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Autore: Oggetto: Arrestato Manolo Saiz!!!

Livello Parigi-Nizza




Posts: 48
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  postato il 25/05/2006 alle 18:49
200 nomi
a questo punto la faccenda si allarga di molto
su un sito ho letto che non è coinvolto Valverde,almeno una buona notizia

visto che lo sponsor si è ritirato,i vari vino-jaksche-contador e tutti gli altri sono dunque liberi sul mercato?

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 25/05/2006 alle 19:42
Intervengo solo per segnalare, per completezza di informazione, che sulla Gazzetta dello sport di oggi si scrive che , oltre ad alcuni corridori spagnoli presenti al Giro che risulterebbero coinvolti in contatti con Fuentes, si sta indagando, in Spagna, sui contatti fra Fuentes e Luigi Cecchini.
Da qui, probabilmente si è parlato della CSC ma già Riis ha detto che non hanno mai avuto contatti con Fuentes e che Cecchini non è il preparatore della CSC da ormai più di un anno.
Tornando in macchiuna ho senti to alla radio che potrebbero esser coinvolti moltissimi ciclisti e anche altri sportivi.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 25/05/2006 alle 20:35
Per la precisione da as.com:

Según han revelado a la SER fuentes de la investigación, Ullrich figura en la lista de ciclistas relacionados con el dopaje del doctor Eufemiano Fuentes.

El pasado martes, al conocer la noticia de la detención de Manolo Saiz y Eufemiano Fuentes, el ciclista alemán comentó que "el ciclismo no es sucio... siempre hay casos de doping porque es un deporte muy duro. Es una pena".

El deportista alemán, actual corredor del equipo germano T-Mobile, tiene en su palmarés un Tour de Francia de 1997. Estos días participa en el Giro de Italia y el jueves de la semana pasada ganó la contrarreloj de 50 kilómetros que se celebró en un circuito de Ponteveccia.

Saiz se queda sin patrocinio

Liberty Seguros anunció su decisión de cancelar el contrato de patrocinio con el equipo ciclista del mismo nombre tras la detención el pasado martes de Manuel Saiz, director deportivo y accionista mayoritario de Active Bay, propietaria del equipo.

La empresa de seguros, reunida en Boston, ha notificado a Active Bay, propietario del equipo, "que hemos cancelado nuestro acuerdo de patrocinio y respetaremos las obligaciones financieras asumidas hasta la fecha", asegura en un comunicado.

"Como patrocinador, Liberty Seguros siempre ha querido que primara una cultura de juego limpio y tolerancia cero en materia de dopaje. En noviembre de 2005, y a consecuencia de la suspensión de un corredor por dopaje, reforzamos las cláusulas para conseguir uno de los contratos de patrocinio ciclista más rigurosos en materia antidopaje", señala en la nota Liberty Seguros.

 

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antonio

 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 25/05/2006 alle 21:56
ma sí, alla fine fregano sempre solo i ciclisti, non vorrei sapere quali atleti di altri sport (calcio compreso) sono coinvolti.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 00:50
Consequenzialmente alle parole di Pippo Simeoni in home-page, si deduce che i nomi di Basso e Ullrich sono stati fatti perchè corridori assistiti, in passato o tuttora, da Cecchini che, stando sempre nel vago e nel dubbio, avrebbe collaborato con Fuentes.
Presumo, per proprietà transitiva, che sui giornali ci finirà pure Cunego.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 01:04
Dimenticavo: supponiamo che la formazione Liberty venga estromessa dal Pro-Tour, l'Uci non sarà così indecente da iscrivere un'altra squadra francese, propongo perciò un sondaggio

Di quale nazionalità sarà la squadra che sostituirà la Liberty Seguros?

A) Provenzale
B) Bretone
C) Normanna
D) Borgognona
E) Bordolese
F) Alsaziana...

