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Autore: Oggetto: Giro 2006 - 20 tappa: Trento-Aprica

Livello Fausto Coppi




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Registrato: May 2006

  postato il 30/05/2006 alle 13:47
Originariamente inviato da WilGRILLO!

Non mi ricordo...ma Bitossi cosa disse al "suo" Basso (Marino) quando gli andò a togliere il mondiale del 72?

Ebbe una reazione alla Simoni?

Eh, me la ricordo bene... una tra le più grosse delusioni sportive della mia adolescenza! Ricordo che alla fine Cuore Matto ebbe un mezzo attacco cardiaco in diretta televisiva e venne consolato da De Zan. Ricordo anche che il Basso del 1972 si scusò dicendo che "dietro erano partiti"... in effetti, come ebbe anche modo di semi-confessare in una recente trasmissione televisiva (Sfide?), la bagarre la scatenò lui... sarebbe bastato stare fermo, visto che comunque Bitossi arrivò secondo (la sensazione in diretta era stata che fosse arrivato 4°/5°).
Naturalmente Bitossi non si lamentò mai in pubblico di tale comportamento... altre storie, altri tempi, altra educazione, altri Italiani...

 

[Modificato il 30/05/2006 alle 13:50 by Bitossi]

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 13:49
Originariamente inviato da Bitossi
altre storie, altri tempi, altra educazione, altri Italiani...




 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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  postato il 30/05/2006 alle 15:50
Un piccolo commento sul particolare che sta quasi rischiando di far passare in secondo piano la prima vittoria della caratura di un campione di Ivan Basso.

Scendevamo dal Mortirolo, ci siamo fermati a guardare la tappa ad un televisore di un gruppo di tifosi - gentilissimi - di Paolo Savoldelli, dove c'era anche Mauro Zinetti, pro' fino all'anno scorso: ebbene, quando Simoni non ha più tenuto il ritmo di Basso mi è venuta la sensazione di amaro in bocca; forse, già sapevo le reazioni, amplificate dalla quantità di persone, che si sarebbero avute. Ho pensato: "Ho l'amaro in bocca io, figuriamoci chi non attendeva altro".

La serata, anche in camper, è andata avanti su questa linea di discussione, ponderando i pro e i contro, e i perché, dell'azione di Basso e/o della crisi di Simoni.

Devo dire che sono tuttora molto combattuto, non tanto per il gesto in se, ma quanto per la grossa stima che ho nei confronti dei due corridori. Per dire: probabilmente il giorno prima Gárate e Voigt hanno avuto colloqui simili, mah, insomma, tutta un'altra storia (secondo me, lo preciso).

Abbiamo avuto la fortuna di avere come diarista un compagno di squadra di Simoni, Ruben Lobato, che anche alla partenza dell'ultima tappa si è dimostrato veramente una persona intelligentissima: "Né io né voi possiamo sapere come sono andate veramente le cose. Bisognava trovarsi lì, ma andavano veramente troppo forte e non ce l'ho fatta", diceva sorridendo ma cogliendo perfettamente il punto.
E poi: "Io credo a Gibo perché è il mio capitano, lo conosco, e mi fido di lui. Ma il mio amico Sastre, ad esempio, che conosco e di cui mi fido, crede a Basso, è ovvio".

Il punto è che Simoni ha riportato qualcosa di indimostrabile, che legalmente non può essere impugnata, ma - come già detto da Andrea_Web - lascia parecchio amaro in bocca e parecchie rimostranze verso i due personaggi in questione.
C'era davvero bisogno di parlarsi/accordarsi in corsa? C'era davvero il bisogno di (s)parlare davanti la telecamera all'arrivo dell'Aprica? C'era davvero il bisogno del carico da 11, Gibo, alla De Stefano la mattina successiva? C'era davvero bisogno, Ivan, di cercare Gibo e parlargli davanti le telecamere e con sotto i microfoni?
Davvero il 1° e il 3° che litigano e si mettono in così forte discussione (uno ha dato dello "scorretto" all'altro e l'altro ha dato del "bugiardo" all'uno) riescono a mantenere una così alta calma?

Mah, non vorrei dire che per me è stato tutto un teatrino (popolarità, spazio su giornali e radio per momenti di "gossip", un Giro ammazzato sul Bondone che aveva bisogno di stimoli e di spunti di discussione), ma poco ci manca.

Perché ora - allo stato attuale delle cose - per Basso e Simoni non è cambiato granché: chi apprezzava il primo, ora lo apprezza di più, e viceversa; a chi era antipatico il secondo, ora lo detesta di più, e viceversa. L'immagine dei due, insomma, con l'indimostrabile, non è stata affatto infangata agli occhi dei tifosi dei due, o comunque non in maniera decisiva.

Certo, però poi ci sono i Monsieur e gli Andrea_Web che ci rimangono male perché loro - nel loro piccolo - tengono per Colli e Scattolin.
E a noi, insomma, il naso si è un po' storto per tutta la vicenda. Nessun pro-Basso o pro-Simoni.
Secondo me Basso "avrebbe potuto ma non doveva" lasciare la vittoria a Simoni e Simoni "doveva ma non ha potuto" tenersi a ruota di Basso per ottenere la tappa.

Però, ecco, dopo il "fattaccio"-Erbe (quello sì), non vorrei che il televisore (inteso come "media maximo") avesse creato anche questa nuova realtà.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 30/05/2006 alle 16:26
Mario, ineffetti la reazione di Basso ha spiazzato pure il sottoscritto ma sinceramente l'ipotesi "teatrino" mi pare poco plausibile: tutto questo per cosa? Per avere più spazio in tv? Cosa ci guadagnerebbe Basso a mettere su una vicenda del genere? Per ottenere come risultato che i tg e tutti noi finiamo a parlare di questa storiella invece che fare i complimenti al vincitore? Mah...
Forse ho interpretato male le tue parole ma mi pare che tu volessi dire questo, correggimi se sbaglio!
E poi scusa ma a me pare che invece ci siano state un pò di ripercussioni sull'immagine di Basso: gli ultras del varesino, dopo l'Aprica lo sono ancora di più, ma mi pare che Ivan abbia perso molti simpatizzanti dopo questa vicenda!
Per Simoni vale quanto hai detto: chi non lo sopportava prima, figuriamoci ora.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/05/2006 alle 16:26
Io penso che a basso non andava fare la figura del paperino in discesa...e allora a cercato Simoni....poi si è dimenticato del aiuto
e a 3 km se nè andato...perchè il più forte...insomma i signori come dice
Simoni non esistono più....

 

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Tutto dipende...!


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 16:46
Originariamente inviato da Monsieur 40%

C'era davvero bisogno di parlarsi/accordarsi in corsa?



L'accordo realisticamente risale al mattino, non alla corsa, credo che i due personaggi si siano parlati sin dalla mattinata per fare corsa insieme.
Se il Vescovo dichiara "gli ho solo detto di non prendere dei rischi", significa che l'accordo c'era già, ovvero significa che il Vescovo dava per scontato che scendessero insieme, ma si premurava di ribadire che era opportuno scendere con la dovuta cautela.
Si erano già parlati, probabilmente prima del via e poi nelle fasi iniziali della corsa.
La chiave di lettura la trovi in altre dichiarazioni di Simoni: "quando abbiamo fatto il Mortirolo con Gotti, con Heras, c'ero io, ti dico, uno sguardo negli occhi e siamo arrivati all'arrivo che ognuno sapeva cosa doveva fare, Heras era il più lontano in classifica e si è preso la tappa, io secondo, e entravo sul podio, e Gotti si prendeva la maglia rosa, non abbiamo mai parlato e non abbiamo mai avuto un dubbio sino all'ultimo momento di cosa dovesse essere il finale, neanche con Perez Cuapio mi son fermato a chiedergli quanti soldi mi dava, e neppure con Frigo quando ha vinto dopo la tappa che si faceva in piemonte...".

