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Autore: Oggetto: I grandi della velocità su pista

Livello Fausto Coppi




Posts: 4035
Registrato: Jan 2006

  postato il 14/01/2008 alle 22:35
JENS FIEDLER

Nato il 15 febbraio 1970 a Dohna Heidenau nella Repubblica Democratica Tedesca risiede a Chemnitz. Altezza m 1.85 peso kg 92.
Il suo primo contatto con il ciclismo internazionale avviene nel 1987, in occasione dei mondiali juniores vinti dal suo connazionale Eyk Pokorny. Ai mondiali Fiedler torna l'anno dopo e fa suo il titolo velocità juniores, battendo in finale l'italiano abbruzzese Gianluca Capitano (che vincerà il titolo l'anno seguente a Mosca). Partecipa l'anno seguente al mondiale dilettanti a Lione in Francia, ben figurando nei primi dieci.
L'anno seguente ,il 1990 ottiene il terzo posto, mentre nel 1991 batte in una spettacolare finale alla bella il campione uscente Bill Huck in una rimonta di misura che infiamma il pubblico.
Nel 1992 ci sono le olimpiadi, e Fiedler favorito non se le lascia sfuggire, battendo in finale l'Australiano Gary Neywand e in semifinale l'italiano Roberto Chiappa (ancora diciottenne), che fece quarto battuto nella finalina per il bronzo dal canadese Curt Harnett. Dopo questa vittoria Fiedler per sua stessa ammissione si lascio andare, pago dei risultati ottenuti, partecipò ai vari mondiali senza ottenere risultati degni del suo prestigio(massimo un quarto posto a Palermo, oltre alla vittoria nella velocità olimpica nel 1995 assieme ad Hubner e Van Eyden) .
Questo sino al 1996, quando alle olimpiadi dove i favoriti erano Hill ,Nothstein, Harnett e Neiwand e nessuno lo metteva in lizza, lui sorprende tutti e bissa il successo di quattro anni prima battendo Nothstein e Harnett.
Dal 1997 al 1999 si piazza sempre secondo al mondiale, battuto dai francesi Rousseau e Ganè.
Vince il Keirin a Berlino nel 1999 e l'anno dopo conquista la medaglia di bronzo ,sia nella velocità che nel keirin alle olimpiadi di Sidney 2000. Prima di concludere la carriera all'inizio del 2005, conquista il mondiale nel 2003 della velocità a squadre e la medaglia d'oro olimpica ad atene 2004 nella stessa specialità.

risultati:


1988: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, juniores

1990: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti, Maebaschi

1991: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
1991: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti, Stuttgart

1992: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
1992: 1a nella Giochi Olimpici, Pista, Sprint, Barcelona

1993: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)

1994: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)

1995: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
1995: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint a squadre, Elite

1996: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
1996: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint a squadre, Elite, Manchester
1996: 1a nella Giochi Olimpici, Pista, Sprint, Atlanta

1997: 2a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
1997: 2a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite, Perth

1998: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
1998: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite, Bordeaux
1998: 2a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite, Bordeaux
1998: 1a nella Cali, Keirin, Cali (COL)
1998: 2a nella Cali, Sprint a squadre, Cali (COL)
1998: 1a nella Victoria, Sprint a squadre, Victoria (CAN)
1998: 3a nella Victoria, Sprint, Victoria (CAN)

1999: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint a squadre, Elite, Germania (GER)
1999: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
1999: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite, Berlin
1999: 2a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite

2000: 2a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania (GER)
2000: 3a nella Giochi Olimpici, Pista, Keirin, Elite
2000: 3a nella Giochi Olimpici, Pista, Sprint, Sydney
2000: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite, Manchester
2000: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint a squadre, Elite, Germania (GER)
2000: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Germania (GER)

2001: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite, Antwerpen
2001: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint a squadre, Elite, Germania, Chemnitz (GER)

2002: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint a squadre, Elite
2002: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Germania, Büttgen (GER)
2002: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint a squadre, Elite, Germania, Büttgen (GER)
2002: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania, Büttgen (GER)

2003: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint a squadre, Elite, Germania (GER)
2003: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint a squadre, Elite
2003: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Germania (GER)
2003: 2a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Germania, Stuttgart (GER)
2003: 1a nella Sydney, Keirin (AUS)
2003: 3a nella Sydney, Sprint a squadre (AUS)

2004: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint a squadre, Elite, Germania, Leipzig (GER)
2004: 1a nella Moscou, Keirin (RUS)
2004: 1a nella Moscou, Sprint a squadre (RUS)
2004: 1a nella Moscou, Sprint (RUS)
2004: 1a nella Giochi Olimpici, Pista, Sprint a squadre, Elite, Athene
(fonte:sitodelciclismo.net)


(fonte:chemnitz.de)


(fonte:hammer-fotografie.de)

(fonte:britishcycling.org.uk)

(fonte:cyclingnews.com)

(fontelympia-statistik.de)

(fonte:traumjob-verkauf.de)

 

[Modificato il 14/01/2008 alle 22:49 by omar]

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
Oprah Winfrey

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Registrato: Oct 2004

  postato il 15/01/2008 alle 02:17
mariano2150, i post devono essere inseriti in thread inerenti, sennò vengono cancellati.

Oltretutto, i tuoi post hanno il sapore dello spamming, e comunque dell'incursione rumorsa, visto le maiuscole che utilizzi.

Ti preghiamo dunque di adeguarti alle regole del forum, o di starne al di fuori.

Ogni altra questione è rimandata in "Domande per i moderatori",
Mario Casaldi - Cicloweb.it

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/01/2008 alle 11:11
GIUSEPPE BEGHETTO

Nato a Tombolo (PD) ,l' 8 ottobre 1939 è stato uno dei massimi velocisti mondiali negli '60.
Cresciuto nella S.C. Padovani, ottenne fin dalle categorie giovanili ottimi risultati su pista, con il titolo italiano esordienti nel 1955 e quello negli allievi nel 1956 e 1957. Dilettante dal 1958, vinse il titolo italiano sul chilometro da fermo, bissato poi nel 1962, prima del passaggio al professionismo. Grandissimi risultati li raccolse anche nella velocità, con il titolo mondiale del 1961.

La massima soddisfazione a livello di dilettante la raccolse però con il tandem, in cui formò una granssima coppia con Sergio Bianchetto: alle Olimpiadi di Roma del 1960 colse la medaglia d'oro. Sempre nel tandem fu campione del mondo dilettanti nei due anni successivi, nel 1961 e 1962.

Divenuto professionista nel 1963 continuò nell'attività su pista, arrivando a conquistare tre titoli mondiali (1965, 1966, 1968): fu solo il belga Patrick Sercu, sconfitto in finale nel '65 e nel '68, a sconfiggerlo in finale nel 1967 e a toglierli un poker degno dei grandi pistard della storia.

Fra il 1967 e il 1969 conquistò anche un tris di titoli italiani di velocità, succedendo anche in questo caso al grande Antonio Maspes.

Corse poi anche su strada, con tre vittorie: 2 tappe al Giro di Sardegna del 1969 e una alla Tirreno-Adriatico del 1971. Partecipò senza molta fortuna al Tour de France del 1970.
Il figlio Luigi è un calciatore professionista,ed è stato in squadre come Chievo, Cagliari,Piacenza e Treviso.
(fonte:wikipedia.org)

risultati:
# 1960: 1a nella Giochi Olimpici, Pista, Tandem, Dilettanti, Roma
# 1961: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti
# 1962: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti
# 1964: 3a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Italia (ITA)
# 1965: 1a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite, San Sebastian
# 1966: 3a nella Whyalla, Sei giorno (AUS)
# 1966: 1a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite
# 1966: 3a nella Melbourne, Sei giorno (AUS)
# 1966: 2a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Italia, Milano (ITA)
# 1967: 2a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite, Amsterdam
# 1967: 3a nella Charleroi, Sei giorno (BEL)
# 1968: 2a nella Melbourne, Sei giorno (AUS)
# 1968: 1a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite, Roma
# 1969: 1a nella 1a tappa Giro di Sardegna, Cagliari (ITA)
# 1969: 1a nella 6a tappa Giro di Sardegna (ITA)
# 1970: 2a nella Coppa Bernocchi (ITA)
# 1971: 1a nella 4a tappa Tirreno - Adriatico, Civitanova (ITA)
(fonte:sitodelciclismo.net)




(fonte:imageshack.us)

 

[Modificato il 15/01/2008 alle 11:36 by omar]

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jan 2006

  postato il 15/01/2008 alle 12:05
L'arte del surplace

Tra le specialità del ciclismo su pista, la velocità è una delle piu' spettacolari. I corridori devono percorrere due manche, ciascuna costituita da due giri di pista.
I corridori in genere si studiano per i tre quarti della distanza, fino a prodursi in una volata nell'ultimo tratto.

Gli ultimi 200 metri sono cronometrati, e vengono percorsi in 10-12 secondi. La velocità si aggira sui 70 km/h e le pedalate sulle 160 al minuto.

E' roba per corridori potenti, gente dallo scatto bruciante ed esplosivo. Ma il duello è anche psicologico. Se scatti troppo presto fai solo il gioco dell'avversario, gli offri la possibilità di prenderti la scia e bruciarti sul traguardo.

Sta tutto li, nella scelta del momento giusto per partire. E mentre ci pensi, l'attimo è già passato. Antonio Maspes, uno dei re di questa disciplina, diceva: "devi partire all'ultimo momento, ma un attimo prima del tuo avversario".

Oggi la sfida è soprattutto atletica, una volta invece si giocava d'astuzia. L'arma tattica piu' spettacolare per preparare la volata era il surplace. Cioè fermarsi a un certo punto sui pedali e starsene immobili in equilibrio sulla bicicletta.

Generalmente lo si faceva sulla curva, in pendenza, per complicare le cose. Arrivava il momento in cui chi ci sapeva fare di meno, per non perdere l'equilibrio, era costretto a partire. L'altro poteva allora prendergli la scia e cercare di batterlo sul traguardo.

Ma mentre eri concentrato a rimanere in equilibrio, l'avversario ti poteva partire sotto il naso e prendere un vantaggio che non riuscivi piu' a colmare.

