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Autore: Oggetto: Basso: fenomeno o non fenomeno?

Livello Alfredo Binda




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  postato il 07/08/2005 alle 18:47
Errata corrige: Rominger un anno venne al Giro e vinse il Giro (nell'anno del Signore 1995)

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/08/2005 alle 19:13
Sette tour e un mondiale sono peggio di cinque tour e due giri, pensi che Indurain non li avrebbe barattati?

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Alfredo Binda




Posts: 1101
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  postato il 07/08/2005 alle 19:45
Penso di no, perchè se facciamo il conto in questo modo allora ti replico:
5 Tour, 2 Giri, 1 medaglia d'oro allae olimpiadi nella cronometro, 1 campionato del mondo a cronometro sono meglio di 7 Tour + campionato del mondo su strada.
Sembra della bieca contabilità...ma una maglia iridata c'è l'ha pure Miguelon!

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Elite




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  postato il 07/08/2005 alle 21:13
Originariamente inviato da Emiliano

Caro Oscar vincere 2 Tour è meglio di vincere 2 Giri, indiscutibile.
Però vincere 5 Tour e 2 Giri come hanno fatto Indurain o Anquetil vale molto (infinitamente) di più di vincere 7 Tour come ha fatto Armstrong.
Non conta solo il peso specifico di una corsa ma anche la varietà delle vittorie di un atleta.

Su questo straconcordo.

Mi spingo oltre: preferisco un palmares con un Giro e un Tour a quello che comprende due Tour, ma mi rendo conto che è un'opinione solo personale.

Se la doppietta è fatta nello stesso anno sì altrimenti no (opinione personale).

Il Giro, non lo posso negare, ha avuto momenti neri a partire da madonna di campiglio del 1999, quando a trionfare nella corsa rosa fu Gotti e anche gli anni successivi non sono stati ricchi di grandi protagonisti, anche se, onestamente, i tracciati erano molto belli.
Il Giro del 2002 di Savoldelli, quello del '99 vinto da Gotti, quello del 2000 vinto da Garzelli erano onestamente al pari, forse al di sotto, della Vuelta. Ne abbiamo tuttavia discusso a lungo su questo forum: l'iperspecializzazione che obbligava un grande atleta a correre un solo grande giro aveva mortificato più le grandi corse a tappe che le corse in linea, certamente tecnicamente superiori per varietà e bravura dei partecipanti a cavallo del nuovo millennio; ammazzare psicologicamente Pantani, unico atleta a lottare per vincere due Grandi Giri, è stato come puntare la rivoltella contro le grandi corse a tappe, a mio avviso. Ora speriamo che l'ottima impressione destata da Basso in questa stagione spinga qualche atleta in più ad uscire da guscio della specializzazione che, in ultima analisi, è anche quella prigione che ha tenuto legati i migliori al Tour, distogliendoli stupidamente dalle altre due corse a tappe maggiori.
Dobbiamo ricordare che prima del 1999 le cose erano diverse: Pantani solo un anno prima aveva fatto la doppietta e nel '99 aveva già rivinto il Giro.
Rominger correva (e vinceva) la Vuelta per poi lottare al Tour per la maglia gialla. E Rominger un anno venne e vinse il tour. Rominger era in quel momento il numero 2 dei grandi giri.
Indurain, che invece era il numero 1, corse per 3 anni di fila Giro e Tour e vinse il Giro per due volte.
Chiappucci correva e otteneva gli stessi risultati sia al Giro che al Tour. Bugno andava sul podio del Tour e vinceva il Giro. Fignon correva Giro e Tour (competitivo nella stessa stagione per vincerne indifferentemente uno dei due). Roche ha vinto Giro e Tour lo stesso anno. Hinault faceva Giro e Tour e talvolta anche la Vuelta (ma meno spesso).
Se accettiamo l'assunto che l'importanza di una gara la fanno ANCHE i corridori, proprio perchè stavamo discutendo la qualità dei corridori, ci accorgeremmo che prima del '99 gli stessi corridori che facevano il Giro andavano poi al Tour e, con la sola eccezione di Lemond, tenevano a vincerli entrambi. La Vuelta, fino a metà degli anni '90, era molto distante dagli altri due GT, ma Giro e tour, almeno per la qualità dei partecipenti, erano sullo stesso piano.

Qui sono d'accordo con te; infatti la mia considerazione è fatta da quando al giro d'Italia non sono più venuti i grandi nomi.

Poi il blasone storico e la posizione centrale nella stagione del Tour aprono un altro discorso. Però nel complesso un podio al Tour è sempre un piazzamento, una vittoria al Giro è sempre una Grande vittoria. E la carriera di un atleta si misura con le vittorie di peso.


Resto della mia idea: per me il terzo e secondo posto di Basso al Tour valgono più dei due giri vinti da Savoldelli o di quello vinto da Cunego almeno per due motivi: prestigio storico della corsa e valore degli avversari.
Concludo con una piccola annotazione; siccome sono nuovo non vorrei essere preso per un amante incondizionato del tour: per me i percorsi del giro sono molto più validi rispetto a quelli di un tour dove le grandi salite vengono sacrificate a 80km dal traguardo oppure sono raggruppate in 4-5 giorni di gara.

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 07/08/2005 alle 21:36
Non ti preoccupare: avevamo capito che non ti riferivi ai percorsi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/08/2005 alle 23:34
La vittoria del Giro d'Italia vale molto di più di un secondo posto al Tour.
La vittoria della Vuelta vale di più di un secondo posto al Tour.
Ecco, il terzo posto al Tour vale un po' di più di una vittoria del Giro di Svizzera.

