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Autore: Oggetto: Biblioteca del Ciclismo & Libri vari

Livello Herman Van Springel




Posts: 445
Registrato: Jun 2006

  postato il 16/10/2008 alle 15:22

Qualcuno è a conoscenza di qualche testo riguardante il Pro Tour?

 
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Livello Gino Bartali




Posts: 1311
Registrato: Sep 2006

  postato il 16/11/2008 alle 16:22
Con il permesso del moderatore Mario, mi permetto di segnalare che domani uscirà un mio manuale dedicato ai viaggi low-cost.

Il libro, circa 200 pagine, tratta ogni genere di viaggio e mezzo di trasporto rigorosamente in versione basso prezzo (alberghi, B&B, scambio casa, house-sitting, traghetti, navi, treni, bus, auto a noleggio), eccetto i voli a cui sarà dedicato un successivo volume della collana.

Due interi capitoli sono dedicati alle prenotazioni on line e ai modi di risparmiare acquistando pacchetti di viaggio nelle agenzie (last minute, advance booking, formula roulette, vacanze a rate ecc).

Inoltre si parla di pacchetti di viaggio da acquistare all'asta (tradizionale o al ribasso) e di city-card, le carte che per pochi euro permettono di visitare una città quasi a costo zero.

Il volumetto sarà allegato da domani al Sole 24 Ore (che ne è l'editore) e alla Gazzetta, resterà in edicola una settimana, poi si potrà acquistare online sul sito del Sole.
Anche il prezzo è low cost: 4.90 euro più il prezzo del quotidiano.

Per chi volesse saperne di più, domani presenterò per un'ora il lavoro su Radio24 dalle 12 alle 13

Il consiglio è disinteressato, non sono pagato a copia.

Grazie per l'attenzione,
ettore




 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 23/11/2008 alle 00:45
Un pomeriggio libero, da stare in casa, con la pioggia e le raffiche di vento fuori, è una rarità preziosa e non volevo sprecarla.
Avevo da leggere da qualche giorno il libro “ Il primato della pietà” di Nino Di Paolo, Edizioni Faraeditore. Nino è Nino58 del forum. Non so se qualcuno ne ha già parlato, né so se Nno58 ha piacere che io ne parli pubblicamente.
Da leggere da qualche giorno perché ero un po’ frenata dall’idea che fosse un libro troppo cattolico, dato il momento di assoluta insofferenza per tutto ciò che è cattolico. Sbagliavo e non avrei dovuto sbagliare perché ho letto anche il primo libro di Nino.
Non sono una critica letteraria e non giudico i libri come una critica, li giudico per quello che mi danno, per quanto mi prendono, per quanto mi coinvolgono, per quanto mi fanno pensare ecc.
Il libro di Nino mi ha coinvolto moltissimo, abbiamo la stessa età più o meno, le cose che racconta ( sia pure considerate le tante differenze ) sono “familiari” per tutti quelli della nostra generazione.
Mi ha colpito lo spessore umano di Nino, la densità del suo riflettere sulle esperienze di ogni giorno, mi ha commossa ripensare agli anni in cui ogni decisione ( un lavoro, lo studio, andare a un funerale, pensare a chi aveva scelto altre forme di lotta ecc.) era una scelta epocale, che coinvolgeva la coerenza e il modo di stare al mondo.
Mi ha colpita l’idea del “ primato della pietà” di fronte agli ultimi ( il ladro massacrato che ricorda un’immagine dello sceneggiato su Boezio) e il rigore politico, culturale, morale di fronte allo sfruttamento, all’organizzazione del lavoro che conculca l’umanità del lavoratore.
Mi è piaciuta tantissimo la coerenza intellettuale e la partecipazione umana di chi vede benissimo cosa sia la lotta di classe ( quella dei “ padroni” contro i lavoratori), mi sono sentita riconciliata con un’idea di religione ( che c’è in questo libro, intensissima) tanto diversa da quella delle istituzioni e delle gerarchie. Un afflato religioso in cui “ io c’entro”.
La memoria è il nucleo dei primi racconti autobiografici ( i migliori del libro, secondo me), la memoria che dà senso, che costruisce un senso anche là dove è difficile rintracciarlo.
Perché noi non saremmo gli stessi se non avessimo visto quella TV, se non avessimo fatto quelle lotte,se non avessimo tanto parlato, se non avessimo dentro di noi i nodi irrisolti di Pinelli, delle stragi, della complessità delle situazioni e dei momenti che abbiamo attraversato.
Ho passato un bellissimo pomeriggio, finendo di leggere, d’un fiato, il libro di Nino che racconta di sé in un esercizio non narcisistico, non solipsistico, non compiaciuto, molto intenso ( è la parola che ho pensato più volte, leggendo), che chiede un’eco, una condivisione.
Un libro da leggere, che non esprime solo il primato della pietà ma anche quello della ragione, della passione esistenziale, della capacità di pensare, dell’onestà intellettuale, del disinteresse ( mai, mai, un pensiero al denaro o alla carriera), della religiosità ( molto pasoliniana) che vede il sacro in ogni uomo e che esercita il rigore del giudizio ma mai sul peccatore. E quello che si impara è che “ là si produceva il pane per tutti e il companatico per pochi”.
La meglio gioventù, Nino, ( sì, ogni generazione lo pensa di sé, in fondo), forse per questo è così difficile pensarci davvero adulti.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 24/11/2008 alle 10:22
Ringrazio pubblicamente Maria Rita Donchi per la sua recensione.
E sono felicissimo che l'abbia postata nel forum.

