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Autore: Oggetto: i voli pindarici

Livello Tour




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  postato il 17/02/2005 alle 19:43
dato che per me tornare a dibattere di pedale dopo svariati mesi di assenza non è per nulla semplice,perchè trovare il filo in discussioni aperte da tempo è come trovare un ago in un pagliaio,voglio aprire questo thread per raccogliere i vostri ricordi piu nitidi a proposito di prestazioni che vi sono rimaste nella memoria per l'impressione di gigantismo e velocità che da esse ne avete ricavato.
io al momento ne ricordo 4.
il primo è legato al pantani di campiglio,proprio quello dell'ultima vittoria.ricordo che sull'erta finale mi aveva dato l'idea di onnipotenza,andando a riprendere chiunque,compreso il malcapitato pascal richard che ancora indossava l'abusiva maglia di campione olimpico.marco mi dette davvero l'idea del volo,piu ancora di oropa e dei 49 avversari saltati di slancio.sembrava quasi rotta la legge fisica della gravità e dell'attrito,un altro pò e avrebbe impennato.
il secondo ricordo và all'armstrong di hautacam 2000,quello che rifilò quasi 2 minuti al pantani che se ricordate accese la bagarre nei primi chilometri.devastante..mai visto mulinare le gambe a quella velocità.
poi ancora ricordo lo stesso sceriffo nella cronoscalata bourg-d'oisans l'alpe dell'ultimo tour,quello delle circa 654 pedalate al secondo..
infine quel carneade quasi trentenne di santi perez nella cronoscalata di sierra nevada della scorsa vuelta,un'ascesa degna del rijs edizione tour '96,ma con ancora piu rapporto sotto le pedivelle.....un missile.
questi al momento sono le azioni che ricordo con maggior stupore...altre me ne verranno.
ORA STà à VOI CONTRIBUIRE AD ALLARGARE LE MEMORIE.

 

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janny

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 19:57
purtroppo,anzi fortunatamente...in questi ultimi anni nn ho potuto seguire la vuelta per i motivi che tutti sappiamo(spero in futuro nel recente accordo di zomegnan con la tve per il prossimo giro)e le molteplici prestazioni a dir poco stupefacenti,nn poche delle quali altrettanto moralmente disgustose,come tu ricordi santi perez nella cronoscalata della sierra nevada in primis...
...vediamo un po'mi viene in mente la prova di mayo all'alpe d'huez,se parliamo di splendide imprese sportive dove la sensazione di stupore e'perlopiu'positiva,mentre tornando un po'piu'indietro negli anni ma neanche tanto visto che le persone erano le stesse che oggi si son ripresentate nel mondo del ciclismo direi il 36enne ugrumov(o sarebbe meglio dire il gruppetto ugrumov-gewiss-bombini-ferrari)che straccia tutti nella cronoscalata cluses-morzine/avoriaz al tour del'94 e rifilia ben 1min38sec al pirata e addirittura udite udite 3min e 16sec al terzo,un certo miguel indurain......ero poco piu'che bambino ma lo ricordo bene e quella che fu allora una sensazione di stupore mi riecheggia oggi come un amara pagina di ciclismo e della mia infanzia sportiva!

 

[Modificato il 17/02/2005 alle 20:03 by Pirata x sempre]

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Giuseppe Matranga

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Livello Tour




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  postato il 17/02/2005 alle 20:03
a proposito del gruppo gewiss ecco un altro ricordo.il primo berzin di campitello matese,giro'94,prime tappe.

 

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janny

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 17/02/2005 alle 20:06
CIAO MELAMARCIA
MA IO HO I RICORDI DI MARCO PANTANI.
PERCHE' E' LUI CHE MI HA FATTO INIZIARE A SEGUIRE IL CICLISMO.
HO NEL CUORE LA SUA CAVALCATA DELLA MERANO APRICA.
IN OGNI CASO PER ME L'IMPRESA PIU BELLA RESTERA' SEMPRE LA VITTORIA DI LES DEUX ALPES NEL 98.
ANCHE PERCHE' QUEL GIORNO VIDI TUTTA LA TAPPA DALLA MATTINA.
UN RICORDO INCANCELLABILE, OFFUSCATO SOLO DALLE CONDIZIONI METEO CHE HANNO UN PO DISTURBATO LA DIRETTA ELA REGISTRAZIONE DELLA MIA CASSETTA.
APPROPOSITO CONSERVO TUTTE LE GAZZETTE DELLO SPORT DEL TOUR 98 E PARTE DEL GIRO 98.
PIU' ALCUNE DELLE SUA GRANDI IMPRESE.
SE FOSSE VENUTA QUELLA DI MORZINE 2000 PENSO CHE SENZA OMBRA DI DUBBIO SI SAREBBE PARLATO DELLA PIU GRANDE IMPRESA CICLISTICA DELLA STORIA...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 20:12
lasciamo perdere caro newcastle,nn finiro'mai di...."ringraziare"i miei genitori per aver buttato le mie gazzette un paio di anni fa che ripercorrevano tutte le imprese del pirata,piu'i"tre"grandi giri stravinti....