 

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Davide

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 08/08/2005 alle 04:24
Innanzitutto, un cordiale saluto a tutti, essendo questo il mio primo post
Kuranosuke, non so dirti con esattezza quanti cuori italiani Basso abbia conquistato. Una cosa però è certa:io sono tifosissima di Ivan! E ho notato con piacere di non essere la sola in questo forum. Sono tifosa pure di Cunego. Entrambi sono due grandi campioni, due splendide stelle del firmamento ciclistico italiano.
Tornando alla domanda iniziale di Drein:cosa si intende per fenomeno? Basso può essere considerato tale? Direi che rispondere non è così semplice. Ti espongo quello che è il mio personalissimo parere. Sul dizionario, dicesi di fenomeno:"persona, animale o cosa dotata di qualità eccezionali". Ora, non ritenendomi sufficientemente competente, non entro nel merito dei valori fisici di Basso. Non saprei dirti se siano eccezionali o meno.
Di certo, Ivan è un corridore con dei limiti. E'eccezionale sotto certi aspetti, meno sotto altri. Ha avuto una crisi nera sullo Stelvio, che ha distrutto ogni suo sogno di classifica. Però non si è demoralizzato, ha vinto due tappe e ha onorato il suo giro (cosa già detta da Zillo). Aveva dei limiti a cronometro, ma quest'anno ha fatto progressi. Così come si è evoluta la sua condotta di corsa, decisamente più aggressiva rispetto al passato: al Giro, al Tour, in Danimarca ha attaccato, ottenendo buoni risultati. Al giro e in Danimarca tali risultati si sono tradotti in vittorie; al Tour, ha ottenuto il podio. Il secondo gradino, è vero, non il primo; non ha saputo cogliere la vittoria assoluta, ciò che consacra uno sportivo, però ha migliorato il terzo posto del 2004.
In conclusione, direi che Basso non è un fenomeno. E'(come dicevo all'inizio)un campione con dei limiti, dotato però di un'eccezionale e progressiva capacità di miglioramento. Fino a che punto è destinato a crescere, non mi è dato saperlo. La carriera di Basso non si è ancora conclusa. Finora, però, mi è complessivamente piaciuta. Auguro ad Ivan tanti altri futuri successi. E rivolgo tale augurio anche a Damiano.
Che possano regalarci entrambi nuove vittorie e nuove emozioni!
P.S:complimenti al forum e ai suoi forumisti

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 08/08/2005 alle 08:51
Anche per me vale di più il secondo posto al Tour di Basso che il primo di Savoldelli al Giro od il primo di Cunego nel 2004 per un infinità di motivi che sono già stati detti e ripetuti nei raffronti Giro/Tour.

 
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Livello Sean Kelly




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  postato il 08/08/2005 alle 09:42
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

La vittoria del Giro d'Italia vale molto di più di un secondo posto al Tour.
La vittoria della Vuelta vale di più di un secondo posto al Tour.
Ecco, il terzo posto al Tour vale un po' di più di una vittoria del Giro di Svizzera.


Riquoto Aranciata con il quale sull'argomento sono completamente d'accordo,
per aggiungere che, nonostante sulla definizione di BASSO=FENOMENO sia stato ( e sono tuttora) prudente, si potrebbe anche discutere, a mio avviso, che la stagione di IVAN possa essere considerata, nel complesso, ora, dopo il dominio nel giro di Danimarca, già superiore a quella dell'extra-terrestre!!!
Non ci scordiamo che Basso è competitivo da maggio!!!

 
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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 08/08/2005 alle 10:18
Originariamente inviato da gabri59
Ma cosa dici? Basso si è sempre inginocchato davanti ad Armstrong in montagna, non l' ha MAI staccato, nè attaccato sul serio.


Cara Grabri59 si vede che te di ciclismi ci capisci meno di BULBARELLI e credo che con una bici davanti non sapresti neanche montarci. E' un'idiozia dire che Basso non ha attaccato Armstrong seriamente, non penso che nel finale di una tappa pirenaica a pochi km dal traguardo Basso si rismarmi xke devi sapere che nel ciclismo agonistico (cosa a te sconosciuta) non si va a spasso ma si da tutto non si fanno le salite a passeggio. e poi se solo armstrong è rimasto alla ruota di ivan forse basso stava andando forte che ne dici?????
Passando a Cunego bellissima impresa quella di Falzes 40km senza tirare un metro fino all'ultima salita invitando Wegman (maglia verde) e tirare x lui insieme a tonti e mazzoleni con somme di denaro. COMPLIMENTI BRAVO CUNEGO e poi quando quest'anno è andato in crisi a zoldo alto manca poco che non si mette a frignare POVERINO CUNEGO (banbino viziato)....

 
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Elite




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  postato il 08/08/2005 alle 10:44
Originariamente inviato da ciclgian

Anche per me vale di più il secondo posto al Tour di Basso che il primo di Savoldelli al Giro od il primo di Cunego nel 2004 per un infinità di motivi che sono già stati detti e ripetuti nei raffronti Giro/Tour.


Naturalmente sono d'accordo con te.

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 08/08/2005 alle 10:58
Originariamente inviato da Masi

Passando a Cunego bellissima impresa quella di Falzes 40km senza tirare un metro fino all'ultima salita invitando Wegman (maglia verde) e tirare x lui insieme a tonti e mazzoleni con somme di denaro. COMPLIMENTI BRAVO CUNEGO e poi quando quest'anno è andato in crisi a zoldo alto manca poco che non si mette a frignare POVERINO CUNEGO (banbino viziato)....


Guarda ke Damiano è un campione vero

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 08/08/2005 alle 11:00
Originariamente inviato da ANNA

... direi che Basso non è un fenomeno. E'(come dicevo all'inizio)un campione con dei limiti, dotato però di un'eccezionale e progressiva capacità di miglioramento. Fino a che punto è destinato a crescere, non mi è dato saperlo.


Brava ed equilibrata

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/08/2005 alle 11:36
Originariamente inviato da marc

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

La vittoria del Giro d'Italia vale molto di più di un secondo posto al Tour.
La vittoria della Vuelta vale di più di un secondo posto al Tour.
Ecco, il terzo posto al Tour vale un po' di più di una vittoria del Giro di Svizzera.


