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Autore: Oggetto: E' morto Pier Giorgio Welby

Livello Fausto Coppi




Posts: 3150
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  postato il 21/12/2006 alle 09:51
http://notizie.alice.it/notizia/morto_welby.html?pmk=nothpstr1


E' morto il giorno dello sciopero dei giornalisti....
L'ultima beffa, la metafora di un mondo che ha sempre preferito non guardare e non raccontare.
Grazie di tutto Pier Giorgio.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/12/2006 alle 10:05
...che la terra ti sia lieve

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 21/12/2006 alle 11:31
condoglianze

 

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Daniele

Maglia Nera CKC 2007

Campione italiano 2008 Fantaciclismo di Cicloweb

 
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Livello Tour




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  postato il 21/12/2006 alle 12:07


Ciao Piergiorgio...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/12/2006 alle 12:50
Poveretto, adesso potrà stare tranquillo...

 

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Rebellin... l'ultimo Gattopardo

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 21/12/2006 alle 13:36
Condoglianze.

Tempo fa volevo postare alcune sue dichiarazioni per far nascere una discussione sull'eutanasia, che ne dite se usiamo questo thread per parlarne?

 

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Livello Giro




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Registrato: Dec 2006

  postato il 21/12/2006 alle 13:56
Io mi sento troppo piccolo per parlare di eutanasia...
Che dire dovremmo essere felici perchè ha finalmente ottenuto quello che voleva, purtroppo però questa notizia mi ha creato solo tristezza,
onore alle persone che per il proprio credo pagano un prezzo salatissimo

Ciao Piergiorgio, la sofferenza è finita finalmente.

 

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Tito per il più forte scalatore degli ultimi 150 anni....(me stesso!!!)
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/12/2006 alle 14:00
Originariamente inviato da Lore_88

Condoglianze.

Tempo fa volevo postare alcune sue dichiarazioni per far nascere una discussione sull'eutanasia, che ne dite se usiamo questo thread per parlarne?


Credo che sia proprio il posto giusto del resto welby ha passato gli ultimi anni della sua vita occupandosi proprio di questi temi.

A mio avviso el suo caso si potrebbe parlare di accanimento terapeutico.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 21/12/2006 alle 15:16
Mi dispiace davvero che sia morto. Tra l'altro, conosco una persona con la S.L.A., per cui ho visto qual è la situazione di queste persone.

 

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"Quando scatta lui, io mi giro dall'altra parte, altrimenti mi demoralizzo", Ivan Gotti, a proposito di Marco Pantani

 
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Non registrato



  postato il 21/12/2006 alle 15:20
Originariamente inviato da simociclo

http://notizie.alice.it/notizia/morto_welby.html?pmk=nothpstr1


E' morto il giorno dello sciopero dei giornalisti....


io penso sempre male e nelle due notizie ci vedevo un nesso, infatti un medico ha ammesso di aver staccato la spina.
comunque era quello che voleva, e anche se non sono completamente a favore dell'eutanasia, non lo ritengo un omicidio

 
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Moderatore




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  postato il 21/12/2006 alle 15:23
Condoglianze a tutti i familiari di Welby

e la mia piena solidarietà e ammirazione a questo medico coraggioso

 

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Enula.
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/12/2006 alle 15:56
Un sentito e commosso addio da parte mia al coraggioso Welby, che col suo caso ha permesso di riaprire un dibattito - quello su eutanasia e accanimento terapeutico - che la nostra mediocre classe politica ha rinviato per troppo tempo. Forse è ora di cominciare a parlarne...

Anche se non ritengo sia questa la sede migliore per discutere di temi profondi come l'eutanasia - di cui preferirei parlarne vis-à-vis - il mio pensiero sull'eutanasia è al momento molto combattuto: sinceramente mi è ancora difficile prendere una posizione netta - se mai sia possibile - di fronte ad un tema simile, dove quando guardi gli occhi di Welby che implora la dignità a morire mi vien voglia di staccargli la spina... salvo poi un attimo dopo pensare che c'è gente che sta come lui (o peggio) che invece vuole continuare a vivere in tutto e per tutto, e che infonde speranza di vita, o addirittura di guarigione.

Problema spinoso, non c'è che dire...

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/12/2006 alle 16:06
Onore a Piero Welby per la battaglia che ha combattuto per anni, prima contro la sua malattia e poi per il diritto di ogni persona di scegliere sulla propria salute, che non è un bene disponibile a Stati, Chiese, Clan, Scienza ma è un bene solo di se stessi ed il cui unico tutore è la propria volontà.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 21/12/2006 alle 18:26
Esprimo anch'io tutta la mia solidarietà ed ammirazione per questo medico.


