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Autore: Oggetto: Giro d'Italia 2010 è nato!!

Livello Fausto Coppi




Posts: 9090
Registrato: Nov 2005

  postato il 26/10/2009 alle 17:23
Originariamente inviato da alberto84

a me sono venuti in mente 2 dubbi riguardanti la tappa del gavia:

1)la forcola di livigno potrebbe essere ancora chiusa dalla parte svizzera, gli svizzeri aspettano che si sciolga la neve e di solito non fanno niente per pulire il pezzo di strada da la motta alla forcola, quindi dovrebbero modificare completamente la tappa
2) nel caso in cui il gavia fosse impraticabile, mi sembra probabile che venga affrontato il mortirolo per la seconda volta in due giorni...


Il Gavia in qualche modo lo renderanno praticabile, già in passato c'erano i muri di neve e si è passati lo stesso di lì....se rimane chiusa la Forcola??? io avrei la mia alternativa....tappa molto più corta per con Partenza da Bormio, salita in cima allo stelvio, discesa poi salita dello Stelvio dal versante svizzero fino al giogo di Santa Maria ridiscesa a Bormio, e ploi finale con Gavia e Tonale

Prediligerei in questo caso la salita da Bormio verso lo Stelvio in modo da far fare ai ciclisti l'umbrail in salita visto che ricordo dei tratti in strerrato.... Certo che in una tappa sola fare praticamente doppio stelvio+Gavia..... quanto son sadico!

 

____________________
EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Tour




Posts: 174
Registrato: Oct 2009

  postato il 26/10/2009 alle 18:28
Originariamente inviato da robby

Originariamente inviato da alberto84

a me sono venuti in mente 2 dubbi riguardanti la tappa del gavia:

1)la forcola di livigno potrebbe essere ancora chiusa dalla parte svizzera, gli svizzeri aspettano che si sciolga la neve e di solito non fanno niente per pulire il pezzo di strada da la motta alla forcola, quindi dovrebbero modificare completamente la tappa
2) nel caso in cui il gavia fosse impraticabile, mi sembra probabile che venga affrontato il mortirolo per la seconda volta in due giorni...


Il Gavia in qualche modo lo renderanno praticabile, già in passato c'erano i muri di neve e si è passati lo stesso di lì....se rimane chiusa la Forcola??? io avrei la mia alternativa....tappa molto più corta per con Partenza da Bormio, salita in cima allo stelvio, discesa poi salita dello Stelvio dal versante svizzero fino al giogo di Santa Maria ridiscesa a Bormio, e ploi finale con Gavia e Tonale

Prediligerei in questo caso la salita da Bormio verso lo Stelvio in modo da far fare ai ciclisti l'umbrail in salita visto che ricordo dei tratti in strerrato.... Certo che in una tappa sola fare praticamente doppio stelvio+Gavia..... quanto son sadico!


 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 26/10/2009 alle 18:40
Originariamente inviato da alberto84

Originariamente inviato da robby

Originariamente inviato da alberto84

a me sono venuti in mente 2 dubbi riguardanti la tappa del gavia:

1)la forcola di livigno potrebbe essere ancora chiusa dalla parte svizzera, gli svizzeri aspettano che si sciolga la neve e di solito non fanno niente per pulire il pezzo di strada da la motta alla forcola, quindi dovrebbero modificare completamente la tappa
2) nel caso in cui il gavia fosse impraticabile, mi sembra probabile che venga affrontato il mortirolo per la seconda volta in due giorni...


Il Gavia in qualche modo lo renderanno praticabile, già in passato c'erano i muri di neve e si è passati lo stesso di lì....se rimane chiusa la Forcola??? io avrei la mia alternativa....tappa molto più corta per con Partenza da Bormio, salita in cima allo stelvio, discesa poi salita dello Stelvio dal versante svizzero fino al giogo di Santa Maria ridiscesa a Bormio, e ploi finale con Gavia e Tonale

Prediligerei in questo caso la salita da Bormio verso lo Stelvio in modo da far fare ai ciclisti l'umbrail in salita visto che ricordo dei tratti in strerrato.... Certo che in una tappa sola fare praticamente doppio stelvio+Gavia..... quanto son sadico!


Nel giro del cicloalpinismo sarebbe stata "LA TAPPA" regina, re, principe e tutta la corte a seguire!!!

 

[Modificato il 26/10/2009 alle 18:47 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Learco Guerra




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Registrato: Jun 2006

  postato il 26/10/2009 alle 19:21
A mio giudizio il percorso è troppo sbilanciato a favore degli scalatori, in pratica con questo negli ultimi 2 anni non c'è una cronometro classica e tutto sommato credo se ne sentirà la mancanza.

E poi mancano difficoltà nelle prime due settimane.

Personalmente, rimpiango il disegno dello scorso anno, dove la lotta tra i big si è spalmata durante l'intera corsa.





 
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Livello Mondiali




Posts: 139
Registrato: Aug 2007

  postato il 26/10/2009 alle 20:39
Da informazioni di seconda mano, ma comunque molto, molto attendibili, direi che Riccò correra' sicuramente il prossimo giro, e tra i suoi gregari ci saranno tra gli altri i romagnoli Rossi (fratello di Vania) e Celli.
 
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Livello Gino Bartali




Posts: 1388
Registrato: Jun 2008

  postato il 27/10/2009 alle 02:56
Bel Giro, sicuramente
Altro che l'anno scorso e le salite farlocche

 

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Livello Greg Lemond




Posts: 845
Registrato: Aug 2009

  postato il 27/10/2009 alle 07:55
Originariamente inviato da asterisco

So bene che è fortemente prematuro, ma vorrei abbozzare l'elenco delle squadre possibili invitate al Giro.
Direi sicure: 16( Caisse, Columbia, saxo, Liquigas, Quick Step, Silence, Rabobank, Katusha, Garmin, Lampre, Sky; Milram, Cervelo, Diquigiovanni ed Acqua e Sapone, AG 2 R).

Riterrei quasi sicure l'Astana anche senza Contador con Martinelli in ammiraglia ed una vena italiana, la Footon- servetto per evitare problemi legali, la BMC di Ballan e la Isd di Visconti e Rujano presente anche alla presentazione.

Sono 20.

A queste 20 rimangono due posti che sarebbero della Radio shack anche senza Armstrong, della Fd Jeux e della Euskaltel se intendono parteciparvi.

Se manca qualcuno il primo posto libero lo vedo alla Colnago di Reverberi, poi potrebbe essere la Flaminia di Riccò a meno che Zomegnan non ritenga necessario un periodo di purgatorio e di nuovo la Xacobeo stavolta con Mosquera.

Solo nel caso di defezioni multiple (ad esempio si ritiene possibile non invitare la Footon) penso possa esservi spazio per squadre minori tipo la Centri Calzatura o la Carmioro oppure per avventure tipo la Cafè de Colombia o la Soyasun.
La LPR mi sembra invece sicuramente esclusa


Credo che tra le probabili invitate ci sia anche l'olandese Vacansoleil, buona squadra con qualche italiano (Carrara, Marcato e Ongarato), spesso invitata da RCS. Poi la partenza in Olanda può aiutare.
Credo poi che le ex - Pro Tour (es. Bouygues) avrebbero diritto a partecipare in base agli accordi di Verona 2008.
In generale sarà dura accontentare tutti.

Facendo il confronto con il 2009 avremo, di certo, LPR e Barloworld in meno. Forse anche Xacobeo. Poi, forse, Bouygues.
I tre / quattro posti liberati penso possano essere occupati da Vacansoleil, Team Sky, BMC (Ballan alla presentazione del giro era sicuro di partecipare...non pensavo venisse invitata) e un'italiana fra Colnago - CSF e Flaminia (con una preferenza per la prima per motivi "etici").

 
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Livello Greg Lemond




Posts: 845
Registrato: Aug 2009

  postato il 27/10/2009 alle 08:05
Riprendendo il discorso dei candidati alla vittoria del Giro 2010 non la vedo così grigia.
Penso che in buona parte i partenti 2009 saranno confermati, con Menchov, Sastre, Pellizzotti, Basso, fra i favoriti.
I primi due credo che opteranno per il Giro piuttosto che per il Tour dove la strada per la vittoria sembra chiusa dal duo Contador - Schlek (e non hanno più l'età per puntare a dei piazzamenti).
Per lo stesso ragionamento vedo probabile la partecipazione del campione del mondo Cadel Evans.
Mancherà, rispetto allo scorso anno solo Armstrong che, insieme a Nibali, Wiggins, Gesink e Samuel Sanchez, punteranno sul Tour.
La sorpresa potrebbe venire dallo Schlek grande, che magari deciderà di separarsi dal fratellino e punterà sul Giro e al Tour andrà solo per fare il gregario a Andy.
Valverde io lo vedo fermo per i prossimi due anni.

