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Autore: Oggetto: Alcune proposte per il bene del ciclismo

Livello Amstel Gold Race




Posts: 98
Registrato: Jul 2008

  postato il 23/07/2008 alle 10:08
Originariamente inviato da El Diablo

Vorrei precisare meglio l'importanza del punto 3: "liberalizzazione totale della partecipazione alle gare giovanili".

Ci sono tanti ragazzi a cui piacerebbe molto partecipare a qualche gara senza avere nessun allenatore che rompa le scatole e lo esasperi agonisticamente e senza avere alcuna squadra tra i piedi.
Unica regola ovvia: montare rapporti regolamentari.

In questo modo non solo tanti ragazzi verrebbero invogliati al ciclismo e a partecipare alle gare, ma si scoprirebbero tanti nuovi talenti nascosti.
Il ciclismo è malato innanzitutto a lievello giovanile: allenatori rompiscatole, sponsor che rompono ancor di più le scatole, genitori peggio ancora...





D'accordissimo a livello giovanile succedono cose incredibili: i genitori poi sono i peggiori, purche' il figlio vinca una gara non so che farebbero e poi le squadre li spremono troppo gia i ragazzini di 12-13 anni hanno dei carichi di lavoro incredibili e fanno la vita dei professionisti. A mio modesto parere fino agli Juniores la bici dovrebbe essere solo un divertimento invece la maggior parte arriva a quest'eta' che gia' non ne puo' piu' di fare la vita del corridore anche per questo tanti fenomeni delle categorie inferiori spariscono nel nulla

 
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Livello Tour




Posts: 250
Registrato: Sep 2004

  postato il 23/07/2008 alle 18:41
Originariamente inviato da dietrich1779

Originariamente inviato da El Diablo

Vorrei precisare meglio l'importanza del punto 3: "liberalizzazione totale della partecipazione alle gare giovanili".

Ci sono tanti ragazzi a cui piacerebbe molto partecipare a qualche gara senza avere nessun allenatore che rompa le scatole e lo esasperi agonisticamente e senza avere alcuna squadra tra i piedi.
Unica regola ovvia: montare rapporti regolamentari.

In questo modo non solo tanti ragazzi verrebbero invogliati al ciclismo e a partecipare alle gare, ma si scoprirebbero tanti nuovi talenti nascosti.
Il ciclismo è malato innanzitutto a lievello giovanile: allenatori rompiscatole, sponsor che rompono ancor di più le scatole, genitori peggio ancora...





D'accordissimo a livello giovanile succedono cose incredibili: i genitori poi sono i peggiori, purche' il figlio vinca una gara non so che farebbero e poi le squadre li spremono troppo gia i ragazzini di 12-13 anni hanno dei carichi di lavoro incredibili e fanno la vita dei professionisti. A mio modesto parere fino agli Juniores la bici dovrebbe essere solo un divertimento invece la maggior parte arriva a quest'eta' che gia' non ne puo' piu' di fare la vita del corridore anche per questo tanti fenomeni delle categorie inferiori spariscono nel nulla



Il ciclismo giovanile è il vero baratro, il vero cancro da cui nasce il doping e dove muore spesso la passione per questo sport.
Basti pensare a Figueras arrivato a 30 anno completamente nauseato da questo sport....ma ci sono altri casi clamorosi: Giuseppe Tartaggia e molti altri....


 
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Livello Gastone Nencini




Posts: 504
Registrato: Jul 2008

  postato il 23/07/2008 alle 23:28
Originariamente inviato da El Diablo

Originariamente inviato da dietrich1779

Originariamente inviato da El Diablo

Vorrei precisare meglio l'importanza del punto 3: "liberalizzazione totale della partecipazione alle gare giovanili".

Ci sono tanti ragazzi a cui piacerebbe molto partecipare a qualche gara senza avere nessun allenatore che rompa le scatole e lo esasperi agonisticamente e senza avere alcuna squadra tra i piedi.
Unica regola ovvia: montare rapporti regolamentari.

In questo modo non solo tanti ragazzi verrebbero invogliati al ciclismo e a partecipare alle gare, ma si scoprirebbero tanti nuovi talenti nascosti.
Il ciclismo è malato innanzitutto a lievello giovanile: allenatori rompiscatole, sponsor che rompono ancor di più le scatole, genitori peggio ancora...





D'accordissimo a livello giovanile succedono cose incredibili: i genitori poi sono i peggiori, purche' il figlio vinca una gara non so che farebbero e poi le squadre li spremono troppo gia i ragazzini di 12-13 anni hanno dei carichi di lavoro incredibili e fanno la vita dei professionisti. A mio modesto parere fino agli Juniores la bici dovrebbe essere solo un divertimento invece la maggior parte arriva a quest'eta' che gia' non ne puo' piu' di fare la vita del corridore anche per questo tanti fenomeni delle categorie inferiori spariscono nel nulla



Il ciclismo giovanile è il vero baratro, il vero cancro da cui nasce il doping e dove muore spesso la passione per questo sport.
Basti pensare a Figueras arrivato a 30 anno completamente nauseato da questo sport....ma ci sono altri casi clamorosi: Giuseppe Tartaggia e molti altri....



