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Autore: Oggetto: Fatti di politica 2008

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 31/07/2008 alle 16:13
Eluana, sì della Camera
al conflitto di attribuzione

Nel mirino la sentenza dei giudici sullo stop all'alimentazione forzata
Passa la mozione che solleva il caso alla Consulta. Il Pd non partecipa, l'Udc si schiera con la maggioranza

ROMA - La Camera ha approvato la mozione per sollevare un conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale in merito alla vicenda di Eluana Englaro. E' atteso per domani, invece il voto del Senato.

A MONTECITORIO - La votazione è avvenuta con il sistema elettronico senza la registrazione dei voti. Hanno votato a favore solo deputati del Pdl, della Lega e dell'Udc; contro hanno votato quelli dell'Idv. I deputati del Pd non hanno preso parte alla votazione.

IL CASO- Eluana Englaro vive in coma vegetativo da 16 anni. Secondo la sentenza pronunciata dalla corte d'Appello civile di Milano, e confermata in Cassazione, il padre della ragazza, Beppino Englaro, può chiedere sin da subito ai medici di interrompere il trattamento che tiene in vita Eluana. Ora invece la decisione della Camera che solleva il conflitto di poteri tra quello giudiziario e legislativo. La decisione di sospendere l'alimentazione a Eluana, come stabilito dai giudici, potrebbe essere rivista.

LA LOGGIA, «PARLAMENTO HA DIRITTO DI LEGIFERARE» - «La decisione adottata dalla Camera ha una valenza prettamente tecnica», ha detto Enrico La Loggia, vice Presidente del Gruppo del Pdl della Camera. «Si tratta di stabilire, come da noi sostenuto, che il diritto di legiferare su questa, come su qualunque altra materia, appartiene al Parlamento, come prevede l'articolo 70 della Costituzione».

DI PIETRO, «STO CON I GIUDICI» - Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, difende la decisione della magistratura. «Se al Parlamento non va bene questa legge si assuma la responsabilità di cambiarla e non percorra la strada pilatesca e da don Abbondio di attaccare un magistrato che ha applicato una legge che già c'è», spiega Di Pietro.

QUAGLIARIELLO, «PDL NON METTE TESTA SOTTO SABBIA» - Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, ha espresso grande soddisfazione per il voto favorevole della Camera a elevare il conflitto di attribuzione. Secondo Quagliariello il voto dimostra che il Pdl «non mette la testa sotto la sabbia» quando si tratta di affrontare tematiche che riguardano «il confine tra la vita e la morte, che si affacciano prepotentemente nella dimensione pubblica al punto da condizionare la stessa convivenza civile».

BINETTI, BOBBA E CARRA, «SOFFERTA MEDIAZIONE, MA PD UNITO» - «Oggi il Pd con una sofferta mediazione ha offerto una importante manifestazione di unità e di compattezza non partecipando al voto sul conflitto di attribuzione». Lo affermano i deputati del Pd Binetti, Bobba, Carra, Calgaro, Lusetti, Mosella, Ria, Sarubbi. E aggiungono: «Vogliamo che Eluana viva, riconoscendo anche alla sua esistenza attuale il diritto a vivere e riaffermando che nessuno può assumersi la tragica responsabilità di togliere la vita ad un'altra persona».
(fonte: www.corriere.it)


Che schifo. PD buffone.
Se a sinistra ci fosse una forza credibile alle prossime elezioni farebbe il 20% e il PD non arriverebbe manco al 10. Ridicoli.

 

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  postato il 31/07/2008 alle 17:28
Si, davvero ridicolo.
Lo stesso Ratzinger anni fa faceva un esempio simile e lo definiva "accanimento terapeutico". Diceva che non era peccato lasciare che la natura facesse il suo corso.

Ultimamente però chi già era conservatore si è arroccato, gente priva di principi che parla di "principi morali", poi i soliti cattolici per i quali va bene andare a putt**e ma guai a considerare divorzio, diritti, pacs, dico etc etc.

Siamo un Pease fermo a decenni o secoli fa.

Intanto una donna deve prolungare la sua agonia perchè gente viva e vegeta parla di "valori" in astratto, senza considerare che di mezzo c'è un individuo con la sua vita e la sua sofferenza.

 
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  postato il 31/07/2008 alle 20:09
Ah, ecco qui:

"L'interruzione di procedure mediche dolorose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti, può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o altrimenti da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente"
(dal "Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica" di Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, 28 giugno 2005)

 
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  postato il 01/08/2008 alle 03:11
Sempre peggio, un declinare senza fine.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 01/08/2008 alle 12:50
salta la III banca in 2 settimane negli States:

Usa: IndyMac Bancorp in bancarotta
A corto di liquidita' per corsa clientela a ritirare i depositi
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - IndyMac Bancorp e' finita ufficialmente in bancarotta ai sensi del Chapter 11, le norme che regolano negli Usa l'amministrazione controllata. IndyMac, una delle maggiori banche statunitensi operative nel segmento dei prestiti immobiliari, e' stata costretta a presentare domanda di accesso a questa procedura dopo essere rimasta a corto di liquidita' per via della corsa della clientela a ritirare i depositi dall'istituto. L'annuncio e' stato dato dalla stessa IndyMac in un comunicato alla Sec.

Postilla: il grosso della crosi deve ancora arrivare. siamo solo all´antipasto

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/08/2008 alle 22:12
Originariamente inviato da pacho

salta la III banca in 2 settimane negli States:

Usa: IndyMac Bancorp in bancarotta
A corto di liquidita' per corsa clientela a ritirare i depositi
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - IndyMac Bancorp e' finita ufficialmente in bancarotta ai sensi del Chapter 11, le norme che regolano negli Usa l'amministrazione controllata. IndyMac, una delle maggiori banche statunitensi operative nel segmento dei prestiti immobiliari, e' stata costretta a presentare domanda di accesso a questa procedura dopo essere rimasta a corto di liquidita' per via della corsa della clientela a ritirare i depositi dall'istituto. L'annuncio e' stato dato dalla stessa IndyMac in un comunicato alla Sec.

Postilla: il grosso della crosi deve ancora arrivare. siamo solo all´antipasto


In realtà Indymac è fallita già da metà luglio causa il fatto che i clienti sono corsi a ritirare i soldi depositati in massa causando di fatto crisi di liquidità ... cosa che succederebbe ad ogni altra banca al mondo se succedesse la stessa cosa visto che il sistema bancario attuale è basato sulla riserva frazionaria cioé le banche sono tenute ad avere sotto forma di liquidità solo una piccola percentuale dei depositi bancari, ad esempio con una riserva del 5% su ogni 100€ depositati la banche ne detiene solo 5€ in liquidità, si capisce bene che se tutti corrono a ritirare i soldi contemporanemente le banche i soldi non li hanno di certo, quindi falliscono. Di fatto non solo esiste un sistema basato sulla riserva frazionaria ma è un sistema che sta solo in piedi in virtù delle fiducia.

Tornando al discorso di pacho che il grosso deve ancora arrivare, beh in questo ultimo periodo si è assistito ad una delle più grosse socializzazioni della storia dove il governo americano e la FED sono intervenute a salvare le due agenzie semigovernative (Fannie Mae e Freddie Mac) che da sole gestiscono oltre il 50% dei mutui americani, che tecnicamente sono fallite e senza l'intervento statale avrebbero di fatto causato il blocco totale dell'economia americana e non solo.

Ovviamente salvare dalla bancarotta due colossi del genere che gestiscono migliaia di miliardi di $ in asset ha un costo enorme, e questo costo sarà ovviamente pagato sotto forma di inflazione e di svalutazione del dollaro ...

Così come sotto forma di inflazione si sta pagando tutti gli interventi delle varie banche centrali che cercano di salvare ciò che è possibile salvare ovviamente creando nuova moneta, se non ci sono limiti ad immettere moneta nel sistema perché si dovrebbe essere parsimoniosi (almeno questo secondo i ragionamenti dei banchieri centrali).

Ora ho qualche domanda, se in questo caso è il sistema del mercato ad avere fallito cosa si dovrebbe fare ???? Avere ad esempio più controlli statali sui mercati finanziari, oppure invece se sono proprio una gestione sbagliata di questi controlli ad avere causato le crisi a cui stiamo assistendo ????

Qual'e' la differenza tra un sistema finanziario basato su una moneta sana e non su dei soldi di carta a corso legale manipolati da una banca centrale ????

Se una banca centrale tiene artificialmente i tassi di interesse bassi per lungo tempo, se mantiene il tasso di creazione di nuova moneta a livelli ben maggiori di quanto sarebbe opportuno tenere e di fatto incentiva la creazione del debito forzando il sistema a non risparmiare praticamente nulla ma quasi esclusivamente ad indebitarsi, cioé abbiamo un grande pianificatore della moneta che interviene inflazionando, questa è una caratteristica del mercato in quanto tale oppure è qualcos'altro ????

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 02/08/2008 alle 16:47
qui siamo alla follia:

Novara: nel parco massimo in due

Manifestazione contro l'ordinanza del sindaco
(ANSA) - NOVARA, 2 AGO - Il sindaco leghista di Novara, Massimo Giordano, ha emesso un'ordinanza che vieta di fermarsi in parchi e giardini in piu' di tre persone. Contro la decisione, di cui parla oggi il Corriere della sera, si e' svolta ieri sera, nonostante il nubifragio che si e' abbattuto sulla citta', una manifestazione di protesta. Il divieto riguarda 11 aree verdi di Novara dalle 23,30 alle 6.

Ps: Federico Martin appena ho un attimo di tempo, rispondo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/08/2008 alle 19:05
Originariamente inviato da Lore_88

Eluana, sì della Camera
al conflitto di attribuzione

Nel mirino la sentenza dei giudici sullo stop all'alimentazione forzata
Passa la mozione che solleva il caso alla Consulta. Il Pd non partecipa, l'Udc si schiera con la maggioranza

ROMA - La Camera ha approvato la mozione per sollevare un conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale in merito alla vicenda di Eluana Englaro. E' atteso per domani, invece il voto del Senato.

A MONTECITORIO - La votazione è avvenuta con il sistema elettronico senza la registrazione dei voti. Hanno votato a favore solo deputati del Pdl, della Lega e dell'Udc; contro hanno votato quelli dell'Idv. I deputati del Pd non hanno preso parte alla votazione.

IL CASO- Eluana Englaro vive in coma vegetativo da 16 anni. Secondo la sentenza pronunciata dalla corte d'Appello civile di Milano, e confermata in Cassazione, il padre della ragazza, Beppino Englaro, può chiedere sin da subito ai medici di interrompere il trattamento che tiene in vita Eluana. Ora invece la decisione della Camera che solleva il conflitto di poteri tra quello giudiziario e legislativo. La decisione di sospendere l'alimentazione a Eluana, come stabilito dai giudici, potrebbe essere rivista.

LA LOGGIA, «PARLAMENTO HA DIRITTO DI LEGIFERARE» - «La decisione adottata dalla Camera ha una valenza prettamente tecnica», ha detto Enrico La Loggia, vice Presidente del Gruppo del Pdl della Camera. «Si tratta di stabilire, come da noi sostenuto, che il diritto di legiferare su questa, come su qualunque altra materia, appartiene al Parlamento, come prevede l'articolo 70 della Costituzione».

DI PIETRO, «STO CON I GIUDICI» - Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, difende la decisione della magistratura. «Se al Parlamento non va bene questa legge si assuma la responsabilità di cambiarla e non percorra la strada pilatesca e da don Abbondio di attaccare un magistrato che ha applicato una legge che già c'è», spiega Di Pietro.