Te l'immagini il Vescovo che al mattino va dal Melaro e gli fa "oh, dai, ci facciamo il Mortirolo insieme e scendiamo insieme, eh?", e poi allo scollinamento gli dice "oh, non prendiamoci rischi inutili, eh?"...
Se tu fossi stato Simoni, cosa avresti pensato?
In verità a me non interessa entrare nei meandri della faccenda: le regole non scritte sono regole tribali, più vecchie del ciclismo, ed ogni regola tribale trova fondamento nei sentimenti ancestrali dell'essere umano, fatto anche di faide, di vendette.
Per questo trovo naturale che Basso arrossisca e abbassi lo sguardo non sapendo che replicare alle parole di Simoni, ma trovo deludenti le parole di Adorni e Ballerini, espressioni reazionarie di un invito a regolare i conti in privato.
Che schifo.

 

[Modificato il 30/05/2006 alle 17:05 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 30/05/2006 alle 17:05
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

In verità a me non interessa entrare nei meandri della faccenda: le regole non scritte sono regole tribali, più vecchie del ciclismo, ed ogni regola tribale trova fondamento nei sentimenti ancestrali dell'essere umano, fatto anche di faide, di vendette.
Per questo trovo naturale che Basso arrossisca e abbassi lo sguardo non sapendo che replicare alle parole di Simoni, ma trovo deludenti le parole di Adorni e Ballerini, espressioni reazionarie di un invito a regolare i conti in privato.
Che schifo.

Aranciata con me sfondi una porta aperta.
Però ad onor del vero, e te lo dice uno che ha spesso difeso Simoni, mi sembra di ricordare che nel '99 la vittoria di Heras non fu troppo scontata. Ricordo che heras non tirò 1 metro dopo il mortirolo, simoni fece eccome la volata (+ che giustamente) ma la perse e perse pure il 2° posto per pochi secs da savoldelli. Mi sembra di ricordare che non ci furono polemiche ma heras non fece proprio una bellissima figura. Ora mi sorprende un po' che Simoni citi quell'episodio come accordo ottimale.
Al posto di Simoni io non avrei fatto altrettanto.
ciao

 

[Modificato il 30/05/2006 alle 17:09 by galliano]


 
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Moderatore




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  postato il 30/05/2006 alle 17:18
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da Monsieur 40%

C'era davvero bisogno di parlarsi/accordarsi in corsa?



L'accordo realisticamente risale al mattino, non alla corsa, credo che i due personaggi si siano parlati sin dalla mattinata per fare corsa insieme.
Se il Vescovo dichiara "gli ho solo detto di non prendere dei rischi", significa che l'accordo c'era già, ovvero significa che il Vescovo dava per scontato che scendessero insieme, ma si premurava di ribadire che era opportuno scendere con la dovuta cautela.
Si erano già parlati, probabilmente prima del via e poi nelle fasi iniziali della corsa.
La chiave di lettura la trovi in altre dichiarazioni di Simoni: "quando abbiamo fatto il Mortirolo con Gotti, con Heras, c'ero io, ti dico, uno sguardo negli occhi e siamo arrivati all'arrivo che ognuno sapeva cosa doveva fare, Heras era il più lontano in classifica e si è preso la tappa, io secondo, e entravo sul podio, e Gotti si prendeva la maglia rosa, non abbiamo mai parlato e non abbiamo mai avuto un dubbio sino all'ultimo momento di cosa dovesse essere il finale, neanche con Perez Cuapio mi son fermato a chiedergli quanti soldi mi dava, e neppure con Frigo quando ha vinto dopo la tappa che si faceva in piemonte...".

Te l'immagini il Vescovo che al mattino va dal Melaro e gli fa "oh, dai, ci facciamo il Mortirolo insieme e scendiamo insieme, eh?", e poi allo scollinamento gli dice "oh, non prendiamoci rischi inutili, eh?"...
Se tu fossi stato Simoni, cosa avresti pensato?
In verità a me non interessa entrare nei meandri della faccenda: le regole non scritte sono regole tribali, più vecchie del ciclismo, ed ogni regola tribale trova fondamento nei sentimenti ancestrali dell'essere umano, fatto anche di faide, di vendette.
Per questo trovo naturale che Basso arrossisca e abbassi lo sguardo non sapendo che replicare alle parole di Simoni, ma trovo deludenti le parole di Adorni e Ballerini, espressioni reazionarie di un invito a regolare i conti in privato.
Che schifo.


non solo con te sfonda una porta aperta ma anche con me! le dichiarazioni di Martinello e Adorni sono state fuoriluogo non c'è ombra di dubbio!

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 30/05/2006 alle 17:19
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
...
Per questo trovo naturale che Basso arrossisca e abbassi lo sguardo non sapendo che replicare alle parole di Simoni, ma trovo deludenti le parole di Adorni e Ballerini, espressioni reazionarie di un invito a regolare i conti in privato.
Che schifo.


Straquoto.
Personalmente non vorrei piu vedere un ct della nazionale così "scorretto".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 17:24
Originariamente inviato da galliano

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

In verità a me non interessa entrare nei meandri della faccenda: le regole non scritte sono regole tribali, più vecchie del ciclismo, ed ogni regola tribale trova fondamento nei sentimenti ancestrali dell'essere umano, fatto anche di faide, di vendette.
Per questo trovo naturale che Basso arrossisca e abbassi lo sguardo non sapendo che replicare alle parole di Simoni, ma trovo deludenti le parole di Adorni e Ballerini, espressioni reazionarie di un invito a regolare i conti in privato.
Che schifo.

Aranciata con me sfondi una porta aperta.
Però ad onor del vero, e te lo dice uno che ha spesso difeso Simoni, mi sembra di ricordare che nel '99 la vittoria di Heras non fu troppo scontata. Ricordo che heras non tirò 1 metro dopo il mortirolo, simoni fece eccome la volata (+ che giustamente) ma la perse e perse pure il 2° posto per pochi secs da savoldelli. Mi sembra di ricordare che non ci furono polemiche ma heras non fece proprio una bellissima figura. Ora mi sorprende un po' che Simoni citi quell'episodio come accordo ottimale.
Al posto di Simoni io non avrei fatto altrettanto.
ciao


Non penso abbia molto importanza: la collaborazione cardine era quella tra Gotti e Simoni, loro due avevano da guadagnare, Heras era il terzo incomodo.
In questo caso la legge della tribù suggeriva a Gotti di farsi da parte e lasciare che se la giocassero Simoni e Heras.
Senza dubbio l'abbuono mancato costò a Simoni il secondo posto, ma attenzione: Simoni non fece polemica perchè sapeva benissimo che Heras era lì per la tappa, non avendo interesse per la zona podio.
Non si può dire, secondo me, che manchi di coerenza.

Leggo comunque che nella discesa dal Mortirolo ruzzolarono Axelsson e Camenzind, e che Codol fu portato via in ambulanza.
Qualcuno ha ancora dei dubbi sul perchè il Vescovo abbia chiesto a Simoni di aspettarlo?

 

[Modificato il 30/05/2006 alle 17:27 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 30/05/2006 alle 17:29
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Te l'immagini il Vescovo che al mattino va dal Melaro e gli fa "oh, dai, ci facciamo il Mortirolo insieme e scendiamo insieme, eh?", e poi allo scollinamento gli dice "oh, non prendiamoci rischi inutili, eh?"...
Se tu fossi stato Simoni, cosa avresti pensato?


Dimenticavo.... a Palù di Giovo non coltivano mele ma in compenso mi risulta che non lesinano nel distillare clandestinamente qualche grappino.
ciao
gall

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 17:31
Originariamente inviato da galliano

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Te l'immagini il Vescovo che al mattino va dal Melaro e gli fa "oh, dai, ci facciamo il Mortirolo insieme e scendiamo insieme, eh?", e poi allo scollinamento gli dice "oh, non prendiamoci rischi inutili, eh?"...
Se tu fossi stato Simoni, cosa avresti pensato?


