanno un numero ormai quasi infinito). Mi fanno schifo le tappe piatte del tour dove non succede mai niente e le Vuelte per parastatali. Da sempre il GRANDE ciclismo è stato quello delle Montagne. COPPI lo ricordiamo per Lugano, per il record dell'ora o per i voli sull'Izoard e sullo Stelvio?

Quante corse in un anno hanno a disposizione gli uomini forti in salita in una stagione?
Quante ne hanno gli insipidi passistoni che stanno a ruorta tutto il giorno prima dello scattino finale?
quante ne hanno i velocisti a ruota tutto il giorno prima degli ultimi 100 metri?

PS: Eppure gli scalatori arrivano coi primi nelle corse in linea mentre i passistono prendono le ore in salita.... (quali sono i più forti in assoluto???)

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 14/11/2005 alle 15:09
Personalmente se devo dare ascolto al cuore desiderei grandi corse a tappe molto piu' impegnative come tappe di montagna del giro 2006 e al limite totalmente prive di cronometro, ma non sono vittima di un inganno bensi' del fatto di essermi legato al ciclismo vedendo Pantani sul mortirolo nel 94 e del non aver ancora superato quel "trauma", e del fatto che non ho praticato il ciclismo a livello agonistico, questo mi fa apprezzare praticamente solo chi va forte in salita. Sono conscio di avere una visione limitata, incapace di emozionarmi piu' di tanto per una roubaix tanto per dirne una, questo e' gia' piuttosto indicativo...
Comprendo pero' lo sfogo di Claudio amante del ciclismo a 360 gradi, ex-praticante, conoscitore di tutte le dinamiche proprie di questo sport, mi trovo d'accordo nel considerare questo percorso sbilanciato (magari un po meno di Claudio) a favore degli scalatori. Mediamente sara' un percorso apprezzato un po come nel calcio mediamente si ama di piu' la punta del mediano.
Detto questo vorrei fare due domande a Claudio (a tutti):
1) Come ritieni il percorso del tour?
La mia (modesta) opinione e' che soffra del problema inverso, presenta percorsi sempre piu' disegnati a favore dei passisti-scalatori piuttosto che per scalatori puri.
2) Se al giro ci fosse una tappa a cronometro individuale da 60 km al posto della crono-squadre probabilmente le corsa sarebbe un po piu' bilanciata ma piu' impegnativa dei soliti percorsi, sarebbero le montagne del giro con le crono del tour, troveresti un percorso cosi' disegnato valido? Nel senso tu poni un problema soltanto di giusta proporzione tra tappe di salita e crono o anche di "quantita'" di salite relativamente al percorso del giro 2006?

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/11/2005 alle 15:10
Non bastano le salite, ci vogliono gli scalatori.
Certo, Pantani avrebbe entusiasmato con imprese d'altri tempi.
Ma scalatori come il pirata ne nascono uno ogmi 50 anni.
Ora vi sono discreti arrampicatori per una sola salita, naturalmente l'ultima; le altre verranno percorse dal solito gruppo dei migliori in attesa che qualcheduno si stacchi.

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 14/11/2005 alle 15:21
claudié, ciao carissimo.
permettimi di contraddirti, tanto è gratis e per la stessa modica cifra potrai contraddire me.

sono d'accordo sulla premessa (di zomegnan), intanto, è un giro per scalatori. chi lo nega non ha guardato le altimetrie. non sono d'accordo sulla seconda parte (della premessa) ovvero che aritmeticamente sarà un giro spettacolare. ma, come hai fatto tu, vado oltre.

non condivido nemmeno la tua richiesta di giro equilibrato. che vuol dire? abbiamo assistito a giri sbilanciati a favore dei velocisti, a giri equilibrati, a giri più favorevoli agli scalatori. nell'andirivieni dei percorsi lo trovo un tracciato che ci può stare, mica si possono fare tutti i giri uguali (non uguali come tappe, strade, arrivi, ma uguali da un punto di vista tecnico).

