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Autore: Oggetto: Fatti di politica 2009

Livello Greg Lemond
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  postato il 25/06/2009 alle 12:14
A Verona non siamo su "scherzi a parte"


di Valter Vecellio

da Notizie radicali


... una nota leggera, che si ricava dal quotidiano veronese "L'Arena".
"Leggera", ma che al tempo stesso dà la cifra del momento e del paese in cui
ci tocca vivere.
Dunque, a Verona un signore un po' eccentrico - si chiama Mariotto Imerio -
decide di chiamare un suo vecchio cane lupo "Berluscane": "E' vecchio, ma
ancora vigoroso", spiega con un sorriso. Non sorride per nulla un vicino del
signor Imerio, che quel "Berluscane" lo considera una sorta di affronto, non
si comprende bene se per Berlusconi o per il cane; fatto è che chiama i
vigili urbani. I quali accorrono prontamente; e altrettanto prontamente
elevano la multa: 55,60. Qual è l'infrazione commessa? E' vietato battezzare
un quadrupede "Berluscane"? No, l'infrazione consiste nel fatto che sul
cancello della proprietà del signor Imerio invece del cartello "Attenti al
cane", si legge. "Attenti al Berluscane". Da qui si ricava che - almeno a
Verona - esiste una norma che impone ai proprietari di cane di affiggere un
cartello "Attenti al cane", e questo cartello non può essere modificato come
ha fatto il signor Imerio. Quanto poi all'importo, ulteriore curiosità:
perché questa tremenda colpa viene sanzionata con 55,60 euro e non con 50 o
100 o 20 o 200 euro? Chi stabilisce il tariffario?
Il signor Imerio l'ha presa con combattiva filosofia. Assistito dal suo
avvocato ha presentato ricorso al Giudice di pace, e nella memoria difensiva
sostiene di aver battezzato "Berluscane" il suo "fido" per "una vivacità
amorosa inversamente proporzionale all'età.ma in realtà è un animale
tranquillo, i cani femmina che si presentassero al cancello, soprattutto se
cagnette giovani e ambiziose, potrebbero avvicinarsi senza timore di avance.
Questo perché a differenza degli esseri umani, sempre teoricamente
disponibili, cagne e cagnette, per suscitare interesse, devono essere in
calore". Ecco: un vicino con molto tempo libero; vigili solerti; una multa
per una scritta scherzosa; un giudice di pace che sarà investito della
querelle.Purtroppo non siamo su "scherzi a parte".

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/06/2009 alle 12:59
Qualcuno ha già detto che l'onda sta salendo...

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/rassegna-25/rassegna-25.html

e poi

http://bari.repubblica.it/?ref=hpsbsx

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 25/06/2009 alle 13:05
Bioetica, la terza via alla francese


. da Corriere della Sera del 24 giugno 2009, pag. 44


di Massimo Nava
Le decisioni in ambito bioetico sono troppo importanti per essere lasciate
in esclusivo ai politici, troppo complesse perché la parola definitiva sia
«soltanto» quella della comunità scientifica e troppo delicate perché le
norme vengano adeguate sull'onda di emozioni collettive o casi di cronaca. E
in questo spirito che la Francia ha affrontato la materia in modo coraggioso
e innovativo, smentendo la tradizione di uno Stato un po' invasivo che tutto
regola dall'alto. Per sei mesi, centinaia di cittadini hanno potuto
discutere e fare proposte nel corso di riunioni in diverse città o
partecipando a forum attorno a cinque tematiche: procreazione assistita,
ricerca sugli embrioni, diagnosi prenatale, trapianti e donazioni di organi,
medicina preventiva e test genetici. Agli esperti, in particolare al
professor Jean Leonetti, presidente degli «Stati generali della bioetica»,
il compito di tirare le conclusioni e sottoporle al presidente della
Repubblica e all'assemblea nazionale per la discussione di una nuova legge
quadro. L'ultima normativa risale al 2004 e l'impegno della Francia, anche
in considerazione dei rapidi progressi scientifici e dell'evoluzione delle
sensibilità sociale, è di aggiornare le regole nell'arco di cinque, sei
anni. Una prima valutazione delle indicazioni dei cittadini è stata
illustrata ieri a Parigi. Fra le indicazioni più interessanti, c'è che i
francesi sembrano favorevoli all'adozione da parte di coppie omosessuali, ma
contrari all'utero in affitto. Sono aperti in materia di trapianti, tecniche
di assistenza alla fecondazione, diagnosi prenatale, ma prudenti di fronte
alla ricerca sugli embrioni. «C'è la coscienza forte che l'embrione non è
una cosa e che quindi vada adottata la massima cautela» ha detto Leonetti.
«Emerge la possibilità di aprire la ricerca sulle cellule embrionali,
proibita dalla legge attuale, ma a determinate condizioni» ha precisato uno
dei membri del comitato. Un altro tema delicato - la donazione di organi -
vede i francesi aperti a soluzioni che aumentino il numero di donatori,
«anche viventi», spiega Leonetti. Fra le indicazioni che meriterebbero una
risposta rapida da parte del legislatore c'è anche la possibilità di
infrangere l'anonimato genetico». E un diritto di ciascuno conoscere le
proprie origini, di conoscere il proprio padre e la propria madre genetici»
ha detto la ministra della Sanità, Roselyne Bachelot. È importante notare
che le indicazioni non vanno valutate alla stregua di un sondaggio, metodo
che implica risposte nette, ma come una riflessione aperta, che ha coinvolto
un pubblico diversificato e ha dato risposte complicate e non ultimative. È
il risultato di oltre duecento riunioni e di weekend di formazione e
confronto fra cittadini ed esperti. «All'inizio della discussione, si
notavano posizioni opposte, pregiudizi e opinioni piuttosto rigide in
rapporto, ad esempio, all'età dei partecipanti. Anziani poco disponibili a
un'evoluzione delle norme, giovani più favorevoli. Ma andando in profondità
le posizioni diventano più sfumate e conciliabili» ha detto un partecipante
al forum. Gli esperti in materia bioetica - che siano scienziati o filosofi
o religiosi - hanno risposte molto spesso prevedibili e il legislatore
sovente si adegua. La consultazione dei cittadini - ha fatto notare Axel
Kahn, professore di genetica - ha permesso di affrontare questioni delicate
senza tabù e nello stesso tempo di comprendere su quali valori i francesi
restino piuttosto intransigenti. Dalla Francia laica e da una società sempre
all'avanguardia in termini di comportamenti sociali e mentalità arriva
infatti un messaggio di attaccamento a valori condivisi e bisogno di regole
quando sono in gioco dignità umana e significati ultimi della vita. «La
tradizione anglosassone è più permissiva, ma non è la nostra» ha commentato
la Bachelot. Nella riflessione collettiva, c'era il rischio che prevalessero
toni da crociata e posizioni più radicali nel senso della conservazione o
dell'innovazione. «Abbiamo scommesso sull'intelligenza della gente e vinto
la partita» ha detto Jean Leonetti. «Un vero esempio di democrazia
partecipativa» commenta Suzanne Remeix, filosofo. Adesso la parola torna al
legislatore. Terrà conto dello spirito dei citoyens?

