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Arrestato Manolo Saiz!!!
Zillo - 23/05/2006 alle 18:54

Su tuttobiciweb riportano ora la notizia dell'arresto di Manolo Saiz, il team manager della Liberty... chissà per cosa sarà? Speriamo non sia ancora una questione di doping...


Rinaldo in campo - 23/05/2006 alle 18:58

Questo todociclismo.com.....è doping naturalmente: Manuel Sáiz, director deportivo del equipo Liberty Seguros y el médico Eufemiano Fuentes, han sido detenidos por la Guardia Civil, según informó la Cadena Ser. Saiz, responsable técnico del equipo Liberty, equipo que tomó el relevo del G.D ONCE, hubo de afrontar un duro golpe al final de la pasada edición de la Vuelta por el positivo de su líder, Roberto Heras, y Eufemiano Fuentes ha hecho frente a sospechas relacionadas con el dopaje en su amplia trayectoria como responsable médico de varios equipos ciclistas. Credo che si capisca bene quello che c'è scritto. Fa riferimento al passato di entrambi gli arrestati.


Knightlake98 - 23/05/2006 alle 19:33

Aridaje...:gluglu::OIO


aranciata_bottecchia - 23/05/2006 alle 19:46

Ragazzi, vedrete che prima o poi qualcuno cercherà di tirare in ballo un famoso corridore italiano: evitiamo lo sciacallaggio, lo dico in anticipo.


majurana - 23/05/2006 alle 19:59

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ragazzi, vedrete che prima o poi qualcuno cercherà di tirare in ballo un famoso corridore italiano: evitiamo lo sciacallaggio, lo dico in anticipo. [/quote] concordo...il doping ha un doppio effetto negativo, aiutare i ladri e infangare gli onesti


aranciata_bottecchia - 23/05/2006 alle 20:01

[quote][i]Originariamente inviato da majurana [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ragazzi, vedrete che prima o poi qualcuno cercherà di tirare in ballo un famoso corridore italiano: evitiamo lo sciacallaggio, lo dico in anticipo. [/quote] concordo...il doping ha un doppio effetto negativo, aiutare i ladri e infangare gli onesti [/quote] Assolutamente d'accordo, è una sorta di effetto-lebbra, con lo scopo di mettere tutti in un ghetto.


Rinaldo in campo - 23/05/2006 alle 21:11

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ragazzi, vedrete che prima o poi qualcuno cercherà di tirare in ballo un famoso corridore italiano: evitiamo lo sciacallaggio, lo dico in anticipo. [/quote] Hai fatto bene a specificare 'lo dico in anticipo'. Il mio non era sciacallaggio e mi sono accorto dopo che quel 'naturalmente' poteva essere frainteso. Non avendo postato il titolo dell'articolo che parlava espressamente di doping, volevo specificare che la notizia stessa riportava quella parola. In effetti sono d'accordo con te, non è il caso di alimentare gli scoop, si autoalimentano già abbastanza.


superalvi - 23/05/2006 alle 22:00

ahi ahi ahi guardate che dice Marca. La práctica contra la que se sigue la operación es conocida como "autotransfusión", por la que se extrae sangre a los ciclistas durante la época de entrenamiento en alta montaña --cuando los níveles de oxígeno en la sangre son muy altos-- y se les vuelve a inyectar en plena competición oficial. Según informó la Cadena SER, la Guardia Civil podría estar investigando una presunta relación entre Eufemiano Fuentes y algunos corredores del pelotón internacional como el italiano Ivan Basso (CSC), actual líder del Giro de Italia y venceder de la etapa de montaña disputada este martes, o el español del Illes Balears, José Iván Gutiérrez. AS sulla stessa linea d'onda. Se está investigando la relación que Eufemiano Fuentes pudiera tener con el equipo ciclista italiano CSC, en el que milita Ivan Basso, actual líder del Giro. :(:(:( Capograppa è sui blocchi di partenza purtroppo

 

[Modificato il 23/05/2006 alle 22:04 by superalvi]


GiboSimoni - 23/05/2006 alle 22:06

cosa signifika...c'è una traduzione che mi sa che è na cosa seria...


super cunego - 23/05/2006 alle 22:15

Studio spagnolo e provo a tradurtela io cmq è una cosa abbastanza seria se vera. La prima parte parla di ciò su cui si sta investigando e non parla di Basso, come avrai letto. Poi: Secondo la Cadena SER, la Guardia Civile poteva stare investigando su una presunta relazione tra Fuentes e alcuni corridori del gruppo internazionale tra i quali Basso,attuale leader... anche Ivan Gutierrez della Illes Balears AS si sta investigando su una relazione che Fuentes potrebbe avere co la squadra CSC ove milita Basso. Non so se era questo che volevi, non penso di averti aiutato molto, penso l'avessi già capito cmq...