tu però al solito sei più sottile e arguto, mio caro, eh eh, e non avevo dubbi del resto. perciò scrivi che non ti disturba tanto il percorso in sé, semmai il ragionamento alla base di questa scelta:


non per altro, ma perché alla base del ragionamento fatto su questo giro ci sono le due frasi di Zomegnan che aprono questo post.
Il mio (leggasi MIO, di me!) modo di intendere lo sport e il ciclismo in particolare me le rende odiose, entrambe.


perdonami se sorvolo sulla sgradevolezza estetica dell'uomo... non è snobismo il mio, tu sei arguto e noti bene... condivido, non è un gran belvedere.

ma permettimi di puntare al sodo: che deve fare uno zomegnan se non cercare di rialzare l'audience televisiva con tappe che storicamente fanno più ascolti? che deve fare se non portare il giro in Belgio con la scusa (di questo si tratta, anche se è ufficialmente un motivo degnissimo) di Marcinelle per rilanciare l'immagine del giro all'estero?

insomma dancé che ce ne facciamo io te e mesty di un giro "equilibrato" ma magari visto da quattro gatti... tutti tifosi di un ciclismo romantico, per carità, ma sempre quattro gatti...

vabbé è tutto da dimostrare che il prossimo lo vedano in tanti... ma il tentativo è quello e non me ne dispiaccio.

dancé la pallavolo ha eliminato il cambio-palla e per i puristi di quello sport è stato un colpo a tradimento, ma il rally point system è più televisivo e oggi il volley fa più audience. oggi persino il wrestling rischia di fare più audience del giro (accidenti ) se non ci diamo una mossa.

insomma il percorso dell'89° tour d'italie non sarà la panacea d'ogni male di 'sto maledetto-benedetto-meraviglioso sport, ma prova a curarne qualcuno. perché dargli addosso?

ciauz!

alex

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/11/2005 alle 15:26
Originariamente inviato da 27luglio

Personalmente se devo dare ascolto al cuore desiderei grandi corse a tappe molto piu' impegnative come tappe di montagna del giro 2006 e al limite totalmente prive di cronometro, ma non sono vittima di un inganno bensi' del fatto di essermi legato al ciclismo vedendo Pantani sul mortirolo nel 94 e del non aver ancora superato quel "trauma", e del fatto che non ho praticato il ciclismo a livello agonistico, questo mi fa apprezzare praticamente solo chi va forte in salita. Sono conscio di avere una visione limitata, incapace di emozionarmi piu' di tanto per una roubaix tanto per dirne una, questo e' gia' piuttosto indicativo...
Comprendo pero' lo sfogo di Claudio amante del ciclismo a 360 gradi, ex-praticante, conoscitore di tutte le dinamiche proprie di questo sport, mi trovo d'accordo nel considerare questo percorso sbilanciato (magari un po meno di Claudio) a favore degli scalatori. Mediamente sara' un percorso apprezzato un po come nel calcio mediamente si ama di piu' la punta del mediano.
Detto questo vorrei fare due domande a Claudio (a tutti):
1) Come ritieni il percorso del tour?
La mia (modesta) opinione e' che soffra del problema inverso, presenta percorsi sempre piu' disegnati a favore dei passisti-scalatori piuttosto che per scalatori puri.
2) Se al giro ci fosse una tappa a cronometro individuale da 60 km al posto della crono-squadre probabilmente le corsa sarebbe un po piu' bilanciata ma piu' impegnativa dei soliti percorsi, sarebbero le montagne del giro con le crono del tour, troveresti un percorso cosi' disegnato valido? Nel senso tu poni un problema soltanto di giusta proporzione tra tappe di salita e crono o anche di "quantita'" di salite relativamente al percorso del giro 2006?

Quando si dice un post interessante, eccolo.

Carissimo, questo tuo intervento è per me una conferma, perciò ti ringrazio.
Provo a rispondere.

