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Autore: Oggetto: Legge sull'indulto

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  postato il 30/08/2006 alle 12:49

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/08/2006 alle 13:07
Originariamente inviato da stress


I parlamentari liberano i delinquenti e la "Rossa" Padova combatte la delinquenza creando un ghetto con un muro davanti.
E poi parlano male di Israele che si becca missili e attentati.

Ps: ma i Padovani del forum cosa pensano sti questa cosa?


Stress la risposta è semplice... e sta nel fatto che quelli che chiamate rossi..forse non lo sono così tanto e agiscono su un terreno politico culturale ed economico non così diverso dall'altro polo..
...non mettete in mezzo i "rossi" che sono tutt'altra cosa...
poi su israele è tutta un'altra storia..ma andrei O.T. su un O.T :-)

 

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...Nessuna cortesia all'uscita...

...La faccia sporca e gli occhi vivi....

"La bicicletta era come l'aria che respiravo" (Giovanni Pesce)

 
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  postato il 30/08/2006 alle 14:30
non sarebbe meglio:
1) Clandestini a casetta.
2) Trafficanti in galera.
3) Padova ai padovani.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/08/2006 alle 14:43
E, soprattutto, chiùppilupitutti.

 

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nino58

 
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  postato il 30/08/2006 alle 14:58
Le ghettizzazioni sono tra le "soluzioni" più ignave e meschine che un Comune, o chi per lui, può pensare ed attuare.

Che vergogna, e lo chiamano "progresso"...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
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sugli alberi
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 30/08/2006 alle 15:38
A prescindere dalle mie opinioni sull'indulto, mi chiedo se diventera' prassi periodica svuotare le carceri e aspettare che si riempano di nuovo. Non mi pare che ci siano proposte per risolvere strutturalmente il problema, quindi non comprendo bene le prospettive future.


 
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  postato il 30/08/2006 alle 15:41
Originariamente inviato da nino58

Israele non deve mai giustificare i morti innocenti che causa ?


purtroppo sembra di no.
Oltre che sentirsi il popolo eletto, chi osa criticare la loro demenziale e fascista politica estera (a giudicare da come si muove Olmert, e da come l'opinione pubblica e la stampa, israeliana ed occidentale, hanno lasciato correre sul Libano, viene più di un sospetto sull' "ictus" di Sharon) viene ritenuto antisemita, sempre sventolando lo spettro della Shoah e del nazismo.

Chiudo l' O.T. su Israele.
Ciao Nino

 
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  postato il 30/08/2006 alle 15:47
Originariamente inviato da 27luglio

A prescindere dalle mie opinioni sull'indulto, mi chiedo se diventera' prassi periodica svuotare le carceri e aspettare che si riempano di nuovo. Non mi pare che ci siano proposte per risolvere strutturalmente il problema, quindi non comprendo bene le prospettive future.



ritengo che ci volesse una motivazione forte (l'affollamento della popolazione carceraria) per creare una cortina fumogena sulla vera motivazione "politica" dell'indulto: lo scambio di prigionieri.

Sia centrodestra sia il centrosinistra avevano personaggi fidati ma scomodi tra le fila dei condannati, l'indulto è servito a "liberarli".

Intanto il popolino, sempre più bue (idiota), si scanna perchè il pericoloso spacciatore di marjuana Ahmed from Casablanca è stato scarcerato, come se fosse lui e solo lui il responsabile del degrado territoriale e culturale delle città e non i vari Tanzi, Tonna, Sonzogni, Previti, Consorte/Sacchetti.......

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/08/2006 alle 16:52
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Intanto il popolino, sempre più bue (idiota), si scanna perchè il pericoloso spacciatore di marjuana Ahmed from Casablanca è stato scarcerato, come se fosse lui e solo lui il responsabile del degrado territoriale e culturale delle città e non i vari Tanzi, Tonna, Sonzogni, Previti, Consorte/Sacchetti.......


Previti è vittima di un complotto della sinistra.

 

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"I giovani devono credere in noi. Già da qualche anno l’ambiente è migliorato. E se continuiamo a crederci... Bisogna lanciare il messaggio, dobbiamo far capire che abbiamo voglia di cambiare" Damiano Cunego

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/08/2006 alle 16:59
Originariamente inviato da Claudio82
Previti è vittima di un complotto della sinistra.




 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/08/2006 alle 17:04
Originariamente inviato da robby

Originariamente inviato da Claudio82
Previti è vittima di un complotto della sinistra.






E no, scusa, che è un'esclusiva dei ciclisti fermati per doping quella di invocare tesi complottistiche?

 

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  postato il 30/08/2006 alle 19:11
Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da robby

Originariamente inviato da Claudio82
Previti è vittima di un complotto della sinistra.






E no, scusa, che è un'esclusiva dei ciclisti fermati per doping quella di invocare tesi complottistiche?


Ah no, da questo punto di vista il centrodestra è veramente talentuoso nel proporre tesi complottistiche
Almeno i consorte e i sacchetti hanno fatto finta di mandarli a casa, rientreranno dalla finestra, ma almeno una parvenza di "pulizia" c'è....

P.S. per 27Luglio: per popolino bue non mi riferivo a te, sia chiaro, ma a tutti quelli che, come me (e ci ho messo un bel pò a capirlo), inizialmente non capivano il senso di questo indulto. ci tenevo a precisarlo. ciao

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/08/2006 alle 20:30
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da robby

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Previti è vittima di un complotto della sinistra.






E no, scusa, che è un'esclusiva dei ciclisti fermati per doping quella di invocare tesi complottistiche?


Ah no, da questo punto di vista il centrodestra è veramente talentuoso nel proporre tesi complottistiche
Almeno i consorte e i sacchetti hanno fatto finta di mandarli a casa, rientreranno dalla finestra, ma almeno una parvenza di "pulizia" c'è....


