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Autore: Oggetto: Doping e Antidoping 2010

Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 10:13
consiglio a tutti l'Intervista rilasciata sulla Gazzetta di oggi da Sassi...

veramente bella!

 

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Livello Tour




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  postato il 08/10/2010 alle 10:48
Ieri sera nella solita riunione di società si è anche parlato di Torri. I più combattivi sono stati gli ex pro del gruppo, anche se obiettivamente non credo che nessuno abbia capito cosa volessero dire.

Tornando all'argomento, non credo che quello di Torri sia un attacco al ciclismo, bensì una dichiarazione riguardante le lotte al potere tra federazioni, associazioni ed agenzie. E' si vero che essendo ormai pensionato può parlare senza peli sulla lingua, ma con queste dichiarazioni non ha certo aumentato la propria simpatia agli occhi del pubblico. Sinteticamente, credo che lo scopo delle dichiarazioni sia di lanciare un messaggio ai piani alti, per lotte che non comprendo ( lo ammetto, anche per mancanza di voglia ). Per quanto riguarda il doping, a mio parere non esiste solo quello fisico che si fa con sostanze proibite. C'è anche quello mentale ed è quello che si fa sui giovani, come la cultura del sospetto. Vedo esordienti prendere il caffè, nonni che gli danno le bustine di zucchero, padri con il cucchiaio di miele. E sono quelli che alla domenica non arrivano. E si lamentano, sia loro che i genitori. Fisicamente non è ancora doping ma il seme è già stato gettato.

 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 08/10/2010 alle 11:07
Interessante.
Proprio Sassi che nel 2009 alla vigilia dell'Appennino fù premiato come simbolo di un ciclismo pulito, ovvero come tentativo di cercare una via d'uscita alla situazione attuale. Per la cronaca quell'Appennino lo vinse Nibali con nostra grande soddisfazione.
Questo per dire che non credo di avere pregiudizi.
Per come la discussione si è sviluppata sino ad ora noto un ottimo livello culturale; davvero un viaggio tra Diritto, Sociologia, Filosofia, Religione......tante parole con l'intento neppure troppo mascherato di prevalere gli uni sugli altri. Mi ha ricordato quei salotti a cui la televisione ci ha tristemente abituati.
Confido che mi aspettavo meno cultura e maggiore apprensione per un fenomeno che ha invischiato il Ciclismo come una metastasi. Giusto una partecipazione da "buon padre di famiglia" ritornando al Diritto.
Il resto del mondo sportivo sarà anche peggio ma noi amiamo il ciclismo e lo vogliamo migliore.
Se invece è scaduto ai livelli di tutto il resto per quanto mi riguarda mi accontento della pedalata della Domenica senza agonismo e per stare con gli amici, perchè poco oltre quella soglia il Doping comincia ad aleggiare. Non fraintendetemi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 11:07
Originariamente inviato da Mad

Vedo esordienti prendere il caffè, nonni che gli danno le bustine di zucchero, padri con il cucchiaio di miele. E sono quelli che alla domenica non arrivano. E si lamentano, sia loro che i genitori. Fisicamente non è ancora doping ma il seme è già stato gettato.


ma non criminalizziamo un cucchiaio di miele però...

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 08/10/2010 alle 12:25
Originariamente inviato da AlessandroCam

Interessante.
Proprio Sassi che nel 2009 ...
Questo per dire che non credo di avere pregiudizi.

Non sono riuscito a leggere l'intervista, perché sulla Gazzetta.it ho trovato, di Sassi, solo riferimenti al Giro delle Fiandre

Per come la discussione si è sviluppata sino ad ora noto un ottimo livello culturale; davvero un viaggio tra Diritto, Sociologia, Filosofia, Religione......tante parole con l'intento neppure troppo mascherato di prevalere gli uni sugli altri. Mi ha ricordato quei salotti a cui la televisione ci ha tristemente abituati.

Mi sembra ovvio che ciascuno cerchi di far valere le proprie ragioni, se tali sono.

Confido che mi aspettavo meno cultura e maggiore apprensione per un fenomeno che ha invischiato il Ciclismo come una metastasi.

Parli dell'antidoping, vero?


Giusto una partecipazione da "buon padre di famiglia" ritornando al Diritto.
Il resto del mondo sportivo sarà anche peggio ma noi amiamo il ciclismo e lo vogliamo migliore.

Basta intendersi sul termine, per me è tale quando vince il più forte, a prescindere da come sia arrivato a ciò, perché altrimenti se si va a scavare fino "ab ovo" non si sa proprio che cosa si trova.

Se invece è scaduto ai livelli di tutto il resto per quanto mi riguarda mi accontento della pedalata della Domenica senza agonismo e per stare con gli amici, perchè poco oltre quella soglia il Doping comincia ad aleggiare. Non fraintendetemi.

Non so se ti ho frainteso, però mi sembra che tu voglia fare una sintesi di cose completamente diverse e che tu metti sotto il nome di ciclismo. Mi sembra evidente che sceglierlo come lavoro, come diporto o, come fo io, per spostarmi, fare la spesa etc. si possono accomunare ma, direbbe qualcuno "che ci azzecca"?

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 12:39
@LEMOND

Ciclismo è anche quello della domenica, quello della sveglia alle 7.00 colazione e poi gonfio le ruote, quello degli appuntamenti con amici al bivio X alle 8.30, quello dei 90 km tirati fatti con gli amici in provincia, quello del ritorno a casa stanchi morti ma felici.

Il Ciclismo non è SOLO quello professionistico, può piacere o no ma è uno sport, ed uno sport può esser praticato a piu' livelli, dal livello amatoriale a quello professionistico, a me piacciono tutti i livelli e sono anche io un ciclista della domenica , uno da 3.000 km all'anno, fatti per il piacere di pedalare e faticare in compagnia. Ok sono cose diverse ma l'uno non esclude l'altro...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2010 alle 12:50
Originariamente inviato da Mad

Ieri sera nella solita riunione di società si è anche parlato di Torri. I più combattivi sono stati gli ex pro del gruppo, anche se obiettivamente non credo che nessuno abbia capito cosa volessero dire.

Tornando all'argomento, non credo che quello di Torri sia un attacco al ciclismo, bensì una dichiarazione riguardante le lotte al potere tra federazioni, associazioni ed agenzie. E' si vero che essendo ormai pensionato può parlare senza peli sulla lingua, ma con queste dichiarazioni non ha certo aumentato la propria simpatia agli occhi del pubblico. Sinteticamente, credo che lo scopo delle dichiarazioni sia di lanciare un messaggio ai piani alti, per lotte che non comprendo ( lo ammetto, anche per mancanza di voglia ). Per quanto riguarda il doping, a mio parere non esiste solo quello fisico che si fa con sostanze proibite. C'è anche quello mentale ed è quello che si fa sui giovani, come la cultura del sospetto. Vedo esordienti prendere il caffè, nonni che gli danno le bustine di zucchero, padri con il cucchiaio di miele. E sono quelli che alla domenica non arrivano. E si lamentano, sia loro che i genitori. Fisicamente non è ancora doping ma il seme è già stato gettato.