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/06/2009 alle 23:23
Ecco perchè desmoblu, Admin e compagnia cantando oggi non hanno scritto sul forum.....erano alla ricerca di scoop su Silvio e si sono imbattuti in questo

http://www.anti-phishing.it/sicurezza-informatica/2009/06/25/1225

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 26/06/2009 alle 07:51
Le donne di Teheran e quelle di Bari


. da Il Riformista del 25 giugno 2009, pag. 8


di Renata Polverini
Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate: accusate voi
stesso, che non siete abbastanza poeta da evocarne la ricchezza». Queste
parole di uno dei più importanti poeti tedeschi del secolo scorso - Rainer
Rilke - mi sono tornate alla mente mentre cercavo di distrarmi da una
campagna elettorale in cui il ruolo delle donne, come sempre
quantitativamente marginali nelle liste, sembrava ridursi a mero strumento
di offesa dell'avversario politico. Da Bari a Bologna, infatti, nessuno
schieramento aveva rinunciato ai colpi bassi: i programmi - forse troppo
simili per essere considerati dirimenti dagli elettori - erano stati
rapidamente accantonati per lasciare il posto allo stereotipo femminile del
serpente tentatore. Ma la vita spezzata di una giovanissima manifestante di
Teheran ci ha, a caro prezzo, restituito "la ricchezza", come direbbe Rilke,
dell'impegno civile e politico, in una situazione come quella iraniana che
il Riformista sta meritoriamente squadernando di fronte agli occhi,
distratti, della nostra opinione pubblica. Purtroppo questo impegno del
quotidiano arancione non pare ancora aver lambito le coscienze della nostra
classe dirigente. Mi sembra, infatti, un po' debole nascondersi dietro
problemi organizzativi, come ha fatto in queste ore la Farnesina, per negare
ad Ahmadinejad l'ennesimo palcoscenico. Sarebbe stato forse meglio prendere
una posizione più netta e decisa, nonostante tutte le considerazioni di
realpolitik richiamate dal vice presidente del Senato Emma Bonino, che pure
sostiene la protesta. Ma a questo siamo abituati visto che, in poche
settimane, dalla Russia alla Libia, l'Italia ha mostrato di piegarsi agli
interessi della politica anche con campioni dell'intolleranza verso i di-
ritti umani, cosa per molti versi comune ai partner europei e agli stessi
Stati Uniti. Lasciando da parte le giustificazioni di carattere
internazionale, che, come tali, possono comunque essere contestate, trovando
altre mille giustificazioni di carattere opposto, quel che conta è il
rispetto della dignità delle persone. In Iran, è noto, questi diritti sono
calpestati a danno, principalmente, delle donne, condannate per legge a
valere la metà di un uomo. Donne per le quali l'assenza del diritto a una
vita piena assume il volto della vessazione e dell'intimidazione, fino ad
arrivare alla violenza fisica di un proiettile esploso in pieno petto. Nel
novembre del 2004 ospitammo, prima organizzazione in Italia, una delegazione
di donne irachene all'indomani della caduta di Saddam Hussein e del suo
regime. In quella occasione, ci siamo confrontate con delle donne spesso con
un alto profilo professionale - si trattava di giornaliste, avvocati,
ingegneri - ma dalle prospettive occupazionali ridotte, se non nulle.
Imparammo a conoscere sogni e aspettative, certezze e speranze, molte delle
quali simili in tutto e per tutto a quelle di altri milioni di donne ad ogni
latitudine. Quei giorni trovarono conferma tutte le nostre preoccupazioni.
Senza l'apporto delle donne, le nazioni si autocondannano alla marginalità.
Non è un caso che dall'India alle coste del Mediterraneo, i grandi balzi,
quelli che hanno portato a dei cambiamenti epocali, siano stati compiuti
spesso da donne, da Golda Meir alle Gandhi, Indira e Sonia, per finire a
Benazir Bhutto. Dinanzi a donne che ambiscono a riappropriarsi di un'esistenza
segnata dalla condanna alla discriminazione non possiamo che scoprire, per
rovescio, la povertà del nostro sguardo.

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Greg Lemond
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  postato il 26/06/2009 alle 07:55
La politica cancellata


• da Corriere della Sera del 25 giugno 2009, pag. 1


di Ernesto Galli Della Loggia

Le accuse che si rovesciano in questi giorni sul presidente del Consiglio, le si condivida più o meno, sono la riprova definitiva del grado estremo di personalizzazione che la politica ha raggiunto oggi in Italia: una riprova che, alquanto paradossalmente, stanno offrendo proprio coloro che fino a ieri additavano la suddetta personalizzazione come sbagliatissima e assolutamente da evitare. Non tenevano conto però che la personalizzazione è un fenomeno inerente alla leadership: tanto più questa è autorevole e forte tanto più s’identifica inevitabilmente con la persona di chi l’esercita. Né tenevano conto del fatto che i regimi democratici, proprio per il pluralismo che caratterizza le loro società, hanno quanto mai bisogno di una leadership forte e unificatrice.

Ma è anche vero che le accuse che ogni giorno riempiono i nostri quotidiani, con grande attenzione alla vita privata di Berlusconi, testimoniano di un livello di personalizzazione che dire estremo è poco. A questo proposito è stato osservato giustamente che anche in altri Paesi europei o negli Usa i vertici del potere (Kennedy e Mitterrand, per fare solo due esempi) sono stati coinvolti ripetutamente in storie scabrose di sesso dense di particolari piccanti, ma in nessun caso però i rispettivi media se ne sono occupati più di tanto, anzi quasi sempre non se ne sono occupati per nulla. Sui gusti e le frequentazioni sessuali delle leadership la regola è stata dappertutto una sostanziale cortina di silenzio. Il fatto che in Italia non sia così, anzi sia l’opposto, potrebbe naturalmente voler dire che l’informazione italiana è assai più libera di quella straniera, ovvero, forse, può voler dire che in Italia la personalizzazione di cui si diceva ha raggiunto livelli realmente patologici.

È questa l’ipotesi più plausibile. Ma bisogna allora domandarsi perché. A me sembra che ciò dipenda dal fatto che in pochi altri Paesi occidentali c’è stato come in Italia una così massiccia cancellazione della politica nel senso che normalmente si dà a questa parola. Idee, programmi, procedure di selezione, organi collettivi di dibattito e di direzione, tutto, a destra come al centro e a sinistra, è stato vanificato o ha provveduto spontaneamente e letteralmente a evaporare. Esauritesi le culture e i partiti politici che risalivano al Cln e alle vicende «alte» della storia nazionale (ciò che in Europa non è accaduto da alcun’altra parte), è subentrato un generale nulla. Sono rimaste solo le persone, sole le nude persone (è il caso di dirlo!). Da questo punto di vista Berlusconi, lungi dall’essere la malattia, è solo il sintomo: esasperato se si vuole ma solo il sintomo.

Nessuna meraviglia allora se la vita pubblica italiana offre da tempo lo spettacolo che offre: dove prima delle «squillo» di casa a Palazzo Grazioli ci sono state le «esternazioni » politiche della moglie del premier golosamente raccolte, il costo delle scarpe di D'Alema, i flirt veri o supposti e la paternità più o meno rocambolesca di Fini, il cachemire glamour di Bertinotti, la carica di capo della Lega trasformata in personale- ereditaria per il giovane Bossi senza che dai suoi si sia levata una critica: il tutto in un affollarsi di giornali e di trasmissioni tv che in pratica si occupano solo di cose del genere.