Scusa che non so, ma chi è questo Giuseppe Tartaggia?
Come esempio di logoramento o frustrazione ciclistica si possono citare anche due grandi talenti come Dario Pieri e Antonio Bucciero.

 
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Livello Tour




Posts: 250
Registrato: Sep 2004

  postato il 24/07/2008 alle 03:44
Giuseppe Tartaggia è stato un fortissimo dilettante, anche campione italiano dilettanti.

Dopo uno (o due) anni di professionismo ha smesso nel 1996-1997
Aveva solo 25-26 anni.

Un altro caso? Rudy Mosole, da molti considerao un vero fenomeno.
Non ricordo chi, ma addirittura qualcuno lo defini "Il nuovo Merkx".
Smise dopo un 1 solo anno di professionismo, mi pare nel 1995.

E Ruggero Borghi? Che fine ha fatto?





 
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Livello Giuseppe Saronni




Posts: 685
Registrato: Sep 2005

  postato il 24/07/2008 alle 09:50
Originariamente inviato da violetta

Originariamente inviato da dietzen

secondo me sarebbe buona cosa che tutte le squadre protour o di prima categoria (o in qualsiasi modo si chiameranno) avessero una formazione u23.


bah non penso che sia una soluzione.
il fatto è che, come abbiamo visto negli ultimi anni, di passaggi da Under23 a Professionisti ce ne sono troppi rispetto a quanto possa tenere il movimento Professionistico, di conseguenza solo alcuni riescono a mantenere il posto nei professionisti e gli altri rimangono a piedi..quindi un'altra cosuccia da mettere a posto sarebbe esattamente questa.


Violetta, hai perfettamente ragione sui troppi passaggi da under 23 a pro' (nel 2006 sono stati 50 nella sola Italia!!!!), ma se guardi la storia dai "team espoirs" degli squadroni sono usciti fior di corridori.
Preparati per il mondo professionistico ma non spremuti.
I nomi? Lars Boom, Thomas Dekker (Rabobank) Pippo Pozzato, Fabian Cancellara, Michael Rogers (Mapei)...

Sulla riduzione dei chilometraggi, sono d'accordissimo.
Stiamo parlando di ciclismo, non di randonnèe.
300 km per una Sanremo, 250 per una Liegi o un Lombardia sono troppi.
Il fatto che si possa arrivare insieme dopo tutti questi km è dovuto al fatto che sono bombati come cavalli da corsa ed è chiaro che se tutto il gruppo fa la Cipressa ai 34 di media, nessuno scatta. E che ci voglia una Liegi da 250 km per fare almeno un po' di selezione.

Quindi proporrei corse più brevi, i controlli sempre più severi faranno il resto.
Corse a tappe più brevi, con più giorni di riposo.
Cronometro più brevi, come per fortuna si sta già facendo (ringraziando, sono passati i tempi delle crono da 70 km di Indurain e soci): è un bellissimo gesto atletico per chi capisce qualcosa di ciclismo, guai ad abolirle.

Distanze più brevi nelle categorie giovanili: non sono d'accordo.
A 15 anni è normalissimo fare 70-80 km, a 18 anni farne 100 e a 20 farne 150, soprattutto se bisogna passare in una categoria dove si fanno 200 km quasi tutti i giorni di gara.
Riducendo le distanze tra i giovani, si rischierebbe di mandare tra i prò gente che non riesce a finire le corse!

La "liberalizzazione" delle categorie giovanili è una cazzata immmane: la squadra non è solo un ds che ti rompe le balle, è anche fare le visite mediche, è avere qualcuno che ti spiega come correre, allenamenti insieme, imparare a non fare le curve quadrate e a inchiodare a centro gruppo.
Se uno vuole correre "per provare", può fare le GF, al massimo se è minorenne si fa firmare l'autorizzazione dai genitori.
Se scopre di avere i numeri, va a correre in FCI, se no continua negli amatori.

I mondiali juniores? Non li hanno aboliti ma spostati in una sede differente, non più nella settimana del mondiale dilettanti e pro'.
Hanno fatto bene: troppi interessi mediatici attorno a ragazzini che, parlo soprattutto dei corridori dell'Est, venivano spremuti come limoni per ben figurare in queste corse e strappare un contratto con i dilettanti.
Abolirli forse no, in tutti gli sport o quasi si fanno gare internazionali delle categorie giovanili...