Riquoto Aranciata con il quale sull'argomento sono completamente d'accordo,
per aggiungere che, nonostante sulla definizione di BASSO=FENOMENO sia stato ( e sono tuttora) prudente, si potrebbe anche discutere, a mio avviso, che la stagione di IVAN possa essere considerata, nel complesso, ora, dopo il dominio nel giro di Danimarca, già superiore a quella dell'extra-terrestre!!!
Non ci scordiamo che Basso è competitivo da maggio!!!


Beh, sei una persona sana caro Marc.
Non so se hai notato: è una delle poche volte che scrivo qualcosa senza motivarlo, mi sono adeguato a chi la pensa differentemente da me.
Comunque ho sempre sostenuto che, se un corridore pensa di poter vincere la Vuelta o il Giro, semplicemente ci prova.
Chi ha poche speranze di vincere il Giro o la Vuelta preferisce concentrarsi sul Tour.
Chi pensa di poter vincere il Tour, e corre solo il Tour, fa una scelta opinabile ma per certi versi ineccepibile.
Ullrich invece sapeva (o credeva) di non poter vincere il Tour contro Armstrong (unica eccezione il 2003), ma sapeva anche di poter vincere il Giro e non lo ha fatto, quindi passerà alla storia come uno dei più grandi fessi del ciclismo.
Oltretutto, pur con la ciccia dell’inverno, forse una o due edizioni del Giro le avrebbe anche vinte, ma soprattutto sarebbe arrivato sempre competitivo al Tour de France.

Su Basso: non riesco ad amarlo, ma ne ho rispetto e riconosco che ha pochi punti deboli e molti punti di forza, in buona sostanza è fortissimo.
Però Lance ha vinto il Tour con una tappa, Basso ha un secondo posto del Tour con due tappe del Giro, il trexiano mi sembra abbastanza avanti (vanta anche un quarto posto nel Delfinato).
Non darei che poco peso al Giro di Danimarca, un paese che ha una sola squadra Pro-Tour e nessuna squadra Continentale Professionale (oltre all’intrinseca mancanza di tradizione della corsa).
Assomiglia parecchio al torneo aziendale della CSC.
Ciao Carissimo!

 

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Davide

 
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Professionista




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  postato il 08/08/2005 alle 11:38
Salve,

fino al Giro del '99, data la doppietta di Pantani l'anno prima, sarebbe stato difficile trovare nei mass media qualcuno disposto a sostenere la tesi che non si potessero correre due grandi giri nella stessa stagione.

Forse non e' casuale che questa opinione, diventata in breve tempo convinzione pressoche' generale, sia cresciuta con l'arrivo del "nuovo" Armstrong. Motivare la sua stratosferica condizione di forma durante le tre settimane francesi con la scelta correre solo questa corsa, ha rappresentato un appiglio sicuro.

Per questo, che Basso corra due grandi Giri, piu' un'altro di una settimana, piu' varie corse di un giorno, e' visto, per paradosso, come una eccezione.
In realta' sappiamo che invece e' questa la normalita' del ciclismo professionistico. O almeno cosi' dovrebbe essere, anche per spettatori e lettori.

Saluti,
Ninni

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- Jan Ullrich: un campione che non rinuncia a se'
Articolo di presentazione per il libro "O tutto o niente"
http://go.supereva.it/palermo.freeweb/altro/Jan_Ullrich.htm
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Elite




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  postato il 08/08/2005 alle 11:58
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da marc

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

La vittoria del Giro d'Italia vale molto di più di un secondo posto al Tour.
La vittoria della Vuelta vale di più di un secondo posto al Tour.
Ecco, il terzo posto al Tour vale un po' di più di una vittoria del Giro di Svizzera.


Riquoto Aranciata con il quale sull'argomento sono completamente d'accordo,
per aggiungere che, nonostante sulla definizione di BASSO=FENOMENO sia stato ( e sono tuttora) prudente, si potrebbe anche discutere, a mio avviso, che la stagione di IVAN possa essere considerata, nel complesso, ora, dopo il dominio nel giro di Danimarca, già superiore a quella dell'extra-terrestre!!!
Non ci scordiamo che Basso è competitivo da maggio!!!


Beh, sei una persona sana caro Marc.
Non so se hai notato: è una delle poche volte che scrivo qualcosa senza motivarlo, mi sono adeguato a chi la pensa differentemente da me.
Comunque ho sempre sostenuto che, se un corridore pensa di poter vincere la Vuelta o il Giro, semplicemente ci prova.
Chi ha poche speranze di vincere il Giro o la Vuelta preferisce concentrarsi sul Tour.
Chi pensa di poter vincere il Tour, e corre solo il Tour, fa una scelta opinabile ma per certi versi ineccepibile.
Ullrich invece sapeva (o credeva) di non poter vincere il Tour contro Armstrong (unica eccezione il 2003), ma sapeva anche di poter vincere il Giro e non lo ha fatto, quindi passerà alla storia come uno dei più grandi fessi del ciclismo.
Oltretutto, pur con la ciccia dell’inverno, forse una o due edizioni del Giro le avrebbe anche vinte, ma soprattutto sarebbe arrivato sempre competitivo al Tour de France.

Su Basso: non riesco ad amarlo, ma ne ho rispetto e riconosco che ha pochi punti deboli e molti punti di forza, in buona sostanza è fortissimo.
Però Lance ha vinto il Tour con una tappa, Basso ha un secondo posto del Tour con due tappe del Giro, il trexiano mi sembra abbastanza avanti (vanta anche un quarto posto nel Delfinato).
Non darei che poco peso al Giro di Danimarca, un paese che ha una sola squadra Pro-Tour e nessuna squadra Continentale Professionale (oltre all’intrinseca mancanza di tradizione della corsa).
Assomiglia parecchio al torneo aziendale della CSC.
Ciao Carissimo!


Ciao Aranciata!
Forse non mi sono spiegato bene nei miei post precedenti. Per me il Tour è più importante del Giro per la qualità dei pretendenti alla vittoria, per la sua visibilità internazionale, per il prestigio, perchè è la terza manifestazione sportiva più importante al mondo ... quindi direi che i motivi ci sono.
Poi non mi sembra il caso di biasimare i vari Basso, Ullrich e tutti quelli che hanno come obiettivo principale il tour solo perchè in questi anni c'è stato Armstrong anche perchè nel ciclismo tutto è possibile e il texano è stato sempre molto fortunato a non avere niente in questi 7 anni.