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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Registrato: Sep 2004

  postato il 27/10/2009 alle 11:02
Era da ieri sera che mi stavo scervellando su un riferimento che ha fatto Vicennati ,sul forum di Pantani, a X factor ,e non capivo che c’entrasse Pantani con quella trasmissione.
Stamattina vedo il pezzo di Gatti ,qua.
Gatti, lo stesso che salutò la morte di Pantani con quella frase ( cito a memoria). Il tempo e la vita si sono portati via le pantanate e, finalmente, nasce il ciclismo pulito di Basso e Cunego.
Sì, il re dei reazionari “ quando c’è troppa virtù il cuore mi si intasa…”
Sto sul fiume, ottimamente…
Morgan non lo sopportavo, comunque mi fa piacere abbia detto una cosa positiva ( anche se molto banale e, in parte, fuorviante) su Pantani. Conta il gesto, il contenuto arriverà.

 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Oct 2007

  postato il 27/10/2009 alle 11:13
al Giro avremo

Ricco' (dovrebbe essere quasi certo il suo rientro)
uno tra Basso e Nibali
Pellizzotti
Sastre
Menchov
Contador (ma anche no..)


 
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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Jan 2009

  postato il 27/10/2009 alle 11:34
Originariamente inviato da danilodiluca87

una cosa buona c'è.....finalmente quest'anno Cunego potrà dire a ragione: "aspettiamo la terza settimanaa...."

"vogliamo vedere dove arrivano i limiti umani, anno dopo anno"


sicuramente Di Luca non potrà dirlo! (certo che te le vai a cercare mi ero ripromesso di non risponderti + ma quando uno se le cerca!)

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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Registrato: Sep 2004

  postato il 27/10/2009 alle 12:22
Mi devo in parte correggere perché ho letto tutta la frase di Morgan ( Gatti cita un frammento e ci costruisce una cattiveria.
La frase è questa:
Marco - ha rivelato Morgan a Gazzetta.it - è una figura fantastica, un’anima bella, una rock star. Lo pensavo prima della fine che ha fatto perché è uno come McEnroe, come Borg, campioni rise and fall, che sono andati dalla depressione alla grandiosità. Non borghesucci mediocri. Scriverò una canzone su di lui".
E visto che mi sono andata anche a leggere il testo tradotto di Rise and fall, devo dire : Bravo Morgan. Non è tutto, non è quasi tutto ma va bene.

 

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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
Utente del mese Luglio, Novembre e Dicembre 2009




Posts: 15932
Registrato: Jul 2007

  postato il 27/10/2009 alle 13:29
Originariamente inviato da pablo_b

Penso che in buona parte i partenti 2009 saranno confermati, con Menchov, Sastre, Pellizzotti, Basso, fra i favoriti.
I primi due credo che opteranno per il Giro piuttosto che per il Tour dove la strada per la vittoria sembra chiusa dal duo Contador - Schlek (e non hanno più l'età per puntare a dei piazzamenti).


A dir il vero, Menchov ha già dichiarato che la sua stagione 2010 non prescinderà dal Tour; dopodiché, ci sono comunque buone possibilità che il russo correrà pure il Giro (per far classifica).

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

---

Asso di Fiori

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 27/10/2009 alle 13:38
Originariamente inviato da matt8

Originariamente inviato da danilodiluca87

una cosa buona c'è.....finalmente quest'anno Cunego potrà dire a ragione: "aspettiamo la terza settimanaa...."

"vogliamo vedere dove arrivano i limiti umani, anno dopo anno"


sicuramente Di Luca non potrà dirlo! (certo che te le vai a cercare mi ero ripromesso di non risponderti + ma quando uno se le cerca!)


aspetta a vendere la pelle dell'orso, che poi ci rimani male tu .

 

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nino58

 
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Livello Roger De Vlaeminck




Posts: 644
Registrato: Mar 2009

  postato il 27/10/2009 alle 16:40
Originariamente inviato da pablo_b

Riprendendo il discorso dei candidati alla vittoria del Giro 2010 non la vedo così grigia.
Penso che in buona parte i partenti 2009 saranno confermati, con Menchov, Sastre, Pellizzotti, Basso, fra i favoriti.
I primi due credo che opteranno per il Giro piuttosto che per il Tour dove la strada per la vittoria sembra chiusa dal duo Contador - Schlek (e non hanno più l'età per puntare a dei piazzamenti).
Per lo stesso ragionamento vedo probabile la partecipazione del campione del mondo Cadel Evans.
Mancherà, rispetto allo scorso anno solo Armstrong che, insieme a Nibali, Wiggins, Gesink e Samuel Sanchez, punteranno sul Tour.
La sorpresa potrebbe venire dallo Schlek grande, che magari deciderà di separarsi dal fratellino e punterà sul Giro e al Tour andrà solo per fare il gregario a Andy.
Valverde io lo vedo fermo per i prossimi due anni.


Valverde comunque è squalificato in italia, ma scusate nessuno dice Rujano tra i favoriti? praticamente, nell'ultima settimana si lotterà per la classifica e io sinceramente, se i più forti non ci vanno, lo metto nella top 5(non sono pazzo) di riccò non lo so, non è certa la sua presenza, per la squadra che ha

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2312
Registrato: Oct 2007

  postato il 27/10/2009 alle 17:17
è vero che già in molti danno Vincenzo Nibali come principale candidato alla vittoria finale del Giro 2010? l'ho letto su Bicisport di Ottobre, si parlava di Nibali e l'autore dell'articolo dava Nibali come strafavorito per gli Inglesi e gli Americani.
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1669
Registrato: Sep 2008

  postato il 27/10/2009 alle 19:27
Ho avuto tempo solo ora di vedere il percorso del Giro 2010 e non mi piace particolarmente.
Lo trovo molto sbilanciato in favore degli scalatori: troppe salite al "limite" e niente cronometro.
Credo che un percorso così non farà altro che tenere lontano i grandi interpreti dei GT, sempre che Contador o Schelck non siano solletticati e decidano di partecipare. Ma onestamente penso di no.
I vari Menchov, Evans, Armstrong, ecc si terranno ben lontani da un percorso così all'insù.

Ho paura che il buon Zomegnan sia incorso nell'errore "tante salite, tanto spettacolo", che è vero solo quando ci sono interpreti all'altezza di una grande corsa: vedere combattere per la vittoria i soliti due o tre italiani scalatori più Rujano non mi attira più di tanto.

 

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"Per aspera ad astra" Seneca o Eros Poli ... non ricordo

Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
queste stelline pose:

 
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Moderatore
Utente del mese Aprile 2009, Febbraio 2010 e Luglio 2010




Posts: 8326
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  postato il 27/10/2009 alle 19:28
DDL ti ho cancellato un messaggio perchè troppo violento verbalmente, vedi di moderarti! Se lanci le provocazioni poi non ti aspettare che gli altri non rispondano, ma sempre ironia deve essere.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2734
Registrato: Aug 2006

  postato il 27/10/2009 alle 20:40
Cmq leggevo su un giornale locale che a quanto pare la tappa di asolo non è ancora definitiva... potrebbe veramente essere inserita la salita di forcella mostacin (che per l'occasione sarà chiamata anche forcella pantani) e l'arrivo non è detto che lo facciano nella salita di asolo, perchè ci sono degli sponsor tecnici che vogliono l'arrivo davanti alla propria azienda e quindi l'arrivo sarebbe in pianura...........
 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 27/10/2009 alle 20:49
ma non si allunga così il tratto finale?
Come diventerebbe il finale? Quanti km tra Bassano e Asolo?

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2734
Registrato: Aug 2006

  postato il 27/10/2009 alle 21:17
Originariamente inviato da Maìno della Spinetta

ma non si allunga così il tratto finale?
Come diventerebbe il finale? Quanti km tra Bassano e Asolo?


ma secondo l'altimetria bassano non viene toccata.... cmq non so in caso di arrivo spostato se la salita di asolo viene affrontata lo stesso e che giro fanno ma a livello di chilometraggio non dovrebbe cambiare granchè.........

 
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Livello Learco Guerra




Posts: 918
Registrato: May 2005

  postato il 27/10/2009 alle 22:40
secondo il manager, la Andalucía-Cajasur avrebbe concrete possibilità di essere invitata (fonte: cyclingnews)
 
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Livello Miguel Indurain




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Registrato: Jan 2009

  postato il 27/10/2009 alle 23:30
Originariamente inviato da simone89

Originariamente inviato da Maìno della Spinetta

ma non si allunga così il tratto finale?
Come diventerebbe il finale? Quanti km tra Bassano e Asolo?


ma secondo l'altimetria bassano non viene toccata.... cmq non so in caso di arrivo spostato se la salita di asolo viene affrontata lo stesso e che giro fanno ma a livello di chilometraggio non dovrebbe cambiare granchè.........