Dimenticavo.... a Palù di Giovo non coltivano mele ma in compenso mi risulta che non lesinano nel distillare clandestinamente qualche grappino.
ciao
gall


Comunque li invidio

 

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Davide

 
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Elite




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  postato il 30/05/2006 alle 18:18
Originariamente inviato da maglianera

Fra l’altro, Basso dovrebbe ricordare che la sua prima vittoria di tappa al Tour fu gentile concessione dell’amico Lance; e che fu anche quella vittoria di tappa, per lui che allora non aveva ancora vinto quasi nulla, a permettergli di ricevere dalla sua squadra la considerazione necessaria per potere allestire una squadra attorno a lui. .


Si però l'amico LANCE la volta dopo a quel tour fece la volata come dire una volta va bene ma due sono troppe,lo stesso discorso di BASSO che aveva già regalato una tappa e mezza a PIEPOLI...

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 30/05/2006 alle 18:29
Originariamente inviato da Sentenza

Si però l'amico LANCE la volta dopo a quel tour fece la volata come dire una volta va bene ma due sono troppe,lo stesso discorso di BASSO che aveva già regalato una tappa e mezza a PIEPOLI...

Mi ero ripromesso di evitare di tornare, per un po' sull'argomento ma credo che neppure il + sfegatato dei tifosi di basso possa avere le visioni.....
Dai non scherziamo. Voglio essere generoso e lascio un margine di dubbio sulla tappa del furcia ma sul san carlo non c'è proprio discussione, non c'è trippa per gatti, uomo.
Piepoli strameritò quella tappa non ci fu nessun favore, proprio nessuno. dai suvvia! un minimo, minimo di obiettività ogni tanto è lecito attendersela.
gall

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 30/05/2006 alle 18:36
Che ci vuoi far galliano, ormai è passato per buono il luogo comune che Basso ha regalato tappe a destra e a manca in questo Giro e ora per sfatarlo ce ne vuole...

 

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Livello Octave Lapize




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  postato il 30/05/2006 alle 18:44
Originariamente inviato da Lore_88

Che ci vuoi far galliano, ormai è passato per buono il luogo comune che Basso ha regalato tappe a destra e a manca in questo Giro e ora per sfatarlo ce ne vuole...


Io non voglio togliere alcun merito sportivo a Basso anche se non rientra nelle mie simpatie ma qui c'è gente che stravolge la realtà. Ovvie che Basso sia + forte di Piepoli ma in quelle precise circostanze non ci fu alcun regalo.
Se proprio vogliamo fare i ragionieri con il bilancino l'unica tappa che si presta a qualche dubbio è quella del furcia, ma quel giorno basso non mi sembrava proprio brillantissimo. Cmq non posso averne la certzza e quindi mi limito solo a constatare che 2 gg prima sul bondone, Piepoli ha battuto Gutierezz nella volata per il 3° posto. Questo per dire che piepoli in un arrivo in salita è tuttaltro che piantato.
Ora chiudo perchè rischio di darmi fastidio da solo a forza di ripetere le stesse cose. Beati i ciechi e tanti saluti.
gall

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 19:39
Già......
Caro Davide, mi pare più che ovvio che Basso e Simoni si siano parlati PRIMA, anche perchè avevano obbiettivi comuni.... FARE SELEZIONE SUL MORTIROLO (per quale scopo simoni lo capisco, tirare alla vittoria ed al secondo posto in classifica..ma Basso? Doveva vincere il Giro? o aveva 7 mimuti sul secondo?).
Davide, perchè Basso doveva fare selezione sul Mortirolo? Se non per vincere la tappa, spiegami il recondito motivo. Fara fatica per nulla? Fare da gregario a Simoni? E' ovvio che se fosse stato disinteressato, si sarebbe messo dietro , sul mortirolo, lasciando che Simoni, Cunego, Gutierrez si facessero i cavoli loro. Seguendo magari chi scappava...NON DANDO CAMBI e NON FACENDO la volata..... Ecco il quadro che ha disegnato Simoni e il suo comportamento tribale.
Ma noi abiamo assistito ad altro.
A BASSO che scatta sul Mortirolo ..perchè? che fa la selezione in salita... perchè? Che fa la sua parte (Simoni ha anche detto di avere fatto tutto lui, ma non è vero un tubo...) sul falsopiano, che fa più della sua parte sull'Aprica. Ma scusate, per quale motivo? Faceva da gregario a Simoni? Per quali reconditi motivi? Simoni aveva DIRITTO ad una tappa? Perchè?
Quindi Davide, io non vi riesco a seguire.
Questi accordi del giorno prima, a che pro?
Sai, Simoni ha citato comportamenti fra corridori reduci da una corsa APERTA. la lotta per la maglia rosa appagava chi aveva vinto il giro. Ma Basso? era in lotta per la maglia rosa? O aveva già stravinto il giro?
Altri si sarebbero disinteressati del tappone. Disonorando il percorso del giro, le migliaia di tifosi in attesa di spettacolo, di lotta... A ruota e fate voi.
Adorni ha avuto sempre questa mentalità. Infatti in un altro treat, il grade Felice, ricorda le vittoriette di Zilioli al giro 65, lasciate da un Adorni in stravantaggio, e le ricorda come momenti di cedimento. Piccolo, ma cedimento. Basso ha cercato di vincere il tappone. Si sentiva in grado di farlo e aveva tutte le intenzioni di farlo. Ha detto "andiamo giù tranquilli?" . Mettetelo in croce per quello. Se Simoni fosse riuscito a stare con lui, non avrebbe fatto la volata. Ma Simoni ha ceduto. E' quello che non volete vedere. ed ha ceduto perchè andavano forte. Perchè cercavano di vincere. Per impedire a Cunego e Gutierrez di potere rientrare. Il ciclismo è pieno di cose del genere.
Oggi però no. Simoni doveva vincere. Basso doveva fargli da gregario nel tappone perchè Gibo è vecchio, brontolone e coriaceo. Tesi di Bulbarelli e di nessun altro.
Basso ha detto a caldo cose sgradevoli sulle vittorie lasciate alla Sanier D.V.? Forse. Ma a lui, ovvio, che la piccola attenuante della provocazione non viene usata, vero?
Piepoli aveva vinto bene in discesa, e non aveva trovato Basso interessato a contrastarlo sul Furcia. Ma già quello fa dire che non era brillante. Ah... stare a ruota di chi fa la corsa, come AVREBBE DOVUTO FARE SUL MORTIROLO, sarebbe ora sintomo di scarsa brillantezza. Come ce le rigiriamo.
Lasciamo fare , siamo Vescovi scarsi . Vinciamo, siamo Vescovi cannibali. Ecco cosa dovremmo fare. I gregari alla Sanier d.v. Allora saremmo andati bene. Salvo poi, trovare qualcuno che ci avrebbe accusato di non sapere correre, non sapere vincere.
Non si indovina mai insomma.
Basso sa che sul furcia ha lasciato fare. Che il giorno prima ha lasciato fare, sia lui, sia la sua squadra.
Ovvio che cercasse di lasciare un segno sula corsa. Simoni, il saggio, non lo ha capito. Pensava che Basso tirasse perchè lui è il mammasantissima del giro. Perchè lui DEVE vincere una tappa. Perchè doveva rendergli un favore, Basso. La differenza di età... Mah. forse sarò io che non capisco più un tubo.
Capita a tutti, prima o poi. Il guaio è che non ci si accorge....

Ma è stato "andiamo giù assieme" a rovinare la più bella tappa del giro. Ovvio.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 30/05/2006 alle 20:00
Originariamente inviato da janjanssen

forse sarò io che non capisco più un tubo.


Esatto!

Non hai ancora capito l'andazzo.