Ecco, giusto una parvenza...

 

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  postato il 30/08/2006 alle 20:35
Originariamente inviato da Claudio82

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Previti è vittima di un complotto della sinistra.






E no, scusa, che è un'esclusiva dei ciclisti fermati per doping quella di invocare tesi complottistiche?


Ah no, da questo punto di vista il centrodestra è veramente talentuoso nel proporre tesi complottistiche
Almeno i consorte e i sacchetti hanno fatto finta di mandarli a casa, rientreranno dalla finestra, ma almeno una parvenza di "pulizia" c'è....


Ecco, giusto una parvenza...


almeno quella.....di là invece nemmeno, oltre all'irritante dileggio dei magistrati

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/08/2006 alle 20:55
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Previti è vittima di un complotto della sinistra.






E no, scusa, che è un'esclusiva dei ciclisti fermati per doping quella di invocare tesi complottistiche?


Ah no, da questo punto di vista il centrodestra è veramente talentuoso nel proporre tesi complottistiche
Almeno i consorte e i sacchetti hanno fatto finta di mandarli a casa, rientreranno dalla finestra, ma almeno una parvenza di "pulizia" c'è....


Ecco, giusto una parvenza...


almeno quella.....di là invece nemmeno, oltre all'irritante dileggio dei magistrati


Bhè bisogna distinguere. Come non si deve dire che tutti i ciclisti sono dopati, ma si devono squalificare solo quelli che sbagliano, così bisogna criticare quella parte di magistratura che sbaglia e conduce inchieste unidirezionali.

 

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Livello Learco Guerra




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  postato il 30/08/2006 alle 20:57
visto che è ripresa la discussione sul tema, riporto anche uno stralcio di un articolo di Barbara Spinelli, da La Stampa
Primum vivere
30/7/2006
di Barbara Spinelli

LO si capisce dalle vignette di Giannelli sul Corriere della Sera, che dipingono un Berlusconi felice di ottenere da sinistra quel che non aveva ottenuto da destra. Lo si capisce dalle parole di Federico Grosso, che su questo giornale, il 25 luglio, parla di legge necessaria al miglioramento delle carceri, ma viziata da un compromesso che garantisce impunità a crimini economici «fortemente caratterizzati da disvalore sociale e morale». Lo si capisce dalle proteste di Eugenio Scalfari, di Luca Ricolfi, di Michele Ainis, di Vittorio Grevi, dell’ex giudice D’Ambrosio, del giudice Caselli. La legge sull’indulto che ieri è passata al Senato è molto più di un errore. Nasce da una profonda, radicata indifferenza alla cultura della legalità e al rapporto sano fra Stato di diritto ed economia. Le critiche pesanti rivolte da sinistra a Di Pietro, che ha provato a fermare la legge sino a dissociare la lealtà di ministro dalla propria coscienza di cittadino, confermano questa indifferenza.

Di Pietro è sospettato di voler conquistarsi visibilità, oltre che di usare un linguaggio sleale, violento. Il che forse non è falso: se c'è un modo di coltivare il protagonismo, quello del ministro è ben scelto. Ma gli strali si concentrano sul dito anziché su quel che il dito indica, e il proverbio cinese evocato da Di Pietro è sempre valido: «Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito». Lo sciocco non guarda alla sostanza, bensì all'apparenza. Per lo sciocco vale soprattutto: Primum Vivere, e dunque la sopravvivenza di una coalizione che senza Forza Italia non avrebbe approvato l'indulto. Primum Vivere fu il motto di Craxi quando prese la guida del Psi: lo slogan rovinò una grande scommessa politica (il rafforzamento della sinistra non comunista) trascinando il socialismo italiano nella corruzione. Il centro sinistra non corre quel pericolo ma quasi sembra trascurarlo. Come se in testa venisse anche per lei, in occasioni non marginali, la conquista-salvaguardia del potere e non quel che il potere fa. In tali circostanze il resto conta poco o nulla, anche quando questo resto è la sostanza delle cose: la cultura della legalità e il senso civico della classe dirigente, in un paese dove il problema dell'etica nell'economia e nella politica è il vero suo tarlo e la vera anomalia.

Questa trascuratezza in tema di legalità non cade dal cielo: si può scrivere ormai una storia degli Indifferenti in materia, che nell'ultimo decennio e più hanno perso di vista non solo l'importanza ma anche i benefici delle regole, della buona condotta finanziaria. Che hanno consentito che alla giustizia venisse dato il nome di giustizialismo forcaiolo, alla morale il nome di moralismo. Che hanno sconnesso il legale dall'utile, l'onestà dalle esigenze - considerate più autentiche, pratiche - dell'economia o della gestione del potere. È la storia di come piano piano s'è spenta la passione di Mani Pulite, e la speranza in una classe dirigente rinnovata. Di questa storia Berlusconi ha profittato, andando al potere nel '94 e nel 2001 senza che conflitto d'interessi e processi l'ostacolassero.