GiboSimoni - 23/05/2006 alle 22:16

volevo avere la conferma se era quello che avevo capito...cmq niente di che se vogliamo solo ipotesi...grazie cmq :)


toro - 23/05/2006 alle 22:17

Adesso ci aspetta un blitz dei Nas, non so, alla vigilia dell'Aprica?


superalvi - 23/05/2006 alle 22:30

ecco qualche notizia su questo fuentes da esciclismo.com El doctor Eufemiano Fuentes desmintió hoy que fuera el médico personal de Roberto Heras, quien ayer dio positivo en el contraanálisis que se le efectuó tras detectársele EPO en el control de la penúltima etapa de la Vuelta a España 2005, aunque admitió que no le "disgusta" que le siguieran vinculando con los grandes deportistas. En declaraciones a este medio, Eufemiano Fuentes aseguró que lleva dos años alejado del deporte de las dos ruedas y manifestó que el positivo de Heras "es una noticia terrible para el ciclismo". "¿Sabía usted que llevaba dos años sin atender a la prensa? He dejado el ciclismo, pero sé que en el corazón de todos estaré siempre. Tengo que agradecer mucho a este deporte aunque ahora no esté pasando por un buen momento", indicó. Fuentes hizo estas declaraciones tras el acto de homenaje por los 25 años del grupo deportivo Kelme celebrado en la sede central de la marca deportiva ilicitana en el Elche Parque Industrial. Al mismo también asistieron, entre otros, el presidente de las Cortes Valencianas Julio de España, los consejeros y principales accionistas de Kelme Diego Quiles y Pepe Quiles, y multitud de ciclistas, ex ciclistas y directores que han ido desfilando por la marca de la garra en el último cuarto de siglo. Así, en tierras ilicitanas se dejaron ver Vicente Belda, José Luis ´Chechu´ Rubiera, Juan Fernández, Eduardo Chozas, Fernando Escartín, Alvaro Pino, Santos González, Javier Otxoa, Oscar Sevilla, Alejandro Valverde y el ex mánager del equipo Joan Mas. A juicio del ex médico del Kelme, "el que hace mal lo tiene que pagar" en alusión al positivo de Heras. "Jesucristo decía que el que esté libre de pecado que tire la primera piedra. Hay muchos culpables cuando hay un caso de dopaje. Es difícil que un ciclista por iniciativa de un tercero se dope aunque también lo es que un ciclista tome una sustancia prohibida sin que haya esa iniciativa de un tercero. Me parece sensato que se castigue el dopaje y a las personas del entorno del corredor. Yo no soy el médico de Roberto Heras ahora mismo tengo otras prioridades en la vida, pero no me disgusta que me sigan vinculando a los grandes campeones", comentó. El galeno canario dijo, sin embargo, que no quiere entrar en polémicas y no se pronunció acerca de si el problema del dopaje podría solucionarse si no existiera un negocio económico rentable detrás del mismo. "No sé si alguien se está lucrando en este negocio aunque en esto no se lucra uno, sino todos. El entorno rentabiliza más la imagen del deportista que él mismo. De todas formas unos tienen la fama de lucrarse y otros el provecho, sin duda, alguien está sacando tajada porque si no este negocio no existiría", añadió. Tras realizar estas manifestaciones, Fuentes se puso en contacto con Europa Press y dijo: "No quiero hacer mías las opiniones de otro sector. Lamento que esto le haya pasado a Roberto Heras, alguien que conozco desde hace mucho tiempo, pero no quiero entrar en polémicas, no quiero hablar porque ahora me siento alejado del ciclismo". parola agli spagnolisti


superalvi - 23/05/2006 alle 22:39

riporto il thread corrispondente in un'altro forum di ciclismo spagnolo. si capisce abbastanza ed è molto interessante. [email]http://miarroba.com/foros/ver.php?foroid=30984&temaid=4608689 [/email]


maxspeed2 - 23/05/2006 alle 22:48

Secondo radio Cadena Ser, l'indagine potrebbe in particolare riguardare i legami tra Eufemiano Fuentes e la formazione danese Csc.


superalvi - 23/05/2006 alle 22:55

certo che se Riis ha consentito la frequentazione di un tale medico che ha seguito Casero,Aitor,Sevilla alla kelme ed Heras lo scorso hanno sarebbe davvero un pollo io spero in una smentita ufficiale domani


mestatore - 23/05/2006 alle 23:17

ho letto il tread in spagnolo e pare di capire che in questo caso il riferimento a basso e alla csc sia completamente gratuito. questo beninteso non significa che io metto la mano sul fuoco per i csc o per basso, ma il riferimento , alla luce delle notizie riportate, non sembra avere fondamento. staremo a vedere. piuttosto 2 cose: 1) si colpisce finalmente ad un livello alto, il più importante team manager spagnolo. peraltro da nozal ad heras la liberty è parecchio chiaccherata da tempo. bene, è un duro colpo, allontanerà sponsor dal ciclismo e bla bla , ma si comincia a fare pulizia in modo serio. 2)ma vino, potrà fare il tour? mi dispiacerebbe dovessimo perdere la possibilità di vedere nella corsa più noiosa del mondo uno dei pochi in grado di movimentarla. ciao mestatore


lolloso - 23/05/2006 alle 23:40

sento odore di nas o domani o all'aprica :OIO :OIO speriamo di no


Ottavio - 24/05/2006 alle 00:16

Mi sembra che sia giunto anche per la Spagna il momento della pulizia, dopo Francia e Italia. Speriamo che non ci vadano di mezzo degli innocenti. Il riferimento a Basso ed alla CSC mi sembra campato in aria, ma non mi stupirei se questi clamorosi arresti avessero un riflesso anche sul Giro d'Italia.


pedalando - 24/05/2006 alle 01:01

mah! non voglio essere in malafede ma certo che con un secondo in classifica spagnolo queste allusioni proprio dalla spagna........ :nonono:


alt-os - 24/05/2006 alle 09:55

Spero per il ciclismo (e lo dico con il cuore in mano) e per il Giro, nel cui rilancio cosi tante persone hanno investito (noi tifosi in primis) che non si cerchi lo spettacolo del Giro di qualche anno fa. Mi auguro (e voglio crederci, visto che i numerosi controlli fatti in sordina hanno dato ottimi risultati) che nessuno al Giro pensi ancora di poter fare il furbo...