Credo che tu Mad, abbia detto una importante verità. Quella che sta alla base di un processo trasversale allo sport intero, che è figlia della società in cui viviamo, coi processi di acculturazione che attraversano i ragazzi e gli stessi genitori, proprio coloro che, spesso, sono prodromi e vettori involontari della cultura del doping. Se vogliamo, un altro dei motivi per i quali il diping non si sconfigge e nemmeno si potrà moderare, perchè parte integrante del "noi" sociale, potremmo dire d'esistenza, non un estemporaneo tassello metafisico. Se così non fosse, a doparsi sarebbero solo i professionisti dello sport, invece sono....quelli che sappiamo e che mai consideriamo. E poi, visto che viviamo nella società che basa tutto sulla matematica e la conseguente statistica, cominciamo a fare dei numeri, ricordando quanto sia sviluppata la tendenza dell'ogni giorno, ad alzare le entità della minoranza da considerare ininfluente o "invalida al gioco"....

Comunque Mad, ho visto che sopra mi hai chiamato in causa e risponderò. Non so dove tu viva, ma quello che hai scritto, per una terra come quella in cui vivo, l’Emilia Romagna, di grandissime tradizioni fra gli amatori agonisti, più che fra i cicloturisti (che sono assai diversi e, per me, ben poco accostabili agli altri), è come dici tu. Porterò casi e numeri e risponderò anche ad altri interventi….

Ciao!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 08/10/2010 alle 13:06
Originariamente inviato da lemond

Originariamente inviato da AlessandroCam

Interessante.
Proprio Sassi che nel 2009 ...
Questo per dire che non credo di avere pregiudizi.

Non sono riuscito a leggere l'intervista, perché sulla Gazzetta.it ho trovato, di Sassi, solo riferimenti al Giro delle Fiandre

Per come la discussione si è sviluppata sino ad ora noto un ottimo livello culturale; davvero un viaggio tra Diritto, Sociologia, Filosofia, Religione......tante parole con l'intento neppure troppo mascherato di prevalere gli uni sugli altri. Mi ha ricordato quei salotti a cui la televisione ci ha tristemente abituati.

Mi sembra ovvio che ciascuno cerchi di far valere le proprie ragioni, se tali sono.

Confido che mi aspettavo meno cultura e maggiore apprensione per un fenomeno che ha invischiato il Ciclismo come una metastasi.

Parli dell'antidoping, vero?


Giusto una partecipazione da "buon padre di famiglia" ritornando al Diritto.
Il resto del mondo sportivo sarà anche peggio ma noi amiamo il ciclismo e lo vogliamo migliore.

Basta intendersi sul termine, per me è tale quando vince il più forte, a prescindere da come sia arrivato a ciò, perché altrimenti se si va a scavare fino "ab ovo" non si sa proprio che cosa si trova.

Se invece è scaduto ai livelli di tutto il resto per quanto mi riguarda mi accontento della pedalata della Domenica senza agonismo e per stare con gli amici, perchè poco oltre quella soglia il Doping comincia ad aleggiare. Non fraintendetemi.

Non so se ti ho frainteso, però mi sembra che tu voglia fare una sintesi di cose completamente diverse e che tu metti sotto il nome di ciclismo. Mi sembra evidente che sceglierlo come lavoro, come diporto o, come fo io, per spostarmi, fare la spesa etc. si possono accomunare ma, direbbe qualcuno "che ci azzecca"?


Ci azzecca ci azzecca, Roberto79 mi sembra nel mio stesso spirito.
Peraltro che il migliore sia il più forte indipendentemente da come ci sia arrivato mi suggerisce che siamo nella condizione di non poter dialogare.
Io non riesco a prescindere dal "come ci si arrivi".

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 08/10/2010 alle 13:12
Originariamente inviato da roberto79

@LEMOND

Ciclismo è anche quello della domenica, quello della sveglia alle 7.00 colazione e poi gonfio le ruote, quello degli appuntamenti con amici al bivio X alle 8.30, quello dei 90 km tirati fatti con gli amici in provincia, quello del ritorno a casa stanchi morti ma felici.

Il Ciclismo non è SOLO quello professionistico, può piacere o no ma è uno sport, ed uno sport può esser praticato a piu' livelli, dal livello amatoriale a quello professionistico, a me piacciono tutti i livelli e sono anche io un ciclista della domenica , uno da 3.000 km all'anno, fatti per il piacere di pedalare e faticare in compagnia. Ok sono cose diverse ma l'uno non esclude l'altro...


Ma chi dice di no, anche il mio lo è, però sono tutte cose affatto diverse e si fa solo confusione a volerle accomunare per il nome che sottende solo l'uso di un mezzo (ciclo). Per il resto che vuoi che c'entri il mio "ciclismo": trasporto di quattro borse della spesa e un pacco di acqua minerale sul portabagagli, con Contador che vince il Tour?

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 08/10/2010 alle 13:54
Originariamente inviato da criab

Bell'articolo...

http://www.ilsussidiario.net/News/Calcio-e-altri-Sport/2010/10/7/REPORTAGE-CICLISMO-Dopato-a-chi-L-altra-faccia-del-pedale-dopo-la-bufera-Torri/1/117718/


e c'è pure il seguito
http://www.ilsussidiario.net/News/Calcio-e-altri-Sport/2010/10/8/REPORTAGE-CICLISMO-2-Liberalizzare-il-doping-Ma-siamo-matti-/1/117962/

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 08/10/2010 alle 13:55
Originariamente inviato da AlessandroCam


Peraltro che il migliore sia il più forte indipendentemente da come ci sia arrivato mi suggerisce che siamo nella condizione di non poter dialogare.
Io non riesco a prescindere dal "come ci si arrivi".


Perché, secondo me, non riesci ad approfondire più di tanto: Prendi ad es. due persone di sesso diverso, particolaremente dotati, che uniscono i loro "gameti?" proprio per produrre un superatleta (magari in provetta, per essere sicuri che il concepito non abbia difetti, ma anzi ...). Il nascituro avrà dei vantaggi sui coetanei, ma a te va bene, perché è appunto "ab ovo" e tu non lo sai, mentre presumi di conoscere altri tipi di differenze, senza, anche qui, pensare che già essere nato in uno Stato anziché in un altro genera tutta una serie di differenze, che poi uno si porta dietro in tutta la vita e che è ben più importante di una pasticca o una trasfusione di sangue.
Ma poi, quanto all'importanza o alla non generalizzazione del doping, tu davvero credi che il "dopato" Landis sia riuscito a dare solo 57" e 1 e 27" ai "non dopati" Pereiro e Kloden, oppure che il "..." Di Luca sia riuscito a perdere un Giro dall'integro Menchov, per finire con l'illibatissimo Nibali, che in salita è riuscito ad essere alla stessa altezza del presunto colpevole Mosquera?

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Gino Bartali




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  postato il 08/10/2010 alle 14:11
Torri DEVE dimettersi perchè dopo ciò che ha detto può essere ricusato da qualunque avvocato che difenda un ciclista. La sua presenza ormai è inutile e dannosa per la stessa Procura.

Se se e senza ma.

 
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Livello Tour




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  postato il 08/10/2010 alle 14:45
Originariamente inviato da pitoro

Torri DEVE dimettersi perchè dopo ciò che ha detto può essere ricusato da qualunque avvocato che difenda un ciclista. La sua presenza ormai è inutile e dannosa per la stessa Procura.

Se se e senza ma.


