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Autore: Oggetto: Cento anni di Giro di Lombardia...

Livello Jaques Anquetil




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  postato il 17/10/2006 alle 16:22
grazie Morris!

Per Morris e per chiunque voglia rispondermi, volevo saperne di più su Jalabert. Io ho iniziato a interessarmi di ciclismo più o meno quando lui ha smesso. Vedo che ha vinto la Sanremo e una Vuelta e stiamo parlando di una decina d'anni fa. Oggi chi punta alla Vuelta (o a un qualsiasi grande giro) la Sanremo non la fa nemmeno o quasi. Dieci anni era un ciclismo così diverso da quello di oggi o Jalabert era un'eccezione?

 
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Livello Jaques Anquetil




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  postato il 17/10/2006 alle 17:01
dimenticavo due cose su Jalabert.
Tra i corridori in attività, potrebbe starci il paragone con Valverde? Il murciano mi sembra l'unico ciclista del panorama attuale che possa puntare ad una doppietta Sanremo-Grande Giro. Forse con il Cunego 2004 o forse Samuel Sanchez.
Nello scritto di Morris, leggo che il passaggio alla Once di Saiz ha segnato la sua esplosione. Morris ci tenevi particolarmente a sottolinearlo o sono io che parto prevenuto nei confronti del ds spagnolo?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2006 alle 17:42
Morris... grazie! Ho salvato tutto nel mio hard-disk, ne valeva proprio la pena!

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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  postato il 17/10/2006 alle 18:02
Originariamente inviato da guigia

grazie Morris!

Per Morris e per chiunque voglia rispondermi, volevo saperne di più su Jalabert. Io ho iniziato a interessarmi di ciclismo più o meno quando lui ha smesso. Vedo che ha vinto la Sanremo e una Vuelta e stiamo parlando di una decina d'anni fa. Oggi chi punta alla Vuelta (o a un qualsiasi grande giro) la Sanremo non la fa nemmeno o quasi. Dieci anni era un ciclismo così diverso da quello di oggi o Jalabert era un'eccezione?

Morris e altri potranno dirti di più,io mi limito a fare qualche considerazione:le vittorie alla Milano-Sanremo e alla Vuelta nel 1995 vennero nell'anno in cui Jajà cambiò radicalmente come corridore dopo la brutta caduta di Armentieres al Tour dell'anno prima.Diventò molto più forte in salita e a cronometro e mantenne un buon spunto veloce.Fu competitivo praticamente per tutta la stagione (fu 4° anche al Tour de France vincendo la classifica a punti).La competitività nei vari mesi dell'anno fu una sua caratteristica anche negli anni successivi,tant'è che nel 1997 si ritrovò a battagliare con Bartoli alla Liegi e vinse poi a fine anno il mondiale a cronometro e il Lombardia (corse anche la Vuelta vincendo 2 tappe,in appoggio a Zulle).Naturalmente grazie ai tanti risultati e alle tante vittorie riusciva quasi sempre a chiudere l'anno da numero 1 della classifica UCI.

 
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  postato il 17/10/2006 alle 18:05
Dimenticavo:l'anno in cui Jalabert vinse la Vuelta fu il primo se non erro in cui la corsa a tappe spagnola si disputò a settembre.L'anno precedente tra l'altro con la Vuelta ancora in aprile Jalabert vinse 7 tappe(allora faceva ancora prevalentemente le volate di gruppo),quindi prima della sopracitata caduta al Tour.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2006 alle 01:12
caro morris,
io sono d' accordo con le tue valutazioni per quanto riguarda gimondi.
la naturale umana simpatia verso il contender più debole, vittima predestinata del fuoriclasse tiranno, unita al desiderio di trovare un avversario nazionale dello straniero conquistatore, le stesse qualità umane del buon felice hanno contribuito a soppravalutare i suoi non indifferenti valori tecnico-atletici.
Quindi è giusto non applicare "la teoria del se", in particolare se riferita agli avversari , anzi nella fattispecie all' Avversario, per quanto riguarda gimondi.

allo stesso modo , quando uno ha un palmares come hinault, spalmato su una carriera, non si deve applicare la teoria del se riferita in particolare agli avversari.
poi a me ,bestemmia,poulidor non sembra tanto tanto meglio di zoetmelk.

per quanto riguarda..... i puntini, certo il tasso si è affermato nell' epoca degli steroidi. sono convinto che non fosse l' unico a farne uso e tu mi hai insegnato a correlare correttamente un corridore alla sua epoca.

quindi per me , continui ad essere severo con lui anche se lo piazzi ( e come se ne può fare a meno?)nell' olimpo dei migliori della storia.

poi, caro morris , sono disposto ad immolarmi nel sostegno di qualunque peregrina tesi pur di obbligarti a dispensarci ancora la straordinaria ricchezza della tua analisi.

ciao maestro

mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2006 alle 09:48
Intervengo anch'io sulla querelle Anquetil Hinault e su chi sia da considerare il miglior corridore dei due. Difficile dire, però si possono fare dei distinguo.