Sei un avvocato?
Ci riprovo:
ma non si allunga così il tratto finale?
Come diventerebbe il finale? Quanti km verrebbero tra Romano d'Ezzelino e Asolo?

 
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Livello Tour




Posts: 165
Registrato: Sep 2008

  postato il 28/10/2009 alle 00:30
Ecco l'articolo de "Il Gazzettino di Treviso", che parla dei possibili inserimento di forcella Mostacin e arrivo a Casella, e non nel centro storico di Asolo:

Martedì 27 Ottobre 2009,
Arrivo in centro storico e per la prima volta la salita del Grappa per Campocroce. Lo dice la planimetria del Giro d’Italia 2010 presentata sabato scorso a Milano, presenti il sindaco di Asolo, Loredana Baldisser e l’assessore allo Sport Nico Basso. La corsa rosa approderà ad Asolo da Ferrara per la 14. tappa di 201 km, ma il punto interrogativo di questi giorni resta la zona d’arrivo: centro storico o Casella? A fugare ogni dubbio ci hanno pensato gli organizzatori inserendo nella planimetria l’arrivo in salita ad Asolo e di conseguenza in centro storico. Sul punto, il sindaco non si sbilancia: «Siamo disponibili a qualsiasi situazione - ha spiegato - e siamo consapevoli che l’arrivo a Casella potrebbe accontentare qualche industriale del settore mentre l’arrivo in centro storico avrebbe un ritorno notevole. A noi vanno bene entrambe le situazioni e a decidere sarà la commissione tecnica del Giro che sarà ad Asolo i primi giorni di novembre».
Non ci sono interrogativi, invece, per quanto concerne l’ascesa del Grappa. Il patron del Giro, Angelo Zomegnan, ha proposto una salita inedita, mai percorsa prima dal Giro d’Italia anche se i ciclisti e cicloamatori della zona la conoscono bene: l’ascesa del Grappa per Borso, Campocroce: in pratica la strada Giardino. Un percorso ripido con 28 tornanti dove spesso si allenano anche i professionisti della zona, da Ballan a Tosatto, a Gatto oltre naturalmente ai tanti dilettanti. La pendenza massima tocca il 14% e una volta arrivati in cima (ad un km circa dal Sacrario) si svolta a sinistra per affrontare la discesa lungo la strada Cadorna, già percorsa dal Giro in tre occasioni. Una volta a Romano, il torpedone rosa svolterà a sinistra per Mussolente quindi San Zenone, Fonte e poi l’arrivo ad Asolo.
E fra le novità della tappa asolana ci potrebbe essere anche l’ascesa della mitica Forcella Mostacin, tra Maser e Monfumo. In questo caso si potrebbe concretizzare un’ulteriore iniziativa lanciata qualche tempo fa e che prevede l’intitolazione della Forcella a Marco Pantani. Il corridore di Cesenatico infatti qui scollinò in testa nel GP Sportivi di Poggiana giungendo secondo al traguardo, a metà degli anni ’90. A Pantani il Comune di Riese Pio X ha dedicato il viale ciclopedonale di Poggiana, proprio dove parte ed arriva la celeberrima corsa per dilettanti. Intitolare il Mostacin a Pantani in occasione del passaggio del Giro d’Italia sarebbe sicuramente il sogno di tantissimi ciclisti ed appassionati delle due ruote. Come Nico Basso ad esempio, assessore allo Sport di Asolo e appassionato di ciclismo, in testa al comitato organizzatore della storica manifestazione. Proprio ieri ha iniziato il lavoro di “sensibilizzazione” tra amici ed industriali per reperire i fondi necessari ad ospitare il Giro. «Per me è un sogno che si realizza, l’altro sarebbe proprio quello di un circuito intorno ad Asolo, Mostacin compreso». Staremo a vedere.

 

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"..La corsa nel tempo in salita forse è la mia preferita
È pure oggi mi dovrò affilare i denti
La luce rossa dice " c'è corrente "
Perché qualcosa nasce nella mente
Il mio cammino nel passato è già presente.."

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Settembre 2009, Marzo 2010, Maggio 2010




Posts: 2421
Registrato: Oct 2007

  postato il 28/10/2009 alle 08:21
A me questa mancanza delle crono lunghe proprio non da fastidio. Una cronometro indivduale lunga di sicuro fa distacchi pesanti, nell'ordine dei minuti. Un tempo in nessuna tappa di montagna i capitani avevano gregari che li tenevano coperti fino quasi all'arrivo come oggi, per cui la probabilità di avere sempre forti distacchi anche in montagna era alta. Oggi è già molto difficile trovare due tappe in un gt dove tra i primi in classifica si misurino distacchi superiori al minuto.
Le crono allora servivano per riequilibrare in parte le dure tappe di montagna, non per avere maggiore spettacolo. Oggi rimanendo ferma la minore spettacolarità, una crono di 50 km. condiziona pesantemente la classifica come spesso nemmeno 4 o 5 tappe di salita riescono a fare.
Per me va benissimo così la quantità di cronometro, brevi crono dove comunque 1-2 minuti complessivamente si accumuleranno per i non-specialisti, e tappe di salita molto più aperte dove è pù alta la probabilità che non ci siano formazioni forti che partono per fare catenaccio e abbassare il ritmo più possibile. Ultima tappa a cronometro dove comunque il non specialista può stare tranquillo solo con almeno un minuto di vantaggio (vedi crono di Roma).

Sono d'accordo con l'idea di Admin che questo Giro sia stato in fondo disegnato per strizzare l'occhio ai corridori che puntano al Tour, consentendo loro di presentarsi leggermente in ritardo di preparazione, per trovare la forma migliore nel finale con le tappe decisive. In più vere tappe-maratona non ci sono e la cosa non può che far piacere ad un corridore fortissimo su salite singole (meglio ancora cronoscalate) come Contador.

 

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FANTACICLISMO CICLOWEB 2008

Terzo posto classifica finale
Vincitrice Memorial Pantani e tappa Alpe d'Huez al Tour

FANTACICLISMO CICLOWEB 2009

Vittorie: Tappa di Barcellona Tour de France e Giro del Veneto
7 TITOLI QUIZ DELLE SALITE

 
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Livello Tour




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  postato il 28/10/2009 alle 12:37
Intanto nel bellunese grossa delusione per il mancato passaggio della carovana rosa. A questo punto nel 2011 sembrerebbe scontato il contentino dell'arrivo al Nevegal, anche se a mio avviso è una salita "distante" dai mitici passi del Dolomiti Stars... mi aspetto ben altri arrivi nel bellunese!

Dal Corriere delle Alpi del 26 ottobre:
Bellunese senza Giro d Italia: «Che delusione»

il Corriere delle Alpi — 26 ottobre 2009 pagina 07 sezione: CRONACA
BELLUNO . Che delusione. Il Giro d’Italia 2010 esclude qualunque passaggio nel Bellunese e il presidente della Federazione provinciale Valter De Cian esprime tutto il suo disappunto e non lesina anche delle critiche allo staff rosa guidato da Angelo Zomegnan. «La mia è una amara osservazione - commenta - sul prossimo Giro d’Italia presentato sabato negli spettacolari studi di X Factor. Si era parlato di un probabile coinvolgimento del territorio Bellunese. Si parlava del Nevegal e probabilmente tutti ci eravamo un pò illusi, anche se, come già annunciato per il 2010, non sarebbe stato interessato da un arrivo, ma eventualmente solo da un passaggio, in vista di un arrivo nel 2011». Ma anche sulla tappa del Nevegal, annunciata dal sindaco di Belluno, Antonio Prade, c’è molto da lavorare e non c’è nulla di certo. De Cian parla più da tifoso del ciclismo, che da dirigente federale. «Ero convinto che almeno uno dei tanti passi dolomitici della provincia fosse interessato dal passaggio della carovana. Strade come Fedaia, Pordoi, Falzarego e Duran, solo per citarne alcuni, sono da sempre terra di grande ciclismo, pedalato da professionisti, da amatori ma anche da tanti tifosi. Ma non ce n’è traccia. Ancora una volta saremo tagliati fuori da questi momenti di grande sport, fatica e festa. Anzi, se lo scorso anno abbiamo avuto il contentino del passaggio sul Croce d’Aune, il prossimo anno il passo più vicino a noi sarà il Grappa, ma non scenderanno nel Feltrino». De Cian critica anche i vertici della manifestazione ciclistica. «Sono deluso. Si nota chiaramente la mancanza di fantasia nella tracciatura di un Giro d’Italia vero. Addirittura dobbiamo, dopo pochi anni, tornare di nuovo in Olanda per dare il via al Giro d’Italia. Ripeto... Giro d’Italia. Tre tappe rubate ad altrettante probabili sedi di tappa italiane, ma questo è giustificato da ricorrenze e anniversari, che obbligano moralmente gli organizatrori a scegliere queste sedi. Non voglio nemmeno pensare che tutto questo sia legato solo agli sponsor». «Mi piace l’arrivo a l’Aquila, mi piace l’arrivo a Verona, ma per i bellunesi la delusione è grandissima. Peccato, ci consoleremo con le Granfondo bellunesi, alle quali auguro una massiccia partecipazioni di atleti e tifosi lungo i nostri bellissmi passi dolomitici, con la speranza che un giorno qualcuno sbirci sulle planimetrie e altimetrie delle nostre manifestazioni». Questo argomento sarà tra i punti all’ordine del giorno della riunione provinciale della FCI di Belluno, che si terrà domani nella sala riunioni della piscina di Santa Giustina, con l’importante presenza del presidente regionale Bruno Capuzzo.

