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Autore: Oggetto: Doping e Antidoping 2010

Livello Greg Lemond




Posts: 845
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  postato il 21/10/2010 alle 17:05
Originariamente inviato da roberto79

a questo punto Pellizzotti correrà per vincere il Giro 2011.
Mi sembra ormai quasi scontato, farà da Co-capitano con Nibali e poi sarà la strada a dire chi punterà alla vittoria finale.
(anche se credo che Nibali sia messo meglio)


Avete notizie se sarà ancora in Liquigas nel 2011?
Perchè ora potrebbe fare comodo a tante squadre che non hanno uomini per corse a tappe. Italiane e non.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Agosto 2010




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  postato il 21/10/2010 alle 17:07
Originariamente inviato da cauz.

una stagione buttata via e alla fine viene assolto (che e' sempre meglio che squalificato, pero'...). per di piu' una stagione in cui poteva davvero giocarsi vittorie importanti,

Non so se l'hai scritto apposta, ma in questa frase, probabilmente, c'è l'essenza della sentenza odierna che ha scagionato Pellizotti.

L'avevo scritto il 23 settembre, pag. 34 del 3d, a commento di un articolo di Capodacqua sulla mancata sanzione a Valjavec ed il 7 ottobre, pag. 39 del 3d, sull'uscita di Torri a proposito dei ciclisti tutti dopati, che la sentenza odierna sarebbe stata decisiva sui comportamenti futuri nei confronti di anomalie del passaporto biiologico. Come avevo previsto, ma probabilmente non scritto in maniera evidente, Pellizotti è stato assolto.

Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg

Adesso mi aspetto una reazione veemente da parte del corridore e della Liquigas nei confronti dell'UCI e di coloro che hanno gestito nel peggiore dei modi l'orrendo strumento denominato passaporto biologico.

La gestione è stata orrenda sotto il profilo mediatico, ma probabilmente sotto il profilo sostanziale è stata esemplare e la motivazione della sentenza, non dicendo niente, dice tutto: Non ci sono gradi di certezza sufficienti per ritenere il ciclista imputabile dei reati ascritti.

Non è stato dimostrato che Pellizotti abbia assunto sostanze dopanti, ma non è sicuro nemmeno il contrario. In questo caso, probabilmente, il passaporto biologico ha svolto egregiamente i suoi compiti evitando prestazioni oltre i limiti dell'atleta in competizioni importanti e salvaguardando l'atleta stesso da una squalifica che ne avrebbe compromesso la carriera. A Pellizotti è stata comminata una squalifica di fatto di un anno, mantenendogli pulita la fedina penale del doping; la sentenza di assoluzione di Valjavec è stata più rozza ma sostanzialmente uguale a questa.

Se Pellizotti non fosse stato fermato con molte probabilità si avrebbe avuto un altro caso Mosquera: era meglio una positività a Giro d'Italia concluso o un caso di giustizia lumaca ma in cui sostanzialmente tutti escono puliti?

Può restare il dubbio che Pellizotti era pulito, ma per me è un dubbio labile. Se Pellizotti era sicuro di non aver assunto sostanze dopanti c'era il precedente della pattinatrice tedesca Clauda Pechstein a supportarlo. Non avendo spinto attraverso i suoi avvocati per una rapida definizione della questione vuol dire che, probabilmente, non aveva in mano carte buone.

Il prossimo atto di questa storia saranno le possibili dimissioni di Torri a breve (e forse il pensionamento anticipato di Capodacqua).

PS: ho infarcito l'intervento di probabilmente, perché nessuno dei diretti interessati, neanche sotto tortura, ammetterà che i fatti, probabilmente, si sono svolti in questa maniera.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/10/2010 alle 17:48
Slegar,
nel tuo post c'è una insopportabile inversione dell'onere della prova.
Ti ricordo che è l'accusatore che deve dimostrare l'esistenza del doping, non il ciclista che ne deve dimostrare l'assenza.

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 21/10/2010 alle 18:13
Segnalo, sull'assoluzione di Pellizotti ( che è storica), questo intervento di Vicennati sul forum di Pantani esplicativo dei conflitti di interesse sottesi e, come al solito, umanamente molto intenso.
Meglio di una mia logorroica ripetizione di tutto quello che dico da anni.

http://www.pantani.it/public/forum/viewtopic.php?f=4&t=54&start=120

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/10/2010 alle 18:27
Originariamente inviato da Ottavio

Slegar,
nel tuo post c'è una insopportabile inversione dell'onere della prova.
Ti ricordo che è l'accusatore che deve dimostrare l'esistenza del doping, non il ciclista che ne deve dimostrare l'assenza.


in realtà no. nella giustizia sportiva l'onere della prova spetta all'atleta.

 
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Livello Greg Lemond
Utente del mese Gennaio 2009
Utente del mese Giugno 2010




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  postato il 22/10/2010 alle 08:26
Originariamente inviato da Ottavio

Slegar,
nel tuo post c'è una insopportabile inversione dell'onere della prova.
Ti ricordo che è l'accusatore che deve dimostrare l'esistenza del doping, non il ciclista che ne deve dimostrare l'assenza.


Ma come, caro Ottavio, non sai che nel ciclismo i "diritti umani e del cittadino" sono "messi fra parentesi"? E, come sostengono Di Pietro e accoliti: "Meglio un innocente "dentro" che un colpevole "fuori" "

Un es. fra i tanti la reperibilità 24/24 e 365/365

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2010 alle 10:57
Originariamente inviato da dietzen

Originariamente inviato da Ottavio

Slegar,
nel tuo post c'è una insopportabile inversione dell'onere della prova.
Ti ricordo che è l'accusatore che deve dimostrare l'esistenza del doping, non il ciclista che ne deve dimostrare l'assenza.


in realtà no. nella giustizia sportiva l'onere della prova spetta all'atleta.


Dietzen,
il mio commento non era da intendersi in senso tecnico, ma sostanziale e riferito a quello che ha scritto Slegar.

Voglio dire che quando si accusa qualcuno di essere dopato, vi deve essere la CERTEZZA dell'assunzione VOLONTARIA di sostanze dopanti o l'utilizzo di pratiche dopanti, non può bastare una anomalia nei valori.
La decisione del caso Pellizzotti è molto importante proprio perché veicola questo principio: se non vi è la certezza dell'assunzione allora il corridore non può essere punito.

E' un grosso passo avanti nella lotta al doping, proprio perché porta ad una posizione garantista dell'antidoping.

Probabilmente sono troppo ottimista ma, qualora vi fosse una decisione simile anche nel caso di Contador (che dunque porrebbe l'attenzione sulla volontarietà o meno dell'assunzione di sostanze dopanti), potremmo dire di essere entrati in una nuova dimensione dell'antidoping, più garantista e in definitiva più umana.

 
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Moderatore




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  postato il 22/10/2010 alle 12:10
Intanto, in Spagna...
http://www.cicloweb.it/news/2010/10/22/canarie-smantellato-traffico-di-clenbuterolo-34-arresti.html

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 22/10/2010 alle 13:59
Originariamente inviato da Ottavio

...

Bene il passaporto biologico, ma le decisioni subito!