Tralasciamo un attimo il discorso avversari, che concordo sul dire che quelli contrapposti ad Anquetil erano di levatura tecnica maggiore rispetto a quelli di Hinault, guardando invece il palmares ... non ci possono essere dubbi che Hinault è stato superiore. Il palmares ci indica anche un altra cosa al di là dei numeri che certamente Hinault è stato un corridore più completo rispetto ad Anquetil, che probabilmente però era dotato di maggior classe ma allo stesso tempo anche di maggior sregolatezza, le cronache del tempo sono piene di episodi sui generis.

In conclusione, la mia preferenza va ad Hinault in quanto corridore più completo, fortissimo su ogni terreno, ricordo una vittoria alla liegi memorabile, con un tempo infernale ... riusci a vincere creando un abbisso sul secondo, Anquetil invece è il prototipo per eccellenza per le corse a tappe, forse in questa disciplina dava il meglio di se e sicuramente il miglior cronometrista di tutti i tempi.

Anquetil vinceva i suoi giri con una regolarità disarmante, non si concedeva grandi imprese ma annicchiliva gli avversari a cronometro, poi con una classe sopraffina riusciva a rintuzzare gli attacchi degli scalatori più puri ... nella famigerata terza settimana era un drago, insuperabile, segno di un motore e di doti di recupero fuori dal comune.

Comunque sia, rimangono due formidabili campioni, che nella loro epoca hanno dominato in lungo e in largo, che li fanno risultare entrambi tra i migliori corridori di sempre.

 

[Modificato il 18/10/2006 alle 10:59 by Federico Martin]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2006 alle 10:12
Una considerazione sul dilemma "Gimondi senza Merckx avrebbe vinto di più o no ?".
Gimondi ha avuto una prima parte di carriera, quella che Morris giudica, condivisibilmente, la migliore che va fino al Giro 1969.
In questi 4 anni e mezzo è stato il migliore in campo ( Anquetil era in calando, Merckx era in crescendo )vincendo 4 GT (un Tour, due Giri e una Vuelta) e due classiche-monumento (Roubaix e Lombardia).
Il Tour 1969 segna la svolta ; da quel momento Merckx è l'assoluto dominatore del ciclismo e per Gimondi inizia la seconda parte della carriera, quella più dura ( che finirà durante il Giro d'Italia 1972 ).
Sono le tre-quattro stagioni in cui Felice non vince praticamente nulla di importante; non solo, ma quando Merckx non c'è (Giro 1971) Gimondi riesce a perdere un Giro adattissimo a lui (memorabile l'imboscata di Potenza tiratagli dal suo compagno di squadra Motta).
l'ulteriore svolta, che apre la terza fase della carriera di Gimondi, avviene nel Giro d'Italia 1972.
Cronometro della Versilia. Gimondi torna a battere Merckx.
E, di seguito, torna a vincere corse importanti.
Giro di Lombardia ( anche se per squalifica di Bitossi),Campionato del Mondo, Milano-Sanremo e Giro d'Italia 1976.
Merckx, dal canto suo, continua a vincere ma deve sudarsela sempre di più.
Salva il Giro 1974 dagli attacchi di un neopro (il Tista) e perde il Tour 1975 da Thevenet.
Lì inizia anche la sua parabola discendente ( compie in quell'anno 30 anni); vincerà, dopo di allora, come corsa importante la Sanremo 1976.

 

____________________
nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2006 alle 10:45
faccio una considerazione statistica su Gimondi-Merckx:

Gimondi non è che arrivasse sempre secondo dietro il Cannibale:
in 5 Giri vinti dal belga, Gimondi ha solo 2 secondi posti (1970-1973)
in 5 Tour solo un secondo posto (1972)
nelle classiche c'è il secondo posto al Mondiale 1971, quello alla Sanremo 1971 e quello al Fiandre 1969.

Diciamo però anche che la presenza di Merckx gli ha regalato il Mondiale 1973, che Maertens difficilmente avrebbe perso se avesse potuto fare la propria volata, ed il Lombardia dello stesso anno, con De Vlaeminck che difficilmente si sarebbe fatto battere se fosse stato convinto di lottare per il primo posto.
Quindi nelle classiche il bilancio è più o meno pari.

Nei Grandi Giri, Gimondi prima dell'esplosione di Merckx (che secondo me va datata al Giro 1968) aveva vinto un Tour, un Giro ed una Vuelta in 4 anni: è quindi plausibile che i tre secondi posti dietro al Cannibale, sarebbero diventati 3 successi.

