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Autore: Oggetto: Andando controcorrente...

Livello Milano-Sanremo




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  postato il 29/05/2007 alle 19:38
In un certo senso ha ragione Monsieur, il doping è nato "quasi" con lo sport, e già dalle Olimpiadi Antiche si parlava di pozioni magiche per dare forza agli atleti e permettere loro di vincere le gare.
Però dire tout court; "il doping è nato con lo sport" lasciando magari che ognuno sottintenda "quindi teniamocelo" è una prova di demagogia non degna di uno sportivo, e comunque è anche falso, nel senso che può esistere (ed esiste) uno sport senza doping.
Il problema sono i soldi. Dove ci sono soldi è molto facile che attecchisca il doping, ma questo non vuol dire che noi non dobbiamo combatterlo.
In che modo è da vedere (e sarebbe giusto parlarne)

 

____________________
Andare avanti è l'obiettivo, non il mezzo

 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 29/05/2007 alle 19:44
Dai, Mario..
Non si può dimostrare con certezza assoluta che le morti siano dovute al doping ma non tappiamoci gli occhi. Non scherziamo. Ma l'avete letto "Massacro alla Catena" di Voet?
Lui era un medico, e certe cose le sa bene. E fa i nomi di tantissimi corridori morti come cani per le strade.

 
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Moderatore




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  postato il 29/05/2007 alle 19:51
Beh, Monsieur, le erbe sono farmaci naturali e contengono determinati principi attivi. Vero. Possono alterare anche le prestazioni? Si, certo. Ma non sono certo a livello degli ormoni o dell'epo o delle sostanze dopanti sintetizzate e studiate appositamente per modificare il tasso d'ematocrito o il tono muscolare o l'esplosività. Confrontati con sostanze di questo tipo, i rimedi "naturali" sono l'equivalente della camomilla o della valeriana di fronte al valium.
Volete un esempio? Confrontate la corporatura degli atleti degli anni '10, '20, '30 e '40 con quella degli atleti di oggi, in qualunque campo. Confrontate un centometrista dell'anno 1940 con uno degli anni '90, o un ciclista "vecchio stampo" con quelli di oggi. E non ditemi che è tutto un fatto di allenamenti specifici e mirati, di dieta apposita, di..
Se anche quegli atleti si "dopavano" con erbe e pozioni magiche modello hellas- e senza controlli- e gli attuali campioni si dopano (sul serio) con sostanze sintetiche, basta un'occhiata per capire cosa è doping e cosa è altro ("aiuto", stimolante, placebo, boh).

 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 29/05/2007 alle 19:56
Bravo Desmnoblu..
E se non volete tornare indietro fino agli anni '10, guardate una foto di gattuso quando giocava nel Celtic e confrontatela con una di adesso.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/05/2007 alle 20:08
Originariamente inviato da North Wind

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Però dobbiamo capire di che parliamo.

Se stiamo parlando di ciclismo (e sport) ideale, non possiamo non essere tutti d'accordo: lo sport pulito è molto più bello, più appassionante, più tifabile, più mitizzabile, più tutto.
Ovvio che è così.

Però se vogliamo parlare di ciclismo (e sport) reale, allora non possiamo dire che "è sbagliato dire embè", perché è l'unica soluzione.
L'altra soluzione (per me non praticabile) è far passare il ciclismo come l'unico sport dove ci sia il doping, o dove il doping conti tantissimo, e gli altri sport normali.
E questo è un obbrobbrio.

Se vogliamo parlare di sport reale, dobbiamo parlare di ciò che guardiamo.
Quello che guardiamo è viziato dalla chimica?
Sì, sicuramente, al 98% è così.
Allora, che si fa?
Due le cose: o metabolizzarlo, e gustarsi comunque lo spettacolo tattico e tecnico che lo sport ci offre (la discesa di Savoldelli, il dribbling di Seedorf, un rovescio di Federer); o rifiutarlo del tutto, senza distinzioni, perché non avrebbe senso non seguire il ciclismo e seguire il rugby, o il nuoto, o il basket.

Quale delle due è più praticabile? A chi piace lo sport deve scegliere la prima, ci si trova costretto.

Questo è il quadro che dobbiamo analizzare se vogliamo parlare di situazione dello sport reale.
E non si tratta di legalizzare il doping, né di erigere allo "status" di eroe uno sportivo che sappiamo - al 98% - fare uso di qualche sostanza.
No, si tratta di commentare uno spettacolo sportivo. Che non sarà un film, né una fiction, ma è una parte della nostra vita che non intacca, in prima persona, la nostra vita.
La nostra biciclettata ce la facciamo lo stesso, doping o non doping.
Così come la partita a calcetto. Così come la nuotata al mare.

Poi è ovvio che sappiamo tutto del passato di tutti, ma non ci chiedete di fare i Capodacqua e commentare gli ordini d'arrivo con le sentenze passate di qualche magistratura, oppure da intercettazioni telefoniche.
Non ce lo chiedete, perché non ne siamo capaci.

Ha senso, ora, buttare la croce su Mazzoleni per Santuccione o per il pm di Bergamo? No, non ha senso, perché Mazzoleni ha guadagnato 3' tra discesa e salita pedalabile, e poi ha perso 2' da Di Luca quando le pendenze si son fatte arcigne e il suo peso, e la stanchezza, lo doveva (e l'ha fatto) far andare più piano.

Non mi pare che su Landis e Cancellara abbiamo chiuso gli occhi, no?
Non abbiamo gridato né allo "schifo" né allo "scandalo", ovviamente, ma all'epoca (e non dopo) ci siamo posti tante domande sulle loro prestazioni, e sicuramente non abbiamo esaltato le loro performances.

Ovvio che l'obiettivo sia il ciclismo pulito.
Ma ci si arriva da questo punto di partenza?
No.
Ci si arriva iniziando a limitare il fenomeno, puntando sulla credibilità.
Ci si sta provando e/o riuscendo?
Non ancora. Non ancora.
Perché c'è sempre la stessa gente sulle poltrone e al volante delle ammiraglie.
Però sta iniziando il pubblico a dare una svolta.

Lo scorso Lombardia dei tifosi gridarono all'ammiraglia Csc: "Vai a casa Riis!!".
Se la presero col ds, non scrissero un cartellone che poteva recitare: "Basso ci hai deluso".

Ecco, forse così si potrà iniziare a limitare il fenomeno doping e la piaga antidoping.
Una volta limitato, si potrà provare ad arginare.

Ma per favore, non ci chiedete di fare la conta dei cattivi.
È un esercizio che rovina l'umore e danna l'anima; a quel punto, davvero non avrebbe più senso seguire lo sport.

Siamo cinici? Può darsi.
Ma quale altra è la soluzione?

A noi il ciclismo piace, anche così.
Potrebbe piacerci di più, forse infinitamente di più, ma - allo stato attuale delle cose - il ciclismo (e lo sport, ma qui si parla di ciclismo, ok) è bello anche oggi.
Anzi, oggi è anche più difficile scriverne, perché le pagine poetiche (e forse piene di retorica, ma quant'era bella, quando scritta bene?) del ciclismo epico non si possono più redarre.
Troppo alto il rischio di farsi ridere dietro, tra uno o dieci anni.


ottimo intervento condivido in toto.. Aggiungerei una piccola cosa.. Non esiste doping, non esiste farmacia che ci privi della bellezza di questo giro e del ciclismo in generale.. Le discese fatte a tutta per cercare di guadagnare secondi, le enormi fatiche che chilometro dopo chilometro i corridori affrontano.., la predispozione mentale che viene impiegata per affrontare la tappa e che deve perseverare in tutte e tre le settimane, il sudore, il freddo, le crisi, i rimbalzi in classifica, la gente che incita a bordo strada.. è una cosa che va oltre le più lucide considerazioni e constatazioni... questo è il ciclismo che mi piace! Conscio di tutte le problematiche, le vicende che ci stanno sotto.. ma anche consapevole che c'è ben altro.. eccome se ce n'è!



tutto perfetto e faccio i complimenti a mario per il post che mi era sfuggito e che non si discosta tantissimo da quanto scritto da guido e, spero in maniera comprensibile, anche dal sottoscritto

tuttavia in questo giro,insisto, rispetto a quanto detto a proposito di landis , cancellara ed altri, trovo gli occhi un po' troppo socchiusi a colpi di embè.

sfumature , probabilmente o , forse, questione di stati d' animo, umore e anche di un po' di disattenzione da parte mia...

meglio che torni in letargo sull' argomento e lasci guido ad esprimere i sentimenti dei suiveurs, che tifano ma non sono tifosi...

ciao

mesty


 
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Esordiente




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  postato il 29/05/2007 alle 20:21
so che vado molto off topic ma sono nuovo e lo scrivo per indicare quale sia la competenza di quelli che ci beviamo tutti i giorni in Tv:

l'altro giorno nella presentazione della tappa delle 3 Cime c'era un noto fondista 8Zorzi( che simulava al ciclocomputer la salita finale....bene "l'attrezzo" indicava circa 600 watt di potenza a circa 142-145 battiti pensate che qualcuno dei soloni presenti (giornalisti accreditatissimi, commentatori e tecnici di alto livello...?) abbia fatto un commento??? neanche uno

voi sapete cosa significa sviluppare 600 watt VERO? se Zorro li sviluppasse a 142 battiti potrebbe provare il record dell'ora per fare almeno i 65kmh detto questo non aspettiamoci alcun commento tecnico che abbia un senso

ciao a tutti

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 29/05/2007 alle 20:29
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Mi sta simpatico, alleva asini, è quasi un collega.


Grande, grandissimo, grandissimo Guido!!!!

PS Anch'io ho visto con simpatia il Bruseghin che si staccava. Ma vaglielo a spiegare tu che forse quel giorno Bruseghin e Mazzoleni non stavano esattamente insieme a braccetto su quella maledettissima "stessa barca"...

 
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Moderatore




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  postato il 29/05/2007 alle 20:34
Originariamente inviato da Felice

Ma vaglielo a spiegare tu che forse quel giorno Bruseghin e Mazzoleni non stavano esattamente insieme a braccetto su quella maledettissima "stessa barca"...


Considerare il fatto che Bruseghin patisca il freddo e che, magari, Mazzoleni no, è proprio così lontano?
Felice, ci stai dicendo che il ciclismo è solo doping?
E te ne sei accorto solo dopo il Giro 2006 e dopo OP?
Ci stai dicendo questo?

Pensi che Mazzoleni fosse sul maledettissimo motoscafo e Bruseghin fosse su una stramaledettissima zattera?

Ha davvero senso, fino alle vere prestazioni incredibili, parlare di barche, motoscafi e zattere, o è un limite tecnico?
Vista la discesa con Savoldelli di Mazzoleni?
Dov'erano Bruseghin e Cunego?
In barca?

 

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  postato il 29/05/2007 alle 20:54
Originariamente inviato da Morglum

Dai, Mario..
Non si può dimostrare con certezza assoluta che le morti siano dovute al doping ma non tappiamoci gli occhi. Non scherziamo. Ma l'avete letto "Massacro alla Catena" di Voet?
Lui era un medico, e certe cose le sa bene. E fa i nomi di tantissimi corridori morti come cani per le strade.


Morglum, ti stai per laureare campione del mondo di rigiramento di frittate.
Prima col caso Riccò, ora col doping.

Hai scritto: "Come vi ho già detto, così facendo, non solo date poca importanza ad eventuali e future confessioni. Ma poco vi importa anche di eventuali malatie o morti di quei corridori che oggi vincono grazie all'abuso di sostanze".

Tu fai una consequenzialità certa, e già non lo è.
Ma certamente il doping fa male, e non dobbiamo tenercelo (anche per rispondere a Barbara Lowrie). Però c'è, e certamente non si combatte così.

Ad esempio, per te la Wada, o il Coni, o l'Uci, o la Fifa, ha a cuore la salute degli atleti e degli sportivi?
Ce la hanno le squadre, gli allenatori, i preparatori, i ds, i tm?

O hanno tutti a cuore la salute del proprio portafogli?
E io dovrei preoccuparmi in prima persona della salute degli atleti quando sono loro i primi a non preoccuparsene, e sono loro i primi a non denunciare l'impunità di tutti coloro che girano loro a fianco?