Ho letto un bellissimo articolo su Cycling Pro di qualche mese fa sul passaporto biologico ed ho una mia idea a proposito.
Il discorso di prestare attenzione a chi esce dai valori medi va benissimo ma dovrebbe essere limitato ad una intensificazione dei controlli per arrivare ad una positività conclamata, come penso sia successo a Sella e Bosisio. Sospendere l'attività di un corridore perché i suoi valori "escono" dalla media é troppo facilmente confutabile.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2010 alle 19:46
Vorrei tornare indietro di 4-5 anni , quando si parlava di passaporto biologico tutti favorevoli.. (L'ematocrito valore troppo ballerino , idem l'emoglobina , con piu' parametri non si potra' sbagliare..)
Poi il Passaporto Biologico arriva e qualcuno viene beccato..
Allora non va piu' bene

Brutto giorno , per i pochi che credono ancora nel ciclismo pulito

Prendo spunto dall'articolo in Homepage (non son d'accordo su nulla)

- Per il TNA "non ci sono gradi di certezza sufficienti per ritenere il ciclista imputabile dei reati ascritti": le anomalie erano negli sbalzi di alcuni valori che rimanevano comunque entro i limiti prestabiliti ed in pratica è stato certificato che queste variazione non sono spiegabili unicamente con l'essersi sottoposti a pratiche proibite -

Anche con l'ematocrito se uno passava da 33 a 49,9 era in regola.. i buoni preparatori (strano che Fanini abbia visto Pellizotti allenarsi in engadina proprio dal re delle microdosi , la querela chissa dov è finita) tendono sempre a star sotto il limite. Il passaporto serviva proprio a condannare queste pratiche.
Per Pellizotti 3 volte i valori di emoglobina e reticolociti avevano delle variazioni abnormi. Se si è aderito al passaporto biologico , giustamente doveva esser sospeso..

Sempre nell'homepage si parla dell'apertura dell'inchiesta in prossimita' del Giro , in realta' Pellizotti sapeva gia' da inizio marzo , in quei 2 mesi non ha pensato minimamente a difendersi (forse sperava che chiudessero un occhio come in passato )
anzi Ha fatto finta di niente , cadendo dalle nuvole

Mi ricordo di una frase di Mentheour " Se per arrivare nei primi 5 al Tour mi avessero detto di bere un litro di benzina , l'avrei fatto.. "
Non si vogliono le regole , poi non ci si lamenti dei morti





 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 22/10/2010 alle 20:01
Originariamente inviato da forzainter

Vorrei tornare indietro di 4-5 anni , quando si parlava di passaporto biologico tutti favorevoli.. (L'ematocrito valore troppo ballerino , idem l'emoglobina , con piu' parametri non si potra' sbagliare..)
Poi il Passaporto Biologico arriva e qualcuno viene beccato..
Allora non va piu' bene

Brutto giorno , per i pochi che credono ancora nel ciclismo pulito

Prendo spunto dall'articolo in Homepage (non son d'accordo su nulla)

- Per il TNA "non ci sono gradi di certezza sufficienti per ritenere il ciclista imputabile dei reati ascritti": le anomalie erano negli sbalzi di alcuni valori che rimanevano comunque entro i limiti prestabiliti ed in pratica è stato certificato che queste variazione non sono spiegabili unicamente con l'essersi sottoposti a pratiche proibite -

Anche con l'ematocrito se uno passava da 33 a 49,9 era in regola.. i buoni preparatori (strano che Fanini abbia visto Pellizotti allenarsi in engadina proprio dal re delle microdosi , la querela chissa dov è finita) tendono sempre a star sotto il limite. Il passaporto serviva proprio a condannare queste pratiche.
Per Pellizotti 3 volte i valori di emoglobina e reticolociti avevano delle variazioni abnormi. Se si è aderito al passaporto biologico , giustamente doveva esser sospeso..

Sempre nell'homepage si parla dell'apertura dell'inchiesta in prossimita' del Giro , in realta' Pellizotti sapeva gia' da inizio marzo , in quei 2 mesi non ha pensato minimamente a difendersi (forse sperava che chiudessero un occhio come in passato )
anzi Ha fatto finta di niente , cadendo dalle nuvole

Mi ricordo di una frase di Mentheour " Se per arrivare nei primi 5 al Tour mi avessero detto di bere un litro di benzina , l'avrei fatto.. "
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Quoto.

 

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Il mio Avatar era superiore al mio livello !

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Agosto 2010




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  postato il 23/10/2010 alle 00:35
(I)

Originariamente inviato da Ottavio

Voglio dire che quando si accusa qualcuno di essere dopato, vi deve essere la CERTEZZA dell'assunzione VOLONTARIA di sostanze dopanti o l'utilizzo di pratiche dopanti, non può bastare una anomalia nei valori.

Sotto questo punto di vista abbiamo sicuramente delle posizioni divergenti. Ritengo che per il 95% dei casi, variazioni sospette e ripetute dei parametri del passaporto biologico siano segno di pratiche dopanti. Se lo scrivo è perché ho vissuto direttamente, molto poco, ed indirettamente, molto di più, ciò che è successo nello sci di fondo nei primi anni del decennio che sta per finire.

Faccio un po' di cronistoria giusto per inquadrare la situazione. E' risaputo che l'allora responsabile della FIS (la federazione internazionale dello sci, l'equivalente dell'UCI per il ciclismo) per lo sci di fondo per evitare scandali copriva le positività all'antidoping degli atleti, non solo quelli di punta, "esortandoli" a non farlo mai più, pena la squalifica.

Campionati del Mondo di Lathi in Finlandia 2001: la squadra finlandese viene squalificata perché TUTTI gli atleti/e (ad esclusione di uno) risultano positivi al controllo antidoping. Inoltre viene confermata la responsabilità oggettiva di dirigenti, tecnici e medici della federazione finlandese.
Olimpiadi di Salt Lake City 2002: positivo al controllo antidoping il dominatore di quegli anni e plurimedagliato in quella edizione il tedesco di nazionalità spagnola Johan Muelegg (oibò che coincidenza, una vicenda che ritengo uguale a quella di Valverde) e la russa Larissa lazutina, vincitrice di cinque medaglie olimpiche quattro anni prima.
Quello che scrivo adesso è pura fantasia e non accuse gratuite ma servirà per rendere chiara la situazione. Facciamo una trasposizione nel ciclismo, per spiegare l'impatto che queste due vicende hanno avuto nello sci di fondo, ed immaginati che al Tour del 2003 o 2004, nelle tappe tra le Alpi ed i Pirenei, Lance Armstrong e TUTTA la Us Postal erano risultati positivi a più controlli antidoping e che in classifica alla 3ª posizione, sempre con la maglia della Us Postal, in quel momento si trovava, ad esempio, Zaina che non aveva mai smesso con la carriera di ciclista professionista e che in quell'anno andava forte come non mai in vita sua.
Immaginati inoltre che dopo il Lombardia del 2006 Bettini era risultato positivo al controllo antidoping e poco dopo spunti una lettera, vera non taroccata, su carta intestata della FCI a firma di qualche medico federale dove erano elencate tutte le procedure dopanti per puntare a vincere sia il Mondiale che il Lombardia.

Se hai finito di immaginare dove sarebbe il ciclismo ora chiudo con la fantasia e continuo con la cronistoria.

Dopo le Olimpiadi del 2002 il responsabile dello sci di fondo con tutti gli onori viene "prepensionato" e sostituito con l'attuale che inizia a mettere in piedi un qualcosa che assomiglia al passaporto biologico del ciclismo. La prima conseguenza, mai dimostrata pubblicamente, è che in pochi anni una generazione di atleti ed atlete, quella successiva a Piller Cottrer per intenderci, di cui parecchi medagliati nel 2002 scompare prima dalle posizioni alte delle classifiche e poi dagli ordini di partenza.

... (segue) ...