Capitava che gli atleti rimanessero in surplace anche per venti, trenta minuti prima di lanciare la volata, con gran dispendio di energie. Chi padroneggiava meno la tecnica era infatti costretto a rimanere in uno stato di costante contrazione muscolare e concentrazione nervosa.

Il surplace con il tempo divento' quasi uno spettacolo a sé rispetto dalla gara. Lo stesso Maspes al Vigorelli si fermava ad arte davanti al cartellone del suo sponsor, la Ignis, che veniva cosi' inquadrato dalle telecamere e beneficiava di pubblicità extra. E a fine gara il commendator Borghi, patron della Ignis, staccava puntuale l'assegno.

Si comincio' a registrarne i record di durata. Memorabile resta quello stabilito da Giovanni Pettenella e Sergio Bianchetto al Velodromo di Varese nel luglio del 1968, durante una semifinale dei campionati italiani.

I due si conoscevano bene, erano amici. Nel 1964, alle Olimpiadi di Tokio, avevano conquistato rispettivamente l'oro e l'argento nella velocità. Nel corso della prima manche Pettenella si ferma in surplace. I due insistono e trasformano la semifinale nel tentativo di battere il record del mondo, di un'ora, che apparteneva a Maspes.

Nel pubblico, dapprima annoiato dal protrarsi della manovra tattica, si scatena l'entusiasmo. Ma dopo un'ora, 3 minuti e 5 secondi immobile sotto il sole, Beghetto dapprima sussulta, poi sbanda, e infine si accascia sul cemento della pista, svenuto. Pettenella deve attendere, sempre immobile, ancora un paio di minuti perché gli convalidino la vittoria.

Il record dura fino al 1975, quando viene battuto da Francesco Del Zio, ottimo pistard sia nella velocità che nel tandem, dove faceva spesso coppia con Giorgio Rossi.

Del Zio, poco noto al grande pubblico, nell'ambiente è ricordato per la sua finissima abilità tattica, la capacità di concentrazione e la grande sensibilità sul mezzo. Era un corridore di grande estro e personalità, uno degli ultimi esponenti di un ciclismo fatto di fantasia e cervello piu' che di gambe e potenza.

Nel 1964, a diciannove anni, in una semifinale di campionato italiano al Vigorelli lui e Antonio Castello rimasero fermi in surplace per quarantasette minuti. Poi si toccarono e finirono a terra.

Il 20 settembre del 1975, al Velodromo Olimpico di Roma, Del Zio dà l'assalto al record. La prova era stata allestita appositamente, non quindi in occasione di una competizione ufficiale. Del Zio rimase in surplace per 2 ore, 6 minuti e 15 secondi.

Quel record dura ancora oggi. Anche perché ormai i lunghi surplace, incompatibili con i tempi dello sport attuale, sono finiti in soffitta. Ma le sfide di surplace si fanno ancora oggi, non piu' in pista ma per strada, dove sono diventate uno dei piatti forti delle gare tra bike messenger, insieme a quelle di skid e alle alleycat.
(fonte:ciclisucarta.it)




(fonte:imageshack.us)

 

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Livello Fausto Coppi




Posts: 3502
Registrato: Jun 2007

  postato il 15/01/2008 alle 12:12
Originariamente inviato da omar

Il surplace con il tempo divento' quasi uno spettacolo a sé rispetto dalla gara. Lo stesso Maspes al Vigorelli si fermava ad arte davanti al cartellone del suo sponsor, la Ignis, che veniva cosi' inquadrato dalle telecamere e beneficiava di pubblicità extra. E a fine gara il commendator Borghi, patron della Ignis, staccava puntuale l'assegno.


Spettacolare il surplace, già l'ho scritto, ora leggendo questo passo mi veniva in mente una cosa.
Tecnicamente parlando...perchè, sapendo bene che maspes si fermava vicino lo sponsor (maspes lo prendo ad esempio...) l'avversario invece di accettare il surplace non partiva e lo lasciava lì sul posto?
Voglio dire...io in testa mi fisso un punto dove iniziare il surplace, un punto che magari è diverso da quello del mio avversario.

Perchè non sfruttare il fattore sorpresa e non fermarsi per il surplace?
E' successo qualche volta che si sia fermato uno solo?

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jan 2006

  postato il 15/01/2008 alle 12:16
Originariamente inviato da Serpa

Originariamente inviato da omar

Il surplace con il tempo divento' quasi uno spettacolo a sé rispetto dalla gara. Lo stesso Maspes al Vigorelli si fermava ad arte davanti al cartellone del suo sponsor, la Ignis, che veniva cosi' inquadrato dalle telecamere e beneficiava di pubblicità extra. E a fine gara il commendator Borghi, patron della Ignis, staccava puntuale l'assegno.


Spettacolare il surplace, già l'ho scritto, ora leggendo questo passo mi veniva in mente una cosa.
Tecnicamente parlando...perchè, sapendo bene che maspes si fermava vicino lo sponsor (maspes lo prendo ad esempio...) l'avversario invece di accettare il surplace non partiva e lo lasciava lì sul posto?
Voglio dire...io in testa mi fisso un punto dove iniziare il surplace, un punto che magari è diverso da quello del mio avversario.

Perchè non sfruttare il fattore sorpresa e non fermarsi per il surplace?
E' successo qualche volta che si sia fermato uno solo?

E' successo sicuramente, ma conta che comunque chi inizia il surplace tiene conto anche di un eventuale scatto a sorpresa da dietro dell'avversario, quindi è sicuramente pronto a reagire a questa eventualità.
Provo a cercare su youtube se trovo qualcosa...

 

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Registrato: Jun 2006

  postato il 15/01/2008 alle 12:35
In pagina due di questo 3D ho postato il link a un filmato in cui c'è un documentario sul record di Del Zio.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/01/2008 alle 12:47
Il surplace di Pettenella

A Milano nel quartiere Affori c’è ancora l’officina del pistard, che detiene il record mondiale di surplace, stabilito un caldo giorno del luglio `68
GABRIELLA GREISON MATTEO LUNARDINI

Alcuni appassionati della bicicletta hanno deciso di rilanciare il ciclismo su pista a Milano. Si chiamano Chaingang e si considerano «un gruppo di cannibali urbani dedito all’alta velocità e alla riconquista degli spazi metropolitani». Muniti di vecchie biciclette con il pignone fisso, dotati di caschetto e dei guantini per bloccare la ruota davanti (perché le bici da velocità sono senza freni), hanno cominciato a duellare. Dove? Nel traffico, perché il Vigorelli, la vecchia Pista Magica milanese, il Comune lo usa per il football americano e, in futuro, forse per il golf. Così i neopistard milanesi sono costretti a sfidarsi per strada, nelle ore più strane, tra le auto e lo smog. Una passione che hanno ereditato dal loro vate, quel Vanni Pettenella che ancora oggi detiene il record del mondo di surplace e che, dalla sua officina nel quartiere Affori, prepara i bolidi della velocità. Una storia incredibile, quella del Vanni, che vale la pena raccontare. Oggi che, grazie ai Chaingang, il suo record datato 28 luglio 1968, rischia di essere battuto. Il velodromo era quello in cemento e ferro di Varese. L’occasione era una semifinale del campionato italiano di velocità. Il pomeriggio era da canicola brianzola, con le barche ferme in porto per la bonaccia e il pubblico sulle tribune a sventolarsi fogli di Gazzetta sul viso. In gara, il Vanni Pettenella, detto il Pollivendolo volante, natio di Caprino Veronese ma trapiantato nella periferia milanese di Affori, e Sergio Bianchetto, padovano giramondo della pista, una vita di «sei giorni», volate e surplace. Si conoscevano da sempre, i due pistard. Si erano affrontati ovunque: in Australia, in Giappone, a Zurigo, a Milano. Ogni sfida riproduceva un copione mandato a memoria, una storia già vista, la cui prima, leggendaria, era andata in scena a Tokyo durante le Olimpiadi 1964. Allora il Vanni l’aveva spuntata e la medaglia d’oro era andata ad Affori. Sergio Bianchetto si era poi rifatto nel tandem, conquistando la medaglia d’oro in coppia con Angelo Damiano, mentre il Vanni aveva concluso la sua trasferta d’oriente vincendo l’argento anche nel chilometro da fermo. Un trionfo da storia dello sport italiano.

Quando, sotto il solleone di luglio, nel velodromo all’aperto di Varese, lo starter dà il segnale d’avvio, le due biciclette si muovono, lente, una di fianco all’altra. Sono tre i giri di pista della velocità, ma non bisogna percorrerli a tutta. Il duello è psicologico. Chi si butta giù dalla parabolica troppo presto, fa solo il gioco dell’avversario. Il quale si mette dietro, sta protetto, fa meno fatica e sul filo di lana arriva più fresco. Ma quella che si sta svolgendo il 28 luglio 1968 non è una semifinale tra due pistard alle prime armi. E’ una sfida tra due amici, è la rivincita di una volata olimpica. Fa niente che trenta gradi rimbalzino sul cemento della pista. Fa niente che ci sia il pubblico sulle tribune e la televisione collegata. Il Vanni e il Sergio, i due compagni di stanza di tante trasferte passate tra alberghi e olio canforato, percorrono lentissimamente il primo giro di pista, entrambi assorti nei propri incubi. A Bianchetto quella volata di quattro anni prima non era proprio andata giù. Quante volte aveva pensato, nel rimpianto, al momento in cui aveva preso la decisione di scattare. Troppo presto, il Vanni non l’aveva perdonato. Gli era passato davanti a pochi metri dalla fine e l’aveva bruciato. Era stata una questione di frazioni di secondo. Il tempo di pensare «adesso è il momento di partire» e il momento era già passato. Così, anche a Varese, conclusa la prima tornata, il Sergio decide di giocare tutte le sue carte. E improvvisamente si pianta sui pedali. Il Vanni, per non farsi fregare, si blocca qualche metro sotto. Comincia così la fase del surplace: il pignone è fisso sulla ruota, i cinturini sono stretti sui fermapiedi, la bicicletta, immobile a metà del rettilineo, è piegata sulla ruota davanti, in modo che neanche un refolo possa smuoverla di lì. Il pubblico applaude divertito, mentre Nando Martellini, inviato della Rai, apre la diretta. Descrive il programma della giornata, poi manda in onda la gara. Ma la gara è un fermo immagine. I due atleti, in barba ad ogni regola di bon ton televisivo, sono statue di gesso. Martellini fa qualche intervista e poi la linea ritorna a Roma: «Qui non succede niente, ci risentiamo fra qualche minuto». Ci aveva creduto, il Vanni, dopo la vittoria alle Olimpiadi: aveva creduto di poter svoltare, di racimolare qualche soldo per aprire un’attività. Lui, che il polso degli affari l’aveva ereditato dal padre, un venditore di polli e verdura; lui, che aveva venduto la bicicletta olimpica a Cisco Rodriguez subito dopo la finale vinta con Bianchetto, non era riuscito ad aprire nessuna attività. Non era bastato il premio, un milione di lire, che aveva ricevuto dal Coni e la cinquecento che gli aveva regalato la Fiat. Tornato ad Affori era ripartito daccapo, vagabondando per il mondo, «sei giorni» dopo «sei giorni», da marzo a ottobre in Europa, poi in Australia e Giappone. Tutto l’anno in giro, sempre intorno a una pista. Oppure fermo, come sotto il sole di quell’estate del ‘68.