 
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Livello Sean Kelly




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  postato il 08/08/2005 alle 12:09
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da marc

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La vittoria del Giro d'Italia vale molto di più di un secondo posto al Tour.
La vittoria della Vuelta vale di più di un secondo posto al Tour.
Ecco, il terzo posto al Tour vale un po' di più di una vittoria del Giro di Svizzera.


Riquoto Aranciata con il quale sull'argomento sono completamente d'accordo,
per aggiungere che, nonostante sulla definizione di BASSO=FENOMENO sia stato ( e sono tuttora) prudente, si potrebbe anche discutere, a mio avviso, che la stagione di IVAN possa essere considerata, nel complesso, ora, dopo il dominio nel giro di Danimarca, già superiore a quella dell'extra-terrestre!!!
Non ci scordiamo che Basso è competitivo da maggio!!!


Però Lance ha vinto il Tour con una tappa, Basso ha un secondo posto del Tour con due tappe del Giro, il trexiano mi sembra abbastanza avanti (vanta anche un quarto posto nel Delfinato).
Non darei che poco peso al Giro di Danimarca, un paese che ha una sola squadra Pro-Tour e nessuna squadra Continentale Professionale (oltre all’intrinseca mancanza di tradizione della corsa).
Assomiglia parecchio al torneo aziendale della CSC.
Ciao Carissimo!


E' verissimo, il giro di Danimarca conta veramente poco( Oltretutto anche il periodo è particolarmente infelice, dopo Amburgo, la contemporaneità di Danimarca, Benelux e giro del portogallo ha abbassato il livello medio dei partecipanti già scarsino in partenza), però con un pò di ottimismo si potrebbe pensare ad un Basso che potrebbe ottenere ancora risultati di prestigio, da qui a fine stagione.
Comunque le vittorie, anche in corse di 2° piano, fanno sempre bene!!
E Con una vittoria a S.Sebastian, ad esempio, il confronto con la stagione del Texano sarebbe già tuttaltro che azzardata, credo.

Saluti,

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/08/2005 alle 12:47
Ciao Marc, penso che con una San Sebastian Basso potrebbe avvicinarsi a Lance, forse anche alla pari, ma con un Zurigo o un Lombardia forse lo supererebbe, a mio avviso chiaramente.
Ciao!

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/08/2005 alle 12:52
Originariamente inviato da OscarFreire

Ciao Aranciata!
Forse non mi sono spiegato bene nei miei post precedenti. Per me il Tour è più importante del Giro per la qualità dei pretendenti alla vittoria, per la sua visibilità internazionale, per il prestigio, perchè è la terza manifestazione sportiva più importante al mondo ... quindi direi che i motivi ci sono.
Poi non mi sembra il caso di biasimare i vari Basso, Ullrich e tutti quelli che hanno come obiettivo principale il tour solo perchè in questi anni c'è stato Armstrong anche perchè nel ciclismo tutto è possibile e il texano è stato sempre molto fortunato a non avere niente in questi 7 anni.


Ciao, se mi dici che il Tour è più importante del Giro, allora non ho niente da eccepire.
Se mi dici che il Tour è infinitamente più importante del Giro, allora le cose cambiano, capisci?
Poi, se c'è gente del ciclismo che afferma che la sola grande differenza tra Giro e Tour era Armstrong, non vedo perchè non dovrei affermarlo anche io che sono Aranciata Bottecchia.
Idem per il biasimo: se li biasimano Hinault e Indurain, perchè non dovrei farlo io che sono Aranciata Bottecchia.
Tutto qui.
Speriamo comunque che il Tour perda via via i contorni dell'americanata che è andato assumendo, sarebbe bello che venisse restituito al ciclismo.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 08/08/2005 alle 13:44
Ad Anna: La tua prudenza è perfettamente giustificata dai fatti. Basso certamente ha molti limiti. Ne enumero alcuni:

1) Non ha spunto veloce e questo ti fa perdere molta competitività nelle corse d'un giorno. Prendiamo ad esempio Boogerd; si tratta di un corridore eccezionale, spesso in salita è il più forte, ma ha perso 4 o 5 classiche monumento in volata. Basso per vincere una classica deve staccare tutti e non è cosa facile. Senza lo spunto veloce la carriera di Gianni Bugno, ad esempio, sarebbe stata mooooooooolto più modesta.

2) Basso, per ora, non ha dimostrato di essere un corridore di grande fantasia: l'anno scorso non ha mai attaccato Armstrong. In questa edizione del Tour non si è mai inventato attacchi da lontano, limitandosi a scattare sull'ultima o penultima salita. Certo, Basso ha attaccato e anche duramente, ma da un uomo del suo termperamento è difficile aspettarsi una cavalcata tipo quella di Chiappucci a Sestriere nel 1992. Basso è un calcolatore e il calcolo è l'arma vincente di chi spesso va forte a cronometro. Non è detto che sia necessariamente un limite in senso stretto, però funziona se vinci e Basso deve ancora vincere.

Il sottoscritto conclude questo intervento, esprimendo il suo pensiero personale su Ivan Basso. Il mio pensiero su Ivan Basso è complesso e ambivalente. Sarò sincero: non è un corridore che mi entusiasma, perchè è calcolatore e prevedibile. Non è un corridore da imprese entusiasmanti. Non è Pantani che attacca sul Galibier e stacca di 9 minuti Ullrich, non è il Simoni che attacca sul Mortirolo per vincere il Giro 2004 all'ultima tappa quando mancano molti km dall'arrivo. Non è il Museeuw che risorge dopo gli infortuni attaccando alla Roubaix da solo con 60 km da fare. Non è nemmeno un Tchmil che da solo contro 30 vince il Giro delle Fiandre. Per non parlare poi di un Andrea Tafi che è la summa del correre aggressivi.

