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Autore: Oggetto: Fan Club Riccardo Riccò...

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 24/03/2010 alle 11:44
No che non sono d'accordo, assolutamente. ma non sono d'accordo nemmeno con il fatto che rasmussen abbia fatto la fine di Rasmussenn.
Non mi pare che le mie posizioni sul doping, almeno nei forum, in famiglia e tra gli amici, non siano note.
Qua volevo anche dire che queste posizioni ( di grilloparlante e di altri) mi pare si reggano su un'ideologia o su una magari razionale antipatia per Riccò, ma non sulla legge ( per quanto confusa come quella dell'antidoping).

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Tour




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Registrato: Nov 2007

  postato il 24/03/2010 alle 12:53
Ma che ca..o di paragoni mi tocca sentire.Si sta parlando di doping e ciclismo e quello viene fuori con il vino adulterato oppure l'altro con l'esempio che se ruba un benestante non gli fanno nulla, ma se ruba un poeraccio va in galera. Ma cosa c'entrano queste affermazioni con lo sport. Giustizia sportiva e giustizia ordinaria sono due cose completamente diverse.Io ho semplicemente detto che se non volete che succedano queste denigrazioni di corridori alle corse più importanti la devono smettere di bombarsi. Poi se vogliono continuare a fare i furbi peggio per loro e per tutti gli appassionati di ciclismo come me. MA LA MACCHIA POI RIMANE SEMPRE.Non vi state a scervellare più di tanto.
 
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Amministratore




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  postato il 24/03/2010 alle 13:40
Originariamente inviato da Donchisciotte

Tex.... guarda che qua ti bannano...



Ma quando mai


Simone, ti faccio un esempio di giustizia sportiva: hai notizia di calciatori positivi, squalificati e poi rientrati con l'inibizione a partecipare alla Champions League?
Hai notizia di centometristi squalificati e poi rientrati senza poter andare alle Olimpiadi?
Hai notizia di tennisti squalificati e poi rientrati con l'obbligo di giocare solo nei tornei regionali, ma non a Wimbledon o al Roland Garros?

La differenza di trattamento tra Riccò e Basso è poi lampante, all'interno di uno stesso sport. Però tanti che avevano per anni condannato la differenza di trattamento tra Basso e Valverde, non si scaldano più di tanto per questa vicenda: evidentemente il principio conta solo in certi casi, in altri no.

E dico tutto questo non perché Riccò mi sia simpatico (infatti non lo è più come un tempo, dopo le recenti vicende), ma perché è vittima di una palese ingiustizia. O disparità di trattamento nei confronti di altri nelle sue stesse condizioni.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 24/03/2010 alle 13:54
Originariamente inviato da Lupo

Rispetto la tua opinione, ma francamente non potrò mai condividerla. Il fatto che il signor Rossi commetta un errore, non autorizza il signor Verdi ad angariarlo arbitrariamente. Se poi a chi sbaglia si può far tutto che va sempre bene, mi chiedo se voi altri siate tutti illibati o masochisti.


Carissimo Lupo, non so proprio come fai a rispettare una opinione così , credo invece che si possa solo tollerarla e sperare che chi la propone sia talmente inesperto della vita e del diritto, da pensarla come i nostri antenati pre-Hammurabi.

Che bella gente cui son costretto a m'inchinare
voglio dire gli intoccabili maestri del potere
che mi raccontano con orgoglio
che il Giro d'Italia va sempre meglio
proprio loro così invischiati
con dentro un'anima repellente
e con in testa tutto, o forse ... niente.

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 24/03/2010 alle 15:46
Mi dispiace aver deluso Tex e in parte sono deluso da me stesso perché a un certo punto del cammino, colmata la misura, ho scoperto di non avere più indulgenza.
E allora chiarisco, perché secondo me Riccò è diverso dagli altri, pur avendo commesso lo stesso peccato, che per me resta tale: da questo non retrocedo.
Riccò ha iniziato da junior, ha proseguito da under e ha concluso da professionista la sua trafila di atleta border line "più di là che di qua".
Riccò ha continuato a fare gli affari suoi in barba ai regolamenti. Lo hanno sospeso per la salute. E' rientrato e lo hanno sospeso ancora. E' rientrato e lo hanno sospeso ancora. E' rientrato e lo hanno sospeso ancora.
Poi gli hanno teso la mano. Il medico della nazionale che già aveva messo in regola Visconti gli ha chiesto di inviargli le analisi anomale, affinché il suo caso potesse essere valutato e lui non le ha mai inviate.
Eppure lo stesso lo hanno fatto passare professionista, studiandolo, mettendolo alla prova e alla fine approvandolo. E lui cosa fa? Vince, benebbravo. Li prende tutti per il culo, benebbravo ha carattere. Li chiama vegetali, benebbravo ci serviva il personaggio nuovo. E poi va al Tour e lo trovano positivo, benebbravo cos'altro serve per dirgli addio?
Poi lo interrogano e lui dice che il Cera gliel'ha dato Piepoli che si becca l'ergastolo sportivo, ma se lo incontri in allenamento e ci parli e scavi e hai voglia di approfondire, viene fuori che probabilmente la cosa è andata in modo diametralmente diverso.
Lascio all'intimità di Riccò la patetica sceneggiata architettata con la moglie perché si capisse che la di lei positività non andava confusa con la sua, benebbravo grande regista (lui o chi l'ha pensata per lui).
Ma alla fine,leggendola anche col massimo distacco, non posso fare a meno di pensare che il ciclismo sia sempre uno sport meraviglioso, in cui tuttavia si respira a volte e contro vento un odore insopportabile e che non vedo per quale motivo dobbiamo ostinarci a riabbracciare tutti quelli che in qualche modo l'hanno sporcato.
Perché sono così con Riccò e non magari con Basso e Sella? Immagina che io sia un pugile, Tex, ok? Non faccio altro che prendere cazzotti che in un modo o nell'altro sono sempre riuscito a incassare. L'ultimo, quello che mi ha mandato ko forse non è stato neanche il più forte, ma è stato la goccia fatale. Cui si aggiunge la considerazione contadina come me che se dopo tutto quello che era già successo ti sei fatto ancora beccare positivo, allora forse è davvero meglio che cambi mestiere...

 
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Moderatore
Utente del mese Aprile 2009, Febbraio 2010 e Luglio 2010




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  postato il 24/03/2010 alle 15:49
Intanto oggi ha fatto terzo alla Coppi e Bartali.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 24/03/2010 alle 16:47
Cerco di essere stringato e chiaro, cercando di rispondere a Grilloparlante nel modo migliore.
1- che Riccò abbia avuto problemi anche nelle categorie inferiori mantiene la sua importanza. Però non c'entra un fico secco con il concetto che ho espresso io.
I due pesi e le due misure non vanno bene lo stesso.
2- in questo momento non rispetto chi spara addosso a Riccò,non fa secondo me una gran figura.
E' come sparare sulla croce rossa, troppo facile, è disarmato.
3- se le cose sono andate diversamente tra Riccò e Piepoli chi mi dice che siano andate per forza secondo la versione ufficiale tra Sella e Priamo?
Un po' di confusione c'era anche nel racconto del Salbaneo.
4- Sono stato un ultras del Pirata Pantani, come mi sarebbe piaciuto sentire cosa avrebbe detto Marco (che di essere trattato diversamente aveva pratica) sulle esclusioni di Riccò "perchè non ha ancora espiato abbastanza" oppure perchè "deve fare la fine di Rasmussen".
Mi sembra di sentire le sue parole in lontananza.....

Se ha finito la squalifica deve poter correre ed essere eventualmente escluso dalle gare solo per scelta tecnica, non per morali paternalistiche.
Se poi si fa beccare di nuovo che lo squalifichino di nuovo.
Che per lui valgano le stesse regole che valgono per gli altri.
Ribadisco di non essere un fan scatenato di Riccò, ma..... terzo?
Non posso dire di esserne scontento.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 24/03/2010 alle 17:56
Admin… non conosci Tex.

Intanto, parlando al telefono qualche ora fa con Tex/Pinocchio, ho saputo di un edificante articolo di oggi della Gazzetta con le famiglie Riccò/ Rossi tutti insieme appassionatamente con il bambino ( Riccò, mi ha detto Tex, io la Gazzetta non l’ho letta, diceva pudicamente che” va molto meglio”).
Il che mi fa pensare che non tutta quella farina maleodorante che è uscita dopo la positività della Rossi sia del sacco di Riccò ( che l’ha accettata, comunque ), dall’abbandono di mamma e bambino, al cognato che si rimangia l’intervista con Bs, mi pare tutta una bella commediola ad uso del popolo.
E se Riccò fa risultati ( come oggi che, da quanto leggo, è terzo e si è portato lui via la fuga) , secondo me non è escluso che il furore etico di Zomegnan si smorzi. E pure quello degli sponsor del Giro.
Pantani penso avrebbe detto che Riccò doveva correre.
Grilloparlante: allora l’ultima goccia doveva essere Danilo DI Luca ( almeno temporalmente)…

Simone: quando ero piccola al catechismo dicevano che il peccato è come un chiodo, se lo pianti e poi lo togli, nel muro resta il buco…
Ma se dal piano religioso scendiamo a quello giuridico ( sportivo o giustizia ordinaria), ci devono essere norme uguali per tutti: del buco che ha lasciato il chiodo che si fa? Come negli altri sport dove gareggiano e basta ( e qualcuno diventa simbolo dell’etica sportiva come Guardiola) oppure a seconda di come gira? Basso corre ( ma non al Tour l’anno scorso), Riccò non corre le corse che contano e Rasmussenn, praticamente, fa le Gran Fondo con Tex.
E Rujano lo lasciano a casa? Con un Giro per scalatori e magari corrono decine di carneadi inutili. Boh…
E’ uno sport normale il ciclismo?

