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Autore: Oggetto: Silvano Contini:un sorriso sotto la pioggia.

Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 06:39
Silvano: che nome poetico!”
Così sospirò l’insegnante di Storia dell’Arte quando mi chiese il cognome in occasione dell’interrogatorio collettivo alla fine della prima liceo classico. Era stata quasi sempre assente, poverina , e non aveva fatto in tempo a conoscerci.
Il mio cognome le evocava forse paesaggi agresti, una quiete boschiva , uomini tranquilli dediti al lavoro dei campi., serenità d’animo, gentilezza dei modi.
Nella poesia o nelle arti figurative sono innumerevoli i riferimenti di questo tipo.
Con un ardito accostamento mi chiedo: nel mondo del ciclismo quali sono state le caratteristiche di quei corridori che hanno avuto la ventura di chiamarsi Silvano? In effetti non sono stati neppure pochi, sia in Italia che all’estero
Riaffiorano dalla memoria,tra gli altri, tre atleti: Schiavon, Contini e Riccò..
Tutti accomunati da una caratteristica: il sorriso, quasi a voler dimostrare che, effettivamente , il nome di ciascuno di noi(o, almeno, di alcuni) costituisce una sorta di biglietto da visita che ci contraddistingue.
Dei tre, Contini- un protagonista di primo piano tra la fine degli anni 70 ed i primi anni 80- è stato quello che ha raccolto maggiore successi.
Corridore completo, ha avuto una maturazione che lo ha portato, ad un certo punto della sua carriera , a sfiorare l’eccellenza.
E’ strano il destino di certi corridori. Pur con un palmarès di tutto rispetto (una quarantina di vittorie in carriera, alcune delle quali di assoluto rilievo) Contini viene ricordato con simpatia, certo,ma senza quell’entusiasmo che accompagna il ricordo di altri corridori . Colpa del nome? Chissà!