QUAGLIARIELLO, «PDL NON METTE TESTA SOTTO SABBIA» - Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, ha espresso grande soddisfazione per il voto favorevole della Camera a elevare il conflitto di attribuzione. Secondo Quagliariello il voto dimostra che il Pdl «non mette la testa sotto la sabbia» quando si tratta di affrontare tematiche che riguardano «il confine tra la vita e la morte, che si affacciano prepotentemente nella dimensione pubblica al punto da condizionare la stessa convivenza civile».

BINETTI, BOBBA E CARRA, «SOFFERTA MEDIAZIONE, MA PD UNITO» - «Oggi il Pd con una sofferta mediazione ha offerto una importante manifestazione di unità e di compattezza non partecipando al voto sul conflitto di attribuzione». Lo affermano i deputati del Pd Binetti, Bobba, Carra, Calgaro, Lusetti, Mosella, Ria, Sarubbi. E aggiungono: «Vogliamo che Eluana viva, riconoscendo anche alla sua esistenza attuale il diritto a vivere e riaffermando che nessuno può assumersi la tragica responsabilità di togliere la vita ad un'altra persona».
(fonte: www.corriere.it)


Che schifo. PD buffone.
Se a sinistra ci fosse una forza credibile alle prossime elezioni farebbe il 20% e il PD non arriverebbe manco al 10. Ridicoli.


Però devo essere sincero: concettualmente non è sbagliato che su questioni così importanti ci voglia una legge, senza che sia il singolo giudice a dover prendere una decisione.

Questo, sia detto, pur non condividendo la piega tutta italica, quindi democristianamente pelosa, della vicenda: come Festa Nazionale baratterei volentieri il 2 Giugno con il 20 Settembre.

Spero che Eluana e, di riflesso, i suoi congiunti, possano trovare la pace a breve.

 

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  postato il 02/08/2008 alle 19:19
Il problema è che non c'è alcuna volontà di legiferare in questo senso, e nel caso si facesse.. beh, la sublime congiunzione di forzaitalia-an-piddì-destra-cosabianca porterebbe a un qualcosa di totalmente non-laico.
Si sa, presso di noi non è ancora chiara la differenza tra peccato e reato, e non è ancora chiaro che non si può imporre per legge un comportamento etico basato su una confessione religiosa.

Ma per il momento credo che tirino a campare, temporeggiando come al solito. E' come dire "non votate no al referendum, potrebbe non bastare: fate sì che manchi il quorum piuttosto"...ma...ehi! Ma sono le stesse persone!!
Oh, credo che la notizia mi abbia lasciato senza fiato, qualcuno mi porti un vodka sunrise al più presto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/08/2008 alle 20:03
Originariamente inviato da desmoblu

Il problema è che non c'è alcuna volontà di legiferare in questo senso, e nel caso si facesse.. beh, la sublime congiunzione di forzaitalia-an-piddì-destra-cosabianca porterebbe a un qualcosa di totalmente non-laico.


Credo anch'io che finirebbe così.
D'altronde anche il padre ha "sbagliato" a rivolgersi ai giudici: più pragmaticamente, se si fosse rivolto alla struttura sanitaria presso cui è ricoverata Eluana, la soluzione si sarebbe trovata in modo dignitoso per tutti gli attori della vicenda.
Parlo in modo realistico, non sto dicendo che sarebbe stato giusto o sbagliato, e spero di non dover mai prendere una decisione di questo tipo.

 

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  postato il 02/08/2008 alle 20:10
Mah..in effetti non credo che fosse un caso semplice. Non so come avrebbe deciso la struttura ospedaliera: mancando appunto una legge chiara, c'è un garnde cono di discrezionalità e di conflitti etici.
Insomma: per alcuni medici si tratta di accanimento e quindi l'interruzione non è reato, per altri si tratta di eutanasia.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 07/08/2008 alle 12:15
Etica, morale e mercato

Andrea Pininfarina,51 anni,e' stato investito da un'auto mentre era alla guida della sua moto. L'imprenditore e' morto sul colpo.
Il titolo Pininfarina e' sospeso per eccesso di rialzo in Piazza Affari,facendo segnare in pre-apertura un prezzo di 6,6 euro (+11,44% rispetto a ieri).


Da Ansa

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/08/2008 alle 21:14
Originariamente inviato da pacho

Etica, morale e mercato

Andrea Pininfarina,51 anni,e' stato investito da un'auto mentre era alla guida della sua moto. L'imprenditore e' morto sul colpo.
Il titolo Pininfarina e' sospeso per eccesso di rialzo in Piazza Affari,facendo segnare in pre-apertura un prezzo di 6,6 euro (+11,44% rispetto a ieri).


Da Ansa


Beh?
Anche il PCI fece il botto nel 1984, appena dopo aver assistito al coccolone di Berlinguer in diretta.....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 07/08/2008 alle 22:13
Quando avevo 6 anni mi la maestra usava la similitudine "cavoli a merenda".

lasciamo stare la tua similitudine che appunto non c´entra un bel niente, a meno che per te mercato azionario e militanza politica significano la stessa cosa...quando il primo tende a mercificare qualunque cosa (anche la piú macabra) mentre la seconda la vole(va) demercificare.

Poi se per te ció che é successo oggi é razionale, mi arrendo. Mi rassegneró anche ad accetare come comprensibile il fatto che quando un´azienda licenzia 5000 dipendenti, il giorno dopo il suo titolo voli in borsa.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/08/2008 alle 23:44
invece è la stessa cosa.
Si chiama emotività, ed è irrazionale.
Militanza politica e principi economici non c'entrano un bel nulla, anche se in apparenza potrebbe sembrare.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/08/2008 alle 00:10
Mettiamola cosí: sono emotivo.
Muore Berlinguer e la mia emotivitá mi dice: non ci voglio credere, é impossibile. O che grand´uomo che é stato. Ma com´ era buono. Peró non mi rassegno: il Partito ha d´andá avanti. Quindi, sebbene negli ultimi anni non l´abbia votato perché stava facendo una politica profondamente anti-operaia importando vari lama dal tibet per insegnare agli operai come é bello sgobbare a minor salario, io lo voto.
Comportamento irrazionale, ma mica tanto. Emotivo appunto.

Caso secondo.
Muore un imprenditore. e dai, il primo incidente "sul lavoro" dopo qualche decina di migliaia di operai che ci lasciano la pelle tutti i giorni, ci puó stare..e quindi passatemi l´esempio.
Dicevo.
L´imprenditore ci lascia le penne. Io non detengo azioni di quell' azienda ma gioco in borsa. Oppure, ipotesi b, detengo azioni di quell´impresa.

Faccio 2 conti, sebbene guidato dall´emotivitá, e mi dico: cazz.o peró com´era bravo questo imprenditore...Pensa te che si svegliava alle 8 per andare a lavorare il 7 agosto. Ma porca miseria. In piú, é anche l´uomo simbolo della sua impresa di famiglia. Addirittura é quello che la manda avanti. Che ne sará ora della sua impresa? sicuramente non ci sará piú la sua figura salda e forte al comando che impertirá le direttive corrette.
Cavoli, futuro incerto. Incertezza e mercati son due cose che non vanno mica tanto d´accordo.
Che faccio, sebbene sia un tipo emotivo, ma non masochista?
Sicuramente non mi metto a comprare azioni, io piccolo azionista. Che compro azioni, che poi magari suo figlio o fratello si mostreranno degli incapaci? che informazioni ho sul loro conto? Nessuno, quindi non compro.Aspetto.

Ipotesi b, detengo giá il mio pacchettino di azioni. Che faccio? Per prima cosa, se dovessi agire raizonalmente, le vendo. E che ca.zzo, se era a capo dell´azienda, ci sará stato pure un motivo, no? sicuramtne era il migliore. Ergo, il successore non sará certamtne, almeno all´inizio, alla sua altezza. Ma sa dai, vendiamole oggi che é meglio. Domani potrebbe andare anche peggio. In fin dei conti, é una grave perdita.

C´é qualcosa che non mi torna, nemmeno a me, piccolo azionista emotivo.
A meno che oggi, qualche altro azionista pesciolone grosso o compare industriale, (non io povero sfigato risparmaiatore-azionista) abbia voluto approfittrne...
E qui l´emotivitá non c´entra un bel niente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/08/2008 alle 00:22
Originariamente inviato da pacho

C´é qualcosa che non mi torna, nemmeno a me, piccolo azionista emotivo.
A meno che oggi, qualche altro azionista pesciolone grosso o compare industriale, (non io povero sfigato risparmaiatore-azionista) abbia voluto approfittrne...
E qui l´emotivitá non c´entra un bel niente.


Un imprenditore da solo mica sposta il 6%
Sposta meno, per il resto la palla passa ai presunti trader che per tutto il giorno scandagliano la borsa. Caz.zo, muore Pininfarina. Caz.zo, fa +2. Caz.zo, me le compro anch'io.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/08/2008 alle 00:43
Sará che di borsa non c´azzecco. Peró sta di fatto che Ricucci si era pappato quasi il 20% del corriere in pochissimo tempo. Quindi non credo che sia troppo difficile che qualche imprenditore in buona compagnia abbia spostato il 6 percento (non ho controllato, ti prendo in parola), ma metti anche il 3 o 4 (il resto lasciamolo agli emotivi) in pochissimo tempo.

Ancora piu strano mi sembra che un´azienda che perde il 70% in un anno, il giorno che il suo padrone ci lascia le penne, sia sospesa per eccesso di rialzo..
Sta di fatto, che se anche la mia teoria complottista (sará l´effetto Admin?) é un delirio notturno (probabilmente lo é) il mio titolo "morale, etica e mercato" non é poi cosí sballato se dopo che uno ci lascia le penne, il titolo inizia a volare in borsa poiche io che dico ..caz.zo, piu 2! allora compro e ci faccio la cresta.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/08/2008 alle 11:12
Originariamente inviato da pacho

A proposito di queste altre notti bianche milanesi e della politica fatta di televisioni, nani, ballerine ..e dei Cpt ideati dal caro presidente della repubblica che meriterebbe rispetto..

Verso le 00.40 arriva una telefonata dal CPT.
A seguito di un diverbio con un poliziotto, un detenuto transessuale viene portato via. Sembra che la discussione fosse nata dal fatto che non gli venissero somministrati dei farmaci, problema più volte emerso in Corelli. Dopo poco viene riportato indietro conciato proprio male, perde sangue dalla bocca e ha un seno aperto con fuoriuscite di materiale. Sale la rabbia.
Chiede un'ambulanza, vuole essere portato in ospedale ma non gli viene concesso, probabilmente a causa delle visibili condizioni in cui è stato ridotto.
Alle 2.00 un piccolo presidio di compagni si è formato a metà dello stradello che porta alla sbarra d'ingresso del CPT. Di fronte all'ingresso un cordone di polizia. Chiediamo di parlare con un responsabile, sappiamo quello che é accaduto e che sta accadendo, dov'é l'ambulanza? All'interno intanto sono tutti usciti nei cortili.
Prima uno e poi un altro ci dicono che il detenuto si è rifiutato di salire sull'ambulanza e che preferisce farsi medicare nell'infermeria posta all'interno della struttura. Invece, ha soltanto avuto timore di andare da solo dopo quello che era successo e ha chiesto di poter essere accompagnato da un'amica anch'essa detenuta.
Alle 2.30 esce un'ambulanza scortata da due macchine della polizia. Ci vogliono far credere che finalmente lo stanno portando all'ospedale ma da dentro ci dicono che è ancora lì, nell'ambulanza non c'é nessuno. Ogni tanto, in un tratto della tangenziale est dal quale si vedono i cortili interni, qualche compagno accende dei fumogeni e fa sentire la nostra presenza solidale.
Un dirigente della polizia esce per conferire con noi ma prontamente viene richiamato indietro proprio mentre ci stava raccontando la sua versione dei fatti, del litigio fra due "ospiti", come amano chiamarli loro, sedato dal solerte intervento della polizia all'interno, che uno ha picchiato un altro ma che ora è tutto a posto e che quindi possiamo andarcene. Ma non fa in tempo a finire che molto fumo si alza sopra il CPT. Hanno cominciato a dare fuoco ai materassi. Da dentro ci dicono che stanno bruciando tutto.
Alle 3.00 entrano, da un'altra strada, svariati mezzi della polizia. Dove siamo noi è un via vai continuo di polizia, carabinieri, digos. Poco dopo entrano anche due camion dei pompieri.
Verso le 3.30 entra una nuova ambulanza che riesce dal secondo ingresso. Sembra che questa volta l'abbiano caricato per portarlo all'ospedale ma non ci sono conferme perché nell'ultimo contatto avvenuto ci aveva detto che stavano separando le donne e i trans dagli uomini e che un dirigente della polizia gli avrebbe comunicato il suo arresto ed avrebbe aggiunto, con quel modo paternalistico con cui dicono "ospiti", di non fidarsi di quelli la fuori che li usano soltanto per fare politica...