 

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"..La corsa nel tempo in salita forse è la mia preferita
È pure oggi mi dovrò affilare i denti
La luce rossa dice " c'è corrente "
Perché qualcosa nasce nella mente
Il mio cammino nel passato è già presente.."

 
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Livello Tour




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  postato il 28/10/2009 alle 17:35
Originariamente inviato da SIMONE P.

Ma il giro lo disegnano gli sponsor con i loro quattrini o il capo Zomegnan? Questo giro dovrebbe ricordare Fausto Coppi?. Ma dove. Se volevano ricordare il campionissimo dovevano fare una bella tappa appenninica con arrivo all'Abetone dove Coppi ebbe la sua prima grande affermazione e si rivelò al mondo del ciclismo. Su uno dei tornanti c'è persino una targa che ricorda quell'impresa. Caro Zomegnan vergognati. E poi basta con questo Zoncolan e Plan de Corones, ma che storia hanno fatto mai. Spero che per i prossimi 20-30 anni vengano abolite entrambi.


Nel bellunese sono rimasti male perchè non passa il giro quest'anno? Ma per favore su, allora all'Abetone cosa devono dire che sono 10 anni che non arriva, e quest'anno per ricordare Coppi era perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/10/2009 alle 23:20
Sto aspettando ancora qualche giorno per commentare questo Giro:devo analizzarlo ancora bene nelle tappe interlocutorie

Vorrei chiedere,però, su salite,ch quale è il versante del mio amato Grappa che sarà affrontato...

 

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RISULTATI DI PRESTIGIO FANTACICLISMO 2009 (Decimo assoluto)
2o in una tappa al Giro (Lido di Camaiore Firenze)
Medaglia di bronzo campionato italiano a cronometro
3o in una tappa al Tour (Monaco)
2o GP Ouest-France Plouay
Una vittoria (Rivas Vacia Madrid-Madrid)un secondo (Alziro-Alto de Aitana) e un terzo posto (Xativa) alla Vuelta + due quarti posti.
Terzo in classifica finale e miglior sprinter alla Vuelta!
Vincitore del Giro di Romagna
FANTACICLISMO 2010: Vincitore del Giro del Friuli
3o al Giro dell Fiandre
2o in una tappa al Giro (Ferrara-Asolo)
3o alla Tre Valli Varesine
2o Giro del Veneto/ 3o ad una tappa della Vuelta (Marbella-Malaga)
Che bello, sono fantalleato! ^_^

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 28/10/2009 alle 23:30
Originariamente inviato da Cacciatore di tappe

Intanto nel bellunese grossa delusione per il mancato passaggio della carovana rosa.


Non voglio nemmeno pensare che tutto questo sia legato solo agli sponsor». .


Già perché il Giro nell'area Dolomiti Stars era arrivato tre anni sempre gratis. Anzi Rcs pagava qualcosina

Questo novello capo popolo dei ciclisti bellunesi dovrebbe sapere come stanno le cose. Ma pur di conquistare 10 righe sui giornali locali non esita a coprirsi di ridicolo

 
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Livello Tour




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  postato il 29/10/2009 alle 00:07
Originariamente inviato da pitoro

Originariamente inviato da Cacciatore di tappe

Intanto nel bellunese grossa delusione per il mancato passaggio della carovana rosa.


Non voglio nemmeno pensare che tutto questo sia legato solo agli sponsor». .


Già perché il Giro nell'area Dolomiti Stars era arrivato tre anni sempre gratis. Anzi Rcs pagava qualcosina

Questo novello capo popolo dei ciclisti bellunesi dovrebbe sapere come stanno le cose. Ma pur di conquistare 10 righe sui giornali locali non esita a coprirsi di ridicolo


ma io ho la vaga impressione che nel giro 2011 avremo 3 tappe dolomitiche....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/10/2009 alle 00:09
Originariamente inviato da elisamorbidona
A me questa mancanza delle crono lunghe proprio non da fastidio. Una cronometro indivduale lunga di sicuro fa distacchi pesanti, nell'ordine dei minuti. Un tempo in nessuna tappa di montagna i capitani avevano gregari che li tenevano coperti fino quasi all'arrivo come oggi, per cui la probabilità di avere sempre forti distacchi anche in montagna era alta. Oggi è già molto difficile trovare due tappe in un gt dove tra i primi in classifica si misurino distacchi superiori al minuto.
Le crono allora servivano per riequilibrare in parte le dure tappe di montagna, non per avere maggiore spettacolo. Oggi rimanendo ferma la minore spettacolarità, una crono di 50 km. condiziona pesantemente la classifica come spesso nemmeno 4 o 5 tappe di salita riescono a fare.
Per me va benissimo così la quantità di cronometro, brevi crono dove comunque 1-2 minuti complessivamente si accumuleranno per i non-specialisti, e tappe di salita molto più aperte dove è pù alta la probabilità che non ci siano formazioni forti che partono per fare catenaccio e abbassare il ritmo più possibile. Ultima tappa a cronometro dove comunque il non specialista può stare tranquillo solo con almeno un minuto di vantaggio (vedi crono di Roma).

Sono d'accordo con l'idea di Admin che questo Giro sia stato in fondo disegnato per strizzare l'occhio ai corridori che puntano al Tour, consentendo loro di presentarsi leggermente in ritardo di preparazione, per trovare la forma migliore nel finale con le tappe decisive. In più vere tappe-maratona non ci sono e la cosa non può che far piacere ad un corridore fortissimo su salite singole (meglio ancora cronoscalate) come Contador.

Il fatto che manchino cronometro lunghe, o comunque da specialisti, rende secondo me il percorso troppo sbilanciato, soprattutto tenendo conto delle salitazze che ci sono nell'ultima settimana.
L'analisi che fai rispetto al passato è in gran parte esatta, però bisogna tenere presente che il ciclismo è cambiato molto ed il modo di correre i GT è diventato meno spettacolare; alla fine lo spettacolo lo fanno i corridori e la consueta sfida tra chi riesce a guadagnare minuti a crono e chi questi minuti li deve recuperare in salita.
Con un percorso di questo tipo si rischia: 1. che molti specialisti disertino il Giro perchè troppo duro e praticamente senza cronometro; 2. che Contador e Schelck, che su un percorso di questo genere andrebbero a nozze, disertino il Giro perchè troppo duro in vista del Tour.
Io avrei preferito qualche cronometro in più (magari bastava che la cronosquadre fosse individuale) ed avere al via qualche nome importante; poi magari verrò smentito e ci sarà la partecipazione di molti big, ma penso che il Giro 2010 rivivrà una parentesi di provincialismo come è successo qualche anno fa.

 

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queste stelline pose:

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/10/2009 alle 00:30
Originariamente inviato da piccolo san bernardo

Vorrei chiedere,però, su salite,ch quale è il versante del mio amato Grappa che sarà affrontato...