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 24/03/2010 alle 18:09
1- che Riccò abbia avuto problemi anche nelle categorie inferiori mantiene la sua importanza. Però non c'entra un fico secco con il concetto che ho espresso io.

C'entra infatti con il concetto che ho espresso io, che cercava di chiarire il motivo della mia avversione storica verso il personaggio, che non inizia certo da qui.

2- in questo momento non rispetto chi spara addosso a Riccò,non fa secondo me una gran figura. E' come sparare sulla croce rossa, troppo facile, è disarmato.

Se è disarmato non è per colpa mia, oserei dire che in questa condizione ci si è messo da solo.

3- se le cose sono andate diversamente tra Riccò e Piepoli chi mi dice che siano andate per forza secondo la versione ufficiale tra Sella e Priamo? Un po' di confusione c'era anche nel racconto del Salbaneo.

Mi par di capire che lo dica la Guardia di Finanza, anche se i tempi biblici con cui lo dirà ufficialmente sono gli stessi per cui l'Italia è diventato il paese delle banane.

4- Sono stato un ultras del Pirata Pantani, come mi sarebbe piaciuto sentire cosa avrebbe detto Marco (che di essere trattato diversamente aveva pratica) sulle esclusioni di Riccò "perchè non ha ancora espiato abbastanza" oppure perchè "deve fare la fine di Rasmussen".
Mi sembra di sentire le sue parole in lontananza....

Non mischiare gli stracci con la seta e ricorda che Marco seppe prendere le distanze dalla Festina. Era un ipocrita anche lui? No, aveva capito sulla sua pelle che nel folle mondo del ciclismo si riesce a malapena a garantire per se stessi.

Infine, sul fatto che sia arrivato terzo, nessuno disconosce il fatto che il ragazzo abbia delle doti. Anzi, forse ci si incazza di più proprio perché le ha e non si è fidato di loro...

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 24/03/2010 alle 19:55
Caro Tex, due interventi perfetti che condivido totalmente.
Tu hai un solo difetto (ma sei in illustre compagnia ciclistica): sei milanista....

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Feb 2006

  postato il 24/03/2010 alle 20:16
Originariamente inviato da Admin

E dico tutto questo non perché Riccò mi sia simpatico (infatti non lo è più come un tempo, dopo le recenti vicende), ma perché è vittima di una palese ingiustizia. O disparità di trattamento nei confronti di altri nelle sue stesse condizioni.


ma infatti non credo che Zomegnan sia un'anima candida da non invitare al Giro Riccò per i suoi problemi con il doping, credo che lasci Riccò a casa proprio perchè, a fronte del probabile spettacolo che darebbe, sarebbero molti di più gli spettatori che cambierebbero canale non appena lo vedono comparire sullo schermo. Siccome ci guadagna con i diritti televisivi e deve rendere conto agli azionisti di RCS, sceglie la soluzione meno rischiosa.

Basso non è mai stato bullo o spaccone, e anche quando le cose giravano bene ha sempre tenuto un profilo basso: viceversa Riccò ha sempre fatto il fenomeno e adesso paga questa sfrontatezza, che gli ha reso non poche antipatie. Succede così in ogni ambiente di lavoro, Riccò non è certamente un martire per questa esclusione: per quanto mi riguarda è molto peggio l'assenza di un Rujano che promette di farci vedere gli splendori del 2005.

 

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Gaudium magnum. E'tornato! (cit. Frank VDB)

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 24/03/2010 alle 23:39
un corridore che rientra alle gare dopo un anno e mezzo e, anche se non ha affrontato Contador, anche se non ha guadagnato minuti, anche se forse non ha sentito la gamba per andare al traguardo da solo dalla cima della salita e ha fatto la scena di aspettare platealmente gli altri voltandosi più volte e parlando alla radiolina, tuttavia mostra di essere tranquillamente davanti in salita, non è razionale sostenere che abbia sempre vinto solo perchè spregiudicato nell'uso del doping. E' semplicemente farsi oscurare la vista da una vivissima antipatia.
Riconoscere come preciso e infallibile l'antidoping solo quando colpisce il corridore antipatico è ancora farsi oscurare la vista dallo stesso sentimento. E' un modo francamente poco sportivo di valutare le cose. E soprattutto dannoso per tutto il movimento, visto che in questo modo ciascuno guarda solo il suo orto ecc.. ecc.. tutti discorsi già fatti.
In un ciclismo sempre più fatto di prevedibilissimi passisti-scalatori sempre in difesa a mulinare le lunghe leve su ogni tipo di salita, (e purtroppo tra i giovani più in voga questa pur rispettabilissima tipologia atletica prevale di gran lunga) io credo che uno con le caratteristiche tecniche e il corattere di Riccò sia manna dal cielo. Però, de gustibus...

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/03/2010 alle 04:53
Mi ha fatto male leggere le parole di Grilloparlante e di qualche altra persona pur assennata e come lui dotata di strumenti culturali non trascurabili. Siamo responsabili, di fronte agli altri, non solo di quel che facciamo ma, sovente ed in maniera piu' pesante, anche di ciò che diciamo. Ai tempi che videro il nostro caro Marco sotto la gogna, si sprecarono le anime candide come i nostri. Abbiamo visto come fini'; mi auguro che quelli non abbiano mai a prendere piena coscienza del fatto che anche le loro parole potrebbero aver giocato in quella vicenda.

Con i giovani, e mi pare fosse proprio Elisa ad affermarlo, bisogna andare piano. Ci vuole prudenza; magari un bel calcione nel sedere ben assestato, ma dato con discernimento. Io ho avuto c.ulo: nel momento cruciale, invece di trovarmi davanti un uomo dabbene, assennato e tutto d'un pezzo come Grillo, ho trovato un Tenente dei Carabinieri che con uno schiaffone ed un bel calcione, e forse'anche contravvenendo ai suoi doveri in quel momento, mi buttò fuori dalla caserma. Da li', era notte, mi sono rialzato con il preciso proposito di farmi una posizione decorosa nella vita. Sono cose che nascono cosi'.

Quoto Morris per la sua magnifica analisi sul mondo degli under. Pensavo di essere l'unico a pensarla cosi'. Dagli anni cinquanta ad oggi sono mosche bianche i corridori che, rivelatisi fenomeni tra le categorie minori, si sono poi confermati fra i pro. Il nostro Riccardo avrebbe tranquillamente potuto vincere il giro 3 o 4 anni fa. Ha avuto la sfiga di trovare quel che hanno trovato quasi tutti i suoi predecessori; un ambiente impreparato ed abbastanza corrotto, un ds poco dotato di cultura e sensibilità, una Federazione assolutamente assente e complice. Insomma, come nel piu' italico dei casi, un ragazzo gettato nel gorgo ad imparare a nuotare. Mi si venga a dire che non è stato cosi'. Si', hai ragione vecchio stramaledetto d'un Maurizio (Morris per i novizi): se fosse stato allevato da persone capaci ed intelligenti oggi saremmo qui ad osannarlo. Avrebbe capito 8 o 9 anni fa che lui non avrebbe avuto bisogno di nulla per suonarli tutti quanti come grancasse.

Il merito di Contador è quello di aver avuto piu' c.ulo e di essere un po' piu' furbetto ed avveduto. Non mi si venga a dire che quelli che non sono mai stati beccati, senz'altro non si sono mai dopati. Questo equivale a ragionare come il chiarissimo Dottore che conosciamo: doping è quando arbitro fischia ...

Ma oggi, per me, è ritornato il ciclismo ed eccomi qui, infatti. Non potrò essere sul Barigazzo, dove volava il grande Romeo, ma il fine settimana si annuncia di quelli da mettere in agenda ...

Grazie ad Elisa, a Tex, a Donchi come sempre ed anche a te vecchio brontolone d'un fottuto romagnolo. I vostri commenti mi hanno rinfrancato.

 

[Modificato il 25/03/2010 alle 05:49 by prof]

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Difendi, conserva, prega !

(dalla poesia "Saluto e augurio" - "La nuova gioventu'" di P.P. Pasolini - Ediz. Einaudi)

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/03/2010 alle 05:13
Già, il grande, caro, vecchio Romeo. Un tipo border line, direbbe il saggio Grillo. Border line si', ma non come la intende lui. Un frignate (del Frignano) ai margini perchè dotato sommamente di genio ciclistico allo stato puro. C'è una vena di follia nei grandi campioni del ciclismo, una vena che appare maggiormente proprio in quelli inespressi.