E Simoni che ne facciamo che ha detto praticamente le stesse cose accusando genericamente preparatori atletici ? Lui effettivamente non è un giudice e può starsene dove vuole...
Stai pur tranquillo che in un processo contano le prove scientifiche e non le supposizioni; che Torri era un cacciatore di teste dopate lo si sapeva già, ma fin'ora ha avuto sempre ragione lui nell'inchieste di doping e con dati alla mano.
Certo che se in tutti questi anni becchi casi di doping a ripetizione ed eclatanti il dubbio che tutti facciano uso di sostanze illecite rimanendo sotto i livelli consentiti prima ancora dell'avvento del passaporto biologico ti viene eccome...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 14:50
Originariamente inviato da lemond

Originariamente inviato da roberto79

@LEMOND

Ciclismo è anche quello della domenica, quello della sveglia alle 7.00 colazione e poi gonfio le ruote, quello degli appuntamenti con amici al bivio X alle 8.30, quello dei 90 km tirati fatti con gli amici in provincia, quello del ritorno a casa stanchi morti ma felici.

Il Ciclismo non è SOLO quello professionistico, può piacere o no ma è uno sport, ed uno sport può esser praticato a piu' livelli, dal livello amatoriale a quello professionistico, a me piacciono tutti i livelli e sono anche io un ciclista della domenica , uno da 3.000 km all'anno, fatti per il piacere di pedalare e faticare in compagnia. Ok sono cose diverse ma l'uno non esclude l'altro...


Ma chi dice di no, anche il mio lo è, però sono tutte cose affatto diverse e si fa solo confusione a volerle accomunare per il nome che sottende solo l'uso di un mezzo (ciclo). Per il resto che vuoi che c'entri il mio "ciclismo": trasporto di quattro borse della spesa e un pacco di acqua minerale sul portabagagli, con Contador che vince il Tour?


io parlavo di sport (agonistico, amatoriale o professionistico)
tu stai sommando capre e cavoli, inserendo anche la bici come mezzo di trasporto .

Un po' come accomunare, gli atleti che corrono il mezzofondo, quelli che corrono un paio di volte a settimana, con chi usa le gambe per andare a fare la spesa a piedi: capre e cavoli appunto.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2010 alle 15:07
Originariamente inviato da roberto79

Chiediamo le DIMISSIONI DI TORRI!

E' inopportuno, fuoriluogo ed inaccettabile che uno che ricopre quella carica si lasci andare a dichiarazioni simili.
Ora ha davvero sbagliato e deve dimettersi, lui puo' pensare quel che vuole (senza prove però sono solo suoi pensieri), il fatto è che non puo' parlare a ruota libera come fa berlusconi, sparando a zero, in questa maniera, rappresenta un istituzione nel mondo dello sport e non puo' permettersi certe dichiarazioni.


Che si dimetta Torri (o meglio, il suo licenziamento) è giusto per motivi di opportunità dell’ente che lo ha incaricato: per la sua futura “debolezza” nei dibattimenti. Come lettura sociologica o semplicemente di logica, per un chiasmo che recita: l’ipocrisia della crisi, la crisi dell’ipocrisia. Alwin Ward Gouldner, rotolandosi là dove è ora, direbbe: “Che peccato essermene andato così presto, questo sì che sarebbe stato un efficace esempio per le mie tesi!”.

Ma l’estensore del quotato, prende in carico il nome dell’innominabile (e lo nomina, bontà sua) ricavandone una per lui pertinente piazzola di comparazione.

Annibale Concimati, garzone di bottega piovuto chissà perché in questi nostri anni, osservando, sbotta: “Ma che caz.zo d’Istituzione è la Procura del Coni, di fronte alla Presidenza “Tutto fa e tutto dice” dell’Omo che regola i destini di un popolo bue!?”. Un passante gli fa notare l’imprudenza, simile alla sgrammaticatura di tal Tonino di Montenero di Bisaccia, ed il Concimati sussultando urla: “Ed allora che si dimetta anche l’Omo con la faccia di plastica!”.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 08/10/2010 alle 15:09
Originariamente inviato da roberto79

Originariamente inviato da lemond

Originariamente inviato da roberto79

@LEMOND

Ciclismo è anche quello della domenica, quello della sveglia alle 7.00 colazione e poi gonfio le ruote, quello degli appuntamenti con amici al bivio X alle 8.30, quello dei 90 km tirati fatti con gli amici in provincia, quello del ritorno a casa stanchi morti ma felici.

Il Ciclismo non è SOLO quello professionistico, può piacere o no ma è uno sport, ed uno sport può esser praticato a piu' livelli, dal livello amatoriale a quello professionistico, a me piacciono tutti i livelli e sono anche io un ciclista della domenica , uno da 3.000 km all'anno, fatti per il piacere di pedalare e faticare in compagnia. Ok sono cose diverse ma l'uno non esclude l'altro...


Ma chi dice di no, anche il mio lo è, però sono tutte cose affatto diverse e si fa solo confusione a volerle accomunare per il nome che sottende solo l'uso di un mezzo (ciclo). Per il resto che vuoi che c'entri il mio "ciclismo": trasporto di quattro borse della spesa e un pacco di acqua minerale sul portabagagli, con Contador che vince il Tour?


io parlavo di sport (agonistico, amatoriale o professionistico)
tu stai sommando capre e cavoli, inserendo anche la bici come mezzo di trasporto .

Un po' come accomunare, gli atleti che corrono il mezzofondo, quelli che corrono un paio di volte a settimana, con chi usa le gambe per andare a fare la spesa a piedi: capre e cavoli appunto.


D'accordo, infatti la mia era una dimostrazione c.d. al limite o "per assurdo" ma sono "capre e cavoli o mele e pere", insomma cose che non si possono sommare o accomunare, anche chi fa una stessa cosa per lavoro "versus" divertimento, perché altro non vedo nell' "agonismo" relativo al tuo caso.
Per esempio "mutatis mutandis" io non ho nulla contro i pescatori professionisti, mentre ho molte riserve morali su chi va a pesca o a caccia per "diporto", perché questi ultimi uccidono per divertimento.
Ti torna il paragone? Altrimenti posso provare con un altro.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2010 alle 15:13
Originariamente inviato da Maìno della Spinetta

http://www.leparoledellascienza.org/?cat=26

Ascoltatelo tutto, anche dopo la musica, merita.



Maino, ti ringrazio per questa inserzione (e colgo l’occasione, per quello che possono valere i miei applausi, di dirti che altrove hai espresso contenuti molto interessanti, ma non dimenticare di dire che l’antidoping, ha pure scatenato, con la chimica cancellante, altrettanti attacchi alla salute….Così, giusto perché si sappia che le medicine curano certo i malati reali, ma non è che siano solo “dolci duchessine” senza strascichi …..Lo stesso dicasi per il cibo….E chi c’azzecca? )...