Da Semonzo: http://www.salite.ch/grappa2.asp?Mappa=http://www.viamichelin.fr/viamichelin/ita/dyn/controller/Cartes-plans?mapId=-tqms45ka68l6dp&dx=485&dy=330&empriseW=970&empriseH=661

 

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Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/10/2009 alle 08:19
a me non sembra poi così duro questo Giro. Ci sono tre-quattro salite dure, quelle sì, ma dire che il Giro in sè è molto duro è una cosa diversa. Se guardassimo i Giri e i Tour da 10 anni fa all'indietro, o il Giro 2006, allora che dovremmo dire?
Anzi mi pare che fosse qualche anno che non si trovava un Giro con le prime due settimane così scarne rispetto alle asperità, e questo a occhio dovrebbe attirare chi viene anche in preparazione al Tour, perchè gli consente di programmare la migliore condizione due settimane più in là, arrivando più vicino al periodo di forma-Tour. Va da sè che con una preparazione più "umana" e naturale la condizione non può sparire in due settimane.
Io non mi rassegnarei al fatto che il ciclismo sia cambiato. Non è normale che si facciano gli interessi di chi ci guadagna ad "addormentare" la corsa. Sarebbe normale che chi non ha la sparata dei 4-5 km. ma è più regolare e resistente provi spesso a fare la corsa durae non si metta in trappola da solo aspettando il finale. Secondo me è proprio questo il punto. Che con questa storia del ciclismo che è cambiato e che non si può più fare selezione attaccando lontano dal traguardo vengono tutti convinti di ciò che in realtà non è vero, cioè che le corse ormai sono sempre controllabili. Rasmussen ad esempio era un personaggio che la falsità di questo dogma la dimostrava spesso....
Logico che se in virtù del sopracitato dogma del ciclismo "contemporaneo" (secondo me viene molto inculcato dai preparatori di oggi, le cui metodologie vanno benissimo per potenziare e regolare ottimamente i motori sulle prestazioni intense e brevi -non a caso le metodologie sono molto somiglianti a quelle di altri sport tipo l'atletica e lo sci di fondo, dove però le gare, quantunque ad intensità elevata, "durano" al massimo due ore, ma per lo più molto meno- ma temono come il diavolo le prestazioni molto discontinue nel dosaggio dello sforzo e nella durata, come avviene in tappe di battaglia lontano dal traguardo - che però sono la cifra più propria di uno sport "di viaggio" come il ciclismo) togliamo anche la possibilità di avere una corsa battagliata togliendo le salite, non ci siamo secondo me.
Non è il Giro che diventa provinciale perchè ci vanno solo gli italiani (anzi è il Tour ad esserlo quando invita certe squadre francesi per lasciare a casa Pantani o Di Luca o Cipollini campione del mondo...), ma sono due scalatori nati come Contador e Schleck ad avere il salame sugli occhi per farsi irretire da astratte teorie di medicina dello sport se non fanno un Giro come questo perchè troppo duro!!

anzi, proprio perchè il ciclismo è cambiato ed è diventato molto più facile vincere un gt con le cronometro che attaccando in salita, trova giustificazione una importante riduzione dei km. contro il tempo.

 

[Modificato il 29/10/2009 alle 09:31 by elisamorbidona]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/10/2009 alle 08:43
io resto dell'idea che i grandi Giri si vincano per il 90% in salita e solo per il 10% a cronometro; in altre parole se uno scalatore arriva 80° nella tappa o nelle tappe a cronometro può comunque ribaltare la situazione in salita, mentre se un cronoman arriva 80° anche in una sola tappa di montagna lì perde dai 10 minuti in su e non è competitivo nella generale. Savoldelli ha vinto il Giro 2005 grazie anche alle cronometro ma in alcune occasioni (Zoldo Alto e Ortisei) ha fatto la differenza in salita, Berzin al Giro 1994 ha dominato a cronometro ma ha anche vinto a Campitello Matese e solo verso Aprica si è staccato in salita, Indurain talvolta ha fatto la differenza su quel terreno vedi Hautacam 1994, La Plagne 1995 ma anche Terminillo 1992, Anquetil in salita comunque si difendeva per citarne alcuni. Questo per dire che i km contro il tempo inviduali in questo Giro sono troppo pochi mentre sono troppi quelli della cronosquadre
 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/10/2009 alle 09:27
Originariamente inviato da Guglielmo Tell

io resto dell'idea che i grandi Giri si vincano per il 90% in salita e solo per il 10% a cronometro; in altre parole se uno scalatore arriva 80° nella tappa o nelle tappe a cronometro può comunque ribaltare la situazione in salita, mentre se un cronoman arriva 80° anche in una sola tappa di montagna lì perde dai 10 minuti in su e non è competitivo nella generale. Savoldelli ha vinto il Giro 2005 grazie anche alle cronometro ma in alcune occasioni (Zoldo Alto e Ortisei) ha fatto la differenza in salita, Berzin al Giro 1994 ha dominato a cronometro ma ha anche vinto a Campitello Matese e solo verso Aprica si è staccato in salita, Indurain talvolta ha fatto la differenza su quel terreno vedi Hautacam 1994, La Plagne 1995 ma anche Terminillo 1992, Anquetil in salita comunque si difendeva per citarne alcuni. Questo per dire che i km contro il tempo inviduali in questo Giro sono troppo pochi mentre sono troppi quelli della cronosquadre


tutto vero, io però non parlavo di "andare forte" in salita, ma di "attaccare" in salita, la sostanza cambia di molto.
Nel senso che sono moltissimi i casi in cui si vince rifilando qualche minuto a cronometro (comunque in una crono di 50 km. si parla sempre di alcuni minuti per i non specialisti) e rimanendo a ruota dei primi in salita -e per rimanere a ruota bisogna andare forte in salita-, mentre sono molti meno i casi in cui si è guadagnato molto attaccando in salita e poi non si è perso nulla a crono (lo stesso Contador-caso di per sè al limite- ha vinto Giro e Tour guadagnando di più sugli avversari a cronometro che in salita).
Per il divertimento dello spettatore c'è una bella differenza...

 

[Modificato il 29/10/2009 alle 09:30 by elisamorbidona]

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  postato il 29/10/2009 alle 09:31
Originariamente inviato da elisamorbidona

a me non sembra poi così duro questo Giro. Ci sono tre-quattro salite dure, quelle sì, ma dire che il Giro in sè è molto duro è una cosa diversa. Se guardassimo i Giri e i Tour da 10 anni fa all'indietro, o il Giro 2006, allora che dovremmo dire?
Anzi mi pare che era qualche anno che non si trovava un Giro con le prime due settimane così scarne rispetto alle asperità, e questo a occhio dovrebbe attirare chi viene anche in preparazione al Tour, perchè gli consente di programmare la migliore condizione due settimane più in là, arrivando più vicino al periodo di forma-Tour. Va da sè che con una preparazione più "umana" e naturale la condizione non può sparire in due settimane.
Io non mi rassegnarei al fatto che il ciclismo sia cambiato. Non è normale che si facciano gli interessi di chi ci guadagna ad "addormentare" la corsa. Sarebbe normale che chi non ha la sparata dei 4-5 km. ma è più regolare e resistente provi spesso a fare la corsa durae non si metta in trappola da solo aspettando il finale. Secondo me è proprio questo il punto. Che con questa storia del ciclismo che è cambiato e che non si può più fare selezione attaccando lontano dal traguardo vengono tutti convinti di ciò che in realtà non è vero, cioè che le corse ormai sono sempre controllabili. Rasmussen ad esempio era un personaggio che la falsità di questo dogma la dimostrava spesso....
Logico che se in virtù del sopracitato dogma del ciclismo "contemporaneo" (secondo me viene molto inculcato dai preparatori di oggi, le cui metodologie vanno benissimo per potenziare e regolare ottimamente i motori sulle prestazioni intense e brevi -non a caso le metodologie sono molto somiglianti a quelle di altri sport tipo l'atletica e lo sci di fondo, dove però le gare, quantunque ad intensità elevata, "durano" al massimo due ore, ma per lo più molto meno- ma temono come il diavolo le prestazioni molto discontinue nel dosaggio dello sforzo e nella durata, come avviene in tappe di battaglia lontano dal traguardo - che però sono la cifra più propria di uno sport "di viaggio" come il ciclismo) togliamo anche la possibilità di avere una corsa battagliata togliendo le salite, non ci siamo secondo me.
Non è il Giro che diventa provinciale perchè ci vanno solo gli italiani (anzi è il Tour ad esserlo quando invita certe squadre francesi per lasciare a casa Pantani o Di Luca o Cipollini campione del mondo...), ma sono due scalatori nati come Contador e Schleck ad avere il salame sugli occhi per farsi irretire da astratte teorie di medicina dello sport se non fanno un Giro come questo perchè troppo duro!!

anzi, proprio perchè il ciclismo è cambiato ed è diventato molto più facile vincere un gt con le cronometro che attaccando in salita, trova giustificazione una importante riduzione dei km. contro il tempo.