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 11:27
Su marca.com ho letto che Saiz titolare dela Active Bay, la società sportiva sponsorizzata dalla Liberty Seguros, ha intenzione di rispettare tutti gli impegni e di continuare l'attività con la sola sponsorizzazione del secondo sponsor la Wurth.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 11:35
Una bella birra fresca non si nega a nessuno.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 11:53
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Di quale nazionalità sarà la squadra che sostituirà la Liberty Seguros?

A) Provenzale
B) Bretone
C) Normanna
D) Borgognona
E) Bordolese
F) Alsaziana...



 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 18:56
Originariamente inviato da Ottavio

Su marca.com ho letto che Saiz titolare dela Active Bay, la società sportiva sponsorizzata dalla Liberty Seguros, ha intenzione di rispettare tutti gli impegni e di continuare l'attività con la sola sponsorizzazione del secondo sponsor la Wurth.


Ovviamente lasceremo che le indagini seguano il proprio corso, dopodichè avremo la conferma che il famoso codice etico del pro tour vale solo per i corridori ma non per le squadre.

 

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Davide

 
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Livello Giro di Lombardia




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  postato il 26/05/2006 alle 19:05
secondo me è colpa di bulbarelli che tenta di togliere dai giochi tutti i possibili protagonisti del tour in modo da far vincere il suo prediletto basso...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 19:41
Davide, Saiz è stato uno dei principali fautori del codice etico del pro tour.........
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 19:51
Originariamente inviato da Ottavio

Davide, Saiz è stato uno dei principali fautori del codice etico del pro tour.........


Dunque c'è già la scappatoia pronta, immagino.

 

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Davide

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 26/05/2006 alle 20:58
Oggi sono stati fatti i nomi di Scarponi e Savoldelli da alcuni quotidiani spagnoli, dopo Basso e Ullrich!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/05/2006 alle 00:01
La Unibet.com si è "candidata" a partecipare al Tour qualora la Liberty (o come si chiamerà) dovesse ritirarsi ed è disposta a mettere sotto contratto Vinokurov.
(da velo-club.org)

Del genere: non perdere l'occasione.

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 27/05/2006 alle 00:10
Alla radio hanno intervistato Savio.
Vado a memoria ma piu' o meno ha detto questo:
<Saiz e' stat uno dei fautori del Protour che, a loro dire,
avrebbe dovuto allontanaree le squdre piccole, in odore di
doping, come la nostra Selle Italia e la Panaria.
Ha spinto pure per il codice etico e poi, proprio lui,
lo pescano con le mani nella marmellata.
Andrebbe cacciato.>>

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 27/05/2006 alle 00:21
Ma guarda un po', il "mitico" Eufemiano Fuentes....."il dottore bravo" come dicevano taluni...
Solo ciclismo?
Suvvia spagnoli, avete occasione di dimostrarvi migliori degli ipocriti proteggi-calcio del paese meno sportivo e più calciodipendente del mondo!
Se scaverete bene, verrà fuori tanta di quella me... internazionale che tremeranno anche in terra germanica e non certo per solidarietà reale o supposta con Jan Ullrich....
Strano che dai nomi fatti, non emerga anche qualche auto "lussuosa e veloce" e il polota principe di questa....oppure qualche divisa di tessuto diverso sia nelle maglie che nei pantaloncini.....
L'augurio, ripeto, é che non facciate come l'Italia che porta della cac.ca ai Mondiali calcio, proprio per dare un segno che la vergogna si può cancellare....
Vediamo, se quei sussurri e quelle brezze di Zapatero che nel "Bel Paese" (maddechè) sono come le favole di "Biancaneve e i sette nani", troveranno modo di diventare grida e venti....
Intanto, noi ci godiamo le ultime invenzioni politiche per lo sport: la più bella che intelligente Melandri a fare da Ministro e l'investitura di un "tutor" nonchè di un nobile d'origine togata, per quel calcio che lo si vuole rifondare come Troia: nella medesima posizione per continuare ad illudere milioni di beccacini.