invio gli sviluppi della vicenda

PROCURA DELLA REPUBBLICA c/o
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO
Dichiarazione di querela artt. 120 ss, cp e 336 ss, cpp
Io sottoscritto avv. Eugenio Losco del Foro di Milano,
procuratore speciale del signor XXXXXXXXX, nato in Brasile l’8
dicembre 1979, espongo quanto segue.
Nella notte a cavallo fra il 10 e l’11 luglio 2008, il signor
XXXXXXXXXXXX è stato vittima di un’aggressione fisica da parte di
alcuni agenti di Polizia all’interno del CPT di Milano, struttura
sita in Milano via Corelli 28.
I fatti si sono così svolti.
Il signor XXXXXXX, detto Preziosa, si trovava dal 20 giugno
2008 ristretto presso il Cpt di Milano. Per la precisione si
trovava “detenuto” presso il reparto cd. Trans.
Come ogni giorno il 10 luglio, intorno alle ore 23, il sig.
XXXXXX si è recato, scortato da personale della Croce Rossa, in
infermeria insieme ad altri due connazionali, anch’essi dello
stesso reparto, tali XXXXXX e XXXXXX, per prendere dei medicinali
per dormire.
Davanti all’ingresso del locale infermeria vi erano due
poliziotti ed in particolare uno di questi era particolarmente
nervoso; nella medesima serata aveva già avuto un diverbio con
altri detenuti della struttura.
Mentre aspettava il suo turno per l’infermeria, Preziosa ha
aperto la finestra della sala d’attesa per cambiare un po’ l’aria,
scatenando del tutto inspiegabilmente l’ira del poliziotto. Questi
infatti, inveendo contro di lei per l’apertura della finestra, la
buttava con violenza per terra e le assestava un calcio al corpo.
Poi le ordinava di alzarsi e sedersi sulla sedia e al suo rifiuto
la insultava (“il colore della tua pelle non mi piace, negro
schifoso”) e le sputava addosso.
Dopo essere entrata in infermeria per ritirare le medicine,
Preziosa veniva nuovamente insultata dall’agente di polizia e di
fronte alle sue rimostranze interveniva l’ispettore di polizia,
che ,invece di allontanare il poliziotto, chiamava altri agenti
(in totale sei agenti) ordinando loro di portare Preziosa nello
stanzino in fondo (sala colloqui – priva di videocamere). Gli
agenti, dopo aver infilato i guanti, la trascinavano nello
stanzino e per alcuni minuti, sotto lo sguardo dell’ispettore, la
riempivano di calci e pugni e persino la colpivano col manganello
in loro dotazione.
Subito dopo Preziosa veniva riaccompagnata presso il reparto
dal personale della croce rossa.
Arrivata in reparto, ha cominciato a sentirsi male e le altre
detenute trans, ed in particolare una chiamata XXXXXX, chiedevano
che venisse accompagnata presso l’infermeria per essere visitata e
medicata.
La mia assistita pertanto veniva condotta in sedia a rotelle,
in infermeria, dove la dott.ssa, probabilmente avvertita
dell’accaduto dalle forze dell’ordine, minimizzava la sua
situazione sanitaria (“non hai nulla, basta una pastiglia”) e le
dava, probabilmente, un antidolorifico.
Dopo essere stata di nuovo ricondotta in reparto, Preziosa
aveva un peggioramento (febbre, perdita di sangue dalla bocca) e
veniva riportata in infermeria; la dott.ssa le faceva una
iniezione sul braccio.
Nuovamente in reparto la situazione di Preziosa continuava a
peggiorare tanto che le altre detenute chiedevano con insistenza
l’arrivo di una ambulanza per portarla al pronto soccorso.
Richiesta che veniva subito negata e poi, solo dopo più di
un’ora, concessa sia grazie alla vibrante protesta delle altre
detenute che, probabilmente, nel tentativo da parte della polizia
di sedare gli animi.
Preziosa veniva accompagnata presso il pronto soccorso
dell’Ospedale San Raffaele di Milano, scortata da una volante
della polizia con a bordo tre agenti.
All’accettazione del pronto soccorso, nonostante l’evidenza,
veniva indicato, come si può leggere nel verbale di visita n.
2008/933107, che non vi era stata alcuna modalità lesiva.
Circostanza alquanto strana, per non dire sospetta, dal momento
che Preziosa riferiva al medico (dott. Frasson) di “aver ricevuto
percosse diffuse a tutto il corpo. Riferisce trauma cranico”.
Dopo alcune visite di controllo, veniva dimessa con la
seguente diagnosi: “contusione della faccia, del cuoio capelluto e
del collo escluso l’occhio // contusione di sedi multiple non
classificate altrove // distorsione e distrazione del collo”. E le
veniva riconosciuta una prognosi di 8 gg.
Preziosa veniva quindi riaccompagnata presso il centro con la
volante della Polizia.
Il mattino seguente è stata convocata, insieme alla sua amica
XXXXXXXXX, che più si era adoperata nei suoi confronti la notte
precedente, presso l’ufficio immigrazione presente presso il Cpt.
Qui lo stesso ispettore della notte precedente si è scusato per
quanto successo e ha comunicato loro l’immediata liberazione.
All’inizio erano contrarie a lasciare la struttura perché ciò
era parso loro come un evidente tentativo di insabbiare quanto
successo la notte precedente e soprattutto di placare la protesta
iniziata all’interno da parte degli altri detenuti contro le
condizioni inumane della struttura.
Dopo hanno accettato di uscire, ritenendo comunque utile la
loro presenza all’esterno per denunciare il sistema Cpt e
l’ispettore gli ha consegnato un ordine di lasciare il territorio
spontaneamente entro 5 gg, circostanza comunque anomala, non
essendo ancora decorso il termine massimo previsto per la
detenzione presso il Cpt (60 gg.).
All’uscita Preziosa, avendo ancora forti dolori, si è recata
nuovamente presso il medesimo pronto soccorso, dove questa volta
(vista l’assenza dei tutori dell’ordine)veniva registrata, come
modalità lesiva, la violenza altrui. E le venivano riconosciuti 10
gg. di prognosi.
La mia assistita in seguito si è sottoposta ad una ulteriore
visita presso l’Ambulatorio medico popolare sito in Milano via dei
transiti 28. La dott.ssa Claudia Righini, dopo quasi due settimane
dai fatti, ha riscontrato la sussistenza di “ancora evidenti
problemi a carico degli arti inferiori e del tratto cervico
dorsale del rachide”. Certificando una prognosi di ulteriori 25 gg
salvo complicazioni. Nel suo referto inoltre la dott.ssa ha
precisato che le lesioni da lei riscontrate, sono compatibili con
la dinamica dell’aggressione subita.
Tutto ciò premesso sporgo denunzia e querela per tutti i reati
che saranno ravvisati nei fatti esposti.
In particolare per i reati di:
1. ingiurie aggravate dalla circostanza di cui all’art. 61
n. 9 cp, commesse dal poliziotto presente presso la sala
infermeria (“il colore della tua pelle non mi piace,
negro schifoso”);
2. lesioni personali aggravate dalla circostanza di cui
all’art. 61 n. 9 cp sia da parte del poliziotto dopo
l’apertura della finestra sia da parte anche degli altri
cinque quando portarono il sig. Santos nello stanzino, in
concorso con l’ispettore presente sul fatto che ordinò
agli agenti di intervenire;
3. abuso d’ufficio nei confronti dei medesimi poliziotti e
dell’ispettore di polizia per aver procurato un danno
ingiusto al sig. Santos in totale spregio della legge;
4. abuso d’autorità contro arrestati o detenuti nei
confronti sempre delle medesime persone, dovendo
ritenersi la situazione di coloro che si ritrovano
ristretti presso i centri di permanenza, del tutto
parificata a quella dei detenuti presso le istituzioni
carcerarie;
5. omissione di soccorso nei confronti del personale della
croce rossa presente quella sera presso la struttura, ed
in particolar della dott.ssa di turno in infermeria, per
aver omesso di prestar l’assistenza occorrente al sig.
Santos e per essersi inizialmente rifiutati di far
intervenire il personale del 118.
Si chiede, in considerazione dello stato di clandestinità
attuale del sig. XXXXXXX e del suo possibile allontanamento dal
territorio italiano, di attivare nei confronti del sig. XXXXXXX la
procedura volta al rilascio del permesso di soggiorno per motivi
di giustizia essendo la sua presenza sul territorio indispensabile
in relazione al procedimento penale instaurando.
Per i medesimi motivi (stato di clandestinità)si chiede di
procedere con urgenza alla acquisizione dei dati relativi alle
presenze presso il Cpt di Milano nella sera tra il 10 e 11 luglio
degli agenti delle forze dell’ordine nonché del personale della
croce rossa.
Il sig. XXXXXXX infatti sarebbe in grado di riconoscere gli
agenti che lo hanno pestato e l’ispettore di polizia.
A tal proposito si chiede anche al pubblico ministero titolare
di richiedere che si proceda con incidente probatorio alla
assunzione della testimonianza del sig. XXXXXXXX e alla eventuale
ricognizione, ricorrendone all’evidenza le ragioni di urgenza
indicate nell’art. 392 cpp lett. a) e g).
Si chiede inoltre di acquisire il regolamento interno del cpt
di Milano per capire i motivi della presenza di personale delle
forze dell’ordine all’interno della struttura, dal momento che
secondo le direttive impartite dal ministero dell’interno il
personale delle forze dell’ordine deve provvedere alla vigilanza
esterna della struttura e deve intervenire all’interno in caso di
necessità (Il trattenimento all'interno del Centro deve essere
conforme al rispetto della dignità della persona ed improntato ad
assoluta imparzialità ed assenza di discriminazioni di ogni
genere. Il compito di garantire "...le misure occorrenti per la
sicurezza e l'ordine pubblico nel centro..." è di competenza del
Questore, e del personale delle forze dell'ordine che deve
provvedere alla vigilanza esterna della struttura e deve
intervenire all'interno in caso di necessità. Tratto da Direttiva
generale Ministero Interno 30.8.2000 in materia di Centri di
Permanenza Temporanea ed assistenza ai sensi dell'articolo 22,
comma i del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394).
Al momento non si è in grado di fornire le esatte generalità
dei testimoni dell’accaduto ed in particolare delle detenute nel
medesimo reparto trans qui indicate con i loro soprannomi, XXXXX,
XXXXXX e XXXXXX. Si chiede pertanto di acquisire anche l’elenco
completo delle presenze dei detenuti all’interno del Cpt nella
notte tra il 10 luglio e l’11 luglio 2008, con particolare
riguardo a quelli del reparto trans.
In caso venissero individuati tali testimoni si chiede anche
in tal caso per le medesime ragioni di urgenza di procedere alla
loro eventuale audizione con le forme dell’incidente probatorio.
Qualora venisse richiesta l’archiviazione chiedo ai sensi
dell’art. 408 co. 2 c.p.p. di esserne avvertito.
Chiedo di essere avvertito dell’eventuale proroga del termine
delle indagini preliminari.
Mi oppongo all’adozione di un decreto penale di condanna.
Mi riservo inoltre la costituzione di parte civile al fine di
ottenere l’integrale risarcimento dei danni patiti e patendi dal
sig. XXXXXXXXXX.
Milano, 30 luglio 2008
avv. Eugenio Losco

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/08/2008 alle 18:24
Originariamente inviato da pacho

Sará che di borsa non c´azzecco. Peró sta di fatto che Ricucci si era pappato quasi il 20% del corriere in pochissimo tempo. Quindi non credo che sia troppo difficile che qualche imprenditore in buona compagnia abbia spostato il 6 percento (non ho controllato, ti prendo in parola), ma metti anche il 3 o 4 (il resto lasciamolo agli emotivi) in pochissimo tempo.