Elisa, hai ragione. Una delle cifre del ciclismo sono proprio le infinite variabili tattico-tecniche di una gara lunga e dura come una tappa di montagna. Molto acuta la tua osservazione sul danno dei preparatori “scientifici” su questo aspetto della fantasia agonistica dei nostri amati campioni. Perciò ben vengano i “tapponi” e ben vengano anche le salite lontano dal traguardo. Controcorrente affermerò che non sono scandalose (come è tanto di moda dire oggi) le salite a 50/60 chilometri dal traguardo, perché in un contesto di gara con diversi gpm e con la gara impostata sullo scontro frontale fin dalle prime battute, possono determinare distacchi e ribaltamenti di classifica molto di più di un arrivo in salita da piccozza e ramponi. Non si dica che un Tourmalet è rovinato dai tracciatori che lo mettono a 70 chilometri dal traguardo. Si dica che i presunti attaccanti hanno preferito “passeggiarlo” per risparmiare le forze, in virtù di motivi che sono infiniti (condizioni di calura al limite, tappe da percorrere ancora molto dure, convinzione di non poter scardinare il primo in classifica etc..). continuo ostinatamente ad affermare che sono più “scandalosi” gli arrivi in salita su pendenze mostruose , magari a seguito di tappe brevi e senza difficoltà precedenti. Questa tipologia di tappe è squisitamente figlia della necessità di picchi di ascolto televisivo e null’altro. Certo, sono tappe legittime, interessanti se volgiamo, ma che riducono spesso la loro essenza a una lunga volata degli specialisti della montagna. Quante volte abbiamo assistito a scatti furibondi negli ulti 2/3 chilometri di gara in salita? Per cui, lungi da me criticare le salite, che sono uno degli specifici dei Gt, amerei vedere percorsi più equilibrati, dove anche passisti scalatori di fondo possano interpretare tappe d’attacco. Il Giro si sta adagiando invece sul ciclismo dei pesi piuma. Un corridore come Vinoukurov (per fare un esempio tanto caro ai sostenitori del ciclismo spettacolo), faticherebbe a esprimere alti valori sulle ultrapendenze di Zoncolan e Plan, mentre sarebbe in grado di regalare quelle perle di coraggio e determinazione, che percorsi lunghi e articolati consentono. È già stato detto, ma appare chiaro come un arrivo durissimo come lo Zoncolan finisca spesso con lo spaurire i corridori, che interpretano la tappa come un lungo avvicinamento all’ultima erta. Non dico che la colpa sia solo dell’orrido Zomegnan, nella tappa di Petrano in gruppo fece esattamente una corsa di difesa e quindi ciao, aspettiamo il Blokhaus e il Vesuvio! Il discorso delle cronometro mi sembra davvero semplice. Si tratta di comporre una gara che sia completa e non il trofeo dello scalatore. Le crono del Giro 2010 sono palesemente insufficienti. Non mi si dica che i passisti possono sempre attaccare nelle tappe di pianura (cosa che venne detta, anni fa, proprio su queste pagine), evento questo che si può realizzare solo in presenza di vento forte e laterale e che, altrimenti, rappresenta (per chi abbia ambizioni di classifica) un autentico suicidio tattico. Immaginatevi che un corridore come Menchov, dovendo recuperare minuti persi da un Contador, si metta ad attaccare in tappe piane o vallonate, con le squadre di velocisti a riprenderlo facilmente e insultarlo poi, con dovizia di epiteti. Queste cose le faceva solo Merckx, per pura tigna, per feroce determinazione e quando voleva mettere in chiaro ai Fuente e agli Ocana che non si sarebbe mai piegato alle loro superiorità in salita. Perciò credo che la presenza delle cronometro nei Gt non sia solo necessaria, ma anche giusta e anzi, da incoraggiare, magari meno lunghe, ma in numero maggiore. Al giro di questanno basterebbe sostituire una tappa per velocisti con una crono vallonata di 35 chilometri per cambiargli faccia. Purtroppo il giudizio su questa specialità è inficiato per l’ennesima volta da un sistema che non apprezza valori che non siano quelli delle salite percorse a passo d’uomo. Le crono sono spettacoli altamente godibili, basterebbe che i commentatori sapessero farle godere agli spettatori. Il continuo insulto verso questa specialità che rappresenta un pezzo di storia del ciclismo mi rende sempre più insofferente verso l’attualità dei grandi giri. Personalmente rimango convinto che un grande corridore, un grande protagonista delle gare a tappe debba essere un atleta in grado di disimpegnarsi bene (e possibilmente vincere) anche a cronometro. Coppi, Anquetil, Gaul, Merckx, Hinault, Fignon, Indurain, Ullrich, Armstrong, Contador.
Ecco i prototipi di completezza per le grandi gare a tappe. Molti di questi si sono addirittura distinti a tal punto nell’esercizio “contre la montre” da limitare le performance in montagna a difesa dei vantaggi acquisiti, ma da parte mia non si vuole difendere questi eccessi, bensì non scadere da un eccesso a un altro. Il giro di quest’anno è sbilanciato. Accettate (con riserva) le molte salite a “superpendenza”, avrei a quel punto preferito una contropartita per i passisti.
Ciao belli
claudio

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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  postato il 29/10/2009 alle 10:34
Ciao a tutti!!!!
Io mi sono appena iscritto a questo forum, anche se sono già diversi anni che lo frequento quasi quotidianamente.
Mi piacerebbe che il mio primo post sia un commento alla prossima edizione del Giro. Cercherò di fare una breve analisi tappa per tappa:
- Premessa: Devo sottolineare, come fatto da altri utenti, che la partenza dall'Olanda non mi piace in quanto lo dice il nome stesso che dev'essere un Giro d'Italia. Brevi sconfinamenti per una tappa, vedi arrivo a Briançon o passaggio in Francia durante la classica Cuneo - Pinerolo ci sta, ma partenze e 2/3 tappe tutte all'estero per me no.
- 1^tappa: Classico prologo a cronometro, ci sta.
- 2^tappa: Tappa per velocisti. Bè, in Olanda era difficile fare altro.
- 3^tappa: Vedi sopra. Unica eccezione qui, fiancheggiando il mare, c'è il rischio/possibilità di ventagli.
- 4^tappa: Cronosquadre. Troppo penalizzante per chi non ha una squadra attrezzata per queste prove. Una crono individuale, anche sullo stesso percorso, sarebbe stata più indicata e avrebbe reso più bilanciato il Giro
- 5^tappa: Doveva essere la tappa-omaggio a Fausto Coppi e poteva esser disegnata meglio. Così sarà solo una tappa per velocisti come un'altra.
- &^tappa: Prima tappa un po' mossa. Ci può stare, ma essendo il Giro che omaggia Coppi avrei visto meglio una tappa diversa con arrivo sull'Abetone, magari preceduto dal S.Pellegrino in Alpe. Avrebbe anche movimentato un po' la prima settimana a mio giudizio troppo piatta.
- 7^tappa: Bella l'idea degli sterrati senesi che permetteranno a chi ha le gambe di tentare qualcosa. Ottima tappa
- 8^tappa: Primo arrivo in salita, un classico alla fine della prima settimana. Si vedrà una discreta selezione, con i primi distacchi tra alcuni uomini di classifica. Essendo la salita abbastanza lunga e dalle pendenze non estreme, potrebbe uscire un bello spettacolo. Chiaramente dipende dai corridori, ma il terreno c'è.
- 9^tappa: Altra occasione per i velocisti. Bene così dopo il giorno precedente.
- 10^tappa: Sulla carta per velocisti, ma potrebbe arrivare una fuga.
- 11^tappa: La tappa voluta per non dimenticare il terremoto si risolverà con una fuga che arriverà al traguardo e gli uomini di classifica che giungeranno tutti assieme. Non sono esperto della zona, ma ci voleva qualche salita di un certo livello più vicina all'arrivo.
- 12^tappa: Tappa per velocisti
- 13^tappa: Spercata. Le due salite sono troppo lontane dal traguardo, arriverà un gruppo abbastanza nutrito, con uomini di classifica sicuramente assiemo. Nella zona si poteva fare di meglio, ma forse questo disegno è dovuto a ciò che ci sarà nei giorni successivi.
- 14^tappa: Ottimo il Grappa, sicuramente si può fare selezione, ma il traguardo sarebbe stato meglio subito in fondo alla discesa. Comunque va bene.
- 15^tappa: Può succedere tutto o niente. Fose il giorno di riposo successivo invoglierà qualcuno ad osare un po' di più.
- 16^tappa: Bocciata. Non mi convince una cronoscalata su una salita del genere, sopprattutto identica a quella di 2 anni prima. Se proprio volevano inserire il Plan, potevano fare una tappa in linea, non estrema ma con qualche salita prima. Ad esempio mi sarebbe piaciuto rivedere quella che avrebbero dovuto fare nel 2006, non lunghissima, ma con il Passo delle Erbe a precedere la salita finale oppure qualche altro passo dolomitico.
- 17^tappa: Arrivo su una salita pedalabile, già vista al Giro del Trentino. Non male. Potrebbero arrivare tutti i cosiddetti grandi in un gruppetto (preceduto da una fuga quasi certa), ma se a qualcuno restano troppo nelle gambe le tappe precedenti, potrebbe non reggere l'alto ritmo con cui saliranno verso Pejo, con i gregari a tirare a tutta.
- 18^tappa: Ultima occasione per i velocisti. Dopo tanta montagna e prima di tanta altra non potevano che mettere una tappa così.
- 19^tappa: Interessante il Trivigno anche se come è messo non sarà trampolino per nessuno. Il resto è roba vista e rivista: Mortirolo e arrivo all'Aprica. Secondo me troppo penalizzante per eventuali attaccanti. Quanto ci vorrà ancora per vedere il Mortirolo seguito dal Gavia con l'arrivo a S.Cristina?
- 20^tappa: Vista così mi piace. Salita lunga nella prima parte, altre salite in seguito, Gavia che anche da questo versante può fare selezione, discesa molto tecnica (forse troppo?) e arrivo su una salita da rapporto (ma più dura rispetto all'Aprica dopo il Mortirolo che dilaterà i distacchi.
- 21^tappa: Come finale di un GT io metterei sempre una passerella, ma nell'equilibrio di questo Giro non potevano non mettere una crono, anche se sarebbe dovuta essere più piatta e più lunga (diciamo 10 km in più) per bilanciare tutte le salite.

