Monsieur 40%
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postato il 25/11/2005 alle 15:01 |
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Ho sbagliato thread? |
Ah, boh!
Ce ne sono aperti una dozzina sul Giro...  ____________________
Mario Casaldi - Cicloweb.it
CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
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stress
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postato il 25/11/2005 alle 18:09 |
La televnovela continua:
Giro: Zomegnan difende semitappe
[foto] Patron replica a ProTour, 'e' nostro diritto organizzarle' (ANSA) - PARIGI, 25 NOV - Il patron del Giro d'Italia, Angelo Zomegnan, replica all'Uci Protour e sostiene di 'avere il diritto di organizzare due semitappe'. 'E' il regolamento dell'Uci che ce lo consente', ha osservato. Il prossimo Giro prevede due semitappe da svolgersi l'ultimo giorno della competizione: si tratta di una cronoscalata di 11 km verso la Madonna del Ghisallo seguita da una corsa in linea (Lecco-Milano di 116 km). Gli organizzatori del ProTour hanno pero' detto no alle due semitappe. ____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!
Articolo 27 della costituzione Italiana
La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
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stress
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postato il 25/11/2005 alle 18:22 |
e ancora:
25/11/2005 ProTour-Grandi giri, la lotta continua. E le semitappe...
Le semitappe conclusive del Giro d’Italia continuano a far discutere.
«Il regolamento dell'UCI ci dà il permesso di farle - spiega Angelo Zomegnan, direttore del Giro -. È il regolamento del Pro Tour a vietare le due semitappe, ma noi della RCS non abbiamo una licenza ProTour».
Intanto continua il braccio di ferro fra il proTour e gli organizzatori dei grandi giri: questi ultimi rifiutano l’idea di uno statu quo, sulla base di quello adottato nel 2005, come invece l’UCI aveva annunciato a Madrid nello scorso mese di settembre.
«Se avremo un accordo per il dopo 2008, acceteremo lo statu quo» ha dichiarato oggi Christian Prudhomme, direttore del Tour de France.
L'UCI aveva fissato il 22 novembre come data ultima disponibile per ASO, RCS e Unipublic per aderire al ProTour, ma al momento non c’è stato alcun passo in avanti e addirittura il presdidente dell’UCI, Pat McQuadi, ha parlato della possibilità di creare un calendario internazionale diverso dal ProTour.
«Prima di pensare al 2007 - ha replicato duramente Patrice Clerc, numero uno di Aso, a questa proposta - bisogna guardare al 2006, ma siamo davvero in alto mare».
Ricordiamo che i tre grandi organizzatori, che rappresentano in totale undici delle 27 prove del ProTour, lo scorso anno non avevano accettato di far parte del ProTour ma avevano solamente iscritto le loro corse al calendario del ProTour stesso, accettando al partecipazione delle venti formazioni iscritte al nuovo circuito mondiale.
Fonte tuttobiciweb.it ____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!
Articolo 27 della costituzione Italiana
La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
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Monsieur 40%
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postato il 28/11/2005 alle 23:45 |
Nell'altro thread è passato quasi inosservato:
Collage di interviste in home-page:
http://www.cicloweb.it/art459.html
sulle impressione di ciclisti, ds, tecnici e affini sull'89° Giro d'Italia.
Servizio curato dai ragazzi di Cicloweb.it, Andrea_Web, Enula_Bauschan, Euge_Rambler e Mario_Monsieur.
Di elementi di discussione ce ne sono...  ____________________
Mario Casaldi - Cicloweb.it
CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
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pedalando
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postato il 28/11/2005 alle 23:55 |
Mario e tutti gli altri,
chiedo venia, prima delle discussioni un grande 
per delle giovani promesse del giornalismo sportivo italiano  ____________________
"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri
"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.
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Monsieur 40%
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postato il 29/11/2005 alle 10:29 |
A me preme sottolineare questo passaggio dell'intervista fatta a Sella dal nostro Andrea Sacconi, per "noi" WebmasterNSFC:
Nel nostro forum di Cicloweb scrive un "personaggio" che tu dovresti conoscere. Ti suona familiare il nome "Morris"?