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 25/03/2010 alle 11:03
Il tenente ti ha cacciato dalla caserma e tu ti sei rifatto una posizione nella vita?
Caro Prof, io sarò pure tutto d'un pezzo, ma non mi pare che quel tenente lo fosse meno di me. Sarebbe curioso capire il perché l'abbia fatto, piuttosto, per capire se la tua "colpa" sia paragonabile a quella di Riccò. Anche lui a mio avviso avrebbe meritato un calcione, una bella riflessione e poi di ripartire. Ricordi quando il padre disse che lo avrebbe portato a lavorare in falegnameria perché imparasse i valori della vita? Anche se si trattava di una frase di circostanza, forse il genitore non aveva visto male…

Non ho mai negato che Riccardo sia un talento: puoi mangiare tutto il veleno che vuoi, ma le corse non le vinci a quel modo se non hai qualcosa più degli altri. Ho però sempre detto che mi fa incavolare molto di più uno che ha talento e che lo umilia dopandosi, di uno che il talento non ce l'ha e si attacca alla medicina per strappare un anno di considerevole salario. Perdo la bussola più davanti a un miliardario che evade le tasse, che di fronte a un poveraccio che lavora in nero, per renderla più chiara.

Quanto al parallelo Riccò-Basso, la sostanza è identica. Ma siccome al mondo occorre anche saperci stare, dico che Basso ha avuto il grande merito di non mettere gli organizzatori nella condizione di sbattergli la porta in faccia. E mi riferisco al Tour, in questo caso, quando rientrando Ivan disse che non era il caso, dopo due anni di sosta, di andare al Tour e che sarebbe stato meglio rifarsi il rodaggio nelle altre corse. Prima di dirlo era già andato con Lombardi a Parigi da Prudhomme e questa linea, concordata e condivisa, gli ha permesso nel frattempo di correre la Liegi del 2009.

Che cosa avrebbero dovuto fare Riccò e la Flaminia? Prima di tutto uscire dalla facile convinzione che al Giro ci sarebbero andati: non era scontato, per la debolezza di Zomegnan e per l'immagine purtroppo negativa con cui viaggia da un pezzo Riccò (al riguardo dico che l'apertura di credito negli ultimi due giorni da parte della Gazzetta e il pezzo odierno di Pastonesi in cui si dice che Riccò è mancato al ciclismo potrebbero far pensare a un ripescaggio in extremis).
Avrebbero dovuto incontrare Zomegnan prima ancora che uscisse la notizia dell’ingaggio e concordare una linea. Avrebbe anche avuto senso annunciare che non avrebbero fatto il Giro, pur di avere l’invito a Tirreno e Sanremo. Fermo restando che, secondo me, la scelta della Flaminia è stata sbagliata per Riccò, perché la squadra era fuori dal Giro anche l’anno scorso e per quel che ho capito di Zomegnan, potrebbe aver visto l’ingaggio di Riccò come una furbata per metterlo schiena al muro.

Se le regole fossero uguali per tutti, Riccò dovrebbe fare il Giro e sono certo che farebbe un grande Giro. Ma le regole si prestano a interpretazione e allora ci sta anche che un indagato possa permettersi di dire che i giudici sono il cancro, figurarsi se non ci sta che Riccò non vada al Giro…

Comunque, a corollario di ciò, dico che c’è una bella differenza di immagine tra essere beccati al Tour il giorno dopo aver stravinto una tappa ed essere squalificati per aver ammesso qualcosa senza però essere mai stati trovati positivi. E’ vero, in questo c’è un cumulo di ipocrisia, ma un conto è dire che tutti i politici prendono coca e vanno coi trans e un altro è essere sorpreso a casa di un trans in mutande e con la coca sul comodino.

Quanto invece a tirare in ballo il Panta, lasciate stare, proprio lasciate stare. Marco non è mai risultato positivo e finché è stato in sé non ha mai voluto accanto a sé personaggi e corridori meno che onesti. C’era anche Pezzi che gli impediva di averli ed era stato lo stesso Pezzi a cacciare dalla squadra Pregnolato.
La battaglia di Marco, il motivo per cui è morto, fu perché tentarono di appiccicargli l’etichetta del dopato (a dire il vero ci riuscirono, accidenti a loro) pur non essendo mai risultato tale.
Le battaglie di Marco, lo sciopero al Tour del 1998, la guerra al Coni nel 1999 e lo sciopero al Giro del 2001 non furono per coprire i diritti calpestati di atleti trovati positivi, ma per tutelare i diritti dei corridori: nel primo caso perché non venissero arestati come criminali e portati in gendarmeria, con le telecamere in faccia e la ricerca di chissà cosa nei cassonetti degli hotel; nel secondo caso per dire che quei controlli non li aveva firmati nessuno ed era troppo essere salassati ogni due ore; nel terzo caso perché si era data del ciclismo un’immagine criminale per cose di poca importanza.
Ma non ricordo mai di aver sentito Marco Pantani parlare bene o difendere un corridore positivo. Solo dopo, quando prenderli costava di meno e a comandare non era più lui, gli riempirono la squadra di ragazzi problematici, che lui magari avrebbe aiutato da dietro le quinte, ma non avrebbe mai voluto con sé.

Quanto agli under 23 e ai discorsi di Morris, tutto vero, ma fino a un certo punto. Quando Riccò era junior, era seguito da persone che oggi sono coinvolte nel cosiddetto caso Bani. Quando uno inciampa la prima volta, sta attento la seconda e di solito non cade la terza. Se l’entità del danno da caduta va ad aumentare col passare degli anni e al crescere di categoria, fino a culminare nella cacciata dal Tour, non sono propenso a credere che si stiano pagando le conseguenze di un ambiente che ti ha condizionato. Questo ragionamento può andare bene nel 2001, ma non si giustifica più nel 2008. Meglio allora ammettere subito di aver fatto una puttanata e ripartire in silenzio. Cosa che Riccò non ha fatto. Ricordate che figo quando Fonzie non chiedeva mai scusa?

 

[Modificato il 25/03/2010 alle 11:05 by grilloparlante]


 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/03/2010 alle 13:11
Originariamente inviato da grilloparlante

Il tenente ti ha cacciato dalla caserma e tu ti sei rifatto una posizione nella vita?
Caro Prof, io sarò pure tutto d'un pezzo, ma non mi pare che quel tenente lo fosse meno di me. Sarebbe curioso capire il perché l'abbia fatto, piuttosto, per capire se la tua "colpa" sia paragonabile a quella di Riccò.


A quei tempi, da una caserma dei Carabinieri, 99 volte su cento ne uscivi per essere avviato o alla Dozza o al carcere minorile. Per i piu' esuberanti c'era anche la strada dell'ospedale psichiatrico, con il suo corollario di elettroshck ed altri trattamenti sempre gratuiti. Sono anni che non ho mai rimpianto e che tanti della tua generazione invece ancora sognano. Forse quelli che invocano punizioni esemplari per evasori fiscali e dopati. E' diventata una giaculatoria che è obbligatorio recitare ovunque, anche in un forum di ciclismo, tanto nessuno replicherà mai (non parlo di te, ovviamente). Financo Tremonti lo impone e se lo impone.
I miei compagni piu' cari finirono, piu' o meno, tutti cosi'; io, ho avuto culo e un Tenente che, tra il rovinarmi la vita e il non farlo, ha scelto di non farlo. Perchè ? Non l'ho mai saputo.


Anche lui a mio avviso avrebbe meritato un calcione, una bella riflessione e poi di ripartire. Ricordi quando il padre disse che lo avrebbe portato a lavorare in falegnameria perché imparasse i valori della vita? Anche se si trattava di una frase di circostanza, forse il genitore non aveva visto male…


Ma, fermiamoci un attimo: l'hanno squalificato, additato al mondo intero come la sentina di tutti i mali del ciclismo al punto che oggi, nuovo paradigma del politicamente corretto, non si può parlare di lui se non premettendo che "come uomo è un pezzo di m..." e se non lo fai sei additato anche tu come uno pari a lui e dici che ancora gli ci vuole un bel calcione ? Beh ... Comunque, tranquillo, che il tempo per una bella riflessione l'ha avuto e anche per qualcosa di piu'.


Non ho mai negato che Riccardo sia un talento: puoi mangiare tutto il veleno che vuoi, ma le corse non le vinci a quel modo se non hai qualcosa più degli altri. Ho però sempre detto che mi fa incavolare molto di più uno che ha talento e che lo umilia dopandosi, di uno che il talento non ce l'ha e si attacca alla medicina per strappare un anno di considerevole salario. Perdo la bussola più davanti a un miliardario che evade le tasse, che di fronte a un poveraccio che lavora in nero, per renderla più chiara.


Questa ti rende onore.


Quanto al parallelo Riccò-Basso, la sostanza è identica. Ma siccome al mondo occorre anche saperci stare ...


E se uno non ci sa stare, che facciamo, lo sopprimiamo ? Poi, guarda, che Basso sappia stare al mondo ... beh ... lo farà in un modo tutto suo. Uno che non capisce di levare le tende da quella squadra non mi pare proprio un maestro di vita.


Che cosa avrebbero dovuto fare Riccò e la Flaminia? Prima di tutto uscire dalla facile convinzione che al Giro ci sarebbero andati: non era scontato, per la debolezza di Zomegnan e per l'immagine purtroppo negativa con cui viaggia da un pezzo Riccò (al riguardo dico che l'apertura di credito negli ultimi due giorni da parte della Gazzetta e il pezzo odierno di Pastonesi in cui si dice che Riccò è mancato al ciclismo potrebbero far pensare a un ripescaggio in extremis).
Avrebbero dovuto incontrare Zomegnan prima ancora che uscisse la notizia dell’ingaggio e concordare una linea. Avrebbe anche avuto senso annunciare che non avrebbero fatto il Giro, pur di avere l’invito a Tirreno e Sanremo. Fermo restando che, secondo me, la scelta della Flaminia è stata sbagliata per Riccò, perché la squadra era fuori dal Giro anche l’anno scorso e per quel che ho capito di Zomegnan, potrebbe aver visto l’ingaggio di Riccò come una furbata per metterlo schiena al muro.