guigia - 24/05/2006 alle 10:02

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] mah! non voglio essere in malafede ma certo che con un secondo in classifica spagnolo queste allusioni proprio dalla spagna........ :nonono: [/quote] Neanch'io voglio esser in malafede, ma lo spagnolo secondo ha 30 anni, non ha mai fatto un piazzamento in classifica in una corsa di 3 settimane e le sue squadre negli ultimi anni sono state Kelme e Phonak.


majurana - 24/05/2006 alle 10:08

Purtroppo di questi tempi per parlare di sport serve una laurea in legge! Comunque in relazione a quanto sta accadendo ed è accudoto si esaggeri in garantismo o giustizzialismo. Pur non avedo fonti complete credo che tirare in mezzo alla vicenda Sainz ciclisti non direttamente collegati a lui sia un errore e un atto indegno. L'antidoping di regola dovrebbe indagare su tutti i ciclisti!


Scorpyon - 24/05/2006 alle 11:50

non ho parole, sto seguendo questa storia ma i primi giorni le notizie sono sempre molto confuse ed "aumentate" dagli stessi giornalisti..... Speriamo in bene


fuente - 24/05/2006 alle 12:40

in cuatro television (di spagna): "eufemiano fuentes (il arrestato ieri) é il dotore di iban basso !!"


Viscera - 24/05/2006 alle 12:40

[quote][i]Originariamente inviato da superalvi [/i] certo che se Riis ha consentito la frequentazione di un tale medico che ha seguito Casero,Aitor,Sevilla alla kelme ed Heras lo scorso hanno sarebbe davvero un pollo io spero in una smentita ufficiale domani [/quote] Sulla Gazzetta danno la smentita della Csc.


aranciata_bottecchia - 24/05/2006 alle 12:52

Mi ricordo del veterinario di Museeuw, adesso salta fuori questo ginecologo, a quando un pediatra o un anestesista?


leo - 24/05/2006 alle 13:27

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Mi ricordo del veterinario di Museeuw, adesso salta fuori questo ginecologo, a quando un pediatra o un anestesista? [/quote] Se è ginecologo allora semmai sarà il medico di Elisa Basso..ci sarà stato un errore!:Od:


nino58 - 24/05/2006 alle 14:05

Chiamalo scemo !!!


super cunego - 24/05/2006 alle 14:47

[quote][i]Originariamente inviato da fuente [/i] in cuatro television (di spagna): "eufemiano fuentes (il arrestato ieri) é il dotore di iban basso !!" [/quote] Be la cosa sarebbe seria se così fosse, cmq oggi Gutierrez prenderà dei minuti, Simoni lo passerà.


super cunego - 24/05/2006 alle 15:10

150 sacche di emotrasfusione nell'abitazione di Fuentes. by Auro


superalvi - 24/05/2006 alle 18:35

ma salterà anche la communidad valenciana(ex di fuentes)?


toro - 24/05/2006 alle 18:37

Rimesso in libertà Saiz (fonte gazzetta.it)


alt-os - 25/05/2006 alle 15:40

Brutta botta... (ANSA) - MADRID, 25 MAG - La compagnia assicurativa Liberty Seguros ha annunciato il proprio disimpegno dalla squadra di Saiz, coinvolta nello scandalo doping. Nella vasta operazione condotta in Spagna, inoltre, spunta il nome anche di Jan Ullrich. Il nome del campione tedesco compare tra i clienti del dottor Eufemiano Fuentes, uno dei cinque arrestati nei giorni scorsi dalla Guardia Civil.


alt-os - 25/05/2006 alle 15:42

A questo punto mi chiedo che farà Vino per il Tour!


Admin - 25/05/2006 alle 15:44

La Liberty lascia [quote][i]Originariamente postato da super cunego nell'ennesimo thread doppione da lui aperto [/i] La liberty ha deciso di interrompere immediatamente la sponsorizzazione della squadra che potrebbe non finire il Giro. poveri Scarponi e Caruso. Inoltre si parla di un contatto tra Fuentes e Ullrich. by Auro CHE SCHIFO TUTTO QUESTO!!:grr: [/quote]


nino58 - 25/05/2006 alle 15:45

Lo corre.


Frank VDB - 25/05/2006 alle 15:57

Piccola riflessione. Il comportamento della Liberty Seguros è razionale ed encomiabile. Mi chiedo però se avesse preso la stessa decisione se la squadra che sponsorizzava fosse stata calcistica anzichè ciclistica... Me lo chiedo perchè per ora, nel calcio italiano, con 71 società sotto inchiesta, non si è ancora sentito dire di uno sponsor che si è fatto da parte... L'indignazione della Liberty è autentica o segue un preciso filone di marketing, promosso dal sistema dei media che dipinge come vergognoso solo l'ambiente ciclistico?


nino58 - 25/05/2006 alle 15:59

La seconda.


super cunego - 25/05/2006 alle 16:00

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Me lo chiedo perchè per ora, nel calcio italiano, con 71 società sotto inchiesta, non si è ancora sentito dire di uno sponsor che si è fatto da parte...[/quote] Non è del tutto vero, la Tamoil che sponsorizza la Juve non è detto che continui a farlo, Gheddafi è uno dei proprietari della Tamoil e ha lasciato quasi tutte le azioni Juve ed è probabile che lo faccia pure l'azienda petrolifica.


guigia - 25/05/2006 alle 16:00

Le notizie sono ancora troppo fresche, ma dal sito della Gazzetta, sembra che siano coinvolti 200 ciclisti tra la migliori squadre europee, non solo spagnole. 200 sono tanti!


super cunego - 25/05/2006 alle 16:02

Si può dire che comunque è una sfida alla pari, tutti ne fanno uso...:Od:


nino58 - 25/05/2006 alle 16:03

Come 71 squadre di calcio.