Da quale cultura (nel doppio significato del termine) è germinata questa storia che ha creato uno spazio per Berlusconi e che oggi glielo preserva? Da una cultura presente nei luoghi meno prevedibili, sia a destra sia nella sinistra radicale, sia nella politica sia in parte della Chiesa: sfatando le tesi di chi considera finito il catto-comunismo e non vede sorgere la nuova, strana alleanza tra catto-comunisti e Berlusconi. In realtà, buona parte della Chiesa italiana si è rivelata attore di primo piano, e questo spiega come mai tanti cattolici di centro, pur distanziandosi da Forza Italia o combattendola, coltivano il culto berlusconiano dell'impunità. Con il passare degli anni la Conferenza episcopale ha dimenticato le sue battaglie per la cultura della legalità e contro la mafia, pur di ritagliarsi uno spazio politico che compensasse il declinare, in molti suoi esponenti, della missione spirituale e profetica. Del tutto dimenticata oggi è la nota pastorale redatta il 4 ottobre '91, poco prima di Mani Pulite, che s'intitolava «Educare alla legalità» e condannava il crescente corrompersi del colletti bianchi. Del tutto scordate sembrano le parole tremende - un anatema che sconvolse il clan Provenzano, spingendolo ai delitti della primavera-estate '93 - che Giovanni Paolo II pronunciò contro la mafia (e implicitamente contro i voti di scambio coperti da indulto). Quel discorso, pronunciato dal Papa nella Valle dei templi a Agrigento il 9 maggio '93 («Convertitevi! Mafiosi convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio e dovrete rendere conto delle vostre malefatte!») è da anni introvabile sul sito internet della Santa Sede. La visita in Sicilia neppure è annoverata tra i viaggi del Pontefice. L'altro attore non irrilevante è Rifondazione di Bertinotti. Val la pena ricordare che fin dal 23 febbraio 2002, quando Di Pietro e la rivista MicroMega organizzarono al Palavobis di Milano una conferenza sulla legalità, l'attuale presidente della Camera si stizzì, svilendo un'iniziativa giudicata superflua, secondaria rispetto alle strutturali questioni economico-sociali: «È la rivolta dei ceti medi professionali - disse -. Da un lato (gli organizzatori) colgono fatti di involuzione della società politica, dall'altro rivendicano un ruolo come ceto e istituzioni, mi riferisco agli intellettuali e alla magistratura. È un terreno ambiguo». Più di tre anni dopo, intervistato dal Corriere della Sera sulle indagini del giornalista Travaglio (inchieste Dell'Utri, Berlusconi), disse: «Marco Travaglio? Non nominatemelo. Solo a sentire il suo nome mi viene l'orticaria. I moralisti danneggiano la sinistra. Non amo il giustizialismo a tutti i costi. Ogni volta che qualcuno si autoinveste del ruolo di censore, di moralizzatore, rischia di fare più danni di chi poi si vuole condannare» (5-10-05). Così si giunge all'oggi: estendendo l'indulto ai crimini contro la pubblica amministrazione, e a corruzione e concussione (tutti gli scandali dell’ultimo decennio, compresi Parmalat e furbetti del quartierino), il fronte degli Indifferenti di sinistra esita a regolare i conti col berlusconismo. Nei fatti ne è contagiato, come Arturo Parisi temeva nell'estate 2005, quando avvenne il disastro Banca d'Italia.

Naturalmente esiste un’ urgente necessità di migliorare le carceri italiane, disumanamente stracolme. Due papi si sono battuti per questo. Ma l'emergenza è stata usata per un compromesso con Forza Italia che ha consentito a quest'ultima di imporre la propria agenda giudiziaria, con più successo ancora che nel passato (Grosso ricorda che esisteva un disegno di legge condiviso, del gennaio scorso, che concedeva ai delitti economici un solo anno di sconto e non tre). I processi per questi delitti non sono cancellati ma la certezza della pena, mai lunghissima, è ridotta a zero. Può darsi che esistano ragioni per difendere l'interezza della legge; ma nessuno è parso convinto al punto tale da illustrarle bene. Che il disagio di chi non ha impedito questo tipo d'indulto sia grande, lo rivelano le parole stupefacenti del deputato prodiano Franco Monaco: «Sono un soldato, il testo dell'indulto lo voto, ma attenti perché è un testo inaccettabile!». Dunque, parte della sinistra ha voluto l'indulto così com'è, pur definendolo «inaccettabile». Ha ritenuto probabilmente che questo sia il prezzo del Primum Vivere, nei momenti in cui occorre conquistare il potere o non perderlo. Primum Vivere è una sorta di scetticismo degenerato, che in simili momenti prende il sopravvento" (...)

 

[Modificato il 30/08/2006 alle 21:07 by maglianera]

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Livello Learco Guerra




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  postato il 30/08/2006 alle 21:02
mi sembra molto giusto anche quanto dice Nando Dalla Chiesa:
Il trenino dell'impunità
domenica 30 luglio 2006
(l'Unità, 30 luglio 2006) - Indulto. Questa assurda legge sull’indulto. Non si sa da dove incominciare. Se dall’immagine di un grande papa chino, malfermo e indomito che chiede clemenza per i dannati della terra davanti a un parlamento che lo applaude per tradirlo il giorno dopo. Se dalle immagini dei detenuti che chiedono con ansia ai senatori della commissione giustizia in visita nelle carceri se ci sarà l’amnistia. O se dal popolo dell’Ulivo che si batte in piazza per anni contro le leggi ad personam;

le facce di tanta gente per bene che difende la Costituzione dall’assalto di un manipolo di imputati eccellenti. O se, ancora, dal trenino dell’impunità che venne concepito da poche menti ciniche e trasversali nella legislatura 1996-2001, quella governata in varie salse dall’Ulivo.
Potendo scegliere, però, partirò proprio da qui. Da quel trenino dell’impunità. Che funzionava così. Aveva un vagone nobile in testa, che era quello della grazia per Adriano Sofri. Sulla quale bisognava ottenere i consensi necessari, pur essendo la grazia - come si sa - una prerogativa del presidente della Repubblica. Consensi che venivano promessi in cambio del sostegno ad altre, meno nobili cause. Quelle dei corrotti, per esempio. Per “chiudere la stagione di Mani Pulite” e “ridare alla politica il suo primato”. Oppure quelle degli ex terroristi. Per “chiudere la stagione degli anni di piombo”. In tutti e due i casi per giungere a “una riconciliazione nazionale”. Poi c’era il quarto vagone, perché quando si inizia a mercanteggiare i mercanti si moltiplicano e la piazza si affolla: ed era quello dei mafiosi e dei loro amici, ostili ai testimoni, ai pentiti, all’ergastolo e anche alle condanne passate in giudicato quando ancora non vigevano i principi del giusto processo. Il trenino dell’impunità mostrò il suo nitido design in parlamento e iniziò anche a sferragliare. Giunse in qualche stazione (non ovviamente a quella più nobile). Sui binari di superficie lo fermò Scalfaro. E pure un po’ di senso delle istituzioni sparso nei ministeri. Eppure non si arrese mai. Camminò sotto terra, come un fiume carsico. La giustizia essendo la vera febbre vitale della politica italiana, proseguì il suo viaggio. E ne mandò qualche segnale anche in superficie. Quella legislatura vide infatti - lo ricordate? - un parlamento diviso aspramente in due. Il centrodestra giunse perfino a lasciare l’aula in occasione del voto finale sulla finanziaria dell’euro. Contrasti duri, durissimi. Eppure su una materia, su una materia sola, in quella legislatura si votò sempre all’unanimità: la giustizia; spianando la strada alle offensive della legislatura successiva.