Scusami ma qui non ti seguo: ci sono troppe speculazioni nel tuo ragionamento e pochi fatti dimostrabili con chiarezza. Capisco che fare congetture non impegna e a volte stuzzica pure l'attenzione di qualche sprovveduto ma proporrei di attenerci ai fatti. Per Riccò non è stata di certo una scelta sbagliata: una squadra piccola, creata su di lui e che gli consente di ritrovarsi con i tempi dovuti. Per la Flaminia, un discreto investimento pubblicitario (è questo il loro compito, no?). Punto, il resto è dietrologia.


Comunque, a corollario di ciò, dico che c’è una bella differenza di immagine tra essere beccati al Tour il giorno dopo aver stravinto una tappa ed essere squalificati per aver ammesso qualcosa senza però essere mai stati trovati positivi. E’ vero, in questo c’è un cumulo di ipocrisia, ma un conto è dire che tutti i politici prendono coca e vanno coi trans e un altro è essere sorpreso a casa di un trans in mutande e con la coca sul comodino.


Anche questo, che c'entra ?


Quanto invece a tirare in ballo il Panta, lasciate stare, proprio lasciate stare. Marco non è mai risultato positivo e finché è stato in sé non ha mai voluto accanto a sé personaggi e corridori meno che onesti. C’era anche Pezzi che gli impediva di averli ed era stato lo stesso Pezzi a cacciare dalla squadra Pregnolato.
La battaglia di Marco, il motivo per cui è morto, fu perché tentarono di appiccicargli l’etichetta del dopato (a dire il vero ci riuscirono, accidenti a loro) pur non essendo mai risultato tale.
Le battaglie di Marco, lo sciopero al Tour del 1998, la guerra al Coni nel 1999 e lo sciopero al Giro del 2001 non furono per coprire i diritti calpestati di atleti trovati positivi, ma per tutelare i diritti dei corridori: nel primo caso perché non venissero arestati come criminali e portati in gendarmeria, con le telecamere in faccia e la ricerca di chissà cosa nei cassonetti degli hotel; nel secondo caso per dire che quei controlli non li aveva firmati nessuno ed era troppo essere salassati ogni due ore; nel terzo caso perché si era data del ciclismo un’immagine criminale per cose di poca importanza.
Ma non ricordo mai di aver sentito Marco Pantani parlare bene o difendere un corridore positivo. Solo dopo, quando prenderli costava di meno e a comandare non era più lui, gli riempirono la squadra di ragazzi problematici, che lui magari avrebbe aiutato da dietro le quinte, ma non avrebbe mai voluto con sé.


Che c'entra pure questo ? Sappiamo tutto, vabbè, ma che c'entra con ciò di cui stiamo parlando ? E poi, scusami, ma Pezzi non cacciò proprio nessuno. Questa è una di quelle balle create apposta dai giornalisti per
alimentare leggende inesistenti.


Quanto agli under 23 e ai discorsi di Morris, tutto vero, ma fino a un certo punto. Quando Riccò era junior, era seguito da persone che oggi sono coinvolte nel cosiddetto caso Bani.


Non è vero; Riccardo correva in una piccola squadretta locale (Simec) assolutamente sconosciuta fino a quel momento, con personale molto "artigianale". Solo l'ultimo anno da under lasciò Paletti per andare in un team piu' strutturato; se non ricordo male, alla Grassi.


Quando uno inciampa la prima volta, sta attento la seconda e di solito non cade la terza. Se l’entità del danno da caduta va ad aumentare col passare degli anni e al crescere di categoria, fino a culminare nella cacciata dal Tour, non sono propenso a credere che si stiano pagando le conseguenze di un ambiente che ti ha condizionato. Questo ragionamento può andare bene nel 2001, ma non si giustifica più nel 2008.


Mai visto soluzioni di continuità dal 2001 al 2008. Mai. Era cambiata la cultura nel ciclismo ? Non me ne sono mai accorto.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 25/03/2010 alle 13:23
Non ho tempo adesso di rispondere bene, spero nel pomeriggio.
Solo una cosa.
Pregnolato fu cacciato da Pezzi. Ci fu una discussione sul vecchio forum di pantami ( purtoppo cancellato) con lui a questo proposito e lui disse una serie di cose vaghe ( sì, ma era stato per un orologio- premio).
Quindi lo cacciò, come ha anche detto il figlio di Pezzi ( con tutti i particolari del caso) nel libro era mio figlio di Vicennati e Tonina.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/03/2010 alle 13:30
scusate l'intervento da bacchettone: ma non sarebbe il caso di lasciare Riccó in pace per il momento (sia pro sia i contro) ? Indipendentemente dal suo comportamento passato, si é fatto 2 anni fuori dalle corse. Immagino cosa voglia dire per lui tornare alle corse, finalmente. Secondo me, dato che sono sicuro che la sbirciatina al forum la dia finita la corsa..beh, lasciargli un attimo di tranquillitá non sarebbe per nulla male.

ps: un non-tifoso di Riccó.

 

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  postato il 25/03/2010 alle 14:07
Do ragione a Pacho, quindi replico a due cosette che mi hanno dato prurito e poi esco definitivamente da questo thread.

“I miei compagni piu' cari finirono, piu' o meno, tutti cosi'; io, ho avuto culo e un Tenente che, tra il rovinarmi la vita e il non farlo, ha scelto di non farlo. Perchè ? Non l'ho mai saputo.”

Siamo certi che per Riccò restare nel ciclismo sia un bene? Siamo certi che averli rimessi sempre in bici dopo i vari problemi che hanno avuto sia stato sempre un bene? E’ certo che per questi ragazzi non ci sia vita oltre il ciclismo? Chiedete a Paolo Pantani se non si sia mai pentito di aver spinto il figlio a riprendere dopo Campiglio e chiediamoci se sia normale vedere ragazzi correre e smettere di studiare e famiglie che poggiano completamente sulle loro spalle.

“Scusami ma qui non ti seguo: ci sono troppe speculazioni nel tuo ragionamento e pochi fatti dimostrabili con chiarezza. Capisco che fare congetture non impegna e a volte stuzzica pure l'attenzione di qualche sprovveduto ma proporrei di attenerci ai fatti. Per Riccò non è stata di certo una scelta sbagliata: una squadra piccola, creata su di lui e che gli consente di ritrovarsi con i tempi dovuti. Per la Flaminia, un discreto investimento pubblicitario (è questo il loro compito, no?). Punto, il resto è dietrologia”.

Non vedo quale sia la speculazione: ho semplicemente fatto notare che lo scorso anno la Flaminia non fu invitata al Giro e che non è passata (finora) l’equazione per cui: prendo Riccò, mi invitano di certo.
Ho anche detto che va bene la squadra piccola, ma che per il primo anno avrebbero potuto evitare di farsi sbattere la porta in faccia.
Su Pezzi e Pregnolato ha già risposto Donchisciotte, avrei usato gli stessi argomenti.

“Non è vero; Riccardo correva in una piccola squadretta locale (Simec) assolutamente sconosciuta fino a quel momento, con personale molto "artigianale". Solo l'ultimo anno da under lasciò Paletti per andare in un team piu' strutturato; se non ricordo male, alla Grassi”.

Già, con il genero di Paletti che seguiva la squadra: Alessandro Baronti.

“Il nostro Riccardo avrebbe tranquillamente potuto vincere il giro 3 o 4 anni fa. Ha avuto la sfiga di trovare quel che hanno trovato quasi tutti i suoi predecessori; un ambiente impreparato ed abbastanza corrotto, un ds poco dotato di cultura e sensibilità, una Federazione assolutamente assente e complice”.
“Mai visto soluzioni di continuità dal 2001 al 2008. Mai. Era cambiata la cultura nel ciclismo ? Non me ne sono mai accorto”.

Non è cambiata la cultura del ciclismo, ma è cambiata la percezione del problema. Se ci caschi ancora adesso, lascia stare le scuse di condizionamenti vari. Quelli ci sono, ma visto il rischio che si corre e il disastro del ciclismo, lasciarsi condizionare e continuare a doparsi è una libera scelta. Questo volevo dire.

Ma adesso basta. Il ragazzo fa parlare, non è sicuramente un argomento sciocco. Gli auguro una seconda e luminosa carriera, sta a lui cogliere la possibilità o lasciarla cadere. Al momento gli va reso onore di aver rifuggito ogni commento al veleno per l’esclusione dal Giro.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/03/2010 alle 15:02
Originariamente inviato da SIMONE P.

Giustizia sportiva e giustizia ordinaria sono due cose completamente diverse.


Cioè? La "giustizia sportiva" si basa sulle simpatie/antipatie di Simone P. e Angelo Z.?

Se proprio vogliamo fare i precisini, g. sportiva e g. ordinaria sono differenti, ma non "completamente diverse". I ciclisti sono a) persone (esistono anche nella vita reale, non vivono in tv) e b) lavoratori (corrono in bici per prendere lo stipendio ed avere il piatto pieno in tavola). Rovinare la carriera ad un ciclista perché sta sulle palle a qualcuno significa rovinare la vita di una persona.