1. il percorso del Tour è abbastanza equilibrato, manca probabilmente di una tappa dura nel massiccio centrale (Puy de Dome?) e potremmo parlare di un ottimo percorso. Ogni gara a tappe ha una sua specificità, quella del tour è data dal comportamento estremamente combattivo dei concorrenti in ogni tappa. Il ricciolo è cosi “duro” in prima analisi per il modo di affrontare la gara. Storicamente molti scalatori “leggerini” arrivano stremati alle tappe di montagna e invece che attaccare subiscono. È vero, il percorso è più orientato per passisti-scalatori, senza dimenticare che questa è una definizione linguisticamente traballante, in quanto per vincere un Tour bisogna comunque andare fortissimo in montagna.

2. Pongo un problema di quantità, aggiungere una crono individuale sarebbe chiedere troppo a questi poveri cristi. No, una tappa di alta e una di media montagna in meno, avremmo un giro comunque duro, equilibrato, non svenduto alle esigenze medianiche e comunque in linea con il carattere storico del Giro, che si assesta su un numero maggiore di tappe “accidentè” e su tappe alpine dalle pendenze un po’ più accentuate del ricciolo francese.

Ciao bello
claudio

Ps. Non dimenticare che a rendere “tres impegnatif” il tour è anche il caldo insopportabile di Luglio!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 15:29
Originariamente inviato da lallo

Indurain questo giro con questi protagonisti se lo vinceva a mani basse.
A me fanno schifo i prossimi 3 mondiali piatti (che aggiunti ai precedenti fanno un numero ormai quasi infinito). Mi fanno schifo le tappe piatte del tour dove non succede mai niente e le Vuelte per parastatali. Da sempre il GRANDE ciclismo è stato quello delle Montagne. COPPI lo ricordiamo per Lugano, per il record dell'ora o per i voli sull'Izoard e sullo Stelvio?

Quante corse in un anno hanno a disposizione gli uomini forti in salita in una stagione?
Quante ne hanno gli insipidi passistoni che stanno a ruorta tutto il giorno prima dello scattino finale?
quante ne hanno i velocisti a ruota tutto il giorno prima degli ultimi 100 metri?

PS: Eppure gli scalatori arrivano coi primi nelle corse in linea mentre i passistono prendono le ore in salita.... (quali sono i più forti in assoluto???)


allora non mi sono spiegato bene!
ho semplicemente replicato a chi sosteneva che questo fosse un Giro per corridori completi, sostenendo che invece è un Giro per scalatori puri. Indurain (il top degli anni 90 come corridore completo) devi metterlo a confronto con il top degli anni 90 tra gli scalatori, cioè Pantani, e non con chi c'è adesso: è come se io mettessi a paragone l'Ajax di Cruyff con la Juventus di oggi per sostenere che il campionato olandese è migliore di quello italiano.

Invece riguardo al Giro 2006, come già detto in altra parte del forum, ritengo che un percorso che taglia fuori due protagonisti dell'anno passato come Savoldelli e Di Luca, e riduce la lotta per la maglia rosa a due, forse tre (speriamo in Cunego) atleti, non sia il massimo per lo spettacolo.
Vorrei ricordare inoltre che l'equazione "salita = spettacolo" in molti casi è risultata non veritiera: basta ricordare i numerosi tapponi percorsi a passo d'uomo perchè tutti avevano paura della durezza della tappa, e quindi stavano a ruota tentando magari lo scattino solo all'ultimo km.
Di sicuro è sempre esatta l'equazione "salita = audience televisiva" e questo probabilmente è il vero motivo di un Giro così duro.

ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 15:47
Originariamente inviato da 55x11grimpeur

insomma dancé che ce ne facciamo io te e mesty di un giro "equilibrato" ma magari visto da quattro gatti... tutti tifosi di un ciclismo romantico, per carità, ma sempre quattro gatti...

vabbé è tutto da dimostrare che il prossimo lo vedano in tanti... ma il tentativo è quello e non me ne dispiaccio.


caro Alex, permettimi di commentare questo tuo passaggio.

Il Giro 2005 era molto più equilibrato e non credo l'abbiano visto 4 gatti: è stato considerato da tutti come uno dei Giri più spettacolari dell'ultimo decennio.