Io dovrei preoccuparmi per la loro salute, visto l'(ab)uso di sostanze illecite, e non dovrei preoccuparmi per la loro salute, viste le cadute?

Perché questa incoerenza?
Perché il doping è intollerabile e la sicurezza in corsa lo è?

 

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  postato il 29/05/2007 alle 20:56
Caro Mestatore, qualche giorno fa un utente (non ricordo chi, chiedo venia) ci accusava di dare poco risalto alle imprese di Pinotti, anzi di prenderlo in giro.
Io gli ho risposto ciurlando un po' nel manico, ma aveva ragione, è vero che non abbiamo esaltato Pinotti, ed è stata una scelta.

Una scelta editoriale.

Badate un po' ai titoli che abbiamo proposto in questo Giro. Non ce n'è uno che esalti chicchessia.
Ci siamo messi a giocare con le parole, ma secondo voi è un caso? No. È una precisa scelta editoriale anche quella, perché non vogliamo che qualcuno pensi che ci leghiamo alla schiera del giornalismo trombone che esalta le imprese che vediamo quotidianamente. Preferiamo scherzarci su, al limite, nell'ottica del rock'n'roll appunto, perché l'alternativa sarebbe quale?
Però non credi che anche questo, di questi tempi, sia un atteggiamento che marca una differenza? Non credi che quest'approccio così laico, sempre con tanto d'occhi aperti (checché ne dica Morglum) abbia una sua rilevanza? Non credi che il rapporto che abbiamo instaurato coi lettori sia salvaguardato, e che il patto di onestà che abbiamo fatto con loro lo stiamo portando avanti? Non prendiamo in giro nessuno. Non diciamo che chi vince oggi o domani sia pulito. Cerchiamo di essere neutri, non ci scaldiamo.
Non lo so se ci riusciamo fino in fondo, e qualche volta è anche umano che qualche superlativo ci scappi (io ho un debole per Napolitano, tanto per dire); ma io, se devo autovalutare il lavoro che abbiamo fatto in queste due settimane di Giro, trovo che siamo stati molto onesti.

Non c'è un rigo su questo sito che parli di ciclismo nuovo, ripulito da brutti personaggi, con facce giovani e tutto quello che si può leggere su un qualsiasi numero della Gazzetta post-Basso.

Non c'è un moto di esaltazione per nessuno. Quando ha vinto Riccò abbiamo puntato l'attenzione sullo scenario più che sulla sua impresa. Mazzoleni ha staccato due volte Di Luca e lo abbiamo segnalato nel sottotitolo, senza enfasi alcuna.

Però, abbiate pazienza, non possiamo metterci, nei pezzi, a riportare i passi falsi di chiunque, sennò non ne usciamo più.
E diciamola tutta: non sto vedendo prestazioni incredibili. Sto vedendo Mazzoleni che guadagna in discesa e su una salita pedalabile su un Di Luca che temporeggia, ma che poi perde nettamente quando le pendenze si fanno dure. Sto vedendo Simoni invecchiare in gratia dei. Sto vedendo Cunego prigioniero dei suoi problemi. Sto vedendo Di Luca andare bene, ma senza dare l'impressione di essere un piccolo cannibale, anzi: la sensazione che possa saltare, anche sullo Zoncolan, ce l'ho.

Su che cosa dovrei puntare il dito accusatore, allora?
Dovrei dire che non sarebbe stato credibile se Mazzoleni avesse preso la maglia rosa? Ma non l'ha presa, non mi pare una differenza da poco!

Ai tempi della clamorosa Vuelta di Santi Pérez feci anche questo tipo di discorsi, dubitando apertamente di quelle prestazioni venute dal nulla. Ma poi ti rendi conto che porre l'accento sull'uno è ingiusto, profondamente, perché quell'uno è figlio di questo sistema, e se permettete non me la sento più di dargli all'untore. Non mi sentirei in pace con la mia coscienza a maltrattare Mazzoleni.

Perché poi oggi dovrei parlare del Probenecid... Quando vince Riccò dovrei parlare dell'ematocrito; per Piepoli, che dire della sua lunga permanenza in Spagna? E Schleck con Riis? E Simoni caramellato? E Di Luca che accende i ceri a Sant'Uccione? E Cunego con Cecchini? E la Astana? E la Tinkoff? E Savoldelli al 49,9? Perché, analizzando una tappa, dovrei parlare di tutte queste cose? Non me la sento, scusate.

La differenza la facciamo a monte, e la facciamo per tutti. Tutti i corridori presenti, senza bisogno di fare i nomi e indicare questo o quello. Questo è un giornalismo che lasciamo fare ad altri, del resto il mondo è bello perché c'è anche la possibilità di scegliere chi o cosa leggere.

La terza via c'è, è vero, e ce l'avete davanti agli occhi. Non siamo la Gazzetta, non siamo Bicisport, non siamo Capodacqua, non siamo Gatti. Può essere che la terza via sia già qui.

Non difendiamo un corridore per condannarne altri, come fa il Giornale.
Non difendiamo un corridore fino a una certa data, per poi smerdarlo, come fa la Rosea.
Non diciamo che i giovani come Nibali salveranno il ciclismo, e non diciamo che lo salveranno i vecchi gregari come Noè.

E la verità la diciamo sempre. Solo che non sempre serve urlarla ai quattro venti. Ci può essere un po' di quotidiana moral suasion anche in un Bruse Willis o in un Gero d'Italia. Forse.

No?

 
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Livello Milano-Sanremo




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  postato il 29/05/2007 alle 21:00
Originariamente inviato da robmonti

so che vado molto off topic ma sono nuovo e lo scrivo per indicare quale sia la competenza di quelli che ci beviamo tutti i giorni in Tv:

l'altro giorno nella presentazione della tappa delle 3 Cime c'era un noto fondista 8Zorzi( che simulava al ciclocomputer la salita finale....bene "l'attrezzo" indicava circa 600 watt di potenza a circa 142-145 battiti pensate che qualcuno dei soloni presenti (giornalisti accreditatissimi, commentatori e tecnici di alto livello...?) abbia fatto un commento??? neanche uno

voi sapete cosa significa sviluppare 600 watt VERO? se Zorro li sviluppasse a 142 battiti potrebbe provare il record dell'ora per fare almeno i 65kmh detto questo non aspettiamoci alcun commento tecnico che abbia un senso

ciao a tutti


Rob, non vorrei sbagliare, ma mi sembra di aver visto Zorzi stare tra i 300 e i 350 Watt in quell'occasione. Ci ho fatto caso perchè anch'io ho un rullo del genere, e quando vedo che i miei watt superano i 200, vedo anche la Madonna del Frassino.

La donna (già mi sono dimenticato, mi pare fosse la Putzer), stava un pò sotto i 200 watt, e però dava la sensazione di poterci stare anche per mezza giornata...
Sono comunque parecchi i 350, ma non mi sembra di aver visto l'indicazione 600.

 
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  postato il 29/05/2007 alle 21:00
Originariamente inviato da desmoblu

Beh, Monsieur, le erbe sono farmaci naturali e contengono determinati principi attivi. Vero. Possono alterare anche le prestazioni? Si, certo. Ma non sono certo a livello degli ormoni o dell'epo o delle sostanze dopanti sintetizzate e studiate appositamente per modificare il tasso d'ematocrito o il tono muscolare o l'esplosività. Confrontati con sostanze di questo tipo, i rimedi "naturali" sono l'equivalente della camomilla o della valeriana di fronte al valium.
Volete un esempio? Confrontate la corporatura degli atleti degli anni '10, '20, '30 e '40 con quella degli atleti di oggi, in qualunque campo. Confrontate un centometrista dell'anno 1940 con uno degli anni '90, o un ciclista "vecchio stampo" con quelli di oggi. E non ditemi che è tutto un fatto di allenamenti specifici e mirati, di dieta apposita, di..
Se anche quegli atleti si "dopavano" con erbe e pozioni magiche modello hellas- e senza controlli- e gli attuali campioni si dopano (sul serio) con sostanze sintetiche, basta un'occhiata per capire cosa è doping e cosa è altro ("aiuto", stimolante, placebo, boh).


Desmoblu, se Achille o Asterix avessero avuto l'Epo, pensi che non l'avrebbero usato?
E Coppi e Bartali?
E Rivera e Riva?
E Foreman ed Alì?
E altri?

Io, col mio fisico di oggi, negli anni '20 sarei stato forse campione del mondo dei pesi massimi di pugilato, ma ognuno vive nell'era in cui vive, e io mi accontento del mio titolo di campione del mondo di lanciatore di coriandoli (vinto nel 2005, poi ho perso la controsfida l'anno dopo).

Rivera giocava a calcio con un fisico col quale oggi non sarebbe neanche un nazionale di curling, di quelli che raschiano il ghiaccio.

Ogni epoca ha avuto, ha ed avrà il suo doping.

E, lo ricordo, il doping è:

do|ping
s.m.inv.
ES ingl.
1 somministrazione illecita ad atleti o animali, spec. cavalli o cani, di sostanze estranee all’organismo, di sostanze fisiologiche in quantità o per vie anomale, di stupefacenti o psicofarmaci, per migliorare le prestazioni durante gare sportive
2 TS elettr., aggiunta di impurità ai semiconduttori per cambiarne la resistività

(fonte: demauroparavia.it)

Parla di sostanze esterne. Tutte.
Mica fa classificazioni tra "doping", "aiuti", o "placebo").
Tutti si son dopati, si dopano, e si doperanno "sul serio" col doping che avevano, hanno ed avranno.
Questo è certo.

Quindi?
Siam sempre lì: l'obiettivo reale è limitare il problema.

 

[Modificato il 29/05/2007 alle 21:07 by Monsieur 40%]

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  postato il 29/05/2007 alle 21:08
direi innanzi tutto di cominciare a distnguere tra sport e sport professionistico; la differenza c'è e deve esserci.

Lo sport è quello che viviamo e vediamo ogni giorno sulle strade, nei campetti di calcio, nelle piscine comunali; è fatto di passione, sudore e tanta voglia di stare bene con se stessi prima che di vincere sugli altri.

Lo sport professionistico è uno spettacolo. Deve esserlo perchè è un prodotto da vendere e solo lo spettacolo si vende bene oggi.
E' giusto che sia così? Io non ho conosciuto il ciclismo eroico ma oggi mi sembra che non esistano alternative a questo fatto.

Esiste il doping nello sport professionistico? si, e penso che le stime di Monsieur si molto vicine alla realtà. La domanda invece è perchè esiste? Chiunque abbia visto il film "a beautiful mind" ha almeno sentito parlare della teoria dei giochi: in poche parole la strategia migliore non è quella efficiente in assoluto ma quella efficiente dato il comportamento del tuo avversario. Ciò significa che, se anche solo posso immaginare che il mio avversario non sia pulito, allora non lo posso essere neanche io pena la sconfitta. Poichè ogni atleta si comporta e ragiona in questo modo, ipotesi di pensiero razionale, allora tutti si comportano in maniera non pulita.
Che il doping esista quindi ha solide basi scientifiche; ci hanno vinto anche un premio nobel grazie a questo.

La nostra via deve quindi essere quella di distinguere dove ciò è tollerabile (si badi bene tollerare non significa essere compiacenti, significa essere realisti) e dove ciò non può esserlo.
E allora avanti con le perquisizioni, con gli interrogatori e con le intercettazioni ma non tra i prof, o almeno non solo. Vigiliamo sui giovani, sui dilettanti, nelle palestre, vigiliamo sullo sport vero, quello che tocca ragazzi e appassionati di ogni età; i professionisti sono un'altro mondo con altre regole.

Consci di questo godiamoci lo spettacolo perchè a volte è davvero meraviglioso. Godiamoci il ciclismo e ogni altro sport ci piaccia e cerchiamo di essere grati per le emozioni che azioni come quelle di un Mazzoleni o di un Basso ci regalano ogni volta.