Colpa dei primi ministri? Colpa dei ministri della giustizia? No. Colpa dei “gruppi umani”. Lo so, molti sorridono di questa mia teoria. Ma i gruppi umani esistono. E a volte contano più dei gruppi politici, ai quali danno la linea approfittando di una maggiore competenza (a volte presunta) sulla materia o di una maggiore “internità” alle vicende giudiziarie. I gruppi umani si compongono di biografie, di interessi, di culture anche molto diverse. Ma che convergono su un punto: sulla giustizia (ossia sulla materia che meno di ogni altro dovrebbe, proprio per definizione, essere trattabile) si può trattare. Personaggi con un passato estremista border line e con tutti i legami conseguenti, amici di inquisiti o condannati per reati contro la pubblica amministrazione, avvocati con cause importanti, parlamentari eletti (ce lo dicono i boss in persona) con i voti di Cosa Nostra, persone sensibili alle cause di imputati eccellenti, non necessariamente di destra, si ritrovano e si fiutano. Mica a una riunione, non pensiate che questa sia la Spectre dell’impunità. Ma per assaggi spontanei, di chiacchiera in chiacchiera, finché lo scambio si delinea e si fa. Poi ci si presenta ai propri gruppi politici e si comunica con aria grave e ineluttabile che “c’è un accordo” (questa è la frase magica). Infine se ne dà una versione potabile, del tipo che se si vogliono salvare i dannati della terra c’è un piccolo prezzo da pagare, una settantina di corrotti e nulla più. I gruppi si conformano. Dopodiché si fa passare l’”accordo” in commissione in poco tempo, approfittando sapientemente di distrazioni e assenze (colpevolissime) e timidezze altrui. Nei gruppi, specie quando i giornali iniziano a parlarne, si agitano mal di pancia, sensi di colpa, dilemmi etici. Ma poi c’è sempre qualcuno più pratico degli altri che ricorda che in questo modo, in fondo, si salva anche qualcuno dei propri amici. Non c’è forse sempre qualcuno che è stato “ingiustamente” inquisito o condannato? E così, di passaggio in passaggio, si fa quello che a mente fredda non si farebbe mai. Si vota una porcheria travestita da atto umanitario o da atto di intelligenza politica.

Nella scorsa legislatura il trenino rallentò assai. Perché il centrosinistra si trovò all’opposizione e aveva una spinta immediata, chiamiamola interesse politico, a ostacolare le leggi della vergogna. Perché ci fu piazza Navona, promossa da un gruppo di parlamentari che fiutava una certa tendenza a fare comunque in certi casi, sulla materia, l’opposizione di sua maestà. Perché, per combinazioni chimiche assolutamente fortuite, si realizzò un altro gruppo umano eguale e contrario, anch’esso trasversale, forte soprattutto al senato, che diede battaglia senza tregua sulle grandi questioni di principio. Che venne anche rimbrottato dall’alto per un eccesso di opposizione al lodo Schifani (le impunità alle più alte cariche dello Stato), poi dichiarato incostituzionale dalla Corte suprema. Gruppo umano che stavolta non c’è quasi più e che si spera sappia ricostituirsi con i nuovi arrivi, a partire da Gerardo D’Ambrosio. Quel che è successo, l’indisponibilità a sinistra a discutere di certi emendamenti, alcune affermazioni fuori controllo (“vogliono tenere in galera un povero settantenne” riferito a Previti che è agli arresti domiciliari!), una durezza polemica psicanaliticamente interessante, sembrano dirci che in questo accordo c’è qualcosa che non viene detto, anche se le sue dinamiche parlamentari si sono espresse, su questo non c’è dubbio, totalmente alla luce del sole. L’”accordo”, appunto. Chissà perché nessuno ha voluto stanare il centrodestra per inchiodarlo alla sua responsabilità: non volere clemenza per i dannati della terra. Chissà perché nessuno ha denunciato quel patto scellerato, invece di subirlo docilmente. Viene purtroppo da pensare che forse in quegli iniziali conciliaboli del “gruppo umano” proprio da quei settanta si sia partiti; o che essi siano stati messi subito sul piatto per renderlo più invogliante.

Dal punto di vista della giustizia, va detto, è stato un mercimonio. Ossia il contrario esatto della giustizia. Dal punto di vista politico si rischia di dare l’immagine di una Unione dalla doppia morale, quella dell’opposizione e quella del governo. Ci si aliena un elettorato di destra che chiede sicurezza, anche in modo non forcaiolo. Ma soprattutto si demotiva e si umilia un elettorato di centrosinistra (in grandissima parte non forcaiolo), il più appassionato e generoso, che si è battuto contro le leggi ad personam e che oggi, per usare l’espressione amarissima di un ospite del mio Blog, si chiede se non avesse ragione Berlusconi a considerarlo un po’ co…… Se mai fossimo costretti a tornare alle urne, Dio ci scampi e liberi da questo “risultato politico”.