 

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nino58

 
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Moderatore




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Registrato: Oct 2004

  postato il 27/11/2008 alle 02:44
Riceviamo da Giorgio Viberti e volentieri pubblichiamo:

**********************

"L'ULTIMO AVVERSARIO"
di Giorgio e Paolo Viberti
prefazione di Gianni Petrucci
editrice SEI Torino

Perché Fausto Coppi, il Campionissimo, continuò ad arrancare in fondo al gruppo lungo il viale del tramonto?
A quale geniale e definitivo “scacco matto” avrà pensato Bobby Fischer, il gigante degli scacchi ormai estraneo a se stesso e al mondo, nei suoi ultimi giorni islandesi?
Perché Nadia Comaneci, la bambina prodigio della ginnastica rumena, “bruciò” la sua giovinezza tra ambigui rapporti politici e violenti rapporti sentimentali?
Quale salita impossibile obbligò Marco Pantani, il “Pirata” del ciclismo, a confessare: “Nessuno mi ha capito. Nemmeno la bici”?
Perché Agostino Di Bartolomei, campione di calcio, nel decennale della “sua” finale di Coppa dei Campioni decise di uccidersi per “uscire dal buco” in cui era finito?
E poi, tutti gli altri. Vite pubbliche piene di successi sportivi ed esistenze private affollate dallo spirito della solitudine, della sconfitta umana.
Un particolarissimo viaggio nella storia dello sport attraverso il racconto delle gesta di cinquanta campioni quasi invincibili nelle loro pratiche agonistiche ma poi sorpresi e a volte battuti dal destino nella sfida con la vita. Da Marco Pantani a Lou Gherig, da Fausto Coppi a George Best, da Josè Maria Jimenez ad Arthur Ashe, da Joe Louis a Eugenio Monti: una carrellata di emozioni e sentimenti tra l’apoteosi del personaggio e la crisi dell’uomo.
Con l’impressione che all’improvviso qualcosa possa ancora succedere, ribaltando e sconvolgendo tutto quello che era stato acquisito sul campo.

Il libro è stato pubblicato dalla Sei (Società Editrice Internazionale) di Torino e sarà nelle librerie fra pochi giorni al prezzo di 12 euro. E' stata una scommessa e anche una bella avventura, senza però fini di lucro, almeno per quanto riguarda gli autori: gli eventuali guadagni verranno devoluti a "Specchio dei Tempi", fondazione onlus de La Stampa.

"L'ULTIMO AVVERSARIO" verrà presentato mercoledì 17 dicembre p.v. alle ore 11,30 presso il Circolo della Stampa Sporting, corso Giovanni Agnelli 45, Torino.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 28/11/2008 alle 00:05
Sì, l’avevo letta anche su www.tuttobiciweb.it la notizia di questo libro.
Viberti e Tuttosport ( da tifosa del Panta) li rispetto assolutamente, ma, sommessa domanda: era proprio necessaria la prefazione di Petrucci?
Sono incerta se prenderlo, queste commedie delle parti mi hanno stufato.

 

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Livello Tour




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Registrato: Mar 2008

  postato il 28/11/2008 alle 16:53
Qualcuno di voi mi potrebbe dare dei consigli su libri di ciclismo che trattino del rapporto ciclismo televisione??? Perchè mi piacerebbe fare la mia tesi di laurea su questa materia e collegarla al ciclismo, solo che la mia prof di radio e tv mi ha guardato un pò strano x l'argomento e mi ha già detto che da lei non avrò grande aiuto. Ma dato che sn capoccione io x ora continuo e chiedo anche il vostro aiuto. Grazie.

 

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Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 28/11/2008 alle 17:21
Originariamente inviato da mattia8781

Qualcuno di voi mi potrebbe dare dei consigli su libri di ciclismo che trattino del rapporto ciclismo televisione??? Perchè mi piacerebbe fare la mia tesi di laurea su questa materia e collegarla al ciclismo, solo che la mia prof di radio e tv mi ha guardato un pò strano x l'argomento e mi ha già detto che da lei non avrò grande aiuto. Ma dato che sn capoccione io x ora continuo e chiedo anche il vostro aiuto. Grazie.


Puoi dare una prima scremata qui: http://www.cicloweb.it/biblioteca.html

 

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Livello Francesco Moser




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Registrato: Jan 2005

  postato il 28/11/2008 alle 18:19
Scusa Mario, guardando nell'elenco mi sono accorto di un refuso:
il libro Miguel y Marco di Maurizio Ruggeri edito da Limina è del 1995 e non del 2005.

 

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E' curioso come le discese, viste dal basso, somigliano tanto alle salite!
Pippo in "Topolino e la Stella dello Sceriffo", 1959

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2142
Registrato: Jun 2005

  postato il 19/12/2008 alle 07:21
Venerdì 2 gennaio 2009 alle ore 15.30 presso la Sala Conferenze del Museo dei Campionissimi Beppe Conti presenterà il nuovo libro fresco di stampa. In occasione del centenario del Giro d’Italia, il giornalista di Tuttosport, grande sostenitore del Museo dei Campionissimi, ha realizzato un volume interamente dedicato a imprese, retroscena, drammi, segreti della leggendaria corsa a tappe celebrando un secolo di straordinarie sfide sulle strade d’Italia.
Quale occasione migliore per ospitare questa presentazione se non il giorno del ricordo del campionissimo,
Fausto Coppi, giorno in cui si riuniscono tutti coloro che hanno ancora freschi alla memoria le sue imprese sportive e coloro che, pur non potendo ricordarlo perchè non ancora nati nel 1960, lo conoscono attraverso immagini e racconti.
Il libro di Beppe Conti si addentra nella leggenda e il mito di Coppi e Bartali, cui si uniscono Binda, Merckx, sino a Pantani, Contador, all’insegna delle imprese sportive più belle.
Non solamente i trionfi: anche le folli avventure dei pionieri, nel cuore della notte all’inizio del novecento, la leggenda di Bottecchia nata da un rifiuto, il sabotaggio al tedesco Buse in rosa, il giallo di Guerra, il mistero della Cuneo-Pinerolo di Coppi, nonché il tradimento dello Stelvio.
Il Bondono ed il Gavia, le lacrime di Massignan e le pazzie di Venturelli, le avventure di Taccone ed il genio di Zavoli, il cuore malato di Merckx, i litigi tra Moser e Saronni, quelli tra Vicentini e Rochi, la grandezza di Hinault e la saggezza di Indurain, la favola amara di un grande Pantani. Beppe Conti, inviato speciale di Tuttosport, da più di trent’anni segue il grande ciclismo per il quotidiano sportivo torinese, oltre al calcio e allo sci in brevi e felici esperienze, dallo scudetto del Toro del ’76 ai trionfi di Alberto Tomba. Scrittore d’una serie di libri di successo, ha vinto il premio Coni 2006 con Storie e Leggenda del Grande Ciclismo.

fonte:www.agenfax.it

 
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Livello Hugo Koblet




Posts: 402
Registrato: May 2006

  postato il 01/02/2009 alle 15:08
Vi segnalo questo libro che a me è piaciuto molto, sarà perchè lega due mie passioni.
Molto interessante la parte introduttiva sul rapporto tra i movimenti socialisti di fine '800- inizio '900 e la bicicletta, e la paura che questo mezzo aveva diffuso tra i governanti.
Belle le biografie di chi aveva utilizzato la bicicletta come "arma" per affermare i propri diritti. Un posto speciale lo hanno le donne nella resistenza, per loro la bici fu probabilmente la principale "arma".
Probabilmente spesso leggendo il libro la bici può sembrare solo un pretesto per raccontare delle storie, storie di resistenza..allora ben venga il pretesto se serve a "disotterrare asce di guerra".
Nella parte finale si parla di ciclisti più o meno famosi che collaborarono con la Resistenza, da chi come Ganna donò delle biciclette a una divisione della Brigata Garibaldi a chi in prima persona si unì alle bande partigiane.