Può essere, per carità, ma per farlo occorre essere d'accordo: ma come fai ad accordarti così velocemente dopo un evento così imprevedibile come un incidente stradale mortale?

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 10/08/2008 alle 18:21
ero indeciso se postarla qui o nel "troppo simpatico" o "le ultime parole famose". Mi é arrivata via mail..ve la giro che mi son pisciato addosso

A proposito di Brunetta e del suo attaccamento al dovere, al lavoro e alla fedeltà.

Come la maggior parte dei santoni del PDL ( a Gennaio la vera nascita del partito con l’annessione degli ex(..sic) iscritti al fascio) anche Brunetta è un ex socialista craxiano, insieme a Cicchitto, a Tremonti, per non parlare degli erranti Bondi, Ferrara, Adornato, Della Valle, ecc ecc tutti ex ed alcuni anche ex, ex, ex..
Bene, ma torniamo al nostro stacanovista.
Durante il governo Craxi ebbe un incarico ministeriale ed il debito pubblico passò dal 70% al 126% Per colpa sua ?? direste voi, no , certamente, ma lui dette una bella mano. Poi finito il socialismo riformista ( il carrozzone craxiano) è passato alla destra mischiandosi con le file dei fascisti e dei transfughi E’ stato deputato europeo con uno stipendio di ben 12.000 Euro ed il suo maggior merito è stato il distinguersi per il suo alto tasso di presenze ben 48%.
Ecco perché se ne intende di assenteismo!!!!

E’ docente all’università di Tor Vergata a Roma ed i suoi studenti non lo conoscono come professore , non avendolo mai visto almeno nel passato anno 2007 e in questo 2008 (ho condotto personalmente un’indagine presso i suoi studenti).
Inoltre il presidente della provincia di Genova, Repetto, con una lettera al rettore dell' università dove il ministro insegna, ha chiesto di rendere pubblici i dati relativi all'impegno del professor Brunetta e i relativi compensi relativamente agli anni in cui era parlamentare europeo.

Mezza sega, (così viene chiamato amichevolmente dai suoi colleghi del PDL) è però affetto da una modestia pari solo alla sua altezza. Ad una trasmissione televisiva, ebbe a dire che viene considerato nel mondo accademico mondiale come il miglior giuslavorista, e che era per la corsa al premio Nobel per l’economia se non fosse per l’amore della politica e avrebbe certamente raggiunto l’ambito riconoscimento se non fosse perché il suo estimatore Berlusconi non l’avesse pregato di partecipare alla compagine ministeriale. E lui si è sacrificato per la salvezza della Patria.

Ha inoltre affermato che il suo nome comparirà nelle pagine di storia Patria a meno chè questa non venga scritta dai comunisti.

Il suo successo con le belle donne ( veline, spogliarelliste, indossatrici) è dovuto alle sue straordinarie prestazioni sessuali, e ricorda sempre la diceria popolare circa le virtù meno apparente che posseggono i nani , tacendo però di quell’altro detto popolare, ricordato anche dal poeta De Andrè “ i nani sono delle carogne di sicuro perché hanno il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo”

 
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  postato il 10/08/2008 alle 20:52
Oggi ho visto una cosa.

Siamo sull'orlo di una gravissima crisi diplomatica tra Usa e Russia (stavo per scrivere URSS), insomma, io sono molto preoccupato e non sono certo il solo;

e quel bel tomo di GWB se ne stava fresco, rilassato e sorridente in tribuna a bearsi delle gesta del Dream Team.

Mi sono ricordato del film di Moore, dove si vedeva GW che leggeva storielle di caprette in Florida mentre le torri gemelle venivano attaccate.

Montanelli si chiedeva se è meglio un politico ladro ma bravo, o onesto ma scemo. Io credo che questo qui incarni il raro caso di ladro ma scemo. Il problema è che - per un'incredibile serie di accadimenti - è l'uomo più potente del mondo.

O meglio, non è incredibile: credo che sia addirittura un parto normale, anzi inevitabile, del nostro sistema capitalista occidentale. Stiamo messi male.

(A scanso di, non sono certo un fan di Stalin o Breznev e della nomenklatura sovietica, di cui l'amico [del Banana] Vladi è peraltro un orgoglioso esponente).

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 10/08/2008 alle 21:15
sdrammatiziamo un attimo.. e allora beccati questa!

estrapolo da Repubblica

PECHINO - Ha ragione Alessio Boggiatto che si tiene stretto il quarto posto nei 400 misti: "Sono il primo delle persone normali". Signori, è il giorno dei mostri nel National Aquatics Center di Pechino. Michael Phelps, il re delle vasche, sbriciola il record mondiale in 4'03"84 (..)

Micheal Phelps, racconta: "Quando ho toccato - dice Phelps - ho guardato in tribuna e ho visto il presidente Bush con il pollice alzato e la bandiera americana: è stato fantastico.

no ma..immaginatevi la scena un attimo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/08/2008 alle 22:17
questa è meglio

(corriere.it)

 

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se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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  postato il 10/08/2008 alle 22:36
Originariamente inviato da Admin
Siamo sull'orlo di una gravissima crisi diplomatica tra Usa e Russia


a parte che nutro parecchi dubbi in merito...bhe gli stati uniti non possono certo meravigliarsi o fare la paternale ai russi: negli ultimi anni la politica statunitense non è che sia stata proprio un grande esempio di equilibrio e moderazione

con i voli dei bombardieri strategici, la rinnovata violenza in cecenia, le esercitazioni militari congiunte con la cina (con i relativi accordi sulle forniture energetiche) e ora l'appoggio armato all'ossezia, la russia sta semplicemente assumendo il proprio ruolo di contrappeso.
mi spiego meglio: in ogni epoca storica, a fronte dell'ascesa di una potenza nazionale si è sempre formata un'alleanza per "controbilanciare" gli equilibri egemonici

gli stati uniti negli ultimi 10 anni si sono fatti troppo aggressivi con il risultato di scatenare reazioni simili (iran e russia) o riavvicinare potenze che non si parlavano da anni (cina e india - russia e cina)

la russia ora mostra i muscoli e la vedo davvero difficile che si lasci fermare dall'onu (l'inutilità fatta organizzazione internazionale) o dagli ammonimenti di un presidente in scadenza di mandato, famoso per esportare la democrazia con i b2

 

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se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/08/2008 alle 23:25
Ma scusate non deve essere l'ONU che vaglia i vari casi e poi fa si che vengano mandati i soldati in eventuali missioni di pace e quant'altro?

Cosa dovrebbe fare Bush? dovrebbe prendere iniziative? che iniziative può prendere? certo non missioni di pace che è lavoro dell'ONU, non credo sia meglio che invii il suo esercito a creare ancora più casino in Georgia sinceramente.

 
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  postato il 10/08/2008 alle 23:31
Originariamente inviato da super cunego

Ma scusate non deve essere l'ONU che vaglia i vari casi e poi fa si che vengano mandati i soldati in eventuali missioni di pace e quant'altro?

Cosa dovrebbe fare Bush? dovrebbe prendere iniziative? che iniziative può prendere? certo non missioni di pace che è lavoro dell'ONU, non credo sia meglio che invii il suo esercito a creare ancora più casino in Georgia sinceramente.


in teoria spetterebbe al consiglio di sicurezza dell'onu decidere se inviare una forza di interposizione ma dato che le decisioni devono essere prese all'unanimità (e del consiglio fanno parte usa,francia,gb,cina e russia) non si arriverà ad una soluzione in tempi brevi

comunque l'interessa degli usa nella faccenda e dovuto al fatto che la georgia è uno di quelli stati ex sovietici desiderosi di far parte della nato

 

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se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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  postato il 10/08/2008 alle 23:40
Originariamente inviato da MDL

Originariamente inviato da super cunego

Ma scusate non deve essere l'ONU che vaglia i vari casi e poi fa si che vengano mandati i soldati in eventuali missioni di pace e quant'altro?

Cosa dovrebbe fare Bush? dovrebbe prendere iniziative? che iniziative può prendere? certo non missioni di pace che è lavoro dell'ONU, non credo sia meglio che invii il suo esercito a creare ancora più casino in Georgia sinceramente.


in teoria spetterebbe al consiglio di sicurezza dell'onu decidere se inviare una forza di interposizione ma dato che le decisioni devono essere prese all'unanimità (e del consiglio fanno parte usa,francia,gb,cina e russia) non si arriverà ad una soluzione in tempi brevi

comunque l'interessa degli usa nella faccenda e dovuto al fatto che la georgia è uno di quelli stati ex sovietici desiderosi di far parte della nato


Si beh se deve esserci unanimità e in mezzo c'è la Russia...Bush può stare a guardarsi tutte le olimpiadi e tornando se fa il giro largo si guarda anche l'inizio del campionato italiano di calcio che cambia poco niente...

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 10/08/2008 alle 23:42
MDL, effettivametne la tua é piú bella!

posto un contributo interessante su una delle motivazioni che si celerebbero dietro alla triste vicenda di cui state parlando.
Per contributi ancora piú interessanti, vi consiglio di visitare il sito
http://www.globalresearch.ca/

OLEODOTTO BTC : la Georgia e gli interessi americani
di Marco Cedolin Tratto da Grandi Opere - Arianna Editrice - 2008