D'altro lato, a questa mancanza di entusiasmo, corriponde un mio senso privato di giustizia sportiva che riconosce la bravura, la classe del corridore e la sua preparazione. Io amo Zabel ad esempio anche se vince solo in volata, perchè corre tutto l'anno ed è un professionista serissimo che emerge nelle grandi classiche dopo i 200km. La sua costanza e preparazione fanno sì che apprezzi molto di più un corridore sempre presente che non un Freire che corre 2 mesi all'anno e vince un mondiale.
Similmente credo che un corridore come Basso competitivo a Giro e Tour, sfortunato al Giro e così completo MERITI una vittoria in un grande giro.
Come dire... per me Basso è una specie di Frankie Fredericks del ciclismo. Lo amo in modo diverso da come amavo un Pantani, ma riconosco oggetivamente che abbia dei meriti sportivi notevolissimi e che abbia raccolto molto meno di quanto merita.
Dobbiamo inoltre imparare ad apprezzare anche i corridori un po' costruiti, credendo non solo nella classe naturale data dal buon Dio, ma anche nella capacità di costruirsi con la fatica e la serietà. Badate che questo è un grande merito!

 

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Livello Marco Pantani




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Registrato: Jun 2005

  postato il 08/08/2005 alle 14:59
Anch'io, come Emiliano non vado matto per uno come Basso ma la sua applicazione nel migliorarsi, la sua costanza e perseveranza, ne fanno un esempio di sport e di vita. E' riuscito a crearsi un bel personaggio che spero autentico. Merita sicuramente una vittoria in un Grande Giro ma non lo definirei fenomeno.


 
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Livello Sean Kelly




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  postato il 08/08/2005 alle 15:05
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Ciao Marc, penso che con una San Sebastian Basso potrebbe avvicinarsi a Lance, forse anche alla pari, ma con un Zurigo o un Lombardia forse lo supererebbe, a mio avviso chiaramente.
Ciao!


Non c'è dubbio, Sottoscrivo in pieno!

 
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Livello Hugo Koblet




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Registrato: Aug 2005

  postato il 08/08/2005 alle 15:06
Originariamente inviato da Emiliano

Dobbiamo inoltre imparare ad apprezzare anche i corridori un po' costruiti, credendo non solo nella classe naturale data dal buon Dio, ma anche nella capacità di costruirsi con la fatica e la serietà. Badate che questo è un grande merito!


Anche se sono nuova vorrei dire la mia.
penso che si possa affermare a conclusione del tuo intervento, forse un po' superficialmente da parte mia. che è piu facile essere un fuoriclasse che un ottimo prof.
Ciao a tutti

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 08/08/2005 alle 16:12
Ciao Ninni, hai assolutamente ragione.
L’atteggiamento di Armstrong ha avuto un peso preponderante nella formazione di questo modo di vedere e intendere il ciclismo, ma non va dimenticato che in Italia, dal 1999 in poi, ci sono state tremende guerricciole di cortile e parecchie incursioni spettacolarizzate della Pubblica Autorità durante lo svolgimento delle corse (come per la tappa di Sanremo nel 2001), circostanze che hanno contribuito anch’esse a tenere lontani alcuni personaggi di un certo rilievo.
Allora sì, grande responsabilità va ad Armstrong, ma non solo.
Quindi: sì, Basso può fare molto, e ho già scritto che la sua scelta di quest’anno, alla fine della fiera, resterà negli annali come una delle più nette opposizioni contro l’atteggiamento di Lance e dei pecoroni che gli sono andati a ruota, di tutto ciò ad Ivan bisogna rendere merito: ma come, è salito sul terzo gradino del podio, e anzichè pensare a migliorare la prestazione dell’anno scorso, questo mi va al Giro a perdere tempo? Sì, va al Giro, mostra sprazzi di alta competitività, va al Tour e migliora nettamente la prestazione dell’anno scorso.
Un gesto che non passerà inosservato, anche se Ivan dovesse tornare al Giro solo nel 2007.
Altro segnale che induce ad un cauto ottimismo è il Pro-Tour: intendiamoci, Basso sarebbe venuto al Giro con o senza Pro-Tour, ma c’è una generazione di corridori che crescerà con una buona confidenza sia con il Giro che con la Vuelta, e credo che nell’arco di alcuni anni se ne potrebbero già cogliere i frutti.
Il ritiro di Armstrong, il coraggio di Basso, il Pro-Tour, ci sono segnali incoraggianti perchè il ciclismo recuperi una parte della sua tradizione.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/08/2005 alle 16:17
Emiliano, hai ragionissima e con me sfondi una porta aperta.
Ti ricordi i miei quattro pilastri che spiegano il motivo del successo nel ciclismo?
Il lavoro, il sacrificio, e quindi la capacità di taluni di lavorare meglio di altri, la disposizione di taluni a sapersi sacrificare più di altri, è uno di questi pilastri.
Certo, mi dispiace quando tali considerazioni vengono chiamate in causa per spiegare il successo di Lance, ma la cosa finisce lì, e sappiamo perchè.
Basso è tutto un altro discorso e merita stima e rispetto.
Ciao Carissimo.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/08/2005 alle 19:01
Un gesto che non passerà inosservato, anche se Ivan dovesse tornare al Giro solo nel 2007.
Altro segnale che induce ad un cauto ottimismo è il Pro-Tour: intendiamoci, Basso sarebbe venuto al Giro con o senza Pro-Tour, ma c’è una generazione di corridori che crescerà con una buona confidenza sia con il Giro che con la Vuelta, e credo che nell’arco di alcuni anni se ne potrebbero già cogliere i frutti.