Frattanto, ecco il secondo collegamento di Martellini e il secondo giro di interviste. Sullo sfondo, sempre fissa, come l’intervallo, l’immagine di Bianchetto e Pettenella: «Ancora fasi di studio per i due campionissimi della pista, il surplace va avanti». E la linea torna a Roma. Aveva grandi idee, Vanni Pettenella. Gli mancavano solo i soldi. Ora, aggrappato al manubrio, con le gocce di sudore che scendevano dal caschetto di cuoio, pensava a come rendere la pista ancora più spettacolare. I telai con i tubi ovali potevano essere maggiormente aerodinamici, le ruote con quattro raggi erano senz’altro più leggere. Applicando un dispositivo all’attacco del manubrio e collegandolo a un coriandolo magnetico sul raggio della ruota il pistard poteva sapere la velocità e il numero di chilometri percorsi. Oppure la durata di un surplace, che, come quel giorno di luglio, dopo una quarantina di minuti mandava su tutte le furie il pubblico. Ma ci volevano i soldi per dare vita alle proprie idee: bisognava continuare a vincere, anche a costo di rimanere fermo in pista. E’ così che, a Varese, il rimpianto del Sergio e i sogni del Vanni realizzano un miracolo. Il primo ad accorgersene è lo speaker: «Attenzione, attenzione. Bianchetto e Pettenella hanno appena battuto il record italiano di surplace, 48’ 30”, detenuto da Damiano. Ora i due pistard puntano al record del mondo di Maspes. Ma per batterlo devono fare meglio di un’ora». Il pubblico, all’idea di stare assistendo non a una noiosa melina tattica, ma bensì al tentativo di record del mondo, cambia registro. E comincia ad applaudire, gridando a gran voce: «O-ra-o-ra!». Anche Martellini, al terzo collegamento infruttuoso, ora ha qualcosa da descrivere. E comincia a elencare i surplace più lunghi della storia: «Ricordiamo Maspes al Vigorelli nel’55, Beghetto a Zurigo nel ‘64, ricordiamo Friol: nessuno è riuscito nell’impresa che i due atleti stanno realizzando qui a Varese», e mentre il velodromo comincia a riempirsi di curiosi, il cronometro gira il quadrante dell’ora. E’ record. Bianchetto e Pettenella non sentono il boato che li investe per il record raggiunto. Impiantati nel cemento, allo stremo delle forze, con otto litri di sudore colati sulla pista e gli occhi fuori delle orbite, non capiscono più nulla. Aspettano solo che uno dei due ceda allo sforzo, sovrumano, di stare per più di un’ora sopra una bicicletta ferma, rigidi in posizione fetale, sotto il sole. Quando il cronometro segna un’ora, tre minuti e cinque secondi, ecco il colpo di scena. Sergio Bianchetto ha un sussulto, si muove nervosamente. Forse ha deciso di partire, pensa Pettenella, ma non è così. Il Sergio ha finito le energie, e per qualche secondo sbanda di qua e di là, prima di stramazzare al suolo. Rotolando sul cemento passa davanti a Pettenella e finisce così la sua corsa. Sono attimi di paura. E mentre il Vanni lentamente si avvia a vincere, al Sergio non rimane che farsi rianimare con i sali a bordo pista. Sarà fermato dai medici e non potrà risalire sulla bicicletta per la seconda manche. Vincerà il Vanni.

Finisce così la sfida finale di una rivalità antica. Non finisce qui l’amicizia tra due campioni. Bianchetto si ritirerà a vita privata a Padova, Pettenella aprirà un’officina e realizzerà le sue idee: la bicicletta aerodinamica, la ruota a quattro raggi, il cronometro da manubrio. Invenzioni che rivoluzioneranno il ciclismo e che saranno copiate dai tedeschi dell’est, dai francesi e dai giapponesi. Tecnici ed esperti giungeranno ad Affori da tutto il mondo per parlare con il Vanni e comprare le sue biciclette. Oppure per carpirgli i segreti del mestiere di velocista. Come oggi i Chaingang. Un gruppo di neopistard che si sfidano nel traffico per riappropriarsi della città e battere il record del mondo di surplace. Mentre al Vigorelli andrà in scena il golf.
(fonte:ciclistica.it)

Vanni Pettenella

(fonte:imageshack.us)

 

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Dale Carnegie

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  postato il 15/01/2008 alle 19:06
URS FREULER

Svizzero, nato a Bilten il 6 novembre 1958. Professionista dal 1980 al 1997.
Oltre ad essere stato un campione della strada ( 71 vittorie ,tra cui 15 tappe al giro d'italia compresa maglia rosa e ciclamino e una tappa al tour de france ), è stato un campione anche della pista.
Oltre ai titoli mondiali nella corsa a punti ( otto, dall' '81 all' '87 consecutivamente, e nell' '89 ), è stato due volte campione del mondo nel keirin, e una volta campione d'europa nella velocità.
Il keirin lo ha vinto nell' 83 in casa a Zurigo (alla quarta edizione di questa specialità),e lo ha poi rivinto due anni dopo a Bassano del Grappa in Italia. Sempre nel keirin, ha fatto terzo nell '84 a Barcellona, e sempre terzo sia a Colorado springs, nel 1986 che a Vienna nel 1987.
Negli ultimi anni è stato team manager di varie squadre professionistiche, tra cui la scomparsa Phonak.
(fonte:wikipedia.org)