Chiusura doverosa per i lettori. Per settimane non mi sono pronunciato sull’argomento. Non sono più in parlamento e ho una responsabilità di governo in altro ministero (felice fu il suggerimento di chi dal tavolo delle trattative mi sconsigliò di andare alla Giustizia…). Perciò ho avuto pudore a intervenire. Ma io so, sono convinto per esperienza, che se questo gruppo umano continuerà a operare indisturbato, quello che abbiamo visto in questi giorni sarà solo un assaggio. E so ancora meglio che quando in un paese viene garantita l’impunità dei potenti, il clima morale, lo spirito pubblico degradano. E che quando si abbassano nell’indifferenza di tutti, qualcuno che rappresenta lo Stato ci resta sul campo. E questo a me nessuno può chiedere di dimenticarlo. Nessuno che abbia più di quarant’anni e memoria del passato, può chiedermi di tacere.

 

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Livello Learco Guerra




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  postato il 30/08/2006 alle 21:05
anche in Italia, qualche mente lucida e onesta esiste ancora, credo

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/08/2006 alle 09:31
Le menti che hai citato sono certamente lucide ed oneste, ma il problema sovraffollamento-carceri non era un'invenzione e se non si mette mano subito alla de-carcerizzazione di alcuni reati ( che devono restare reati ed essere sanzionati, ma non con il carcere) tra due mesi siamo punto e a capo.

 

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nino58

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 31/08/2006 alle 10:20
Penso che il problema come dice Nino esista ma che non si possa chiaramente affrontare solo con un indulto, se non viene accompagnato da nient'altro non e' il segnale che lo si vuol far diventare prassi? Si lo e', perche' i motivi di fondo dell'approvazione penso siano quelli citati da Reggio Emilia.
E' un problema reale usato come cortina fumogena, se non ci fosse qualche interesse diretto e personale non verrebbe mai approvato in italia un qualsivoglia provvedimento cosi' potenzialmente impopolare, per di piu' con l'appoggio inciucioso dei due schieramenti, non fregherebbe un ca... a quasi nessun politico dei detenuti se non ci fossero di mezzo anche loro.
Mi chiedo se Berlusconi & C. non avessero avuto FORTISSIMI interessi in materia e considerando che la sinistra l'indulto l'aveva gia' ventilato in campagna elettorale che bombardamento mediatico avremmo subito sulla volonta' dei comunisti di liberare i criminali, avrebbe basato tutto su quello, e invece...
Sui mass-media che enfatizzano solo quello che fa comodo ai politici ci sono poche speranze, basta dire, per fare il primo esempio che mi viene in mente, che quasi nessuno in occasione delle stragi di mosca e beslan ha spiegato che quella era una reazione a un genocidio perpetrato dai russi in cecenia, forse perche' Berlusconi e' legato a Putin (credo anche da interessi economici non solo riguardanti la fornitura di energia) continuatore della mattanza iniziata, se non ricordo male, da Eltsin. Non sto giudicando ne i russi ne i ceceni solo osservando la parzialita' dell'informazione.

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 31/08/2006 alle 22:10
Originariamente inviato da nino58

Le menti che hai citato sono certamente lucide ed oneste, ma il problema sovraffollamento-carceri non era un'invenzione e se non si mette mano subito alla de-carcerizzazione di alcuni reati ( che devono restare reati ed essere sanzionati, ma non con il carcere) tra due mesi siamo punto e a capo.

appunto, ma se i nostri cari politici, invece di fare l'indulto, avessero operato la de-carcerizzazione di alcuni reati che dici tu, avrebbero fatto una cosa molto più giusta e una figura molto meno schifosa. Ma evidentemente, per venire incontro a certi interessi, per loro va bene anche fare la figura schifosa.
p.s. a me la "proposta", se tale va considerata, tornata di moda grazie al sorprendente Moser,di liberalizzare il doping, corrisponde al degregoriano "legalizzare la mafia sarà la regola del 2000" o al berlusconiano allegro falsificazionismo dei bilanci

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 01/09/2006 alle 02:39
Originariamente inviato da 27luglio

Sui mass-media che enfatizzano solo quello che fa comodo ai politici ci sono poche speranze, basta dire, per fare il primo esempio che mi viene in mente, che quasi nessuno in occasione delle stragi di mosca e beslan ha spiegato che quella era una reazione a un genocidio perpetrato dai russi in cecenia, forse perche' Berlusconi e' legato a Putin (credo anche da interessi economici non solo riguardanti la fornitura di energia) continuatore della mattanza iniziata, se non ricordo male, da Eltsin. Non sto giudicando ne i russi ne i ceceni solo osservando la parzialita' dell'informazione.


No, ma fammi capire. A mosca 117 ostaggi civili uccisi la cui unica colpa era di essere andati a teatro.
A Beslan 394 morti, di cui 186 bambini. 448 feriti, di cui 248 bambini, 80 di questi in condizioni disperate.
Ma come vuoi che li trattassero i media? da combattenti per la libertà? Sono andati in una scuola dove c'erano più di mille bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, armati fino ai denti e con tanto esplosivo da far saltare in aria un grattacielo.
Nessun atto di rappresaglia giustifica una cosa del genere. Non erano altro che dei pazzi criminali senza scrupoli e i media come tali li hanno trattati.

 

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  postato il 01/09/2006 alle 08:17
Originariamente inviato da Claudio82
Nessun atto di rappresaglia giustifica una cosa del genere. Non erano altro che dei pazzi criminali senza scrupoli e i media come tali li hanno trattati.