Forza o Amen?

Vedremo.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Giro di Lombardia




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  postato il 27/05/2006 alle 00:22
Originariamente inviato da Ottavio

La Unibet.com si è "candidata" a partecipare al Tour qualora la Liberty (o come si chiamerà) dovesse ritirarsi ed è disposta a mettere sotto contratto Vinokurov.
(da velo-club.org)

Del genere: non perdere l'occasione.
forza unibet voglio vedere vandenbroucke al tour! (anche se si stacchera in pianura)... Forza vandenbrocco!

 

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Vinokourov Fan

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 27/05/2006 alle 00:27
Originariamente inviato da Frank_VDB

Originariamente inviato da Ottavio

La Unibet.com si è "candidata" a partecipare al Tour qualora la Liberty (o come si chiamerà) dovesse ritirarsi ed è disposta a mettere sotto contratto Vinokurov.
(da velo-club.org)

Del genere: non perdere l'occasione.
forza unibet voglio vedere vandenbroucke al tour! (anche se si stacchera in pianura)... Forza vandenbrocco!


Ce ne fossero dei Vandenbrocchi nel ciclismo!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/05/2006 alle 18:08
Da quando anche in Spagna (dopo Francia ed Italia) c'è una legge antidoping le cose stanno cambiando.
E' giuso dire che il doping è prima di tutto una questione di etica e di cultura, ma se non ci sono gli strumenti per stroncarlo non si va da nessuna parte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/05/2006 alle 22:39
Da www.todociclismo.com ... qualcuno capisce bene lo spagnolo?
Dal titolo sembra che Fuentes potrà non fare nomi, dall'articolo le cose mi sembrano più complicate ...


DOPAJE: Fuentes podría acogerse al secreto profesional 29/5/2006

Eufemiano Fuentes, presuntamente implicado en una trama de dopaje, denominada "Operación Puerto", podría acogerse al secreto profesional para no revelar las identidades de sus pacientes, aunque podría incurrir en desacato, explicó a Efe Rogelio Altisent, presidente de la Comisión Central de Deontología del Consejo General de Colegios Médicos.

P. - ¿Están obligados los doctores Eufemiano Fuentes y José Luis Merino, relacionados con la investigación de una supuesta trama de dopaje, a facilitar los nombres de sus pacientes?
R. - "Hay un principio básico que es el secreto profesional, que es sagrado para un médico. Pero puede que en un momento determinado el juez se lo pida. En ese momento es el médico quién tiene que tomar la decisión. El puede acogerse al secreto profesional ahora, tendrá que atenerse a lo que el juez haga ya que podría incurrir en desacato. Puedo hacerlo, pero asumiendo los riesgos.
Una de las excepciones al secreto profesional, que establece el código de deontología, la norma pública para los médicos españoles, es precisamente por imperativo legal. Si un médico, aun por imperativo legal, considera en conciencia que no debe dar una determinada información, puede hacerlo, asumiendo los riesgos que esto supone".

- P.- ¿Qué medidas disciplinarias tienen previstas en casos como éste?
- R.- "No vamos a entrar en apreciaciones personales porque hay que tener los datos para ello. En general, es evidente que una actuación médica que pueda perjudicar a la salud del paciente puede ser una falta muy grave.
Se puede sancionar con suspensión de colegiación. Los estatutos establecen toda una gama de posibilidades que pueden ser de un año o más tiempo, dependiendo de la gravedad.
Un médico que colabora en el dopaje de un deportista no es un asunto menor. Afecta a principios éticos básicos, como el no dañar, y también hay otro asunto, del que se está hablando poco que es 'el consentimiento informado'. ¿Realmente los pacientes, en este caso los deportistas, habían sido adecuadamente informados de los riesgos que estas prácticas podían suponer para su salud? Un deportista de competición se nubla. Tienes obligación de informarle.