Basso non attacca Lancillotto Fortebraccio? E' un fifone, un succhiaruote, uno che si accontenta.
Bassa attacca Lancillotto, ma non lo stacca arrivando solamente secondo o terzo al Tour? Sì, bravino... ma effimero, pretenzioso.
Basso fora all'inizio dell'Alpe d'Huez e poi rimonta posizioni su posizioni senza l'aiuto di nessuno? Bravo come scalatore, ma per vincere i Tour bisogna essere bravi a cronometro.
Basso ottiene ottimi risultati a cronometro? Beh, sì... è un bel passista, ma ce la farà a reggere negli arrivi in salita?
Basso vince il suo primo giro a 29 anni? Vecchio, maturazione tardiva, qui c'è qualcosa sotto.
Basso lascia le tappe ai compagni di fuga? E' un po' troppo generoso.
Basso vince la tappa senza regalare niente a Simoni? Ma che si è messo in testa, di fare il cannibale... e chi si crede di essere...
Basso controlla nel gruppo di testa? Non dà mai emozioni.
Basso attacca in maglia rosa? Beh, sì... ma i suoi attacchi... vuoi mettere con quelli di Pantani?


 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 30/05/2006 alle 20:02
Originariamente inviato da janjanssen
Già......
Caro Davide,....


Ho letto le prime righe del tuo intervento, poi ho capito che si trattava di una domanda retorica e mi sono fermato, non sono andato oltre.
Mi poni una domanda, cioè il movente dell'accordo mattutino tra Basso e SImoni, che per me ha una risposta limpida come la luce, dunque non ha proprio senso che io risponda, non ci capiremmo comunque, non ci sarebbe dialogo.
Ciao

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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Registrato: Jul 2005

  postato il 30/05/2006 alle 20:11
Originariamente inviato da janjanssen

Se Simoni fosse riuscito a stare con lui, non avrebbe fatto la volata. Ma Simoni ha ceduto. E' quello che non volete vedere. ed ha ceduto perchè andavano forte. Perchè cercavano di vincere. Per impedire a Cunego e Gutierrez di potere rientrare.


Simoni ha ceduto perchè Basso ha aumentato l'andatura: non a caso ciò che ha guadagnato sul trentino lo ha guadagnato pure su Gutierrez&Cunego e su Savoldelli.
E comunque non mi pare sussista la motivazione dell'impedire a Gutierrez e Cunego di rientrare, i due battistrada avevano ormai due minuti di vantaggio a 5 km dall'arrivo, potevano andare a piedi al traguardo.

 

____________________

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/05/2006 alle 20:17
Originariamente inviato da effebi

Originariamente inviato da janjanssen

forse sarò io che non capisco più un tubo.


Esatto!

Non hai ancora capito l'andazzo.

Basso non attacca Lancillotto Fortebraccio? E' un fifone, un succhiaruote, uno che si accontenta.
Bassa attacca Lancillotto, ma non lo stacca arrivando solamente secondo o terzo al Tour? Sì, bravino... ma effimero, pretenzioso.
Basso fora all'inizio dell'Alpe d'Huez e poi rimonta posizioni su posizioni senza l'aiuto di nessuno? Bravo come scalatore, ma per vincere i Tour bisogna essere bravi a cronometro.
Basso ottiene ottimi risultati a cronometro? Beh, sì... è un bel passista, ma ce la farà a reggere negli arrivi in salita?
Basso vince il suo primo giro a 29 anni? Vecchio, maturazione tardiva, qui c'è qualcosa sotto.
Basso lascia le tappe ai compagni di fuga? E' un po' troppo generoso.
Basso vince la tappa senza regalare niente a Simoni? Ma che si è messo in testa, di fare il cannibale... e chi si crede di essere...
Basso controlla nel gruppo di testa? Non dà mai emozioni.
Basso attacca in maglia rosa? Beh, sì... ma i suoi attacchi... vuoi mettere con quelli di Pantani?



Quoto in pieno ed aggiungo...voi italîani quando avete qualcosa di buono cercate sempre un modo per rovinarlo(i)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 22:09
Ma scusate, nessuno pensa a questo: per me Basso voleva accumulare un vantaggio record sul secondo in modo da restare sugli annali, secondo me voleva arrivare a 10 minuti e guarda caso non c'è andato molto lontano...
E' inverosimile?

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
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Livello Learco Guerra




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  postato il 30/05/2006 alle 22:32
Un po' di fantaciclismo (per ora): non è da escludere che alla fine, risulti davvero che venga punito Simoni e lasciato stare Basso. Infatti, essendoci solo la parola di uno contro quella dell'altro, non essendo possibile dimostrare la veridicità dell'accusa del trentino (a meno che non si riesca, recuperando le immagini riprese dalla motocicletta, magari con opportuni filtri, se i microfoni sono ultrasensibili, a percepire qualche parola del dialogo, ma mi sembra fantascienza),c'è il rischio che Gibo sia accusato di avere denunciato una presunta irregolarità al pubblico invece che agli organi competenti. Una conseguente squalifica potrebbe anche costringerlo a saltare il Tour. E a mio parere, qualche pressione in questo senso potrà esserci. La sua presenza i n Francia sarebbe per Ivan Basso una mina vagante, non tanto per quello che farebbe in corsa, ma perchè gli toglierebbe serenità e concentrazione. Basta vedere la faccia che ha fatto il varesino quando, di fianco a lui, domenica a Milano, Simoni ha annunciato che sarebbe andato al Tour. Temo che i vari boss, pronti a cavalcare il carro dell'emergente Basso o desiderosi di vendicarsi dell'indisciplinato Simoni che non rispetta le regole, sostanzialmente omertose, che queste cose non si dicono in pubblico (vero Ballerini e soci?) tenderanno a questa possibilità. Per i tifosi di Simoni sarebbe uno scandalo, per quelli di Basso una soddisfazione, per me un'ingiustizia, ma, se finisse davvero così, io non mi stupirei.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 23:19
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da janjanssen
Già......
Caro Davide,....


Ho letto le prime righe del tuo intervento, poi ho capito che si trattava di una domanda retorica e mi sono fermato, non sono andato oltre.
Mi poni una domanda, cioè il movente dell'accordo mattutino tra Basso e SImoni, che per me ha una risposta limpida come la luce, dunque non ha proprio senso che io risponda, non ci capiremmo comunque, non ci sarebbe dialogo.
Ciao


temo davide caro, che quando c'è di mezzo il vescovo tu non voglia avere dialogo con chi non è d' accordo con te.
ciao
mesty

ps: se ho capito al contrario, scusami

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 23:27
Originariamente inviato da Morris

Stasera, dopo aver salutato l’amico Sindaco, ho incontrato un competente appassionato di ciclismo, che mi ha parlato del lungo colloquio intercorso fra lui ed un noto corridore professionista sul fatto di cui si sta discutendo fino allo sfinimento.
Rincasato, mi è venuta finalmente la voglia di dire la mia e lo faccio qui, su questo thread, magari non proprio idoneo. Saranno poi i moderatori a spostarlo se lo riterranno opportuno.

