salite
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postato il 08/03/2005 alle 08:58 |
Ho deciso di raccontare la mia storia (poco importante) che spero possa interessare qualcuno.
A sedici anni sono stato colpito da una grave malattia (poliartrite reumatica) che mi impediva di fare qualunque attività se non a costo di atroci dolori, non solo agli arti ma anche agli occhi (iridociclite reumatica). Purtroppo la diagnosi è intervenuta dopo molto tempo dall'insorgere dei problemi per cui fui trattato con dosi "industriali" di cortisone e altri medicamenti, in particolare Voltaren. Per 11 anni non ho trascorso un solo giorno senza l'ausilio di queste bombe.
Un giorno in me è scattato qualcosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi. Decisi di limitare al minimo (visto che per gli occhi non potevo farne a meno) l'uso dei farmaci e di provare ad obbligare le mie ossa e i miei muscoli a sopportare il male. Incredibilmente qualcosa cambiò, anche se al mattino il dolore era molto forte e la rigidità muscolare molto importante col passare delle ore la cosa migliorava, specialmente se non restavo fermo. Iniziai a poco a poco a correre .
Ebbene più mi allenavo e più il mio fisico rispondeva in modo positivo. E pensare che i medici mi avevano sconsigliato qualunque attività per non peggiorare la cosa. Gli stessi medici che quando mi sono recato presso di loro dopo diversi anni per un controllo restarono perplessi per non dire altro in quanto ritenevano che la persona che avevano davanti non poteva essere la stessa alla quale loro avevano fatto una diagnosi non proprio "simpatica". Dall'ultimo test eseguito presso il mio medico posso dire di avere ancora una buona forma con 142 battiti in soglia e una potenza di 380.Watt e 162 battiti come massimo (480 Watt) Oggi a 2/3 del mio "cammino" mi trovo con un fisico che risponde in maniera incredibile alle sollecitazioni e mi permette di fare delle cose che a vent'anni nemmeno pensavo.
Scusatemi se vi ho annoiato ma cosi almeno vi ho detto tutto e spero che chi ha la possibilità di farlo, usi prima la testa dei medicinali.
Ciao
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Felice
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postato il 08/03/2005 alle 13:13 |
Non sono medico, quindi non posso che leggere senza commenti la tua storia. Posso solo dire: tantissimi complimenti per la forza d'animo che hai mostrato!
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gigio83
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postato il 08/03/2005 alle 14:16 |
sono d'accordissimo con Felice,hai avuto una forza d'animo enorme,complimentoni!!
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aranciata_bottecchia
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postato il 08/03/2005 alle 15:02 |
Ciao Livio, è impreciso affermare che sei stato un superdopato, in fondo gli stessi farmaci dei quali si servono gli atleti per alterare le proprie prestazioni sportive sono prodotti nati per curare delle malattie.
L’eritropoietina è indispensabile per combattere le anemie, per esempio.
La tua testimoniana è comunque significativa della tua fermezza d’animo e del tuo carattere, sei un esempio anche per me.
Tu sei un eroe, se questa parola ha un valore, non Armstrong.
Ciao!
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Pirata x sempre
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 postato il 08/03/2005 alle 18:24 |
NN SEI STATO UN SUPERDOPATO MA UN GRANDE CUI POTER SOLO CHE PRENDERE ESEMPIO!!!
e tra l'altro hai anche riportato l'ennesima dimostrazione di come spesso i medici(purtroppo)siano tutt'altro che infallibili.... ____________________
Giuseppe Matranga
www.cicloweb.it
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violetta
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 postato il 08/03/2005 alle 20:10 |
Complimenti per come hai saputo reagire ad una situazione così difficile
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ruskita
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postato il 08/03/2005 alle 21:07 |
Non posso davvero aggiungere molto a quello che già gli altri ti hanno scritto, e che comunque non basta ancora... Anche io so che i medici sbagliano, e che a volte è proprio meglio far da se', trovare in noi quella forza che forse sola ci può guarire... E' proprio qui che viene il difficile, che la strada sale davvero... Tu sei stato un campione... Che altro dire...? Forse solo Grazie
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Morris
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postato il 09/03/2005 alle 00:21 |
Caro Livio, nell’altro thread avevo chiamato in causa la tua capacità di esplorare i centri nervosi, ora, con questa tua confessione, dimostri di essere un esempio di valore assoluto, portando la tua figura ad eleggersi su un versante assai più importante di qualsiasi confronto sportivo.