Qual'è stato il motivo principale di questa successo?
La durezza del percorso? Forse
La bravura dei corridori? Sicuramente
Il fatto che alla penultima tappa c'erano ancora 4 uomini in grado di conquistare la maglia rosa, e che il Giro si sia deciso sul filo di lana? Stra-sicuramente.

Siamo certi che nel 2006 avremo tutte queste componenti? Io ne dubito, e spero con tutto il cuore di sbagliarmi.

ciao

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/11/2005 alle 16:04


Alex, non dici mink.iate, anzi. Ti si può quotare in scioltezza quando dici che un giro equilibrato non è necessariamente virtuoso, vero, ma nemmeno mono-orientato!
Capisco che all’orrido Zome siano state fatte richieste numeriche ben precise, in effetti non ce l’ho con lui, ma con il sistema sport-spettacolo. Non mi ci riconosco, non credo sia un valore. Adesso non darmi del comunistazzo, che sennò a Maurostress gli prende il coccolone!
Io lo preferisco un po’ più povero questo sport, un meno impelagato nella cacc.a e un po’ più….sport, ecco tutto.
Credo che buona parte del nuovo pubblico si sia affezionato anche agli aspetti non commerciali del ciclismo, okkio a non cercare di fregare la gente, ti frega lei.
Poi portare il Giro a Marcinelle mi sembra meritorio e al tempo stesso una buona operazione di Marketing (che, come vedi, non mi scandalizza per principio).
In soldoni, per me è importante stabilire dei paletti.
Uno di questi riguarda la dignità di tutti le specializzazioni stradistiche, senza voler rincorrere la chimera dell’egualitarismo, credo che almeno non bisognerebbe fare “differenze di principio”.
Dai, un Saronniano di ferro come te non può non darmi almeno un po’ di ragione.

Ciao bello
claudio

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 14/11/2005 alle 16:06
ciao antonello,

dici cose condivisibili, ma il giro del 2005 non era un giro pianeggiante era un giro duro, meno di quello del 2006 ma duro. tu lo definisci equilibrato... io dico impegnativo. quello del 2006 molto impegnativo. i conti sugli ascolti li potremo fare alla fine.

premesso che - come ho già detto in altro thread - a me piacciono anche le tappe per velocisti, i cui finali sono "adrenalina pura" mi metto nei panni dello spettatore "comune" (io sono comunissimo, ma intendo dire del non ciclofilo malato). per esempio mio papà che mi chiede sempre: "ale che tappa c'è oggi?" e io "pianeggiante". e lui "allora esco".

insomma possiamo dire che non tutte le tappe di montagna sono per forza spettacolari, che esagerare potrebbe essere controproducente, possiamo anche dire che il tour ha successo pur non avendo tutta questa montagna. tutte cose vere antonello, però, io credo che tanta salita non sia un male. direi che siamo nei limiti dell'accettabile.

e poi non è forse vero che i maggiori ascolti li fanno le tappe di montagna? li fanno anche i campioni, pantani lì faceva a prescindere, come tomba o valentino rossi. ma la montagna, fidati, fa sempre più ascolti.

poi certo nel cuore sono romantico come e più del dancé... vorrei che tornassero il Baracchi e che il Gp delle Nazioni fosse parte del Pro-Tour, ma insomma qualche cosa di buono in termini romantici è stato fatto: lo sterrato del finestre non vi è piaciuto? ce ne sarà ancora nel 2006... aspettiamo a giudicare. per me ci divertiremo.