- P. - ¿Podrían los deportistas involucrados haber firmado algún tipo de documento que eximiese al médico?
- R. - "El dopaje es una conducta ilegal y no se puede apelar diciendo que es un acto médico hecho con el consentimiento del paciente que asume unos riesgos. En este caso concreto hay que decir que no cabía esa posibilidad. La medicina de complacencia tiene un límite. El paciente puede decir que quiere algo, pero no significa que el médico deba darle cualquier cosa que pida. Esto no es una barra libre, no es una gran superficie de servicios técnico-sanitarios. Somos médicos. Tenemos que cuidar de la salud de nuestros pacientes. Podemos ayudarles a combatir el cansancio, el agotamiento, pero eso tiene unos límites.

- P. - ¿Tiene constancia de que existan denuncias sobre prácticas médicas de este tipo?
- R. - "Quien puede recibir denuncias es un colegio provincial. Nosotros no tenemos conocimiento, pero cabría la posibilidad de que existan. Pero, insisto, esta mañana hemos emitido un comunicado porque considerábamos que la alarma que se ha generado requería una palabra nuestra. Para nosotros, la ética médica pone el listón más allá de la ley. Es un nivel de autoexigencia."

- P. - ¿Preveían que, más tarde o más temprano, iba a producirse una situación como ésta?
- R. - "Sí que es verdad que hay preocupación en los ambientes médicos y ámbitos especializados por el uso de la medicina, no sólo ya en el terreno de la competición, sino en el terreno del culto al cuerpo. Por el posible uso, antideontológico, del conocimiento médico para unos fines que no son propiamente el cuidado de la salud sino una 'medicina del deseo', que es de altísimo riesgo y nos preocupa que no se informe sobre ello.

 
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Utente del mese Aprile 2010




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Registrato: Mar 2006

  postato il 30/05/2006 alle 23:23
l'articolo di interessante dice solo che una delle clausole di eccezione al segreto professionale per un medico è quando vi sia un "imperativo legal", quando cioè un giudice richieda formalmente le informazioni normalmente secretate. Quindi si dice che se Fuentes non vorrà fare i nomi degli atleti coinvolti in tribunale lo farà appellandosi alla possibilità di non rispondere (il 5° emendamento americano in pratica) e quindi assumendosene la responsabilità.
 
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Livello Luison Bobet




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Registrato: Jan 2005

  postato il 12/01/2010 alle 11:39
Riporto questa intervista a Manolo Saiz perche mi sembra interessante.
fonte: Ciclismoafondo.es
anche se in spagnolo, spero si capisca.