cmq certo quelli del pirata li escludo anche perche'senno oropa,ma tutte le altre sedici perle tra giro e tour sarebbero ai primi sedici posti della mia personale classifica...

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Tour




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  postato il 17/02/2005 alle 20:17
certo certo newcastle.forse devo meglio esplicare la ragione del mio thread.non mi riferisco tanto alle imprese,di cui tu hai dato un importante esempio,ma all'impressione di velocità che vi ha dato qualcuno vedendoloimpegnato nel voricare di gambe,ecco,un'impressione di volo appunto.
qualcuno di voi ricorda per esempioil museeuw della sua ultima vittoria alla roubaix,quando partì sul secondo tratto del carrefour de l'arbre col leone disegnato sul caschetto?

 

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janny

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 20:24
beh in effetti quel giorno museeuw volava eccome,credo solo il ballero del'98 sembrava danzar allo stesso modo sulle rugose pietre della roubaix...chapeau a tous les deux!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Tour




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  postato il 17/02/2005 alle 20:35
eh no...pirata....le gazzette di quegli anni le dovevi custodire gelosamente...io le ho ancora...e ancora le sfoglio...come dimenticare la intera prima pagina dedicata a marco il giorno dopo l'impresa di les deux alpes?"PANTANI EROE NELLA BUFERA". pensa che registrai anche la tappa col commento originale di de zane cassani....la ho ancora sul mio scaffale..

 

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janny

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 20:41
lo so sono veramante imbufalito con i miei per questa cosa,pensa glielo ricordo ogni giorno,nn li avevano mai toccati(o meglio nn glielo permettevo),neanche per spolverarli(lo facevo io),ma nel bel mezzo di un trasloco ni hanno fatto un tradimento cosi grande....

fotunatamente,anche se magra consolazione,si son degnati di lasciarmi quelli delle vittorie di giro e tour e qualcun'altro diciamo a loro giudizio piu'meritevole...che rabbia!!!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 20:46
ah dimenticavo anche io le cassette le ho tutte(almeno quelle son riuscito a salvarle)o meglio diciamo quasi,precisamente dall'impresa indimenticabile dell'halpe d'huez nel'97 in poi.....e tra l'altro da circa un paio di mesi ho ricominciato ad emozionarmi,forse con un po'meno adrenalina,ma(purtroppo)con molta piu'commozione

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 20:56
pantani selva gardena 1998
pantani le deux alpes 1998
pantani oropa 1999
Lance armstrongalpe d'huez 2004
musseeuw all'ultima roubaix
ballerini alla roubaix del 1998
rijs nell'arrivo di chamonix???? in salita del 96

rominger al giro 95 sig sig nella tappa di loreto ricordo che da bambino avevo l'album e dopo quell'inizio giro non lo sopportavo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 21:01
su rijs hai assolutamente ragione,superalvi,se nn sbaglio pero'credo ti stai riferendo alla tappa del sestriere,il giorno dopo les arcs e la prima grande crisi del navarro in declino,laddove la tappa ricordo che per neve sull'iseran(o/e sul galibier nn ricordo con precisione)fu ridotta ad una ciquantina di km scarsi con le ascese del monginevro ed appunto della prossima localita'olimpica!
in quel tour il danese fece altrettanto tristemente impressione nell'arrivo di hautacam,cosi come sembrava volare un giovane fenomeno suo delfino nella crono di saint-emilion che(se nn lo fermavano)gli stava sottraendo un tour gia'vinto,un certo...ullrich!!!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 21:06
grazie ma avevo 9 anni e non ricordavo tanto bene.....
cmq ora riguardando il mio libro a casa la legende du tour de france di pierre chany(equipe)era proprio la tappa del sestriere