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Agosto 2010




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  postato il 23/10/2010 alle 00:36
(II)
Torino 2006: la situazione doping è "quasi" normalizzata ma l'appuntamento olimpico è troppo ghiotto per non "solleticare" certi appetiti. Alcuni protagonisti di 4 anni prima sono ancora "a piede libero", prima fra tutte l'Austria "delle meraviglie" che dal nulla nel 1999 diventa, in casa, campione del mondo in staffetta, i suoi atleti non partecipano a quasi nessuna prova di Coppa del Mondo ed agli appuntamenti importanti vanno forte come non mai
L'Austria viene sorvegliata a vista e scoppia il caso di Walter Mayer, il "medico" austriaco inibito che non poteva avvicinare in nessun modo gli atleti austriaci. Qualche atleta austriaco sarà fermato preventivamente, qualcun'altro rischierà e sarà squalificato successivamente perché positivo all'antidoping, viene dimostrata la contiguità tra Mayer e la OSV (la potente federazione austriaca dello sci comandata da Peter Schröcksnadel) e, notizia che in Italia non è mai stato dato il giusto risalto, viene intimato al Comitato Olimpico Austriaco di interrompere ogni rapporto, anche fisico, con Walter Maier pena la mancata partecipazione ai giochi olimpici di Pechino 2008 e Vancouver 2010. L’Austria si adegua ed il potente Schröcksnadel, che in quel periodo faceva il bello ed il cattivo tempo, abbassa la cresta, cede parecchio del suo potere ma mantiene la poltrona di presidente della federazione austriaca.
Nel complesso i casi di doping sono praticamente scomparsi ma qualche risultato a sorpresa non più confermato negli anni c’è stato e dei comportamenti sospetti da parte di qualche nazione ci sono stati, per cui la guardia viene

Olimpiadi di Vancouver 2010. L’equivalente del passaporto biologico del ciclismo è uno strumento collaudato però certe “abitudini” sono dure a morire perciò si sta all’erta. A fine dicembre una delle nazioni leader del movimento scompare dagli ordini di partenza delle gare di coppa di mondo, ad esclusione dei suoi leader che si giocano la Coppa del Mondo ed il Tour de Ski e delle terze linee che difficilmente parteciperanno ai giochi olimpici. Questo per “preparare al meglio” le gare olimpiche. Gli “scomparsi” riappaiono in Canada in eccellente stato di forma ma incredibilmente non ottengono risultati degni di nota ed addirittura qualcuno con concrete possibilità di medaglia non viene schierato in nessuna gara, con critiche a fiumi sui media di quel paese.
Centra il passaporto biologico con questo? Per me si ed in questo caso, anche se non ci sarà mai l’ufficializzazione, ha funzionato in maniera esemplare. Risultati sospetti = 0, positività all’antidoping = 0. In compenso i leader della squadra, quelli che avevano partecipato al Tour de Ski e a gran parte degli appuntamenti della Coppa del Mondo di gennaio e febbraio, hanno salvato la baracca vincendo parecchie medaglie, anche d’oro.
L’unica positività all’antidoping è stata quella di un’atleta polacca che in Coppa del Mondo viaggiava, al massimo, tra la 25° e la 30° posizione, mentre alle Olimpiadi ha disputato una frazione a staffetta notevole e si era classificata al 9° posto nella 30 km.

... (segue) ...

 

[Modificato il 23/10/2010 alle 00:46 by Slegar]


 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Agosto 2010




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  postato il 23/10/2010 alle 00:39
(III)

Ti ho esposto questa “pizza” per dirti che, in questo caso nello sci di fondo ma non vedo perché debba essere diverso nel ciclismo, gli atleti saranno pure vittime del sistema (in questo caso doping di squadra = doping di stato) ma, parafrasando quello che è stato riportato nel post precedente da forzainter (Se per arrivare nei primi alle Olimpiadi mi avessero detto di bere un litro di benzina, l'avrei fatto.. ), per ottenere dei risultati sono disposti a tutto, perché sanno fare solo quello (.... ma questo è un altro discorso). La differenza sostanziale è la discrezione (nel senso della privacy, non discrezionalità) con cui vengono trattate le anomalie del passaporto biologico.


Volendo fare un parallelo tra le due specialità il ciclismo è circa 6 anni dietro rispetto allo sci di fondo (2004 - 2010) nella gestione del passaporto biologico. Ti dirò di più; secondo me i casi di Caucchioli e De Bonis erano molto simili al caso Pellizotti. La differenza di trattamento è data dal fatto che l’anno scorso si era in piena “guerra santa” contro il doping, adesso la battaglia contro il doping è “efficace” ed prossimo anno il doping sarà “praticamente sconfitto” grazie al passaporto biologico.

Probabilmente dal prossimo anno le positività all’antidoping diminuiranno mentre saranno un numero significativo, per i favoriti dal pronostico, le controprestazioni soprattutto nei GT, le crisi improvvise, i disturbi dovuti ad intossicazioni alimentari, ecc.

PS: ti posso assicurare con certezza che al Tour de Ski di due anni fa, nelle ultime due edizioni non lo so ma non penso sia cambiato qualcosa, i controlli antidoping non sono stati eseguiti, perché non servivano (parole dette da uno mooooolto importante della FIS).

PPS: l'Austria a Vancouver 2010 si è presentata con una sola atleta nello sci di fondo, per lo più di origine russa.

 

[Modificato il 23/10/2010 alle 00:44 by Slegar]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2010 alle 10:51
Originariamente inviato da Slegar

(I)

Originariamente inviato da Ottavio

Voglio dire che quando si accusa qualcuno di essere dopato, vi deve essere la CERTEZZA dell'assunzione VOLONTARIA di sostanze dopanti o l'utilizzo di pratiche dopanti, non può bastare una anomalia nei valori.

Sotto questo punto di vista abbiamo sicuramente delle posizioni divergenti. Ritengo che per il 95% dei casi, variazioni sospette e ripetute dei parametri del passaporto biologico siano segno di pratiche dopanti. Se lo scrivo è perché ho vissuto direttamente, molto poco, ed indirettamente, molto di più, ciò che è successo nello sci di fondo nei primi anni del decennio che sta per finire.



ma la funzione deterrente del passaporto biologico, anche nel ciclismo, credo sia indubbia. credo che però ottavio si riferisse alle squalifiche che possono essere date attraverso lo stesso. ho letto con interesse quanto hai scritto sul fondo, però non ho capito se sono mai state comminate squalifiche effettive sulla sola base dei dati del passaporto biologico.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2010 alle 12:25
Originariamente inviato da forzainter

Vorrei tornare indietro di 4-5 anni , quando si parlava di passaporto biologico tutti favorevoli.. (L'ematocrito valore troppo ballerino , idem l'emoglobina , con piu' parametri non si potra' sbagliare..)
Poi il Passaporto Biologico arriva e qualcuno viene beccato..
Allora non va piu' bene




ne abbiamo già parlato. il suivi medical è tutta un'altra cosa.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Costante Girardengo




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  postato il 23/10/2010 alle 13:17
E intanto, stando a quanto dice la Gazzetta, anche Riccò si avvarrà del centro Mapei, gestito da Sassi.
Curioso come proprio la Gazzetta correli questa scelta alla volontà da parte del ciclista di farsi una sorta di schermo riguardo eventuali appunti in tema di doping.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2010 alle 14:59
Originariamente inviato da Fabioilpazzo

E intanto, stando a quanto dice la Gazzetta, anche Riccò si avvarrà del centro Mapei, gestito da Sassi.
Curioso come proprio la Gazzetta correli questa scelta alla volontà da parte del ciclista di farsi una sorta di schermo riguardo eventuali appunti in tema di doping.


è passataa la moda dei tatuaggi....

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2010 alle 16:05
Originariamente inviato da Subsonico

Originariamente inviato da forzainter

Vorrei tornare indietro di 4-5 anni , quando si parlava di passaporto biologico tutti favorevoli.. (L'ematocrito valore troppo ballerino , idem l'emoglobina , con piu' parametri non si potra' sbagliare..)
Poi il Passaporto Biologico arriva e qualcuno viene beccato..
Allora non va piu' bene


ne abbiamo già parlato. il suivi medical è tutta un'altra cosa.