Sul podcast qui sopra…
Trattasi comunque di una disamina estremamente prudente circa uso e diffusione. Diciamo che è Politically Correct. L’uso della terapia genica nel recupero degli infortuni muscolari è vecchia di oltre un lustro, più o meno come l’assunzione per produrre i muscoli qui narrati, anche perché parte indissolubile della stessa scoperta.
Ma non è l’unica via genetica.
In altri sport, i “cancellanti” del doping, o i “trattamenti d’investimento allo scopo” (come può essere l’interventi genico), o le pene stesse dell’antidoping senza far passare l’atleta per dopato, scorrono sulle strade di malattie, disturbi e infortuni inventati, ingigantiti, o semplicemente legati a mo’ di pretesto. A volte basta osservare certe sparizioni…...
Nel ciclismo, c’è stato solo un bestialissimo e vergognosissimo caso, piovuto, ripeto, dall’alto, ma oltre un lustro prima di quello che poi è divenuto sistema per gli altri sport. Che ci fossero anche in quella circostanza trasferimenti di dna è improbabile per volontà di convincimento, più che per quella tempistica che, per bocca di un grande scienziato come Swaney, data i primi consistenti esperimenti genetici al 1998. L’ho scritto ancora, ma qualcuno qui mi ha preso come centro per le freccette o venditore di futuribile….
Qualche altra data, mi preme evidenziarla.
Se uno come me che non è né medico, né farmacista, né infermiere, giunge a parlare di “tranfetti di dna da trasferire come l’iniezione di un virus” nel 2000-2005, qualche traccia ci sarà pur stata, visto che l’interesse del sottoscritto, non veniva da campo di lavoro e/o vantaggi di sorta, ma come ho sempre detto e sostenuto, dalla volontà di non sentirsi pollo, o involontario idiota credulone, come tanti di questo osservatorio d’ideale palestra per allenamenti di “citrullismo”?!
A fine 2005, parlai a lungo di doping genetico con l’amico e compianto Ilic-Janjanssen, trovando il consenso di un uomo come lui che, al piacere e alla passione sportiva orizzontale, aggiungeva l’essere medico. Un summa che gli donava una grande capacità di capire le dinamiche ed i “perché” delle sue tante osservazioni, ben prima della media. Ma l’aspetto più importante e incredibile che serve per indirizzare l’anzianità di certe pratiche, giunge proprio dal caso riportato da Fabio:

....segue....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2010 alle 15:19
Originariamente inviato da Fabioilpazzo
L'ascolto di questo breve podcast, unitamente alla lettura di un articolo sulla Gazzetta online riguardo la biografia di Ronaldo, mi ha fatto venire in mente l'episodio del trattamento al quale il Fenomeno si sottoposse ai fini del recupero da un infortunio, quand'era ancora al Milan. Non mi risulta che in quella occasione qualcuno si fece domande al riguardo, prendendo invece come normale la cosa...


All’uopo aggiungo il link sul “caso” della Gazzetta dello sport di quei giorni di settembre 2007, dove si ritroveranno personaggi conosciuti, oggi doppiamente significativi su certi “perché”….:

http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Milan/Primo_Piano/2007/09_Settembre/10/torrironaldo.shtml

Il grande Ilic, su questo argomento, qualche giorno prima della tragedia, fece in tempo a dire la sua su un altro forum, oggi interno ad un importante quotidiano online di pugilato (boxeringweb.it). Lo riporto:
“Fra l'altro sono pratiche non senza effetti collaterali. Come non sono doping...lo sono e da tempo le usano all'estero, visto che per motivi burocratici in Italia i fattori di crescita non si possono usare.”

Ne consegue che il genetico era già avviato….
Ma per concludere questa parentesi sulla “nuova” (per modo di dire…) frontiera, riporto un altro “segno” di quanto si stia parlando, dopotutto, di temi assai più vecchi di quel che, a prima vista, possano sembrare. Un testo dal quale attinsi e con me anche amici medici…. È datato 2003! Non è mai stato contestato dalla comunità scientifica e la fonte è più credibile di quanto si pensi, per un insieme di motivi che non sfuggiranno a chi andrà a ricercare…..

....segue....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2010 alle 15:23
Di Rossella Pruneti
Pubblicato su “BIG” nel 2003


Oh, gli steroidi sono tanto antiquati che….. guardate i Giochi Olimpici: chi viene trovato positivo agli anabolizzanti solitamente è un atleta dei Paesi del Terzo Mondo dove non possono permettersi di meglio.
Quelle che non si scoprono con l’anti-doping (GH, eritropoietina, ingegneria genetica, ...) sono pratiche talmente costose che se le permettono soltanto le nazioni (e gli atleti) ricchi.


In che modo l’ingegneria genetica può aumentare la performance atletica?

Primo: riparare

La prima tappa porterà a riparare i tessuti veicolando speciali proteine: i fattori di crescita. Con i fattori di crescita, le cellule staminali e la terapia genetica si possono riparare (ossia fare crescere, volendo quasi senza limiti) i muscoli. Anche la forza può essere aumentata.
La seconda tappa più delicata sono gli impianti cibernetici come i nanotubuli di carbonio. Si tratta di filamenti microscopici che allacciati intorno ai muscoli li renderanno fortissimi (i nanotubuli di carbonio sono tra i materiali più resistenti mai sintetizzati).

Esempio: si potranno rinforzare quadricipiti e bicipiti femorali con i nanotubuli ed in più programmare la cellule con il gene che permette ad una comune pulce di saltare tanto in alto...

Secondo: ricostruire
Ricostruire gli organi in laboratorio per reimpiantarli nell’atleta facendo crescere cellule umane su un’impalcatura di materiali biocompatibili e anche grazie ad un’altra risorsa: le cellule staminali degli organi adulti oppure le cellule dei primi stadi di sviluppo dell’embrione, spingendole a differenziarsi verso il tipo cellulare desiderato.
Il reimpianto si avvarrà in larga misura della nanotecnologia: macchine microscopiche (un nanometro è un miliardesimo di metro) che possono eseguire dentro l’organismo i compiti di un’intera équipe chirurgica.

Esempio: si inseriranno negli atleti “nanofarmacie” che sintetizzeranno i vari farmaci all’interno delle stesse cellule del corpo e poi li rilasceranno nel torrente ematico in base a necessità.

Terzo: ringiovanire
L’impiego di cellule staminali embrionali è la terza tappa del percorso dell’ingegneria genetica: sono cellule sempre giovani e vitali, capaci di trasformarsi in qualunque tipo cellulare. È qui che lo sport “da laboratorio” si tradurrebbe in eterna giovinezza.
Esempio: l’équipe di Ron McKay, del laboratorio di biologia molecolare dei National Institutes of Health di Bethesda (Usa), ha usato cellule staminali embrionali di topo per ottenere cellule delle isole pancreatiche, in grado di produrre insulina e glucagone. Trapiantate in topi diabetici, le cellule hanno continuato a produrre insulina, anche se non in quantità sufficiente.

Quarto: trasformare
Gli scienziati stanno già lavorando sull’ipotesi di convertire un tipo di fibra muscolare in un’altra o di aumentarne la quantità con l’ingegneria genetica. I geni infatti possono essere utilizzati come mezzi per veicolare i comandi che dicono al corpo come e quante proteine produrre. I sistemi di trasporto di questi geni sono virus e batteri.
In pratica “reingegnerizzare i geni” per sviluppare muscoli più potenti, migliorare la prontezza di riflessi o aumentare la capacità polmonare.

Esempio: invece di inghiottire compresse o iniettarsi ogni giorno, un atleta potrà fare un’unica inserzione di materiale genetico e con essa promuovere la crescita della massa muscolare per mesi o anche per anni.

....segue ....