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La bicicletta nella resistenza
Storie partigiane

Sin dalle sue origini la bicicletta fu ampiamente usata dagli strati popolari, non soltanto per motivi di lavoro, ma anche in funzione politica e, nel corso della lotta di Liberazione, per compiere azioni di vario tipo, contro i nazifascisti.

In Italia la paura della bicicletta da parte dei reazionari ha una data certa e molto antica e una firma tanto famosa quanto odiata dalle forze popolari: quella del generale Fiorenzo Bava Beccaris, nelle vesti di Regio Commissario Straordinario, durante i moti del maggio del 1898 a Milano. Oltre ad ordinare una sanguinosa repressione, il generale fece affiggere un manifesto che decretava il divieto nell'intera provincia di Milano della «circolazione delle Biciclette, Tricicli e Tandems e simili mezzi di locomozione».

Più o meno con gli stessi termini, oltre alla minaccia della fucilazione, i nazifascisti proibiranno durante la loro dominazione sul territorio italiano, in funzione anti-partigiana, l'uso della bicicletta. Quel divieto, però, avrebbe significato in città come Milano o Torino, il blocco della produzione, giacché la maggior parte degli operai la usava per recarsi al lavoro e così, persino i nazisti, spietati nelle loro decisioni, dovettero fare marcia indietro.

Nell'immediato dopoguerra, la bicicletta fu molto diffusa, specialmente nelle campagne. Per i braccianti era l'unico mezzo di locomozione, usato, oltre che per il lavoro, in occasione di grandi manifestazioni o degli scioperi indetti dalla Lega dei braccianti. In quelle giornate di lotta, masse imponenti si radunavano per impedire ai crumiri di recarsi nei posti di lavoro. Contro le biciclette, appoggiate nelle sponde dei fiumi, si accanivano con particolare durezza, schiacciandole e rendendole inutilizzabili, le camionette della "Celere" di Scelba, una polizia di pronto intervento, utilizzata soprattutto in occasione degli scioperi operai. Questa furia devastatrice non arrestò però lo svilupparsi di grandi battaglie per ottenere migliori forme di vita. Una storia di sacrifici, di miseria, di lotte, che sarebbe importante far meglio conoscere alle nuove generazioni.

In questo libro vengono narrate, tramite le interviste che gli autori hanno raccolto negli anni, le storie partigiane, in bicicletta, di Quinto e Tiziana Bonazzola, Onorina Brambilla, Arrigo e Bianca Diodati, Anna Gentili, Alfredo Macchi, Renato Morandi, Giovanni Pesce, Gillo Pontecorvo, Bruno Trentin, Stella Vecchio e don Raimondo Viale (quest'ultima tratta tratta dal libro di Nuto Revelli, Il prete giusto, Einaudi, Torino 1998 e 2004). Sono ammirevoli personaggi che, in ogni parte d'Italia e in ogni ruolo, militare e civile, non hanno esitato a rischiare la loro vita durante la feroce stagione dell'occupazione nazifascista. Questo non dovrebbe mai essere dimenticato. Purtroppo alcuni di loro, nel frattempo, sono scomparsi. A loro va il nostro affettuoso e grato ricordo.

Alla Resistenza presero parte, in forme diverse, con gesti modesti ma anche con imprese rilevanti, spesso a rischio della loro vita, accanto ai combattenti partigiani, ai gappisti, ai sappisti, alle collegatrici e alle staffette, numerosi atleti del ciclismo agonistico, campioni celebrati ma anche figure minori. Uomini che, orfani dal 1941 del Giro d'Italia, liberi dagli impegni agonistici a causa del conflitto in corso, non ebbero esitazione nel decidere da che parte stare e che uso fare della bicicletta, il loro normale strumento di lavoro. Nell'introduzione del libro viene descritto l'appoggio dato alla Resistenza da Bartali, Bevilacqua, Bottecchia, Ganna, Lorenzini, Martini, Pasotti, Pezzi, Romagnoli, Po, Zanelli, Zanzi e altri.




BICICLETTA NELLA RESISTENZA - STORIE PARTIGIANE

GIANNANTONI FRANCO PAOLUCCI IBIO

* ISBN: 9788889666234
* Pagine: 256
* Dimensioni: 11 X 17
* Anno di pubblicazione: 2008
* Edizioni Artigere

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...Nessuna cortesia all'uscita...

...La faccia sporca e gli occhi vivi....

"La bicicletta era come l'aria che respiravo" (Giovanni Pesce)

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2142
Registrato: Jun 2005

  postato il 22/04/2009 alle 18:27
Il libro del Centenario
UN SECOLO DI PASSIONI
Rizzoli Giro d’Italia 1909-2009 Il libro uffi ciale del centenario
Frutto della collaborazione fra la redazione de La Gazzetta dello Sport e la Rizzoli Libri, da giovedì 23 aprile in edicola e in libreria è possibile trovare un volume - di 256 pagine a grande formato arricchito da 289 foto (da una selezione di oltre 7 milioni dell’archivio Gazzetta!) – che celebra un pezzo della storia d'Italia.
Forse non tutti sanno che fu proprio la Gazzetta a inventare il Giro d’Italia, lanciandolo il 24 agosto 1908 sulla prima pagina, e fatto partire da Milano nella notte fra il 12 e il 13 maggio 1909.

Candido Cannavò, storico “Direttore” della Gazzetta, lo ha definito un pezzo di storia del Novecento che si affaccia nel XXI secolo. Proprio Cannavò, poco prima di lasciarci improvvisamente, ne ha suggerito il titolo, "Un secolo di passioni", facendo in tempo a scrivere una prefazione inedita, e purtroppo postuma, che impreziosisce questo lavoro.