L´oleodotto BTC, accreditato come il più lungo al mondo con i suoi 1.770 km congiunge la città di Baku, sulle sponde occidentali del Mar Caspio, con il porto turco di Ceyhan situato sulle sponde orientali del Mediterraneo, attraversando le ex repubbliche sovietiche dell´Azerbaijan e della Georgia per poi penetrare in Turchia. I lavori di progettazione e costruzione sono durati 12 anni con un costo finale di 4 miliardi di dollari (superiore del 32% rispetto alle previsioni) e quando l´impianto sarà a pieno regime si calcola che dovrebbe essere in grado di trasportare 1.000.000 di barili di greggio al giorno. L´opera è stata inaugurata alla presenza dei più alti dignitari di Turchia, Georgia e Azerbaijan e di alti esponenti del mondo petrolifero e bancario il 13 luglio 2006, praticamente in concomitanza con l´inizio dei bombardamenti israeliani in Libano.
A gestire la costruzione del BTC è stato un consorzio petrolifero, con sede alle Isole Cayman, guidato dalla compagnia britannica British Petroleum (BP) con il 30% e di cui fanno parte l´azera Socar con il 25%, la statunitense Unocal con il 9%, la norvegese Statoil con l´8%, la turca Tpao con il 6%, l´italiana ENI e la francese Total-Fina-Elf entrambe con il 5%, oltre ad altre compagnie minori. Il consorzio BTC ha stanziato sotto forma di capitale netto circa il 30% della cifra necessaria alla costruzione dell´opera, mentre il 70% è stato ottenuto tramite finanziamenti bancari in larga parte riconducibili alla Banca Mondiale e alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.
Nel progetto dell´oleodotto BTC le motivazioni politiche sono sempre state preponderanti rispetto a quelle economiche. Gli Stati Uniti hanno pesantemente sponsorizzato la costruzione dell´opera senza farsi scrupolo di esercitare forti pressioni tanto nei confronti degli stati interessati dal progetto, quanto nei confronti delle compagnie petrolifere che avrebbero dovuto condurlo in porto. E´ opinione comune di molti analisti politici e finanziari che gli USA siano riusciti a far pagare ai contribuenti ed anche alle compagnie petrolifere europee un progetto che si rivela chiaramente come una priorità americana e non del vecchio continente, da sempre più interessato a stringere legami energetici con la Russia, nonché a considerare la costruzione di nuovi oleodotti e gasdotti attraverso la regione dei Balcani finalmente pacificata.
Per mezzo del BTC attraverso il quale una volta a regime dovrebbe transitare una quantità di greggio pari al 7% dell´intero flusso di petrolio mondiale, Washington è infatti riuscita ad ottenere il duplice scopo di ridurre la propria dipendenza dal petrolio mediorientale e indebolire in maniera significativa i legami fra la Russia e le ex repubbliche sovietiche di Azerbaijan e Georgia, la cui condiscendenza rispetto alle scelte politiche statunitensi sembra preludere ad una vera e propria alleanza militare con gli Usa e la NATO. Anche Israele che vanta accordi di cooperazione militare a lungo termine sia con l´Azerbaijan che con la Georgia si è mostrato fin da subito molto interessato alla costruzione dell´oleodotto al fine di disporre di un corridoio energetico che colleghi il bacino del Mar Caspio con il Mediterraneo orientale tagliando fuori tanto la Russia quanto l´Iran. Una parte del petrolio trasportato dal BTC potrà essere infatti incanalata direttamente verso Israele attraverso un oleodotto subacqueo che colleghi Ceyhan al porto israeliano di Ashkelon e da lì dopo aver raggiunto il porto di Eilat sul Mar Rosso attraverso la Israeli Tipline, esportato verso i mercati asiatici.

L´oleodotto più lungo del mondo parte da Baku, la capitale azera che da oltre due secoli intreccia la propria storia con lo sfruttamento dei copiosi giacimenti petroliferi presenti nella regione. A Baku le prime trivellazioni risalgono agli inizi del XVIII secolo e già all´inizio del 900 erano attivi 1.710 pozzi di petrolio che coprivano più della metà dell´intera produzione di greggio mondiale. L´impatto dell´industria petrolifera sull´aria, sull´acqua e sul territorio si è manifestato
da sempre in tutta la sua drammaticità, condizionando in maniera pesante la qualità della vita degli abitanti che non hanno mai beneficiato della ricaduta economica conseguente all´estrazione del petrolio. Basti pensare che i risultati di numerose autorevoli ricerche mediche dimostrano come l´incidenza delle patologie tumorali nelle aree di estrazione petrolifera risulti del 50% superiore alla media. La presenza delle immense risorse fossili e degli interessi connessi al loro sfruttamento hanno inoltre contribuito a creare nella regione forti tensioni politiche spesso sfociate in sanguinosi conflitti armati. Oggi dinanzi al grande terminal petrolifero di Baku, dove inizia il BTC, gli abitanti del villaggio locale che conducono una vita di stenti possono solo mostrare i segni che il progresso ha lasciato sulle loro vite. Si tratta di segni disperati che si possono leggere sulla loro pelle macchiata di rosso, nel cuoio capelluto che si squama, nelle labbra bruciate da un qualcosa di indefinito, nelle malformazioni con cui nascono i loro figli. Un progresso che parla il linguaggio degli equilibri geopolitici e della battaglia per il controllo delle risorse energetiche ma in questo angolo di mondo è riuscito a regalare solo disperazione, alberi senza frutti né foglie, animali nati senza zampe e nuvole di polvere puzzolente che fanno bruciare gli occhi.

La travagliata storia dell´oleodotto BTC è costellata da una sequela di grandi e piccoli episodi di prevaricazione, false promesse mai mantenute ed errori tecnici marchiani, il tutto nell´ambito di un progetto che non ha tenuto nella minima considerazione tanto le problematiche derivanti dall´impatto ambientale dell´opera quanto i rischi di varia natura derivanti dalla sua costruzione. Basti pensare che nella sola fase di progettazione dell´opera sono state portate alla luce ben 173 violazioni di standard sociali ed ambientali.
Il consorzio BTC, la cui opera di persuasione è stata coadiuvata dalle pressioni statunitensi, ha indotto Turchia, Georgia ed Azerbaijan a firmare e ratificare tramite accordi con statuto internazionale veri e propri contratti capestro che sovrascrivono interamente le preesistenti legislazioni ambientali, sociali, del lavoro e dei diritti umani nell´ambito dell´intero corridoio attraversato dall´oleodotto. In virtù di questi contratti il consorzio BTC avrà per i prossimi 40 anni il potere di governo effettivo sugli interi 1770 km attraversati dalla pipeline, potendosi di fatto permettere di non tenere in alcun conto le singole legislazioni degli stati attraversati dall´opera. Turchia, Georgia ed Azerbaijan si sono inoltre impegnate a non introdurre per 40 anni alcuna nuova legge che possa alterare l´equilibrio economico del progetto o ridurre i diritti garantiti al consorzio, mentre tutte le responsabilità in caso d´incidenti ed attacchi all´oleodotto saranno ad esclusivo carico del governo nell´ambito del cui territorio si è verificato l´inconveniente. In pratica attraverso questi contratti è stato venduto il futuro delle popolazioni turche, georgiane ed azere, in quanto i governi che si succederanno negli anni a venire si troveranno nell´assoluta impossibilità d´invocare i propri poteri esecutivi per emendare gli accordi in modo da potere garantire ai propri cittadini una maggiore tutela sulla salute, la sicurezza dell´ambiente o qualsivoglia altro tipo di protezione.
Sempre restando nell´ambito di questa anomalia legislativa le Valutazioni d´Impatto Ambientale dell´opera, approvate dai paesi interessati nel corso del 2002, prevedevano il passaggio attraverso zone protette, in palese violazione delle leggi ambientali dei paesi interessati. All´interno di tali VIA non sono state inoltre menzionate le alternative possibili, così come richiesto dalle legislazioni nazionali e dalle politiche ambientali di alcuni fra i principali finanziatori del progetto, come ad esempio la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. In tutti i paesi interessati dall´opera i lavori di costruzione hanno portato al danneggiamento di strade locali e sistemi di drenaggio ed irrigazione, ostacolando la vita quotidiana delle persone e mettendo a repentaglio l´equilibrio delle microeconomie locali. In Azerbaijan l´oleodotto attraversa l´area semidesertica del Gobustan, una zona estremamente fragile che nel 1996 fu dichiarata Riserva Naturale ed è candidata a diventare Patrimonio Mondiale dell´Unesco, essendo in essa custoditi reperti archeologici ed artistici, alcuni dei quali risalenti al 10.000 A.C.
In Georgia il percorso attraversa per 20 km l´area di Borjomi/Bakuriani che fa parte dell´omonimo parco nazionale gestito dal WWF con il sostegno del governo tedesco. Quest´area che risulta particolarmente conosciuta per le proprietà benefiche delle sue acque minerali e gode di uno status di protezione in virtù della legge georgiana sulle risorse idriche è sempre stata meta di turismo e importante fonte di reddito per le comunità locali. La qualità delle acque a causa della presenza dell´oleodotto è oggi sottoposta al grave rischio d´inquinamento, con il rischio di pregiudicare l´intera economia della zona. Il governo georgiano, preoccupato per l´impatto dell´opera su un territorio così delicato, interruppe i lavori di costruzione del BTC per una settimana chiedendo fosse preso in considerazione un percorso alternativo, salvo poi tornare sui suoi passi e consentirne la ripresa in seguito a pressioni del segretario della difesa Usa Donald Rumsfeld.

Come accade regolarmente per tutte le grandi opere anche l´oleodotto BTC fu presentato alle popolazioni locali interessate dal progetto, come una fonte sicura di crescita, sviluppo e nuova occupazione, nel palese tentativo di creare condivisione e mascherare le reali pesanti conseguenze negative dell´operazione. A questo proposito bisogna tenere conto del fatto che larga parte degli abitanti dell´Azerbaijan e della Georgia, in particolare le popolazioni delle zone rurali che sono quelle maggiormente interessate dagli impatti derivanti dalla costruzione e gestione dell´oleodotto, vivono da quando i due stati hanno ottenuto l´indipendenza dall´Unione Sovietica in una situazione di estrema penuria energetica. Sfruttando questo stato di cose una delle leve attraverso le quali il consorzio BTC tentò di costruire consenso intorno all´opera fu la falsa promessa di destinare una parte delle risorse energetiche al fabbisogno locale per i servizi di base, quale ad esempio il riscaldamento delle case.
In realtà la grande quantità di nuovi posti di lavoro prospettata quando venne presentato il progetto è rimasta una chimera e sia in Azerbaijan che in Georgia la costruzione dell´opera ha offerto ben poche opportunità alla popolazione locale che è rimasta preda della grave piaga della disoccupazione. In Georgia a fronte della promessa di 70.000 nuove assunzioni solo 250 persone sono state in realtà assunte in maniera permanente. La manodopera locale spesso è stata "usata" solamente per brevi periodi di tempo, adibita alle mansioni più umili e pericolose a fronte di salari estremamente bassi e turni di lavoro massacranti. Molte comunità locali hanno sollevato accuse di sfruttamento e di lacune assicurative per i lavoratori, corruzioni nel reclutamento e boicottaggi delle attività sindacali. A causa di ciò, soprattutto nelle regioni di Krtsanisi e Borjomi sono avvenuti centinaia di scioperi che hanno ostacolato i lavori, con più di 80 casi solamente durante il primo mese di costruzione. Nel mese di ottobre 2004 in Azerbajan è stata aperta un´inchiesta concernente alcuni lavoratori i cui turni di lavoro erano di 12 ore al giorno per sette giorni la settimana, in aperta contraddizione con la legislazione del lavoro vigente. In Georgia il sindacato nazionale "Georgian Trade Union Amalgation" ha guidato una manifestazione contro il BTC contestando il fatto che le leggi sul lavoro della Georgia venivano sistematicamente violate a causa della pressione esercitata sui lavoratori per rispettare le rigide scadenze del piano di costruzione. Anche in questo caso i lavoratori venivano costretti a turni di 12/14 ore al giorno sette giorni su sette, per assicurarsi uno stipendio minimo.
Numerose ed estremamente tragiche sono state anche le problematiche connesse all´esproprio dei terreni attraverso i quali avrebbe dovuto passare l´oleodotto. Oltre 30.000 contadini che si trasmettevano da secoli la terra di generazione in generazione, senza essere in possesso di un titolo di proprietà riconosciuto, hanno visto espropriati i propri terreni senza alcun rimborso o nel migliore dei casi a fronte di un rimborso del tutto insufficiente a garantire la loro stessa sopravvivenza. Tanto in Georgia quanto in Azerbaijan si sono riscontrati molti casi di corruzione da parte dei funzionari preposti all´assegnazione dei risarcimenti per l´esproprio dei terreni sia privati che pubblici e sono state numerose le occupazioni illegali di terreni non formalmente venduti. Anche in Turchia la situazione non si è rivelata assolutamente migliore e il "Kurdish Human Rights Project" ha inoltrato alla Corte Europea un caso di violazione dei diritti umani concernente 38 villaggi colpiti dai lavori di costruzione dell´oleodotto, dichiarando diverse violazioni della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Sono stati contestati l´uso illegale delle terre private senza il pagamento di risarcimenti, gli espropri coattivi, il sottopagamento dei terreni, le intimidazioni, l´assoluta assenza di consultazioni pubbliche, il mancato risarcimento dei danni collaterali ai terreni e alle proprietà.
Numerose e molto estese sono state le proteste di piazza e le contestazioni contro la costruzione del BTC, spesso represse in maniera violenta attraverso l´uso della forza. Nel mese di maggio 2004 Ferhat Kaya, un difensore dei diritti umani turco è stato detenuto e probabilmente torturato per avere manifestato insieme con gli abitanti di alcuni villaggi danneggiati dall´oleodotto. In Azerbaijan sono state segnalate molte violazioni dei diritti umani, consistenti in arresti e detenzioni arbitrarie, nei confronti di chi si è opposto alla costruzione del BTC. Nel villaggio di Nardaran alla periferia di Baku si sono svolte molte manifestazioni pacifiche a partire dal 2002, l´ultima delle quali dispersa con la forza dalla polizia che ha ucciso un manifestante e ne ha feriti una sessantina. In Georgia nel mese di settembre 2003 una manifestazione ambientalista pacifica contro il BTC è stata duramente repressa dalla polizia locale che ha ferito molti manifestanti.