Ormai in Italia, anche a prescindere dalle ultime settimane, la politica è ridotta a questo. Mentre sullo sfondo si agita il vortice delle intese sotterranee, degli interessi economici che si combinano e si ricombinano per tutelarsi e spadroneggiare, dei clan che si formano, mentre si vede una stampa nel complesso sempre più esangue, si ascoltano mille «voci» che dilagano. Anche in quelli che ancora chiamiamo partiti ognuno gioca per sé, al massimo in combutta con qualche sodale. Tutto ciò è il prodotto della fine della politica: della quale è un frutto quella personalizzazione di cui la foto di Berlusconi tra le lenzuola, quando mai comparisse, non sarebbe che un riassunto simbolico. C’è comunque in questa deriva italiana come un ritorno all’antico. Si dilegua la politica, infatti, e sembra di veder riaffiorare un’Italia che credevamo alle nostre spalle: un Paese in mano a pochi, a oligarchie interessate esclusivamente al proprio potere; un Paese marginale, tagliato fuori dal mondo e che ha ormai perso il senso di un destino comune, senza ambizioni e progetti per il futuro; un Paese che non si stima e che non sembra più capace di chiedere nulla a se stesso. Un Paese che nel vuoto della politica lascia vedere qualcosa di molto simile a un vuoto di volontà, a un vuoto morale.

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 26/06/2009 alle 10:59
(No, Ernesto Galli della Loggia noooooooooo!!! )


Ieri sera, stimolato dalla notizia della morte di Michael Jackson, e dal fatto che - caso raro - la televisione in casa mia fosse accesa in orari non ciclistici, ho fatto una cosa che non faccio mai, e che tornerò a non fare più: un giro dei telegiornali della notte.

Ho potuto così verificare lo stato dell'informazione generalista italiana... Tg1 e Tg4...
Il giornalista (anzi, lo zerbino) di Rai1 - evidentemente dotato di capacità divinatorie - è arrivato a chiudere il servizio con l'asserzione che la macchina bruciata a Barbara Montereale sia conseguenza del passato fosco della donna, "e non certo delle ultime vicende". Proprio così, con grande certezza, eh!
Ma il bello è che queste "ultime vicende" non sono state affatto spiegate, il nome "Berlusconi" non è mai stato fatto (la notizia è passata come un coinvolgimento di Vendola nell'inchiesta sulla sanità in Puglia), e la notizia dei festini è stata appena adombrata, ma senza alcun dettaglio.

Sul Tg4, che ve lo dico a fare... Nessun riferimento alle porcate venute recentemente a galla, ma 5 minuti di discorso di Berlusconi all'assemblea di Farmindustria, col Cav che dice "malgrado quelle cose che dicono di me, sono al 61% dei consensi, un record nell'Occidente, mentre gli altri capi di governo fanno i conti con la crisi...". E sì, gli italiani lo vogliono così. Ma quali italiani? Quelli che vengono informati da Tg1 e Tg4?

È veramente un arnese infernale, quello schifo di elettrodomestico.

Disdettare il canone Rai è a questo punto un dovere civile. Non comprare i prodotti pubblicizzati sulle reti Mediaset è un dovere civile. È la politica, che, nel nostro infinitamente piccolo, ognuno di noi può fare.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 26/06/2009 alle 11:25
con gli articoli di renata polvenini sul riformista ho visto tutto.

 

____________________
I'm ipocrisy free

Io sto con Silvio che è
un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

---------------------------
Anti-Zerbinegnan club - Iscritto n°2

Anti Armstrong n°3
--------------------
Solo chi non ha paura di morire di mille ferite riuscirà a disarcionare l'imperatore

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 26/06/2009 alle 12:53
Originariamente inviato da Admin

(No, Ernesto Galli della Loggia noooooooooo!!! )

Approfitto del tuo tono scherzoso per distinguere, sul serio, i laicisti dagli ideologizzati. I primi guardano al contentuto, gli altri a tutt'altro. In effetti penso che anche un utente che non leggo più per scelta, forse sbagliata, ma non sopporto gli arroganti, abbia qualche volta anche ragione, anche se lui non sa quando


È veramente un arnese infernale, quello schifo di elettrodomestico.

Ma infatti, occorre accordargli una fiducia simile a quella di una lavatrice o un tostapane (cito a memorai Gaber)

 

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  postato il 26/06/2009 alle 15:20
Originariamente inviato da danilodiluca87

Ecco perchè desmoblu, Admin e compagnia cantando oggi non hanno scritto sul forum.....erano alla ricerca di scoop su Silvio e si sono imbattuti in questo

http://www.anti-phishing.it/sicurezza-informatica/2009/06/25/1225

Avevo semplicemente di emglio da fare che stare davanti al pc.


L'articolo su 'il riformista' pare scritto da una ragazza di terza-quarta liceo, invece.
Per il resto, guardo poco i tg.. e per quel poco che ho visto si parla più di Jackson che dell'Iran.
Admin: se vuoi boicottare veramente i prodotti pro-mediaset e i canali del biscione, fallo e manda e-mail che lo RACCONTINO a: 1)mediaset 2)aziende in questione 3)quotidiani. Viviamo in un'epoca molto strana, di ascolti e applausometri ovunque. L'auditel, però, si absa su un campione di 5000 famiglie, pari a circa 17 mila apparecchi. paradossalmente, se anche 100 mila persone boicottassero emdiaset, molto probabilmente non lo si saprebbe nemmeno. E allora documentiamolo con una bella e-mail ai quotidiani vari (se gliene arrivano 20 o 100 o 500 mila non le ignoreranno) e alle aziende che finanziano questos chifo: 'non compriamo più i vs prodotti perché'. A quel punto loro investiranno meno in mediaset, e i prezzi delle inserzioni crolleranno.
Ecco l'ultimo atto di democrastia rimasto: scegliere cosa comprare al supermercato, o di NON comprare.

Saluti

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/06/2009 alle 19:11
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/giornali-stranieri-27/giornali-stranieri-27.html

Sperare non costa niente.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/06/2009 alle 14:55
Originariamente inviato da Frejus

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/giornali-stranieri-27/giornali-stranieri-27.html

Sperare non costa niente.


almeno quello non costa niente........ cmq credo che sia molto improbabile questa ipotesi...........

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 28/06/2009 alle 23:02
Originariamente inviato da simone89

Originariamente inviato da Frejus

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/giornali-stranieri-27/giornali-stranieri-27.html

Sperare non costa niente.


almeno quello non costa niente........ cmq credo che sia molto improbabile questa ipotesi...........

Infatti Tremonti ha già energicamente smentito questa ipotesi

 
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  postato il 29/06/2009 alle 00:41
Originariamente inviato da annasci

Infatti Tremonti ha già energicamente smentito questa ipotesi


Beh, non penso che potesse andare in tv ad annunciare che Berlusconi si dimetterà tra una settimana, o un mese, o che si prepara una notte dei lunghi coltelli o che so io... La linea è dire sempre che tutto va bene

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/06/2009 alle 09:16
Sì, ma per far sì che Berlusconi vada a casa o si deve dimettere (e credo sia più probabile vedere un maiale che vola) o deve essere sfiduciato dal Parlamento. Considerando che l'alleanza PdL-Lega ha una maggioranza schiacciante, non vedo come questo possa succedere.
I fascisti colorati di verde non hanno il minimo interesse a far cadere il Governo. Il PdL non parliamone neanche: sono tutti servi del Sire.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 11:12
Originariamente inviato da Lore_88

Sì, ma per far sì che Berlusconi vada a casa o si deve dimettere (e credo sia più probabile vedere un maiale che vola) o deve essere sfiduciato dal Parlamento. Considerando che l'alleanza PdL-Lega ha una maggioranza schiacciante, non vedo come questo possa succedere.
I fascisti colorati di verde non hanno il minimo interesse a far cadere il Governo. Il PdL non parliamone neanche: sono tutti servi del Sire.