Originariamente inviato da lemond

Carissimo Lupo, non so proprio come fai a rispettare una opinione così , credo invece che si possa solo tollerarla e sperare che chi la propone sia talmente inesperto della vita e del diritto, da pensarla come i nostri antenati pre-Hammurabi.


Vabbe', io di partenza rispetto tutti, perché parto dal presupposto che tutti siano intelligenti. Quando poi m'accorgo che a chi obietta alle loro posizioni non sanno fare di meglio che biasimare di dire cazzate, il rispetto viene meno. Perché che io dica cazzate senza senso ci sta, ma che le dica anche donchisciotte, anche tex eccetera... possibile che l'unico intelligente in questa discussione sia lui? Si vede di sì...

Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

ma infatti non credo che Zomegnan sia un'anima candida da non invitare al Giro Riccò per i suoi problemi con il doping, credo che lasci Riccò a casa proprio perchè, a fronte del probabile spettacolo che darebbe, sarebbero molti di più gli spettatori che cambierebbero canale non appena lo vedono comparire sullo schermo. Siccome ci guadagna con i diritti televisivi e deve rendere conto agli azionisti di RCS, sceglie la soluzione meno rischiosa.



Mah, io credo che quelli che girano canale solo per non vedere la faccia di Riccò (e bisogna proprio essere sfigati per accanirsi così tanto con una persona che non ti ha fatto nulla personalmente) sarebbero ampiamente controbilanciati da quelli che seguirebbero la gara solo per tifare per o contro Riccò. (Ricordiamoci che anche i personaggi negativi sono pur sempre personaggi).


Vabbe', chiusa la solita lunga e noiosa parentesi doping sì-doping no, linciaggio sì-linciaggio no, finalmente Riccardo torna a correre e lo fa nel migliore dei modi. Non l'avrei mai immaginato così presto sul podio, anche perché non era contro Contador, ma neppure contro dei dilettanti. Speriamo continui su questa china!

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 25/03/2010 alle 15:15
Sono d'accordo. Solo una piccola precisazione: scioccamente non pensavo che ti riferissi a Baronti (con buona ragione) ma solo perchè Baronti, al tempo di Riccò junior, se non vado errato, correva ancora. Era ancora una cosa molto "artigianale" come ben sai. Con tutti gli annessi e connessi.

 

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Livello Tour




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  postato il 25/03/2010 alle 15:29
Guarda Lupo che se vuoi la carriera Riccò se la sarebbe rovinata da solo e non perchè quel beota di Zomegnan non l'ha invitato al giro.Non lo sò ma mi sembra che la maggior parte dei post giustifichi il continuo doparsi dei corridori( si dai doppiamoci, scontiamo la squalifica e se poi non facciamo giro e tour la colpa non è nostra ma dei direttori di corsa)Il resto son solo chiacchiere come i vari esempi o similitudini citati precedentemente...........addirittura abbiamo anche la parodia di"Ufficiale e gentil uomo". Ma per favore.
 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 25/03/2010 alle 15:33
Ma no, grillo parlante, proprio adesso che la discussione diventa interessante anche se accesa!
Dunque prof, intanto la discussione su Riccò va avanti da alcuni giorni, tranne me e pochissimi altri , la maggioranza aveva già dato ragione a Zomegnan, la discussione si trascinava sui binari consueti fra chi la pensa in un modo sul doping e chi in un altro.
Fino a che non è intervenuto grilloparlante suscitando l’incendio.
Per l’augurio di fare la fine di Rassmussenn, credo. Certo un’affermazione forte ma, mi chiedo, proprio per le reazioni suscitate e per la durezza estrema dell’affermazione, non è che può essere considerata quasi una specie di provocazione? Di fatto la discussione ha preso subito una forza diversa e molto meno prevedibile.
Le generazioni. Prof, non so di che generazione sia grilloparlante, tu dici che sogna gli anni a cui tu ti riferisci. Anni che sono quelli miei ( forse tu un po’ più vecchio). Anni in cui bisognava passare per la cruna dell’ago come tutte le generazioni.
C’era la maggioranza silenziosa e la minoranza impaziente, come me. Molti sono finiti nella lotta armata, alcuni nella droga, altri hanno fatto scelte diverse di impegno politico e di vita. Ma perché dovrebbero essere rimpianti da chi invoca punizioni esemplari per l’evasione e il doping?
Non lo so, mi pare che quando si parla di generazioni, politica ecc. ci metti un carico di acredine che mi piacerebbe approfondire. Motivata da che?

Riccò. Perché non se ne dovrebbe parlare, è un personaggio pubblico mica è malato.
Riccò ha avuto il tempo per una riflessione ma ti pare l’abbia fatta?
Io ero fra quelli con la più grande buona volontà di vederlo simpatico nella sua sfrontatezza.
Poi te lo vedo chiacchierare nomi in cambio di uno sconto ( mi fa schifo questa cosa, che devo fare? ).
Poi vedo che, proprio da cicloweb, dice che il gruppo è composto da una massa di pecore per la storia dello sciopero di Milano. Parli tu che hai fatto il nome di un compagno?
Poi varie impressioni, fino a questa storia di moglie e figlio.
Suscita simpatia? Fa pensare a uno che sta maturando?
Basso sa stare al mondo, sì. Ma Riccò fa lo scapigliato di regime, niente di più. Fa lo sfrontato ma recita il copione: fa la spia, abbandona moglie e figlio poi torna e fa il quadretto edificante con la gazzetta che cambia tono.
Riccò non è un rivoluzionario bastonato dal potere, è uno che recita, male, la parte prevista dal potere.
E’ uno che ha talento, non so se ritirarsi sia la via migliore, certo sarebbe un segno di maturità crearsi delle riserve. E’ uno che, vedrete, se comincia a rivincere farà emozionare gli appassionati, perché ha questo talento e questo non viene dal doping.
Però Pantani con lui non c’entra nulla. Pantani quando gli hanno offerto una parte ( testimonial dello sport pulito, atleta di regime), ha detto: voglio la verità su Campiglio. Si è frantumato ma non ha smesso mai di dire così.
Pantani non ha mai cantato i nomi di nessuno e ha detto sul doping cose verissime, non è stato prudente né saggio, forse, ma è stato un grande.
Riccò non c’entra niente, sa emozionare ( nemmeno paragonabile a Pantani, ovviamente), dopo Marco le uniche emozioni timide le ho provate alle sue tappe al Tour 2008. Dopato? Pazienza, per me così fan tutti. Non è questo. E’ che fa lo scapestrato ma di regime ( gli arruffoni che però non sanno stare al mondo anche se vogliono sembrare di essere scafatissimi, scusate il romanesco) più le impressioni che ho ,non mi piace proprio.
Ciò non toglie che deve andare al Giro. E che se vincerà qualcosa dirò che ha talento, ma stesse attento alla parabola dei talenti, il peggior peccato è buttarlo, il talento.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/03/2010 alle 18:16
Intanto altra prova eccellente di Riccardo, anche se dalla sintesi di Rai Sport si capisce poco (s'inserisce in medias res, con Riccò dietro di 40" senza spiegare perché e com'è stata la gara fino a quel momento).
Inizio davvero incoraggiante.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/03/2010 alle 18:23
Originariamente inviato da Donchisciotte
....Basso sa stare al mondo, sì. Ma Riccò fa lo scapigliato di regime, niente di più. Fa lo sfrontato ma recita il copione: fa la spia, abbandona moglie e figlio poi torna e fa il quadretto edificante con la gazzetta che cambia tono.
Riccò non è un rivoluzionario bastonato dal potere, è uno che recita, male, la parte prevista dal potere.
Riccò non c’entra niente, sa emozionare ( nemmeno paragonabile a Pantani, ovviamente), dopo Marco le uniche emozioni timide le ho provate alle sue tappe al Tour 2008.


Riccò è un rivoluzionario, ma dove davanti alle telecamere?????
dopo le ultime pagliacciate che ha fatto si è dimostrato il più lecca lecca di tutti i rientranti compreso Basso....e voi ancora continuate a definirlo uno "con le pall* sotto"....ma dove?????

è proprio vero, basta una spacconata(non seguita da fatti....) sulla corsa del giorno dopo, che diventa un rivoluzionario....ma de che????
è proprio vero che la televisione vince su tutto....ancora non capisco cosa ha fatto di rivoluzionario sto Riccò????
a parteee ----sono qui venitemi a controllare....domani spacco tuttiii ihiihihh----
infatti si è visto dopo la squalifica, che "omino" che è....peggio di Basso, sarò ripetitivo ma Di Luca è di un altro livello, basti pensare come nella tappa di Chieti si sia presentato davanti alle telecamere nonostante i raccontatori di favolette Rai lo ritenevano un atto presuntuoso....."fino a che le vicende non si chiariscono meglio stare in disparte"....così hanno fatto pure con Pantaniiii

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 25/03/2010 alle 20:13
Originariamente inviato da SIMONE P.

Guarda Lupo che se vuoi la carriera Riccò se la sarebbe rovinata da solo e non perchè quel beota di Zomegnan non l'ha invitato al giro.