Quanti bambini sono morti (e noi non lo sappiamo), in Cecenia, in Iraq, in Libano? probabilmente di più, ma i media non hanno trattato come pazzi criminali gli eserciti che hanno fatto queste stragi.

Sia chiaro, senza alcun intento giustificativo di ciò che è stato compiuto al teatro di Mosca (quasi totale responsabilità di Putin, comunque, sul numero dei morti: li ha gassati lui) e a beslan......

Questo, secondo me, è ciò che intende 27Luglio per parzialità dell'informazione.

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 01/09/2006 alle 08:46
Nessun atto di rappresaglia giustifica una cosa del genere. Non erano altro che dei pazzi criminali senza scrupoli


Ma io ho scritto che non intendevo giudicare ne uno ne l'altro, solo che non e' stato spiegato il contesto, si e' cercato di far pensare che un bel giorno i ceceni si sono svegliati e han deciso di far quei due attentati,non e' cosi', prima in ordine cronologico viene un genocidio di circa centomila persone, era un esempio di informazione parziale, se ne potrebbero fare altri diecimila.

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 01/09/2006 alle 09:03
Quanti bambini sono morti (e noi non lo sappiamo), in Cecenia, in Iraq, in Libano? probabilmente di più, ma i media non hanno trattato come pazzi criminali gli eserciti che hanno fatto queste stragi.

Sia chiaro, senza alcun intento giustificativo di ciò che è stato compiuto al teatro di Mosca (quasi totale responsabilità di Putin, comunque, sul numero dei morti: li ha gassati lui) e a beslan......

Questo, secondo me, è ciò che intende 27Luglio per parzialità dell'informazione


Si intendevo quello. Inoltre spesso non viene dato il contesto generale, si propongono episodi e se fanno notizia si insiste su quell'argomento finche' non si esaurisce l'interesse.
Ricordo che dopo l'incidente ferroviario di Piacenza con 8 morti per mesi ci veniva proposto ogni singolo disguido sulla rete ferroviaria italiana, anche se uno della manutenzione inciampava in una rotaia andava sui telegiornali, molti pensavano che le ferrovie all'improvviso fossero divenute il mezzo di trasporto meno sicuro, in realta' venivano solo riportate notizie che normalmente vengono ignorate, di diverso dal solito c'era stato solo l'incidente, ma la percezione del rischio di un viaggio in treno degli italiani era stata completamente modificata.
Poi ci sono tanti avvenimenti, di solito riguardanti il terzo mondo, tipo guerre con decine di migliaia di morti e altre amenita' del genere che vengono passati sotto silenzio oppure citati in maniera marginale.
In compenso prima dell'estate non mancano mai i servizi sulle diete da seguire per superare a pieni voti la prova costume, che bello!

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 01/09/2006 alle 14:46
Attrarre l'attenzione dei media sulla loro causa è proprio quello che volevano i terroristi quando hanno progettato quegli attentati, di conseguenza i media stessi non gliela hanno concessa, proprio per evitare l'incentivazione di tali comportamenti.
Inoltre sarebbe stato una sorta di giustificazione mettere in relazione quegli atti alle operazioni militari russe in Cecenia. Se avessero occupato il cremlino senza uccidere persone innocenti, probabilmente si sarebbe parlato delle ragioni dietro quel gesto. Ma dato che si sono comportati da assassini i media li hanno trattati come assassini.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/09/2006 alle 15:07
Originariamente inviato da Claudio82

Attrarre l'attenzione dei media sulla loro causa è proprio quello che volevano i terroristi quando hanno progettato quegli attentati, di conseguenza i media stessi non gliela hanno concessa, proprio per evitare l'incentivazione di tali comportamenti.
Inoltre sarebbe stato una sorta di giustificazione mettere in relazione quegli atti alle operazioni militari russe in Cecenia. Se avessero occupato il cremlino senza uccidere persone innocenti, probabilmente si sarebbe parlato delle ragioni dietro quel gesto. Ma dato che si sono comportati da assassini i media li hanno trattati come assassini.


tu precludi a te stesso una parte della verità...

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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  postato il 01/09/2006 alle 15:52
Originariamente inviato da Claudio82

Attrarre l'attenzione dei media sulla loro causa è proprio quello che volevano i terroristi quando hanno progettato quegli attentati, di conseguenza i media stessi non gliela hanno concessa, proprio per evitare l'incentivazione di tali comportamenti.
Inoltre sarebbe stato una sorta di giustificazione mettere in relazione quegli atti alle operazioni militari russe in Cecenia. Se avessero occupato il cremlino senza uccidere persone innocenti, probabilmente si sarebbe parlato delle ragioni dietro quel gesto. Ma dato che si sono comportati da assassini i media li hanno trattati come assassini.


scusa ma i giornalisti non dovrebbero scrivere la realtà dei fatti senza preoccuparsi di pensare che possano risultare "giustificazioni" o che possano portare l'attenzione ad altri fatti?
secondo me tu confondi il mestiere di giornalista con il politico, questi sì preoccupato di ciò che pensa l'opinione pubblica o di celare certi fatti.....