Infatti: vederlo sfiduciato dal Parlamento è come vedere una mandria di yak che vola .

 

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nino58

 
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  postato il 29/06/2009 alle 11:25
Ma l'avete vista la pagina del Times interessata?
A parte il fatto che tante ipotesi avanzate sono più da fanta-politica che opzioni serie.... comunque il glossario con le definizioni di "velina", "meteorina", ecc. per far capire agli inglesi di cosa si sta parlando, è agghiacciante.
E' agghiacciante perchè leggendolo con distacco ci si può immaginare l'idea che uno straniero si fa dell'Italia; e il dramma è che assolutamente tutto vero e realistico. Siamo diventati lo zimbello del mondo e Lui ci fa credere che siccome partecipa al vertice di Corfù l'Italia è diventata il centro della politica internazionale.
Bisogna fare qualcosa.

 

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"Per aspera ad astra" Seneca o Eros Poli ... non ricordo

Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
queste stelline pose:

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 16:34
Mi auguro di aver sentito la peggio...

Stiamo facendo gli scritti di maturità, la mia scuola, privata, ha sia scientifico sia classico. A noi come commissari è andata bene, al classico uno schifo.

Al classico: entra il presidente del Curiel, mi pare di avere scritto che scuola è. Unità in mano si siede e dice, più o meno parole esatte, il significato è questo: questa scuola è privata, la scuola dei ricchi, adesso glieli abbasso io i voti a questi.
Poi sono le scuole private quelle poco equilibrate...eh figuriamoci...

Per fortuna poi la prof di arte si è rifiutata di firmare i verbali e ha chiamato un avvocato per avere lumi sul da farsi...non ci voglio credere a certe cose...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 16:38
Considerazione generale.
Vari miei compagni sono passati dalla pubblica alla privata, quello che dicono è:
è più facile, ma non perchè ti regalano tutto, ma perchè credono in te e ti sostengono. E' quello che ho sempre sostenuto, ma ho voluto parlarne con chi ha vissuto entrambe.

Credo che il problema sia che alle pubbliche spesso e volentieri sono li per fregarti, non per insegnare. Io mi rendo conto di avere voti si migliori della media delle pubbliche, però su quelle materie dove ho voti alti, ma molto spesso anche dove ho gli stessi voti cmq ne so più di loro. Alle pubbliche spiegano molto peggio, quando spiegano. Da noi (senza tanti rappresentanti e scioperi) otteniamo ugualmente, alcune rinunce di qua e alcune cose importanti ottenute di la...senza tanto casino. La differenza non è regalare o essere giusti, ahimè è essere giusti e essere "elementi di materiale organico atti a galleggiare"...

 
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  postato il 29/06/2009 alle 17:03
SuperCunego, per favore, lo so che sei giovane, ma ce la fai a fare un discorso non banale? Dai per favore.
Io ho fatto la pubblica sono uscita con ottimi voti, ho avuto ottimi insegnanti. E con ottimi intendo che per italiano avevo un docente di Dantistica e faceva parte della fondazione nazionale per la promozione delle opere dell'Alighieri (se tutti avete odiato Dante io l'ho amato tanto era bravo il professore), come insegnante di economia aziendale una che aveva lavorato anche alla borsa di Milano e per moltissime aziende (anche importanti di cui mi riserbo di non fare nomi).
E se la risposta è "ma io ho sentito i miei amici" ti rispondo che parlare quando hai 19 anni della scuola che stai per finire e riparlarne tra 10 anni quando sarai nel mondo del lavoro allora potrai avere la lucidità di giudicare il tuo insegnamento.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/06/2009 alle 19:57
Originariamente inviato da super cunego

questa scuola è privata, la scuola dei ricchi, adesso glieli abbasso io i voti a questi.


Che cretino! Doveva abbassare i voti, senza dirlo ad alta voce...


Originariamente inviato da super cunego

Vari miei compagni sono passati dalla pubblica alla privata, quello che dicono è:
è più facile, ma non perchè ti regalano tutto, ma perchè credono in te e ti sostengono.


Credono in te e ti sostengono? Cioè?

Alunno: "Prof, ieri ho incontrato un alieno e mi ha rubato il quaderno con i compiti!"
Docente: "Ti credo e ti sostengo: deve essere difficile avere un'esperienza del genere! Comunque ti dò 9 sulla fiducia, perchè so quanto sei bravo ed onesto e sono convinto che avevi fatto un ottimo lavoro!"

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 22:00
Ti sostengono ?
Sono le famiglie degli alunni che sostengono la scuola ( e da un po', purtroppo, anche le finanze pubbliche )altro che i prof che sostengono gli alunni.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/06/2009 alle 22:59
Anche? Direi soprattutto...
Se togli i finanziamenti pubblici alle scuole private, tempo 2-3 anni e chiudono tutte...

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 29/06/2009 alle 23:27
Per i docenti, correggere e valutare con curale prove d'esame, sapendo che comunque nei diplomifici passano tutti, è disarmante!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/06/2009 alle 09:48
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da super cunego

questa scuola è privata, la scuola dei ricchi, adesso glieli abbasso io i voti a questi.


Che cretino! Doveva abbassare i voti, senza dirlo ad alta voce...


Originariamente inviato da super cunego

Vari miei compagni sono passati dalla pubblica alla privata, quello che dicono è:
è più facile, ma non perchè ti regalano tutto, ma perchè credono in te e ti sostengono.


Credono in te e ti sostengono? Cioè?

Alunno: "Prof, ieri ho incontrato un alieno e mi ha rubato il quaderno con i compiti!"
Docente: "Ti credo e ti sostengo: deve essere difficile avere un'esperienza del genere! Comunque ti dò 9 sulla fiducia, perchè so quanto sei bravo ed onesto e sono convinto che avevi fatto un ottimo lavoro!"



Ragioni così? mi fa molto dispiacere saperlo.
Bene il sostegno che ti danno è:
un ragazzo quest'anno ha avuto problemi psicologici, ha perso quasi un mese di scuola, non dormiva se non coi farmaci che però lo rincitrullivano per tutta la giornata, aveva avuto un lutto.
I professori hanno fatto una miniriunione con noi ragazzi rappresentanti e amici più intimi, si è deciso di non mazzarlo appena tornava a scuola, per due motivi, uno perchè ovviamente gli mancava un mese di programma, secondo perchè in qualche modo bisognava tirarlo fuori dalla situazione e da casa sua, la sicurezza di non venir interrogato subito poteva fargli prendere almeno questa cosa con tranquillità. In una pubblica per una cosa simile aveva perso l'anno.

Se venissi a vedere itabelloni ti renderesti conto che i voti non sono più alti delle altre scuole, su quaranta siamo 6-7 sopra l'8. Solo che la mentalità chiusa non ce l'abbiamo noi.

Fai poi un ragionamento anche in questo senso, che più o meno è quello che faccio io:
I miei pagano fior di quattrini per mandarmi in quella scuola, mi sentirei una merda a non studiare e farglieli buttare.