risultati (compresa la strada):
# 1978: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Svizzera (SUI)
# 1978: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Persecuzione a squadre, Dilettanti, München
# 1979: 3a nella Campionata Mondial, Piste, Punktefahren, Amateure, Amsterdam
# 1980: 1a nella European Championship, Pista, Omnium, Elite
# 1980: 2a nella Ludwigsburg (GER)
# 1981: 1a nella European Championship, Pista, Omnium, Elite
# 1981: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Corsa a punti, Elite, Svizzera (SUI)
# 1981: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite, Brno
# 1981: 1a nella Prologo Tour de Romandie (SUI)
# 1981: 1a nella 10a tappa Tour de Suisse, Lugano (SUI)
# 1981: 1a nella Grenoble, Sei giorno (FRA)
# 1982: 2a nella Dortmund, Sei giorno (GER)
# 1982: 2a nella Gent, Sei giorno (BEL)
# 1982: 2a nella Grenoble, Sei giorno (FRA)
# 1982: 1a nella 2a tappa Tour de Suisse, Suhr (SUI)
# 1982: 3a nella 5a tappa Tour de Suisse, Locarn (SUI)
# 1982: 2a nella 9a tappa Tour de Suisse, Zürich (SUI)
# 1982: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite
# 1982: 3a nella Nice - Alassio (ITA)
# 1982: 1a nella 5a tappa Giro d'Italia, Roma (ITA)
# 1982: 1a nella 6a tappa Giro d'Italia, Caserta (ITA)
# 1982: 1a nella 11a tappa Giro d'Italia, Messina (ITA)
# 1982: 3a nella 23a tappa Giro d'Italia, Torino (ITA)
# 1983: 1a nella München, Sei giorno (GER)
# 1983: 1a nella 5a tappa parte a Tour de Suisse, Sargans (SUI)
# 1983: 1a nella 10a tappa Tour de Suisse, Zürich (SUI)
# 1983: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite
# 1983: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite, Zürich
# 1983: 1a nella Zurich, Sei giorno (SUI)
# 1983: 2a nella 2a tappa Giro d'Italia, Comacchio (ITA)
# 1983: 3a nella 8a tappa Giro d'Italia, Terracina (ITA)
# 1983: 3a nella 13a tappa Giro d'Italia, Parma (ITA)
# 1983: 2a nella 14a tappa Giro d'Italia, Savonna (ITA)
# 1984: 2a nella München, Sei giorno (GER)
# 1984: 1a nella Rotterdam, Sei giorno (NED)
# 1984: 2a nella 3a tappa Tour de Suisse, Altdorf (SUI)
# 1984: 3a nella 9a tappa Tour de Suisse, Zürich (SUI)
# 1984: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite
# 1984: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite
# 1984: 1a nella Zurich, Sei giorno (SUI)
# 1984: 1a nella 2a tappa Giro d'Italia, Firenze (ITA)
# 1984: 2a nella 4a tappa Giro d'Italia, Numana (ITA)
# 1984: 1a nella 7a tappa Giro d'Italia, Marconia di Pisticci (ITA)
# 1984: 1a nella 8a tappa Giro d'Italia, Agropoli (ITA)
# 1984: 1a nella 11a tappa Giro d'Italia, Rieti (ITA)
# 1984: 3a nella 15a tappa Giro d'Italia, Milano (ITA)
# 1984: 1a nella Classifica a punti Giro d'Italia (ITA)
# 1984: 3a nella Trofeo Baracchi (ITA)
# 1985: 1a nella GP Kanton Aargau Gippingen (SUI)
# 1985: 1a nella München, Sei giorno (GER)
# 1985: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Inseguimento, Elite, Svizzera (SUI)
# 1985: 2a nella Campionato Nazionale, Strada, Elite, Svizzera (SUI)
# 1985: 1a nella 9a tappa parte b Tour de Suisse, Zürich (SUI)
# 1985: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite
# 1985: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite, Bassano/Grappa
# 1985: 1a nella Berner Rundfahrt (SUI)
# 1986: 2a nella Berlin, Sei giorno (GER)
# 1986: 3a nella Bremen, Sei giorno (GER)
# 1986: 1a nella Feldkirchen (AUT)
# 1986: 1a nella GP Pino Cerami (BEL)
# 1986: 1a nella Grazer Altstadt Kriterium (AUT)
# 1986: 2a nella München, Sei giorno (GER)
# 1986: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Corsa a punti, Elite, Svizzera (SUI)
# 1986: 2a nella Pietra Ligure (ITA)
# 1986: 2a nella 4a tappa Tirreno - Adriatico (ITA)
# 1986: 1a nella 1a tappa Tour de Suisse, Wintherthur (SUI)
# 1986: 1a nella Walisellen (SUI)
# 1986: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite
# 1986: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite
# 1986: 1a nella Zurich, Sei giorno (SUI)
# 1986: 1a nella Km del Corso Mestre, Mestre (ITA)
# 1987: 1a nella Berlin, Sei giorno (GER)
# 1987: 1a nella European Championship, Pista, Omnium, Elite
# 1987: 1a nella München, Sei giorno (GER)
# 1987: 1a nella 10a tappa Tour de Suisse, Zürich (SUI)
# 1987: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite, Wien
# 1987: 1a nella F.I.C.P. Campionati d'Inverno, Pista, Omnium, Zurich
# 1987: 2a nella F.I.C.P. Campionati d'Inverno, Pista, Madison, Elite, Zurich
# 1988: 2a nella Berlin, Sei giorno (GER)
# 1988: 1a nella Gent, Sei giorno (BEL)
# 1988: 1a nella Giro dei Sei Comuni (SUI)
# 1988: 1a nella 1a tappa Post Danmark Rundt, Holstebro (DEN)
# 1988: 3a nella 4a tappa Tour de Suisse, Bulle (SUI)
# 1988: 1a nella 2a tappa Etoile de Bessèges, Alès (FRA)
# 1988: 1a nella Berner Rundfahrt (SUI)
# 1988: 1a nella 10a tappa Tour de Suisse, Zürich (SUI)
# 1989: 3a nella Bremen, Sei giorno (GER)
# 1989: 2a nella GP Kanton Aargau Gippingen (SUI)
# 1989: 2a nella GP Lugano (SUI)
# 1989: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Corsa a punti, Elite, Svizzera (SUI)
# 1989: 2a nella 1a tappa Tirreno - Adriatico (ITA)
# 1989: 1a nella 2a tappa Tirreno - Adriatico (ITA)
# 1989: 1a nella 10a tappa Tour de Suisse, Zürich (SUI)
# 1989: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Corsa a punti, Elite
# 1989: 1a nella København, Sei giorno (DEN)
# 1989: 2a nella 2a tappa Tour de Romandie, Fribourg (SUI)
# 1989: 1a nella 3a tappa parte a Tour de Romandie, Bains de Saillon (SUI)
# 1989: 1a nella 5a tappa Tour de Romandie, Genève (SUI)
# 1989: 2a nella Paris, Sei giorno, Paris (FRA)
# 1989: 2a nella Grenoble, Sei giorno, Grenoble (FRA)
# 1989: 3a nella Gent, Sei giorno, Gent (BEL) (BEL)
# 1989: 2a nella Zurich, Sei giorno, Zürich (SUI)
# 1990: 1a nella Dortmund, Sei giorno (GER)
# 1990: 3a nella Gent, Sei giorno (BEL)
# 1990: 3a nella München, Sei giorno (GER)
# 1990: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Corsa a punti, Elite, Svizzera (SUI)
# 1990: 2a nella 2a tappa Tour de Suisse, Arosa (SUI)
# 1990: 3a nella Bremen, Sei giorno, Bremen (GER)
# 1990: 2a nella Stuttgart, Sei giorno, Stuttgart (GER)
# 1990: 1a nella 2a tappa parte a Tour de Romandie, Nyon (SUI)
# 1990: 1a nella 5a tappa Tour de Romandie, Genève (SUI)
# 1991: 2a nella Bremen, Sei giorno (GER)
# 1991: 2a nella Gent, Sei giorno (BEL)
# 1991: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Corsa a punti, Elite, Svizzera (SUI)
# 1992: 2a nella Antwerpen, Sei giorno (BEL)
# 1992: 2a nella Bremen, Sei giorno (GER)
# 1992: 2a nella Gent, Sei giorno (BEL)
# 1992: 1a nella København, Sei giorno (DEN)
# 1992: 1a nella München, Sei giorno (GER)
# 1992: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Elite, Svizzera (SUI)
# 1992: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Corsa a punti, Elite, Svizzera (SUI)
# 1993: 2a nella Antwerpen, Sei giorno (BEL)
# 1993: 3a nella Bordeaux, Sei giorno (FRA)
# 1993: 1a nella Bremen, Sei giorno (GER)
# 1993: 2a nella Gent, Sei giorno (BEL)
# 1994: 3a nella Bassano del Grappa, Sei giorno (ITA)
# 1994: 3a nella Bremen, Sei giorno (GER)
# 1994: 2a nella Enneptal (GER)
# 1994: 2a nella Gent, Sei giorno (BEL)
# 1994: 1a nella Köln, Sei giorno (GER)
# 1994: 3a nella København, Sei giorno (DEN)
# 1994: 2a nella München, Sei giorno (GER)
# 1994: 1a nella Coca-Cola Trophy (GER)
# 1995: 3a nella København, Sei giorno (DEN)
# 1995: 2a nella Herning, Sei giorno (DEN)









(fonte:imageshack.us)

 

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  postato il 15/01/2008 alle 19:29
se non sbaglio Freuler dovrebbe aver stabilito anche qualche primato sul km da fermo: fatto molto importante questo perchè vuol dire che era in grado di lanciare la volata anche da molto lontano e rimanere competitivo anche se partiva troppo presto.
Inoltre era ottimo anche a cronometro (logicamente se erano piatte), tanto che nella famosa Soave-Verona che consegnò a Moser il suo primo e unico Giro d'Italia, lo svizzero arrivò tra i primissimi.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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  postato il 15/01/2008 alle 20:04
Originariamente inviato da antonello64

se non sbaglio Freuler dovrebbe aver stabilito anche qualche primato sul km da fermo: fatto molto importante questo perchè vuol dire che era in grado di lanciare la volata anche da molto lontano e rimanere competitivo anche se partiva troppo presto.
Inoltre era ottimo anche a cronometro (logicamente se erano piatte), tanto che nella famosa Soave-Verona che consegnò a Moser il suo primo e unico Giro d'Italia, lo svizzero arrivò tra i primissimi.


E infatti hai ragione, Freuler compare nell'albo dei record del km da fermo nel gruppo dei professionisti su pista coperta.

ecco:1 Km
Professionnels / Professionals - Piste couverte / Indoor track
Départ arrêté / Standing start

1'09''60 J. BELLENGER (FRA) 09.11.1952 PARIS (FRA), V. d'Hiver
1'09'' REGINALD HARRIS (GBR) 09.11.1952 PARIS (FRA), V. d'Hiver
1'08''90 REGINALD HARRIS (GBR) 12.02.1955 DORTMUND (RFA) Westfal.
1'08''80 F. PFENNINGER (SUI) 17.08.1956 ZURICH (SUI), Hallenstadion
1'08'' REGINALD HARRIS (GBR) 19.07.1957 ZURICH (SUI), Hallenstadion
1'07''35 PATRICK SERCU (BEL) 02.12.1972 ZURICH (SUI), Hallenstadion
1'06''603 URS FREULER (SUI) 30.10.1981 ZURICH (SUI), Hallenstadion
1'04''147 STEPHEN PATE (AUS) 19.03.1989 LAUNCESTON (AUS) Tasmania
(fonte:uci.ch)

 

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  postato il 15/01/2008 alle 20:06
...Ma anche in quello su pista all 'aperto........

1 Km
Professionnels / Professionals - Piste en plein air / Open air track
Départ arrêté / Standing start

1'09''80 REGINALD HARRIS (GBR) 23.10.1949 MILAN (ITA), Vigorelli
1'08''60 REGINALD HARRIS (GBR) 26.10.1952 MILAN (ITA), Vigorelli
1'07''49 PEDER PEDERSEN (DEN) 27.06.1974 ROME (ITA), Vél. Olympique
1'06''791 URS FREULER (SUI) 25.08.1981 ZURICH (SUI), Oerlikon
1'06''091 URS FREULER (SUI) 09.08.1983 ZURICH (SUI), Oerlikon
1'05''200 D. RUEDA EFRAIN (COL) 09.11.1985 MEXICO (MEX), Vélodrome Olympique
1'05''100 D. RUEDA EFRAIN (COL) 15.12.1986 LA PAZ (BOL), Alto Irpavi
(fonte:uci.ch)

 

[Modificato il 15/01/2008 alle 20:15 by omar]

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  postato il 15/01/2008 alle 20:10
Ed infine sul albo dei record del km da fermo dilettanti su pista coperta....(oggi non ci sono più le suddivisioni tra dilettanti ,professionisti, all'aperto e al coperto.)

1 Km
Professionnels / Professionals - Piste en plein air / Open air track
Départ arrêté / Standing start

1'09''80 REGINALD HARRIS (GBR) 23.10.1949 MILAN (ITA), Vigorelli
1'08''60 REGINALD HARRIS (GBR) 26.10.1952 MILAN (ITA), Vigorelli
1'07''49 PEDER PEDERSEN (DEN) 27.06.1974 ROME (ITA), Vél. Olympique
1'06''791 URS FREULER (SUI) 25.08.1981 ZURICH (SUI), Oerlikon
1'06''091 URS FREULER (SUI) 09.08.1983 ZURICH (SUI), Oerlikon
1'05''200 D. RUEDA EFRAIN (COL) 09.11.1985 MEXICO (MEX), Vélodrome Olympique
1'05''100 D. RUEDA EFRAIN (COL) 15.12.1986 LA PAZ (BOL), Alto Irpavi
(fonte:uci.ch)

 

[Modificato il 15/01/2008 alle 20:17 by omar]

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
Oprah Winfrey

http://www.velodrome.org.uk
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http://www.chrishoy.com/
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  postato il 16/01/2008 alle 21:14
Ho trovato su un forum (in inglese) questo thread dove si parla dell'allenamento di Hubner e il resto dei velocisti ex DDR anni '80 '90 .
Sono rimasto sorpreso nello scoprire che si allenavano molto anche su strada, mentre un paio di anni fa in un'intervista Ryan Bailey (campione olimpico ) disse che su strada si allenava poco e niente.
Io l'ho trovato interessante:

While searching the web for info on ergs found this. Posted by John Lee the NZ MTB coach. From the 1990 East German course attended by another NZ coach Chris Whitley.