Frank VDB - 25/05/2006 alle 16:03

[quote][i]Originariamente inviato da super cunego [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Me lo chiedo perchè per ora, nel calcio italiano, con 71 società sotto inchiesta, non si è ancora sentito dire di uno sponsor che si è fatto da parte...[/quote] Non è del tutto vero, la Tamoil che sponsorizza la Juve non è detto che continui a farlo, Gheddafi è uno dei proprietari della Tamoil e ha lasciato quasi tutte le azioni Juve ed è probabile che lo faccia pure l'azienda petrolifica. [/quote] "non è detto" non significa che ha rescisso il contratto. Staremo a vedere. Ma per ora ufficialmente nessuno sponsor ha ufficialmente detto che lascia il calcio.


super cunego - 25/05/2006 alle 16:04

Manzano dice che la casa di Fuentes non era frequentata da soli ciclisti, anche calciatori e partecipanti delle Olimpiadi. Manzano frequentava Fuentes. by Auro.


Freudstein - 25/05/2006 alle 18:49

200 nomi:? a questo punto la faccenda si allarga di molto su un sito ho letto che non è coinvolto Valverde,almeno una buona notizia visto che lo sponsor si è ritirato,i vari vino-jaksche-contador e tutti gli altri sono dunque liberi sul mercato?


Donchisciotte - 25/05/2006 alle 19:42

Intervengo solo per segnalare, per completezza di informazione, che sulla Gazzetta dello sport di oggi si scrive che , oltre ad alcuni corridori spagnoli presenti al Giro che risulterebbero coinvolti in contatti con Fuentes, si sta indagando, in Spagna, sui contatti fra Fuentes e Luigi Cecchini. Da qui, probabilmente si è parlato della CSC ma già Riis ha detto che non hanno mai avuto contatti con Fuentes e che Cecchini non è il preparatore della CSC da ormai più di un anno. Tornando in macchiuna ho senti to alla radio che potrebbero esser coinvolti moltissimi ciclisti e anche altri sportivi.


majurana - 25/05/2006 alle 20:35

Per la precisione da as.com: Según han revelado a la SER fuentes de la investigación, Ullrich figura en la lista de ciclistas relacionados con el dopaje del doctor Eufemiano Fuentes. El pasado martes, al conocer la noticia de la detención de Manolo Saiz y Eufemiano Fuentes, el ciclista alemán comentó que "el ciclismo no es sucio... siempre hay casos de doping porque es un deporte muy duro. Es una pena". El deportista alemán, actual corredor del equipo germano T-Mobile, tiene en su palmarés un Tour de Francia de 1997. Estos días participa en el Giro de Italia y el jueves de la semana pasada ganó la contrarreloj de 50 kilómetros que se celebró en un circuito de Ponteveccia. Saiz se queda sin patrocinio Liberty Seguros anunció su decisión de cancelar el contrato de patrocinio con el equipo ciclista del mismo nombre tras la detención el pasado martes de Manuel Saiz, director deportivo y accionista mayoritario de Active Bay, propietaria del equipo. La empresa de seguros, reunida en Boston, ha notificado a Active Bay, propietario del equipo, "que hemos cancelado nuestro acuerdo de patrocinio y respetaremos las obligaciones financieras asumidas hasta la fecha", asegura en un comunicado. "Como patrocinador, Liberty Seguros siempre ha querido que primara una cultura de juego limpio y tolerancia cero en materia de dopaje. En noviembre de 2005, y a consecuencia de la suspensión de un corredor por dopaje, reforzamos las cláusulas para conseguir uno de los contratos de patrocinio ciclista más rigurosos en materia antidopaje", señala en la nota Liberty Seguros.


furslide - 25/05/2006 alle 21:56

ma sí, alla fine fregano sempre solo i ciclisti, non vorrei sapere quali atleti di altri sport (calcio compreso) sono coinvolti.


aranciata_bottecchia - 26/05/2006 alle 00:50

Consequenzialmente alle parole di Pippo Simeoni in home-page, si deduce che i nomi di Basso e Ullrich sono stati fatti perchè corridori assistiti, in passato o tuttora, da Cecchini che, stando sempre nel vago e nel dubbio, avrebbe collaborato con Fuentes. Presumo, per proprietà transitiva, che sui giornali ci finirà pure Cunego.


aranciata_bottecchia - 26/05/2006 alle 01:04

Dimenticavo: supponiamo che la formazione Liberty venga estromessa dal Pro-Tour, l'Uci non sarà così indecente da iscrivere un'altra squadra francese, propongo perciò un sondaggio Di quale nazionalità sarà la squadra che sostituirà la Liberty Seguros? A) Provenzale B) Bretone C) Normanna D) Borgognona E) Bordolese F) Alsaziana...


Ottavio - 26/05/2006 alle 11:27

Su marca.com ho letto che Saiz titolare dela Active Bay, la società sportiva sponsorizzata dalla Liberty Seguros, ha intenzione di rispettare tutti gli impegni e di continuare l'attività con la sola sponsorizzazione del secondo sponsor la Wurth.


nino58 - 26/05/2006 alle 11:35

Una bella birra fresca non si nega a nessuno.


robby - 26/05/2006 alle 11:53

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Di quale nazionalità sarà la squadra che sostituirà la Liberty Seguros? A) Provenzale B) Bretone C) Normanna D) Borgognona E) Bordolese F) Alsaziana... [/quote] :Od: :clap::clap::clap:


aranciata_bottecchia - 26/05/2006 alle 18:56

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Su marca.com ho letto che Saiz titolare dela Active Bay, la società sportiva sponsorizzata dalla Liberty Seguros, ha intenzione di rispettare tutti gli impegni e di continuare l'attività con la sola sponsorizzazione del secondo sponsor la Wurth. [/quote] Ovviamente lasceremo che le indagini seguano il proprio corso, dopodichè avremo la conferma che il famoso codice etico del pro tour vale solo per i corridori ma non per le squadre.