Laura purtroppo le cose negli ultimi anni son peggiorate, non voglio dire che sei vecchia eh ci mancherebbe hai 25 anni circa (?), ma anche 10 anni sono fondamentali.
Sento il 75% dei miei amici che vanno in scuola pubbliche che in quelle "difficili" si lamentano che i loro prof per decisione personale non vanno sopra l'8 (qualcuno mi deve spiegare il senso, io per avere il 100 all'esame devo prendere almeno 8,1 nei tre anni in media generale, perchè mi devi togliere la possibilità?). ad esempio, ne potrei citare alti.
In quelle "facili" non diciamo che situazioni turche si creano e come li mandano avanti.

In classe mia siamo partiti in 20 e arrivati in 20, ma di quelli partiti siamo rimasti 11, ergo 9 sono cambiati, uno ha cambiato per altri motivi, gli altri otto son stati bocciati, non mi pare abbiano regalato granchè.

Mi dispiace constatare che ci sia un'idea della scuola privata come la vecchia scuola non paritaria...vi assicuro che i diplomifici son diversi dalle scuole private paritarie, tanto che indifferentemente i bocciati pubblici e privati paritari vanno poi in quelle scuole (ah venuti fuori da li poi la nostra scuola non li accetta nemmeno).

Nino, mi dispiace deluterti, ma ti assicuro che quei pochi ragazzi che siamo non copriamo nemmeno le spese della scuola, altro che guadagno. Deve chiudere il buco il vescovo con un fracco di soldi ogni anno, poi purtroppo siamo sempre meno e quindi il buco si allalrga perchè il riscaldamento quello eè, non lo fai funzionare per 20 persone in meno...
Se il vescovo decidesse di chiudere avrebbe un risparmio netto di centinaia di migliaia di euro (sulle cifre son voci, ma abbastanza fondate, sicuramente c'è la perdita) quindi quello che lo fa andare avanti è la passione non il guadagno o i soldi.

E come già detto post fa, capita da vari anni a questa parte (minimo i tre quattro in cui sono stati reistituiti i 4 esterni, ma anche prima col solo presidente) che i commissari esterni si complimentino per la nostra preparazione augurandosi di poter tornare perchè anno trovato un ottimo ambiente.

 

[Modificato il 30/06/2009 alle 09:52 by super cunego]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/06/2009 alle 09:54
Originariamente inviato da annasci

Per i docenti, correggere e valutare con curale prove d'esame, sapendo che comunque nei diplomifici passano tutti, è disarmante!


Anche per me che studio e pago fior di quattrini sapere che ci sono scuole dove si paga (anche meno in alcuni casi) e tiregalano il passaggio, studi un mese poi ti danno il tema fatto da copiare o il compito e avanti così è disarmante. Solo che io avanti ci vado, poi loro in qualche buco cadranno inevitabilmente io no.

 
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  postato il 30/06/2009 alle 09:56
Supercunego i miei professori lavorano ancora alla scuola pubblica quindi a sto punto a peggiorare sono gli studenti non i professori... caro mio.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 10:16
Originariamente inviato da super cunego

[Ragioni così? mi fa molto dispiacere saperlo.
Bene il sostegno che ti danno è:
un ragazzo quest'anno ha avuto problemi psicologici, ha perso quasi un mese di scuola, non dormiva se non coi farmaci che però lo rincitrullivano per tutta la giornata, aveva avuto un lutto.
I professori hanno fatto una miniriunione con noi ragazzi rappresentanti e amici più intimi, si è deciso di non mazzarlo appena tornava a scuola, per due motivi, uno perchè ovviamente gli mancava un mese di programma, secondo perchè in qualche modo bisognava tirarlo fuori dalla situazione e da casa sua, la sicurezza di non venir interrogato subito poteva fargli prendere almeno questa cosa con tranquillità. In una pubblica per una cosa simile aveva perso l'anno.

Purtroppo tu hai un'idea della scuola pubblica un po' diversa dal vero, da codesto punto di vista (far perdere l'anno) non siamo al livello delle private, ma ci corre proprio poco. Già 20 anni fa era difficilissimo far ripetere qualcuno che aveva 4 o 5 insufficienze, figuriamoci ora


Se venissi a vedere itabelloni ti renderesti conto che i voti non sono più alti delle altre scuole, su quaranta siamo 6-7 sopra l'8. Solo che la mentalità chiusa non ce l'abbiamo noi.

Quello che conta non sono certo i voti, ma quanto gli allievi hanno raggiunto quel grado di curiosità intellettuale che è titica delle persona "mature" e, naturalmente la conoscenza almeno "sufficiente" di quasi tutte le discipline. Mentre nell'unica scuola privata che conosco nel mio comune, la cosa certa è che imparano a giocare al calcio

Fai poi un ragionamento anche in questo senso, che più o meno è quello che faccio io:
I miei pagano fior di quattrini per mandarmi in quella scuola, mi sentirei una merda a non studiare e farglieli buttare.

Questo ti fa onore, ma per quanto so io, sei una mosca bianca


Mi dispiace constatare che ci sia un'idea della scuola privata come la vecchia scuola non paritaria...vi assicuro che i diplomifici son diversi dalle scuole private paritarie, tanto che indifferentemente i bocciati pubblici e privati paritari vanno poi in quelle scuole (ah venuti fuori da li poi la nostra scuola non li accetta nemmeno).

Nino, mi dispiace deluterti, ma ti assicuro che quei pochi ragazzi che siamo non copriamo nemmeno le spese della scuola, altro che guadagno. Deve chiudere il buco il vescovo con un fracco di soldi ogni anno, poi purtroppo siamo sempre meno e quindi il buco si allalrga perchè il riscaldamento quello eè, non lo fai funzionare per 20 persone in meno...
Se il vescovo decidesse di chiudere avrebbe un risparmio netto di centinaia di migliaia di euro (sulle cifre son voci, ma abbastanza fondate, sicuramente c'è la perdita) quindi quello che lo fa andare avanti è la passione non il guadagno o i soldi.

E il vescovo i soldi se li suda? Mai sentito parlare di fananziamento pubblico e dell'otto per mille che viene dato a prescindere dal numero di coloro che scelgono ...?

che i commissari esterni si complimentino per la nostra preparazione augurandosi di poter tornare perchè anno trovato un ottimo ambiente.

Se quanto sostieni è vero, ho imparato qualcosa e mi scuso se prima ho detto il falso, però, conoscendo un po' i miei ex colleghi, so che molto spesso in loro quanto non fa difetto è ... l'ignoranza

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Greg Lemond
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  postato il 30/06/2009 alle 12:03
Volevo aggiungere un p.s. al messaggio precedente. La curiosità intellettuale, secondo me si dovrebbe raggiungere mediante la tecnica socratiana (maieutica) o quelle hegeliana (dialettica). In una parola, come mi sembra si faccia in questo forum

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/06/2009 alle 13:25
Quindi è un istituto privato gestito dalla curia? Se è così un minimo di serietà è garantito, rispetto ai diplomifici creati ad arte per lucrare in più modi. Una specie di orgia tra furbastri, solo che il coito è sostituito dal denaro.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 30/06/2009 alle 16:02
Giusto per curiosità, dov'è che vai? Teresianum?

 

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  postato il 30/06/2009 alle 20:18

Nino, mi dispiace deluterti, ma ti assicuro che quei pochi ragazzi che siamo non copriamo nemmeno le spese della scuola, altro che guadagno. Deve chiudere il buco il vescovo con un fracco di soldi ogni anno, poi purtroppo siamo sempre meno e quindi il buco si allalrga perchè il riscaldamento quello eè, non lo fai funzionare per 20 persone in meno...
Se il vescovo decidesse di chiudere avrebbe un risparmio netto di centinaia di migliaia di euro (sulle cifre son voci, ma abbastanza fondate, sicuramente c'è la perdita) quindi quello che lo fa andare avanti è la passione non il guadagno o i soldi.