 

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Come si dice a Varese, questo è il momento in cui o si caga o si lascia libero il gabinetto.
Ivan Basso (ciclismo)

 
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  postato il 29/05/2007 alle 21:16
Originariamente inviato da Admin

Caro Mestatore, qualche giorno fa un utente (non ricordo chi, chiedo venia) ci accusava di dare poco risalto alle imprese di Pinotti, anzi di prenderlo in giro.
Io gli ho risposto ciurlando un po' nel manico, ma aveva ragione, è vero che non abbiamo esaltato Pinotti, ed è stata una scelta.

Una scelta editoriale.

Badate un po' ai titoli che abbiamo proposto in questo Giro. Non ce n'è uno che esalti chicchessia.
Ci siamo messi a giocare con le parole, ma secondo voi è un caso? No. È una precisa scelta editoriale anche quella, perché non vogliamo che qualcuno pensi che ci leghiamo alla schiera del giornalismo trombone che esalta le imprese che vediamo quotidianamente. Preferiamo scherzarci su, al limite, nell'ottica del rock'n'roll appunto, perché l'alternativa sarebbe quale?
Però non credi che anche questo, di questi tempi, sia un atteggiamento che marca una differenza? Non credi che quest'approccio così laico, sempre con tanto d'occhi aperti (checché ne dica Morglum) abbia una sua rilevanza? Non credi che il rapporto che abbiamo instaurato coi lettori sia salvaguardato, e che il patto di onestà che abbiamo fatto con loro lo stiamo portando avanti? Non prendiamo in giro nessuno. Non diciamo che chi vince oggi o domani sia pulito. Cerchiamo di essere neutri, non ci scaldiamo.
Non lo so se ci riusciamo fino in fondo, e qualche volta è anche umano che qualche superlativo ci scappi (io ho un debole per Napolitano, tanto per dire); ma io, se devo autovalutare il lavoro che abbiamo fatto in queste due settimane di Giro, trovo che siamo stati molto onesti.

Non c'è un rigo su questo sito che parli di ciclismo nuovo, ripulito da brutti personaggi, con facce giovani e tutto quello che si può leggere su un qualsiasi numero della Gazzetta post-Basso.

Non c'è un moto di esaltazione per nessuno. Quando ha vinto Riccò abbiamo puntato l'attenzione sullo scenario più che sulla sua impresa. Mazzoleni ha staccato due volte Di Luca e lo abbiamo segnalato nel sottotitolo, senza enfasi alcuna.

Però, abbiate pazienza, non possiamo metterci, nei pezzi, a riportare i passi falsi di chiunque, sennò non ne usciamo più.
E diciamola tutta: non sto vedendo prestazioni incredibili. Sto vedendo Mazzoleni che guadagna in discesa e su una salita pedalabile su un Di Luca che temporeggia, ma che poi perde nettamente quando le pendenze si fanno dure. Sto vedendo Simoni invecchiare in gratia dei. Sto vedendo Cunego prigioniero dei suoi problemi. Sto vedendo Di Luca andare bene, ma senza dare l'impressione di essere un piccolo cannibale, anzi: la sensazione che possa saltare, anche sullo Zoncolan, ce l'ho.

Su che cosa dovrei puntare il dito accusatore, allora?
Dovrei dire che non sarebbe stato credibile se Mazzoleni avesse preso la maglia rosa? Ma non l'ha presa, non mi pare una differenza da poco!

Ai tempi della clamorosa Vuelta di Santi Pérez feci anche questo tipo di discorsi, dubitando apertamente di quelle prestazioni venute dal nulla. Ma poi ti rendi conto che porre l'accento sull'uno è ingiusto, profondamente, perché quell'uno è figlio di questo sistema, e se permettete non me la sento più di dargli all'untore. Non mi sentirei in pace con la mia coscienza a maltrattare Mazzoleni.

Perché poi oggi dovrei parlare del Probenecid... Quando vince Riccò dovrei parlare dell'ematocrito; per Piepoli, che dire della sua lunga permanenza in Spagna? E Schleck con Riis? E Simoni caramellato? E Di Luca che accende i ceri a Sant'Uccione? E Cunego con Cecchini? E la Astana? E la Tinkoff? E Savoldelli al 49,9? Perché, analizzando una tappa, dovrei parlare di tutte queste cose? Non me la sento, scusate.

La differenza la facciamo a monte, e la facciamo per tutti. Tutti i corridori presenti, senza bisogno di fare i nomi e indicare questo o quello. Questo è un giornalismo che lasciamo fare ad altri, del resto il mondo è bello perché c'è anche la possibilità di scegliere chi o cosa leggere.

La terza via c'è, è vero, e ce l'avete davanti agli occhi. Non siamo la Gazzetta, non siamo Bicisport, non siamo Capodacqua, non siamo Gatti. Può essere che la terza via sia già qui.

Non difendiamo un corridore per condannarne altri, come fa il Giornale.
Non difendiamo un corridore fino a una certa data, per poi smerdarlo, come fa la Rosea.
Non diciamo che i giovani come Nibali salveranno il ciclismo, e non diciamo che lo salveranno i vecchi gregari come Noè.

E la verità la diciamo sempre. Solo che non sempre serve urlarla ai quattro venti. Ci può essere un po' di quotidiana moral suasion anche in un Bruse Willis o in un Gero d'Italia. Forse.

No?


Bravi, fate bene, è la scelta che farei anche io, lasciare le classifiche sullo sfondo, cercare altri spunti.
non come la Gazzetta dopo la cacciata di Pantani, quando inventarono il grandissimo Falco Savoldelli

 

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  postato il 29/05/2007 alle 21:24
Beh, Monsieur..c'è un piccolo ma.
I corridori sono i primi a non avere a cuore la propria salute. Vero... ma chi li informa dei rischi che corrono? Tra i corridori del Giro i laureati si contano sulle dita di una sola mano, forse togliendo addirittura il pollice. Quanti sono i dottori in Medicina, con tanto di esami di farmacologia, patologia, biochimica etc etc? Credi che sappiano qualcosa di preciso sui rischi nell'assunzione di epo, steroidi, ormoni o simili? Loro sanno che andranno più forte e che se non lo fanno tutti gli altri furbetti li passeranno. Non sanno nulla delle disfunzioni a livello di organi, degli effetti sul sistema cardiocircolatorio, sull'incidenza di tumori etc etc. Queste cose le sanno i medici. Gli stessi che spesso fanno loro le iniezioni e che non pensano certo ad informarli sui rischi veri.
Per il resto è vero, tutti ragionano col portafoglio (ne scriveva anche Stress qualche post più sopra).

E per quanto riguarda l'epo e Asterix e Coppi...era proprio quello che volevo farti notare. Il doping non è nato con lo sport, perchè le erbette che poteva prendere il simpatico gallo per cacciare cinghiali o un ciclista dell'anno del signore 1911 NON sono neppure paragonabili all'epo o gli ormoni. Tutto quel discorso l'ho fatto per sottolineare che il vero doping (o meglio, l'unico) c'è da 50- ma soprattutto 30- anni a questa parte. Coppi e Bartali parlavano per primi di amfetamine. Quello è l'inizio del doping, non altro.
E se partiamo dall'assunto che il doping sia nato con lo sport (per me falso) diciamo che Ray Ewry (cerca su gùgol), divo delle prime olimpoadi del XX secdolo, fisicamente non si può paragonare a dei mostri che vediamo calcare le piste in questi anni. E quindi: o il doping di Ewry era di pessima qualità, oppure ai tempi di Ewry non ci si dopava.
La tua citazione del doping non mi convince. Intato dipende da dove l'hai presa: bisognerebbe utilizzare dei testi usati nelle facoltà di Medicina, Biologia, Chimica o Farmacia; il De Mauro è un ottimo dizionario ma non è certo un'enciclopedia, non puoi aspettarti di avere una definizione precisa di astrofisica nucleare o di doping (dal punto di vista medico).
Innanzitutto parlare di "sostanze esterne" in modo così generico è sbagliato. Sostanze esterne sono tutte quelle non sintetizzabili dall'organismo in modo autonomo. Volendo anche il contenuto di un pomodoro può essere una "sostanza esterna". E' doping? No. Oppure si parla di sostanze fisiologiche somministrate in modalità anomale, e cioè (stringendo) ormoni. Ma gli ormoni non sono "sostanze esterne" (non necessariamente), quindi l'intero concetto è poco esaustivo: in pratica si dice il doping è tutto quello che può provenire dal di fuori o dall'organismo stesso e serve ad andare più forte. Stupefacenti o psicofarmaci: si, sono decisamente doping.
Però attenzione: anche la caffeina (teina) sono sostanze psicoattive, sostanze esterne, sostanze che possono alterare le prestazioni. Ti risulta che il thè sia vietato?
(E' vietata la caffeina, ma in concentrazioni che corrispondono a più o meno 7 tazze di caffè).
Molte sostanze naturali agiscono sul sistema simpatico e sul parasimpatico (e quindi su sudorazione, frequenza cardiaca, respirazione etc etc), ma non sono certo dopanti.
Tutto questo per dire che epo e ormoni sono doping, le erbette no, e che quindi il doping è un fenomeno molto recente. Per tempi più remoti si può parlare di stimolanti o placebo, da non confondersi con pratiche dopanti. Basta controllare una qualunque tabella delle sostanze vietate e si capisce cosa è doping e cosa no, e perchè 100 anni fa il doping non esisteva.


---
Mex, la donna era la Putzer, aveva dei watt abbastanza bassi ma non aveva l'aria di poterci stare mezza giornata: a me sembrava che stesse per svenire, le dovevano ripetere le domande perchè non capiva e lei ha risposto "scusate non capisco, sto facendo...fatica..." con sguardo vagamente pallato da Coppa Kobram

 

[Modificato il 29/05/2007 alle 21:41 by desmoblu]


 
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  postato il 29/05/2007 alle 21:25
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Morglum

Dai, Mario..
Non si può dimostrare con certezza assoluta che le morti siano dovute al doping ma non tappiamoci gli occhi. Non scherziamo. Ma l'avete letto "Massacro alla Catena" di Voet?
Lui era un medico, e certe cose le sa bene. E fa i nomi di tantissimi corridori morti come cani per le strade.


Morglum, ti stai per laureare campione del mondo di rigiramento di frittate.
Prima col caso Riccò, ora col doping.

Hai scritto: "Come vi ho già detto, così facendo, non solo date poca importanza ad eventuali e future confessioni. Ma poco vi importa anche di eventuali malatie o morti di quei corridori che oggi vincono grazie all'abuso di sostanze".

Tu fai una consequenzialità certa, e già non lo è.
Ma certamente il doping fa male, e non dobbiamo tenercelo (anche per rispondere a Barbara Lowrie). Però c'è, e certamente non si combatte così.

Ad esempio, per te la Wada, o il Coni, o l'Uci, o la Fifa, ha a cuore la salute degli atleti e degli sportivi?
Ce la hanno le squadre, gli allenatori, i preparatori, i ds, i tm?

O hanno tutti a cuore la salute del proprio portafogli?
E io dovrei preoccuparmi in prima persona della salute degli atleti quando sono loro i primi a non preoccuparsene, e sono loro i primi a non denunciare l'impunità di tutti coloro che girano loro a fianco?

Io dovrei preoccuparmi per la loro salute, visto l'(ab)uso di sostanze illecite, e non dovrei preoccuparmi per la loro salute, viste le cadute?

Perché questa incoerenza?
Perché il doping è intollerabile e la sicurezza in corsa lo è?


Non so se lui rigura le frittate, ma tu ti arrampichi sugli specchi la consequenzialità tra il doping e gravi malattie, che possono portare a morte è certa. Lo so io, lo sai tu, e lo sanno anche altri.

Sulla parte centrale del tuo post (uci, wada, ecc...) ti dò ragione al 100%

Alla fine trovo di nuovo uno specchio: tu non devi preoccuparti per la loro salute (dovrebbero essere loro a farlo un po' di più, e per quesdto mi stanno un po' sulle balle). Tu devi preoccuparti per la salute dello sport che ami. Una salute che a questo punto è molto malandata, ma tu fai finta di non accorgertene e vai avanti. Io invece (dove posso) mi arrabbio e dico che uno sport senza doping è possibile.

Invece il ciclismo, te lo ripeto per la terza volta e con i brividi giù per la schiena, rischia di diventare (non voglio credere che già lo sia) come il wrestling.