Zomegnan non e' affatto un Beota, e' un manager che fa abbastanza bene il suo lavoro. Pensa un po a Torriani invece, il giro negli anni '50 valeva il Tour, ora vale un decimo o giu' di li' del Tour. Ricordo ancora con orrore i giri dell'epoca Saronni - Moser... Informati sul giro 1984 !
E' riuscito a portare Armstrong e Contador al giro, pensi che se potessse portare Ricco' non lo farebbe ?
Il problema e' che in Italia se c'e' un incapace al vertice, non si riesce a tirarlo giu', se non quando muore. Dicesi corporativismo.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/03/2010 alle 21:17
Originariamente inviato da Lupo

Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

ma infatti non credo che Zomegnan sia un'anima candida da non invitare al Giro Riccò per i suoi problemi con il doping, credo che lasci Riccò a casa proprio perchè, a fronte del probabile spettacolo che darebbe, sarebbero molti di più gli spettatori che cambierebbero canale non appena lo vedono comparire sullo schermo. Siccome ci guadagna con i diritti televisivi e deve rendere conto agli azionisti di RCS, sceglie la soluzione meno rischiosa.



Mah, io credo che quelli che girano canale solo per non vedere la faccia di Riccò (e bisogna proprio essere sfigati per accanirsi così tanto con una persona che non ti ha fatto nulla personalmente) sarebbero ampiamente controbilanciati da quelli che seguirebbero la gara solo per tifare per o contro Riccò. (Ricordiamoci che anche i personaggi negativi sono pur sempre personaggi).



mannò, perchè?
A me Fabrizio Corona e Vittorio Sgarbi non hanno fatto nulla, però se mi capita di guardare la TV e li ritrovo nello schermo cambio canale senza nemmeno pensarci. La simpatia, come l'antipatia, sono attrazioni/avversioni che spesso non hanno neppure una motivazione reale.

Riccò, per un appassionato italiano con cultura ciclistica bassa, è un dopato con un abbandono del tetto coniugale per stupide motivazioni; mica ragionano come me e te, per esempio, che sappiamo che ha fatto nè più nè meno quello che fanno tutti, e che la sceneggiata è stata un (misero) tentativo di non essere coinvolto.

Zomegnan sarà odioso ma, per essere nella sua posizione, non è di sicuro nè stupido nè sprovveduto: avrà ponderato aspetti positivi e negativi e a suo parere quelli negativi erano maggiori.
Senza declinare il tutto in modo tragico, Riccò ha un figlio, quindi deve per forza avere pensieri più seri di una mancata partecipazione al giro d'italia.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 25/03/2010 alle 23:48
Originariamente inviato da Subsonico

Originariamente inviato da Maìno della Spinetta

ad ogni modo,
che fine ha fatto RickyRicc?
Sta pedalando? Dove? Adesso che ha saputo che la squadra è esclusa si riavvicinerà alla moglie?


sulla gazzetta di oggi, guardacaso, diceva che "le cose a casa si stanno rimettendo a posto"

...e sta correndo con Enrico Rossi.

Chissà, magari gli Andreottiani ci avevano preso. Inorridisco al pensiero comunque.


Vabbè, almeno per la famiglia sono contento.
Detti tutti gli insulti dicibili per la vicenda,
meno male che l'epilogo è il riavvicinamento.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 26/03/2010 alle 01:01
Originariamente inviato da elisamorbidona
In un ciclismo sempre più fatto di prevedibilissimi passisti-scalatori sempre in difesa a mulinare le lunghe leve su ogni tipo di salita, (e purtroppo tra i giovani più in voga questa pur rispettabilissima tipologia atletica prevale di gran lunga) io credo che uno con le caratteristiche tecniche e il corattere di Riccò sia manna dal cielo. Però, de gustibus...


Cara Elisa, io non so cosa tu faccia nella vita, ma la tua capacità di capire, vedere ed inquadrare il ciclismo, tanto nei suoi problemi, quanto nei suoi passaggi tecnici, lascia a bocca aperta. A ciò aggiungi una sensibilità ed un’umanità che sono fondamentali per riuscire a trasmettere in direzione di chi, lo sport, lo vive nelle sue essenze più vere, agonistiche e comportamentali. Nella mia carriera mi sono sempre vantato di essere stato bravo a scegliere gli allenatori, perché scoprire in un campetto o pista di periferia, un potenziale talento è abbastanza facile, ma trovare uno che sa modellarlo, è spesso un’impresa. Tu hai tutto per essere un tecnico di grande valore, perché in te insiste e sgorga in ogni occasione il distinguo etico più importante e decisivo: l’atleta non è un anello di una catena di montaggio, ma un "pezzo" unico come le impronte digitali, tanto più se nel singolo convivono quei richiami, in apparenza folli, del talento più puro. Questa è una legge non scritta che vale per ogni disciplina sportiva, di squadra ed individuale: il ciclismo però, è colui che la capisce di meno, proprio perché le Elisa, sono di una rarità da steppa.
Sei un patrimonio di Cicloweb.
Vorrei che ti leggessero le migliaia di pedalatori pieni di dogmi (mentali, fisici e tecnici) vergognosamente costruiti, anche se non se ne rendono conto, su credi e fobie che portano solo numeri da ingrasso per mestieranti più o meno ufficiali, e che poi si ritrovano “vestiti” tutti uguali, scontati come l’uovo per le galline, in luoghi simili a questo, a discernere sull’aria fritta, ogni qualvolta si incontra un problema reale o quel qualcosa che sfonda i centri nervosi, come diceva il grande Giorgio Oberweger. Lo vorrei perché tu hai quella capacità di dire e trasmettere che si sublima su quella calma che io non possiedo più da tempo, perlomeno quando il tema è il ciclismo.
Continua a seminare e sappi, ripeto, che sei un patrimonio per chi ha la fortuna di leggerti.


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 26/03/2010 alle 09:49
Originariamente inviato da prof

Quoto Morris per la sua magnifica analisi sul mondo degli under. Pensavo di essere l'unico a pensarla cosi'. Dagli anni cinquanta ad oggi sono mosche bianche i corridori che, rivelatisi fenomeni tra le categorie minori, si sono poi confermati fra i pro. Il nostro Riccardo avrebbe tranquillamente potuto vincere il giro 3 o 4 anni fa. Ha avuto la sfiga di trovare quel che hanno trovato quasi tutti i suoi predecessori; un ambiente impreparato ed abbastanza corrotto, un ds poco dotato di cultura e sensibilità, una Federazione assolutamente assente e complice. Insomma, come nel piu' italico dei casi, un ragazzo gettato nel gorgo ad imparare a nuotare. Mi si venga a dire che non è stato cosi'. Si', hai ragione vecchio stramaledetto d'un Maurizio (Morris per i novizi): se fosse stato allevato da persone capaci ed intelligenti oggi saremmo qui ad osannarlo. Avrebbe capito 8 o 9 anni fa che lui non avrebbe avuto bisogno di nulla per suonarli tutti quanti come grancasse.


Caro Alberto, noi ci siamo sempre capiti e forse le nostre età ci han fatto diventare riferimento l’uno dell’altro. Ieri, come ogni tanto mi capita per rinfrescarmi, mantenere conoscenza sull’attualità, ed aggiornare gli elaborati di anni ed anni, sono tornato a fare un carotaggio sul cuore del ciclismo. M’ha pure spinto la voglia di verificare se il pessimismo della ragione che mi pervade fosse ingigantito dalle mie miserie, nonché la convinzione che l’umiltà dello scolaro che attinge come formichina gli aspetti più tecnici e formativi del pedale, sia un modo esemplare per essere in pace con me stesso. Ne è uscita una giornata di amarissime conferme sulla “pochezza” del nostro amato pedale e di quanto, gente come noi, vecchiotta all’anagrafe, sia in realtà giovane, grintosa e con ragioni da vendere, sulla necessità di cambiare, potremmo dire di rivoluzionare o rifondare, diretto ed intorno dello sport della bicicletta. Partirò dunque riferendomi a te, come fosse una lettera ad un amicone che ha visto oceani di ciclismo passargli davanti, per puntualizzare ciò che in questi giorni ho nuovamente esternato qui. Un thread nuovo, rivolto ovviamente a tutti i forumisti, ed a quelli che vengono a leggere. Un abbraccio vecchio Alberto!

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 26/03/2010 alle 13:38
Originariamente inviato da Morris

... di quanto, gente come noi, vecchiotta all’anagrafe, sia in realtà giovane, grintosa e con ragioni da vendere, sulla necessità di cambiare, potremmo dire di rivoluzionare o rifondare, diretto ed intorno dello sport della bicicletta.