Quello che mi delude è che una scuola non pubblica, religiosa o non religiosa che sia, chieda soldi allo Stato per funzionare.
E' sbagliato, quando lo Stato poi taglia su pensioni, scuola pubblica e sanità pubblica.
Chi vuol fare una bella cosa privata, se la paga con i suoi associati.
Se no chiude.
Se no fa una scuola con docenti volontari, che fanno scuola nel tempo libero dal lavoro.
Ci sono associazioni (anche cattoliche) che non si sono mai sognate di chiedere un centesimo ne' al loro Vescovo, ne' al Comune, ne' allo Stato (al massimo l'otto per mille ai cittadini, ma questo ci può stare)eppure svolgono tranquillamente le loro attività senza strepitare e battere cassa.
Un po' di dignità, per favore.

 

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nino58

 
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  postato il 30/06/2009 alle 20:43
Originariamente inviato da nino58
Quello che mi delude è che una scuola non pubblica, religiosa o non religiosa che sia, chieda soldi allo Stato per funzionare.
E' sbagliato, quando lo Stato poi taglia su pensioni, scuola pubblica e sanità pubblica.
Chi vuol fare una bella cosa privata, se la paga con i suoi associati.
Se no chiude.
Se no fa una scuola con docenti volontari, che fanno scuola nel tempo libero dal lavoro.
Ci sono associazioni (anche cattoliche) che non si sono mai sognate di chiedere un centesimo ne' al loro Vescovo, ne' al Comune, ne' allo Stato (al massimo l'otto per mille ai cittadini, ma questo ci può stare)eppure svolgono tranquillamente le loro attività senza strepitare e battere cassa.
Un po' di dignità, per favore.


Mamma mia nino, che spettacolo... soprattutto la chiusa.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 01/07/2009 alle 08:09
Originariamente inviato da nino58

Ci sono associazioni (anche cattoliche) che non si sono mai sognate di chiedere un centesimo ne' al loro Vescovo, ne' al Comune, ne' allo Stato (al massimo l'otto per mille ai cittadini, ma questo ci può stare)eppure svolgono tranquillamente le loro attività senza strepitare e battere cassa.
Un po' di dignità, per favore.


Associazioni cattoliche che possano percepire l'otto per mille non ce ne sono (forse tu pensi al cinque). Al contrario l'otto lo prende il Vaticano s.p.a. che fa del suo pretendere soldi dallo Stato l'unica politica vera

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 01/07/2009 alle 09:13
Super cunego, ma credi davvero che quel 'trattamento di favore' non lo si faccia nelle scuole pubbliche? Parlerai pure con i tuoi amici, o col 75% dei tuoi amici, ma mi sembri un tantino fuori dal mondo.
Un ragazzo con gravi problemi (e non parlo di handicap), come depressione, uso di farmaci, lutto in famiglia, viene aiutato sempre. Non so come credi che sia la scuola pubblica, davvero.

Per il resto, si diceva 'non si parla più di Noemi'. Giusto: http://www.corriere.it/politica/09_luglio_01/cozzolino_noemi_organizzato_ae74b5ba-6608-11de-8bcb-00144f02aabc.shtml
E così mettiamo la parola fine su cose che erano già chiare da un po'.

Intanto Berlusconi in visita a Viareggio, passa tra le macerie e chiede a chi lavora cosa stia facendo, poi promette che «Stanzieremo i fondi per ricostruire al 100% le case distrutte».
Come in Abruzzo, dove le macerie sono ancora tutte lì insieme agli effetti personali degli sfollati, o dove si promisero zero tendopoli e il ritorno in breve tempo nelle case.. e gli sfollati sono lì, in tenda a 35° e con pochi servizi chimici, e di casette..
(à propos: si parlava tanto della 'inefficienza' della sinistra ai tempi del terremoto Umbro...beh, qui...)

ps: di commissari o presidenti (e professori in genere) ne sono capitati anche fascisti, sul serio. Eviterei di generalizzare a tutta la scuola italiana un episodio che- tra l'altro- ti è stato riferito. Poi fa' un po' tu.
Come diceva Benigni a Troisi: "Ti ammazzano, ti ammazzano.. è come se uno arriva ai giorni nostri e tac vede un incidente stradale, uno morto ammazzato, e dice 'qui ammazzano tutti''
Saluti.

 
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  postato il 01/07/2009 alle 22:11
Originariamente inviato da lemond

Originariamente inviato da nino58

Ci sono associazioni (anche cattoliche) che non si sono mai sognate di chiedere un centesimo ne' al loro Vescovo, ne' al Comune, ne' allo Stato (al massimo l'otto per mille ai cittadini, ma questo ci può stare)eppure svolgono tranquillamente le loro attività senza strepitare e battere cassa.
Un po' di dignità, per favore.


Associazioni cattoliche che possano percepire l'otto per mille non ce ne sono (forse tu pensi al cinque). Al contrario l'otto lo prende il Vaticano s.p.a. che fa del suo pretendere soldi dallo Stato l'unica politica vera


Sì, esatto.
Ho scritto l'otto ma intendevo il cinque.
Grazie per avermelo fatto notare.

 

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  postato il 01/07/2009 alle 22:12


 

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  postato il 02/07/2009 alle 07:25
FECONDAZIONE: FLAMIGNI, BUON SENSO ORDINANZA TRIBUNALE BOLOGNA
Non e' la prima volta che un tribunale si pronuncia con gran buon senso: di
fatto i Tribunali, da qualche tempo in qua, raddrizzano i torti della
politica, a meno che non sia una terribile congiura nei confronti della
signora Roccella. E' quanto sostiene il ginecologo e padre della 'provetta',
Carlo Flamigni sull'ordinanza del Tribunale di Bologna che ha disposto
l'applicazione delle tecniche di procreazione assistita anche a coppie non
sterili che hanno gia' avuto figli, ma che sono nati con gravi patologie,
cosi' da poter generare e selezionare gli embrioni e decidere quali
destinare all'impianto e quali congelare. "I Tribunali stanno facendo con
gran buon senso cio' che i politici non sanno fare - aggiunge Flamigni -
ossia usare il buon senso". E quello di Bologna "riscrive" di fatto la Legge
40, aprendo non solo alle coppie non sterili (la legge limita l'accesso alle
tecniche di procreazione assistita solo a quelle sterili) ma anche alla
diagnosi preimpianto, necessaria appunto per scegliere gli embrioni sani.
"Ce la aspettavamo - sottolinea Flamigni - un'ordinanza cosi': da tempo
chiedevamo una revisione dettata unicamente e solamente dal buon senso",
conclude.

Fonte

AGI 01 luglio 2009



 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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  postato il 02/07/2009 alle 09:45
Originariamente inviato da rizz23

Giusto per curiosità, dov'è che vai? Teresianum?


Barbarigo, il Teresianum non mi pare abbia le superiori.

Certo il vescovo non li suda, ma anche io sono finanziato dai miei ancora, non vado mica in moto con le tasche aperte...