ciao

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 16:15
Mi riallaccio ad alcuni interventi odierni, che stimolano argomenti di riflessione molto interessanti.
1) Durezza del percorso.
Non c'è dubbio che Zomegnan e Vegni abbiano lanciato un messaggio sin troppo forte. Dopo avere rivisto il percorso , resto della mia opinione iniziale: qualcosa di troppo c'è.
Io la individuo nei due tapponi finali consecutivi.
Forse ne sarebbe bastato uno , oppure qualcosa andava tolto. Continuo ad essere convinto che il Fedaia , così com'e collocato, sia sprecato, specie se è seguito da un Pordoi sin troppo pedalabile (dal versante di Canazei)
Sono comunque altrettanto convinto che sia preferibile un giro duro ad un altro eccessivamente facile o, peggio, contrabbandato come "duro".
Non c'è dubbio ( e la storia del ciclismo ce lo insegna)che a distanza di anni ricordiamo le imprese memorabili, su percorsi selettivi, e i duelli tra grandi protagonisti sulle strade di montagna.
Non credo che sia rimasta traccia della vittoria di Paganessi (e lo dico con il rispetto che è dovuto ad ogni corridore)nel "tappone"dolomitico del 1983,in un giro corso a 39 all'ora.
Certo è che se il copione è questo, occorrono attori di prima grandezza, che sappiano bene interpretare i rispettivi ruoli.

2)Partecipazione straniera.
Non credo che i più qualificati corridori stranieri sceglieranno di disertare il Giro a causa della durezza del percorso. Lo avrebbero fatto comunque, a favore del Tour.

3) Percorso e Spettacolo.
Le esigenze mediatiche hanno certamente influito nel disegno del tracciato.
Questo è un tema delicato , specie per il futuro della " nostra corsa" .
Il giro d'Italia, infatti, si è sempre caratterizzato (dai tempi di Torriani) per la proposta di itinerari nuovi e di grande suggestione.
Non mi riferisco solo a salite inedite che di volta in volta hanno lasciato traccia nella storia del giro ( l'elenco sarebbe troppo lungo per elencarle tutte), ma anche a soluzioni spettacolari, quale, ad esempio, l'arrivo dell cronometro di Vvenezia a piazza s.marco, nel 1978.Sotto tale profilo il Giro ha sempre dimostrato maggiore fantasia del Tour che si è sempre ispirato ad un modello quasi immodificabile e, per certi aspetti, ripetitivo
.Da quanti anni il Tour non arriva al Puy de Dome o non inventa una nuova salita alpina?
Anche l'edizione attuale del Giro , nel proporre l'arrivo a Plan de Corones , non si sottrae dunque alla ricerca della novità e, pertanto, è una scelta apprezzabile.
Ma non bisogna esagerare.
Non vorrei , infatti, che la "spettacolarizzazione forzata" si traducesse , nel futuro, in una esasperata ricerca di salite dai profili altimetrici improponibili(e ce ne sono, in Italia), ad una sequenza di tapponi finalizzata, unicamente,a fare notizia.
Mi va bene la specificità del Giro rispetto al Tour, lo preferisco duro e combattuto,sia chiaro, ma senza eccessi dettati dall'auditel .
Abbiamo una Tv sin troppo gridata: i rumori del ciclismo sono il fruscio dlle ruote ed i silenzi delle montagne(ma anche i nostri incitamenti:quelli sì, gridati!)

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 14/11/2005 alle 16:18
Originariamente inviato da claudiodance
Dai, un Saronniano di ferro come te non può non darmi almeno un po’ di ragione.


urka se è per questo altroché. saronni ha detto: "se dovevo correrlo io questo giro non avrei dormito la notte, a cominciare da stasera!"

al di là di questo carissimo ragioni ne hai da vendere perché è assolutamente vero che ogni concessione fatta allo sport-business-system ci porta dritti all'armadietto dei medicinali in cerca del maalox, almeno di primo acchito...

ma anche noi romanticoni poi talvolta ci abituiamo alle novità e finiamo con l'apprezzarle. il calcio, ad esempio, è migliorato con le espulsioni per i falli da ultimo uomo... il tennis è peggiorato con le racchette in lega, ma non è sempre così.

insomma claudié se mi passi un esempio un po' forzatello pensa quando è arrivato l'asfalto come ha snaturato questo sport, nel quale primeggiavano autentici funamboli... il grande fiorenzo magni ha costruito la sua carriera sul coraggio e la spericolatezza in discesa... così va il mondo claudié... fortuna che ci conservano il pavé della roubaix e del fiandre

intendiamoci non voglio far tirate filosofeggianti sul progresso che fa bene, perché alle volte fa male, solo dire che in fondo, tra tanti sport rovinati e trasformati dallo show-business direi che il ciclismo e il giro, tutto sommato, conservano ancora il loro fascino originale. e che qualche salita in più, forse, non farà male!

ti abbraccio bello!