Credo lo si possa proprio dire e per di piu' senza fare professione di superbia. Grazie caro amico mio, aspetto con ansia il tuo nuovo thread.
Ti voglio anche dire che condivido quanto dici sulla nostra Elisa (e credo lei lo sappia già). Sono sempre restio ad esprimere questi apprezzamenti perchè ho poi paura che i destinatari, in questo caso Elisa, possano un domani trattenersi e mi risparmino quando sparo sciocchezze. Niente di menoo gradito, naturalmente.
Un caro abbraccione a te, Maurizio. A presto.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 26/03/2010 alle 13:56


approfitto per correggere un pochino la mia affermazione quotata da Morris, perchè l'aggettivo "prevedibilissimi" è eccessivo. Mi aspettavo infatti l'insorgere di molti di voi frequentatori del forum, ma non si è ribellato nessuno, e mi è parso un pò strano... forse a causa dello spostamento del baricentro politico ed economico del ciclismo verso il nord Europa, sta avvenendo questo afflusso di giovani corridori alti, flessuosi, eleganti, ma caratterialmente tenaci e molto molto costanti nelle prestazioni, caratteristiche tipiche dei popoli nordici. Non è che siano affatto brutti da vedere in bici, anzi in certe corse, soprattutto quelle del pavè trovano il terreno per esaltare le proprie doti con azioni di potenza ed eleganza. Ok, detto questo, però nei Gt, sulle lunghe salite, la condotta di gara più conveniente per questo tipo di corridore è naturalmente la difesa ad oltranza e i ritmo più alto e regolare possibile, tutte cose che non regalano scintille di emozione nelle tappe più dure, anzi tendono ad appiattirle sulla famosa e , per me ingiustamente decantata dai cronisti d'oltralpe, "selezione da dietro", ovvero il semplice progressivo staccarsi di corridori che gradualmente cedono il passo ad un ritmo alto e regolare. Quando si trova un corridore, magari non maggiormente, ma certo diversamente forte, come Riccò, rappresentante di una categoria di corridori d'attacco oggi quasi in estinzione, mi pare un patrimonio da conservare il meglio possibile (nel rispetto delle regole, ma, come vuol dire prof con il suo esempio autobiografico, anche con il modo più lungimirante possibile di farle rispettare) per arricchie i Gt dei prossimi anni proprio di ciò che minaccia di mancare.
Ed è in questo che dimostrano uno scarso acume tutti quei colleghi che, irritati certamente dai suoi atteggiamenti, si augurano di non ritrovarlo più in sella ad una bici.

 

[Modificato il 26/03/2010 alle 13:59 by elisamorbidona]

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 26/03/2010 alle 15:46
Originariamente inviato da elisamorbidona



approfitto per correggere un pochino la mia affermazione quotata da Morris, perchè l'aggettivo "prevedibilissimi" è eccessivo. Mi aspettavo infatti l'insorgere di molti di voi frequentatori del forum, ma non si è ribellato nessuno, e mi è parso un pò strano... forse a causa dello spostamento del baricentro politico ed economico del ciclismo verso il nord Europa, sta avvenendo questo afflusso di giovani corridori alti, flessuosi, eleganti, ma caratterialmente tenaci e molto molto costanti nelle prestazioni, caratteristiche tipiche dei popoli nordici. Non è che siano affatto brutti da vedere in bici, anzi in certe corse, soprattutto quelle del pavè trovano il terreno per esaltare le proprie doti con azioni di potenza ed eleganza. Ok, detto questo, però nei Gt, sulle lunghe salite, la condotta di gara più conveniente per questo tipo di corridore è naturalmente la difesa ad oltranza e i ritmo più alto e regolare possibile, tutte cose che non regalano scintille di emozione nelle tappe più dure, anzi tendono ad appiattirle sulla famosa e , per me ingiustamente decantata dai cronisti d'oltralpe, "selezione da dietro", ovvero il semplice progressivo staccarsi di corridori che gradualmente cedono il passo ad un ritmo alto e regolare. Quando si trova un corridore, magari non maggiormente, ma certo diversamente forte, come Riccò, rappresentante di una categoria di corridori d'attacco oggi quasi in estinzione, mi pare un patrimonio da conservare il meglio possibile (nel rispetto delle regole, ma, come vuol dire prof con il suo esempio autobiografico, anche con il modo più lungimirante possibile di farle rispettare) per arricchie i Gt dei prossimi anni proprio di ciò che minaccia di mancare.
Ed è in questo che dimostrano uno scarso acume tutti quei colleghi che, irritati certamente dai suoi atteggiamenti, si augurano di non ritrovarlo più in sella ad una bici.

Anch'io, pur non essendo un super-esperto come Morris e Prof, non posso che darti ragione

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/03/2010 alle 23:48
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da elisamorbidona
In un ciclismo sempre più fatto di prevedibilissimi passisti-scalatori sempre in difesa a mulinare le lunghe leve su ogni tipo di salita, (e purtroppo tra i giovani più in voga questa pur rispettabilissima tipologia atletica prevale di gran lunga) io credo che uno con le caratteristiche tecniche e il corattere di Riccò sia manna dal cielo. Però, de gustibus...


Cara Elisa, io non so cosa tu faccia nella vita, ma la tua capacità di capire, vedere ed inquadrare il ciclismo, tanto nei suoi problemi, quanto nei suoi passaggi tecnici, lascia a bocca aperta. A ciò aggiungi una sensibilità ed un’umanità che sono fondamentali per riuscire a trasmettere in direzione di chi, lo sport, lo vive nelle sue essenze più vere, agonistiche e comportamentali. Nella mia carriera mi sono sempre vantato di essere stato bravo a scegliere gli allenatori, perché scoprire in un campetto o pista di periferia, un potenziale talento è abbastanza facile, ma trovare uno che sa modellarlo, è spesso un’impresa. Tu hai tutto per essere un tecnico di grande valore, perché in te insiste e sgorga in ogni occasione il distinguo etico più importante e decisivo: l’atleta non è un anello di una catena di montaggio, ma un "pezzo" unico come le impronte digitali, tanto più se nel singolo convivono quei richiami, in apparenza folli, del talento più puro. Questa è una legge non scritta che vale per ogni disciplina sportiva, di squadra ed individuale: il ciclismo però, è colui che la capisce di meno, proprio perché le Elisa, sono di una rarità da steppa.
Sei un patrimonio di Cicloweb.
Vorrei che ti leggessero le migliaia di pedalatori pieni di dogmi (mentali, fisici e tecnici) vergognosamente costruiti, anche se non se ne rendono conto, su credi e fobie che portano solo numeri da ingrasso per mestieranti più o meno ufficiali, e che poi si ritrovano “vestiti” tutti uguali, scontati come l’uovo per le galline, in luoghi simili a questo, a discernere sull’aria fritta, ogni qualvolta si incontra un problema reale o quel qualcosa che sfonda i centri nervosi, come diceva il grande Giorgio Oberweger. Lo vorrei perché tu hai quella capacità di dire e trasmettere che si sublima su quella calma che io non possiedo più da tempo, perlomeno quando il tema è il ciclismo.
Continua a seminare e sappi, ripeto, che sei un patrimonio per chi ha la fortuna di leggerti.



Straquoto entrambi!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2010 alle 02:09
Originariamente inviato da elisamorbidona
....
Quando si trova un corridore, magari non maggiormente, ma certo diversamente forte, come Riccò, rappresentante di una categoria di corridori d'attacco oggi quasi in estinzione, mi pare un patrimonio da conservare il meglio possibile (nel rispetto delle regole, ma, come vuol dire prof con il suo esempio autobiografico, anche con il modo più lungimirante possibile di farle rispettare) per arricchire i Gt dei prossimi anni proprio di ciò che minaccia di mancare.
Ed è in questo che dimostrano uno scarso acume tutti quei colleghi che, irritati certamente dai suoi atteggiamenti, si augurano di non ritrovarlo più in sella ad una bici.


Che Riccò sia un corridore che offra garanzie di spettacolo, o quantomeno di scatti in salita, è sicuramente vero e potrei essere d'accordo con te quando dici che è un patrimonio da salvaguardare, ma mi sembra che siano state fatte più volte mosse "lungimiranti" nei confronti del corridore Riccò e dei suoi problemi sin dalle categorie giovanili; a mio parere quelli potrebbero essere paragonati al famigerato tenente di Prof.
Poi nel momento in cui avrebbe dovuto dimostrare di essere maturato e avrebbe dovuto esplodere, è stato beccato positivo e giustamente squalificato.
Ora che ha scontato la sua squalifica, non è sicuramente giusto che non possa correre il Giro d'Italia, ma posso capire la ritrosia di Zomegnan ad invitarlo, avendo paura, credo, di un altro "caso Di Luca".
Io comunque non sarei troppo sorpreso di un ripensamento di Zomegnan sull'invito alla Flaminia; e mi sembra di aver capito che Riccò, in questi giorni in cui rientra alle corse, stia tenendo un profilo basso: poche dichiarazioni, tutte politically correct, nessun commento al vetriolo sull'esclusione dal Giro. Onestamente mi aspettavo scenate isteriche e botte da orbi.
Indipendentemente dal fatto che corra o no il Giro, spero che questo atleta si ritrovi e magari riesca a ritrovare un equilibrio anche con il gruppo, perchè se è vero che gli altri ciclisti sono poco lungimiranti a volergli male, è altrettanto vero che lui dimostra poca intelligenza quando, con i suoi atteggiamenti strafottenti, si mette contro i suoi stessi colleghi.
Fortunatamente è ancora giovane e anche se dovesse perdere un anno in corse che gli vanno "strette", ha ancora tempo per recuperare il posto che un talento come il suo potrebbe assicuragli; deve solo capire che questo posto non gi è riservato, ma se lo deve guadagnare.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2010 alle 09:31
e comunque resta il fatto che dal punto di vista tecnico , ha fatto una bella prima tappa, nella seconda è stato staccato ( già in generale il recupero non era il suo forte, vedi tour dopo l' aspin, ammesso che non fosse voluto), nella terza, in una corsa definita criterium-like da cyling news si è preso una mazzata.
io tengo in gran conto come è noto i vaticini di morris e prof, concordo con elisa e ho già detto che ricco' aveva diritto di correre il giro. resta il fatto che dal punto di vista tecnico alcune cose deve ancora dimostrarle in tempi di suivi llongitudinal ( sia pure solo accennato), resta il fatto che ci sono altro altri corridori come niemec, ruyano ( non quello della coppi e bartali) che mi sarebbe piaciuto vedere al giro.

resta anche il fatto che la flaminia con caruso, noè etc aveva un bel team che poteva essere interessante al giro. la valutazione tecnico opportunistica di zome per me è grave piu' nei confronti del team di morrone che in quelli singoli di ricco'.

tuttavia chi ha scritto che ricco' ( e forse la flaminia) dovrebbero prendere esempio dal comportamento di basso nei confronti di aso non ha completamente torto.
questo nel mondo reale, mentre è ovvio ,ripeto, che nel mondo perfetto ricco' e flaminia dovevano essere al giro.
pero' nel mondo perfetto il giro si correrebbe con squadre di otto se non sette corridori, sarebbe piu' bello e ci sarebbero anche la isd e ruyano, oltre che schleck , contador e tutti gli altri migliori.

ciao

mesty

ps: poi , di sicuro oggi ricco' fa il diavolo a quattro sulla salita con i tratti al 18% , li fa tutti neri e io faccio un altra figura da pirla....