Quello che secondo me fa capire bene la situazione è il fatto che molti dei miei prof, 3-4 circa la metà, abbia la cattedra pubblica, ma, a discapito del loro salario, preferiscano rimanere in una privata. Secondo me è indice di passione e di aver sposato un progetto da portare avanti.
La nostra classe è credo una delle poche che negli ultimi anni non ha avuto non ammessi, un paio ci sono riusciti per il rotto della cuffia, ma ora agli esami nessuno è andato sotto il 30, nella nostra classe, la classe gemellata di commissione ne ha 3-4 su 18. (parliamo degli scritti 30 è la sufficienza).

Altra piccola curiosità, la prof di mate-fisica durante il compito ci ha detto che la sua griglia con 5 quesiti fatti (sostanzialmente giusti) sarebbe stato 10/15, ma si è dovuta adattare alla griglia del nostro prof che è leggermente più rigida...ergo il mio 8,2 ad esempio con lei sarebbe anche potuto essere 8,5...evidentemente non ci hanno regalato granchè.
Unica puntualizzazione che l'esterno tende a dare per errato un quesito anche per un semplice errore parziale (cioè facendo un errore marginale tipo un calcolo o una derivata quando il quesito chiede chessò un'area tende a annullare tutto), il nostro conta l'errore, ma tende a guardare anche il resto del quesiti almeno che non si sbagli il punto centrale della questione, in quel caso da 3 o massimo 4

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/07/2009 alle 09:51
Originariamente inviato da nino58


Nino, mi dispiace deluterti, ma ti assicuro che quei pochi ragazzi che siamo non copriamo nemmeno le spese della scuola, altro che guadagno. Deve chiudere il buco il vescovo con un fracco di soldi ogni anno, poi purtroppo siamo sempre meno e quindi il buco si allalrga perchè il riscaldamento quello eè, non lo fai funzionare per 20 persone in meno...
Se il vescovo decidesse di chiudere avrebbe un risparmio netto di centinaia di migliaia di euro (sulle cifre son voci, ma abbastanza fondate, sicuramente c'è la perdita) quindi quello che lo fa andare avanti è la passione non il guadagno o i soldi.



Quello che mi delude è che una scuola non pubblica, religiosa o non religiosa che sia, chieda soldi allo Stato per funzionare.
E' sbagliato, quando lo Stato poi taglia su pensioni, scuola pubblica e sanità pubblica.
Chi vuol fare una bella cosa privata, se la paga con i suoi associati.
Se no chiude.
Se no fa una scuola con docenti volontari, che fanno scuola nel tempo libero dal lavoro.
Ci sono associazioni (anche cattoliche) che non si sono mai sognate di chiedere un centesimo ne' al loro Vescovo, ne' al Comune, ne' allo Stato (al massimo l'otto per mille ai cittadini, ma questo ci può stare)eppure svolgono tranquillamente le loro attività senza strepitare e battere cassa.
Un po' di dignità, per favore.


Probabilmente siamo una delle poche che funziona così, ad ogni modo non è che chiediamo soldi al vescovo, ma la scuola è sua in tutto e per tutto.
Ad ogni modo sappi che siamo una manna dal cielo per lo stato nonostante gli incentivi e i buoni scuola, che poi non superano mai le poche centinaia di euro per noi(visto che vanno a reddito).

In classe nostra se n'è discusso se fosse giusto o meno.
Ti spiego perchè è giusto, o almeno è conveniente anche per lo stato.
Se io vado su una pubblica lo stato paga tot al mese mettiamo 500€ per luce, gas, acqua, professori, bidelli, personale, cartaceo...
Io vado in una privata, cmq nelle tasse pago un po' della pubblica, pago il mio più qualcosa...se anche poi lo stato mi dovesse ridare anche 1.000€ pagherebbe due mesi su 9, e quindi già ci guadagna, contando che io gli "regalo" le mie tasse poichè quelle vanno a favore di qualche alro.
Se la scuola privata chiudesse, per quanto pochi che siamo lo stato avrebbe delle ingenti spese in più, per quello cerca di trovare degli incentivi per non far chiudere.
Prima di parlare di dignità è meglio documentarsi

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/07/2009 alle 10:08
Originariamente inviato da desmoblu

Super cunego, ma credi davvero che quel 'trattamento di favore' non lo si faccia nelle scuole pubbliche? Parlerai pure con i tuoi amici, o col 75% dei tuoi amici, ma mi sembri un tantino fuori dal mondo.
Un ragazzo con gravi problemi (e non parlo di handicap), come depressione, uso di farmaci, lutto in famiglia, viene aiutato sempre. Non so come credi che sia la scuola pubblica, davvero.

Per il resto, si diceva 'non si parla più di Noemi'. Giusto: http://www.corriere.it/politica/09_luglio_01/cozzolino_noemi_organizzato_ae74b5ba-6608-11de-8bcb-00144f02aabc.shtml
E così mettiamo la parola fine su cose che erano già chiare da un po'.

Intanto Berlusconi in visita a Viareggio, passa tra le macerie e chiede a chi lavora cosa stia facendo, poi promette che «Stanzieremo i fondi per ricostruire al 100% le case distrutte».
Come in Abruzzo, dove le macerie sono ancora tutte lì insieme agli effetti personali degli sfollati, o dove si promisero zero tendopoli e il ritorno in breve tempo nelle case.. e gli sfollati sono lì, in tenda a 35° e con pochi servizi chimici, e di casette..
(à propos: si parlava tanto della 'inefficienza' della sinistra ai tempi del terremoto Umbro...beh, qui...)

ps: di commissari o presidenti (e professori in genere) ne sono capitati anche fascisti, sul serio. Eviterei di generalizzare a tutta la scuola italiana un episodio che- tra l'altro- ti è stato riferito. Poi fa' un po' tu.
Come diceva Benigni a Troisi: "Ti ammazzano, ti ammazzano.. è come se uno arriva ai giorni nostri e tac vede un incidente stradale, uno morto ammazzato, e dice 'qui ammazzano tutti''
Saluti.


Purtroppo questo per un roblema simile, perse l'anno e venne da noi...per carità magari sbaglio io eh...però è strano sentirsi dire anche da persone che in fondo dicono di trovarsi bene nelle pubbliche cose che non stanno ne in cielo ne in terra.
Il discorso dell'ammazzano tutti ti assicuro che è un po' fuori. Non tutte le scuole sono così e non tutti son comunisti, però a scuola mia credo sia pieno di prof di destra (non tutti ma credo ce ne siano) nessuno viene a fare campagna elettorale.
Guarda caso invece il suddetto presidente lo fa. Era prof di un mio compagno, quando lo ha visto entrare a scuola ha avuto un sussulto credendo fosse il suo presidente...Questo prima delle elezioni dello scorso anno in classe "invitava caldamente" i ragazzi a votare sinistra, non mi sembra proprio il caso...da noi non si sognano nemmeno di dirci di votare berlusca o UDC o quel che è...anzi spesso e volentieri si critica anche il loro operato...
Nella stessa commissione pure una terza prova condita da domande storiche di stampo chiaramente comunista, non è un delitto, però non mi sembra nemmeno giusto. Si tratta di giusto non giusto ovviamente, non di legalità o illegalità.
Si studiano Tito, Stalin, Lenin...e pure tre domande su tre sugli errori di Hitler, i Partigiani e il crollo del mercato capitalistico americano...come minimo hanno poca fantasia...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/07/2009 alle 12:30
Originariamente inviato da super cunego

Originariamente inviato da nino58


Nino, mi dispiace deluterti, ma ti assicuro che quei pochi ragazzi che siamo non copriamo nemmeno le spese della scuola, altro che guadagno. Deve chiudere il buco il vescovo con un fracco di soldi ogni anno, poi purtroppo siamo sempre meno e quindi il buco si allalrga perchè il riscaldamento quello eè, non lo fai funzionare per 20 persone in meno...
Se il vescovo decidesse di chiudere avrebbe un risparmio netto di centinaia di migliaia di euro (sulle cifre son voci, ma abbastanza fondate, sicuramente c'è la perdita) quindi quello che lo fa andare avanti è la passione non il guadagno o i soldi.