Originariamente inviato da marco83
Anche se non ritengo sia questa la sede migliore per discutere di temi profondi come l'eutanasia - di cui preferirei parlarne vis-à-vis - il mio pensiero sull'eutanasia è al momento molto combattuto: sinceramente mi è ancora difficile prendere una posizione netta - se mai sia possibile - di fronte ad un tema simile, dove quando guardi gli occhi di Welby che implora la dignità a morire mi vien voglia di staccargli la spina... salvo poi un attimo dopo pensare che c'è gente che sta come lui (o peggio) che invece vuole continuare a vivere in tutto e per tutto, e che infonde speranza di vita, o addirittura di guarigione.


Marco, nessuno vuol costringe a ricorrere all'eutanasia quelli che vogliono continuare a vivere. Si tratta solo di riconoscere il diritto a morire a chi lo richiede. Sinceramente non capisco perchè io non posso decidere cosa fare della mia vita!
Mettiamo che Tizio è nella stessa situazione di Welby; è cattolico e crede sia compito di Dio stabilire quando un essere umano deve nascere e quando deve morire, Tizio è ovviamente liberissimo di continuare a sperare che la situazione migliori improvvisamente. Ma se io, nella stessa situazione e conscio di quello che mi aspetta, preferisco morire anzitempo, perchè non posso? Perchè la società mi deve imporre di vivere (leggi: soffrire) per forza contro la mia volontà?
Probabilmente è un mio limite ma proprio non capisco.

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 21/12/2006 alle 18:29
Originariamente inviato da Lore_88

Esprimo anch'io tutta la mia solidarietà ed ammirazione per questo medico.


Originariamente inviato da marco83
Anche se non ritengo sia questa la sede migliore per discutere di temi profondi come l'eutanasia - di cui preferirei parlarne vis-à-vis - il mio pensiero sull'eutanasia è al momento molto combattuto: sinceramente mi è ancora difficile prendere una posizione netta - se mai sia possibile - di fronte ad un tema simile, dove quando guardi gli occhi di Welby che implora la dignità a morire mi vien voglia di staccargli la spina... salvo poi un attimo dopo pensare che c'è gente che sta come lui (o peggio) che invece vuole continuare a vivere in tutto e per tutto, e che infonde speranza di vita, o addirittura di guarigione.


Marco, nessuno vuol costringe a ricorrere all'eutanasia quelli che vogliono continuare a vivere. Si tratta solo di riconoscere il diritto a morire a chi lo richiede. Sinceramente non capisco perchè io non posso decidere cosa fare della mia vita!
Mettiamo che Tizio è nella stessa situazione di Welby; è cattolico e crede sia compito di Dio stabilire quando un essere umano deve nascere e quando deve morire, Tizio è ovviamente liberissimo di continuare a sperare che la situazione migliori improvvisamente. Ma se io, nella stessa situazione e conscio di quello che mi aspetta, preferisco morire anzitempo, perchè non posso? Perchè la società mi deve imporre di vivere (leggi: soffrire) per forza contro la mia volontà?
Probabilmente è un mio limite ma proprio non capisco.


Condivido anche gli spazi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/12/2006 alle 19:36
Originariamente inviato da Lore_88

Marco, nessuno vuol costringe a ricorrere all'eutanasia quelli che vogliono continuare a vivere. Si tratta solo di riconoscere il diritto a morire a chi lo richiede. Sinceramente non capisco perchè io non posso decidere cosa fare della mia vita!
Mettiamo che Tizio è nella stessa situazione di Welby; è cattolico e crede sia compito di Dio stabilire quando un essere umano deve nascere e quando deve morire, Tizio è ovviamente liberissimo di continuare a sperare che la situazione migliori improvvisamente. Ma se io, nella stessa situazione e conscio di quello che mi aspetta, preferisco morire anzitempo, perchè non posso? Perchè la società mi deve imporre di vivere (leggi: soffrire) per forza contro la mia volontà?
Probabilmente è un mio limite ma proprio non capisco.

Lore, purtroppo morire non è un diritto, ma un obbligo. Comunque in linea di massima condivido ciò che hai scritto, di fatto la pensiamo alla stessa maniera.

Il problema nasce dal fatto che l'eutanasia va regolata secondo una singola legge, che tenga conto del rapporto giuridico tra TUTTI i cittadini, cattolici e non. Non posso determinare una legge che mi dica "per i cattolici credenti funziona così.... mentre per gli atei funziona così....", serve assoluta univocità.
Proprio per questa difficoltà, rinnovo il mio invito - per quel che può servire - alle nostre forze politiche per discutere su questi temi (eutanasia, ma anche accanimento terapeutico e testamento biologico, per rimanere in materia). Maliziosamente, considerata la mia cattiva opinione che ho sui nostri politici, di entrambi gli schieramenti, mi viene da dire che su un tema così carico di sfaccettature l'attuale maggioranza si guarderà bene dal discuterne, visto che basta un nulla - in termini numerici - per far cadere questo Governo.