Manuel Saiz (50 años, Torrelavega) es en la actualidad socio de un restaurante-cervecería en Torrelavega. No tiene ninguna vinculación con el ciclismo profesional, ni a nivel de equipos ni tampoco con ningún corredor a título individual. Dirigió durante quince años la ONCE y después el Liberty Seguros, dos de los mejores equipos del mundo en su momento.
- Durante cerca de cuatro años no ha querido realizar ningún tipo de declaración pública. ¿Qué razones le llevaron a permanecer callado durante tanto tiempo y cuáles le llevan a hablar ahora?
- Acertada o equivocadamente seguí los consejos que me dieron los abogados, que me recomendaron apartarme de la vida pública, del ciclismo. Seguí sus consejos al pie de la letra. Ahora, con una visión histórica del tiempo que ha pasado y de muchas cosas, pienso que me he equivocado porque he desaparecido de este mundo. También es cierto que a nivel jurídico he acertado porque las cosas siguen el camino correcto.
- En 2010 se van a cumplir cuatro años de la Operación Puerto. ¿Cuál es la situación legal en la que se encuentra usted en estos momentos?
- La situación es de tranquilidad, pero también difícil para mí porque estoy fuera de un mundo al que le he dado mucho y que me ha dado mucho. En ese apartado, el ciclismo y yo estamos en una buena armonía. El juez me ha dado tres veces la razón y son otros quienes intentan mantener vivo el caso.
- ¿Por qué?
- Porque con el dinero público se pueden hacer muchas cosas. Ni la AMA, ni la UCI, ni los fiscales manejan su dinero. Manejan el dinero de todos.
- ¿Le han hecho daño?
- Los que quisieron hacerme daño, me lo han hecho. Voy a darles la satisfacción de reconocerlo. Pese al daño que me han hecho, continúan siendo mediocres.
- ¿Hubo algún componente político en todo lo que le pasó?
- Sí. Hubo gente que sacó partido de lo que me pasó.
- ¿Quiénes?
- Quizá en su momento lo diga.
- ¿Tienen nombres y apellidos?
- Sí, tienen nombres y apellidos, pero no los voy a decir.
- ¿Son muchos?
- Sé los que han tenido mala baba.
- ¿Tiene la impresión de que le han pasado una factura muy dura?
- Alguno de ellos no tenía ninguna factura que pasarme y algún otro tenía mucho que agradecerme, lo que demuestra la clase personas que son.
- Corrió el rumor que estaba preparando un libro sobre todo lo que le sucedió, ¿es cierto?
- El ciclismo me ha dado tanto que jamás podría escribir algo para hacerle daño. Las vivencias que me ha dado el ciclismo son para mí, no para contarlas.
- Hay una cuestión que mucha gente se ha preguntado y que nunca ha quedado suficientemente clara. Cuando usted se reunió con Eufemiano Fuentes en una cafetería de Madrid entró con una determinada cantidad de dinero en el bolsillo. ¿Salió con el mismo dinero, llevaba alguna cosa más o salió sin dinero?
- Yo salí con lo que entré, con el dinero que llevaba, con nada más. Lo dije entonces y así se recogió. Me iba de mi casa para tres meses prácticamente a Francia y Suiza. Llevaba euros y francos suizos.
- ¿Pero llevaba mucho dinero encima?
- Lo normal que yo llevaba siempre cuando iba de viaje, porque no iba yo solo. Estamos hablando de quince personas en una concentración. Al Tour llevábamos siete masajistas, tres mecánicos, un medico. Antes de empezar les daba dos mil euros a casi todos ellos para los gastos del equipo (gasolina, avituallamientos, etcétera). Hablamos de once personas. Yo no salía de aquella cafetería con nada raro. Los atestados que hizo entonces la Guardia Civil lo dejan muy claro.
- A nivel personal, ¿cuál es la situación de Manuel Saiz?
- Hasta 2009 he sido incapaz de ver una carrera ciclista. No podía. Ha habido dos razones. La primera es que me hacía mucho daño la mentira que vive este deporte. La segunda es que los corredores que están triunfando eran los que yo tenía en mi equipo y eso es muy, muy difícil de digerir.
- ¿Es exagerado afirmar que le dejaron sin el mejor equipo del mundo?
- No, no es exagerado afirmarlo. Nos dejaron sin el mejor equipo del mundo, pero no sólo a mí. También a mis mecánicos, a mis masajistas, a todos los que formaban aquel equipo y al ciclismo español, que sobrevive desde entonces con un equipo del máximo nivel, Euskaltel, puesto que el Caisse d'Epargne es una empresa extranjera aunque la estructura sea española.
- Liberty, la última firma que patrocinó su equipo, también era una empresa extranjera, americana si no recuerdo mal.
- Del cien por cien que teníamos de ingresos en el equipo, el 95% era dinero que procedía del extranjero. En realidad era un patrocinio extranjero, aunque los impuestos del equipo se pagaban en España. Era una multinacional. Ahora que se habla de empresas americanas que llegan al ciclismo, nosotros la tuvimos hace cinco años.
- ¿Cómo analiza, cómo explica el vértigo en el que se convirtió su vida de repente?
- Lo analizo con la prudencia de que no puedo decir todo lo que debería decir, o al menos todo lo que yo creo que debo decir, puesto que todavía el proceso sigue abierto.
- ¿Quién es Manuel Saiz a nivel personal cuatro años después de la Operación Puerto?