 

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  postato il 29/05/2007 alle 21:40
Originariamente inviato da desmoblu

Beh, Monsieur..c'è un piccolo ma.
I corridori sono i primi a non avere a cuore la propria salute. Vero... ma chi li informa dei rischi che corrono? Tra i corridori del Giro i laureati si contano sulle dita di una sola mano, forse togliendo addirittura il pollice. Quanti sono i dottori in Medicina, con tanto di esami di farmacologia, patologia, biochimica etc etc? Credi che sappiano qualcosa di preciso sui rischi nell'assunzione di epo, steroidi, ormoni o simili? Loro sanno che andranno più forte e che se non lo fanno tutti gli altri furbetti li passeranno. Non sanno nulla delle disfunzioni a livello di organi, degli effetti sul sistema cardiocircolatorio, sull'incidenza di tumori etc etc. Queste cose le sanno i medici. Gli stessi che spesso fanno loro le iniezioni e che non pensano certo ad informarli sui rischi veri.
Per il resto è vero, tutti ragionano col portafoglio (ne scriveva anche Stress qualche post più sopra).


Oh, ragazzi, riusciamo a stabilire il piano del discorso?
Se mi si chiede: "Chi è più colpevole sul doping? Il corridore o il medico sociale?", ovvio che io ti risponda il secondo.
Ma non stiamo parlando di quello, ora.
Stiamo parlando di quello che uno scrive.
Non si può dire, assolutamente, che il nostro "embè?!" non tuteli la salute dei corridori, visto che sono loro stessi i primi a non tutelarla, affidandosi a medici "che tutti conoscono" e maneggioni vari.

Stabilito questo piano? È importante, sennò si dice tutto e il contrario di tutto.

Tutto questo per dire che epo e ormoni sono doping, le erbette no, e che quindi il doping è un fenomeno molto recente. Per tempi più remoti si può parlare di stimolanti o placebo, da non confondersi con pratiche dopanti.


Sbagliatissimo.
La mia definizione è presa da demauroparavia.it (l'avevo scritto), uno dei vocabolari più precisi della rete.
Ma sei libero di cercare la definizione di doping all'interno di un'enciclopedia medica, vedrai che si parlerà sempre di "uso di sostanze esterne volte ad alterare prestazioni sportive".
E non parlarmi di pomodori, ti prego; le frasi si leggono anche dopo le virgole. Perché son virgole, mica punti.

 

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  postato il 29/05/2007 alle 21:45
m'ero perso il demauroparvia, Monsieur... per quello ho modificato la frase. Però il concetto non cambia.
 
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  postato il 29/05/2007 alle 21:45
Originariamente inviato da Barbara Lowrie

Tu devi preoccuparti per la salute dello sport che ami. Una salute che a questo punto è molto malandata, ma tu fai finta di non accorgertene e vai avanti.


E daje.
Io farei finta di non accorgemene? Vabbè, io non so che replicare.
Tre post più su hai appena detto: "Bravi, fate bene", e ora ci dice che non ce ne accorgiamo.

Come? Lo dici solo a me e non ad Admin?
Bè, allora rileggiti i post, ché Admin ed io scriviamo le stesse cose (lui molto meglio di me, sono d'accordo, ma tant'è).

 

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  postato il 29/05/2007 alle 21:54
Innanzitutto bravo Admin, condivido la tua linea. L'aspirazione ideale ce l'abbiamo tutti, ma tu giustamente sottolinei che alternative non ce ne sono.

Alcune postille: di doping non è mai morto nessuno? ma per favore. e poi non c'è bisogno di morire, anche rovinarsi la salute da giovani non è un granché. Non ciurliamo nel manico, un ciclista dopato è come un tossico;
si fà di sostanze, ne è dipendente fisicamente e psicologicamente.

Il doping è connaturato allo sport professionistico? è vero. Ma c'è doping e doping, e nel ciclismo, da un pezzo, si è oltrepassato ogni limite.

A me vengono i brividi quando leggo i racconti dei ciclisti che si svegliano di notte per evitare un infarto quando il battito cardiaco va sotto una certa soglia, e purtroppo non sono casi isolati.

Non è mia intenzione fare paralleli con altri sport, siamo su cicloweb e mi concentro sul ciclismo; il punto è che come admin ci insegna l'antidoping nel ciclismo non funziona (e penso che su questo tutti possiamo essere daccordo). Le istituzioni del ciclismo mondiale andrebbero a dir poco
rifondate.

Eppure (so che qui rispuntano le pulsioni idealiste) se non crolla il muro di omertà che regna nell'ambiente (corridori inclusi) non si va da nessuna parte. Ma con cosa è venuto fuori qualche giorno fa Argentin? Non era meglio che se ne stesse zitto? Ripeto, potrà non piacere, ma molti ciclisti sono intossicati, e come le persone dipendenti (che dipendano da alcool, droghe, psicofarmaci poco cambia) fanno di tutto per nascondere la loro dipendenza e continuare ad approvvigianarsi della sostanza da cui dipendono.

 

[Modificato il 29/05/2007 alle 22:22 by Alepphe]


 
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Livello Milano-Sanremo




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  postato il 29/05/2007 alle 22:56
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Barbara Lowrie

Tu devi preoccuparti per la salute dello sport che ami. Una salute che a questo punto è molto malandata, ma tu fai finta di non accorgertene e vai avanti.


E daje.
Io farei finta di non accorgemene? Vabbè, io non so che replicare.
Tre post più su hai appena detto: "Bravi, fate bene", e ora ci dice che non ce ne accorgiamo.

Come? Lo dici solo a me e non ad Admin?
Bè, allora rileggiti i post, ché Admin ed io scriviamo le stesse cose (lui molto meglio di me, sono d'accordo, ma tant'è).


Devo ripetrlo:

1) Fate bene a non enfatizzare le imprese degli atleti

2) Fai male (tu in particolare) a far finta di non accorgerti (certo che lo sai) che lo sport che ami ha una salute molto malandata

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/05/2007 alle 23:32
Nessuno pensa che se la Guardia Civil fosse entrata in un laboratorio di Fuentes a sputtanare giocatori di Quiddich anzichè ciclisti noi non staremmo qui a discutere, perchè il ciclismo ci sembrerebbe bellissimo e pulitissimo!?!?! Invece adesso pensiamo sia uno schifo. Forse la verità sta nel mezzo, come spesso accade.

Tutta questa animosità è causata da 5/6 cagnolini, che hanno l'unica colpa di essere stati scelti come nome in codice di pratiche illecite di un gruppo di ciclisti che voleva vincere un GT.

La cosa pazzesca è che tutti i principali protagonisti del Tour, andavano dallo stesso medico, quindi a quel punto, a parere mio, sarebbe emerso il migliore tra loro, vanificando il potere delle sostanze e facendo emergere le caratteristiche individuali di ciascuno.
Ma questo non potremo mai saperlo con certezza.

Con queste regole dell'antidoping colino (chi passa dai buchi è salvo, chi resta dentro è fregato), ci siamo persi Pantani vs Armstrong, Basso vincitore di Giro e Tour (sono di parte se qualcuno non lo avesse ancora capito), il gusto di esultare per le corse e chissà cos'altro, ma già così siamo messi male.

Oggi Prudhomme ha fatto sapere tramite l'Equipe, che al Tour Riis non sarà gradito ma la CSC sì.
L'ha detto Bulbarelli e a lui sembrava una cosa normale.
Ma non capisce quanta falsità e quanta ipocrisia c'è in questo?
Cos'è la CSC per Prudhomme e per Bulbarelli? Una cosa asestante (si scrive attaccato) La CSC è l'alterego di Riis, il suo sogno, il suo progetto, la sua vita, la sua appendice. Rispecchia interamente la sua essenza ed il suo pensiero. L'ha creata lui, plasmata, fatta diventare ciò che è.
Per tutti è la più sporca, per me è come le altre, guidata meglio.
E' un bel giocattolino, la Riis cycling, fino a giugno 2006 produceva ottimi risultati, chissà dove sarebbe arrivata senza OP.
Comunque al Tour fanno comodo gli interessi della CSC e non la faccia di Riis. Farà bene Bjarne a stare lontano per un po', si disintossicherà dalla porcheria che respira da più di 10 anni in mezzo a certa gentaglia come quella rappresentata da ASO, loro sì che ne avrebbero di confessioni da fare e non basterebbero 1000 Ave Maria per salvarsi.

 

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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/05/2007 alle 23:45
Un abbraccio ai soliti amici e quattro considerazioni sparse (con troppi quote: prometto, solo per stavolta).


1)
Originariamente inviato da Monsieur 40%
E, lo ricordo, il doping è:

do|ping
s.m.inv.
ES ingl.
1 somministrazione illecita ad atleti o animali, spec. cavalli o cani, di sostanze estranee all’organismo, di sostanze fisiologiche in quantità o per vie anomale, di stupefacenti o psicofarmaci, per migliorare le prestazioni durante gare sportive
2 TS elettr., aggiunta di impurità ai semiconduttori per cambiarne la resistività

(fonte: demauroparavia.it)

Parla di sostanze esterne. Tutte.
Mica fa classificazioni (tra "doping", "aiuti", o "placebo").
Tutti si son dopati, si dopano, e si doperanno "sul serio" col doping che avevano, hanno ed avranno.
Questo è certo.

Tutto vero, ma l'etimologia è ancora più bella.
Gian Paolo Ormezzano, in "Storia del ciclismo" racconta che il termine "doping" deriva dal fiammingo "doop", che significherebbe ancora più vagamente "miscela, mistura, lubrificante".
Brera (altro grandissimo) infatti lo traduceva con "additivo dinamico".
Solo col tempo è venuto ad assumere una connotazione negativa e ad indicare quelle "misture" che migliorano la prestazione sportiva a danno della salute.


2)
Originariamente inviato da desmoblu
Postilla: doping nato con lo sport?
Non credo proprio...non credo che al tempo delle prime olimpiadi moderne (giusto per dare una data che non sia 800 o 1000 o 2500 anni fa) ci fossero epo, ormoni etc etc.. a malapena sapevano che cos'era il metabolismo. Il doping propriamente detto è nato intorno agli anni '50, e s'è diffuso soprattutto negli anni '60 e '70 con l'affinarsi delle tecniche di sintetizzazione. Ma nell'anno 1950 esistevano già tutti gli sport. Nel 1910 o nel 1930 cosa prendevano per doparsi? Caffè? Cosciotti di cinghiale prima del lancio del peso? Uova strapazzate prima della partita di campionato? Cocaina? Sarebbe l'unica sostanza con qualità dopanti, ma non ne conoscevano gli effetti in campo sportivo e soprattutto erano diverse le tecniche di assunzione.

C'era, c'era. La stricnina di Dorando Pietri (1908), per dirne una.
Compatibilmente con le conoscenze scientifiche, con la disponibilità dell'offerta e con il budget della domanda.
Prendevano quello che pensavano potesse servire. Le uova strapazzate certamente, poi è diventata conoscenza comune il fatto che facessero male. Magari un giorno sarà così anche per l'epo (e qualcuno scriverà: "e cosa prendevano? Epo? Gh? Hsw?").


3)
Originariamente inviato da mestatore
va bene appassionarsi allo svolgimento tattico e alla gran fatica dei corridori, io stesso lo faccio, ma una penna di talento come la tua, caro admin, tra una mera accettazione de facto di questo ciclismo a colpi di embè e gli sproloqui al vetriolo di c. gatti, una strada deve trovarla.
io non so farlo, non ne sono capace, ma sento che una strada c'è e se c'è qualcuno che può trovarla questa strada, che può rappresentare i punti intermedi di guido proffroubaix, beh, quel qualcuno sei tu.
...
nè cicloweb deve avere una linea che sia sintesi di tutte le linee o presunte tali dei suoi utenti...io apprezzo che partecipiate alle discussioni e offrite un gran contributo, ma mica ti devi risentire se tutti non sono d'accordo..

Esattamente quello che penso anch'io (cosa che con mesty, sul doping e non solo, mi capita molto spesso!).