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 21:07
e aggiungo ullrich nella crono di cap decouverte nel 2003 vi ricordate che diede 1'30 a Lance
 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 17/02/2005 alle 21:14
Allora bellissimo thread caro Melamarcia. E bellissimo pure il titolo che hai scelto.
Ecco le imprese titaniche secondo la mia opinione:
Pantani, Le deux alpes 1998 (un'impresa epica alla Fausto Coppi)
Pantani, Oropa 1999
Pantani, Courchevel 2000
Ballerini, Parigi Roubaix 1995 (per la spalla lussata) - 1998 (per il dominio assoluto)
Tafi, Parigi Roubaix 1999
Museeuw, Parigi Roubaix 2001 (fora due volte e rientra due volte recuperando 2 minuti, poi copre Knaven e arriva secondo) - 2002 (domina scattando a 50 km dall'arrivo e infligge distacchi abissali)
Chiappucci, Sestriere 1992
Virenque, Parigi Tours 2001
Dekker, Parigi Tours 2004
Armstrong, Luz Ardiden 2003 (a me non piacciono le vittorie da automa, questa di Armstrong fu la reazione del carattere e fu un grande duello con Ullrich, un duello vero: ricorderò sempre la telecamera che indugiava sui due volti tirati per lo sforzo: che grande scena)
Tchmil, Giro delle Fiandre 2000.

 

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Livello Tour




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  postato il 17/02/2005 alle 21:20
ricordate per caso il pantani di val thorans'94....quello che dalle pietre si rialza e quasi prende ugrumov vincitore di tappa?
p.s:ma perchè pirata ed emiliano ,con i vostri posts,siete al livello pupu?forse che admin vuol far capire che nella vita l'importante è partecipare purchè si onori il forum?

 

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janny

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 21:22
bettini san remo 2003
bettini atene 2004
bartoli liegi 1997
bartoli liegi 1998

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 17/02/2005 alle 21:43
Ecco il più grande volo pindarico di tutti i tempi : quello di Fausto Coppi nella Cuneo/Pinerolo nel Giro 1949.
La tappa era di km. 254 con la Maddalena, il Vars, l'Izoard, il Monginevro, il Sestriere.
Coppi parte sul primo colle e stacca tutti gli avversari e dopo 190 km di fuga solitaria arriva a Pinerolo con 11'52'' su Bartali e 19' 14'' su Cottur, Bresci, Astrua, Martini.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 21:44
lasciamo perdere va...ti ricordi quando abbiamo ideato(emiliano in particolare mi sembra)l'idea della nuova classifica con i corridori,piu'o meno campioni!?!?!?
bene la classifica nn riusciva a procedere in automatico e ce la sta riproponendo il grande admin diciamo a tempo e nn a post...e purtroppo che dire ora ci e'toccato colui che e'forse un po'meno campione degli altri....
ma d'altronde li abbiamo scelti noi!!!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Alfredo Binda




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  postato il 17/02/2005 alle 22:02
Caro Melamarcia,
l'idea di associare un corridore ad un tot numero di post fu di Admin. Solo c'era un buco di 300 post circa fra il livello tour e il primo livello associato ad un corridore.
Io proposi una lista di corridori per coprire il buco e misi alla base di questa lista Raymond Poulidor che forse vale meno di Ballerini in effetti :-).
Quello che mi chiedo,e qui mi rivolgo a Giuseppe e Admin, è invece un'altra cosa: eravamo saliti, rimettendo un corridore alla volta al livello Octave Lapize. Perchè siamo scivolati ancora su Pupù?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 22:05
l'unica risposta che ti posso dare io caro emiliano e'assolutamente filosofica e,come dice melamarcia,forse perche'admin ci vuole ricordare appunto"che l'importante e'partecipare"...

scherzo,sinceramente nn ne ho idea!

un saluto giuseppe

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Marco Pantani




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  postato il 17/02/2005 alle 22:06
Un'altra grande impresa degna di Coppi fu quella compiuta da Ocana nel Tour 1971 nella tappa Grenoble-Orcieres Merlette di 134 Km.
Ocana stacca tutti sulla penultima salita e arriva con 5,52 su Van Impe e 8,42 su Merckx Zoetemelk, Thevenet, Petterson.