«Altroché! L'ho visto poche settimane fa ad una cena. Mi aveva invitato come ospite sportivo ad un incontro a Forlì e mi diceva che partecipava attivamente nella vostra community. Lui è proprio un personaggio, ovviamente nel senso buono del termine. È uno che la sa lunga ed è molto piacevole parlarci assieme perché è simpatico e molto preparato, quando inizia a parlare non riesci più a ribattere perché con le sue parole "incanta"».
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Mario Casaldi - Cicloweb.it
CICLISTI
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pedalando
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postato il 05/12/2005 alle 02:18 |
Scusate ma non ho resistito alla tentazione
di ritirare a galla questo 3d.
La partecipazione di Basso al giro, oltre che farmi piacere,
rimette in gioco le considerazioni sullo "spettacolo" delle salite.
Mi scuso con Claudio e Mestatore per il solo apparente tradimento
ma la presenza di Basso e, detto a denti stretti, di Ullrich ne fanno
un giro quasi sempre spettacolare....ci fosse anche Petacchi leveremmo il quasi.
Almeno sulla carta, ovviamente.
Provo a fare un passo indietro, anzi due e torno alla mia tesi.
Zomegnan vuole "rubare" terreno al Tour e si inventa un gran bel
giro: inizio in Belgio a caccia di spettatori Europei quindi tappe
da fare con il coltello fra i denti. A patto che ci siano i principali
(e potenziali) protagonisti: Basso, Cunego, Simoni e Rujano.
A vederla cosi', prima di sapere che Basso non sarebbe venuto e prima
dell'annullamento delle semitappe, il percorso sembra adatto
principalmente ad esaltare sia le gesta del Varesino che di Cunego.
Molte cronometro, fra cui la cronoscalata al Ghisallo, e molte montagne.
Salute permettendo , un duello continuo ricco di potenziali colpi di scena.
A me il Zome non sta simpatico, ma devo ammettere che ha ideato un
"filo conduttore" che puo` attirare molti nuovi spettatori.
Quando pero`si ritrova senza il secondo classificato al Tour e` obbligato
a correggere il tiro ingannando gli spettatori tentando di convincerli
che sono le montagne il vero spettacolo, perche' gli unici duelli
che gli restano sono quelli in salita..
(Cla`, visto che non vi ho tradito?  )
Oggi, grazie alla bella notizia arrivata dalla Danimarca,
l'organizzazione del Giro puo` tornare a puntare, senza inganni
e con sommo piacere di noi appassionati,
a rendere il suo "prodotto" molto piu`competitivo rispetto
ad un Tour che vive praticamente di sola rendita. ____________________
"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri
"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.
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aranciata_bottecchia
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postato il 05/12/2005 alle 10:59 |
Non so quanto possa corrispondere a verità, ma ho letto sul sito francese che lo Zome vorrebbe inserire nel tracciato la foresta di Arenberg e il crocicchio dell'albero.
Insomma, le critiche allo Zome una volta di più mi sembrano centrate male.
Il suo obbiettivo era quello di fare parlare del Giro a livello internazionale: vette che il Tour se le sogna, cronosquadre quando è il Tour ad abbandonarla, tappe in Vallonia nei luoghi delle classiche delle Ardenne...
Missione compiuta, il primo passo è quello giusto: accenturare la differenza con il Tour.
Le critiche definitive andranno mosse come minimo tra un paio d'anni.
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Frank VDB
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postato il 05/12/2005 alle 11:13 |
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Non so quanto possa corrispondere a verità, ma ho letto sul sito francese che lo Zome vorrebbe inserire nel tracciato la foresta di Arenberg e il crocicchio dell'albero.
Insomma, le critiche allo Zome una volta di più mi sembrano centrate male.
Il suo obbiettivo era quello di fare parlare del Giro a livello internazionale: vette che il Tour se le sogna, cronosquadre quando è il Tour ad abbandonarla, tappe in Vallonia nei luoghi delle classiche delle Ardenne...
Missione compiuta, il primo passo è quello giusto: accenturare la differenza con il Tour.
Le critiche definitive andranno mosse come minimo tra un paio d'anni. |
Concordo in pieno.