Originariamente inviato da Admin
Però, abbiate pazienza, non possiamo metterci, nei pezzi, a riportare i passi falsi di chiunque, sennò non ne usciamo più.
...
Perché poi oggi dovrei parlare del Probenecid... Quando vince Riccò dovrei parlare dell'ematocrito; per Piepoli, che dire della sua lunga permanenza in Spagna? E Schleck con Riis? E Simoni caramellato? E Di Luca che accende i ceri a Sant'Uccione? E Cunego con Cecchini? E la Astana? E la Tinkoff? E Savoldelli al 49,9? Perché, analizzando una tappa, dovrei parlare di tutte queste cose? Non me la sento, scusate.
...
La terza via c'è, è vero, e ce l'avete davanti agli occhi. Non siamo la Gazzetta, non siamo Bicisport, non siamo Capodacqua, non siamo Gatti. Può essere che la terza via sia già qui.

Anche qui, sostanzialmente d'accordo (fatto salvo quanto dice mesty nel quote successivo).
Ma con una postilla: un editoriale è una cosa, un intervento nel forum un'altra. Un dossier una cosa, una battuta un'altra, un'emozione un'altra ancora.
E non esauriscono nemmeno tutti i possibili piani del discorso.
Anch'io sul forum ho messo nella firma la frase "tienes il primero y el segundo" (ma ho specificato che è di Labarta a Fuentes). E a volte scherzo su Sant'Uccione. Magari con gli amici su msn è tutto in una stessa frase, ma qui no (e chissà se domani sera avrò la stessa firma).
A me gli articoli più provocatori ("embè?" e vari altri) sono piaciuti molto. Ma se parlo di come ho visto Mazzoleni domenica, "embè?" non è una risposta (lo è ipotizzare che dietro andassero piano: non sono del tutto d'accordo, ma lo è).


4)
Originariamente inviato da mestatore
il ciclismo, pedalato, ma anche guardato con occhi intelligenti, porta in sè valori che sono unici nel panorama dello sport.
io credo che il ciclismo o una certa idea del ciclismo vada difesa per questo.
non credo in un ciclismo puro, non c'è mai stato e neppure ci sarà. neppure lo voglio.
ma come tu stesso hai sostenuto, ci deve essere una misura e un contenimento credibile di certi fenomeni.
per rispetto della salute della gioventù più bella, i corridori, e per difesa di quei valori precipui che ho menzionato.
se no, al doping genetico tanto vale non opporre resistenza
per cui se mi consenti, chissenefrega va bene, ma non bisogna esagerare con sti chissenefrega.

il tifo, quello sì, che è solo rock'n'roll.
mi innamoro visivamente di schleck, ma so benissimo e l'ho anche scritto, che comunque appartiene a questo ciclismo.
quello si che è un gioco e allora lasciaci giocare un poco tra noi vecchi, ma, come ha scritto felice e forse anche proffroubaix, non è che ci divertiamo più tantissimo.
qualcuno un po' di più, qualcuno un po' di meno, questo tipo di divertimento non può prescinde da indole, carattere e tono dell'umore di ciascuno di noi.
mica si deve essere coerenti e integralisti a tutti i costi: la bici ha valori, è parte della vita, ma non è la Vita.

dai, essere consapevoli non deve toglierci anche quel poco divertimento..

Quoto completamente.
Sempre Ormezzano chiudeva l'introduzione a quello straordinario libro con delle parole che spiegano perchè c'è chi ha apprezzato il gesto atletico di Mazzoleni mentre noi vecchietti ci beviamo il rock'n'roll di CSChleck. Perchè, insomma, ci parliamo (e, parlo per voi, a che livello!) ma non la pensiamo/sentiamo (sempre, del tutto) allo stesso modo:
"la storia del ciclismo è una di quelle storie che stanno scritte in ogni altra storia, che stanno scritte nell'anima dell'uomo, che esistono già, in miliardi di volumi, nell'infinita biblioteca universale, quella dove la combinazione delle lettere dell'alfabeto ha dato vita ad ogni libro possibile. Solo che il ciclismo, sanguigno e umano, eletto e divino com'è, mica è libro: è alfabeto".

 

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  postato il 29/05/2007 alle 23:53
Originariamente inviato da ProfRoubaix


"la storia del ciclismo è una di quelle storie che stanno scritte in ogni altra storia, che stanno scritte nell'anima dell'uomo, che esistono già, in miliardi di volumi, nell'infinita biblioteca universale, quella dove la combinazione delle lettere dell'alfabeto ha dato vita ad ogni libro possibile. Solo che il ciclismo, sanguigno e umano, eletto e divino com'è, mica è libro: è alfabeto".


da brividi questa citazione, che bella!!!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2007 alle 00:02
Ci si preoccupa del secondo in classifica, mentre più giù.....

29/05/2007 Giro: positivo lo spagnolo Peña Iza

Caso di positività al Giro d'Italia, anche se si tratta di un caso a scoppio ritardato. Il basco Aketza Peña Iza della Euskaltel, infatti, è risultato positivo al nandrolone in occasione di un controllo effettuato al Giro del Trentino dello scorso mese di aprile. La notizia è stata data al corridore e alla squadra questa, per cui il ventiseienne Peña Iza - attualmente cinquantunesimo in classifica generale con un distacco di 1:09:46 da Di Luca - domani non ripartirà.


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Livello Marco Pantani




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  postato il 30/05/2007 alle 00:27
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Considerare il fatto che Bruseghin patisca il freddo e che, magari, Mazzoleni no, è proprio così lontano?


Ma certo, ma certo... E' noto a tutti che Mazzoleni é un esquimese mentre Bruseghin é un Africano, no? E Africani sono pure tutti gli altri che si sono staccati, tutti a battere i denti dal freddo... Bravo, proprio una bella anlisi!

Originariamente inviato da Monsieur 40%
Felice, ci stai dicendo che il ciclismo è solo doping?


Ah no! Questo lo state dicendo voi! E da un bel pezzo anche! Ma qui siamo arrivati al punto che bisogna pure dirvi quello che voi stessi dite! Chi dice che c'é il 98% di dopati? Io forse? NO, SEI TU! TU! 98%!!! E hai pure il coraggio di venire a dire a me se penso che il ciclismo sia solo doping? Ma per favore!

Ah, certo c'é la tattica, c'é la strategia in corsa... Anche nel calcio c'é il palleggio, il dribbling, il tocco di classe, la rovesciata, il tiro al volo che va all'incrocio dei pali... E quando qualcuno ti diceva questo, tu cosa ribattevi, caro Mario? Che se la palla non riesci nemmeno a toccarla perché quelli di fronte corrono 10 volte più di te, il tuo tocco di classe non serve niente... Ecco, trasferisci questo ragionamento al ciclismo, caro Mario. E poi spiegami quale tattica astuta dovranno adottare i poveretti che si troveranno con il collo tirato dagli emotrasfusi di turno!

Originariamente inviato da Monsieur 40%
E te ne sei accorto solo dopo il Giro 2006 e dopo OP?
Ci stai dicendo questo?


Caro Mario, non fare il saccente con me, non attacca. Tu sei entrato nel forum a fine 2004 e di ciclismo sapevi poco più di nulla: parole tue, non mie. Ti sei documentato e questo va tutto a tuo merito. Ma dimmi: quand'é che hai avuto la grande illuminazione? Son tutti dopati! Anzi no, ce n'é esattamente il 98%, né uno di più, né uno di meno! Quando?
Sai, i poveri mortali per sparare dei numeri con una tale sicumera hanno bisogno dfi una statistica seria. Tu no, 98%, peggio della Doxa, nemmeno dai la "forchetta". Ma si tratta di una proiezione o di dati definitivi?

Originariamente inviato da Monsieur 40%
Pensi che Mazzoleni fosse sul maledettissimo motoscafo e Bruseghin fosse su una stramaledettissima zattera?


SI!! Penso proprio che Mazzoleni fosse sul motoscafo e Bruseghin sulla zattera!!!! E tu cosa pensi? Non pensi niente? Bravo! E cosa pensavi quando dicevi che ci sono delle "prestazioni che non sono credibili"? Niente neanche allora? Possibile? E allora cosa l'hai scritto a fare? Cosa volevi dire quando lo scrivevi? Niente, niente più di quello che avevi scritto? Sì, vabbeh, ci sono delle prestazioni che non sono sono credibili, ma non abbiamo la minima idea di come mai non siano credibili? E le prestazioni di quelli che sono dietro? Sono credibili le loro? E se non lo sono, allora perché dici che non sono credibili solo quelle di chi sta davanti? E se lo sono, perché non ti chiedi come mai lo sono e quelle di chi sta davanti no?

Originariamente inviato da Monsieur 40%
Ha davvero senso, fino alle vere prestazioni incredibili, parlare di barche, motoscafi e zattere, o è un limite tecnico?
Vista la discesa con Savoldelli di Mazzoleni?
Dov'erano Bruseghin e Cunego?
In barca?


Ma certo che erano in barca. Son tutti sulla stessa barca no? Lo avete detto voi...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2007 alle 00:31
qui si è parlato di dare meno credito ai corridori sospetti: bene, quindi praticamente tutti.
C'è qualcuno nei primi 20 o 30 che possa affermare tranquillamente di non aver scheletri nell'armadio? Non mi pare: chi più chi meno tutti hanno avuto il loro bel guaio.

Allora che si fa? si mettono in discussione tutti i risultati dei primi 20-30 del Giro?
Tanto vale spegnere la tv e parlare d'altro.

Oppure si fa finta di niente: non sarà (e non è) la cosa più corretta, ma se si vuol continuare a parlare di ciclismo è l'unica cosa da fare, è il minore dei mali.

E riguardo alle prestazioni incredibili, devo dire che negli ultimi (super discussi) due anni, solo quelle del Bufalo mi sono sembrate tali.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

"Il rock è jazz ignorante" (Thelonious Monk)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2007 alle 00:36
Originariamente inviato da Admin

Caro Mestatore, qualche giorno fa ........


No?


sì, caro admin,certamente, però riprendendo in particolare quella postilla del discorso di Guido :

Originariamente inviato da ProfRoubaix

......
Ma con una postilla: un editoriale è una cosa, un intervento nel forum un'altra. Un dossier una cosa, una battuta un'altra, un'emozione un'altra ancora.
E non esauriscono nemmeno tutti i possibili piani del discorso.

............



e anche sul resto del post sono in perfetta sintonia con guido, questa sera, e con grande piacere

un abbraccio

mesty

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 30/05/2007 alle 01:05
Mmmhhhh, la barca magari te la darebbe un pescatore qualsiasi, se, invece, vai nel miglior cantiere navale e la paghi come un motoscafo..... o uno è fesso o sei sul motoscafo.
Poi scusate ma chi dovrebbe informare con esattezza un atleta professionista dei rischi che corre dopandosi? Il medico che lo dopa?
O il medico che lo inquisisce? o il medico di squadra che chiude gli occhi? e l'atleta avrà mai il coraggio di confidarsi con un medico esterno, dirgli quello che prende e chiedere quello che rischia? E se quello lo denuncia?
La criminalizzazione spinge all'omertà e alla disinformazione. la mancanza di cultura fa il resto.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 30/05/2007 alle 01:11
Originariamente inviato da Morglum

Dai, Mario..
Non si può dimostrare con certezza assoluta che le morti siano dovute al doping ma non tappiamoci gli occhi. Non scherziamo. Ma l'avete letto "Massacro alla Catena" di Voet?
Lui era un medico, e certe cose le sa bene. E fa i nomi di tantissimi corridori morti come cani per le strade.