Poi è chiaro che l'assenza di un campione come il belga avrebbe stravolto il modo di correre di parecchi corridori: poteva capitare sia che fosse Gimondi il maggior beneficiario, oppure che fosse qualcun altro.

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 18/10/2006 alle 11:16
Originariamente inviato da guigia

dimenticavo due cose su Jalabert.
Tra i corridori in attività, potrebbe starci il paragone con Valverde?

l'accostamento ci può stare anche se ci sono delle precisazioni da fare.

Valverde è più competitivo nella corse a tappe rispetto a Jaja, che è nato velocista puro, trasformandosi cacciatore di classiche e riuscendo a ben figurare in qualche corsa a tappe solo ed esclusivamente perchè dotato di una classe immensa.
Valverde, invece, sin dai primissimi anni tra i prof è riuscito a ben figurare alla Vuelta... questo vuol dire che ha una certa predisposizione per le gare a tappe.

per quanto riguarda le corse in linea, al momento Jaja è superiore, non tanto in termini di classiche vinte, quanto per le dimostrazioni di classe che riusciva a manifestare in ogni circostanza.
la differenza sostanziale tra i due, è che Valverde corre sempre al risparmio, non spinge mai a fondo per cercare la selezione. corre sulla difensiva, stando a ruota e aspettando lo sprint finale.
Jaja era completamente diverso.. pur veloce, non perdeva occasione per rendere la corsa dura. era un fenomeno. dotato tra l'altro di uno stile secondo solo a quello di Bugno.
la corsa che più di ogni altra permette di farsi un idea di chi fosse Jaja è la Freccia del 97... impressionante. ti consiglio di procurarti il vhs. quando partiva sugli strappi era fenomenale.. riuscì a demolire uno come Leblanc sul muro di Huy...
mai nessun altro è riuscito a salire sul quel muro con la stessa potenza, efficacia e compostezza di Jalabert.

forte allo sprint, a cronometro, in pianura, in salita, competitivo nei giri e nelle corse in linea. e soprattutto... un vincente.

 
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Livello Jaques Anquetil




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  postato il 18/10/2006 alle 11:50
Originariamente inviato da Goodwood

Originariamente inviato da guigia

dimenticavo due cose su Jalabert.
Tra i corridori in attività, potrebbe starci il paragone con Valverde?

l'accostamento ci può stare anche se ci sono delle precisazioni da fare.

Valverde è più competitivo nella corse a tappe rispetto a Jaja, che è nato velocista puro, trasformandosi cacciatore di classiche e riuscendo a ben figurare in qualche corsa a tappe solo ed esclusivamente perchè dotato di una classe immensa.
Valverde, invece, sin dai primissimi anni tra i prof è riuscito a ben figurare alla Vuelta... questo vuol dire che ha una certa predisposizione per le gare a tappe.

per quanto riguarda le corse in linea, al momento Jaja è superiore, non tanto in termini di classiche vinte, quanto per le dimostrazioni di classe che riusciva a manifestare in ogni circostanza.
la differenza sostanziale tra i due, è che Valverde corre sempre al risparmio, non spinge mai a fondo per cercare la selezione. corre sulla difensiva, stando a ruota e aspettando lo sprint finale.
Jaja era completamente diverso.. pur veloce, non perdeva occasione per rendere la corsa dura. era un fenomeno. dotato tra l'altro di uno stile secondo solo a quello di Bugno.
la corsa che più di ogni altra permette di farsi un idea di chi fosse Jaja è la Freccia del 97... impressionante. ti consiglio di procurarti il vhs. quando partiva sugli strappi era fenomenale.. riuscì a demolire uno come Leblanc sul muro di Huy...
mai nessun altro è riuscito a salire sul quel muro con la stessa potenza, efficacia e compostezza di Jalabert.

forte allo sprint, a cronometro, in pianura, in salita, competitivo nei giri e nelle corse in linea. e soprattutto... un vincente.


grazie Goodwood!

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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Registrato: Oct 2003

  postato il 19/10/2006 alle 00:34
Originariamente inviato da mestatore


allo stesso modo , quando uno ha un palmares come hinault, spalmato su una carriera, non si deve applicare la teoria del se riferita in particolare agli avversari.
poi a me ,bestemmia,poulidor non sembra tanto tanto meglio di zoetmelk.

per quanto riguarda..... i puntini, certo il tasso si è affermato nell' epoca degli steroidi. sono convinto che non fosse l' unico a farne uso e tu mi hai insegnato a correlare correttamente un corridore alla sua epoca.

quindi per me , continui ad essere severo con lui anche se lo piazzi ( e come se ne può fare a meno?)nell' olimpo dei migliori della storia.

poi, caro morris , sono disposto ad immolarmi nel sostegno di qualunque peregrina tesi pur di obbligarti a dispensarci ancora la straordinaria ricchezza della tua analisi.