Interesting stuff

Hamish Ferguson

COACHING CLINIC
BAD BLANKENBURG
EAST GERMANY 1990

At this coaching course we will give you the information available to us, together with concrete examples of methods used by top East German riders.

WHAT WILL BECOME OF GERMAN CYCLING AFTER THE REUNIFICATION OF GERMANY?

The structure used to develop juniors and children in sports schools will remain but many coaches will become unemployed throughout the clubs and associations of East Germany, A great percentage of which have studied in the Sports Academy in Liepzig. The future of the sport is a little uncertain at the moment but much of the existing structure will remain. Many of our coaches have gone overseas to take up coaching posts in other counties, but we in Germany must look forward optimistically to the future and the reunification and problems that the reorganisation will bring. We will continue to have International coaching clinics in the future to pass on the knowledge we have gained for the benefit of other cycling countries interested in the East German method of training cyclists.
I am the coach of Mikeal Hubner. Mikeal contacted me first in 1975 when he was 16 and again in 1977 when he was 18 and already he could be judged an athlete. As a junior he had a high level of performance but at this time there were two or three riders better than him. But he was always resected as a very clever rider. He also wasted his time with other things besides sport and didn¡¦t agree with his coach sometimes, normal things for a youth to do and achievement as a cyclist was not a high priority for him. During this period he became more determined (1977-79)
When his sister became a world champion as a swimmer and his father said that Mikeal would never become a would champion. Mikeal became more dedicated and reached the level of the best riders and became good friends and training partners with Lutz Heslish. Six years later in Colorado Hubner became world chmpion.

MIKEAL HUBNERS DEVELOPMENT 1977/90

TOTAL KMS SPRINT TIME SQWATS
1977 18500 junior 11.6 140kg
1980 19000 10.6 180kg
1984 15000 11.0 concrete 180kg
1988 15000 10.1 220kg
1990 16500 9.9 240/250kg
1990 Bill Huck 190kg

An important test of strength commonly used in Germany is the two legged triple jump measured together to give total distance, This is done 3-4 times per year to show any improvement in strength eg.

HUBNER 10 metres
HESLICH 9.5 metres
HUCK 8.5 metres

High aerobic mileage is the foundation for all track Sprinters in direct relationship to strength (weights) and leg speed (revolutions) together with overall development. We have covered strength testing and we must also test for speed. This should be carried out on a free running ergometer (no load).
Eg. A sprinter should be able to pedal at 190-220 rpm on the track and be capable of 260 to 270 on the erg over six seconds. It is important to keep detailed records to evaluate progress over the years.
It is important for the coach to know the specific motor ability of a rider if he is to reach a certain level of performance.
In order to achieve a 10.0-second sprint the athlete must be able to pedal on an ergometer at 260 to 270 rpm on a gear of 90 to 94. Normal speed on a track is between 160-170 because of the resistance of wind and friction that has to be overcome.
It is important to consider and compare the development of a single rider and any comparisons with other riders tests is only a matter of interest. As tests do not tell the whole story. Therefore development must be on an individual basis.

Record Progress: Research Results

If you know the past: You know what you have to do in the future, Hubner is now planning(1990) for the world champs in 1993, on his way to his goals he has to be able to handle Keirin Racing this year. So allowances must be made in his preparation, look at his past training, was it good enough for Keirin racing ? If not a suitable plan change musty be put into place to enable him to be competitive in 1991-2-3.
For sprinters heart rate and Blood pressure have no significance as all training is done at maximum heart rate.
It is relatively easy to improve a riders sprint time from 11.0 to 10.5 sec than it is to improve from 10.5 to 10.2 secs because of the external forces a sprinter has to overcome.

It is important to remember when training with someone else, Direct comparisons with other riders should not be made: As preparation and Goals could be different as the emphasis is always placed on long term development. I emphasise that this training program is very general and thus versatile and can be subjected to change as required by existing conditions at the time. Off-season exercises to keep conditions for the new season should consist of:
Swimming
Skiing
Weight training
Cycling

Weight training should be done November to February or March. With maximum loading in conjunction with cycling and then carried out all year on a maintenance basis: Expect prior to the major competition period.
Cyclists must show improvement and be able to handle racing gears not only in competition but also in training.
Through a complete testing program, progress of a riders development and form can be measured and thus guarantee the success of the training program.
Explosive strength and maximum strength must dominate the testing figures for sprinters. To develop this strength there are many programs which are now quite different than in 1977. The main thing that is shown an all these programs that maximum strength can only be developed only by maximum efficiency and explosive strength only under high loads with comparititvly fast motion.



SPRINT TRAINING EXERCISES
Sprinting strength:
100 metres flying start 2 x 5
12 min recovery between rides
25 min recovery between Sets
Gear 82-88
140-160 rpm
5.6-6.3 time
Roll off banking start on the finish line
2 hour session
82,84,84,84,84,84,86,86,88,88,

Speed Endurance
Exercise 300 m flying start
Warm up 20 minimum
Repetitions 6 x 300 sub maximal
Gear 82-86 82,82,84,84,86,86
Leg Speed 135-160 rpm
Time 16-20 secs
Start off banking
2 hour session
Warm down 20 min

Speed Strength Endurance:
Exercise 500 meter flying start
Repetitions 4-6 Sub maximal
Time 28.5-35 sec
Pedal Speed 130-145 rpm
Gear 84-92
Recovery 25 min between rides

Speed
Exercise 200 metres behind motor
Repetitions 3-5 sprints
Time 10.8 sec
Gear 82-92
Recovery 15-20 min
Off banking to 200 meter line


Acceleration
Exercise 6 sec Sprints Alactate system Standing start Maximal
Distance 50-60 meters
Repetitions 2 x 3 or 2 x 5
Gear 92-100
Recovery 5 min between rides
20 min between Sets
Time 5.6-6.4 secs

Speed Endurance:
Exercise 75 sec Standing Start Sub maximal
Repetitions 6-8 Times
Gear 96-108

Exercise 500 meters
Repetitions 2 x 5
Gear 96
Recovery 15 min

Ergometer
Warm up 150-200 watts 20 min
Repetition 6-12
Exercise 75 sec @ 600-700 watts
Recovery 15-25 min
Warm Down 10 min no resistance

SPRINT TRAINING SESSION:
Warm up 20 min (group)
82 gear
25-30 kph
200 meters flying 50-8-70% sub max
200 metres Flying 80-85%
200 meters flying 90-100%

Slow rolling 600 meters between sprints
Recovery 15-20 min to change gears
Warm down 10 ¡V20 min

STRENGTH TRAINING WEIGHTS
Maximum test for all exercises at the beginning of the program and at regular period throughout the program.
Warm up 10 min Running or cycle
Stretching 15 min
„« Squats
70 degrees bends at the knees, breath in and hold until the squat has been completed.
70% x 10
80% x 10
90% x 20
95% x 5
„« Bench Press
80% 3 x 5
90% 3 x 5
„« Reverse Bench Press: (Arm pull)
80% 3 x 5
90% 3 x 5
„« Crunchies
3 x 25
„« Hyperextensions
2 x 15

VARIATIONS
„« Leg press
1st Set Slow 90% 2 x 5
2nd Set Faster 70% 3 x 7
3rd Set Fastest 60% 3 x 15
„« Horizontal Row
1st Set Slow 80% 2 x 5
2nd Set Faster 56% 3 x 7
3rd Set Fastest 55% 3 x 15

In designing a program in a three set work out the last set should be the lighter than the second set, but only just!


STRENGTH TRAINING EXAMPLES

Strength training on the bicycle- 75 sec K2 / 1 Kilometre
1st Block of training 6-18 km week total
2nd Block of training 6-28 km week total
3rd Block of training 6-8 km week total

3rd Block 3 weeks before the national or big event.

5th Week of training of the Track
Monday Weight Training AM
6 x 75 Track Evening
Tuesday 60km Road AM
Weight training PM
Wednesday 6 x 75 secs
Thursday 8 x 75 secs
Friday Weight Training
Saturday 8 x 7 -5 secs
Sunday 80km Road

17th Week of training of the Track
Monday 3 x 5 km EB
Tuesday 6 x 500 meters (high lactate)
Wednesday 6 x 300m
Thursday 50 km Road
Friday 5 x 300m
Saturday 5 x 200m
Sunday Weight Training
(fonte:fixedgearfever.com)

Hubner


Hesslich


(fonte:dewielersite.net)

 

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  postato il 17/01/2008 alle 11:04
PIERRE TRENTIN

Francese, nato a Créteil il 15 maggio de 1944. E' stato uno dei più grandi campioni della velocità e del chilometro da fermo degli anni sessanta, ed ha avuto una carriera agonistica più che ventennale.
Nel 1964 ha vinto il mondiale velocità dilettanti,ne 1966 si è aggiudicato sia il titolo nel Chilometro (1'07"29), che quello nel tandem (in coppia con Daniel Morelon). Alle olimpiadi del 1968 a Città del Messico, ha vinto l'oro nel chilometro (realizzando con 1'03"91 il record del mondo), e quello nel tandem (sempre assieme a Morelon).
Oltre a questi, ha vinto vari grand prix e ha realizzato numerosi primati mondiali nelle distanze dei 500 metri lanciati e del chilometro da fermo.Si è inoltre più volte piazzato sul podio della velocità, contrastato più volte dai vari Bianchetto, Beghetto, Sercu, e Morelon .
Ha smesso nel 1984 e non è mai passato professionista.

risultati:

# 1961: 1a nella Campionato Nazionale, Strada, Allievi, Francia (FRA)
# 1962: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti
# 1963: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1963: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti
# 1964: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1964: 3a nella Giochi Olimpici, Pista, 1 km, Elite, Tokyo
# 1964: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti
# 1965: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1966: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1966: 1a nella Campionata Mondial, Pista, 1 km, Amateurs, Frankfurt
# 1966: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti, Frankfort
# 1966: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Tandem, Dilettanti
# 1967: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1967: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint, Dilettatanti, Amsterdam
# 1967: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Tandem, Dilettanti
# 1968: 3a nella Giochi Olimpici, Pista, Sprint
# 1968: 1a nella Giochi Olimpici, Pista, Tandem, Dilettanti
# 1968: 1a nella Giochi Olimpici, Pista, 1 km, Elite, Mexico
# 1969: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1969: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Tandem, Dilettanti
# 1970: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1971: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1971: 3a nella Campionata Mondial, Pista, 1 km, Amateurs
# 1971: 3a nella Campionata Mondial, Pista, Tandem, Dilettanti
# 1972: 3a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1975: 3a nella Campionato Nazionale, Pista, Sprint, Dilettatanti, Francia (FRA)
# 1979: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1979: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1980: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1981: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1981: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1982: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1982: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1984: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
# 1984: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, Mezzo fondo, Dilettatan, Francia (FRA)
(fonte:velo-club.net-sitodelciclismo.net)





(fonte:dewielersite.net)

ai giochi in Messico nel km

(fonte:topfoto.co.uk)

il podio con Nils Fredborg(argento) e Kierzowski(bronzo)

[fonte:johistoire.ifrance.com)

con Morelon

(fonte:france-cyclisme.com)

 

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  postato il 17/01/2008 alle 11:40
KEIRIN



La gara

Una gara di keirin copre la lunghezza di due chilometri, con partenza da fermo di un numero di ciclisti variabile da 6 a 9. I ciclisti partono da fermi e si mettono in scia di una motocicletta che funge da battistrada, la quale passa lanciata a 30 chilometri all'ora sulla linea di partenza.

Un corridore desineato per sorteggio deve obbligatoriamente mettersi in scia al battistrada, mentre gli altri si contendono la posizione migliore. La velocità del derny aumenta gradualmente fino ad arrivare a 50 chilometri all'ora e, a 600-700 metri dalla linea d'arrivo, viene lanciata la volata. A questo punto i corridori sono liberi di contendersi tutte le posizioni fino alla volata finale.

Le storia

Il keirin nacque nel 1948 in Giappone e acquisì presto una grande diffusione come evento legato alle scommesse sportive. Anche per questa ragione l'Associazione Giapponese di Keirin, nata nel 1957 ha fissato degli standard molto severi affinchè i contendenti non potessero trarre dai materiali usati alcun vantaggio rispetto ai rivali. I materiali per il circuito giapponese del keirin ancor oggi devono essere approvati e marchiati NJS, sigla dell'associazione ciclistica giapponese.

Il keirin è entrato nel programma mondiale del ciclismo su pista nel 1980 e dal 2000 nel programma olimpico.

Solo una volta un atleta giapponese ha vinto il campionato mondiale, probabilmente anche per il fatto che il circuito nazionale è molto più redditizio delle competizioni a livello planetario. Tuttavia, un grande campione giapponese del keirin, Koichi Nakano, ha saputo imporsi anche nella velocità conquistando il record di 10 titoli mondiali (consecutivi fra il 1977 e il 1986).

Campioni del mondo

* 1980 - Danny Clark (Australia)
* 1981 - Danny Clark (Australia)
* 1982 - Gordon Singleton (Canada)
* 1983 - Urs Freuler (Svizzera)
* 1984 - Robert Dill-Bundi (Svizzera)
* 1985 - Urs Freuler (Svizzera)
* 1986 - Michel Vaarten (Belgio
* 1987 - Harumi Honda (Giappone)
* 1988 - Claudio Golinelli (Italia)
* 1989 - Claudio Golinelli (Italia)
* 1990 - Michael Hubner (Germania)
* 1991 - Michael Hubner (Germania)
* 1992 - Michael Hubner (Germania)
* 1993 - Gary Neiwand (Australia)
* 1994 - Marty Northstein (Stati Uniti)
* 1995 - Frédéric Magne (Francia)
* 1996 - Marty Northstein (Stati Uniti)
* 1997 - Frédéric Magne (Francia)
* 1998 - Jens Fiedler (Germania)
* 1999 - Jens Fiedler (Germania)
* 2000 - Frédéric Magne (Francia)
* 2001 - Ryan Bayley (Australia)
* 2002 - Jobie Dajka (Australia)
* 2003 - Laurent Gane (Francia)
* 2004 - Jamie Staff (Regno Unito)
* 2005 - Teun Mulder (Paesi Bassi)
* 2006 - Theo Bos (Paesi Bassi)
* 2007 - Chris Hoy (Regno Unito)

Campioni olimpici

* 2000 - Florian Rousseau (Francia)
* 2004 - Ryan Bayley (Australia)

(fonte:wikipedia.org)


(fonte:bikes.msu.edu)

(fonte:keirinberlin.de)

(fonte:bmxpros.com)

(fonte:ijs.si)


(fonte:viewimages.com)

ecco la finale del 1982 vinta da Singleton:
http://www.youtube.com/watch?v=3uBN65cT7p0&feature=related

e quella del 1990 vinta da Hubner:
http://www.youtube.com/watch?v=sp1kh5pDXjM&feature=related

 

[Modificato il 17/01/2008 alle 11:59 by omar]

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  postato il 17/01/2008 alle 11:44
Interessante la testimonianza dell'allenatore di Hubner, equino il carico di lavoro proposto!

 

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..vince, trionfa! Alza le braccia al cielo!!
---
Asso di quadri
---
Che cos'è la CKC-Memorial janjanssen?
2006 http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3901
2007 http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=5719
2008 http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=6951
2009 http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=8330
2010 http://forum.cicloweb.it/viewthread.php?tid=9102
Decalogo http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=7799

---
"caffè, solo caffè..."
---
ex-stiloso (2008)
---
davanti a Bitossi, nelle occasioni che contano! :-D

 
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  postato il 17/01/2008 alle 11:51
Originariamente inviato da uffa

Interessante la testimonianza dell'allenatore di Hubner, equino il carico di lavoro proposto!

In effetti si allenavano tantissimo...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 14:47
Curt Harnett racconta il suo record del mondo dei 200 metri lanciati nel 1995 a Bogotà:

1995 World Cycling Championships, Bogotá, Colombia


9.865 seconds. That is how long it took to cover 200 meters. Almost 74 kilometers an hour. Not bad for a human. I mean, if I do say so myself.

It was a beautiful day, that day. About 24 degrees Celsius, 75 Fahrenheit. A light breeze down the back straight of the concrete, 333.33 meter Velodrome nestled 10,000 feet above sea level in downtown Bogotá.

1995 was an interesting time in Colombia. Hostage taking of foreigners by local rebels was occurring with some frequency. Enough frequency for the Government of Canada to issue travel advisories for the region, warning Canadians to take various precautions if they were considering travel in the area. We did our best to follow them.

The fact that Colombia had been chosen to host the world's was a controversial one. But, we were used to that. In 1994, we were in Palermo, Sicily for the World's. Track cycling, so it seemed, was on some sort of United Nations peace keeping tour. You may remember that there was a lot of activity on the 'removal' highly ranked Italian judges from their posts who were working to eradicate the influence of organized crime on the region. Now that was fun.

So, we found ourselves in another unstable environment. We had reason to fear - after all, sports were important to Colombian's and they took it seriously. To the extent that they murdered one of their own, Andres Escobar, after he scored on his own goal at the 1994 Soccer World Cup - eliminating Colombia from the tournament.

But, as is common in these circumstances, when you have limited expectations, your actual experience really surprises you. Colombia was not going to prove this saying wrong.

We planned for final preparations to occur in a town north of Bogotá; Duitama - a small town 200 kilometers up the routa del muerte or, roughly translated, Road of Death [And, after driving it from the Bogotá to our hotel in downtown Duitama, we felt it was aptly named.]

Duitama was going to play host to the Road World Championships in October - right after Track World's. It had a Velodrome that was the perfect home for final preparations, being that we planned on spending the final four weeks of preparations for the World's at an elevation similar to that found in Bogotá. In actual fact, Duitama is about 1000 feet higher.

The community of Duitama embraced this insurgence of foreigners. Many of the world's top teams made the trek to Duitama: Germany, Australia, Denmark, France. Canada.

The track, a 250 meter concrete track was suitable, even though it was not an identical facility to what we were going to be competing on down the routa. Normally, it is important to train on a track that is similar in dimension to the facility that you are going to be racing on, it allows you to get your 'timing' down. We felt that acclimatizing to the altitude was much more important. In hindsight, I think we were right.

The track was not without its issues. Due to its size and the fact that we were at altitude, we actually had problems [those of us sprinters that weighed over 210 pounds] holding the corners at speed - we had to ride higher up on the track versus down on the pole. This presented a challenge in gauging progress as it was very difficult to measure time over a set distance. So, it was 'feel' that was the gauge.

We stayed right downtown Duitama - if you could call it that. Right across the street from our fine hotel was a quaint little restaurant that was reasonably priced with reasonable food. Essentially, lunch and dinner was chicken and rice or potato. Pretty much everyday.

The city officials were very excited to have teams from around the world resident in their town. They planned many parties and events and had various communities throughout the city 'adopt' a country. We were invited to a party in our host community and had a wonderful time - certainly breaking down the barrier that the Government of Canada and the media had painted of the 'locals'.

Training went well in Duitama. Again, in hindsight, I think that this is pretty evident.

Our arrival in Bogotá had proved interesting. The organizers gave strict instructions as to the hotel that the visiting teams should stay in as they were providing armed security. The 1995 World's was not only the one time I stayed at a 4+ star hotel, it was also the one time that we had armed guards posted at all entry points 24-hours a day.

The Colombian climate in September seemed perfect. Not too hot. Not too cold. No humidity. Partly cloudy. Pretty close to perfect conditions to, well, shatter records.