Questo libro – presentato in anteprima la scorsa settimana a Fidenza dai curatori Pier Bergonzi ed Elio Trifari - non è un semplice excursus storiografico ma ripercorre i 100 anni della corsa rosa attraverso un approccio tematico, per argomenti. Pertanto, accanto alle irrinunciabili cronache di tutte le edizioni e ai numeri della corsa (tutte le tappe e i loro vincitori, le classifiche finali, le caratteristiche di ciascuna edizione, i record e le cifre più significative), il volume si sviluppa secondo i seguenti macroargomenti:

1) le Origini;
2) le Grandi Rivalità (Girardengo contro Binda, Bartali contro Coppi, Gimondi all'assalto di Merckx, gli scontri di Moser e Saronni con Hinault, fino ai protagonisti dell'era moderna);
3) gli Specialisti (gli scalatori e le montagne, i velocisti e le loro volate, i cronomen, i discesisti e i grandi stilisti, senza dimenticare i più umili e i più importanti, i gregari);
4) il Mondo del Giro (gente, emozioni, le grandi figure del Giro, i media, giornalisti e scrittori che hanno voluto raccontarlo, il doping).
5) i Numeri: appendice statistica con tutti i vincitori di tappa e i primi dieci della classifica generale di ogni edizione.

Sponsorizzato da Skoda – auto ufficiale del Giro d’Italia – il libro si avvale di un’importante campagna di comunicazione su La Gazzetta dello Sport, Sport Week, Corriere della Sera, Corriere della Sera Magazine, gazzetta.it e sportweek.it.
“Un secolo di passioni” – in vendita sia in edicola che in libreria a € 14.99 – seguirà la corsa rosa in partenza da Venezia il 9 maggio e sarà disponibile on field lungo tutto il percorso fino all’arrivo a Roma il 31 maggio.

Ufficio stampa RCS Sport

fonte:www.gazzetta.it

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 24/04/2009 alle 00:26
Vi propongo il comunicato di presentazione di un libro scritto da un mio conoscente. Uscirà il 5 maggio per gli Oscar Mondadori al prezzo di € 10,50.
Non l'ho ancora ricevuto, ma credo sia qualcosa di molto diverso da una semplice celebrazione. L'autore, Paolo Colombo, è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano, dove insegna anche Storia contemporanea; da tempo si occupa, tra l’altro, del rapporto fra storia e narrazione. Credo che il suo approccio al tema sia originale e interessante e non solo celebrativo


LA CORSA DEL SECOLO
CENT’ANNI DI STORIA ITALIANA ATTRAVERSO UN LIBRO CHE RACCONTA IL GIRO


Sono passati cento anni dal 13 maggio 1909 quando, davanti all’albergo Loreto di Milano, 127 ciclisti partirono per il primo Giro d’Italia organizzato dalla «Gazzetta dello Sport». Cent’anni – e quasi altrettanti Giri – nei quali l’Italia e il mondo intero sono profondamente cambiati. E di quei mutamenti nell’economia, nella politica, nella cultura, nella società e nel costume la corsa in rosa è stata specchio e testimone. Ecco perché raccontare la storia del Giro significa anche raccontare la storia dell’ultimo secolo del nostro Paese. Lo fanno in questo libro due studiosi che, partendo dalle fonti più disparate – canzoni, testi letterari, articoli di giornale, ricordi e testimonianze, raccontano i protagonisti dell’epopea del Giro e della storia italiana: da Alfredo Binda a Girardengo, da Giolitti a Mussolini, dai mitici Coppi e Bartali a Eddy Merckx e Gimondi, da De Gasperi e Togliatti a Moro e Berlinguer, fino a Moser, Saronni, Craxi, Berlusconi e Pantani. Ma soprattutto gli autori, mentre rendono omaggio a una corsa che compie un secolo, offrono una panoramica originale ed efficace del Novecento, un secolo che è andato davvero di corsa.


 

[Modificato il 24/04/2009 alle 00:28 by pitoro]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2009 alle 18:14


Il Giro d'Italia è alle porte e si moltiplicano le iniziative editoriali, mai numerose come quest'anno.
recentemente ho letto l'ultimo lavoro di paolo facchinetti, dedicato al Giro del 1914.
Agile e coinvolgente , è un tuffo nel ciclismo che fu.
Edito da Bradipo, costa 13 euro.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2009 alle 18:21


Durante l'inverno ho anche letto il libro di beppe conti. Cento capitoli, uno per ogni edizione del giro.Un utile compendio per rivivere la storia della corsa rosa.
255 pagine , 16 euro.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2009 alle 18:30

imperdibile il libro ,dedicato a Bruno Raschi,che raccoglie anche numerosi articoli scritti dal grande giornalista.
15 euro , editvallardi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2009 alle 18:36
Originariamente inviato da cancel58

Durante l'inverno ho anche letto il libro di beppe conti. Cento capitoli, uno per ogni edizione del giro. Un utile compendio per rivivere la storia della corsa rosa.
255 pagine , 16 euro.

L'ho letto anch'io appena uscito, qualche mese fa.

La più bella secondo me è la storia di Balmamion al Giro 1964...

 

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2009 alle 18:39
Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da cancel58

Durante l'inverno ho anche letto il libro di beppe conti. Cento capitoli, uno per ogni edizione del giro. Un utile compendio per rivivere la storia della corsa rosa.
255 pagine , 16 euro.

L'ho letto anch'io appena uscito, qualche mese fa.

La più bella secondo me è la storia di Balmamion al Giro 1964...


 
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Moderatore




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  postato il 28/04/2009 alle 18:52
Tre libri che non ho letto ma leggerò quanto prima (l'editore è lo stesso, ma non è per fare pubblicità e non mi pagano eh ):

Quel Giro d'Italia del '900: una corsa immaginaria, su strade reali, che vede tappa per tappa sfidarsi i migliori di sempre, dai Binda ai Pantani, da Girardengo a Merckx, da Hinault a Gaul, da Coppi a Moser, da Girardengo a Poulidor, da Bartali a Ocana, da..
I giudizi sono contrastanti, e per questo voglio leggerlo. C'è il rischio che sia un collage stupido e sterile, ma uno spiraglio aperto lo tengo sempre- di Gianni Rossi, ed. Ediciclo, 2007, euro 18

La coda del drago- il Giro d'Italia raccontato dagli scrittori
Autori del calibro di Pratolini, Buzzati, Campanile, Testori (e altri) parlano del Giro, dei campioni ma anche della passione della gente a bordo strada. Ediciclo, 2007, euro 14