Su Gimondi anticiperò Graffiti. Su Hinault, domani, posterò un lavoretto vecchio….
Mesty, gli avversari forti, ti fanno spendere energie, ti accorciano la carriera, spesso. Hinault, ha avuto avversari deboli rispetto agli altri grandi, molto vecchi tra l'altro, in più, con pochissima personalità. Poupou, a 40 anni è andato sul podio al Tour de France, ed a 38, solo Merckx lo ha battuto....
Non ho mai fatto classifiche, non sono mai intervenuto nei post di Cicloweb sui più forti di tutti tempi, ma un'idea precisa me la son fatta....e la pubblicherò.
Caro vecchio (non si direbbe da come pedali) Mesty...eheheheh vedo che gli ormoni ed i cortisonoci li hai detti tu oltre all’altro grande amico Doctor Jan ....
Ti ricordo una cosa che tu sai bene.....
C'era un tipo di nome Cyrille, che da dilettante prendeva scoppole da un certo Bernard Guyot, l'amico dei padelloni. Quando passò professionista, capì che il velocista che era da "puro", da "prof" era diventato poco per esser primo. L'ambizione continuava a soffocarlo, ed allora copiò qualcosa che veniva dall'atletica....Fece dei bei moscolotti e con questi si mise in testa di battere Merckx.
Nel '72, dopo aver rotto le scatole al Cannibale fino a farlo incazzare, si trovò alla resa dei conti con lui, su un colle non distante da Briancon, reso celebre da un certo Fausto Coppi. Quella montagna si chiamava "Izoard". Merckx attaccò e mentre gli altri, pur forti, cominciarono a perdere terreno, l'impettito Cyrille s'incollò alla ruota del belga, ma verso la cima, un ginocchio cominciò a dirgli che era uno stupido. Tenne duro, poi si staccò, fu ripreso da quelli dietro, e perfino battuto nella volata per il posto d'onore da un certo Gimondi.... Il Cyrille, non si diede per vinto e con iniezioni di novocaina, corse ancora qualche giorno, per prendersi rivincite su Merckx. In parte riuscì nello scopo, anche se non guadagnò nulla di ciò che aveva perso. Ma un pomeriggio arrivò una salita che tanto aveva cantato nel ciclismo eroico, il Ballon d'Alsace, e fra atroci sofferenze, il ginocchio di Cyrille cominciò a ballare. Finì la tappa staccato, ma la mattina dopo, secondo in classifica a quasi otto minuti da Merckx, non partì.
Il buon Cyrille, aveva sperimentato quell'ingranaggio che sviluppava potenza ed arricchiva di esplosività le sue gambe, ma queste non ne volevano sapere di tenere quelle nuove fasce e cominciarono a fargli saltare le giunture.
Dopo la stagione '72, conclusasi (con novocaina) con un quasi platonico titolo di vice campione del mondo, il nostro Cyrille, non riuscì più a ritrovarsi ed abbracciò presto l'ammiraglia.... Qui, incontrò un certo Bernard, a cui dedicò attenzioni e studi pur di irrobustire l'allievo. Lo tenne in naftalina due anni prima di presentarlo nuovo di zecca, sul palcoscenico mondiale. Ma anche il figlio prediletto iniziò ben presto ad avere i suoi bei problemi ai tendini e ad un ginocchio in particolare. Ciononostante, l'allievo s'era ricavato posti leggendari, ma quei fastidi finirono per farli litigare e lui, il prode Cyrille, da civile tanto solito all'Armagnac, individuò un nuovo delfino a cui passare i suoi nutrienti pasti. Quando il nuovo allievo superò il vecchio, nel frattempo finito pure sotto i ferri, toccò il cielo con un dito. Ma la trilogia del destino era alle porte, ed anche la nuova creatura, talentuosa ed intelligente al punto di portare al tifo un pazzoide romagnolo come me, cominciò a non godersi le novità della ricerca e il vertice del palcoscenico appena conquistati. Tendinite pure per lui. ed il terno s'era composto.
Questa storia, vera, non era certo l'unica di quei tempi, ma è pur vero che fu la prima, fino al punto di rendersi tangibile nell'anticipo....e per il buon Cyrille, col tempo inesorabilmente trascorso, non rimase che specchiarsi totalmente sulle sue imprecisioni. Il secondo allievo non l'abbandonò, fino a quando non capì, giocoforza, che la moda era passata ed anche lui se ne andò, lasciando il Cyrille all'Armagnac e ad altre variabili di quel tipo....
Tornerò su queste cosucce che son state troppo tempo nel cassetto....


Ciao Grande Mesty!