Scusa la mia ignoranza ma quali sarebbero le differenze ?
Volevo solo far notare che Pellizotti in un paese confinante non potrebbe piu' correre tra i pro..

 

[Modificato il 23/10/2010 alle 16:13 by forzainter]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2010 alle 16:12
Originariamente inviato da Bob Fats

Originariamente inviato da Ottavio

...

Bene il passaporto biologico, ma le decisioni subito!



Ho letto un bellissimo articolo su Cycling Pro di qualche mese fa sul passaporto biologico ed ho una mia idea a proposito.
Il discorso di prestare attenzione a chi esce dai valori medi va benissimo ma dovrebbe essere limitato ad una intensificazione dei controlli per arrivare ad una positività conclamata, come penso sia successo a Sella e Bosisio. Sospendere l'attività di un corridore perché i suoi valori "escono" dalla media é troppo facilmente confutabile.


Puoi intensificare i controlli come vuoi , con le tecniche e il preparatore giusto non vieni mai beccato. Se segui alla lettera quello che ti dice , avrai degli scostamenti nei valori (sempre nel limite..) ma positivo non lo sarai mai
Il Passaporto biologico era la vera arma contro il doping , ormai è inutile

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 23/10/2010 alle 20:25
Non è detto che il passaporto biologico sia diventato inutile, anzi. Bisogna capire se l'UCI inizierà un eventale ricorso al TAS (non mi risulta l'abbia fatto per Valjavec e men che meno lo farà per Pellizotti). Per quanto riguarda la rivalsa che Pellizotti proverà a sostenere nei confronti dell'UCI penso proprio che non se ne farà niente, in quanto una richiesta danni penso si possa fare solo in campo di giustizia civile, non sportiva. E' scritto nella news «Ho buttato una stagione e ora chiederemo i danni all'Unione Ciclistica Internazionale»: perché ha parlato al plurale? Non penso che la Liquigas si avventuri in una tale battaglia contro l'UCI.

Originariamente inviato da dietzen

... però non ho capito se sono mai state comminate squalifiche effettive sulla sola base dei dati del passaporto biologico.

No, non mi risulta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2010 alle 21:15
Originariamente inviato da dietzen

Originariamente inviato da Slegar

(I)

Originariamente inviato da Ottavio

Voglio dire che quando si accusa qualcuno di essere dopato, vi deve essere la CERTEZZA dell'assunzione VOLONTARIA di sostanze dopanti o l'utilizzo di pratiche dopanti, non può bastare una anomalia nei valori.

Sotto questo punto di vista abbiamo sicuramente delle posizioni divergenti. Ritengo che per il 95% dei casi, variazioni sospette e ripetute dei parametri del passaporto biologico siano segno di pratiche dopanti. Se lo scrivo è perché ho vissuto direttamente, molto poco, ed indirettamente, molto di più, ciò che è successo nello sci di fondo nei primi anni del decennio che sta per finire.



ma la funzione deterrente del passaporto biologico, anche nel ciclismo, credo sia indubbia. credo che però ottavio si riferisse alle squalifiche che possono essere date attraverso lo stesso. ho letto con interesse quanto hai scritto sul fondo, però non ho capito se sono mai state comminate squalifiche effettive sulla sola base dei dati del passaporto biologico.


Caucchioli, se non mi sbaglio.

 

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L'opzione antifascista resistenziale è l'unica via maestra.
Ovunque. (nino58)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/10/2010 alle 12:44
Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg

Caucchioli, se non mi sbaglio.

Penso che dietzen intendesse squalifiche nello sci di fondo. Assieme a Caucchioli era stato squalificato anche De Bonis

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 27/10/2010 alle 10:59
Ottima e puntuale l'intervista a Di Rocco di Marco Grassi.

Mi pare al solito: Di Rocco un colpo al cerchio e uno alla botte ( Torri ci ha rovinati ma è bravo, sì gli piacciono solo i casi eclatanti e trascura i giovani ma la lotta al dooing gli deve tanto ecc.).
Ma questo era scontato.
Quello che vorrei sapere è se davvero gli altri sport adesso sono controllati come il ciclismo ( a parte il rugby che non ha ancora accettato i controlli ematici). Controlli ematici a ripetizione obbligatori per tutti? Reperibilità continua per tutti? Passaporto biologico per tutti nonostante i dubbi? Controlli non ancora validati per tutti? Controlli ad hoc come a Valverde per tutti? Squalifiche che , di fatto, continuano anche dopo la scadenza ( vedi Riccò, Di Luca) per tutti?ecc. ecc. Non mi pare proprio.
Per non parlare della magistratura ( su cui Di Rocco non c'entra): perquisizioni, intercettazioni, telecamere nascoste ecc. per tutti?
Mi pare che, come al solito, si voglia dire che è tutto normale quando nulla lo è.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/10/2010 alle 22:21
Il Mattino. Doping, sei imputati hanno patteggiato a Padova

Si è concluso un importante troncone delle tante inchieste avviate sul doping nel mondo del ciclismo dal pubblico ministero padovano Benedetto Roberti. Sei imputati - tra atleti, dirigenti e un farmacista - hanno chiuso il conto con la legge, patteggiando la pena ed evitando così la pubblicità di un processo: tra loro il ciclista colombiano Julian David Giraldo Munôz, ventisettenne ex corridore professionista per Hadimec con residenza a Corinaldo (Ancona), oggi tornato a gareggiare per una squadra del suo paese, la Une Epm.
Perquisizioni, sequestri, intercettazioni telefoniche e confessioni suffragate da perizie tossicologiche: è stato lungo e complesso il lavoro degli investigatori - gli uomini della Guardia di Finanza padovana coordinati dal pm Roberti - per ricostruire, tassello su tassello, il quadro di un mercato clandestino di sostanze vietate impiegate, senza limiti e controlli medici, per «gonfiare» le prestazioni atletiche e raggiungere i vertici della classifica. Anche a discapito della salute, rispetto alla quale sono ancora conosciuti gli effetti a medio e lungo termine di quelle «medicine».
Così davanti al gup Mariella Fino hanno patteggiato Julian David Giraldo Munôz (6 mesi di carcere e 3000 euro di multa); Marco Ghiselli, 28 anni di Urbana, ex Massi Team poi Hadimec Nazionale elettronica affiliata alla Federazione ciclistica nazionale (11 mesi, 10 giorni e 366 euro di multa); Francesco Rivera, 27, di Isola dei Liri (Frosinone), professionista per la squadra Aeronautica militare Amica Chips-Knauf (8 mesi e 3000 euro di multa); Armando Camelo, 29 di Sant'Omero (Teramo), ex team Massi poi Hadimec (10 mesi, 20 giorni e 2150 euro di multa); Donato Giuliani, 54 anni di Pineto (Teramo), direttore sportivo prima di Massi poi della società Hadimec (1 anno, 4 mesi e 4000 euro di multa); Daniele Ricci, 24 anni di Cappelle sul Tavo (Pescara), ciclista élite under 23 del team Massi e di Aran Cucine (10 mesi, 20 giorni e 2150 euro di multa). A tutti è stata concessa la sospensione condizionale della pena.
Quattro le posizioni stralciate e trasmesse per competenza ad altri Tribunali: quelle di Paolo Bonin, 31 anni di Castello di Godego, cicloamatore ex dilettante (sarà giudicato a Treviso); del ciclista già di Massi e successivamente di Hadimec Americo Novembrini, 24 anni di Celano (del suo caso se ne occuperà il tribunale di Avezzano); del farmacista Danilo Carloni, 53 anni di Senigallia (sarà giudicato dal tribunale della cittadina marchigiana di residenza) e, infine, del dirigente della società amatoriale «Pedale Fermano» Rolando Severino Navigli, 63 di Porto San Giorgio (il suo fascicolo è stato trasmesso al tribunale di Osimo). Tra le sostanze comprate o vendute l'Eprex e il Mircera, l'eritropoietina di ultima generazione.

http://mattinopadova.gelocal.it/

fonte: tuttobiciweb.it

ehehehehhe c'è chi dice che basta il doping per vinceree....
chi sono questi????? l'unica cosa che mi ha colpito è la regione da cui provengonoo la maggior partee....