Varesino di Leggiuno (compaesano, quindi, di Gigi Riva), classe 1958, passa al professionismo nel 1978.
Nel Giro di Saronni si mette in luce in un tappa caratterizzata, almeno in parte , dal maltempo.
Nella La Spezia - Voghera è protagonista di una bella fuga sul Passo della Forcella e, malgrado l’impegno, è battuto in volata da Johansson .Conclude il giro al quinto posto in classifica generale:
è un esordio promettente, che viene confermato dalle vittorie nel Giro del Piemonte e nel Giro del Lazio.
Ma è al Giro di Lombardia di quell’anno che Silvano rivela la propria tempra:in una tipica giornata autunnale è l’unico a reggere al ritmo imposto da uno scatenato Bernard Hinault . Nonostante i crampi riesce a stare a ruota del Bretone . Fa tenerezza, quel ragazzo, con la bocca aperta, una smorfia di dolore,fradicio sotto la pioggia incessante , ma resiste. Addirittura si spera nell’impresa. Hinault, quel giorno, non si fa sorprendere, ed il secondo posto, in una volata nella quale i crampi impediscono quella scioltezza necessaria per lottare ad armi pari con il compagno di fuga, è quasi un successo.
L’anno successivo, al Giro d’Italia, è protagonista della terribile tappa di Orvieto , percorsa in condizioni atmosferiche pessime. Freddo e pioggia non abbandonano per un attimo i corridori.
Confessa Moser:”Nella discesa del Monte Amiata faceva un freddo come mai ho sentito nella mia carriera”. C’è da credergli.
Silvano resiste e vince la tappa nella città del Duomo, precedendo Visentini, che indossa la maglia rosa. Un altro successo “bagnato”, quindi, per il corridore di Leggiuno.
E’ un corridore tenace, Contini, che lotta , si impegna, soffre : e si vede. Quando lo sforzo diventa più intenso il suo sorriso si trasforma in una smorfia di fatica.
Ma è anche un corridore generoso, gentile, corretto . Non conclude il Giro, ma tra giugno e luglio si impone in tre classiche nazionali: G.P.Industria e Commercio,Camaiore e Matteotti.
L’anno successivo si presenta al via con grandi ambizioni, legittimate dal successo nel Giro dei Paesi Baschi.
Il tridente della Bianchi Piaggio(Contini, Baronchelli, Prim), insieme a Battaglin , Bortolotto e Vandi, attacca sul Terminillo: a Cascia Saronni conserva l’insegna del primato ma alcuni giorni dopo, nella Montecatini-Salsomaggiore vinta da Moser dopo una lunga fuga solitaria, deve cederla proprio a Contini, primo dei battuti dal campione trentino.
Nulla può Silvano, sulle rampe del Furcia, quando Battaglin sferra l’attacco decisivo.
La ripresa televisiva è impietosa. Contini arranca , ,si alza sui pedali, in un disperato sforzo di contenere il distacco dallo scatenato corridore di Marostica..Lo sforzo è immane, il rapporto troppo duro per le severe pendenze dell’inedita salita. Alla fine è quarto in classifica generale.
Solo il successo nel Giro di Germania attenua la delusione della sconfitta.
Il 1982 è il suo anno migliore. Coglie una grande affermazione nella Liegi-Bastogne –Liegi in una giornata caratterizzata , anch’essa, dal maltempo. Se c’è la pioggia, Contini non si spaventa.
Erano 17 anni che un corridore italiano non vinceva la Doyenne. Eppure , anche in quell’occasione a Contini non viene concesso lo spazio che merita. L’Italia che ama il ciclismo aspetta con ansia le fasi finali di una corsa nella quale un connazionale è protagonista :un ineffabile Gianni Minà cede la linea a De Zan appena in tempo per vedere Silvano che taglia vittorioso il traguardo:”Contini!!!!!!”urla Adriano. La telecronaca più breve della storia delle televisione .
Troppo poco per una vittoria così prestigiosa..
Al Giro arriva con le credenziali in regola. C’è Hinault, è vero, ma dopo la tappa del Crocedomini (nella quale il tridente della Bianchi vive una giornata memorabile, mandando in crisi il bretone) sembra fatta. Il sogno rosa di Contini dura, purtroppo, lo spazio di 24 ore. A Monte Campione Hinault ripristina le gerarchie ,e grande è la delusione. Nella Cuneo-Pinerolo, ultima occasione per ribaltare la situazione , è l’unico a provare di attaccare il “Tasso” : prima sull’Izoard e, poi, sul Sestriere, insieme a Van Impe. Bruno Raschi lo riconosce: è l’unico che ci ha provato. E aggiunge:”..Silvano Contini, l’antagonista più giovane e più coraggioso di colui che ha vinto.Senza di lui, in ventidue tappe,non vi sarebbe stata altentativa neppure apparente ed il Giro sarebbe diventato una fredda operazione matematica. Grazie a Contini per qualche giorno almeno, la corsa è diventata un romanzo…Contini ha espresso valori umani che sono più indicativi dei valori tecnici..”
Il terzo posto finale, alle spalle del suo compagno di squadra Tommy Prim , sarà il suo miglior risultato al Giro e, nello stesso tempo, la prova dei suoi limiti in una grande corsa a tappe
.Il successo nella Coppa Bernocchi ed il terzo posto nella classifica finale del Superprestige Pernod suggellano un anno da incorniciare.
Dopo due ulteriori annate con la Bianchi-Piaggio , nelle quali-oltre ad aggiudicarsi un’edizione della Coppa Sabatini- bissa il successo nel Giro del Lazio e vince un Baracchi in coppia con Gisiger, passa nell’85 all’Ariostea Benotto.
E’la sua ultima migliore annata, sotto il profilo dei risultati, con ben 4 successi in altrettante corse a tappe “minori”:Giro di Puglia, Midi Libre, Tour de l’Aude e Ruota d’Oro, e una classica prestigiosa, la Coppa Placci. Dopo, solo il successo nel Giro dell’Umbria dell’87 e cinque giorni in maglia rosa nell’89, quasi un ricordo dei momenti migliori vissuti sulle strade del Giro.