In complesso non mi dispiace affatto il percorso, sicuramente meglio del 2009 (ma non ci voleva molto...). Unica cosa: per me una corsa a tappe deve finire sempre nella stessa città, così come fanno al Tour e alla Vuelta, con una passerella in circuito. Io metterei sempre l'arrivo a Roma, con un trasferimento dal nord l'ultimo giorno e una breve ultima tappa (120 - 140 km). Quel che è certo è che una corsa come il Giro non può finire ogni anno in una città diversa.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/10/2009 alle 11:35
Originariamente inviato da claudiodance


Il discorso delle cronometro mi sembra davvero semplice. Si tratta di comporre una gara che sia completa e non il trofeo dello scalatore. Le crono del Giro 2010 sono palesemente insufficienti. Non mi si dica che i passisti possono sempre attaccare nelle tappe di pianura (cosa che venne detta, anni fa, proprio su queste pagine), evento questo che si può realizzare solo in presenza di vento forte e laterale e che, altrimenti, rappresenta (per chi abbia ambizioni di classifica) un autentico suicidio tattico. Immaginatevi che un corridore come Menchov, dovendo recuperare minuti persi da un Contador, si metta ad attaccare in tappe piane o vallonate, con le squadre di velocisti a riprenderlo facilmente e insultarlo poi, con dovizia di epiteti. Queste cose le faceva solo Merckx, per pura tigna, per feroce determinazione e quando voleva mettere in chiaro ai Fuente e agli Ocana che non si sarebbe mai piegato alle loro superiorità in salita. Perciò credo che la presenza delle cronometro nei Gt non sia solo necessaria, ma anche giusta e anzi, da incoraggiare, magari meno lunghe, ma in numero maggiore. Al giro di questanno basterebbe sostituire una tappa per velocisti con una crono vallonata di 35 chilometri per cambiargli faccia. Purtroppo il giudizio su questa specialità è inficiato per l’ennesima volta da un sistema che non apprezza valori che non siano quelli delle salite percorse a passo d’uomo. Le crono sono spettacoli altamente godibili, basterebbe che i commentatori sapessero farle godere agli spettatori. Il continuo insulto verso questa specialità che rappresenta un pezzo di storia del ciclismo mi rende sempre più insofferente verso l’attualità dei grandi giri. Personalmente rimango convinto che un grande corridore, un grande protagonista delle gare a tappe debba essere un atleta in grado di disimpegnarsi bene (e possibilmente vincere) anche a cronometro. Coppi, Anquetil, Gaul, Merckx, Hinault, Fignon, Indurain, Ullrich, Armstrong, Contador.
Ecco i prototipi di completezza per le grandi gare a tappe. Molti di questi si sono addirittura distinti a tal punto nell’esercizio “contre la montre” da limitare le performance in montagna a difesa dei vantaggi acquisiti, ma da parte mia non si vuole difendere questi eccessi, bensì non scadere da un eccesso a un altro. Il giro di quest’anno è sbilanciato. Accettate (con riserva) le molte salite a “superpendenza”, avrei a quel punto preferito una contropartita per i passisti.
Ciao belli
claudio


d'accordissimo..discorso che non fa una grinza..perche' non assegniamo lo scudetto del basket alla squadra che prende piu' rimbalzi?questo e' il senso di questo giro.unilaterale..

 

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non li senti?...questo e' il mio mondo..devo andare.

M.Rourke.THE WRESTLER.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/10/2009 alle 11:48
sono d'accordo praticamente su tutto tranne che sulle crono di cui non sento nè la mancanza nè il fascino, ma sono opinioni personali.

Sono d'accordo anche sull'arrivo a Roma, che secondo me ha più fascino visto che le bellezze le Milano cono un pò troppo disperse per la città , mentre il percorso della crono dell'anno scorso era semplicemente meraviglioso.
In fondo con un trasferimento e due tappe a Roma si arriva anche dalle dolomiti (senza sacrificare l'ultima settimana come l'anno scorso), con in più la possibilità di inserire una tappa dura come penultimo giorno.

p.s.: va bene che un GT dovrebbe essere una corsa per corridori completi.
Però faccio osservare: quali altre corse ci sono nel calendario per gli scalatori puri se non i GT?
I grandi passisti hanno pur sempre le classiche, la Roubaix su tutte, eventualmente la Sanremo, la Parigi-Tours, comunque i traguardi di tappa dei GT, il mondiale a crono...
un grande scalatore fa fatica anche a vincere una Liegi o un Lombardia, perchè si trova i Bettini, i Valverde...visto che non esistono prove in linea con percorsi tipo quelli delle granfondo come la Maratona delle Dolomiti o simili (una mancanza importante nel calendario secondo me) con salite vere e lunghe, non mi pare così ingiusto che almeno laddove le salite ci sono vengano privilegiati loro nel disegno dei percorsi...

 

[Modificato il 29/10/2009 alle 11:59 by elisamorbidona]

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  postato il 29/10/2009 alle 12:52
Neanche a me piacciono le crono, ma penso abbiamo un'importanza anche per lo spettacolo in salita, nel senso che lo scalatore che sa di perdere a cronometro è maggiormente portato ad attaccare in tappe di salita.
Provo a spiegarmi meglio con un esempio: lasciando su un altro pianeta Contador perchè al momento è lì che si trova, prenderei un Riccò o un Andy Schleck a caso. Ecco, se questi corridori sanno che ci sarà una crono dove sicuramente perderanno secondi o minuti da un Evans o un Menchov altrettanto a caso, o allo stesso modo si trovano a dover recuperare per "colpa" di una crono precedente, essi sono più portati a tentare un'attacco magari sulla penultima salita, o comunque più da lontano che a 2 - 3 - 4 km dall'arrivo come si è visto in questi anni.
Poi non è detto che la presenza di crono garantisca effettivamente maggior battaglia in salita, ma questo dovrebbe essere almeno in teoria....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/10/2009 alle 13:03
Originariamente inviato da elisamorbidona

Originariamente inviato da Guglielmo Tell

io resto dell'idea che i grandi Giri si vincano per il 90% in salita e solo per il 10% a cronometro; in altre parole se uno scalatore arriva 80° nella tappa o nelle tappe a cronometro può comunque ribaltare la situazione in salita, mentre se un cronoman arriva 80° anche in una sola tappa di montagna lì perde dai 10 minuti in su e non è competitivo nella generale. Savoldelli ha vinto il Giro 2005 grazie anche alle cronometro ma in alcune occasioni (Zoldo Alto e Ortisei) ha fatto la differenza in salita, Berzin al Giro 1994 ha dominato a cronometro ma ha anche vinto a Campitello Matese e solo verso Aprica si è staccato in salita, Indurain talvolta ha fatto la differenza su quel terreno vedi Hautacam 1994, La Plagne 1995 ma anche Terminillo 1992, Anquetil in salita comunque si difendeva per citarne alcuni. Questo per dire che i km contro il tempo inviduali in questo Giro sono troppo pochi mentre sono troppi quelli della cronosquadre


tutto vero, io però non parlavo di "andare forte" in salita, ma di "attaccare" in salita, la sostanza cambia di molto.
Nel senso che sono moltissimi i casi in cui si vince rifilando qualche minuto a cronometro (comunque in una crono di 50 km. si parla sempre di alcuni minuti per i non specialisti) e rimanendo a ruota dei primi in salita -e per rimanere a ruota bisogna andare forte in salita-, mentre sono molti meno i casi in cui si è guadagnato molto attaccando in salita e poi non si è perso nulla a crono (lo stesso Contador-caso di per sè al limite- ha vinto Giro e Tour guadagnando di più sugli avversari a cronometro che in salita).
Per il divertimento dello spettatore c'è una bella differenza...


il fatto è che in salita attacchi se hai da recuperare in classifica, era così per Pantani ed è stato così per Contador a Verbier, ma se in classifica sei già davanti non hai bisogno di attaccare anche se sei uno scalatore puro, e infatti una volta presa la maglia gialla Contador non ha più attaccato

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 29/10/2009 alle 13:04
Elisa, perdonami, ma ravvedo un abbaglio nel tuo ps.
I grandi passisti PURI hanno praticamente solo le cronometro.
Roubaix, Ronde etc, sono per passisti-veloci, cioè per atleti non iper specializzati. Quindi campioni “completi”. Corridori di fenomenale vigore atletico non possono vincere quelle classiche se non vi abbinano altri caratteri, tipo: spunto veloce, sagacia tattica, scatto.
Insomma, è giusto che gli scalatori siano la categoria privilegiata per i Gt, non discuto, ma devono essere in grado di non crollare a cronometro, così come i cacciatori del nord sanno disputare volate molto, ma molto cattive.