Azzo....non si finisce mai di imparare, persino Willy Voet è diventato un luminare della medicina!
Se hai letto il libro, avresti dovuto capire che il signor Voet, era un misero triste figuro, uno dei tanti presenti nello SPORT (il maiuscolo è dovuto, perchè qui c'è troppa gente che pensa al solo ciclismo imbrattato dal doping, quando non è nemmeno il primo dei tutti, e non vale nemmeno la storiella penosa, anzi arcipenosa, che è la disciplina che s'ama...).
Non è un medico, mister Willy, ma un factotum che ha fatto il massaggiatore, il tecnico (?), il pusher, il contrabbandiere..... Uno che poteva vendere persino la pipì, come fanno i magazzinieri in altri sport....facendo passare le provette dalle finestre dei bagni, degli spogliatoi ecc..
Ha detto delle verità?
Certamente, ma le sapevano tutti! Lui, preso con le mani nel sacco, ha solo colto la palla al balzo per far quattrini e ridarsi uno scopo, ma in quanto all'incidenza delle sostanze sulle morti di ciclisti (altra verità conosciutissima su tanti sport), le sue, non erano frasi da esperto in camice, ma di semplice osservatore e valgono come le nostre....
Non mettiamo sigilli di credibilità con tanto di titoli....del menga.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 30/05/2007 alle 01:12
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Desmoblu, se Achille o Asterix avessero avuto l'Epo, pensi che non l'avrebbero usato?
E Coppi e Bartali?
E Rivera e Riva?
E Foreman ed Alì?
E altri?

Io, col mio fisico di oggi, negli anni '20 sarei stato forse campione del mondo dei pesi massimi di pugilato, ma ognuno vive nell'era in cui vive, e io mi accontento del mio titolo di campione del mondo di lanciatore di coriandoli (vinto nel 2005, poi ho perso la controsfida l'anno dopo).

Rivera giocava a calcio con un fisico col quale oggi non sarebbe neanche un nazionale di curling, di quelli che raschiano il ghiaccio.

Ogni epoca ha avuto, ha ed avrà il suo doping.

E, lo ricordo, il doping è:

do|ping
s.m.inv.
ES ingl.
1 somministrazione illecita ad atleti o animali, spec. cavalli o cani, di sostanze estranee all’organismo, di sostanze fisiologiche in quantità o per vie anomale, di stupefacenti o psicofarmaci, per migliorare le prestazioni durante gare sportive
2 TS elettr., aggiunta di impurità ai semiconduttori per cambiarne la resistività

(fonte: demauroparavia.it)

Parla di sostanze esterne. Tutte.
Mica fa classificazioni tra "doping", "aiuti", o "placebo").
Tutti si son dopati, si dopano, e si doperanno "sul serio" col doping che avevano, hanno ed avranno.
Questo è certo.

Quindi?
Siam sempre lì: l'obiettivo reale è limitare il problema.


Questo post é una sintesi dei malintesi, degli errori, della confusione che a mio avviso regnano a proposito del doping. Nonché della volontà, più volte ostentata, di spargere mer.a sul passato per difendere il presente. Vista l'ora non entro in merito, tempo permettendo, se ne riparlerà nei prossimi giorni.

 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 30/05/2007 alle 01:35
Morris, non volevo scrivere medico. Mi sono confuso. E' invece correttissima la tua definizione, peraltro uguale a quella che compare sul sito di Capodacqua.
In ogni caso il discorso non cambia.
Willy Voet sapeva benissimo a cosa andavano incontro i corridori che si sottoponevano a quelle cure.
E le sue deduzioni non valgono quanto le nostre o, almeno, quanto le mie.

Dalla copertina del libro:

"…Forse non si potrà mai stabilire che il doping ha causato delle morti. Come non si potrà mai provare il contrario. Allora, penso a tutti quei corridori il cui cuore ha ceduto. Lo spagnolo Vicente Lopez-Carril, morto a trentasette anni; il belga Marc Demeyer, morto a trentadue anni; il belga Geert Van de Walle, morto a ventiquattro anni; l’olandese Bert Oosterbosch, morto a trentadue anni; il polacco Joaquim Halupczok, morto a ventisei anni; L’olandese Johannes Draaijer, morto a ventisette anni; Paul Haghedooren, ex campione del Belgio, morto a trentotto anni; l’olandese Connie Meijer, morta a venticinque anni. Penso a loro, che ho conosciuto bene, e agli altri, scomparsi nell’anonimato su una strada di allenamento. Con loro, è il cuore del ciclismo che ha cessato di battere. Quanti morti saranno ancora necessari perché si arresti il massacro?"


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 30/05/2007 alle 02:56
Originariamente inviato da Barbara Lowrie

Il discorso è uno solo, nel senso letterale del termine: QUESTO CICLISMO NON E' CREDIBILE, e infatti, come vedi, la gente non ci crede.


Solennità buffa!
Così non credibile che, nonostante gli scandali, era dai tempi di Pantani (so bene che ti da fastidio menzionare questo per te ORRORE d'agnomen!) che non si superavano i 5 milioni di spettatori sul video. Così non credibile da rendere stupore, anche ad un vecchio come me, nel sentire discutere la gente sulla bellezza di questo Giro....
Cara "Barbarella No Fonda", il ciclismo è nelle linee degli altri sport.... ma per dirlo, le altre discipline, bisogna conoscerle ed averle vissute....Non è il caso tuo e lo dimostri con le bestemmie che seguono...

Tutti vorremmo crederci (io per primo) ma non è proprio possibile. E' tutto logico e naturale, non ci sono cattiveria o prevenzione in questo. E il ciclismo non è solo in questo: non sono più credibili da un pezzo il tennis e il pugilato. Calcio e atletica lo sono sempre di meno. Altri sport invece conservano un'alta percentuale di credibilità (non dico che siano immacolati eh...) e dunque pallavolo, basket, rugby e qualche altra disciplina sono più facili da seguire.


Brava "Barbarella No Fonda" tu sì che hai capito molto! Cosa c'è nel rancio di tennis e pugilato che non è nell'atletica, ed in quel calcio che, sotto sotto, non ti senti di affondare (io sono sospettoso di fronte ai saccenti che poi fanno gol nella loro porta come te!)? Porta degli esempi. Conosci il doping specifico per ognuna di queste discipline? Se lo sai scrivilo, anche perchè la ricerca su google non ti serve a molto...
Su pallavolo, basket e rugby sei stato straordinario!
La pallavolo ha pochi casi di doping accertato, ma quando si sono affondati alcuni colpetti non da antidoping da freguacce (come avviene in troppi sport), qualche pesciolone è venuto al pettine. Non ti dicono nulla certe longevità non esistenti ai tempi di Musil? E se poi andiamo a scavare....
Mettere il basket fra i credibili, è da laurea honoris causa d'ingenuità. Tu non lo saprai, ma i primi casi di ormoni venuti a galla nelle provette italiane, ci portano alla pallacanestro! Ti dice niente l'agnomen Boni? Oppure pensi che certe morti di giocatori per arresto cardiaco, così fortemente giudicate, in altre discipline, come un effetto di sostanze (vedi GH), siano sopravvenute solo per l'enorme carenza di controllo medico (anche questo è un segno di credibilità di uno sport, o no?), insistente nel basket?
Oggi la palla nel cesto cerca atleti sempre più forti, alti, con leve sempre più lunghe. Ad ogni livello, un play, non anomalo come Bogues, ma mediano come Nixon, viene considerato scarto per manifesta impossibilità fisica. Nel basket, si creano dei mostri azionando sui corpi fin dall'età dei ragazzini e, se mi permetti, con robaccia pure pesante in contraltare ad allenamenti atletici da plantigradi. E' forse pulito il basket NBA?
Ma per favore!
E' credibile che un Richardson, cocainomane, passi continuamente l'antidoping italiano, fino al punto di costringere il proprio club, ad un esame ulteriore ed a completo pagamento, al fine di disarcionare un contratto?
Ahhh già, il basket è intoccabile perchè sport per intellettuali, o per gente che si spende come tale, quindi disciplina protetta e strizza occhietti verso i beccaccini ipocriti.
E che dire del rugby?
Ma tu li hai mai visti i rugbisti di 15-20 anni fa? Hai mai provato a stringere i neuroni sul perchè di certi colli di oggi? Hai mai pensato cosa possa significare, per questa disciplina (che amo), in termini di approccio e quotidianità, il recente passaggio al professionismo? E tu pensi che là dove la palla ovale è sport ed orgoglio nazionale, si vada avanti con "terzi tempi" a base di salame, formaggio, e quintali di birra?
Sveglia!
Il tuo non è un dormir soave, ma denso del russar da indigestione d'ignoranza o ingenuità!
Voglio aggiungere un capitolo, non già per te, cara "Barbarella No Fonda", ma per chi legge, ed è vinto dal distinguo stupido di considerare il ciclismo animale nero del doping e non per gli altri gravi problemi che possiede.
L'altra sera, ero ad una cena organizzata per festeggiare un campione continentale di boxe. Presente, fra gli altri (compresi taluni giornalisti...), un imprenditore di successo, ex tennista, ed oggi ancora agonista nel tiro al piattello. Non incontravo quel signore, grande sportivo e personaggio che potrebbe parlare con competenza su almeno una dozzina di discipline, dal 1993. Ad un certo punto la discussione che avevo animato partendo dalle arti marziali e dalla scherma, s'è spostata sul flagello del doping. Beh, qui è salito in cattedra proprio l'imprenditore, che ci ha dato una lezione sul peso enorme che i beta bloccanti hanno nel tiro (praticamente una costante di ogni tiratore) fino a parlarci delle marachelle dopanti delle bocce. Significative le sue parole finali: "Sapete tutti che non seguo principalmente il ciclismo, ma è ora che qualcuno apra gli occhi e dica che il doping vive e convive nel medesimo modo in ogni sport. Il ciclismo, ha il difetto di fare un modesto antidoping, ma pur nella sua esiguità, è tanto più serio ed efficace rispetto alla seminullità degli altri".

Dunque non fare una colpa a chi protesta su tutto e tutti, ma segue ancora le corse e i siti. Io ripeto che gli ordini d'arrivo per me non hanno senso, ma mi piace comunque vedere in tv lo sforzo fisico e della volontà del probabile dopato di turno (ma a questo punto anche a me questo interessa poco, perché comunque non darò mai fiducia a quel presunto campione), mi piacciono le salite, i paesaggi, a gente che applaude in salita.
Tutto continua a piacermi inssoma, tranne che al posto della faccia del campione di turno io metto un bel punto interrogativo e non mi interessa se vince Riccò o Di Luca. Non sono loro tifoso non lo diventerò di certo


Fai una cosa "Barbarella No Fonda", per vivere meglio s'intende. Metti l'interrogativo sulle facce di chi voti, di ogni personaggio che finisce sulla tua Tv e quando sali sulla bicicletta, fatti una domanda amletica: pedalo o non pedalo, pedalo o non pedalo, pedalo o non pedalo....Poi, dopo un'ora di stallo e di insuperabile indecisione, chiediti se quel paesaggio che vedi intorno a te, è divenuto terreno liquido sufficiente, per usare il pedalò!

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 30/05/2007 alle 03:06
Originariamente inviato da Barbara Lowrie
1) E' splendido vedere lo sforzo del momento, la scelta tattica, il coraggio, la sofferenza, la lotta con gli elementi (tranne che negli esagerati, per esempio Armstrong, Pantani che vinceva a cronometro in pianura, o Basso dell'anno scorso all'Aprica che per non staccare Simoni avrebbe dovuto frenare. Quelli davano fastidio solo a vederli). Dunque io assisto volentieri allo spettacolo televisivo, che spesso è ben ripreso e a volte è ben commentato.


"Barbarella No Fonda", capisco che menzionare Pantani, sia per la tua nobile figura uno squarcio alla bile, ma io sono un PANTACOMUNISTA fino all'ultimo sangue e mi stanno sui maroni i saccenti che dicono le balle come te. Ora, visto che devo aggiornare il mio archivio, potrei sapere dalla tua penna del ...... date, luoghi e circostanze delle vittorie a cronometro di Marco Pantani, detto il Pirata e campione a Tutto Tondo che tu bestemmi?

Grazie!

 

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  postato il 30/05/2007 alle 07:59
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da Barbara Lowrie
1) E' splendido vedere lo sforzo del momento, la scelta tattica, il coraggio, la sofferenza, la lotta con gli elementi (tranne che negli esagerati, per esempio Armstrong, Pantani che vinceva a cronometro in pianura, o Basso dell'anno scorso all'Aprica che per non staccare Simoni avrebbe dovuto frenare. Quelli davano fastidio solo a vederli). Dunque io assisto volentieri allo spettacolo televisivo, che spesso è ben ripreso e a volte è ben commentato.