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 27/03/2010 alle 09:41
Riccò rientra dopo un anno e mezzo qualche scompenso ce l'avrà no? Nel cambio di ritmo, nel cogliere gli aspetti della corsa che devi cogliere immediatamente ecc. Ieri, da quanto ho letto, è rimasto dietro per il gruppo che si è spezzato per il vento, mi pare.
Uno che torna dopo un anno e mezzo si deve riadattare.
Sì, nel mondo perfetto ( che era quello di molti anni fa) i ciclisti correvano tutto ( Giro, Tour, le classiche) e potevano correre tutto. Come sarebbe giusto.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 27/03/2010 alle 10:23
Originariamente inviato da mestatore

nella seconda è stato staccato ( già in generale il recupero non era il suo forte,


Da chi e quando? Da quanto ho visto, letto e interpretato, Santaromita e Niemec sono andati in fuga con altri e Riccardo non aveva compagni di squadra per poterli riprendere e sull'ultima salita poi ha recuperato su tutti: tempo sui due, che poi hanno aumentato il vantaggio perché in pianura, con il rientro di Serpa non tirava più nessuno con convinzione, e le ruote degli altri.

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 27/03/2010 alle 13:45
Originariamente inviato da mestatore

e comunque resta il fatto che dal punto di vista tecnico , ha fatto una bella prima tappa, nella seconda è stato staccato ....


Mah, carissimo Mesty, secondo me bisogna considerare che, anche soltanto prendendo in esame questa stagione (lasciando cioè da parte i quasi due anni di squalifica), mentre gli altri corrono da Gennaio, per lui questa è la prima gara in assoluto. Un po' di differenza la fa ... L'importante è che non si faccia prendere dalla frenesia di bruciare le tappe come ha fatto Basso l'anno scorso. Lui non è un cammello come Basso, in poche gare acquisisce la forma che gli basta.

Sono d'accordo con quanto asserisce Carlo/Lemond. Dalla cima di Gaiato a Pavullo ci sono 10 km, dei quali 3 in discesa e 7 circa di qualcosa di simile al piano. E' evidente che nessuno gli ha dato una mano e questo, forse, preannuncia uno dei temi della stagione che è incominciata; il buon Riccò ha la peste e nessuno mai lo aiuterà nei momenti chiave, anzi, secondo me, verrà platealmente boicottato, lui e la sua squadra. Questo è l'ambiente.
Lui fa bene a stare zitto e a nemmeno sfiorare questo argomento (questa Flaminia mi piace sempre piu') perchè ne riceverebbe solo danno ulteriore.
Zitto e pedalare...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2010 alle 13:59
Originariamente inviato da lemond

Originariamente inviato da mestatore

nella seconda è stato staccato ( già in generale il recupero non era il suo forte,


Da chi e quando? Da quanto ho visto, letto e interpretato, Santaromita e Niemec sono andati in fuga con altri e Riccardo non aveva compagni di squadra per poterli riprendere e sull'ultima salita poi ha recuperato su tutti: tempo sui due, che poi hanno aumentato il vantaggio perché in pianura, con il rientro di Serpa non tirava più nessuno con convinzione, e le ruote degli altri.

No Niemec e Santaromita andavano piu' forte (lo stesso Ricco' ha detto che le gambe non erano granche') , dietro c'erano Pozzovico e Riccardo + un altro ad una quindicina di secondi
Come hai detto giustamente tu quando è rientrato Serpa han smesso di pedalare. e han perso 50 secondi

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 27/03/2010 alle 14:13
certo che in questa Coppi e Bartali con Riccò a ruota il gruppo si fraziona nei posti più impensati....giovedì nella facile e pedalabile discesa del Barigazzo, ieri addirittura al penultimo giro di un circuito con 6 curve e una rotonda...magari ci fosse sempre questa prontezza nel provocare frazionamenti del gruppo e nel lasciare tutto il peso dell'inseguimento sulle spalle di chi "deve" tirare per forza!
Santaromita, toccando ferro per oggi, sta dimostrando, oltre ad un ottimo rendimento in salita, anche un grande freddezza e prontezza di riflessi

p.s.: per chi non avesse visto le immagini, giovedì è stata una bellissima tappa, pare che il gruppo si sia frazionato nella discesa del Barigazzo (non so in seguito a cosa), prendendo l'ultima breve e secca salita con circa 40". Probabilmente Riccò con la sua solita sicurezza di sè deve avere valutato tranquillamente recuperabili i 40", mentre invece è riuscito solo a raggiungere Serpa, Pozzovivo, e Pardilla, rimanendo a 20" dagli ottimi Niemec e Santaromita. Quando Serpa, che si era leggermente staccato in salita, è rientrato, Riccò ha subito smesso di tirare probabilmente ancora indispettitto dal fatto che Josè il giorno prima non aveva collaborato. Grave errore questo, visto che l'arrivo era in cima ad una altro strappetto dove infatti lui e Pozzovivo si sono di nuovo avvantaggiati su Serpa, il quale invece se non si fosse trovato un Riccò ostile, avrebbe dovuto collaborare a sua volta, visto che era virtualmente primo in classifica. Questa "ripicca" è costata il dilatarsi del distacco da 15" fino a più di un minuto in 6-7 km. di falsopiano e leggera discesa (l'arrivo era lo stesso della vittoria di Evans su Garzelli due anni fa).

 

[Modificato il 27/03/2010 alle 14:34 by elisamorbidona]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2010 alle 17:25
volevo solo ricordarvi che ci sono anche altri corridori bravi, come santoromita e niemec
è vero che è il 3d di ricco' ma vi inviterei ad uscire da un mondo ricco'centrico.

tutto lì

ciao

mesty

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 28/03/2010 alle 08:53
Originariamente inviato da mestatore

volevo solo ricordarvi che ci sono anche altri corridori bravi, come santoromita e niemec
è vero che è il 3d di ricco' ma vi inviterei ad uscire da un mondo ricco'centrico.

tutto lì (che si vede

ciao

mesty


Caro Mesty, ti prego di non fare confusione fra un buon "gregario" (Santaromita) un discreto corridore Niemec (che si vede un paio di volte all'anno) e chi invece è riuscito a staccare Contador ed a battere Bettini in volata e che spero possa l'anno prossimo (perché in questo non potrà correre molto) tornare ai livelli ...

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 28/03/2010 alle 16:34
Per qualche giorno non ho 'frequentato', cosa mi sono perso!! Un grazie grande così a TEX (del quale sottoscrivo anche le virgole), Donchisciotte, Morris, nino58, elisamorbidona e tutti quelli che hanno contestato giustamente l'ennesima zomegnanata. Caro grilloparlante, quando racconti del medico che gli ha 'teso la mano', mi vien da pensare che forse era là che dovevano intervenire per dissipare i dubbi. Forse allora Riccò faceva comodo.....
Ora ha pagato ed ha tutto il diritto di tornare, così potrà dimostrare il suo reale valore che, probabilmente, è quello che abbiamo comunque avuto modo di capire in questi anni, prima del Tour 2008. Per quanto riguarda Basso, se c'è uno che non ha parlato mi pare fosse proprio lui.....
dici che nella vicenda Piepoli-Riccò è andata forse al contrario? Le chiacchiere non portano da nessuna parte, se davvero è andata al contrario il pugliese lo dimostri, punto.
Intanto è tornato un corridore che dà spettacolo, spero solo che in questa vicenda (separazione e riconciliazione-lampo) abbia capito che è necessario crescere ed imparato che non vale la pena mettere in mezzo gli affetti e la famiglia: non c'è nulla che li valga, tantomeno un invito al Giro.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 04/04/2010 alle 14:13
Non posso negarlo, quando stamattina ho letto della vittoria di ieri di Riccò. mi ha fatto piacere.
Io sono sempre per una bocciatura mai definitiva.
Riccò come persona non mi piace ( e non perché sia politicamente corretto, come dice Prof, premettere sempre questo quando si parla di lui, proprio perché non mi piace) ma come ciclista....è in quella categoria che con me sfonda una porta spalancatissima, quelli che fanno spettacolo, quelli che tornano e vincono, che hanno presenza scenica.
Non farlo andare al Giro è un delitto.
Fa anche un po' ridere che è ( credo) un mesetto che fa il bravo scolaretto ,non ha ancora detto nemmeno una scemenza arrogante da quando è tormato. Un record.

 

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