- No he vuelto a ser el mismo. También es cierto que no me ha dado por nada extraño ni raro para evadirme, que no he sido ni soy una persona problemática en ese sentido. Noto que no tengo la misma ilusión, alegría y motivación que tenía. Hace cinco años me levantaba siempre por la mañana con la idea de hacer una cosa nueva. Ahora me levanto muchos días porque me tengo que levantar.
- Los corredores a los que dirigió, los aficionados, la gente con la que trabajó, ¿se han olvidado de Manuel Saiz? ¿Le ha llamado alguien para interesarse por usted?
- Dígamos que he recibido llamadas de gente importante y también de gente menos importante. A otras personas supongo que les hubiera gustado llamarme y por alguna razón no me han llamado. En este deporte del ciclismo somos cobardes por naturaleza.
- ¿Se ha sentido abandonado en determinados momentos por mucha gente?
- Me he sentido solo. Puedo decir que ayudé a mucha gente. Si lo que me paso a mí le hubiera pasado a otro yo hubiese mordido por defenderle. Todo el mundo sabía cómo era mi equipo. Buena prueba de ello es que muchos de los corredores que yo tenía ficharon por otros grupos y algunos de mis ex corredores dirigen equipos.
- ¿Por qué hubo tanta inquina contra usted en su momento?
- Porque yo hacía mucho daño con mi trabajo, con mis actuaciones ante el monopolio que se quería montar y que ya se veía venir. Intenté luchar por el mundo del ciclismo. Resultaba muy molesto. Cuando me tocó dirigir la asociación de equipos fuí el que me enfrenté al Tour para conseguir que pudiésemos llevar nuestros coches, los que teníamos durante toda la temporada. También luché, apoyado por los equipos, para lograr más dietas, para que pudiésemos llevar nuestros bidones con nuestra publicidad. Conseguimos un sueldo mínimo para los ciclistas. Se firmó el primer convenio entre corredores y equipos. Si te enfrentas al poder, te pasa factura.
- ¿Tiene la impresión de que ha hecho millonarias a muchas personas con el ProTour?
- No me he preocupado mucho del dinero. Si no, ahora tendría más. En 2000, si se comparaba mi sueldo con el del resto de directores españoles, era de los menos pagados. Lo que sí se hizo es ayudar a mucha gente.
- ¿A qué gente?
- A algún equipo que tuvo serios problemas de dopaje y les ayudamos, junto a Pablo Antón, a redactar las cartas para tener base jurídica ante la UCI. ¿A quién o quiénes? No voy a decir ningún nombre?
- Lo que sí es cierto es que los equipos que se encuadraron en el ProTour tuvieron una seguridad de patrocinio durante varios años.
- Es una realidad que los equipos nunca han tenido contratos tan largos como los que se consiguieron con el nacimiento del UCI ProTour. Por cierto, el actual modelo no tiene nada que ver con lo que se diseño. Se creó para que fuese europeo y las pruebas que se celebrasen fuera del circuito europeo se quedó que fuesen de exhibición. Cuando se llevó la Copa del Mundo a Canadá se acabó fracasando. En 2010 se romperá el ProTour. Lo que nadie se ha preguntado es qué empresa está detrás para que se rompa.
- ¿Qué empresa está detrás?
- Investígalo.
¿Qué piensa del dopaje, de la situación que se ha vivido en en los últimos años?
- Del dopaje, de lo que yo pienso hablaré en el momento que deba hacerlo. Ahora no es el momento. Yo creo que el problema del ciclismo no es el dopaje, sino la falta de calidad, de nivel de muchos de sus dirigentes. Ni los corredores, ni los equipos, ni la UCI actual tienen nada que ver con lo que había hace ocho años.
- ¿Qué quiere decir?
- Que hay federaciones que cuando acaban su mayor evento del año sacan un comunicado diciendo los problemas que han tenido de dopaje o de lo que sea y con ello cierran todo, como el atletismo, por ejemplo. El Tour se puede equiparar al Mundial de atletismo. En el Tour, meses después de que haya terminado, cuatro o cinco, continúan saliendo historias, por no decir que pueden salir años después. Eso no puede ser. Hay otros deportes que cierran sus problemas, si los tienen, mucho antes.
- ¿Está pensando en volver al mundo del ciclismo activo?
- Es mi mundo y por ley natural debo volver.
- ¿Es consciente de que hay mucha gente a la que no sólo no le gustaría que volviese sino que intentará que no vuelva?
- Sé que hay mucha gente que está deseando que no vuelva. Son los mediocres que cuando yo estaba en ese mundo no fueron capaces de brillar. Había gente con mucho nivel como Jean Marie Leblanc (Tour) o Carmine Castellano (Giro) que amaban este deporte, que procedían del ciclismo. No digo que los de ahora sean peores dirigentes. Con Leblanc tuve broncas muy gordas.
- ¿Cómo cuáles?
- En Verona, en 2004, con muchos testigos, le dije que ninguna de las tres grandes (Tour, Vuelta y Giro) debería de controlar otra grande. Leblanc me dijo que ¡cómo podía tener una mente tan enfermiza! Dos años después aquello que yo dije se cumplió. Igual tenía una mente enfermiza para el análisis.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 12/01/2010 alle 16:37
Originariamente inviato da leo