Mi piacerebbe che non sia così, ma ho questa sensazione...

 

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Livello Hugo Koblet




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Registrato: Oct 2006

  postato il 21/12/2006 alle 19:47
Originariamente inviato da marco83

Originariamente inviato da Lore_88

Marco, nessuno vuol costringe a ricorrere all'eutanasia quelli che vogliono continuare a vivere. Si tratta solo di riconoscere il diritto a morire a chi lo richiede. Sinceramente non capisco perchè io non posso decidere cosa fare della mia vita!
Mettiamo che Tizio è nella stessa situazione di Welby; è cattolico e crede sia compito di Dio stabilire quando un essere umano deve nascere e quando deve morire, Tizio è ovviamente liberissimo di continuare a sperare che la situazione migliori improvvisamente. Ma se io, nella stessa situazione e conscio di quello che mi aspetta, preferisco morire anzitempo, perchè non posso? Perchè la società mi deve imporre di vivere (leggi: soffrire) per forza contro la mia volontà?
Probabilmente è un mio limite ma proprio non capisco.

Lore, purtroppo morire non è un diritto, ma un obbligo. Comunque in linea di massima condivido ciò che hai scritto, di fatto la pensiamo alla stessa maniera.

Il problema nasce dal fatto che l'eutanasia va regolata secondo una singola legge, che tenga conto del rapporto giuridico tra TUTTI i cittadini, cattolici e non. Non posso determinare una legge che mi dica "per i cattolici credenti funziona così.... mentre per gli atei funziona così....", serve assoluta univocità.
Proprio per questa difficoltà, rinnovo il mio invito - per quel che può servire - alle nostre forze politiche per discutere su questi temi (eutanasia, ma anche accanimento terapeutico e testamento biologico, per rimanere in materia). Maliziosamente, considerata la mia cattiva opinione che ho sui nostri politici, di entrambi gli schieramenti, mi viene da dire che su un tema così carico di sfaccettature l'attuale maggioranza si guarderà bene dal discuterne, visto che basta un nulla - in termini numerici - per far cadere questo Governo.

Mi piacerebbe che non sia così, ma ho questa sensazione...


Beh, ma non si tratta di dire che per i cattolici funziona in un modo e per gli atei in un altro. Si tratta di lasciar fare al malato quello che crede. Se il malato vuole morire per la troppa sofferenza, non vedo che cosa ci sia di male, sia egli ateo o anche un cattolico sopraffatto dal dolore rispetto alla fede. Allo stesso modo, sia il malato un cattolico che spero nell'aiuto di Dio, piuttosto che un ateo che ha fiducia nel fatto che la ricerca possa trovare in tempo una cura o che ha uno smisurato amore per la vita, è liberissimo di voler vivere.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/12/2006 alle 19:56
Io non mi sento di giustificare o meno l'eutanasia, personalmente non mi trovo in grado di farlo, anche se sono del parere che non bisogna mai smettere di lottare...
Però mi domando una cosa, da ignorante in medicina: il caso di Welby è raro? Quante persone colpisce la sua malattia? E se ne colpisce un numero significativo, come devono sentirsi coloro ai quali è stato diagnosticata la stessa malattia e che ancora lottano o ancora non sanno a cosa vanno incontro? Ma a queste cose, tutti colori che fanno ste battaglie, ci pensano?

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Registrato: Oct 2005

  postato il 21/12/2006 alle 23:44
Ora la tua anima è finalmente libera da un corpo che non meritava più di custodire.
Dovunque tu stia volando, buon viaggio Pier Giorgio.

 

[Modificato il 22/12/2006 alle 00:11 by W00DST0CK76]

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Moderatore
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Posts: 8326
Registrato: Jun 2006

  postato il 22/12/2006 alle 07:39
Carissimi amici non so se l'espressione "vi scrivo con il cuore in mano" si addica a questa discussione.
Non ho letto i vostri commenti, non ce la faccio. Anche se so che siete persone molto sensibili vi invito a stare attenti ai discorsi generalisti.
E ve lo dico perchè io ho provato sulla pelle cosa si prova quando la persona che ami ti dice che non riesce più a vivere.
Anche io ho passato la vita pensando che questi discorsi non mi toccassero mai, adesso invece che mi è toccato un'idea non ce l'ho più.
Vorrei soltanto che Alberto fosse ancora vivo, ma non c'è, e oggi continua a tornarmi in testa la sua richiesta.
Forse l'amore è egoista ma ricordiamoci che insieme al dolore della persona che soffre c'è il dolore delle persone che li amano.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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