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 17/02/2005 alle 22:21
Caro Ciclgian: in effetti la Cuneo Pinerolo resterà nell'immaginario collettivo come una delle più grandi imprese della storia del ciclismo.
Mi viene in mente un antico thread in cui noi dibattevamo su quanto la guerra avesse sottratto a Coppi e quanto a Bartali...
sulla scorta di quelle pagine riportiamo in auge il duello Coppi-Bartali!
Per me il più grande volo pindarico del ciclismo resta allora la Cannes-Briancon (274 km) con 5 colli da scalare fra cui l'Allos, il Vars e l'Izoard nel Tour del 1948: Gino Bartali fa qualcosa di straordinario e al termine della tappa infligge distacchi abissali a tutti i concorrenti: Bobet, maglia gialla, arriva con 20 minuti di ritardo e Bartali per effetto degli abbuoni arriva a soli 50 secondi dalla maglia gialla: il giorno dopo la conquisterà e nessuno gliela strapperà più fino a Parigi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 23:14
e il temerario perez cuapio nella tappa che finiva a corvara(?)nel giro 2002(?) quando scattò a + di 50 km dall'arrivo all'inizio del fedaia con ancora da scalare il pordoi e il campolongo (3 salite che ho fatto personalmente quest'estate il 16 agosto riproponendo appunto quella tappa!) e nessuno credeva che quell'omino scuro fosse capace di tanto...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/02/2005 alle 00:37
grande emiliano, hai postato una selezione bellissima
Qualcuno pùò ricordare qualche grande impresa di merckx e hinault?
il cannibale ed il tasso non possono mancare in questo thread
ciao

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 18/02/2005 alle 00:50
A Ciclgian: tu hai ricordato qualcosa di grande: la sfida lanciata e vinta da Ocana a Merckx, staccato di 8 minuti. Questa resta la più grande sconfitta del cannibale sul campo; va ricordato che la sfortuna si accanì su Ocana che causa un incidente fu costretto al ritiro quando era in maglia gialla. Il tour andò a Merckx!
Povero Ocana corridore e uomo sfortunato!

 

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Livello Alfredo Binda




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  postato il 18/02/2005 alle 00:56
A mestatore: visto che ti è piaciuta la mia serie ti propongo altri due episodi di mia memoria, forse un po' meno forti di quelli precedenti dal punto di vista del dominio, ma secondo me degni di spessore per il potente valore della loro immagine.
1) Indurain, Liegi 1995: stacca tutti a pochi chilometri dall'arrivo e, trascinandosi Bruynel a ruota, guadagna terreno su tutto il gruppo, guadagnando 50" in classifica generale. Indurain è capace di attaccare
2) Chioccioli che scala da solo il Pordoi in maglia rosa al Giro del 1991. Per tutti il richiamo a Fausto Coppi, anche per la somiglianza fisica fra i due atleti, è forte!

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 18/02/2005 alle 02:52
Voglio anch'io complimentarmi con Emiliano per la sua serie, soprattutto in considerazione di un dato: è giovane, ma si ricordato della Cannes-Briancon di "Ginettaccio"!

E' notte fonda e la notizia della morte di Sivori mi ha sciolto.
Su un tema così suggestivo ed appassionante, vorrei scrivere qualcosa di più corretto ed analitico, ma il tempo e la stanchezza mi sono tiranni.
Voglio partecipare ugulmente, allegando un estratto di "Frammenti del grande romanzo del ciclismo", opuscoletto che scrissi nel lontano 1993, prima dell'impresa di Marco Pantani a Les Deux Alpes nel Tour '98, ai tempi delle mie prime battaglie, per l'inserimento dello sport nel mondo dell'arte.

Prendetelo com'è, con le pecche che ha, e coi segni della parzialità del tempo...