Riporto questa intervista a Manolo Saiz perche mi sembra interessante.
fonte: Ciclismoafondo.es
anche se in spagnolo, spero si capisca.


Manuel Saiz (50 años, Torrelavega)
...
¿Qué piensa del dopaje, de la situación que se ha vivido en en los últimos años?
- Del dopaje, de lo que yo pienso hablaré en el momento que deba hacerlo. Ahora no es el momento. Yo creo que el problema del ciclismo no es el dopaje, sino la falta de calidad, de nivel de muchos de sus dirigentes. Ni los corredores, ni los equipos, ni la UCI actual tienen nada que ver con lo que había hace ocho años.
- ¿Qué quiere decir?
- Que hay federaciones que cuando acaban su mayor evento del año sacan un comunicado diciendo los problemas que han tenido de dopaje o de lo que sea y con ello cierran todo, como el atletismo, por ejemplo. El Tour se puede equiparar al Mundial de atletismo. En el Tour, meses después de que haya terminado, cuatro o cinco, continúan saliendo historias, por no decir que pueden salir años después. Eso no puede ser. Hay otros deportes que cierran sus problemas, si los tienen, mucho antes.
- ¿Está pensando en volver al mundo del ciclismo activo?
- Es mi mundo y por ley natural debo volver.
- ¿Es consciente de que hay mucha gente a la que no sólo no le gustaría que volviese sino que intentará que no vuelva?
- Sé que hay mucha gente que está deseando que no vuelva. Son los mediocres que cuando yo estaba en ese mundo no fueron capaces de brillar. Había gente con mucho nivel como Jean Marie Leblanc (Tour) o Carmine Castellano (Giro) que amaban este deporte, que procedían del ciclismo. No digo que los de ahora sean peores dirigentes. Con Leblanc tuve broncas muy gordas.
- ¿Cómo cuáles?
- En Verona, en 2004, con muchos testigos, le dije que ninguna de las tres grandes (Tour, Vuelta y Giro) debería de controlar otra grande. Leblanc me dijo que ¡cómo podía tener una mente tan enfermiza! Dos años después aquello que yo dije se cumplió. Igual tenía una mente enfermiza para el análisis.


Interessante. gira e rigira si finisce sempre a parlare dei dirigenti.
(comunque bella intervista: in inverno si riesce a parlare in modo più interessante di certi argomenti).

 
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