Sono d'accordissimo. Il rilancio di giro e vuelta potrà portare equilibrio nel mondo delle due ruote, perchè oggi sembra (e ripeto sembra) che una ruota sia molto più grande. E con un monociclo si va più piano, non più forte. Nella vita non c'è solo il tour.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 08/08/2005 alle 20:22
A Paperina. Come prima cosa benvenuta. Nel senso in cui ci siamo espressi hai perfettamente ragione: può essere molto più difficile essere un ottimo prof.
Il mondo è pieno di talenti naturali che hanno ottenuto meno delle loro potenzialità. Alcuni esempi? Vandenbroucke, Berzin, Konyschev (che ha vinto mooooooooolto meno rispetto alla sua classe), in un certo senso Ullrich (che pure ha vinto molto). Un altro esempio di scuola era Armand De Las Cuevas, grande cronomen e 0 voglia di allenarsi.
Poi ci sono atleti che si sono costruiti. Pensiamo ad esempio a Massimo Ghirotto, che è stato citato in un altro thread di questo forum. Si trattava di un gregario di fatica che poi è diventato vincente, fino a vincere una gara di coppa del mondo e fino ad arrivare a sfiorare una maglia iridata.
Oggi ci sono atleti fortissimi che non sono talenti naturali, come Zabel. Basso il talento ce l'ha, perchè non dobbiamo scordare che ha vinto un mondiale under 23, ma l'evoluzione che ha avuto, lenta e costante, è frutto di allenamento e dedizione.

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 08/08/2005 alle 20:33
Ai cari Davide e Jan Janssen: speriamo che il Pro tour abbia un effetto positivo sul Giro d'Italia. Già quest'anno le cose sono migliorate; devo far tuttavia notare che, anche quando una riforma sembra benefica, esiste sempre l'altro lato della medaglia. La logica del Pro Tour ha preferito vedere al via una demotivata Euskaltel rispetto a squadre italiane che avrebbero dato di più alla corsa. Un'assenza in particolare ha tolto un protagonista di rilievo alla corsa rosa: Pavel Tonkov. Lo cito un po' perchè a maggio era in ottima forma, un po' perchè se ne parla benissimo su un thread aperto in questo forum e soprattutto perchè è un vincitore della corsa rosa e perchè solo l'anno prima aveva vinto una tappa durissima in solitaria.
Abbiamo tutti ritenuto sconveniente che Pantani venisse escluso dal tour, che pure pochi anni prima aveva vinto. Mi sembra che un discorso analogo possa valere anche per Tonkov.
Ora, evidentemente, non si tratta della stessa cosa, perchè quando Jean Marie Leblanc escluse Pantani lo fece arbitrariamente dal momento che il regolamento pro tour non era ancora stato pensato.
Resta tuttavia il rammarico che il dato di fatto è che un corridore eccellente, tutt'altro che finito e già vincitore della corsa rosa, non abbia potuto prendere il via al posto di gente demotivata.
In quest senso anche un Casagrande, che pure la corsa rosa non l'ha vinta, avrebbe meritato di prendere il via.

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 08/08/2005 alle 22:41
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

La vittoria del Giro d'Italia vale molto di più di un secondo posto al Tour.
La vittoria della Vuelta vale di più di un secondo posto al Tour.
Ecco, il terzo posto al Tour vale un po' di più di una vittoria del Giro di Svizzera.


Sottoscrivo in toto.

Anna, mi permetto di darti il benvenuto anche se sono qui da non molto tempo... e complimenti per il tuo equilibrio

Masi, ma quanti anni hai?

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 08/08/2005 alle 22:43
si noti che Ivan Basso, come caratteristiche tecniche e carattere, è praticamente l'opposto di Marino Basso, altro grande (forse un po' meno) del ciclismo italiano. Inoltre non è basso di statura, non ha la voce da basso (forse da tenore), non suona né il basso né il contrabbasso. Perché non si chiama Ivan Alto? Strano destino.
P.s.: a suonare il contrabbasso ci vedrei di più Bjarne Rjis, con Lombardi alla tromba e Sastre alle maracas.

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 08/08/2005 alle 23:37
Gabri, ti ringrazio per il benvenuto e per l'apprezzamento!
 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 08/08/2005 alle 23:42
Originariamente inviato da maglianera

si noti che Ivan Basso, come caratteristiche tecniche e carattere, è praticamente l'opposto di Marino Basso, altro grande (forse un po' meno) del ciclismo italiano. Inoltre non è basso di statura, non ha la voce da basso (forse da tenore), non suona né il basso né il contrabbasso. Perché non si chiama Ivan Alto? Strano destino.

P.s.: a suonare il contrabbasso ci vedrei di più Bjarne Rjis, con Lombardi alla tromba e Sastre alle maracas.


 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 09/08/2005 alle 10:44
Originariamente inviato da kuranosuke

Incredibile quello che bisogna leggere per dire che Basso merita piu considerazione.
Comunque sono livelli moto bassi questi di annullare gli opinioni degli altri calificandole si sciochezze o dicendo che non capisco un cavolo del ciclismo italiano. Senza cattiveria, mi viene da ridere. Conosco il ciclismo italiano tanto o meglio di te. Non fa dire queste cose appoggiandosi sul fatto che sono straniero. A me dibbatere sembra interesante, molto piú con gente de atri nazioni, pero capire come si vedono le cose da altri punti di vista. Fortunatamente in questo foro ho capito che ci sono in tanti che la pensano come me (che rispettano le oinioni degli altri e che hanno voglia sana di condividere punti di vista). Non mi piace discorrere con persone che pensano di essere piu inteligenti e conoscenti, gente che pensa che c'e una unica veritá obbietiva. Quando vi ho parlato del foro spagnolo, mi dispiace averlo fatto peró, era, in un certo senso, un invito per fare uno scambio. Difatti ci sono altri italiani, e non solo, avviamo il privilegio di contare con il conbtributo di Juan Antonio Flecha, Unai Yus, David Blanco, Pedro Horrilo e altri pro. A diferenza di voi due, io rispetto i vostri pareri, ma non, mi dispiace, il vostro modo di fare di considerare sciochezze quello che pensano gli altri. Per quello che a mi riguarda questa assurda discusione e finita qui. Nel futuro so a chi non devo rispondere perche se c'e qualcosa che non riesco a digerire e quello che è successo in questo thread. Ma se c'e gente che ha bisogno di mettersi sopra gli altri per sentirsi meglio, non c'e niente da fare. ¿C'entra col fatto che sono straniero e mi permetto di parlare del vostro ciclismo o 'e sempicemente un modo di fare? Ah, no, il fatto è che dico sciochezze e che non capisco un cavolo di cosa vuol dire il ciclismo italiano.
Chiedo scusse a tutti gli altri per aver portato il dibbatito fino quì, ma non potevo stare zito perche mi sembra eccesiva la reazione di queste due persone. Adesso non vi dare troppo da fare per continuare a dirmi quanto sono ignoranti e... straniero, perche ho chiuso con questo post.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/08/2005 alle 11:22
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

La vittoria del Giro d'Italia vale molto di più di un secondo posto al Tour.
La vittoria della Vuelta vale di più di un secondo posto al Tour.
Ecco, il terzo posto al Tour vale un po' di più di una vittoria del Giro di Svizzera.