Quello che mi delude è che una scuola non pubblica, religiosa o non religiosa che sia, chieda soldi allo Stato per funzionare.
E' sbagliato, quando lo Stato poi taglia su pensioni, scuola pubblica e sanità pubblica.
Chi vuol fare una bella cosa privata, se la paga con i suoi associati.
Se no chiude.
Se no fa una scuola con docenti volontari, che fanno scuola nel tempo libero dal lavoro.
Ci sono associazioni (anche cattoliche) che non si sono mai sognate di chiedere un centesimo ne' al loro Vescovo, ne' al Comune, ne' allo Stato (al massimo l'otto per mille ai cittadini, ma questo ci può stare)eppure svolgono tranquillamente le loro attività senza strepitare e battere cassa.
Un po' di dignità, per favore.


Probabilmente siamo una delle poche che funziona così, ad ogni modo non è che chiediamo soldi al vescovo, ma la scuola è sua in tutto e per tutto.
Ad ogni modo sappi che siamo una manna dal cielo per lo stato nonostante gli incentivi e i buoni scuola, che poi non superano mai le poche centinaia di euro per noi(visto che vanno a reddito).

In classe nostra se n'è discusso se fosse giusto o meno.
Ti spiego perchè è giusto, o almeno è conveniente anche per lo stato.
Se io vado su una pubblica lo stato paga tot al mese mettiamo 500€ per luce, gas, acqua, professori, bidelli, personale, cartaceo...
Io vado in una privata, cmq nelle tasse pago un po' della pubblica, pago il mio più qualcosa...se anche poi lo stato mi dovesse ridare anche 1.000€ pagherebbe due mesi su 9, e quindi già ci guadagna, contando che io gli "regalo" le mie tasse poichè quelle vanno a favore di qualche alro.
Se la scuola privata chiudesse, per quanto pochi che siamo lo stato avrebbe delle ingenti spese in più, per quello cerca di trovare degli incentivi per non far chiudere.
Prima di parlare di dignità è meglio documentarsi


Ovviamente il "dignità" non è riferito a te, ma a quelle scuole che, ancor prima di aprire, hanno già in mano il modulo di richiesta finanziamento .

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/07/2009 alle 14:52
Originariamente inviato da super cunego
Probabilmente siamo una delle poche che funziona così, ad ogni modo non è che chiediamo soldi al vescovo, ma la scuola è sua in tutto e per tutto.
Ad ogni modo sappi che siamo una manna dal cielo per lo stato nonostante gli incentivi e i buoni scuola, che poi non superano mai le poche centinaia di euro per noi(visto che vanno a reddito).

In classe nostra se n'è discusso se fosse giusto o meno.
Ti spiego perchè è giusto, o almeno è conveniente anche per lo stato.
Se io vado su una pubblica lo stato paga tot al mese mettiamo 500€ per luce, gas, acqua, professori, bidelli, personale, cartaceo...
Io vado in una privata, cmq nelle tasse pago un po' della pubblica, pago il mio più qualcosa...se anche poi lo stato mi dovesse ridare anche 1.000€ pagherebbe due mesi su 9, e quindi già ci guadagna, contando che io gli "regalo" le mie tasse poichè quelle vanno a favore di qualche alro.
Se la scuola privata chiudesse, per quanto pochi che siamo lo stato avrebbe delle ingenti spese in più, per quello cerca di trovare degli incentivi per non far chiudere.
Prima di parlare di dignità è meglio documentarsi

Secondo me , SuperCunego, dovresti riflettere bene sul ruolo dello Stato e soprattuto sulla differenza tra i concetti di giusto e conveniente. Lo Stato non può permettersi sempre di fare quello che è conveniente, perchè non è un'azienda; deve garantire dei servizi al meglio delle sue possibilità e deve garantirli a tutti, anche a te visto che giustamente paghi le tasse. Però, prima di dare sovvenzioni ad organismi privati, anche se rendono un servizio di pubblica utilità, come le scuole, bisognerebbe assicurarsi che la scuola pubblica dia il servizio migliore possibile, e questo spesso non avviene.
Anzi si continua a togliere fondi e a lasciare andare tutto allo sfacelo.

 

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"Per aspera ad astra" Seneca o Eros Poli ... non ricordo

Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
queste stelline pose:

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 02/07/2009 alle 15:05
Originariamente inviato da super cunego

Non tutte le scuole sono così e non tutti son comunisti, però a scuola mia credo sia pieno di prof di destra (non tutti ma credo ce ne siano) nessuno viene a fare campagna elettorale.
Nella stessa commissione pure una terza prova condita da domande storiche di stampo chiaramente comunista, non è un delitto, però non mi sembra nemmeno giusto. Si tratta di giusto non giusto ovviamente, non di legalità o illegalità.
Si studiano Tito, Stalin, Lenin...e pure tre domande su tre sugli errori di Hitler, i Partigiani e il crollo del mercato capitalistico americano...come minimo hanno poca fantasia...


A me sembra, da quel che ho letto, che tu sia un ragazzo intelligente e pertanto mi dispiace che scriva "non tutti son comunisti" e "domande storiche di stampo chiaramente comunista". Tali espressioni sei sicuro che abbiano un senso oggi in Italia?
I comunisti veri (ammesso che qualcuno possa avere l'autorità di definirli tali) saranno ... Quanto alle domande storiche ..., mi sembra proprio un'espressione priva di significato. Insomma, visto che potrei "essere" tuo nonno, mi permetto di consigliarti di stare più attento ad usare "luoghi comuni" che ...

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 02/07/2009 alle 19:07
Da qualche ora il decreto legge sulla sicurezza è legge. Da oggi essere clandestini è reato. Tra le altre cose serviranno fino a duecento euro per pagare il permesso di soggiorno (ogni volta che viene rinnovato). Tali soldi saranno devoluti alle politiche per l’immigrazione. In altre parole, saranno gli stessi immigrati a pagare gli interventi statali a loro favore. Compresi forse i costi dei CIE, i Centri di identificazione ed espulsione che prendono il posto dei CPT, centri di permanenza temporanea, dove gli immigrati clandestini potranno essere rinchiusi anche per sei mesi senza processo in attesa di essere rispediti a casa. Dei luoghi di privazione della libertà, come le carceri, con mura di cinta e filo spinato.
Reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale e istituite le ronde.
“Non è un provvedimento razzista” ha detto il ministro dell’interno Roberto Maroni.

Hanno la faccia come il culo, e mi vergogno sempre di piu' di essere italiano.

 

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Fantaciclismo 2009 : 1°Tour de Romandie - 1° Paris-Tours
Tour de France 2009 : Vittoria 11°tappa Vatan Saint-Fargeau
Vuelta a Espana 2009 :Vittoria 6°tappa Xativa-Xativa e 11°tappa Murcia-Caravaca de la Cruz

Fantaciclismo 2010 : 1° Het Volk - 1° Milano-Sanremo - 1° Tour de Romandie
Tour de France 2010 : Vittoria 9°tappa Morzine Avoriaz- Saint Jean de Maurienne

 
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