LE PIU' GRANDI IMPRESE DELLA STORIA DEL CICLISMO

Non è mai stata presentata una classifica dei più grandi acuti della storia del pedale. Eppure ci troviamo di fronte ad una disciplina sportiva capace di entrare nella fantasia, nella cultura e nel costume, grazie a solisti che hanno saputo scrivere pagine memorabili. Nel ciclismo, l'impresa singola sublima nella sua gnoseologia tutto il fulgido tratto del mito, per involarsi in un’immortale opera d'arte. E qui, cari lettori, sfogliamo l'immanenza che disattenti intellettuali vedono solo nei quadri di Picasso o di Gaugen, o nei romanzi di Hemingway. Ma nei voli di sofferenza e nella determinazione d’essere soli di fronte alla fatica che mette il singolo profeta contro gli altri, ci stanno quei messaggi interiori che fanno arte. Una forma d’espressione originale, addirittura unica nella sua morfologia. Un messaggio all’umanità che fa dire al campione quanto l'uomo possa prendersi quelle tante parti inesplorate del proprio cervello. La cultura, nello stile di vita degli uomini, e non in un libro in più, va dunque a trionfare per fare scuola o ricordo, lasciando agli osservatori un patrimonio maggiore, o la consapevolezza di essersi arricchiti nella mente e nel proprio interiore profondo. Maldicenza? Volgarità...? Esagerazione? Niente di tutto questo! Solo constatazione di una sicura e vera filosofia teoretica, capace di insegnare tanto di più di quella contorta ricerca di parole inespressive, abituale compagna di troppi intellettuali ingigantiti dalle mirate azioni pronte a ricercare potere, d’uomini piccoli. Fatta questa giusta premessa, mi accingo al non facile compito di separare dal monolitico e grandissimo romanzo del ciclismo, quelle imprese che lo hanno reso ancor più mitico e subito mi devo scontrare col dilemma di essere oggettivo. Ma qui capisco che l’oggettività è impossibile, perché l'arte non si confonde con la matematica, ed un giudizio equo è impossibile nella sua totalità. Nella consapevolezza che la mia soggettività possa trovare il consenso più ampio passo a mettere in fila le cinque imprese più grandi della storia.
Le sintesi.

FAUSTO COPPI - CUNEO-PINEROLO (Giro d'Italia 1949)
E' il 10 giugno ed il Giro affronta la Cuneo - Pinerolo, una tappa terribile con cinque colli aspri già entrati nel mito. La maglia rosa è sulle spalle d’Adolfo Leoni, ma nella stupenda e difficile Bassano - Bolzano di qualche giorno prima, Coppi, aveva dato un saggio delle sue straordinarie qualità andando a vincere con sette minuti di vantaggio sullo stesso Leoni dopo aver scalato solitario il Rolle, il Pordoi ed il Gardena. Alla partenza da Cuneo tutti si aspettano un altro acuto di Coppi, ed il controllo degli altri è tutto per lui. Ma il campionissimo è un arcangelo imprendibile e ben poco terrestre. Rintuzza un attacco di Volpi in vista del Colle della Maddalena e s’invola in un'impresa che fa rabbrividire le penne dei giornalisti e impreziosisce le fantasie. E’ il volo di un airone ispirato da una forza superiore che scolpisce il percorso degli uomini. Coppi scala da solo la Maddalena, il Vars, l'Izoard, il Monginevro ed il Sestriere e giunge a Pinerolo con 11'52" su Gino Bartali. Leoni è lontanissimo, a quasi venti minuti. Con questa impresa Coppi porta la sua sagoma e la sua smorfia a dipingere il ricordo ed il segno di un mito incancellabile. Per un pagano Fausto è un dio destinato ad offuscare le razionalità, per un credente l'uomo Coppi è il ringraziamento più tangibile di come si possa essere grati al creatore. E lui la più grande rivincita italiana al ricordo di una guerra immane, voluta dalla sempre accecante presenza della stupidità umana.

CHARLY GAUL - MERANO – TRENTO - BONDONE (Giro d'Italia 1956)
Il Giro 1956 a tre tappe dalla fine sembra deciso. Pasqualino Fornara è saldamente maglia rosa ed anche la Merano-Trento-Bondone con l'arrivo in cima a quel colle pare alla portata dell'italiano. Prima del Bondone, c'è il Rolle che mette le ali ad un piccolo lussemburghese dai tratti gentili e con la faccia da professore di filosofia, Charly Gaul. Quel piccolo camoscio, undicesimo in classifica a 7'17" da Fornara, si gioca tutto il vantaggio in discesa dove viene addirittura staccato dagli inseguitori. Ma all'inizio del Bondone la neve ed il freddo polare intirizziscono i corridori ed i ritiri si contano a fiotti. Gaul inizia la scalata sui pedali com’era solito fare e per gli altri è notte fonda. La neve ed il freddo dipingono lo sfondo a quel "puntino" in maglia Faema. Il piccolo camoscio ha partita vinta e scala quella salita divenuta anticamera del polo nord con le sue gambe forti come il ferro, mentre dietro, troppi furbi trovano alleanze nelle auto. Gaul suggella l'impresa che lo rende immortale tagliando il traguardo con 7'44" su Fantini e 12'15" su uno stoico Fiorenzo Magni. Il Bondone ha dato a Gaul una coperta per riscaldarsi, ed il suo primo Giro d'Italia. Quella montagna innevata, ha dato al mondo uno dei più grandi campioni mai saliti su una bicicletta.