Ciapa sù e porta a cà.

 

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Davide

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 10/08/2005 alle 18:23
UN 2 POSTO AL TOUR VALE DI MOLTO DI PIU' DI UN GIRO VINTO DAVANTI A HONCAR, CON UNICO AVVERSARIO IN SALITA CIONI. MENTRE IN FRANCIA DEVI AFFRONTARE GENTE COME LANCE E IAN (SEMPRE CON I SUOI CHILI IN PIU').
CREDO CHE CUNEGO AL TOUR POSSA LOTTARE AL MASSIMO PER IL 5 POSTO VISTO CHE PERDE MINIMO 3 MINUTI A CRONO.

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 10/08/2005 alle 22:00
che c'entra Cunego nel forum su Basso? Potremmo metterlo a suonare il basso (elettrico) nel complessino CSC. Bisogna anche aggiungere Cancellara alla batteria.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/08/2005 alle 23:29
Originariamente inviato da THE DOCTOR

UN 2 POSTO AL TOUR VALE DI MOLTO DI PIU' DI UN GIRO VINTO DAVANTI A HONCAR, CON UNICO AVVERSARIO IN SALITA CIONI. MENTRE IN FRANCIA DEVI AFFRONTARE GENTE COME LANCE E IAN (SEMPRE CON I SUOI CHILI IN PIU').
CREDO CHE CUNEGO AL TOUR POSSA LOTTARE AL MASSIMO PER IL 5 POSTO VISTO CHE PERDE MINIMO 3 MINUTI A CRONO.


Ullrich, al Giro, farebbe fatica a vedere il numero sulla schiena di Honchar.
Il buon vecchio Honchar, se non avesse la pelle segnata da tante primavere, e se corresse per una squadra francese, avrebbe lottato spesso per il podio del Tour.
Corse differenti, corridori differenti.
Una vittoria al Giro vale molto di più di un secondo posto al Tour.
Una vittoria alla Vuelta vale più di un secondo posto al Tour.

 

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Davide

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 10/08/2005 alle 23:37
secondo me sono vere entrambe le cose: da una parte Cunego perderebbe molto terreno nelle cronometro al Tour e patirebbe il fatto che le salite del Tour sono meno dure ma più lunghe rispetto al Giro, ma del resto anche un Ullrich da podio del Tour si troverebbe in difficolta su salite come il Mortirolo, lo Zoncolan, il Colle delle Finestre o l'Alpe di Pampeago. Penso che se Cunego e Honchar corressero un Tour delle condizioni di forma in cui hanno corso il Giro del 2004 Damiano farebbe peggio dell'ucraino

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 11/08/2005 alle 12:08
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da THE DOCTOR

UN 2 POSTO AL TOUR VALE DI MOLTO DI PIU' DI UN GIRO VINTO DAVANTI A HONCAR, CON UNICO AVVERSARIO IN SALITA CIONI. MENTRE IN FRANCIA DEVI AFFRONTARE GENTE COME LANCE E IAN (SEMPRE CON I SUOI CHILI IN PIU').
CREDO CHE CUNEGO AL TOUR POSSA LOTTARE AL MASSIMO PER IL 5 POSTO VISTO CHE PERDE MINIMO 3 MINUTI A CRONO.


Ullrich, al Giro, farebbe fatica a vedere il numero sulla schiena di Honchar.
Il buon vecchio Honchar, se non avesse la pelle segnata da tante primavere, e se corresse per una squadra francese, avrebbe lottato spesso per il podio del Tour.
Corse differenti, corridori differenti.
Una vittoria al Giro vale molto di più di un secondo posto al Tour.
Una vittoria alla Vuelta vale più di un secondo posto al Tour.


Ullrich farebbe fatica al giro sulle salite dure? su questo sono d'accordo.
Poi non metto in discussione che una vittoria al Giro ma un podio al Tour significa essere uno dei 3 più forti corridori al mondo. Mentre una vittoria al Giro significherebbe che sei un buon corridore che si deve ancora misurare con i più forti. E poi Honcar se va bene al Tour arriva 10, perchè a crono non và più e in salita fa ride, va come garzelli.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/08/2005 alle 12:53
La logica è molto semplice:
Puoi vincere Giro e Tour? allora li corri.
Puoi vincere il Tour? allora lo corri.
Puoi vincere il Giro? allora lo corri.
Puoi vincere la Vuelta? allora la corri.
Se sei tagliato fuori da tutte queste considerazioni, allora ti concentri sul secondo o sul terzo posto del Tour.
C'est la vie, il resto è mancia.
Ciao!

 

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Davide

 
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  postato il 11/08/2005 alle 13:04
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Puoi vincere Giro e Tour? allora li corri.
Puoi vincere il Tour? allora lo corri.
Puoi vincere il Giro? allora lo corri.
Puoi vincere la Vuelta? allora la corri.
Se sei tagliato fuori da tutte queste considerazioni, allora ti concentri sul secondo o sul terzo posto del Tour.
C'est la vie, il resto è mancia.


PERFETTO!!!

Ohi, vi avviso che oggi è stato attivato al Monsieur 40% la linea ADSL... quindi mi avrete sempre con voi!!!