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/11/2010 alle 17:00
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/02-11-2010/doping-striscia-accuse-ciclista-anonimo-711676446001.shtml

 

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Io Odio Marino Bartoletti e Abajia



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  postato il 02/11/2010 alle 17:29
Originariamente inviato da Tetzuo

http://www.gazzetta.it/Ciclismo/02-11-2010/doping-striscia-accuse-ciclista-anonimo-711676446001.shtml


Per la serie "non spariamo a zero sl ciclismo!"
Che tristezza... per forutna che è un tg satirico..

 

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"Il ciclismo è la fatica più sporca addosso alla gente più pulita" di Gian Paolo Ormezzano

"Nessun destino potrà mai incatenare la mente, l’anima, la mia fantasia" di Ambrogio Fogar



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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/11/2010 alle 23:24
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2010_11_lauda2.flv

ecco il nuovo sguuup!
di sicuro è un toscano
quindi iniziamo ad escludere tra i sospettati i lumbar e i veneti.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2010 alle 00:02
scusate l'ignoranza ma...
"ormoni femminili per aumentare il testosterone" non è una castronata colossale?

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 03/11/2010 alle 01:16
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

scusate l'ignoranza ma...
"ormoni femminili per aumentare il testosterone" non è una castronata colossale?


Questo era il pensiero dei dopatori degli anni ’90. Poi, col nuovo millennio, grazie a qualche noto stregone, gli ormoni femminili, meglio conosciuti come estrogeni, sono stati valutatati come perfettamente funzionali al corredo dopante, non solo come equilibranti e/o cancellanti, come si pensava prima. S’è scoperto che sono perfettamente funzionali allo sviluppo muscolare, favorendo l'anabolismo, ed aumentando la secrezione di GH, di IGF-1, nonché il numero di recettori per il testosterone. Altro aspetto perfettamente funzionale all’uso nello sport: riducono la sensazione della fatica e migliorano in maniera evidente l’attività di enzimi coinvolti nel metabolismo del glucosio.
Quindi, l’affermazione da te riportata, che presumo stia nel filmato, è da considerarsi solo apparentemente grossolana, ma in realtà pertinente alla destinazione d’uso del testosterone nello sport.
Ciao!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 03/11/2010 alle 01:55
Originariamente inviato da sceriffo

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2010_11_lauda2.flv

ecco il nuovo sguuup!
di sicuro è un toscano
quindi iniziamo ad escludere tra i sospettati i lumbar e i veneti.


Ho visto finalmente il video. Che l’incappucciato sia toscano, è evidente da quell’accento che la distorsione della voce operata dal fonico, non è riuscita a cancellare. La Toscana, in quanto a proliferazione, ricerca e megafono del diping, è terra che non è seconda a nessuna (Svizzera come sempre a parte, ma solo per il ruolo di testa pensante che, nello sport, le sembra cucito addosso per diritto divino…), ma il menzionato dottore è un riminese, quindi un romagnolo. Costui, fu già smascherato clamorosamente da Striscia circa un lustro fa, ma, come sempre, l’azione della magistratura ha raccolto sorbe secche, ed il “Mabuse” continua ad operare imperterrito, con una selva sempre più crescente di amatori a fargli da sponsor: per portafogli, fama e gratitudine. Quanto detto dall’incappucciato, inoltre, nella sua cruda realtà e verità (nei riguardi dei ragazzini però ha esagerato, ma solo perché, fortunatamente, ci sono dei giovanissimi ciclisti che non sono figli di amatori, o figli di genitori che hanno amici stretti fra gli amatori), non è altri che quel… “è tutto sotto gli occhi di tutti”, che suonò come una condanna a morte per chi lo disse, ovvero il più grande ciclista italiano da corse a tappe degli ultimi 40 anni. Una evidenza macroscopica dunque, ma non per la magistratura e per un osservatorio in stato di coma vigile. Ma pure una evidenza che non essendo circoscritta al solo ciclismo, ci mostra quanto il doping non sia problema o fenomeno, ma parte integrante ed indissolubile di questa nostra civiltà drogastica.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2010 alle 11:03
che "elementi di materiale organico atti a galleggiare".
Sempre pronti a buttare merda sul ciclismo:
- Striscia La Notizia da voce ad un incappucciato (che almeno avesse il CORAGGIO di mettere la faccia in quel che dice!!)
- Ribadiscono il Concetto di Torri (condannato da quasi tutti!) CICLISTI-TUTTI-DOPATI, il concetto che di fatto AFFOSSA il nostro sport (praticato o visto solo in TV).
- Se anche ci fosse un prof che non si dopa, allora la frase di Torri sarebbe solo una stronzata e quindi anche quello che sostiene il NON CORAGGIOSO intervistato da Striscia.

Facile dire delle cose col cappuccio, non prendendosi le responsabilità di quanto si sostiene. Per me potrebbe trattarsi anche di un servizio-farsa usato come RIEMPITIVO D'altronde sparare sul ciclismo così, è come sparare sulla croce rossa.

Non nego la diffusione del doping , nego il fatto che siano "tutti dopati" basta con ste castronerie...

 

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Torri Dimettiti!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2010 alle 17:25
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da sceriffo

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2010_11_lauda2.flv

ecco il nuovo sguuup!
di sicuro è un toscano
quindi iniziamo ad escludere tra i sospettati i lumbar e i veneti.


Ho visto finalmente il video. Che l’incappucciato sia toscano, è evidente da quell’accento che la distorsione della voce operata dal fonico, non è riuscita a cancellare. La Toscana, in quanto a proliferazione, ricerca e megafono del diping, è terra che non è seconda a nessuna (Svizzera come sempre a parte, ma solo per il ruolo di testa pensante che, nello sport, le sembra cucito addosso per diritto divino…), ma il menzionato dottore è un riminese, quindi un romagnolo. Costui, fu già smascherato clamorosamente da Striscia circa un lustro fa, ma, come sempre, l’azione della magistratura ha raccolto sorbe secche, ed il “Mabuse” continua ad operare imperterrito, con una selva sempre più crescente di amatori a fargli da sponsor: per portafogli, fama e gratitudine. Quanto detto dall’incappucciato, inoltre, nella sua cruda realtà e verità (nei riguardi dei ragazzini però ha esagerato, ma solo perché, fortunatamente, ci sono dei giovanissimi ciclisti che non sono figli di amatori, o figli di genitori che hanno amici stretti fra gli amatori), non è altri che quel… “è tutto sotto gli occhi di tutti”, che suonò come una condanna a morte per chi lo disse, ovvero il più grande ciclista italiano da corse a tappe degli ultimi 40 anni. Una evidenza macroscopica dunque, ma non per la magistratura e per un osservatorio in stato di coma vigile. Ma pure una evidenza che non essendo circoscritta al solo ciclismo, ci mostra quanto il doping non sia problema o fenomeno, ma parte integrante ed indissolubile di questa nostra civiltà drogastica.


concordo con il sommo maestro.
peraltro, l' intervistato dalle cose che dice sembra provenire dal mondo delle gf o degli amatori "evoluti", dove , effettivamente in toscana, ma non solo li', vale tutto.
comunque, una non notizia , aldila' del fatto che fanno 1 nome peraltro già noto.

ciao

mesty

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:13
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

scusate l'ignoranza ma...
"ormoni femminili per aumentare il testosterone" non è una castronata colossale?