 

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  postato il 19/10/2007 alle 01:25
Vista l'imminenza della corsa ed in attesa che Morris riesca a completare il lavoro sulla Parigi-Tours mi sembra opportuno ritirare su questo thread,soprattutto per farlo vedere a coloro che non ancora hanno avuto modo di vederlo.
 
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Livello Tour




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  postato il 19/10/2007 alle 07:45
Originariamente inviato da Abruzzese

Dimenticavo:l'anno in cui Jalabert vinse la Vuelta fu il primo se non erro in cui la corsa a tappe spagnola si disputò a settembre.L'anno precedente tra l'altro con la Vuelta ancora in aprile Jalabert vinse 7 tappe(allora faceva ancora prevalentemente le volate di gruppo),quindi prima della sopracitata caduta al Tour.


ricordo bene QUEL Jalabert. Un velocista che di punto in bianco vince tutte le maglie alla Vuelta, più 5 tappe, era quanto meno singolare.

 

[Modificato il 19/10/2007 alle 14:54 by Monsieur 40%]

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... TORNEREMO GRANDI?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2007 alle 14:37
Originariamente inviato da prxs

Originariamente inviato da Abruzzese

Dimenticavo:l'anno in cui Jalabert vinse la Vuelta fu il primo se non erro in cui la corsa a tappe spagnola si disputò a settembre.L'anno precedente tra l'altro con la Vuelta ancora in aprile Jalabert vinse 7 tappe(allora faceva ancora prevalentemente le volate di gruppo),quindi prima della sopracitata caduta al Tour.


ricordo bene QUEL Jalabert. Un velocista che di punto in bianco vince tutte le maglie alla Vuelta, più 5 tappe, era quanto meno singolare.


Maertens era un ottimo velocista, ma ha vinto una Vuelta nonostante un peso notevole. E Jalabert si è trasformato in passista.

 

[Modificato il 19/10/2007 alle 14:55 by Monsieur 40%]

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Giro di Lombardia




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  postato il 05/05/2009 alle 23:33
ho appena scoperto questo 3d... grazie morris di cuore!

qualcuno può illiminarmi sui retroscena del ritiro di hinault quando era in maglia gialla? è la prima volta che sento questa storia

 

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"Sono un ciclista
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Giuseppe Ungaretti

 
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  postato il 05/05/2009 alle 23:44
Per conoscere qualcosa in più su Hinault ti consiglio questo interessantissimo 3D del nostro Cascata.

http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=5569

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Giro di Lombardia




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  postato il 06/05/2009 alle 10:15
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Per conoscere qualcosa in più su Hinault ti consiglio questo interessantissimo 3D del nostro Cascata.

http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=5569


grazie mille woodstock

 

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Livello Tour




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  postato il 06/05/2009 alle 11:41
Il Lombardia quando era il campionato mondiale d'autunno oltre a celebrare le gesta dei grandi campioni ha spesso messo in evidenza degli "eroi minori"che si esaltavano grazie alla durezza del percorso acuita spesso dalle difficili condizioni atmosferiche,un esempio eclatante è stato Chinetti protagonista di alcune edizioni degli anni 70.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/05/2009 alle 12:06
E qualche anno prima Maggioni.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/05/2009 alle 13:20
Gli interventi doc di Wing e Nino, meritano un seguito. Dopo pranzo posterò qualcosa su Chinetti e Maggioni....

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 06/05/2009 alle 13:39
Al Lombardia si impose per due volte anche GB Baronchelli (e due volte arrivo' secondo). Era questa la sua gara preferita dopo il Giro dell'Appennino che vinse per ben 6 volte.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/05/2009 alle 14:04
Tuo cugino ?

 

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nino58

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 06/05/2009 alle 14:06
Originariamente inviato da nino58

Tuo cugino ?


Se, ol Tista !


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/05/2009 alle 14:37
Originariamente inviato da UribeZubia

Originariamente inviato da nino58

Tuo cugino ?


Se, ol Tista !




Uribezubia, cerca nel forum, troverai tanti interventi sul grande Tista... Porta a lui e al buon Gaetano, i nostri saluti....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/05/2009 alle 18:16
Come promesso....

ALFREDO CHINETTI
Nato a Premezzo di Cavaria (Varese) l'11.07.1949.
Passista veloce, alto m. 1,74 per kg. 68. Professionista dal 1974 al 1985, complessivamente ha ottenuto 7 vittorie.