Frank_VDB - 26/05/2006 alle 19:05

secondo me è colpa di bulbarelli che tenta di togliere dai giochi tutti i possibili protagonisti del tour in modo da far vincere il suo prediletto basso...:o


Ottavio - 26/05/2006 alle 19:41

Davide, Saiz è stato uno dei principali fautori del codice etico del pro tour.........


aranciata_bottecchia - 26/05/2006 alle 19:51

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Davide, Saiz è stato uno dei principali fautori del codice etico del pro tour......... [/quote] Dunque c'è già la scappatoia pronta, immagino.


marco79 - 26/05/2006 alle 20:58

Oggi sono stati fatti i nomi di Scarponi e Savoldelli da alcuni quotidiani spagnoli, dopo Basso e Ullrich!


Ottavio - 27/05/2006 alle 00:01

La Unibet.com si è "candidata" a partecipare al Tour qualora la Liberty (o come si chiamerà) dovesse ritirarsi ed è disposta a mettere sotto contratto Vinokurov. (da velo-club.org) Del genere: non perdere l'occasione.


pedalando - 27/05/2006 alle 00:10

Alla radio hanno intervistato Savio. Vado a memoria ma piu' o meno ha detto questo: <>


Morris - 27/05/2006 alle 00:21

Ma guarda un po', il "mitico" Eufemiano Fuentes....."il dottore bravo" come dicevano taluni... Solo ciclismo? Suvvia spagnoli, avete occasione di dimostrarvi migliori degli ipocriti proteggi-calcio del paese meno sportivo e più calciodipendente del mondo! Se scaverete bene, verrà fuori tanta di quella me... internazionale che tremeranno anche in terra germanica e non certo per solidarietà reale o supposta con Jan Ullrich.... Strano che dai nomi fatti, non emerga anche qualche auto "lussuosa e veloce" e il polota principe di questa....oppure qualche divisa di tessuto diverso sia nelle maglie che nei pantaloncini..... L'augurio, ripeto, é che non facciate come l'Italia che porta della cac.ca ai Mondiali calcio, proprio per dare un segno che la vergogna si può cancellare.... Vediamo, se quei sussurri e quelle brezze di Zapatero che nel "Bel Paese" (maddechè) sono come le favole di "Biancaneve e i sette nani", troveranno modo di diventare grida e venti.... Intanto, noi ci godiamo le ultime invenzioni politiche per lo sport: la più bella che intelligente Melandri a fare da Ministro e l'investitura di un "tutor" nonchè di un nobile d'origine togata, per quel calcio che lo si vuole rifondare come Troia: nella medesima posizione per continuare ad illudere milioni di beccacini. Forza o Amen? Vedremo.


Frank_VDB - 27/05/2006 alle 00:22

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] La Unibet.com si è "candidata" a partecipare al Tour qualora la Liberty (o come si chiamerà) dovesse ritirarsi ed è disposta a mettere sotto contratto Vinokurov. (da velo-club.org) Del genere: non perdere l'occasione. [/quote] forza unibet voglio vedere vandenbroucke al tour! (anche se si stacchera in pianura)... Forza vandenbrocco! :IoI


Morris - 27/05/2006 alle 00:27

[quote][i]Originariamente inviato da Frank_VDB [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] La Unibet.com si è "candidata" a partecipare al Tour qualora la Liberty (o come si chiamerà) dovesse ritirarsi ed è disposta a mettere sotto contratto Vinokurov. (da velo-club.org) Del genere: non perdere l'occasione. [/quote] forza unibet voglio vedere vandenbroucke al tour! (anche se si stacchera in pianura)... Forza vandenbrocco! :IoI [/quote] Ce ne fossero dei Vandenbrocchi nel ciclismo!


Ottavio - 27/05/2006 alle 18:08

Da quando anche in Spagna (dopo Francia ed Italia) c'è una legge antidoping le cose stanno cambiando. E' giuso dire che il doping è prima di tutto una questione di etica e di cultura, ma se non ci sono gli strumenti per stroncarlo non si va da nessuna parte.