Questo era il pensiero dei dopatori degli anni ’90. Poi, col nuovo millennio, grazie a qualche noto stregone, gli ormoni femminili, meglio conosciuti come estrogeni, sono stati valutatati come perfettamente funzionali al corredo dopante, non solo come equilibranti e/o cancellanti, come si pensava prima. S’è scoperto che sono perfettamente funzionali allo sviluppo muscolare, favorendo l'anabolismo, ed aumentando la secrezione di GH, di IGF-1, nonché il numero di recettori per il testosterone. Altro aspetto perfettamente funzionale all’uso nello sport: riducono la sensazione della fatica e migliorano in maniera evidente l’attività di enzimi coinvolti nel metabolismo del glucosio.
Quindi, l’affermazione da te riportata, che presumo stia nel filmato, è da considerarsi solo apparentemente grossolana, ma in realtà pertinente alla destinazione d’uso del testosterone nello sport.
Ciao!


Spero si sia capito, visto che ho dimenticato di evidenziarlo in grassetto, che lo scrivere per ben tre volte "perfettamente finzionali/e", relativamente agli ormoni femminili/estrogeni, non era una forma di ripetitività dovuta ad un italiano intinto di raffreddore, ma la precisa volontà di evidenziare una via imperiosa dell'attualità più povera del doping.
Diciamo una forma possibile, per centinaia di migliaia di potenziali, di inserire qualche watt in più. Non i tratti da 150-200 circa delle bici a motore (che c'erano e sono state usate, checchè se ne dica, nel professionismo!), ma qualcosa di sufficiente per vincere o piazzarsi bene, nelle "gloriose" granfondo....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:33
Originariamente inviato da mestatore
concordo con il sommo maestro.
peraltro, l' intervistato dalle cose che dice sembra provenire dal mondo delle gf o degli amatori "evoluti", dove , effettivamente in toscana, ma non solo li', vale tutto.
comunque, una non notizia , aldila' del fatto che fanno 1 nome peraltro già noto.

ciao

mesty


Ti ringrazio Mesty, caro vecchio-giovane doc. Sarò comunque assai più preciso in una disamina che verrà se avrò vita a campare e che riguarderà amatori, proselitismo e... l'unico modo che intendo competitivo, per contrastare la cultura del doping, attraverso un diverso approccio allo sport. Trattasi di un lavoro lungo, molto lungo, da estrapolare ( e rendere attuale) da uno studio che feci a fine anni '90, a suo tempo consegnato a dirigenti federali..... per le latrine del Foro Italico...
Lo devo, tra gli altri, a chi la pensa come te e Forzainter, ad un giovane tecnico sul quale ripongo tante speranze, qui col nick Mad, nonchè ad un per me grande, che si firma Joop Zoetemelk...

Ciao doc ed allenati bene, perchè nell'unico Campionato Mondiale che considero pulito, ovvero la Coppa Kobram-Janjanssen, (molto probabilmente lo sono anche la Girada e il Caedagne, ma non conosco tutti i partecipanti...), è ora che ti ripresenti competitivo e stiloso come nella prima edizione....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:38
Originariamente inviato da Merlozoro

Complimenti Morris per la disamina su questo caso che ha colpito Contador e Colò; scrivi veramente bene.
Nella mia ignoranza in materia, di antidoping e di valori che possano effettivamente essere ritenuti evidenti spie di assunzione di sostanze dopanti, volevo capire una sola cosa: come si fa a considerare dopato un'atleta che nel sangue ha tracce di una sostanza come il clenbuterolo, vietata dalla lista Cio o Wada, ma tracce infinitesimali (circa 400 volte inferiori al limite prestabilito)?
Non posso credere che non entrino in campo poteri che vanno oltre a quello sportivo visto che, secondo la mia opinione, questa faccenda riguardante Contador o Colò non doveva nemmeno nascere considerando i valori riscontrati in entrambi i casi.

Mi scuso se tale questione era già stata sollevata al tempo delle due "positività".


Caro Merlozoro, ti ringrazio per quanto mi hai scritto.
Provo a risponderti sul resto, già ti hanno dato ampie spiegazioni gli ottimi Seb e Dietzen, perciò aggiungerò divagazioni solo apparenti, allo scopo di far riflettere taluni sul tema, immettendo esempi particolari, stavolta riferiti a protagonisti destinatari, non oggetto dei casi di cui s’è parlato sopra (Contador, Colò ecc.). Lo scopo è far emergere la memoria e l’estrema disarticolazione, anche di giudizio, che accompagna da sempre l’antidoping: sia negli sport in generale e sia in una singola disciplina. Quanto basta per definirlo un “romanzo delle incoerenze”, o qualcosa di “molto, molto, peggio”.
Il clenbuterolo, in condizioni standard non deve stare nel nostro organismo. Lo standard però, come ho spiegato in un intervento precedente, è sempre più ridotto dalla crescente presenza di questo beta2-antagonista adrenergico, negli alimenti di origine animale (non solo nel manzo dunque), così come altre sostanze di diverso apogeo e copertura, ma pure esse presenti nelle tabelle del doping, stanno all’interno di processi di inquinamento alimentare, che passano ovunque, non solo sulla carne.
[All’uopo, anche per dimostrare che basta leggere per capire che la mia definizione di civiltà drogastica non è la “cozza” di un vecchio pazzo, ma solo un’ulteriore tutela per il mantenimento di un livello accettabile di “non coglio.neria”, nonché la prova che non si estrapola il doping da una simile civiltà, in quanto perfettamente parte dell’odierno e tentacolare “progresso” (del men.ga o della cosiddetta “globalizzazione” cambia poco…), ci si legga questo: http://www.enricomoriconi.it/html/download/Mangio_dunque_sono_06.pdf ]

...segue....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:39
Dunque il clenbuterolo non può essere isolato come impossibile al corredo involontariamente dopante della gente comune e, di conseguenza, degli sportivi. Quindi quando si parla di giudizio per casi di doping o presunto tale, relativi a questo beta2-antagonista adrenergico, al fine di verificare quella assunzione volontaria, che dovrebbe essere sempre la valvola decisionale per giungere alla giustizia e non all’inquisizione, è necessario valutare la pertinenza, o meglio, la congruenza delle entità di questa sostanza rilevate, con le spiegazioni che la difesa dello sportivo presenta. In altre parole, il livello di clenbuterolo, indipendentemente dall’infinitesimale o dal ben più consistente rilevato, va valutato con le condizioni ambientali della sua supposta assunzione e con la sovrapponibilità della trasmissione, quindi se possano esserci o non possano esserci, condizioni di involontarietà. Va inoltre aggiunto un altro parametro per restringere le possibilità d’errore: il confronto con la conosciuta lunghezza circa la permanenza della sostanza nel corpo.
Come detto, la giurisprudenza dei casi di doping non ci aiuta per nulla, perché s’è dimostrata un coacervo di contraddizioni che, a parere di chi scrive, evidenziano come l’antidoping nel giudizio da tribunale sportivo, sia un insieme di fatti ampiamente sufficienti a mostrale la propria “Non credibilità”. In altri termini, quella “legge che non è uguale per tutti”, o la testimonianza evidente di “figli e figliastri”.
A dimostrarlo prima ancora delle decisioni finali passate in giudicato sul clenbuterolo, ci vengono in aiuto, o a prova, le storie di nandrolone (anch’esso presente negli alimenti e non solo e spesso nascosto), nonché quei cortisonici che fanno parte di un vasto campionario di farmaci, ma tutti, stavolta, con ampia illustrazione atta a conoscenza.