Una carriera più che onorevole, in definitiva,ma diseguale, con ottime prestazione concentrate soprattutto nei primi anni di professionismo, e vittorie di prestigio, anche all’estero.
Innumerevoli anche i piazzamenti : un secondo ed un terzo posto al Giro di Romandia(rispettivamente nell’80 e nell’82), più volte sul podio delle più importanti classiche nazionali(quali, ad esempio, Giro del Veneto, dell’Emilia e Tre Valli Varesine).
Eppure , a distanza di anni , il ricordo di Contini appare più sfumato rispetto a quello di altri corridori. Si è parlato di talento incompiuto, di corridore che, seppur tecnicamente completo, andava incontro a momenti di crisi nelle fasi decisive del Giro, laddove avrebbe dovuto dimostrare il suo autentico valore.
Considerazioni giuste, senza dubbio , che non sminuiscono tuttavia la figura di un atleta che ha saputo ottimamente distinguersi negli anni in cui Hinault, Moser, Saronni (solo per citare alcuni dei maggiori protagonisti) rendevano difficile a chiunque la possibilità di primeggiare.
E che, comunque, non amava il ciclismo urlato, le polemiche, le risse verbali: era corretto, serio, gentile .
Un atleta col sorriso.
Silvano, appunto.


Il sorriso di Silvano Contini


In Maglia rosa al Giro del 1981


Giro 1982:tappa Cuneo Pinerolo. Contini attacca su Sestriere, seguito da van Impe (photo by cancel58)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 08:11
Caro coscritto,
che piacere ricordare il nostro coscritto Contini.
Con la perla di quella Liegi in giorno di Pasqua nella volata a quattro neri di fango.
Con il Giro che gli sfuggiva per poco.
Con Martini che non lo convocava mai.
Ma con Silvano che stringeva i denti e sorrideva, come hai ben ricordato.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 09:03
il nostro coscritto Contini.

Si sa, classe 1958=classe di ferro

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 09:16
Sbaglio o era Contini che indossava sempre una curiosa fascetta tergisudore per difendersi dalla sinusite?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 09:51
solito gran bel ricordo

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
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27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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  postato il 04/04/2006 alle 11:16
Grazie.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 12:49
UN GRANDE CHE HA VINTO MENO DI QUEL CHE AVREBBE POTUTO...

 

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.--. ..- .--. .. .-.. .-.. .-
...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 13:23
veramente un bel ritratto!
Contini lo ricordo come un corridore veramente completo: vinse a Liegi battendo in volata Fons DeWolf, che in volata era tutt'altro che fermo, e se non vado errato qualche volta, allo sprint, riuscì anche a battere Saronni.
Forse gli è mancata un pò di continuità per essere un campione con la C maiuscola

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 04/04/2006 alle 20:00
da saronniano non mi sembra di ricordare che contini abbia mai battuto in volata saronni

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 04/04/2006 alle 20:17
beh cancel, anche stavolta non posso che associarmi ai complimenti! gran bel ritratto. a differenza di Dancelli, che non ho avuto la fortuna di vederlo correre, Contini lo ricordo benissimo, e devo dire che il tuo ritratto è assolutamente perfetto. i giovanissimi che non hanno conosciuto il buon Silvano credo riescano a cogliere, tra le tue righe, quale fosse il reale valore di Contini, gran bel corridore che, a mio avviso, aveva tutte le potenzialità per fare il salto di qualità e appartenere di diritto alla categoria dei grandissimi ciclisti italiani... invece questo salto non è riuscito a farlo, non ho mai capito bene i reali motivi... forse caratteriali, non so. di certo, come ha detto antonello, non eccelleva in continuità.
 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 04/04/2006 alle 20:20
comunque bel corridore contini..se non trova un grande hinault avrebbe vinto il giro dell'82
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/04/2006 alle 20:45
Contini se lo ricorda bene il mio nonno, ebbe l occasione di parlarci spesso alle corse.
Ho stampato lo scritto appena l hai postato e gliel'ho dato, come capita per i graffiti, l ha letto tutto d'un fiato si è avvicinato a me e mi ha detto:"gran bel racconto, fai i complimenti all autore"