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2010 alle 15:28
Quinto: personalizzare il doping tradizionale
Il genoma umano è stato mappato (alla faccia di chi, qui, mi sbeffeggiò quanto usai questo termine. n.d.m)
Esempio: con il progredire delle pratiche collegate, ogni atleta potrà evitare di scegliere il proprio doping “a caso”. Conoscendo le proprie caratteristiche genetiche, ogni atleta può scegliere i prodotti che per lui e solo per lui massimizzano i risultati e minimizzano gli effetti collaterali.

Sesto: il tabù dei tabù, ossia gli atleti in provetta.
Come si mappa il genoma umano, si possono fare ricerche per stabilire i geni che caratterizzano un campione.

Esempio: gli atleti saranno tra i candidati più appetibili per la clonazione. Con la clonazione si possono replicare le predisposizioni genetiche ad una data attività sportiva. Ovviamente un campione non è fatto solo dalla genetica.

La diffusione futura: non “se” ma “quando”.
È la nuova realtà dello sport, che accadrà di sicuro. Solo il quando è in dubbio. Magari è già stato fatto. Di sicuro è avvenuto per ratti, pecore e scimmie. Lo stanno facendo per i cani. Nessuno può smentirci che non ci sia già in giro un atleta modificato geneticamente.
Molti sostengono che il boom dell’ingegneria genetica sarà con le Olimpiadi del 2004 ad Atene (al più tardi con Beijing nel 2008). In ogni caso da qui a 15 anni, state certi che l’ingegneria genetica sarà nell’arsenale atletico.

Come dovrà essere l’antidoping genetico?
Impossibile da fare, almeno per ora.
Se si dovesse fare un test del genere, sarebbe necessaria una biopsia dei tessuti. Certamente nessun bodybuilder sarebbe lieto di una tecnica così invasiva e che potrebbe lasciare cicatrici.
Gli scienziati stanno allora cercando di mettere a punto il test di “anti-doping genetico” ricercando nel sangue i sottoprodotti delle cellule staminali e dei fattori di crescita.

I super ratti della University of Pennsylvania Medical School.
I ricercatori hanno sottoposto ad un esperimento di ingegneria genetica alcuni ratti. Ecco i risultati:
• La massa muscolare dei super ratti era del 15-45% maggiore rispetto a quella dei ratti normali.
• I muscoli guarivano velocemente dopo un infortunio.
• Non c’erano segni di invecchiamento.
• La produzione di IGF-1 risultava aumentata.


I geni fuori dalla bottiglia ...ossia alcune delle “già” realtà.

Il gene per l’epo
Prendendo un virus ordinario e togliendo i geni con il virus che causa la malattia, vi si introducono i geni che fanno produrre al corpo le proteine che sintetizzano la quantità extra di EPO. Il virus è iniettato nell’atleta e il suo corpo produce così quantità maggiori di EPO.

Il gene “Jock”
Nel 1998 gli scienziati della University College London Center for Cardiovascular Research hanno scoperto un gene che è stato battezzato “gene dell’atleta” (jock). Questo gene regola un enzima che a sua volta controlla gli elettroliti e il volume dei vasi sanguigni.

....segue....

 

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  postato il 08/10/2010 alle 15:31
Il gene del GH
Il gene per l’ormone umano della crescita (HGH) offre la possibilità di aumentare il volume muscolare e la forza.

I “cocktail” genetici
I cocktail genetici, ossia mix di geni combinati in base alle migliori caratteristiche dei più grandi campioni. Per esempio cocktail genetici da inserire nel DNA di un atleta per avere la struttura di Paul Dillett, pettorali e braccia di Arnold, le gambe di Tom Platz, la schiena di Dorian Yates, le spalle di Sergio Oliva, gli addominali di Serge Nubret e la definizione di Rich Gaspari.
Incredibilmente costosi e, per ora, ancora un desiderio da chiedere al genio della lampada!


Chiudo ribadendo che è un testo del 2003!

 

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  postato il 08/10/2010 alle 15:40
Originariamente inviato da prof
Bastava ascoltare Donati a Radio 24 questa mattina (al netto, di converso, della grande lucidità di R. Tommasi) per capire come evolverà questa storia: un nuovo capro espiatorio si impone, viene agognato e sognato da tutti. Chi, meglio del nostro ?


Caro Albertone, sì, ci sono tutti i presupposti per l'elevazione di un nuovo capro espiatorio. Troppi motivi e "richieste" vanno in quella direzione. E poi c'è la sinistra prova del "no" a certe corse....

Un abbraccio!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 16:08
grandee morris gran bell'articolo....proprio quelle robacce che mi tocca studiare a me....l'ultimo esame che ho fatto la settimana scorsa....ingegneriaa geneticaa....

ste cose sono affascinanti....però purtroppo la buona parte dei laureati in Biologia Molecolare e Cellulare (come gli altri....) stanno a spassoo....uffffffàààààà

che poii se "il mondo fosse normale" e ci fosse lavoroo....uno potrebbe scegliere se stare in un laboratorio di analisi con Torri oo dall'altra parte in un laboratorio di ricerca a fare ste robee....

 

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  postato il 08/10/2010 alle 16:28
Originariamente inviato da lemond

Ma poi, quanto all'importanza o alla non generalizzazione del doping, tu davvero credi che il "dopato" Landis sia riuscito a dare solo 57" e 1 e 27" ai "non dopati" Pereiro e Kloden, oppure che il "..." Di Luca sia riuscito a perdere un Giro dall'integro Menchov, per finire con l'illibatissimo Nibali, che in salita è riuscito ad essere alla stessa altezza del presunto colpevole Mosquera?

Però questo tipo di argomentazioni sono un pò deboline:si può facilmente sostenere il contrario, che i vari Landis o Mosquera o Di Luca senza "aiuto" sarebbero arrivati molto più dietro.

 

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  postato il 08/10/2010 alle 17:06
Originariamente inviato da Granfondista


Però questo tipo di argomentazioni sono un pò deboline:si può facilmente sostenere il contrario, che i vari Landis o Mosquera o Di Luca senza "aiuto" sarebbero arrivati molto più dietro.


Non troppo, direi, perché sia Landis che Di Luca e Mosquera da "non dopati" hanno avuto prestazioni molto buone, non a caso Landis era il favorito del Tour, così come Mosquera uno dei probabili e su Danilo non importa, credo, dover aggiungere altro.

 

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e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2010 alle 17:45
Originariamente inviato da danilodiluca87
che poii se "il mondo fosse normale" e ci fosse lavoroo....uno potrebbe scegliere se stare in un laboratorio di analisi con Torri oo dall'altra parte in un laboratorio di ricerca a fare ste robee....


Sicuramente sarebbe più interessante la seconda possibilità....Ma non per clonare Mister Mi Consenta....

 

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  postato il 08/10/2010 alle 17:57
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da danilodiluca87
che poii se "il mondo fosse normale" e ci fosse lavoroo....uno potrebbe scegliere se stare in un laboratorio di analisi con Torri oo dall'altra parte in un laboratorio di ricerca a fare ste robee....


Sicuramente sarebbe più interessante la seconda possibilità....Ma non per clonare Mister Mi Consenta....


purtroppo per questi ultimi....Mister Mi Consenta di soldi non ne cacciaa....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 19:31
Originariamente inviato da Ottavio
Non vorrei apparire troppo veterotestamentario ma finché ci sarà un ciclista (o 10, 100, 1000) che non si dopa, chi lo fa è un ladro e un truffatore.