EDDY MERCKX-LUCHON-MOURENX-VILLENOUVELLE (Tour de France 1969)
E' il 15 luglio e la carovana del Tour deve affrontare le più dura tappa pirenaica. La corsa ha un padrone di nome Eddy Merckx. Tutto il suo Tour, fin lì, è stato corso per esaurire la rabbia della squalifica per doping al Giro d'Italia. Una squalifica ingiusta, perché egli sa di esser stato bidonato. Corre pure per schiaffeggiare un indefinibile numero d’idioti che lo credono "drogato". Ha il Tour in pugno, ma non si accontenta. Vuole distruggere avversari tanto forti, quanto piccolissimi al suo cospetto. Così, sulle rampe del Tourmalet lascia tutti per involarsi solitario sui pendii di un mito che sta costruendosi con una regolarità di vittorie che non hanno paragoni nella storia dello sport. Scala sempre più solo il terribile Aubisque, quel giorno soffocante come mai e dopo 105 chilometri di fuga, a 15 dal traguardo di Villenouvelle, chiama l'ammiraglia di Guillaume Driessens per dirgli che è un uomo e non ce la fa più. Driessens ammirato come non mai gli risponde: "Non ti scoraggiare Eddy, gli altri sono lontani e più stanchi di te!" Merckx richiama il fondo della sua impareggiabile determinazione e giunge a Villenouvelle con quasi otto minuti su Dancelli, Poulidor, Pingeon ecc. a oltre dieci Felice Gimondi. Sul podio sale solo Merckx, perché gli altri non hanno la forza per farlo. Cinque giorni dopo l'uomo mette piede sulla Luna, mentre sulla terra, ai Campi Elisi, l'umanità incorona un marziano.

GINO BARTALI CANNES-BRIANCON (Tour de France 1948)
Nel Tour di quell'anno un uomo considerato vecchio, tenta, dieci anni dopo il suo trionfo, un difficile bis: Gino Bartali. “Ginettaccio” è in forma, ma quella corsa è piena di insidie e ci sono due avversari che fanno paura. Il primo è Luison Bobet, un giovane panettiere di cui si dice un gran bene e l'altro è un matto con la "testa di vetro" Jean Robic. Fra alti e bassi in classifica, a Cannes, Bartali deve alla maglia gialla Bobet ben 21'20". Ma dalla città della Costa Azzurra parte una tappa durissima, con cinque colli da scalare fra i quali il temuto Izoard. La tappa scatena la pazzia furente di Robic e Bartali sta attentamente ad inseguire, sapendo che, prima o poi, "testa di vetro" si sarebbe consumato. In vista dell'Izoard “Ginettaccio” parte a tutta, raggiunge Robic e fa crollare ogni velleità al giovane Bobet. Scala solitario l'Izoard e giunge a Briancon con un vantaggio abissale sugli altri. Bartali è già in albergo quando arriva un ciondolante Bobet. “Ginettaccio” sulle ali di quell'impresa, vince pure le due seguenti tappe e la terz'ultima. A Parigi sul foglio giallo vanta 26' sul fiammingo Schotte, 28'48" su Lapebie e 32'59" su Bobet. “L'uomo di ferro” ha dunque vinto il suo secondo Tour e la sua impresa allenta le tensioni sociali in un'Italia scossa dall'attentato a Palmiro Togliatti.

VITTORIO ADORNI - IMOLA (Campionato Mondiale 1968)
In una cittadina resa celebre dalla sua passione verso i motori e da un autodromo tra i più belli del mondo, si corre l'edizione 1968 del campionato mondiale di ciclismo. Il circuito è durissimo ed in parte coinvolge pure l'autodromo. Fra gli italiani si attende Gimondi fresco vincitore del tricolore, ma si teme l'acuto di un Eddy Merckx apparso nell'anno come un campione fulgido e raro. Fra gli italiani però, c'è un corridore elegante e dalla classe superiore al raccolto di carriera fin lì consumato: Vittorio Adorni. E proprio "l'airone di Parma" imposta subito la corsa su un ritmo forsennato fuggendo al terzo giro assieme al grande Rik Van Looy, a Carletto, Agostino, Mendiburu, Stevens, Spuhler, e Lewis. A 90 km dal traguardo, Adorni lascia quel drappello nel frattempo dimezzatosi, per fuggire verso l'iride. Il suo scatto secco lascia sui pedali un vecchio marpione come Van Looy ed un ispirato Agostino. Gli osservatori incrociano le dita pensando ai tanti chilometri che ancora separano il parmense dall'iride. Ma Adorni ha in corpo la birra dei super ed il suo vantaggio via via assume proporzioni come mai in un mondiale dell'era moderna del ciclismo. Adorni va così sull'arcobaleno del mondo con un impresa destinata a rimanere unica. E per l'Italia del pedale che si appresta a recitare il ruolo di damigella alla corte di maestà Merckx, arriva, grazie al parmense, una giornata indimenticabile.