Il sogno interrotto di Miro Panizza. L'emozionante sfida con Hinault al Giro d'Italia
La sfida del gregario per eccellenza, vecchio, al campione incontrastato (perchè nessuno voleva- o poteva- contrastarlo). Una sfida che dura finché..- di E. Bacci, sempre Ediciclo, 2008..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2009 alle 19:01
Originariamente inviato da desmoblu

Tre libri che non ho letto ma leggerò quanto prima (l'editore è lo stesso, ma non è per fare pubblicità e non mi pagano eh ):

Quel Giro d'Italia del '900: una corsa immaginaria, su strade reali, che vede tappa per tappa sfidarsi i migliori di sempre, dai Binda ai Pantani, da Girardengo a Merckx, da Hinault a Gaul, da Coppi a Moser, da Girardengo a Poulidor, da Bartali a Ocana, da..
I giudizi sono contrastanti, e per questo voglio leggerlo. C'è il rischio che sia un collage stupido e sterile, ma uno spiraglio aperto lo tengo sempre- di Gianni Rossi, ed. Ediciclo, 2007, euro 18

La coda del drago- il Giro d'Italia raccontato dagli scrittori
Autori del calibro di Pratolini, Buzzati, Campanile, Testori (e altri) parlano del Giro, dei campioni ma anche della passione della gente a bordo strada. Ediciclo, 2007, euro 14

Il sogno interrotto di Miro Panizza. L'emozionante sfida con Hinault al Giro d'Italia
La sfida del gregario per eccellenza, vecchio, al campione incontrastato (perchè nessuno voleva- o poteva- contrastarlo). Una sfida che dura finché..- di E. Bacci, sempre Ediciclo, 2008..


Ho letto il primo e il terzo."quel Giro d'Italia del novecento" nasce da un'idea originale. Non mi ha entusiasmato, ma mi è piaciuto.
Quello su Panizza è un doveroso omaggio al grande Miro. Nonpuò mancare nella biblioteca di chi lo ricorda ancora con affetto.

 
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  postato il 28/04/2009 alle 19:44
Bene! Quindi me li consigli? Intanto grazie..
 
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  postato il 28/04/2009 alle 20:58
Un libro che NON voglio leggere: "Bartali e Coppi meglio di Merckx" di Cipollaro, dettato dalla solita miopia campanilista italica. Anche senza contare le vittorie, non si può sminuire un campione assoluto che ha avuto la 'sfortuna' di non essere italiano (nel qual caso tutti gli abitanti del Bel paese lo additerebbero come Campionissimo di tutti i tempi). Si paragonano due epoche storiche diverse dicendo che era più difficile vincere negli anni '40 e '50 perchè ad esempio le bici erano più pesanti. ok, questo magari influisce sulla VAM, ma negli anni '60 e '70 i miglioramenti c'erano PER TUTTI, avversari compresi. Si parla di mancanza di rivali credibili, ma è falso (basta vedere i partecipanti e quello che hanno fatto, ad esempio lo sfortunato volo di Ocana). Si parla dei gregari sacrificati, che evidentemente per l'autore non esistevano dieci o venti anni prima. Si dice che Merckx sarebbe meno campione perchè ha smesso a 34 anni anziché 40, e altre amenità del genere.

Personalmente non capisco questa avversione per un corridore che (numeri alla mano o meno) è stato forse il più grande di sempre, e che apprezzo anche perchè ci ha ONORATI correndo- e vincendo- un numero impressionante di corse (anche 'minori') proprio in Italia, a differenza di molti altri che cercavano la gloria in patria o soltanto nei Giri più grandi.

Ah, qui un link al vecchio comunicato stampa:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/agenzia-stampa/Comunicati-stampa/comunicato/testo_comunicato.asp?id=3828

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2009 alle 11:34
Originariamente inviato da pitoro

Vi propongo il comunicato di presentazione di un libro scritto da un mio conoscente. Uscirà il 5 maggio per gli Oscar Mondadori al prezzo di € 10,50.
Non l'ho ancora ricevuto, ma credo sia qualcosa di molto diverso da una semplice celebrazione. L'autore, Paolo Colombo, è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano, dove insegna anche Storia contemporanea; da tempo si occupa, tra l’altro, del rapporto fra storia e narrazione. Credo che il suo approccio al tema sia originale e interessante e non solo celebrativo


LA CORSA DEL SECOLO
CENT’ANNI DI STORIA ITALIANA ATTRAVERSO UN LIBRO CHE RACCONTA IL GIRO


Sono passati cento anni dal 13 maggio 1909 quando, davanti all’albergo Loreto di Milano, 127 ciclisti partirono per il primo Giro d’Italia organizzato dalla «Gazzetta dello Sport». Cent’anni – e quasi altrettanti Giri – nei quali l’Italia e il mondo intero sono profondamente cambiati. E di quei mutamenti nell’economia, nella politica, nella cultura, nella società e nel costume la corsa in rosa è stata specchio e testimone. Ecco perché raccontare la storia del Giro significa anche raccontare la storia dell’ultimo secolo del nostro Paese. Lo fanno in questo libro due studiosi che, partendo dalle fonti più disparate – canzoni, testi letterari, articoli di giornale, ricordi e testimonianze, raccontano i protagonisti dell’epopea del Giro e della storia italiana: da Alfredo Binda a Girardengo, da Giolitti a Mussolini, dai mitici Coppi e Bartali a Eddy Merckx e Gimondi, da De Gasperi e Togliatti a Moro e Berlinguer, fino a Moser, Saronni, Craxi, Berlusconi e Pantani. Ma soprattutto gli autori, mentre rendono omaggio a una corsa che compie un secolo, offrono una panoramica originale ed efficace del Novecento, un secolo che è andato davvero di corsa.




Preso ieri...


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2009 alle 12:50
Segnalo anche la riedizione di un libro che Ormezzano pubblicò nel 1983.
all'epoca me l'ero perso. Ho rimediato oggi.
150 pagine, 12 euro

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2009 alle 12:55
SEgnalo ancora un simpatico volume scritto da un appassionato genovese .
la storia del ciclismo attraverso domande sui campionissimi, le classiche, le salite e le fughe leggendarie...
Simpatico, davvero!
184 pagine per euro 12,90


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/05/2009 alle 20:23


Da non perdere.