Mi spiace che la querelle Basso-Simoni, abbia azzerato il fatto tecnico più bello e significativo della tappa di sabato e, probabilmente, dell’intero Giro: l’accelerazione finale del varesino semplicemente mostruosa. Mi spiace inoltre che un fatto tanto comune nelle corse e che non è sempre gradevole ricordare o propagandare (perlomeno a me), anche per la mancanza di un’oggettiva prova, possa dar spago ad aggettivi così pesanti, spesso figli del tifo. E mi spiace che proprio la miopia del tifo, faccia dimenticare la storia o la realtà che il ciclismo, in fondo, è una manifestazione sportiva, dove ci sta un primo, un secondo, un terzo e via dicendo, con una partenza dove tutti, perlomeno, sognano la vittoria.
Premetto che Gilberto Simoni, è il professionista col quale ho cordiali rapporti da più lunga data. Anche dopo il tragico 5 giugno ’99, che fece perdere a me, come a tanti se non tutti, progressivamente, la possibilità di raggiungere Marco via cellulare, il telefonino di Gilberto è sempre stato un mio riferimento. Conosco dal vivo il carattere del trentino, sanguigno, spontaneo e volgare per la poca conoscenza degli aggettivi, specie dopo le fatiche, nonché quella cocciutaggine che è stata, in ogni caso, un fattore importante della sua nobile carriera. A tal proposito, lo scorso anno, trovandomi casualmente coinvolto, provai a sostenere Corti, al fine di convincere Simoni a partecipare al Tour, ma constatai, anche in quella occasione, quanto fosse impossibile fargli cambiare opinione. Altro aspetto importante, so quanto la cicatrice del Giro 2004, abbia posto Simoni contro Cunego e viceversa, in entità che ancora oggi formano una rivalità primaria: molto spesso, in questo Giro, lo scopo di entrambi era prima di tutto quello di superare l’altro. Quindi, il tanto criticabile Sgarbozza, stavolta, al Processo alla Tappa di sabato, l’ha detta meno grossa di quel che si pensa: certe cose bisogna conoscerle….
Veniamo alla tappa e al suo epilogo.
Il primo errore in chi aveva ancora obiettivi, è stato quello di non sfruttare le pendenze e l’altura del Gavia per attaccare. Visto il Giro saldamente nelle mani di Basso, l’unico modo di liberarsi del suo monopolio, per vincere la tappa, era proprio quello di attaccarlo da lontano (un valore assoluto, tra l’altro, se si vorrà mettere in difficoltà il varesino anche al Tour). D’accordo, la durezza di questo Giro aveva reso le forze al lumicino, ma che una simile ipotesi dovesse girare nella testa degli strateghi d’ammiraglie, era perlomeno doveroso, anche a costo di far saltare il proprio corridore. Va da sé che più si toglievano chilometri di sforzo e più le percentuali di una vittoria di tappa di Basso (già in partenza all’80%), s’avvicinavano al massimo possibile. Le frazioni, inoltre, vanno studiate dai cosiddetti nocchieri, dai corridori, ma pure dall’osservatorio e sabato si doveva capire che il crogiolo, la lama decisiva finale per formare la goccia del successo, non stava direttamente sul Mortirolo, ma in quella lenta ascesa spezza-gambe che portava all’Aprica. Esattamente come nella tappa del Finestre nel 2005, frazione molto simile a quella di tre giorni fa, considerando come sono stati percorsi Tonale e Gavia.
Mi spiego, quando s’affronta una salita come il Mortirolo a fine Giro, entrano in gioco le “gambe di scorta”, gli angoli di energie più reconditi e l’attenzione nervosa non deve andare oltre la soglia della sopportazione e dell’attenzione. Chi ha l’istinto per capirlo, il talento supremo, non ha bisogno di ragionare, il suo tratto fuoriesce naturalmente senza spendersi oltre il dovuto. Chi non ha nel proprio DNA queste praterie, deve costruirsi l’ascesa con determinazione, ma pure col fare della formichina laboriosa, capace di guardare in prospettiva. In altre parole deve pensare al dopo, ovvero a quel prosieguo in discesa in cui è necessario assumere zuccheri e bere affinché le spie non siano tutte rosse, altrimenti la discesa stessa e, soprattutto, il falsopiano o la salita finale di non esagerate pendenze, diventano letali quanto il 18% del Mortirolo, ed in particolare non lasciano più spazi al recupero. Lo scorso anno, il “fuorigiri” sul Finestre di Di Luca, si materializzò nei crampi in discesa e l’abruzzese commise l’errore di non fare ciò che era doveroso per prevenirli. A Simoni, si spense il motore sul non certo trascendentale Sestriere, perché non era più quello di un tempo e non ha mai avuto nell’azione a lunga gittata un punto di forza. Rujano, pur abbandonato dal suo narciso diesse, che lo lasciò al suo destino senza alimentarlo come si doveva, vinse la tappa, perché possedeva e possiede (mi verrebbe da dire: “datemi uno sponsor degno e vedremo se in Giri come quello del 2006, non sarà lui il maggiore avversario di Basso..”), un motore superiore a Di Luca (sempre) e al Simoni “vecchio”. Trionfò per sfinimento nella tappa, ma perse il Giro, perché la crisi di fame e sete che pure non gli impedì di raccogliere la frazione, gli tolse quella verve che gli avrebbe donato quel minutino decisivo per giungere in rosa a Milano. La tappa del Finestre, dunque, ha insegnato poco, fra gli addetti ai lavori, ma anche all’osservatorio….
Sabato, chi guardava le facce e le condizioni, ben capiva che il Mortirolo di Basso non era volutamente al fulmicotone e ben capiva che non sarebbero mai rientrati in discesa, due ai limiti del loro possibile come Gutierrez e Cunego. Ed infatti, lungo i tornanti all’ingiù della Cima Pantani, il capotreno Simoni, ovvero il protagonista che poteva mettersi direttamente a confronto con la tappa del Finestre, pur scendendo, a suo dire, per non staccare Basso, ha pure guadagnato qualche secondo sulla coppia inseguitrice, per poi perdere, effettivamente, una ventina di secondi (capirai che crollo…), quando il respiro della discesa doveva lasciare spazio al rifornimento e al che fare. Certi commentatori, in televisione, farebbero bene, ogni tanto, a rimanere coi piedi per terra e a non esaltare, tanto quel “dono del Signore” consistente nelle “100 pedalate al minuto”, quanto le reali possibilità di un discesista giunto a questa variabile stanco oltre i limiti della proprie facoltà. Cari signori, la storia del ciclismo e lo stare vicino alle corse e ai corridori non insegnano niente? Capisco il ruolo, ma ogni tanto la sincerità servirebbe, ed aggiungere alle esternazioni un “bisogna vedere quante risorse e quanta lucidità sono rimaste in loro….” avrebbe reso meno goffo il commento, anche perché in certi punti della telecronaca, sembrava che il ricongiungimento dei quatto fosse cosa scontata, ed il sottoscritto, per umana insopportabilità del cazz.ometro, ha tolto il volume alla Tv. Insopportabilità già alterata per la continua sottovalutazione sulla vero e decisivo coltello di tappa, ovvero i 10 chilometri dell’Aprica.