Stesso mio pensiero
Spesso leggendo i commenti sembra che chi non si dopi dia fastidio..

 
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  postato il 08/10/2010 alle 19:46
Trifase, prova a riformulare con modi più urbani.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 19:54
Originariamente inviato da lemond
che in salita è riuscito ad essere alla stessa altezza del presunto colpevole Mosquera?


Presunto colpevole ???
Va bene tutto ma a tutto c'e' un limite
Il prossimo anno Horner vince il Tour ed è tutto normale ?
Ogni corridore ha un motore , quello di Mosquera prima dei 32 anni era pari a 0 e tre anni dopo nella teorica fase calante della sua carriera fa podio alla Vuelta..
Non avevo il minimo dubbio che fosse beccato

 
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  postato il 08/10/2010 alle 19:55
Originariamente inviato da Admin

Trifase, prova a riformulare con modi più urbani.


No, odio gli agglomerati urbani.

E poi mi piaccioni i film con le parolacce e le espressioni crude.
Da il primo che vidi da ragazzino (Quel pomeriggio di un giorno da cani)
ad "Americani" fino alle "Iene"

 

[Modificato il 08/10/2010 alle 20:03 by trifase]

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Il mio Avatar era superiore al mio livello !

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/10/2010 alle 19:59
da cyclismeactu.net

Coup de tonnerre en cette fin d'après-midi. Nous apprenons en effet qu'un coureur (ou un des proches ?!) d'Astana voulant rester anonyme a fait étalage au magazine belge Humo de certaines de ses connaissances par rapport à l'affaire Contador. Il explique d'où vient le Clutenbérol et affirme que Contador a bien eu recours à une transfusion sanguine ...

"Il a a subit une transfusion après le Critérium du Dauphiné, et le sang contenait encore un peu de clenbuterol d'un traitement de minceur qui venait de s'achever" explique-t-il. Il développe : "Au Dauphiné Libéré, Contador était encore un peu en surpoids. Les gens ordinaires ne le voient pas mais il avait toujours un ou deux kilos en trop. Le Clenbuterol est utilisé pour se débarrasser de ces kilos, tandis que, dans le même temps, cela veille à ce que vous ne perdiez pas de la masse musculaire - ou, dans le meilleur des cas, que cela puisse même vous faire acquérir une masse musculaire supplémentaire"

Il explique même comment ce produit doit être utilisé : "Vous devez l'utiliser en combinaison avec du T3 [Triiodothyronine]. Il s'agit d'une hormone thyroïdienne qui aide à la digestion des graisses. Ainsi, l'effet est plus rapide qu'avec une petite dose de Clen. Et moins il y a de dose, moins il y a de chances de vous faire attraper."

C'est alors que ce coureur procède à ses révélations : "Dans la période entre le Dauphiné et le Tour, Contador s'est fait extraire du sang - dans des petits sacs, de sorte que les valeurs de sang ne perturbe pas le passeport biologique. L'enlèvement s'est produit à un moment où il y avait une trace de clenbutérol dans son sang. Et cette trace était dans le sang dans le sac, jusqu'à ce qu'il fut plus tard, remis dans son corps"

Ce coureur conclut : "Les transfusions sont toujours d'actualité. Mais c'est dans de petites doses de 150 cc. Auparavant, les coureurs lors du Tour utilisaient deux ou trois grands sacs de sang, de 400 à 500 cc. Maintenant, ils ne peuvent pas se le permettre, parce qu'avec le passeport biologique et les brusques changements des taux sanguins qui se produisent."

On se demande comment Alberto Contador va pouvoir maintenant, se sortir de ce pétrin...

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Per chi credeva all'intossicazione alimentare..

 
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  postato il 08/10/2010 alle 20:05
Originariamente inviato da roberto79

Originariamente inviato da Mad

Vedo esordienti prendere il caffè, nonni che gli danno le bustine di zucchero, padri con il cucchiaio di miele. E sono quelli che alla domenica non arrivano. E si lamentano, sia loro che i genitori. Fisicamente non è ancora doping ma il seme è già stato gettato.


ma non criminalizziamo un cucchiaio di miele però...


Chiaramente non è il miele in se il problema, ma l'importanza e l'enfasi con cui viene dato ai figli come se da quello dipendesse la buona riuscita della gara.

Originariamente inviato da Morris
Comunque Mad, ho visto che sopra mi hai chiamato in causa e risponderò. Non so dove tu viva, ma quello che hai scritto, per una terra come quella in cui vivo, l’Emilia Romagna, di grandissime tradizioni fra gli amatori agonisti, più che fra i cicloturisti (che sono assai diversi e, per me, ben poco accostabili agli altri), è come dici tu.


Abito nella stessa provincia dell'ultimo campione del mondo italiano a crono e sono anche un suo coetaneo. Ho avuto il piacere di correre contro di lui per qualche anno e già allora era fortissimo, se gli lasciavi 50 m non lo prendevi più. Per quanto riguarda gli amatori agonisti di queste parti, preferisco non parlarne. Dico solo che a volte hanno la precedenza rispetto a una gara elite/under 23

 
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  postato il 09/10/2010 alle 08:21
Originariamente inviato da Donchisciotte

(...)continuo a non credere che il fine dell'antidoping sia davvero sconfiggere il doping.

Il ciclismo è stato immolato come lo sport più dopato perché questo era funzionale al potere sportivo e al mantenimento di certi rapporti di forza favorevoli al calcio e agli sport cari al Coni ( il ciclismo si regge sugli sponsor e al Coni non gliene frega granché). L'ignavia dei ciclisti ha fatto il resto.Non uscirà mai un solo nome di atleta non ciclista dall'OP, ne sono certa.
Non è il solito lamento,il mio, sul diverso trattamento fra ciclismo e altri sport ( meglio, lo è ma non solo), è l'affermazione che il diverso trattamento ha un fine inerente al potere.


(...)


Mi ritrovo sostanzialmente con tutto il post di Donchisciotte
In particolare sulla parte che ho messo in grassetto, su cui io ho una mia visione, che altre volte ho provato ad esporre. E cioè che, se questo è quello che è accaduto, è anche perchè il calcio ha fatto spazio, a fianco dei calciatori, a manager, esperti di comunicazione, lobbisti (in una parola: persone preparate) che hanno tutelato un calcio ultra-marcio sotto il profilo politico e dell'immagine. Nel ciclismo invece, a fianco dei ciclisti, continuano ad esserci, anzichè preparati comunicatori, lobbisti e "politici", ex ciclisti a cui mai si nega un ruolo. La maggior parte di essi sono per nulla colti, scarsamente preparati, gente che nonostante la mondializzazione del ciclismo, la modernizzazione dello sport e l'importanza dell'immagine continuano con una mentalità "paesanotta" e portandosi dietro in moltissimi casi il loro ingombrante e vergognoso passato di atleti compromessi. Al loro fianco vi sono procuratori con passati da macellai o floricoltori, sindacati dei corridori diretti da produttori di componentistica invece che da corridori, massaggiatori che a fine seduta stendono i comunicati stampa, etc. etc. etc. Ecco: questa è gente che può fare lobbing per avere più spazio in tv? Per godere di una migliore immagine? Per avere una migliore politica ciclistica? Ma per piacere...