Early indications from training on the track were that the current 200 meter time trial record was going to fall. Held by Russian Vladimir Adamachvili since 1990 with a time of 10.099 seconds [set at the Olympic Velodrome in Moscow], not only did the 'sprinters' feel that the current world record was going to fall, we felt that we were going to surpass the elusive '10-second barrier' - a barrier similar to the 4-minute mile.

The day before qualifying, final preparations consist of a light workout and some easy riding to keep loose for Day One of competition. It is usually the moment in time were all the final decisions are made - most importantly, final gear selection.

Now, for the uninitiated, the only way of changing gears on track bikes is mechanically - you cannot do so with a 'derailleur'; the mechanism that sits at the back of the bike you have sitting in the garage or shed that moves the chain from one gear to the next.

Gear selection is critical because, once you are on the start line, there is no turning back.

I was coming into the 95 World's with nothing to loose. The 1994 World's were not that great for me and my ranking was top 8. The reasoning, in of itself, is another story, but I was here in 95 feeling pretty strong. And, well, an opportunity in front of me.

The altitude was presenting me/us with the opportunity of a lifetime. Conditions were perfect - in many ways: weather, fitness, position. The track was perfect, in particular to rider of my size, with its 333.33 m/lap. In consultation with my coach, Roger Young, we considered using a gear ratio that was higher than I would normally use - particularly if conditions on race day were similar to that on the last training day - most specifically, the nice tailwind down the back straight.

And so it was.

September 28th, 1995. The track was fast. We had experienced it this fast in training, so we knew what to expect. But, as one might expect, today it just seemed that little bit different, particularly with the adrenaline of 'game day' pumping through the system. Conditions were conducive to some risk taking.

The start list was issued the night before. No surprises and all the familiar names. Neiwand. Hill. Magne. Nothstein. Fiedler. Huebner. I can't remember the exact order of go, but I remember that I had a favourable spot - I was 8th or 9th last on the list. So, we would see just how fast the track was - but I wasn't stuck at the end waiting for everyone to go.

Time to make the call. Time to take that chance. 50x14 it will be. Normally, 49x14 would be my time trial gear, but today called for 'the meat'. In warm up, it felt good. It felt light. It felt right. I was going to fly.

As the riders higher up on the start list set their times there was no more question; times were fast. Before I was called to the line, the world record had already fallen: Jose Moreno @ 10.006 - not quite sub-10, but a new world record nonetheless.

Completing your qualifying ride is pretty quick. A couple of quick 'wind-up' laps and you launch yourself down the back straight, hitting the timing tape that marks 200 meters to go at full speed. Back in Duitama, we had been having trouble staying low on the track - at the bottom where you cover less distance and suffer limited loss of momentum. Not here.

As I made it through the final turn, I really felt on the edge. I really felt good. Fast. The final push down the home straight was nothing different. When you are qualifying, there are no gauges or indicators to give you a sense as to how you are doing. Not only are instruments illegal, there really is no time to make any sense of them anyway - and, by time you are able to read them, it is already too late.

Throw the bike across the finish line. Stop the clock ASAP. You've seen all the pictures, all the pose's. Timing. Time. Tick. Tock. Tick. Tock. It's all matters.

It goes by so quick, but I remember almost every pedal stroke. It felt good. I think I did pretty good.

Now, again, for the uninitiated, track bikes do not have brakes. So, stopping takes a couple of laps as you slow down. Normally, the timing system is such that you can see your result pretty well immediately. Hmmm, for some reason, not this time.

As a slow down, still no result on the scoreboard. Well, at least not my name. All of the sudden, a current standings list of the top six riders comes up... my name is not on that list.

"There is no way!" I said in my head. "It felt good, I felt fast. Come on, there is no way!"

I was coming down the home straight, on the shoulder of the track, undoing the straps on my pedals to get my shoes out of my pedals - we are strapped in pretty good. Roger stands on the side of the track and 'catches' you so that you don't fall over. He catches me, we have a little exchange, "Man, Rog, it felt better than that!"

"It looked fast, Curt" Rog said, "I didn't have my watch on you, but it looked fast."

I am walking down the ramp into the center of the track to hop on my road bike to warm down from the effort. It only takes a couple of minutes to qualify, you are at 'effort' probably no longer than 35 seconds, but you do take your system to the make. Cooling down is important. You have, should you actually qualify - which at this moment I was questioning - a couple of days of racing ahead of you. You have to be prepared. As I am walking, the next rider to qualify is one the track and winding up for his time trial.

I glance up to the scoreboard one more time as it begins flashing "New World Record!" I am not too sure what to expect [perhaps they are running it through a test or something], then, all of the sudden, my name pops up at the top of the results list:

1. Curtis Harnett, CAN, 9.865 seconds

I don't know if I was just hearing things, or I did so myself, but there was an evident gasp from the crowd. 9.865 seconds is pretty friggin fast, and, the officials thought it too fast as well.

The lapse in time was caused by the officials reviewed the video tape of my ride a few times to double check that everything checked out, the the clock was correct and that I didn't 'jump' the timing tape on the track that would have delayed the start of the clock [don't laugh, it has happened before]. I guess they thought that the time was too fast as well. In the end, everything checked out.

There were [as mentioned before] seven or eight riders after me - some of the top guns. Now it was up to them to better my time. As each rider went, my record stood. After the last qualifier went, there were three other riders who bettered 10 seconds for their time, but none faster than mine.

And, no one has done so since. For ten years as a matter of fact. That's pretty cool.
(fonte:curtharnett.ca)



(fonte: olympic.ca)

 

[Modificato il 17/01/2008 alle 14:56 by omar]

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
Oprah Winfrey

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 17:19
THEO BOS

Nato a Hierden, Paesi Bassi, 22 agosto 1983. E' l'attuale campione del mondo della velocità, nonchè detentore del record dei 200 metri lanciati con 9"772.
Ha vinto il suo primo mondiale negli juniores, nel 2001 nel chilometro con partenza da fermo, facendo registrare anche il record mondiale, in seguito ha vinto il mondiale open nel 2004 a Melbourne, in Australia, dove è arrivato anche terzo nel chilometro.
Lo stesso anno ha anche conquistato la medaglia d'argento della velocità alle olimpiadi di Atene.
Nel 2005 vince il mondiale nel chilometro da fermo, a Los Angeles, ma è l'anno seguente che ottiene i sui sino ad adesso, risultati.
Al mondiale del 2006, svoltosi a Bordeaux, fa suoi la velocità e il keirin, dimostrando una superiorità schiacciante, tanto che nella prova di coppa del mondo a Mosca ,batte il record dei 200 metri.
Nel 2007 nonostante una caduta in coppa del mondo, che gli rallenta la preparazione ,conferma il titolo mondiale nella velocità nei mondiali di Palma di Maiorca e viene battuto da Chris Hoy nel keirin.
Bos ha affermato che il suo obbiettivo per il 2008 sono le olimpiadi di Pechino, e che poi passaerà a correre su strada, avendo già firmato un contratto con la Rabobank. Ha un fratello, Jan che fa parte anche lui della nazionale velocità.

sito web: http://www.theobos.com/

risultati:
# 2001: 1a nella Campionata Mondial, Pista, 1 km, juniores, Trexlertown (USA)
# 2002: 2a nella European Championship, Pista, 1 km, U23
# 2002: 1a nella European Championship, Pista, Keirin, U23,
# 2002: 2a nella European Championship, Pista, Sprint, U23
# 2002: 2a nella Campionato Nazionale, Pista, 1 km, Elite, Olanda (NED)
# 2002: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Olanda (NED)
# 2002: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Olanda (NED)
# 2003: 1a nella European Championship, Pista, 1 km, U23
# 2003: 2a nella European Championship, Pista, Keirin, U23,
# 2003: 1a nella European Championship, Pista, Sprint, U23
# 2003: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Olanda (NED)
# 2003: 2a nella Moscou, 1 km (RUS)
# 2003: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, 1 km, Elite, Olanda, Schoten (NED)
# 2003: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Olanda, Schoten (NED)
# 2004: 3a nella Campionata Mondial, Pista, 1 km, Elite
# 2004: 1a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite
# 2004: 1a nella Moscou, 1 km (RUS)
# 2004: 3a nella Moscou, Sprint (RUS)
# 2004: 2a nella Manchester, 1 km (GBR)
# 2004: 2a nella Manchester, Sprint a squadre (GBR)
# 2004: 1a nella Athens Open Balkan Championship, Pista, Sprint a squadre, Elite/U23, Grecia, Athens (GRE)
# 2004: 2a nella Giochi Olimpici, Pista, Sprint
# 2004: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Olanda, Alkmaar (NED)
# 2004: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Olanda, Alkmaar (NED)
# 2005: 1a nella Los Angeles, 1 km (USA)
# 2005: 1a nella Los Angeles, Sprint a squadre (USA)
# 2005: 1a nella Sydney, Keirin (AUS)
# 2005: 1a nella Sydney, Sprint (AUS)
# 2005: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Sprint a squadre, Elite, Los Angeles
# 2005: 1a nella Campionata Mondial, Pista, 1 km, Elite, Los Angeles
# 2005: 1a nella Manchester, Sprint (GBR)
# 2005: 2a nella Manchester, Sprint a squadre (GBR)
# 2006: 1a nella Sydney, Keirin (AUS)
# 2006: 1a nella Sydney, Sprint a squadre (AUS)
# 2006: 1a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite, Bordeaux
# 2006: 1a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite, Bordeaux
# 2006: 3a nella Wierden (NED)
# 2006: 1a nella Sydney, Keirin (AUS)
# 2006: 2a nella Sydney, Sprint a squadre (AUS)
# 2006: 1a nella Moscou, Sprint (RUS)
# 2006: 2a nella Moscou, Sprint a squadre (RUS)
# 2006: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Olanda, Alkmaar (NED)
# 2006: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Olanda, Alkmaar (NED)
# 2007: 2a nella Campionata Mondial, Pista, Keirin, Elite, Palma de Mallorca (SPA)
# 2007: 1a nella Campionata Mondial, Pista Sprint, Elite, Palma de Mallorca (SPA)
# 2007: 3a nella Made (NED)
# 2007: 3a nella Profronde van Wateringen (NED)
# 2007: 3a nella Steenwijk (NED)
# 2007: 3a nella Sydney, Keirin (AUS)
# 2007: 1a nella Beijing, Sprint a squadre (CHN)
# 2007: 1a nella Beijing, Sprint (CHN)
# 2007: 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Keirin, Elite, Olanda, Alkmaar (NED)
# 2007: 1a nella Campionato Nazionale, Pista Sprint, Elite, Olanda, Alkmaar (NED)












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  postato il 17/01/2008 alle 18:20
Originariamente inviato da omar

THEO BOS



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e comunque...son più bella io della bionda!!!