 
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Livello Francesco Moser




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  postato il 07/05/2009 alle 09:28
Anche Topolino in edicola questa settimana dedica un racconto al Giro del centenario:
Zio Paperone e il Centenario delle 100 Bici


(fonte: www.komix.it)

A questo link la trama e la pagina con disegnato il direttore del Giro Zumm E.Gnam
http://www.komix.it/page.php?idArt=8376

 

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E' curioso come le discese, viste dal basso, somigliano tanto alle salite!
Pippo in "Topolino e la Stella dello Sceriffo", 1959

 
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Livello Francesco Moser




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  postato il 08/05/2009 alle 19:22
Originariamente inviato da cancel58



Da non perdere.


Grazie per la segnalazione, me lo stavo proprio per per perdere e sarebbe stato un errore imperdonabile.
L'ho preso oggi e l'ho solo sfogliato: ci sono delle foto spettacolari.

 

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  postato il 15/05/2009 alle 01:29
Originariamente inviato da roberto79

Un Libro fotografico ben fatto dal punto di vista della qualità delle immagini, dalle statistiche, i riassuntini giro per giro e la storia... ma assolutamente eccessivo e denigratorio quando in un capitolo comincia a snocciolare elenchi di nomi di atleti coinvolti a torto o a ragione in storie di doping. Non mi è piaciuto quando hanno citato Pantani come positivo all' Epo cosa non vera peraltro.... bellissima la sessione dedicata a Coppi e Bartali e quella dedicata agli anni 70...


Originariamente inviato da super cunego

Prezzo?


Originariamente inviato da UribeZubia

Originariamente inviato da super cunego

Prezzo?


Euro 14,99


Originariamente inviato da Donchisciotte

Bene, non lo comprerò. Un libro che scrive cose false come Pantani positivo all'epo, per me può restare nello scaffale.



Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ma perché lasciarlo sullo scaffale? Che finisca nel camino!

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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  postato il 25/05/2009 alle 12:21
Originariamente inviato da roberto79

qualcuno di voi lo ha comprato? Io si e ne ho pure regalato uno ad un amico che faceva il compleanno... Sono una raccolta di aneddoti di Davide Cassani con consigli sull' allenamento e qualche tabella, mi è piaciuto il suo solito modo di raccontare il ciclismo pedalato infarcito da nozioni di storia del ciclismo e episodi di vita vissuta. Niente di trascendentale ma sicuramente piacevole !
complimenti Davide!


 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

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Livello Marco Pantani
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  postato il 02/06/2009 alle 19:37
Lo metto qua anche se non si tratta di libri, ma è storia del ciclismo, comunque.
Veramente l'avevo messo nel forum di Pantani ma lo metto anche qua perché i dvd sulla storia del Giro mi stanno piacendo, proprio come storia.
Specifico che Vicennati è uno dei coordinatori di questi dvd e, come ha specificato lui stesso nel forum, non ha i poteri che aveva sui dvd di Pantani ( ma io se c'è qualcosa che non va lo dico a lui lo stesso).

I dvd li sto vedendo vagolando da uno all’altro, una specie di film personale, a seconda degli umori, adesso li ho visto tutti ( quelli usciti), per ultima cosa ho visto il capitolo Pantani nel dvd dedicato agli scalatori ( ovviamente quasi mezzo è dedicato a Pantani).
Devo dire che me li sto godendo come storia del ciclismo, quando uscivano quelli su Pantani vederli era impegnativo emozionalmente e anche razionalmente, tante cose da capire, da riscoprire o da scoprire e poi c’era il timore ( fiducia totale a Vicennati ma uscivano per la Gazzetta, quello su Campiglio come sarebbe stato, per esempio)?
Questi, invece, sono puro piacere di vedere il ciclismo. E però… Due spinette nel dvd degli scalatori le ho trovate.
1) NOOOOOO!!!!! NON ME LO DOVEVI FARE, VICENNATI!!! Gli scatti di Cascata del Toce con la presentazione bislacca di Cuneghino. Nooooo!!!! Cascata del Toce è l’unica cosa che non avevo registrato in diretta ( per scaramanzia), me la devo conservare come una reliquia e ci sta Cuneghino. Vicennati, non me lo dovevi fare!
2) Simoni. Sgradevolissimo. Qualche tempo fa aveva chiesto scusa per Cascata del Toce, adesso dice: se era forte avrebbe vinto, io c’entro poco. Simoni sa benissimo che il Pantani del 2003 faceva quello che poteva ( tanto, per tutti noi), non doveva chiedere di vincere e non lo avrebbe gradito. ERA SIMONI, sua sponte, come Frigo e gli altri ,che doveva non andarlo a prendere. Perché tutti sapevano che aveva pagato per tutti. Per questo non dovevano avere la faccia tosta di andarlo a prendere, non per altro.

Comunque quello degli scalatori è un dvd molto emozionante, Gaul, Bahamontes ma ,per me che lo ricordo quando correva, José Manuel Fuentes, una bella emozione della memoria ( che viene paragonato a Don Chisciotte per la visionarietà nella ricerca dell’impresa…)