ProfRoubaix - 30/05/2006 alle 22:39

Da www.todociclismo.com ... qualcuno capisce bene lo spagnolo? Dal titolo sembra che Fuentes potrà non fare nomi, dall'articolo le cose mi sembrano più complicate ... [i]DOPAJE: Fuentes podría acogerse al secreto profesional 29/5/2006 Eufemiano Fuentes, presuntamente implicado en una trama de dopaje, denominada "Operación Puerto", podría acogerse al secreto profesional para no revelar las identidades de sus pacientes, aunque podría incurrir en desacato, explicó a Efe Rogelio Altisent, presidente de la Comisión Central de Deontología del Consejo General de Colegios Médicos. P. - ¿Están obligados los doctores Eufemiano Fuentes y José Luis Merino, relacionados con la investigación de una supuesta trama de dopaje, a facilitar los nombres de sus pacientes? R. - "Hay un principio básico que es el secreto profesional, que es sagrado para un médico. Pero puede que en un momento determinado el juez se lo pida. En ese momento es el médico quién tiene que tomar la decisión. El puede acogerse al secreto profesional ahora, tendrá que atenerse a lo que el juez haga ya que podría incurrir en desacato. Puedo hacerlo, pero asumiendo los riesgos. Una de las excepciones al secreto profesional, que establece el código de deontología, la norma pública para los médicos españoles, es precisamente por imperativo legal. Si un médico, aun por imperativo legal, considera en conciencia que no debe dar una determinada información, puede hacerlo, asumiendo los riesgos que esto supone". - P.- ¿Qué medidas disciplinarias tienen previstas en casos como éste? - R.- "No vamos a entrar en apreciaciones personales porque hay que tener los datos para ello. En general, es evidente que una actuación médica que pueda perjudicar a la salud del paciente puede ser una falta muy grave. Se puede sancionar con suspensión de colegiación. Los estatutos establecen toda una gama de posibilidades que pueden ser de un año o más tiempo, dependiendo de la gravedad. Un médico que colabora en el dopaje de un deportista no es un asunto menor. Afecta a principios éticos básicos, como el no dañar, y también hay otro asunto, del que se está hablando poco que es 'el consentimiento informado'. ¿Realmente los pacientes, en este caso los deportistas, habían sido adecuadamente informados de los riesgos que estas prácticas podían suponer para su salud? Un deportista de competición se nubla. Tienes obligación de informarle. - P. - ¿Podrían los deportistas involucrados haber firmado algún tipo de documento que eximiese al médico? - R. - "El dopaje es una conducta ilegal y no se puede apelar diciendo que es un acto médico hecho con el consentimiento del paciente que asume unos riesgos. En este caso concreto hay que decir que no cabía esa posibilidad. La medicina de complacencia tiene un límite. El paciente puede decir que quiere algo, pero no significa que el médico deba darle cualquier cosa que pida. Esto no es una barra libre, no es una gran superficie de servicios técnico-sanitarios. Somos médicos. Tenemos que cuidar de la salud de nuestros pacientes. Podemos ayudarles a combatir el cansancio, el agotamiento, pero eso tiene unos límites. - P. - ¿Tiene constancia de que existan denuncias sobre prácticas médicas de este tipo? - R. - "Quien puede recibir denuncias es un colegio provincial. Nosotros no tenemos conocimiento, pero cabría la posibilidad de que existan. Pero, insisto, esta mañana hemos emitido un comunicado porque considerábamos que la alarma que se ha generado requería una palabra nuestra. Para nosotros, la ética médica pone el listón más allá de la ley. Es un nivel de autoexigencia." - P. - ¿Preveían que, más tarde o más temprano, iba a producirse una situación como ésta? - R. - "Sí que es verdad que hay preocupación en los ambientes médicos y ámbitos especializados por el uso de la medicina, no sólo ya en el terreno de la competición, sino en el terreno del culto al cuerpo. Por el posible uso, antideontológico, del conocimiento médico para unos fines que no son propiamente el cuidado de la salud sino una 'medicina del deseo', que es de altísimo riesgo y nos preocupa que no se informe sobre ello. [/i]


rizz23 - 30/05/2006 alle 23:23

l'articolo di interessante dice solo che una delle clausole di eccezione al segreto professionale per un medico è quando vi sia un "imperativo legal", quando cioè un giudice richieda formalmente le informazioni normalmente secretate. Quindi si dice che se Fuentes non vorrà fare i nomi degli atleti coinvolti in tribunale lo farà appellandosi alla possibilità di non rispondere (il 5° emendamento americano in pratica) e quindi assumendosene la responsabilità.