"Barbarella No Fonda", capisco che menzionare Pantani, sia per la tua nobile figura uno squarcio alla bile, ma io sono un PANTACOMUNISTA fino all'ultimo sangue e mi stanno sui maroni i saccenti che dicono le balle come te. Ora, visto che devo aggiornare il mio archivio, potrei sapere dalla tua penna del ...... date, luoghi e circostanze delle vittorie a cronometro di Marco Pantani, detto il Pirata e campione a Tutto Tondo che tu bestemmi?

Grazie!


Condivido pienamente le tue risposte.
Grazie per quanto scritto.
Ciao
Ianni

 
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Livello Tour




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  postato il 30/05/2007 alle 08:10
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Caro Morglum,

siccome ogni tanto in home page facciamo dei servizi, sarebbe carino leggerseli invece che chiedere sempre, a posteriori, 'ste fonti (ma poi, scusa, devono esserci per forza altre fonti? non possiamo saperlo da noi?).

Fatto sta che in ritiro, ad Estepona, in Spagna, il nostro Stefano Rizzato intervistò Riccò, e gli chiese (tra le altre cose):

Sappiamo che i tuoi valori di ematocrito oscillano naturalmente poco sopra e poco sotto il 50 e che tra i dilettanti, in assenza di un certificato da parte della Federazione, sei stato fermato diverse volte. In tutto questo, fino all'interessamento della Saunier e direttamente di Gianetti, è vero che hai perso un passaggio da professionista?
«Beh sì, nel 2005 avevo già firmato con Reverberi, per la Panaria, ma poi per questi problemi non se n'è fatto nulla. Alla fine è stato quasi meglio così: ho accumulato un altro po' di esperienza tra i dilettanti e sono arrivato più maturo tra i "pro"».
Quindi non hai chiesto i danni alla Federazione per questo...
«No, l'ho presa con filosofia...».

(fonte: http://www.cicloweb.it/art705.html )


Ma già da prima il "caso" Riccò era stato spiegato da alcuni mensili, tra cui - in maniera molto dettagliata - da Cycling Pro di aprile 2006, in un servizio chiamato "Via libera per Riccò".

Quindi evita di screditare il mestiere di altri, e prima di sparare le tue sentenze utilizza l'accortezza di essere informato.

Perdona se posso sembrare brutale, ma tu non sei stato affatto cortese.


Caro Monseur,
devo ritornare sul caso Riccò, quando leggo certe cose mi vien da andare in bestia.
Come è possibile credere a un pezzo di carta stampata dopo aver seguito Riccò correre nei dilettanti?
Come detto per me è un discreto corridore, forse bravo, come tanti, ma il resto non è proprio farina del suo sacco stanne certo.
L'intervista di ieri dopo l'arrivo della tappa la dice lunga anche sul carattere. Questo è solo l'inizio e se continua così l'effetto boomerang è garantito.
Consapevole di quanto un po' di umiltà non guasterebbe.
Trovarsi con le uova rotte nel paniere non fa piacere a nessuno stanne certo.

Ciao
Ianni

 
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  postato il 30/05/2007 alle 08:35
Siamo sempre lì.
Si accusa Riccò di essere sospetto e poi, chissà perché, si scivola sempre sul suo carattere, sulla sua arroganza, sulla sua mancanza di umiltà.

Ianni, di grazia e superando per un attimo l'antipatia personale nei confronti del ragazzo: ci daresti qualche elemento, così che anche noi possiamo parlare delle cose che faceva Riccò da dilettante?

 
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  postato il 30/05/2007 alle 08:42
Originariamente inviato da Admin

Caro Mestatore, qualche giorno fa un utente (non ricordo chi, chiedo venia) ci accusava di dare poco risalto alle imprese di Pinotti, anzi di prenderlo in giro.
Io gli ho risposto ciurlando un po' nel manico, ma aveva ragione, è vero che non abbiamo esaltato Pinotti, ed è stata una scelta.

Una scelta editoriale.

Badate un po' ai titoli che abbiamo proposto in questo Giro. Non ce n'è uno che esalti chicchessia.
Ci siamo messi a giocare con le parole, ma secondo voi è un caso? No. È una precisa scelta editoriale anche quella, perché non vogliamo che qualcuno pensi che ci leghiamo alla schiera del giornalismo trombone che esalta le imprese che vediamo quotidianamente. Preferiamo scherzarci su, al limite, nell'ottica del rock'n'roll appunto, perché l'alternativa sarebbe quale?
Però non credi che anche questo, di questi tempi, sia un atteggiamento che marca una differenza? Non credi che quest'approccio così laico, sempre con tanto d'occhi aperti (checché ne dica Morglum) abbia una sua rilevanza? Non credi che il rapporto che abbiamo instaurato coi lettori sia salvaguardato, e che il patto di onestà che abbiamo fatto con loro lo stiamo portando avanti? Non prendiamo in giro nessuno. Non diciamo che chi vince oggi o domani sia pulito. Cerchiamo di essere neutri, non ci scaldiamo.
Non lo so se ci riusciamo fino in fondo, e qualche volta è anche umano che qualche superlativo ci scappi (io ho un debole per Napolitano, tanto per dire); ma io, se devo autovalutare il lavoro che abbiamo fatto in queste due settimane di Giro, trovo che siamo stati molto onesti.

Non c'è un rigo su questo sito che parli di ciclismo nuovo, ripulito da brutti personaggi, con facce giovani e tutto quello che si può leggere su un qualsiasi numero della Gazzetta post-Basso.

Non c'è un moto di esaltazione per nessuno. Quando ha vinto Riccò abbiamo puntato l'attenzione sullo scenario più che sulla sua impresa. Mazzoleni ha staccato due volte Di Luca e lo abbiamo segnalato nel sottotitolo, senza enfasi alcuna.

Però, abbiate pazienza, non possiamo metterci, nei pezzi, a riportare i passi falsi di chiunque, sennò non ne usciamo più.
E diciamola tutta: non sto vedendo prestazioni incredibili. Sto vedendo Mazzoleni che guadagna in discesa e su una salita pedalabile su un Di Luca che temporeggia, ma che poi perde nettamente quando le pendenze si fanno dure. Sto vedendo Simoni invecchiare in gratia dei. Sto vedendo Cunego prigioniero dei suoi problemi. Sto vedendo Di Luca andare bene, ma senza dare l'impressione di essere un piccolo cannibale, anzi: la sensazione che possa saltare, anche sullo Zoncolan, ce l'ho.

Su che cosa dovrei puntare il dito accusatore, allora?
Dovrei dire che non sarebbe stato credibile se Mazzoleni avesse preso la maglia rosa? Ma non l'ha presa, non mi pare una differenza da poco!

Ai tempi della clamorosa Vuelta di Santi Pérez feci anche questo tipo di discorsi, dubitando apertamente di quelle prestazioni venute dal nulla. Ma poi ti rendi conto che porre l'accento sull'uno è ingiusto, profondamente, perché quell'uno è figlio di questo sistema, e se permettete non me la sento più di dargli all'untore. Non mi sentirei in pace con la mia coscienza a maltrattare Mazzoleni.

Perché poi oggi dovrei parlare del Probenecid... Quando vince Riccò dovrei parlare dell'ematocrito; per Piepoli, che dire della sua lunga permanenza in Spagna? E Schleck con Riis? E Simoni caramellato? E Di Luca che accende i ceri a Sant'Uccione? E Cunego con Cecchini? E la Astana? E la Tinkoff? E Savoldelli al 49,9? Perché, analizzando una tappa, dovrei parlare di tutte queste cose? Non me la sento, scusate.

La differenza la facciamo a monte, e la facciamo per tutti. Tutti i corridori presenti, senza bisogno di fare i nomi e indicare questo o quello. Questo è un giornalismo che lasciamo fare ad altri, del resto il mondo è bello perché c'è anche la possibilità di scegliere chi o cosa leggere.

La terza via c'è, è vero, e ce l'avete davanti agli occhi. Non siamo la Gazzetta, non siamo Bicisport, non siamo Capodacqua, non siamo Gatti. Può essere che la terza via sia già qui.

Non difendiamo un corridore per condannarne altri, come fa il Giornale.
Non difendiamo un corridore fino a una certa data, per poi smerdarlo, come fa la Rosea.
Non diciamo che i giovani come Nibali salveranno il ciclismo, e non diciamo che lo salveranno i vecchi gregari come Noè.

E la verità la diciamo sempre. Solo che non sempre serve urlarla ai quattro venti. Ci può essere un po' di quotidiana moral suasion anche in un Bruse Willis o in un Gero d'Italia. Forse.

No?


 
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  postato il 30/05/2007 alle 10:57
Caro Morris,
sono pienamente d'accordo con te sul discorso del doping in tutti gli sport. L'ho sempre condiviso e sono stato uno dei primi ad affermare che non esiste sport agonistico senza il suo doping.
Gli scacchisti e i tiratori usano i beta-bloccanti e sono convinto che anche i giocatori di poker, che tanto vanno di moda ora, usino la stessa sostanza.
E poi, in ogni caso, quando si affaccia la competizione, tutti cercano una scorciatoia.
Ti racconterò un aneddoto che, probabilmente, stupirà anche te che ne hai viste di tutti i colori.

Io studio Scienze Motorie, sono al secondo anno e tra le materie pratiche che devo superare c'è anche nuoto. Uno degli esami di nuoto consiste nei 200 m a stile libero. Prova che, per essere superata, deve essere completata in meno di 4 minuti, tempo ridicolo per un nuotatore ma che può mettere in difficoltà chi non ha troppo feeling con l'acqua.
Ebbene, si da il caso che un mio compagno di corso abbia pensato bene di prendere un po' di Ventolin prima dell'esame, suscitando anche l'ammirazione di altri "colleghi" per la sua pensata.

 
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  postato il 30/05/2007 alle 11:07
Originariamente inviato da Morglum

Ebbene, si da il caso che un mio compagno di corso abbia pensato bene di prendere un po' di Ventolin prima dell'esame, suscitando anche l'ammirazione di altri "colleghi" per la sua pensata.


Non ho un gran feeling con sostanze dopanti, ma il Ventolin - pur favorendo la respirazione - non butta terribilmente a terra da un punto di vista fisico?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2007 alle 11:13
Rileggendo le intercettazioni su Mazzoleni, ho avuto un sussulto, non avevo mai pensato al fatto che sti ragazzi non conoscono affatto le sostanze che prendono e chiamano continuamente il medico per avere rassicurazioni sui tempi dell'antidoping.
Davo per scontato che da anni prendessero le stesse cose e avessero imparato a conoscerle e a conoscerne gli effetti positivi e negativi.
Quindi se non è così, immagino che non siano mai tranquilli.

Come fanno a correre con la preoccupazione di sbagliare qualcosa, di sudare troppo o troppo poco, di arrivare prima del previsto?

Il risultato sarà il loro primo pensiero o sarà il secondo?

 

____________________
Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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  postato il 30/05/2007 alle 12:21
Originariamente inviato da Felice

Ma certo, ma certo... E' noto a tutti che Mazzoleni é un esquimese mentre Bruseghin é un Africano, no? E Africani sono pure tutti gli altri che si sono staccati, tutti a battere i denti dal freddo... Bravo, proprio una bella anlisi!


E invece è una bella analisi dire:
Mazzoleni va forte = s'è emotrasfuso
Bruseghin ha una crisi = è (più?) pulito

Eh, Felice, è una bella analisi?
Non ti risulta ci siano italiani che vanno (o andavano) meglio col freddo (Frigo, ad esempio, oppure anche lui, per te, non sentiva il freddo perché era "pieno"?) e italiani che vanno meglio col caldo (Commesso, ad esempio, oppure anche lui, per te, non suda perché è "pieno"?).

Io non mi sono mai dopato, ma quando giocavo a calcio soffrivo terribilmente il calcio, e giocavo molto bene col freddo.
Mi stai dicendo che sono un esquimese? Grazie, Felice, m'hai aperto gli occhi!