Però, molto mi è piaciuto il dvd su Coppi e Bartali.
Anche se io avrei seguito di più la traccia di Vicennati nello scritto che accompagna il dvd ( un piccolo opuscoletto): quello di Bartali e Coppi, la loro rivalità, le loro vittorie, il mito che rappresentavano, come momenti di una ricostruzione del paese, la nuova appartenenza comune che si doveva creare dopo la guerra, la speranza e la fatica della rinascita in un paese che si rispecchiava in quei due perché non era diverso, tutti andavano in bicicletta, la bicicletta era una ricchezza ( Ladri di biciclette è di quel periodo). Quella traccia di Vicennati andava seguita di più.
Infatti il racconto degli anni della guerra ( Bartali, in qualche modo, nella resistenza cattolica, staffetta utilissima perché in bicicletta andava fortissimo e se c’era urgenza era una fortuna avere Bartali) e quello delle vicissitudini private di Coppi ( la galera della dama bianca, il ritiro del passaporto a lui, lo scandalo inaudito) sono davvero molto belli, raccontati benissimo.
Poi, certo, un altro ciclismo. Dove si racconta senza paura di Bartali avvelenato prima del Giro dagli scommettitori ( mi ricorda qualcosa…), della guerra per gli ingaggi che portava Bartali, per protesta verso la sua squadra, a favorire Coppi. Il segno che queste cose erano sciocchezze, che la moralità passava su altre questioni ( nemmeno per il doping passava).
Era gente che aveva fatto la guerra, la fame, anni di stop per la guerra, aveva salvato ebrei mettendo a rischio la vita, sapeva che il coraggio e lo spessore umano si mostrano in ben altre circostanze che scommettitori, boicottaggi o doping. C’era un legame fatto da una storia pesante e comune che si mischiava alla rivalità.
Era il ciclismo dell’impresa eroica ( la Cuneo Pinerolo del 1949 e quella di oggi, confronto da ridere), sì, certo, le strade sterrate, le squadre poco organizzate ( come dice un incongruo Basso magrissimo), il doping diverso da questo di oggi che non livellava, ma conta pure il coraggio, essere campioni e non bravi corridori, la capacità di mettersi in gioco, la voglia di impresa e la capacità di immaginarsela. E essere campioni.
Gente piena di coraggio, altro che i tremebondi miliardari di adesso che si mettono paura di uno sciopero a Milano. Altra epoca, altre vite, altri spessori.
Epoca dove a raccontare Bartali e Coppi si muovevano intellettuali ( e c’era già un certo impatto mediatico non trascurabile).
Fatalmente mi è venuto in mente Pantani.
L’ultimo esempio di quel ciclismo eroico, di quel ciclismo per cui “l’impresa è l’impresa”, la visione viene prima della prassi.
E la fragilità interiore di Coppi mi ha molto ricordato Pantani. A un certo punto c’è Paolo Volponi ( scrittore, intellettuale) che parlando di Coppi e paragonandolo a Ettore nella guerra con Achille, dice che Coppi affermava se stesso in salita, nell’impresa sportiva e, insieme, perdeva se stesso. Pantani, appunto.Un filo sottile lega gli eroi ( giovani, belli e morti, eroi, per sempre).
Vicennati ( e chi collabora con te), ti darei 10 ma quel Cuneghino…9, ci devi stare ( e darmi ragione).

 

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2009 alle 20:55
Originariamente inviato da Donchisciotte

ERA SIMONI, sua sponte, come Frigo e gli altri ,che doveva non andarlo a prendere. Perché tutti sapevano che aveva pagato per tutti. Per questo non dovevano avere la faccia tosta di andarlo a prendere, non per altro.



Vero, così come Garzelli non doveva avere la faccia tosta di andare a fare la volata per il secondo posto sul Blockhaus. Giusti i fischi, quindi.
Che faccia tosta Simoni, quella volta, a fare la sua corsa....

P.S. Ma nel 2009 si è ancora a questi livelli?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2009 alle 21:18
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Originariamente inviato da Donchisciotte

ERA SIMONI, sua sponte, come Frigo e gli altri ,che doveva non andarlo a prendere. Perché tutti sapevano che aveva pagato per tutti. Per questo non dovevano avere la faccia tosta di andarlo a prendere, non per altro.



Vero, così come Garzelli non doveva avere la faccia tosta di andare a fare la volata per il secondo posto sul Blockhaus. Giusti i fischi, quindi.
Che faccia tosta Simoni, quella volta, a fare la sua corsa....

P.S. Ma nel 2009 si è ancora a questi livelli?


E' che spesso sono le dichiarazioni seguite dalle controdichiarazioni che fanno casino (di proprio).
I sillogismi ironici gratuiti (... giusti i fischi, dunque...)ne sono degno corollario.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2009 alle 21:59
Qualcuno possiede nella proria libreria il titolo "Uomini sul K2" di Achille Compagnoni, edito da Veronelli nel 1958?

Mi interesserebbe reperirlo (su internet non si trova da nessuna parte) per completezza di letture, dopo aver letto quello di Desio, i vari di Bonatti e quello di Lacedelli.

 

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E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 03/06/2009 alle 01:03
Ovviamente il fatto di Garzelli, che ha giustamente fatto la sua corsa , non c'entra ASSOLUTAMENTE niente con una tragedia come quella di Pantani che aveva pagato tutto per tutti.
C'è la Storia e c'è la cronaca.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/06/2009 alle 18:31
Originariamente inviato da Donchisciotte

Ovviamente il fatto di Garzelli, che ha giustamente fatto la sua corsa , non c'entra ASSOLUTAMENTE niente con una tragedia come quella di Pantani che aveva pagato tutto per tutti.
C'è la Storia e c'è la cronaca.


ci sono principalmente le corse. Il resto è avulso dall'aspetto agonistico.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 03/06/2009 alle 20:39
Admin, posso rispondere proprio, proprio come voglio? Ci sono i cartellini gialli come sul forum di Pantani? Me ne posso giocare 4/5?

 

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Livello Franco Ballerini




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  postato il 25/06/2009 alle 11:12

io ho comprai il book "un secolo di passini" et non me piace niente,Ÿ intrigante
"il giro e la l´italia una storia di amore"
tiene molti imageni di giro italia 1955-75?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/06/2009 alle 19:46
Gli ultimi libri di ciclismo che ho letto sono:
"Un secolo di passioni" della Gazzetta dello Sport - Rizzoli.
I testi non sono niente di che e ci sono anche alcuni errori ma le foto sono molto numerose e belle e c'è un'appendice statistica che mi sembra ottima.

" La corsa del secolo" di Paolo Colombo e Gioacchino Lanotte della Mondadori.
E' un'analisi sociologica del Giro d'Italia. Forse un pò superficiale ma interessante.

"Coppi e Bartali" di Curzio Malaparte, Adelphi.
Mah! Non ho mai capito se Malaparte è un genio o una "sola"!
Scusate la mancanza di rispetto per il grande scrittore toscano, ma libri come "La pelle" e "Kaputt" son un misto di genio e banalità.
Questo libretto (56 pagg.) è simile.

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 28/06/2009 alle 22:41
due libri sull'uso della bicicletta come filosofia di vita, entrambi di autori francesi:

- Il bello della bicicletta di Marc Auge:abbastanza pubblicizzato ma meno bello secondo me

- Piccolo trattato di ciclosofia di Didier Tronchet: Mi piace di questo libro l'ironia pungente che lo caratterizza, anche se e' forse un po' troppo estremista.

Ciao a tutti

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 21/08/2009 alle 18:16
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Durante l'inverno ho anche letto il libro di beppe conti. Cento capitoli, uno per ogni edizione del giro. Un utile compendio per rivivere la storia della corsa rosa.
255 pagine , 16 euro.

L'ho letto anch'io appena uscito, qualche mese fa.