Sulla parte che ho messo in corsivo semplicemente dico che se questo antidoping funziona male - ed è così davvero, soprattutto per la confusione legislativa e la disparità tra sport - ciò non significa, come pensano alcuni, che bisogna eliminare l'antidoping, bensì che bisogna migliorarlo, ed è su questo che la vediamo diversamente.

 

[Modificato il 09/10/2010 alle 09:20 by Frank VDB]

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Livello Greg Lemond
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  postato il 09/10/2010 alle 09:24
Originariamente inviato da forzainter

Originariamente inviato da lemond
che in salita è riuscito ad essere alla stessa altezza del presunto colpevole Mosquera?


Presunto colpevole ???


Non mi pare che ci sia ancora una sentenza passata in giudicato e anche allora, se vuoi, come nel caso Sofri, si potrebbe parlare di presunto. Poi se tu lo vuoi chiamare diversamente, de ...

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Agosto 2010




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  postato il 09/10/2010 alle 10:16
Questa è una notizia che all'epoca (2008) non aveva avuto una grande eco sui media, io l'avevo ascoltata all'epoca su TGR Leonardo:
http://www.icgeb.org/tl_files/News%20italiano/notizie%20pdf/Ansa%20Doping%20genetico.pdf

Si parla anche di un prodotto, il Repoxygen, di cui Morris aveva già scritto tempo fa.

Questa notizia, di cinque giorni dopo, anticipa esattamente una news data recentemente:
http://www.icgeb.org/tl_files/News%20italiano/notizie%20pdf/REUTERS_doping_genetico.pdf

Intervista su Panorama, agosto 2008, alla responsabile del progetto:
http://www.icgeb.org/tl_files/News%20italiano/notizie%20pdf/Panorama%20SZ%20808.pdf

Consiglio di dare un'occhiata al sito dell'Icgeb (International centre for genetic engineering and biotechnology) di Trieste dove si possono trovere notizie come questa:
http://www.icgeb.org/tl_files/News%20italiano/notizie%20pdf/2010_Marcello_ILPICCOLO.pdf

 

[Modificato il 09/10/2010 alle 10:27 by Slegar]


 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 09/10/2010 alle 10:46
Sono d’accordissimo con FVdb sul fatto che il ciclismo continua,a a servirsi di ex ciclisti ,spesso senza cultura ,anche per ruoli dirigenziali mentre il calcio e altri sport funzionano diversamente.
Però contano i rapporti di forza, come in ogni luogo.
Se l’antidoping è così poco credibile ( per me) o desta, comunque, qualche dubbio in altri non è perché io creda che sbagli ( lo so benissimo che quando becca qualcuno al 99,99% o al 100% ha fatto centro), non è solo un problema di avanzamento tecnico ( il doping va più veloce dell’antidoping), è un problema di potere.
Se così non fosse non ci vorrebbe niente ad applicare quella semplice norma che tanto chiedeva Marco Pantani: stesse norme per tutti gli sport e in tutti i paesi.
Punto. Facciamo che gli sportivi debbano essere reperibili? OK, tutti, ovunque. Facciamo che applichiamo il passaporto biologico? OK, a tutti, ovunque.
Applichiamo controlli non validati come quello sul Cera? OK, a tutti, ovunque.
Vogliamo sapere per forza se le sacche sono di Basso o Valverde?, Ok, Però voglio sapere di chi sono TUTTE le sacche.
Capita che Cannavaro venga trovato positivo? Deferito e che vada a giustificarsi in procura come tutti.
Capita che un PM voglia indagare sul doping nonostante non esista ancora la legge sulla punibilità dell’atleta ( prima del 2000)? Capita che si trovi sulla strada Pantani e la Juve? O entrambi imputati o entrambi testimoni.
Allora uno potrà continuare a pensare che l’antidoping non scopre tutto e che è migliorabile ma non potrebbe pensare che è iniquo e funzionale al potere.
E poi altra cosa insopportabile: se dici che sono tutti dopati è perché allora vuoi giustificare tutto, siamo tutti uguali, è tutta una schifezza.
No, l’ho capito bene con la storia di Fini. Le colpe non sono tutte uguali. Non è uguale la casa del cognato di Fini e quella di Scajola pagata, se sono vere le accuse, con soldi di tangenti, cioè da noi.
Sono i media manipolati da un unico detentore a far apparire così le cose.
E così nel doping. Non è uguale la colpa dei ciclisti che negli anni novanta ( ma vedrai se non si scoprirà che è la stessa cosa nel 2000 e nel 2010) si dopavano allegramente di epo e quella di chi le ricerche sull’epo come doping le finanzia, le fa, le sollecita, le incoraggia.
Non è uguale la colpa del sistema che assume i ciclisti dal valore di ematocrito, che paga di più se ti dopi ma non ti fai beccare e quella dell’individuo che non ha risorse culturali per fare altro nella vita.
Non è uguale chi fa affari criminali trafficando farmaci e il minus habens che si dopa.
Non è uguale. E ci sono tanti altri “ Non è uguale”.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 09/10/2010 alle 11:48
Questo argomento, secondo me, andrebbe spostato in un altro thread, ma visto che è stato affrontato qui continuo:

Originariamente inviato da Frank VDB

....... Nel ciclismo invece, a fianco dei ciclisti, continuano ad esserci, anzichè preparati comunicatori, lobbisti e "politici", ex ciclisti a cui mai si nega un ruolo. La maggior parte di essi sono per nulla colti, scarsamente preparati, gente che nonostante la mondializzazione del ciclismo, la modernizzazione dello sport e l'importanza dell'immagine continuano con una mentalità "paesanotta" e portandosi dietro in moltissimi casi il loro ingombrante e vergognoso passato di atleti compromessi. Al loro fianco vi sono procuratori con passati da macellai o floricoltori, sindacati dei corridori diretti da produttori di componentistica invece che da corridori, massaggiatori che a fine seduta stendono i comunicati stampa, etc. etc. etc. Ecco: questa è gente che può fare lobbing per avere più spazio in tv? Per godere di una migliore immagine? Per avere una migliore politica ciclistica? Ma per piacere...

Qualche giorno fa Donchisciotte aveva postato sul thread di Bici Sport un intervento di Vicennati sul forum di Pantani. Quattro post sopra c'era un altro intervento di Vicennati molto bello ed interessante di cui riporto la parte che mi ha "preso" di più:

Ciò che fa spesso la differenza è la precarietà, il modo spesso imbarazzante in cui sono organizzate le squadre e non stupiamoci se al centro del mirino ci siano le italiane e le spagnole più di altre. Io amo i corridori, ma trovo inspiegabile che. al di là della passione che li anima, ci debbano essere ex corridori ai posti di comando di ogni settore. E' un ex corridore il capo dell'Uci, lo sono i team manager, i direttori sportivi. In questi giorni a Roma c'è stata un'altra sessione del corso Coni per diventare tecnici di quarto livello, il top. Nel ciclismo italiano hanno già questa qualifica soltanto Paolo Slongo (allenatore dei corridori Liquigas), Rosario Fina (ex tecnico U23 lasciato a piedi dalla Fci e ora distributore di vari marchi nella sua Sicilia). A quest'ultima sessione ha partecipato Roberto Damiani. E tutti gli altri?