QUINDI COMPLIMENTI!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/04/2006 alle 17:40
Contini se lo ricorda bene il mio nonno, ebbe l occasione di parlarci spesso alle corse

cara Violetta,saluti a tuo nonno e ..ringrazialo da parte mia!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/04/2006 alle 23:46
Bravo. Cancel, sei molto bravo.
Silvano Contini mi è sempre piaciuto come uomo. Sempre. Come corridore, meno.
Nella Bianchi delle tre punte, Baronchelli, Prim, Contini, aveva un pò di attenzioni in più degli altri due.
Si puntava su lui, generoso, roccioso, proteiforme.
Ma un baronchelliano, storceva il naso. Inutilmente. GB era in calo ormai. Prim era forse il più completo. E roccioso. Col freddo Silvano si esaltava. Col tic tac , era il meno brillante dei tre.
Mi ricordo della Liegi di cui fu scippato.. non della vittoria. della gloria. Trattato malissimo da mamma RAI.
Ma era il tempo dei califfi, Cancel. Moser e Saronni. il resto (Battaglin, Contini, Baronchelli, Beccia, Panizza, Visentini) era nulla. Non contava nulla.
E' stata , quella volta, la prima volta in cui mi venne da gridare "grande Silvano!" e da tifare per lui.
Oggi mi inchino ad un corridore forte, tenace, allegro, simpatico e combattivo.
Grazie del ritratto.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Tour




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  postato il 07/04/2006 alle 20:04
Bravo Cancel. Ricordo Silvano Contini come un atleta serio e generoso, mai domo. Poteva vincere di più ma in squadra aveva sempre dei "capitani" esigenti. Il suo sorriso era come una smorfia di sofferenza e di massima concentrazione. Contini è stato un esempio per tanti giovani, ha portato sulle strade del mondo la sua serietà e la sua passione per il nostro sport. Grazie ancora, Silvano!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2006 alle 20:50
caro coscritto,
gran bel ritratto. ...
come già scritto, contini ebbe la sfortuna di incontrare hinault , che gli impedì alcune affermazioni , che forse avrebbero cambiato il corso della sua carriera, un memorabile lombardia e soprattutto il giro 82.
con la pioggia ed il freddo si esaltava e subì anche l' affronto di mamma (per modo di dire) rai, che non ci consentì di godere la sua vittoria più bella, una liegi non ancora terreno di caccia per gli italiani....

notate nella bella foto postata dal grande cancel, quella della tappa di sestriere in cui il coraggioso contini attaccò con van impe, il fisico del nostro: come sono cambiati i tempi...oggo sono un po' più tirati...., chissà quanto naturalmente..

contini è scomparso dal mondo del ciclimo: mi pare, se non mi tradisce la memoria, che faccia il falegname e un po' di tempo fa, in un intervista , dichiarò di sentirsi un po' escluso e di seguire poco...

grazie , cancel
mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2006 alle 21:04
caro coscritto,

Caro Mesty, anche tu del 58? Quella storica annata si distingue, nel forum, visto che siamo più di uno...
Ringrazio te e tutti quelli che hanno apprezzato il mio ritratto di Silvano.
Ciao!

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 08/04/2006 alle 22:09
Grazie, Cancel. Ritratto di grande pregio.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/04/2006 alle 12:29
Silvano, fatti sentire, ti aspettiamo.
I tuoi coscritti.

 

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nino58

 
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