La più bella secondo me è la storia di Balmamion al Giro 1964...



L'ho letto durante le vacanze, mi è piaciuta la storia della lezione di Adorni a Dancelli nel Giro del 1965.



P.S. Durante le vacanze ho avuto modo di leggere anche Il piccolo diavolo nero di Gianfranco Manfredi, che intreccia la storia dei primi ciclisti all'inizio del novecento con la repressione dei moti da parte del generale Bava Beccaris. Molto bella la ricostruzione della Milano del periodo.

 

[Modificato il 21/08/2009 alle 18:31 by UribeZubia]

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Fantaciclismo 2009 : 1°Tour de Romandie - 1° Paris-Tours
Tour de France 2009 : Vittoria 11°tappa Vatan Saint-Fargeau
Vuelta a Espana 2009 :Vittoria 6°tappa Xativa-Xativa e 11°tappa Murcia-Caravaca de la Cruz

Fantaciclismo 2010 : 1° Het Volk - 1° Milano-Sanremo - 1° Tour de Romandie
Tour de France 2010 : Vittoria 9°tappa Morzine Avoriaz- Saint Jean de Maurienne

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/09/2009 alle 19:19
Complimenti a chi ha curato la realizzazione della Biblioteca del Ciclismo su Cicloweb (da me scoperta solo oggi...)

Gran bel lavoro !


 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 03/09/2009 alle 12:09

La biografia di Paolo Bettini


COSÌ HO PEDALATO IN CIMA AL MONDO

[abstract]

E’ questo il titolo della biografia di Paolo Bettini in tutte le librerie dal prossimo 10 settembre. Un libro scritto a quattro mani dal campione olimpico e due volte iridato e dal giornalista Andrea Berton, voce del ciclismo dell’emittente satellitare Eurosport. Un libro che racconta la splendida carriera agonistica ma anche aneddoti della vita lontano dalla amata bicicletta.



L’immagine ad alta risoluzione della copertina del libro è disponibile cliccando sulla fotografia all’interno del comunicato o al seguente link: http://www.ldlcom.it/public/allegati/BRIKO/briko_copertinalibrobettini.jpg



Romentino (NO) 03.09.09 – Nel panorama del ciclismo internazionale degli anni a cavallo dei due millenni, Paolo Bettini ha rappresentato il ruolo del campione dotato di talento fisico e di grande carica agonistica. Qualità che, unite ad una naturalezza nei rapporti umani, lo hanno reso un vero e proprio personaggio stimato e amato.

Ed il libro che ne racconta la vita “su e giù dalla bicicletta”, spazia proprio tra queste caratteristiche che, se da una parte gli hanno consentito di vincere due campionati mondiali e una Olimpiade, dall’altra non lo hanno mai allontanato dagli appassionati e dalla gente comune. Nel libro Paolo Bettini svela i retroscena della sua carriera in bicicletta e racconta non pochi aneddoti di una vita privata mai troppo lontana dal mondo dello sport.



Paolo Bettini, considerato da tecnici ed esperti il più forte ‘predatore’ di classiche del ciclismo moderno, racconta la sua carriera e la sua vita, soffermandosi sui momenti più significativi. Si va dal primo titolo mondiale a lungo inseguito al grande dolore, pochi giorni dopo, per la morte del fratello Sauro in un incidente stradale. Passano solo quindici giorni e poi la vittoria, commovente, nel Giro di Lombardia, con la dedica più speciale.

Si passa dall’Olimpiade di Atene nel 2004 all’iride di Stoccarda, il titolo più sofferto, il più meritato, dopo una settimana infernale, fatta di accuse e atteggiamenti ostili ai quali Paolo ha risposto con i fatti: vincendo! E ancora il rapporto, ad inizio carriera, con il capitano Michele Bartoli, poi divenuto rivale, e i retroscena degli scontri con i suoi avversari più forti: Oscar Freire, Davide Rebellin, Alejandro Valverde, Erik Zabel, solo per citarne alcuni.



Gli autori e la casa editrice.

Paolo Bettini ha raccontato la sua vita ad Andrea Berton, giornalista sportivo dal 1991 e telecronista di ciclismo per l’emittente satellitare Eurosport.

Il libro nasce dal desiderio di Paolo Bettini di lasciare una traccia fresca della sua carriera, interrotta solo un anno fa dopo i Mondiali di Varese. L’editore Carlo Boroli, nonché presidente di Briko (azienda leader nel settore del ciclismo e degli sport invernali) ha raccolto con entusiasmo la volontà di Paolo di scrivere un libro che gli assomigliasse, brillante e divertente. Da questo incontro è nata un’iniziativa editoriale piacevole e avvincente che farà bella mostra di sé nella biblioteca dei ciclisti tifosi (e non) di Paolo Bettini.



Presentazioni e incontri

Intenso anche il programma di promozione del libro che vedrà la prima presentazione dell’iniziativa venerdì 25 settembre in occasione della conferenza stampa a Busto Arsizio della spedizione azzurra ai mondiali di Mendrisio. Lunedì 5 ottobre alle ore 18.30 Paolo Bettini e Andrea Berton saranno presenti al Mondadori Multicenter di via Marghera 28 a Milano. Non poteva mancare un incontro nella terra del campione toscano previsto giovedì 15 ottobre ore 18.30 presso la libreria Edison in Via Buontalenti 28 (teatro Lazzeri) di Livorno. Infine, a beneficio dei tifosi della capitale, il tour si concluderà giovedì 22 ottobre ore 18.30 alla libreria KOOB di via Poletti 2 a Roma.



Scheda tecnica

Titolo: Così ho pedalato in cima al mondo

Autori: Paolo Bettini – Andrea Berton

Casa editrice: "red!"

Formato: 14 x 21 cm

Confezione in brossura B/N, con 16 pagine a colori

Pagine: 192

Info: www.borolieditore.it

Prezzo: 14,00 euro


(fonte: ufficio stampa Briko)

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 30/09/2009 alle 16:14
up per ricordare le presentazioni del libro con la presenza di Bettini. la prossima sarà il 5 ottobre a Milano
 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2005

  postato il 27/10/2009 alle 16:03
Consiglio vivamente questo libro uscito da poco: "L'ombra del cannibale" di Marco Ballestracci per Instar Libri.

E' un romanzo sulla carriera ciclistica di Merckx.
Il libro è un pò discontinuo ma molto godibile.
Sicuramente da leggere.

 
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