ANNO / SQUADRA
1974 Magniflex
1975 Furzi FT
1976 Jolly Ceramica
1977 Jolly Ceramica
1978 Selle Royal Inoxpran
1979 Scie Bottecchia
1980 Inoxpran Pinarello
1981 Inoxpran Pinarello
1982 Inoxpran Lumenflon
1983 Inoxpran
1984 Supermercati Brianzoli
1985 Supermercati Brianzoli

Vittorie:
1976 Tappa Manresa (Giro di Catalogna)
1978 Cronotappa Luarca (Giro delle Asturie)
1979 Tappa Riva del Carda (Giro del Trentino)
1980 Circuito di Quinstello
1981 Tappa Leon (Giro di Spagna)
1982 Coppa Placci Imola
1984 Giro della Provincia di Reggio Calabria

Piazzamenti al Giro d'Italia:
1975 29°
1976 56°
1977 25°
1978 13°
1979 29°
1980 20°
1981 33°
1983 67°
1984 14°
1985 55°

Piazzamenti al Tour de France:
1982 109°

Piazzamenti di rilievo:
1975 2° Tappa di Padula (Giro d'Italia)
1975 3° Giro di Lombardia (Ita)
1975 3° Giro dell'Emilia (Ita)
1978 3° Tappa Monte Trebbio (Giro d'Italia)
1978 3° Tappa Cascina (Giro d'Italia)
1978 2° Coppa Bernocchi (Ita)
1978 3° Coppa Agostoni (Ita)
1979 2° Tappa Barzio (Giro d'Italia)
1980 2° Giro di Lombardia (Ita)
1980 3° Ruota d'Oro (Ita)
1981 3° Giro di Lombardia (Ita)
1981 3° nel Campionato Italiano
1981 3° Tappa Mantova (Giro d'Italia)
1981 3° Cronostaffetta parte “1”(Ita)
1983 2° Trofeo Pantalica (Ita)
1984 2° Tappa Bardonecchia (Giro d'Italia)
1984 2° Criterium Cunardo (Ita)

Presenze in Nazionale:
1982 29° Goodwood

Altri piazzamenti:
da dilettante:
1973 3° nel Giro della Valle d'Aosta (Ita)
1973 19° ai Campionati Mondiali
1973 7° nel Campionato Italiano