I lavori di costruzione dell´oleodotto sono inoltre stati contraddistinti da una lunga sequela di scandali aventi come oggetto i materiali inadeguati e scadenti utilizzati per la realizzazione delle tubature, con conseguente grave rischio di versamenti di greggio ed incidenti futuri.
Nel mese di novembre 2003 la BP, dopo avere scoperto la rottura di un rivestimento della tubatura, sospese segretamente i lavori di costruzione in Azerbaijan e in Georgia per 10 settimane, in quanto più di un quarto delle giunture in Georgia erano state danneggiate. L´azienda sostenne in seguito di avere provveduto alla riparazione delle rotture attraverso trattamenti ad alta temperatura, ma analoghe esperienze passate hanno rivelato l´assoluta inefficacia di una soluzione di questo tipo.
Nel mese di febbraio 2004 il Sunday Times rivelò che per gran parte delle giunture in Azerbaijan e in Georgia era stata usata una vernice sbagliata e si sarebbe reso necessario dissotterrare e rivestire nuovamente larga parte dell´oleodotto.
Nel mese di giugno 2004 alcuni ingegneri che hanno contribuito alla costruzione del tratto turco dell´oleodotto denunciarono numerosi difetti nel metodo di costruzione delle tubature, quali l´utilizzo di materiali inappropriati e l´incapacità da parte del personale specializzato di identificare faglie sismiche in una regione ad elevato rischio di terremoti. Secondo le parole degli ingegneri, tutti con più di 20 anni di carriera nel campo specifico, la costruzione del tratto turco dell´oleodotto sarebbe stata costellata da una serie di gravi incompetenze, dall´impiego di manodopera inadeguata e da inappropriati tagli dei costi. Nel dettaglio non sarebbero stati consultati gli specialisti adeguati per le consulenze ingegneristiche, si sarebbero usati metodi e materiali inadatti che non potranno assolvere alla funzione per cui erano previsti, non sarebbero state rispettate le procedure e le indicazioni specifiche previste dal progetto. Inoltre non ci sarebbe stato alcun controllo di qualità, si sarebbe impiegato personale non adeguatamente qualificato e formato, sarebbero state ignorate elementari misure di precauzione riguardanti l´ambiente, la salute e la sicurezza e per finire non ci sarebbero stati controlli sulle imprese locali che hanno contribuito alla fornitura dei materiali necessari per la costruzione dell´oleodotto, molte delle quali hanno poi dichiarato fallimento.

Se sono molte le preoccupazioni connesse agli aspetti tecnici della costruzione del BTC, altrettanti allarmi desta l´estrema vulnerabilità dell´oleodotto, particolarmente esposto ai pericoli derivanti da eventuali conflitti armati ed attentati terroristici, attraversando una regione fra le più instabili del pianeta, con molti focolai di guerre e conflitti irrisolti che rischiano di riacutizzarsi a causa della presenza dell´opera. L´ambasciatore britannico in Azerbaijan Laurie Bristow, in una lettera datata settembre 2004 e citata in un articolo del quotidiano The Guardian, esprimeva dei fortissimi dubbi sulle capacità delle forze di sicurezza azere di far fronte agli incombenti pericoli e metteva in risalto come le varie realtà della società civile locale e internazionale avrebbero dovuto essere valutate molto più attentamente prima di procedere al finanziamento del progetto BTC. A conferma dell´estrema fondatezza di questi timori l´intero percorso dell´oleodotto è presidiato dalle forze armate dei paesi attraversati, coadiuvati in alcuni casi anche da militari dell´esercito USA. La Georgia ha firmato un accordo con la compagnia americana Northtrop Grumman per sviluppare un sistema di monitoraggio dello spazio aereo relativo al BTC attraverso un sistema radar. Inoltre gli Stati Uniti hanno stanziato 11 milioni di dollari finalizzati alla creazione di un corpo militare speciale composto da 400 unità georgiane che saranno direttamente addestrate da ufficiali americani.
Qualunque attentato o azione di sabotaggio rischierebbe comunque di produrre delle conseguenze catastrofiche sia per quanto riguarda l´incolumità fisica degli abitanti che vivono in prossimità della pipeline, sia per quanto riguarda l´integrità ambientale dei territori attraversati dalla stessa.



 
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  postato il 10/08/2008 alle 23:46
a gia....dimenticavo dell'oleodotto


(eni.it)

fra parentesi è stato oggetto di un attacco dei caccia bombardieri russi (che non sono riusciti tuttavia a danneggiarlo)

 

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ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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  postato il 10/08/2008 alle 23:48
Oggi parlavano di oleodotto quasi distrutto, bufala?
 
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  postato il 10/08/2008 alle 23:59
secondo fonti governative georgiane (il ministro Lado Gurgenidze) l'oleodotto non è stato colpito ...ora, considerata la scarsissima attendibilità delle informazioni che arrivano in queste ore, non metto mani sul fuoco...

 

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  postato il 11/08/2008 alle 16:32
Non entro nel merito della vicenda (hanno torto marcio sia la Russia che la Georgia) però questa è l'ennesima dimostrazione che a Mosca c'è della gente che definirla inaffidabile è un bel pò riduttivo ed eufemistico. E noi siamo completamente dipendenti dal punto di vista energetico da quel nano con manie imperialistiche degne del famoso baffo degli anni '30. So che tutto ciò è arcinoto ma mi pare che non ci sia abbastanza clamore intorno a questa cosa. Non so se è chiaro il concetto che noi siamo appesi per le palle. Sembra di no, perchè la UE mi pare sonnecchiante come al solito. Eppure questa situazione, il discorso Gazprom, va avanti da diversi annetti... Io non so cosa hanno intenzione di fare a Bruxelles. Magari provano ammirazione per la Bielorussia e vogliono ambire a far diventare l'Europa un vassallo di Mosca... Perchè di questo si tratta: del fatto che un Paese ha un potere di ricatto infinito nei nostri confronti (per non parlare delle 11000 testate nucleari). E quello che mi fa incaxxare è che non vedo un minimo segno di reazione.
Uff, si vede che mi girano? Meno male che fra una settimana vado in vacanza...

 

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  postato il 11/08/2008 alle 16:51
abbastanza giusto...anche se la ue ha tentato in diverse occasioni di istaurare un accordo con la russia (un esempio è l'"Accordo di partnership e cooperazione" (PCA)o l' "Energy Charter Treaty") ma la superpotenza energetica del nostro teatro è la russia e il coltello dalla parte del manico ce l'hanno loro

non mancano certo le alternative alla dipendenza energetica...e penso al ruolo del kazakistan come potenziale porta di ingresso degli oleodotti e gasdotti asiatici o le alternative iraniane e turche

il vero problema è che nella regione caspica la ue esercita da anni una "non politica" mentre la russia è sempre stata (anche storicamente) molto attiva

p.s.
l'attuale arsenale nucleare russo (nonostante gli accordi dello "start") vanta circa 14.000 testate atomiche (primo arsenale in termini di quantità, secondo in termini di efficenza)
il bello è che davanti all'intenzione degli usa di violare l'"Outer Space Teatry" e di portare avanti il progetto SDI, la russia ha avviato un timido riarmo

 

[Modificato il 11/08/2008 alle 16:58 by MDL]

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  postato il 11/08/2008 alle 18:16
Originariamente inviato da Lore_88

Non entro nel merito della vicenda (hanno torto marcio sia la Russia che la Georgia) però questa è l'ennesima dimostrazione che a Mosca c'è della gente che definirla inaffidabile è un bel pò riduttivo ed eufemistico.


Se non entri nel merito della questione come fai a dire, 1) che hanno torto tutti e due (ehhh??) e 2) che poi il torto ce l' ha la Russia?

Originariamente inviato da Lore_88

E noi siamo completamente dipendenti dal punto di vista energetico da quel nano con manie imperialistiche degne del famoso baffo degli anni '30. So che tutto ciò è arcinoto ma mi pare che non ci sia abbastanza clamore intorno a questa cosa.


No, veramente la somiglianza tra Putin e Stalin la vedi solo tu. Poi oh, ci vuole una bella faccia tosta a dare dell' imperialista (in questo caso) alla Russia quando gli stati uniti hanno fomentato l'intervento armato in ossezia per espandere i loro domini imperialistici. Ps: se l´europa non é stata conquistata dai nazisti forse un po´(ma solo un pochino eh, per caritá) lo devi anche al baffone e ai 20 milioni di civili, comunisti sporchi brutti e cattivi che ci hanno lascito pelle. A meno che dall' alto del riscrittura storica pci-pds-ds-pd toscana..avremmo scampato il pericolo nazista grazie all' intevetno "alleato".

Originariamente inviato da Lore_88

Non so se è chiaro il concetto che noi siamo appesi per le palle. Sembra di no, perchè la UE mi pare sonnecchiante come al solito. Eppure questa situazione, il discorso Gazprom, va avanti da diversi annetti... Io non so cosa hanno intenzione di fare a Bruxelles. Magari provano ammirazione per la Bielorussia e vogliono ambire a far diventare l'Europa un vassallo di Mosca... Perchè di questo si tratta: del fatto che un Paese ha un potere di ricatto infinito nei nostri confronti (per non parlare delle 11000 testate nucleari). E quello che mi fa incaxxare è che non vedo un minimo segno di reazione.
Od:


Non vengo un filo logico in queste "considerazioni" ad minchiam.
Comunque: che vai cercando? Vuoi che l´Europa vada in Russia pretendendo le loro risorse energetiche?
Che vai cercando, che mentre l' europa e l' italia sono invase da armamenti americani (a casa nostra), noi dovremmo preoccuparci degli armamenti russi (in casa loro)?

Veramente, noi siamo appesi per le palle agli americani. Non é un caso che la guerra in Iraq é stata una guerra Usa-EU poiche l' iraq aveva deciso di iniziare a vendere il proprio petrolio in euro (facendo quindi venire veno il ruolo dei dollari come moneta internazionale di riserva, ossia il signoraggio)..

Ecco, peró forse ho capito male...in fondo in fondo "hanno torto marcio sia la Russia che la Georgia".
Ecco, perché?

 
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  postato il 11/08/2008 alle 19:18
Ci avrei scommesso che te, come altri nostalgici pseudo-comunisti che hanno perso il senso della realtà, ti saresti schierato con la Russia per affinità storica...

Originariamente inviato da pacho

Se non entri nel merito della questione come fai a dire, 1) che hanno torto tutti e due (ehhh??) e 2) che poi il torto ce l' ha la Russia?