Ah no! Questo lo state dicendo voi! E da un bel pezzo anche! Ma qui siamo arrivati al punto che bisogna pure dirvi quello che voi stessi dite! Chi dice che c'é il 98% di dopati? Io forse? NO, SEI TU! TU! 98%!!! E hai pure il coraggio di venire a dire a me se penso che il ciclismo sia solo doping? Ma per favore!


Come mi dispiace che tu, parlando con noi, stia perdendo sempre più il lume della ragione.
Il fatto che ci siano il 98% dei ciclisti dopati significa che il ciclismo è solo doping, per te?
È una consequenzialità così certa, secondo te?

Ah, certo c'é la tattica, c'é la strategia in corsa... Anche nel calcio c'é il palleggio, il dribbling, il tocco di classe, la rovesciata, il tiro al volo che va all'incrocio dei pali... E quando qualcuno ti diceva questo, tu cosa ribattevi, caro Mario? Che se la palla non riesci nemmeno a toccarla perché quelli di fronte corrono 10 volte più di te, il tuo tocco di classe non serve niente... Ecco, trasferisci questo ragionamento al ciclismo, caro Mario. E poi spiegami quale tattica astuta dovranno adottare i poveretti che si troveranno con il collo tirato dagli emotrasfusi di turno!


Ma vedi Felice, stai mischiando i piani del discorso.
Io dicevo e dico quelle cose, certo, a chi mi dice che nel ciclismo il doping conta di più che nel calcio.
E ne sono convinto di quello che dicevo e dico.
Ma tu non puoi uscirtene con questo discorso comparando i due sport.

Tu mi vorresti far credere che pensi che Cunego, che non riesce a seguire Savoldelli e Mazzoleni in discesa, avesse il collo tirato perché i due orobici erano emotrasfusi, giusto?
Quindi? Mazzoleni e Savoldelli nel motoscafo e Bruseghin e Cunego nella zattera?
Ma secondo te stare sulla zattera significa essere puliti, oppure tentare di salire sul motoscafo e non riuscirci?

Gli emotrasfusi in discesa possono anche cadere, sai Felice?
Oppure anche lì è solo doping, per te?

Caro Mario, non fare il saccente con me, non attacca. Tu sei entrato nel forum a fine 2004 e di ciclismo sapevi poco più di nulla: parole tue, non mie. Ti sei documentato e questo va tutto a tuo merito. Ma dimmi: quand'é che hai avuto la grande illuminazione? Son tutti dopati! Anzi no, ce n'é esattamente il 98%, né uno di più, né uno di meno! Quando?
Sai, i poveri mortali per sparare dei numeri con una tale sicumera hanno bisogno dfi una statistica seria. Tu no, 98%, peggio della Doxa, nemmeno dai la "forchetta". Ma si tratta di una proiezione o di dati definitivi?


Felice mio, sei tu che da fine giugno 2006 stai facendo il saccente con noi; non solo il saccente, ma il provocatore all'infinito.
E non è un problema, ma non vedo perché poi io non posso farlo con te.

Siamo entrati nel forum quasi insieme, caro Felice, ma io sono del 1982 e tante cose del passato non le sapevo. Ho avuto la fortuna di incontrare Morris, qua dentro, come ce l'hai avuta tu, questa fortuna.
Dal 2005 ho la fortuna di intervistare corridori, di seguire corse, di parlare con tanta gente; insomma, ho altri elementi (mi perdonerai, spero) che mi hanno fatto dire quel 98%.
Non c'è sicumera, ma è un numero significativo che va contro il "tutti".
98% vuol dire "quasi tutti", non tutti.
È giusto? E chi può saperlo? Pensi che un dopato venga a dire a me che s'è dopato perché mi chiamo Mario? Suvvia, lo so bene che non è così.
Ma io penso sia giusto, sia corretto. Non tanto il 98% (è il 97%? è il 95%? sei così affezionato ai numeri? io dico sempre 98% per far capire ciò che voglio dire, cioè "non la totalità, ma quasi tutti") in sé, ma, appunto, il messaggio che il 98% racchiude.

Sei liberissimo di non credermi, la cosa non mi tange.

SI!! Penso proprio che Mazzoleni fosse sul motoscafo e Bruseghin sulla zattera!!!! E tu cosa pensi? Non pensi niente? Bravo! E cosa pensavi quando dicevi che ci sono delle "prestazioni che non sono credibili"? Niente neanche allora? Possibile? E allora cosa l'hai scritto a fare? Cosa volevi dire quando lo scrivevi? Niente, niente più di quello che avevi scritto? Sì, vabbeh, ci sono delle prestazioni che non sono sono credibili, ma non abbiamo la minima idea di come mai non siano credibili? E le prestazioni di quelli che sono dietro? Sono credibili le loro? E se non lo sono, allora perché dici che non sono credibili solo quelle di chi sta davanti? E se lo sono, perché non ti chiedi come mai lo sono e quelle di chi sta davanti no?


Dì un po', Felice, ma che ha fatto di tanto stabiliante Mazzoleni per stare su quel motoscafo? Tu l'hai visto il Giro 2003? Hai visto Mazzoleni in maglia Vini Caldirola lavorare per Garzelli e poi pensare alla propria classifica generale? Hai visto Mazzoleni che andava in fuga nelle tappe piatte e che, a fine Giro, staccava addirittura il suo capitano?

Ed hai visto Mazzoleni nel 2004 quando scortava Cuneghin verso Falzes insieme a Tonti, con la rassegnazione di Simoni trovatosi davanti ad una tattica che lo penalizzò, ma avvantaggiò l'allora Saeco? Lo vedesti? E hai visto Mazzoleni scortare Cuneghin sul Mortirolo quando quel cattivone di Simoni provò a far saltare quel Giro 2004, oppure provò a prendersi la tappa, oppure provò ad attaccare Honchar? Lì su cos'era Mazzoleni?

Ed hai visto Mazzoleni attaccare in discesa dopo il Giau con Savoldelli, poi sfruttare il fatto che Di Luca fosse solo e che non tutti (eufemismo, perché il solo Schleck si degnò) gli davano una mano per inseguire il buon Eddy? Hai visto che le Tre Croci e il primo tratto delle Tre Cime erano non impossibili, adatti anche a passisti scalatori? O eri impegnato a scrivere sulla lavagna, a mo' di Caronte, le prenotazioni sulle varie imbarcazioni? O eri impegnato a contare le pedalate di Mazzoleni? O eri impegnato a scervellarti nel chiederti perché Mazzoleni fosse davanti e Cuneghin non si fosse mai mosso dalla ruota di Danilo? Eccola l'illuminazione, stavolta la tua: Mazzoleni è sul motoscafo, è emotrasfuso!
Bingo!

E poi? Poi capita che Mazzoleni perda qualcosa come 2' nel tratto duro (ultimi 4 km) delle Tre Cime; perde perché la sua azione s'è appesantita, viste le pendenze, e perché nei tratti pedalabili aveva speso tanto, cercando di guadagnare su quello che è il suo terreno. Quindi?

Tu tutto questo l'hai visto? O il ciclismo è solo doping, Felice?

Ma certo che erano in barca. Son tutti sulla stessa barca no? Lo avete detto voi...


Liberissimo di continuare a pensare che le disastrose tattiche di gara di certi corridori (letta l'intervista sull'altro sito?) dipenda da motoscafi e zattere, esquimesi e africani, emotrasfusi e non.
Eh sì, questa sì che è una bella analisi.
Come? Alibi? Ah, si, giusto, la parola corretta è alibi.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
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Livello Marco Pantani
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Registrato: Sep 2004

  postato il 30/05/2007 alle 12:33
Io credo che sia impossibile trovare una sintesi.
Sono posizioni inconciliabili e ognuno, mi pare, parla a se stesso.
Ci sono i Torquemada: il doping rende il ciclismo non credibile, bisogna combatterlo e la repressione è uno dei mezzi.
A questi puoi opporre qualsiasi cosa, esplosione del doping nonostante la repressione, medie più alte oggi che negli anni novanta, ingiustizia del fatto che paghino solo i ciclisti. Ecc. E’ un dialogo fra sordi.
Poi ci sono quelli con la posizione di Admin, Monsieur 40%, Morris, io stessa e altri. Quelli che non pensano che il ciclismo sia fuori dal mondo e che sono disposti a vedere il gesto atletico al di là del doping.
Poi ci sono i tormentati che cercano una mediazione impossibile o, coerentemente, lasciano perdere di interessarsi a uno sport dopato.
Poi ci sono i tifosi di Cunego. Loro concepiscono la normalissima carriera del loro beniamino come un fortino assediato, dalla stampa che lo perseguita, dai percorsi che non vanno, dai compagni che non gli sono devoti, fino al vero problema: chiunque gli metta la ruota davanti è sul motoscafo del doping.
Inspiegabilmente lui ha un preparatore che, quando era ufficialmente solo degli altri, veniva visto dai teocun come il fumo negli occhi, adesso, lui ci va ufficialmente ma è diverso, è uguale e diverso.
Il preparatore che prima era visto dai teo cun come il diavolo, diventa una cosa normale se ci va Cunego, lui si mantiene puro, comunque.
Quando Mazzoleni correva con lui e lo aiutava a vincere il Giro ( le intercettazioni di Mazzoleni sono del 2004) era l’amico fedele, adesso è il demonio.
Fino ad arrivare all’estremo. Come la Repubblica accusa i berluscones di voler demonizzare il passato ( tutti corrotti) per giustificare il presente, così si arriva a dire che si vuole gettare m… sul glorioso passato pulito dello sport per giustificare il presente sporco.
Poi, ogni dieci anni, arrivano le confessioni ( tutti si prendeva). Ma no, allora era un doping da ridere.
E’ sempre stato il doping migliore possibile e del resto pare che la parola derivi dal nome di un’erba ( dope) che usano alcune popolazioni africane per migliorare la prestazione nella danza .
Lui muta fisicamente e atleticamente ma è sempre frutto del duro lavoro, lui non ha accesso al motoscafo, troppo puro.
Allora per i teo cun io ho una modesta proposta swiftiana, anzi due.
La prima: far correre Cunego da solo, con i suoi tifosi a commentare l’impresa storica, una passeggiata trionfale e solitaria così non conteranno i percorsi brutti, gli avversari dopati, i compagni cattivi, la stampa che non lo ama, le ciambelle toscane che non vengono con il buco. Vince e gli assediati si placano.
Seconda proposta swiftiana: Cunego si ritira, non può competere, unico non dopato contro tutti dopatissimi, comincia a girare per le scuole e a “ raccontare a tutta le gente, quel suo strano incidente” ( il campione che non vinceva perché voleva restare puro).
Io penso che così almeno i teocun trovano pace.
Poi fra Torquemada, tormentati e “embè?” continueremo a dialogare fra sordi.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 4674
Registrato: Jun 2006

  postato il 30/05/2007 alle 12:37
Gli emotrasfusi in discesa possono anche cadere


Infatti Ivan non ha ottenuto nessun giovamento per quanto riguarda le discese.
Se questa qualità non migliora col doping, non vedo perchè tutte le altre debbano avere benefici spaziali!

Comunque a fare l'emotrasfusione c'era anche Scarponi, che campione non è perciò è evidente che lo fanno anche quelli che vincono meno.

Mi piacerebbe capire se rispetto agli anni 90, il presente è fatto di un doping più o meno invasivo, più o meno performante.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Juniores




Posts: 8
Registrato: Oct 2006

  postato il 30/05/2007 alle 12:42
Perchè non lasciare come doping e quindi vietato tutte le sostanze e permettere l'emotrasfusione del proprio sangue?

Mi sembra una pratica poco performante, liberalizzata e quindi permessa direttamente dai medici della società che si prendono la responsabilità di eseguirla e amen!

Negli anni 70 corridori importanti l'hanno praticata, non mi sembra il caso di accusarli ora di aver vinto con una pratica sbagliata, questi campioni sono ancora all'interno del mondo dello sport, come è possibile accusare i nuovi di essere dopati perchè emotrasfusi e accettare che altri ex simboli del ciclismo girino indisturbati per la carovana a dare consigli su come gestire una corsa, quando allora loro potevano usufruire di una pratica oggi vietatissima.
Apriamoci almeno a quella, è sangue del loro sangue!!!!

E' un modo di dare un calcio alla farmacologia.

 
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