 

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  postato il 14/11/2005 alle 16:21
Originariamente inviato da 55x11grimpeur
... fortuna che ci conservano il pavé della roubaix e del fiandre


Alexxx...zittoooooooooo sshhhhhhhhhhh che ogni anno tolgono un pezzo di Foresta Nera...e se ti sentono o la tolgono o si chiamerà nera perchè la asfaltanooo

 

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  postato il 14/11/2005 alle 16:24
Originariamente inviato da WebmasterNSFC

Originariamente inviato da 55x11grimpeur
... fortuna che ci conservano il pavé della roubaix e del fiandre


Alexxx...zittoooooooooo sshhhhhhhhhhh che ogni anno tolgono un pezzo di Foresta Nera...e se ti sentono o la tolgono o si chiamerà nera perchè la asfaltanooo


urka e che faranno... la roubaix su asfalto? ah ah, no no (so che scherzi) ma c'è una associazione per la conservazione del pavé della roubaix, che si preoccupa di battersi perché nessuno lo tocchi...

in quelle zone il ciclismo è religione per fortuna e credo che non dovremo preoccuparci.

ciaooo

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 16:29
Originariamente inviato da 55x11grimpeur

e poi non è forse vero che i maggiori ascolti li fanno le tappe di montagna? li fanno anche i campioni, pantani lì faceva a prescindere, come tomba o valentino rossi. ma la montagna, fidati, fa sempre più ascolti.



mi sa che Claudio ha centrato in pieno il motivo di questo Giro così duro: gli ascolti.
Mi sta bene definire impegnativo il Giro 2005, come è giusto che debba essere una grande corsa a tappe: ma quest'anno hanno addirittura esagerato.

Dalle mie parti si dice "dove non c'è regola, ci si mette da sola" (te lo scrivo in italiano, ma il proverbio è in dialetto).
Speriamo bene.

ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 16:41
Originariamente inviato da antonello64

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Indurain lo vinceva con una gamba sola. A parte che da Pantani, qualcuno lo ricorda staccato in salita (d'accordo, a Oropa perse quasi mezzo minuto: wow!)?

Idem con patate per l'Armstrong del Tour.


ho idea che Indurain e Armstrong contro Pantani avrebbero beccato un quarto d'ora.


Avevo proprio specificato "a parte Pantani", per dire che non bastano le montagne per battere Indurain e Armstrong, per lungo tempo semplicemente i migliori, a crono ma anche in montagna.
Questo per dire che, in termini di prospettive di vittoria, non mi sembra un Giro squilibrato. E' evidente che non lo vincerà un passista fermo in salita, ma non è detto che lo vinca uno scalatore fermo a cronometro.

Comunque, di confronti Indurain-Pantani ne abbiamo tre:
- Giro 1994: vince Pantani, e Indurain è il migliore a resistergli sul Mortirolo (entrambi battuti da Berzin);
- Tour 1994: vince Indurain, grazie alle crono e perdendo da Pantani su molte salite (ma, su alcune, resistendogli bene);
- Tour 1995: vince Indurain, grazie alle crono ma dando 2 minuti e mezzo a un buon Pantani a La Plagne (e, fra l'altro, perdendo solo un minuto e mezzo all'Alpe d'Huez).

Tendiamo a dimenticarci quanto andasse forte Indurain in salita.
Non ho conclusioni su chi avrebbe vinto questo Giro, ma in questo fantaciclismo terrei anche la lancetta dei secondi e non necessariamente solo dei minuti.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 16:53
caro Prof

Indurain in salita andava forte, è vero, ma su un simile percorso non avrebbe avuto speranze contro il Pirata: così come Marco non avrebbe avuto speranze su qualunque percorso del Tour, e anche su parecchi percorsi del Giro.