Dunque, proprio in discesa, si sarebbe consumato il “fattaccio” su cui, non avendo niente da dire sul piano tecnico (????), si continuerà a parlare chissà per quanto. Simoni dice che Basso gli avrebbe chiesto di non staccarlo. Il varesino sostiene si essersi limitato a dirgli di non tirare a correre dei rischi, perché non era il caso. Nessuno di noi e, ribadisco, nessuno, sa cosa si sono detti, ed a questo punto, anziché riempire di livore i commenti, abbracciando le tesi della simpatia o del tifo, tendiamo una mano al ciclismo. Opera difficile, visto ciò che si legge da un po’ troppo tempo, ma tanto è.
Prima considerazione. Ci voleva molta fantasia a dare per scontato l’annullamento di un vantaggio superiore al minuto in una discesa come quella del Mortirolo. Gutierrez e Cunego erano forse freschi come due rose? Il ciclismo ci dice che i recuperi si esaltano se l’abilità è sorretta dalla freschezza e non mi pare che il duo italo-ispanico, fosse al massimo della condizione e della necessità per rientrare sui primi.
Seconda considerazione. Il duo al comando non aveva motivazioni particolari di classifica: Basso il Giro lo aveva già vinto, mentre Simoni il secondo posto non lo poteva più conquistare, ed allora perché scendere alla disperata viste le forze al lumicino?
Terza considerazione. La vittoria di tappa, per l’ambo di testa poteva essere messa in discussione, appunto, solo col rischio, sprecando energie per insistere sullo scontato e trovarsi in debito sul coltello finale.
Quarta considerazione. Simoni doveva ricordarsi la tappa del Finestre, era pressoché uguale e sapeva benissimo che Basso era in condizioni fisiche migliori di Rujano e Di Luca, ed in più aveva il vantaggio di ritrovare nel tratto finale, l’ideale per il suo modo di affrontare le pendenze. Ivan, di converso, aveva ragione di dire di non rischiare in discesa, sia per l’evidenza della corsa e sia per la sua “allergia” alle pendenze all’ingiù. In fondo, dopo la discesa, l’aspettava il suo pezzo migliore, proprio il segmento dove può considerarsi a tutti gli effetti un fuoriclasse….
Quinta considerazione. Anche nella super minoritaria possibilità d’un ritorno di Gutierrez e Cunego, quali cocci sarebbero rimasti loro, sull’Aprica?
Sesta e decisiva considerazione. Gilberto, memore del Finestre-Sestriere 2005, sapeva bene che per vincere la tappa, poteva solo sperare nella concessione di Basso, ed era bene per lui cercare accordi, compreso farsi rimorchiare senza accelerazioni, perché era già al caffè.
Questo accordo c’è stato? Secondo Simoni sì, secondo Basso no!
La storia della discesa per me è un’incomprensione di Simoni, per il semplice fatto che sperava di guadagnarsi la tappa con la benevolenza di Basso. Sapeva troppo bene che se lo avesse staccato di 30-40”, gli avrebbe dato l’alibi per farsi impallinare come un tordo sull’Aprica. Ciò che è poi avvenuto ne è dimostrazione tangibile, se conosciamo il ciclismo nelle essenze e non richiamando accordi o codici non scritti, tra l’altro spesso smentiti.
Quindi, se contrattazione vi è stata, non è avvenuta in discesa, bensì dopo, ed è più plausibile la storia dei soldi (che non è una novità, perché di simili segmenti, andati bene o male, è pieno il ciclismo). Evidentemente i quattrini o sono stati insufficienti o non sono stati accettati da Basso.
Ognuno è libero di credere a chi gli pare, ma se Ivan ha detto il vero, era suo diritto sacrosanto (e ben poco da Vescovo, cari compagni della Confraternita della Panetteria), di vincere da par suo, come poi s’è visto.
Di converso un campione che cerca la vittoria per gentil concessione, fa una cazzata e cazzata la fanno quelli che gli danno ragione. Marco Pantani, lui sì sempre fuoriclasse e uomo che aveva un senso sindacale ineguagliato nella difesa dei giusti diritti della categoria (fra una miriade di ruffiani e beccaccini servi, purtroppo), si incazzò come una belva per l’umiliazione della Lanza’s concessione sul Ventoux. Tanto è che tre giorni dopo a Courchevel, pur essendo al sessanta per cento, diede a Robocop una prima lezione e poi, con l’attacco nella tappa seguente di Morzine, offrì, inascoltato, all’ottuso Ullrich la possibilità di raccogliere compiutamente la sua vendetta. Nel 2003, dopo Cascata del Toce, non riservò alcun rancore a Gilberto, anzi ammonì coloro che si erano prodigati per favorire la sua vittoria. “Se devo vincere, voglio farlo con le mie gambe” – disse. Questione di stile, signori.
Ora dunque, se l’accordo fra i galletti non c’è stato, ed il fatto che Basso sia partito con la foto di Santiago, spinge ancor più nella direzione delle sue reali intenzioni, bene ha fatto a vincere. Questo è lo sport ed è ora di finirla di vedere il secondo nel ciclismo come il patacca. Si tratta semplicemente di sottocultura!
Bene, diamo pure per scontata la “verità” di Simoni e giochiamola a suo modo (“Mi sarei comportato diversamente…” – ha detto). Avrebbe dunque attaccato in discesa guadagnando non più di 40” e poi si sarebbe cotto in anticipo su quello che abbiamo visto. Basso, a sua volta, sarebbe sceso come poteva senza rischiare in discesa e col dente avvelenato, avrebbe innestato il turbo prima, raccogliendo una traduzione finale assai più tangibile, sia su Simoni che su Guterriez e Cunego. In altre parole li avrebbe umiliati di brutto. La dottrina del se, qui è ben poco aleatoria, basta guardare cosa ha fatto negli ultimi chilometri Ivan. Una cronometro sul terreno dove è il migliore del mondo, tra l’altro con una condizione di freschezza superiore agli altri. Se si ama realmente il ciclismo come non rimanere a bocca aperta di fronte ai suoi ultimi cinque chilometri ?! Poco stile? La storia del ciclismo è piena di queste cose, anche nelle categorie minori, potrei dire che coprono la stragrande maggioranza di chi è arrivato in cima, ma solo raramente si sono trovate bocche di fuoco come Simoni. Oggi Adorni bacchetta Gilberto. Se si legge il parmense con attenzione, viene a galla una realtà che non distrugge questo sport, semmai fa capire quanto sia ora di smetterla coi commenti del “volemose bene”, alla chi vi pare…. Di storielle come queste, ne ho conosciute e sentite diverse dalla voce di chi ne è stato in toto o in parte protagonista, ma non le racconterò mai, per un motivo semplice: non hanno quasi mai stravolto le sostanze dei valori in campo, spesso sono state solo accessori di cammino per tizio o caio e le pochissime volte che hanno deviato troppo, non sono uscite dai canoni delle eccezioni che confermano le regole.
All’Aprica ha vinto il più forte, uno che se avesse avuto nel Giro l’unico obbiettivo di stagione, vista la pochezza degli avversari, avrebbe lasciato il secondo ad oltre un quarto d’ora, il terzo a quasi venti minuti, il quarto ad oltre venticinque ed il quinto a quasi mezz’ora. Un corridore che ha lasciato un segno tecnico bellissimo nel momento più contestato e se devo essere sincero, è stata una fortuna vedere quell’acuto piuttosto che una continua frenatura per far passare primo il cotto secondo. Potrà andare bene a Bulbarelli, ma non a chi ha sete di sport.
Martinello, che un soggetto del forum (mi auguro ancora molto giovane), ha definito “omertoso e mafioso” senza spiegarne il motivo tra l’altro, nonché incompetente perché da pistard e stradista velocista, non s’è mai trovato in situazioni simili in un tappone, quando il sottoscritto aveva riaperto l’audio, ha detto una cosa tecnicamente ineccepibile sulla sopraggiunta crisi di Simoni. Proprio solo il “mafioso”, in mezzo a tanta crema di conoscenza, aveva notato “l’ovvio visibile”: Gilberto si stava appiccicando all’agilità e pedalava di spalle. Su una salita pedalabilissima, ciò significa che si sta iniziando a bollire: un segno chiarissimo se si guarda e si conosce il ciclismo. Se non lo vedono gli avversari, ad avvisarli ci pensano le radioline…..Bene, a quel punto Basso doveva frenare e, magari, fare come Altig con Anquetil al Trofeo Baracchi…..Bèh, aldilà di quello che si son detti, così facendo, Ivan avrebbe rinvigorito l’investitura a Vescovo, Bulbarelli avrebbe applaudito a bocca aperta, versando la lacrimuccia come ai tempi delle letture di De Amicis, ed il ciclismo avrebbe perso l’occasione di vedere il passaggio tecnico migliore del Giro.
Scorretto o meno, delle polemichette atte a scansare i problemi veri di uno sport che s’è macchiato di ben altri reati, me ne sbatto. Guardo quello che il ciclismo di bello e di significativo narra da oltre cento anni e non perdono il resto, fatto di contraddizioni con tanto di cadaveri nell’armadio. Di fronte a giudizi come “omertoso”, “mafioso” e “incompetente” indirizzati a Martinello, non mi resta che ridere, perché ogni altro atteggiamento sarebbe una perdita di tempo.
Ad Ivan Basso, il riconoscimento che si deve ad un vincitore che ha salvato, con la sua presenza e le sue imprese, un Giro che sarebbe stato grigio o al rallentatore. A lui, che continua a migliorarsi senza modificarsi nel fisico, che non scompare per undici mesi l’anno, che non si presenta con gli occhi spiritati come un tempo avveniva in un unico sinistro caso a cui il tifo avverso vuole ad ogni costo accostarlo, il miglior in bocca al lupo per il Tour.

Morris


per mio gusto personale, e non certo per sostituirmi ai moderatori, riporto qui le parole di morris il grande.

chiedo in anticipo scusa a morris se utilizzo il suo post in una querelle in fondo di basso (ops..)livello, quando proprio lui il maestro non ha tempo nè forse voglia di occuparsi "dell' attualità"

ciao
mesty

 
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Moderatore




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  postato il 31/05/2006 alle 01:33
Originariamente inviato da Lore_88

Forse ho interpretato male le tue parole ma mi pare che tu volessi dire questo, correggimi se sbaglio!