P.S.: Come THE DOCTOR? Ma dai... ho detto "sempre" per dire "spesso"...

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 11/08/2005 alle 17:15
Ciao a tutti,

Vi invito soltanto a leggere l'elenco dei piazzati nei 7 tour vinti dal Fortebraccio: oltre ai Beloki, Kloden, Ullrich, Hamilton, Escartin, Dufaux, Azevedo, Zubeldia, Basso etc., ci sta financo Christophe Moreau. Ora, mi domando, a parte il fatto che di costoro si fa fatica a ritrovare traccia (a parte Basso) in altre gare, come si fa a ritenere tutta questa compbriccola di una qualità più eccelsa rispetto ai piazzati del giro ? Faccio un'altra considerazione; tutti (quasi) coloro che partecipano a questo forum, e, a parte chi scrive, si tratta di gente che di ciclismo ne mastica eccome, sono più o meno concordi nel ritenere che il giro di quest'anno sia stato più bello del tour. Più bello in molti sensi: il percorso, la battaglia, gli spunti di interesse tecnico (si veda la crisi di Basso, ad esempio, e tutte le letture che se ne possono dare che, si badi bene, non sono tutte univoche...ma questo è un altro discorso...), il fatto che un Basso li abbia corsi entrambi al massimo livello, tutto ciò conduce ad una conclusione; i campioni li vincono entrambi ed i fenomeni (a parte Roche) li vincono nello stesso anno. Non so se Basso sia o meno un fenomeno. Io, personalmente, ho delle riserve, non vedo nè genio nè sregolatezza. Non sono un suo estimatore, purtuttavia giù il cappello. Ad ogni buon conto finiamola di considerare il giro un gradino, o più, al di sotto del tour, non è vero, non è per niente vero. Hai ragione tu, aranciata, se un corridore sente di poter vincere una corsa, eccome che vi partecipa, ammenochè non abbia un manager/ds che gli voglia male...


 
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  postato il 11/08/2005 alle 17:44
Originariamente inviato da prof

i campioni li vincono entrambi ed i fenomeni (a parte Roche) li vincono nello stesso anno.


Bella questa definizione, complimenti

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/08/2005 alle 21:47
secondo me sono vere entrambe le cose: da una parte Cunego perderebbe molto terreno nelle cronometro al Tour e patirebbe il fatto che le salite del Tour sono meno dure ma più lunghe rispetto al Giro, ma del resto anche un Ullrich da podio del Tour si troverebbe in difficolta su salite come il Mortirolo, lo Zoncolan, il Colle delle Finestre o l'Alpe di Pampeago. Penso che se Cunego e Honchar corressero un Tour delle condizioni di forma in cui hanno corso il Giro del 2004 Damiano farebbe peggio dell'ucraino


Pacifico, Lubat, sono d’accordissimo.
Ovviamente vanno messi alcuni puntini e delle virgole: Cunego prima di vincere il Giro lo ha corso l’anno prima per fare esperienza, e Honchar non vanta particolari esperienze sulle strade del Tour: penso che nel 2004, se avessero partecipato entrambi, un Honchar in stato di grazia avrebbe fatto meglio di Cunego.
I distinguo del caso impongono di notare che Cunego è un ragazzo giovane, del quale non si conoscono i margini di miglioramento, e impongono di far notare che uno come l’ucraino, passista regolarista, avrebbe avuto bisogno di fare sistematica esperienza sulle strade del Tour, per almeno due o tre anni, e rigorosamente in una squadra non italiana, e poi avrebbe potuto lottare tranquillamente per il terzo/quarto posto (o anche per il secondo, in assenza di Ullrich, proprio come Beloki).
Corse differenti, squadre differenti, corridori differenti, pari dignità.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/08/2005 alle 21:48
Caro "Prof", ci tengo a sottolineare, a beneficio degli altri forumisti, che non siamo la stessa persona con due nickname diversi, qualcuno potrebbe sospettarlo.
Condivido davvero quello che hai scritto.
Se proprio mi trovassi con le spalle al muro ammetterei che il livello tecnico del Tour è un po’ più alto di quello del Giro, ma solo un po’, giusto quel tanto che risponde al nome di Lance Armstrong, e non è necessariamente un pregio.
Tutto il resto, Ullrich compreso (o almeno l’Ullrich dal 2000 in poi), è piuttosto livellato.
Penso che Basso abbia deciso di correre il Giro proprio perchè riteneva (giustamente) di poterlo vincere.
Nemmeno io sono un grande estimatore di Basso, ma come te mi tolgo il cappello e gli faccio complimenti sinceri per i miglioramenti progressivi e costanti che ha esibito nel corso degli anni.
Ullrich ha corso il Giro solo una volta, mollemente, perchè non riteneva di poterlo vincere, conoscendo sè stesso e i propri limiti caratteriali (tuttavia, se avesse corso regolarmente il Giro, prima o poi sarebbe arrivato almeno una volta a Milano in maglia rosa, ma soprattutto si sarebbe presentato al via di Parigi sempre competitivo).
Il resto dei personaggi da Tour che hai citato, ai quali aggiungo i nomi di Kivilev, Rumsas, Botero, Vinokourov e Mancebo, come uomini da corse a tappe NON valgono assolutamente più di Gotti, Jalabert, Garzelli, Casagrande, Noè, Olano, Unai Osa, Honchar, Hamilton (pure al Giro...), Caucchioli, Garate, Popovych, Cioni, Rujano e Di Luca, che dire poi di Simoni, Savoldelli e Cunego...questi sono i vincitori o i piazzati del Giro nell’epoca di Lance.
Se poi il Pirata fosse stato della partita direi che pure quel filo, che ancora concedo al Tour, sarebbe stato annullato.
Certo, il Tour è infinitamente più grande del Giro, dal punto di vista del rumore.
Vale anche il discorso della doppietta Giro-Tour: per questo motivo Indurain e Pantani si giocano il titolo di miglior corridore del dopo Hinault, Armstrong invece no.
Davvero d’accordissimo, ciao!

 

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Davide

 
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