Si citano Slongo (Liquigas) e Damiani (futuro Lampre). Sono fiducioso del fatto che le due squadre più importanti del panorama ciclistico italiano si stiano organizzando come una "squadra" unita, comprese le competenze ed i TITOLI, e non come un insieme di preperatori, medici e quant'altro sparsi per mezza Italia. Se negli anni futuri anche le professional italiane sapranno organizzarsi in questo modo, solamente un'attività lobbistica, da non considerare in maniera negativa, dellle squadre professionistiche può mettere al riparo il ciclismo dalle tempeste che costantemente si abbattono da un decennio a questa parte.

L'ho già scritto; Riccò ha fatto bene a lasciare l'Italia. Spero che la Vacansoleil sia già una "squadra" anche nella gestione sanitaria/farmaceutica; sarei felice che il Torri di turno o chicchessia se vorrà, in futuro, fare le pulci a Riccò non debba chiamare qualche faccendiere italico, ma prendersi un aereo e volare in Olanda per ottenere ciò che cerca (e che non è detto troverà).

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 09/10/2010 alle 12:07
Hai ragione Slegar a sottolineare quel pezzo di Vicennati. In effetti l'analisi che lui sta facendo sul forum di Pantani è molto interessante.
Sottolineerei anche questo:
E poi ci sono le categorie inferiori. A volte penso ai ragionamenti dei miei amici genitori e sul fatto che le brutte abitudini dei grandi si abbassino di ano in anno verso i più giovani. Così, se una volta a rischio porcherie c'erano i dilettanti, poi sono stati investiti gli juniores e ora gli allievi. Qui però non c'entrano la pressione fiscale, ma entra in ballo l'avidità di certi tecnici che, un tempo corridori, devono comunque garantirsi lo stipendio, facendo leva sulla superficialità dei loro ragazzi e sul fatto che, giovani come sono, basta allungargli qualche migliaia di euro perché possano comprarsi l'iPhone nuovo o la prima macchina e non facciano troppe domande. Con loro, i tecnici voglio dire, sarei francamente spietato.
Non è la fatica, anzi quella credo che metterebbe ciascuno nella sua casella. Ma il sistema sì. Andiamo a guardare il nero delle piccole squadre. Andiamo a vedere quanti soldi perdono sistematicamente i corridori delle piccole squadre. Andiamo a raccontare tutto. E' questo che manca ai giustizialisti (e anche agli altri): la possibilità o la capacità di approfondire le cause. Ma lì ci sono in ballo gli investimenti pubblicitari e sarebbe necessario scavare e documentarsi. Non si fa molto prima a procurarsi tre chiodi per volta e usarli per inchiodare ai lati del moribondo ciclismo gli improvvidi ladroni in bicicletta?Enzo Vicennati

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

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IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 09/10/2010 alle 12:14
Originariamente inviato da Slegar

Questa è una notizia che all'epoca (2008) non aveva avuto una grande eco sui media, io l'avevo ascoltata all'epoca su TGR Leonardo:
http://www.icgeb.org/tl_files/News%20italiano/notizie%20pdf/Ansa%20Doping%20genetico.pdf


Non so se questo articolo è già stato segnalato, ecco qui:

http://www.my-personaltrainer.it/sport/doping-genetico.html
http://www.my-personaltrainer.it/sport/doping-genetico-rischi.html

Questo sito in inglese riporta diverse notizie relative al doping, non solo in riferimento al ciclismo ma a molti altri sport.

http://grg51.typepad.com/steroid_nation/
http://grg51.typepad.com/steroid_nation/gene_doping/

 

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Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia.
Se pensi che tutto il mondo sia sbagliato ricordati che contiene esseri come te.
Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
(GANDHI)

Love is lacking leaders, and leaders are lacking love

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/10/2010 alle 13:53
Varriale uomo di m....! Vergognoso pochi minuti fa su rai due a dribbling ha parlato del caso torri nelle sue pagelle ha detto che torri ha ragione grande coraggio, ma ha sbagliato a ritrattare.... Poi si e' scagliato come un gran P...o contro i corridori, dicendo che dovrebbero smetterla e ammettere le loro colpe, Ripeto Varriale uomo di m.....! Vergognoso giornalista la smetta di infamare lo sport e vada a lavorare !

 

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VAI VINCENZO NIBALI!
Torri Dimettiti!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/10/2010 alle 17:31
Originariamente inviato da Slegar

Questa è una notizia che all'epoca (2008) non aveva avuto una grande eco sui media, io l'avevo ascoltata all'epoca su TGR Leonardo:
http://www.icgeb.org/tl_files/News%20italiano/notizie%20pdf/Ansa%20Doping%20genetico.pdf


eheheheheh questo centro a Trieste è veramente interessante....ma c'è la Wada che caccia li soldii....poi avete visto chi altro partecipa al gruppo di ricerca(anche se del 2008....) un certo Pieraccini di Firenze....il grande difensore di Di Luca nel 2008....

hai visto Morris si può fare anche entrambi i ruoli....creare dei protocolli di analisi e poi difendere chi viene beccato da qualche metodoo....

 

[Modificato il 09/10/2010 alle 17:35 by danilodiluca87]

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/10/2010 alle 10:23
Originariamente inviato da lemond

Originariamente inviato da forzainter

Originariamente inviato da lemond
che in salita è riuscito ad essere alla stessa altezza del presunto colpevole Mosquera?


Presunto colpevole ???


Non mi pare che ci sia ancora una sentenza passata in giudicato e anche allora, se vuoi, come nel caso Sofri, si potrebbe parlare di presunto. Poi se tu lo vuoi chiamare diversamente, de ...

Si allora anche Berlusca è un santo , tanto non è mai stato condannato o le condanne son andate in prescrizione
quindi non avevi nessun dubbio sulle prestazioni di Mosquera ?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/10/2010 alle 10:41
Originariamente inviato da Mad

Originariamente inviato da forzainter
i ciclisti juniores attuali sono al 90% figli di cicloamatori (o expro)


Non mi pare proprio, almeno dalle mie parti. La motivazione è semplice: i figli di cicloamatori non ci arrivano agli juniores perché la pressione dei genitori è tale che il ragazzo si stanca prima. E immagino che qualcuno tipo Morris possa darmi ragione.

Zordan , Berlato , Moser , Conti , Martinelli.. e potrei andar avanti per un bel po'

 
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Livello Tour




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  postato il 10/10/2010 alle 11:26
Originariamente inviato da forzainter

Originariamente inviato da Mad

Originariamente inviato da forzainter
i ciclisti juniores attuali sono al 90% figli di cicloamatori (o expro)


Non mi pare proprio, almeno dalle mie parti. La motivazione è semplice: i figli di cicloamatori non ci arrivano agli juniores perché la pressione dei genitori è tale che il ragazzo si stanca prima. E immagino che qualcuno tipo Morris possa darmi ragione.

Zordan , Berlato , Moser , Conti , Martinelli.. e potrei andar avanti per un bel po'


Non mi pare proprio siano figli di cicloamatori ma di ex prof e la cosa è notevolmente diversa. Prova a prendere il figlio di uno che al massimo ha fatto lo junior e poi ne riparliamo...

 
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