Originariamente inviato da Lore_88

Te l'immagini il Vescovo che al mattino va dal Melaro e gli fa "oh, dai, ci facciamo il Mortirolo insieme e scendiamo insieme, eh?", e poi allo scollinamento gli dice "oh, non prendiamoci rischi inutili, eh?"...
Se tu fossi stato Simoni, cosa avresti pensato?


Come ho già detto nel post precedente, mi sento molto combattuto.

Adesso potrei andare avanti a scrivere solo per sensazioni, per stati d'animo, ma non nego - come già asserito - che Basso e Simoni, da questa vicenda, ai miei occhi, sportivamente parlando, ne sono usciti parecchio ridimensionati.

Non so chi abbia cercato chi, non so perché si siano cercati, non so perché Ivan tenesse la foto di Santiago nella tasca e non so perché Simoni abbia dovuto parlare in quel modo se non fossero vere le sue parole.

Non so niente, quindi sto zitto.
Però, 'sta sensazione di sgradevolezza non me la toglie nessuno.

 

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Livello Bernard Hinault




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  postato il 31/05/2006 alle 01:47
be Mario, se hai avuto il coraggio di imbarcati in queste pagine di lunghe discussioni e polemiche, peraltro sempre pacate, ti sarai reso conto che questa sensazione di sgradevolezza è in fin dei conti comune a tutti quanti. sia ai difensori di Basso, sia ai difensori di Simoni.

non c'è dubbio che in ogni caso entrambi abbiano le rispettive colpe in questa vicenda. qualunque siano i fatti realmente accaduti.
e forse non sono i soli ad avere responsabilità... i vari Ballerini, Adorni, CLaudio DiBenedetto ecc... sono stati quantomeno inopportuni nei loro giudizi sempre e solo a criticare Simoni. mai una volta che si siano posti il dubbio che le affermazioni di Simoni potessero essere vere.
tutti salgono sul carro del vincitore, del bravo ragazzo.
Simoni è riconosciuto da tutti come il polemico degno successore di Chiappucci, e quindi va sempre bacchettato....

 
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Moderatore




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  postato il 31/05/2006 alle 01:53
Originariamente inviato da Goodwood

be Mario, se hai avuto il coraggio di imbarcati in queste pagine di lunghe discussioni e polemiche, peraltro sempre pacate, ti sarai reso conto che questa sensazione di sgradevolezza è in fin dei conti comune a tutti quanti. sia ai difensori di Basso, sia ai difensori di Simoni.


No, mi scuso ma non l'ho fatto.

E volevo precisare che l'aver usato "sto zitto" non è affatto un consiglio verso nessuno, ma soltanto lo stato d'animo che provo.

Immagino, comunque, che siano pià quelli con l'amaro in bocca piuttosto che quelli con le lance verso l'una o l'altra parte, o magari quelli che sghignazzano per il guano che si è abbattutto su entrambi.
Ci perde il ciclismo, in un momento dove invece sarebbe stato opportuno far quadrato tutti insieme.

 

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Esordiente




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  postato il 31/05/2006 alle 09:10
Sabato sono andato finalmente a vedere la tappa del Mortirolo (e ringrazio tutte le persone che qui mi hanno dato preziosi consigli..perchè altrimenti ora sarei ancora la a girovagare nei boschi tra leppri e stambecchi!!)....
ecco i link alle foto
http://www.selvadiferriere.it/content.php?article.171
http://www.selvadiferriere.it/content.php?article.170
http://www.selvadiferriere.it/content.php?article.169

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 31/05/2006 alle 10:00
Originariamente inviato da Pg

Il punto e' che nello sport si puo' giocare ogni gioco,
purche', una volta data una parola, la si rispetti. Qui Basso mi pare
non lo abbia fatto e, per mia parte, si e' giocato buona parte del
rispetto meritato finora. Se poi uscisse fuori pure che ha chiesto $$,
peggio.



NO. NO. NO.
Allora hanno ragione Moggi&C.: davano la parola per far vincere una squadra e la mantenevano!

Il primo punto nello sport deve necessariamente essere che la vittoria vada a chi è stato il più forte sul campo. Sarà sempre inaccettabile che vinca un atleta per "gentile concessione" dell'avversario, qualunque siano le motivazioni. In altri sport sono previste multe, espulsioni, squalifiche, inchieste della magistratura. Nel ciclismo ci si indigna se il più forte non fa la carità agli altri! Ma scherziamo?!? Certo se Basso ha chiesto soldi va punito (con l'aggravante della demenza visto che di € ora ne farà a bizzeffe) ma ciò non sposta di una virgola la necessità di conquistarsi la vittoria con le sole proprie forze.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/05/2006 alle 11:39
Originariamente inviato da jerrydrake
Il primo punto nello sport deve necessariamente essere che la vittoria vada a chi è stato il più forte sul campo. Sarà sempre inaccettabile che vinca un atleta per "gentile concessione" dell'avversario, qualunque siano le motivazioni. In altri sport sono previste multe, espulsioni, squalifiche, inchieste della magistratura. Nel ciclismo ci si indigna se il più forte non fa la carità agli altri! Ma scherziamo?!? Certo se Basso ha chiesto soldi va punito (con l'aggravante della demenza visto che di € ora ne farà a bizzeffe) ma ciò non sposta di una virgola la necessità di conquistarsi la vittoria con le sole proprie forze.


Quindi il Vescovo, a tuo avviso, andrebbe punito comunque, perchè per affrontare la discesa ha chiesto la complicità di quello che, secondo te, più che un compagno di merende era un avversario.
C'è da rivedere un secolo di storia del ciclismo, allora.

 

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Davide

 
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Livello Tour




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  postato il 31/05/2006 alle 11:58
Qualche considerazione su questa vicenda in cui hanno sbagliato un po tutti:

1) Basso avrebbe fatto bene a lasciare la vittoria. E' una regola non scritta che la maglia rosa non debba fare il cannibale.
Se vuole essere il dominatore dei prossimi giri deve imparare anche a non farsi nemici. A differenza infatti di quanto pensa qualcuno, il ciclismo non è una singolar tenzone 'uno contro uno'. Ce ne sono altri 200 in gara che possono influire sul risultato.
Ricordate come si comportava Indurain? Quando passava lui il gruppo si apriva per lasciarlo passare.
Basso invece rischia di trovarsi al tour tutta la Sdv contro.

2) Simoni non ha perso in volata da uno che gli ha succhiato la ruota senza tirare un metro, ma si è staccato per sfinimento sulla salitella dell'Aprica. Questo significa che avrebbe potuto vincere solo per concessione di Basso. Quindi ok Basso avrebbe fatto bene a lasciargliela, ma Gibo non poteva 'pretenderla'.

3) Ricordo al Tour 97 Ullrich fare il segno inequivocabile dei soldi (in diretta televisiva ) a Virenque. Quella fu etichettata da tutti come una simpatica 'boutade' del tedesco! Perchè invece qui dobbiamo aprire un caso con tanto di scandalo ed inchiesta federale? Malattia Italiana?

4) La vicenda della foto di Santiago non ha alcun valore. Cosa vorrebbe dimostrare? Che chi ha una foto nel taschino parte per vincere e chi non ce l'ha parte per perdere !? Forse Basso doveva dire alla partenza 'No la foto non la prendo perche tanto oggi farò vincere Simoni'?

Da tifoso di 'ciclismo' non posso che essere amareggiato dalla piega che ha preso tutta la questione. A perdeci è stato infatti principalmente il ciclismo italiano.

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 31/05/2006 alle 12:32
Da tuttobiciweb.it

Non e' la prima volta che Simoni se la prende con chi lo batte.


Quali sono le altre volte?L'anno scorso con Rujano? ?!?

Quella frase di ieri mattina e' stata una cattiveria. Non sa perdere''. Non si pone dubbi Alcide Cerato sulla polemica lanciata dallo scalatore trentino.


Me no male che lui non si pone dubbi..tutti staimo a chiederci cosa si saranno detti, come sarà andata, e lui sicuro..