Saakashvili ha fatto l’immane caxxata di reagire alle provocazioni e attaccare i separatisti, credendo di avere le spalle coperte dal beota Georgino. Si tratta soltanto di un’idiota con manie di grandezza che si è ritrovato col cul.o per terra.
La Russia invece ha invaso uno Stato sovrano per controllare l’oleodotto BTC e fottere l’Europa. O forse credi che hanno invaso la Georgia perché vogliono bene agli ossezi e agli abkazi?
Pensaci un po’ su… invadere un altro Stato per controllare le fonti energetiche… non ti suona familiare? Ebbene, sì, la tua amata Russia è uguale spiaccicata agli orridi Usa.

No, veramente la somiglianza tra Putin e Stalin la vedi solo tu.

Ma infatti mica mi riferivo a Stalin.

Poi oh, ci vuole una bella faccia tosta a dare dell' imperialista (in questo caso) alla Russia quando gli stati uniti hanno fomentato l'intervento armato in ossezia per espandere i loro domini imperialistici.

No, ragiona un attimo, gli Stati Uniti cosa ci stanno guadagnando in questa situazione? Un bel niente, anzi.
Ma poi, che gliene frega agli americani di quel pezzetto di terra sfigata che è l’Ossezia? L’oleodotto passa dal sud della Georgia, mica lì…

Ps: se l´europa non é stata conquistata dai nazisti forse un po´(ma solo un pochino eh, per caritá) lo devi anche al baffone e ai 20 milioni di civili, comunisti sporchi brutti e cattivi che ci hanno lascito pelle. A meno che dall' alto del riscrittura storica pci-pds-ds-pd toscana..avremmo scampato il pericolo nazista grazie all' intevetno "alleato".

Sei sicuro di stare bene? Cosa c’entra questo? Io ho criticato la Russia di oggi, mica i comunisti. A meno che tu non creda che Putin e soci siano dei bolscevichi; spero di no, perchè in tal caso saresti da ricovero immediato.

 

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  postato il 11/08/2008 alle 19:36
agli stati uniti frega della georgia perchè è un paese che vuole entrare a far parte della nato ed essendo vicino della russia diventa un sito perfetto per installare le postazioni SDI

 

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  postato il 11/08/2008 alle 20:25
Ci avrei scommesso che avresti ri-risposto ad minchiam, dal momento che ti riesce cosi bene.

Comunuque. Il senso della realtá non lo mai perso, mio nato con la camicia.
Casomai, vedo persi in un buio profondo i tuoi compari che dopo la caduta nel muro non sanno piú che pesci pigliare.
Al contrario dei tuoi amichetti, per me l´unione sovietica era un "comunismo" degenerato (mentre loro lo vedevano come il paradiso calato in terra). Perció la sua caduta non mi sconvogle piú di tanto..cosa che invece continua a far bruciare il cul.o a persone come te che al fine di prendere le distanze da quello che hanno propogandato per 50 anni, fanno a gara a chi dice la puttanata piú grossa.

Fammi capire genius lampadatus: secondo i tuoi calcoli strategici, Saakashvili che conta come il due di picche e che é stato messo li dov'é per un compromesso tra Usa e Ue avrebbe attaccato di sua spontanea volontá l´ossezia?! Ben sapendo che avrebbe scatenato la reazione russa? Strano perche facendo 2 piu 2 avrebbero avuto molta piú probabilitá di portare un attacco al cuore di roma ladrona i leghisti armati di forconi e badili che l'esercito georgiano al cospetto di quello russo.

Anconra piu strano dal momento che quella zona é sotto l´influenza russa da un centinao d´anni, e che gli americani da 15 stanno cercando di penetrarla per ovvi motivi geopolitici. E che quindi gli starelli ex csi che la popolano non fanno un emerito cazz.o se prima non consultano ( o meglio, gli viene impartito) chi di dovere.
Peró forse acnhe questa é una cosa da vecchi pseudo-comunnisti incalliti, mentre i piú moderni avventori della terza via credono "ai processi democratici avviati dalle rivoluzioni arancioni" ed altre caga.te (opps, amenitá) simili.

Stendiamo un velo pietoso sulle mie o dei comunisti in generale presunte simpatie a Putin..dal momento che sono solo sporche illazioni mossa dall' ignoranza. Forse ti é scappato il piccolo particolare che Putin é piú visceralmente anticomunista di federico martin e che ció che si sta combattedo adesso é una battaglia geopolitica che sta all´ideologia comunista come tu stai a Newton.

Sul resto del tuo post..si lore_88, hai ragione. Agli americani glie frega talmente poco che hanno messo a disposizione i loro aerei militari per trasportarte la bazzecola di 2000 (duemila) soldati georgiani a casa. Ah, dimenticvo...questo mentre si trovavano in Iraq..e il tutto dopo che li hanno addestrati per 15 anni. Inoltre, il respnsaile per l´area delle repubbliche exsovietiche sotto "l´ala protettrice statunitense" si é involato in fretta e furia cercando di mettere una pezza.

MA forse anche questa é una cazzata. In fondo in fondo, anche l' esercito iracheno é indipendente perche figlio di uno stato sovrano sorto dopo libere elezioni democratiche.

Ma continuando a parlare di biancaneve e di sette nani, laggiú non si sta giocando una guerra strategica tra Usa e Russia, con l' Ue affacciata che non sa che cazz.o fare perche il suo unico interesse ( o capacita) é quella di accaparrarsi le briciole che cadranno dal tavolo dei vincitori.
Anche dal Kossovo non passavano tubature e/o c´era petrolio. Che vuol dire?! che la guerra in kossovo é stata mossa da affari interni tra serbi e sepatatisti? Si, forse gli aerei americani che bombardavano allegramente quei territori (con qualche migliaio di morti collaterali) fiancheggiati dal tuo amico baffino e dall' UE che avallava plaudente erano solo la visione di qualche allucinato tardo comunista. Peccato che all' epoca la russia stesse con le pezze al culo ed usciva dalle cure "modernizzatrici" di elsin...e quindi non poteva fare un bel nulla. Voglio vedere se oggi ci potrebbe essere un altro kossovo...o un´altra ossezia.

Sul che gliene frega agli americani di quel pezzetto di terra... vorrei trovare un altro velo (pietoso) peró purtrpo li ho ho finiti. E dimostra che non hai capito una emerita mi.nc. della situazione caucasica e degli scacchieri geopolitici locali. Non hai capito un altro tubo su come si siano formati e cosa siano gli staterelli filoamericani ex csi e la loro fuznione. Essi sono stati imposti in un momento di estrema debolezza russa. Adesso i russi si sono rimessi un attimo in sesto, e tornano al contrattacco per cercare di arginare la avanzata americana, che nel frattempo sta piazzando postazioni missilistiche SDI piazzate ad un tiro di schioppo dai confini russi. Ma ancora una volta..si lore_88, hai ragione. In Afghanistan non c' é il petrolio. E´una guerra per la democrazia contro i talebani.

E quindi lore_88, che vai cercando?

Personalmente, citando uno che ai tuoi padri nobili stava parecchio sul cazz.o, abbagliati dal mito della grande unione sovietica:

Il nemico del mio nemico é mio amico.

 

[Modificato il 11/08/2008 alle 20:29 by pacho]


 
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  postato il 11/08/2008 alle 21:08
Aspettavo che qualcuno ne parlasse....

Originariamente inviato da MDL

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Siamo sull'orlo di una gravissima crisi diplomatica tra Usa e Russia


a parte che nutro parecchi dubbi in merito...bhe gli stati uniti non possono certo meravigliarsi o fare la paternale ai russi: negli ultimi anni la politica statunitense non è che sia stata proprio un grande esempio di equilibrio e moderazione

con i voli dei bombardieri strategici, la rinnovata violenza in cecenia, le esercitazioni militari congiunte con la cina (con i relativi accordi sulle forniture energetiche) e ora l'appoggio armato all'ossezia, la russia sta semplicemente assumendo il proprio ruolo di contrappeso.
mi spiego meglio: in ogni epoca storica, a fronte dell'ascesa di una potenza nazionale si è sempre formata un'alleanza per "controbilanciare" gli equilibri egemonici

gli stati uniti negli ultimi 10 anni si sono fatti troppo aggressivi con il risultato di scatenare reazioni simili (iran e russia) o riavvicinare potenze che non si parlavano da anni (cina e india - russia e cina)

la russia ora mostra i muscoli e la vedo davvero difficile che si lasci fermare dall'onu (l'inutilità fatta organizzazione internazionale) o dagli ammonimenti di un presidente in scadenza di mandato, famoso per esportare la democrazia con i b52


Analisi perfetta. Il problema è che Cina e Russia così amiche non sono così esaltanti...
Condivido soprattutto il parere sull'ONU. Il diritto di veto è una cacata immensa.

Orginariamente inviato da Lore88
Non entro nel merito della vicenda (hanno torto marcio sia la Russia che la Georgia) però questa è l'ennesima dimostrazione che a Mosca c'è della gente che definirla inaffidabile è un bel pò riduttivo ed eufemistico. E noi siamo completamente dipendenti dal punto di vista energetico da quel nano con manie imperialistiche degne del famoso baffo degli anni '30. So che tutto ciò è arcinoto ma mi pare che non ci sia abbastanza clamore intorno a questa cosa. Non so se è chiaro il concetto che noi siamo appesi per le palle. Sembra di no, perchè la UE mi pare sonnecchiante come al solito. Eppure questa situazione, il discorso Gazprom, va avanti da diversi annetti... Io non so cosa hanno intenzione di fare a Bruxelles. Magari provano ammirazione per la Bielorussia e vogliono ambire a far diventare l'Europa un vassallo di Mosca... Perchè di questo si tratta: del fatto che un Paese ha un potere di ricatto infinito nei nostri confronti (per non parlare delle 11000 testate nucleari). E quello che mi fa incaxxare è che non vedo un minimo segno di reazione.
Uff, si vede che mi girano? Meno male che fra una settimana vado in vacanza...


Quelle 11.000 bombe nucleari sono il motivo per cui siamo amichetti con l'america e allo stesso tempo il nostro simpaticissimo presidente del consiglio fa il belloccio col presidente di Hartmaniana memoria...(oltre al gas, ovvio)

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 11/08/2008 alle 21:44
Ci avrei scommesso che non avresti capito un tubo di quello che ho detto. Basta considerare che mi credi un sostenitore dell’URSS per farsi una risata di quelle epocali.
Io non ho mai scritto che agli americani non interessa quella zona, ho scritto che non avevano motivi per volere l’attacco della Georgia all’Ossezia. Te ne rendi conto che grazie a questa mossa “geniale” di Saakashvili è andato a puttane il piano americano o no?
Gli staterelli caucasici furono imposti, embè? Ora sono Stati sovrani e se accettano di avere sul loro suolo basi Nato, sono cavoli loro. Alla Russia gli rode il cul.o perché si ritrova circondata? Chissenefrega. Ciò non gli arroga il diritto di invaderli.
Comunque sia, te pensi che scrivo caxxate colossali, io trovo più stimolante parlare con un muro che discutere con te, quindi direi che possiamo pure finirla qua. Così risparmiamo pure tempo…

 

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  postato il 11/08/2008 alle 22:06
A volte le scommesse le perdono pure i piccoli fenomeni.
Basta(i) considerare che il discorso sull' Urss e sul vaccate colossali mosse dal viscerale rinnegamento di quell'esperienza non l´hai per nulla colto. Ma passiamo oltre che non mi va di spiegarti che i piú feroci critici della Russia e sparatori di merda dell' Urss sono quelli che fino 15 fa ancora consideravano la sommossa cecoslovacca come una provocazione americana.
quindi..al pari di parlare coi muri..anche parlare coi tonti non é tanto stimolante. Comunque.