Solo una puntualizzazione... la Vallonia non è stata scelta per accentuare le differenze con il Tour (che è passato di qui pure nel 2004...) ne solo - come scrivono altri - per attirare un pubblico internazionale. La realtà è che la Vallonia offriva un sacco di soldi per autopromouoversi che nessun ente pubblico italiano è in grado di mettere sul tavolo. Senza la soluzione estera il Giro 2006 avrebbe dovuto trasformarsi in un Giro del Nord Italia, dove c'è pieno di località sciistiche e di enti locali a statuto speciale che i soldi li hanno eccome...
Per questo ritengo che un ulteriore differenziazione dal Tour, nei prossimi anni, passerà per riportare il Giro al Sud, dove certi pomeriggi roventi possono già fare la selezione anche a maggio, dove il vento e i percorsi vallonati rendono ogni tappa un teatro per una possibile imboscata. ____________________
Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com
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aranciata_bottecchia
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postato il 05/12/2005 alle 12:01 |
Vero, la Vallonia non è inserita per differenziarsi dal Tour ma per portare denaro e maggiore visibilità internazionale.
Potremmo dire che le intenzioni dello Zome si svolgono su questi due piani: differenziazione e maggiore visibilità (il denaro serve ad ingaggiare corridori famosi).
Per quanto riguarda il sud: parli di caldo e vento, e viene in mente il Tour de France, forse non è una scelta ottimale per differenziarsi, anzi, penso che sotto questo profilo non abbia peso lo scenario meridionale.
Piuttosto, se crescerà l'audience internazionale, la corsa rosa potrebbe toranre ad essere una vetrina appetibile per le amministrazioni regionali del sud, che potrebbero decidere di stanziare una cifra consona alla manifestazione, utile per promuovere a livello turistico i meravigliosi teatri naturali o artistici offerti dal meridione.
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Monsieur 40%
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postato il 10/07/2006 alle 05:03 |
Originariamente inviato da Monsieur 40%
E poi, il <>: questo aggettivo un po' mi preoccupa. Okkei, fate largo al visionario, fate spazio al delirio di un uomo in preda ad un attacco di fame, <>, come direbbe il Toto nazionale (l'unico Toto, forse, che non è implicato col calcio)...
...il Tour è stato vinto per 7 volte di fila da un marziano, da un cyborg trexiano studiato a tavolino e realizzato in sella a una bici di luglio, scoperto in pratiche non proprio consone soltanto quest'anno dopo che l'illecito era avvenuto nel '99. Chissà che scopriranno tra 3 o 4 anni. Comunque; tant'è. Il Tour ci ha rimesso la faccia, e in fase di presentazione l'ASO non ci ha girato molto intorno, bollando Lèns come <> e facendo incazz.are Bruyneel tanto da indurlo a non spedire Savoldelli a Milano (eh, Claudié, questa è bella: io mi arrabbio con te e non saluto più Mesty, per il semplice fatto che il tandem è di due. Furbo, no?). Insomma, il Tour 2006 avrà il "leif motif" nell'assenza-parallela-presenza del texano dal sangue di ghiaccio e sarà combattutissimo.
Il Giro? Le salite? La durezza? Vuelta 2004: una delle Vuelta più dure degli ultimi tempi, forse la corsa a tappe più dura degli ultimi tempi. Vengono beccati Hamilton e Santi Perez, vincitore di una tappa e 2° in Classifica (ma i tapponi erano corti, attenzione). Poi: Vuelta 2005; Heras la vince per la 4° volta, ma viene trovato positivo all'EPO e grida al complotto. Dài, scalatore di Bejar, sicuro-sicuro? Confermi ed accendi? Eh, vabbè, aspetteremo che il 21 ci dicano qualcosa in più. Ma cosa vogliamo sentire? Che i controlli sono fatti con i piedi? Che Heras è veramente un pollo con l'aviaria? Che il Tour, insomma, non è l'unica corsa dove il vincitore s'è dopato? Oh, my God, eccolo il delirio del Fashion Man. |
Era il 15 novembre 2005... rileggendolo stasera, quasi per caso, mi sono messo un po' paura da solo... ____________________
Mario Casaldi - Cicloweb.it
CICLISTI
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