Da prof:
1974 25° Giro di Lombardia (Ita)
1974 33° Giro dell’Emilia (Ita)
1974 14° Giro di Toscana (Ita)
1974 26° Trofeo Laigueglia (Ita)
1974 5° GP Cecina (Ita)
1974 13° Criterium Viareggio (Ita).
1975 28° Superprestige finale (Pernod)
1975 6° Coppa Agostoni (Ita)
1975 13° Giro del Friuli Venezia Giulia (Ita)
1975 20° Giro del Lazio (Ita)
1975 53° Giro del Veneto (Ita)
1975 14° Giro di Catalogna (Spa)
1975 17° GP Prato (Ita)
1975 5° Tour Umbria (Ita)
1975 20° Campionato Italiano
1975 20° Trofeo Matteotti (Ita)
1975 42° Milano-Vignola (GP. Beghelli) (Ita)
1975 7° Trofeo Pantalica (Ita)
1975 6° Giro di Reggio di Calabria (Ita)
1975 13° Milano-San Remo (Ita)
1975 10° Tirreno-Adriatico (Ita)
1975 7° Sassari-Cagliari (Ita)
1975 13° Trofeo Laigueglia (Ita)
1976 11° Coppa Bernocchi (Ita)
1976 11° Campionato Italiano
1976 30° GP Montelupo (Ita)
1976 29° Milano-Torino (Ita)
1976 28° Giro di Catalogna (Spa)
1976 10° Giro delle Marche (Ita)
1976 39° Coppa Placci (Ita)
1976 16° Tre Valli Varese (Ita)
1976 35° Campionato di Zurigo (Sui)
1976 17° Milano-Vignola (GP. Beghelli) (Ita)
1976 28° Liegi-Bastogne-Liegi (Bel)
1976 66° Milano-San Remo (Ita)
1977 14° Giro del Piemonte (Ita)
1977 19° Milano-Torino (Ita)
1977 23° Giro del Friuli Venezia Giulia (Ita)
1977 10° Tre Valli Varese (Ita)
1977 9° Circuito Molteno (Ita)
1977 47° GP Prato (Ita)
1977 45° GP Montelupo (Ita)
1977 38°Milano-Vignola (GP. Beghelli) (Ita)
1977 6° Cantù (Ita)
1977 26° Giro degli Appennini (Ita)
1977 18° Giro di Romagna (Ita)
1977 21° Gand-Wevelgem (Bel)
1977 95° Milano-Sanremo (Ita)
1977 18° Tirreno-Adriatico (Ita)
1977 44° Coppa Placci (Ita)
1977 36° Vuelta d'Andalusia (Spa).
1978 27° Giro del Veneto (Ita)
1978 10° Giro di Romagna (Ita)
1978 6° Cronostaffetta (Ita)
1978 10° Circuito Laterina (Ita)
1978 17° GP Montelupo (Ita)
1978 18° Trofeo Branzi Firenze (Ita)
1978 23° Campionato Italiano
1978 5° Giro delle Asturie (Spa)
1978 7° Giro di Toscana (Ita)
1978 6° GP Larciano (Ita)
1978 27° Milano-Vignola (GP. Beghelli) (Ita)
1978 5 Giro della Puglia (Ita)
1978 9° Giro di Reggio di Calabria (Ita)
1978 13° Trofeo Pantalica (Ita)
1978 11° Milano-San Remo (Ita)
1978 6° Tirreno-Adriatico (Ita)
1978 10° Coppa Sabatini (Ita)
1978 5° Sassari-Cagliari (Ita)
1978 14° Giro della Sardegna (Ita)
1978 16° Trofeo Laigueglia (Ita)
1979 15° Giro del Piemonte (Ita)
1979 32° Tre Valli Varese (Ita)
1979 16° Coppa Bernocchi (Ita)
1979 7° GP Molteno (Ita)
1979 10° Coppa Placci (Ita)
1979 17° Kanton Aargau Gippingen (Sui)
1979 13° Circuito Pianello di Ostra (Ita)
1979 12° Midi Libre (Fra).
1979 22° Gran Fondo d'Italia
1979 18° Gabicce Mare (Ita)
1979 70° Milano-San Remo (Ita)
1979 4° Giro del Trentino (Italia)
1979 20 Circuito di Salò (Ita)
1979 19° Trofeo Laigueglia (Ita)
1979 8° Vuelta di Andalusia (Spa).
1980 7° Trofeo Baracchi (Ita)
1980 5° Giro di Romagna (Ita)
1980 19° Milano-Torino (Ita)
1980 12° Tour di Venezia (Italia)
1980 4° Coppa Bernocchi (Ita)
1980 8° Coppa Sabatini (Ita)
1980 11° GP Montelupo (Ita)
1980 4° Campionato Italiano
1980 4° Giro di Toscana (Ita)
1980 118° Milano-San Remo (Ita)
1981 8° Giro di Romagna (Ita)
1981 28 Giro dell’Emilia (Ita)
1981 10° Giro dell’Umbria (Italia)
1981 5° Giro del Veneto (Ita)
1981 6° Coppa Agostoni (Ita)
1981 12° Giro del Lazio (Ita)
1981 28° GP Prato (Ita)
1981 27° Vuelta di Spagna (Spa)
1981 114° Freccia Vallone (Bel)
1981 4° Cronostaffetta parte “2” (Ita)
1981 8° Trofeo Laigueglia (Ita)
1982 7° Cronoscalata del Monte Pora (Ita)
1982 8° Circuito Parabiago (Ita)
1982 36° Giro di Lombardia (Ita)
1982 41° Giro del Veneto (Ita)
1982 29° Campionato Italiano
1982 31° Milano-Vignola (GP. Beghelli) (Ita)
1982 8° Coppa Agostoni (Ita)
1982 7° Coppa Bernocchi (Ita)
1982 10 Giro dell’Umbria (Ita)
1982 32° nel Tour dell’Aude (Fra)
1982 7° Giro di Reggio di Calabria (Ita)
1983 10° Giro di Lombardia (Ita)
1983 16° Giro dell’Emilia (Ita)
1983 39° Parigi-Bruxelles (Bel)
1983 22° Giro del Veneto (Ita)
1983 6° Milano-Vignola (GP. Beghelli) (Ita)
1983 84° Giro di Svizzera
1983 11° Giro della Puglia (Ita)
1983 61° Giro dei Paesi Baschi (Spa).
1983 5° Giro di Reggio di Calabria (Ita)
1983 4° Giro di Campania (Ita)
1983 21° Milano-Sanremo (Ita)
1983 20° Sassari-Cagliari (Ita)
1983 19° Giro della Sardegna (Ita)
1984 22° Giro di Lombardia (Ita)
1984 4° Giro di Romagna (Ita)
1984 8° Giro del Lazio (Ita)
1984 22° Giro del Veneto (Italia)
1984 31° Coppa Placci (Ita)
1984 4° Milano-Vignola (GP. Beghelli) (Ita)
1984 25° Coppa Agostoni (Ita)
1984 19° GP di Camaiore (Ita)
1984 5° Giro di Toscana (Ita)
1984 10° Giro del Trentino (Ita)
1984 4° Trofeo Pantalica (Ita)
1984 4° Giro di Campania (Ita)
1984 15° Milano-Sanremo (Ita)
1984 10° Tirreno-Adriatico (Ita) .
1984 12° Milano-Torino (Ita)
1984 12° Trofeo Laigueglia (Ita)
1985 24° Giro di Lombardia (Ita)
1985 12 Giro dell’Emilia (Ita)
1985 23° Coppa Agostoni (Ita)
1985 34° Campionato Nazionale
1985 20° Giro di Toscana
1985 45° Milano-Sanremo (Ita)