...segue...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:40
Il nandrolone è uno steroide anabolizzante (il nome scientifico dell’ormone è nortestosterone) che ha lasciato una lunga legenda di studi sulla sua naturale presenza nel corpo umano. In sostanza, non c’è certezza assoluta sul fatto che l’uomo lo produca naturalmente, come ad esempio avviene per il GH (che viene prodotto fino alla morte, anche in chi ha elettrocefalogramma piatto, salvo i calciatori dell’Olimpica Italiana a Sydney, dichiarati evidentemente morti dal “grandioso CONI”, dato che erano tutti a zero….) e l’eritropoietina. Per questo, superando determinazioni e studi rivelatisi velleitari degli esperti scientifici di Fifa, Iaaf, nonché diverse personalità dello stesso CIO, l’ente mondiale dello sport, ha ritenuto di fissare e conseguentemente lasciare il limite di positività ai 2 nanogrammi/ml (per le donne 5 ng/ml), considerando questo sbarramento come ampiamente sicuro per non incorrere in positività involontarie e accettare l’eventuale microscopica produzione endogena. La “battaglia” fra le parti, comunque, è stata lunga e non lineare, tanto è che la giurisprudenza è arrivata, seppur in modo incoerente, a sfondare le determinazioni di questi parametri.
Qualche esempio senza fare direttamente i nomi dei coinvolti, collocati tutti al maschile anche quando non lo erano, per oscurare un poco le identità.

Un grande mezzofondista con le scarpette chiodate, con un passato radioso e gli anni di uno da collocare al tramonto, fu trovato alla fine degli anni ’90, con livelli molto alti di quel nandrolone, che, tra parentesi, è pure un ormone “putt.ana”, poiché capace di accoppiarsi o nidificare con tutto, davvero tutto, dentifricio compreso. L’atleta cercò di dimostrare l’assunzione involontaria, proprio attraverso il prodotto per la pulizia dei denti e la sua difesa, trovò sufficiente accoglimento presso la sua federazione nazionale, in quanto si considerarono collimanti i parametri di trasmissione possibile nei rilevatori dell’antidoping. Per un certo periodo gli fu concesso di gareggiare, ma poi intervenne la federazione internazionale della disciplina, la quale non ne volle sapere e lo squalificò per 2 anni. L’atleta, ricco di famiglia, non certo per disciplina sportiva, spese una fortuna per i ricorsi e le ulteriori ricerche atte a dimostrare la sua innocenza, ma non gli fu mai ridotta la pena. Spesso senza dare risposte congrue. Tornò a correre da vecchio e fu ancora capace di far vedere di essere un vincente.

...segue...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:41
Il caso citato aveva vissuto un anticipo che, evidentemente, non aveva fatto scuola. Un atleta che usava un mezzo per eleggersi campione, era già stato giudicato innocente, pur avendo nel suo corpo entità di nandrolone enormi, ed indimostrabili attraverso lo studio che presentò a suffragio d’innocenza. Su costui, tra l’altro, insistevano voci che fosse caduto più volte in positività di tal genere e che le stesse fossero state taciute, o nascoste, dall’ente mondiale del suo sport. La caduta portò all’evidenza un laboratorio in ascesa, evidentemente meno disponibile o troppo pericoloso per stendere silenzio. Fatto sta che di fronte ad uno studio improponibile allo scopo dell’assoluzione, serviva qualcosa d’altro e di non narrabile per motivi di decoro, contestualmente trovato, si dice, ma con un palazzo di verità più che probabile, in un’assunzione tramite fellatio e poco importava, indipendentemente dai sessi in questione, se la trasmissione fra i partner, al fine di dare spiegazione alla positività, necessitasse di litri… L’atleta, era stato assolto senza di fatto perdere nulla in termini agonistici. Continuò poi a vincere copiosamente.
Nel ’99, ancora un mezzofondista con le scarpe chiodate, di valore nazionale e forte del titolo combaciante in una specialità del mezzofondo, fu trovato positivo con molti nanogrammi di nandrolone. Il fatto, considerato inspiegabile per quelle entità, provocò nella sua federazione nazionale un certo interrogativo, divenuto dirompente per la spiegazione fornita dall’atleta: l’assunzione involontaria tramite integratore regolarmente depositato e libero al commercio per tutti. Contestualmente a questo caso, un altro atleta di uno sport contemplante un mezzo, fu pizzicato per nandrolone, ed anch’egli con consistenze molto alte. Anche per costui, la spiegazione data, riconduceva al medesimo integratore. La federazione del tipo con le scarpe chiodate, a quel punto, convinta che vi fosse effettivamente qualcosa di strano in quel prodotto, stanziò una somma ammontante agli attuali 25.000 euro, per una approfondita ricerca sull’integratore. Morale: i due atleti avevano detto la verità, ed i nanogrammi in loro riscontrati erano sovrapponibili all’assunzione di quell’integratore sul quale insisteva nandrolone a iosa. Furono assolti, ma per mesi non avevano potuto gareggiare, in quanto sospesi. Il loro caso però, portò il ministero del loro paese, ad una ricerca sul mondo degli integratori e si scopri un coacervo di nidi dopanti, tra l’altro nella più piena e libera circolazione. La ricerca determinò, circa un anno dopo, a restrizioni in quel paese, ma non in molti altri…. Non a caso, ed a dimostrazione che il mondo degli integratori era una giungla, proprio mentre quella federazione spendeva soldi nella ricerca, un altro atleta di disciplina usante un mezzo, fu pizzicato con una presenza di nandrolone abnorme. Questi, era appena rientrato dall’aeroporto e si era schierato immediatamente ad una manifestazione per un assurdo regolamento della propria disciplina. Ovviamente era partito, ma si era subito ritirato. Purtroppo per lui, fu sorteggiato all’antidoping e quel prelievo, lo determinò dopato di nandrolone. Ma dove era stato?

...segue...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:43
Aveva partecipato per una dozzina di giorni ad una manifestazione d’oltre oceano, stringendo quelle amicizie e quei normali rapporti che il suo sport contempla, specie quando ci si ritrova lontani, con pochissimi mezzi di assistenza, ed un gran caldo come contorno. Abbastanza, per fare quello che tutti facevano: assumere integratori venduti al supermercato, al fine di affrontare al meglio le ripetute fatiche della disciplina e, soprattutto, il grande dispendio di liquidi. Tra l’altro, si trovò in mezzo all’aureola di una disciplina che ne unisce tre e che è da sempre, in quel paese come per lungo tempo anche altrove, il crogiolo imperioso ed imperiale del doping somministrato ai ragazzini in fase di sviluppo. Non a caso, chi, a quelle età, assume gli ormoni similari ad un culturista, può incorrere in una moltiplicazione degli effetti incrinanti la salute, sfocianti pure in forme tumorali, là dove esiste la maggior concentrazione di testosterone. Ovviamente, agli occhi degli idioti dello sport, i ragazzini fenomeni di quello disciplina fatta di tre, ma in realtà polli di allevamento gonfiati senza capire di esserlo, sono spesso considerati allora come oggi, dei fenomeni in grado di partorire un sommo futuro sportivo. Resta il fatto, che l’atleta di questo caso, in mezzo a questo marciume, legalizzato e sotto gli occhi di tutti, si era integrato per giorni con bevande in cui il nandrolone era re e, nemmeno 30 ore dopo l’ultima assunzione, tornato al suo paese e senza copia di quell’integratore di cui ricordava fumosamente il nome che si intrecciava con altri, cos’ comune all’uso di tutti, era stato pizzicato. La sua difesa, nelle mani di un avvocato molto ignorante sul tema e sì poco incalzato dal confuso e scioccato atleta, si rifugiò nello studio velleitario di produzione endogena, che era valso come specchietto per l’assoluzione di un protetto collega. Per capirci, il primo in senso temporale, non di trattazione, fra quelli qui menzionati. Ovviamente, non avendo protezioni e non percorrendo la strada che riconduceva alla fellatio, ignorando la verità dell’integratore, l’atleta fu condannato a mesi e mesi di squalifica, finendo di fatto lì, per l’incipiente delusione ed i pochi danari in ballo, la sua carriera. Ma c’era una beffa ulteriore nella sua storia, perché nella stessa giornata, fu assolto per la positività ad un anestetico, un collega assai più nobile ed in possesso di uno specifico primato. Motivazione dell’assoluzione piena: la dichiarazione di colpa di più medici. Anche qui, già insisteva una legenda, e là dove la disciplina non era nobile, nessun medico era riuscito, prendendosi la responsabilità dell’accaduto, a salvare il proprio assistito. Come dire: i figli ed i figliastri erano già ben presenti nella magistratura sportiva.