La tua malattia, sopraggiunta proprio nel periodo di gioventù più a rischio, di solito, porta ad una vita molto deviata con ripercussioni terribili. E’ vero che i medici tendono a spiegare ed imporre al paziente la condotta più collaudata, ma vi sono anche coloro che lavorano molto sugli aspetti psicologici, nella convinzione che in noi insista, in collegamento con la mente, la miglior medicina possibile. Alcuni, di fronte alla poliartrite reumatoide, arrivano a consigliare comunque una attività fisica, soprattutto verso discipline di minor impatto articolare, come nuoto e ciclismo.
Altrettanto grave il disturbo agli occhi. Una diagnosi poco precoce della malattia, quindi con i conseguenti ritardi negli interventi, provoca frequentemente, oltre alla iridociclite reumatica, l’insorgenza di un glaucoma, obbligando così il colpito, quasi sempre, ad una vita legata ad un particolare e potente collirio.
Ma tu sei stato capace di abbattere i muri, ed a questo punto, ti dirò che le tue cinque scalate al Ventoux, sono bazzecole rispetto a quello che hai saputo fare prima.
Sei un grande Livio, ecco perché le salite si sciolgono al tuo passaggio!
Con profonda ammirazione, un abbraccio!
Morris
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Cimospa
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postato il 09/03/2005 alle 01:21 |
grandissimo livio.
La tua forza mentale ha davvero pochi eguali. con tutto il rispetto e l'ammirazione per in pentavantoux la scelta che hai fatto anni prima vale molto di più.
Sei Hors Categourie (si scrive cosi?????) ____________________
No crusar la caretera
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salite
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postato il 09/03/2005 alle 07:57 |
X Morris.
Vedo che anche dal lato medico non scherzi con le tue conoscenze. Per confermare (purtroppo) la tua tesi sull'iridociclite devo dirti che il glaucoma l'ho subito 4 anni fa e mi ha colpito in modo molto pesante l'occhio destro (faccio uso giornalmente di medicinali per preveneire nel limite del possibile altri problemi. Per fortuna di occhi ne abbiamo due. Ciao, Livio
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mario82
Non registrato
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postato il 10/03/2005 alle 01:41 |
Soltanto una piccola parentesi per esprimere la mia ammirazione.
Non sempre alla notizia di cattive novità si ha la forza di farsi coraggio e di farne a chi ti vuole bene.
Grande Livio, di nuovo grazie per la tua grande lezione.
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spartaco
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postato il 10/03/2005 alle 03:13 |
la stess aforza d'animo servirebbe anche ad alcuni ciclisti cipollini sta dimostrando di averla pultroppo non tutti reagiscono cosi bene alle difficolta
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cippa
Under 23  Posts: 12
Registrato: Mar 2005
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postato il 29/03/2005 alle 17:23 |
Complimenti, anche per la potenza in soglia, pensa che Petacchi denuncia 400watt in Soglia.
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gru-nt
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postato il 29/03/2005 alle 19:24 |
Permettetemi di avere dei dubbi su quanto affermato poc'anzi.
Senza nessuna voglia di essere un troll... ____________________
"Quel naso triste come una salita
Quegli occhi allegri da italiano in gita!"
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salite
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postato il 29/03/2005 alle 19:59 |
Non so quale potenza (tanta ) ha Petacchi in soglia ma posso fare un piccolo calcolo (correggetemi se sbaglio).
Peso di Petacchi circa 73 kg.
La Cipressa 6 km - 237 m di dislivello percorsa in 9.30 corrisponde a una potenza di circa 600 Watt..
La Potenza media in Watt esprime la quantità di energia media che un ciclista sprigiona in un secondo in un determinato percorso. La Formula della Potenza è stata sviluppata da Giuseppe Ambrosini e necessita di molti parametri. Infatti il gesto del ciclista è influenzato da notevoli fattori quali attriti di rotolamento e meccanici, resistenza all'aria, spostamento del peso ... La Formula è la seguente pW = ((peso ciclista + peso bici e abbigliamento *(pendenza + attrito meccanico e di rotolamento) + (coefficiente aerodinamico * velocità ^ 2))*velocità)*9,81.
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newcastle
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postato il 30/03/2005 alle 08:40 |
COMPLIMENTI SINCERI...
LO SPORT AIUTA,PENSO CHE LE ORE MIGLIORI DELLA MIA GIORNAT SIANO QUANDO VADO IN BICI.
MI RILASSO LA TESTA E MI SCARICO DELLE TENSIONI GIORNALIERE..
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