Morris

P.S. perdonate qualche strafalcione ma il file riportato è quello non finito in stampa ed il riassunto di stanotte, frettoloso per doveri di sonno, non poteva che determinare lacune.


 
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Livello Giro di Lombardia




Posts: 108
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  postato il 18/02/2005 alle 10:03
Ciao,
aggiungo qualche ricordo personale:

Saronni e il suo scatto bruciante a Goodwood '82. La telecamera che inquadra l'americano in testa al gruppo e una pallottola che scatta sullo sfondo... con De Zan che esplode nel commento.

Moser e la crono Soave-Verona dell'84. Batte di oltre un minuto lo svedese Prim e supera Fignon in classifica, conquistando il suo primo e unico giro d'Italia nel contesto fantastico dell'Arena.

Lemond e la fantastica cavalcata sui campi elisi con il manubrio da triathlon, il recupero su Fignon (sempre lui) e la vittoria per 8 secondi.

Van der Velde e la tappa del Gavia nella 'bufera' del 1988. Mi pare avesse la maglia ciclamino e fosse in fuga da molti chilometri, in solitaria per tutta l'ascesa del Gavia, sul quale arriva con una manciata di minuti di vantaggio. A Santa Caterina arriverà con 45 minuti di ritardo per una crisi di freddo.

Argentin in una Liegi-Bastogne-Liegi (l'anno non lo ricordo). Recupera su due o tre compagni (anche qui la memoria vacilla) che
si stanno 'guardando' prima del rettilineo finale, li supera di slancio e s'invola verso il traguardo lasciando agli altri le briciole.

Ciao ciao,
Helios.

 
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Moderatore




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  postato il 18/02/2005 alle 10:08
Secondo me non e' male anche la bella prova di Hoste al fiandre di quest'anno, in fuga tutto il giro, viene ripreso, resiste e arriva secondo battuto solo in volata da wesemann... niente male direi!
 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 18/02/2005 alle 20:36
Caro Helios,
l'episodio cui fai riferimento è la Liegi Bastogne Liegi del 1987: in fuga ci sono Roche e Criquelion che si fermano a scrutarsi, mentre, come un falco, sopraggiunge Argentin che li fulmina vincendo per la terza volta di fila la classica delle Ardenne.

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Claudio Chiappucci




Posts: 335
Registrato: Dec 2004

  postato il 19/02/2005 alle 13:54
Le imprese più belle.
Chiappucci SESTRIERE TOUR 92
Ballerini ROUBAIX 1998
Pantani LES 2ALPES1998
Pantani MONTECAMPIONE1998
Bartoli FRECCIA VALLONE 1999(NEVE)
Virenque PARIS-TOUR 2001
Pantani courchevel 2002
Lance armstrong ALPE D’HUEZ TOUR2004

 

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"A volte chiudiamo gli occhi perchè la realtà non ci piace...
...se però smettiamo di comunicare non riusciamo più ad assaporare la vita e a scrivere la nostra storia.
Il mio linguaggio è la bici...
e voglio continuare a scrivere quel capitolo del mio libro che da troppo tempo ho lasciato in sospeso..."

Marco Pantani



Il NOCE darà i suoi frutti.




 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3567
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  postato il 20/02/2005 alle 11:35
solo per precisare quello che sara'sicuramente stato un errore di battitura dell'ottimo rinaldo...

pantani/courchevel/tour de france-2000

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Dec 2004

  postato il 20/02/2005 alle 12:00
hai ragione Pirata ho confuso l'anno...

 

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...se però smettiamo di comunicare non riusciamo più ad assaporare la vita e a scrivere la nostra storia.
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Marco Pantani



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