 
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  postato il 14/11/2005 alle 17:15
Le troppe montagne logoreranno il gruppo e faranno si che la corsa non potrà essere controllata da una squadra (vedi Saeco...). Quest permetterà a chi ne ha di fare la differenza, i capitani se la dovranno cavare da soli o con "gregari" di lusso.
Se parliamo di spettacolo, non pensate che i finali di tappa del giro 2005 vinti da Bettini, DILuca, Mazzanti non siano altrettano spettacolari di un arrivo in quota?

(sul discorso Indurain-Pantani, su salite come Gavia e Mortirolo Indurain le prendeva sempre, ma è normale.)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 17:19
Originariamente inviato da antonello64

caro Prof

Indurain in salita andava forte, è vero, ma su un simile percorso non avrebbe avuto speranze contro il Pirata: così come Marco non avrebbe avuto speranze su qualunque percorso del Tour, e anche su parecchi percorsi del Giro.


Caro Antonello,
ti ricordo che avevo scritto "a parte Pantani".

Resto convinto che fra loro due sarebbe stata una bella corsa.
Ci vorrebbe Facoltosi per un "fantagiro" Indurain-Pantani.
Intanto, in attesa di Mauro (ubi maior ...), ecco il mio:

Cronoprologo: +30" per Miguelon;
Cronosquadre: altri +30", a stare bassi: +1'00" Indurain;
BlockHaus: +30" per Pantani, siamo a +30" Indurain;
CronoPontedera a 6" al chilometro fanno +5'00" (troppo? nella prima crono del Tour 1995 Indurain diede 7'51" a Pantani. O preferiamo i 10'59" dell'anno prima?): siamo a +5'30" Indurain;
La Thuile: +1'30" Pantani, siamo a +4'00" Indurain;
Bondone: +30" Pantani, siamo a +3'30" Indurain;
Plan de Corones: più 2'00" Pantani, siamo a più 1'30" Indurain;
San Pellegrino: più 1'30" Pantani, siamo alla pari;
Aprica: più 1'00" Pantani, siamo a più 1'00" Pantani;
Ghisallo: più 40" Indurain, siamo a più 20" Pantani.

Visto che la lancetta dei minuti non serve?

Ricordo che in alcune salite (Piacavallo e Gran Sasso, per dirne due) le sue fughe gli resero belle vittorie, ma con manciate di secondi di vantaggio. In questo senso, potrei essere stato troppo "Panta-ottimista".

E che Pantani, 1998 e 1999 a parte, era più facile alle crisi di quanto non sia stato Indurain nei suoi 5 anni di gloria.

 
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  postato il 14/11/2005 alle 17:56
Originariamente inviato da antonello64
mi sa che Claudio ha centrato in pieno il motivo di questo Giro cos� duro: gli ascolti.
Mi sta bene definire impegnativo il Giro 2005, come � giusto che debba essere una grande corsa a tappe: ma quest'anno hanno addirittura esagerato.
ciao


Provo a fare un ragionamento a ritroso per capire il perche`
di questo tracciato:

  • questo giro ha molte (forse troppe) salite
  • le salite fanno spettacolo
  • lo spettacolo significa audience (anche all'estero)
  • l'audience implica ritorno di immagine per gli sponsor

Se e` vero (e logico, anche se duro da digerire) che i prof
vanno dove li manda lo sponsor non e` che ci ritroveremo con
un giro pieno di campioni ed il "piatto" Tour sara'
parzialmente disertato?

Se letto in questa chiave anche l'introduzione del Zome torna.
Vogliono al Giro gli scalatori migliori, tutti!
E vogliono anche scalzare il Tour!

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 17:58
Originariamente inviato da claudiodance
....Adesso non darmi del comunistazzo, che senn� a Maurostress gli prende il coccolone!

Dimmi che non e' vero!!!!