Sulla squalifica a vita per chi non fa i nomi, sono d'accordo.
Però bisogna anche agevolare chi fa i nomi.
Perchè i corridori sono le prime vittime del doping, dato che se tu non ti dopi non fai risultati, non trovi il contratto e hai anche l'ostracismo del gruppo, che ti vede come un elemento pericoloso.
Bisogna arrestare e incarcerare i santoni del doping: se di uno come Fuentes si parlava dal '99, perchè c'hanno messo 7 anni a scoprirlo? Perchè ancora adesso è libero, e non ha un bel pigiamino a righe bianconere?
E gente come Conconi, Ferrari ecc., quante generazioni di atleti ha bombato?
Per quanti anni Manolo Saiz ha continuato a dirigere squadre, anche se in gruppo si sapeva tutto?
Ma fare la guerra ai corridori è facile, i più sono ragazzi che non hanno potuto studiare e beccano uno stipendio da bancario per fare 35000 km all'anno...i santoni hanno soldi, avvocati, protezioni ovunque...

 

____________________
Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Amstel Gold Race




Posts: 98
Registrato: Jul 2008

  postato il 24/07/2008 alle 10:53
Originariamente inviato da cassius

Originariamente inviato da violetta

Originariamente inviato da dietzen

secondo me sarebbe buona cosa che tutte le squadre protour o di prima categoria (o in qualsiasi modo si chiameranno) avessero una formazione u23.


bah non penso che sia una soluzione.
il fatto è che, come abbiamo visto negli ultimi anni, di passaggi da Under23 a Professionisti ce ne sono troppi rispetto a quanto possa tenere il movimento Professionistico, di conseguenza solo alcuni riescono a mantenere il posto nei professionisti e gli altri rimangono a piedi..quindi un'altra cosuccia da mettere a posto sarebbe esattamente questa.


Violetta, hai perfettamente ragione sui troppi passaggi da under 23 a pro' (nel 2006 sono stati 50 nella sola Italia!!!!), ma se guardi la storia dai "team espoirs" degli squadroni sono usciti fior di corridori.
Preparati per il mondo professionistico ma non spremuti.
I nomi? Lars Boom, Thomas Dekker (Rabobank) Pippo Pozzato, Fabian Cancellara, Michael Rogers (Mapei)...

Sulla riduzione dei chilometraggi, sono d'accordissimo.
Stiamo parlando di ciclismo, non di randonnèe.
300 km per una Sanremo, 250 per una Liegi o un Lombardia sono troppi.
Il fatto che si possa arrivare insieme dopo tutti questi km è dovuto al fatto che sono bombati come cavalli da corsa ed è chiaro che se tutto il gruppo fa la Cipressa ai 34 di media, nessuno scatta. E che ci voglia una Liegi da 250 km per fare almeno un po' di selezione.

Quindi proporrei corse più brevi, i controlli sempre più severi faranno il resto.
Corse a tappe più brevi, con più giorni di riposo.
Cronometro più brevi, come per fortuna si sta già facendo (ringraziando, sono passati i tempi delle crono da 70 km di Indurain e soci): è un bellissimo gesto atletico per chi capisce qualcosa di ciclismo, guai ad abolirle.

Distanze più brevi nelle categorie giovanili: non sono d'accordo.
A 15 anni è normalissimo fare 70-80 km, a 18 anni farne 100 e a 20 farne 150, soprattutto se bisogna passare in una categoria dove si fanno 200 km quasi tutti i giorni di gara.
Riducendo le distanze tra i giovani, si rischierebbe di mandare tra i prò gente che non riesce a finire le corse!

La "liberalizzazione" delle categorie giovanili è una cazzata immmane: la squadra non è solo un ds che ti rompe le balle, è anche fare le visite mediche, è avere qualcuno che ti spiega come correre, allenamenti insieme, imparare a non fare le curve quadrate e a inchiodare a centro gruppo.
Se uno vuole correre "per provare", può fare le GF, al massimo se è minorenne si fa firmare l'autorizzazione dai genitori.
Se scopre di avere i numeri, va a correre in FCI, se no continua negli amatori.

I mondiali juniores? Non li hanno aboliti ma spostati in una sede differente, non più nella settimana del mondiale dilettanti e pro'.
Hanno fatto bene: troppi interessi mediatici attorno a ragazzini che, parlo soprattutto dei corridori dell'Est, venivano spremuti come limoni per ben figurare in queste corse e strappare un contratto con i dilettanti.
Abolirli forse no, in tutti gli sport o quasi si fanno gare internazionali delle categorie giovanili...