No dai sto scherzando...
bello, bravo, promettente...unico difetto...la bionda!|!!

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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  postato il 17/01/2008 alle 18:24
Magari è solo un'amica...

 

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  postato il 17/01/2008 alle 18:25
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Magari è solo un'amica...


o la sorella seeeeeeeeee

 

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  postato il 17/01/2008 alle 18:27
Veramente lei è la campionessa di judo olandese. Sono foto fatte ad Atene

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 18:28
Originariamente inviato da violetta

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Magari è solo un'amica...


o la sorella seeeeeeeeee

Secondo me è solo una tifosa che ,dopo essersi fatta fare un autografo, si è fatta fare una foto.... ha anche la penna in mano..

 

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  postato il 17/01/2008 alle 18:29
Originariamente inviato da omar

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Magari è solo un'amica...


o la sorella seeeeeeeeee

Secondo me è solo una tifosa che ,dopo essersi fatta fare un autografo, si è fatta fare una foto.... ha anche la penna in mano..


e così fa la foto una tifosa???? ecco, io ho sbagliato tutto fino ad ora!!!

 

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  postato il 17/01/2008 alle 18:33
Originariamente inviato da violetta

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Magari è solo un'amica...


o la sorella seeeeeeeeee

Secondo me è solo una tifosa che ,dopo essersi fatta fare un autografo, si è fatta fare una foto.... ha anche la penna in mano..


e così fa la foto una tifosa???? ecco, io ho sbagliato tutto fino ad ora!!!

Beh sai, le olandesi e le nordiche sono famose per essere piuttosto.. calorose...

 

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  postato il 17/01/2008 alle 18:38
Vedo Omar che l'argomento ti ha appassionato, ti sarai mica chiuso in qualche palestra a pomparti i muscoli?

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 18:43
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Vedo Omar che l'argomento ti ha appassionato, ti sarai mica chiuso in qualche palestra a pomparti i muscoli?

Hai ragione , la pista sta iniziando a piacermi... In palestra ci andai per qualche mese quando avevo 18 anni, ma non fa per me..
Spero comunque che questi argomenti interessino anche a qualche altro appassionato...

 

[Modificato il 17/01/2008 alle 18:46 by omar]

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Livello Gino Bartali




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  postato il 17/01/2008 alle 19:14
Originariamente inviato da omar

Originariamente inviato da W00DST0CK76

Vedo Omar che l'argomento ti ha appassionato, ti sarai mica chiuso in qualche palestra a pomparti i muscoli?

Hai ragione , la pista sta iniziando a piacermi... In palestra ci andai per qualche mese quando avevo 18 anni, ma non fa per me..
Spero comunque che questi argomenti interessino anche a qualche altro appassionato...


Bravo Omar, bel lavoro

 

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Il tempo del commentatore onniscente è finito. C'è sempre un lettore - spesso, un migliaio di lettori - che su un dato argomento ne sa più di noi. Dargli spazio e ascoltarlo non è demagogia, nè sfruttamento. E' buon senso. (Beppe Severgnini)

Sono come un ginecologo: lavoro dove gli altri si divertono

Non è importante quello che si scrive ma quello che leggono gli altri

Ci sono tre tipi di giornalisti: quelli che si sorprendono delle cose che succedono, quelli che aspettano che le cose succedano e quelli che fanno succedere le cose

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 20:58
Originariamente inviato da Maracaibo

Originariamente inviato da omar

Originariamente inviato da W00DST0CK76

Vedo Omar che l'argomento ti ha appassionato, ti sarai mica chiuso in qualche palestra a pomparti i muscoli?

Hai ragione , la pista sta iniziando a piacermi... In palestra ci andai per qualche mese quando avevo 18 anni, ma non fa per me..
Spero comunque che questi argomenti interessino anche a qualche altro appassionato...


Bravo Omar, bel lavoro


..Grazie....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 17/01/2008 alle 20:58
Theo Bos... dategli un paio d'anni e questo in volata (su strada) farà sfracelli.
Ne sono straconvinto!

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

---

Asso di Fiori

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 21:07
Originariamente inviato da Abajia

Theo Bos... dategli un paio d'anni e questo in volata (su strada) farà sfracelli.
Ne sono straconvinto!

Certo è un azzardo..... sai la strada che lasci.....
ma non sai quella che trovi...

 

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Dale Carnegie

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 17/01/2008 alle 21:24
Originariamente inviato da omar

Originariamente inviato da Abajia

Theo Bos... dategli un paio d'anni e questo in volata (su strada) farà sfracelli.
Ne sono straconvinto!

Certo è un azzardo..... sai la strada che lasci.....
ma non sai quella che trovi...

Ah beh, questo è poco ma sicuro, ma è un rischio che fa bene a correre, secondo me.
Su pista sappiamo tutti quanto vale, ciò di cui è capace.
Su strada è tutto un altro mondo, un altro ambiente, un altro tipo di gare, ma credo che sia spinto dalla voglia di voler dimostrare al mondo di essere un campione non solo e soltanto in pista.
E spinto pure dai soldi, ovviamente. Non ci servirebbe neppure a dirlo!

Io sono fermamente convinto che stiamo parlando di un campione. Non solo su pista.

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 21:59
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Theo Bos... dategli un paio d'anni e questo in volata (su strada) farà sfracelli.
Ne sono straconvinto!

Certo è un azzardo..... sai la strada che lasci.....
ma non sai quella che trovi...

Ah beh, questo è poco ma sicuro, ma è un rischio che fa bene a correre, secondo me.
Su pista sappiamo tutti quanto vale, ciò di cui è capace.
Su strada è tutto un altro mondo, un altro ambiente, un altro tipo di gare, ma credo che sia spinto dalla voglia di voler dimostrare al mondo di essere un campione non solo e soltanto in pista.
E spinto pure dai soldi, ovviamente. Non ci servirebbe neppure a dirlo!

Io sono fermamente convinto che stiamo parlando di un campione. Non solo su pista.

Beh ,che sia un campione non credo ci sia bisogno di ribadirlo...
Ricordati che i velocisti fanno quasi un altro sport, dovra adattarsi a dei lavori totalmente diversi.
Comunque andrà ne guadagna sicuramente lo spettacolo, e la nostra cara Violetta sarà sicuramente contenta, quando potra ammirare da vicino uno dei suoi beniamini.....

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
Oprah Winfrey

http://www.velodrome.org.uk
http://www.yvonnehijgenaar.nl
http://www.chrishoy.com/
http://www.victoriapendleton.co.uk/

 
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  postato il 17/01/2008 alle 21:59
Svelato il mistero della bionda!
E' Edith Bosh, come dice, campionessa olandese del Judo!

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 22:05
Originariamente inviato da Laura Idril

Svelato il mistero della bionda!
E' Edith Bosh, come dice, campionessa olandese del Judo!

Quindi non sono fidanzati... Violetta può tirare un sospiro di sollievo..

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 22:06
Originariamente inviato da omar

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Svelato il mistero della bionda!
E' Edith Bosh, come dice, campionessa olandese del Judo!

Quindi non sono fidanzati... Violetta può tirare un sospiro di sollievo..


ah si...come se lui si filasse una come me...

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 22:14
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Svelato il mistero della bionda!
E' Edith Bosh, come dice, campionessa olandese del Judo!

Sei entrata nel suo sito? In Olanda è parecchio popolare, se conosci l'olandese puoi mandarli una mail......
Quindi non sono fidanzati... Violetta può tirare un sospiro di sollievo..


ah si...come se lui si filasse una come me...

 

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  postato il 17/01/2008 alle 22:39
Ogni donna in cuor suo ambisce al ruolo della "pupa del Bos"

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 22:41
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Svelato il mistero della bionda!
E' Edith Bosh, come dice, campionessa olandese del Judo!

Quindi non sono fidanzati... Violetta può tirare un sospiro di sollievo..


ah si...come se lui si filasse una come me...

Sai parlare l'olandese? Hai dato un'occhiata al suo sito? magari lo si può contattare... magari in occasione dei mondiali e delle olimpiadi ci provo...in inglese magari.

 

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  postato il 17/01/2008 alle 22:53
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Svelato il mistero della bionda!
E' Edith Bosh, come dice, campionessa olandese del Judo!

Quindi non sono fidanzati... Violetta può tirare un sospiro di sollievo..


ah si...come se lui si filasse una come me...

Sai parlare l'olandese? Hai dato un'occhiata al suo sito? magari lo si può contattare... magari in occasione dei mondiali e delle olimpiadi ci provo...in inglese magari.


No no che dopo divento timida...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 23:03
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Svelato il mistero della bionda!
E' Edith Bosh, come dice, campionessa olandese del Judo!

Quindi non sono fidanzati... Violetta può tirare un sospiro di sollievo..


ah si...come se lui si filasse una come me...

Sai parlare l'olandese? Hai dato un'occhiata al suo sito? magari lo si può contattare... magari in occasione dei mondiali e delle olimpiadi ci provo...in inglese magari.


No no che dopo divento timida...

Beh, allora possiamo provare con il suo sosia.... come si chiama? Ah si, Michel Bublè...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 23:04
tra i nostri migliori velocisti ricordo sempre con piacere Giordano Turrini.
Mi è rimasto impresso perchè faceva una sola corsa su strada all'anno, e cioè il Giro dell'Emilia.

E poi mi pare che che anche Nazzareno Berto avesse ottenuto buoni risultati in pista, almeno a livello italiano.
Lui invece mi è rimasto impresso perchè riuscì a vincere una sola corsa su strada, e cioè il Giro di Toscana, battendo in volata nientemeno che Beppe Saronni.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

"Il rock è jazz ignorante" (Thelonious Monk)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2008 alle 23:11
eccolo qui Michael Bublè


che qualche buontempone in vena di scherzi ha paragonato, come cantante, a Frank Sinatra e ai grandi crooners del secolo scorso.

 

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