In soldoni, per me e' importante stabilire dei paletti.
Uno di questi riguarda la dignita' di tutti le specializzazioni stradistiche, senza voler rincorrere la chimera dell'egualitarismo,
claudio

Dicasi Cerchiobottismo!!!!!!!
Come vedi anche tu arrivi a quello che dicevo prima.
La verita' stat nel mezzo. Io sicuramente sono un estremo (scalatore) ma su sei l'altro (passistone).
In medius stat Virtum.
A Dance' fossero tutti come te io vivo 200 anni

 

[Modificato il 14/11/2005 alle 18:03 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 14/11/2005 alle 18:01
Originariamente inviato da pedalando
Se e` vero (e logico, anche se duro da digerire) che i prof
vanno dove li manda lo sponsor non e` che ci ritroveremo con
un giro pieno di campioni ed il "piatto" Tour sara'
parzialmente disertato?


Temo invece che ci troveremo molte "Disney Channel" versione 2005, farcite di cartoni animati, che al primo cavalcavia urlano l'unica parola di italiano che sanno "Gruppettoooooooo".
Spero di essere smentito, ma senza peccare di troppa presunzione, ne dubito fortemente.
Saluti

 

____________________

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2005 alle 18:13
Ri-Affermo quanto credo.

A cronometro, in questo giro circa 70 Km, Cunego (scalatore) da uno come Savoldelli (passista Scalatore) becca tra 4 minuti e 40 (4 secondi al Km se va bene ) e i 7 minuti ( 6 secondi al Km se va male).
Diciamo 5 secondi al Km e diventano 5 minuti e 50.
Con uno come Basso mettete un secondo in +.
Con uno come Hurlich mettete 2 secondi in +
Quando li recupera.
Stessa roba per Simoni, Rujano ecc.
Sono i numeri e non i grafici che mi fanno affermare che questo e' un giro equilibrato.


Poi la cotta puo' capitare, ma quello e' un'altro discorso.

 

[Modificato il 14/11/2005 alle 18:16 by stress]

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Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 14/11/2005 alle 18:15
Originariamente inviato da WebmasterNSFC

Originariamente inviato da pedalando
Se e` vero (e logico, anche se duro da digerire) che i prof
vanno dove li manda lo sponsor non e` che ci ritroveremo con
un giro pieno di campioni ed il "piatto" Tour sara'
parzialmente disertato?


Temo invece che ci troveremo molte "Disney Channel" versione 2005, farcite di cartoni animati, che al primo cavalcavia urlano l'unica parola di italiano che sanno "Gruppettoooooooo".
Spero di essere smentito, ma senza peccare di troppa presunzione, ne dubito fortemente.
Saluti


...e cosi` resteranno fuori da qualunque inquadratura.

Comunque non posso darti torto, vedremo come andra`.
Il mio era un esercizio basato unicamente sulla pecunia
e le esigenze degli sponsor.

 

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codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Non registrato



  postato il 14/11/2005 alle 18:18
Originariamente inviato da pedalando
Il mio era un esercizio basato unicamente sulla pecunia
e le esigenze degli sponsor.


Ti prego Lando o mio GM...non odiarmi!!!
Se ci basiamo solamente sulla "pecunia e le esigenze degli sponsor" i big vanno quasi tutti di la lo stesso in quanto, ad oggi, il Tour garantisce maggior visibilità nel mondo.
Ciao

 

____________________

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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Registrato: Jul 2005

  postato il 14/11/2005 alle 18:19
Originariamente inviato da stress
Hurlich


scusa stress, ma hurlic esattamente chi è?

qualcuno lo conosce? dev'essere un caso di quasi omonimia con un altro corridore tedesco molto forte. Jan Ullrich

 

____________________
Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 14/11/2005 alle 18:24
Originariamente inviato da 55x11grimpeur

Originariamente inviato da stress
Hurlich


scusa stress, ma hurlic esattamente chi è?

qualcuno lo conosce? dev'essere un caso di quasi omonimia con un altro corridore tedesco molto forte. Jan Ullrich

Si insomma quello li.
Non si nasce "IMPARATI IN TEDESCO"!!!!!!!!!!!
io a malapena parlo e scrivo l'Italiano

 

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