leo - 12/01/2010 alle 11:39

Riporto questa intervista a Manolo Saiz perche mi sembra interessante. fonte: Ciclismoafondo.es anche se in spagnolo, spero si capisca. Manuel Saiz (50 años, Torrelavega) es en la actualidad socio de un restaurante-cervecería en Torrelavega. No tiene ninguna vinculación con el ciclismo profesional, ni a nivel de equipos ni tampoco con ningún corredor a título individual. Dirigió durante quince años la ONCE y después el Liberty Seguros, dos de los mejores equipos del mundo en su momento. - Durante cerca de cuatro años no ha querido realizar ningún tipo de declaración pública. ¿Qué razones le llevaron a permanecer callado durante tanto tiempo y cuáles le llevan a hablar ahora? - Acertada o equivocadamente seguí los consejos que me dieron los abogados, que me recomendaron apartarme de la vida pública, del ciclismo. Seguí sus consejos al pie de la letra. Ahora, con una visión histórica del tiempo que ha pasado y de muchas cosas, pienso que me he equivocado porque he desaparecido de este mundo. También es cierto que a nivel jurídico he acertado porque las cosas siguen el camino correcto. - En 2010 se van a cumplir cuatro años de la Operación Puerto. ¿Cuál es la situación legal en la que se encuentra usted en estos momentos? - La situación es de tranquilidad, pero también difícil para mí porque estoy fuera de un mundo al que le he dado mucho y que me ha dado mucho. En ese apartado, el ciclismo y yo estamos en una buena armonía. El juez me ha dado tres veces la razón y son otros quienes intentan mantener vivo el caso. - ¿Por qué? - Porque con el dinero público se pueden hacer muchas cosas. Ni la AMA, ni la UCI, ni los fiscales manejan su dinero. Manejan el dinero de todos. - ¿Le han hecho daño? - Los que quisieron hacerme daño, me lo han hecho. Voy a darles la satisfacción de reconocerlo. Pese al daño que me han hecho, continúan siendo mediocres. - ¿Hubo algún componente político en todo lo que le pasó? - Sí. Hubo gente que sacó partido de lo que me pasó. - ¿Quiénes? - Quizá en su momento lo diga. - ¿Tienen nombres y apellidos? - Sí, tienen nombres y apellidos, pero no los voy a decir. - ¿Son muchos? - Sé los que han tenido mala baba. - ¿Tiene la impresión de que le han pasado una factura muy dura? - Alguno de ellos no tenía ninguna factura que pasarme y algún otro tenía mucho que agradecerme, lo que demuestra la clase personas que son. - Corrió el rumor que estaba preparando un libro sobre todo lo que le sucedió, ¿es cierto? - El ciclismo me ha dado tanto que jamás podría escribir algo para hacerle daño. Las vivencias que me ha dado el ciclismo son para mí, no para contarlas. - Hay una cuestión que mucha gente se ha preguntado y que nunca ha quedado suficientemente clara. Cuando usted se reunió con Eufemiano Fuentes en una cafetería de Madrid entró con una determinada cantidad de dinero en el bolsillo. ¿Salió con el mismo dinero, llevaba alguna cosa más o salió sin dinero? - Yo salí con lo que entré, con el dinero que llevaba, con nada más. Lo dije entonces y así se recogió. Me iba de mi casa para tres meses prácticamente a Francia y Suiza. Llevaba euros y francos suizos. - ¿Pero llevaba mucho dinero encima? - Lo normal que yo llevaba siempre cuando iba de viaje, porque no iba yo solo. Estamos hablando de quince personas en una concentración. Al Tour llevábamos siete masajistas, tres mecánicos, un medico. Antes de empezar les daba dos mil euros a casi todos ellos para los gastos del equipo (gasolina, avituallamientos, etcétera). Hablamos de once personas. Yo no salía de aquella cafetería con nada raro. Los atestados que hizo entonces la Guardia Civil lo dejan muy claro. - A nivel personal, ¿cuál es la situación de Manuel Saiz? - Hasta 2009 he sido incapaz de ver una carrera ciclista. No podía. Ha habido dos razones. La primera es que me hacía mucho daño la mentira que vive este deporte. La segunda es que los corredores que están triunfando eran los que yo tenía en mi equipo y eso es muy, muy difícil de digerir. - ¿Es exagerado afirmar que le dejaron sin el mejor equipo del mundo? - No, no es exagerado afirmarlo. Nos dejaron sin el mejor equipo del mundo, pero no sólo a mí. También a mis mecánicos, a mis masajistas, a todos los que formaban aquel equipo y al ciclismo español, que sobrevive desde entonces con un equipo del máximo nivel, Euskaltel, puesto que el Caisse d'Epargne es una empresa extranjera aunque la estructura sea española. - Liberty, la última firma que patrocinó su equipo, también era una empresa extranjera, americana si no recuerdo mal. - Del cien por cien que teníamos de ingresos en el equipo, el 95% era dinero que procedía del extranjero. En realidad era un patrocinio extranjero, aunque los impuestos del equipo se pagaban en España. Era una multinacional. Ahora que se habla de empresas americanas que llegan al ciclismo, nosotros la tuvimos hace cinco años. - ¿Cómo analiza, cómo explica el vértigo en el que se convirtió su vida de repente? - Lo analizo con la prudencia de que no puedo decir todo lo que debería decir, o al menos todo lo que yo creo que debo decir, puesto que todavía el proceso sigue abierto. - ¿Quién es Manuel Saiz a nivel personal cuatro años después de la Operación Puerto? - No he vuelto a ser el mismo. También es cierto que no me ha dado por nada extraño ni raro para evadirme, que no he sido ni soy una persona problemática en ese sentido. Noto que no tengo la misma ilusión, alegría y motivación que tenía. Hace cinco años me levantaba siempre por la mañana con la idea de hacer una cosa nueva. Ahora me levanto muchos días porque me tengo que levantar. - Los corredores a los que dirigió, los aficionados, la gente con la que trabajó, ¿se han olvidado de Manuel Saiz? ¿Le ha llamado alguien para interesarse por usted? - Dígamos que he recibido llamadas de gente importante y también de gente menos importante. A otras personas supongo que les hubiera gustado llamarme y por alguna razón no me han llamado. En este deporte del ciclismo somos cobardes por naturaleza. - ¿Se ha sentido abandonado en determinados momentos por mucha gente? - Me he sentido solo. Puedo decir que ayudé a mucha gente. Si lo que me paso a mí le hubiera pasado a otro yo hubiese mordido por defenderle. Todo el mundo sabía cómo era mi equipo. Buena prueba de ello es que muchos de los corredores que yo tenía ficharon por otros grupos y algunos de mis ex corredores dirigen equipos. - ¿Por qué hubo tanta inquina contra usted en su momento? - Porque yo hacía mucho daño con mi trabajo, con mis actuaciones ante el monopolio que se quería montar y que ya se veía venir. Intenté luchar por el mundo del ciclismo. Resultaba muy molesto. Cuando me tocó dirigir la asociación de equipos fuí el que me enfrenté al Tour para conseguir que pudiésemos llevar nuestros coches, los que teníamos durante toda la temporada. También luché, apoyado por los equipos, para lograr más dietas, para que pudiésemos llevar nuestros bidones con nuestra publicidad. Conseguimos un sueldo mínimo para los ciclistas. Se firmó el primer convenio entre corredores y equipos. Si te enfrentas al poder, te pasa factura. - ¿Tiene la impresión de que ha hecho millonarias a muchas personas con el ProTour? - No me he preocupado mucho del dinero. Si no, ahora tendría más. En 2000, si se comparaba mi sueldo con el del resto de directores españoles, era de los menos pagados. Lo que sí se hizo es ayudar a mucha gente. - ¿A qué gente? - A algún equipo que tuvo serios problemas de dopaje y les ayudamos, junto a Pablo Antón, a redactar las cartas para tener base jurídica ante la UCI. ¿A quién o quiénes? No voy a decir ningún nombre? - Lo que sí es cierto es que los equipos que se encuadraron en el ProTour tuvieron una seguridad de patrocinio durante varios años. - Es una realidad que los equipos nunca han tenido contratos tan largos como los que se consiguieron con el nacimiento del UCI ProTour. Por cierto, el actual modelo no tiene nada que ver con lo que se diseño. Se creó para que fuese europeo y las pruebas que se celebrasen fuera del circuito europeo se quedó que fuesen de exhibición. Cuando se llevó la Copa del Mundo a Canadá se acabó fracasando. En 2010 se romperá el ProTour. Lo que nadie se ha preguntado es qué empresa está detrás para que se rompa. - ¿Qué empresa está detrás? - Investígalo. ¿Qué piensa del dopaje, de la situación que se ha vivido en en los últimos años? - Del dopaje, de lo que yo pienso hablaré en el momento que deba hacerlo. Ahora no es el momento. Yo creo que el problema del ciclismo no es el dopaje, sino la falta de calidad, de nivel de muchos de sus dirigentes. Ni los corredores, ni los equipos, ni la UCI actual tienen nada que ver con lo que había hace ocho años. - ¿Qué quiere decir? - Que hay federaciones que cuando acaban su mayor evento del año sacan un comunicado diciendo los problemas que han tenido de dopaje o de lo que sea y con ello cierran todo, como el atletismo, por ejemplo. El Tour se puede equiparar al Mundial de atletismo. En el Tour, meses después de que haya terminado, cuatro o cinco, continúan saliendo historias, por no decir que pueden salir años después. Eso no puede ser. Hay otros deportes que cierran sus problemas, si los tienen, mucho antes. - ¿Está pensando en volver al mundo del ciclismo activo? - Es mi mundo y por ley natural debo volver. - ¿Es consciente de que hay mucha gente a la que no sólo no le gustaría que volviese sino que intentará que no vuelva? - Sé que hay mucha gente que está deseando que no vuelva. Son los mediocres que cuando yo estaba en ese mundo no fueron capaces de brillar. Había gente con mucho nivel como Jean Marie Leblanc (Tour) o Carmine Castellano (Giro) que amaban este deporte, que procedían del ciclismo. No digo que los de ahora sean peores dirigentes. Con Leblanc tuve broncas muy gordas. - ¿Cómo cuáles? - En Verona, en 2004, con muchos testigos, le dije que ninguna de las tres grandes (Tour, Vuelta y Giro) debería de controlar otra grande. Leblanc me dijo que ¡cómo podía tener una mente tan enfermiza! Dos años después aquello que yo dije se cumplió. Igual tenía una mente enfermiza para el análisis.