Sulla squalifica a vita per chi non fa i nomi, sono d'accordo.
Però bisogna anche agevolare chi fa i nomi.
Perchè i corridori sono le prime vittime del doping, dato che se tu non ti dopi non fai risultati, non trovi il contratto e hai anche l'ostracismo del gruppo, che ti vede come un elemento pericoloso.
Bisogna arrestare e incarcerare i santoni del doping: se di uno come Fuentes si parlava dal '99, perchè c'hanno messo 7 anni a scoprirlo? Perchè ancora adesso è libero, e non ha un bel pigiamino a righe bianconere?
E gente come Conconi, Ferrari ecc., quante generazioni di atleti ha bombato?
Per quanti anni Manolo Saiz ha continuato a dirigere squadre, anche se in gruppo si sapeva tutto?
Ma fare la guerra ai corridori è facile, i più sono ragazzi che non hanno potuto studiare e beccano uno stipendio da bancario per fare 35000 km all'anno...i santoni hanno soldi, avvocati, protezioni ovunque...
Sostanzialmente trovo molto giuste le tue proposte l'unica cosa su cui non sono d'accordo e' la riduzione dei chilometraggi tra i prof. per lo meno nelle grandi classiche e nelle tappe del Giro e del Tour perche' queste gare sono il top e quindi devono premiare gli atleti di fondo i piu' completi, anche il Tour di quest'anno supera di rado i 200 Km e fino a quei km tanti resistono ma sopra i 250 emergono davvero i piu' forti, non vorrei sembrare sadico ma da sempre la tenuta alla distanza e' una delle doti piu' importanti per un corridore, per esempio con chlometraggi di quel tipo credo Freire (atleta dal gran fondo) avrebbe vinto tutte le volate fin qui disputate invece spesso non e' entrato nei primi 5.
Hai perfettamente ragione sul doping invece anzi, se ricordi fino a una quindicina di anni fa' Conconi ,Ferrari e Cecchini venivano visti come delle sorte di messia venuti a portare il ciclismo del futuro... Bel futuro, ne stiamo pagando ancora adesso le conseguenze del loro operato

 
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Livello Giuseppe Saronni




Posts: 685
Registrato: Sep 2005

  postato il 24/07/2008 alle 12:34
Originariamente inviato da dietrich1779

Sostanzialmente trovo molto giuste le tue proposte l'unica cosa su cui non sono d'accordo e' la riduzione dei chilometraggi tra i prof. per lo meno nelle grandi classiche e nelle tappe del Giro e del Tour perche' queste gare sono il top e quindi devono premiare gli atleti di fondo i piu' completi, anche il Tour di quest'anno supera di rado i 200 Km e fino a quei km tanti resistono ma sopra i 250 emergono davvero i piu' forti, non vorrei sembrare sadico ma da sempre la tenuta alla distanza e' una delle doti piu' importanti per un corridore, per esempio con chlometraggi di quel tipo credo Freire (atleta dal gran fondo) avrebbe vinto tutte le volate fin qui disputate invece spesso non e' entrato nei primi 5.
Hai perfettamente ragione sul doping invece anzi, se ricordi fino a una quindicina di anni fa' Conconi ,Ferrari e Cecchini venivano visti come delle sorte di messia venuti a portare il ciclismo del futuro... Bel futuro, ne stiamo pagando ancora adesso le conseguenze del loro operato


Sulla riduzione dei chilometraggi, la vedo come un modo per rendere questo sport meno massacrante e più umano. La corsa non la fanno tanto i percorsi, ma i corridori, ma è anche vero che ormai tapponi dolomitici vengono neutralizzati dalla paura dei corridori che, in un panorama sempre più livellato (verso l'alto, non il basso come dicono tanti), non scattano, non vanno in fuga...
Guardiamo questo Tour: su 5 tappe di montagna (quella di oggi non è un granchè, ma può riservare sorprese; SuperBesse non può essere considerata una tappa di vera montagna), solo Hautacam e l'Alpe d'Huez hanno visto scatti veri e convinti di uomini che possono vincere il Tour (considerando Riccò un po' troppo staccato cmq per vincere).
Ogni anno alla presentazione dei GT si parla di tapponi, ascese mitiche, Coppi Bartali e blablabla, poi ormai queste tappe sono bottino del Sella di turno. Bravissimo,ma anche ignorato dagli uomini di classifica.
Forse tappe più brevi e "intense" favorirebbero tattiche più spregiudicate.
Soprattutto se a questi chilometraggi ridotti si accompagnassero controlli antidoping sempre più stringenti.

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3791
Registrato: Sep 2007

  postato il 24/07/2008 alle 12:41
Tappe più brevi permetterebbe al gruppo di tenre più facilmente a bada le fughe ma questo è un aspetto di natura tattica.
Il fisico ne gioverebbe. Questo Tour è stato corso ad un ritmo relativamente più blando rispetto agli altri Tour e questo lo si vede anche dal n. elevato di corridori che arriveranno a Parigi. Il gruppo è stato decimato forse più dall'antidoping che dalla fatica.

 

____________________
FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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