Il presidente del Consiglio del Ciclismo Professionistico della Fci aggiunge: ''Conoscendo Basso non posso credere che abbia chiesto soldi per lasciargli la vittoria. Uno che parte con la foto del figlio in tasca e che il giorno prima aveva confidato che avrebbe cercato di vincere? Quella di Simoni e' stata una stupidata, dettata da una bella dose di invidia agonistica. Ma e' stata anche una dichiarazione che ha turbato il rilancio del ciclismo. Ieri a Milano c'erano 300.000 persone attorno al circuito. Se Simoni voleva trovare uno spazio, poteva criticare la 'Gazzetta' per il tipo di percorso o per l'enorme quantita' di trasferimenti. Avrebbe avuto ragione. Ma quello che ha detto, no''.


Io non vedo invidia agonistica, Simoni ha sempre dichiarato di essere inferiore a basso in questo giro.
Dopo Ballerini, anche Cerato prende una posizione netta..povero Simoni..quanti conti deve saldare

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/05/2006 alle 12:45
Chissà, magari qualcuno, mentre chiudeva una cassa da morto, s'è dato una martellata sul dito e gli è rimasto pesto per tutta la giornata pure l'umore, oltre che il polpastrello...

 

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Davide

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 31/05/2006 alle 12:53
Speriamo che le sue prese di posizione non abbiano lo scopo di mettersi in buona luce verso possibili clienti..Milano-Varese non è cosi distante..
 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 31/05/2006 alle 14:18
Originariamente inviato da leo

Alcide Cerato, il presidente del Consiglio del Ciclismo Professionistico della Fci aggiunge: '..... Ieri a Milano c'erano 300.000 persone attorno al circuito. ..... '


300.000 persone a Milano??? Ne sarei ben felice ma questa dichiarazione è realistica? Dalla tv mi sembravano una infinità in meno!
A parte gli ultimi 500 m il circuito non mi sembrava certo la vetta del mortirolo.
Se non sbaglio il prx giro dovrebbe arrivare a Verona tanto è stato il successone della passerella di Milano.
Forse voi siete informati meglio di me.
Se sbaglio chiedo scusa ma se avessi ragione queste sparate mi danno proprio fastidio, molto.
saluti
gall


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/05/2006 alle 14:48
Ero a Milano, non le ho contate, ma non erano 300.000.

 

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nino58

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 31/05/2006 alle 15:00
Originariamente inviato da nino58

Ero a Milano, non le ho contate, ma non erano 300.000.


sai nino credo che il percorso fosse lungo circa 5.000 m. tanto per fare 2 conti brutali per arrivare a 300.000 dovremmo avere 60 persone per metro lineare, se non sbaglio.
Mi sembra pura fantascienza
ciao
gall

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/05/2006 alle 15:07
Originariamente inviato da galliano

Originariamente inviato da nino58

Ero a Milano, non le ho contate, ma non erano 300.000.


sai nino credo che il percorso fosse lungo circa 5.000 m. tanto per fare 2 conti brutali per arrivare a 300.000 dovremmo avere 60 persone per metro lineare, se non sbaglio.
Mi sembra pura fantascienza
ciao
gall


Ovvio che è una palla.
Quando si tratta di manifestazioni, cortei, scioperi, matrimonii, funerali, etc etc le cifre sono sempre gonfiate del 75%, mediamente.
Se per Milano vengono spacciate 300000 persone, allora ce ne saranno state 75000, che lungo i 4800 metri del circuito fa poco più di 15 persone per metro lineare.
Calcolando che la distribuzione non è omogenea, ma ad alcune zone di vuoto totale corrispondono altre di affollamento isterico, direi che ci siamo.

 

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Davide

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 31/05/2006 alle 15:11
lui le persone le conta meglio da morte che da vive...
 
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  postato il 31/05/2006 alle 15:21
Originariamente inviato da nino58

Ero a Milano, non le ho contate, ma non erano 300.000.


Eri a Milano, e non hai cercato le polo di Cicloweb?

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/05/2006 alle 15:40
Le ho cercate eccome, e non le ho trovate.
Sul 3D degli appuntamenti ho chiesto qualche giorno prima dove si sarebbero trovati i ciclowebbisti ma nessuno mi ha risposto.

 

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nino58

 
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  postato il 31/05/2006 alle 15:45
Originariamente inviato da nino58

Le ho cercate eccome, e non le ho trovate.
Sul 3D degli appuntamenti ho chiesto qualche giorno prima dove si sarebbero trovati i ciclowebbisti ma nessuno mi ha risposto.


Bè, Nino, noi eravamo impossibilitati a farlo visto che eravamo via dal 21 maggio e non avevamo possibilità di intervenire nel forum.

Dispiace, dài, ma sarà per la prossima volta.

Coppa Kobram e Bike Festival incombono...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/05/2006 alle 15:49
Perdonàti.

 

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nino58

 
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Livello Tour




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  postato il 31/05/2006 alle 19:09
a proposito della faccenda Basso/Simoni, vi posto un articolo tratta da Il Giornale.

Non so se è stato già oggetto di discussione, comunque per me quanto sta scritto può essere verosimile:


Sarà ascoltato il prossimo 5 giugno, data che rievoca i fatti di Madonna di Campiglio: l'inizio del calvario di Marco Pantani. Gilberto Simoni sarà ascoltato a Roma da Armando Forgione, presso gli Uffici Federali, per rispondere davanti alla Procura Federale in merito alle esternazioni che il corridore trentino ha fatto subito dopo l'arrivo all'Aprica sabato scorso: «Ivan non è un uomo, con me ha chiuso»; e il giorno successivo, poco prima della partenza dell'ultima tappa, quando ha aumentato la posta in palio dicendo: «Mi ha chiesto soldi in cambio della vittoria di tappa», parole subito smentite dalla maglia rosa. La situazione del corridore della Saunier Duval non è certamente delle più semplici: la sua parola contro quella di Basso. Uno schiuma di rabbia e accusa la maglia rosa di aver chiesto soldi, l'altro che nega con fermezza.
Non è da escludersi che il corridore trentino possa andare incontro ad una squalifica molto pensante, anche sei mesi, qualora la Procura federale decidesse di mandarlo davanti alla Disciplinare e a tale riguardo il team di Basso (la Csc) sta anche valutando l'ipotesi di querelare e dare mandato al proprio ufficio legale per un sontuoso risarcimento danni. Intanto Pietro Algeri, direttore sportivo di Simoni, ci aiuta a comprendere meglio il finale convulso di questo 89° Giro d'Italia. «È un peccato che sia finita così, perché Basso non se lo meritava e anche Gibo ha solo da perderci in tutta questa vicenda – dice il tecnico bergamasco -.
Ma lo conosciamo come è fatto il Gibo: ha una testa che non lo sposti di un centimetro». E aggiunge: «L'altra mattina, poco prima del via, Ivan è venuto all'ammiraglia quasi a scusarsi dell'accaduto. E mi ha confidato: “Pietro, se non avessi avuto questo aggeggio – facendo segno dell'auricolare – le cose sarebbero potute anche andare diversamente”. Io conosco Ivan, è un bravissimo ragazzo, è un galantuomo, e so anche che in gruppo tutti gli vogliono bene, compreso Simoni: fino a sabato scorso. Il problema è che dall'ammiraglia sono arrivati ordini precisi: vincere, vincere a tutti i costi. Poi sapete tutti cosa ha detto Simoni dopo il traguardo. Era fuori di sè. Siamo andati in albergo e il suo umore era nero, ma di soldi non ci ha mai parlato. Il mattino seguente, dopo aver letto i giornali e valutato che il caso era montato a dismisura, io e Mauro Gianetti, il team manager, siamo andati da Gilberto e gli abbiamo detto: “Gibo, adesso basta, chiudiamola qui”. Lui ci ha guardato con un sorrisino di sfida e ci ha risposto: “Io non ho intenzione di chiudere un bel niente, anzi stanotte ho pensato che ho altre cosette da dire”. Noi non sapevamo cosa sarebbe andato a riferire. L'abbiamo scoperto solo in seguito e siamo rimasti senza parole».

 
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