Maìno della Spinetta - 12/01/2010 alle 16:37

[quote][i]Originariamente inviato da leo [/i] Riporto questa intervista a Manolo Saiz perche mi sembra interessante. fonte: Ciclismoafondo.es anche se in spagnolo, spero si capisca. Manuel Saiz (50 años, Torrelavega) ... ¿Qué piensa del dopaje, de la situación que se ha vivido en en los últimos años? - Del dopaje, de lo que yo pienso hablaré en el momento que deba hacerlo. Ahora no es el momento. Yo creo que el problema del ciclismo no es el dopaje, sino la falta de calidad, de nivel de muchos de sus dirigentes. Ni los corredores, ni los equipos, ni la UCI actual tienen nada que ver con lo que había hace ocho años. - ¿Qué quiere decir? - Que hay federaciones que cuando acaban su mayor evento del año sacan un comunicado diciendo los problemas que han tenido de dopaje o de lo que sea y con ello cierran todo, como el atletismo, por ejemplo. El Tour se puede equiparar al Mundial de atletismo. En el Tour, meses después de que haya terminado, cuatro o cinco, continúan saliendo historias, por no decir que pueden salir años después. Eso no puede ser. Hay otros deportes que cierran sus problemas, si los tienen, mucho antes. - ¿Está pensando en volver al mundo del ciclismo activo? - Es mi mundo y por ley natural debo volver. - ¿Es consciente de que hay mucha gente a la que no sólo no le gustaría que volviese sino que intentará que no vuelva? - Sé que hay mucha gente que está deseando que no vuelva. Son los mediocres que cuando yo estaba en ese mundo no fueron capaces de brillar. Había gente con mucho nivel como Jean Marie Leblanc (Tour) o Carmine Castellano (Giro) que amaban este deporte, que procedían del ciclismo. No digo que los de ahora sean peores dirigentes. Con Leblanc tuve broncas muy gordas. - ¿Cómo cuáles? - En Verona, en 2004, con muchos testigos, le dije que ninguna de las tres grandes (Tour, Vuelta y Giro) debería de controlar otra grande. Leblanc me dijo que ¡cómo podía tener una mente tan enfermiza! Dos años después aquello que yo dije se cumplió. Igual tenía una mente enfermiza para el análisis. [/quote] Interessante. gira e rigira si finisce sempre a parlare dei dirigenti. (comunque bella intervista: in inverno si riesce a parlare in modo più interessante di certi argomenti).