...segue...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:43
Col nuovo millennio gli atteggiamenti contraddittori verso le positività al nandrolone non cambiarono: grande tollerabilità verso i livelli di bassissima concentrazione dell’ormone verificatasi su atleti di uno sport dove il silenzio è d’obbligo, visto il pesantissimo “dopo” (ma guarda caso meno spiegabili attraverso assunzioni involontarie e ben più possibili come schegge non cancellate dai prodotti all’uopo del corredo dopante); grande severità fino al forcaiolo puro, per mezzofondisti su scarpe chiodate, con concentrazioni di nandrolone in sincronia con quegli integratori, ancora esistenti e possibili, nonostante il setacci più formali che di sostanza posti da certi ministeri. Vi sarebbero diversi esempi che potrei riportare, ma non proseguirò, perché non voglio scrivere un dossier e nemmeno un tragico romanzo sulle malefatte di un organismo giudicante che fa a pugni con ciò che si vorrebbe per taluni, nonché da abolire per altri. Resta un’altra amarezza: la positiva risposta teorica di sentenze onestamente proiettate sulla credibilità e le congruenze delle motivazioni portate dalle difese sui livelli di nandrolone riscontrati e la penosa incapacità scientifica di dichiarare, dopo tre lustri di casi, quanto questo ormone possa essere prodotto da un corpo umano esso stesso in cambiamento, non perché lo ha scritto la canzone di Pelù e dei Litfiba…. Non è poco a ben pensarci. Così come non è credibile un organismo che si permette di considerare sufficiente un’altra espressione di fellatio (anche qui con litri…per quanto possa essere coinvolto un supremo simbolo del sesso), al fine di addolcire una pena per prednisone e prednisolone, ovvero cortisonici, ossia sostanze veramente impossibili di produzione endogena, ed assumibili a livelli assai inferiori attraverso farmaci per una cura.

...segue...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/11/2010 alle 15:44
Ma la barzelletta oceanica degli organismi giudicanti dell’antidoping continua e volete che non ne facciano le spese anche degli innocenti, come lo è, sul caso imputatogli, Alessandro Colò?! Oppure volete che le idiozie per cocaina, che paiono essere l’unico verbo dopante e criminalmente condannato del calcio (quando in realtà nascondono drammi), non continuino?!
Si può chiedere tanto, ma non una soluzione di continuità per una presa per i fondelli che, fra giro dopante e antidopante, muove milioni di miliardi di euro.
Ed allora possiamo dividerci su doping e antidoping, pur di fronte ad una civiltà che il sottoscritto continua ad urlare come drogastica, ma dobbiamo essere tutti d’accordo sul volere (anche chi vorrebbe il doping legalizzato per impossibilità a combatterlo o per filosofia), una tangibile dimostrazione della legge uguale per tutti, con una specifica dimostrazione di uguaglianza d’indagine e controllo. Senza figli e figliastri.
Se ciò avvenisse, onestamente e non per facciata, purtroppo, non si tarderebbe a trovare, fra sangue, malattie e sottomissioni al sé, un’altra strada che porta all’unica piazza esistente: la legalizzazione, per l’incapacità umana di combattere l’insieme di decadenza che pervade il genere, chiamato con un semplicistico e sempliciotto "progresso".

Morris

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/11/2010 alle 16:34
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da mestatore
concordo con il sommo maestro.
peraltro, l' intervistato dalle cose che dice sembra provenire dal mondo delle gf o degli amatori "evoluti", dove , effettivamente in toscana, ma non solo li', vale tutto.
comunque, una non notizia , aldila' del fatto che fanno 1 nome peraltro già noto.

ciao

mesty


Ti ringrazio Mesty, caro vecchio-giovane doc. Sarò comunque assai più preciso in una disamina che verrà se avrò vita a campare e che riguarderà amatori, proselitismo e... l'unico modo che intendo competitivo, per contrastare la cultura del doping, attraverso un diverso approccio allo sport. Trattasi di un lavoro lungo, molto lungo, da estrapolare ( e rendere attuale) da uno studio che feci a fine anni '90, a suo tempo consegnato a dirigenti federali..... per le latrine del Foro Italico...
Lo devo, tra gli altri, a chi la pensa come te e Forzainter, ad un giovane tecnico sul quale ripongo tante speranze, qui col nick Mad, nonchè ad un per me grande, che si firma Joop Zoetemelk...

Ciao doc ed allenati bene, perchè nell'unico Campionato Mondiale che considero pulito, ovvero la Coppa Kobram-Janjanssen, (molto probabilmente lo sono anche la Girada e il Caedagne, ma non conosco tutti i partecipanti...), è ora che ti ripresenti competitivo e stiloso come nella prima edizione....

Caro Morris, devi sapere che fra 72 ore circa, il giovane-vecchio dottore dallo stile così favoleggiato, metterà alla prova la sua forma nella quarta fra le tenzoni da te elencate di cui poco si conosce perché è riservata solo ai discepoli di Lando. Lo farà, ahilui, nella tana del lupo, che sono io, se non si era ancora capito…..
Ci sarà anche un tempo da lupi, ma questa della pioggia, sarà solo una delle portate nel menù della giornata….
2010 – Ronde Van West-Gardasee
Ps.
Scusate l’off topic, ma le corse, quando importanti, hanno la precedenza su tutto!

ciao belli
claudio

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/11/2010 alle 15:25
Originariamente inviato da claudiodance
Caro Morris, devi sapere che fra 72 ore circa, il giovane-vecchio dottore dallo stile così favoleggiato, metterà alla prova la sua forma nella quarta fra le tenzoni da te elencate di cui poco si conosce perché è riservata solo ai discepoli di Lando. Lo farà, ahilui, nella tana del lupo, che sono io, se non si era ancora capito…..
Ci sarà anche un tempo da lupi, ma questa della pioggia, sarà solo una delle portate nel menù della giornata….
2010 – Ronde Van West-Gardasee
Ps.
Scusate l’off topic, ma le corse, quando importanti, hanno la precedenza su tutto!

ciao belli
claudio


Ehilà "Pluricampeón del mundo y capitán del equipo de Lando"!
Dunque nuove sfide all’orizzonte della Grande Rivoluzione Universale!
Caro Campeón, hai fatto bene a scrivere qui, perché le grandi notizie meritano attenzione ed adeguati palcoscenici. Questo però lo è solo per "audience", perciò ti risponderò di là, perchè l’etica merita aria comunque migliore e qui c’è troppa mefite.
Dammi solo il tempo di fare due telefonate, nonché riassumere e tradurre un articolo sulla Ronde Van West-Gardasee di domenica, che ho letto su un giornale ispanico.
A dopo!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/11/2010 alle 16:24
chiudo OT sulla MMM....il pluricampeon stavolta avrà da sfidare gente di un certo livello...domenica mattina gli tremeranno le gambe...

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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