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 01/09/2006 alle 16:37
Secondo me i motivi non sono quelli che citi tu Claudio, di solito cio' che si ritiene possa fare notizia viene divulgato a prescindere dalle possibili conseguenze (i sassi dai cavalcavia tanto per dirne una), a meno che non arrivino censure per ordine superiore, non mi pare che i mass/media si pongano particolari problemi su cosa sia opportuno pubblicare o meno, i motivi ritengo siano altri in questo caso.
Comunque sia penso che gli argomenti vadano presentati in maniera completa. Dire tutta la verita' sulla cecenia vuol dire che la maggior parte delle persone tenderebbe a giustificare i terroristi? Ok, il problema in quel caso sarebbe al limite dello spettatore, ma giornalisticamente parlando, secondo me, sarebbe piu' corretto.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 01/09/2006 alle 17:23
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da Claudio82

Attrarre l'attenzione dei media sulla loro causa è proprio quello che volevano i terroristi quando hanno progettato quegli attentati, di conseguenza i media stessi non gliela hanno concessa, proprio per evitare l'incentivazione di tali comportamenti.
Inoltre sarebbe stato una sorta di giustificazione mettere in relazione quegli atti alle operazioni militari russe in Cecenia. Se avessero occupato il cremlino senza uccidere persone innocenti, probabilmente si sarebbe parlato delle ragioni dietro quel gesto. Ma dato che si sono comportati da assassini i media li hanno trattati come assassini.


scusa ma i giornalisti non dovrebbero scrivere la realtà dei fatti senza preoccuparsi di pensare che possano risultare "giustificazioni" o che possano portare l'attenzione ad altri fatti?
secondo me tu confondi il mestiere di giornalista con il politico, questi sì preoccupato di ciò che pensa l'opinione pubblica o di celare certi fatti.....


No mi sa che sei tu quello che confonde la figura del giornalista con quello dell'uomo senza scrupoli.
I giornalisti non devono dare tutte le notizie che hanno o raccontarle senza alcuna forma di censura o di accorgimento. Devono rispettare parecchie regole:
1) quelle imposte dalla legge: verità, interesse pubblico e forma civile delle notizie che danno
2) quelle imposte dall'ordine professionale a cui appartengono: rispetto della dignità, della persona, della riservatezza...
3) quelle imposte dall'editore che detta la linea editoriale della testata per cui lavorano e che sono tenuti contrattualmente a rispettare
4) quelle imposte dal buon senso: tipo non dare il nome delle vittime di un incidente se le famiglie non sono state avvertite
5) quelle imposte dalla propria coscienza e dalla propria sensibilità.

In america, così come sta iniziando ad avvenire in Italia, i media si sono già da tempo messi d'accordo per non essere strumentalizzati dai terroristi e hanno già da tempo smesso di trasmettere i vari video di Bin Laden e co. E l'hanno fatto tutti, a prescindere dal colore politico.

 

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  postato il 01/09/2006 alle 17:25
Originariamente inviato da EugeRambler

Originariamente inviato da Claudio82

Attrarre l'attenzione dei media sulla loro causa è proprio quello che volevano i terroristi quando hanno progettato quegli attentati, di conseguenza i media stessi non gliela hanno concessa, proprio per evitare l'incentivazione di tali comportamenti.
Inoltre sarebbe stato una sorta di giustificazione mettere in relazione quegli atti alle operazioni militari russe in Cecenia. Se avessero occupato il cremlino senza uccidere persone innocenti, probabilmente si sarebbe parlato delle ragioni dietro quel gesto. Ma dato che si sono comportati da assassini i media li hanno trattati come assassini.


tu precludi a te stesso una parte della verità...


Non è vero. Le operazioni militari russe in Cecenia non sono una parte della verità della strage di Beslan. Casomai sono un'altra verità.

 

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  postato il 01/09/2006 alle 18:21
Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da Claudio82

Attrarre l'attenzione dei media sulla loro causa è proprio quello che volevano i terroristi quando hanno progettato quegli attentati, di conseguenza i media stessi non gliela hanno concessa, proprio per evitare l'incentivazione di tali comportamenti.
Inoltre sarebbe stato una sorta di giustificazione mettere in relazione quegli atti alle operazioni militari russe in Cecenia. Se avessero occupato il cremlino senza uccidere persone innocenti, probabilmente si sarebbe parlato delle ragioni dietro quel gesto. Ma dato che si sono comportati da assassini i media li hanno trattati come assassini.


scusa ma i giornalisti non dovrebbero scrivere la realtà dei fatti senza preoccuparsi di pensare che possano risultare "giustificazioni" o che possano portare l'attenzione ad altri fatti?
secondo me tu confondi il mestiere di giornalista con il politico, questi sì preoccupato di ciò che pensa l'opinione pubblica o di celare certi fatti.....


Devono rispettare parecchie regole:
1) quelle imposte dalla legge: verità, interesse pubblico e forma civile delle notizie che danno


e io cos' ho detto? raccontare le efferatezze commesse dall'esercito russo in Cecenia (di cui non vi è praticamente notizia su telegiornali e stampa) non sarebbe "verità, interesse pubblico e forma civile"?

A meno che i morti ceceni valgano meno di quelli russi, mi pare sia così......

 
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  postato il 01/09/2006 alle 18:24
Originariamente inviato da Claudio82

In america, così come sta iniziando ad avvenire in Italia, i media si sono già da tempo messi d'accordo per non essere strumentalizzati dai terroristi e hanno già da tempo smesso di trasmettere i vari video di Bin Laden e co. E l'hanno fatto tutti, a prescindere dal colore politico.


si è visto ad heatrow, che non è così.
Guarda caso c'erano i "saldi di fine stagione" in Libano, proprio in quei giorni.....mi ci gioco un braccio che quell'informazione l'ha passata il Mossad.

 
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Livello Tour




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  postato il 01/09/2006 alle 18:40
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da Claudio82

In america, così come sta iniziando ad avvenire in Italia, i media si sono già da tempo messi d'accordo per non essere strumentalizzati dai terroristi e hanno già da tempo smesso di trasmettere i vari video di Bin Laden e co. E l'hanno fatto tutti, a prescindere dal colore politico.


si è visto ad heatrow, che non è così.
Guarda caso c'erano i "saldi di fine stagione" in Libano, proprio in quei giorni.....mi ci gioco un braccio che quell'informazione l'ha passata il Mossad.