Originariamente inviato da Lore_88
Io non ho mai scritto che agli americani non interessa quella zona, ho scritto che non avevano motivi per volere l’attacco della Georgia all’Ossezia.


Cacchio, oltre a biancaneve e i sette nani vedo che sei anche un fun di pinocchio. O forse di alice nel paese nelle meraviglie per la quantitá di sostanza psicotrope cui fa riferimento il romanzo. Cavoli, mi dovró a rimettere a studiare semiotica e filosofia del linguaggio. sono sicuro che avró frainteso la profonda somiglianza di entrambe le sentenze.

Originariamente inviato da Lore_88
Ma poi, che gliene frega agli americani di quel pezzetto di terra sfigata che è l’Ossezia? L’oleodotto passa dal sud della Georgia, mica lì…


Il resto del post..é degno delle premesse.

Che dire..Hegel col suo "ció é reale é razionale" e la critica a questa concezione idealista che ha mosso 200 anni di pensiero critico e storia progressista sono stati buttati nel cesso da niente popo di meno che lore_88. Accipicchia!

 

[Modificato il 11/08/2008 alle 22:42 by pacho]


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 11/08/2008 alle 23:00
TRa le tante cazz.ate sparse, posto un articletto interessante che

1) mostra gli importanti interessi strategici in Georgia..citando proprio un documento steso dall' ufficio studi strategici dell'esercito statunitense (si vocifera che sia un importante organo bolscevico infiltrato nelle piu alte sfere del potere)

2) prova a connettere cio hce sta accadendo con la politica (militare) italiana..alla faccia degli intelligentoni che sentenziano che se la Georgia vuole entrare nella Nato.."embé, é affare loro".

Georgia: incidente o catastrofe?

Guardando al conflitto in atto in Georgia per adesso c'è solo da rallegrarsi. E precisamente del fatto che la repubblica georgiana non sia ancora membro effettivo della Nato, come auspicato da anni dagli Stati Uniti. Altrimenti, visto che lo statuto della Nato prevede l'intervento automatico a favore di un paese membro in conflitto, l'Italia si ritrovrebbe già in una zona di guerra aperta tra eserciti e in un genere di scenario da far impallidire quello iracheno e quello afghano. Si trattebbe infatti di affrontare l'esercito russo e le popolazioni locali assieme. C'è da chiedersi, visto che gli anni dell'itinerario della candidatura della Georgia nella Nato hanno coinciso anche con due legislature di governo di centrosinistra, se le forze "pacifiste" allora al governo oltre ad espellere Turigliatto e marciare beate e contrite ad Assisi si siano fatte un'idea del problema. Non solo ne dubitiamo ma, visto il deciso aumento delle spese militari sotto l'ultimo governo Prodi, siamo sicuri che in caso di intervento italiano in Georgia farsa pacifista e tragedia militarista si sarebbero sommate in un mirabile capolavoro di criminale squallore. Adesso al governo c'è il centrodestra, che perlomeno ci risparmia la commedia di inventarsi argomenti pacifisti per fare le guerre, e quindi possiamo stare sicuri che appena a Washington si decideranno le strategie per l'area a Roma l'adeguamento alla linea americana sarà automatico, entusiastico e pieno di virile interventismo.

Per capire cosa sta succedendo in Georgia infatti bisogna anche stavolta andare a guardare a Washington. Vediamo come. In un documento dell'ottobre del 2007 per l'Istituto di Studi Strategici dell'esercito americano Svante Cornell, direttore di ricerca del Central Asia-Caucasus Institute, fissa due linee di importanza della Georgia per le politiche americane che dobbiamo riassumere per orientarci nel problema georgiano. Il testo, "Georgia after Rose Revolution" è reperibile presso il sito dell'Istituto di Studi Strategici dell'esercito

http://www.StrategicStudiesInstitute.army.mil/

La prima linea di importanza della Georgia per gli Usa riguarda l'approvigionamento energetico. Cornell dimostra infatti come la Georgia sia un perno fondamentale per il trasporto delle fonti energetici lungo tutto l'asse Europa-Asia. La Georgia non rappresenta quindi tanto un corridoio regionale per la circolazione dei flussi energetici ma una zona che, se controllata, permette di influenzare le politiche di sviluppo dell'energia in due interi continenti. La seconda linea di importanza della Georgia per gli Usa è tutta militare e legata alla strategia americana post-11 settembre. Infatti la Georgia fa parte della rete di paesi centro-asiatici che sono di supporto militare e logistico agli Usa per le campagne afghane, irakene e per il controllo strategico dell'intera area subcontinentale.
Il documento di Cornell, oltre alla mappatura dell'importanza strategica della Georgia, cerca di comprendere quali siano i tentativi russi di riguadagnare una influenza politica ed economica nell'area. E' evidente che i sostegno alle minoranze degli osseti del sud e dell'Abkhazia presenti in Georgia fa parte di questa strategia. Cornell però suggeriva però ai propri referenti militari un approccio pragmatico e modulato. L'avversario in quest'area si chiama Russia e non può essere trattato certo a colpi di missili, di propaganda e di forze di "pace" come l'Iraq di Saddam Hussein.
Resta quindi da capire perchè sia partito nei giorni scorsi un attacco rivelatosi rovinoso da parte della Georgia nei confronti degli osseti del sud. Un disastro militare, che ha persino provocato la contemporanea rivolta dell'Abkhazia nonchè l'immediato ritiro da parte delle stesse forze georgiane dallo scacchiere iracheno. La Russia esce quindi militarmente e diplomaticamente rafforzata dagli scontri di questi giorni e su un terreno che gli americani giudicano strategico sia per gli interessi economici che per le campagne di penetrazione militare nell'intera Asia centrale.
La domanda sorge quindi spontanea: la Georgia ha attaccato da sola, fidandosi troppo delle proprie coperture internazionali, oppure segue delle linee strategiche dettate direttamente da Washington?
Prima di dare risposte precipitose a queste domande non sarebbe male considerare un documento di analisi come quello di Cory Welt direttore del Russia and Eurasia Program per Center of Strategic and International Studies. Questo documento, del gennaio 2006, dal titolo "Energy Insecurity in Georgia" reperibile sul sito http://www.csis.org spiega chiaramente come la continua e strutturale crisi della rete energetica georgiana sia una continua fonte di instabilità economica e geopolitica per lo stato caucasico. E' quindi anche ipotizzabile che la Georgia, economicamente in crisi e desiderosa di rafforzare le proprie linee di controllo energetiche e di materie prime (di cui è ricca l'Ossezia del sud), abbia provato a risolvere la propria crisi interna con la classica soluzione militare. Il fatto che la Georgia ci abbia provato da sè lo può rivelare la stessa inadeguatezza della campagna militare condotta dalla proprie truppe negli scorsi giorni. Giova ricordare che nel '95 la Croazia condusse da sola una guerra di riconquista delle proprie zone interne abitate dai serbi annichilendo l'avversario. Gli Usa fornirono intelligence e logistica. Niente di tutto questo sembra esserci nell'intervento militare georgiano di questi giorni. A questo punto c'è solo da chiedersi se l'"incidente" provocato dal governo georgiano possa essere contenuto come tale nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Altrimenti questo episodio può scatenare una crisi di vaste proporzioni internazionali con al centro la Nato e le due maggiori potenze militari mondiali.
Quanto all'Italia sappiamo che in caso di scenario che precipita farebbe sicuramente la scelta peggiore. Almeno in questo il nostro paese regala sempre delle certezze.

Per Senza Soste, nique la police

10 agosto 2008

 
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  postato il 11/08/2008 alle 23:13
Pacho, insisto a dire che la tua vis polemica è troppo vis e troppo polemica.

I tuoi contenuti sono (quasi) sempre molto interessanti, peccato che tu decida deliberatamente di annacquarli in un mare di contumelie. Che cosa te ne viene? Che cosa ne viene alla discussione?

Si possono smontare le tesi altrui anche senza tutto l'armamentario offensivo di cui ti avvali.

Peccato, davvero

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
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(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/08/2008 alle 14:30
Ansa - ADOLESCENTI ASSALITI DA COETANEI A VITERBO, 10 DENUNCIATI

VITERBO - Dieci ragazzi viterbesi, tutti minorenni, al di sotto di 16 anni, sono stati denunciati alla procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Roma per aggressione, violenza con armi improprie e lesioni.

Il gruppo, la notte del 19 luglio scorso, durante la Notte Bianca di Viterbo avrebbe fatto irruzione in un'abitazione del centro storico, dove erano riuniti altri quattro ragazzi, figli di noti professionisti, e avrebbe messo a soqquadro l'appartamento e picchiato a cinghiate gli altri giovani. La polizia e i carabinieri, intervenuti dopo l'aggressione, hanno trovato tracce di sangue sulle pareti.

Dopo una ventina di giorni d'indagini, con un'operazione congiunta della squadra mobile e dei militari del comando provinciale di Viterbo, tutti i presunti aggressori sono stati individuati. Nei loro confronti non sono stati adottati provvedimenti restrittivi in quanto minorenni.
Tra le piste seguite dagli investigatori c'è anche quella politica, in quanto la banda orbiterebbe negli ambienti dell'estrema destra.

Uno dei presunti componenti della baby gang era stato già arrestato per violenza sessuale nel giugno 2007 dagli uomini della sezione minori della squadra mobile.

Il sedicenne, ancora sotto processo davanti al tribunale dei minori di Roma, è accusato di aver abusato con la forza di tre ragazzini di 12-13 anni.

Aggingiamolo con quanto successo pochi giorni fa a Firenze, in Sardegna, a Galbiate, ecc.

 
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  postato il 15/08/2008 alle 13:23
Mentre il popolo olimpico si bea del fatto che l'Italia a Pechino vince più dei cugini francesi, laddove si gioca davvero il destino del mondo la Francia vince e l'Italia non è pervenuta.

Il piano di pace che - si spera - porrà fine (almeno per ora) alla crisi russo-georgiana, porta la firma di Nicolas Sarkozy, e ha raccolto il plauso di tutti.
La Rice lo promuoverà presso i vertici georgiani, mentre quelli russi hanno già manifestato l'intenzione di accogliere i sei punti proposti dal presidente francese.
Il quale naturalmente ne esce con un prestigio enormemente accresciuto, dimostrando di non essere solo bravo a trombare top model italiane.

Noi invece confermiamo di avere una politica estera irrilevante. Frattini manda avanti il suo sottosegretario, perché è troppo impegnato a sciacquarsi le chiappe nel mar delle Maldive.
Il Banana invece ha dato un contributo fondamentale con una telefonata all'amico Putin. Magari l'avrà pure invitato di nuovo a farsi una vacanziella in Sardegna, per ritemprar lo spirito tra un bombardamento e l'altro. Non escludo che abbia anche sentito l'amico Bush, per organizzare il prossimo week-end al ranch texano di GW.

La cosiddetta politica delle pacche sulle spalle si conferma per quello che è: una pacca, appunto.
Nessuno prende sul serio l'Italia, e con questi esponenti di governo il livello di credibilità continua a scendere. Ruggiero, che fu ministro degli esteri nel penultimo Berlusconi, scappò a gambe levate perché non voleva giocarsi la stima di cui godeva a livello internazionale, e fece bene.
D'Alema (che pure detesto) riuscì a ritagliare all'Italia un ruolo importante nell'ultima crisi libanese, e più in generale situò l'Italia in posizione nevralgica nelle questioni mediorientali (che sono - quelle del Mediterraneo - quelle che più ci dovrebbero interessare da vicino).

Frattini invece sperimenta le spiagge delle Maldive. Il Banana telefona. L'unico dubbio è quanto avrà perfidamente ghignato l'amico Vladi una volta riattaccato il telefono col Cavaliere, dopo averlo certamente rassicurato sulle sue buone intenzioni.

 

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