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/10/2009 alle 23:40
E' già stato detto tutto, fra gli altri sono particolarmente d'accordo con elisamorbidona (a caldo e oggi) e molti dei punti di Maino della Spinetta.
Con le prime due settimane facili (Terminillo a parte), si torna ai vecchi Giri in cui per tenere alta l'attenzione si decideva tutto nella terza settimana.
Male così poca crono e soprattutto l'assenza di una vera crono, che avrebbe bilanciato la presenza di non molte salite, ma dure e discretamente posizionate.
Concordo con cancel: quasi offensivo lambire così Castellania, che meritava una tappa più ondulata.
Bene gli sterrati senesi.
Grappa, a occhio, sprecato.
Avrei preferito Plan de Corones in linea piuttosto che a cronometro. In attesa di vedere una tappa in linea, non concordo del tutto con chi dice che su quelle pendenze è solo un trascinarsi avanti da parte dei corridori. Nè, per quanto mi riguarda, una crono potrà chiarire i dubbi in un senso o nell'altro.
Sullo Zoncolan avevo già scritto: considerato tutto, la tappa di due anni fa era stata tutt'altro che una delusione e, nell'ottica dell'equilibrio di quel Giro, aveva prodotto distacchi non piccoli.
Bella la tappa del Mortirolo, con Trivigno e la discesa su Cologna a pochi km da Mazzo, speriamo che la deviazione prima di Corteno Golgi (elisa o qualcun altro la conosce?) lungo la strada verso Aprica renda un po' meno filanti quegli ultimi facili km (in attesa del Padrio, resto curioso anche di vedere un arrivo "dall'alto", con la cresta di Trivigno subito dopo il Mortirolo: sarà per un'altra volta).
Quella del Gavia è una tappa "da Tour". E' a inizio tappa e quindi non succederà niente, ma sono contento che il Bernina (versione Forcola) rientri nel giro del Giro: è una salita che ha pagato colpe non sue (lo sciopero del '54) ma che è molto interessante. E così il Gavia da Bormio (fra parentesi: ricordo male o non è che le ultime volte salendo da Ponte sia mai successo granchè?): sarà l'affetto, ma continuo a nutrire grandi aspettative per quello che potrà succedere dopo S. Caterina.
Voto: 9 alle salite, 4 alle crono, 5-- al mix salite/crono, 6 alla geografia, 8 per l'avere limitato le tappe "miste" a favore di quelle di vera salita o di vera volata, controcorrente 7 per i trasferimenti (negli ultimi anni si è visto di peggio).
Cast e meteo saranno decisivi.

p.s. scusatemi, non ho letto tutto ...

 
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Livello Tour




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  postato il 30/10/2009 alle 09:26
Ribadisco che uno dei difetti di questo Giro è non aver cercato nuove durissime salite mai affrontate che avrebbero regalato scenari nuovi ad altri (bellissimi)ma già noti.
Dal sito salite.ch ho visto queste salite:
Scanuppia - Malga Palazzo
Edelweiss
Alpe Fuori San Genesio - Edelweiss
Alpe Vaccaro
Prato Maslino
Rifugio Calvanico
Punta Veleno
Telegrafo
Prada
Alpe Rossombolmo
Monte Tomatico
Aleccio - Colla

Bocca di Forca
Monte Finonchio
Prati di Nago

Monte Archeson
Campei
Monte Crostis
Alpe Passore
Lago di Teleccio
Cà Bianca
Rifugio Alpo
Malga Framont
San Salvatoreda Torchione,
Pra Campo
Colle del Nivolet
Rifugio Barbara Lowrie
Preda Rossa
Alpe Malona
Our
Baite di Mola
Lint
D`Herin
Colle Valcavera
Bocca di Navene

Qualcuna sarà anche non percorribile, ma molte possono essere provate.
Che ne dite?

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 30/10/2009 alle 11:04
Originariamente inviato da elisamorbidona

a me non sembra poi così duro questo Giro. Ci sono tre-quattro salite dure, quelle sì, ma dire che il Giro in sè è molto duro è una cosa diversa. Se guardassimo i Giri e i Tour da 10 anni fa all'indietro, o il Giro 2006, allora che dovremmo dire?
Anzi mi pare che fosse qualche anno che non si trovava un Giro con le prime due settimane così scarne rispetto alle asperità, e questo a occhio dovrebbe attirare chi viene anche in preparazione al Tour, perchè gli consente di programmare la migliore condizione due settimane più in là, arrivando più vicino al periodo di forma-Tour. Va da sè che con una preparazione più "umana" e naturale la condizione non può sparire in due settimane.
Io non mi rassegnarei al fatto che il ciclismo sia cambiato. Non è normale che si facciano gli interessi di chi ci guadagna ad "addormentare" la corsa. Sarebbe normale che chi non ha la sparata dei 4-5 km. ma è più regolare e resistente provi spesso a fare la corsa durae non si metta in trappola da solo aspettando il finale. Secondo me è proprio questo il punto. Che con questa storia del ciclismo che è cambiato e che non si può più fare selezione attaccando lontano dal traguardo vengono tutti convinti di ciò che in realtà non è vero, cioè che le corse ormai sono sempre controllabili. Rasmussen ad esempio era un personaggio che la falsità di questo dogma la dimostrava spesso....
Logico che se in virtù del sopracitato dogma del ciclismo "contemporaneo" (secondo me viene molto inculcato dai preparatori di oggi, le cui metodologie vanno benissimo per potenziare e regolare ottimamente i motori sulle prestazioni intense e brevi -non a caso le metodologie sono molto somiglianti a quelle di altri sport tipo l'atletica e lo sci di fondo, dove però le gare, quantunque ad intensità elevata, "durano" al massimo due ore, ma per lo più molto meno- ma temono come il diavolo le prestazioni molto discontinue nel dosaggio dello sforzo e nella durata, come avviene in tappe di battaglia lontano dal traguardo - che però sono la cifra più propria di uno sport "di viaggio" come il ciclismo) togliamo anche la possibilità di avere una corsa battagliata togliendo le salite, non ci siamo secondo me.
Non è il Giro che diventa provinciale perchè ci vanno solo gli italiani (anzi è il Tour ad esserlo quando invita certe squadre francesi per lasciare a casa Pantani o Di Luca o Cipollini campione del mondo...), ma sono due scalatori nati come Contador e Schleck ad avere il salame sugli occhi per farsi irretire da astratte teorie di medicina dello sport se non fanno un Giro come questo perchè troppo duro!!

anzi, proprio perchè il ciclismo è cambiato ed è diventato molto più facile vincere un gt con le cronometro che attaccando in salita, trova giustificazione una importante riduzione dei km. contro il tempo.


Mi sono assentato per un po' e, al ritorno, mi trovo questo magnifico post di Elisa. Aria davvero fina per i miei polmoni. Sono contento che lo spirito del ciclismo vero non muoia. Se esistono giovani che sanno usare l'intelligenza per applicarla anche allo sport della bicicletta come fa Elisa, allora posso stare tranquillo. E' il ciclismo delle corse brevi, o rese brevi ad arte dai corridori stessi ad essere la negazione del nostro sport, a fornire la giustificazione per ogni sospetto e, in fine, a giustificare anche il disamore crescente da parte di molti. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci a vivere come normale la presenza di cento e passa corridori in fondo alla discesa del Ghisallo od in cima al Catria. Non dobbiamo e non possiameo per il semplice motivo che normale non è. C'è qualcosa che stride maledettamente, qualcosa di malato, di insano.

Bene, anche oggi è una bella giornata !

 

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Difendi, conserva, prega !

(dalla poesia "Saluto e augurio" - "La nuova gioventu'" di P.P. Pasolini - Ediz. Einaudi)

 
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