Ma Claudio lo strumentalizzare l'oppinione pubblica è alla base di tutto.
Figurati se certi governi non si servono dei media per inculcare alla gente certe idee.
E' talmente evidente, a mio avviso la cosa sta peggiorando.
Che casino hanno fatto con gli aereoporti?
Riguardo l'indulto.
Non dimentichiamoci che è un vecchio debito che l'Italia doveva alla chiesa ancora da quando era in carica il precedente papa.
Queste non sono scelte di governo.
Amaramente la chiesa ha un grosso peso politico in Italia.
Un caso di indulto può avere un grosso riscontro nell'opinione pubblica anche se tutti non sono d'accordo.
Saluti
Ianni

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 01/09/2006 alle 19:17
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Attrarre l'attenzione dei media sulla loro causa è proprio quello che volevano i terroristi quando hanno progettato quegli attentati, di conseguenza i media stessi non gliela hanno concessa, proprio per evitare l'incentivazione di tali comportamenti.
Inoltre sarebbe stato una sorta di giustificazione mettere in relazione quegli atti alle operazioni militari russe in Cecenia. Se avessero occupato il cremlino senza uccidere persone innocenti, probabilmente si sarebbe parlato delle ragioni dietro quel gesto. Ma dato che si sono comportati da assassini i media li hanno trattati come assassini.


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Devono rispettare parecchie regole:
1) quelle imposte dalla legge: verità, interesse pubblico e forma civile delle notizie che danno


e io cos' ho detto? raccontare le efferatezze commesse dall'esercito russo in Cecenia (di cui non vi è praticamente notizia su telegiornali e stampa) non sarebbe "verità, interesse pubblico e forma civile"?



Si ma poi devi applicare le altre 4 categorie di limiti che non hai quotato (obblighi deontologici, linea editoriale, buon senso, propria coscienza) che portano le redazioni dei giornali a decidere come dare le notizie, in che ordine e in che sequenza logica.
Se i giornali non parlassero proprio della Cecenia allora sarebbe grave. Se non ne parlano in relazione all'uccisione di 400 civili ad opera di terroristi, probabilmente è dovuta al fatto che tra le due cose non si vuole instaurare un nesso e non perchè c'è una volontà politica di tacere la notizia.

 

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  postato il 01/09/2006 alle 20:03
il problema, Claudio, è che se prima non hai parlato della Cecenia, di ciò che accadeva e dei crimini di guerra perpetrati, dopo non hai modo di capire come si sviluppano certi attentati terroristici.
Bada bene, io non giustifico, e non credo sia un tentativo di giustificazione da parte dei giornalisti richiamare la cronologia storica dei fatti. Poi capisco che l'opinione pubblica non debba essere indirizzata in alcun modo, però è altrettanto giusto che ci debba essere lo stesso peso nel diffondere le notizie. In questo caso, dei crimini in Cecenia se ne sa poco o nulla, dell'attentato al teatro o di Beslan se ne sa all'inverosimile, compresa la discutibile scelta di mostrare sempre immagini ad effetto (e fermo restando che i terroristi hanno ovviamente le loro colpe, ma Putin ha messo in atto un paino di intervento a dir poco criminale, relativamente all'attentato del teatro)

 
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Livello Gastone Nencini




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  postato il 01/09/2006 alle 21:40
Italia=Governo di Ladri, da sempre. Non ci sono parole per esprimere il mio disgusto verso i politici e la politica italiano, nonstante vengo da un paesino di 3000 anime, che ha dato i natali ad un big della politica italiana, prima di Mani Pulite.

 

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Livello Parigi-Roubaix




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  postato il 04/10/2006 alle 10:22
Ecco l'ennesima porcheria di questo indulto voluto dalla sinistra: sconto di pena al mostro di Foligno!
E' solo una vergogna per non parlare di tutti gli altri delinquenti che hanno beneficiato dell'indulto e dopo poche ore hanno ripreso a delinquere.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2006 alle 10:37
Voluto dalla sinistra?
Non l'ha votata di corsa anche Forza Italia ?
Comunque Chiatti non esce.

 

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nino58

 
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Livello Parigi-Roubaix




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  postato il 04/10/2006 alle 10:53
Chiatti non sarà liberato? si vede che tu hai notizie nuove perchè i giornali dicono il contrario...
Votato anche da FI? e allora? sempre una porcheria è (voluta, ripeto, fortemente dalla sinistra e osteggiata da AN)

 
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  postato il 04/10/2006 alle 11:00
Originariamente inviato da tour de france

Chiatti non sarà liberato? si vede che tu hai notizie nuove perchè i


Chiatti non sarà liberato. La sua pena passerà da 30 a 27 anni (peraltro glieli avrebbero concessi per buona condotta, ma lungi da me giustificare questo provvedimento).

Solo per precisazione e senza nessun intento di difesa di una schifezza che nemmeno Berlusconi aveva fatto.

 
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Livello Tour




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  postato il 04/10/2006 alle 11:24
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da tour de france

Chiatti non sarà liberato? si vede che tu hai notizie nuove perchè i


Chiatti non sarà liberato. La sua pena passerà da 30 a 27 anni (peraltro glieli avrebbero concessi per buona condotta, ma lungi da me giustificare questo provvedimento).

Solo per precisazione e senza nessun intento di difesa di una schifezza che nemmeno Berlusconi aveva fatto.
Faccio notare che in italia esiste qualcuno , anzi qualcuna, che , condannata per lo stesso reato di Chiatti a 30 anni in primo grado se ne sta a piede libero tranquillamente. Vi pare normale ?

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 04/10/2006 alle 11:44
A proposito dell'indulto: “Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi .......” (Is 52,7).


Citato da Adriano Sofri in uno splendido articolo di approvazione dell'indulto.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2006 alle 14:31
Untertaker, la pericolosità sociale di un Chiatti o di una Franzoni per te sono identiche ?
Che strana immagine hai della realtà.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2006 alle 14:33
E mi sa pure che non hai figli.

 

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nino58

 
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