Note:
Avendo abusato di spazi inserendo l’intera carriera del “Chino”, come lo chiamavo, del ritratto scritto, voglio riportare solo un aspetto remoto, anche perché la bontà del corridore, credo sia evidente dal riporto analitico del suo ruolino.
Alfredo, ha corso fra i dilettanti nella Costa Azzurra Zingonia, che nel ’69 fece anche una fugace apparizione fra i professionisti con affiliazione svizzera e proseguì ancora qualche anno fra i dilettanti. Non vi dico quanto mi era simpatica quella formazione e lo racconterò nel thread sugli Aneddoti….Hanno militato, fra gli altri, nel sodalizio, personaggi dapprima come Carlo Gallazzi, di Busto Arsizio, un piccoletto classe 1943, formidabile in salita e vincitore della Bologna-Raticosa nel ’66 e ’67, giunto troppo tardi al professionismo, proprio in quella Costa Azzurra prof, ma davvero bravo, indi i più giovani Giuseppe Perletto, l’indimenticabile ligure, discreto e spesso sfortunato…ottimo scalatore e, appunto, il “gladiatore” Alfredo Chinetti. Con quell’aria da professoressino di filosofia il varesino era un autentico spauracchio per tutti, perché abbastanza veloce e tenace nelle salite non troppo lunghe e senza soverchie pendenze. La sua ottima carriera, vista la simpatica militanza in Costa Azzurra (grissinificio che, a quanto mi risulta, esiste ancora in quel di Zingonia), me lo rese particolarmente caro. Inutile dire che nel Lombardia ’75, quando sotto una pioggia torrenziale, giunse al traguardo con Moser e Paolini, parteggiavo per lui. Nell’80, invece, ancora sotto una pioggia inclemente (arrivarono solo 17 corridori!), ed ancora con un epilogo a terzetto, lo vidi secondo per mezza bicicletta, ma nonostante la simpatia che provavo per lui, non potei che inchinarmi nell’ammirazione verso Fons De Wolf, un belga che non aveva di certo meno classe di Moser e Saronni, anzi ne aveva di più, ma che se ne fotteva altamente, anche degli obblighi più tenui della professione. Il terzo uomo, per la cronaca, era il già famoso Ludo Peeters. L’anno seguente, ancora un podio per il Chino, ma stavolta senza la possibilità di giungere primo. Infatti, il grande Henne Kuiper, calò una delle sue eccellenti sortite sul San Fermo (fu una delle poche volte in cui vidi Baronchelli, che aveva a lungo tentato in precedenza, cedere di schianto in salita) e per Alfredo, sempre fra i primissimi, non rimase che giocarsi le carte per la piazza d’onore, ma fu anticipato da chi si stava allenando per diventare il re dei “cagnacci”: Moreno Argentin.
A Wing, il ringraziamento per avermi fatto ricordare il Chino e ai forumisti varesini, l’invito-cortesia, se è nelle loro possibilità, di salutarmi Alfredo. Agli stessi, nel caso conoscessero anche Carlo Gallazzi, la medesima cortesia….

Morris

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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  postato il 06/05/2009 alle 18:20
ENRICO MAGGIONI
Nato a Missaglia (CO) il 01.11.1946. Passista scalatore, alto m. 1,72 per kg. 68. Professionista dal 1969 al 1976, ha ottenuto 2 vittorie.



ANNO / SQUADRA
1969 Molteni
1970 Ferretti
1971 Cosano
1972 Dreher
1973 Dreherforte
1974 Dreherforte
1975 Jollyceramica
1976 Jollyceramica

Vittorie:
1973 Circuito di Vighizzolo
1973 Giro di Sicilia in linea

Piazzamenti al Giro d'Italia:
1969 17°
1970 13°
1971 15°
1973 54°

Altri piazzamenti di rilievo:
1972 3° Coppa Sabatini Peccioli
1973 3° Coppa Placci Imola
1973 2° Giro delle Marche

I Piazzamenti nel Giro di Lombardia:
1969 29°
1970 8°
1971 6°
1973 12°
1974 15°

Note: quel vecchiaccio di Nino si ricorda molto bene. Enrico Maggioni pur correndo sempre in appoggio ai suoi capitani (salvo il 1971, dove correva nella piccola Cosatto, una squadra dove militava anche Panizza e l’attuale organizzatore Adriano Amici), il Lombardia lo ha sovente corso alla grande. Cinque volte lo ha portato a termine e, salvo, nell’annata d’esordio è sempre giunto fra i primi quindici. Ed allora la “Classica delle foglie morte” la correvano tutti i campioni. Non era la corsa dei “reduci” come purtroppo avviene oggi.

Morris

 

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